opportune,... coi lumi di una sana critica ne mostrassero il forte ed
croce, i-3-16: la filosofìa, da una parte, non conosce criteri di piccolo
, e un pensiero piccolo o piccolissimo, una tendenza piccola o piccolissima è per lei
l'atre, per questo non gli darebbe una noia al mondo. segneri, ii-47
impedire il soverchio chiacchiericcio; univa sempre una brava, a una più debolina. banfi
; univa sempre una brava, a una più debolina. banfi, 6-90:
fiacchezza, di spossatezza che succede a una fatica, a una malattia grave e
che succede a una fatica, a una malattia grave e prolungata; languidezza,
questo addiviene per due ragioni; l'una per la distanzia loro, e rimozione;
de la mia persona mi giunse una dolorosa infermitade,... la quale
di subito con un capogiro, e con una debolezza che mi pareva che 'l cuore
gire; / sì che fermossi appresso una fontana. bandéllo, 1-21 (i-241
indubbiamente i suoi nervi si erano fatti di una debolezza mai provata e questo lo insospettiva
pare d'aver fame. ho veramente una grande debolezza. sono sfinito. buzzati,
non mai mi sarie venuta in animo una tanto vituperosa vendetta, quale io feci
., i-39: abbiamo ricevuto di firenze una ghiribizzosa lettera... noi crediamo
. noi crediamo col pubblicarla di dare una prova della imparzialità che ci siamo proposti.
egli facilissima cosa che piaccia agli uditori una passione che vien loro dipinta, non
che vien loro dipinta, non come una debolezza umana, ma come una virtù?
non come una debolezza umana, ma come una virtù? goldoni, viii-971: conosco
sbarbaro, 4-46: che ci lega a una creatura, è la consuetudine; che
nel suo ricordo un gesto abituale, una scoperta debolezza, magari un'imperfezione fisica
mani piene d'arance, vinta da una gran debolezza, chinò il capo piangendo
grosso, rimproverandosi la sua malinconia come una debolezza. -scherz.
, i-29: -la tavola bene apparecchiata è una nostra debolezza. siamo tutti eguali:
iii-74: con la frenesia è congiunta una debolezza di memoria grandissima. boccalini,
fantastica, che si sforza a dipingere con una quasi sensuale voluttà, e riesce al
... gli si presta come una misura fissa, in cui quel dire un
esteriorità dello schema, invece di essere una debolezza, riescono una sorgente di echi
invece di essere una debolezza, riescono una sorgente di echi e di sorrisi.
sorrisi. -inadeguatezza, insufficienza di una lingua a esprimere, a comunicare il
non è luogo di pace ma è una triegua a tempo. benvenuto da imola
fatto poco bello e la coscienza di una debolezza italiana. vittorini, 5-21:
caro, 12-i-16: non posso credere che una amicizia quale ho vista tra voi due
voi due, abbia a finir qui per una debolezza di non nulla. c.
999: mi porti lo spirito in una selva disabitata dove finisca i miei giorni
; ma poi mi dissi che era una debolezza e mi rassegnai ad andarci.
, 2-144: arco non è altro che una fortezza causata da due debolezze, imperò
terreno, ti gioverà di fondare non con una sola con- tinovata fossa. vasari,
. -l'essere scarsamente fortificato (una roccaforte, una città).
essere scarsamente fortificato (una roccaforte, una città). machiavelli, 1-iii-1193:
azzurrina, al di sopra dei tetti. una gran debolezza e pace era nelle cose
giudichi, se per produrlo sia necessaria una superficie somigliante a quella di uno specchio,
15. condizione di inferiorità sociale di una persona o di una classe.
inferiorità sociale di una persona o di una classe. compagnoni, i-25: quale
dandoli nome di fantasia; parendovi anzi una strampalateria, uno spropositone, una de-
anzi una strampalateria, uno spropositone, una de- bolezzaccia da ragazzo, non è
11: snervato e debolito all'apparire d'una vii tentazione, effeminato in tutt'il
. f. negri, 175: una flebile musica, la quale, e colle
[le lagrime] per li occhi una via, / per la qual passa spirito
6-65: sul torpedone illuminato debolmente come una cripta, o come un dormitorio, si
, 4-118: stefano, seduto su una cassa, guardava l'acciottolato e la
cacciati per la stabile zattera siccome per una via, andando innanzi le femmine,
primo feditore potea divellere di terra l'una; e l'altra debolmente disficcata per se
concepisce, non potrà mai fare neppure una mediocre impressione in colui che lo legge
di lei, dopo averle fàtto più d'una volta giurare che non fiaterebbe, finalmente
bocca, e debolmente / ardisco dire una mezza parola; / tutti gridano, ei
. - anche: togliere il fasciame a una nave. = fr. déborder
dissoluzione fisica e morale in seguito a una vita disordinata; deboscia.
debòscio). disus. trascinare a una vita sregolata e dissoluta; traviare, corrompere
gambussi, debuttante, non vuole darle una su l'altra. arila, 140:
, ai suoi tempi, è stata una bella donna, o almeno lo crede
crede. bocchelli, i-305: e quando una compariva « nuova su queste scene »
. di giacomo, ii-454: autore di una ventina d'opere serie, di molte
. per estens. iniziare un'attività, una carriera, una professione; fare la
iniziare un'attività, una carriera, una professione; fare la prima apparizione in
vai? -non di certo a riscotere una cambiale. -o non lo sai? oggi
avanti il debutto -giuliano venne colpito da una pneumonia, che andò complicandosi con una
una pneumonia, che andò complicandosi con una pleurite. palazzeschi, 1-677: riavutasi a
. bocchelli, i-156: gianfardini era una celebrità locale, che dopo un debutto
estens. inizio di un'attività, di una professione (e anche l'atto,
gramsci, 22: io partecipo ad una mensa comune e proprio oggi mi spetta fare
: or vo'anche dire delle chiavi una bianca ed una gialla di dante? e
anche dire delle chiavi una bianca ed una gialla di dante? e ciò che se
d'annali avria compiuto / più d'una deca a tutto quel, che ammassi /
prezzo, l'ecatombeo non fosse che una moneta corrispondente al peso e valore di cento
due picciole monete 4 bovi e 'l decabeo una corrispondente a quello di dieci.
... alla prossima decade avrai una corona civica intorno alle tempia. negri,
è in declino (un organismo, una famiglia, una moda, un'istituzione,
(un organismo, una famiglia, una moda, un'istituzione, anche uno
un periodo storico, un'età, una civiltà, ecc.).
dice la sua parola ribelle ed austera a una civiltà decadente, a popoli frolli,
, 5-24: la venezia dei decadenti è una venezia lunare, lievemente putrida, vista
primi decenni del novecento: caratterizzato da una visione irrazionale ed estetizzante della vita (
ogni forma d'intellettualismo) e da una conseguente rappresentazione introspettiva dell'uomo in tutti
poi il grande tentativo di costruzione di una estetica dei tempi nuovi, e
alcuni particolari quasi incredibili che parevano indicare una trascurataggine antica e ingiustificata.
massimo raggiunto nella propria attività (da una persona, anche da un'intera cultura
anche da un'intera cultura, da una letteratura, da una corrente artistica,
cultura, da una letteratura, da una corrente artistica, ecc.); progressiva
: e questa con l'antecedenti degnità dànno una parte de'princìpi della storia ideal eterna
aveano fatto, a ripurgarsi / non bastava una quarta discendenza. lanzi, iii-210:
segna l'inizio della decadenza di melville; una decadenza piena di sussulti, allarmi,
punto. mi par di assistere a una gran decadenza nel volgare. 4
potere per non essere stato esercitato nemmeno una volta entro un termine perentorio (per
, di un regime, proclamata da una forza rivoluzionaria. mazzini, i-709:
in quel primo fermento e d'insediare una giunta provvisoria in campidoglio per decretarvi la
(un fenomeno naturale, un'usanza, una tendenza, un'attività, un'arte
tendenza, un'attività, un'arte, una creazione spirituale in genere, anche un
in genere, anche un sentimento o una sensazione); scadere, degradarsi, umiliarsi
quelle dei vestiti. monti, ii-145: una lettera di haller scritta a questo suo
proprie famiglie. romagnosi, 10-36: una curva economica si effettua anche nel più
prezzo. biffi, xviii-3-413: una mal fondata paura lo scorso anno fece
fondata paura lo scorso anno fece fare una provista di grano che si pagò a carissimo
, 1-i-45: in generale il prezzo d'una merce decade in ragione de'succedanei che
sparirà il ponte, il canale diventerà una fogna... ben altro che un
. -intristire, seccare (d'una pianta). trinci, 1-282
5. perdere un diritto, una carica, il regno, il potere
anni. davila, 401: in una lunga scrittura con voti uniformi dichiararono che
a poco a poco alla vista (una figura, un paesaggio).
di decade, che si riferisce a una decade (nel senso di periodo
dicadimento), sm. passaggio da una condizione a un'altra inferiore, più misera
di importanza, di vitalità (di una società, di un'istituzione); diminuzione
perfezione (di un'arte, di una creazione spirituale in genere, di una
una creazione spirituale in genere, di una civiltà). 0. rucellai
e che gli uomini abbiano cercato di farsi una illusione con ciò, e nascondersi il
l'immobilità dell'anima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare il tempo
decadimento. papini, 28-167: sembrava una creatura come dovevan essere nei primi giorni
4. fis. processo per cui una particella instabile (per es.,
... so d'aver fatta una disfida perché mi si additasse quale tra
goldoni si giudicava perfetta, ristringendomi ad una sola. mazzini, ii-657: nessuno
gara, il gioco) originato da una sfida. varchi, 18-1-272: non
medesima specie. bartolini, 1-215: una volta s'usò portare addirittura il cataletto
volesse disfidar nell'arte / della gola una flebil capinera / gor- gheggiante il saluto
audacia un pericolo, un'avversità, una forza ostile, un dolore fisico, ecc
ant. e letter. chi lancia una sfida (a un duello, a un
disfidatori, quasi riservassero in questo modo una certa maggioranza, ed apparisse di più
, la figura, l'immagine di una persona, di un oggetto; sfigurare
9-31-1-166: ha... tutta visibile una gran natta, che appesagli ad una
una gran natta, che appesagli ad una guancia gli contorce e disfigura il volto.
, la moralità; anche il senso di una parola o di un testo, la
o di un testo, la bellezza di una poesia o di una lingua o un'
la bellezza di una poesia o di una lingua o un'aspirazione artistica in genere
-ant. togliere la verginità a una donna; de fiorare. ottimo
magiche ghirlande, / lento; e una dolce spande / malinconia per l'ora.
col suo. montale, 1-101: una carezza disfiora / la linea del mare
la grandessa vostra, che quazi senbravate una novella roma, volendo tutto suggiugare el mondo
qualche mascalzone / si dicea ch'era una rosa / disfiorata già in bottone.
dal quale dopo il disfiorire si genera una testa tonda come ima mela, overo
. settembrini, iv-274: questa sera sento una grande malinconia, e per disfogarla,
punture non può già soffrire / d'una sol mosca ch'ai ventron l'afferra
, / le due disciolte trecce accolte in una / si reca in braccio placida e
, iv-2-749: un soffio disfogliò interamente una larga rosa bianca, onde non restò
bianca, onde non restò se non una boccia in cima a uno stecco.
1-776: la rosa bianca, sola in una coppa / di vetro, nel silenzio
, / simili a rose disfogliate su una soglia. disfonia, sf.
, difficoltà nel sopportare un'operazione od una malattia; a tale impaziente dicesi '
e vari sono gli abusi che per una o per altra via entrarono d'ogni
giacciono ancora nella barbarie, o hanno una civiltà pagana che poco se ne disforma.
d'aspetto, di forma; che ha una forma diversa da quella consueta; divenuto
-anche al figur.: a indicare una decadenza morale o di un costume,
renzo s'abbatteva appunto a passare per una delle parti più squallide e più desolate
renzo s'imbatteva appunto a passare per una delle parti più guaste e più disformate
quale costituiva la gentile teologia, era una disformazione e una storpiatura di nostra sacra
gentile teologia, era una disformazione e una storpiatura di nostra sacra scrittura.
, 6: quando si acquista stati in una provincia disforme di lingua, di costumi
mamma cominciò a credere che la fosse una stupida, come aveva sempre sospettato dentro
serra, 11-68: se si faccia una rivista dei cortei, si trovano quasi
dell'italiano. svevo, 1-90: fra una parola e l'altra lasciava correre il
. tanto grosse, né tanto l'una sotto l'altra, che le faccino
buon desiderio. oriani, li-m: una dolorosa disformità amministrativa rendeva le provincie troppo
/ l'umana creatura: e s'una manca, / di sua nobilità
non si vuole sfratare: per una ragione similissima alla recata da voi,
/ si afferma, chi ti guardi, una legge severa. piovene, 5-641:
. pindemonte, 22-89: l'arco una volta ed il turcasso assunti, / disfrenerà
interregno e il fallimento dell'impero per una parte, l'esilio e l'assoggettamento
liberarsi da un ostacolo, cavarsi da una difficoltà; sfrenarsi, scatenarsi, raggiungere
difficoltà; sfrenarsi, scatenarsi, raggiungere una violenza esasperata; rompere ogni freno;
1-67: si fa allora pei silenzi una vasta magia: già sento per le bassure
affetti fredda la ragion prevale, / una melanconia lucida eguale / m'empie di
carletti, 148: ancora che li desse una buona bastonata su il capo, nulladimeno
, intr. disus. godere (di una cosa, di una comodità, ecc
godere (di una cosa, di una comodità, ecc.); trarre profitto
facilmente irritabile, e specie da quando una certa quale disfunzione del fegato mi ha
tempo il suo corpo è sformato da una disfunzione glandolare. 2. figur.
gambe. forteguerri, 26-38: dàgli una percossa così pazza, / che lo
: qui co'primi avanti / pirro con una in man grave bipenne / le sbarre
disingannare; affrancare, fare ravvedere da una falsa opinione. boccaccio, vi-258
affettuoso; perdere ostilità, rigidezza (una persona: nei rapporti con altre persone
movimenti, ecc.); superamento di una condizione di estraneità, di solitudine,
, ma fu come un disgelo, una grazia. piovene, 5-290: direi.
, aristocratica nel fondo, è in una fase di disgelo di cui non si prevedono
avversione naturale e istintiva, repulsione verso una cosa o una persona.
istintiva, repulsione verso una cosa o una persona. salvini, 30-2-125
donna, che premeva sulla guancia destra una pezzuola la quale s'era tutta arrossata
. sassetti, 120: scrivetemi almeno una volta il cento anni, acciò che
conforto a non disgiunger il vostro zelo da una tranquilla e illuminata moderazione: moderazion cogli
4. assol. gramm. esplicare una funzione disgiuntiva. alberti, 3-59:
faceano salire fuori di quel pantanoso fondo una nebbia... a poco a poco
chi si fosse arrischiato d'in- tromettervi una barcuccia. d'annunzio, iii-2-314: t'
[proposizioni] poi son vere se una delle parti sia necessariamente tale quale l'affermiamo
', secondo me, ha più tosto una tal qual forza disgiuntiva, che veramente
delle due cose conchiuggono o confermano l'una, come: piero nostro o legge o
non è avverbio che nieghi, ma una di quelle congiunzioni che i latini chiamavano
martello, 133: si produca [una pausa] da due punti, o da
un punto, o talora ancor da una virgola, purché ne nasca qualche interiezion di
nasca qualche interiezion di discorso, mediante una copula almeno o una disiuntiva, che
discorso, mediante una copula almeno o una disiuntiva, che in tal qual modo
quello che si formula per mezzo di una proposizione disgiuntiva. -sillogismo disgiuntivo: in
cioè che dee avvenire o essere l'una se l'altra non avviene, o
, laddove la minore nega solo assolutamente una di esse. = dal lat.
piacere non è disgiunto dal terrore; una fretta funesta è nel loro amplesso.
loro amplesso. 2. interrotto da una spaccatura; divergente, divaricato.
discordi, ed infra lor disgiunte / l'una lungi dall'altra ardere agogna. d'
iii-m-13: chi guarda col viso contra una retta linea, prima vede le cose prossime
gnoli, vi- 1207: attorno era una lontananza / di tempi, di luoghi,
un lombardo parlare, sente in quelli una differenza di parole, di accenti, di
del congiungimento è di fare di molte cose una. 9. chi non ha
i dimestici, or tra i disgiunti, una piena di maledizioni orrendissime. disgiuntóre
parti- celle congiuntive fra i membri di una proposizione o di un periodo.
congiungimento è di fare di molte cose una. onde che senz'esso è manifesto che
onde che senz'esso è manifesto che d'una se ne fanno molte. la disgiunzione
in quel punto ricamminavo coll'ànimo per una viuzza inondata dalle troscie dell'aqua, con
s'è fatto, so dir, una disgombera / brava. = » deriv
canti, 5-81: anseimo, menando una bipenne, / gli andava innanzi e
7-115: madonna, sua mercé, pur una sera / gioiosa e bella assai m'
angoscioso o molesto, un dubbio, una grave difficoltà concettuale. dante, 53-10
i'sento in mezzo l'alma / una dolcezza inusitata e nova, / la qual
lo più assol.: andarsene da una casa portando con sé tutte le proprie
e disgombrata la mente si diede a una rigidissima astinenza: non gustar mai pesce
v-1-646: o valli disgombre dove toma una così pura dolcezza che i morti sembran
impeto, a fiotti (l'acqua di una fonte, di un fiume);
disgradarne una conferenza diplomatica. panzini, i-198:
disgradando per quattro scalini, dava sur una terrazzetta di angolo tra il canalazzo e
. leonardo, 5-60: ecci una seconda regola generatrice di disgrata compagnia [
che stoltezza è questa di presumere che una parola di origine e d'indole italianissima,
figur. liberare da un male, da una sciagura, da affanno, da una
una sciagura, da affanno, da una sofferenza dell'animo (o anche da
, più tollerabile, più sopportabile (una pena, un dolore, ecc.)
da un peso economico, anche da una pena, da un affanno, da
(da un debito morale, da una colpa, da un rimorso);
doloroso, che turba la vita di una persor>a colpendola nei beni o negli affetti
(391): sì come tu hai una disgrazia, così n'ho io un'
? aretino, ii-165: ha pur una gran disgrazia chi ci nasce femmina,
invero! un abito di meno è una disgrazia lacrimosa, intollerabile, estrema.
e oneste. cardarelli, 3-169: una piccola categoria d'inesperti e amanti del paesaggio
3- 132: disgrazia volle che una zanzara, carica di malaria, si
disgrazia: essere un gran male, una gran sfortuna. serdonati, 10-113:
è che sempre l'hanno tenuta come una bambina semplice, senza fame caso, senza
stesso, e per colmo di disgrazia, una madre indiavolata che accarezzava i figliuoli cogli
con voi potremo fare quattordici e formare una squadra con uno del mestiere.
. avvéniménto funesto che colpisce all'improvviso una persona, indipendentemente dalla sua volontà;
si faceva ad arganoro intervenne tra loro una nuova disgrazia e nuova diversità. collenuccio,
. cesarotti, i-267: se in una compagnia, ove regni la giocondità,
, ii-1-64: un incendio non è una disgrazia, ma soltanto un incomodo per
un po'». negri, 2-241: una processione, lenta, nera, interminabile
. pavese, i-iii: una volta, ne avevo visto [sangue]
] sulle rotaie di un tram dopo una disgrazia, e faceva spavento.
amicizia col damo di quella ragazza, e una sera quel giovanotto, di discorso in
certe deformità o disgrazie possono esprimersi con una voce così affascinante. 5.
5. crisi economica che colpisce una persona o una famiglia; dissesto finanziario
crisi economica che colpisce una persona o una famiglia; dissesto finanziario. pulci,
che ogni numero, è ver, costa una crazia. — per disgrazia:
vostri pari, ne la maniera che gode una fanciulla mentre scherza con una saracina de
che gode una fanciulla mentre scherza con una saracina de la brutta disgrazia che ella
gozzi, i-26-250: si dovrebbe persuadersi una volta, che quell'acconciatura sia migliore,
-le disgrazie non vengono mai sole: una sventura è sempre seguita da altre.
. aretino, 1-181: lasciaci contarti una disgraziaccia occorsa a tre bastagi, che
[occhio] con uno spino in una sepe... disgraziatamente se trasse.
98: si era disgraziatamente abruciato in una notte tutto il luogo dove abitavano li
soldato della comitiva tirò alla volta loro una archibusata per veder di fermarli, non
giorno tutti e tre traversando in barca una gonfia riviera, la barca si rovesciò
disgraziatamente, con la luigia rovani sposò una fila di guai. montale, 3-137:
v'attrista gli occhi il vedere una vita disgraziatamente portata, cascante or
, de la quarta cotta, sono una mescuglia di desperati, di disgraziati da'
de roberto, 149: non era ella una di quelle creature disgraziate che non riuscivano
un atteggiamento di rimprovero nei confronti di una persona che ha commesso, o sta
. -indica anche commiserazione, pietà per una persona che versi in cattive condizioni economiche
a cambiarsi nella grand'oca di carta di una scolaresca. nieri, 86: poveri
mi sono indegnamente e sciaguratamente rapite da una dozzina di petenti impiego, di disgraziati
2-457: quella disgraziata s'era costruita una seconda vita; la notte le concedeva
prostituta. molineri, 1-196: era una di quelle disgraziate le quali non rifuggono
, un viaggio, un matrimonio, una guerra, ecc.); sfortunato.
: ahi cara la mia gioia, a una dolorosa partenza non può che succedere un
di qualsiasi donna, e specie d'una donna come angelica, un ricordo come
con l'avventuriero, deve aver lasciato una cicatrice di rancore, di scorno e
a risolversi, penoso, imbrogliato (una controversia). d'annunzio, v-3-15
di giacomo, i-li: napoli è una città disgraziata, in mano di gente
2-30: suo figlio si era sposato con una donna nata da un misterioso signore lombardo
]: il poverino cadde disgraziosamente da una torre. = comp. di
pubblicazioni; il che, se da una parte dimostra la ricchezza inesausta di questa
pezzi. d'annunzio, iv-2-456: in una rovina del parapetto disgregato dalle radici disgreganti
, appariva scoperto un canale simile a una arteria rotta. manzini, 15-284:
manzini, 15-284: avvertiva nell'aria una piccola frenesia, onde su onde,
frenesia, onde su onde, come una disgregante esigenza malefica. disgreganza,
distaccare, disunire (un corpo unito, una materia che risulta di parti aggregate
note che compongono un accordo suonato da una banda il mio orecchio possedeva fin d'allora
banda il mio orecchio possedeva fin d'allora una terribile virtù morbosa, dissolvente e corrosiva
396: la licenziosa fortuna le robe d'una sol casa, con gran fatica in
morale (di un esercito, di una famiglia, ecc.); scindere l'
3-1-61: veggiamo spesso, che in una macchia si posson numerare dieci e più
pareva disgregarsi, decomporsi, disciogliersi in una sorda fermentazione che invadeva pur gli strati
7. disunirsi, separarsi, dividersi (una schiera 0 un gruppo di persone)
tartaglia [tommaseo]: ponendo sopra una tabula piana un pugno di tormento e
di farina e inclinando poi alquanto da una banda la detta tabula...
i-212: quando e'vede, verbigrazia, una cosa bianca, può intender da sé
tozzetti, 12-8-449: di queste fibre una gran parte sono fra di loro sciolte o
disgregati non si univano a comporre nemmeno una setta. gioberti, iii-117: i popoli
disgregati, ma bensì altrettante membra di una sola famiglia, cioè della cristianità universale.
incoerente, nella quale cioè non si attua una personalità unica, ma molte disgregate e
la volontà collettiva fanno l'atmosfera d'una nazione, la sua logica, e
luoghi, perché quanto è più unito in una cosa, è più dolce e più
, ii-927: gli uomini disgregati in una moltitudine di comuni,... si
la sua compattezza (un esercito, una nazione, ecc.); privato
politica, morale, ideologica (di una nazione, di una famiglia, di
ideologica (di una nazione, di una famiglia, di un partito, ecc.
il sospetto dell'attrazione dei sessi come una trappola. -separazione, allontanamento, distacco
. c gozzi, i-140: non è una disgressione isolata il disegno in abbozzo ch'
canzone ed ogni sonetto saranno corredati d'una semplice interpretazione, nuda affatto d'ogni
: e qui nel seno dell'episodio una disgressione. = cfr. digressione
purg., 9-126: a quandunque l'una d'este chiavi falla, / che
calla. / più cara è l'una; ma l'altra vuol troppa / d'
3. rifl. figur. separarsi da una persona. graf, vi-1170: ora
equivoco nelle spedizioni o nelle consegne di una lettera, di un oggetto, o
un programma fissato, nel compimento di una serie di atti stabiliti).
che facilmente succedono quando si hanno in una sola città tre diversi recapiti, come li
, 215: l'assenza di una comunicazione ufficiale non significa di per sé
essere legalmente applicato; può trattarsi di una dimenticanza, di un disguido. moravia
gusto, riuscire disgustoso (un cibo, una bevanda). crusca [s.
l'impressione del primo boccone e aspetta una parola;... allora a quello
, per uno zecchino non voglio disgustare una bella ragazza. voglio darvelo, e
4. figur. adirarsi con una persona con cui si era prima in
familiarità, l'amióizia e l'accordo con una persona; cessare di frequentarla, interrompere
infastidito, irritato, nauseato (da una cosa, da una persona, da fatti
nauseato (da una cosa, da una persona, da fatti, idee,
-anche in senso generico: che ostenta una profonda sazietà e insofferenza verso tutte le
disperava per non poter morire, mi giunge una lettera di quel mio amico. svevo
indignati, disgustati, avviliti è solo una debolezza. moravia, xi-184: bisogna
per cose o persone (un gesto, una parola, un atteggiamento, ecc.
io ho veduto coll'esperienza, che una quantità d'uve poco mature...
calmato. però dentro mi è rimasta una sensazione amara e disgustevole. b. croce
un tratto. baretti, 1-80: una tale indolenza in essi non si può
gli occhi. serao, i-123: era una donna poverissimamente vestita, con una veste
era una donna poverissimamente vestita, con una veste di percalla così sfrangiata e fangosa
suoi desideri. pavese, i-85: era una grande ossuta a fianchi forti, che
dai fiaschi spagliati atteggiava la bocca a una smorfia sdegnosa, come se vino e
/ ben me la sento nel cuore una voce, / che gridami: « discaccia
piuttosto ad ogni sacrificio, ricorsi ad una di lei cognata, mettendomi nelle sue mani
, che dà nausea (un cibo, una bevanda). d.
coll'infondervi dell'aceto, e ne riesce una spezie di ricotta oltremodo rinfrescante; il
. 2. figur. che ispira una viva ripugnanza fisica o morale (una
una viva ripugnanza fisica o morale (una persona, una cosa, anche idee
fisica o morale (una persona, una cosa, anche idee, concetti,
goldoni, viii-955: vivrete voi in una solitudine sì disgustosa. casti, 80
avanti a sé. milizia, ii-300: una disposizione di figure in linea curva riesce
disidratare, tr. sottrarre acqua a una sostanza per disidratazione chimica o fisica.
forzata di eliminazione dell'acqua contenuta in una sostanza (e nel secondo caso può
ii-403: dico verbi dissillabi contando per una sola sillaba l'eo ne'verbi della seconda
, 426: quello che io mi facevo una festa d'ammirare ma che invece mi
. perdita di un'illusione, di una speranza; disinganno, delusione.
. innanzi a tutto è la disillusione, una malinconia che accompagnata dal disinganno, diviene
5-275: pochi anni prima ella aveva avuto una disillusione d'amore oramai dimenticata. soffici
. che ha perduto un'illusione, una speranza; disingannato, deluso. -
dove, intanto, s'era installata una cassiera giovane e dall'aria disillusa.
vittima ingenuamente,... provava una voluttà amara a far l'arianna, la
disillusa, strascinando la sua noia da una stanza all'altra. govoni, 7-13
un enigma, un dubbio, una faccenda complicata). borsieri,
, come un bastimento disimbrogliato da una secca, con tinuò,
disimmàgino). raro. dimenticare, abolire una cosa già immaginata.
podestà, come un bastimento disimbrogliato da una secca, continuò, a vele gonfie
il podestà, come un naviglio disimpacciato da una secca, continuò a vele gonfie il
conc., ii-702: benché in una parola tutta l'amministrazione si disimpegni da'
» gusci di noce; e d'una si passa nell'altra con un complicato
6. assolvere, adempiere, esercitare (una mansione, un incarico). -rifl
competenza una data azione, assolvere bene un incarico
melzi hai i talenti necessari per disimpegnare una missione così difficile. carducci, ii-10-92:
scolare per féusi aiutare, per poter disimpegnare una mole di lavoro più grande.
: un cocchiere disimpegnato / chiacchierava con una fontana. 2. reso accessibile,
simile conversare in ozi e svaghi di una intelligenza disimpegnata. 4. riscattato (
un obbligo, che permette di risolvere una difficoltà, che agevola il raggiungimento di
raggiungimento di un determinato scopo. -far una cosa per disimpegno: più per liberarsi
arbitrare. roberti, vi-245: la villeggiatura una volta era un disimpegno dalle spese cittadinesche
i-2-106: se questa fu per l'editore una buona ventura, fu benanche un opportuno
firenze come un albergo, la toscana come una villeggiatura, la sala dei cinquecento come
. 4. adempimento (di una mansione, di un incarico).
tipogr. togliere di macchina, sguernire una forma, levando il telaio e la marginatura
la cui chiglia si sia incastrata in una secca. - anche rifl.
2. figur. liberare da una difficoltà. -rifl.: levarsi da
, agg. marin. tratto da una secca (una nave). civinini
. marin. tratto da una secca (una nave). civinini, 8-155:
ripartiva, risalutava sulla spiaggia di una piccola isola dell'arcipelago delle marchese la strana
liberare da un incantesimo, da una magia, da un sortilegio. -rifl.
-anche rifl.: liberarsi, uscire da una condizione di stupore interiore, di astrazione
disincantato. b. croce, iii-9-74: una poesia, col passar del tempo,
, la formula con cui si libera una persona da una fattura, da un
con cui si libera una persona da una fattura, da un incanto.
esser d'uomo chi si è fatto una bestia. beltramelli, i-624: potreste ben
un profilo, con poco colore, sopra una carta rifiorita... una duse
sopra una carta rifiorita... una duse sibilla, ispirata e disincarnata,
dalle incrostazioni (specialmente le pareti di una caldaia, le tubazioni, ecc.
industriali (in un paese, in una regione). = comp. da
tossico) atto a disinfestare dai parassiti una persona o da insetti e da animali
(disinfèsto). liberare da parassiti una persona o da insetti e animali
nocivi un ambiente, un terreno, una coltura, una regione, ecc.
, un terreno, una coltura, una regione, ecc. - anche al figur
9-46: io andavo cercando qua e là una boccetta di disin fettante,
di disin fettante, trovai una fiala di iodio. = cfr
, 15: sono quindi passato a una nuova cella, più oscura di giorno
le casse, s'era ferito a una mano. gli dissi di andare a disinfettarsi
.. ma unicamente i libri di una specie di biblioteca rosa, e questi
, 7-99: la nostra umanità sognò una natura disinfettata, senza travaglio, inodora.
omeopatica? altrettanto sbrigativa quanto giovevole. una specie di serviziale estetico, applicato agli
ghiotti della bellezza eterna, e adoperato una volta tanto a lavacro e disinfezione
illusione; chiarire, far ricredere (una persona, palesandole il vero).
gli amici miei, è stato più per una correzione, e per disingannare quei poveretti
lo vedeva ben vestito, gli sapeva una moglie elegante. cesare non ebbe il
persua dersi che v'ha una filosofia sperimentale in ogni pro
tenevano al mio arrivo in pietroburgo in una certa straordinaria palpitazione dell'aspettativa. monti
la simpatia, l'interesse (per una persona o una cosa); disamorarsi.
l'interesse (per una persona o una cosa); disamorarsi. della casa
tecn. togliere l'innesco (a una carica, a un ordigno esplosivo)
(disinnèsto). tecn. staccare una parte di un apparecchio meccanico o elettrico
il funzionamento dell'apparecchio stesso. -disinnestare una spina elettrica: staccarla dalla presa di
circuito di alimentazione (un elemento di una macchina o di un impianto elettrico
volgo degli uomini ottenere che le opinioni una volta ricevute, quantunque false e strane,
. elettrotecn. staccare un motore, una macchina, un apparecchio dal circuito di
difende col benessere e la cultura; una città disintegrata nell'economia e nello spirito
sfacelo. oriani, x-8-321: una terribile disintegrazione minaccia la famiglia moderna.
: viviamo, carina mia, in una di quelle epoche che gli antichi chiamavano
nucleo di un elemento cattura o emette una o più particelle elementari, trasformandosi in
. privare della cointeressenza un membro di una società, restituendogli la sua parte di
, 5-260: era veramente più di una donna, era una fiamma e una
era veramente più di una donna, era una fiamma e una luce, era per
di una donna, era una fiamma e una luce, era per me la prova
di sfuggire al determinismo e imporre noi una legge alla materia e contemplare questa disinteressatamente
a sfidare ogni pericolo per il sorriso d'una dama, per un capriccio, per
dama, per un capriccio, per una fantasia. gramsci, 102: le tue
. 2. che è estraneo a una questione; che non ha interessi personali
non ha interessi personali da difendere in una contesa, è perciò capace di giudicare
, spassionato, imparziale, obiettivo (una persona); non alterato da alcuna passione
. loredano, 1-110: egli con una prudenza non errante apporta ammirazione anco in
anco in coloro che doverebbero odiarlo. con una fortezza disinteressata non s'arma, già
critico propriamente... davanti a una poesia non sorgeva mai in lui il
alla sua patria ed a'suoi amici una prova solenne di disinteresse e di patriotismo
solenne di disinteresse e di patriotismo rifiutando una carica e l'altra. foscolo,
tardò ad accorgersi di essere capitato in una miserabile tana di lupi e di volpi
, comparirà negli scritti e nelle parole nostre una libertà sincera e prudente, un disinteresse
libertà sincera e prudente, un disinteresse e una calma di pensieri, e d'affetti
degli insegnanti e davanti alle cifre di una statistica il piglio signorile e superiore del
non è facile misurare lo sforzo che subisce una natura umana passando da un ambiente familiare
gl'individui del mondo antico emancipandoli in una libertà fatta di ugua glianza
il sonno profondo aveva operato in lei una disintossicazione, per cui ella si sentiva fresca
appena si potrebbe dire per via d'una lunga circollocuzione, o spiegare e sminuzzare
. einaudi, 1-294: con una moneta che balla, si disinveste e
. xvi) * cessare d'investire (una fortezza), negare, ritirare un
), negare, ritirare un diritto, una funzione '. disinvitare, tr
, spigliato, sicuro nei modi (una persona). -anche: che si
contegno, al modo di parlare di una persona. foscolo, xiv-365: no
4-197: si sentiva vibrar nella sua voce una repressa gioia, ma ella era tuttavia
scaltrissimo, e nel tempo stesso di una rettitudine specchiata, amavano adoperarlo nel disbrigo
degli europei: imperocché essi stimano bella una persona che sia alta, grossa e
, 16-2-153: avea [nel predicare] una tal dolce maniera di dire disinvolto e
vedi in loro già i segni di una nuova letteratura, una forma popolare,
già i segni di una nuova letteratura, una forma popolare, disinvolta, rapida,
barocca, mostra assai maggior vivacità, una certa foga, coi suoi versi risonanti
. -anche: privo di ritegno (una persona, il suo comportamento, le
avevo notato il betteioni... per una sicurezza disinvolta del giudizio e anche del
evidentemente ne aveva sentito parlare come d'una provinciale riguardosa delle apparenze, ossessionata dal
dello scandalo. « gliel'avrebbero perdonata una maggiore disinvoltura? ». levi, 1-54
né in quel nativo che ha da sentire una italiana scrittura. galeani napione, xix-4-679
in ogni genere di scritti si pigliasse una cert'aria disinvolta e signorile; lontana del
bizzarri, nobili, e trattati con una disinvoltura da gran maestro. algarotti,
un'amenità di tinte, e con una disinvoltura di pennello indicibile. lanzi,
de'buccheri? iddio ve lo perdoni. una disin- volturona di questa sorta vi metteva
gli paresse abborracciata, e punto che una donna si disistancasse, egli era sempre lì
. scarsa considerazione che si ha per una persona o una cosa, cattiva opinione,
che si ha per una persona o una cosa, cattiva opinione, disprezzo.
poi, lasciate stare... per una giusta e sincera disistima concepita di esse
più, sotto il pretesto di vantare una maniera di pensare spregiudicata, la disistima
erano le cagioni che mantenevano negli animi una irritazione avida di sfogo e di vendetta.
cotesta tua disistima di te stesso ha una cagione speciosa, ma che tu per l'
. disistivàggio, sm. in una nave mercantile, trasporto delle merci dalla
avvolge, che lega. -riferito a una persona: slacciarle le vesti.
3. ant. scalzare, liberare una pianta dal terriccio che la circonda.
ti dislaghi). sorgere, elevarsi da una distesa d'acqua. dante
giorgi, io: nella palla viene raccolta una gran massa di vacuo, peroché quelle
. sleale; infido, bugiardo (una persona). - anche sostant.
straparola, 9-1: la lealtà che in una gentil madonna merita lode per essere sommamente
, e si partìa da quelle / una fragranza che rapìa le nari / e
castiglione, 253: se voi avete una gioia, la qual dislegata mostri esser
è anche riferito ai diversi piani di una costruzione). arila, 168
scalette, di dislivelli che introducono per una stretta porticina in stanze ampie. cassola,
, sm. marin. peso totale di una nave (risultante dal peso proprio e
di sorveglianza, sentinelle, giocatori di una squadra, e in genere persone o
curva dei suoi fianchi, ella rivelava una foga ingenua e ine sperta
. 7. marin. spostare una determinata quantità d'acqua con lo scafo
d'acqua con lo scafo (detto di una nave). 8. rifl.
alla dislocazione. comisso, 12-7: una folla di ufficiali e di soldati chiedevano
. 3. geol. spostamento di una serie di strati rocciosi, dovuto a
. bartoli, 2-2-117: si gittò d'una finestra non molto alta;..
scassava il naso, si di- logava una gamba. -figur. giordani
in terra, che gli si dislogò una spalla. -figur. d
soffici, v-1-662: il verde di una prateria poteva penetrare la guancia di una
una prateria poteva penetrare la guancia di una figura di monet; una casa di cézanne
guancia di una figura di monet; una casa di cézanne poteva dislogarsi in concorrenza
guindolo. -sostant. chi ha subito una slogatura. cesari, 3-2-62: egli
. costringere ad abbandonare un alloggio, una casa, un luogo; scacciare, allontanare
ne diloggi. forteguerri, 18-83: una nebbia d'atro odor ripiena / sorge
i-io7: alloggiando in più delle volte una parte di loro, alla notte,
faldella, 1-96: mi parve predominare una tinta di borghesia indomenicata; c'è
e levi la roccia come chi smaglia una panciera. = comp. da
rato, / e con una pianella ammaestrato. stigliani, ii-304:
. -e bene, si faceva diventare una piccola nazione e tutto era accomodato.
per altro rispetto, il territorio di una parochia si dismembri. denina, i-37
d'annunzio, iii-1-606: io getterò / una sorte su chi ti fa paura /
-figur. valeri, 1-72: sentivo una profonda carezza / di lacerante dolcezza /
); che non si applica più (una legge, un sistema politico,
poraneamente o per sempre (un'attività, una professione, ecc.);
varchi, v-55: tratto da una usanza, la quale oggi è
: non abbiamo in vista... una declinazione uguale e corrispondente a quella che
adopera più; logoro, consunto (una veste, un oggetto, ecc.)
.). berni, 97: una barcaccia par vecchia dismessa, / scassinata
ogni dì assai delle volte innanzi a una tonaca già dismessa da lui, e
i buchi dei chiodi, fòdera dismessa di una qualche carrozza. -
è fuori dell'uso corrente, disusato (una parola, un modo di dire,
parola, un modo di dire, una lingua, ecc.). firenzuola
5. di persona che non esercita più una carica o una professione: dimesso,
che non esercita più una carica o una professione: dimesso, esonerato, licenziato.
un grossissimo lastrico, e di più una gran fogna, murata sotto di esso
spazio dei movimenti volontari, dovuta a una lesione del cervelletto o del midollo spinale
non esercitare più (un'arte, una professione, ecc.); interrompere temporaneamente
a sollazzo. firenzuola, 632: è una gran vergogna d'aver dismesso tutte le
- perdere (un'abitudine, una condizione, ecc.). marino
-non seguire più (un'opinione, una teoria, una corrente filosofica, ecc
(un'opinione, una teoria, una corrente filosofica, ecc.).
signor alberto, e come per lui compose una ode che incominciava jam, e la
4. rinunciare all'idea di compiere una determinata azione; abbandonare un progetto,
a suo modo. 7. disfare una casa, vendendo o trasportando altrove tutto
mobili più cari. -sciogliere (una congregazione); dimettere. boccalini,
: nel diritto della navigazione, cancellare una nave dai registri navali italiani, secondo
con il quale, nei casi in cui una nave viene a perdere i requisiti necessari
si cureranno di gravar di tanta invidia una persona, i favoriti da per se stessi
pascoli, ii-1688: l'incontinenza è come una dismisura: tanto è riprovevole il troppo
e in certe annovali o straordinarie solennità una dismisura di parecchi migliaia. 3
. degno per la sua dismisuratezza d'una tanto dismisurata capitale. = deriv.
mente grande; smisurato (una persona, un oggetto, una quantità
(una persona, un oggetto, una quantità, ecc.). tasso
nievo, 1-222: si fece alle brugnine una quantità di galletta che pareva dismisurata per
-molto esteso, grandissimo, immenso (una città, un lago, ecc.
ponte] per la sua dismisuratezza d'una tanto dismisurata capitale. 2. soverchio
che non ha il senso della misura (una persona); smoderato; esagerato.
diede voce di maritarmi, trovando ora una novella, ora una altra, circa il
, trovando ora una novella, ora una altra, circa il mio essermi dismonacata,
pucci, 6-182: così andando, videro una fonte, / e dismontàro per pigliar
, che non saria a dismorbarsi di una buona parte de i frati e de i
con il suff. -osi che indica una condizione morbosa. dismorzare, tr.
storia di stefano, 9-4: e una note ognon di lor si andone /
, alterare profondamente nelle caratteristiche (una persona o una cosa);
nelle caratteristiche (una persona o una cosa); snaturare. bonagiunta
: se la fermentazione trovi nel vino una gran quantità di mucco dolce e di flogisto
si disnebbiava e riannebbiava nella mente come una gran cosa tentennante, di quelle che
conclusiva, decisione, risoluzione (di una questione). genovesi, 2-203
a disnodare la lingua, legata da una spaventevole aridità; -acqua! per pietà
. figur. rendere spigliato, vivace (una persona). rovani, ii-430:
, da un ostacolo, anche da una difficoltà. dante, par.,
i e la rabbia e l'angoscia una sì fatta / crescente vigorìa per ogni
sciolto nelle articolazioni e nei movimenti (una persona). aretino, 8-23
del confessore. -che ha una snodatura, un'articolazione (lemembra).
di non gradire le gentilezze altrui (una persona). carducci, iii-24-324:
renda gradevoli, un'aria di novità, una grazia ascitizia, un garbo proccurato ec
, disobbligandola, per dir così, da una morale voluttuosa, superba, feroce,
ogni discorso. 2. liberare da una situazione di pericolo, di incomodità,
, 2-6-302: coll'aggiugnersi a'suoi mali una gran postema, giunse a non potersi
impegno; sottrarsi a un legame con una persona; esimersi. boccaccio,
. bembo, 1-32: forse ad una ora a voi m'ubrigherò ragionando e
del debito del contraccambio, vi mando una nitida edizione del * viaggio sentimentale'.
: rammentandome per mia promissa averemete de una de mei novelle fatto voluntario debitore,
quale ultra la mia desublicazione, senterai una singulare magni- ficencia e grandissima liberalità,
dovere. aretino, 8-m: una puttana, che non ha l'animo,
anni fa, cos'era cate? una figliola beffarda e disoccupata, magra e un
x-17-135: in preda alle fantasie di una testa giovane e disoccupata, tesseva romanzi
, 191: si posero a sedere in una lista di persone mascherate e volle la
a un palchetto disoccupato. -vuoto (una cornice). c. e.
impiego di macchine, lasciano senza lavoro una parte delle maestranze. -disoccupazione frizionale:
. panzini, iv-200: 'disoccupazione', una delle tante piaghe del dopoguerra, variamente
. moravia, xi-307: la disoccupazione è una cosa per il disoccupato e un'altra
occupato. per il disoccupato è come una malattia di cui deve guarire al più
se no muore; per l'occupato è una malattia che gira e lui deve stare
luminosa diffondendo un odore nauseabondo e lasciando una cenere nella quale si trovano spicule silicee
., 2-120: per ubbidire a una femmina in cose leggieri e fanciullesche,
acciaiuoli, 1-2-87: ordinò che da una privata compagnia di ladroni fosse spogliato e
i-213: trovavo ingiusto e insopportabile che una virtuosa ragazza avesse la taccia di disonestà
! s'i'mi ti metto sotto una volta, ti insegnerò dire coteste disonestà.
che, speculando disonestamente su elementi di una mentalità riconosciuta falsa, contiene il disprezzo
colpi in testa, sulla fronte, in una natica; e l'avrebbero disonestamente ucciso
se un caporale da lui ferito in una gamba, non l'avesse generosamente salvato e
pea, 7-503: mio figlio deve trovare una famiglia, non una donna e un
figlio deve trovare una famiglia, non una donna e un uomo che vivono assieme disonestamente
corte delli senatori. 3. privare una donna della purezza, dell'onestà;
per ingannare e disonestare danae le mise una piova d'oro in grembo. guido delle
. bernardino da siena, 166: una savia e buona matrona di roma.
, con rettitudine, con probità (una persona); contrario ai princìpi dell'
nella quale i parlieri si sforzano di provare una cosa essere onesta o disonesta, non
chiamate in femminino, / voi dite una parola disonesta. guerrazzi, 6-93:
putte, / di che n'era una et or un'altra auriga, / e
tutte. oddi, xxi-11-350: ho avuta una onestissima e bellissima giovinetta, molto più
, la vita e l'onore, come una disonestissima puttana, che tu sei.
». -sfrenato (un desiderio, una voglia, ecc.). ariosto
flammineo, essendo consolo e imperadore in una pròvincia,
a petizione d'una meretrice e donna disonesta condannò uno uomo
condannò uno uomo a morte, e in una cena el detto flammineo gli fece tagliar
: aveano ordinato al luogo disonesto con una meretrice, acciocché ella il facesse cadere
, immorale, osceno (un atto, una parola, un'immagine, un'
. moravia, 12-283: « e sedurre una bambina di quattordici anni » domandò ad
anni » domandò ad un tratto « è una cosa disonesta o no? ».
9-189: ha [il re] ordinato una disonesta gabella sopra 'l guadagno delle meretrici
di giugno. garzoni, 2-73: una insaziabile e troppo disonesta cupidità d'avere
, 4-285: sopra quell'uscio grande una gran tela / era appiccata, e
: / parea formato il quadro d'una vela, / tanto è l'uom di
ii-154: la fanciulla, per mostrare una finta onestà..., per non
..., per non parere una disonesta, alquanto fingeva non amarlo. tozzi
per me visibile di continuo sul suo volto una particolare espressione penosa che rivelava in lei
., iv-xxv-10: la verecundia è una paura di disonoranza per fallo commesso; e
fallo, lo quale ha in sé una amaritudine che è gastigamento a più non
lui se ne fa due parti. una che comprende l'eccesso della virtù e
amar, dargli il suo fiore? / una tanta soffrir disonoranza? =
la reputazione; screditare, infamare (una persona, un ambiente con il proprio
la moglie, perché vuole spogliarla, una moglie che lascia fare il marito,
.: dare un giudizio negativo su una persona, dirne male; criticare.
, ii-355: per essergli stata disonorata una figlia e pel rimorso delle indegne persecuzioni
mascardi, 1-136: sovente un piccolo neo una faccia bellissima disonora. monti, v-384
siete voi, sia molto per dispiacere ch'una simil gentildonna si disonori per voi,
opere pie, e con lo scannare una femmina che dorme può ritornare onorato e
onorato e glorioso: non è egli una strana cosa questo nostro onore? monti
giambullari, 59: il moderno miscuglio d'una turba vile ed infame, e ragunata
picchiai. -sf. donna che conduce una vita moralmente riprovevole; spudorata, svergognata
2. che arreca disonore; che implica una degradazione, una perdita di dignità;
disonore; che implica una degradazione, una perdita di dignità; disdicevole a persona
perpetuo sonno per non vederla finire con una decretata e però disonorata morte. bocchelli,
svevo, 6-19: ho inteso soltanto una parte. diceva che io vado per
umiliare o di diminuire il prestigio di una persona. giamboni, 4-514: tutta
palesemente il nome di cristo, siccome una pistolenzia del tempo allotta presente, di disnori
dice incarco e disonore, / di una daga gli dette al fin nel petto /
non sarebbe stato... come domandarle una sanzione disonorevole per entrambi, un confessarsi
, i-37: la vergogna di rivelare una tale deficienza, la paura di essere canzonato
sarcastico compagno di stanza, gli impedirono una sincerità che gli pareva disonorevole.
: sentii per tutto il mio essere come una carezza fecondatrice di sole, e bevvi
potere di deostruire (un medicamento, una cura). bencivenni [crusca
tu sei fortunato, che riceverai anche una mercede per giunta a questa felicità.
un astro disorbitato. bocchelli, 9-417: una cometa errante disorbitata. disordinaménto
passavanti, 136: al peccato concorre una privagione di quello che dirizza al fine
. ciò che viola un ordine, una regola: eccezione, alterazione, anomalia
altre selve mescolate e confuse, con una negletta e dilettevolissima disordinanza, con le
sbandare (uno schieramento di truppe, una massa di gente). p.
. sconcertare, confondere, disorientare (una persona); infastidire, mettere in
e sbarraglia, / che fa che d'una staffa il piè gli falla. boterò
fallire (un progetto), deludere (una speranza). guicciardini, v-75
disperdersi (uno schieramento di truppe, una folla). guicciardini, ii-152:
di sorte, che la venne in una gravissima infermità, talché tutti li medici
letter. liberarsi dei difetti propri di una persona ordinaria. i.
357: debbe ancora, chi difende una terra, provvedere che tumultuariamente e
disordinatamente. dovila, 182: diede una rotta alle genti cattoliche, che disordinatamente
vadano così disordinatamente, e quasi per una avventura. 6. ant.
ad alcun ordine, non governato da una legge (un fatto, un evento,
molto ingegno, alquanto però soffocato da una erudizione disordinata. mazzini, ii-375: abbiamo
quello di poche disordinate letture e di una fallace vocazione giovanile. -che
furore dei barbari, che gli fece una, ed un'altra fiata porre in disordinata
, gratuito (un'immaginazione poetica, una concezione fantastica); complicato, intricato
mio cervello, già discretamente disordinato, una casa del diavolo. fogazzaro, 7-
un profluvio di parole incoerenti; era una preghiera, eloquente nel suo fervore, disordinata
dopo aver brancolato verso il sonno in una fantasia disordinata. levi, 2-226:
238: il frammischiar poi in una stessa prospettiva un obelisco egizio, un
tempio greco, un monumento romano, una torre gotica, un padiglione cinese ec.
gotica, un padiglione cinese ec. è una immaginazione disordinata dalla mania d'ammucchiare cose
, di guida ferma, disorganizzato (una società, una comunità). fra
ferma, disorganizzato (una società, una comunità). fra giordano, 2-83
, 7-69: era il borbottamento di una pentola che per effetto di un incerto
senza regola alcuni distorti frutici, quasi una disordinata avanguardia di quell'esercito di tralci
: ci restano [le elegie] in una disordinata raccolta fatta dopo la morte del
: gli apparve la distesa del porto e una larga strada arcuata, dove le case
e disordinate. -indecifrabile (una scrittura). fr occhia, 180
). fr occhia, 180: una lettera in data 4 dicembre, scritta
in data 4 dicembre, scritta con una calligrafia disordinata, a stento riconoscibile.
si svolse, ima novità profonda e una ricchezza di idee fecondatrice. -straordinario
poca confidenza, nulla intimità, per una famiglia tanto disordinata nell'interesse e nella
, iv-219: gran disgrazia è per una moglie l'avere un marito disordinato. tommaseo
vita. carducci, iii-6-480: per una parte l'impeto delle novità portò le
, voluttuose, disordinate e vispe come una frotta di forosette che con un mazzetto
d'unguenti unto e coronato la testa d'una ghirlanda e coperto d'una chiarissima vesta
testa d'una ghirlanda e coperto d'una chiarissima vesta, entrò nella colui scuola
della legge; che la revocazione è una cosa favorabile, ritornando li negozi nella
esattezza circa i provvedimenti, la quale produsse una disordinazione che non potè più reggersi a
giovanni dalle celle, 4-2-1: una è la ragione del disordine, avvegnaché
campagna, su cui tornava a cadere una pioggia sottile. pavese, 4-154:
. cesarotti, i-207: vi si scorge una composizione così ben intesa, un disordine
bella invenzione da'disordini e dalle irregolarità d'una immaginativa licenziosa. leopardi, i-848:
: spesso nel vedere ima fabbrica, una chiesa, un oggetto d'arte qualunque,
, siamo colpiti a prima giunta da una mancanza, da una soprabbondanza, da
prima giunta da una mancanza, da una soprabbondanza, da ima disuguaglianza, da un
veramente un disordine, un parapiglia, e una carneficina spagnuola. -l'accalcarsi
: la gioconda comparve sull'uscio d'una cameretta vicina, vestita di un abito
, 3-37: i nervi reumatizzati formano una specie di sinistra, di partito d'
tutti i rumori sospetti che, trascorsa una certa ora, possono allarmare la quiete di
amministrazione della cosa pub- plica, di una società, di una comunità. machiavelli
plica, di una società, di una comunità. machiavelli, 498: la
della sua patria caduta nel disordine di una confusissima democrazia. cuoco, 2-28:
. doveva essersi verificato qualche disordine in una consegna di merci. d'annunzio,
8. violazione di un ordine, di una regola; ciò che altera il normale
paiono un disordine, ma sono invece una regolare dipendenza di un tenore più generico
seguirebbe, quando i cieli fussero di una sostanza solida e terminata da una superficie
di una sostanza solida e terminata da una superficie non perfettissimamente pulita e tersa.
divertimento della campagna è divenuto a'dì nostri una passione, una manìa, un disordine
divenuto a'dì nostri una passione, una manìa, un disordine. manzoni, pr
essere perdonati e dimenticati quali errori di una gioventù eccessiva. pavese, 4-272: che
. compagnoni, i-7: volendosi rimettere una perfetta uguaglianza, grandi motivi verrebbero e
grandi motivi verrebbero e grandi travagli in una città; e perdita di fortune, e
naturale di un fenomeno o l'evolversi di una situazione); complicazione, inconveniente,
d'essere aiutato... per una sua causa, la quale per disordine e
ma ho tanto ancora da potermi prendere una soddisfazione. -mettere in disordine:
. baruffaldi, i-29: il dissipare una cosa comincia dal metterla in disordine:
milizia, ii-275: nella distribuzione d'una città regni scelta, abbondanza, contrasto
più vaghezza. guai l'euritmia in una città grande. -peggior. disor
. arila, 169: 'disorganizzazione'è una voce lunga un miglio, dipendente da
gazzetta nazionale della liguria, lv-415: una disorganizzazione generale minacciava la repubblica: tutto
mefistofelico, che disorienta la donna come una coppa di 4 champagne '. negri
per mutare posto (un'imbarcazione, una nave). -anche: strappare, staccare
ancora di posto, e restare con una sola ancora, per essere più pronti a
. marin. l'operazione di disormeggiare una nave, un'imbarcazione o, per
, i-269: è stato eccitamento ad una così tediosa ed ardua impresa non la
. disfare, dissolvere la struttura (di una opera, di un organismo);
626: la rassegna drammatica. -si piglia una commedia nuova, si disossa, se
poetica o civiltà barbarica verrebbe mutilata di una parte essenziale del suo organismo, perché
scommettersi, disossarsi e scoscenderne giù or'una cima or'un fianco. 5.
pareva disossato. stuparich, 5-173: una mano di cui sentivo la calda morbidezza
imbriani, 3-141: lauro ha fatto una donna arrovesciata sul letto che non si
un disossato corpo di gatta magra e una scura frusta di capelli penzolante sul dorso,
.. di allargare a sonetto retorico-descrittivo una poesia telegrafica di cummings, per mostrare quanto
contemplato e previsto nel sonetto disteso -dimostra una cosa sola: che né sonetto né
* che ha la capacità di disossidare (una sostanza). 2.
sm. sostanza che opportunamente aggiunta a una massa di metallo fuso o, più generalmente
in metallurgia, eliminazione dell'ossigeno da una massa di metallo o di una lega allo
da una massa di metallo o di una lega allo stato fuso, allo scopo
b. machiavelli, 119: vendemo una asina bigia disovo- lata, la quale
, ora con l'occupazione, ora con una cosa e ora con un'altra,
avere già dispacciato monsignore della tramoia con una buona banda di gente a piè e
dispacci spedendosi, non si poteva credere che una cosa d'importanza tanto somma fosse stata
carletti, 8: si prese a nolo una piccola navetta di portata poco più di
spargersi, spandersi; propagarsi, diffondersi (una notizia). - al figur.
, la moltiplicazione degli atti è una (espansione dell'essere, una diffusione della
una (espansione dell'essere, una diffusione della vita, e in
unite con seco, siamo d'una buccia consimile: e ciò si prova quando
gioberti, 9-ii-395: vano è il promettersi una plebe assennata e virtuosa da ogni
è così. muratori, 6-38: con una strettissima unione ha il sapientissimo artefice dio
orientali, cioè quasi ciascuna parola ha una selva di significati, e sovente disparatissimi e
suo amico... forse per una di quelle simpatie che attirano i caratteri
denti, pien di rughe, con una viola in braccio sonando, cantare.
ii-61: disparerebbe non altrimenti appresso noi una tragedia, se di versi o tutti rotti
che si vive, successivamente più di una vita. c. e. gadda,
quella vece, / e spicca indi una zolla e su'tuoi campi / la sciogli
dispari curiosità degli studiosi prendere a dimostrare una conclusione più che un'altra. forteguerri
più lungo. -impareggiabile. -dispari a una cosa: superiore a essa.
o maschili e bianche (un coro o una composizione corale). giraldi cinzio
; dileguarsi, svanire (un'apparizione, una visione). - anche al figur
/ è disparsa, non era una baccante. pratolini, 6-245: l'im
me tutto venir meno, / e farmi una fontana a piè d'un faggio.
certo punto si alzò, diede in una specie di grugnito, disparve. =
esperienza. moravia, ii-273: era una donna sui trentacinque anni, di mediocre
, chiamare in disparte; spesso con una connotazione di riserbo, anche disdegnoso,
/ e caramente accolse a sé quell'una. machiavelli, 537: cosimo chiamò
: non aver cura o interesse per una data cosa, non prendervi parte (
storia generale si dà il contenuto di una delle storie speciali, e le altre vengono
disus. spartire, dividere, separare una cosa da un'altra; allontanare da un
pezzi. -spaccare, fendere (una montagna). tasso, 1-22-92:
giogo infiamma. 3. separare una regione dall'altra, un luogo dall'
luogo dall'altro (con riferimento a una catena di monti, a un confine
serenità. -dirimere, risolvere (una questione). livio volgar.,
, 1-99: io ho dispartita e pacificata una questione tra il padre e il figliuolo
animo, mutare la natura stessa di una persona). cavalca, ii-244:
. allontanarsi da un luogo o da una persona, partire, andar via;
, da un metodo adottato, fare una digressione. pallavicino, 1-55: parrebbemi
degni di vederlo. -diviso secondo una scelta o un calcolo. bibbia volgar
modo di vestire, di presentarsi di una persona). boccaccio, ii-8-4:
. bartoli, 9-27-2-143: dove prima era una granel solitario, disparuto e spregevole,
solitario, disparuto e spregevole, (eviene una spiga viva, e in piedi,
di voti. speroni, 1-5-419: una patta in un giudicio si dispatta,
). ant. liberare da una situazione difficile e pericolosa, disimpe
pronom. estinguersi, venir meno (una famiglia, un ramo di essa).
bon core / amasse per amore / una donna valente, / se talor largamente
fare uso (di un bene, di una proprietà). guittone, xxv-36
: nel presente stato di cose, una piccola nazione, e per mal governo isterilita
isterilita, deve bastare ai dispendii d'una corte fastosa, e a quelli che
al quale parmi di scorgere in lei una certa tenacità, per non dire avarizia,
trovar l'ordine delle città, cioè d'una collegazione di tutti contra ciascun soverchiante;
casa in casa, et era infermo di una forte febre quartana. ma tanto fece
cure che potrebbero forse indur concetto d'una virtù gretta, misera, angustiosa,
gretta, misera, angustiosa, d'una mente impaniata nelle minuzie, e incapace
i soccorsi in distanze sì grandi dall'una e dall'altra parte. algarotti,
palazzeschi, 7-55: poveri, conducevano una vita dispendiosissima circolando fra la gente famosa
di me. mi ha accordata una pensione di scudi 50 annui coll'aumento ogni
ha usurpate le doti, dando loro una piccola dispensa per il vitto, e
periodicamente a numeri successivi; numero di una rivista. tommaseo, 3-ii-342: fin
, sotto il cui guanciale era una specie di cassetto di legno, dov'ella
, e... lo menai in una dispensa che io ho in sulla sala
nievo, 60: ella mangiava in una dispensa fra il tinello e la cucina
tante mensole intorno le pareti, accende una gialla lampada e s'avventa sui piatti
. l'insieme delle persone che, in una casa patrizia o in una comunità,
, in una casa patrizia o in una comunità, sono preposte al rifornimento e
o due consegnerò alla dispensa del granduca una scatola di cantucci. roberti, i-252
forziere; / e dentro se gli fece una dispensa / di tutto quel che gli
la maria e dosolina avevan potuto preparare una refezione di lardo e di cipolle e
: i piatti e le scodelle sopra una vecchia madia, il pane e i
, non mancava l'appartamento: come una dispensina di legno, con la reticella
osservare un determinato obbligo (prescritto da una norma generale); esenzione, esonero
, concessione di fare o non fare una cosa. delfino, 1-69: grand'
veder più lontano degli altri non è una dispensa dal guardare. de amicis, i-45
cui si può concedere la dispensa (una norma giuridica, il matrimonio).
, parziale abrogazione (con riferimento a una norma giuridica). pallavicino, iii-317
furono dispensate le carte, che ad una delle dame venne subito in mano il barbone
un lusso poveramente fastoso, il quale con una falsa varietà distrugge l'unità, guasta
pensi? / forse tu vivi in una tua casina / odorata di latte e
1-5: è la vita mortale / una favola breve, / e agli attori le
sono esercizi che presuppongono di avere acquistata una perfezione assai grande. lanzi, ii-343:
, impiegare, utilizzare (spesso secondo una divisione, un ordine opportunamente scelti:
4-54: capitò il primo giorno a una badia / che buona parte del suo
potuto dispensare nell'inse- gnéure o propagare una nuova verità, o nell'introdurre
, o nell'introdurre o divulgare una buona usanza. 7. ant.
: insieme colla lettera era sempre accompagnata una gran soma delle più aggradevoli cose che
, 134: ma solo i cibi a una ben parca mensa / o il mare
di privilegio) dal dovere di osservare una norma generale (giuridica o sociale)
vietato; stabilire, permettere (derogando a una legge, a un impedimento);
nazione germanica gli porse [al papa] una supplicazione, che essendo per tutta
bel bello il cieco popolo ad una quieta sudditanza. d'an
non che ogni dì mangino più d'una volta, ma mangiano più per tempo
indulto o grazia (con riferimento a una pena); evitare, astenersi dall'
derogare, abrogare parzialmente, disapplicare (una norma giuridica o sociale, un precetto
cfr. fr. dispenser 1 concedere una dispensa '(nel 1283).
arila, 169: chi passa per una delle più frequentate vie di questa città
città [firenze], sulla facciata d'una storica casa può leggere: * dispensario
-il complesso delle medicine di cui dispone una farmacia. cuoco, 2-160: non
è sopraccaricato di antichissime ricette, che una medicina più ragionevole più non riconosce.
obbligo, da un'imposizione, da una prestazione, ecc.; esentato dal fare
prestazione, ecc.; esentato dal fare una cosa; esonerato da un ufficio,
, ed inferiore di nobiltà eziandio ad una vii mosca, come parla agostino,
veri fedeli dispensatori delle pie liberalità d'una città intera hanno a considerarne ogni minimo
più con riferimento al buon andamento di una casa). savinio, 1-30:
). savinio, 1-30: occorrendomi una dispensatrice delle mie faccende domestiche, mi
mie faccende domestiche, mi capitò in casa una eume- nide addomesticata. 4
femm. -trice). chi concede una dispensa, chi esime da un obbligo.
costituiscono parte di un festeggiamento e di una comparsa. leopardi, ii-383: sono moltissimi
[olao magno], 196: è una meravigliosa dispensazione della natura che la terra
un patrimonio, di beni, di una casa). -anche al figur.
composizione, sì che se ne cavi una ferma regola dal numero delle sillabe e dagli
garzoni, 1-758: la distribuzione è una conveniente dispensazione intorno all'opera e alla
, deroga, parziale abrogazione (di una norma giuridica, di un dovere,
secondo colui in cui è dispensato, è una licenzia, ovvero permissione, fatta contro
il cuore, dappoiché il signore ha promulgata una legge così severa, di chiedergliene sfacciatamente
, sf. ant. amministrazione di una fattoria. diatessaron volgar., 285
ha l'effetto del tesoro; / ivi una fata è chiamata morgana, / che
grani de'franzesi. salvini, 22-7: una onoranda dispensiera onesta / recando il pan
lo stesso re nel 1320 collocò in una casa alcune monache dispensiere delle limosine regie
, i-674: non appena si trovò in una fastosa sala, gli giunse, dispento
. saltò fuori un rene mobile, una dispepsia intestinale, un'infiammazione epatica e
/ ma elle ragnano sì, ch'è una dispera. = deverb. da
dà luogo a speranza, irrimediabile (una malattia); che fa disperare,
sgomenta per quanto esprime o manifesta (una persona, un pensiero, un ricordo,
; che è provocato dalla disperazione (una parola, un gesto). cesarotti
(informandosi a un totale pessimismo: una filosofia, una teoria). leopardi
un totale pessimismo: una filosofia, una teoria). leopardi, i-214:
i greci ed ossian consiste principalmente in una malinconia generata dalle disgrazie particolari, e
l'auciello despero, ma perdo l'una e l'autra. neri de'visdomini,
conoscendosi si desideri, gli uomini hanno una naturale viltà e diffi- denzia, per
: / sperare e desperare star en una mascione, / tanta confezione no la
legge di lui, che, essendo una fiata infermato e gravemente, par- vegli
e disperò; ma valida / venne una man dal cielo, / e in più
7-313: i popoli disperano quando hanno una meta utopistica, lontana. d'annunzio
continuamente nelli affanni e nel desiderio usano una certa imperiosa austerità di minacce mescolate con
ridurre alla desolazione (un luogo, una regione). fed. della valle
, a ottenersi (un affare, una situazione, un evento, ecc.)
e ti disperi per un nonnulla come una femmina. pavese, 6-40: era per
disperava: perché sapeva di aver fatto una cosa ridicola che una donna alla sua
di aver fatto una cosa ridicola che una donna alla sua età non doveva più fare
che nel mondo non ce n'è una bella come sono io, faccio vista
puose il suo dito ad ardere sopra una lucerna accesa. e quella pazienza insiememente
metro al rispetto (di cui è una varietà, nota anche col nome di
. manni, 2-473: autore di una disperata. d'annunzio, iv-2-1063: si
, iv-2-1063: si mise a cantare una canzone d'amore, una disperata.
a cantare una canzone d'amore, una disperata. = deriv. dal
figlioccia poggiava disperatamente la testa come farebbe una figlia colpevole sulle ginocchia paterne. moravia
« tanto per sapere come è fatta, una felicità, una di quelle piccole,
sapere come è fatta, una felicità, una di quelle piccole, volentieri me la
. fracchia, 123: forse commetto una pazzia, giuoco disperatamente la mia felicità.
per esse in età fresca, gittandosi di una finestra, disperatamente perdé la vita.
i-iio: diede disperatamente del capo in una parete, e giacque. tozzi, i-348
convenuto riserbarlo a rendermi delizioso vorrore d'una villeggiatura fatta... in un
, 7-62: allora ella gli appoggiò una guancia su la mano e pregò disperatamente
disperatamente. e. cecchi, 5-90: una campanella disperatamente squilla all'ingresso. landolfi
quel sottile alito e ci pensammo in una esile tomba di giovinetta, morta di
goldoni, iv-145: ella è stata una testolina bizzarra. povero suo marito! l'
sono i nidi di topi. sfascia una vecchia porta: vengono fuori disperati ragni
faccia parve, a ingra- vallo, una muta disperata protesta contro la disumanità,
, di tribolazioni, di miserie (una condizione, la vita). bonichi
del torero! jovine, 2-248: facevano una vita misera e disperata: erano costretti
a fare dieci ore di cavallo in una sola giornata. 8. atroce
. perché esasperandoli, il dolor cagionava una disperata morte. cesarotti, i-287: i
fremito. alvaro, 9-456: era una canzone disperata ed energica, che unita
sentimento, di un fenomeno, di una qualità, di una caratteristica, ecc
fenomeno, di una qualità, di una caratteristica, ecc.).
conoscere a tutti quelli che non avevano una disperata naturale incompatibilità con la gentilezza.
. -letter. assoluto, perfetto (una qualità, uno stato, una condizione
(una qualità, uno stato, una condizione). guerrazzi, i-128:
: restava bella si sa, ma d'una bellezza disperata, che non si poteva
quindi, vide le mura altissime d'una bellissima città. forteguerri, 13-14:
impeto, senza esclusione di colpi (una battaglia, anche una lotta di idee,
di colpi (una battaglia, anche una lotta di idee, di sentimenti).
a dichiarare, come solennemente dichiara, una disperatissima guerra ai tanti goti e vandali
. d'annunzio, iii- i-168: una lotta disperata e nascosta, senza tregua,
. de marchi, ii-476: picchiava una musica disperata sulla scodella vuota. pascoli
, non lasciando sguarnito un angolo, una fessura, da cui il ricordo potesse
poi disperata e frenetica come quella di una cagna che senta nelle mani di un veterinario
e... lo sportello di una finestra non lontana incornine ^ a battere disperato
abitudine, profondamente radicato, incorreggibile (una persona o anche un vizio);
cittadini si raccoglievano intorno a catilina in una disperata congiura. rajberti, 2-26: oh
, che tema esausto e disperato, una gita a parigi! ho da dire a
1-335: è un esperimento disperato, una scommessa, una puntata finale in un'
un esperimento disperato, una scommessa, una puntata finale in un'atroce notte di
nuova. -senza speranza di remissione (una pena). s. giovanni crisostomo
vita, che è dato per spacciato (una malattia, lo stato di salute
, lo stato di salute, una persona); che non offre
molte speranze di riuscire efficace (una cura, un rimedio).
. guarini, 89: ma solo una salute / al disperato è 'l disperar salute
git- tarlo. ecco là in piazza una bandieraccia sopra certo banco cerretanesco, alla
voglia di diventar dottore, e studia come una disperata. nievo, 1-289:
punto che noi parliamo, è in una biscazza a perdere i poveri miei denari
o alla più disperata siate certo che una cattedra vi toccherà conforme al vostro desiderio
. nievo, 173: allora fu una piccola battaglia di urli di graffiate di
, a manifestarsi (un evento, una volontà, un proposito, un sentimento
arrestata in fondo alla gola, / che una roccia di gridi. alvaro, 7-48
che fioche e roche disperazioni avvolte in una sciarpa di lana senza colore, avanzi
. 2. il disperare di una determinata cosa; perdita di fiducia,
paradiso, 128: la penitenza è una continua disperazione d'ogni consolazione corporale.
aire preso, afferrare la terra ferma di una conclusione; e, in ogni modo
i tempi sono gravi. c'è una disperazione della vita, dell'avvenire, della
: vi lasciate trasportare dal vento d'una infelice prosperità a disegni ed a speranze
e. gadda, 165: lo trovai una volta nella baracca-brodaglia, semideserta e greve
amore... per trattenermi da una disperazione, alla quale mi azzardano,
: io intanto m'aspettava da voi una supplica ragionata da presentarsi, siccome vi
v. borghini, 6-iv-226: è una disperazione a cavare questi nomi di que'
perdo questa buona sorte, per me è una disperazione. alfieri v-2-879: i verbi
ne coniugasse in tutti i suoi tempi una gran quantità. giusti, ii-503: non
quelli scartafacci che ho lasciati là riesce una disperazione anco per me. serra,
disperazione (per fortuna, è poesia d'una fase sola) e non ha forti
: tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di vento. 8
per morti, mettianci a disperazione, e una notte a nostra posta percotiamo dall'un
f. doni, 165: ancora per una palla, si mettono [i fanciulli
. nievo, 1-323: per tutto era una docciatura ruinosa di neve squagliata, un
, per l'impossibilità di permanere in una determinata situazione, per insofferenza.
mettere, ridurre, indurre qualcuno in una situazione disperatissima, che non offre via
, sf. elettrotecn. conduttanza fra una linea elettrica e la terra, dovuta all'
anche: alienare separata- mente oggetti componenti una collezione di particolare valore storico, artistico
lalli, 1-79: mira colà di cigni una dozzina, / che pria disperse l'
. bembo, iii-439: s'adempia una mia voglia / dopo tante, che
forse d'un vapore più che vile fabricare una stella che sappia rapire gli occhi e
agl'inglesi; non altrimenti che in una fortuna di mare è sommerso uno schifo.
affrica disperde. cardarelli, 1-131: una notte, / col cuore fasciato / di
nei suoi affetti più sacri, / disperse una famiglia appena in fiore. -figur
nulla. carducci, iii-n-15: per una parte disperse la bella e gaia scuola
, iv-113: dicono ancora alcuni che se una cavalla gravida sia tocca da una donna
se una cavalla gravida sia tocca da una donna che abbi i suoi mesi,
, iv-2-317: al trivio dei fruttaiuoli una torma di cani stava in conciliabolo amoroso
risolve in fatto e si disperde in una molteplicità eterogenea. 10. scomparire
dei tormenti sofferti, nel dilagamento di una tenerezza orgogliosa, di una gioia superba.
dilagamento di una tenerezza orgogliosa, di una gioia superba. c. e.
mi dispersi in un corridoio, salii una scala e mi accorsi di essere giunto nei
.. se sia stato trascorso d'una fievole giovinezza innamorata un così miserabile disperdimento
esercito); scindere, sbandare (una moltitudine di persone, o di cose
a esperger tutti i semi de'vegetabili una volta così genialmente adottati da quella terra
... tra lor colse sì ch'una percossa / sparse di tutti insieme il
si viene a dispergere per aria in una infinità di minutissime goccioline. -divulgarsi
origine nella maggior parte dei casi a una figura mitotica anormale (è un fenomeno
, i-382: piglisi poi uva d'una pancata o anguillare di tre filari, e
cose: e spesso vi è implicita una connotazione negativa, in rapporto alla perdita
educazione o la provenienza spinge ciascuno in una sfera. moravia, xiii-7: era
sfera. moravia, xiii-7: era una famiglia molto unita, ma la maggiore
carducci, ii-6-41: non sanno che una lettera, non d'interessi o d'affetti
ordine interno. bertola, 164: una dispersione tutta slegata ed incerta hanno gli
e. cecchi, 9-263: da una convinzione più lirica e commossa del sovrannaturale
pittura ima semplificazione ed intensificazione formale, una minore dispersione ed anarchia, una omogenea
, una minore dispersione ed anarchia, una omogenea congruenza del materiale figurativo. baldini
mia mente si operò in un momento una terribile dispersione e un insieme di ridicole
(perché l'indice di rifrazione di una sostanza varia in relazione alla lunghezza d'
dispersione del tiro: il distribuirsi su una data area { rosa di tiro) dei
miei versi. bocchelli, 9-126: una vista polverosa di contrade disperse, e di
ii-313: in prossimità della villa c'è una specie di fattoria in dissolvimento, la
, negli interessi, negli intenti (una comunità); privo di unità,
segneri, iv-76: che effetti non pruova una madre gravida pregiudiziali al portato? fino
madre gravida pregiudiziali al portato? fino una lucerna medesima male spenta ha tallora mostrato
in occasione di operazioni belliche o di una catastrofe, senza che si sia potuto
, di fini precisi (spesso con una connotazione negativa, implicando mancanza di concentrazione
moravia, 12-13: noi tutti facciamo una vita molto, troppo dispersa.
, appena si trovò solo, disperso in una città sconosciuta, fu preso da una
una città sconosciuta, fu preso da una malinconia, da uno scoramento che gli
, da uno scoramento che gli dava una gran voglia di tornare a casa.
: staccato da un contesto logico (una parola). beltramelli, ii-779:
figur. popini, 32-61: una gioia pura illumina e riscalda l'anima
. ant. forzare la serratura di una porta. - anche assol. piccolomini
, respingere, rifiutare con disdegno (una persona, anche una proposta, un'
rifiutare con disdegno (una persona, anche una proposta, un'offerta).
.. didità o comunque dotati di una protezione mespettano le leggi. guerrazzi,
: di complessione gracile e stenta (una persona); sgraziato, misero,
. capellano volgar., ii-422: venia una vile e dispettevole compagnia di femmine;