116: si giunge all'osservatorio per una galleria sotto la neve, tutta infrascata
banti, 10-541: ogni corsia ne ospitava una [suora] in un letto tutto
spesse. 2. contrassegnato da una frasca (l'osteria). sbarbaro
breve tempo. brusoni, 6-242: una sola capelliera infrascata di fiori e di
schietto e nudo, ma infrascato di una liturgia puerile e ridicola. 4.
, infrascatis- simo a dar forma a una villetta che vi ho presa. infrascato2
ramo che ha funzione di sostegno di una pianta rampicante o di una pianticella.
sostegno di una pianta rampicante o di una pianticella. = deverb. da
disus. introduzione di medicamenti liquidi in una cavità del corpo per mezzo di una
una cavità del corpo per mezzo di una siringa o di uno strumento analogo munito
posto sotto alla ferita un tegame o una padelletta, farà diverse iniezioni. a.
di farmaci liquidi mediante l'infissione in una zona del corpo di un ago cavo
corpo di un ago cavo raccordato con una siringa contenente il liquido da iniettare,
la morfina. ne ha sempre avuta una certa quantità, liquida, per le iniezioni
marinetti, 2-iii-256: marinetti date pure una iniezione di guerrismo alla sala colma di
sana [della democrazia] c'è stata una profonda iniezione corruttrice di settarismo settecentesco.
5-52: le faceva anzi piacere che una donna così gaia e esuberante venisse su
loro. per suo marito sarebbe stata una iniezione d'ottirtiismo. 3.
, sotto pressione, nell'interno di una massa muraria o di un terreno da consolidare
non ci si deve avviare (una strada, un cammino).
.. non solamente gli animali d'una medesima spezie fa amici, ma ancor
guerra, a un avversario politico, a una persona dichiaratamente ostile. bibbia
iv-1-540: il piccolo fantasma perverso era una emanazione diretta del mio odio; aveva
per il primo che... intendesse una forza contraria che disgrega e discioglie i
/ s'è la verità ascosa in una favola. -il testo ha inimicizia
. rucellai, 9-79: l'ira è una bestia indomita e superba / inimica di
di soldati nemici (un esercito, una schiera, ecc.). ariosto
vii-92: nella invidia si contien pure una involontaria e però efficacissima lode degli stessi
cadendo un quarto di noci, o rompendo una gatta un catino, si moveranno a
degli studi, ecc.) e attuante una valutazione dei risultati, cioè del profitto
sbarbaro, 5-140: di tanti che in una vita d'insegnamento gli son passati sotto
« letture »... sono una delle migliori forme con cui può attuarsi
dare sarebbe difficile che io incontrassi con una famiglia: amo meglio di provarmi nell'
più diffuse dell'italia, dovrebbe costituire una preparazione generale ai licei, agli istituti
sentite ne'cuori, vengono trasmesse da una generazione all'altra, nel più elementare
non è stato neppur tentato di costruire una concezione che potesse sostituire la religione nell'
quello che mai non fosse stato in una cittade, non saprebbe tenere le vie
: portare a conoscenza un fatto, una notizia, una dottrina; fare un'
conoscenza un fatto, una notizia, una dottrina; fare un'esortazione. -
un'esortazione. - anche: tenere una lezione scolastica. stefano protonotaro o pier
, a coloro che nelle poesie una sola simplicità e purità di stile
insegnante: il complesso dei docenti di una scuola o di una circoscrizione scolastica.
dei docenti di una scuola o di una circoscrizione scolastica. dominici, 1-135:
s'istituiva tra lui e la scolaresca una gara a chi avesse in buzzo più
imperfettamente; portare a conoscenza di qualcuno una verità; trattare un argomento, spiegare
verità; trattare un argomento, spiegare una questione, esporre un metodo perché siano
vicario. saba, 1-29: arrivati ad una certa età, non si può più
sparire. -in relazione con una prop. oggettiva. giustino volgar.
. -intr. in relazione con una prop. interrogativa indiretta. dante
frate puccio come egli diverrà beato faccendo una sua penitenzia. pontano, 172: per
esercitazioni, la teoria e la pratica di una scienza, di una disciplina, di
la pratica di una scienza, di una disciplina, di una lingua, di
scienza, di una disciplina, di una lingua, di un'arte, esponendone
. -intr. in relazione con una prop. subordinata. ristoro, 3-6
filosofo poetante] introduce a parlar seco una divinità e insegnarlo delle filosofie.
, che quattro ginetti di regno da una banda e quattro di spagna dall'altra,
. -intr. in relazione con una prop. finale o consecutiva.
5. indicare dove si trova una persona, segnarla a dito (per
(un oggetto, un luogo, una strada); segnalare; additare,
l'azione, con l'esempio, una disposizione d'animo, un'abitudine,
. -intr. in relazione con una prop. subordinata. giacomo da lentini
mezzo per cui qualcuno venga a conoscere una verità, apprenda determinate nozioni, faccia
verità, apprenda determinate nozioni, faccia una scoperta o un'esperienza, contragga un'abitudine
iv-1-410: i suoi romanzi pieni d'una psicologia complicata, talora acutissima, spesso
impero volevano. -in relazione con una prop. oggettiva. pallavicino, 8-29
gentilezza, non l'affettazione) è una calamita che tira gli occhi alle carte,
sorella. -in relazione con una prop. finale o consecutiva o interrogativa
rettorica èe scienzia di due maniere: una la quale insegna dire, e di questa
', ec., a far una data cosa o a comportarsi in una certa
una data cosa o a comportarsi in una certa maniera; dicesi familiarmente in proposizione
o biasimare, come di poco senno, una persona per qualche suo atto del quale
apprendere, imparare ', * procacciarsi una nozione 'e * insignare ', '
usciamo dei termini dottrinali e insegnativi d'una scienza esatta, siamo fuori del nostro
i deputati allo spurgo prendeano per sé una nota di tutte le robe loro consegnate
173): era in quello castello una giovanaglia da combattere, i quali,
; che espone, sostiene, spiega una dottrina; che pratica l'insegnamento;
narratore non dev'essere a lui che una maschera, come al didascalico la persona di
l'azione, con l'esempio, una disposizione d'animo, un'abitudine,
che propugna un ideale, che difende una causa. s. agostino volgar.
(un mezzo, un fatto, una circostanza). salvini, 30-2-24:
marittimo in base al quale, qualora una nave straniera commetta un'infrazione (esternamente
sport. azione con la quale, in una corsa, uno dei competitori si sforza
basa sullo sforzo collettivo dei componenti di una squadra i quali, uno per uno
quali, uno per uno, imprimono una veloce andatura alla corsa; la disputano
squadre che partono alla stessa distanza l'una dall'altra. e. cecchi,
distese americane, dà sempre il senso d'una fuga e d'un inseguimento nell'enormità
e d'un inseguimento nell'enormità d'una natura misteriosa e minacciosa. 4
: quella che, in relazione con una curva che si immagina percorsa con velocità
più con accanimento, cercando di superare una posizione di svantaggio, e con la
e con la maggior velocità possibile, una persona o un animale o un veicolo
marciare co'feriti in groppa, in una non cosi regorosa ordinanza. g. gozzi
. tarchetti, 6-i-648: trascinato da una forza irresistibile, l'insegue [la
di segugi, dopo aver inseguita invano una lepre, tornano mortificati verso il padrone
di un'aspirazione, alla conoscenza di una verità; vagheggiare. -anche: indagare
pianse / dai superbi disdegni esercitata / d'una diva maggior che l'inseguìa. carducci
'l meriggio tubando / di piacere; una candida coppia s'insegue in amore / spargendo
capo dalla piccola finestra alta i ritornelli d'una canzone libertina e certi larghi schiamazzi di
infami. borgese, 1-197: una donna vestita di rosso traversava la strada
ballerina del teatro alla scala inseguita da una telefonata d'ardore fra quattro zoccolanti zampe
di carrozzella. barilli, 5-8: una petroliera proveniente dal sud, inseguita dal mare
: il lagno dolce d'un violino, una palla che evade inseguita da un grido
de'cacciatori, e all'inseguìta lepre / una lagrima dà. manzoni, pr.
13 (236): la coda d'una serpe che si rimbuca inseguita.
2. sport. corridore che, in una competizione (podistica, ippica, nautica
, che si eleva in mezzo a una pianura, per lo più in zone desertiche
deformazione dei ponti e della chiglia di una nave, costituita da un incurvamento che
, / e la prudenzia insellalu cum una zengna fina / de circum- speczione.
, dare l'insellatura al ponte di una nave. guglielmotti, 905: *
, sf. curvatura del dorso (di una persona o di un animale).
marin. curvatura longitudinale del ponte di una nave che presenta un andamento parabolico con
barzola: due sdruci delle unghie in una spalla. 2. figur.
che ci animi a creder possibile che una stirpe inselvaggita possa dare indietro colle sue
. letter. spingere, nascondere in una selva. -per lo più rifl.:
, inoltrarsi, nascondersi o rifugiarsi in una selva (con riferimento sia a persone
inselva, / ch'ai fin sotto una grotta si nasconde. baldi, 2-1-1:
poi come dentro da la trista selva / una donna gentil m'era apparita / e
. -rifl. andarsi a cacciare in una calca di persone o di cose;
; cadere in un agguato, in una insidia. bronzino, 1-343: ch'
mo'di selva; rendere simile a una selva, infittire. imperiali, 4-20
alberi e di vegetazione; infittirsi come una selva. ariosto, 10-89: intorno
manzini, 13-282: che testa ricciuta: una giungla di riccioli neri: qualcosa di
che s'inselva al di sopra di una fronte immacolata. -sboccare in un
-sboccare in un luogo selvoso (una strada). guerrazzi, 1-733:
.. la guerra mondiale semplicemente come una prova d'inselvatichimento morale dei tempi:
inselvatichisci). tornare allo stato selvatico (una pianta, un terreno, un animale
cavalca, 20-204: un buon uomo aveva una sua possessione bella e fruttifera e per
poco. segneri, ii-283: ad una medesima grazia un cuore fruttifica, un altro
nobili s'inselvatichirono; ciascuno vivendo in una società molto angusta di parenti, si
di eguaglianza; l'avevano mutato in una chiusa macchia tra bruna e giallastra,
o, anche, misero, meschino (una persona, il suo carattere, le
, e questi, insalvatichiti, senza una misericordia al mondo le divorano. segneri,
solitudine. tecchi, 14-93: era una donna conosciuta per la sua rudezza, inselvatichita
. nascosto, rifugiato o smarrito in una selva. -anche: riparato sulle
per quella selva di repente / avvien ch'una gran pioggia ci ricopra. imperiali,
ingombri la strada per cui deve passare una ragazza vestita di nuovo. nieri
di sardigna i mali / fossero in una fossa tutti insembre, / tal era quivi
in relazione con la prep. con forma una locuz. prepositiva che introduce il compì
in relazione con la prep. con forma una locuz. prepositiva che introduce un compì
la stessa cosa, abbiate pazienza? una comare insemenìa, un cartellino sbagliato.
in batteriologia, depositare i germi sopra una coltura adatta al loro sviluppo. =
stessa. parise, 5-302: una specie di pianta completamente diversa..
la quale si provoca la cristallizzazione di una soluzione mediante innescamento con germi o semi
in relazione con la prep. con forma una locuz. prepositiva che introduce un compì
. testi non toscani, 21: una persuna ecclesiastica diligenti, fìdedigna e di
bona conscencia, la quali insèmbula cum una altra persuna eligenda per li efficiali et uni-
donne, trasforma / l'anima di una adamantina tempra, / in lei la
geometra, il gran pergeo: / l'una diritta e l'altra curva feo,
3-306: dove le rive s'insenano in una darsena angusta, sorgevano per un piccol
insenatura, sf. rientranza di una costa; braccio di mare, di
il bel bosco fioriva e fruttificava entro una insenatura ricurva come ippodromo, profonda e
di questa classicità, lascia nauplia come una perla, nella conchiglia della sua insenatura
mare... in quella insenatura aveva una tinta celeste, compatta ed oleosa che
, compatta ed oleosa che pareva indicare una grande profondità. 2. per
v.]: anche il dorso d'una montagna può avere delle insenature più o
iv-1-846: era sul colle, in una breve insenatura solatìa, un campicello di
rigido inverno, nella calda insenatura d'una piazzetta, è un insegnamento di fiducia
o dodici anni per imparare delle coniugazioni o una sintassi? pascoli, i-617: mettendo
così poco caro, che tu ad una femmina iniqua, insensatamente di lei credendo
210): insopportabili gravezze, imposte con una cupidigia e con un'insensatezza del pari
pensano più; e questo procede da una certa grossezza di spiriti ottusi. straparola
voi la prova, la larva d'una prova? un'ombra d'indizio almeno!
avea reso immobile ed insensato più d'una statua. manzoni, pr. sp.
: quando ero come te, ero una specie di creatura insensata che si sbigottiva
terra, con le spalle, appoggiate a una siepe di gelsomini, in un'attitudine
più di tutte le altre; con una gioia che le faceva luccicare gli occhi
anche: assurdo, inspiegabile, casuale (una circostanza). dante, par.
l'obedienza... non è una suggezione stolida o insensata, né la
è un arbitrario giudicio, ma l'una e l'altra sono regolate dalla legge di
insensati e meno iniqui eran, più d'una volta, per la resistenza delle cose
. pallavicino, i-184: mostrò bensì una inalterabilità, che parve stupidità a chi
irragionevole, vano (un sentimento, una speranza, ecc.). matteo
infondato, insostenibile (un giudizio, una dottrina, un'opinione); avventato,
inopportuno, imprudente (un proposito, una risoluzione). boccaccio, viii-1-12:
. dichiaravano insensato il progetto di fare una scappata in città. 9
a cui per giusta punizione si dovrebbe una lunga avversità, se l'eccesso d'
premiato un architetto che vi avesse fatta una fabbrica insensata da svergognare in perpetuo una
una fabbrica insensata da svergognare in perpetuo una nazione intera. delfico, iii-515: se
, ii-7- 192: questa è una lettera insensata scritta alla meglio in una
una lettera insensata scritta alla meglio in una triste ora. d'annunzio, iv-1-220:
gioia, scintillante, multiplo, come una sonagliera d'argento. landolfi, 8-165:
stassi là sodo con la sofferenza d'una statua insensata. lomazzi, 2-109:
. chiari, 1-i-22: sono io forse una merce insensata del vostro negozio, onde
? vasco, 185: la disubbidienza ad una legge fatta involontariamente e senza la menoma
menoma colpa viene ad essere uguale a una operazione machinale come se fatta fosse da
grato odore, siccità nella bocca con una quasi insensa- bile amaritudine. m.
: all'amor della nazione s'adegua talora una insensibile inchinazion d'animo parziale verso una
una insensibile inchinazion d'animo parziale verso una fazione. pallavicino, 1-437: gli
, poca inclinazione (un pendio, una salita, ecc.); che
, 2-754: cassel è città posta in una insensibil collina. parini, i-36:
,... larga solitaria, una salita lenta quasi insensibile. pavese, 5-10
. campailla, 13-23: l'osso, una insensibile sostanza, / candida, solidissima
, 2-164: non ambisco più che una fossa profonda e un po'di requie
. quando è gagliardo, è propriamente una total insensibilità ed immobilità repentina di tutto
voluto togliersi se non per entrare in una oscurità completa, nella insensibilità del cadavere
i pori del cervello, simile ad una polvere misteriosa che esalando per le narici darà
23-17: pensate se, ridottovi a una cruda naturale insensibilità a tutti i piaceri
virtù della quale l'influenza esercitata da una grandezza perturbatrice su una determinata grandezza
influenza esercitata da una grandezza perturbatrice su una determinata grandezza regolata può considerarsi nulla nell'
entrata; valore relativo della variazione di una grandezza regolata, entro i cui limiti un
attaccato, libero in aria, ad una corda, ad ogni minimissimo colpo si muove
sincero e durevole, ma passa dall'una all'altro insensibilmente, senza gradazioni marcate.
il cibo solido e secco, richiedendo una lunga masticazione, ed entrando nello stomaco
si riceveva insensibilmente e digerivasi senza dare una scossa, ed affaticar troppo il tubo
volte in questi studi a fare di me una certa prova e tanto loro mi affezzionai
falso si produsse d'improvviso, con una di quelle terribili perdite per ove le
): insensibilmente vive colui che ni una cosa vuole né di ni una cosa ragionevole
ni una cosa vuole né di ni una cosa ragionevole non piglia diletto ragionevole.
le virtù: quasi anella inseparabili in una catena assai più cara e di maggior pregio
l'ingiustizia suole per l'ordinario avere una compagna quasi inseparabile, ch'è la vendetta
si distinguono ancora in due sorti: una, cioè, d'incorporarli, overo
fortuna intorno alla mia vita, dandomi una cotale apertura... di cuore perch'
. tenca, 1-272: i presagi d'una nuova letteratura, di un'arte nuova
, insito; connaturato, innato (una prerogativa, una caratteristica). sarpi
connaturato, innato (una prerogativa, una caratteristica). sarpi, vi-2-132:
-peculiare, caratteristico, specifico (una proprietà). -nel linguaggio aristotelico:
che inerisce a tutti gli oggetti di una classe e solo a quelli, pur
rientrando nella loro definizione; proprio (una determinazione). crescenzi volgar.,
; portato abitualmente (un distintivo, una decorazione, ecc,). de
soltanto unito con un'altra parola (una particella, un prefisso). buommattei
non ha in sé persone che l'una dall'altra si parta, però che siccome
così le divine persone non si possono l'una dell'altra partire. =
è dato di scorgere altro, che una semplice dipendenza logica, cioè una inseparabilità
che una semplice dipendenza logica, cioè una inseparabilità assoluta fra il soggetto e 11
cecchi, 5-332: nel sistema d'una corrente elettrica s'intende la inseparabilità e
giovanni dalle celle, 4-64: ancora è una disonesta condizione, e contro la substanzia
troverò una più degna; però che questo è contro
diviso; strettamente congiunto; inseparabile (una persona). donato degli
ma foss'io almen, non d'una morte istessa, / d'un medesmo dolore
coperto d'acqua ed uno uomo ed una femmina essere scampati da tante migliaia ed
ha insito quello occulto seme che porge una certa forza e proprietà del suo principio
elemento in un altro in funzione di una reciproca integrazione o complementarità; incastro
sposta parole e pezzi di frase da una riga all'altra con inserimenti e rimandi.
. 2. tecn. allacciamento di una canalizzazione (un tubo, una linea
di una canalizzazione (un tubo, una linea elettrica, ecc.) in un'
maggiore importanza. 3. adattamento di una persona in un ambiente nuovo, in
elemento in un altro in funzione di una reciproca integrazione o complementarità; incastrare,
che fanno tre ferite, perché in una mazza inseriscono tre punte di bacchette con
così d'un colpo tirano tre botte in una lanciata. soderini, iv-393: s'
la cui spina era subito inserita in una presa lì dietro. -con significato
manca v'inserisca. moravia, xiii-73: una volta di più ammirò la delicatezza estrema
quel male. 4. porre una cosa in mezzo ad altre; comprendere.
dante '(1891), e una veduta ne ha inserita assai bella nel
sua macerazione. -posizione assunta da una distesa di biade ripiegate o abbattute al
differenti gli uni su gli altri, in una direzione parallela o alquanto inclinati all'orizzonte
di sotto. cattaneo, vi-1-5: in una catena di monticelli 20 miglia al mezzodì
letto di cava: superficie inferiore di una cava inutilizzabile per l'esaurimento del materiale
per agevolare la fusione e anche da una parte del metallo da fondere. -letto
la quale si purgano successivamente, ad una ad una, tutte le altre.
si purgano successivamente, ad una ad una, tutte le altre. 21
]: 'letto', quella parte di una sega meccanica su cui scorre il carro.
di travi per reggere lo scafo di una nave durante la costruzione e per farla
si mettono le taglie... dall'una e l'altra banda ne i vasi
come il presente essempio del letto di una galea dimostra. idem, 1-87:
superiori dei madieri spianate al mezzo per una larghezza eguale a quella del paramezzale per
napoletani al fondo della camera della morte avente una tale disposizione da esser sollevato, lasciando
rapidamente; lasciarlo dopo il riposo o una malattia. angiolieri, xxv-11-390: quando
(35): è accaduto più d'una volta a personaggi di ben più alto
. bisaccioni, 1-101: il sostenere una bocca d'una contrada è un dar
, 1-101: il sostenere una bocca d'una contrada è un dar tempo al tedio
non sei mai andato a letto, nemmeno una volta, con tua moglie?
arbasino, 212: io non voglio una donna soltanto da letto; né una
una donna soltanto da letto; né una soltanto splendida. -essere, trovarsi
parecchi dì nel letto, dicendo che una gran serpe, apparita nella sua camera
usata voce, sogliono gli scrittori in una certa maniera scusarsene con alcuni rimedi e
-lasciare il letto: rimettersi da una malattia. pirandello, 8-486: l'
suo letto. -portare a letto una donna: possederla. -rifare il letto
letto: costringere o essere costretto a una lunga degenza per grave infermità. bicchierai
meno a lungo, in degenza per una malattia. brusoni, 6-142: ancora
guarda il letto da molti giorni per una certa piaghetta alla gamba. tommaseo [
, 1-177: monna bartolomea da siena era una donna, un tempo fa, che
si leva colle pulci: chi frequenta una cattiva compagnia, prende brutte abitudini.
sopra 'l quale altro non era che una pelle vellutata. chiabrera, 1-ii-14: sulla
-letticino. masuccio, 216: una fida fante... un letticino con
egli erano, in uno letticciuolo che avea una coltri- cetta cattiva. s. bernardino
su un letticciuolo contro il muro di una piccola camera come la sua.
lago di sudore e di piacere come in una blanda broda. pavese, 1-118:
o della stampa (un vocabolo, una frase); appreso e interpretato mediante
mediante la lettura (un concetto, una nozione, un fatto).
il 'leggere'tullio altro non era che una dichiarazione, come allora costumavasi, del bel
: toi uno quarto de garofali e una onza de bon zenzevro e toi una onza
e una onza de bon zenzevro e toi una onza de cinamo leto e toi arquanto
qui poi sarebbe il luogo da rispondere a una delicata domanda che poche lettrici ma molti
, / e se parrà nel letto una ghiandaia. cellini, 2-71 (425)
nei giornali, per un lettore o una lettrice; e gli capitò una certa
lettore o una lettrice; e gli capitò una certa signorinetta tutta fremente in una perpetua
capitò una certa signorinetta tutta fremente in una perpetua irrequietezza di perplessità. cicognani,
teneva in torino è divenuto al presente una povera scuola, per... essersi
che, nelle università moderne, insegna una lingua straniera (per lo più la propria
dell'ufficio ecclesiastico di compiere, durante una celebrazione liturgica, determinate letture pubbliche (
era riservato esclusivamente ai chierici, costituendo una delle tappe che si dovevano percorrere per
diritto il nome di vero poeta. una lite ridicola insorta in certo capitolo di canonici
5-57: su un lettùccio dell'infermeria è una donna di aspetto ancor giovane, benché
tuccio di fiondi di palma le fece da una parte e sopra quello le disse si
gli si dia [al cane] una coperta pesante ripiegata semplicemente. 2
adatta ad accogliere più persone sedute o una persona distesa; divano, sofà,
al malmantile, 1-159: lettùccio intendiamo una gran cassa, la quale per di
, la quale per di dietro ha una spalliera, e dalle testate i bracciuoli,
forme del pane fresco appena impastato come una teoria di mammelle tagliate a molte sante martiri
alternare letto e tettuccio: per indicare una persona malata che trascorre le giornate alternamente
o sulla poltrona: stentare a rimettersi da una lunga malattia; trovarsi in precarie condizioni
s'io non m'inganno, d'una gustosa e curiosa lettura. 3
un autore determinato, non disgiunta da una certa disposizione ad assimilarne i caratteri e
-libro di lettura: quello adottato in una scuola come testo per esercitare gli allievi
leggere o come testo, relativo a una determinata materia, da leggere e commentare
. salvini, 10-3-196: leggendo uno una lunga lettura, e alla fine del
leggere ad alta voce in modo che una o più altre persone possano udire e
due cose potrebbero trarmi d'impaccio; una è una serie di cinque letture ch'io
potrebbero trarmi d'impaccio; una è una serie di cinque letture ch'io intendo
allighieri e prima delle letture officiali, una tal disamina, che li raffronti tra loro
2 di giugno del * 29, una delle domenicali letture ariostesche,...
di farlo condur qua in como ad una lettura d'umanità, e avevo concluso
io ho fatto proporre il barga per una lettura qui in venezia con 200
, 235: crescer più d'una cattedra o lettura / anco gli piacque
in ogni collegio, in ogni accademia una lettura di quella teologia prima, che
. 9. disus. interpretazione di una parola controversa (dal punto di vista
tolomei, 2-104: però si farà una opera de annotazione della diversità de'testi
, v-6-55: [si trattava] di una di quelle che allora battezzavamo « scomposizioni
, due successive votazioni favorevoli, a una determinata distanza di tempo l'una dall'
a una determinata distanza di tempo l'una dall'altra, da parte di un
'lettura', presso degli stampatori dicesi d'una sorta di carattere per la stampa che da
fonet. modo di articolare i suoni in una determinata lingua; pronuncia. 16
: annullamento di un dato elaborato da una macchina elettronica dopo la lettura automatica del
di misura: individuazione del valore di una grandezza fisica indicato da una strumento apposito
valore di una grandezza fisica indicato da una strumento apposito. 22. tecnol.
24. locuz. -avere, ottenere una o più letture: negli studi e
antiche, ricevere l'incarico di insegnare una o più materie. sanudo, iii-95
sanudo, iii-95: questo doctor zerca aver una lectura a padoa. giovio, i-85
sarebbe stato difficile l'ottenere in padova una lettura. carducci, iii-6-314: l'
università antichi, incaricarlo dell'insegnamento di una o più materie. lettere e istruzioni
fatto pensiero questi officiali dello studio darli una lettura per a pisa. castiglione,
di padoa avesse deliberato dargli di quelle una lettura, non volse mai. redi,
invita a sottoscriverlo. -dare una lettura a un libro, a uno scritto
, se mai averà ozio di dargli una lettura. buonarroti il giovane, 9-282
. buonarroti il giovane, 9-282: una lettura darò volentieri / alle inscrizion di
gli atomi, al quale diedi subito una lettura con impazienza. -essere in
trova sottoposto al giudizio dei lettori di una casa editrice. -intendere, comprendere a
allegri, 5-16: il perchè, datogli una letturina a corpo voto e ad animo
69: lo zàppoli era apparso accanto a una bellissima donna, tutta nera in severo
nose essulcerazioni della pelle descrive celso una certa passione che si appella vitiligine
appartenente alla lebbra squamosa. è una macchia pe netrante fino alla
. bocchelli, 5-7: la leucemia è una delle malattie più ribelli, di quelle
di quarzo, calcedonio e feldspati (una roccia). = deriv.
: nome col quale plinio sembra aver indicato una varietà di crisolito, ossia la silice
un capolino, le antere distinte, ed una noce ricoperta dalle squame dello strobilo.
. derivato incolore che si ottiene da una sostanza colorante per riduzione.
, 8-294: porta due notabili cure d'una dama leucoflemmatica e d'un cappuccino ascitico
nasce questo tumore nel ventre inferiore dopo una mala temperatura, over scirrosità del fegato
adoperano per indicare l'enfisema, ovvero una sorta d'idropisia diversa dall'anassarca, perciocché
la proprietà di stimolare l'organismo a una maggiore produzione di globuli bianchi (un
un sol gener de'leucoi, / benché una prenotata col suo nome / tenga fior
o capitato. i semi sono in una serie e schiacciati. tra esse la più
solfato di zinco, la leucite, una varietà di topazio, ecc.
macchia biancastra che compare in seguito a una ferita o a un'ulcerazione della cornea
cornea mediante cheratoplastica o nell'asportazione di una parte dell'iride (iridectomia).
si forma nella cornea, cagionata da una linfa viscosa trattenuta in questa membrana o
viscosa trattenuta in questa membrana o da una cicatrice rimasta per una piaga, da un'
membrana o da una cicatrice rimasta per una piaga, da un'ulcera, da
piaga, da un'ulcera, da una pustula, come spesso succede nel vaiuolo.
mentre il leucoma altro non è che una vera dura e callosa cicatrice della cornea,
che succede ad ima piaga o ad una ulterazione della cornea. = voce
funghi della famiglia tricolomatacee, che secernono una sostanza tossica; comuni nei pascoli montani
dei polli. 4. tendenza a una colorazione molto chiara propria degli organismi e
dai globuli bianchi, cioè nel provocare una leucocitosi mediante bagni freddi, siero fisiologico
piuttosto lucidi, che trovansi disseminati in una pasta d'ossidiana periata a tokai in
uomo libero 'in quanto appartenente a una gens-, cfr. ted. lente 4
principalmente per sollevare pesi o per vincere una resistenza. -leva di primo genere: quella
, e con uno coltello, quasi come una lieva levatolo suso, vide il
più saldamente è la forza d'una lieva fatta da una ruota che far non
forza d'una lieva fatta da una ruota che far non potrebbeno cento
accelerò la corsa come nell'ardore d'una gara mortale, sentì pulsare nel suo proprio
cancello degli ascensori... fermatici a una porta di ferro e toccata una leva
a una porta di ferro e toccata una leva, il massiccio battente scivolò sulle
il mondo, la piccola stortura / d'una leva che arresta / l'ordegno universale
, qual lampo che dirami / nel sereno una ruga e l'urto delle / leve
, di patimenti che può fare d'una prima vittoria una leva potente a suscitare
che può fare d'una prima vittoria una leva potente a suscitare l'intera penisola
ha sempre dinanzi come ossessioni, da una parte la burocrazia dell'organizzazione tedesca e
le leve di comando in mano a una banda di funzionari. -leva del
-in odontoiatria, strumento metallico con una punta corta e angolata, usato per l'
, che si dice ribattitoia, facend'una lieva incrociata con un fanello e cardello
che si alza e si abbassa mediante una cordicella manovrata dall'uomo e che costringe
uno strumento in un determinato punto di una chiusura o di ciò che si vuole
-figur. sollevarlo da un ufficio, da una carica. a. cattaneo,
. cattaneo, i-246: era già preparata una macchina per dar la leva a nerone
faceva leva contro il tempo, come una statua. -fare leva su qualcuno o
sacre. bernari, 6-93: ci sarà una giuria popolare. su di lei bisogna
largo, [il cuneo] fa una ferita e sguarcio grande, perchiocchè mette
v.]: 4 mettere a leva una starna ', dicesi del'eccitare i
, costituire, rafforzare un esercito o una forza armata in genere (flotta, ecc
.), per lo più per una determinata guerra, spedizione o operazione militare
leve si facciano di sole reclute, raccolte una per una, o se si stipuli
di sole reclute, raccolte una per una, o se si stipuli contratto con privati
. ritornò in austria, dove comandò una leva del popolo in massa. cattaneo
) che sono stati reclutati per costituire una nuova forza armata. -in partic.
corpo di veterani esperimentati, che da una leva di venturieri novelli. papi,
operazioni che il consiglio compie articolandosi in una o più commissioni mobili di leva)
breve. qualcuno l'aveva assomigliata a una visita di leva. era il tempo
gravante su ogni giovane che ha raggiunto una certa età (18 anni) di
, per ogni giovane che abbia raggiunto una certa età (20 anni),
sia i richiamati) specificamente compiuta per una guerra, una spedizione militare, ecc
) specificamente compiuta per una guerra, una spedizione militare, ecc.; mobilitazione
che cosa sono otto o diecimila uomini? una leva straordinaria ne dà centomila. di
, xi-368: i soldati della leva hanno una ferma, secondo la nostra legge,
la domenica si ballava, c'era una nuova leva di ragazze; come se io
., venne, per postumi, di una malattia qualunque, riformato. slataper,
papi, 1-6-21: aveva fatto decretare una leva di ottantamila coscritti per servigio di
a polvere che, assieme ad una apposita bandiera issata a riva,
partenza d'un bastimento o di una squadra. dizionario di marina, 395:
proiettile, tirato mentre si alza una bandiera speciale o un fiocco; segnale di
quote, di questa libertà ne facevano una specie di giuoco mercantile, nissuna
io sono il bel pazzo a non fare una leva eius, denari e veste.
lo più apprendista, che, presso una macchina ancora sprovvista dell'apposito congegno meccanico
, 3-71: a punto era intorno a una pernice, quando madonna timandra giunse,
serra '. quando vogliamo intendere che una gran quantità di popolo, adunata in
medio, caratterizzata da manufatti che alternano una particolare lavorazione della pietra a schegge
per bene impastonare, era salita sopra una panca. -figur. causa occulta
in tutte le sue prosperità e cose dubie una fidele socia e compagna. sbarbaro
bende d'oro; e al vento una spada e uno nobile elmo per suo levamento
in questo luogo trovarono la calle partendo una linea da levante che passassi sopra ierusalem per
: giace dunque la italia, come una foglia quasi di quercia, tra il levante
dee., 3-8 (344): una polvere di maravigliosa virtù...
contre gl'incanti e le malie, una gioia fra queste [fra le iaspidi
la butterfly con l'artista tamaki miura, una vera figlia del sole di levante.
velato, nebuloso, quasi latteo. una calura umida e immobile occupava l'aria
, si dipinse un viso che pareva una mascara modanese. mauro, i-96
casa da eutropio, farsi rossa come una pezzetta di levante e con un'allegrezza
errico, i-142: gli occhi azzurri una [ninfa] tien, ma pura luce
[s. v.]: * una tazza di levante '. caffè.
: l'officina arcana / era in una caverna del dirupo, / dietro il porto
: sebbene fossero appena le cinque di una giornata lunghissima, la camera rivolta verso
chi ha le gambe torte: 'una a levante e l'altra a ponente '
il levante da ponente: trovarsi in una condizione di assoluta incompatibilità. rinaldo
m. cecchi, 1-i-380: questa è una stiava levantina che si litiga, e
flessuosa, molle. saba, 121: una donna! e a scordarla ancor m'
solamente due specie, delle quali l'una è la levantina e l'altra calabrese
un'ametista,... e sembri una regina / che una smarrita nave levantina
. e sembri una regina / che una smarrita nave levantina / abbia portato alle
ch'aveva o un veloce corsiere o una gamba levantina per sottrarsi dal rigore delle
senesi per * levantino 'intendono anche una persona che facilmente si leva ed ira,
la pantera, / ched usa in una parte / che levantisce sole: /
operaio incaricato di togliere, valendosi di una canna di ferro, una certa quantità
valendosi di una canna di ferro, una certa quantità di vetro fuso (detta
blocchi o pani di metallo destinati a una successiva fusione. = comp.
in modo che non possa calcitrare durante una medicazione o un intervento chirurgico eseguiti sultanimale
canti, 2-11: nel suo palazzo edificò una torre, / che, d'alte
non a strascicarlo ma a sollevarlo tirano una corda attaccata al peso e fatta passar
attaccata al peso e fatta passar per una carrucola sospesa in alto. arici, iii-170
levano alla messa. -sollevare da una parte; porre in pendenza. sacchetti
l'alto. castiglione, 155: una donna tanto della robba si leva, che
: alzare più o meno leggermente (una parte del corpo). ritmo di
guicciardini, v-234: fu ferito in una coscia, d'uno scoppio, pietro
, menò seco la sua bella donna a una delle finestre ad udire. gemelli careri
levarsi ogni giorno all'alba e di fare una lunga passeggiata per i campi. saba
. -fare alzare da letto dopo una malattia; risanare (un infermo)
gli apostoli, fu levato; e una nebula preselo ed espor- tollo dagli occhi
particella pronom. alzarsi, sollevarsi (una porta, una saracinesca, un sipario)
alzarsi, sollevarsi (una porta, una saracinesca, un sipario). dante
particella pronom. alzarsi, sollevarsi (una porta, una saracinesca, un sipario)
alzarsi, sollevarsi (una porta, una saracinesca, un sipario). leggenda
, 28-104: un ch'avea l'una e l'altra man mozza, / levando
con tutto il senso di sprezzo che una persona savia e attiva ha per i
volgar., 495: entrò una notte ne la camera del santo per ucciderlo
la mano. 5. issare (una bandiera, un vessillo, un'insegna,
3-200: il primo popolo che leverà una bandiera di libertà, trarrà nell'arena popoli
(fenomeni naturali); muovere (una brezza, un venticello). ariosto
ghiaccio / ho di gravi pensier tal una nebbia / qual si leva talor di
faceano salire fuori di quel pantanoso fondo una nebbia, non molto dissimile da quella
stagnanti. -formarsi nel cielo (una nuvola). s. bonaventura volgar
ogni anno levarsi intorno al predetto monte una nuvola, della quale usciva una gragnuola
monte una nuvola, della quale usciva una gragnuola forte e aspra per modo che guastava
levò innanzi un'aquila, che, presa una serpe col becco, la tirò in
superbia, farsi arrogante; volgersi verso una meta ambiziosa; contemplare le supreme verità
vidi dinanzi a me il ritratto di una donna di circa trentacinque anni. carducci
e levarsi; / del cor de l'una de le luci nove / si mosse
, e si creda che io le racconti una fiaba. buonafede, 3-136: i
a tirarsi i capelli, a rispondere con una ceffata, a difendersi da un bel
sì che alla veletta / starvi in cima una guardia avea costume. montecuccoli, i-396
11. figur. suscitare (una lite, una discordia, un tumulto
. figur. suscitare (una lite, una discordia, un tumulto); provocare
tumulto); provocare (un'offesa, una persecuzione); muovere guerra; causare
con la particella pronom. scoppiare (una guerra, un tumulto, ecc.)
. berni, 20-60 (ii-160): una guerra addosso se gli leva, /
antichi maestri, e di levare nel mondo una più gran vampa di ammirazione del proprio
). compagni, 3-10: levarono una falsa voce, dicendo che messer corso
, 123-9: ché pezz'ha ch'una truffola levaste / sopra 'l valletto che
popolo che si era veduta in mare una grande armata di castigliani. mazzini, 39-
insurrezione ed alla vittoria, hanno levata una voce: italiani, astenetevi dai prodotti
grece e nelle latine mirabile che si levò una fama che l'anima di socrate gli
rivolgere (il discorso); indirizzare (una lode); muovere (lagnanze,
lei, la perfidissima, leva al cielo una preghiera puerile. -formulare, coniare
promuovere a un'alta dignità (o a una condizione sociale o spirituale superiore);
di somma perfezione o al possesso di una gioiosa e serena esaltazione e di un
ha vedute / le vite spirituali ad una ad una, / supplica a te,
/ le vite spirituali ad una ad una, / supplica a te, per grazia
.. mi fece favore di domandarmene una copia e la leva, e se v
portarla a destinazione o per servirsene (una merce). -anche: esportare, importare
perché, quando si manda a comprare una cosa alla bottega, si dice:
e trasportare su un veicolo o su una nave. -anche: avere una determinata
su una nave. -anche: avere una determinata portata, stazza, tonnellaggio (
, stazza, tonnellaggio (un carro, una stadera, una nave).
(un carro, una stadera, una nave). sassetti, 423:
1-49: mi puosi a camino sopra d'una nave che andava in cipri per levar
guarini, 1-209: se per suo mezzo una di quelle barche... avesse
si può comprendere quanto gran carico leva una nave anco mediocre. guglielmotti, 480
gozzi, 1-79: al suono d'una marcia giungeva il re di coppe,.
: glisomiro, che s'era travestito in una maniera da non essere conosciuto, andò
1-ii-7: il famigerato generale magnan fece una punta in forze in ferrara..
osservazione, la configurazione topografica di una località; tracciarne la pianta. c
commesso ch'io vi faccia intender che leviate una pianta di fiorenza in prospettiva, alla
, l'estratto di un conto, una dichiarazione, un certificato); farla
(un profitto); prelevare (una somma). cronichetta pisana, v-406-19
faccia. goldoni, iii-922: fatta una segreta vendita, de'capitali migliori,
privilegio che il loro doge possa levar una berretta ducale, o la medesima, o
32. ant. contrarre (una malattia). a. f.
io n'ho levato... una buona febbre quartana. 33. figur
. figur. ricavare (un concetto, una sentenza, un'ispirazione); copiare
-riuscire a ottenere, a strappare (una notizia, una dichiarazione); estorcere
, a strappare (una notizia, una dichiarazione); estorcere. forteguerri,
scegliere, decidere (in relazione con una prop. subordinata). tarchetti,
vane. buti, 2-599: fa una similitudine,... come rimane ai
martello, 408: levossi dalla manica una cartuccia ov'era stampata un'orazioncina per
lasciato scorgere all'ingresso del cimitero dare una mano a levar di spalla un feretro
io me ne uscia, / vidi una fanciulletta inginocchiata / nel fango della via.
re aveva posto sopra la porta principale una aquila d'oro. e per tanto confortavano
alemagna levar via in poco d'ora una inferriata d'una finestra, che non farebbon
in poco d'ora una inferriata d'una finestra, che non farebbon parecchi uomini
madri, che non solamente non serrano una tal porta, ma la levano affatto da'
bianco tagliato in fette di grossezza d'una costa di coltello e levisene la crosta e
. nelli, ii-463: vi ho preparato una saponatina... da levarvi..
autunno si levan le foglie / l'una appresso de l'altra, fin che 'l
un'affezione cordiale, e perché a una gente mal'educata e ignorante dispiacciono,
vero depressi. tassoni, 6-17: con una mazzaranga ch'avea in mano, /
le spalle e darla in deposito a una banca d'usura col pegno.
lunga, e uno scudo, ed una celata, arme di sarpedone, che
il colletto, come se dovesse fare una delle solite faccende. manzoni, pr
p. del rosso, 162: in una certa deliberazione del senato, recitandosi emblema
16-v-29: la 4 tassia 'è una spezie di erba che da'greci e da'
levarle via. -troncare, elidere (una lettera, una sillaba). stigliari
-troncare, elidere (una lettera, una sillaba). stigliari, 71:
vangel. -detrarre (una quantità da un'altra); togliere
da un'altra); togliere (una parte da un tutto); sottrarre,
radicale m'han detto che mi pagheranno una lira la pagina ed è molto;
le sei prime del terzo valgono per una) di questi libri, il proemio e
, prende nel detto numero per fine una di queste tre vocali che seguono,
del crepuscolo, malinconica e temibile come una pioggerella che levasse gli splendori dipinti,
poco sbiancasse tutto l'apparecchio scenico in una intririzzita sfilata di legni. 44.
44. sopprimere, abolire; sospendere (una celebrazione, un rito, uno spettacolo
due cannoni, per levare i fianchi di una nuova fortificazione. vita di francesco ruspoli
, un incarico); troncare (una lite, una questione); far cadere
); troncare (una lite, una questione); far cadere (un
-intr. (in relazione con una prop. subordinata). impedire,
47. togliere a qualcuno o a qualcosa una qualità (sia buona sia cattiva)
qualità (sia buona sia cattiva), una condizione caratteristica, una prerogativa (e
cattiva), una condizione caratteristica, una prerogativa (e anche un difetto,
mano di potenti,... lievano una qualità di autorità dagli animi inquieti della
cagione d'infinite dissensioni e scandali in una repubblica. bandello, 1-2 (i-43)
; privarlo di un vantaggio, di una difesa, di una salvaguardia. panigarola
vantaggio, di una difesa, di una salvaguardia. panigarola, 2-307: perché
? 49. togliere a qualcuno una carica, una dignità, un privilegio
49. togliere a qualcuno una carica, una dignità, un privilegio. - anche
nome vi leverà ogni scrupolo d'intavolare una corrispondenza con una donna. d'este
ogni scrupolo d'intavolare una corrispondenza con una donna. d'este, 56: prima
noi. 51. abolire (una legge, un decreto, un divieto)
un divieto); far cessare (una consuetudine); dispensare da un impedimento
giuridico; abrogare (un privilegio, una condanna, un tributo); sopprimere
esercizio di determinati diritti; negare (una ricompensa). compagni, 3-28:
piace. davila, 401: in una lunga scrittura, con voti uniformi dichiararono che
un poveruomo? quando mi fosse toccata una schiopettata nella schiena, dio liberi!
, 5-86: un pugno in testa e una parola del massaro non me li levava
dosso. 53. calmare completamente una sofferenza fisica o morale; liberarsene,
7-75: tu m'hai levato dal quore una trave, / che proprio me tenea
a poco a poco, e ho levata una febbre affatto; l'altra mi pare
egli mi pare che mi sia levata una pietra dal petto, dappoiché s'è partito
mani. montano, 1-268: dopo una giornata spesa a lottare contro difficoltà o
fino a quel punto dilegua tutta in una volta, e sull'istante si levano da
gli affanni. -fare rimarginare (una piaga); fare scomparire (lentiggini
, un vizio); riparare (una colpa); correggere (un errore
rimuovere (un ostacolo); superare (una difficoltà). dante, conv
esercito); battere in ritirata; abbandonare una posizione strategica; partire da un alloggiamento
; partire da un alloggiamento, da una base di operazioni. cronichetta lucchese,
levata: ben saranno meno due navi e una galea, che è direnata, secondo
6-119: il cadavere fu riposto in una cassa, aspettandosi che si venisse a
il cadavere. 57. ottenere che una persona si separi e si allontani da
rimuovere da un incarico, privare di una dignità (e anche del potere o
di stima, mentre fu promosso a una maggior dignità. pananti, ii-213: la
o intende impegnarsi; dissuadere dal compiere una data azione, dal comportarsi in un
ha sei quistioni, ed era in una data / da capitarvi male. baldi,
pronom. desistere, cessare dal compiere una determinata azione o dal proseguire un'impresa
.. come io fui levato d'una vana fantasia da certe donne. idem
cravaliz [gòmara], ii-124: levava una grandissima presa de uomini e pecore e
parto. machiavelli, i-viii-n: è una donna pazza e obliàca e non è
non è sufficiente a levare il fanciullo d'una che non abbi mai partorito. bandello
paura del mio arco... una bianca colomba levai, e poi fra'giovani
di campocarrino che ogni tanto gli levavano una lepre. -intr. per lo più
girifalco e un moscardo e un rigogolo e una grue che di sopra alla riviera del
boccamazza, i-1-430: se è visto battere una machia con el bastone e non se
el brachieri ha da battere più de una volta la machia con el bastone dove
mi si levò in lontananza di pochi passi una beccaccia. pananti, ii-60: se
/ in pietra alpestra e dura / una viva figura, / che là più cresce
, scolpiscono e fanno apparir nel marmo una forma o figura d'uomo, la quale
tancore e simili cose. -levare una nave d'ormeggio: staccare le catene
: voce di comando usata per ordinare una manovra di allentamento. d'annunzio,
pitt. reggersi su un piede solo (una figura). - per lo più
i pittori chiamano propriamente un levare quando una figura ritta, aggravandosi sopra un sol
bibbia volgar., ix-78: disseli etiam una... parabola: il regno
di un fine. -anche: intraprendere una missione, affrontare un cimento.
fatto un appello alla nazione, avesse diffusa una gioventù bollente sulle terre vicine, sui
vi-18: il genio si leva da una massa. 76. sorgere, innalzarsi
monte kvaratch, le rovine robuste d'una dttà operaia romana si levano in mezzo
. petrarca, 190- 4: una candida cerva sopra l'erba / verde m'
che brullo me ne venni / in una penna, / lasciai il calamaio e la
sentivo, leva leva, diventare come una statua di pietra. -leva su:
n. 19. -levare di casa una fanciulla: v. casa, n.
e sta ben morto, perché era una mala bestia. -levare i grilli
ceppo, e avea fatto del naso una tromba. -levare il grifo: v
quasi ne l'ora de la nona, una forte imagi- nazione in me, che
n. 5. -levarsi d'attorno una persona, una preoccupazione: v.
. -levarsi d'attorno una persona, una preoccupazione: v. attorno, n
, perché in mole alquanto considerabile ricrescesse una di quelle gallozzole che levava qua e
, 1-201: 'levar di sotto una cosa a uno', è il far
scudi: v. scudo. -levare una curiosità: v. curiosità, n.
levarne, levarsene del pari: conchiudere una partita di gioco senza né vinti né
nelle prigioni. perché quando uno comincia una volta a finire in prigione, non
0 a qualcosa: trovarsi di fronte a una persona irreprensibile o a un'opera perfetta
arrotolato il nastro di carta prodotto da una macchina continua; levatore.
invar. disus. attrezzo costituito da una specie di cucchiaio fornito di manico,
o strumento d'acciaio, alquanto ricurvo in una estremità, il quale è fornito di
, per potere la seguente mattina fare una buona levata. sercambi, 1-ii-516: dapoi
che sonasse la levata de'padri, una lunga e terribile disciplina. -atto
chi si alza dalla mensa al termine di una refezione). iacopone, 13-13
, 6-75: * comos 'propio è una levata da cena, una sortita in
propio è una levata da cena, una sortita in pubblico dalla mensa. stuparich,
alza le prime volte da letto dopo una malattia. — levata precoce: metodo
annunzio, iv-1-418: ella era distesa in una poltrona, tenendo le mani bianche posate
: riputare a gran vergogna, per una sola levata di cappello non fatta a
finì in prosa liscia liscia, con una bell'aurora ed una splendida levata di
liscia liscia, con una bell'aurora ed una splendida levata di sole come tutte le
. ho ammirato un'aurora stupenda e una più stupenda levata di sole su la
grande pianura lombarda, sfiorata tutta da una leggerissima nebbia argentata che contrastava coi colori
il campo, nel dare principio a una marcia o nell'abbandonare un assedio.
caricare, / e fe'di campo una bella levata. gir. priuli, iv-
cavalle. bisaccioni, 2-4: s'instituisca una dieta e adunanza delle camere, accioché
. boterò, 6-55: si intendeva di una levata di ottomila svizzeri, a spese
sarpi, vi-1-158: sollicitò ancora il senato una levata di mille ottocento grisoni. g
impossibile ch'elle cappiano in corpo a una nave. legge generale del sale,
monopolii del governo levano dai magazzini in una volta per fornirne la loro bottega.
2-57: s'istituì allora a como una corte per giudicarli: e comunque l'avvocato
si avvicinano. * m'ha fatto una levata, una certa levata, che m'
* m'ha fatto una levata, una certa levata, che m'è dispiaciuta'
: né la madre né leontina aspettavano una levata simile. crusca [s. v
il fugone e andò cadere nelle braccia di una guardia in alta uniforme, e tutta
immediatamente l'ordine per la levata d'una gran somma di danaro.
: verso il diserto... è una levata overo supercilio tutta di sabbia,
freddo [il vetro], levavi su una mezza levata di vetro bianco sanza manganese
su la canna questo vetro, fare una picciola levata, e cavarla fuori e
dalla caldaia di cottura e, mediante una pompa e un tubo e congegni adatti
cavallo nell'atto di sollevarsi fino a una posizione corrispondente a un angolo di 450
d'ogn'altra cosa in atto d'una semplice levata. tommaseo [s
porti via danaro non poco. 'una tassa forte è una levata di sangue
non poco. 'una tassa forte è una levata di sangue. domani c'è
vestito di moda alla moglie: ecco una levata di sangue '. ferd. martini
colpo di fucile: hanno bisogno di una levata di sangue. 21.
teatr. levata di piazza: partenza di una compagnia da una città, terminate le
piazza: partenza di una compagnia da una città, terminate le rappresentazioni. -anticipo
levata): prelievo, riscossione di una tale somma. carducci, ii-20-235
caro zanichelli, ho pensato di fare una sola levata, e per ciò ti mando
conto acceso ai soci responsabili illimitatamente in una società commerciale, deputato a rilevare i
il signor malatesta in persona... una mattina a levata di sole in su'
le due prese,... scoprii una vela lontana più di venti miglia.
ha expe- dito in allemania per fare una levata di lanzichenecchi più grande che far
sei [padri gesuiti]. -fare una levata di spada: aggredire, assalire.
dilettandosi de la baia, volse destramente fare una levata di spada e rovesciare per le
a praticare il mondo. -fare una levata a qualcuno: rivolgergli rimproveri,
che io lo voglio castigare. -fare una levata di cappello a qualcuno: salutarlo
così a un dipresso, gli fece una gran levata di cappello, e lo
. avevano prima congiurato, poi fatta una levata d'insegne contro l'autorità reale.
di scomodo. cantoni, 479: dopo una gran leva- taccia avanti giorno, andammo
. de amicis, xiii-220: fare una 'levataccia ', per esempio, non
. 3. locuz. -fare una levataccia: alzarsi di buon mattino,
dispetto, si dice che l'ha fatto una levataccia'. cicognani, 1-16: non
non aveva mai fatto in vita sua una levataccia come quella; ma i cavallai gli
. pratolini, 1-82: ho fatto una levataccia apposta per poterti salutare.
capo de l'uomo dee sempre stare una piuma, per potersi far levativo nelle bisogne
, 2-89: s'egli aveva a leggere una lettera o altre cose minute, gli
da terra, portato verso l'alto (una persona). m. palmieri
. de pisis, 27: ombra d'una mano / levata a benedire.
inalberato, spiegato (un vessillo, una bandiera, un'insegna). - anche
, / uscir da quei levati occhi una stella, / e da i labbri,
-figur. indirizzato, rivolto, dedito (una persona, 1'animo, la mente
o dopo il riposo, oppure dopo una malattia. -anche: che rimane in
al bosco / a lavare il bucato a una fontana. a. cocchi, 4-1-97
: io crederei che andasse immediatamente principiata una tal cura con prendere la mattina,
orizzonte; spuntato (un astro, una stella, un pianeta). anonimo
11. figur. divulgato, diffuso (una notizia, una diceria).
divulgato, diffuso (una notizia, una diceria). sanudo, xx-308:
. sanudo, xx-308: fo divulgato una zanza in rialto senza auctor, che
... tamen questo aviso fo una zanza levata, et in colegio non
della levata topografica o delle triangolazioni (una carta geografica o topografica). cattaneo
tutto, indistintamente, viene colpito da una tassa, levata a discrezione del funzionario.
decaduto, abrogato (un privilegio, una carica, una dignità); abolito,
(un privilegio, una carica, una dignità); abolito, soppresso (
dignità); abolito, soppresso (una consuetudine, una festa); sospeso
abolito, soppresso (una consuetudine, una festa); sospeso definitivamente (una
una festa); sospeso definitivamente (una pena ecclesiastica). sarpi, vi-3-209
stare fermamente il dì e la notte dall'una mattina all'altra costante ed immobile,
gola con la mentita, mi diede in una gota una cotal piattonata col pugnale,
mentita, mi diede in una gota una cotal piattonata col pugnale, che me la
maniere, ovvero idee delle opere. una è detta da'greci icono- graphia,
fortunata, che ha compiuto e compie una brillante carriera. -uovo levato e posto
, iii-361: io assaltai le mura da una banda, dove mi dissero che era
dove mi dissero che era stata appoggiata una scala levatoia. gemelli careri, 1-iv-182
di pecore, il pastore ne prende una per le coma e l'avvia sul pontile
lungo il perimetro di un castello o di una fortezza, era costruito in modo da
costruisce il ponte levatoio in modo che una porzion di esso stia dentro l'andito della
e il tagliamento. carducci, iii-3-64: una quercia su 'l ponte levatoio verdeggia e
rialzato dai levatoi dello stile orizzontale di una ruota fatta girare dall'acqua.
bàldelli, 5-4-214: se si batteza una femmina, v'intervengono due donne con
le lettere che indirizza al cavaliere con una semplice sopraccarta per me; cosicché si
a sostegno di un travicello, di una trave, vi un corrente qualsiasi;
soldi, e doglien'ora, / partorigli una bella piscialletto, / che fusti tu
questa mattina alle 7 ha partorito felicemente una bambina bella e gagliarda, che ha preso
, farà figliuolocci rigogliosi, che sarà una bellezza. cesarotti, 1-i-136: le
oscuro grembo delle cose; per essa una nuova vita è una nuova parola d'
cose; per essa una nuova vita è una nuova parola d'un libro misterioso che
levatura; e aggiunse « oh, ha una moglie che è molto più alta di
ha sotto sé due spezie: l'una è la levatura delle cose liquide che si
zena, 1-394: tempestata di domande, una dietro l'altra e spesse come la
. bassani, 5-72: era stata una donna di levatura troppo modesta per rispondere
levatura. nievo, 223: una gran dama, una gentildonna di gran levatura
223: una gran dama, una gentildonna di gran levatura esercitata in tutti
potuto crollare, ora il presentargli avanti una femina fosse per atterrarlo. -ingenuo
levatura, come un dolor di denti, una scottatura, fa tanta impressione in noi
sorvegliare il funzionamento dell'alimentatore di una macchina che preleva dal forno di fusione
guardare i comandamenti... era una purgazione di peccato e di colpa.
di colpa... e con questo una levazióne e preservazione della pena de'sensi
un medesimo parallelo, hanno di necessità una medesima larghezza, cioè sono lontane egualmente
ott. microscopio levenoecchiano: formato da una sola lente; microscopio semplice.
dir sogliano levenoecchiani, o sia formati di una sola lente, come adattissimi a rintracciare
giunge sopra il minuscolo laghetto d'ampola, una lievezza spettrale fatta dai riflessi e dai
l'animo viene da pogo senno ed è una partita di follia. cicerone volgar.
grandi navi. fu nome appunto di una gran nave trans- atlantica, costruita in
tuo cervello, che il forellino d'una vena può fermare, e offri a
e. cecchi, 6-273: fuor d'una curva era balzato un treno d'autocarri
: un mostro, un leviatano, una terrestre moby dick. portava automobili nuove
verniciate in tutti i colori, e incastellate una sull'altra a due piani. dizionario
leghe metalliche nelle quali è possibile ottenere una superficie molto liscia.
lèvigo, lèvighi). rendere liscia una superficie ruvida; spianare, polire (per
lisciare. g. raimondi, 3-316: una pietra che il tempo ha levigato,
ch'ella teneva appeso nella sua camera una lastra di latta levigatissima, e a
; / diventare / un albero rugoso od una pietra / levigata dal mare. quasimodo
ritornar bianca e levigata; sparirono ad una ad una le mille rughe di quelle gote
e levigata; sparirono ad una ad una le mille rughe di quelle gote vizze
bartolini, ii-47: dentro c'era una bellissima romana. aveva le braccia ignude
aveva le braccia ignude, levigate come una scultura astrattista. comisso, v-248:
massaia. è sulla quarantina; in capo una pezzuola annodata sotto al mento; i
che tuo figlio / è più levigato d'una conchiglia, / e più bianco dell'
bernari, 5-114: il naso con una lieve curva si pronunciava levigato e gentile
« di là dalla vita » su una terra così levigata e distesa, che
duro, violento (un sentimento, una passione, un comportamento); mitigato,
quettement 'fra i tavolini del lavoro d'una famigliuola arcadica. levigatóre,
2. figur. chi tende a una raffinata (ma eccessiva, affettata,
libera delle particelle solide nell'ambito di una corrente d'aria; levigatore centrifugo;
che provoca l'espulsione delle particelle attraverso una turbina). = nome d'agente
asportandone ogni asperità; può consistere in una mola di grana finissima, in una
una mola di grana finissima, in una ruota guarnita con pezzi di abrasivo,
un motore elettrico e inferiormente collegato con una ruota guarnita di piastre abrasive, ed
delle loro carezze gli era rimasto come una levigatura indelebile in tutta la persona.
: togli la radice della celidonia once una..., levistico once due.
. chi segue con fervore quasi religioso una corrente politica o culturale, o propugna
, ma sacerdoti armati, leviti d'una idea alla quale essi pure, raccogliendovi,
segue, correndo come ima papera, una donna ancora giovane e già tutta scardinata.
in ogni offizio son tanto simili che per una sola potenzia si pò nominare; hanno
senza rumore; la spiga vuota aveva una lievità elastica e impertinente. -con riferimento
elastica e impertinente. -con riferimento a una delle quattro prerogative che ebbe il corpo
cui la pietà si affina e giunge ad una levità favolosa. la pietà ha i
aveva il suo sapore di bacio, una carezza la levità della carezza, l'
o aspetto di ciò che è pieno di una grazia effimera, fragile, delicata;
futuro... ma sento che è una curiosità interessata, di chi sa di
giocondità. fogazzaro, 7-98: sentiva una levità strana delle membra. d'annunzio
2. per estens. provare una sensazione di straordinaria leggerezza; sentirsi libero
e sorride con l'evidenza soverchiante di una sapiente bambina, qui ritrovando il succo
. soffici, ii-346: più d'una volta la forza della volontà impostagli era
sollevati a un'acutezza di mente o a una gioia superiore alle condizioni umane).
quella di due voci nell'armonia di una preghiera, o, se non temessi l'
l'iperbole profanatrice, alla guisa di una concorde miracolosa levitazione. moretti, i-867
di levitazione. bocchelli, 2-i-349: una tal sorta di corale partecipazione dal luogo
, 90: vestiva ella in queste montagne una specie di larghissima * levitica 'azzurra
cioè alla casta sacerdotale, e contiene una serie di leggi rituali e morali raggruppate
non è avvenuta mai nell'antichità greca in una forma definitiva ed esplicita, perché non
perché non fu contrassegnata dal carattere di una riforma pratica simile a quella ch'ebbe
generazion de'cani son due: l'una è quella de'levrieri da giugnere e da
da barberino, 1-258: gli donò una levriera molto buona corridora, e aveva seco
da cane. alamanni, 6-21-26: una bianca levriera, che ravvolta / della donna
sue costole disegnate come i madieri d'una carena. d'arzo, 9: lo
dell'antico levriero nel maestro che d'una puntura di spillo svesciava ai nostri occhi
tenuto uno longo spacio a laccio, da una medesma tana cavò arditamente dui lèpori.
dei veltri camminando su l'erba con una svelta ondulazione a imagine di quel passo
, anzi per rivale nel favore, una di queste levrierine che qui in italia
, sf. aggressivo chimico costituito da una miscela di vinilcloroarsine, in forma di
è in su'lezi e smancerie, / una cosa rincrescevole / in suo'borie,
, dolcemente,... è una cosa graziosa. bronzino, 1-392: uscir
. maffei, 4-196: era col ritmo una giunta alla vita più volte stampata di
fa la lezione, e quasi con una mano di sollecitudine picchia, acciocché si destino
delli uomini grandi, imparata con una lunga esperienza delle cose moderne et una
una lunga esperienza delle cose moderne et una continua lezione delle antique. bembo,
somiglianti, i quali m'aveano posto una dolcezza nel cuore tale che poco ha che
2-2-222: ci ha letto ieri e oggi una lezione sì bene ordinata, sì savia
vizio] avere l'origine bene spesso da una scintilla, da una lezione curiosa,
bene spesso da una scintilla, da una lezione curiosa, da una parolina.
scintilla, da una lezione curiosa, da una parolina. -ant. osservazione, investigazione
so e quanto io ho imparato per una lunga prattica e continua lezione delle cose
. salvini, v-433: s'io trovassi una varia lezione in un manoscritto antico che
53: fasote asavere che l'una de quelle cosse che fa piu infìamare
) di un argomento specifico relativo a una determinata materia: e a seconda che
è svolta collettivamente, nei confronti di una scolaresca, o individualmente, nei confronti
i tempi a dietro ci è stata una lezione pubblica di matematica istituita dal g
piccolo paragone, un'idea eccitata in una situazione felice, varrebbe meglio, che
vasta troppo per gli angusti limiti d'una lezione accademica. tommaseo [s.
altra più comune * discorso '. intendesi una serie di lezioni di chi percorre la
, se tu puoi, a trovarmi una o due lezioni per luglio, se ti
italiano, aveva cominciato le lezioni declamando una canzone di dante. lucini, v-4-170
o di altra istituzione culturale o in una sede aperta al pubblico (lezione pubblica)
39- ii-226: non si vergognò in una sua lezione di profferire francamente che in
. -opuscolo o volume che contiene una raccolta di insegnamenti accademici o di discorsi
conciossiacosaché la vita de'santi uomini sia una viva lezione. zanobi da strata [s
. bisaccioni, 1-84: questa è una bella lezione per conoscere le difficoltà di
, 6-i-357: non avrei mai creduto che una prima lezione d'amore un poco violenta
ziano, presenti tutti quelli signori, una lezione delle negligenze loro, che restò
belle del mondo galante, / sarebbe una bonissima lezione, / se badassero al cor
, 8-67: la lezione è sempre una sola: buttarsi a capofitto e sapere portare
ammonimento, di un evento o di una situazione e trarne le conseguenze logiche.
ridire e rifare le cose più di una volta e con tanta destrezza che io gli
-fare, dare, impartire lezioni o una lezione: ammaestrare una scolaresca (sia
impartire lezioni o una lezione: ammaestrare una scolaresca (sia collettivamente sia individualmente)
, 4-540: il detto promette di venire una volta il manco ogni giorno a casa
e dio ci aiuterà. -comunicare una notizia, un ammaestramento; rivolgere un'
richiamo, un rimprovero severo; imporre una punizione molto dura (anche a base
farò [all'imbasciatore di venezia] una lezione della vostra catena, che si doverà
. bonsanti, 4-504: sempre procura una grande soddisfazione impartir la lezione al prossimo
, 1-124: io proporrei di dargli una lezione, il modo lo si può sempre
lezzione che essi imparano è ciascun giorno una clausula dell'alcorano. guadagnali, i-i-
s. v. salare]: 'salare una lezione', come 'bruciarla, perderla
ed io gli ho dato sulla prima una lezioncella che lo ha subitamente ammansato meco
poco, e però ho proposto di leggervi una lezioncina sopra a quel sonetto di messer
... ch'io vi faccia una lezzioncina salsa intorno al sale. bar etti
bar etti, 6-53: gli do una lezioncina d'italiano o di francese. cantoni
non lo portiamo in darsena e gli diamo una lezioncina? - che genere di lezioncina
lezione molto dotta. * è stata una lezionciona '. ma sempre per celia.
: opera letteraria o artistica che mostra una falsa naturalezza, una semplicità che è
artistica che mostra una falsa naturalezza, una semplicità che è frutto di artificio,
semplicità che è frutto di artificio, una grazia non spontanea, che è in
era la madre di girolamo... una donna così piccola che pareva impossibile che
amiche, non le calpestare -diceva con una certa lezio- saggine. =
brattella si avanzò, leziosamente, da una parte. moretti, ii-309: chiesi
dovev'ir alla busca, / com'una donna gravida lezioso, / se t'avanzava
vezzi,... vennero più d'una volta da ottavio messi in motteggio.
: la delicatezza degenera di leggeri in una leziosa galanteria, in ima misteriosa insipidezza.
distingue per studiata, eccessiva ricercatezza (una moda, un'acconciatura). tommaseo
); falsamente spontaneo; che mostra una semplicità che è in realtà frutto di
in realtà frutto di artificio; che ha una grazia troppo curata e ricercata, fino
monti, 4-3-123: omero valevasi d'una lingua la più poetica di quante siano mai
ant. grazioso, fine, piacente (una persona, il viso, l'aspetto
condurre, non è un'ora, una lezza di fieno ne la tale strada,
mezzo / per un sentier ch'a una valle fiede, / che 'nfin là sù
, con i suoi ponti gobbi, con una casa settecentesca che vi si specchia.
che emana da un animale, da una persona o dai suoi indumenti. boccaccio
che procedano unite / se il lezzo d'una carogna / è il germe di mille
ogni ladrone. segneri, iv-6: una dottrina sì misera, che si apprende
dal mare, la pelle era come una lezzola esangue. = var.
, 10 so da me ch'è una lezzona. = deriv. da
, avvertibile alla mano come il caldo d'una stufa. -sporco, sudicio
a macerarlo parecchi giorni in fondo a una sotterranea e lezzosa prigione.
incontra dinanzi a nomi che cominciano con una consonante nei casi in cui oggi si
[zibaldone], 5-9: 'libertà': una donna ritta, come la facevano li
li antichi, col pileo e con una delle mani innanzi. fil. ugolini,
il pronome 'li 'se siegue una vocale o una 's 'impura:
li 'se siegue una vocale o una 's 'impura: né si scriverà
? 2. concorre a formare una prep. articolata disgiunta. carta
: le cose più lontane siano solamente una bozzatura e non finite con li colori dolci
elòa marina. manzoni, 335: d'una terra son tutti: un linguaggio /
. cecchi, 5-41: un ragazzetto e una bambina s'eran chinati in mezzo alla
raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. d'annunzio, iv-1-69:
-come sogg. e compì, oggetto di una prop. oggettiva. dante,
3-11: ora se per infirmità perdesse una persona una mano o un occhio,
ora se per infirmità perdesse una persona una mano o un occhio, et uno
e di quelle in modo acceso che una ora li parea un anno di esserne possessore
semplice infortunio a alessandro li fu da una saetta passata la gamba sinistra e rotto
li scribi e farisei: -ell'è una donna, -e non dissono: -la sogna
: -la sogna, -o -ell'è una ribalda - ma semplicemente li credettono.
a corrisponderli. -in rapporto con una prep. o con una locuz.
-in rapporto con una prep. o con una locuz. prepositiva. dante,
la voce d'un uomo che gridi in una campagna ugualmente piana ed in tempo chiaro
di spagna, perché dieci pu fanno una giornata di cammino, che chiamano volgarmente
! piovene, 7-429: parigi era una specie di eden nel quale poteva spiccare qui
specie di eden nel quale poteva spiccare qui una sogliola al vino bianco, lì un
. sono chiusi lì dentro come in una nave, o in baraccamento di colonia.
questi vostri? fiacchi, 118: una certa crudel rondinella / lì volando la
tela sfondò. bonsanti, 4-399: non una supposizione lanciata lì, in mancanza di
ci sarà o non ci sarà? e una risposta così poco, allegra; e
sorpresa, rincrescimento, rammarico, con una sfumatura più o meno ironica o sarcastica
', per indicare che alcuno vuole una cosa ad ogni costo. 'quando
'quando s'è fitto in capo una cosa, non servono ostacoli; deve
siamo lì ', poco manca a fare una cosa, o anco a essere l'
per lì dei materiali / da comporre una nuova prefazione, / or che questi
... ma sulla fronte avanza in una vetrata semi-circolare, parafrasi del liadò veneziano
che comprende delle piante marine composte di una fronda filiforme, tubercolosa, viscida,
aeiayópt) * liagora ', nome di una nereide. liàle e deriv.,
tenebra verde fra l'intrico delle liane una tribù dalla pelle più bianca della camelia
dal mare. comisso, vi-130: una luce blanda definiva minutamente le foglie dei salici
alla caverna, si direbbe coperta da una cascata di liane. 2.
su un simulacro divino 0 su una vittima sacrificale, in segno di ossequio
acqua,... vi accende una lucerna a oglio, in cui sono 5
senza sole: quivi... cavammo una fossa e, scannate le pecore,
iii-21-209: tiene il pollice della destra sotto una pàtera e le altre dita all'orlo
accostarsela quasi orizzontalmente alle labbra. è una libazione; e le pitture ceramiche rappresentano
e di farina / d'acqua commisti una bevanda chiese, / grata al labbro de'
. foscolo, iii-1-459: quei sollevando una gran tazza / reser al ciel le libagioni
o di altre bevande, soprattutto durante una riunione conviviale; degustazione, assaporamento.
che si placa con la libazione d'una tazza di caffè senza zucchero. guerrazzi,
funzione di darli la frusta con una buona libamba, e gli le seppe dare
farina bianca, facendo voto di sacrificare una vacca, quando fosse giunto in itaca
che vi è nato o domiciliato (una persona). piovene, 8-57:
agg. ant. che sta compiendo una libagione. salvini, 22-316:
suolo, su un simulacro 0 su una vittima sacrificale, un liquido o una
su una vittima sacrificale, un liquido o una bevanda, talvolta dopo averli assaporati leggermente
raccontar sue pene / ai cari estinti, una fragranza intorno / sentia qual d'aura
2. per estens. mescere (una bevanda). soldani, 1-164:
3. assaggiare, assaporare, gustare (una piccola quantità di cibo o di bevanda
appena per gentilezza alcune vivande e presa una tazza d'acqua della fontana, fece
usa in traslato, per gustar d'una cosa il meglio, il più fine;
libava / stilla del suo falerno / in una coppa d'attica fattura. pascoli,
. e c'era a poppa / d'una un gran vecchio che libava il vino
/ delle pure acque sola / liba una stilla, e vola. govoni, 2-164
brucavano tranquillamente / la vergine foresta d'una foglia / o in riva al lago
o in riva al lago grosso d'una goccia / libavano la fresca acqua piovana
: 'libare ': togliere con leggerezza una porzione, e per lo più la
, e per lo più la sommità d'una cosa. -figur. ledere,
6. figur. godere di una soddisfazione per lo più effimera e fugace
. camerana, 8: la gioia è una stupenda anfora greca / che un sol
vivo libai. 8. acquistare una conoscenza (per lo più parziale e
parziale e non profonda); comprendere una verità; esaminare una questione, trattare
); comprendere una verità; esaminare una questione, trattare un argomento (per
proprio anello,.. entrò in una carrozza da campagna. 10.
), tr. marin. alleggerire una nave deponendo una parte del carico.
. marin. alleggerire una nave deponendo una parte del carico. consolato del
2. per estens. gettare a mare una parte del carico di una nave per
a mare una parte del carico di una nave per alleggerirla. -anche assol.
guglielmotti, 481: 'libare': levare via una porzione, per lo più superiore,
, senza alleggerirsi. -scaricare da una nave. sanudo, xlix-363: le
trecento, lxxxvi-170: allor ti prende una mordace rabbia, / quando non tende quel
gier nembo / di candida farina, una bevanda / uscir ne fece di cotal
mi piace, mi prende, è come una farfalla posta su un fiore o è
ossequio, prima di essere offerto a una divinità. tommaseo [s. v
(un piacere, un sentimento, una sensazione). -anche: goduto con
era già per lui [leopardi] una memoria, e una memoria era la
lui [leopardi] una memoria, e una memoria era la giovinetta che prima gli
quando a quella insede / toy bischio fibra una e tanta cera / e olio onze
e tanta cera / e olio onze una la fa vera. g. villani,
ad un suo amico speziale, comperò una libbra di belle galle di gengiovo.
s. benedetto volgar., 53: una fibra di pane per prebenda basti 'l
1-88: che 'l giudeo gli potesse levare una fibra di carne d'addosso di qualunque
. pulci, 18-156: l'oste una forma di cacio trovòe, / ch'era
moneta di rame senza conio, grave una libbra. astolfi, 1-123: saliva gagliardo
astolfi, 1-123: saliva gagliardo per una scala con dugento fibre di peso nelle mani
effettivamente un pezzo di argento che pesava una fibra. f. galiani, 3-25:
11: avevo già vuotato sul pagliòlo una dozzina di libbre di pesce fra lucci
di questo peso e fi buoni una libbra. p. foglietta, 244:
che vanno attorno e non hanno una libbra di giudizio né un'oncia di sale
dramma, chi ode vorrà che sia una libbra. -libbra metrica: chilogrammo.
di capacità. bellebuoni, 1-24: una quaderna. una fibra. (sono
bellebuoni, 1-24: una quaderna. una fibra. (sono misure da olio
un foco, che senza danno infocherebbe una sala, farai così: profuma prima la
fece levare quattro libbre di sangue in una volta senza che il malato cadesse in
, iii-26-14: la soluzione sia di una oncia di cloruro per due libbre di acqua
dopo aver tracannato tutta d'un fiato una libbra d'acquavite, si voltò, forbendosi
le fibre in 100, sappi che dell'una fibra ne viene 2 denari e
tempi di carlo magno la libbra era una vera e reale moneta, cioè un
di beni che formano il patrimonio di una persona. soldani, 1-104: con
oste si fornì per lo nostro comune per una libbra di libbre sei e soldi cinque
/... / si fecer d'una libbra, che si prese / sei
. buonarroti il giovane, 9-660: da una tal novità, / n'avrà noie
qualcosa col giusto peso; dare a una persona ciò che gli spetta. -al
valore aggettivale): del peso di una libbra. -per estens.: di grandi
molti che portassero candele, e l'una avesse materia d'una oncia e l'altra
, e l'una avesse materia d'una oncia e l'altra di due o di
n'abbi colui che la porta d'una oncia che quelli li libra. pulci,
e censorino e dell'uticese... una sola, che mi viene per le
creazione dal nulla] io la chiamerei una porta chiusa e con molte feritoie da
-è meglio un'oncia di fortuna che una libbra di sapienza: v. fortuna,
-un sacco di disegni verdi non tornano una libbra secchi: se un progetto non
un sacco di disegni verdi non tornano una libbra secchi. 9. dimin
[s. v.]: eccole una libbróna di burro (dirà il bottegaio
il bottegaio all'avventore, per indicare una libbra, buon peso).
, agg. che ha il peso di una libbra. -numism. asse libbrale:
asse romano che aveva il peso di una libbra. livio volgar.,
, 1-2-27: l'asse effettivo era una moneta di rame non già battuta, ma
v.]: se la passavano con una libbrétta di carne. 2
). viani, 13-127: sopra una parete è un usciolo simile a quello
[s. v.]: sarà una libbrettina di roba. pigliate anche una
una libbrettina di roba. pigliate anche una libbrettina di fragole. = dimin.