, ella assopita, egli inclinato in una posizione dolorosa, così angosciato di quella
afflizione, angoscia, turbamento suscitato da una situazione, da un pensiero assillante,
da un sentimento, in partic. da una pena d'amore. giacomo da lentini
de'tormenti: ma non importa: una tua sola occhiata mi compensa di tutto.
ib- seniana... c'è una lucidità fantastica, quasi di sonnambulo, che
caldaro. cattaneo, iv-2-273: è una cosa giusta, ma che mi pone in
mancanza d'un tormento appariscente, d'una verbosa complicazione, d'uno sforzo di
corpo, su un materiale ecc. da una forza fisica, da un agente atmosferico
le facce a vari colori, stemperati in una lor vernice, con che soprasmaltano i
in vetta? c'è da chiederselo con una punta di preoccupazione. 'indietro tutta'
'indietro tutta'è uno scherzo riuscito, una trasmissione piacevole tra il piccante e l'
sofferenza fisica, morale o spirituale, una profonda afflizione interiore, un rovello ossessivo
. 2. che vive in una condizione di angoscia, d'inquietudine,
, che è afflitto, angustiato da una pena, in par- tic. d'
che sia sufficiente rimedio a tormini bere una volta il gaggio della lepre con vino
magliabe- chiana a carta 46 si legge una 'relazione'di autore anonimo delle virtù dell'
stanze fra i due, finché ciascuno con una 'tornada'(stanza minore finale) se
finale) se ne rimetteva al giudizio d'una tal dama o d'un tal cavaliere
v.]: 'tornado'o 'turnado': una sùbita e violenta bufera di vento da
, un po'dopo in- verigo, una solida e scombinata casa che, a idea
interesse personale. gio costituito da una fascia di legno o di stoffa che
che potrà particolarmente chiedere in mio nome una travacca o sparviero con le coperte di velo
patria, da un'impresa, da una missione, da una vacanza, ecc.
impresa, da una missione, da una vacanza, ecc. donato degli
, 1-19: talor passa, cantando, una tornante / fanciulla con la greggia alla
determina nuovamente in un ciclo ricorrente (una stagione); che torna a risplendere,
, 9-63: ogni tornante sole è una cometa. -non tornante-, che
ozioso. -ricorrente nel discorso (una parola, un modo espressivo).
e vivace, / le tornanti memorie ad una ad una / stanche salutan lei di
, / le tornanti memorie ad una ad una / stanche salutan lei di mesta pace
oggi, assistere con puro spirito dilettantesco ad una partita... senza avere una
una partita... senza avere una nozione sia pure almeno approssimativa di che
. 6. ant. che circonda una parte del corpo adattan- dovisi perfettamente.
tra mango e neive, la strada fa una serie di tornanti molto e gemer sotto la
o tu se'novo, ché lei è una cagna e lui uno giudeo:
toma non li trova / che fu quasi una prova: / de. lamento si
sp., 33 (564): una notte, verso la fine d'agosto
-tornare a coprire un incarico, una mansione, a svolgere una professione,
incarico, una mansione, a svolgere una professione, ecc. cavour, ii-411
volta tornasse il consiglio. -rientrare in una stanza dalla quale si è usciti temporaneamente
-presentarsi dopo un risultato scolastico negativo a una successiva prova o all'esame di riparazione.
sera / e s'arrampicano stanche; / una stella lo conduce. -ant.
un luogo; riaccostarsi, riavvicinarsi a una persona dalla quale ci si è momentaneamente
detto. ». -ripresentarsi a una determinata persona; recarsi nuovamente al cospetto
tornare sui propri passi); riprendere una strada. faba, xxviii-16: in
-rientrare incolume alla base al termine di una spedizione, in partic. di un
occupare nuovamente un dato posto, riassumere una determinata posizione (e può essere seguito
rimandato avanti ad altro organo legislativo (una legge). cavour, i-516:
cavour, i-516: altro è il rigettare una legge, altro è introdurre emendamenti in
legge, altro è introdurre emendamenti in una legge. una legge può essere emendata
è introdurre emendamenti in una legge. una legge può essere emendata da una camera
. una legge può essere emendata da una camera, tornare alla prima camera ed essere
sia assolutamente terminata, e quindi già una parte degli scudi toma alla capitale, e
a svolgere un compito, a dedicarsi a una determinata attività; ripetere un comportamento,
dante, purg., 26-47: l'una gente sen va, l'altra sen vene
col guardar in alto, o con una semplice guardatura verso chi gli parla, toma
lavoro. fracchia, 695: non era una grande lavoratrice di maglia, ma tornava
gigli di pria. bertola, 217: una delle alture a levante guarda la città
e vien poi giù mortificandosi fino a una punta, dalla quale il reno toma a
l'argomento principale di un discorso dopo una divagazione; narrare nuovamente di un personaggio
narrare nuovamente di un personaggio o di una vicenda momentaneamente tralasciati, trattare di nuovo
danno, e spargimento di sangue dall'una e l'altra parte. buonarroti il
: 1° estimo, che per apprendere una lingua il miglior mezzo sia, di veder
qui debbo far avvertita la camera di una circostanza su cui sarò costretto di tornare
gambini, x-162: l'ho sottoposto a una prima revisione... tra qualche
nel corso di un discorso, di una discussione, per conferire maggior credibilità,
per conferire maggior credibilità, per suscitare una impressione più viva e radicata (in
, anche con fastidiosa insistenza, in una discussione. manzoni, pr. sp
, sia del cinquecento, sottometterla a una censura. 9. rifarsi a
i-361: 1 poveri..., una galli ina / e un fiasco di
portarla fuori; portar via un raffreddore, una febbre; una sgridata; una mortificazione
portar via un raffreddore, una febbre; una sgridata; una mortificazione. bonghi,
, una febbre; una sgridata; una mortificazione. bonghi, 1-207: osserva questa
. -in partic.: fare ritorno a una condizione di ragionevolezza, di misura,
tenue fil d'aria sull'ultimo languore di una fiammella, ravvivandola la estingue.
ravvivandola la estingue. -retrocedere a una condizione di minor potere e prestigio (
tornare duca. -volgersi nuovamente a una fede abiurata; sottoporsi di nuovo all'
addormenti. -ridursi di nuovo a una condizione di servitù politica; venire nuovamente
vendicarla. -ristabilirsi, riaffermarsi (una condizione politica, sociale, culturale,
tutta illegiadrir la terra. -riprendere una funzione biologica o fisiologica interrotta (un
con maggior intensità, per effetto di una emozione (il sangue). lorenzo
e la tenera frasca. -riacquistare una determinata condizione meteorologica. maestro francesco,
ciel sereno. -ripresentarsi periodicamente in una posizione astrale (un pianeta, un
vigore, intensità (un sentimento, una virtù, un'intenzione). guittone
facile dif- -riaffermarsi nell'uso (una lingua). finire sì in
-rientrare in vigore (un decreto, una legge). to né il poeta francese
nulla mutare nell'ordine di vigore una tassa di macellazione per l. 781,
za diretta o indiretta di un fatto (una sofferenza, un'afperiodi che non tornano
bonaventura volgar., 1-239: or non una grandissima tri- analfabeta, che scrive dei versi
). 18. risolversi in una determinata conseguenza, ribuonarroti il giovane,
8. avete. landolfi, 8-73: una sola cosa non vi tornava: che questo
bene o male). - tornare una pittura: v. pittura, n.
sua figura per canto, che è una delle quattro vedute principali, il più
ciascuno per la loro profondità, tornano una medesima cosa: cioè 1800 piedi quadrati.
piedi quadrati. -equivalere, corrispondere a una cifra. amari, 1-iii-671: così
: così e da trovare l'origine d'una misura nuova o antichissima dell'equatore,
? o vuoi dire così: se una lira torna 7 / 8 di lira,
108. 23. diventare di una determinata quantità, peso o prezzo (
s'è sentito stringere la gola da una angoscia cupa e urgere le lagrime agli occhi
e pastoso richiarato da due occhi neri, una fronte piena di delicato candore e due
6. accalcarsi e spingere (una folla). savinio, 12-129:
stato d'animo, un dolore, una malattia). dante, par.
perché l'ami, / che l'una parte l'altra tira e urge / tin
: ecco dunque che l'orologio tira una parte, e paltra urge e spinge:
d'annunzio, i-909: tu sembravi una fata, o mia dormente, / tu
, o mia dormente, / tu sembravi una uri misteriosa / trasvolata dai loti d'
loti d'oriente. gozzano, i-429: una baja- dera: il nome suscita nella
: il nome suscita nella mia ignoranza occidentale una serie d'immagini assolutamente false: complici
colori. = deriv. da una var. di oricello1 (v.)
bacchétti, 18-i-21: acqua minerale: una colonna di regime! litiosa, diuretica
causato da iperuricemia (un disturbo, una malattia). bacchetti, 15-207
trovava da lodare il nobile esempio di una sorta di 'neoclassicismo'in letteratura.
biochim. nucleoside costituito dall'accoppiamento di una molecola di ribosio e una di ura-
accoppiamento di una molecola di ribosio e una di ura- cile. =
: e sai che è questo libro? una stoltissima e schifosissima fabbricazione di medicamenti,
mia urina; se morrà, avremo scoperto una bella cosa; se non morrà,
lo infermo posta in lo urinale infonde una goda de lacte de femena e se lo
di frumento e metti ogni cosa in una pignatta e urini sopra di queste cose.
il marito di donna cristina morì d'una malattia urinaria, dopo lunghe settimane di spasimi
, 124: ad un silenzio, ad una attenzione, non mai prestata prima ad
... d'improvviso si trova davanti una urlante marmaglia d'ogni aspetto e colore
urlante, e giunse davanti o a una delle casette. -sostant.
mezzo ai cani urlanti, / sotto una cupa tenda / amori e sonni lunghi sui
montano, 3: ti lasci dietro una scìa / d'istinti scoperti ed urlanti
: al sentirmi scorrere lungo il viso una cosa caldissima, portatevi tosto le mani
. zannoni, 5-30: i persiani in una guerra con gli sciti...
.. ricorsero allo strattagemma di fare una cavalcata di asini, i quali cominciaron
/ cupo, senza un baglior, senza una vela, / flagella urlando la scogliosa
mare; se l'era mangiato, una sera che il libeccio urlava come cento lupi
, 28-185: la tramontana urla come una migrazione di lupi frustati dalla fame.
. suonare ripetutamente e con tono acuto (una sirena). barilli, ii-309:
. barilli, ii-309: questa notte una pioggia torrenziale che ha durato più di
e andrei a passar la notte in una taverna ai galata in mezzo a una brigata
in una taverna ai galata in mezzo a una brigata di marinai, con un bicchiere
con un bicchiere di birra in mano e una pipa di gesso fra i denti,
che si chiamava biagio, ogni tanto urlava una nota, una frase, e poi
, ogni tanto urlava una nota, una frase, e poi riabbassava la testa e
vita? -comunicare in maniera clamorosa una notizia (anche dei titoli di giornale
ululare (v. ululare), attraverso una var. dissimilata urulàre, che ancora
fenoglio, 1-110: il commissario stavolta fece una smorfia terribile e gli scaraventò in faccia
rifiutando lo stile melodico tradizionale, esprimeva una vocalità aggressiva, ispirandosi al genere rock
passa ogni tanto nella polvere delle strade una vibrazione più ostile e discreta: quella
più ch'altrove troppa / e d'una parte e d'altra, con grand'urli
ferita; / e un'urlo ed una scossa lo lasciar senza vita. foscolo,
ugo allora propose: « adesso facciamo una bella corsa in campagna ». approvammo con
: erano gli urli spaventevoli mandati da una gran quantità di iene. silone, 5-288
5. per simil. frastuono di una città. alvaro, 9-470: si
il rombo della città come l'annunzio di una catastrofe, l'urlo della città,
si allontana come se si rintanasse in una foresta. -suono lacerante e prolungato
. -suono lacerante e prolungato di una sirena. barilli, i-258: e
. pananti, i-434: alto silenzio da una banda stare, / dall'altra il
. d. origlia, 1-54: una cosa strepitosa una bella ragazza, un vestito
origlia, 1-54: una cosa strepitosa una bella ragazza, un vestito originale sono
urlo. = deriv. probabilmente da una forma (non attestata) * urlone,
bellori, ii-185: siede narciso appresso una delle najadi ninfe, che gli tiene avanti
. -come parte, elemento di una statua o di una decorazione architettonica,
parte, elemento di una statua o di una decorazione architettonica, di una fontana.
o di una decorazione architettonica, di una fontana. caro, 12-i-106: sopra
fagiuoli, xiv-34: se un bacco e una baccante, ebri di vino, /
forma destinato a contenere le ceneri di una salma cremata (anche nell'espressione urna
grandi ove pareami / d'udir spesso una voce. montale, 14-41: ecco
inginocchiare davanti alla consolle sulla quale era una grand'urna di vetro parata da tendine
vetro parata da tendine lilla scoprì per me una santa bambina in raso bianco costellato di
nella quale si introducono le schede per una votazione o da cui si estraggono i
, le palline per un sorteggio, una lotteria, ecc.; bossolo.
ii-18-300: pare che abbia suscitato in alto una gran paura per il ricorso alle urne
. l'uomo (o, anche, una persona determinata) considerato in quanto pervaso
in quanto caratterizzato in sommo grado da una determinata qualità. d'annunzio, i-670
essa è formata da due membrane, una esterna più dura, e di una
una esterna più dura, e di una interna più delicata, alle volte sono molto
odorose. lanzi, 1-2-114: anche in una umetta etnisca vedesi un uomo pur terminato
vedesi un uomo pur terminato in delfino con una clamide all'uso eorico, e con
betteioni, 1-66: ne composi in una breve umetta / con le mie man la
dotta, lat. urus, adattamento di una voce germ. (cfr. il
tempo nelli arsenali, si scopersero perforate da una specie d'urocero. = voce
funghi della sottofamiglia tilletiacee, cui appartengono una sessantina di specie parassite, in partic
piccole vesciche che si aprono lasciando cadere una polvere nerastra. = voce dotta,
'urodele': nome dato da dumerit ad una famiglia di rettili batraciani, i cui individui
batraciani, i cui individui adulti posseggono una coda manifesta. piccola enciclopedia hoepli, 3264
. levi, 2-208: se va male una radiografia, magari dopo la pappa di
urografia discendente; e poi ne va male una seconda, e tutto il pacchetto di
concrezioni o calcoli nelle vie urinarie (una malattia). = voce dotta,
rudimenti del cinto pelvico e provvisti di una squama caudale grande e obliqua, sono
a combattere o annuncio di assalto in una battaglia. pisacane, v-200: nel
nucleo dell'indolo presenti nell'urina (una reazione organica). =
la prima parte della quale è gridata da una sola persona mentre la seconda da tutti
(il commento dell'ugolini pare alludere a una provenienza russa). urraca
se dovessi trovarci lei. è di una sgarbatezza spirituale, non di modi,
piccole, in parte chiudibili per mezzo di una valvola semilunare. = dal
, un poco piovendo, e con una gran fame, tal che a pena mi
). che cozza, collide contro una superficie o contro un ostacolo.
l'altro (un gruppo di persone, una folla). boccaccio, 21-9-10
di insofferenza, di irritazione indisponente (una situazione, un'atteggiamento).
marin. ciascuna delle sporgenze cilindriche di una mina subacquea che, urtate dallo scafo di
mina subacquea che, urtate dallo scafo di una nave, provocano lo scoppio della carica
dell'arma appena urtate dalla carena di una nave. -trave che, nell'
-trave che, nell'invasatura di una nave in costruzione, viene applicata tra
. anche urto). colpire con una certa violenza, per lo più involontariamente,
le reni al mare rivolta, uno giovaned'una barca saltato, sì come io vidi poi
e più volte rischio di rimanere sotto una carrozza. -di animali.
408: un toro, uscito d'una selva, veduta una immagine di un uomo
toro, uscito d'una selva, veduta una immagine di un uomo dipinto sopra un
i-374: le navi cominciarono a urtarsi l'una l'altra. chiari, 1-i-133:
chiari, 1-i-133: quando entrammo in una strada più larga ciò seguì senz'indugio
poco mancò non succedesse uno sfracellamento, una strage. barilli, 11-319: cento
oggetti rimbalzano, si urtano, rotolano da una parete all'altra; nessuno li raccoglie
mosse il nua, e, favorito da una foltissima nebbia, urtò e spinse i
lo spezzato cerro. -con riferimento a una lotta fra animali. ghirardacci, 3-256
, le onde o, anche, una personificazione mitologica). - anche:
fuochi, i quali per lo spazio di una grossa ora si urtarono molte volte insieme
un oggetto contro un altro, contro una superficie. de amicis, ii-740:
stanzone triste. -sbattere, far cozzare una parte del proprio corpo, in partic
urtavano insieme la testa. -percuotere ripetutamente una porta per segnalare la propria presenza,
urtar il turco. beccaria, ii-894: una tale domanda fa torto alla mia puntualità
e però verrà forse tempo, che una parte de grandi ara per amici tanti
rovinerete. de amicis, i-454: una volta sola fummo sul punto di urtarci;
con foga polemica, un'ideologia, una teoria, una tesi, ecc.
polemica, un'ideologia, una teoria, una tesi, ecc. opponendosi a tutti
sputavo a dosso alle satire. -opporre una forza contraria; affrontare, avversare,
la volontà del dio, chi propose una opinione, chi un'altra. chi volea
pensieri che gli stringevano il cuore in una morsa d'angoscia, urtando nella gente.
/ nelle sere tempestose: / è una tempesta anche la tua dolcezza, / turbina
scontrarsi, cozzare con un oggetto o una superficie; cadere, abbattersi con un
loro. ann. romei, 3-492: una parte dell'acqua corrente,...
venne prima di tutti cristoforo gaetano con una banda de cavalli, e urtò con tanto
-scontrarsi con un gruppo di persone, con una folla che procede in direzione contraria.
12. spirare, soffiare con forza in una determinata direzione (il vento, un
del como, smuovendo sassi anche di una certa grossezza che si abbattevano fischiando alla base
, incorrere in un ostacolo, in una difficoltà, in un'insidia. caro
prendereste voi signor zeno, se urtaste in una cosa sì fatta? g.
; essere o entrare in contrasto con una teoria, un'opinione, un interesse.
ubbìa della lingua, volendomi rimosso da una cattedra ove il mio insegnamento non converrebbe
converrebbe alla sua filologia, urta in una legge dello stato che sancisce inamovibili i
, perché costituisce la vera legge di una parte distinta della popolazione, non una pratica
una parte distinta della popolazione, non una pratica clandestina e mafiosa che, urtandosi
fieramente fra di esse, si confondono una coll'altra, diventano logiche e vere
diventano logiche e vere, sicché lasciano una profonda impressione nel loro complesso.
altro male che il cardinal ne ebbe una bonissima urtata ne la cossa, et ancor
ma 'l suo valor non ne scem'una dramma. 2. dimin.
. colpito, toccato inavvertitamente e con una certa violenza; fatto coz
, fatto sbattere. -anche: sospinto da una persona o dalla folla (anche
o dalla folla (anche con riferimento a una personificazione). aretino, 10-24:
quella sciaguratella della pazienza, non dissimile da una frittatina di tinello; la cocozza urtata
2. attaccato, contrastato, affrontato da una forza nemica (un esercito, una
una forza nemica (un esercito, una sua parte). davila, 718
dovere d'accompa- gnarla, trattandosi di una nostra parente. 4. contestato
sommuove la superficie delle acque marine (una divinità). bracciolini, 5-7-59:
urteggia. 3. investire violentemente una barriera, un ostacolo con flutti frangenti
. realizzato con fibra d'ortica (una tela). muratori, 9-125:
accidentalmente a qualcuno o a qualcosa da una persona, da un animale o,
possono, urtarsi petto con petto con una percossa così fiera, e risuonante, che
del fuoco, / il tonfo di una mela. -forza d'urto-,
comportamento, di un messaggio, di una manifestazione culturale, ecc. c.
, 12-127: ciò che conferisce all'opposizione una pericolosa forza d'urto, è il
. spinta esercitata su un corpo o su una superficie dalpirruenza delle acque. patrizi
. pressione esercitata da un corpo pesante su una superficie. tornasi di lampedusa,
4. per estens. impeto offensivo di una formazione militare (o, anche,
emotiva esercitata da un sentimento, da una passione. beicari, 4-154: certo
la quale la grandezza che oscilla presenta una discontinuità attraverso la superficie d'onda (
, sopra un corsier baio facciuto, con una sella da uomo d'arme, coperta
, / e trassegli d'un colpo d'una accetta, / credendogli ammaccar la carne
iii-23-168: sentiva impossibile riformare tutto in una volta il teatro senza prender d'urto l'
la sua grammatica tarlata, è per me una sodisfa- zione indicibile. =
offensivo, poco disponibile, provocatorio (una persona). pasolini, 1-71
nell'america meridionale. = da una voce tupì, attraverso lo spagn. e
valore aggett. fatto per essere usato una sola volta, o, al massimo,
partic. per la cura personale, una siringa sterile, un rasoio, un accendisigari
classici in tre atti, e fame una cosa più consumabile, come fosse un 'usa
ma disimpegnata e fuggevole relazione sessuale (una persona). la repubblica [n-iv-1985
3. comportamento, atteggiamento tenuto in una particolare circostanza. mostacci, 150
piccolomini, 10-proem:. onde l'una [arte] insegnante e l'altra
suol domandare, e per conseguente l'una tra le facultà reali e l'altra tra
cui si svolge un'attività, si applica una tecnica; metodo tradizionale. faba
, non per bonna, ma per una certa uzansa. piccolomini, 197: in
far i parentadi così al buio è una cattiva usanza. tasso, 11-ii-
mutano veste, / fatte or ad una ora ad un'altra usanza. bandello,
(i-413): cominciò in lombardia una usanza di roboni da donna così
: non vien sì tosto, / fuora una usanza, che tutti non voglino /
un'attività, di un comportamento di una modalità di vita. -anche: l'impratichirsi
un eccesso in un tempio o in una piazza comune, che chi fa quel medesimo
amate di farmi cosa grata, lasciate una volta da parte queste vostre pedanterie,
essere largamente praticato (un'attività, una professione); essere molto usato, corrente
; essere molto usato, corrente in una lingua (una parola, un termine)
usato, corrente in una lingua (una parola, un termine). bembo
ecco leggiadria di gentil core, / per una sì selvaggia dilettanza / lasciar le donne
poi si segna (vi si fa sopra una croce) all'usanza de'nostri vecchi
melosio, 1-173: è del secol corrotto una usanzaccia, / sprezzare un uom,
, / e si conosca aver più d'una faccia. = deriv.
è stato fatto. -anche: impiegare una sostanza, un materiale per un uso
e d'informazione esercitano sulla loro psiche una decisiva influenza. 2. far
2. far funzionare un organo, una parte del corpo, la facoltà fisica
denti. 3. valersi di una risorsa spirituale, manifestarla, metterla in
e culturale. -anche: adottare abitualmente una sostanza nell'alimentazione. testi fiorentini,
ancora, mescolato co'ceci infornati, una spezia di legume della grossezza de'medesimi
sociale, grado, dignità; adottare una foggia di abiti, ornarsi di un ornamento
: adottare un'acconciatura dei capelli, una foggia di barba. leggenda aurea volgar
6. fruire di un bene, di una risorsa materiale, prenderne e consumarne secondo
erge. 7. valersi di una persona, della sua attività, del lavoro
, ne abusarono. -fruire sessualmente di una persona. -anche con uso intr.
la ricchezza, acciocché tu usi l'una e l'altra con timor di dio.
vergogna. 9. approfittare di una situazione; volgerla a proprio favore;
volgerla a proprio favore; sfruttare appieno una vittoria (anche intr.).
: sciocco quel capitano, che vinta una battaglia si riposa, né sa usare della
luogo, un'adunanza di persone, una cerimonia rituale. -anche: abitare un luogo
abitare un luogo, un possedimento, una città, un territorio, in partic.
mi ride in mente. -in una metafora oscena. canti carnascialeschi, 1-171
. -anche: impiegare un termine in una particolare accezione semantica o in una determinata
in una particolare accezione semantica o in una determinata forma. guidotto da bologna,
corrosione. 13. impiegare una forma o una struttura grammaticale o sintattica
13. impiegare una forma o una struttura grammaticale o sintattica, fonetica,
poetica o ritmica, anche traendola da una lingua straniera; valersi di un artificio
schema narrativo. -anche: avere collettivamente una lingua (un popolo); adottare un
dante, conv., iii-x-2: è una figura questa, quando a le cose
gloria. -attribuire nome o soprannome a una persona, denominazione a una cosa.
soprannome a una persona, denominazione a una cosa. muratori, 7-iv-137: quel
. 14. mettere in pratica una tecnica, un'arte, una scienza
in pratica una tecnica, un'arte, una scienza, adoperarla per uno scopo.
-anche: applicare un mezzo tecnico, una prassi operativa o, anche, una
, una prassi operativa o, anche, una regola, un criterio. latini
ne fu finalmente punito. -adottare una misurazione, una divisione del tempo.
punito. -adottare una misurazione, una divisione del tempo. dante,
15. adoperare un espediente, una strategia o una cautela operativa.
. adoperare un espediente, una strategia o una cautela operativa. compagni, 2-16
sono stabili. 16. applicare una terapia; attuare una pratica igienica.
16. applicare una terapia; attuare una pratica igienica. - anche con uso
fare proprio un atteggiamento; attenersi a una regola di condotta, a un principio
, iv-139: molti... usano una stolta e matta carità, che molte
usò grandissima libertà, e non elesse una lingua, o con un carattere solamente,
sua età colui che non sapeva usare una mala creanza, negando qualche cosa.
di questa clemenza. 20. applicare una legge; esercitare un diritto. fatti
. bacchetti, 1-ii-557: mi prendete per una ai queste vostre donne, più pecore
. 21. ant. avvezzare una persona. odo dette colonne, 91
fisici con qualcuno, accoppiarsi; intrattenere una relazione erotica, amorosa (in partic.
: tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffa, a rispetto di quella quando
. bandello, 1-37 (i-448): una bella donna usa carnalmente con un leproso
a. pucci, ii-51: samarca è una città del gran cane, dove usano
, 234: il misero giocava in su una banca ne la principale strada de la
potè aver la forza che pure acquista una nobiltà cortigiana pel fatto d'usar in corte
un'usanza. -anche in relazione con una prop. dichiarativa. navagero, lii-12-68
mazzini, iv-6-140: il parlamento dovrebbe fare una rimostranza al governo pel suo silenzio su
7-326: anche i giovanotti di grasse hanno una parte in questa storia. ai loro
. ghirardacci, 3-198: fece fare una impresa ricamata nelle giornee, che in
cane pellizzone a giacere in terra con una mano sopra che teneva una bacchetta.
in terra con una mano sopra che teneva una bacchetta. gemetti careri, 2-i-380:
. che è usato, che serve per una data attività, strumentale (un oggetto
-che è o è stato in uso (una prassi, un modo di agire,
prassi, un modo di agire, una consuetudine giuridica); largamente diffuso (
: dico solo che, avendo le donne una testa e un cervello che pensa e
. l'insieme dei beni strumentali di una data categoria merceologica (in partic.
(un'abitudine); sperimentato (una risorsa); radicato (uno stato
fare le usate cerimonie, subito con una smisurata maraviglia disse: « oh tu sei
, 20-31: stando in quella navicella sentì una grande e non usata puzza, la
-abitualmente consumato (un cibo, una bevanda). paolo da certaldo
. 7. comune, diffuso (una forma verbale, un uso linguistico o
gusto collettivo (uno stile letterario, una forma metrica, ecc.).
; occupato abitualmente o di diritto (una postazione, un seggio); che
: che costituisce l'habitat naturale per una specie animale. petrarca, 126-28:
molti pochi. pasqualigo, 528: vorrei una di queste feste poter venir al loco
onde è ritenuto agevole e sicuro (una via, un percorso). -anche in
il discorso di questa vita, salvo che una strada grande, pubblica, e molto
solito, aduso a qualcosa; avvezzo (una persona). - anche: solito
chi sarebbe colui che prima non volesse una reina discesa del sangue degl'immortali iddii,
del sangue degl'immortali iddii, che una rozza femina usata ne'boschi? donato degli
e alle mortificazioni. -in relazione con una prop. dichiarativa (introdotta dalle prep
gli edui, magnanimo e amico dell'una gente e dell'altra e infiammato di
duro lavoro, da esperienze dolorose (una persona). -anche: che è
, secondo suo usato, a ravvivare con una similitudine ciò che avea detto di quello
. usatti in piede. ricordi di una famiglia senese, 58: vi denari racconciatura
chirghi- se, quando, davanti a una casupola illuminata su un lato della strada
usbergo; che serve come usbergo (una cotta). guido delle colonne
. [tommaseo]: poi si vestì una cotta usbergata, e poi prese una
una cotta usbergata, e poi prese una lancia corta e grossa. usbèrgo
finestra, col grosso seno chiuso in una specie di usbergo di seta, ricordava la
della virtù fu sicuro dai dardi di una frine. foscolo, 1-299: par che
che ne approfittano sfacciatamente facendosi usbergo di una retorica patriottica in cui questo povero e
po che da tale esperienza è caratterizzato (una società). b. croce
. croce, ii-2-17& era... una società uscente immediatamente da quell'età degli
3. che è pubblicato, diffuso (una pubblicazione). carducci, iii-17-9:
ha appena lasciato) un ufficio, una carica. tommaseo [s. v
5. gramm. che ha una specifica terminazione (una parola).
gramm. che ha una specifica terminazione (una parola). stigliani, 80
, sm. piccola apertura chiusa da una porticina. - anche: sportello.
un uscetto agile e destro / fece una ritirata da maestro. pratesi, 1-81:
. -anche: porta d'ingresso di una bottega. baruffaldi, ili-222: sportello
muro, tutto occupato a dare ogni tanto una guardata oltre i venti dell'uscetto.
sull'uscio (con partic. riferimento a una donna). s. bernardino
porta, uscio, in partic. con una parte vetrata, che serve di ingresso
se v'avesse muro in mezzo dall'una bottiga all'altra, el quale muro
sì che neuno andamento possa essare dall'una bottiga all'altra, allora sì li
1-377: nella parete in fondo, una porta coll'usciale a bussola. cicognani,
rotto della finestra a usciale che dava su una specie di ballatoio. cicognani, 2-195
le stanze dall'aria, che non per una vera chiusura di esse.
sbattimento di uscio, brutale chiusura di una porta in faccia a qualcuno. tommaseo
stanza, il conte, prendendola per una usciata, voltosi al rosmini: « si
prima, all'uscio di casa era una processione di quelli delle ricevutine. ora gli
xiii-198: fare 'un'usciata', 'una finestrata', per isbattere l'uscio o una
una finestrata', per isbattere l'uscio o una finestra in faccia a uno.
linati, 25-80: n'ho in cambio una bella usciata da quei bravi procuratori.
me, come per ogni uomo serio, una meta invidiabile. = deriv. da
: avvertilo ch'io gli scrivo diriggendogli una lettera pel ministro dell'intemo, e pregalo
il galoppino, feci il suggeritore in una compagnia d'operette, feci l'usciere nell'
mobili ad eccezione di un tavolo e di una sedia accanto a una finestra su cui
un tavolo e di una sedia accanto a una finestra su cui stava seduto un usciere
2. disus. ufficiale giudiziario (secondo una denominazione in uso fino al 1902)
-anche: messo di conciliazione (secondo una denominazione in uso fino al 1957)
estens. mendicante che sosta alle porte di una chiesa. giuglaris, 217:
huisseria '[nave] fornita di una porta', che è dal fr. ani
, l'andarsene da un paese, da una regione; fuoriuscita, esodo, fuga
a le sua redi in perpetuo d'una pega di terra arata posta in renaiu
8. cessazione da una carica, uscita di carica. statuto
officio. 9. esito di una vicenda, di una trattativa, di una
9. esito di una vicenda, di una trattativa, di una battaglia; soluzione
una vicenda, di una trattativa, di una battaglia; soluzione di una questione;
, di una battaglia; soluzione di una questione; conclusione di un'azione diplomatica
fare consiglio, sì come è di dare una medicina ad uno infermo. maestro alberto
le ùscie). varco, apertura in una parete che consente la comunicazione fra interno
ed esterno di un edificio o fra una stanza e l'altra. -in partic.
furon porti. 2. ingresso di una grotta, di una spelonca. leggenda
2. ingresso di una grotta, di una spelonca. leggenda aurea volgar.,
del monte a lato a l'uscio d'una spelonca. g. gozzi, i-i
. gozzi, i-i 1-250: avea una strettissima bocca, la quale, essendo
alla campanella dell'uscio', scorovvio (una persona); costituire un'ovvietà universaldarsi,
abbandonare italia, in quello tempo che una battaglia, la quale avieno all'uscio ben
facendo consiglio d'abbandonare italia; ed una guerr, a la quale avevano all'uscio
ingravidare, sempre entrava per d'uscita a una situazione difficile. l'uscio dell'orto
adoperato, che il sentimento non sia una materia informe ma abbia forma e si
uscio e il muro: di fronte a una scelta obbligata fra eventualità ugualmente difficili,
quale? / ce ne furono tante! una per uscio! 7. prov
2. fare capolino, spuntare (una stella, l'alba). -anche
2-25: fui menato da rosmonda in una camera a meza scala, e quivi entrato
ove si apriva un usciolino che immetteva in una stanza cieca. = dimin
luogo circoscritto, delimitato dai confini di una regione, di una città, di
delimitato dai confini di una regione, di una città, di uno stato (anche
: uscivano del tempio di iano e davano una volta per tutti i tempii di roma
: la donna... era in una camera terrena per iscontro ad un uscio
le pecorelle escon del chiuso / a una, a due, a tre, e
suo ronzando uscia / d'api dorate una leggiadra torma. -per estens.
di rado. saba, 3-84: uscì una volta sola: e fu per accompagnare
volta sola: e fu per accompagnare una sorella (dodici anni più giovane) ad
, dal cammino prestabilito, allontanarsi da una posizione. l. melzi, iv-6
che venne avanti sghemba e sdrucita come una vecchia ciabatta. -approdare.
fisiologico); fuoriuscire, defluire da una ferita (il sangue, un umore
lo ferì dal destro lato / d'una langa per lo costato, / sì q'
sudor ghiaccio. -stillare (una resina). marco polo volgar.
terreno o dalle rocce; zampillare (una fonte d'acqua). simintendi,
giunto percosse col piè, e uscinne una fonte, la quale si chiama gorgonea,
(l'erba, un fiore, una pianta). dante, purg.
e loco oscuro. rezzonico, xxiii-247: una densa colonna di fumo sorgeva di terra
un'altra onda più nera esciva da una torre, in cui suonava una fucina.
da una torre, in cui suonava una fucina. tozzi, 3-174: il fumo
-effondersi, emanarsi (un odore, una puzza, un profumo).
fetore. -propagarsi, diffondersi (una voce, un suono, una musica
diffondersi (una voce, un suono, una musica). piccolomini, 10-175
ma picciol suono il quale usciva di una nuvoletta. forteguerri, 12-96: nalduccio arrivato
voce gli parea che uscisse, / vede una fresca oscura e bella fonte, /
se innanzi al suo uscir fuori si vegga una nugoletta, sarà indizio di serenità.
/ come lui. -discendere da una progenie, da un capostipite, da
progenie, da un capostipite, da una dinastia. pietro da bascapè, v-189-220
onore. -figur. provenire da una determinata scuola o corrente di pensiero.
escono, quanto allo stile, da una stessa scuola, vestono d'uno stesso
d'uno stesso panno, anzi hanno una sola fisonomia, una sola attitudine, gli
panno, anzi hanno una sola fisonomia, una sola attitudine, gli stessi gesti e
1-10: taricco alla prima cannonata ha avuto una tale rivoluzione nella pancia che abbiamo dovuto
11. adontarsi, separarsi da una schiera, una fila, un gruppo
. adontarsi, separarsi da una schiera, una fila, un gruppo, una formazione
, una fila, un gruppo, una formazione, una congregazione. dante,
, un gruppo, una formazione, una congregazione. dante, purg.,
12. riuscire a liberarsi da una situazione pericolosa, problematica, difficile,
pericolosa, problematica, difficile, da una condizione di peccato, di travaglio interiore
, spirituale, ecc., guarire da una malattia. uguccione da lodi,
un momento nel quale esso usciva da una guerra infausta, rotto, sanguinoso, aggravato
13. per estens. pervenire a una determinata condizione, per lo più al
, per lo più al termine di una serie di vicende, di peripezie,
14. cessare di trovarsi in una determinata condizione, situazione o stato.
un determinato periodo della vita; oltrepassare una determinata età anagrafica. machiavelli, 1-viii-4
pupilli; avevamo tutti fatto più d'una sboccatura; avevamo giocato co'mammagnuc- coli
soggiorni. 15. allontanarsi da una condotta abituale, da una regola o
. allontanarsi da una condotta abituale, da una regola o una consuetudine stabilita, da
condotta abituale, da una regola o una consuetudine stabilita, da una tradizione;
regola o una consuetudine stabilita, da una tradizione; trasgredire una legge, un
stabilita, da una tradizione; trasgredire una legge, un ordine. boccaccio,
quelle... comandò che la lauretta una danza prendesse. castiglione, 322:
regole anche della perfidia. -fare una digressione da un argomento trattato, deviare
16. cessare di ricoprire un incarico, una dignità in un organo, lasciare una
una dignità in un organo, lasciare una carica, terminare un'attività. livio
sparsi / volano i crini; esce una voce a mezzo, / ma l'interrom-
, i-412: dalle sue labbra non uscì una parola. buzzati, 3-103: bàmabo
ad ogni nuovo scrollo, usciva in una bestemmia. calvino, 1-443: non era
suo aspetto per lo più sparso di una dolce malinconia, si andava animando di
dolce malinconia, si andava animando di una gioia schietta, viva, che le usciva
23. essere ottenuto, ricavato (una merce, la sua quantità).
, un testo, un giornale, una rivista anche nelle espressioni uscire in stampa,
provenire, essere commercializzato, esportato (una merce, una materia prima). -
commercializzato, esportato (una merce, una materia prima). - anche sostant.
... incominciò a gridare come una trombetta: « donne o donne, uscite
27. essere emanato, promulgato (una legge). ammirato, 1-i-174:
. 30. gramm. avere una determinata terminazione o desinenza. ruscelli
35. locuz. -fare uscire una persona: costringerla a pagare.
tempo che tonino aveva condotto a bere una selvaggia. -uscire addosso a qualcuno
nel 1763. cuoco, 1-5: una censura mi fu fatta, appena uscì alla
spontaneità nostra e credere che guarentita da una libertà sconfinata ella non uscirà di carreggio
-uscire di bocca: essere pronunciato (una parola, una frase), per
: essere pronunciato (una parola, una frase), per lo più inavvertitamente.
intenzione. moretti, ii-1112: solo una volta rimasi un po'imbarazzato per essermi
campo: introdursi in un discorso, in una conversazione. manzoni, fermo e
svolgono o anche da un territorio, da una città, da uno stato. -
: a l'uscita del diserto si truova una città ch'à nome sachion. boccaccio
dee., 5-1 (1-iv-453): una ne lasciò alla porta accioché alcun dentro
(1-iv-237): raccogliendosi ultimamente in una parte, dalla quale del bel giardino avea
1-11: si pose in piedi sopra una delle uscite delle trincee, e disse:
dei rifugi antiaerei. -sbocco di una strada o di un corso d'acqua.
, i-9 (i-123): era una certa viottola che aveva uscita, la quale
viottola che aveva uscita, la quale terminava una de subito di no.
un gas da un recipiente, da una tubatura. leonardo, 2-89: ciascuna
in contabilità: ogni movimento che determini una diminuzione del numerario (anche nell'espressione
. buonuscita. 5. esportazione di una merce. bandini, 2-i-164: ripigliando
adunque che un tributo generalmente sia sempre una diminuzione d'industria, eccettuato soltanto qualche
. comparsa, apparizione in pubblico di una persona. g. michiel, giacomo
i-5-255: mi ricordo, come di una superata battaglia, dell'uscita del primo
, dell'uscita del primo numero. una ressa di giornalai e di strilloni assediavano
salvezza da un pericolo; soluzione di una difficoltà, di un problema, di una
una difficoltà, di un problema, di una situazione pericolosa o imbarazzante (anche nell'
un pasticcio da cui non si vede una via d'uscita. 9.
castelvetro, 4-143: l'uscita è una parte intera della tragedia dopo la quale
, sorte di un'iniziativa, di una situazione, di un'impresa. dante
-nella marina militare, missione in mare di una nave, soprattutto in tempo di guerra
, tratto particolare o parte conclusiva di una via. -uscita di allenamento: nel
effettuata prima della stagione agonistica o di una competizione. -nella ginnastica, conclusione di
mutazioni... erano tali cantilene una miscellanea di varie uscite di tuono, usate
, 2-78: e'lo sforzorono a pigliare una mancia di fiorini dieci d'oro.
che vi si svolgono) o anche da una determinata zona, territorio, città o
, 1-i-156: uscita dal letto, acese una lampada, uscio di camera e colla
-sostant. giamboni, 4-73: pigliato una volta arme, giammai non posò,
. per estens. scoccato, scagliato (una freccia). g. gozzi,
. nato, generato; che discende da una determinata famiglia o stirpe. bibbia
natura. -spuntato, germogliato (una pianta). boccaccio, 21-14-5:
f. d'ambra, xxv-2-301: una nuova comedia / uscita delle man di
ridere. bertola, 1-40: comparve finalmente una tavola d'apelle, un marmo uscito
pastoso. -espresso, pronunciato (una parola, un'affermazione). nardi
andò ad accompagnarla in camera, era una vecchia di casa, stata già governante del
usciti di vita. -guarito da una malattia. d'annunzio, iv-1-27:
nulla, come un uomo escito da una lunga infermità. pea, 7-537: settimo
settimo, appena pubere, uscito da una malattia, soffoca la sua rifiorita vitalità
uscitura, sf. disus. fuoruscita di una sostanza organica dal corpo (e anche
2. ant. trasporto di una merce in un determinato luogo.
balcani, nel xvi sec., condussero una dura guerriglia contro i nuovi dominatori,
depredando i lidi della schiavonia, da una villa dove io abitava mi tolsero una giovane
da una villa dove io abitava mi tolsero una giovane bellissima. balbo, i-64:
meriterebbe, se ne avessimo luogo, una guerra tra venezia e gli uscocchi, pirati
usìa, sf. essenza di una cosa, di un ente, della realtà
. per estens. estratto o distillato di una sostanza. p. levi, 2-60
quasi un atto religioso, in cui da una materia imperfetta ottieni l'essenza, tusìa'
tre canzoni sugli occhi di laura, sono una bellezza e d'una squisitezza inarrivabile.
di laura, sono una bellezza e d'una squisitezza inarrivabile. 2.
sicuramente. 3. percorrere spesso una strada. boccaccio, viii-3-44: per
'calle'. 4. frequentare abitualmente una persona. albertano volgar., 140
comunemente o frequentemente (un oggetto, una pianta, un'unità di misura)
di panni e d'altre cose usitate a una simile solennità. dalla croce, ii-14
; diffuso in un'ampia area (una lingua, un sistema di comunicazione);
(un procedimento linguistico, un'espressione, una figura retorica, un verso, uno
segue l'uso comune; frequente in una determinata lingua o in un determinato autore
autore; proprio (il significato di una parola, l'accezione in cui la si
un luogo, di un popolo, di una categoria di persone, di un ambito
modo di agire, un comportamento, una consuetudine, ecc.). -con litote
dei proietti. -molto diffuso in una regione o in un areale (un
rappresenta un aspetto spiccato del carattere di una persona, un'inclinazione naturale, un atteggiamento
. -che è stato convenuto per una determinata attività (un'ora del giorno
, che ha l'abitudine di compiere una determinata azione, di tenere un determinato
. frequentato spesso o da molte persone (una strada, una via, un luogo
da molte persone (una strada, una via, un luogo). - anche
. chiara, 15: si fuggì con una onesta compagna di casa del padre,
spallanzani, 4-i-379: aggiugnerò di aver veduti una volta più dell'usitato tenui e rari
bene », disse don bracco, dopo una lunga usmata. « ora posso seguire
volgare, 1-150: la usnea è una cosa la qual nasse sopra li arbori de
; e questo è uno dì quelli che una volta si prescrivevano superstiziosamente come antiepliettici col
. e letter. che è avvezzo a una certa condizione o situazione, abituato;
ha per natura l'abitudine di compiere una particolare azione, di tenere un determinato
comportamento, ecc.; solito (una persona; per lo più in relazione con
relazione con un compì, o con una prop. subord., nell'espressione essere
il coraggio di sparare. -in una sineddoche. sassetti, 176: questa
-che si trova abitualmente o da tempo in una data condizione o in possesso di una
una data condizione o in possesso di una data persona (una cosa).
o in possesso di una data persona (una cosa). daniello, lxi-23
2. pratico in un'attività o in una disciplina. -in partic.: esperto
4. che è solito frequentare una determinata persona; familiare. novellino
6. tenuto nei confronti di qualcuno (una condotta). caro, 12-i-12:
l'impiego (o anche usarla in una determinata circostanza o per un determinato scopo
dove bastava l'uso del ferro, con una somma celerità ragunate le genti sue,
frequente, di un cibo o di una bevanda (o anche di una droga)
o di una bevanda (o anche di una droga). m. savonarola,
dell'oppio, che gli pone in una specie di estasi, una calma ai loro
gli pone in una specie di estasi, una calma ai loro dolori. carducci,
dolenti. cassola, 2-111: indossava una giacca col bavero di pelliccia consunto per
rialzato sulla fronte. -l'approfittare di una situazione o di un evento per ricavarne
meneceo. 2. destinazione di una cosa a essere impiegata da una persona
di una cosa a essere impiegata da una persona, da un gruppo o da una
una persona, da un gruppo o da una categoria di persone, o anche da
. scopo, finalità a cui è ordinata una cosa o per cui viene adoperato un
, ecc. (rar. anche una persona); funzióne (spesso nella
un certo scopo, ad essere impiegato in una determinata circostanza o con una determinata funzione
impiegato in una determinata circostanza o con una determinata funzione). -in senso concreto
cui si destina o si è destinato una persona o una cosa. odo dette
destina o si è destinato una persona o una cosa. odo dette colonne, 91
o commerciali di un materiale o di una sostanza. mattioli [dioscoride],
soverchia, tieni a mente che per una carta 'uso'quella del convito, mi si
. -che presenta le caratteristiche proprie di una determinata epoca o stile. carducci
o di agire, l'opera di una persona o di una categoria di persone
, l'opera di una persona o di una categoria di persone. r.
mi scrivessero! vorrei fame sentir loro una delle mie, ma di quelle che scrivo
tutta la sua fortuna; e poteva godere una lunga vita agiata e felice, se
7. applicazione, esercizio di una facoltà fisica o intellettuale, di un'
intellettuale, di un'abilità, di una qualità morale, ecc.; impiego
principio, di un'idea, di una scoperta, ecc. cesarotti, 1-xix-366
8. capacità, possibilità di servirsi di una facoltà fisica o intellettuale, di un
o intellettuale, di un organo, di una parte del corpo, ecc.
mia. leggenda aurea, 1451: una fanciulla ch'avea nome metilde,..
: chi ha il diritto d'uso di una cosa può servirsi di essa e,
ad es. di un comune, di una nazione, di una università o altra
comune, di una nazione, di una università o altra associazione agraria) e distinti
della commissione feudale (esiste in italia una commissione feudale), con cui si
proprietàabusive. -dominio, controllo di una città. g. morelli, 443
di cosa nostra. -conseguimento di una dignità, di un privilegio. g
, di determinate forme linguistiche o di una determinata lingua. p p
foscolo, xvi-383: l'uso trito d'una parola le leva la forza originale e
di prosa dialogata. -fare uso di una lingua: essere in grado di parlarla
che è abitualmente usato dai parlanti (una forma linguistica). ardigò, vi-18
). ardigò, vi-18: in una lingua progredita le parole in uso hanno
12. maniera appropriata ed efficace di usare una forma linguistica, in partic. una
una forma linguistica, in partic. una parola. -con meton.: significato
meton., parlata, linguaggio propri di una determinata regione, epoca, ambiente sociale
, ecc., o usati da una determinata persona (in partic. uno scrittore
uso: diffondersi nella lingua corrente (una forma linguistica). -mettere in uso o
in uso o nell'uso: introdurre una forma linguistica o una parola nella lingua
uso: introdurre una forma linguistica o una parola nella lingua corrente. dante
. 17. il trovarsi abitualmente in una certa condizione; l'assumere spesso un
costante (di una virtù o di un vizio, di una
una virtù o di un vizio, di una disciplina, di un'arte, di
). - anche in relazione con una prop. subord. di tipo dichiarativo.
; abitudine. -anche in relazione con una prop. subord. finfo del
attico saggio offrir solea / così per uso una ghirlanda o un voto / a questa
20. condotta abituale e caratteristica di una persona, per lo più come risposta
riferimento a personificazioni e in relazione con una prop. subord. di tipo dichiarativo.
comportamento diffuso e predominante (anche in una particolare categoria di persone); ricorso a
particolare categoria di persone); ricorso a una prassi largamente invalsa. -con valore spreg
norme giuridiche di origine consuetudinaria propria di una determinata comunità o di un suo particolare
: l'uso fra i barbereschi è una legge. non si fa quasi mai cangiamento
abusi, e non si avanza mai verso una miglior perfezione. ungaretti, xi-25:
tradizionali (ed esso non costituisce legalmente una donazione, se fatto nelle occasioni e
(sia tra tutti gli appartenenti a una certa categoria sia tra due particolari soggetti)
, delle convenzioni, del gusto di una determinata società o contesto geografico, tendenza
diffondersi). -anche in relazione con una prop. subord. compagni,
bellissimi uadri. botta, 6-i-144: una persona mascherata ad uso degl'in- iani
, ecc. -anche in relazione con una prop. subord. di tipo dichiarativo.
un giorno, per. sep- pellire una donna morta, alla piazza de'frescobaldi,
popolo, di un paese, di una comunità. chiari, ii-90: troppa
di acconciarsi, di ornarsi propria di una determinata età, di chi esercita una data
di una determinata età, di chi esercita una data professione, una data arte,
di chi esercita una data professione, una data arte, o tipica di popolazioni che
regioni? 26. frequentazione di una persona, di un ambiente sociale.
; inabile, impossibilitato ad agire (una persona). soffici, v-6-488:
baldini, non più in trincea, per una brutta ferita che vi s'era buscata
per lo più attraverso la fessura di una porta o da uno spiraglio); origliare
i. nelli, iii-388: stavo una volta con un padrone, che aveva il
bucherandole. landolfi, i-608: doveva essere una piccola e autentica crudeltà della duchessa,
momento all'altro dovesse apparire qualcuno con una ciotola. = var. di
poi un ussero di suo servizio, poi una moltitudine di volontarii. cattaneo, iii-3-10
in un angolo vicino all'ingresso in una grande cornice dorata, in divisa di
sprezzanti. cantoni, 314: una donna non sente più il bisogno di essere
di essere amata, non è più una donna, è un ussero. =
sviluppo magnifico di tutta la boemia, una reazione a profitto dell'elemento slavo.
che tosto battono dietro quella traccia tutta una campagna. lombari, 4-133: un giorno
seguendo l'usta col cane, aveva scovato una beccaccia ferita con un gran buco nel
a. pave- lic, essi costituirono una polizia politica sul modello di quella nazista
tr. (ustiono). scottare procurando una un'ustione. - anche assol.
agg. che ha riportato ustioni (una persona, il corpo, una parte)
ustioni (una persona, il corpo, una parte). - anche sostant.
-torrido (una zona climatica). fazio, v-27-29
zeneral scrisse a corfù tolesse gomene da una nave grosa zenoese, li dè un
saper quanto usto o gumena bisogna da tener una nave; se pigliaranno i piedi della
iv-2-1253: tenevo il viso rivolto verso una triste finestra che dava su una corte ove
verso una triste finestra che dava su una corte ove non s'udiva se non
lo fare ustolare quel bambino, digli una di coteste frutte. non vedi come le
2. desiderare ardentemente la presenza di una persona. c. arrighi, 241
, dove dicesi 'roma vecchia', è una moltitudine di sepolcri, di tempietti, e
. chim. essiccamento al forno di una sostanza umida. = voce dotta,
compagnia detta lesina, ii-15: et aperta una bottega m'ingegnai di vendere alcune merci
toccare denari freschi. brusoni, 7-295: una cameriera di celinda,...
... capitata a quella casa sovra una barca usuale, fingendo d'essere una
una barca usuale, fingendo d'essere una giovane paesana di cillia, fece per
fece per suo mezo penetrare a glisomiro una lettera di quella dama. casti,
annunzio, v-1-185: mi stupisco udendo una famiglia numerosa parlare delle cose usuali, con
dalla gozzoviglia. palazzeschi, 4-25: una tavola quadrata, di legno usuale.
, piano, dimesso (il linguaggio, una parola). pananti, ii-282
strettamente considerata, della quale è capace una lingua, in quanto lingua...
spicanardi. foscolo, xi-2-301: vi è una specie di opere voluminose, usualmente chiamate
passare del tempo la piena padronanza di una lingua. varchi, 3-338: in
. suscettibile d'acquisto mediante usucapione (una proprietà o altro diritto reale).
forza, né dall'ingegno, né da una missione personale, ma da uno scritto
in base a un titolo legale o a una mera situazione di fatto) un bene
-per estens.: godere di una certa situazione, trarre profitto o vantaggio
bernari, 7-259: pur appartenendo ad una delle più cospicue famiglie della città costringevo
usufruibile. -tr. beneficiare di una condizione ambientale favorevole. rovani, 1-128
famiglia degli 'arcivescovi'di milano (prìncipi una volta ricchissimi) tutti a proporzione del
usufruttavano qualche feudo, come consta da una memoria da me data alla luce.
2. per estens. sfruttare una situazione; giovarsi di qualcosa, riducendola
nutritivi e dei princìpi fertilizzanti (unapianta, una coltura). soderini, ii-254:
si può certamente imporre sul fondo usufruttuato una prediale servitù, e però anche quella
(che, se è a favore di una persona fisica non può eccedere la durata
titolare e se è a favore di una persona giuridica non può durare oltre trenta
2. figur. sfruttamento di una situazione vantaggiosa; godimento di un bene
; godimento di un bene, di una qualità positiva. segneri, iii-2-176:
si può certamente imporre sul fondo usufruttuato una prediale servitù, e però anche quella dell'
. per estens. che trae vantaggio da una certa situazione politica ed economica.
ormai prevalente): interesse richiesto per una somma in prestito stipulato in misura contraria
chi, approfittando dello stato di bisogno di una persona, si fa dare o promettere
porzionati come corrispettivo di una determinata prestazione di denaro o altro bene
rischio; epperò non sono operazioni per una banca publica, tanto più che la legge
condizioni economiche sparirà l'usura, che è una forma della speculazione di mercanti agiati sull'
brusoni, 6-302: se vi giugnete una volta, pagherete con gran usura la pena
5. ani uso, utilizzo di una facoltà. biondo, xlv-143: e
dottò e'natura il sesso feminile d'una usura di mirabile ed inefabile apetito di lusuria
avvenuto negli organi (metallici) di una macchina, per effetto dell'attrito nel lungo
un più o meno rapido peggioramento (una condizione, una situazione).
meno rapido peggioramento (una condizione, una situazione). = agg.
e mancano. landino, 116: una medesima pena, cioè fiamme da ciel cadenti
in usuraio, trafelato, per trovargli una somma che lo doveva salvare. c.
lo mando [il vino] con una più che intenzione. carducci, ii-10-234:
, un vero cane, / volle una somma in termine d'un'ora =
legale o corrente (l'interesse richiesto per una somma in prestito). -anche:
secreti dell'arte usuraria avevano ingenerato nell'ebreo una proclività irresistibile a questo genere di vita
fanno simili negozi usuratici, indegni. è una crudeltà, una ladroneria profittare delle miserie
usuratici, indegni. è una crudeltà, una ladroneria profittare delle miserie altrui.
= denom. da usura1, attraverso una forma come usuri [ere],
2. per estens. chi approfitta di una situazione per trarre dei vantaggi economici;
suscettibile di usurpazione (un bene, una situazione o condizione vantaggiosa).
può essere attribuito ad altri fattori (una condizione, una prerogativa). bacchetti
ad altri fattori (una condizione, una prerogativa). bacchetti, 2-148:
frode o l'inganno un bene, una proprietà, un territorio che appartiene legittimamente
-in formule di cortesia quali usurparsi una licenza o una confidenza, per scusarsi
di cortesia quali usurparsi una licenza o una confidenza, per scusarsi di aver assunto un
sono d'orlando. -ostacolare, intralciare una persona nel compiere un'azione, nello
10 usurpano. 2. occupare una carica politica o ecclesiastica di grande rilevanza
sono dua spezie di tiranni. l'una sono quelli che sono legittimamente signori..
, ma usurpansi la signoria e fannola una tirannide e fan- nosi capi e tengono
, o da un coipo, da una classe del popolo, qualunque siasi, ed
la suprema possanza. -arrogarsi una prerogativa, un diritto, un privilegio
i marchesi vanno militando a spada tratta per una famosa plebea, le loro consorti usurpano
trovate qui sicura come nella mia casa. una di noi due usurpa dunque, il
usurpa dunque, il diritto dell'altra; una di noi due è l'intrusa.
un organismo politico, un'istituzione, una collettività dei legittimi diritti e prerogative.
il cid lo rinvigorisce. -attribuirsi una qualifica prestigiosa sotto il profilo culturale senza
-con riferimento a un concetto che assume una denominazione diversa da quella più pertinente.
uali ignoravano un anno addietro d'avere una patria, splen- aeva un lampo di quella
un'ignoranza voluta da chi comanda, una superstizione che usurpa il nome di religione.
. 4. godere di una fama immeritata; fregiarsi a titolo personale
immeritata; fregiarsi a titolo personale di una lode, di un onore, di una
una lode, di un onore, di una gloria frutto di uno sforzo collettivo o
-conseguire meritatamente la fama; occupare una posizione di prestigio all'interno di una
una posizione di prestigio all'interno di una gerarchia. ghiberti, 23: ma
. 5. rivendicare come propri una teoria, un testo, una frase
propri una teoria, un testo, una frase mutuata da altri scrittori, plagiare.
6. interpretare in modo forzato e tendenzioso una teoria, un concetto filosofico.
. impiegare, in partic. erroneamente, una parola nello scrivere o nel parlare.
fiondi più lunghe. -ricavare da una fonte orale o scritta la materia di
di un'opera letteraria; desumere da una lingua una particolarità grammaticale. b
un'opera letteraria; desumere da una lingua una particolarità grammaticale. b. fioretti
, impegnare in modo costante ed esclusivo una persona o le sue facoltà mentali, le
, le sue attenzioni o cure (una preoccupazione, un evento, un elemento)
-conquistarsi l'affetto o la stima di una persona. aretino, v-1-585: oltra
a chi rapiva e prendeva possesso di una donna senza contrarre legittime nozze.
(un territorio, un bene, una proprietà, una somma di denaro).
, un bene, una proprietà, una somma di denaro). gir
. -violata, stuprata (una donna). marino, xiii-144:
in modo illegittimo (un potere, una carica); illecito, indebito.
quando si diceva, che trattasse in una giunta publica di lasciare il grado usurpato
(un diritto, un privilegio, una prerogativa). guicciardini, i-119:
sarpi, vi-2-55: che questa non fusse una potestà usurpata e 'de facto', ma
a sé indebitamente (un ritrovamento, una scoperta). galileo, 4-2-278:
alle caratteristiche che gli sono proprie (una parola). panzini, ii-18:
violenza, di un bene, di una proprietà, di un territorio che appartiene
delle vaghe donne, delle mani d'una in altra cambiandoti, pervieni a quelle
chiari, 2-ii-20: giudicata usurpatrice d'una eredità, che a voi non si aspetta
-che seduce, anche con la violenza, una donna o la sposa altrui.
. che importa se i maneggi di una donna impudica la strapparono al padre mio,
. impiegato nello scrivere o nel parlare (una terminologia, una parola, un uso
o nel parlare (una terminologia, una parola, un uso retorico). 4
per nascere sospezzione, per l'appella d'una gogna / degno, dell'altrui opre usurpatore
inclinazione a impadronirsi bolo 'umanità'oggi è una voce usurpata dalle bocche di tutte le
abuso, di ritenere la cattedra pastorale in una certa famiglia; di modo che dall'
assemblea di francia era chiamata a discutere una legge restrittiva del suffragio, che violava apertamente
6. ant. chi corrompe moralmente una persona iniziandola a pratiche sessuali illecite;
materiale ed effettiva disponibilità e utilizzazione di una qualsiasi entità, situazione 0 relazione vantaggiosa
giovanni delle celle, 4-2-30-2: sacrilegio è una violazione della cosa sagrata, ovvero usurpazione
egli aveva subito, in passato, una vera usurpazione da parte di sua sorella concetta
partic.: l'attribuirsi in modo illegittimo una funzione pubblica (civile o ecclesiastica)
un poterepolitico o ecclesiastico, un dominio, una signoria, potestà o sovranità, un
: né vaglia l'opporre che fosse una usurpazione dello stile della cancelleria di questo
rosmini, xxvii-240: l'uomo commette una usurpazione ogniqualvolta egli attribuisce a sé quelle
consegue la disponibilità o il controllo di una situazione vantaggiosa. codice penale, 631
'usurpazione di funzioni pubbliche': chiunque usurpa una funzione pubblica o le attribuzioni inerenti a
politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una
una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello stato, ovvero indossa
origini di voci nostrali... una è 'risma'... l'altra è
diverso, come ognun sa. appropriarsi una cosa o un diritto altrui in una maniera
appropriarsi una cosa o un diritto altrui in una maniera ille gittima, ecco
stilistiche proprie di uno scrittore, di una scuola o di un'epoca.
, fa, sol, la e gorgogliasi una canzonetta in gola. citolini, 492
ii-657: gabriele d'annunzio è seduto sopra una di queste sedie disegnate da giancarlo maroni
ogni commessura, un poco giapponesi: una 'uta'in quattro piedi, a rime
poesia della comodità = adattamento di una voce giapp., propr. 'canto,
. vasetto di terracotta rivestito internamente con una vernice vitrea usato come contenitore di olio
appresso, aveva sopra la spalla sinistra una padella e sotto quel braccio medesimo un
nell'altra mano uno utel d'olio e una faccellina accesa. piattegli, e
pene. locatelli, 455: per fare una spe- ciaria vi vuole tante qualità di
scarpe, scarpini, pianelle, in una parola, tutti gli utensili di una casa
una parola, tutti gli utensili di una casa. 4. congegno o
dei pezzi in lavorazione; elemento di una macchina industriale. panzini [1905]
sf. insieme degli utensili necessari a una determinata lavorazione. u. simonetta
pasolini, 8-o: se vogliamo ricercare una qualche unità tra le due figure della
di un particolare servizio pubblico, come una scuola, un ospedale ecc. -fascia
convulsivi, creatisi in un corpo di una fanciulletta per altro sana, e di
vuo'dir ch'ambi eran nati d'una madre; / ma l'un milon,
buffone e medico,... fa una gran cicalata intorno all'origine del sudore
, istintivo (un impulso emotivo, una reazione, un comportamento, un modo di
più non basta / picciola dose: una maggior s'ingozza / di giorno in giorno
è dato l'ute- rismo impreveduto d'una folla. = deriv. da utero
, è presente un utero semplice con una sola cervice e una sola vagina, mentre
utero semplice con una sola cervice e una sola vagina, mentre in alcuni mammiferi
degli insettivori e degli artiodattili, che presenta una cervice unica e i due organi parzialmente
, caratteristico dei roditori e composto da una sola vagina, due cervici e due
la- mamma si era improvvisamente ammalata. una cosa assai grave, una raschiatura all'
ammalata. una cosa assai grave, una raschiatura all'utero. piovene, 6-280:
all'utero. piovene, 6-280: incontrò una prostituta, che si dichiarava guarita anche
. per estens. apparato sessuale femminile di una pianta, pistillo (o anche il
, 249: non è però d'una sol fatta questo / utero nelle piante,
. e con partic. riferimento a una donna). rapini, 27-728
. e troppo, in fondo per una donna che ragiona con l'utero.
. chirurg. sutura dell'utero o di una sua parte praticata dopo il taglio cesareo
; / un male schiaffo, e una ceffata ebbe. = voce di
(un oggetto, uno strumento, una sostanza, ecc.).
all'uso voluto (un locale, una stanza). vasari, i-656:
utili e bellissime. -adatto a una coltivazione (un terreno). boccaccio
giova al benessere o ai bisogni di una persona o di una comunità, sul
o ai bisogni di una persona o di una comunità, sul piano materiale o morale
profittevole, vantaggioso (un'azione, una situazione, un comportamento, un consiglio
posizione in classifica (il risultato di una partita o di una gara).
(il risultato di una partita o di una gara). -che comporta vantaggi politici
(la stipulazione di un accordo, una guerra). benvenuto da imola volgar
a quella corona? brusoni, 177: una tregua, che conosceva altrettanto dannosa al
entro cui è possibile o consentito fare una determinata cosa. b. davanzati,
offese. borgese, 6-97: di tutta una mirabile campagna di cinquanta giorni / un
resta, / con la bocca cattiva ed una pesante siesta / utile per smaltire i
il ritorno dell'acqua di condensa con una pompa elettrica. -aeron. carico
-fis. lavoro utile, in una macchina, quello delle resistenze non passive
, forza che deve essere vinta da una macchina al fine di ottenerne lo scopo prefissato
, che opera efficacemente a vantaggio di una comunità o di un singolo (una persona
di una comunità o di un singolo (una persona). - anche in formule
8. adatto, idoneo all'esercizio di una professione o di una carica. -in
all'esercizio di una professione o di una carica. -in partic.: abile alla
. sm. utilità, vantaggio concreto di una persona o di una comunità; interesse
vantaggio concreto di una persona o di una comunità; interesse, tornaconto personale.
produttiva, commerciale o finanziaria, o da una prestazione di carattere professionale. -in partic
partic.: frutto, interesse di una somma investita o data in prestito.
aveva promesso che avrebbe incominciato a riconoscergli una percentuale sugli utili. -utile lordo o
diletto: come colui che si tiene una amica, la quale il governa, lava
quando vanno la sera a dormire con una goccia, gli farà estremo utile.
dell'utilità delle vele dei navicelli, con una lunga instruzione di marinaresca. genovesi,
utilità pubblica: beneficio esteso a tutta una collettività. dante, conv.,
sia utilità inestimabile trovarsi innanzi nella giovinezza una guida esperta ed amorosa. 5.
di offrire arricchimento spirituale (propria di una disciplina, di un testo, ecc
altre virtù et utilità che porta lametafora, una non piccola sia il render la locuzion chiara
4-543: il valore consiste nell'utilità di una cosa
. l'utilità poi considerata come qualità d'una cosa, altro non è che quell'
quell'attitudine o facoltà, per la quale una cosa qualunque rendesi capace a procurarci un
che un individuo ricava dal consumo di una determinata quantità di un bene o di
pronom. trarre vantaggio, beneficio da una situazione. magalotti, 7-200: ho
l'avversione alla trascendenza e la tendenza a una concezione immanentistica dell'uomo e della società
che mi porta il tè. è una toscana, utilitaria e poco incline al
riformisti ha la superiorità che scaturisce da una terribile coerenza ideale, e da una limpida
una terribile coerenza ideale, e da una limpida fede, ingenua e combattiva,
del tutto in italia l'idea di possedere una cultura viva, e perciò utilizzabile in
variazione dà il lavoro meccanico massimo in una trasformazione isoterma del sistema. =
meglio. -applicare un metodo; sfruttare una conoscenza; seguire un criterio.
avere seccature. 2. impegnare una persona in una determinata attività; destinarla
2. impegnare una persona in una determinata attività; destinarla a un lavoro
, né egli potrebbe risolversi mai ad una parte secondaria. borgese, 1-156: lo
lo erano [benemeriti] quelli d'una società privilegiata per le indagini, lo scavamentoe
2. impiego di uno strumento, di una macchina in una determinata attività.
uno strumento, di una macchina in una determinata attività. la repubblica [3-i-1985
puntare, insieme al part time, su una riduzione d'orario collegata ad una maggiore
su una riduzione d'orario collegata ad una maggiore utilizzazione degli impianti. 3
di più sorte, e fra essi d'una specie molto saporiti, che si chiamano
è termine generalmente usato nei trattati dopo una guerra, per significare che il territorio conquistato
. solaro della margarita, 120: una gran parte delle moderne utopie, se si
vantaggi rispettivamente diretti e indiretti riferibili a una condizione psicopatologica. = nome d'azione
sm. messa a profitto, sfruttamento di una risorsa, di un bene; uso
oggetto, di uno strumento, di una macchina. a. junker,
delle private cose. pananti, ii-205: una saggia e nobile amica può fare ancora
utinam, inter. per esprimere una speranza, un desiderio, un augurio
, che lo ripudia in nome di una pretesa purezza ideologica; che,
di tutto il mondo devono fare ancora una buona digestione di 'utopismo'. b
moralistica, tra ingenua e ingiusta, con una punta di utopismo. = deriv.
. gobetti, i-i- 39: una sola domanda basterà a chiarirci ancor meglio il
a un progetto di marcata idealità (una città). piovene, 7-526:
pianificata, le ha dato l'apparenza di una città utopistica. ampie strade geometriche,
massa. = adattamento di una voce mandea. utraquismo, sm
swò] utraque \ specié \ 'sotto l'una e l'altra specie'. utraquista
. cornazano, 1-79: prendi una utria della grandezza che è la mia
'utriusque'del giovanetto, che sguizzò come una anguilla nel ricevere il colpo.
cacciato nel pozzo ciò che si trae in una cisterna si diffunde, e crescie in
collettivo, e al plur. può indicare una notevole quantità di tale frutto).
maggiore aperta molte volte impruna / con una forcatella di sue spine / l * uom
duca mio. cavalca, 20-75: una fiata fu mandata a s. maccario un'
1-85: mostraron a tutto lo populo una uva grande, la quale aveano tagliato
grande, la quale aveano tagliato d'una vigna con tutto il tralcio. boccaccio,
di domestica, e di selvatica, l'una e l'altra ha i rami spinosi
pubblico di botanica... riportando una osservazione che egli fece nel 1657 di certa
- diventare l'uva agresto: per indicare una faccenda che sembrava conclusa, ma che
via costì, perché so'pieno come una uva, ed ho gran bisogno per molte
più di scarso pregio, ricavato da una mescolanza di uve diverse. panzini [
: si dibatteva furiosamente sulla scaletta di una piscina uvaria colla bella moglie di uno czarre
lastri, ii-113: l'uvaspina dà insieme una macchia folta, spinosa ed utile per
v-144: recandomi a casa il burro sovra una foglia d'uvaspina in ora assai calda
piantagioni di superbi garofani, a fiutare una pianta per me sconosciuta i cui fiori
corpo ciliare e coroide, che forma una rete spugnosa di vasi (anche in
di settembre. sbarbaro, 1-62: una donna gravida passò coi suoi mrmocchi e un
cosa mangiammo quella sera: e cioè una minestra di riso in brodo e fegatini
e gambi di spinacci in aceto, una torta di cioccolata, frutta fresca e frutta
viene articolato a livello dell'ugola (una consonante). - anche sostant.
. ant. accasare un figlio, trovargli una moglie. s
donna, appoggiando la testa su di una pietra, sfidava l'altro dicendo: «
qualunque volontà uxoria al solo adombrare d'una minaccia di taccoleria femminile. calvino,
li deponeva (gli abiti) / sopra una sedia -quali / che fossero l'umore
= etimo incerto, forse adattamento di una voce bantu. uzarina, sf
.. / quando tu ti vestiti d'una uzza, /... / io
tondeggiante o accentuata curvatura delle doghe di una botte. d'alberti [s.
il corpo a gonfieza nel mezzo di una botte o simile. carena, 1-254:
corpo o gonfiezza nel mezzo d'una botte e simile. -dare o levare
maggiore o minore incurvamento alle doghe di una botte. d'alberti [s.
sacchetti, 158: questa è una frasca / ed una frottola / che egli
158: questa è una frasca / ed una frottola / che egli ha la colottola
numero, per indicare il verso di una composizione poetica (anche nella forma raddoppiata
e probi fedeli [la vita] è una continua milizia. tommaseo [s.
della pagina di un manoscritto o di una moneta, di una medaglia. -nel
manoscritto o di una moneta, di una medaglia. -nel linguaggio automobilistico, come
di via, premesso al nome di una strada urbana. bontempi, 2-2-179:
matematica, indica un giudizio o una proposizione assiomatica vera. -stor.
durante la seconda guerra mondiale, denominarono una serie di proiettili aerei di grandi dimensioni
quello superiore... dànno alla risata una strana forma a v. italia sul
7. per simil. forma di una valle che si restringe a un'estremità
affaccia al golfo attraverso la v di una stretta valle. va, nel
può rendersi vacante (un incarico, una mansione, ecc.). - stor
medici vecchi in sostituto giovane, con una rata di provisione comportabile così alla fatica
con riferimento a un ufficio, a una mansione, a una carica civile o
un ufficio, a una mansione, a una carica civile o religiosa).
privo di titolare; non occupato (una carica, una dignità, un ufficio,
; non occupato (una carica, una dignità, un ufficio, una cattedra
carica, una dignità, un ufficio, una cattedra universitaria, ecc.).
:, condizione della chiesa o di una diocesi nel periodo che intercorre fra la morte
, 5-187: ma perché non ti prendi una settimana, dieci giorni di vacanza?
lavorante] non potesse più rimanere in una bottega, è più facile che la buona
[grande guerra] si potrebbe lombrosianamente definire una guerra religiosoide. luzi, 11-105:
: 'vacanza della legalità'fu chiamata con una frase di léon blum ('le populaire',
vacatio legis. -ant. esenzione da una legge, da un'imposizione. baldelli
che si rende per prima disponibile per una nuova assegnazione. dante, par.
di gettarmi a'piedi di sua santità con una supplicazione, e domandarle una riserva de
santità con una supplicazione, e domandarle una riserva de la prima vacante che venisse
estens. non più valido; abrogato (una legge). breve dei consoli della
rev. ma il fu- sta circa una vacantèlla. = deriv. da
concepir desiderio di festeggiare il carnevale con una burla da ridere della sua vacanterìa.
assenza del titolare di un ufficio, di una carica civile o ecclesiastica, ecc.
che ciascuno nelle vacanze de'benefici pagasse una annata alla camera. bembo, 10-v-87
di titolare (e quindi disponibile per una nuova assegnazione). sanudo, xxii-223
posto, per li cai di xl, una parte, qual fu presa zerca li
ma si aveva così presto a provedere di una vacanzia, che già non avessi segnata
: è bello lavorare / nel buio di una stanza / con la testa in vacanza
, intr. dial. ant. condurre una vita frivola e scioperata.
11 / 17-ix-1983]: la cantante canta una canzonetta vacanziera. c. altarocca [
; che si reca in villeggiatura (una persona). p ficoneri -m.
. essere temporaneamente privo del titolare (una carica, una dignità, un ufficio)
privo del titolare (una carica, una dignità, un ufficio) o
mancanza di eredi legittimi (un beneficio, una rendita). aretino, ii-109:
vachino. -cessare di validità (una disposizione, una norma). breve
-cessare di validità (una disposizione, una norma). breve dei consoli della
-non essere eleggibile o rieleggibile ad una carica o a un ufficio.
. 6. essere privo di una qualità, di una caratteristica. s
. essere privo di una qualità, di una caratteristica. s. gregorio magno volgar
gregorio magno volgar. [crusca]: una cosa non voglio tacere, la quale
, che intercorre fra la pubblicazione di una legge e la sua effettiva entrata in vigore
, agg. privo di titolare (una carica, un ufficio).
vescovo d'angers n'ha avuta poi una monsignor rucellai d'entrata di 5, 000
trasmissibile agli eredi (un beneficio, una rendita, una quota del debito pubblico
eredi (un beneficio, una rendita, una quota del debito pubblico).
ant. e letter. vacanza di una carica, di un ufficio (in partic
osservato da chi ricopre un ufficio, una carica, una magistratura. bartolomeo da
ricopre un ufficio, una carica, una magistratura. bartolomeo da s. c
un'autorità; cessazione del dominio di una dinastia. x x g
vacatio legis. -ant. cassazione di una legge, di una norma. statuti
-ant. cassazione di una legge, di una norma. statuti inediti della città di
de roma, v-167-289: ercule fece sacrificare una vacca viva ad onore de dio iovis