un corpo di tromba con stantuffo e da una tromba premente congiunta con quello da un
al torchio-, concentrarsi a lungo su una questione; riflettere intensamente alla ricerca della
problema. fogazzaro, 1-319: una scena che avevo ideata prima...
al torchio, e ne aveva strizzato una proprio da infiascare. tirchio1)
tòrchio2, sm. cero formato da una sola grossa candela o, anche,
suoi torchi di cera, due cassette, una di argento, con cristalli, perché
. presentare un torchio di cera d'una libbra. pindemonte, ii-79: parie /
: el medico incontinente se mosse cum una torchia accesa in mano, adcompagnato dal compagno
ha mazato il porco, po- nendose una torsa accesa in boca, la smorza.
2-218: il duca d'orleans con una torchia in mano accostossi a riconoscere non
il torchione / con ventisei fermagli d'una stampa. -spreg. torchiàccio.
luglio bernardo d'antonio de'medici mi presto una grillanda di velluto cremisi, overo i
ch'un breve avea d'argento in una zampa: / di sotto a lui
torchione, / con ventisei fermagli d'una stampa. = acer, di torchio3
torchiuto, agg. letter. che presenta una forma elaborata, a intreccio.
pascarella, 1-28: s'era costruita una specie di capanna a ridosso di un
: quella impregnata di sostanze che producono una fiamma resistente al vento. ghirardi,
numero di torce a vento, dietro una turba di flagellanti. -torcia elettrica
, i-ii- 548: decido di comprare una torcia elettrica, per il caso che
cui i figuranti si scambiano in continuazione una fiaccola accesa. a. f.
, 3-98: finisco questa diceria, con una bellissima colazione dopo il ballo della torcia
di cera, 6 pavoni vivi, una corba di malvasia. sabbatini, 53:
raffinazione petrolifera, condotto recante all'estremità una fiamma pilota in cui sono bruciati gas
: val più un moccolo davanti, che una torcia di dietro. p. petrocchi
più fin che sto al mondo e una torcia di meno al cataletto'. lo dice
. puttana. 'fa la torcia. è una torcia'. = voce di
puledro sarà così cavalcato, gli sia posta una sella addosso, la qual sia da
ceri. tozzi, vii-271: faremo una bella torciata! = voce di area
provocata da un cibo indigesto, da una bevanda fortemente alcolica, ecc.
re. calvino, 3-19: era una sentinella che s'appoggiava alla lancia come avesse
motori; un torcicollo congenito, che è una deviazione permanente del capo rispetto al tronco
2. lampadario a stelo sorretto da una base e provvisto di un largo paralume
finto di serpentino o di granito ardeva una gran torcia. buonmattei, iv-246:
. 2. servitore che porta una torcia, una fiaccola. pirandello,
2. servitore che porta una torcia, una fiaccola. pirandello, 7-442: ci
] -. in quel paese c'è una fortezza molto antica, la quale è
bello, proporzionato squisitamente, coronato da una cornice e da volute molli ed elegantissime
elegantissime, chiudeva tra due torciglioni barocchi una nicchia piena di grazie. tabacchi,
f. doni, 1-5: voi andaste una volta in chiesa,...
, miri un poco come lesbina faccia una parata sì comica de'suoi guardi, del
nello sviluppo di un rilievo fisico, di una costruzione, ecc. giamboni,
opposti. 3. l'attorcere una corda, un cavo, una pezza di
l'attorcere una corda, un cavo, una pezza di tessuto, ecc.
bastone forato all'estremità per farvi passare una cinghia o un anello e viene applicato
lunghezza di alcuni decimetri, e portante ad una delle sue estremità una corda della grossezza
e portante ad una delle sue estremità una corda della grossezza di un dito circa,
l'illuminazione / un torcio- naccio dentro una padella. = forma masch. di
s. caterina da siena, 260: una cesta o due di paglia torciuta,
ottangolare, che ha un occhio in una estremità e nell'altra torce quadratamente,
, infilzati da due regoli, con una vite di legno nel mezzo, la quale
sopra, quindi è manifesto che tutti tre una cosa fanno: quindi si vede che
similitudine. giraldi cinzio, i-146: è una favola finta dal chiosatore che, dopo
-gemere i torcoli: per indicare una massiccia quantità di pubblicazioni. segneri
tre torcoli di pane, e l'altro una mezzina di vino. 2.
pareva si fossero dimenticati d'imbiancare, una acconciatura nera simile a un puliscipenne.
gnuolo, / o, se vuoisi, una tordella! tarchetti, 6-i-388: lungo i
e cadde. passò un altro uccello, una tordella: cadde anche quello.
mutazioni alternate di uomo e donna seguiva una svolta compiuta insieme; la musica sulla
balordo. buonarroti il denominazione di una pianta. giovane, 9-522:
e nella parte inferiore dell'ala, con una fascia sopraccigliare chiara (v. sassello1
3-46: in casa mia mi sa meglio una rapa / ch'io cuoca, e
ch'i'credo che tu voglia / piuttosto una radice, / ch'un tordo o
radice, / ch'un tordo o una pernice. / però, geva, io
; non particolarmente pregiati, sono lunghi una quarantina di cm, hanno livrea verde
un laccio: raggiungere più scopi in una volta sola, ottenere più vantaggi al
tordo: per indicare la salute di una persona, la floridezza (anche economica)
tordo balestrato. -pigliare due tordi a una pania: v. pania, n.
al tordo: chiudere un problema, una questione. g. m. cecchi
è meglio oggi un uovo che domane una gallina. 9. dimin. tordétto
quelle donnicciuole di madrid, che per una fierezza lor naturale, se non veggono toreadori
. faldella, 11-162: oh se una putrida matrona settantenne potesse trarre nel suo
ma la voce è piuttosto buona, una voce da torello innamorato. dice che la
con la testa posata in grembo di una donna. -persona (anche donna
pavese, 1-65: la pina sembrava una serva e meno male che guardava nel
un torello, se non fosse stata una donna. 3. gioc.
più persone disposte in cerchio si scambiano una palla calciandola mentre un giocatore, che
ai maschi quella del toreador, finché una coraggiosa francese di 24 anni non ha
., di un paese, di una città, ecc. e.
torera,... la gioia d'una serenata, la gioia d'una conquista,
gioia d'una serenata, la gioia d'una conquista, tutto questo, traditore e
un cappellino tirolese, di feltro verde, una gonna di tweed color tabacco; un
efficienza! », immediatamente seguita da una canzonetta a tempo di 'twist'. arbasino
(secc. ix-xiii); cantato su una specifica aria musicale, ebbe per oggetto
y e v, della quale costituisce una tarda e facile differenziazione. -fonet.
arretramento; se è collocata prima di una vocale e non è accentata indica generalmente il
chiusa, usandosi in molte voci l'una per l'altra scambievolmente. salvini, 39-vi-165
'u'ne le orecchie, tosto che una campana si resta di sonare, nacque da
. -in matematica, coordinata curvilinea su una superficie. -fis. orbitale molecolare antisimmetrico
mer., indica il ventesimo elemento di una serie ordinata mediante lettere dell'alfabeto.
, 1-8: la via è attraversata da una serie di uadi; sono ciò che
da parte di amici ed avversari: una volta venivamo accusati di immobilismo; un'
un'altra che eravamo incapaci di gestire una società cambiata. -scollatura a u:
ed è un pretendere troppo che oretta con una mammella dia a te la sciampagna eccitante
azione cardiocinetica estratto dalle parti legnose di una pianta del genere acocanthera. =
di tempo, sufficiente umidità e mantenere una rachitica vegetazione. l'illustrazione italiana [
rosso acceso. = adattamento di una voce tupi. ubaldino, agg
: genere di uccelli otididi, con una serie di piume lunghe e sottili sui lati
: si lavò [socrate] per levare una certa ubbia a quelle volgari donnicciuole,
sp., 7 (114): una casa che bruciò, pochi anni or
stimolo, a un impulso, a una sollecitazione (uno strumento, un meccanismo,
: l'ubbidienza cieca, non che essere una perfezione, è un delitto contro natura
alle direttive di chi è superiore in una gerarchia o esercita un'autorità più o meno
proprio stato e viene fatto oggetto di una specifica virtù di elezione per gli appartenenti
, l'autorità stessa dei superiori in una gerarchia religiosa). esopo volgar.
siano d'uno medesimo abito e d'una medesima ubidenzia, prendono ardire di troppo dimestico
prelato... per cagione d'una aspra ubbidiènzia che gli aveva comandata.
un determinato luogo, di trasferirsi da una sede a un'altra, di cambiare convento
. masuccio, 56: venutami poi una ubedienzia dal nostro patre vicario generale,
per ritornare in kandarna- ghor per fare una purga maestrale per mano degl'europei.
di sudditanza, sottomissione, vassallaggio di una città, di una regione, di un
, vassallaggio di una città, di una regione, di un popolo, di
stato nei confronti di un sovrano, di una signoria o di una potenza straniera.
sovrano, di una signoria o di una potenza straniera. m. villani,
se la non viene tutta alla ubbidienza d'una repu- blica o d'uno principe,
la propria sottomissione a un'autorità, a una signoria, a una potenza straniera.
autorità, a una signoria, a una potenza straniera. m. villani,
a cirro lo fece pigliare e con una scopa lo fece battere asperamente. straparola,
ubbidito. moretti, iv-582: annuncia ebbe una ragione di più per continuare a ubbidire
svolgersi in conformità di un modello, di una regola. rosmini, xxi-289:
: lei non può negare che, se una cosa avviene frequentemente, essa ubbidisce ad
cosa avviene frequentemente, essa ubbidisce ad una legge; e che se questa cosa
, a uno stimolo sensorio, a una sollecitazione (il corpo umano, una sua
a una sollecitazione (il corpo umano, una sua facoltà). manzoni, pr
l'influsso di un colpo, di una spinta, di una forza (un oggetto
un colpo, di una spinta, di una forza (un oggetto, un elemento
adeguati strumenti; adattarsi con facilità a una lavorazione (un materiale). cellini
allo scarpello. 7. presentare una corrispondenza più o meno esatta con altri
vasari, iii-281: sopra questo ordine è una cornice, e sopra la cornice altri
obbiosi, casosi, / s'eleggono una sola tal persona /... /
-rifl. impegnarsi formalmente a tener fede a una promessa o a un patto, a
promessa o a un patto, a fornire una prestazione. varchi, 18-1-78: non
in virtù di un patto, di una disposizione ufficiale, di una convenzione stabilita
patto, di una disposizione ufficiale, di una convenzione stabilita in precedenza. -per estens
: impegnato, tenuto moralmente a compiere una determinata azione o ad assumere un certo
badia di santo brancazio sieno ubrigati dire una messa ogni mattina per l'anima della
. per estens. colpevole nei confronti di una persona. 5. bernardino da siena
svolgere un determinato incarico, di compiere una determinata azione stabilita dalla legge, da
determinata azione stabilita dalla legge, da una norma convenuta, da un atto giuridico,
, non la volesse uccidere, ritenuto da una riverenza e da una ubligazióne verso la
, ritenuto da una riverenza e da una ubligazióne verso la madre. catzelu [guevara
verdeggiante e rigoglioso (un terreno, una regione). lancia [tommaseo
floride, prosperose (il petto di una donna). boccaccio, lv-91:
2. per estens. provvisto di una quantità cospicua di beni, di risorse
letter. mammella di donna. -anche in una rappresentazione iconografica. crescenzi volgar
ant. e letter. che gode di una fiorente economia; prospero, opulento (
, produttività di un terreno, di una regione (e conseguente prosperità, abbondanza
iii-1-157: a chi lo sguardo avvalla, una beata / di splendida ubertà pianura arride
mercantili. -copiosità delle acque di una sorgente, di un fiume. dante
e di modi espressivi e stilistici di una lingua, forza espressiva di un linguaggio
a navicare e in piccola ora venne una nuvola iscura come notte e bastò uno
, fertile, produttivo; che presenta una vegetazione molto sviluppata, rigogliosa (un
vivere in piena libertà quell'estate, era una campagna vasta e ubertosa: viti e
-che fruttifica abbondantemente; lussureggiante (una pianta, una coltivazione). trinci
abbondantemente; lussureggiante (una pianta, una coltivazione). trinci, 1-205:
copioso, abbondante (un raccolto agricolo, una messe). maestro alberto,
3. per estens. provvisto di una quantità ingente dibeni, di vettovaglie,
di prodotti agricoli, ecc. (una città, uno stato).
fisica florida; formoso, prosperoso (una persona, il corpo, una sua parte
(una persona, il corpo, una sua parte). d'annunzio,
5. che è autore di una vasta e pregiata produzione letteraria, fecondo
, di vocaboli (uno stile, una scrittura). alfieri, 9-49:
. rivolto a un determinato obiettivo (una preghiera). marotta, 5-66:
piante) in un determinato luogo e in una posizione adeguata a uno scopo preciso.
collocato un edificio, in cui è situata una città una località (o, anche
, in cui è situata una città una località (o, anche, in cui
o, anche, in cui si trova una persona). luini,
. cattaneo, i-2-435: chi vuol innalzare una fabbrica sontuosa, deve prima di tutto
prima di tutto scegliere l'area lungo una strada angusta o almeno tortuosa, fetente e
luogo. e. cecchi, 6-281: una delle prime cose che, al giungere
prime cose che, al giungere in una città.., m'affretto sempre a
estens. modo di pensare, di considerare una questione; punto di vista.
la parola, nel cinema, sono una cosa sola: un topos. dipende dall'
dipende dall'ubicazione dello spettatore percepirla come una cosa sola o una cosa (poco o
spettatore percepirla come una cosa sola o una cosa (poco o molto) divisa
usata per sostenere la necessità di rispettare una gerarchia. panzini, iv-719:
102]: 'ubiquitari e ubiquisti': una setta di luterani, che nacque e si
ai diversi ambienti e aree geografiche (una specie animale o vegetale).
2. per estens. possibilità di una persona di essere presente in più luoghi
2. che si è ampiamente diffuso (una notizia). c. e.
che rende ubriaco (un vino, una bevanda alcolica). -anche in un
come tanti lupi affamati, aggiungendo poi una gran quantità di birraccia, satura di
avevo il sangue come l'acqua in una stufa. 4. figur. inebriarsi
ubriacata / gli fa sopra la faccia una risata. carducci, iii-20- 253
, oltremodo eccitato per un sentimento, una passione, ecc. muratori, 7-i-353
la debolezza di un uomo risorto da una potente ubbriacatura. mazzini, 23-125: mi
. loredano, 1-196: amore è una dolce ubbriachezza d'affetto. a
spirituale ubbriachezza, propria di chi ha fatta una fervente pentecoste ed ha ricevuto lo spirito
di uccello. cavalca, x-247: una ucella picciola e nera che comunemente si
nido, / d'amor cantando, vidi una calandra / uscir acesa come salamandra.
richiamo. caro, 11-135: era una civetta, un gufo, un allocco,
belli del mondo, e più d'una dozina; e tutti mi si tolgono di
se non altro, io darò pur una buona cena a parecchi uccellacci. g.
, / quando si cala giù d'una collina, / drieto a la starna o
bel boschetto / tondo, impaniato come una uccellaia. giovio, ii-182: lenisco e
ii-182: lenisco e trattengo, con fare una graduata peschiera, una gioconda e armonica
, con fare una graduata peschiera, una gioconda e armonica uccellaia, e una
, una gioconda e armonica uccellaia, e una stufa che serva a una picciola biblioteca
, e una stufa che serva a una picciola biblioteca 'selectorum tantum librorum'. aretino
tantum librorum'. aretino, 20-58: una mia vicina nella terra,...
nella terra,... parea una civetta nella uccellaia cotanti amadori la guardavano.
gli uccelli, / fioretta, in una forma all'uccellaia, / vanno i più
, i-227: non istiamo qui a far una uccellaia in su la strada. andiamo
che portavan subito in cucina. fu una solennità di galline e di oche e d'
ingegnose che hanno cotali adulazioni sciocche per una spezie d'uccellamento. = nome
gruppetto di piante per erigervi in mezzo una magnifica uccellanda perfezionata. ferd. martini
perché l'ucillare e 'l cacciare è quasi una medesima cosa. bonavia, 328:
2. per estens. catturare una persona, tendendole un agguato, un'
rime? imbriani, 6-191: vedendo una donnicciuola appetitosa e piena d'appetito,
mattutine faccende, e le uccella talora con una forza di sarcasmo degna dello stesso giuvenale
alla conquista di uno stato, di una regione, ambire a espandersi territorialmente.
gli uccellari: risultare molto ingente (una spesa). magalotti, 23-187:
spesa, quanta ne richiederebbe il fare una simile esperienza, alla quale non basterebbe
a parere a costoro che la fussi una ucciellata. = deriv. da uccellare1
i-44: la tua figliuola l'è una sfacciataccia / che sta uccellando a tutti i
questi due significati, e scambiando l'una per l'altra. -uccellare a civetta
vada uccellando. te. -uccellare una colomba e pigliare un corvo: ricercare,
tavola,... bartolomeo marchesi fomaro una zerla di bracciatelle. =
ancora montemalo / dal mirare a una condizione di tranquillità, di benessere,
bontà vien nel tuo bosco, / uccella una colomba e piglia un corbo.
a vietarci il passaggio, sarebbe anche una deliziosa passeggiata. -con riferimento a
altra parte delia strada, c'era una piccola osteria dove andavano in ottobre a mangiare
fogazzaro, 13-38: alla fanciullina disse una parola di rimprovero. aveva saputo da
con aggiunta di pomodoro (ed è una nota specialità della cucina fiorentina).
parco, dagli animali selvatichi in poi e una che si fanno intorno agli occhi, verso
in alto sullo strallo, che consente una migliore visibilità verso prua rispetto ai fiocchi
, 959: 'uccellina': nome antico di una vela quadra di bel tempo, che
quattro starne, o magari anche solo una lepre, un solo fagiano: che a
un solo fagiano: che a fare una strage di uccellini. -mangiare come
affettuoso rivolto a un bambino, a una fanciulla, a una donna dal fìsico minuto
bambino, a una fanciulla, a una donna dal fìsico minuto e fragile.
desiderata, concupita, fatta oggetto di una conquista amorosa (e ha valore scherz
ecco là, appoggiato a l'altare d'una chiesa, una gabba-femine; eccolo che
a l'altare d'una chiesa, una gabba-femine; eccolo che cade tutto con la
o di censo cospicuo, che riveste una posizione sociale importante. cantù, 395
: costellazione del cielo australe, con una stella di quinta grandezza. 7
paradiso: denominazione corrente dei fiori di una pianta del genere strelitzia (strelitzia reginaé)
(cephalopterus ornatus), dovuta ad una cresta di penne erettili sulla testa e a
cresta di penne erettili sulla testa e a una lunga appendice carnosa pendente dal collo capace
fare star come uno ucello / 'n una camera a gabbia: i'ti rammento,
perfetti, capelli splendidi, occhi magnifici, una pelle che è una meraviglia, e
, occhi magnifici, una pelle che è una meraviglia, e un uccellóne poi che
), tr. privare della vita una persona o un animale; procurargli la morte
dittatori. pascoli, 72: ritornava una rondine al tetto: / l'uccisero:
. far morire, condurre alla morte (una sostanza velenosa, una percossa, una
alla morte (una sostanza velenosa, una percossa, una malattia, ecc.)
una sostanza velenosa, una percossa, una malattia, ecc.). boccaccio
, colture; far morire piante (una condizione climatica avversa, in partic. il
, un'aspirazione, un sentimento, una qualità ecc.; porre fine,
forteguerri, 11-87: quando egli sospirando una mattina / da se medesimo il suo bisogno
6. condurre a rovina definitiva una città, una comunità; metterne in
. condurre a rovina definitiva una città, una comunità; metterne in grave crisi le
che ha già subito un danno, una perdita o una sconfitta e non è
già subito un danno, una perdita o una sconfitta e non è più in grado
la fine di un sentimento, di una condizione spirituale, ecc. cino,
potuta usare in un traditore che tutta una città avesse messo a uccisione. livio
uccisione del vecchio) che si inizia una rivoluzione. -uccisione di sé:
l'annullamento di un valore, di una qualità, di una realtà. beicari
valore, di una qualità, di una realtà. beicari, 4-160: l'
vita; assassinato, fatto morire (una persona o, anche, un animale)
soma / gli occisi. -in una rappresentazione allegorica delle vittime d'amore.
2. bruciato, distrutto (una pianta). calvino, 1-55:
. calvino, 1-55: erano in una grande radura [i due uomini],
, fu nuova e indicibile; fu una rivelazione di sentimenti ancora sconosciuti...
sentimenti ancora sconosciuti... fu una vista che cambiò, in yn punto,
degli albizzi, ii-312: mandamo con essa una valigia di nostri panni, entravi uno
, sì! ». = da una forma hucertéllo, parallela a lucertola (v
derivato il liuto. = adattamento di una voce ar. che significa 'legno'.
ascoltando un discorso, un'orazione, una predica, ecc.; che fa parte
). -per estens. discepolo di una scuola filosofica; scolaro, uditore.
g. averani, ii-196: se essendovi una così gran differenza nell'udibilità, ve
, nella sua casa di poggioreale, una reggia, con la sala del trono,
molte persone insieme o alla totalità di una cittadinanza e che si svolge per lo
pasto. -con riferimento a una personificazione. petrarca, 126-12: erba
di persone che ascoltano un discorso, una lezione, una relazione, ecc.;
ascoltano un discorso, una lezione, una relazione, ecc.; uditorio; cerchio
'monta'opere che, volendo rivolgersi a una vasta udienza, hanno una necessità
volendo rivolgersi a una vasta udienza, hanno una necessità assoluta di giocare sull'equivoco
scena. mazzini, 1-45: dotato di una bellissima voce che sa modulare con molto
forte-piano, cantò diversi argomenti proposti da una scelta, sebbene non troppo numerosa udienza.
ed altro. -in relazione con una prop. subord. boccaccio, dee
, 3-60: se due campane, l'una odi sonare / e l'altra no
un discorso, un racconto; raccogliere una confessione (anche in relazione con una
una confessione (anche in relazione con una prop. subord.).
, ecc. (anche in relazione con una prop. subord.).
impacciarsi ne'fatti suoi. -esaudire una preghiera, una richiesta (in partic.
suoi. -esaudire una preghiera, una richiesta (in partic. con riferimento
di un insegnante; frequentare i corsi di una determinata disciplina o materia di studio (
-anche assol. o in relazione con una prop. subord. vita di s
attraverso dati sensoriali, l'approssimarsi di una stagione (anche di animali).
vano / l'udire e a mirare una de l'alme / surta. trattato dei
quella nenia mi tirava a sé con una forza spaventosa dal fondo delle strade, e
l'ordine proposto la potenza uditiva essere una virtù dentro all'instru- mento dell'orecchio
tamento sotterraneo dei minatori. essi sviluppano una memoria, un senso tattile e uditivo
avvertito con l'udito (un suono, una voce, un rumore, ecc.
ascolto e aguzzo gli occhi, in una tensione tale che non mi par d'esistere
o di un predicatore; che apprende una notizia comunicata oralmente. latini
cuore che, fin dall'esordio, una gran parte de'radunati, sospeso ogni
il permesso di frequentare le lezioni in una scuola e, in partic., in
discepolo. - anche: seguace di una scuola filosofica, di una fede religiosa
: seguace di una scuola filosofica, di una fede religiosa. s.
3. che assiste come spettatore a una rappresentazione teatrale, a un concerto.
: aristofane in pluto introduce carione far una lunga diceria di cose che all'uditore
istruire, ma non di definire, una causa o una parte di essa.
non di definire, una causa o una parte di essa. delfico, i-312
a uditori vescovili, essendovi in giro una straordinaria penuria di pietre sacre.
defi'imperial-camera di wetzlar si oppose ad una sentenza di un uditor della ruota-romana che voleva
. ha già ricevuto il rapporto di una delle prime autorità che si sono recate sul
uditor militare; e gli truffò con una cambiale falsa sei mila lire.
sermone di un oratore sacro), una conferenza o, anche, un concerto,
di lettori. tommaseo, 15-64: una letteratura... che si propone per
sincope da uvidus, deriv. da una forma * uvere (di cui esiste il
ti dirò chi sei. sarebbe soltanto una scuola di bassezza e di volgarità perché,
ii-844: a metà della notte con una lettera ufficiale è nominato [rosmini] addirittura
accreditato come valido (un dato, una statistica). cattaneo, vi-1-43:
giorno 7 febbraio 1849 io faccio pubblicare una mia lettera. settembrini, i-347:
il dì 22 gennaio sul giornale uffiziale, una convenzione con la repubblica argentina. carducci
come valido, esclusivo, esaustivo (una compilazione legislativa). cattaneo, v-3-208
. 3. che ha ricevuto una pubblica nomina, un'investitura; che
un'investitura; che è riconosciuto in una funzione rappresentativa e di responsabilità. -anche
. che è sede in cui si svolge una funzione pubblica, e può avere,
protocollo, che ha carattere pubblico (una cerimonia, una manifestazione). l
ha carattere pubblico (una cerimonia, una manifestazione). l. gualdo,
un teatro, accasciato sotto lo stillicidio d'una commemorazione ufficiale. -composto per occasioni
cerimonie commemorative (un brano musicale, una composizione poetica, un discorso).
: diversi questi ciceroni francesi, che già una volta mi hanno colpito anni fa
affezionato cliente, era qualcosa di più, una specie di amante ufficiale, o protettore
dominanti e difeso dal potere costituito (una morale). d. martelli,
e padri, legati ai pregiudizi di una morale ufficiale, il giovane melchiorre afferma
pubblico, che costituisce casta governativa (una classe sociale); considerato negli strati
potere politico, economico, ecc. (una società). mazzini, 62-406:
negli stati romani possa portare rimedio a una situazione di cose che tocca principalmente le
zar. -che è investito di una funzione pubblica; che interviene a una
una funzione pubblica; che interviene a una manifestazione in veste pubblica. bigiaretti,
destinati a personaggi ufficiali vennero occupati da una coppia. 10. commissionato
e come tale usato negli atti pubblici (una lingua); designato come esclusivo nell'
); designato come esclusivo nell'ambito di una riunione, di un congresso ecc.
13. sport. valido ai fini di una classifica, di un campionato (un
un campionato (un incontro sportivo, una gara, in contrapposizione ad amichevole)
svolgere determinate funzioni fisiologiche e relazionali (una arte, un organo, ecc.
, particolarmente importanconsegue, lo soccorre con una lira austriaca al giorno. carducci,
, ufizialé), sm. chi ricopre una carica o ufficio pubblico. -in partic
del giuoco s'astegna, ed exemplo dirò una novella. -ufficiale dell'abbondanza
-nell'antica roma, chi rivestiva una carica e funzione sacerdotale. livio
un sovrano. -anche: dignitario investito di una carica di corte. giamboni,
. gozzi, i-46: ho dovuto ingoiare una gran quantità d'interrogazioni di quegli uffiziali
10. dir. canon. titolare di una carica o ufficio pubblico ecclesiastico individuale o
di sua competenza. -anche chiunque eserciti una professione sanitaria (ed è accezione disus
l'ufficiale giudiziario che indirizzava a lui una giovinetta freschissima ed esuberante. moravia,
compiaciuta di un ufficiale giudiziario che scorra una tabella criminale. 12. pubblico
titolo e in qualunque posizione, eserciti una pubblica funzione legislativa, amministrativa o giudiziaria
legge alla tutela dello stato, di una provincia o di un comune.
preposto al controllo del regolare svolgimento di una gara sportiva (ed è nominato o
riferimento ad analoga funzione e grado in una compagnia di ventura). p.
maligna natura, messer bernardo casanuova disse una novelletta d'un altro prete, avvenuta non
d. bartoli, 14-2-110: bisognando una volta non so qual somma di danari
; e lo stato dà agli uffiziali una casa, e una porzione di terra.
dà agli uffiziali una casa, e una porzione di terra. alfieri, iii-1-83:
alvaro, 15-31: si sapeva che una di quelle signore era fuggita col suo amante
ma può essere temporaneamente richiamato fino a una determinata età per ricoprire particolari incarichi,
lo stesso tono di civiltà e perciò ebbe una funzione, lavorò nella sostanza e suscitò
ricopre la seconda carica di comando su una nave dopo il capitano. 18.
18. ant. comandante militare di una piazza, di un porto.
19. disus. chi è preposto a una determinata mansione, anche umile, a
umile, a un settore di attività in una comunità, su una nave, in
di attività in una comunità, su una nave, in una casa, in un
comunità, su una nave, in una casa, in un cantiere, ecc.
, conv., iv-iv-5: vedemo in una nave, che diversi offici e diversi
come egli esprimevasi con squisita pulitezza: una dama che facevagli l'onore d'inalberare i
monaca cui in un convento era affidata una specifica mansione organizzativa, che era preposta
-ufficialuzzo. bareiti, 6-69: una masnada di bricconeschi offizialuzzi di giustizia,
questa nostra guardia cittadina / aombran d'una striscia su'calzoni! serao, 310
di un'opera artistica o letteraria, di una pubblicazione giornalistica, di una dichiarazione,
, di una pubblicazione giornalistica, di una dichiarazione, ecc. ferd.
montale, 7-301: c'è anche una rivista letteraria bimensile, « nèa estìa »
dell'ufficialità comunista, si era attuata una vasta operazione di diffusione culturale: era diventata
reggimenti composti di mugiks e comandati da una uffìzialità di signori, non sarebbero efficaci
. insieme dei maggiorenti, dei notabili di una collettività; chi ricopre e si trasmette
a tutta l'ufizialità insieme adunata con una calza gialla e una nera. batacchi,
insieme adunata con una calza gialla e una nera. batacchi, 3-103: sorge
de nicola, 185: vi è stata una lautissima tavola nel palazzo nazionale, nella
progetto di recinzione dello stadio. -legalizzare una condizione di fatto. = denom.
occasione che di scriverti officialmente. ora una lettera confidenziale. 3. per dichiarazione
gli amici. borgese, 1-70: una signorina taramanna gli disse che fra tre
, celebrazione degli uffici del culto di una religione, anche pagana. -anche: singolo
-figur. affermazione autoritativa, imposizione di una prassi. d'annunzio, v-2-503:
(di un luogo sacro, di una chiesa); svolgimento regolare e continuativo
per la celebrazione degli uffici divini in una chiesa (e la prova dei mezzi
spese costituisce presupposto per il riconoscimento di una chiesa pubblica aperta al pubblico).
, li-8-452: mantenendo [la regina] una chiesa formale... con officiatura
. 4. mansione onorifica in una corte principesca. gualdo priorato, 5-iii-35
. anticamente, a genova, sessione di una magistratura. documenti relativi atta storia dell'
lat. tardo officiarìus 'incaricato di una funzione', deriv. da officlum (v
. baretti, ii-314: in una vostra lettera di vecchia data mi diceste
-disus. ciascuna delle articolazioni interne di una carica pubblica collegiale, in partic.
qualsiasi fatto non preveduto come reato da una particolare disposizione di legge è punito con
. stor. dir. il titolare di una carica pubblica in par- tic. elettore
genova, persona che è cessata da una carica pubblica e però conserva ancora qualche
che si partissero del paese ferono far una grida, che promettevano di donare ducente
-il nome di ciascuno dei candidati a una carica pubblica (quando il conferimento doveva
comunque l'attività svolta dal titolare di una carica pubblica. faba, xxviii-n
-trattamento economico spettante al titolare di una determinata carica pubblica che tale trattamento preveda
. oratore a roma... per una nuova colletta... de due
tempo durante il quale un soggetto ricopre una carica pubblica. documenti della milizia italiana
: quello che viene attivato soltanto per una durata limitata e in presenza di particolari
conferito dal sovrano dietro corresponsione di una cospicua erogazione finanziaria (ed era commerciabile
che non si poteva ricoprire più di una volta, almeno consecutivamente; e rispettivamente
limitata, che si poteva ricoprire più di una volta anche consecutivamente. -ufficio perpetuo,
anno del suo ufficio di vescovo vidde una colonna di fuoco stendere da cielo insino
grande. cantini, 1-10-237: erige una commenda di cavalieri... sopra le
eventuale trattamento economico spettante al titolare di una carica pubblica. - ufficio beneficiale,
: quello che comportava il diritto ad una remunerazione. -ufficio da, di onore
sua provvisione. -con riferimento a una carica ecclesiastica o alle sue singole denominazioni
: la carica collegiale dei canonici di una cattedrale o di altro ente ecclesiastico. -ufficio
tre maggiori. -con riferimento a una carica di comando militare. varchi,
università, un'accademia, un convento, una corporazione medievale di arti e mestieri.
.: di iniziativa del titolare di una carica pubblica, senza necessità di richiesta
, essere, durare in ufficio: ricoprire una carica, restare in carica (con
sercambi, 1-i-74: ser cola avendo una donna in spoleti che molto l'amava
veste ufficiale. -in ufficio: esercitante una carica pubblica. - in, nell'atto
: tro- vomi in gran confusione per una intimazione statami fatta tre giorni sono dal
autoritative e avente la funzione di svolgere una specifica attività settoriale. -anche: l'insieme
in uno stesso villaggio ci possono essere una dozzina di ahmed mohamed, e tanagrafe
sezioni elettorali e proclama i risultati di una elezione. -ufficio idrografico: organizzazione della
impresa, e preposta allo svolgimento di una specifica attività settoriale. - anche:
granché eccessivo. moravia, 14-69: in una stanzetta, poi, c'è rufficio
alta valle non sapevano mica cos'era una capra, una riva. correvano in macchina
sapevano mica cos'era una capra, una riva. correvano in macchina, in bicicletta
legge era capo dell'ufficio legale in una banca. -ufficio oggetti smarriti:
ore all'ufficio della posta, troverà una lettera al suo indirizzo. e. cecchi
. e. cecchi, 8-32: una cosa non si documenta: la pretesa crudeltà
cui m'era cacciato a letto, una suonata importuna di campanello mi costrinse ad
. locale o edificio in cui ha sede una carica pubblica o una particolare struttura tecnico-giuridica
cui ha sede una carica pubblica o una particolare struttura tecnico-giuridica o tecnico-amministrativa pubblica,
viaggio. bersezio, 3-8: egli era una di quelle macchine intelligenti quanto si conviene
oppure legato a uno stato, a una condizione fondamentale quale l'essere uomo,
. -atteggiamento, comportamento ispirato da una disposizione d'animo, da un vizio
d'animo, da un vizio, da una virtù, o di essi tipico.
uno stato o condizione particolare, di una professione, di un incarico, di
professione, di un incarico, di una carica, di un rango, e che
... sapeva che la diffidenza era una delle virtù più necessarie nel suo uffizio
plementariamente ad altre, al funzionamento di una comunità (una casa, un convento
, al funzionamento di una comunità (una casa, un convento, una nave,
comunità (una casa, un convento, una nave, un esercito, una città
, una nave, un esercito, una città, ecc.) anche assegnata da
., iv-iv-5: ve- demo in una nave, che diversi offici e diversi fini
fa cacciare. leonardo, 2-125: se una [ape] manca di suo ofizio
ufficio, e di veder messa sul lastrico una onesta famiglia. fanzini, i-70:
un risultato. -anche: esecuzione di una decisione altrui; incarico specifico.
sanare e unire in uno dio, in una fede, in un battesimo, nell'
1-iii-57: niente ha da vedersi in una fabbrica, che non abbia il proprio
funzione semantica o grammaticale o prosodica di una parola. ruscelli, 2-171: dico
d'annunzio, ii-802: d'improvviso, una notte, mentre vóto [io,
15. funzione cui è fisiologicamente deputata una parte del corpo, un organo,
. -anche: estensione, potenzialità di una facoltà sensoriale. giamboni, 10-9:
raziocinio. -anche: comando cerebrale di una funzione fisica. fontano, 1-28:
al fratello. dossi, ii-21: una stretta di mano, una parola cortese,
, ii-21: una stretta di mano, una parola cortese, mutò l'umiliante e
. si avviò il signor duca verso una finestra. casti, ii-3-107: fattisi
uffizio. d'annunzio, iv-1-912: successe una pausa, in cui si udirono le
referimento a quello composto in suffragio di una particolare persona o che un morente recita
quanto stentate a dar talora pe'defunti una lira? a far cantar un ufficio?
cantar un ufficio? a far celebrare una messa? carducci, iii-6-172: non è
): in su la mezza terza una chiesetta lor vicina visitata, in quella il
messa, che mai non avevano udito una tale. tasso, ii-516: benché
: non funzionare, essere bloccato (una parte del corpo). guerrazzi,
ufficio: sottomettere; stroncare, rintuzzare una ribellione o un attacco militare. c
del padre. bianciardi, 4-100: in una [stanza] aveva la sede un
un poco di tela di renso perfettissimo, una cassa di pettini, un calamaio e
samo con un uficiuolo in mano ed una collanella al collo. lancéllotti, 4-362:
e condotte officiosamente al uon uso di una civiltà consacrata, ma prodotta da un'esperienza
. fr. colonna, 3-46: una nympha, alla testa dilla bestia stante,
fece incontro con aria allegra e con una di quelle affabilità che sono il maggior
elettorale di maironi il suocero lo trattava con una officiosità così impacciata e fredda che piero
fogazzaro, 13-101: egli aveva nel sangue una invincibile officiosità che, a fronte di
non volendo trascurare in ve- run modo una ufficiosità di dovere. bacchetti, 2-154:
ministro delle finanze. sia permesso a una troppo giustificata indignazione, di esprimere,
; che è vicino al governo (una fonte d'informazione). -anche: che
comando e senza mandato la responsabilità di una affermazione così politicamente dommatica. -allineato
de marchi, iii-1-80: vide uscire una signora, pallida e molto bella..
scroccato; offerto dagli altri avventori (una consumazione in un locale pubblico);
voluto esser impiegate ne'servizi che richiedeva una così grande ospitalità. bresciani, 6-xiv-18:
signor no. io glie lo mando con una più che usuraia intenzione. manzoni,
) o del pisani a favore di una base osco-umbra (da un adùfar, corrispondente
, 2-52: metteno il lor vento in una canna quasi appresso il fondo della manica
quale due cose gli appose: l'una, ch'e'troppo si domesticava con
vuole che si semini nella vigna, è una erba che gli antichi chiamano pabulo,
... è un antico quadro di una vergine. -foschia, caligine,
, 1-670: noi qua si vive in una grande uggia. non vedo nessuno,
provare, se non un rimorso, una cert'uggia delle sue scelleratezze. pirandello,
via apersi il mio album e sciupai una delle sue pagine bianche scrivendovi sopra col
anch'io un paio d'occhiali verdi e una barba fiammante. montale, 9-147:
montale, 9-147: tutta la vita è una musica / di sincopi. / non
pananti, ii-209: l'italiano con una bella voce chiama questa specie d'uomo
facile, gli cagionavan un'uggia, una stizza che lo portava perfino a odiare questa
.): sciocco, insipiente (una persona). leonardo, 2-101:
l'espressione. magalotti, 26-92: una delle ragioni è l'eccessiva autorità che
sibile quella che parte da una forma * udìa 'umidità, frescura',
intristito da un'ombra troppo intensa (una pianta). bettini, 1-360:
un po'mortificato, il moncone dentro una siepe uggiata dalla vicinanza dei fabbricati.
per estens. stridore forte e prolungato di una porta. bibbia volgar. [tommaseo
stava o ci torsversataggine rionale, in una uggiolante tristezza becera che dovrebbe trovar via
'cane'. imbriani, 6-18: era una bella notte serena, stellata: i cani
piccolo cane rognoso e irsuto, che sembrava una iena, ci seguiva uggiolando.
. figur. gemere, lamentarsi penosamente (una persona). cagna, 3-170:
'lamentarsi ad alta voce'(denom. da una voce espressiva ex), forse con
con molta circospezione, gli posò infine una mano sulla testa. sotto la carezza,
castello dell'innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d'
che per evitarti anche la piccola noia d'una spiegazione uggiosa. soldati, ix-214:
orizzonte. 3. caratterizzato da una luce fosca, plumbea o, anche,
, plumbea o, anche, da una piovosità persistente e fastidiosa (una condizione
da una piovosità persistente e fastidiosa (una condizione atmosferica, una stagione, un
e fastidiosa (una condizione atmosferica, una stagione, un momento della giornata)
, alla ripetizione monotona e pedantesca (una persona). d. martelli,
è esacerbato, di cattivo umore (una persona). manzoni, pr.
letter. ombreggiare, coprire d'ombra una superficie, un luogo o altre piante;
. annoiato, tediato; infastidito (una persona, l'animo, l'aspetto)
g. capponi, 1-i-479: una mattina a mezzo del 1845 mi venne
barugioli e a ugioli e minugioli: fra una cosa e l'altra, tutto considerato
. tra ugioli e barugioli si va a una forte spesa a campare una famiglia.
va a una forte spesa a campare una famiglia. = voce fior,
sghembo, con cui le parti di una struttura vengono connesse fra loro; augnatura
che è d'acciaio, terminato in una punta schiacciata, e più stretto dello
, non foderato (un drappo, una veste). n. da
ugnola..., si era accinto una spada dorata. viaggio degli oratori veneti
1523), lii-9-94: aveva indosso una vesta increspata da prete... ugnola
la serrano di tavole ugnole, facendo che una tavola incavalchi l'altra un dito o
; riuscire gradito (un cibo, una bevanda). pazzi de'medici,
controbattere o, anche, di divulgare una notizia o di approfondire le proprie conoscenze
la ribellione, predicendo la costituzione di una repubblica indipendente. montale, 7-201:
7-201: m'incoraggiò a visitare la camargue una dama di nìmes, ricca e probabilmente
eresia abbia introdotta nello stato di francia una separazione dallo stato; e che la fazione
sottogruppo della famiglia linguistica ugro-finnica (una lingua). 2. sm
luogo. è un assurdo, è una menzogna. = nome d'azione di
... vedrebbe il sole stabilire una perpetua eguaglianza de'giorni alle notti. grandi
foscolo, xvii-279: la miglior via per una principessa affin segno =.
soggetto e predicato; ma stabilisce semplicemente una conven giallo -romano che si
: quella relativa a figure sovrapponibili l'una con la simmetrica dell'altra.
vero e buono? vi dev'essere una certa regola sull'eguaglianza dei triangoli da
altrui, essendo fra tutti di quelle una bella eguaglianza e comunanza. loredano, 3-183
sanctis, 7-374: il secolo xviii aveva una nozione della libertà differente da quella che
ma anche fine: e si aveva una formula famosa, la quale poi si mise
capacità economiche e sociali, perseguita mediante una opportuna azione politica. 3.
diventano buoni, laddove altri popoli hanno una maledetta eguaglianza e freddezza nel vizio,
modo si produce nell'opera dello scrittore una morbida uguaglianza d'idee, d'affetti e
, rompendo tortuosamente la svariata eguaglianza di una pianura, vedasi qua e là archeggiar
delle uscite in un bilancio, in una contrattazione; esattezza del cambio di una
una contrattazione; esattezza del cambio di una determinata quantità di valuta, costanza del
. { uguaglio). rendere uguale una cosa a un'altra, uniformare più cose
un edificio rispetto ad altri; livellare una superficie, un terreno eliminando ogni asperità
ugualar la terra, perché alle volte una è più alta dell'altra o più
bassa. giuglaris, 145: eleggono una strada delle più pendenti e
edificio dalle fondamenta, radere al suolo una città. gemelli careri, i-i-intr:
liguria. -equilibrare le varie parti di una struttura. crescenzio, 2-1-m: adunque
genti e l'imitazione, nel decorso d'una lunga guerra eguaglia le sorti. verga
i destini. 3. considerare una persona pari a un'altra per meriti,
, in bellezza, in capacità, in una caratteristica fisica, ecc.; pareggiarne
. -raggiungere il medesimo ammontare (una somma di denaro). svevo
viver mio essere guidato dalla luce d'una deità, ed acquistarsi qualche onorata fama
formipiovene, 5-573: gli avanzi di una civiltà montanara, oggi in dabili che ripeterà
pieno sfacelo, contrastavano con gli aspetti di una miseria neldità l'ulisside. soldati,
libertà, e uguauna qualità, di una caratteristica ecc. -anche sostant.
non vale: / convien che l'una e l'altra resti vinta. / inno
leggendone le epigrafi. potrà così conoscere una civiltà delle lapidi, che in italia non
michelangelo, i-31: s'una fortuna infra dua amanti equale, /
2. appianato, compensato (una pendenza finanziaria, un disavanzo).
è lecita, se non si faccia una giusta compensazione, per cui rimangano le partite
3. raggiunto da altri nell'esercizio di una virtù, in una qualità, ecc
nell'esercizio di una virtù, in una qualità, ecc. d. bartoli
, 14-469: vicino alla scrittrice, l'una accanto all'altra, come nella
che uguaglia; che rende pari, simile una cosa o una persona a un'altra
che rende pari, simile una cosa o una persona a un'altra in un determinato
modalità rispetto ad altro (un'azione, una condizione, una situazione, una facoltà
(un'azione, una condizione, una situazione, una facoltà, un fenomeno,
, una condizione, una situazione, una facoltà, un fenomeno, un avvenimento
princìpi delle cose; tu vedrai noi d'una massa di carne tutti la carne avere
-di pari intensità o valore (una passione, un sentimento, un'emozione
; che ha la stessa struttura (una costruzione). crescenzi volgar.,
pilastri. moravia, viii-53: sedetti su una poltrona di legno sabbiato con la stoffa
, aspetto o caratteristiche un oggetto o una sostanza di diversa natura. baiai,
3. del tutto equivalente, identico (una quantità, una misura, un numero
equivalente, identico (una quantità, una misura, un numero, una dimensione)
, una misura, un numero, una dimensione); che ha la medesima
. -ben proporzionato; simmetrico (una parte del corpo). fatti
piante [aveva] compartite / che f'una e l'altra equali erano scosto,
il viso con un movimento uguale, una carezza ipnotica. <. che ha
del papa, 5-27: chiara si rende una singolare proprietà all'orizonte retto conveniente,
d'annunzio, iv-2-511: vi aspetta una vita mediocre, sempre eguale, quasi
che già fu sepolcro a più d'una montaga e a più d'una cantelma.
più d'una montaga e a più d'una cantelma. papini, 6-47: la
affatto. jahier, 252: c'è una bambina con gli occhi di gioietta,
vi accendete? / ah! cessino una volta / le fraterne contese. in sì
, a indicare l'assoluta superiorità di una persona. - anche sostant. boccaccio
iguali al suo adre in sustanzia e una medesima sustanzia è quella del pare e
. livio volgar., 3-291: una congiurazione contro al tiranno fatta fu palese
di contrastare alla pari l'avversario in una guerra o in una battaglia. giamboni
l'avversario in una guerra o in una battaglia. giamboni 7-37: nella seconda
venire, vi esibisco un buon letto, una mediocre tavola, ed un cuore sempre
fatiche. beccaria, i-97: se una pena eguale è destinata a due delitti,
44-10: e bene e mal mettea in una bilanza, / e tutto là facea
, e da ogni canto composto d'una certa concordia con se stesso. gadda
(un suono, un rumore, una voce). livio volgar.,
sale con l'ombra il suon d'una cascata / che grave nel silenzio sacro geme
spianato (un luogo, un terreno, una superficie). giamboni, 7-114:
le vesciche di sotto e di sopra con una buona e pulita intima, e lo
; legato a un'altra grandezza da una relazione di uguaglianza. -in partic.,
e l'anfora saranno eguali e di una misura, sì che l'anfora sia la
, 344: giudicò esser meglio per una certa equalità di grandezza e ricchezza camminare
, 10-341: noi tutte sillabe d'una parola, quanto si voglia lunga,
quanto si voglia lunga, proferiamo con una certa ugualità di tempo. galileo, 3-1-38
dalla quale egualità di forze ne risulta una non ritardata, né accelerata velocità,
chiavelli, 1-vii-212: da una ugualità di cittadini in una disag- guaglianza
1-vii-212: da una ugualità di cittadini in una disag- guaglianza grandissima quella città condussono.
col'suo eterno padre. -in una battaglia, situazione di equilibrio di forze,
. agostino dice, che la virtù è una buona equalità di mente, per la
l'altra inegualità. la ugualità è quando una parte non eccede l'altra né in
scheletri anonimi, come pronti, in una disseccata uguaglianza, a un giudizio finale
la conciliazione, e trova agli illusi una scusa nell'educazione ereditaria. bacchetti,
il governo... ha conservato una funzione etica astratta di egualitarismo democratico.
: « il pero » disse « è una pianta moderna ». poi, si
. d'annunzio, iv2- 446: una luce immobile illuminava tutto egualmente.
d'annunzio, v-3-72: delle mani l'una tiene la penna con la facilità della
, che 10 non abbia preso almeno una libbra, che gli averei mandati a
canaglia! concedami il cielo di distrigarmene una volta, e s'io c'incappo mai
a scordare! » fece il marchese dandosi una manata sulla fronte calda.
manzoni, fermo e lucia, 446: una carrozza! uh! uh! chi
inter. per richiamare l'attenzione di una persona o di un animale o, anche
e il barone beruheim, che aspetta una nuova commenda italiana, non uò trattenere
, agg. etnol. che appartiene a una popolazione di origine turca attualmente stanziata in
con caratteri arabi; è rappresentata da una lunga tradizione letteraria e il suo alfabeto
ouistiti (nel 1767), adattamento di una voce tupì brasiliana di probabile origine imitativa
trepidamente sospeso nella aspettazione della pace, una nuova costituzione politica. d'annunzio,
del croce... non può essere una religione. almeno fino al giorno in
delle isole hawaii, che si presenta come una chitarra di piccole dimensioni con quattro corde
ulema si sollevarono contra un inventore di una gravezza che fu posta dal gran signore
civiltà. gadda conti, 2-485: sciamava una folla di alti ufficiali, di cadì
. foscolo, vi-655: resta ancora una mezza lancia agli ulani ne'reggimenti austriaci ed
] avevano prese tre hulche fiamenghe et una nave spagnuola, dentrovi ricca preda.
di forma rotondeggiante o ovale, di una superficie cutanea o di una mucosa,
, di una superficie cutanea o di una mucosa, con perdita di sostanza e scarsa
veterinaria, denominazione (sempre accompagnata da una determinazione) di varie malattie degli animali
situazione deplorevole; risvolto gravemente negativo di una realtà; sventura, disgrazia, magagna.
a. cocchi [tramater]: una sola ulceruccia. = deriv. da
agg. patol. che può provocare una lesione ulcerosa (una sostanza o un
che può provocare una lesione ulcerosa (una sostanza o un meccanismo biologico).
, tr. (ulcero). ledere una parte del corpo producendo una o più
. ledere una parte del corpo producendo una o più lesioni ulcerative (con partic.
ulcerative (con partic. riferimento a una sostanza). - anche assol.
2. figur. affliggere o irritare gravemente una persona; esacerbarne, straziarne l'animo
-corrompere, guastare moralmente o spiritual- mente una nazione. bresciani, 6-x-187: egli
, se il bisogno di rimediare a una piaga che ulcera profondamente il nostro paese
la particella pronom. essere leso da una o più ulcere, degenerare in ulcera.
: che provoca ulcerazioni; ulcerante (una sostanza, una malattia).
ulcerazioni; ulcerante (una sostanza, una malattia). serapione volgar.
ulgerato). leso, deturpato da una o più ulcere (una parte del
, deturpato da una o più ulcere (una parte del corpo).
-coperto di ulcere, di piaghe (una persona). - anche sostant.
. -caratterizzato da ulcere o piaghe (una malattia); degenerato in ulcera (
malattia); degenerato in ulcera (una lesione). crescenzi volgar.,
. -gravemente sconvolto da disordini civili (una nazione). g. bentivoglio
. 3. esasperato, inasprito (una sofferenza interiore). pattavicino, 1-525
ulcera o, in senso generico, di una lesione superficiale con aspetti analoghi a quelli
gastrica o duodenale (in partic. una sostanza, un farmaco, un alimento,
ulcera; che ha i caratteri di una lesione ulcerativa. -anche: caratterizzato dalla
. -anche: caratterizzato dalla formazione di una o più ulcere (una malattia).
dalla formazione di una o più ulcere (una malattia). crescenzi volgar
. bartoli, 15-2-50: nac- quegli una postema ulcerosa dove appunto il braccio sinistro
cotesta riguardevole dama... l'una si è una emorragia continua dell'utero,
dama... l'una si è una emorragia continua dell'utero, e l'
continua dell'utero, e l'altro una erosione quasi ulcerosa nella bocca del medesimo
coperto di ulcere, di lesioni ulcerative (una persona, una parte del corpo)
di lesioni ulcerative (una persona, una parte del corpo). - anche sostant
3. figur. esasperato, inasprito (una sofferenza inte2. figur. manifestarsi con
. e tale è la coscienza di una gran parte de'cristiani, tutta ulcerosa.
. e let- ter. vendicare una persona; riscattare un'offesa, un
già vecchio di alcuni decenni) di una parola del gergo inglese (hooligan)
hooligan) sorta a londra dal cognome di una famiglia irlandese. morante, 3-88:
, forse da hooligan, nome di una famiglia irlandese di facinorosi. ulìgine
, parte del quale, ridotto in una azzione seperata, perbene ad ulisse, e
sm. letter. atteggiamento improntato a una spiccata curiosità verso nuove esperienze, per i
viaggi in paesi lontani; il condurre una vita avventurosa e vagabonda.
ulivista petruccioli spiega perché non hanno presentato una mozione alternativa, « in questo clima
« in questo clima sarebbe sembrata solo una contrapposizione ». -composto da esponenti
i conti con un sindaco supervotato e una schiacciante maggioranza ulivista, il polo ha pensato
= voce dotta, lat uttus, da una forma unulus, dimin. di unus
più. d'annunzio, v-1-1123: una striscia di territorio a est della linea americana
: ti scrissi ultimamente in risposta a una cara tua e di paolina. aspetto una
una cara tua e di paolina. aspetto una vostra replica. carducci, ii-8-238:
dal 1742), forse da ricollegare a una battuta di un ramma di calderon
, un progetto. -anche: risolvere una situazione complessa o conflittuale, concludere una
una situazione complessa o conflittuale, concludere una trattativa. sanudo, lviii-40:
per il desiderio grandissimo d'ultimare una volta questa guerra di pisa. guicciardini,
perché recusate che co'soldati communi ultimiamo una impresa... alla quale ci avete
-terminare la stesura di un testo o di una parte, la trattazione scritta di un
ultimando un corso di perfezionamento tecnico presso una delle più grandi ditte commerciali del mondo
pronom. giungere a compimento, a una piena realizzazione. rosmini, vii-189:
ultima possibilità, occasione estrema per risolvere una situazione difficile o raggiungere uno scopo.
1-3: farò, con que- st'una e non più... simile opera
le proposte e le condizioni irrevocabili circa una determinata questione, minacciando di ricorrere
avversari nell'ambito della politica interna di una nazione. piovene, 7-49: con
sembra essere passato, dagli 'ultimatum'ad una fase tattica, sfruttando l'anticomunismo dei
; che si colloca alla fine di una serie o di una successio
colloca alla fine di una serie o di una successio ne temporale (anche
. d'annunzio, iv-2-11: e una sera, proprio l'ultima di luglio,
sera, proprio l'ultima di luglio, una sera si vide davvero se il sangue
che si riferisce al momento conclusivo di una giornata (la luce del sole).
pultime voci il giorno esala / viaggia una nebbia, alta si flette un'ala /
sì magnifico processo, / o per l'una o per l'altra, fu o fie
papini, i-296: potrò mai rivedere ancora una volta, prima del mio ultimo sole
par., 30-45: qui vederai l'una e l'altra milizia / di paradiso
milizia / di paradiso, e l'una in quelli aspetti / che tu vedrai a
carnovale ho usato di dare al pubblico una commedia per il paese nostro, di
scriverti mensilmente. pascoli, 1-244: è una settimana oggi che ho ricevuta l'ultima
dopo tutte le altre nel corso di una giornata. -la novità, il fatto
notte. 4. che conclude una serie di fatti, di circostanze, di
di storte, coniglio mannaro n'ha fatta una diritta. -la prima e l'ultima
nel cassettone un frak stinto / e una tuba quasi nuova, / e, vestitolo
giov. cavalcanti, 2-2-364: sopra l'una cosa e sopra l'altra questi ambasciadori
l'ultima parola: per indicare che una situazione può ancora subire dei cambiamenti.
6. totale, irreparabile (una sciagura, un danno). boccaccio
. che segue ogni altro elemento rispetto a una serie, a un'elencazione, a
serie, a un'elencazione, a una catalogazione tradizionale o anche casuale e soggettiva
lettera delli ebrei e è come una croce. fasciculo di medicina volgare, 28
mai più. -con riferimento a una trattazione, a un discorso, a
-che costituisce la parte finale di una parola, che ne forma la desinenza
; gravemente: tutte, tutte fuor che una. piccolomini, 10- 278:
questo allora adiviene quando tutte le sillabe di una parola son brevi, fuor che l'
. che viene dopo tutti gli altri in una successione, in un'elencazione; che
in fondo a un gruppo, a una fila; che arriva più tardi degli altri
tardi degli altri in un luogo (una persona). - anche sostant.
-ultimo oriente. estremo oriente. -traendo una logica conclusione; insomma, in ded.
ultimofinitiva. -che è estremo esponente di una famiglia, di una stirpe; che
è estremo esponente di una famiglia, di una stirpe; che non ha altri discendenti
un'azione, che è coinvolto in una determinata situazione dopo tutti gli altri (
riportato. - anche: testé nominato (una persona). dante, purg.
anni sono d'aver mandato in 'merica'una sua figlia mggiore col passaporto e nome
, alla quale ultima si propone di contrapporre una spagna più forte che mai.
. che occupa il grado più basso di una scala gerarchica; che è inferiore a
meriti, considerazione, posizione sociale (una persona). -anche sostant. e
. -che rappresenta nel modo peggiore una categoria di persone già di per sé
sarebbe bene che... mi trovaste una casa, la quale se fosse ben
6-i-473: sull'ultimo orizzonte si mostra una linea; si dilata, s'ingrossa
maestro di scuola nell'ultima borgata di una valle, ora che aveva raggiunto i
secoli. -che si trova in una posizione fisicamente posteriore; che si vede
successivamente a tutto il resto procedendo in una determinata direzione. dante, par
; estremo, sommo, massimo in una scala di valori (una qualità, una
massimo in una scala di valori (una qualità, una caratteristica). dante
una scala di valori (una qualità, una caratteristica). dante, par.
v-219: io non sono capace di una minima azione, che non sia dell'ultima
degno dell'ultima compassione e oppresso da una somma sventura. tommaseo, 11-143: le
perfezione. -estremamente grave (una condizione negativa). petrarca, 239-25
-sm. espressione massima, grado estremo di una qualità, di una facoltà, ecc
grado estremo di una qualità, di una facoltà, ecc. loredano, i-23
diverse arti e operazioni, ordinate a una operazione od arte finale, l'artefice
iperbolicamente la totalità delle persone che compongono una categoria, un gruppo considerato. patrizi
all'ultimo. baldini, 3-242: una città senza glorie da rivendicare e vendette
ultimo, agli ultimi: trovarsi in una situazione di scarsità, di penuria,
. 6. -ultimo prezzo-, in una trattativa, prezzo al di sotto del
vide [la regina] gettar a piedi una femmina che piangeva e gridava dirottissimamente la
.; vendicatore. - anche in una sineddoche. niccolò da correggio,
. -con riferimento a dio, a una divinità pagana (o anche ai loro
ha lo scopo o è diretto a compiere una vendetta, che costituisce una vendetta.
a compiere una vendetta, che costituisce una vendetta. goldoni, xiii-130: deh
3. per estens. che costituisce una compensazione, una riparazione morale o psicologica
estens. che costituisce una compensazione, una riparazione morale o psicologica di un torto,
opinione, di un'ideologia, di una fazione politica estremista. -in partic.:
in germania ai cattolici, favorevoli a una influenza del papato nei loro rispettivi paesi
loro forza di partito con l'aiuto di una potenza straniera. = dal
di là di un luogo, di una barriera geografica. giovio, i-198:
-in partic.: nel seguito di una narrazione. lamenti storici, ii-212:
carme / verso colui che sempre d'una voglia / è stato mieco in fati
2. sport sostenitore acceso e fanatico di una squadra sportiva, per lo più inquadrato
si riferisce a un elemento componente di una cellula, di dimensioni ultramicroscopiche.
siamo tutti degli ultracentenari, sopravissuti ad una grande epoca. = comp. dal
di densità quasi identica per mezzo di una ultracentrifuga. = comp. aal
ultraconservatrici... si fa strada una disaffezione alle istituzioni che ci reggono.
, i-140: la nostra rigenerazione dipende da una, per così dire, ultrafilosofia,
. che può compiere un'ultrafiltrazione (una membrana). = comp.
, sm. chim. filtro costituito da una membrana semipermeabile, generalmente di nitrocellulosa,
marinetti, 2-iii-146: febbrile improvvisazione di una milano alpestre ultrafuturista antonio sant'elia lancia
, 1-70: l''ultraguelfismo'fu talvolta una applicazione saggia, se vuoisi, e
, che poi è riuscito a conquistare una larga notorietà non già coi suoi versi ultra-idealisti
la sua concezione ultraidealistica si converta in una sorta di materialismo, in forza della
. filos. speculazione filosofica che porta una concezione esasperata di immanentismo.
[l'on. pivetti] in una chiesa di roma al rosario di 'riparazione',
nome non fosse stato già usato da una scuola letteraria spagnola o sudamericana. =
che è proprio, che si riferisce a una forma accentuatamente liberale. gramsci,
state da me adoperate a designare, l'una un gradod'immaturità, e l'altra di
b. croce, ii-7-75: una linea che na, di qua, l'
]: s'innamora di lui anche una, se non sbaglio americana, figlia di
umana. -per estens.: che rivela una straordinaria bellezza ceresa, 1-814
sanctis, ii-15-336: la parte clericale ha una forza tutta d'apparenza, che le
dei suoi colleghi... veramente una storia ultrantiquata. = comp. dal
e ultrapotente, al quale non manca che una vita veramente futurista. =
m. -i). improntato a una rigida applicazione e affermazione del protezionismo economico
fotogr. che ha sensibilità assai elevata (una lastra, una pellicola).
sensibilità assai elevata (una lastra, una pellicola). = comp. dal
. atteggiamento intellettuale proprio di chi persegue una poetica realista esasperata. cameroni, 132
lo stesso resi vide in balia di una fazione, soverchiato e comandato dagli ultra-realisti
ultrarealista2, agg. che propugna una stretta adesione ai canoni e ai princìpi
certo linguaggio, erano convinti fautori di una determinata ideologia; nel tempo e nelle
« la canaglia liberale », con una sfumatura di spregio e di fastidio,
. m. -i). sostenitore di una -fuori del comune, straordinario.
luto essere per una volta sola in vita sua ultrariformista, ad
... è l'avere in mamà una persona ultrarigorista. = comp. dal
), agg. acceso fautore di una prassi politica rivoluzionaria (con partic.
, principio intellettivo che è espressione di una potenzialità anteriore all'anima e al principio
che rispetto alla mente nostra si chiude in una potenzialità.. ora quel qualche cosa
anima, è ciò che noi chiamiamo una ultra-sostanza. = comp. dal
dalla lettera, dalla letteratura / (una affinità ultrastorica -un amore, felice, /
un ultra-romantico proponesse ildella materia, simile a una vibrazione sonora, ma mezzo termine:
un rivelatore della voce umana, fornisce una specie di ritratto interiore e psicologico come
sm. invar. tifoso, sostenitore di una squadra, per lo più di calcio
sensìbile), agg. che manifesta una grande sensibilità emotiva (anche di animali e
2. che si riferisce a una realtà o a un ambito di pensieri
moravia, 21-317: c'era sempre una giustificazione ideologica (occultismo, cattolicesimo,
che utilizza gli ultrasuoni. avente una frequenza altissima, superiore alla massima percepibile
medie. ap probabilità d'una favorevole vicenda giudiziaria in cassazio
. pen. principio secondo il quale una legge penale abrogata o modificata continua a essere
dato spontaneamente, di buon grado (una promessa); reso volontariamente (una
una promessa); reso volontariamente (una testimonianza). passeroni, 5-65
-che si manifesta non evocato (una divinità). salvini, 12-8:
. galiani, 4-107: nel caso d'una ingiusta guerra, quale sarebbe l'ultronea
sarebbe l'ultronea invasione sul territorio d'una nazione innocente ed amica, non solo
che lancia grida, invocazioni strazianti (una persona, un essere soprannaturale).
ululanti. pratolini, 2-472: è una furia scatenata ed ululante: rovescia le poltrone
abbracciavano piangendo, gridando e mugolando di una gioia che pareva un profondissimo dolore,
salmodiando. aleardi, 1-60: rossa una cifra che contende il suo / lungo
i cannoni); emettere suoni laceranti (una sirena); stridere sull'asfalto (
o alla disperazione (anche in relazione con una prop. subord.).
bocche di quei pidocchiosi cominciò a muggire una risata, prima ancora che si aprissero e
3. vociare tumultuoso e confuso di una folla; urlo di guerra di un
rintocco sfiorò tutte le teste; e una specie di ululato continuo si propagava nell'
al lupo. gozzano, 1-551: una certa corsa disperata, in troika, attraverso
corsa disperata, in troika, attraverso una foresta d'abeti, sotto la neve che
3. suono cupo e continuo emesso da una sirena, da una vaporiera, da
continuo emesso da una sirena, da una vaporiera, da uno strumento a fiato,
dotta, lat scient urna, forse da una voce aymara (lingua del ceppo andino affine
achillini, 1-34: o virtù d'una cetra, / che umanar sa le fere
apologo... altro non è che una metafora di proporzione continuata che, sotto
e della cultura classica, portò a una rivalutazione della dimensione terrena dell'esperienza umana
secolo e in cui si assiste a una ripresa del classicismo. 4. umanesimo
: e che cosa è 'umanismo'se non una rinnovata forinola di quella 'umanità', che
italia, svegliarono lo studio del- l'una e dell'altra lingua e fecero conoscere i
. -formato su tale cultura (una classe sociale). pasolini, 8-29
non egemonica), si è andata sostituendo una nuova borghesia tecnocratica (con tendenza fortemente
come centro dell'universo, antropocentrico (una concezione filosofica). b. croce
genti. calvino, 5-33: di una diversa possibilità d'essere dell'umanità ci si
di combinare qualche affare; quanto a una noia disperata, e a niente altro che
). -in partic.: grammatica e una brigata amichevole, dopo averne fatte tante e
fece buono profitto nelle co una legge di salvazione eterna, il modello di
secosimpatici connotati del poeta di barga in una grottesca figura lo scorso, corso d'
: scrissi questo sonetto il 24 settembre 1850 una funzione prevalentemente critica socialisteggiante umain firenze,
. volponi, nitariamente ed economicamente è una gran bella cosa. vitto2- 216:
[nel naturalismo] solo... una soggettività (dell'aunitaristico, insomma più
abbassamento o trivializzamen- sarla se non come una forma mentis generale, che informi le to
di là dei pirenei. anziché vedervi soltanto una forza bruta smo o imperialismo e
più che d'altro, della coda d'una -adattare l'ambiente naturale alle esigenze
particella pronom. assumere natura e con una teorizzata 'religione dell'umanità'. caratteri umani.
figur. attenuarsi (un disturbo, una malattia).
2. civilizzato, reso progredito (una società). bernari, 1-254:
bernari, 1-254: all'ideale di una società libera, razionalmente organizzata, 'umanizzata'
sapevo opporre che la pietosa menzogna di una 'storia operaia'. umanizzatóre,
ha in eterno un momento egoistico, una soggettività infinita senza verità e senza legge;
farsi uomo consiste realmente nel riconoscimento di una verità e di una legge, e nella
nel riconoscimento di una verità e di una legge, e nella conseguente limitazione del
facoltà proprie dell'uomo (il corpo o una sua parte, l'aspetto fìsico,
gioberti, 4-1-549: il pensiero umano è una unità discreta, intelligibile e intelligente.
vivere insieme congiunto e a formar tutto una sola famiglia. -proiettile umano:
in un uomo (un'inclinazione, una passione, una condizione esistenziale, ecc
uomo (un'inclinazione, una passione, una condizione esistenziale, ecc.; con
; affabile, gentile, cortese (una persona, la sua indole o anche
l'amministrazione lo consulta per sapere come una data controversia ('milando') sarebbe stata
tono e contenuto molto cordiale e gentile (una lettera; anche in una formula di
gentile (una lettera; anche in una formula di cortesia). viviani,
. che ha per oggetto l'uomo (una disciplina, una scienza). -
per oggetto l'uomo (una disciplina, una scienza). - in partic.
il vidi venire, / bagnandomi in una chiara fontana: / e'si fermò come
: al iresente, volendo dio'fare una grandissima opera, chi sta dalla onga
: valeria, morto che fu, partorì una figlioletta nominata postuma, nome usato d'
a sangue freddo, gliene tira giù una che non mi oso di ripetergliela, ma
e refrigeranti, ma dotati insieme di una virtù plastica, e ingrassanti alquanto.
, e le bibite atte a mantenere una umidità continua. -dieta basata su
,... di voler provare per una settimana a fare vita umettante.
sue membra, che erano diventate di una magrezza estraordinaria. 2. bagnare
. per simil. aspergere il corpo o una sua parte con acqua, unguenti o
dipingersi le labbra, quindi, presa una boccia di profumo, pur guardandosi seria
discolpa, nel pieno periodo umbertino di una ottimista e antiquata provincia italiana, non
. boterò, 6-314: il vestito una bombagina, al più, che si stenda
2. bot. provvisto di una protuberanza mammellare centrale (un organo vegetale
. 3. zool. che presenta una parte apicale (la valva dei lamellibranchi
di ferro in rilievo (talora raffigurante una testa mostruosa) che veniva applicata al
d'annunzio, v-1-344: sono come una di quelle colline coni e
dipinte nei fonti dei quadri umbri, con una vetta di calvario adusta e i fianchi
l'apparato digerente (un alimento, una bevanda, un preparato).
umettantissimo... con cui può sperarsi una proporzionata corroborazione di tutto il cerebro e
ritmicamente i registri coll'occhio fisso a una sola finca, protendendo l'indice rigido umettato
non si può attutire se non con una lunga e perpetua umettazione. g. del
. del papa, 6-i-73: una simile larga umettazione con un liquido innocente,
ricco di humus o lo predilige (una pianta). = voce dotta,
modo da emanare umidità o da lasciare una sensazione di bagnato. casoni, 1-5-379
la mano. govoni, 733: sento una luce intorno a me, un calore
bacio, / mi riempie di sole una mano. betocchi, i-33: piovi pioggia
cammina, / cantando umidamente, e una non molto / sobria canzone fuso- lando
sudato, madido (il corpo, o una sua parte). d'annunzio
per esempio, per la quale si corrompe una parte di terra, risiede nell'istessa
, ecco, in fondo al sentiero, una radura, e in mezzo alla radura
radura, e in mezzo alla radura una casetta che un tempo doveva esser stata
2. presenza nell'aria di una quantità più o meno elevata di vapore
mezzo di mercurio era locato in mezzo una gran porta, sopra la quale appariva la
, come lo stoppino umido e ammaccato d'una candela. carducci, iii-4-11: ne
cancello c'era un collo lungo, una testa lunga e pensosa di cavallo che guardava
occhi grandi e umidi, appannati da una leggera patina di noia. g
, di sudore o di altro umore (una parte del cor- po).
un corso d'acqua o dal mare (una riva, un territorio, un luogo
umidità dell'aria (il terreno), una strada). - anche: abbondantemente
di un ambiente in cui si rilevi una notevole percentuale di umidità relativa, solitamente
di abbondanti precipitazioni (un luogo, una regione) o non adeguatamente soleggiato o
soleggiato o privo di ricambio d'aria (una stanza, un ambiente).
un quarto d'ora ignudo al freddo in una grandissima ed umida stanza terrena con l'
alto tasso di umidità (il tempo, una giornata o un momento del giorno,
giornata o un momento del giorno, una stagione). restoro, ii-45:
egli compiva in quest'alba umida come una spugna. -che si sviluppa o
ambiente ricco di acqua o di umidità (una pianta). poliziano, st.
caratterizzato dalla elevata presenza di umori (una sostanza, un corpo o, anche
, un corpo o, anche, una persona il cui temperamento risulta irrazionale o
. turgido e grasso (il corpo, una sua parte). n. villani
noma. 8. che contiene una notevole percentuale di acqua o altra sostanza
materia purulenta, che produce essudato (una piaga, un tessuto, un organo)
: fatti umidi bilaterali... una marezzatura diffusa dei lobi superiori con aria
: quella invasa dai vapori sprigionati da una sorgente termale. 12. geogr.
di acqua o di altri liquidi in una sostanza, in un tessuto, ecc.
colto poco coperto, e gittatomi addosso una constipazione che ieri mi facea doler tutte
e costringere così il padrone a pagare una 'sottoserva'. 17. secrezione fisiologica
dante, conv., iv-xxm-13: una parte de la nostra etade, in
dell'universo). -anche: in una rappresentazione figurativa. vasari [zibaldone
. nel quale è posta a cuocere una vivanda; la vivanda così cucinata (anche
: uova sode, piccole ricotte, una gallina in umido, il tutto navigante in
gallina in umido, il tutto navigante in una salsa di colore oscuro e di sapore
-gasometro a umido: quello costituito da una vasca d'acqua in cui è immerso
, per lo più stampati, che fornisce una copia bagnata. 22. tess
631: metterai la tua forma dentro in una pignatta capace di riceverla largamente, e
tamburello] traesi tenendolo verticalmente sollevato con una mano e picchiando la pelle col dorso
poi si rincalano a tomo a tomo con una poca di terra, come i giorni
in un ambiente di umidità, di una quantità più o meno elevata di vapore acqueo
165: salivo di lavagna / rosicata una scala, / né mai ho saputo
è impregnato o cosparso un corpo, una sostanza, un materiale, un terreno
partic. acqua sparsa o depositata su una superficie. giamboni, 8-1-184: salvo
si poteano spegniere. tecchi, 2-146: una spera di sole, battendo sui vetri
battendo sui vetri dei negozi, aveva suscitato una gaiezza improvvisa nei vestiti immerlettati di perline
grande fatica in su la cima d'una montagna; e per la fatica e
. qualità temperatrice delle passioni propria di una virtù morale. zanobi da sfrata [
). trasformare attraverso processi di umificazione una sostanza organica indecomposta. = voce
in estrema miseria benadadde pure diventò umile una volta. crudeli, 1-163: se
in partic. in apertura o chiusura di una lettera. galileo, 9: le
« siamo tutti umilissimi servitori ai piedi di una regina ». -come appellativo
preziosa e casta. -con riferimento a una pianta considerata molto comune (in partic
, semplicità, mancanza di orgoglio (una condotta di vita, un atteggiamento):
idio incarnato / per salvar noi, d'una vergine pura, / povero, umil
italia, schiacciata già lungo tempo sotto una dominazione burbera e feroce, accogliea l'
nuova. 3. che rivela una modesta condizione sociale; che ha un
le due / quella, che d'una e d'altra è ne'confini. piccolomini
umiliare, l'avvilire; umiliazione di una persona. albertano volgar., 148
. che umilia, che mette in una condizione di disagio, d'imbarazzo,
avvilente, degradante (un fatto, una situazione, un comportamento, un pensiero
schiavitù,... e divenuta una nazion vile, ignorante, falsa, ingannatrice
superbia, l'eccessivo amor proprio di una persona. passavanh, 166: or
bernari, 3-33: qualche volta vedevamo una vergognosa lacrima spuntare nell'occhio di don
amor paterno. -sottomettere, assoggettare una città, uno stato, un sovrano
stato, un sovrano; costringere a una resa poco onorevole, all'accettazione incondizionata
suoi vestiti. -mortificare, offendere una persona, provocandole vergogna, avvilimento,
uomini m'umilia. -privare di una dignità o di una mansione, riducendo
-privare di una dignità o di una mansione, riducendo a una condizione meno
o di una mansione, riducendo a una condizione meno onorevole; degradare. carducci
convento. -ant. possedere carnalmente una donna. bibbia volgar., ii-309
. 2. calmare, intenerire una persona, placandone la collera, vicendone
piazza umiliarle! -propiziare, ingraziare una divinità. lancia, i-298: discrive
qualcuno un discorso, uno scritto, una richiesta; fargliene omaggio. a.
stesse vostre beneficienze alla necessità di umiliarvi una delle mie commedie soltanto. leopardi, iii-11
sabbia. -per estens. ridurre a una condizione inferiore. segneri, i-89:
sempre esaltata. savonarola, i-56: togli una pittura della tua propria immagine e considera
la sua elezione. -con riferimento a una soggezione amorosa. petrarca, 23-66:
incarnarsi. 6. ridursi a una condizione disonorevole, degradante. foscolo,
sempre più afflitta di vedersi corrisposta con una noncuranza manifesta, benché accompagnata da un
foresto si sentì umiliato per aver procurato una risposta simile. cassola, 2-83:
umiltà e riverenza (un documento, una supplica). f. galiani,
come in ricche e rilucenti spoglie / una madama accoglie / gli omaggi umiliati a sua
oltraggia, che avvilisce, che mette in una condizione d'imbarazzo. leopardi,
tra belle donne, a guisa d'una rosa / tra minor fior. landolfi,
fia detta umilmente. 3. in una bassa condizione sociale. ariosto, 6-68
141: umiltà, dice tullio, è una virtù per la quale l'uomo conosce
quest'anima, le diede fin da piccola una cognizione assai chiara dell'eccellenza e del
le sue piante e i suoi fiori in una luce da catacomba. =
accumulo di liquido sieroso all'interno di una cavità corporea (una malattia, un'
all'interno di una cavità corporea (una malattia, un'alterazione patologica),
tutta la massa umorale del sangue vi sia una discrasia acida o latini, i-775
se non negli animali, ne'quali è una 3. dettato da uno stato
momentaneo e inadequazione d'omori, cioè una concordanzia di sangue, collecostante (un
umori non giovano le medicine bile (una persona). come in uno corpo purificato
montefoschi, 5-102: ho scoperto di essere una donna umorale; nel senso..
terra. 2. linfa di una pianta. giamboni, 7-178: ne'