io credevo di fuggire al mare. ungaretti, i-45: agli abbandonati giardini / ella
hanno preso la via del cimitero. ungaretti, i-103: dopo tanta / nebbia /
m'aveva preso un'improvvisa impazienza. ungaretti, ix-22: io di continuo posso,
stazione preistorica da secoli abbandonata. ungaretti, i-54: mi tengo a quest'albero
/ nell'abbraccio il suo fedele. ungaretti, i-42: dal bastimento / verniciato di
rischiarava in certi momenti, misteriosa. ungaretti, iv-56: ora ora, mentre schiavo
sembrava un abisso e un agguato. ungaretti, viii-18: non distrarrò da lei
buio, la rovina totale. ungaretti, i-72: quando trovo / in questo
non c'è che l'ora presente. ungaretti, iv-53: m'accolsero...
dalla folla accalcata sulla via ferrata. ungaretti, ix-16: una delle arabe accalcate
li accanto, / dove fui battezzato. ungaretti, iv-3: mi porteranno gli anni
, invecchiò. erano nere e accartocciate. ungaretti, i-78: questo = deriv.
s'erano accasati da signori in città. ungaretti, i-101: in nessuna / parte
accendevano la fantasia dei due ragazzi. ungaretti, iv-54: fu allora che intrawidi
ad una / come tanti teatri. ungaretti, i-38: il cuore ha prodigato le
così parlai con simulato accento straniero. ungaretti, iv-26: sono tornato ai colli
al sole senza fare un movimento. ungaretti, iv-65: il mare, le
qualche cosa che sul momento gli sfugge. ungaretti, viii-34: gli sguardi tuoi,
nascondendo vergognoso la faccia nelle mani. ungaretti, i-55: mi sono accoccolato /
accompagnava che le si volgeva sorridente. ungaretti, i-30: l'ho accompagnato /
che s'accompagna all'erbe agresti. ungaretti, 1-63: e s'accompagna /
sua passione con quella di cristo. ungaretti, i-108: concesso mai non mi
i fiori ne le pentole d'argilla. ungaretti, i-16: confusa acqua / come
attraverso i pampini delle pergole folte. ungaretti, i-23: un occhio di stelle
uccelli cinguettare, trillare, fischiare. ungaretti, viii-19: s'acqueti per un
acrobati che si saltano sulle spalle. ungaretti, i-55: ho tirato su / le
che dolcemente s'adagia per l'aria. ungaretti, i-i7: ogni colore si espande
a chi lo fosse di più. ungaretti, 1-81: vorrei imitare / questo
a mio padre a masticare adagissimo. ungaretti, viii-17: nude, le braccia di
addensati, appesantiti e fatti dolorosi. ungaretti, i-67: quando / la notte
/ effusioni soverchie, non s'addicono. ungaretti, ix-18: solo ai fanciulli i
in collera, addolcisciti la bocca ». ungaretti, 1-86: accolgo questa / giornata
passeri che non riescono a addormentarsi. ungaretti, i-89: e mi addormenterò /
pianta rigogliosa, aveva la statura. ungaretti, iv-45: verso un pino aereo
affermare l'individualità che loro sfugge. ungaretti, ix-18: impaziente, nel vuoto,
elemosina alla musica / dalla finestra. ungaretti, ix-22: io di continuo posso,
. vispi d'occhi ma afoni. ungaretti, viii-40: avversità del corpo ebbi mortale
razza si aggiungono le provocazioni economiche. ungaretti, ix-21: nove anni, chiuso cerchio
agguato del momento di voltare rampolla. ungaretti, i-58: in agguato / in queste
/ vorrei aver portata questa vita. ungaretti, iv-55: un gemito d'agnelli si
del pudore dilaniato dalla passione soverchiatrice. ungaretti, iv-31: rievocherò senza rimorso sempre
aguzza verso di me l'occhiolino. ungaretti, ix-16: galoppa un bimbo sul
già, né avevano ali di fiori. ungaretti, iv-41: alzavi le braccia come
/ e dubito d'averle messe mai. ungaretti, i-85: mi sento / nei
alfine calmare i miei sconfinati desideri. ungaretti, iv-49: per abitudine se alfine
/ sotto una fronte umana. ungaretti, i-93: ho sognato / stanotte
il benessere con la sua virtù. ungaretti, ix-21: nove anni, chiuso
? perché ci minacci coi gastighi? ungaretti, iv-53: non, da remoti eventi
idea che ognuno fosse l'ultimo. ungaretti, i-32: allibisco all'alba.
/ perdute sono e memoria e speranza. ungaretti, i-19: morire come le allodole
lontano impaurito come colto sul fatto. ungaretti, iv-56: ora che osano
/ la nuova angoscia il mio cuore. ungaretti, iv-54: fu allora che intrawidi
il disagio che soffriva nella propria famiglia. ungaretti, 8-27: nella tenebra, muta
in movimenti di una grazia virile. ungaretti, ix-35: di rado, di qui
/ l'altro dì non perfette. ungaretti, i-24: mi è venuto a ritrovare
in compagnia per me non bella. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora,
-per simil. e al figur. ungaretti, i-25: brulicano già gridi / d'
treno, 10 alzavano stillante. ungaretti, iv-41: alzavi le braccia
che il vento tutto improvviso ammainò. ungaretti, i-65: con la mia fame di
e a gioco / m'ammonivi. ungaretti, ix-18: impaziente, nel vuoto,
verso di me era una prova. ungaretti, viii-40: avversità del corpo ebbi
vita e fa volare il tempo. ungaretti, viii-23: grido, / il grido
questo, tu eri già morta. ungaretti, viii-33: sceso dall'incantevole sua cuspide
, anche se nudo, amore. ungaretti, viii-17: la quiete / stanca,
amuleti, talismani, gobbi e comi. ungaretti, ix-16: era burrasca, pioveva
, si parla, anche si discute. ungaretti, i-44: chiuso fra cose mortali
nato, ancora / non dovevo morire. ungaretti, i-30: e forse io solo
vicino faceva anelare i pioppi stormendo. ungaretti, iv-40: la recline, che
sola col vento nella sua angoscia. ungaretti, viii-18: e se, tuttora
ebbe, fuggendo, la donna serpigna. ungaretti, ix-35: di rado, di
tingendo di violetto il tramonto melanconico. ungaretti, viii-40: avversità del corpo ebbi mortale
del maturo tempo anco gran parte. ungaretti, iv-19: mi porteranno gli anni /
ragionar co'1 tuo dolore. ungaretti, viii-19: oh bellezza flessuosa,
quest'anni! quanti mali ne recano. ungaretti, i-56: questo è il serchio
una immortale / ansia v'incalza. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora, ma
minacciati alla gola dall'invadenza cittadina. ungaretti, viii-40: per l'uragano all'apice
la bellezza e contentezza del cuore. ungaretti, viii-40: per l'uragano all'apice
come lui, o appannate del tutto. ungaretti, 1-59: fermato a due sassi
ad essere per me realtà spaventevoli. ungaretti, ix-11: come di sopra a
pipistrello, non fermava alla mia stazione. ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo
, tutte le figure erano apparizioni. ungaretti, iv-52: come nelle distanze / le
mare e il cielo / divinamente apparito. ungaretti, iv-40: la recline, che
di quelle che la vagheggiano viva. ungaretti, iv-57: il tuo cuore è
delicata perché appena si possa parlarne. ungaretti, iv-28: sotto la scure il disilluso
passo celerissimo, un impercettibile salto. ungaretti, viii-18: più sfugga vera,
a promuovere la depravazione degli appetiti. ungaretti, 1-113: quando un appetito maligno
appoggiandovi tutta la sua virile responsabilità. ungaretti, i-40: balaustrata di brezza /
potuto approdare alla pace di ventimiglia! ungaretti, i-41: agli abbandonati giardini /
in mar la conscia / nave. ungaretti, iv-37: lungi d'approdi errava
nei campi il fior dell'elianto. ungaretti, iv-40: la recline, che s'
sorpreso a udirli parlare come te. ungaretti, i-24: mi è venuto a
, in mezzo alle araucarie nere. ungaretti, iv-40: e la recline, che
che vegetano in un luogo. ungaretti, viii-17: la quiete / stanca,
, « archi da tendere ». ungaretti, viii-17: la quiete / stanca,
proposito di volare sopra la nube. ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo vedo
stipule, con un chiaro baleno. ungaretti, ix-17: il giorno della candelora /
con le ruote sonanti lo stradone. ungaretti, iv-40: la recline, che
/ sulle pietre come un serpe. ungaretti, i-25: fuggì il branco solo
miei pensieri col resto del creato. ungaretti, i-55: il mio supplizio / è
bella circondata strettamente da colline armoniosissime. ungaretti, iv-38: in un meriggio d'un
e tonico, consolatore e ricostituente. ungaretti, ix-13: l'aromatica selva /
arpeggi di cui il pezzo si componeva. ungaretti, i-60: una volta / non
usufruiva di ciò ch'era gratuito. ungaretti, i-31: vi arriva il poeta /
e forte fino ad arrossarsi la pelle. ungaretti, iv-67: il vento potrebbe /
ascese e discese di serpenti infiorati. ungaretti, i-82: la vita si vuota /
boschi / colpito dal delirio dell'amore. ungaretti, i-18: c'è la nebbia
, le vibrazioni quasi inconscie. ungaretti, ix-23: come ora, era di
come in una recente neve nera. ungaretti, i-14: questa solitudine in giro /
capelli, / i miei bei denti? ungaretti, viii-27: nella tenebra, muta
al sorso le labbra l'assetato. ungaretti, i-19: morire come le allodole assetate
. -anche al figur. ungaretti, iv-68: cauto ripotrebbe assopenti farfalle /
. figur. placato, calmato. ungaretti, viii-20: la tua parola / rivivere
giovanotti combinarono alla ragazza una serenata. ungaretti, viii-19: di nuovo / dall'
trasparire l'occhio assuefatto dell'adulto. ungaretti, i-101: in nessuna / parte /
scintillava in un mare di celeste vivo. ungaretti, ix-23: è troppo azzurro questo
orecchiato astuta, spiato con diffidenza. ungaretti, viii-40: avversità del corpo ebbi
all'albero la foglia d'autunno. ungaretti, i-34: non sono mai stato /
magalotti, 9-2-27: sospirato e pianto. ungaretti, iv-65: il mare, le sue
e i sobbalzi delle ruote infelici. ungaretti, ix-16: una delle arabe accalcate,
presente: l'attimo che fugge. ungaretti, viii-43: solo ho amica la
secchi e la rovesciavano a cascatelle. ungaretti, i-56: questo è il serchio /
buttavano nel piattello denari come rena. ungaretti, ix-14: arriva giù, un tale
terra con la lancia del brigantino. ungaretti, ix-14: incede il neptunia.
sua volgarità mi attrae e mi respinge. ungaretti, viii-29: non più m'attraggono
; poi si butta avanti. ungaretti, ix-13: l'aromatica selva /
aurora fra la caligine della città. ungaretti, viii-18: e se, tuttora
pel dormente un destino più profondo. ungaretti, ix-23: come ora, era
automa, rotolante giù, fredda. ungaretti, iv-49: folli i miei passi
gione / che ha già vendemmiato. ungaretti, i-104: si sta come
, si scosse, si rizzò. ungaretti, i-26: o patria ogni tua
audaci, rotti a qualunque avventura. ungaretti, vili-18: e se, tuttora
un compenso che mi offre la fortuna. ungaretti, viii-40: avversità del corpo ebbi
, rincontro con l'avverso mare. ungaretti, viii-18: più sfugga vera, l'
2. direzione, inclinazione, tendenza. ungaretti, viii-35: non vedresti che torti tuoi
. lievi e più radi riuscirono. ungaretti, ix-16: galoppa un bimbo sul cavallo
avvinto alla superficie terrestre nelle sue guerre. ungaretti, i-47: calante malinconia lungo il
definita in tribunale a favor mio. ungaretti, ix-31: temi perché di in te
lieve fiamma le avvivava la pallidezza. ungaretti, ix-30: saltellano coi loro passettini /
e mi misi a camminare in fretta. ungaretti, 1-89: mi addormenterò / al
tanto in tanto le due vene azzurre. ungaretti, ix-23: come ora, era
pigra sostituisce la più eloquente parola. ungaretti, i-32: col vento si spippola il
su le spalle / bagnato di rugiada. ungaretti, iv-39: il bimbo / frugando
nel crepitìo delle macchine da presa. ungaretti, 1-45: mi desto in un bagno
cemento. -figur. ungaretti, i-40: balaustrata di brezza / per
sulla padella con un'arte incomparabile. ungaretti, ix-14: ovunque, per la
e basta. -figur. ungaretti, 1-62: col mare / mi sono
delle valli qualche riflesso di fuoco. ungaretti, ix-13: a più di mille
approdo / il principe di danimarca. ungaretti, ix-14: incede il neptunia.
lui dobbiamo, illumina la nostra giornata. ungaretti, iv-14: di te più non
dei bastimenti che lasciano il porto. ungaretti, i-42: dal bastimento / verniciato
dalla terra per servirsene di bastone. ungaretti, ix-12: uomini intorno al caldo
dinamite per far saltare binari e viadotti. ungaretti, 1-55: mi sono accoccolato
alle soglie d'un mondo preumano. ungaretti, viii-19: oh bellezza flessuosa,
è bello e santo è l'awenir. ungaretti, viii-18: più sfugga vera,
, abbiano un rilievo affatto proprio. ungaretti, 1-110: stanotte, benché sia d'
diamanti sulla regalità dei suoi marmi. ungaretti, 1-23: un occhio di stelle /
vestite sempre un po'alla bizzarra. ungaretti, ix-12: uomini intorno al caldo
d'arricciatura è il maggior lusso. ungaretti, i-42: dal bastimento / verniciato
ciondolava dalla balza carico di frutti. ungaretti, ix-11: come di sopra a
chioma diamantata come l'antracite. ungaretti, iv-40: la recline, che s'
lunghe ciglia verso la terra pacifica. ungaretti, iv-38: il bimbo / frugando nella
/ impazienti a gl'inquieti figli! ungaretti, ix-11: qua e là spargersi
senza grazia, senza blandizie. ungaretti, iv-65: il mare, le sue
il pizzicore, e tutte le possiede. ungaretti, i-34: un'intera nottata /
/ con quel sorriso nella bocca amara. ungaretti, ix-21: poi la bocca,
lontananza non paion più che cespugli. ungaretti, ix-35: di rado, di qui
gambe muscolose e braccia bronzine. ungaretti, viii-17: nude, le braccia di
dopo il lungo digiuno del navigare. ungaretti, viii-18: e se, tuttora
e voglia vivere un pezzo? ungaretti, i-44: chiuso fra cose
estens.: anche di cose. ungaretti, i-25: fuggì il branco solo delle
a branchi, continuammo a cantare. ungaretti, ix-27: di sopra dune in
della notte. -figur. ungaretti, ix-30: saltellano coi loro passettini /
perduta fierezza e dignità, borbottava. ungaretti, ix-13: l'aromatica selva /
breve cancello che chiude un giardino. ungaretti, viii-18: più sfugga vera,
t'allegra, / o brevemente vivo! ungaretti, viii-20: la tua parola /
e si sfoglia alla brezza vespertina. ungaretti, i-40: balaustrata di brezza / per
brina. - anche al figur. ungaretti, i-90: nella trasparenza / dell'acqua
al brivido d'un torso ignudo. ungaretti, viii-22: lunare allora inavvertita nacque
i fianchi lunghi e sinuosi torce. ungaretti, viii-23: grido, / il grido
rossastre dei fanali si vedevano brulicare. ungaretti, i-25: brulicano già gridi /
vane, confuse nell'ombra vespertina. ungaretti, viii-24: ho nell'anima coperti schianti
quella che te voret ti ». ungaretti, i-14: questa solitudine in giro
frutti maturavano, gli uccelli cantavano. ungaretti, i-58: in agguato / in queste
la bufera / livida sul paese sconosciuto. ungaretti, viii-32: a bufera s'è
contabile seppellito nel buio del fondaco. ungaretti, ix-27: pavoncelle calate qui, /
. l'ignoto, il nulla. ungaretti, viii-42: la mano in ombra la
ignaro e lo gettava nel canale. ungaretti, i-33: da questa terrazza di desolazione
burchièllo che scende per la brenta. ungaretti, ix-28: è dietro le casipole il
verde e dorato dopo la burrasca. ungaretti, ix-16: era burrasca, pioveva
, soffocato da un eccesso d'ilarità. ungaretti, i-34: un'intera nottata /
cadere a picco dal nido. ungaretti, iv-28: sotto la scure il disilluso
erano nascosti entro due grotte brune. ungaretti, viii-17: nulla è muto più
/ tra le venditrici uguali a statue. ungaretti, i-29: non sapeva più /
estenuato, morbido, languido. ungaretti, i-47: calante malinconia lungo il corpo
calati al comune i signori feudali. ungaretti, ix-27: pavoncelle calate qui, /
la cera, vestito alla marinara. ungaretti, ix-15: si soffoca dal caldo:
sonno in camicia a quel freddo. ungaretti, ix-12: uomini intorno al caldo a
al disgusto, naturale anch'esso. ungaretti, viii-18: più sfugga vera,
fende. -per simil. ungaretti, i-60: una volta / non sapevo
. 7. figur. ungaretti, i-85: questo paese / adagiato /
senza meta nelle silenziose strade lunghe. ungaretti, viii-27: nella tenebra, muta
quella festa in su quel monte. ungaretti, i-45: cammina cammina / ho
/ nelle tue vesti quasi campagnole. ungaretti, i-56: questo è il serchio
in sommo del crepuscolo di luglio. ungaretti, i-79: ma le mie urla /
dimenticato, tra il vapor leggero. ungaretti, viii-27: nella tenebra, muta /
del cielo, come uno stemma sereno. ungaretti, viii-44: senza i sogni incolore
il demonio a cancellargli la ragione. ungaretti, i-18: c'è la nebbia che
de la billia per la candelloria. ungaretti, ix-17: il giorno della candelora /
abituati alle simulazioni della vita comune. ungaretti, ix-18: solo ai fanciulli i
la cui voce fa tremare il cuore. ungaretti, i-29: non sapeva più /
inquietudine della più casta e volubile bambina. ungaretti, i-18: c'è la nebbia
modo ordinato nella mente...! ungaretti, i-31: [al porto sepolto
, / dei gialli broccati abbondanti. ungaretti, i-67: in un canto /
annerisce la maceria a smuoverne un sasso. ungaretti, ix-27: pavoncelle calate qui,
capriòle con inafferrabili malizie di cristallo. ungaretti, i-77: qui / non si sente
lo chiamo, mentre singhiozza dirottamente. ungaretti, i-58: in agguato / in
un cardellino / nell'attonita stanza. ungaretti, i-19: ma non vivere di
occhi cerchiati. -figur. ungaretti, i-37: il carnato del cielo /
a non aprire mai le proprie sale? ungaretti, ix-14: ovunque, per la
/ spettacol molle ai disperati affetti. ungaretti, iv-39: il bimbo / frugando
una parola di grazie al signore. ungaretti, ix-12: sul pendio scaglionate /
, col paiuolo si fregò la faccia. ungaretti, ix-28: è dietro le casipole
forti / compose lacrimando nella cassa. ungaretti, ix-22: ti vado a prendere il
, con devozione, la mano. ungaretti, ix-30: saltellano coi loro passettini
, e cader ne fa la briglia. ungaretti, iv-49: per abitudine se alfine
bocche rosa mordevano il freno spumeggiando. ungaretti, ix-16: galoppa un bimbo sul
fosse buttata dell'acqua sulla fiamella. ungaretti, ix-i7: il giorno della candelora
esser nato in un simile nido. ungaretti, i-15: la linea / vaporosa muore
lo cerchio della settimana, cantano. ungaretti, ix-21: nove anni, chiuso
ai cespugli di menta il latte ricco. ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo
senz'altro verso l'attraente avventura. ungaretti, iv-60: patria stanca delle anime
di amar dio e i fratelli. ungaretti, iv-31: mi abbatterà meno di
che tra sassi fanghiglia da imbrattarmi. ungaretti, i-63: questi dossi di monti /
eterni fra la terra e il cielo. ungaretti, iv-55: ora... /
nevi, con pochi libri cari. ungaretti, iv-22: ogni altra voce è un'
e « monti » questo brullo? ungaretti, i-29: si chiamava / moammed
un chiasso, con certi tonfi! ungaretti, 1-16: confusa acqua / come
chiamava tiberio. -chiàttola. ungaretti, ix-14: incede il neptunia. /
occhi come la chiocciola i cornetti. ungaretti, ix-30: l'azzurro...
desideri cacciassero di casa anche lui. ungaretti, iv-19: mi porteranno gli anni
sua vocina tutta trilli e scivoli. ungaretti, i-36: chiudiamo gli occhi / per
, l'usignuoletto morto e imbalsamato. ungaretti, ix-22: ti vado a prendere il
essere abitata, quante promesse chiudevano? ungaretti, iv-33: ho in me raccolto a
non si può più andare avanti. ungaretti, i-44: chiuso fra cose mortali
i rametti / se passan rasente. ungaretti, ix-12: uomini intorno al caldo
vita e fa volare il tempo. ungaretti, ix-21: nove anni, chiuso cerchio
né sai né puoi lenir. ungaretti, i-18: c'è la nebbia
un canto, la loro infelicità. ungaretti, i-83: lontano lontano / come un
fumanti, ancor congiunte al celo. ungaretti, i-15: la linea / vaporosa
sin del danubio sul verde lido. ungaretti, viii-32: a bufera s'è aperto
arcato palazzo rosso dal portico grande. ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo
che circonda, recinge qualcosa. ungaretti, i-89: mi addormenterò / al fruscio
e lo sterco; accatta il ciottolo. ungaretti, iv-40: non la rammenti [
con la musica del suo organo. ungaretti, i-54: mi tengo a quest'
cui gli antichi circondavano la verginità. ungaretti, iv-14: di te più non mi
/ dei trapassati, degli apparituri. ungaretti, viii-42: quel nonnulla di sabbia
dai oro ai più vasti sogni. ungaretti, i-101: in nessuna / parte /
giorno, il fiore della morte! ungaretti, i-39: sono cresciu'o / come
è ricco d'acque vive. ungaretti, iv-38: in un meriggio d'un
e zampettano fra le fossette d'acqua. ungaretti, ix-30: saltellano coi loro passettini
fondevano in una stupenda sinfonia di colore. ungaretti, i-17: ogni colore si espande
d'una giornata senza sole. ungaretti, viii-17: la quiete / stanca,
pugno la mosca colta a volo. ungaretti, i-13: tra un fiore colto e
questa tua stagione / maravigliosa. ungaretti, i-52: come questa pietra /
che sono in ispirito con voi. ungaretti, i-34: un'intera nottata /
col suo pennello le favole pagane. ungaretti, i-62: col mare / mi sono
concedersi il lusso di quel cordoglio smodato. ungaretti, viii-26: tutti gl'inganni suoi
la qual si toglie coll'allungamento. ungaretti, ix-12: sul pendio scaglionate / con
e intermittente, ci fanno paura. ungaretti, i-16: confusa acqua / come
così s'è risolta la congestion cerebrale. ungaretti, i-34: un'intera nottata /
connotati sono un po'troppo comuni. ungaretti, i-112: mi scopro con terrore
qualità, dei propri difetti. ungaretti, 1-57: questa è la senna /
, andavano a prender posto nel quadro. ungaretti, ix-22: io di continuo posso
cosa di simile ad un padrone. ungaretti, i-113: quando un appetito maligno
d'una povera donna piena d'amore. ungaretti, iv-19: mi porteranno gli anni
intrecciò poi le mani dietro la nuca. ungaretti, i-45: mi desto in un
carboni accesi e ne velano la consunzione. ungaretti, i-59: una volta / non
almen tra gli ultimi de i suoi. ungaretti, i-57: questi sono i miei
altalena dai cordoncini di seta rossa. ungaretti, i-67: in un canto /
stati della sua conscienza sempre vigile. ungaretti, ix-14: arriva giù, un tale
egli dava la colpa alle sigarette. ungaretti, ix-22: io di continuo posso,
i pensieri su i modelli ereditati. ungaretti, ix-21: poi la bocca, la
, il segno / di quel belare. ungaretti, iv-39: il bimbo / frugando
dalle proprie funzioni con scompiglio. ungaretti, ix-11: sotto le scorze, e
legno, coperte di foglie di palma. ungaretti, ix-12: sul pendio scaglionate /
accumulavano nel cuore un peso spossante. ungaretti, viii-24: solo ho nell'anima coperti
collo. ungaretti, 1-32: col vento si spippola il
arco di violino del tram domenicale. ungaretti, i-109: anche il corpo alla
fino metal corcarsi il gange. ungaretti, i-63: questi dossi di monti
solchi, levando le cornacchie crocidanti. ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo
spalle nude dalle loro corolle di gemme. ungaretti, 1-57: questa è la mia
la corona di una grande civiltà. ungaretti, viii-26: tutti gl'inganni suoi
signori tedeschi che non lo lasciarono passare. ungaretti, i-36: ci rinveniamo a marcare
allegramente i muriccioli e i gineprai. ungaretti, iv-41: alzavi le braccia come
arsura per la sua impossibilità di corrispondere? ungaretti, i-64: di queste case /
così la maggior cura ogni altra caccia. ungaretti, i-45: mi desto in un
... - aggiunse lucrezia. ungaretti, viii-42: la mano in ombra
più degna del ciel cosa mortale. ungaretti, i-44: chiuso fra cose mortali
magra, non doveva esser bella. ungaretti, i-52: come questa pietra /
bianco costellato di pagliuzze d'oro. ungaretti, viii-32: a bufera s'è aperto
smuove le ali e si agita tutta. ungaretti, ix-11: qua e là spargersi
è un nome nostro e mio. ungaretti, i-49: volti al travaglio / come
egli progrediva nella via del tradimento. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora,
palpiti / sentii balzarmi il core. ungaretti, i-38: sono cresciuto / come un
campane lo reggessero librato a mezz'aria. ungaretti, i-61: quale canto s'è
quei disgraziati che le dovranno ascoltare. ungaretti, i-53: assisto la notte violentata
del figlio, quale esso sia. ungaretti, i-64: di queste case / non
e la conversione di san paolo. ungaretti, iv-53: allora fu che,
, di cui era degno. ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov'
sgambettava e pian geva. ungaretti, ix-31: temi perché di in te
che ondeggia, oscilla, dondola. ungaretti, i-95: e l'uomo / curvato
, che più non l'abbandona. ungaretti, viii-23: grido, / il
, / con un cupido affetto. ungaretti, viii-34: gli sguardi tuoi.
reso cupo il grigio delle montagne. ungaretti, ix-30: saltellano coi loro passettini
hanno quasi tutti la schiena curvata. ungaretti, 1-95: e l'uomo /
nostre guglie con le lor punte. ungaretti, viii-33: sceso dall'incantevole sua
con la tecnica dell'agemina. ungaretti, xi-366: le figurine con damaschinature
inno e la danza segreta del mondo. ungaretti, iv-41: nessuno mai vide posare
vecchio, dava un'impressione dolorosa. ungaretti, ii-101: la luce che ci
datte rifere. ungaretti, xi-74: il dattereto, sotto,
debile trama fu tolto soltanto un ubriaco. ungaretti, ii-25: le montagne si sono
, il lavoro illanguidì sempre più. ungaretti, viii-41: tale per sempre mi fuggì
la circonda. -figur. ungaretti, iv-37: il tempo è muto fra
lanciare con estrema violenza lontano un'anatema. ungaretti, 11-86: in ginocchio, decisa
fumido. suonò / il tocco. ungaretti, ii-128: dolce declina il sole,
si spande con le sue rose malate. ungaretti, iv-29: puoi declinare, autunno
. figur. letter. morte. ungaretti, viii-30: il mio declino abbellirò,
/ delle tortuose strade piene d'echi. ungaretti, i-51: bosco cappuccio / ha
animale a loro nuovo e fantastico. ungaretti, ii-28: in sul declivio dell'aurora
. -ma non arriva a decollarlo. ungaretti, xi-193: da corradino di svevia
opposto di * congestionare * congestio- ungaretti, i-30: riposa / nel camposanto d'
di uccelli e di fiori primitivi. ungaretti, xi-191: nel frattempo è descritto
dulcamara e di radici di cicoria. ungaretti, xi-95: ha preso il decotto
al 'magnanimo alfonso'piacque decretarti pazzo. ungaretti, ii-105: come dolce prima dell'uomo
della città silente / comuni abitatori. ungaretti, ii-100: è nei vivi la
nascesse in lei il re de'cieli. ungaretti, ii-91: colla grazia fatale dei
così mollemente verso il grembo delle acque. ungaretti, viii-18: nulla più nuovo parve
in cuore dalla mano degli angeli. ungaretti, ix-17: un mahdi, ancora
per poi spogliarle a ringrassar la mota. ungaretti, i-72: gentile / ettore serra
sul dosso il nerbo / dell'aguzzino. ungaretti, viii-24: solo ho nell'anima
di sentimento. -figur. ungaretti, ix-11: sotto le scorze, e
case ed i colli di delirante delirio. ungaretti, ii-96: silenzi trepidi, infiniti
che questa volta / non rimarrà delusa. ungaretti, ii-95: perché le apparenze
deluse di chi tornava alla cerca. ungaretti, ii-26: tutto si è esteso
madre inferma ed uno zio demente. ungaretti, ix-22: sconto, sopravvivendoti,
un mazzo d'orchidee nell'alcova. ungaretti, iv-30: già m'è nelle ossa
troppo la allontanò dalle sue sorgive. ungaretti, xi-337: meridiane colossali, piramidi,
salino non pareva avesse mai morso. ungaretti, iv-39: la morte è incolore e
a quella materia cerea e depilata. ungaretti, xi-43: quasi bimbe, depilate
delle speranze, l'ombra della sconfitta. ungaretti, iv-56: ora che prova un
e un fortor di carname riverso. ungaretti, ii-115: morte, nuda parola
i vini], depurargli e travasargli. ungaretti, xi-95: l'uomo..
non cedere altémpito del mio cuore. ungaretti, ii-48: nel suo docile manto e
punti ancora controversi della filosofia mussulmana. ungaretti, xi-112: sono dervisci (in
in realtà ho passato un periodo deserto. ungaretti, 1-66: eccovi un uomo /
sof grande / deserto. ungaretti, ii-4: cieli alti della gioferto,
mia desolante inettitudine alla vita concreta. ungaretti, xi-272: dalle strade solitarie d'
la diffusione continua della specie umana. ungaretti, iv-68: il vento continui a
e di solitudine si sentì desolare. ungaretti, viii-18: prepari [o sonno
trovati in quantità il professore. ungaretti, iv-56: ora che pecorelle
ci attende col suo riso desolato. ungaretti, viii-39: deposto hai la superbia
, bambino malato con bolle di sapone. ungaretti, i-33: da questa terrazza di
improvvisamente da una parte della via. ungaretti, ii-28: sul fosso lunare sull'altura
ora, i destinati a morire accanto! ungaretti, xi-92: non era figlio di
a sognare destini d'alta mondanità. ungaretti, i-112: so di passato e d'
dimin. e vezzegg. dettagliùccio. ungaretti, xi-255: lasciamo andare gli occhiali sul
quante testicciuole ohimè si tirò dietro! ungaretti, viii- 18: prepari [
conto ogni volta che tu voglia? ungaretti, i-82: la vita si vuota
diamanti strisciava sul monte san pellegrino. ungaretti, i-35: il sole si semina in
d'ogni dibattito e d'ogni pensiero. ungaretti, xi-101: fu il vostro compianto
per simil.: di animali. ungaretti, ix-30: saltellano coi loro passettini /
e una pesantezza era diffusa nell'azzurro. ungaretti, ii- 44: amore, mio
istromenti di cambio di questi beni. ungaretti, xi-262: uno stato di prosperità
accompagna sempre l'uomo grande e infelice. ungaretti, i-38: colle mie mani plasmo
/ per mettere in molticcio trenta frati. ungaretti, i-34: un'intera nottata /
luce, un suono). ungaretti, viii-40: per l'uragano all'apice
dei chitarroni. -figur. ungaretti, i-109: anche il corpo alla costante
pur sempre imperfetta, tanelata purificazione. ungaretti, i-35: si dilatano le montagne
apparsi, / non i fiori. ungaretti, ix-21: gli occhi, che erano
con essa la luce e il calore. ungaretti, viii-21: ma potrà, mute
gli dèi. -figur. ungaretti, ii-39: d'altri diluvi una colomba
mulinello nella nera conchiglia del teatro. ungaretti, xi-86: il suolo è stato
d'acqua. era là dimenticata. ungaretti, i-76: lasciatemi così / come
fiorire, c'era da vederli capitare. ungaretti, ix-11: sopra i ceppi del
di soffrire tanto per la mia dipartita. ungaretti, ix-16: gli sono più che
nudi / alberi che diramano pensieri. ungaretti, ii-128: dolce declina il sole
dirupamento dice: -non v'è salvezza. ungaretti, xi-85: a un punto franto
facce irriverenti che disanimano i timidi. ungaretti, ii-28: eccoti domita e turbata
si sdegnò. -figur. ungaretti, ii-92: ho sognato, ho creduto
animate trasferire le voci alle disanimate. ungaretti, i-52: come questa pietra / del
presenti condizioni dello spirito umano. ungaretti, ii-98: dio, coloro che
raimondi, 3-294: dicono che di ungaretti è stata studiata la sua discendenza,
a un chiosco e quasi sempre secca. ungaretti, i-30: l'ho accompagnato /
fingendo di non badare ai rinfreschi. ungaretti, iv-18: discorro, lavoro, /
ruotando forma in altretanti / mesi. ungaretti, xi-18: la notte è serenissima.
che conduce il poeta al disfacimento. ungaretti, xi-279: questo predominio dei colori
). -anche al figur. ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov'
in una parabola del nuovo testamento. ungaretti, xi-71: ogni tanto spuntavano ancora
/ il vecchio si mena stentando. ungaretti, iv-50: i carnali occhi / disfatti
quasi in un altro mondo accadute. ungaretti, ii-48: è l'ora che disgiunge
progresso e non credeva nella scienza. ungaretti, iv-49: alfine sosto / disilluso
di disillusa. -figur. ungaretti, iv-28: sotto la scure il disilluso
per gibbosità spropositate e inattese snodature. ungaretti, iv-67: potresti la chiglia sommersa
interessato da esercitare il disinteressato giudizio. ungaretti, viii-41: tale per sempre mi
nel corpo, la voce nella gola. ungaretti, ii-33: uguale a un mare
abbandona al cruccio e alla disperazione. ungaretti, iv-13: disperazione che incessante aumenta
dispersi; si sentono morire. ungaretti, i-69: ha bisogno di qualche
o un disseccamento dell'amor proprio. ungaretti, xi-76: dove il tempo è incalcolabile
altrui e intenerisce la durezza de'cuori. ungaretti, iv-51: nelle vene già quasi
distrarre (da altri pensieri). ungaretti, ii-58: l'anima dissuade l'aspetto
distaccava la linea del monte albenza. ungaretti, ii-128: dolce declina il sole
il sonno in qualche pensiero indifferente. ungaretti, i-54: stamani mi sono disteso
, trapelare (la luce). ungaretti, ii-40: in sé da simulacro a
ara bianca, ed una eccelsa casa. ungaretti, 1-88: in quest'oscuro /
denti laboriosi udivasi distintamente nel silenzio. ungaretti, ix-22: io di continuo posso,
che entra nella chiesuola lì daccanto. ungaretti, iv-25: ascolto sempre più distinta
, e lo getta nell'indifferenza. ungaretti, ix-30: essi sono colombi. né
tempo di riflettere a queste cose. ungaretti, iv-17: riempivano passeri la stanza /
e distratto a rischio di smembrarsi. ungaretti, viii-37: con le sue piume più
, capiscono certe cose. ungaretti, ii-78: arso tutto ha l'estate
capo tuttavia molle dell'acqua battesimale. ungaretti, viii-25: non divezzati ancora,
. la donna che hanno per casa. ungaretti, xi-229: così gli antichi divinizzando
d'itterizia. viaggia senza scosse. ungaretti, ii-48: nel suo docile manto e
e dolce bagna le ampie vallate. ungaretti, iv-33: fa dolce e forse qui
, a galla dal fondo dell'anima. ungaretti, ii-128: dolce declina il sole
nulla può distruggere quel seme. ungaretti, ii-31: ancella di follia, noia
eran preparati a gertrude nel monastero. ungaretti, ii-4: autunni, / moribonde
simile a una ruina di gradi petrosi. ungaretti, i-54: mi tengo a quest'
e difficile delle educande nei conventi poveri. ungaretti, ii-4: dall'ampia ansia dell'
o candida / lalage, dorme. ungaretti, ii-28: eccoti domita e turbata
della lettera, graditissimi doni entrambi. ungaretti, i-13: tra un fiore colto
parte, per levargli il dondolo. ungaretti, ix-14: tra le barchette in dondolo
muoverla bastava una bava d'aria. ungaretti, i-32: dondolo di ali in fumo
si doppia sopra se stessa, ripiegandosi. ungaretti, 33: in questo secolo della
doravano l'ignoto della prateria notturna. ungaretti, ii-44: amore, mio giovane
cima d'un cipresso al tramonto. ungaretti, ii-109: negli opifici libera speranze,
il nuovo argento con le antiche dorature. ungaretti, viii-36: tornava a distendersi la
etrusco cogli spiriti dorici e pitagorici. ungaretti, xi-24: ma, e sono appena
vagiti che mi pareva venissero di fuori. ungaretti, i-53: mi pare / che
di canne a ricovero di armenti. ungaretti, i-63: questi dossi di monti
non si sa / di dove! ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov'
delle ultime droghe dell'amor mio. ungaretti, xi-88: il deserto è un
l'anima trasparia fine e pensosa. ungaretti, ii-123: questa terra è nuda
dura pesante tetra di un pensiero ignoto. ungaretti, ii- 109: in mezzo
che è una deità eminentemente efebica. ungaretti, xi-25: in tutto l'egitto
fuochi di paglia, effimera bellezza. ungaretti, viii-28: disperato, il nostro
storica dell'antica civiltà egiziana. ungaretti, xi-54: mohamed ali non fu solo
egli è poeta più di tutti noi. ungaretti, xii-43: i suoi capelli argentei
più direttamente da un volere supremo. ungaretti, ii-84: buttato sul sasso
un'ideal forma di esistenza. ungaretti, xi-101: essi operano per l'
quale egli aggiunge il proprio genio. ungaretti, xi-36: dell'ellenizzazione dell'
grotta, si fecero animo ed entrarono. ungaretti, iv-52: colosseo / su estremi
compie, degli effetti che produce. ungaretti, iv-56: ora che prova un
si dava anche ad officii minori. ungaretti, i-29: si chiamava / moammed
suol che i trionfi degli avi portò. ungaretti, iv-42: tu [grazia felice
intorno empieasi / d'insolito chiaror. ungaretti, i-42: conosco una città / che
, li èmuli de 'l vento. ungaretti, ii-113: m'insegui, morte.
persona giuridica, pubblica o privata. ungaretti, xi-57: non mancano qui grandi enti
del padrone, sbattendo la porta. ungaretti, iv-58: allora fu che, entrato
da mezzo giorno e da mezza notte. ungaretti, xii-185: usa i diti a
corti e delle golette all'amido. ungaretti, i-45: ogni mio momento / io
spenti / nel soffio torbido dell'equatore. ungaretti, viii-24: solo ho nell'anima
da donna, generano equivoci curiosissimi. ungaretti, ix-14: ma meglio di notte si
e, forse, trame qualche forza. ungaretti, ii-76: giunta la sera /
ossuta ergeva una chioma candidissima. ungaretti, ii-43: inquieto apollo, siamo desti
mi domanda che cosa voglio. ungaretti, viii-21: odi, pue
senza sapere quel che si facessero '. ungaretti, xi-21: questa città ch'egli
pilota la vita nel suo seno. ungaretti, iv-55: mio fiume anche tu,
gioghi nevati, le nuvole erranti. ungaretti, viii-29: non più m'attraggono i
il cuore mio di porta in porta. ungaretti, ii-40: in sé da simulacro
fonda perché le fosse possibile risalir su. ungaretti, iv-37: il tempo è muto
vita e gli errori il suo sale. ungaretti, viii-39: deposto hai la superbia
come coperte di escrementi d'uccelli. ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo
saputa rendere esecutiva [la sentenza], ungaretti, xi-56: oggi ancora, a
del buon cugino esiliato in campagna. ungaretti, ii-97: non ho che superbia
e sereno, in dolce perplessità. ungaretti, ii-47: è oggi la prima volta
gli occhi); stralunato. ungaretti, xi-336: se sono occhi, non
tozze, / del pugilato esperte. ungaretti, xi-20: la vecchia foggia l'
uomo ha commesse contro di lui. ungaretti, 28: per sopportare il chiaro
cui si sconta la pena giudiziaria. ungaretti, xi-192: questo vado del carmine,
notte senza tè- nebra era quivi. ungaretti, ii-71: ma intorno al lago
, per antonomasia, la 'stagione'. ungaretti, ii-49: quando su ci si
furia, il cavallo di troia esterefatto. ungaretti, iv-55: mio fiume anche tu
le mani venose i manichi estremi. ungaretti, iv-52: poche cose mi restano
estremo autunno, nebbiosa e fuliginosa. ungaretti, ii-61: nell'estrema notte / va
estremo anelito la resistenza del vegliardo. ungaretti, 11-127: nelle sere d'estate
museo, ancora e come prigioniera rimane. ungaretti, ix-32: se, già /
/ fedel compagna all'esule viaggio. ungaretti, ii-65: aurora, amore festoso,
soldati americani esultavano col viso sereno. ungaretti, iv-13: di me rammento che
proletari, ne ricavò la sintesi comunistica. ungaretti, ii-34: non più ora
il principio del fascino feminino eterno. ungaretti, ii-95: perché crei, mente,
ma d'intima e ineffabile esperienza. ungaretti, ii-113: da quel momento /
. uscire, scaturire, sprigionarsi. ungaretti, ix-30: né l'azzurro / (
di piramidi ed angoli di cubettini. ungaretti, ix-300: questi sono * huit-huit '
carica ambita, onoratissima e remuneratrice. ungaretti, xi-357: figli dei figli di
che arrossa l'unghie delle concubine! ungaretti, xi-86: e le nostre pazzie
cui non voleva mai separarsi. ungaretti, ix-23: è troppo azzurro questo cielo
ebbrezza e di fanatica passione delirante. ungaretti, ii-115: scava le intime vite
. -figur. religioso. ungaretti, i-112: la città ha un traffico
, bruciano città, disertano campagne. ungaretti, xi-113: i giannizzeri rapivano annualmente
tutta la fanciullezza in quelle lacrime. ungaretti, ix-18: ma perché fanciullezza /
. / il silenzio sospeso portare. ungaretti, i-25: brulicano già gridi / d'
stivaletti delle ragazze vi avevano lasciate. ungaretti, xi-294: c'erano poi in
, ma può anche non essere. ungaretti, ii-34: non più ora tra la
batte il palpito lilla del peccato. ungaretti, ii-127: nelle sere d'estate,
in quello a cui posso attendermi. ungaretti, ii-98: ho fatto a pezzi
de) ponteficato nostro d'oro. ungaretti, i-62: col mare / mi
presa fra le mie braccia teneramente! ungaretti, i-iio: un velo di verde intenerirà
un rotone che fa da finestra. ungaretti, ii-45: colla mente murata, /
ima mazzata. -figur. ungaretti, xi-210: quest'autunno è come una
luna riceveva come in nessun'altra fase. ungaretti, i-84: ben nato mi sento
latino / sentiva il remo divino. ungaretti, iv-55: mio fiume anche tu
/ come nell'occhio lo sguardo. ungaretti, ii-109: in mezzo ai forsennati insorse
illuminava la bellezza della sua silvia. ungaretti, viii-28: viene dal mio al
sotto la spinta dei colori interni. ungaretti, ii-57: con fuoco d'occhi un
accento / de la versilia. ungaretti, xi-247: non sarai affatto sorpreso udendo
riuscisse ad imperar su gli altri. ungaretti, xi-26: la favola vuole che
favola troppo bella per essere vera. ungaretti, iv-21: ora dov'è, dov'
, di fiale e di cipolle. ungaretti, xi-63: uno degli esploratori che passarono
/ la dipartenza annuncia alla formica. ungaretti, ii-34: non più ora tra
un'attività fervida e incessante. ungaretti, iv-50: per desolato fremito ale dava
svegliato dalle ali felici degli uccelli. ungaretti, iv-23: in cielo cerco il tuo
, ch'io ti vidi in volto. ungaretti, ii-45: colla mente murata,
un movimento, ecc.). ungaretti, xi-41: la poesia che fanno,
. tagliare, sfaccettare pietre preziose. ungaretti, xi-296: i * cliver 'sono
il rompere, lo spaccare. ungaretti, xi-297: oggi, salvo i casi
e monelli dal bruno tipo fenicio. ungaretti, xi-114: hor,...
messe si vesta e imbiondisca. ungaretti, xi-173: quando la natura sconvolge questi
. gli usignoli feriscono il cielo. ungaretti, i-79: le mie urla / feriscono
; assai comprende, assai perdona. ungaretti, ii-97: sono un uomo ferito.
se mai, in eccesso a firenze. ungaretti, i-72: gentile / ettore serra
casa, come una pianta rigogliosa. ungaretti, ii-65: scalza varcando da sabbie
, né voglion mie rime festose. ungaretti, iv-25: quella voce d'anima /
anche d'avere un po'di febbre. ungaretti, ii-71: rotto l'indugio sotto
or la rende altro color funesta. ungaretti, 11-74: nelle onde sospirose del
/ facciano schermo alla notte paurosa. ungaretti, iv-18: ora potrò baciare solo
di fieni era un po'dappertutto. ungaretti, xii-91: tutto il giorno cantò
di giallo fiengreco, / mi trovo. ungaretti, xi-95: ha preso il decotto
/ il sangue nostro a fiumi! ungaretti, ii-90: sciamare udiva voci appassionate /
rivolgono a dire: si va? ungaretti, viii-38: àrdee errare cineree solo vedo
era filava diritto alla manovra comandata. ungaretti, xi- 289: se avessero
e nere delle rondini prime arrivate. ungaretti, i-14: questa solitudine in giro
di luce, poi l'ombra bruna. ungaretti, ii-101: la luce che ci
filtrato la torbida acqua della realtà. ungaretti, i-23: un occhio di stelle /
spirito si è filtrato pel cuore. ungaretti, i-85: come una nuvola / mi
dai pergolati di un immenso cortile. ungaretti, xi-271: da una tenda, in
di disinganni a un nuovo disinganno? ungaretti, ii-97: sono un uomo ferito
, le faceva lodi senza fine. ungaretti, ii-76: giunta la sera /
grandi, il sole e la strada. ungaretti, i-iio: è l'ora delle
ahimè, la primavera è finita. ungaretti, ii-58: anima ignara che torni dall'
giudice sarà giusto ed eguale. ungaretti, i-44: chiuso fra cose mor
voce fioca e reca della consuetudine. ungaretti, i-79: le mie urla / feriscono
fiochissima luce di quella funebre lucerna. ungaretti, ix-17: il giorno della candelora
riudì due voci fischianti a fionda. ungaretti, i-69: ma io non sono
e mezzo, il commercio raddoppiato. ungaretti, xi-97: l'arte e la
barbato come carlomagno dalla barba fiorita. ungaretti, xi-25: serapide, come lo vedi
casa dell'altro compagno di viaggio. ungaretti, xi-24: dimostra euclide...
ebbi navigando fra quelle amenissime sponde. ungaretti, xi- 289: hanno addomesticato,
poetessa, dalle carni flagellate dalla lussuria. ungaretti, xi-191: nel nudo sodo dell'
, / dalla sua tonda boccia. ungaretti, ii-30: scade flessuosa la pianura
sul flessuoso stei palpita e trema. ungaretti, i-35: il sole si semina in
non vedesi nei contemporanei della scuola. ungaretti, ii-25: il florido carnato del
, fluide come la stessa vita. ungaretti, ii-32: memoria, fluido simulacro
, non temer dell'emula cartago. ungaretti, xi-193: se dal vado dò
che a premiar la virtù sconosciuta. ungaretti, xi-93: se sangue ismaelita scorre
all'albero la foglia d'autunno. ungaretti, i-104: si sta come /
festoni di fogliami e di fiori. ungaretti, xi-203: bello è 10 spettacolo
. che è privo di coordinazione. ungaretti, iv-49: le usate strade / -
fomenta e l'accresce ogni dì più. ungaretti, ii-119: o bella preda,
-annullarsi, dissolversi, dileguarsi. ungaretti, 1-68: le nostre / malattie /
e amaro il profumo dell'alloro. ungaretti, ii-iifi: tu, nella luce
discende / la perla a rapire. ungaretti, i-45: ogni mio momento / io
cose in fondo a un roseo mare. ungaretti, ii-34: né più / le
e forma vera e propria della mente. ungaretti, iv-28: sotto la scure il
arde a que'fondi ignea fornace? ungaretti, xi-184: vedo i lapislazzuli, le
mentre la bissona approdava alla piazza popolosa. ungaretti, iv-68: il vento continui a
lingue di fuoco aspirate dal forte tiraggio. ungaretti, ii-123: questa terra è nuda
, le ultime raccomandazioni e gli addii. ungaretti, xi-43: ballano cantano una canzone
moto, / delle infinite costellazioni! ungaretti, xi-112: un piazzale s'apre con
rosa fragola, giallo e verderame. ungaretti, xi-19: è foderato di velluto fragola
frammischiate da lunghi scoppi di riso. ungaretti, ix-12: di fuori infittisce uno
o da uno schieramento politico. ungaretti, ii-56: penelopi innumeri, astri /
si franga non so che gelo rappreso. ungaretti, i-107: l'azzurro scuro delle
il fico nero spruzzato di luna. ungaretti, xi-85: è il nucleo del
sono pericolosi fondali di insidiose secche. ungaretti, xi-73: frangiónde rettilinei di una lunghezza
libecciolo, accavallava tremiti su tremiti. ungaretti, xi-198: qui il canto della
. franato; dirupato, erto. ungaretti, xi-85: a un punto franto del
vetrate si rimandano franti e deformati. ungaretti, i-95: l'uomo / curvato /
unisce un uomo e un animale. ungaretti, xi-35: c'è tra la guancia
irritazione sorda fremeva nella sua voce. ungaretti, viii-28: disperato, il nostro
/ par che passi un'anima. ungaretti, viii-22: un fremito nell'erbe a
sulle spalle come un mantello bagnato. ungaretti, 1-62: col mare / mi sono
la vita veduta con occhi freschi. ungaretti, ii-25: ha [la mattina]
al solito le seggiole al fresco. ungaretti, i-112: mi sono seduto al fresco
fresco, vestito di panno fine. ungaretti, xii-91: tutto il giorno cantò
/ i cui ricordi friabili già smontano! ungaretti, ii-89: ti vidi, alessandria
il frizzante ritratto ora a glasgow. ungaretti, xi-24: teocrito... in
storia di doppiezza e di simulazione. ungaretti, ii-29: passò sulla fronte dell'
atterrirli, sentenziarli a perpetua servitù. ungaretti, ii-53: come una fronte stanca /
vi traeva dei barattoli di latta. ungaretti, iv-38: volo sino alla piana
falcavano cani randagi e polli arruffati. ungaretti, ix-27: pavoncelle calate qui, /
sciacquìi e fruscii misteriosi nel limaccio. ungaretti, i-89: mi addormenterò / al fruscio
molto svelto, straordinariamente snello. ungaretti, xi-16: una linea che da poppa
una migrazione di lupi frustati dalla fame. ungaretti, xi-69: popoli sempre in marcia
fruttifichi ben tosto un vantaggio corrispondente. ungaretti, xi-137: qui anche le pietre incarnano
e del tuo sacro petto lui lattasti. ungaretti, ii-91: colla grazia fatale dei
tram aspetto la pugnalata della fugace caviglia. ungaretti, viii-37: trarresti dal crepuscolo /
, o anche a dissiparsi interamente. ungaretti, xi-86: tutto diventa un ondeggiamento
si duole / solo d'esser fuggitiva. ungaretti, ii-48: nel suo docile manto
semideo garzon porta ne l'etra. ungaretti, ii-99: fulmina le mie povere emozioni
del primo amore e della poesia. ungaretti, 40: e quando...
fra poco avrebbe dovuto farsi sentire. ungaretti, ii-44: è l'ultima volta
procedere bene; dimostrarsi valido. ungaretti, xi-14: la provvidenza funzionando anche
felicità altrui e l'orrore della morte! ungaretti, xi-22: olimpia, sua madre
agire senza misura avrebbe guastato tutto. ungaretti, xi-327: antiche città hanno ritrovato
del lago e all'ira degli uomini. ungaretti, viii-40: per l'uragano all'
un popolo famoso si estinguono lontano. ungaretti, iv-29: non più furori reca a
martini, e dotto ed elegante letterato. ungaretti, xi-73: henri, dopo essere
il divo galleggiava malinconico e soddisfatto. ungaretti, i-94: su un oceano
ai polsi per l'acido gallico. ungaretti, xi-120: per fare quell'acido gallico
soddisfazione, nessuna garanzia di successo. ungaretti, i-113: ora che considero, 'anch'
nidi dalla grondaia della casa materna. ungaretti, xi-352: ed ecco per dare il
, che vi faceva gelare le carezze. ungaretti, ii-95: perché le apparenze non
silenzio; troncare l'indifferenza. ungaretti, viii-17: preda dell'impalpabile propagine
muro un folto rosaio a un gelsomino. ungaretti, i-41: fra l'aria
avevi al mondo un'anima gemella! ungaretti, viii-31: covandosi a vicenda /
che gemè di mesti / cannareccioni. ungaretti, xi-74: come geme, di
/ coi lunghi lor gemiti uguali? ungaretti, iv-55: un gemito d'agnelli si
tra gli arbusti carichi di gemme. ungaretti, ix-11: sotto le scorze, e
.. fuorché dall'ambizione di crescere? ungaretti, iv-51: il roseo improvviso tuo
. grande aiuto ne verrebbe all'umanità. ungaretti, i-84: ben nato mi sento
nelle imagi- nazioni di dante giovine. ungaretti, iv-63: ora si svegli l'
dipopidi, detto topo delle piramidi. ungaretti, xi-74: la gerboa mette fuori il
la cavità. -figur. ungaretti, ii-27: o seni appena germogliati,
germogli di ciò che aveva seminato. ungaretti, i-36: nel molle giro di
sulle assi rivestite di carta turchina. ungaretti, ii-48: nel suo docile manto e
ghermir mi piace l'agile fantesca. ungaretti, iv-39: volo sino alla piana dove
mi sentii stringere il cuore sinistramente. ungaretti, i-23: un occhio di stelle /
4. trillo, gorgheggio. ungaretti, i-35: picchi di tacchi picchi di
forniscono il legno palissandro. ungaretti, xi-95: quell'albero, che d'
al corpo pieghevolezza, leggerezza e vigore. ungaretti, xi-25: in tutto l'egitto
/ giocherellar coi grilli dei minuti. ungaretti, xi-348: è un giocherellare sottile e
(un corso d'acqua). ungaretti, ii-72: idolo snello, fiume giovinetto
leggiadro e giulivo ingegno del menagio. ungaretti, ii-27: o leggiadri e giulivi coloriti
come schiavetta al giacitore d'este. ungaretti, ii-40: giunse a un prato
: era giunta la chiusa della mietitura. ungaretti, ii-76: giunta la sera /
, avevano creato un'associazione costituzionale. ungaretti, xi-101: come tanti miei coetanei
glauchi e le file di pioppi. ungaretti, ii-73: inanella erbe un rivolo,
ala, tra le glebe gravi. ungaretti, xi-77: l'egitto, per tanto
: ci ha messo quattro anni. ungaretti, viii-26: tutti gl'inganni suoi
paonazza pendeva ima gocciola di latte. ungaretti, i-35: il sole si semina
in quella rinfrescata. baldini, 4-115: ungaretti se la stava godendo con quel suo
gli viene fischiando all'orecchio sinistro. ungaretti, xi-69: popoli sempre in marcia
. letter. groviglio, intrico. ungaretti, i-76: non ho voglia / di
che non posso più cantare. ungaretti, 2-325: d'un balzo, gonfi
-stridio (di un animale). ungaretti, i-63: non c'è più niente
gracchio sentir di mesti augei palustri. ungaretti, xi-168: appena in aria,
roncava al calcio i gracili fagiuoli. ungaretti, ii-42: gracili arbusti, ciglia
rossi arpeggi / delle dottrine splendide. ungaretti, ix-14: ma meglio di notte si
granire visibile del sorriso imminente. ungaretti, xi-87: c'è sull'azzurro
di convertirle in sua grassezza tranquilla. ungaretti, xi-31: ciò che gli conviene
-intreccio (di rami). ungaretti, ii-69: ai piedi stringe la salita
con ogni fatta di buone grazie. ungaretti, ix-18: solo ai fanciulli i
'l capo il bianco profilo audace. ungaretti, ii-34: né più / le
la terrazza e le scalinate. ungaretti, ix-23: è troppo fare
-pieno di vita, di movimento. ungaretti, xi-18: stanno inventando una lente,
/ prende la carta l'oleandro. ungaretti, i-39: oggi / come l'isonzo
sì che grida di far presto. ungaretti, xi-124: l'uomo oggi non
è l'ultimo grido del ghibellinismo. ungaretti, viii-23: tutto tace; ma
come le grinfe di uno sparviero. ungaretti, 34: mi afferri nelle grinfie azzurre
tegole a furia percotea la gronda. ungaretti, xi-175: le teste di terracotta dei
, ove nacque, ivi abbia tomba. ungaretti, viii-24: solo ho nell'anima
meno ligi alla disciplina di gruppo. ungaretti, xi-101: ho tratto la convinzione che
/ perché mangi con me nella scodella. ungaretti, iv-17: il volto già scomparso
ci arrivi il guasto della città. ungaretti, ix-18: solo ai fanciulli i sogni
si domina la val di serchio. ungaretti, 41: mi farà da guida /
(un corso d'acqua). ungaretti, xi-125: il treno si volta e
ricorda con piacere anche dopo varii giorni. ungaretti, i-29: non sapeva più /
pongo 'nanzi a 'l campestre nume. ungaretti, ii-34: nappo d'un miele,
tenere la lingua attaccata al palato. ungaretti, xi-216: l'invariabilità e singolarità
nelle regioni nordafricane; scirocco. ungaretti, xi-87: non che il vento del
di decifrare l'anima dal volto. ungaretti, xi-291: mio padre è hegheliano
, ne'bei tramonti d'oro! ungaretti, i-32: ora specchio i punti di
a lutto d'una scena ibseniana. ungaretti, xi-72: la loro casa pareva
schiaffo plebeo / del porco epicureo. ungaretti, xi-161: fuggivano gli iconoclasti e.
e si rallegra del risorto iddio. ungaretti, i-no: iddio non si dà pace
aveva portato fino allora nel cuore. ungaretti, xi-18: c'è con noi
a ideare o a ricostruire i partiti. ungaretti, xi-304: ogni casa fu ideata
profonda spira / dell'estro ideator. ungaretti, xi-68: il giardino...
organismo: tipo infantile della faccia. ungaretti, xi-304: miseria, ricchezza,
erano gl'idoli dominanti del suo spirito. ungaretti, xi-323: bisogna riconoscere che l'
certi rigagnoletti poveri ma sempre scorrenti. ungaretti, xi-79: i romani...
acque nelle bonifiche per prosciugamento. ungaretti, xi-215: ho visto a codigoro quei
, / cantano le fenici rinate. ungaretti, xi-93: se sangue ismaelita scorre nelle
daranno materia di pensieri e di studi. ungaretti, xi-63: i servizi della sanità
parlare quando si salgono le scale. ungaretti, xi-95: andando in su,
/ le nostre adolescenze ignare e belle. ungaretti, ii-58: conca lucente che all'
/ tentenna il suo capo di bimbo. ungaretti, i-22: il cielo pone in
ilare lume che esse medesime creano. ungaretti, ii-30: dolce sbocciata dalle anche
presente illimitato, cioè nell'eterno. ungaretti, i-67: in un canto /
e illuminatevi. -lasciarsi pervadere. ungaretti, i-80: m'illumino / d'immenso
-come epiteto onorifico di sovrano. ungaretti, xi-57: attualmente regna, come si
né anche la illusione dell'eco. ungaretti, ii-24: la notte sperde le lontananze
delirii, / e di superbi ardori! ungaretti, i-58: ungaretti / uomo di
di superbi ardori! ungaretti, i-58: ungaretti / uomo di pena / ti basta
reale, concreto, certo. ungaretti, xi-156: credevi... che
quanto basta a significare il dolore. ungaretti, xi-69: uno di questi disgraziati
costruzione, fino all'imbocco della galleria. ungaretti, xi-170: fra un mucchio di
strada e farlo smarrire nel bosco. ungaretti, xi-86: può succedere...
e dei proprietari di bestiame. ungaretti, i-81: vorrei imitare / questo
che lo de turpano. ungaretti, xi-194: se una prova si volesse
e nutre di sua man natura. ungaretti, xi-105: il giapponese tesse il cotone
, ossia nella creazione della bellezza. ungaretti, xi-270: la novità dell'impressionismo
a dio almeno la gioventù immaginaria. ungaretti, xi-254: sono cinque figure.
ai sovrani la loro immagine in movimento. ungaretti, i-103: mi riconosco / immagine
butterà i ramicelli della fresca lirica di ungaretti. vitto rini, 5-138
un settenio della vista de'cieli. ungaretti, xi-195: la piazza, illuminata a
di egoismo nei più nobili atti. ungaretti, xi-211: brucavano su quelle isole
/ malinconia sul mio cervel piombò? ungaretti, xi-293: sembravano, già a quell'
erano di una delicatezza quasi immateriale. ungaretti, iv-67: del grano di notti
anch'essa è allungabile o lunga. ungaretti, xi-212: una perforazione ha incontrato
cantavano su le spoglie dei consanguinei. ungaretti, ii-98: odio il vento e la
]: l'immemore onda di lete. ungaretti, ii-44: morte, arido fiume
d'immensità, sordi ai richiami. ungaretti, i-95: d'improvviso / è alto
/ in grembo all'immenso sopita. ungaretti, 1-80: m'illumino / d'
col suo ago l'acqua salsa. ungaretti, xi-279: il canale prosegue fino
fulmine infallace, divorator dei titani. ungaretti, ii-92: [la patria] forte
del migliore, ma esso fu fecondo. ungaretti, i-103: mi riconosco / immagine
i buoni s'impadroniscano della direzione. ungaretti, xi-192: il pescatore masaniello s'impadronì
disse: o padre, dammi aiuto. ungaretti, ii-59: i luminosi denti spengono
l'infinita / malinconia del mondo. ungaretti, ii-42: gracili arbusti, ciglia /
dall'importanza impareggiabile della mia missione. ungaretti, xi- 144: l'intrepidità
la violenza d'una iniquità senza nome. ungaretti, 1-66: eccovi un uomo /
mescolato in tutta la realtà vostra. ungaretti, xi-89: fra tanti sensi di
paura (la voce). ungaretti, i-79: ma le mie urla /
. saldo, incrollabile; immutabile. ungaretti, xi-274: sono [le torri]
nei boschi senza consolazione di veruna società. ungaretti, i-108: l'uomo lunatico che
voce / di campanellino senza battaglio. ungaretti, iv-64: cessate d'uccidere i
gran seggio imperiale, / vuoto. ungaretti, xi-49: portando con sé..
arte immortale ed alla gloria imperitura. ungaretti, xi-27: una persona, una
del perituro, del transitorio e delteffimero. ungaretti, xi-75: in nessun altro luogo
qua dalle alpi la tedesca dominazione. ungaretti, xi-53: dal tauro a kartum
tedesca a tutela della sua dignità. ungaretti, xi-361: impersona [federico]
-sproporzionatamente elevato, incombente. ungaretti, xi-351: è una facciata alta,
accumulati e la loro struttura economica. ungaretti, xi- 338: ecco che,
la cuccetta in cui faceva la nanna. ungaretti, xi-221: vedo le maone che
-gravare (il sonno). ungaretti, vii-41: nelle vene già impietriva furia
-sostant. inesorabilità, forza incontrastabile. ungaretti, 11 * 49: è furia che
da strapazzo, il suo enea fuggitivo. ungaretti, ii-98: dio, coloro che
defluiva attraverso il compluvio. ungaretti, xi-175: le teste di terracotta dei
feudale importato e il principio romano indigeno. ungaretti, xi-44: pare che nelle città
che svolge attività d'importazione. ungaretti, xi-261: gl'italiani formavano un buon
/ d'un impossibile viola petunia. ungaretti, xi-17: è architettura che,
una delle solite imposture d'innamorato. ungaretti, x-181: contro di voi la sua
un padre solo: medardo rosso. ungaretti, xi-270: la novità dell'impressionismo
salvò) dentro la dialettica ateniese. ungaretti, xi-169: tutte le cose che ci
degli altri mobili portati via dal fratello. ungaretti, ii-45: morte, arido
molti fu detto l'improwisator de'pittori? ungaretti, xi-264: dalla sua pittura [
di classi e di rapporti economici. ungaretti, xi-280: rispetto a gand,
cacciarsi d'improvviso nella sua mente. ungaretti, i-95: d'improvviso / è alto
privo di rispetto, impietoso. ungaretti, iv-39: la morte è incolore e
può dare impulso a un grande stile. ungaretti, xi-63: la società di geografia
per farle stillare in essa acqua. ungaretti, xi-214: stesa la rete di mille
, nelle cui braccia è paradiso. ungaretti, i-30: riposa / nel camposanto
amor passato le risorgevano nello spirito. ungaretti, ii-40: in sé da simulacro
trovò l'oblio, ma la poesia. ungaretti, i-69: ha bisogno di qualche
il vendicatore del re di francia. ungaretti, xi-137: in pasquale paoli hanno
lungo bicchiere in forma di calice. ungaretti, i-32: dondolo di ali in
tutto a nero, in cilindro. ungaretti, ii-34: né dal rado palmeto
; riconosce un filatoio, entra. ungaretti, ii-34: né dal rado palmeto
nella notte nera. -inoltrato. ungaretti, iv-30: già m'è nelle ossa
nei brandelli della sua propria anima. ungaretti, ii-118: le tue mani [o
precipitava poi a capo fitto fulmineo. ungaretti, xi-274: queste torri...
-descrivere un cerchio intorno a qualcosa. ungaretti, ii-73: inanella erbe un rivolo,
au'innominato. chi era mai? ungaretti, i-47: voluttà crudele di corpi
calma e di tatto assai facilmente. ungaretti, xi-16: proprio mentre la crisi
245: l'acqua è stata incanalata. ungaretti, xi-79: in esse [oasi
io riesco ad incantare tutta questa gente. ungaretti, ii-123: una donna s'alza
/ la palpitante valle le rimanda. ungaretti, xii-97: astuzie infantili, sorrisi
nero spirito della nostra inevitabil ruina. ungaretti, xi-144: fole! sono difatti
i fiori piumosi dalle vette dei giunchi. ungaretti, i-35: su alla volta lieve
per incarico del barone di polia. ungaretti, xi-47: vivono ancora al cairo i
da lui meditato, l'esemplare. ungaretti, ii-46: voli un desiderio,
per estens. fessura, fenditura. ungaretti, i-69: ha bisogno di qualche ristoro
/ d'incavernarsi in una galleria. ungaretti, xii-365: la mente sua in labirinti
raggio più ornai dell'abitato mondo. ungaretti, i-70: reggo il mio cuore
adirarsi, arrabbiarsi. scuro. ungaretti, xi-35: è una statuetta di marmo
-il medico? venga, muore. ungaretti, ii-46: luna impudica, al
mezzo al murmure incessante / dell'acqua. ungaretti, ii-104: figlia indiscreta della noia
: un cielo tinto d'inchiostro. ungaretti, xi-117: [la mucca] guarderà
di fresco, nei loro accappatoi azzurri. ungaretti, xi-45: la luna..
opera dei soli lumi ordinari della provvidenza. ungaretti, xi-348: forse c'è
, come posso, i prosatori. ungaretti, xi-160: ma basta che esprimiate
incolore, una parodia di fiore. ungaretti, viii-44: senza i sogni,
incolpava la ruvida ostinazione di demetrio. ungaretti, xi-133: * le. temps '
del sogno: / l'inconsapevolezza. ungaretti, i-56: questo è il nilo /
incontrata né neve né cattivo tempo. ungaretti, i-101: a ogni / nuovo /
con quella costanza colla quale era vissuto. ungaretti, i-48: mondo / attonimento /
5. varietà, molteplicità. ungaretti, xi-222: alle case che crescono nell'
erba increspata covan le serpi micidiali. ungaretti, xi-158: incontro poi delle piante
di incrinato, dentro, ci sia. ungaretti, xi-329: è il mio sole
mostruosi, una pioggia di scipitaggini. ungaretti, xi-20: com'è disordinata questa città
palazzo sfilava il lungo processionante corteo. ungaretti, xi-31: non si sa che roma
mai nella tisichezza del secolo furiente. ungaretti, 16: se s'interrompe sulla
e, per così dire, indefinitezza. ungaretti, x-16: è, difatti,
ai sposi, di riverenza in segno. ungaretti, ii-98: forse l'uomo è
non era del suo amatore indegna. ungaretti, xi-311: quantunque filippo ii non
commesso da con passo grave e serio. ungaretti, xi-163: ora i monti oggi
topolino. montano, 399: giuseppe ungaretti, errante per il mondo con tutti i
chiedere né soddisfazione né miglioramento interno. ungaretti, xi-178: il saggio deve sapere
. -ritardato, incerto. ungaretti, xi-312: non pusillanime filippo, no
i superiori quand'era proprio indispensabile. ungaretti, xi-297: salvo i casi in cui
-che non ha meta precisa. ungaretti, 11-68: uomo che speri senza pace
se non la somma delle vite individuali. ungaretti, xi-169: è la nostra gloria
: tutto, fuor che italiani. ungaretti, xi-303: può esserci forse maggiore individualista
traffico, ne moltiplicava il guadagno. ungaretti, x-39: esperto nell'arte / da
zampe indolenzite. -figur. ungaretti, i-no: odo la primavera nei rami
se non traendo l'ultimo respiro. ungaretti, xi-130: mi pare vedere un
mia, non conta che l'indomani. ungaretti, ii-109: come roma la volle
era ghiotto e pareva indovinarlo all'odore. ungaretti, xi-19: è giorno. già
il varco sibilando tra gli impedimenti. ungaretti, xi-209: l'averlo visto d'autunno
-inconoscibile (un segreto). ungaretti, i-31: di questa poesia / mi
come gente che cominci la vita. ungaretti, i-13: tra un fiore colto
veste). - anche assol. ungaretti, xi-354: da quel suo vestire che
d'infan tili trastulli. ungaretti, i-84: mi sento / nei visi
6. purezza, limpidezza. ungaretti, ii-75: ho atteso che vi alzaste
dell'incarceramento della regina di francia. ungaretti, ii-85: da quella notte nuova
le piace immensamente a far all'amore. ungaretti, xi-231: passando di qui,
la mano. -figur. ungaretti, iv-25: inferocita terra, immane mare
mare infiammato dal sole che tramontava. ungaretti, xi-168: non ve lo starò a
trovare uno sbocco, un passaggio. ungaretti, xi-79: attraverso questo territorio s'infiltrò
, secondo la scala del mondo. ungaretti, xi-309: nomino il seicento che
infine mi rifugio a una taverna. ungaretti, i-39: appieno infine / sfrenato
un mare infinito oltre il balcone! ungaretti, i-24: anche le tombe sono scomparse
discendeva a malincuore nel suo sotterraneo. ungaretti, ix-12: di fuori infittisce uno
mai, permesso alla ferita di risanare. ungaretti, xi-204: infìtti nella creta,
anni, nelle inflessibili leggi siderali. ungaretti, xi-312: la disciplina inflessibile aveva
m'in- crescerebbe troppo un rifiuto. ungaretti, xi-298: la prosperità di quest'
il bosco, s'infoca la rosa. ungaretti, xi-201: in quel luogo d'
come monna lisa e nelly o'brien. ungaretti, xi-231: passando di qui,
pura sorgente, vi capitava di rado. ungaretti, xi-373: qui l'acquedotto pugliese
alcune valli infruttifere affatto verso caorle. ungaretti, xii-99: tutti i fiori crebbero
infuriato che si infrange sulla nave. ungaretti, xi-163: le onde, ora repentinamente
parecchie vittorie in una disperata guerra. ungaretti, xi-49: come potevano gli inglesi
odorante, fresca dopo il lavacro mattutino. ungaretti, ii-106: purificante amore, /
mi contenterò e del tuo inganno. ungaretti, ii-33: uguale a un mare
di bologna, studente d'ingegneria. ungaretti, xi-338: sono stati risolti ardui problemi
non è bastevile a portar maggior peso. ungaretti, xi-34: i cammelli che ne
siffattamente il mondo della mia arte. ungaretti, xi-88: il nomade è inguaribile
dietro alla tela, a distanze infinite. ungaretti, xi-28: il dio ebreo non
i primi segni iniziali della guarigione. ungaretti, i-102: nascendo / tornato da epoche
procede a un'iniziazione. ungaretti, xii-359: abbracci sono istantanei avvicinamenti
che gli durerà ancora la vita. ungaretti, xi-33: un prete d'alessandria
, l'agile e frugolo sala. ungaretti, xi-54: mohamed ali non fu
saranno ridicole formalità massoniche alla iniziazione? ungaretti, xi-190: non mi domando se nel
già la biga rotante avea spedita. ungaretti, 11-88: da voi, pensosi innanzi
conoscenza. / penetrabile fui e fecondo. ungaretti, i-71: sono un frutto /
a qualche innocente colonia d'arcadia. ungaretti, i-102: nascendo / tornato da
si perde l'innocenza delle idee. ungaretti, xi-167: la terra quando,
, fu colpito da innumerevoli stupori. ungaretti, i-71: sono un frutto / d'
2. letter. abbondantemente. ungaretti, xi-28: iside, innumerevolmente velata.
inviolati di mugo e di ciclami. ungaretti, ii-40: a una proda ove
variodipinto stendersi / come sirio tappeto? ungaretti, i-15: il mare è cenerino
sono una parte grande del mio carattere. ungaretti, i-63: non c'è più
barene. / morgo s'insabbia. ungaretti, xi-239: ora quest'arginare fu
/ si giungono, stèrcora e fecce. ungaretti, xi-371: ho conosciuto l'acqua
/ la melodìa delle mie mille sorti. ungaretti, ii-119: sulla tua carne inafferrabile
che inseguiva lei per le stanze. ungaretti, ii-113: o sorella dell'ombra,
fede credè, e cesse le armi. ungaretti, x-191: ah! mortale pensiero
sorriso quasi insensato nella bocca molle. ungaretti, xi-331: ripensavo -cogli occhi fissi
sogno / inumano, perduta nel portento. ungaretti, xi-74: come geme, di
altro insensibilmente, senza gradazioni marcate. ungaretti, 1-66: m'avviene di svegliarmi /
ambigui, troppo vive, insidiose. ungaretti, ii-58: l'anima dissuade l'aspetto
monotonia ritmica, piena di stanchezza. ungaretti, ii-116: tu, nella luce
in idii sostanze immortali e insolubili. ungaretti, iv-52: poche cose mi restano visibili
allo spedale, era fuori di sé. ungaretti, 37: l'amore più non
e minacciatori de'loro giudici e maestri. ungaretti, ii-109: in mezzo ai forsennati
modello. e qual modello insuperabile! ungaretti, xi-197: 'o pazzariello,
mediante l'arte dell'intarsio. ungaretti, xi-308: mi colpiva sopratutto che l'
il patto vergognoso segnato a plombières. ungaretti, xi-53: le quattro grandi potenze
all'intento di scoprir paese]. ungaretti, xi-63: la società di geografia,
alla suprema / quiete interminabile. ungaretti, i-78: l'interminabile / tempo
anche allo strambotto e allo stornello. ungaretti, xi-298: il 90 % dei
sarebbe trattenuto a siena mesi intieri. ungaretti, i-34: un'intera nottata / buttato
accreditabile al suo metodo di insegnare. ungaretti, xi-120: per fare quell'acido gallico
in ogni altri da me interrogato. ungaretti, xi-125: guardandomi, ma come
incalzante o con tono inquisitorio. ungaretti, xi-319: attraversando l'austria verso tarvisio
s'interrompe, e sempre è intera. ungaretti, xi-276: l'inalberarsi di sabbia
v.]: interruzione della via. ungaretti, xi-375: per farci un'idea
di terminare il romanzo in febbraio. ungaretti, xi-109: il castigo divino benedivano
agili e nei festoni più sinuosi. ungaretti, i-61: quale canto s'è levato
acqua, e ghiaccio che intirizzisce. ungaretti, ix-14: a ajaccio, un
sopportato, non ammesso. ungaretti, 9-67: quel giovane da invidia intollerato
tracciare, segnare, delimitare. ungaretti, xi-88: uno per le strade intracciabili
scostarci per non intralciargli le manovre. ungaretti, iv-55: di male l'attesa senza
; è animoso, intraprendente, attivissimo. ungaretti, cavallo di bronzo. o. rucellai
per averne sussidi alla intrapresa crociata. ungaretti, xi- 277: questo granaio
sua intrepidità, mi à salvato. ungaretti, xi-144: l'intrepidità, la
forza t'azzurreggia / negli occhi. ungaretti, ii-43: inquieto apollo, siamo
-per simil. plasmare, modellare. ungaretti, i-56: ma quelle occulte / mani
in quasi tutta l'etiopia settentrionale. ungaretti, xi-54: a lui si deve
. messo insieme in modo confuso. ungaretti, xi-244: è possibile non siano stati
del genio nel mondo fisico e psichico. ungaretti, xi-54: sotto il suo regno
/ sparsi miri giacere e neghittosi. ungaretti, xi-170: saliamo una larga fascia d'
lei un barlume di speranza. ungaretti, ii-25: le montagne si sono
. che rivela fiacchezza; lento. ungaretti, xi-358: seduto in fondo a una
, imperturbabile, sereno e placido. ungaretti, xi-157: credevi che il tuo corpo
bella e rilevante delle sue prerogative. ungaretti, xi-216: l'invariabilità e singolarità
assunse non senza una vera trepidazione. ungaretti, x-16: racine, o perse,
terreno fosse preparato dappertutto al cristianesimo. ungaretti, xi-35: forse una parte dei
: mai visto, invisibile. ungaretti, 27: rilucere inveduto d'abbagliati /
più si rivolta l'animo mio. ungaretti, xi-100: tutti sanno che l'economia
che sia dappiù. ungaretti, xi-40: gli attori sono buoni.
la quiete, la solitudine). ungaretti, xi-304: in una solitudine esposta ai
-anche: impregnare d'umidità. ungaretti, ix-29: l'azzurro può persino guastarsi
alla meditazione d'una verità cristiana. ungaretti, xi-233: l'anima mi trabocca
/ passeggi solo ed a campestri giochi. ungaretti, ii-48: nel suo docile manto
, a te me ne rimetto. ungaretti, xi-43: l'invito, la provocazione
questo intervento e vedete che frutta. ungaretti, ii-28: dal notturno meriggio, /
la cui potenza volitiva era debolissima. ungaretti, xi-90: il senso che stasera
, non è un male morale. ungaretti, i-50: di che reggimento siete
un corpo celeste; atmosfera. ungaretti, i-107: trinano le cose un'estesa
13. letter. trasformare. ungaretti, 9-29: finiamola col pazzo mio pensiero
, 3-143: gli iperbolici cappelli. ungaretti, xi-246: quei carri bislunghi, cani
nifo e l'anima vi perde. ungaretti, ii-116: tu, nella luce fonda
prove indelebili che s'era lasciato dietro. ungaretti, xi-236: la verità è che
senza passare pel territorio della repubblica. ungaretti, xi-77: la caldea, dominata
/ di fronde in fronde le sementi. ungaretti, ii-33: uguale a un mare
che sa di cloralio e di bara. ungaretti, 32: è senza fiato,
è riflesso (un'immagine). ungaretti, viii-44: muovono nuvole irriflesse il mare
irrigiditi e di sudor gli ha sparsi. ungaretti, xi-164: è questa chiarissima pupilla
, bruciato (dal sole). ungaretti, xi-265: jordaens... ama
trasparente e irrorato di luce propria. ungaretti, 9-83: per stanco e immobile
a dirotto (la pioggia). ungaretti, ii-44: è l'ultima volta che
porta aperta da una mano ignota. ungaretti, xi-374: ora siamo davanti a cinque
delle moschee e del segreto islamico. ungaretti, xi-101: la germania per di più
nome de la madre di ismael. ungaretti, xi-93: se ismaele è patriarca
i mari azzurri d'isole fioriti. ungaretti, ii-33: uguale a un mare che
nell'isolamento d'ogni umano consorzio. ungaretti, xi-216: del resto, sulle
varie spedizioni posteriori partite dal continente. ungaretti, xi-127: montanaro e isolano,
d'allori giganteschi isolavano dagli sguardi. ungaretti, iv-25: ascolto sempre più distinta /
alla deriva in un ignoto mare lucente. ungaretti, xi-177: io guardo, nella
di quella vestaglia spumosa, profumata. ungaretti, ii-92: forte [la patria]
raffinatezze, fiori di fisiologia oscena. ungaretti, xi-145: capisco come la poesia più
da eguale, in ossequioso subordinato. ungaretti, xi-211: questa vallata ch'era
guerrazzi ne fu anima e capo. ungaretti, xi-140: le palme erano lo
è istruttiva quella brutta vecchia. ungaretti, xi-274: desideravo rivedere james ensor,
/ bandiera sopra l'austriaca fuga. ungaretti, xi-190: le esperienze greche,
freme domata sotto la forte mano. ungaretti, i-18: c'è la nebbia che
/ e l'acuirono per la strage. ungaretti, ii-30: l'ombra sommersa dalle
di là, i registri dell'agenzia. ungaretti, i-58: un riflettore, /
sussurro canoro / del labile rivo. ungaretti, ii-48: d'oro le ombre,
si mette del rosso sulle guancie. ungaretti, xi-286: ecco l'olanda.
nodi per giungere a conclusioni laceranti. ungaretti, viii-29: non più m'attraggono i
il bel lacerto picciolo s'attese. ungaretti, xi-328: penso con nostalgia che
alle lacrime patrie il 'lacrima christi'? ungaretti, xi-183: ci si fermavano le
amore lacrimato, gioito, furiato. ungaretti, xii-419: del serpente ci attrasse il
-furtivo, cauto, guardingo. ungaretti, xi-85: chi ha assistito alle cautele
dall'erbaglia; la lama d'acqua. ungaretti, xi-210: quest'autunno è come
di belle usanze; non vi lamentate. ungaretti, i-49: volti al travaglio /
trascorrere la vita lamentandosi incessantemente. ungaretti, i-19: morire come le allodole assetate
pria non seppe parto. ungaretti, ii-44: è l'ultima volta che
. -gnomone della meridiana. ungaretti, xi-337: noi non abbiamo mai pensato
delle palpebre e concitata e languente. ungaretti, i-101: a ogni / nuovo
e davanti alle porte le fanciulle perbene. ungaretti, i-59: fermato a due sassi
5. calma, tranquillità assoluta. ungaretti, i-54: mi tengo a quest'albero
dei riflessi la fierezza del loro nero. ungaretti, xi-181: con il vento che
compongono un magnifico e solenne convito. ungaretti, xi-298: siamo venuti qui per
, in larghezza ed in grossezza. ungaretti, xi-39: queste strade...
e la lascio a chi la vuole. ungaretti, i-103: respiro 1 il fresco
un sentiero / come in un prato. ungaretti, ii-65: scalza varcando da sabbie
non lasciava libero sfogo agli affetti. ungaretti, ii-129: veloce gioventù dei sensi /
stelvio senza cappotti che li ricoprano. ungaretti, i-76: lasciatemi così / come una
, lacune più dense si siano. ungaretti, i-78: questo nomade / adunco
/ di lassù non vien risposta. ungaretti, xi-172: carlo iii ci fece fare
/ sopra una lastra di laguna. ungaretti, i-90: librata / dalle lastre /
piove / lucidi raggi come spade. ungaretti, i-53: mi pare / che un
quale ha da essere scolpita la bocca. ungaretti, xi-119: più incredibile vista:
lateralmente, parallelamente ai denti inferiori. ungaretti, xi-369: dai fianchi d'un
l'uno e l'altro campo. ungaretti, xi-68: questa strada ombrosa e odorosa
parete, con una irreprensibile compostezza. ungaretti, xi-142: da un lato ha un
suoi cuccoli e vede un foresto. ungaretti, xi-88: se l'arabo ritorna dal
di sorrento, statuette di tipi napoletani. ungaretti, i-53: mi pare / che
nel comune linguaggio lave d'acqua. ungaretti, xi-172: mi metto a scendere nel
bassa come un tetto di lavagna. ungaretti, ix-12: lasciate dietro tre pievi minuscole
a freno degli incettatori e rivenditori. ungaretti, xi-300: mi versò nella mano quella
o vallanti e il loro magazzeno. ungaretti, xi-226: il 'lavoriero '
d'un'alta sella di fino lavoro. ungaretti, xi-35: di lavoro altrettanto rozzo
bocca asciutta su a mezza costa. ungaretti, xi-59: mio padre venne in
segui- tavan a voi senza paura. ungaretti, i-20: il sole rapisce la
chi mi compra ma chi mi ama. ungaretti, xi-48: gran lettori di plutarco
. si leva un urlo feroce. ungaretti, i-61: quale canto s'è
impuro e le roventi lacrime del peccato. ungaretti, i-54: l'isonzo scorrendo /
/ e più bianco dell'acqua? ungaretti, ii-41: le mani del pastore
. -appiattito, uniforme. ungaretti, xi-139: il cielo levigato sembrava marmo
), si. levitica. ungaretti, xi-295: per la strada, ch'
guardavano gli alberi come a difenderli. ungaretti, xi-221: ora si sente il lezzo
, / sempre noti ed ignoti. ungaretti, i-31: vi arriva il poeta /
le note latebre del covo cercar. ungaretti, xi-19: fece attaccare quel vagone
ma come doveva esser sul vero. ungaretti, xi-304: ogni casa fu ideata solitaria