e 1'affilava con l'acciarino, urlò: -fermo, demonio! ed ebbro
: appena vide la zita le urlò: -vieni bella così amesata dalle feste,
: così fate, voialtre! - urlò rocco -così ingannate la gente, razza di
uno scellerato... e questi urlò dalle carceri al luogo del supplizio,
panni in mano. « be? » urlò il bagnino, uscendo da dietro il
, 523: un dì, quando parigi urlò protervo / ne la reggia soletta
coppia. -avanti! avanti! -gli urlò il cavalocchi. venga con noi, presto
« sì, sì, sì, * urlò lei sollevata sul cuscino, colle pugna
e poi l'arte, miserabile!; urlò il cervo, tutto collera, col pelo
in mano e raffilava con l'acciarino, urlò: -fermo, demonio! ed ebbro
vi si concia per le feste » urlò il pomero. e folco: « ho
solidamente sulle gambe coperte di stivaloni, urlò verso il mare un nome. soffici,
3-203: quando tirerà le cuoia - urlò ferruccio balzando in piedi con gli occhi strabuzzati
bighellonare sull'impietrato dei napoletani, -gli urlò un contadino che zappava la terra.
mi guardò subito con occhio diffidente. urlò con la sua voce stridula: -non s'
monti, 17-915: a cotal vista / urlò la troica turba, e difilossi /
al gran gesto truce / del duca urlò poi stette il cavaliere / troilo impietrato
658: più forte e più selvaggia urlò allora la voce, poiché un vento poderoso
esce facendo il saluto fascista », urlò indicando un cartello appeso sopra la sua
vomitando sangue e fiamme dalla bocca, urlò con una voce orribile queste parole che
caldo negli orecchi di spara orsi gli urlò: -moscaio! bocchelli, 1-iii-524:
(569): « scellerato! » urlò don rodrigo,... divincolandosi
tuo bruno palafren san giorgio! - / urlò dall'alto -o franco cavaliere! d'
ho quel che ho donato! » urlò l'ingegnere, toccato in quella parte sensibile
vomitando sangue e fiamme dalla bocca, urlò con una voce orribile.
10-254: « dio o fantasma? » urlò astinòmos, accelerando la fustigazione dei gambali
anche troppo lo sai, bugiarda » urlò ingravallo di nuovo, grugno a grugno.
, con il cipiglio da comandante gli urlò: « celestino, no, questo,
parete. - per l'inferno! - urlò il giovane. -và, vada
e lo mandò a chiamare. gli urlò in faccia: « a lei, monsignore
-non capisco. -una lite! - urlò rocco, additando la fronte.
svègliati! ho sete e fame! urlò mazzapà. e la cornea giallastra dei suoi
: angiò, dato in mattìa, urlò: ehi, trottapiano, tatticone,
iv-330: « viva la libia » urlò, rivolto verso il lubbione, dove
le braccia muscolose le catene pesanti, urlò: -fate schifo, schifo! schifo
lo sai cosa sono o no? » urlò ancora. « lo so » io dissi
. viani, 14-187: il marionettista urlò con tutta la sua voce: «
romito, un falegname. « compagni » urlò. « questi sono venuti per meleggiare
e presuntuosa. fenoglio, 33: urlò avanti a negus: -dagli, negus,
nella festa de'tre anni, così biblis urlò per gli ampi campi. buti,
palazzeschi, 1-485: « sì! » urlò alto e netto. -sillabando,
: -levati di lì, paneperso! -gli urlò il fattore -ché non so chi mi
: -levati di lì, paneperso! -gli urlò il fattore -ché non so chi mi
provocazione. carducci, iii-3-177: parigi urlò protervo / ne la reggia soletta /
che precedeva la pugna, e gli urlò che quello era un marcar visita alla
il poeta marinetti disse, cantò, urlò a un pubblico enorme (malgrado i prezzi
, viva la faccia dei repubblicani - urlò un giovanotto, militare, passanto sotto le
3-169: « non mi toccate! » urlò [riccio] ai soldati che gli
conti, 1-172: il te- sini urlò, con una specie di rauca felicità:
forza. palazzeschi, 1-541: urlò di bel nuovo mentre che io,
attenti vacillava. « riposo! » urlò il capitano come se lo volesse mangiare
gambini, 7-224: -finiscila, urlò lei scaraventandogli in viso lo straccetto ch'
fenoglio, 3-136: « no! » urlò milton e gli risparò [al ser-
a spirale. cesarotti, 1-iv-37: urlò di loda il tenebroso spirto, / ed
corruzione. lo ebbe sempre, e urlò senza mai calma, come se questo sospetto
viani, 19-141: mia madre sbracciò, urlò, si tapinò, disse che ero
indietro, cane, o ti scanno » urlò il ladro con un rapido scambietto,
e di gioia. fenoglio, 5-ii-36: urlò, si mise a sedere e scaricò
altro, a due passi da nino, urlò: « scassatemi il culo ma accettatemi
rosa. fenoglio, 5-i-1076: passando urlò che venissero via, via, e
primo martellare di fucile semiautomatico ed egli urlò facendo bolle nel fango, poi tutt'
perch'io gli passi il cuore? » urlò il vecchio levan- osi a mezzo sul
: il poeta marinetti disse, cantò, urlò a un pubblico enorme...
, si dibattè, invocò la morte, urlò seco a parole. forsennata
« serrate! imbecilli! serrate! » urlò il capitano. al suo ordine,
19-675: angiò, dato in mattìa, urlò: « ehi, trottapiano, tatticone
, 2-27: « a vedere? » urlò foffo con gli occhi sgusciati. manzini
/ l'impegno avea, fra gli altri urlò sì forte / che l'immane sua
, 5-i-700: un ragazzo di johnny urlò e mostrò i suoi due bracci trapassati
: « anche della mia cecchina? » urlò la barbàtula: « ah la bigotta
(569): « scellerato! » urlò don rodrigo, guardandolo per di sotto
un pirata, alzò la scimitarra e urlò fallarme. -promontorio. g
fucini, 281: « noooo! » urlò il sindaco, con una steccaccia che
« che cos'è questa infamia? » urlò, quasi, natalia, traendo di
emiliani-giudici, 1-346: « signori », urlò stridulamente l'uomo della legge « abbiano
, 19-141: mia madre sbracciò, urlò, si tapinò, disse che ero la
, un falegname. « compagni » urlò. « questi sono venuti per meleg-
pubblico tempestante contro la schiera marinettiana, urlò con altissima e disperata voce.
, ma che, è morta? - urlò il vecchio come pazzo. -paralisi temporanea
3-203: « quando tirerà le cuoia » urlò ferruccio alzando in piedi con gli
: « taci, disgraziata, taci » urlò pietro guiscardi avanzandosi coi pugni chiusi,
gli zampini, petite drò- lesse » urlò amedeo furibondo. 6. locuz
buzzi, 2-18: « naxar! » urlò una voce paradisiacamente bianca dalla porta del
sentire quella parola, si dimenò, urlò, supplicò, ma mio padre fu inflessibile