, si potè leggere nei giorni passati un fatto in apparenza d'interesse mediocre.
. -introduce il secondo termine di un superlativo relativo. dante, par
carducci, iii-26-128: né all'opera ai un dizionario della lingua italiana potea desiderarsi miglior
era ragionato qual iera meglio tra che un omo avesse due mogli o una femina
che, unite, contribuiscono a determinare un unico effetto (ed è in correlazione
agg. ant. passato, trascorso (un periodo di tempo). canaldo
), sf. struttura costituita da un telaio in legno ricoperto con tessuto,
ridere. d'annunzio, iv-2-939: un vincitore vegliava il cadavere del suo compagno
disteso sul letto da campo, con un dolore magnanimo che agguagliava quella tettoia d'
, 207-40: immaginando [buccio] d'un pensiero in un altro, di cui
[buccio] d'un pensiero in un altro, di cui potessono essere le brache
trabaccoli, mercantili a vapore e a a un a. cocchi, 4-2-208:
di capanne, coperto e animato da un popolo, del quale il veduto al
il veduto al di fuori non era che un saggio. 3. bancarella coperta
coperta per l'esposizione della merce in un mercato ambulante. buonarroti il giovane,
4. telaio del baldacchino di un letto; l'intero baldacchino. leti
di palazzo per la parte del giardino in un letto sostenuto da dodici de'suoi alabardieri
però appresso, per ogni bisogno, un non men bravo che bel cavallo, coperto
luca pulci, i-1-104: e sotto un alto rover ce n'andammo, /
incr. con barac con un salto; scavalcare. nieri,
(lat. trans 'oltre') e da un denom. del lucch. bacco 'passo
che era in compagnia di rinaldo, tese un poco di trabacco, e posonsi per
impara a mie spese. do pieleghi e un trabaccolo ho rotto da malamocco a zara
7-ii-374: credevo trovare una città viva, un porto animato, invece ci son quattro
loro governi trabaldarono. 2. liberare un prigioniero di guerra in cambio di denaro
3. region. scialacquare denaro, dissipare un patrimonio. muratori, 7-iii-386: vien
. (trabacco). tose. superare un ostacolo baldiere per danari, e fra
dal lat trans 'attraverso, oltre'e da un denom. da baldo (v.
, agg. liberato in cambio di un riscatto (un ostaggio, un prigioniero
liberato in cambio di un riscatto (un ostaggio, un prigioniero di guerra)
cambio di un riscatto (un ostaggio, un prigioniero di guerra).
: così vi dia dio grazia d'avere un priapone grande per il vostro orto,
solai soggiacciono, è preso dal volgo per un segno della loro fortezza, e non
, se pollino non era pronto come un fulmine ad agguantarla per l'aria,
per l'aria, diventava boccone d'un pesce. -sommovimento sismico, instabilità
2. scossone dovuto al movimento di un veicolo; oscillazione di un carico trasportato
movimento di un veicolo; oscillazione di un carico trasportato da animali. marinetti,
. marinetti, 2-i-932: ritorna: un suo lungo braccio tortuoso afferra e squassa
pallide e traballanti, e dovettero sedere sopra un canapè della sala per riprender lena.
, 8-11: mai lo avevo veduto un bambino iniziarsi nell'andare da sé senza
traballante fantolino. gadda conti, 2-57: un po'traballante pel bevuto...
3-102: carlomagno, levatosi dal banchetto un po'traballante sulle gambe, /..
leopardi, i-134: se tu vedi un fanciullo che ti viene incontro con un passo
un fanciullo che ti viene incontro con un passo traballante e con una cert'aria
2. che avanza sobbalzando e oscillando (un veicolo, un carro, un rimorchio
sobbalzando e oscillando (un veicolo, un carro, un rimorchio). cicognani
(un veicolo, un carro, un rimorchio). cicognani, 3-135:
cicognani, 3-135: di dentro veniva un indistinto brusìo che le scosse del traballante
: arrivò una camionetta, seguita da un mezzo più piccolo agganciato dietro e traballante come
mezzo più piccolo agganciato dietro e traballante come un cannone. 3. malfermo
3. malfermo, instabile (un mobile, una scala); pericolante
la mobilia era poca e molto semplice: un duro lettuccio traballante, due seggiole impagliate
lettuccio traballante, due seggiole impagliate, un tavolino tinto di verde, un lavamani
, un tavolino tinto di verde, un lavamani di legno, una catinella e un
un lavamani di legno, una catinella e un brocchet- to di maiolica. moravia,
moravia, 16-129: mi sono seduto in un angolo, ad una traballante tavola tubolare
era sparso il pavimento; e ho ordinato un caffè? parise, 5-20: anche
giornali dietro cui egli si è seduto con un sospiro. -sconnesso (gli elementi
una chiesetta che dà su una cadetta con un selciato traballante, che non vengono mai
corte d'assise, e sulla scranna un custode che non da più segno di vita
vita e la morte, vinta da un morbo di cui egli non trovava le cause
rebo (ma anche quella di minnie) un po'traballante. 6.
6. non rigorosamente né saldamente fondato (un ragionamento); improbabile, poco credibile
. croce, ii-14-198: non c'è un sol caso di questi giudizi che non
. che non detiene saldamente il potere (un regnantravvedeva sì e no una fila di
di contadini che camminavano te, un governante); che non ha forte seguito
che non ha forte seguito politico (un partito, una fazione). siri
pic- ciol principe traballante sul seggio, un dei tanti che sorgeano e cadeano d'
forte, non solido (^ economia di un paese). a. spinelli [
, per debolezza, per ubriachezza o per un urto, un colpo ricevuto; oscillare
per ubriachezza o per un urto, un colpo ricevuto; oscillare in qua e in
ancora incerto, facendo i primi passi (un bambino. f f
scender di carrozza senza l'aiuto d'un servidore. buonarroti il giovane, 9-475:
corda, una trave, o lungo un sentiero impervio, stretto, ecc.
e la circostanza del tempo gli pose un tal freddo di paura addosso, che ogni
saldamente collocato, poggiato o piantato (un oggetto); non essere ben fermo
l'appoggio a cose o persone (un mobile, una sedia, ecc.)
minacciare di sfasciarsi e di crollare (un pavimento, una scala), o
), o di rovinare a terra (un muro, un edificio). -
di rovinare a terra (un muro, un edificio). - anche: vibrare
di passi pesanti (il suolo, un pavimento); tremare a causa di
. -oscillare, tremolare in aria (un oggetto sospeso, i rami di un
un oggetto sospeso, i rami di un albero). curvi: recavano legna
si mosse, facendo traballare e cigolare un po'la lanterna spenta.
spenta. 3. sobbalzare (un veicolo). serao, i-215:
queste soste e in quei traballamenti, un ricordo vivo della guerra. n. ginzburg
. -essere prossimo a capitolare (un luogo assediato). lippi, 6-39
, / far grazia anch'ei di dare un po'di spalla. -attraversare una
ar bene, che è come un comporre alfimprowiso, non troverà lì per
lui. -svolgersi senza coerenza (un ragionamento) fondandosi su presupposti precari;
in quale stato, non sono le temine un mobile inferno, giuri- sditione pur troppo
provocata in partic. dal movimento di un mezzo di trasporto; dondolio.
in mente le figure di michelangelo, in un groviglio di scena tragica.
a trabollio, / a in- tacchiare un po'la gravità; / anzi ch'ei
v-176: il biscardi soffre di traballoni per un mal di fegato che ha trascurato.
2. scossone, sobbalzo di un mezzo di trasporto. c. levi
trabaltaménto, sm. tose. ribaltamento di un veicolo. collodi, 2-5: molte
. tose. ribaltarsi, rovesciarsi (un veicolo). sanudo, lii-10
2. finire a terra essendo sbalzato da un veicolo. magazzino di mobilia, 12
si sarebbe fracassata la testa trabaltando per un pernio o acciarino dalla ruota dal suo malizzioso
madre... la madre poi era un tappo di botte in bilico su due
. letter. traballante, sobbalzante (un veicolo). di giacomo, i-647
frettolosa bisogna dello sgombero, ed è un transito incessante di cose che parlano,
transito incessante di cose che parlano, un viaggio di segreti, trabalzanti su pel rotto
. e letter. trascinare repentinamente da un luogo a un altro, sballottare in
. trascinare repentinamente da un luogo a un altro, sballottare in direzioni diverse (
altro, sballottare in direzioni diverse (un elemento naturale, in partic. la
, il caso). - in un contesto metaforico: frastornare, sconvolgere.
; far cadere dalla sella. -in un contesto metaforico: far decadere da una
-portare via, allontanare una persona da un luogo, anche con la violenza o
questo vecchio, col fìngere / d'aver un ammalato di pericolo, / e poi
, del non trabalzar i cambi ad un segno del tutto svantaggioso a'fora- stieri
mostarda da strada,... 'n un giorno / ruppe tre spade, el
ruzzolando, rimbalzando. - anche in un contesto metaforico. niccolò del rosso,
acqua di una cascata); abbattersi (un turbine). -anche al figur.
la setta. monti, x-3-17: parve un fiero turbine che romba / tempestoso per
rabbia. pirandello, 7-117: a un tratto, trabalzarono tutt'e cinque, a
tratto, trabalzarono tutt'e cinque, a un rumore che venne di sotto al letto
, 4-188: sua madre trabalzò. un qualche rumore nella strada, ma lei
a maria per una carezza / d'un alito pien di dolcezza, / che le
. 8. avanzare sobbalzando (un veicolo); oscillare durante l'arresto
l'influsso di una forza esterna (un oggetto, un edificio). capuana
una forza esterna (un oggetto, un edificio). capuana, 6-78:
58: alle prime parole fece un atto di sorpresa, diede un forte
parole fece un atto di sorpresa, diede un forte pugno sulla tavola tanto da far
, da uno stato d'animo a un altro. tommaseo, 19-56: il
, perdendo, se ne corruccia con un sì dolce: « toglietevi di qui »
letter. spostato improvvisamente e rapidamente da un luogo a un altro; sballottato in
improvvisamente e rapidamente da un luogo a un altro; sballottato in direzioni diverse, in
quando alle ricche / zacintie spiagge tu lanciasti un guardo. poerio, 3-34: i
: di questa medesima abbiamo di copia zacintia un frammento con varietà preziose. -che
foscolo, xvii-377: vive qui meco da un anno, e mi aiuta ne'miei
, ed è mio partecipe in tutto, un giovine nato al zante di padre e
antica grecia, funzionario sacerdotale addetto a un tempio (e dalle primitive mansioni di
di parentela che riconoscono l'autorità di un unico capo. = adattamento di
inter. indica il rapido compiersi di un gesto, di un'azione, di un
un gesto, di un'azione, di un movimento. - anche correlato con ziffe
forme zif zaf ziffe zaffe per indicare un moto alterno. pazzi, xxvi-3-355
, 1-390: ogni contratto è in apparenza un accordo, ma in sostanza un duello
apparenza un accordo, ma in sostanza un duello, in cui ciascuna delle parti cerca
gattone del portinaio,... in un zàffete adunghia al volo la passerina.
, dente particolarmente grande e acuminato di un animale. storia di stefano, 2-9
mastino / riversò la cuna, come fose un trasto. = dal longob.
. ant colpo, percossa. -anche in un contesto figur. sacchetti,
zaffaménto, sm. disus. il tappare un tino, una botte con uno zaffo
, sf. ant. colpo inferto con un oggetto imbrattato, sporco; traccia che
magalotti, 23-243: io scaravento un pennello intriso di biacca nella testa di
chieder a ciuffetto abbi capricci: / in un guinzaglio cispi e zaffardosi. / gonfiai
zaffare1, tr. tappare un tino, una botte, ecc.,
2. per estens. ricoprire, richiudere un buco, saldare una crepa, una
via. folengo, i-135: più di un gatto presto, il zaffa orlando /
lor uscio zingaresco, / onde spirava un sì potente lezzo, / che fu per
-ondata improvvisa di odore di un cibo invitante, appetitoso. de
, zaffate di rosso che parevano erompere da un incendio. 4. sfilza
d'imprecazioni in quella nuova lingua senza un solo ricorso all'italiano. -frecciata
. empito emotivo; improvvisa manifestazione di un sentimento ostile, di uno stato d'animo
: a questo canterello calcinato si dia un quarto di zafferà preparata, e si
partic. a scopo disinfettante e disinfestante (un indu mento, un oggetto
(un indu mento, un oggetto che si porta sul corpo);
vi acquistano la [terra] gialla un color rosso zafferanato, la terra d'ombra
color rosso zafferanato, la terra d'ombra un color rosso marrone assai bello, e
polo volgar., 3-228: v'àe un frutto che par zaferano, ma non
serpetro, 240: il 'zafarano'fiorisce per un mese continuo. bergantini, 327:
in cucina come condimento aromatizzante, e un tempo in farmacia e come colorante.
. cennini, 44: giallo è un color che si fa d'una spezia che
che si fa d'una spezia che ha un nome zafferano. convienti metterlo in su
uno mercatante andava per comprare zaffarano da un altro mercatante. maestro martino, lxvi-1-190
et ova e grasso del pesce, giognendogli un poco d'aglio tagliato menuto, cioè
menuto, cioè in pezoli piccoli, un poco di pepe, del zafrano e
. alticozzi, 14: tu pari un zaffaran tanto sei giallo. verga,
tartaro in fondo alla farmacia, solo come un appestato. viani, 10-181: la
lo zafferano. -che ha un colorito giallastro a causa di una condizione
finale, col viso diventato giallo, un giallo spinto all'estremo, di zafferano nuovamente
ritornavano in spagna, vi portavano nel viso un color giallo zaffarano et tanta infermità che
annunziarsi, / al minacciar zaffésco a un tratto corre. p. nelli, ii-5
la zaffesca ladraria corriva, / quale un pezzo di pan ch'ai can discaglia /
m. cecchi, 340: è sarebbe un cambiar mu- chio a zaffètica. buonarroti
impossessarmi del biondo affranto e bruciato d'un campo maturo; del verde avvelenante dell'erbe
1-79: io veduta una testa d'un salvadore in calcedonio zaffirino. a. verri
azzurro e giallo / sotto i bei palchi un relucente fregio, / divisi tra proporzionati
, 3-239: monsignor cardinale savelli romano un zaffiro legato in oro ducati 600. viaggi
da orecchie. tre perle tonde. un zaffiro turchino in forma di una noce
x-2-255: poi, di vergine luce un grazioso / raggio frangendo, colorò le gemme
berchet, 136: in castiglia v'è un castello / che si chiama roccafredda:
son di fine argento. / v'è un zaffar tra merlo e merlo, /
zaffar tra merlo e merlo, / un zaffiro a spartimento. d'annunzio, iii-2-186
uno zaffiro montato in oro bianco, un anello importante, da commendatore, particolarmente
non t'offra con grazia tranquilla / un canestro di rose, oscuramente / ridendo da
. giamboni, 8-i-234: paone è un uccello grande, di colore biadetto la
marino, 1-16-78: erano gli occhi d'un gentil zaffiro / sovra cui si sporgean
d'arimonda, / diede per la pietade un gran sospiro. foscolo, gr.
per simil. l'iride degli occhi di un ceruleo intenso e sfavillante. g
l'im- magin della notte: / un gran zaffiro limpido, fiorito / di mille
cannelle della botte. - anche in un contesto figur. sacchetti, 113
'tappo', pezzo di legno lungo circa un palmo, tagliato nel verso delle fibre legnose
, che, applicato alla bocca di un recipiente o, anche, a un'apertura
o, anche, a un'apertura di un fosso o di un canale d'acqua
un'apertura di un fosso o di un canale d'acqua, lo chiude ermeticamente.
sermini, 89: fa che tu abbi un quarto di colla di pesce e falla
falla ben bollire, e li mette un buon zaffo dietro in modo che ben
[delle oche] chiuso d'acqua viva un pelago spazioso e profondo, accomodato in
baldinucci, 183: affo. un pezzo di legno o di ferro o d'
garza entrarono nella ferita, matteo lanciò un urlo altissimo. 4. persona piccola
altro. baldinucci, 183: dicesi zaffo un turacciolo di ferro, che da'gettatori
nome) sareste pur buono da far un zaffo per artiglieria. galileo, 3-2-1 io
una di legno, ed assai meno un zaffo di paglia o di stoppa. gigli
stantuffo che scorre con moto alterno entro un cilindro delle macchine alternative a fluido.
trarci il vin con questi spilli? / un tratto il zaffo avessi tu cavato!
di polizia o guardia del corpo di un personaggio potente (con una connotazione spreg
de'io di dicembre fu ritenuto da'zaffi un gentil'uomo del nunzio che li cercarono
ecco dai zaffi / la fiera donna a un altro palo addutta, / ove di
nelli, ii-13 (55): sarà un bravon che daria nelle stelle, /
non daria l'arme a orlando, e un zaffolino / li toglierà la spada e
lenta e la trama grossa se ne fa un drappo che si chiama 'zaf- fone',
glauco, duce de'liei, a un tempo istesso / d'un colpo di zagaglia
liei, a un tempo istesso / d'un colpo di zagaglia ad ifi- noo,
guisa di lancia della lunghezza di circa un palmo. scarfoglio, 1-49: con
: eleanor sedeva su una sedia, sopra un tavolo: aveva i miei calzoni,
tavolo: aveva i miei calzoni, un tappeto per manto, in capo un vecchio
, un tappeto per manto, in capo un vecchio allume consolare del padre, in
cellini, 1-37 (101): vedevo un uomo che stava là ad aconciare trincee
pasolini, 1-36: appena quello perdette un po'di parlantina e cominciò a zagaiare
colpito d'una zagagliata nel petto da un cavalleggiere, cadde in terra senza aver ricevuto
della danieli, questa riuscì a trovare un metro di zagana nera e la tagliò in
1-205: l'intimo motivo decorativo di un popolo forse è uno solo. lo
frammisti a quelli scuri (la pelliccia di un animale). targioni pozzetti,
, 12-7-182: fanno [gli zibellini] un bellissimo vedere ed accrescono il pregio delle
di corte, staffilate numero venticinque con un buon staffile, per avermi forato l'
e fattomi pisciare nel letto, e attaccatomi un chiocchetto, ovvero zaganèlla di dietro.
affacciavano le loro cime luccicanti, di un verde bronzino. l'aria era tutta imbalsamata
se batti / ad una porta come un re di dio / pungente di rugiade:
anzi che tela si può più tosto chiamare un nastro, o come si chiama a
preti e zaghi. garzoni, 7-317: un altro, chiamato marchione da buffalora,
, su 'l milanese stando per zago d'un certo piovano appreso a varese, entrò
su questi umori da bestia per causa d'un moccolo solo che gli era stato rapinato
solo che gli era stato rapinato da un certo furbo. = voce ven
. unità di misura per liquidi, un tempo in uso in partic. nel milanese
circa 0, 196 litri ed equivalente a un quarto di boccale. -anche:
dieta si debba dare... un soldo di pane, ed una zaina di
una zaina, e l'altro con un vaso d'oglio. = deriv.
le spalle. tondelli, i-58: un mattino freddissimo e nuvoloso poi risoltosi in un
un mattino freddissimo e nuvoloso poi risoltosi in un tramonto coloratissimo e tenue, caricati sui
ariosto, 17-32: sotto il braccio un fastel d'alcuni fece, / né il
si lasciò né il seno voto: / un suo capace zaino em- pissene anco,
oro. parini, 535: un pastorei frattanto / lo zaino a tergo ed
entra nel prato balzellando a guisa / d'un leprotto su rama. pascoli, 783
messi al posto del tuo zaino d'un tempo. moravia, ix-128: qualche volta
marcia. baldini, i-23: volò un ciclista portaordini e, zainispalla! -zaino
a zaino, quadrata, ricoperta di un pelo fulvo e resistente. 6
macchie o peli di colore bianco (un manto di cavallo); che ha il
ha il manto di tale colore (un cavallo). citolini, 233
savinio, 28-74: « guardi un po'questa insalata: che cosa vede
« vedo i zakuski », risposi con un fil di voce. =
messisburgo, lxvi-1-290: poi ne farai un tortiglione, a guisa di zaldone.
zamalucco, sm. sovrano di un regno dell'india meridionale resosi indipendente nel
quai tiri, ma molto più grossi, un signore che chiamano il zamalucco, che
mai, / che tri gargete en un dì abia soto, / per che segente
e geremei xxxv-i-847. tra lor vene un foco sì fello, / un tosego forte
vene un foco sì fello, / un tosego forte de mapello, / che sete
lunga fino ai piedi, munita di un largo cappuccio e dalle maniche strette,
cappuccio e dalle maniche strette, usata un tempo dai turchi e da altri popoli
la quale, invece di bavero, ha un cappuccio così largo, che può coprire
in leggiadro atto assisa ella attendea / d'un gentil zamberlucco il seno involta, /
zamberlucco il seno involta, / che un sol ago tenea dinanzi chiuso. carducci
deh'america meridionale nato dall'incrocio di un africano con un indigeno americano.
meridionale nato dall'incrocio di un africano con un indigeno americano. = dallo
delle pareti domestiche. - anche in un contesto figur. guittone, xvii-159-24
suo convegno, / dove in zascuno un filosofo dormia / in quela parte dov'
foscolo, vii-199: il salvini seminò un sacco di parole antiquate, come 'zambra'
4-270: mi son pur voluta raffazzonare un poco: che volevi tu ch'io
: vo'che tu vega se gli è un porcaccio / lordo, travolto, viso
zàmpora). ciascuno degli arti di un animale (e nei quadrupedi si distinguono
onoratissimi gentiluomini... hanno per arme un leone rampante,... con
gallo. pirandello, 8-108: su un quadriceli© presso la mensola sorgeva un uccellacelo
su un quadriceli© presso la mensola sorgeva un uccellacelo imbalsamato, dal collo e dalle zampe
e lunghissime. moravia, ix-358: un capretto stava presso la capra, accovacciato
-gastron. parte inferiore dell'arto di un animale (in partic. di un
un animale (in partic. di un suino) macellato, usata per varie preparazioni
s'io son parruotaforbice, / o son un porta, o vendo zampe e trippa
, che si allarga verso il fondo (un pantalone). 2.
. ciascuno dei supporti sui quali poggia un mobile; parte terminale del supporto stesso (
in maniera da raffigurare le estremità di un animale). bandi, 263:
d'annunzio, iv-1-188: il sedile era un gran semicerchio di marmo bianco, limitato
credenzoni, c'è caso che una zampa un po'tarlata si fiacchi e il credenzone
ma la stessa pagina, scavando come un tarlo scava una zampa di tavolino.
tavolino. -ciascuno dei sostegni di un cavalletto. carradori, v
). emiliani-giudici, 1-68: mentre un bottegaio litigava con un contadino, beppe
, 1-68: mentre un bottegaio litigava con un contadino, beppe slancia la zampa ad
contadino, beppe slancia la zampa ad un pan tondo. ghislanzoni, 18-151:
pan tondo. ghislanzoni, 18-151: un serpentello di donna sbuca improvvisamente dalle sale
il braccio nerboruto. viani, 14-493: un giorno, mio padre torniva con la
bianciardi, 3-12: fermi in gruppo a un cantone fischiettavano 'ramona'e intanto scrutavano con
-intervento in un'attività, in un lavoro. pellico, 2-126:
: io avrò bisogno di filatino per fare un zenzalare... perché qui abbiamo
, percuote il terreno con gli zoccoli (un gregge) -,,„
le zampe anteriori, rimanendo fermo (un equino, per manifestare inquietudine per l'
v. caballino]: 'caballino', cioè un fonte che nacque dal zampar del piè
che nacque dal zampar del piè d'un cavallo alato. -raspare il terreno
zampata, sf. colpo inferto da un animale con la zampa (anche con
la zampa (anche con riferimento a un mostro fantastico). -in partic
-in partic.: zoccolata di un cavallo imbizzarrito. berni, 8-67 (
berni, 8-67 (i-228): un foco sembra la bestia adirata; / e
una zampata avuta nell'occhio destro da un cane che gli faceva le feste. angioletti
angioletti, 1-134: arrivò dalla piazza un cavallo al galoppo, caricò la folla,
. -orma lasciata dalla zampa di un animale sul terreno. 2. per
-il calare impetuoso delle mani di un musicista sulla tastiera durante l'esecuzione di
musicista sulla tastiera durante l'esecuzione di un brano. barilli, i-80: le
caratteristico, peculiare, in partic. di un artista. 7. dimin. zampatèlla
una gioia, la reputò meno che un granel di biada, in cui la rinvenne
il terreno con la zampa; zampare (un cavallo). caro, i-330:
agg. che zampetta; saltellante (un uccello). c. e
rapidamente le zampe, quasi saltellando (un animale, per lo più di piccole
. doni, 3-43: mi basta avere un poco di remore atomo, tanto quanto
di remore atomo, tanto quanto farebbe un uomo che corressi per un bosco..
tanto quanto farebbe un uomo che corressi per un bosco... facendo fuggir le
a metà spennata gallina, priva di un occhio. piovene, 24: ritornando,
per la casa e balbettando che era un piacere. viani, 13-396: lo recapitava
: le comparse, invece, zampettano su un ritmo da 'revisore'con dany kaye.
provocato. linati, 30-34: non un grido d'aquila, non un zampettio di
: non un grido d'aquila, non un zampettio di daino si fece sentire in
talpe la limonaia, / brillò in un rosario di caute / gocce la falce fienaia
si compone nel cavo dell'orecchio in un pulviscolo di rumori,... uno
, gradirei di avere pel valore di un zecchino e mezzo tanti cotechini, e zampetti
, una mignonette, una cipolla steccata ed un mazzetto d'erbe. ghislanzoni, 4-125
con foglio di oliva ben chiaro, adoprando un zampetto di lepra e tenendole l'inverno
! 3. supporto, piede di un mobile. moravia, vii-114: tutti
intr. { zàmpico). scalpitare (un cavallo). b. corsini
delle mie lagrime scorrono alforribile memoria di un traditore. = nome d'azione da
), agg. che zampilla (un getto d'acqua, una sorgente, una
, una fontana). -anche in un contesto figur. vangeli volgar.
di vivacità espressiva (lo stile di un autore). carducci, iii-27-107:
zampilli (l'acqua o anche un altro liquido); emettere un alto o
o anche un altro liquido); emettere un alto o anche lungo e vivo getto
vivo getto d'acqua (una fontana, un fontanile, ecc.).
del bel platano all'ombre ove d'un fonte 7 zampillavan le vergini sorgenti / guidavan
, a poco a poco, / tinse un bianco pallor l'ostro nativo.
bacchelli, 12-127: irruppe, con un salto della sua danza selvaggia, orribile del
si piantò a gambe larghe e dopo un poco lo sentii che zampillava. nino soffocò
/ dagli acini più neri / d'un canaiuol maturo / spremo un mosto sì puro
/ d'un canaiuol maturo / spremo un mosto sì puro; / che ne'
4. per estens. riversarsi fuori da un luogo precipitosamente e attraverso un varco stretto
fuori da un luogo precipitosamente e attraverso un varco stretto. savarese, 187:
5. risplendere, irradiarsi (un raggio di sole); sfavillare (
r. sacchetti, 1-528: seguì un minuto di silenzio; poi zampillò una
d'una bambina. pecchi, 2-124: un trillo di risa zampillò. -diffondersi
risa zampillò. -diffondersi, propagarsi in un luogo (un suono). ruspoli
-diffondersi, propagarsi in un luogo (un suono). ruspoli, xxvi-3-192:
suono). ruspoli, xxvi-3-192: un ch'io non ho per buon, non
per santo, / sebben di salmi ha un caratello in bocca, / e per
rammentare la risposta che zampillò, come un getto improvviso di fuoco, come un
come un getto improvviso di fuoco, come un grido impetuoso di fede, dal fondo
mente; essere concepito, ideato (un pensiero, un sentimento, un componimento)
concepito, ideato (un pensiero, un sentimento, un componimento); venire
ideato (un pensiero, un sentimento, un componimento); venire facile e copiosa
. marradi, 58: in un sopor veggente allor mi zampillano i versi /
persuasioni, sentì finalmente zampillarsi in petto un momentaneo fiotto di collera e ne usò
emergere (una qualità o, anche, un carattere negativo). tommaseo,
8. tr. emettere, far sgorgare un liquido con getto sottile. aretino
, 20-123: fa stima che io fossi un terreno di quelli, che zampillano fuori
= voce onomat., altri pensano a un lai volg. * sympillare, che
scaturito con impeto sotto forma di zampilli (un getto d'acqua, una sorgente)
nell'animo e manifestato con impeto (un sentimento). rebora,
. lo zampillare continuo e persistente di un sottile getto d'acqua da un'apertura,
irrigherai le lor radici, / prendendo un vaso di tenace creta, / forato
creta, / forato a guisa d'un minuto cribro, / che i greci antiqui
, nelle quali,... per un foro fattovi caschi sopriesse un continuo sampillo
.. per un foro fattovi caschi sopriesse un continuo sampillo che vi percuota e batta
mentre così diceva, si accostò ad un ampio recinto, in cui sorgeva di mezzo
recinto, in cui sorgeva di mezzo un zampillo vivace, che ricadeva in sottilissimi vapori
annunzio, i-650: tacciono le fontane un tempo vive, / che ridean tutte
. -tose. giocattolo costituito da un vasetto di vetro da cui si fa
senesi dicono per similitudine zampillo anco ad un picciol vaso di vetro da trastullar i fanciulli
, facendo mille zampilli, sciorinando fanno un lago grande. petruccelli della gattina,
. petruccelli della gattina, 4-485: un zampillo di lagrime silenziose colava da'suoi
: recavano in cima [gli ananas] un ciuffo di foglie cilestrine e grassoccie,
frugoni, vii-540: qui saltò a diogene un zampillo aga- nippeo nel cervello, e
di vapore fatto affluire per mezzo di un tubo anulare forato dalla camera del fumo
poi mosse anche l'altra zampina; poi un salto, e fu in tavola;
e fu in tavola; e prese un mezzo pollo arrosto; e via, via
, in partic. stretta attorno a un oggetto. brancati, 3-103: suole
destino / tutti quanti ci siam per un zampino. 3. dial.
v'è s'ingozza », / perch'un altro non mettavi il zampino.
compressa che, bruciando lentamente, sprigiona un fumo che uccide o allontana zanzare e altri
zampironi a spirali di marca francese, un antidoto efficace contro le formicole. arbasino
: 'zampironi': se ne è fatto anche un singolare 'zampirone'. nel gergo militare
canne sonore fissate ad altrettante aperture di un otre di pelle (e per tale motivo
quale si accumula l'aria immessa tramite un cannello dalla bocca del suonatore o da un
un cannello dalla bocca del suonatore o da un mantice da lui manovrato con il braccio
squadrava dintorno: / vide ch'egli era un padiglion da sogni; / prima pensò
da sogni; / prima pensò d'appiccarli un susomo / al capo, e dir
nomi, 10-103: qui c'è un buio serrato come in bocca / e tempo
tra noi, ma veramente trascendente tra un popolo tutto brio. = nome d'
. e. gadda, 6-90: un perfetto gentiluomo, del resto: a li
salume tipico della cucina emiliana, fatto con un trito di carni di suino, orecchie
certi zamponi, non ricusare di dargli un sicuro indirizzo e raccomandarne tu stesso la spedizione
carducci, ii-19-286: prego ordinare a modena un bello zampone, che sia mandato all'
; / e viene fino sulla strada / un odore stuzzicante / di lepre e di
lo scarpello, mentre tommaso gli faceva un po'di luce con la cieca: il
. casotti, 1-1-6: avea sul volto un otre di belletti, / di nastri
sopra l'abito una zana, / un mazzetto di rose, e di mughetti /
. 2. culla, usata un tempo dai contadini, costituita da una
dormendo, e in quella v'era un levrieri. scenari della commedia dell'arte,
le fossette delle guancie colla punta d'un dito. -ant. barella, lettiga
fagiuoli, 4-160: è costretto [un povero infermo] per misericordia in una
in una zana, sugli omeri d'un facchino,... ad esser condotto
avevo fatto nella grossezza del detto ovato un partimento di otto zane nelle quale avevo figurato
ha commesso. pataffio, 6: un cardelletto egli è, ch'appicca zane.
: pregovi in su questa zanetta facciate porre un poco di canovaccio, e come avete
nel mezo de questo malapolanda getta un certo ramo che getta fiori a modo
ramo che getta fiori a modo de un pede ae fave, e poi fa alcuni
fructi che sono longhi mezo palmo et un palmo, et sono glissi come un'asta
: v. zanella1. = da un longob. * zain [j] à
. cecchi, 1-ii-199: che voi mandiate un zana, e non andiate / aggirando
vuol oro o argento, / io mando un zana a 'nsegnarle la zecca.
nascondisi croco; / per che l'un zanaiuolo, e l'altro cuoco / par-
ammassati / e di cercini e zane un mescolio, / tal che fussero l'umore
: e 'l vestir bianco non rileva un frullo; / se 'l core è nero
5-998: accoccolato si stava / presso un ciglion, sulle zanche, / e stropicciandosi
. -per estens. arto di un mammifero; zampa di un insetto;
. arto di un mammifero; zampa di un insetto; chela di un crostaceo.
zampa di un insetto; chela di un crostaceo. fazio, ii-28-69: proprio
raccolto, / fu per fiorenza veduto un leone / bramo e fiero andar correndo
andar correndo sciolto / e prender questo un picciolin garzone / e tenerlo abbracciato tra
/ d'una casa la sua rete / un ragnuolo;... armato / di
overo architravi [delle porte] sono un terzo dell'altezza d'essi ornamenti..
tari, il serve a fissare saldamente un elemento alle strutturecarlino, il mezzo carlino,
ed a punto a meza prora n'hanno un altro. sanudo, i-57:
este, 1370: mantello di un contesto figur. f. f
s'io non ho dall'empio / fuoco un figliuolo e mio padre cavati, /
. luminosa] per mezzo d'un zaffo si fa passare [dallo zanfone]
madre quindici o venti dì, et andare un poco in coro con la zanfarda,
fossatello lastricato a due piani inclinati, in un canto v'era un caldaione, una zangola
piani inclinati, in un canto v'era un caldaione, una zangola, alcune secchie e
. foscolo, xv-470: prendi un chittarrino o un piffero, e se non
foscolo, xv-470: prendi un chittarrino o un piffero, e se non hai piffero
è celebre sopra tutte le bizarrie quella d'un piacentino che gettava in mare i zanfroni
= dallo spagn. chanflon 'moneta di un quarto di peseta'. zàngola { zàngola-
la lavorazione del burro, costituita da un recipiente cilindrico di legno o di metallo
metallo nel quale viene sbattuta, mediante un apposito dispositivo, la crema di latte.
v.]: 'zangola', è anche un grosso catino di legno, dove i
: egli aveva portata una zangola, cioè un utale o predella da far suo agio
nelli, i-12 (58): onde un odor d'ascelle piedi e nasi, /
senti ch'ai par d'esso / direste un muschio in zangoleschi vasi. =
romore. boiardo, 2-14-21: quale un cinghiai che a furia esce del monte,
... /... a un solo rotar di quelle zanne / e
1-vi-168: avendo poi fatto cader vivo un cinghiale, il male accorto mulato corse
accorto mulato corse e lo prese per un piede: onde la fiera, voltatasi,
canino dei grandi carnivori, scaglione di un cavallo. -al plur.: denti digrignati
. -al plur.: denti digrignati di un cane. baldi, 5-18: tre
all'occasione, s'avventa. -in un contesto figur. manzoni, fermo e
i graziani nelscavatrice non ne aveva afferrato un pugno di troppo. le zannate con grandissimo
della morte; forza e diffusione di un contagio. - anche: potere feroce e
reti e tra le zanne della morte un peccatore e una peccatrice, pasciutosi anni
: dàgli!: e ne stacca un quarto di netto, [della pesca]
carne, di caravaggio, con un'interpretazione un po'simile a quella, legnosetta,
. da zanni. -asprezza di un atteggiamento; amarezza di un rizannésco,
-asprezza di un atteggiamento; amarezza di un rizannésco, agg. (plur.
così accosciatomi li rimirava con mo (un oratore). nismo, inorpellato
zanneschi. bugnole sale, 5-503: paragona un mio cuore con le zanne della
sottoporla al zannare, tr. brunire un metallo con la zanna. - per
, i-309: portano per arme, alcuni un gran estens.: strofinare un
un gran estens.: strofinare un foglio sovrapposto a un disegno a
estens.: strofinare un foglio sovrapposto a un disegno a bastone di corniolo,
che vien fatta per avere il rovescio d'un disegno di matita, ponendqgli sopra carta
superficie, ne affina bardito zannandolo sopra un invisibile telaio. = denom.
, sf. colpo o morso dato da un animalecon le zanne. pagni,
fiera aveva fatta era riuscita a strozzare un cane, asportandogli con una zannata metà
ca la targa, che sono de un cuoro, che chiama vita ch'è durissimo
, lii-n-317: per una lancia s'intende un uomo d'arme con due cavalli,
due cavalli, cioè il grosso, ed un altro da cavalcare armato, e due
la pioza [i cavalieri] avevano un capin di sopra a la spagnola con una
padane, do ve era un poverissimo e ignorantissimo villano che si esprimeva
/ che il mio vestito par quello d'un zanni. goldoni, ii-1058: i
odioso, / e tra gli altri un signor di carnevale; / che quanto più
che quanto più pretende esser temuto / un zanni tra le genti egli è tenuto.
zannuto, agg. provvisto di zanne (un animale). g.
cervier maculato, o che gridando / d'un zannuto cignal segua la traccia. salvini
. salvini, 13-238: dalle valli d'un monte / nel sembiante crudel cignal zannuto
quelle d'incontrare, in cima a un cucuzzolo, all'incrocio dei viottoli slabbrati,
'zantedeschia': genere di piante intitolato ad un botanico di tal nome. appartiene alla classe
verde versi apocalittici, come così d'un tratto era arrivato a tanta proprietà,
può avere forza né essere altro che un vano strepito di zanze sonore, se
taffanni e da zenzare che di continovar un sol giorno in sì stomacosa lez- zione
xii-51: stesi poi sulla duraterra e con un nugolo di zanzare ed altri insetti,
, luoghi abituali di confino, oppresse da un clima tropicale e infestate di zanzare.
xi-166: gesuina nel campo delle fioraie era un po'come ro- mildo in quello degli
accade alle volte nelle pioggie, che in un battere d'occhi si vede l'aere
e meza libra de caso grattugiato et un pane grattato, e mescola ogni cosa inseme
scueloti de paparele e sie de zanzarele e un scue- oto de macaron e deseoto baldon
morte delle zanzare (una sostanza, un preparato). = deriv. da
1-20: contro le quali [zanzare] un bel riparo mi sembra quello solo ed
dell'egitto, cioè a dire, un buono zanzariere, che perfettamente circondi il
: essendo i due innamorati sopra di un letto ove era uno zanzeriere ed il
. d'annunzio, iv-1-696: ella vide un albergo silenzioso, una stanza con supellettili
, una stanza con supellettili antiquate, con un gran letto coperto d'un zanzariere bianco
, con un gran letto coperto d'un zanzariere bianco. e. cecchi, 7-37
vestirci una camera terrena. c'era un armadio a specchio, una sedia carica d'
una sedia carica d'involti, e un letto con lo zanzariere. zanzarìfugo
dalle loro punture (una sostanza, un prodotto). -anche sostant.
], iii-1-235: tu parli come un fanciullo. non sarei io sì pazza da
= etimo incerto; potrebbe trattarsi di un nome proprio, foneticamente vicino a zanzero1
. danza popolare spagnola eseguita da un solo danzatore che scandisce il tempo battendo
battendo i talloni; è caratterizzata da un ritmo ternario di andamento vivace.
sostant. 2. membro di un movimento guerrigliero (detto esercito zapatista di
nell'europa centrale e nell'asia tura un uom da zappa. orientale.
avviso a'comandanti. sata perpendicolarmente a un robusto manico di le- zappa volante-,
le- zappa volante-, eseguita nottetempo secondo un gno, usato per dissodare il terreno
una zappa d'una bella spada o fare un bel nappo d'una bella chitarra.
più son martelli a una mano longhi un palmo, pontaruoli similmente longhi, zappe
dal camin buono e dritto. / porta un villan che con la zappa e 'l
. gozzi, 1-936: figlio a un villan io nacqui... se allevato
52): vide questo benefattore vicino a un suo gran noce; e quattro contadini
, 6-341: non si capiva s'era un vivo o s'era un morto:
capiva s'era un vivo o s'era un morto: s'era un omo o
s'era un morto: s'era un omo o una donna, cui nel procedere
consolazioni della prole e della zappa in un turbinio di zanzare verso le nozze d'
. i. nelli, iii-147: -par un giovanetto di venti cinqu'anni. -un
cinqu'anni. -un po'più, un po'più. -pure quanti saranno?
deside- zappettina. rio, di un desiderio, profondo, mesto, soave;
profondo, mesto, soave; e con un po'di libro della cura dette malattie [
cam costo, 1-87: un certo garlasco tedesco, perché il padre era
di origine incerta: secondo alcuni, da un filmico zafp 'capro'(per i denti
altri, da una base mediterranea o da un radicale ani * tsapp-'battere [la
azzappare, zapare), tr. lavorare un terdocumenti delle scienze fisiche in toscana,
tardivo. ghislanzoni, 16-51: voi siete un disgraziato., voi tornerete al paese
zapparle. -assol. - anche in un contesto figur. dante, conv.
, e gran danno per una republicaveder zappare un uomo degno di regnare, e regnare chi
, e non ti puoi fermare a guardare un poco. bacchelli, 1-ii-95: c'
, 2-55: se i vostri pensieri avessero un corpo, si metterebbero a zappare,
io non dissi bestie. -coltivare un podere, un terreno. p.
bestie. -coltivare un podere, un terreno. p. cattaneo, 1-3
volte, si ritornò a zappare un suo poderetto. magalotti, 9-2-288:
superiore a zappar l'orto, toccare un giorno quattro solenni picchiate in capo, e
carducci, iii-6-210: viveasi in roma zappando un suo giardinetto e coltivando fiori.
ornai non deve / d'esser zappata un gran fatto curarsi. malatesti, 62:
e pianto è molle ancora, / brontolando un paternostro / su zappiamo alla buon'ora
raspare il terreno con lo zoccolo (un cavallo, un toro, anche come manifestazione
con lo zoccolo (un cavallo, un toro, anche come manifestazione d'inquietudine
del vostro ingegno. / più d'un di lor co'lieti suoi nitriti, /
fede. periodici popolari, ii-478: un giorno i nostri figliuoli, che godranno in
queu'accortissimo popolo trasse la congettura che un aratore, un zappaterra fosse per riuscire vincitore
trasse la congettura che un aratore, un zappaterra fosse per riuscire vincitore e glorioso
dama: / in grazia la vorrei un po'vedere. / se ella è contadina
il suo unico figliuolo, gerlando, fosse un vile zappaterra. moravia, xi-70.
« quell'altro al vostro confronto è un zappaterra. » = comp.
trita e sciolta, gonfiasi sì come un fermento. pallavicino, ii-71: vedevansi frescamente
affondava, col pericolo anche di slogarsi un piede. zappatóre (ant.
colle. burchiello, 2-37: come da un zappator fussi allevato, / ogni uom
allevato, / ogni uom ti mira per un pecorone. guazzo, 1-112: se
, e chi vi guida qua a disturbare un zappadore che lavora a opera? b
aratro emerge per incanto, / tra un pigolio ai passeri mendici. d \ annunzio
iv-2-1312: 'comincia la messa officiata da un prete robusto come uno zappatore'. montale
, gli abitanti delle cinque terre parlano un linguaggio che non è quello...
. aretino, 20-57: arrivare in un credo alla capanna, nella quale trovaro
); energetico ma poco digeribile (un cibo). gottifredi, xliv-276:
-figur. che, nell'ambito di un lavoro intellettuale, di un movimento culturale
ambito di un lavoro intellettuale, di un movimento culturale, svolge un lavoro preparatorio
, di un movimento culturale, svolge un lavoro preparatorio sistematico e oscuro.
. rostagno, 173: per danneggiare un nostro ramo i nemici, diedero fuoco a
per la zappatura, distribuisce all'opre un po'di vino. giuliani, ii-413
di stefano, 9-34: e1 comandò a un scudiero / che per terra. intelligenza,
: elle [le navi] sono d'un legno cipio d'anno, o
de i lovini sia somenada / e falla un poco gappolare / po're- zappettare
laggiù vedendo / da buoni amici zappettare un orto. baldini, i-652: ai giorni
caso di trovarlo sotto il sole a zappettare un terreno pieno di sassi.
. pirandello, 8-850: aveva soltanto un logoro marrello, tolto in prestito,
, 6-265: davanti alla missione era soltanto un orticello d'insalate e pochi fiori.
orticello d'insalate e pochi fiori. un francescano stava zappettando. posò l'arnese
du'settimane di sole vien erto, tutto un pari, a petto d'uomo.
zappettare; rimozione dello strato superficiale di un terreno coltivato (per togliere le erbe
: reso così soffice il suolo formano con un zappetto delle piccole buche. c.
neol. rapido e continuo passaggio da un canale televisivo a un altro, effettuato col
continuo passaggio da un canale televisivo a un altro, effettuato col telecomando, per
. { zappónó). smuovere a fondo un terreno con lo zappone. - per
zapponatura, sf. zappatura profonda di un terreno; dissodamento. = nome
: ah! bene, avevo veduto. un bel lavoro! quel covo, quel
, 4-ii-237: al panigrà si fece volare un fuoco per sepellire un zappone, che
si fece volare un fuoco per sepellire un zappone, che travagliava sotto la nostra galeria
applicazione, e multiplicati zapponi attorno ad un fornello, ch'egli aveva su la dritta
vii-788 (10-16): ei mi fe'un farsetto, e i'gli promise /
le zare del mestiero, vi riconosceva un fondo di ragione non inteso, e non
altri. -mancanza di garanzia per un prestito. bellandi [in mazzei,
: chi non può stare senza pericolo in un luogo, ne lievi la casa e
. amenta, 1-97: non credeva che un giovane come voi desse in zara così
saati. pascarella, 2-421: viene un zaptiè, i'ho vóto 'l borsello.
alberti, lxxxviii-i-115: né sospetto o un ascaro, a tenermi compagnia. barilli,
b. giambullari, ii-524: basta solo un cenno de la bocca / a
: l'autocrazia e lo zarismo presuppongono un 'superuomo'(ossia la perfezione nel capo)
di napoli e lo zarismo è tutto un aspetto della storia dal 1799 al 1860 da
agli stati uniti, vuol dire fare un viaggio nel futuro;... percorrere
come il gandhismo. piovene, 14-175: un brillante eccentrico dai fuochi verdi di cometa
, 3-175: l'espresso mosca-leningrado è tutto un wagon- lit zarista... cuoi
quarantotti gambini, 10-23: è stato un errore... l'avere intitolato
corde, / sendo le zarle d'un pisan sì lorde / ch'egli spegneva il
zarlerebbe, e per ciò vi fece sopra un commento. = denom. da zarla
ant. sarabanda. - anche in un contesto metaforico. boterò, i-316:
metaforico. boterò, i-316: in un modo così fatto la zarabanda, che si
... / si risolse di fare un intermedio. f. f. frugoni,
fortezza una gagliarda, per la splendidezza un torneo, per le rivolte una ciaccona,
cagone... approfittava di sembrare così un coso buffo per fare ancora più il
il padre passava due anni a bottega e un mese fuori. = voce gerg
, 238: era scaltrito quanto la natura un altro creare avesse potuto e avea una
ove egli non men si affà d'un asino a la lira! m. membré
, lii-14-438: si fa ardito in serraglio un altro eunuco detto omeragà, zaratino,
= deriv. da zarate, nome di un mineralogista spagnolo. zaratustra, sm.
barbaro più del volgare... un provinciale sensato potrebbe rispondere che al postutto
. montale, 12-258. c'è forse un po'di de chirico: ma
berroviere, / mar- scalcire ben so un destriere. zarina (czarina,
», 24-ii-1990], 18: dopo un estenuante viaggio fino in russia..
, 3-iv-1990], 1: non è un mistero che nessuno ami più la thatcher
corda, dal trampolino. dunque sei un bastardo. tanno prove mirabilissime.
da tamarro = voce turca. un fiume. (v.)
476: nasce questa zarzaparìglia alla riva d'un fiume, che vien da monti del
del perù, il qual risorge presso ad un luogo che si chiama chimbo. c
arbasino, 7-22: puccini e bartók, un dash di zarzuéla e uno spruzzo di
nostro paese, che non è solo un paese di tenori, come pare al montanelli
il fuoco. guerrazzi, 1-796: un leblanc,... avea ammanito più
39: le zatte vogliono divelto il terreno un braccio e mezzo il manco. c
l'appetito / sarà ben cominciar da un grosso gotto / del suo vermutt, che
zatte colte nel lor punto giusto, / un po'd'uva e qualche altro tornagusto
di una zatta: essere affollatissimo (un luogo). pananti, i-167:
, 662: l'eroe crocchiare / udiva un po'la zattera compatta, / opera
sull'acqua ferma a ridosso dello svolto, un indigeno nudo, d'alta statura.
. -zattera di salvataggio: galleggiante, un tempo in legno, oggi gonfiabile,
ecco la pipinara! » disse sullo zatterone un giovanotto vedendoli scendere lungo il marciapiede rovente
non trova più la via di mettere insieme un madrigale. = voce gerg
, 114: chi non è manieroso è un zavater, / e co'l gofo
una pania. dare a due zavole in un colpo. = forma aferetica di
il tuo nome nel- l'acque con un tonfo! -figur
ove giunti si noleggiò la carmen per un viaggio dal chili a boston con rame.
è connesso con sabulum 'sabbia', con un suff. etrusco. zavorràio, sm
e aeron. fornire un'imbarcazione o un aereo di zavorra. tommaseo [s
fornito di zavorra (una nave, un aereo). 2. cintura
mi portò il libro. era grosso quanto un vocabolario e zavorrato ai nomi, di
sietestato zazzeando, io non v'ho scritto un pezzo fa che non sapevo in qual
aveva monna laura, andò zazzeando dattorno un pezzo e guaendo. = denom.
dee. (i-iv-676): ora avvenne un dì che, andando il prete di
/ perché al barbier non do più d'un soldino; / ma, se ne
tagliar i capelli, fu seguito in un subito da tanti, che fu lasciato l'
: il padrone di casa di malnate, un certo dottor lalumìa, se non ricordo
non ricordo male il nome, era appunto un giudice del tribunale: un siciliano sui
era appunto un giudice del tribunale: un siciliano sui cinquant'anni, magris
. piccola zazzera bruna tagliata corta su un collo nervoso e robusto. 2
io: ho dirimpetto a casa mia un vicino / ch'altro non fa che maschere
. tipogr. disus. irregolarità marginale di un foglio di carta. carena,
quelle disuguaglianze che trovansi nell'estremità di un foglio di carta. 7.
gran re alfonso in zazzera, con un riverso d'una celata capitanale. g
con una zazzerina bionda e per punto senza un capei torto avervi. lancellotti, 28
, carnoso, la zazzerina degna di un fratino di benozzo attorno alla faccetta illuminata
: il giovine sonatore aveva... un paio d'occhiali professorii a stanghette d'
d'occhiali professorii a stanghette d'oro sopra un naso quasi greco, l'antico zazzerino
beolco, 1265: a piè d'un spin ch'è nato in me'la via
morosa bella. pratesi, 1-405: un grosso frate domenicano, tutto infagottato e gobbo
... ascolta attentissimo i peccati d'un moribondo. -zazzeròtto, sm.
g. m. cecchi, 30-50: un nostro zazzerotto in un suo giardino aveva
cecchi, 30-50: un nostro zazzerotto in un suo giardino aveva in viva pietra fatto
è difficile infatti non sorridere alla vista di un così bel 'bébé'di diciotto anni circa
'bébé'di diciotto anni circa, che ha un faccione latte-vino, tondo tondo, a
tondo tondo, a triplice mento, un zazzerotto d'un magnifico biondo-stoppa, occhi
, a triplice mento, un zazzerotto d'un magnifico biondo-stoppa, occhi cerulei, una
ai personaggi che verranno / fuori ad un tratto. -che sarà un misterio / da
/ fuori ad un tratto. -che sarà un misterio / da zazzeroni? d'azeglio
? -chi? quel coso giallo come un rigògolo, butterato, coi denti neri,
zazzaruto tutta quella filosofia gliela insegnò in un discorso. dottori, 1-447: ferì poi
poi su la testa litaldino, / un giovane galante e zazzeruto. faldella, iii-61
di marocchino timoroso delle zacchere più che un pavone, egli camminava per la via
10-440: « a momenti, mi fa un po'impressione ». « perché?
veniva due volte il mese, ferdinando, un pezzo d'uomo ma con delle gambe
a coscia, zazzeruto il capo come un gran cesto di insalata rìcciola. bernari,
permeato le posizioni degli intellettuali dell'est ancora un anno fa, è stata ormai riposta
. e letter. capra. -anche in un contesto metaforico, per alludere a stolidità
zebe, a cui, / dopo scorso un gran campo, la stanchezza / ruba
... / m'avete rotto un po'gli zebedei. padula, vi-287:
da caltanissetta, 128: vidde anche un animale domandato zibra, quale fu regalado
... vi è... un bellissimo asino selvatico delle indie orientali detto
indie orientali detto zebra. è grande come un asino grosso. il suo pelo è
. pratesi, 5-39: la zebra, un asino che non è asino, perché
zebre venute di piemonte / sormontano riscosse a un hallalì / squillato dietro barriere di folla
etimo incerto: verosimilmente la voce risale a un lat. volg. * eciféra,
strisce più chiare e più scure (un animale o anche una parte del suo
imitazione del manto di una zebra (un veicolo). moravia, 27-108:
molo, si ferma, ne scende un commando di turisti. -per estens
, di colore contrastante (una superficie, un oggetto, un terreno coltivato, ecc
(una superficie, un oggetto, un terreno coltivato, ecc.). -anche
una ferita, quasi sperando che sia stato un abbacinamento della tua vista a proiettare una
da strisce bianche segnate sul terreno (un passaggio pedonale). montale, 4-234
, che i passaggi zebrati apparsi in un film sono il simbolo della nostra alienazione.
4. petrogr. zebrino (un marmo, una roccia). m
impazienti di volare, si muove con un brivido che le mette una zebratura nell'
i-iii: 'cipollino '900 e zebrino': è un marmo sac- caroide cipollino caratteristico della zona
alternantesi parallelamente a nastri più sottili di un verde sfumante sino al castano, da
sebbene non ecceda in grandezza quella di un vitello. egli ha una piccola gibbosità
fuse con il poligrafico dello stato in un unico istituto con personalità giuridica di diritto
creativa. papini, iv-907: è un peccato non potersi fermare su 'rarefazioni'(
gioie ce l'ha strascinato pei capegli con un borsotto di fiorini che fumano. buon
stato di conservazione, nuovissimo, (un indumento, un'automobile, ecc.
appena pubblicato, fresco di stampa (un libro). n. franco,
, 183: e da lungi mostrarmi un curioso / libro, che a sorte nelle
-appena costruito, edificato di recente (un edificio). pratesi, 5-147:
. diritto della zecca: utile ricavato da un sovrano dalla coniazione ed emissione di monete
, e di più v'aggiunse in un gran bacino cinquemila medaglioni di cosimi di
, stampe e zecche, e d'un punto in altro batter monete di mille
lardi, lxvi-2-370: ponete in un fiasco 4 litri di buon vino
naso, e u mento una zeffata e un pugno. = var. di
. disus. molto leggero e soffice (un tipo di tessuto). tommaseo
. vecchi, lxv-178: e'ver ch'un ne gustai come la pece, /
ella mi si appressasse al letto con un ciglio scuro, con un zeffo rabbuffato
al letto con un ciglio scuro, con un zeffo rabbuffato e con una sguardatura traversa
, agg. ant. non fecondato (un uovo). landino, 220
flutti spira, / suonano i liti un lamentar di lira. manzoni, pr.
son appiccate, se le radono con un coltello, e così le levan.
se ne riponeva in delpho, fece un tesoro pare a qualunque altro fosse ricchis
dei caratteri mobili ». -trasformare un metallo prezioso in moneta. f.
, agg. trasformato in moneta (un metallo prezioso); battuto, coniato (
sf. ant. zecca. -anche in un contesto figiir. f.
ricorrere all'oro per qualificarla che ad un mineralista o ad uno zecchiere di cercar
similitudini nella materia delle lingue per qualificare un metallo. d'annunzio, v-2-601: un
un metallo. d'annunzio, v-2-601: un orafo e zecchiere di foligno, pratico
una identica a quella in possesso di un giocatore che sarà dichiarato vincitore.
(disse sorridendo) che alle volte un paio di partite alla zecchinetta che vadano
. barilli, 5-44: marinai a'un battello mercantile... non fanno i
sciascia, 11-51: il circolo attraversò un brutto momento: i lascuda e la
e la loro coda l'abbandonarono, aprirono un circolo denominato 'di cultura', in
, 2-117: il signor di diano era un bietolone innestato sur un malandrino, che
di diano era un bietolone innestato sur un malandrino, che io spennavo allo zecchinette
dovrebbono. garzoni, 1-620: ma comprar un par di guanti con la concia de
-in espressioni iperb., per indicare un colore dorato molto vivace. proverbi
5-167: bello? a giorni rosso come un pulcinellotto briaco, a giorni giallo che
di tale vento, tradizionalmente raffigurato come un giovane alato annunciante la primavera.
, ii-149: al dolce spirto / d'un zeffiro fecondo / sciolgasi il gielo e
famiglia odorata. zappi, 07: vorrei un zeffiretto, / ch'andasse alla mia
zelanti apostoli! fra di essi eravi un prete prussiano, il cui fervente parlare
, profondo, intenso, appassionato (un sentimento, un affetto).
, intenso, appassionato (un sentimento, un affetto). s. bernardino
autorità confidata a loro, come se fossero un privilegio personale, quasi come fossero una
massaia, ix-140: avrebbe dovuto mettere un po'd'ordine nelle amministrazioni, zelare
zelavano la libertà politica, vale a dire un concetto 'completamente dissimile'da quello d'indipendenza
me lo zelare, / perché l'è un zentil cavaliero, in fede mia,
dedizione e impegno per il conseguimento di un fine (talvolta in modo eccessivo e
e altrui; sostenitore, difensore di un principio di un provvedimento, di una
sostenitore, difensore di un principio di un provvedimento, di una causa, di
. idem, 3-70: lì c'era un pino e, dietro, un muretto
c'era un pino e, dietro, un muretto: quattro baracche intorno, sfrante
orticelli melmosi, e, sopra tutto un monticello di zella nera. -per
colare profuso in un'attività, in un lavoro, in un com
un'attività, in un lavoro, in un com pito; alacrità,
pito; alacrità, solerzia nello svolgere un compito, nel- l'adempiere a
compito, nel- l'adempiere a un dovere. cavalca, iv-22:
do, che cospirino tutte in un fine, che siino maneggiate con
senno, e se non altro con un buon volere e con zelo del buono incaminamento
. lacopone, 92-95: può essercitare un cielo, / che questo cielo sta
guerrazzi, 2-77: tu mi pari un uomo dabbene e molto zeloso dei miei
2. ant. che richiede un culto esclusivo, geloso (la divinità
osservanza della legge ebraica e con un forte naziona lismo si opponeva
sacrificio a dio. alberti, ii-148: un che avea l'occhio non sincero
sincero e netto, rispose a un zembo e zoppo: « ben dicesti ch'
i., dovrebbe trattarsi di un continuatore del lat. * f>imbus per gib
di lauro. venuti, lxxxviii-ii-684: un zenepro gentil, verde, alto e lieto
sfera celeste della verticale che passa per un punto collocato sulla terra (ed è
del nostro orizzonte, e chiamasi l'un punto verticale, ovvero zenitte, e
, vi batteva a picco, dandole oramai un aspetto un pò spettrale. montale,
a picco, dandole oramai un aspetto un pò spettrale. montale, 5-99: non
lo zenit e il nadir. -in un contesto iperb. soldati, 2-193:
aretino, 9-208: aveva i capegli sotto un zenzado vermiglio alle sale di governo e
e di giustizia. travolto con un legamento strano. berchet, 247: le
le tirò fin giù alla gola / un zendado ch'ella avea: / la serrò
neh'arredamento di interni. ch'ell'ebbe un po'di vita. manzoni, pr.
-1004: il rosso acceso dello zendado dava un vivo risalto al per diametro,
pezze intiere di zendado sono andate a farmi un paio di legami, che mi vanno
i-797: guarda quest'altra che s'è un poco rivestita, obesa e traballante.
ariosto, 7-28: venne avolta in un leggier zendado / che sopra una camicia
scarsella; e perché erano involte in un zendalo, lo diede a madonna macaria
in quel punto il palatino e fece alzare un zendado, che teniva coperto il ritratto
la punta de la lancia / leva un candido zendal: / ricamoglielo da dama /
, accessorio dell'abbigliamento femminile costituito da un leggero drappo di seta nera ornato al
stupore la moglie che, ricoperta da un zendado, scendeva le scale. brusoni,
, 9-561: mi chiocciò prima con un pugno su 'l volto la maschera, e
oddi, 2-41: per collazione, datemi un prosciuttino e un cap- poncello freddo,
: per collazione, datemi un prosciuttino e un cap- poncello freddo, a cui una
spruzzatovi su la sera dinanzi abbia fatto un zendado di trasparente gielo, con un
un zendado di trasparente gielo, con un sigillo di stomaco d'un salsicciotto bolognese,
, con un sigillo di stomaco d'un salsicciotto bolognese, e < tun buon
e molto bella, / saltar su da un bucolino / candida al >ar che ben
] trapunto e ricamato', che è da un gr. xevraxóg per xevriycóg, agg
. imbriani, 10-135: il lombardo è un linguaggio che capisco alquanto meno del zendico
{ zènd), sm. lingua indoeuropea un tempo diffusa nella battriana (regione storica
, nell'altipiano della battila, fiorì un altro popolo, che i dotti chiamano
polpettone zendriniano, come una critica superiore, un po'arguta e frizzante per me,
-momento di massima intensità di un sentimento, di una condizione (anche
v'è infatti molta indiscrezione a contemplare un astro così frigido. -cerchio
. \. fotogr. effettuato da un punto allo zenit, verti- e e
. r. longhi, 360: è un presentimento della naturalezza luminosa quale, apparendo
della naturalezza luminosa quale, apparendo ad un tempo, e più sottilmente, anche
storici, i-136: -e quando el [un ordinato] vidi venir per l'arena
con il dose in zenocchioni davanti, con un stendardo in man, et è scritto
'ente semplice e primo'consiste in un punto identificato dal signor swedenborgio col punto
lo zelare, / perché l'è un zentil cavaliere, in fede mia, /
cura; / calcato molto streto / d'un scarlatin bruneto. documenti della torre dell'
: io avrò bisogno di filatino per fare un zenzalare da mettere sopra il letto questa
(zénzero). ant. ronzare (un insetto). giov. cavalcanti
giov. cavalcanti, 368: avendo [un villano] un suo barletto vuoto di
, 368: avendo [un villano] un suo barletto vuoto di vino, e
usata in cucina e in medicina, e un olio essenziale, impiegato nella preparazione dei
). rovani, i-508: entrò un vecchietto... con una giubba stata
chi si scandalizza perché ha più d'un granellino di zenzero nel sangue, perché
: la natura ha fatto ancora, che un pesce in un luogo e un altro
ha fatto ancora, che un pesce in un luogo e un altro altrove sia tenuto
che un pesce in un luogo e un altro altrove sia tenuto in maggior pregio,
che ha subito la zeolitiz- zazione (un minerale, una roccia). =
più per otturare fessure o, inserito sotto un mobile traballante, per rinsaldarlo.
.): che ha la forma di un cuneo, che serve da sostegno.
. figur. parola o frase inserita in un verso o in un brano di prosa
o frase inserita in un verso o in un brano di prosa senza ragioni estetiche o
per esigenze metriche; frase o parte di un discorso o di un ragionamento ingiustificata o
o parte di un discorso o di un ragionamento ingiustificata o inutile. cesari,
lette di ferro. = probabilmente da un longob. * zìppa 'estremità appuntita'(
la varcasse, allogandone quindi la testa in un leggero incavo sul nostro margine e zeppandola
. fermarsi a lungo, insediarsi in un luogo. tozzi, iv-206: non
tr. { zéppo). riempire totalmente un recipiente, un contenitore stipando bene o
). riempire totalmente un recipiente, un contenitore stipando bene o eccessivamente il contenuto
fiato. 3. inserire in un testo frasi o elementi superflui, inutili.
[s. v.]: è un bel libro; e se non l'avesse
due pettini e due libri zeppati in un tascapane da scolaro: ecco il bagaglio.
riguardo lo sgomino, e veggo a un tratto / rastrellar quella mensa, / ed
-completamente occupato da oggetti o materiali (un luogo). passeroni, iv-329:
2-125: questo sentiero impervio portava a un retrobottega, anch'esso zeppo di rottami
. -affollato, gremito di persone (un luogo, un mezzo di trasporto)
, gremito di persone (un luogo, un mezzo di trasporto). pellico
avrei respirato. -che presenta un fitto intreccio di rami tagliati. pascoli
-per estens. invaso dall'oscurità (un luogo). buzzati, 1-16:
. 2. abbondantemente provvisto di un bene materiale. amari, 212:
è così zeppo, / che se vedeste un giorno il suo trippone, / il
. 3. stipato, accalcato in un luogo (una massa di persone).
, né le cate -in un contesto figur. c. gozzi,
con secretezza, non saprei dir come, un grosso zeppo a quel finestrino con un
un grosso zeppo a quel finestrino con un spaghetto fragile di modo che non era possibile
cavallereschi, 122: poi trasse con fusberta un colpo rio / e di zeppi tagliò
colpo rio / e di zeppi tagliò un brazo o più. pasolini, 14-95:
gli ammagliano, ma sì incavigliatili con un zeppetto, che soffican tra due ucchielli,
che termina con lo 'zeppolone', un corto bastoncino di legno.
pasta maneggevole, movendola di continuo con un cucchiaio di legno, acciò non si
; più verosimilmente, potrebbe trattarsi di un deriv. dall'ipocoristico zeppe per giuseppe
, dei damerini, dei bellimbusti di un determinato luogo. tassoni, 9-45:
9-45: costui se 'n venia gonfio come un vento /... / potrei
forse inegual prosopopea; / ma toccherei un mal vecchio decrepito, / e la zerbineria
dalle porte e correva urlante e scalmanata verso un punto della piazza: il barbiere col
. m. -chi). improntato a un modo di agire, di comportarsi o
cervello / che fa da bello / senza un quattrino, /... /
, 1-204: non dubitate che calerà un qualche zerbinotto di camino. c.
« scemo di guerra! » qualche zerbinotto un po'troppo ardito di mano. brancati
cravatta. calvino, 2-91: ci fu un pranzo, da morire di noia tanti
fecero, e gli ospiti avevano con loro un figlio zerbinotto, un cacastecchi imparruccato.
avevano con loro un figlio zerbinotto, un cacastecchi imparruccato. = dimin.
o zerbo! beccaria, n-277: un simile piano potrebbesi seguire nei pascoli, nei
modo o anche raggruppamento di capanni chiusi in un recinto. fedone, 44: si
dalle nere. bacchetti, 14-80: passato un altro grosso fiume... il
zariba, che è da zàraba 'chiudere in un recinto'. zerimònio, sm.
gramsci, 6-45: rastignac conta meno di un fuscello nel mondo culturale ufficiale! non
; gerlo. bacchetti, 1-i-146: un altro genere d'ormeggio era la stanga
ant. germe, germoglio. -anche in un contesto figur. pietro da
una lor pianta alpestre, che sporge da un vaso... che non vogliono
naturale che non sia il successore di un altro; indica una quantità, un'
egli fa io; se vi poni un altro zero, fa 100. leonardo,
pagine, come il prezioso fermaglio d'un vezzo di perle, ha un codazzo
fermaglio d'un vezzo di perle, ha un codazzo di zeri. arpino, 9-131
serie, di una successione, di un progresso (in partic. in espressioni quali
mentre il luogo zero delle avanguardie corrisponde a un reale momento zero della cultura e della
crescita nullo di una popolazione o di un sistema economico in un determinato periodo di
popolazione o di un sistema economico in un determinato periodo di tempo. 3.
numero zero: esemplare di una rivista, un giornale, ecc., stampato prima
una tiratura limitata di copie destinate a un pubblico selezionato, in partic. di
. 5. ling. indica un elemento linguistico morfologicamente assente o semanticamente non
assente o semanticamente non distintivo. -indica un elemento della frase non manifesto nel discorso
. cieco, lxxxviii-ii-212: mostrerotti come in un diserto / pellegrin siamo e possediamo un
un diserto / pellegrin siamo e possediamo un zero. della casa, ii-240:
commissione alla lisabetta, la quale piglia un poco troppo ardire, avendo sei figliuoli e
, avendo sei figliuoli e d'entrata un zero. boterò, 6-221: domando poi
? quando averanno a questa domanda risposto con un zero di probabilità, io passerò volentieri
/ che mangierà, se non avete un zero? foscolo, xv-124: o io
/ ma, come scoglio non commosso un zero, / si stava pur di rigidezza
: vi ripeto che questo non mi preme un zero. monti, i-117: 1
1 primi versi però non mi piacciono un zero, specialmente quella copulazione di verso
la vostra è un'impostura, ed un pensiero / al corpo solo, e una
/ che dal perdente a voi vi corre un zero. f. f. frugoni
che nell'ostro, vergognoso nell'addobbar un reo in un re, che non
ostro, vergognoso nell'addobbar un reo in un re, che non differisce sol che
, che non differisce sol che in un zero da un empio. -figur.
non differisce sol che in un zero da un empio. -figur. persona che non
. punto iniziale di una serie, di un progresso. -in partic.: nella
dieci. -punteggio nullo realizzato in un incontro sportivo. 9. posizione dell'
10. zero spaccato: quello barrato con un tratto obliquo, usato nelle votazioni scolastiche
, uno dei due stati possibili di un circuito, di un dispositivo, ecc.
stati possibili di un circuito, di un dispositivo, ecc. (l'altro è
: piero, improvvisamente, non era più un ragazzo: era un uomo. magrissimo
, non era più un ragazzo: era un uomo. magrissimo. le guance e
si ripara, se ne vanno in un zero. tassoni, 2-6: vogliam quella
, / e stimi tutto chesto com'un zero. nardi, 1-1-1: tu fai
/ e non extimi più li amici un zero. saba, 1-103: « ma
, 1-103: « ma -interloquìun cliente (un giudice) -se i nostri filosofi idealisti -e
risponde, poi corre anche lui come un pazzo verso il nemico. moravia, 18-171
. moravia, 18-171: tutto ad un tratto maurizio, come un reparto di artiglieria
tutto ad un tratto maurizio, come un reparto di artiglieria che lasci avvicinare i
estens.: funzionario di polizia o di un altro corpo di pubblica sicurezza impegnato in
: fate intiepidire una marinata fatta con un pezzo di butirro, un poco di farina
fatta con un pezzo di butirro, un poco di farina, mezzo bicchiere di
... una zesta di arancio ed un poco di basilico. = dal fr
ahi, popolazzo mio, ben tomi un zero, / perché il tuo sangue preme
è stato, al suo parere, un zero. piccolomini, 151: sarà buono
quivi alcuno atto di cortesie, che vaglia un zero. c. gozzi 4-271:
gozzi 4-271: le fatiche mie furono un zero. mazzini, 24-262: l'opinione
: essere molto meticoloso e preciso in un ragionamento, in un'analisi, ecc.
sapersi prima che il nostro cachisterco è un purista e un rigorista implacabile in fatto
che il nostro cachisterco è un purista e un rigorista implacabile in fatto di grammatica e
di grammatica e di retorica, e per un articolo e per un pronome e per
, e per un articolo e per un pronome e per una virgola e per un
un pronome e per una virgola e per un hacca e per un ypsilonne e per
virgola e per un hacca e per un ypsilonne e per un zita o due si
hacca e per un ypsilonne e per un zita o due si mette in tante arme
melissa al buon poeta, / vedrà un gobbo, un gobbo vecchio / un
buon poeta, / vedrà un gobbo, un gobbo vecchio / un cupido fatto a
un gobbo, un gobbo vecchio / un cupido fatto a zeta. moravia, 14-132
v.). luzione d'un problema ed epiteto di antichi filosofi i quali
del metodo con cui procedesi nello sciogliere un problema, e nel cercare la ragione
sf. tess. disposizione del filo su un rocchetto, una matassa o una bobina
figura retorica consistente nel far dipendere da un unico verbo due o più parole o
non vedi che nell'ultimo verso è un zeugma, per cui il verbo che serve
area roman. e napol., da un lat. volg. * settiare,
landolfi, 12-10: l'aria era tutta un zezzio, un zinzilulio. =
: l'aria era tutta un zezzio, un zinzilulio. = voce onomai
insistente di andare avanti, come facevano un tempo le zie dei casini.
che essi non volevano lasciare neanche per un momento. -spreg. ziàccia.
brandano, 252: como elo sonase ad un in concordia viola, lauto e tinpana
in maniera per lo più disordinata o secondo un ordine strettamente personale appunti, notizie,
abbozzi, ecc. - anche in un contesto metaforico. sacchetti, 161
non già uno ammassamento di cose, un zibaldone, ma un'opera che abbia ordine
, / e toglion pare e fanno un zibaldone, / e questi son da
magalotti, 26-109: apparecchiano... un piatto d'arance forti o al più
gusto della nostra lingua consista soltanto in un ben tornito periodo, che per tortuose
si ravvolga in se stesso a guisa d'un labirinto, o in un zibaldoncello
d'un labirinto, o in un zibaldoncello di rancide voci e di affettate maniere
sommario zibaldonico non sia sufficiente a fornirle un criterio sul mio tentativo, io le
tessuti di lana, ai quali è conferito un aspetto simile a quello di una pelliccia
(no): ecco in faccia un altro antenato, magistrato;...
;... tutto nero, fuorché un collare bianco, con due larghe facciole
soból, forse per il tramite di un tardo medio ant. ted. * zebelè
frugoni, vii-494: quando voi vedete in un phedonotto, come colui, terso,
, ii-245: donne, uest'è un animai perfetto / a molte cose, e
il corpo con una pasta nera che ha un profumo acutissimo e che raspano dal ventre
betto, il quale è grande come un grosso gatto, ma fierissimo, e
sofà gozzano, i-8q7: era un pollo autentico e squisito. ordinò allora
ordinò allora una torta allo zibibbo, un piatto di pesche, una bottiglia di
mescolanza di gaglioppo, malvasia, e un po'di piedilungo, greco bianco, zibibbo
ant. e letter. pantofola simile a un zoccolo usata nelle corti rinascimentali.
), inter. riproduce il rumore di un taglio o di uno strappo rapido e
e netto, o, anche, di un getto d'acqua sottile e improvviso (
, e appena ci avvenga di incontrare un cane sospetto... fuon lo strumento
gergale del ciclismo con cui si designa un corridore di qualche valore, ma che non
e netti, o, anche, di un movimento veloce e improvviso.
sf. ant. amministrazione patrimoniale di un bene pubblico o privato. -anche: l'
2. scherz. che ha un aspetto autorevole, compassato (un personaggio
ha un aspetto autorevole, compassato (un personaggio raffigurato). volponi, 2-199
, inter. riproduce il rumore di un colpo secco, in partic. di un
un colpo secco, in partic. di un taglio o di uno strappo prodotto in
rapido e deciso, per lo più con un oggetto tagliente. forteguerri, vii-20-87
comincia a sembrar per la campagna / un uccelletto. = var. di sifolare
denti, fra le labbra o anche in un apposito strumento. sforzino da
toscani soglion chiamare 'zifone', è un cilindro di poca altezza, e della giusta
-sigla, abbreviatura; lettera iniziale di un nome o di un cognome.
lettera iniziale di un nome o di un cognome. lancelìotti, 3-107: 1
boiardo, 3-2-33: adosso poi gli posero un bel manto / de fina seta,
linguaggio caratteristico di uno scrittore o di un gruppo di scrittori. bembo, 10-x-248
c. croce, 281: parlate un poco più chiaro, ch'io non intendo
occhio gira, / vede sul muro un ziferone impresso. = var.
due tagli, per lo più su un materiale leggero. -con riferimento al
serra. lalli, 9-155: viddesi un ziffe zaffe incontanente, / del primo più
l'ingrasso e la produzione di di un singolo carattere dell'alfabeto. -anche: modo
dial. ant. cicala. -anche in un toponimo. lamenti storici, iii-281:
regioni danubiane (anche con riferimento a un soggetto collettivo o in una sineddoche)
delle eolie, che ha visto ieri un concerto di musica zigana eseguito da musicisti
95: san cnstofolo par giusto un zigante, / che su le spale quel
. emettere versi striduli e acuti (un animale, in partic. un coniglio o
(un animale, in partic. un coniglio o, anche, una cicala)
, iii-24-125: la voce era come d'un coniglio che zi- ghi.
entimologia, si dà questo nome ad un genere d'insetti lepidotteri, della famiglia delle
la farfalla ha le ali azzurre o di un verde scuro scintillante, con macchie rosse
l'alto, sulla cui sommità sorgeva un tempio.
zingaresche, sparse per europa, sono un dialetto indico variamente modificato dalle diver
stefano, 15-1: inperator, el fo un fìlio / d'un rico zitadin sertanamente
inperator, el fo un fìlio / d'un rico zitadin sertanamente; / nato in
e due all'indietro (il piede di un uccello). 2.
2. medie. che presenta sindattilia (un piede). = voce dotta,
e che costi tuisce un ponte (arcata zigomatica) fra l'osso
in una piega amara delle labbra, un po'asimmetriche. c. e.
c. e. gadda, 6-i-219: un volto fermo e pallido un tantino appena
, 6-i-219: un volto fermo e pallido un tantino appena zigomato. =
in due parti specularmente uguali da un solo piano di simmetria (un organo
da un solo piano di simmetria (un organo vegetale, come ad es. le
di panno vilissimo, chiamato zegrina, con un cappello pure di quel panno con un
un cappello pure di quel panno con un cerchio pieno di gioie di valuta di
industr. conciare una pelle o trattare un tessuto, una tela in modo da rendere