di ammonio e si presenta come un solido cristallino giallo, usato per il
due valvole, diviso in due da un tramezzo che resta dopo la caduta di quelle
siligine il vezo del grano. questo è un candore sanza virtù e sanza peso atta
a'coltivatori lasciamo ingannarci, essendo quella un tritico tralignato, che, quantunque superiore
, sf. chim. composto ottenuto da un derivato organico di un silano per sostituzione
composto ottenuto da un derivato organico di un silano per sostituzione di un atomo di
derivato organico di un silano per sostituzione di un atomo di idrogeno con un gruppo amminico
sostituzione di un atomo di idrogeno con un gruppo amminico. = comp. da
monovalente ottenuto dal monosilano per sottrazione di un atomo di idrogeno. =
il silio ha la foglia simile et un poco più sottile e foggiata, fa il
forma quadra; cresce e s'alza un poco più del sanguine. c. durante
donne per filare..., è un albero così grande come il melagrano,
cospetto d'uno sterquilinio putrido e d'un fienile fragrante d'aroma odoroso,..
. psillio), parrebbe meno improbabile un accostamento al lat. siler (v
, 703: mi manca ancora di avere un volante vivo dei legumi per farlo disegnare
, chiusa, che doveva contenere forse un gruppo di semi. gozzano, i-167:
foglia uguale a quella del cappero, un po'maggiore, così il selvatico come
la sua parte e posesi per fante di un cittadino della contrada a pascere li porci
il mio rossore resistenza facevami né conveniva un pasto di silique ad un palato avvezzo
facevami né conveniva un pasto di silique ad un palato avvezzo alla delicatezza delle perle.
specialmente nelle preparazioni medicinali, pari a un sesto di scrupolo ed equivalente a 0,
fiori succedono le silique lunghette e larghe un dito, nelle quali è il seme quello
lo stesso fiore e la tuba diventa un frutto simile ad una lanterna, con
, 58: quello [astragalo] fa un seme solo in una siliquetta picola quasi
2-209: il gioglio altro non è che un vizio delle biade...,
), costituita da una vocale, un dittongo o un trittongo o, raramente,
da una vocale, un dittongo o un trittongo o, raramente, una consonante
. giambullari, 2-47: la sillaba è un legamento ed accozzamento di più lettere,
accozzamento di più lettere, pronunziate ad un fiato e sotto un accento solo.
lettere, pronunziate ad un fiato e sotto un accento solo. regolette della nuova
zione di consonanti e vocali proferita in un fiato, senza distanza, e però
, 39-vi- 172: la sillaba è un suono spiccato e quando una o più lettere
proferiscono da per sé, ma unite in un suono, si chiamano dittongo. g
riferimento al breve e ripetitivo verso di un animale o al ticchettìo della pioggia.
viti degli innesti! idem, ii-207: un mio gioco di sillabe t'illuse.
scritta o orale o una parte minima di un testo). -a sillaba a sillaba
lentamente le sillabe che la compongono, un testo), non capire, comprendere,
sillaba (di uno scritto o di un discorso), non credere una sillaba
non lasciarsi sfuggire una sillaba (di un discorso), senza omettere, tralasciare
in qualunque caso, gli venisse a chiedere un po'del suo tempo, della sua
appesantì, si mostrò sul pallore con un rilievo quasi duro. guglielmotti, 1-147
/ sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. / codesto solo oggi possiamo
: una volta... parlandogli di un filosofo noto disse per definirlo che v'
: elisabetta s'infilò nel portone d'un palazzetto rosso. scomparve. « non ha
due case ». sbarbaro, 1-200: un giorno sillabò: « chi sa che
fenoglio, 5-ii-452: « ha ammazzato un carabiniere », sillabò uno della spedizione.
lo fate di tre, regalandoci così di un verso di 13 sillabe! bianciardi,
simil. dividere, spezzare le note di un canto. debenedetti [« fronte »
scrivere mentre con le labbra sillabava con un sibilo che riproduceva il fruscio del pennino
decifrare le parole difficili o astruse di un testo; compitare. -per lo più
lei, se le è possibile, un po'd'educazione. d'annunzio, iv-2-85
curva davanti al tavolinetto su cui arde un lumino a petrolio. palazzeschi, 8-237
seduta alla tavola... a leggere un libro, certo di preci, sillabando.
. solfeggiare. rebora, 3-i-17: un suo impeto mi trasse un giorno (un
, 3-i-17: un suo impeto mi trasse un giorno (un mese fa) da
un suo impeto mi trasse un giorno (un mese fa) da un professore,
giorno (un mese fa) da un professore, di musica; e da allora
, schiccherar aste, mentre è nell'anima un prodigio di suoni che non posso e
il winqirst ha pubblicato or è poco un sillabario nella lingua tigrina stampato dalla tipografia della
4-40: al velo club gli han dato un manuale ineffabile: 'come si diventa
figur. serie di note incerte emesse da un uccello. baritti, 8-18: la
una 'boutade'lunatica appresa al 'sillabario'puerile d'un usignolo, che sente molto il genere
dei libri di testo, per indicare un autore di sillabari. sillabarìstico, agg
. m. -ci). proprio di un sillabario, che ha la semplicità elementare
, che ha la semplicità elementare di un sillabario. migliorini, 2-118
con la sua sillabata minuzia e con un terribile risparmio di mimica. -figur
ben distinto da stacchi (il ritmo di un verso). calvino, 17-17
. cavalcanti, 1-xlvii-8: come far poteresti un sofismo / per silabate carte, fra
il numero delle sillabe; composto da un numero determinato di sillabe. ottimo,
5-iii-46: era biondissimo e come ricavato da un solo gigantesco tronco, e parlava poco
posizione iniziale, mediana, o finale di un contesto fonico ecc. -grafia
, talché la ricerca si sposterà verso un verbo di sillabismo variabile. = deriv
. è roba da porre a disperazione un popolo! de sanctis, 7-287: la
mascelle. bacchelli, 13-477: fra un paio d'ore, lasciatelo qui con me
assimilare, fare proprio (una nozione, un principio, un concetto, ecc.
(una nozione, un principio, un concetto, ecc.). s
(i-999): falconiere che aveva un falcone infermo e la sera gli era
, 5-52: smaltito il vino e in un sorta l'aurora, / ulisse risvegliò
. -far passare una malattia, un dolore o anche la fatica, il
precedente. volponi, 2-239: ordinai un cognac per smaltire il freddo di ruggeroni
. 4. portare a termine un lavoro o la trattazione di un argomento
a termine un lavoro o la trattazione di un argomento; completare un compito, risolvere
la trattazione di un argomento; completare un compito, risolvere un problema, una
argomento; completare un compito, risolvere un problema, una questione. guicciardini
] mulina / la messe immane d'un vocabolario / da rifornir di crusca e di
5. figur. far passare o sbollire un sentimento, uno stato d'animo,
sentimento, uno stato d'animo, un umore negativo o doloroso. guicciardini,
uomo. cesarotti, 1-xi-36: eualora un re possente s'adira con un uomo volgare
eualora un re possente s'adira con un uomo volgare, ancorché irse per quel
uggia. soffici, v-2-80: cercava un luogo un po'fresco e solitario dove riposarsi
soffici, v-2-80: cercava un luogo un po'fresco e solitario dove riposarsi e smaltire
sua irritazione. -trascorrere senza danni un periodo di tempo considerato pericoloso o negativo
denonzi / più dura da smaltir che un duro incudie. monti, xii-1-142:
siffatte giunte continue,... fanno un sozzo pasticcio
due giovanotti avrebbero invece dovuto aiutarsi l'un l'altro a smaltirle insieme con più
-ant. espiare una colpa, un peccato. tedaldi, 36-8 (69
. 7. riuscire a smerciare un prodotto, a disfarsi del rimanente di
pubblicazione. manzoni, v-1-207: in un paese come la francia, dove si leggono
la sussistenza del corpo d'armata, un gran padiglione con la croce rossa zeppo di
a somministrare il solito olio di ricino; un attimo di attesa e di turbamento e
.. deve essere 'smaltito'entro un massimo di due anni. calvino, 2-127
con qualche signore, dàn per mostra un sonetto o altra lor compo
: affinché non paia che io smaltisca un farnetico platonico..., riflettiamo a
a tenuta. -raccogliere l'acqua (un fosso, una pozza). g
circolo in circolo, come farebbe in un gran pelago. -per estens.
, parmi di fare a decta statua un corno di dovizia in mano, vóto dentro
/ quasi quasi s'accosta; / pensateci un po'meglio, / emandatemi a casa
casa la risposta. -collocare in un impiego. giovio, ii-42: egli
smaltire il ferro, i diamanti: avere un buono stomaco, godere di un'ottima
toscani, 311: pan bollito, in un salto è smaltito. fan- fani
giuseppe alcune cerase con la veduta d'un paesino, opera d'uno smaltista dell'elettore
verde sua brusca et acerba / pare un viso di sotto, quando stilla /
certo impiegato modello sussurrano dell'esistenza d'un disonorevole sosia. 3. fatto
vari piccoli tubi su e giù attraversando un recipiente d'acqua pura e uno di calce
... si sentirono alcuni dibattimenti con un certo soffiare che ne diede da credere
); esaurito (l'edizione di un libro). assarino, 2-ii-432:
dimenticato, scordato (una situazione, un pensiero). buti, 2-200:
-finito, terminato, definitivamente concluso (un periodo di tempo, una situazione)
il cappello tutto di traverso, in un disordine sconcio di ebbrezza non smaltita.
. ampiamente acquisito, compiutamente compreso (un concetto). fra giordano [crusca
dovere. 9. risolto (un problema); compiutamente definito (una
fognato con ismaltitoi che tutti rispondino a un centro, che porti via tutte insieme
3. negli ospedali, recipiente formato da un grosso vaso di ceramica collocato vicino alle
, che serve a smaltire (un canale, con partic. riferimento a quelloprincipale
smaltitura, sf. letter. assimilazione di un concetto, comprensione di un testo.
assimilazione di un concetto, comprensione di un testo. gioberti, 4-1-6: -ditemi
-bruciare il libro vostro e comporne un altro di più facile smaltitura.
con calce o cemento e acqua, un tempo impiegato per le opere di pavimentazione
oro. vasari, i-122: facevasi sotto un piano di stucco fresco di calce e
facevano nel seccarsi una presa mirabile ed un smalto maraviglioso, che né l'uso del
da alto / virtù gli diè e nacque un ranocchio. g. visconti, 2-4:
smalto / correa di sangue ognor più d'un ruscello. padula, vii- 452
vitrea si fonde entro alveoli predisposti secondo un determinato disegno mediante l'applicazione di sottili
6-280: una spilla a chiusura con un corallo finto, un'altra spilluccia di
, un'altra spilluccia di metallo con un quadrifoglio di smalto. -smalto roggio
, inanimata, pietra (anche in un contesto figur. per indicare insensibilità, indifferenza
, / spicca il teschio reciso in aria un salto. l. adimari, 122
v-1-403: una notte sognai d'esser in un dilettoso giardino. uno stuolo di leggiadri
'regia domus', incoronata in alto da un diadema di statue vaneggianti nel cielo.
là dai tronchi il nembo, mentre un vapore rossastro come il riverbero delle fucine
: io veggo / sul tuo ciglio spuntare un nobil pianto? / rotto è del
, 2-156: lento e solenne passava un trabàccolo: ritagliate sull'az- zurro di
smalto azzurro. montale, 14-87: un pappagallo dondola su un ramo / e
montale, 14-87: un pappagallo dondola su un ramo / e s'infuria specchiandosi in
ramo / e s'infuria specchiandosi in un mare di smalto. -insensibile,
si spezzerebbe in questo doppio assalto / un cuor non che di carne, ma di
di carne, sentì due colpi in un sol trar d'arco: il primo di
mi seguivi dall'alto; / ebbi un volto di smalto, immoto sul grido del
smaltato. bardolini, 16-171: un tegame con macchie di sugo rappreso,
ond'io restai di smalto: / ma un nudo fanciulletto, / cui dàn dolce
smalto2, agg. ant. rivestito di un intonaco a base di calce o cemento
palladio volgar., 1-18: facciasi un altro luogo in mezzo tra li
, con valore intens., e da un denom. da malva (v.
anche al figur.); allontanare un bambino dalla madre. campanella, 1087
, con valore intens., e da un denom. da mamma (v.
eoe-, con valore privai, e da un denom. da mammella (v.
eoe-, con valore privai, e da un deriv. da mammella (v.
stefano, mentre si smammolava nel guardare un bel giardino, pieno zeppo di grosse
, con valore intens., e da un denom. da mammolo1 (v)
. nieri, 123: entrai in un caffè e c'era topo briaco come un
un caffè e c'era topo briaco come un otro che ciacciava a voce alta e
e trasporto. carducci, iii-15-65: un pindaro gobbo e nano, in un 'pota-
: un pindaro gobbo e nano, in un 'pota- ger'del bosco parrasio, fra
'pota- ger'del bosco parrasio, fra un uditorio smanacciante di canonici e monsignori incipriati
colpire il pallone con le mani con un gesto goffo e scoordinato per deviarlo dallo
vide venire avanti, su pel viale, un gruppo sciamannato di cinque persone, tre
: minacciando, torvo e allegro a un tempo, ci guidò smanacciando alla scala lunga
. verga, 8-422: c'era un teatrone, poiché s'entrava gratis. lumi
mi si aspettava, fui investito da un vento di applausi. notabili del luogo;
, con valore intens., e da un denom. da mano (v.
respinto con le mani dal portiere (un tiro, il pallone). a
: dirceu ha colpito la traversa con un tiro a effetto smanacciato da imparato.
, da enfasi eccessiva e scomposta (un periodo storico). baldini, 9-186
. aretino, 27-i-1-66: nasce d'un sospir tuo orror che smanca / el mesto
: nasce di bocca tua tanto benigna / un vento lieve che mia barca smanca.
e salamelecchi mondani, otello non valeva un bel niente, d'accordo. però era
e fatua ricercatezza di uno stile o di un testo, di un genere letterario,
stile o di un testo, di un genere letterario, di un'opera d'arte
pianisti. 3. eccessiva ricercatezza di un libro, della copertina, della grafica
smancerie o anche a capricci; che ha un comportamento affettato ed eccessivamente manierato.
broncio e non ha zazza; / digrigna un micolino smanzieroso. nievo, 1-351:
improntato a una smodata adulazionedellato, lacero (un indumento). - anche: stazzonato.
region. perdere l'appoggio, mancare (un pielunga lo smanco della mistura.
smanco della mistura. e piaggeria (un discorso). carducci, iii-6-313
era impossibile raccogliere una gentile ispirazione o un virile proposito. — scritto in
nell'altra ipotesi risulterebbe per il frumento un avanzo di moggia 359. 943,
suoi modi spiacevoli e rincrescevoli, avvenne un giorno che, essendosi ella in casa
che voi accennate, è nato da un computo fatto male da un subalterno di questo
nato da un computo fatto male da un subalterno di questo signor obi- cini.
3. figur. discostarsi da un modo di esprimersi improntato a rettitudine morale
quasi col petto per terra per rompere un corpo di guardia. smandibolante (
, con valore intens., e da un denom. da mandibola (v.
agg. letter. privo di mandibola (un cranio). papini, 27-472
, con valore privat., e da un deriv. da mandibola (v.
2. letter. echeggiare (un suono di mandolini). cavacchioli,
smandolinata, sf. esecuzione col mandolino di un brano musicale. pasolini,
la realtà come linguaggio non segnico -ossia un suonatore di mandolino come simbolo figurale di
sulla nuca, la divisa portata come un pigiama, tutta sbottonata e smandrappata. arbasino
3. volgare, sguaiato, scomposto (un comportamento, in partic. collettivo)
disordinatamente, stravaccato qua e là (un gruppo di persone). viani
, con valore di separazione, e da un deriv. da mandria (v.
: 'smandrinatóre': aziona i comandi di un laminatoio a passo del pellegrino onde introdurre
laminatoio a passo del pellegrino onde introdurre un mandrino cilindrico di acciaio in un forato da
introdurre un mandrino cilindrico di acciaio in un forato da elaborare per la produzione di
, con valore intens., e da un deriv. da mandrino (v
smanécchi). pri vare un oggetto del manico. fanfani [s
che una vicina, sposa da appena un anno e già sul punto d'es-
stanzette del la sua casa un punto, un punto solo, dove quietar
la sua casa un punto, un punto solo, dove quietar la smania da
, mi tiri addosso le smanie d'un uomo consolare, presidente di tanti magistrati
estreme che pareva il capo di lei divenuto un mongibelloch'eruttava fuoco e fiamme contra il cardinale
. bechi, 2, -17. ebbe un sacrato tra i denti, un gesto
. ebbe un sacrato tra i denti, un gesto stanco di sconforto e di smania
-preoccupazione che deriva dal peso di un compito o di una responsabilità.
sconcerti imprevedibili ed incomparabili nell'impianto di un giornale nuovo. 3. espressione o
gemiti, / è per li giusti un sonno. fogazzaro, 5-408: dopo le
o che, pur non avendo ancora un oggetto determinato, provoca uno stato di agitazione
ginevra per alfonso. guarini, 1-i-90: un bel volto, che serve per fantasia
in dolce scompiglio e in soave tumulto un cuor femminile e ridurre una leggiadra giovine a
, almeno la maggior parte della felicità d'un uomo innamorato. leopardi, iii-466:
e le smanie, / balugina da un faro / verso cui va tranquillo / il
ex-, con valore privai, e da un denom. da manecchia (v.
, con valore intens., e da un denom. da manego per manico (
orologio o si smaneggiava il seno, come un solmente del capo... «
, con valore intens., e da un denom. da manetta (v.
di persona. vìani, 14-271: un organo smanganato copre gli urli e glistrilli.
urli e glistrilli. idem, 19-289: un gobbo smanganato... sfoderava dalla
, con valore intens., e da un deriv. da mangano (v.
. (smàngio, smangi). consumare un oggetto intaccandone la superficie, i margini
aveva almeno centodieci anni ed era quasi un secolo che la lebbra lo smangiava.
l'impressione del foglio (il telaio di un torchio). - anche assol.
corpo). cassieri, 1-123: un paolo milantelli assai diverso dal vero,
milantelli assai diverso dal vero, con un viso vizzo, le borse sotto gli occhi
, 5-27: il viso era stato sempre un po'smangiato, anche prima del male
. manzini, 10-156: sirio vedeva un treno morto da anni su un binario
sirio vedeva un treno morto da anni su un binario morto. e il margine della
molto significativo: il discorso folle di un compagno di viaggio (dalla sintassi smoccolata
di continuità, dai 'sì'sostituiti da un atroce 'esatto'con tutti i denti fuori)
). ant. spuntino consumato fra un pasto e l'altro. -anche: il
. e. gherardi, cxiv-20-492: hanno un bel dire i medici e gli uomini
non so d'aveme commesso né pure un solo. = cfr. smangiucchiare.
smania. soderini, i-589: legando un matto al passar d'un ponte che
i-589: legando un matto al passar d'un ponte che passi sopra un torrente di
passar d'un ponte che passi sopra un torrente di notabile altezza e gittan- dolovi
notabile altezza e gittan- dolovi dentro a un tempo che non possa pensarvi, talora lo
g. gozzi, i-27-199: ritrovò un tetto con dentrovi una giovane con bellissima
mi è morto, mi è morto di un travaso al cervello...;
mezz'ora di urla orribili si gittò in un assopimento brutale, rotto solo dalla smania
gambe, a recarsi in fretta in un luogo, a camminare rapidamente. manzoni
le gambe provavano come una smania, un impulso di corsa, e nello stesso tempo
di angoscia, dovuta all'attesa di un evento che si teme pericoloso per sé
e le smanie di battaglia d'un popolo oppresso. d'annunzio, iv-
ne accorgi qui, dove è visibile un certo ardore di riforma, un desiderio del
visibile un certo ardore di riforma, un desiderio del nuovo, una smania battagliera
d'avventura senza eroismo, crolla d'un tratto, come una falsa stella che precipiti
stella che precipiti non lasciando se non un poco di fumo e di scoria. buzzati
annichilamento. borgese, 1-184: sentì un gran rombo nel petto, ma non era
6. assillo di indagare la verità di un fatto, la fondatezza di un sospetto
di un fatto, la fondatezza di un sospetto, la natura di un fenomeno,
di un sospetto, la natura di un fenomeno, di dire la verità sempre
: sentiva talora una smania di fede, un ardore di aspirazioni segrete. cantoni,
apparire, di piacere o di ostentare un abilità, una virtù. f.
apparire paradossale e brillante ma anche per un senso acuto di verità, ad amici sposati
, 18-213: sono stato io, un giorno, nella mia smania di piacere a
8. voglia di godere di un piacere, di raggiungere uno stato di
sentiva una confusa smania di vita, un bisogno di muoversi e di godere.
, comportamenti, scelte di vita, un oggetto, ecc. bandello, 2-37
, romagna). angioletti, 39: un po'alla volta le donne smisero le
dava in ismanie e si disperava per un nonnulla. -entrare, montare in
2-188: avendo inteso di quei dì che un certo simon davizi per la morte di
, 2-xi-304: volevo darti la notizia con un po'di riguardo, perché ti metterà
smananté). agitato, inquieto per un disagio fisico o psicologico, per un
un disagio fisico o psicologico, per un desiderio assillante, per un malessere.
, per un desiderio assillante, per un malessere. -in partic.
alla vita spirituale senz'aver prima trovato un soave nodo col quale congiunger si possa
lor tutto a conoscere, schiamazzando e menando un romore da smaniante. 2.
cose che recano spavento a raffrenare è valevole un animo di sdegno acceso e smaniante.
5. drastico, netto (un atteggiamento). de pisis, 1-291
di questo secolo... è un senso di affannosa ricerca, di smaniante rin-
dietro i contorcimenti quasi spirali che parvero un giorno il sommo dell'arte nell'endecasillabo
, verga, -478: a un tratto, una notte, peggiorò rapidamente.
annunzio, iii- 1-687: 'francesca dà un gemito più forte, e si agita sul
. aretino, 20-309: spettando anco un poco e un poco più, con
, 20-309: spettando anco un poco e un poco più, con un'altra oretta
sbuffava, si rodeva e smaniava come un che ode il bargello che gli dice «
172: io non credo che, da un popolo ancora scostumato, ne'nostri tempi
5-248: una sera rifece così bene un valente oratore, smaniando con lo stesso gesto
gridando e smaniando chiappi se stesso per un braccio e creda d'aver il ladro
tenta lo sviluppo di quei precetti che un dì predicava, di quei diritti che vivono
inteso da lui, per caso, che un napolitano, che fa professione di trattenitore
, cominciò di gelosia a smaniare come un matto. lisi, 68: armido
irrequietezza muovendosi continua- mente e sfrenatamente (un animale). oddi, 2-103:
. gozzi, 1-15-78: fu veduto un fedelissimo cane, piombato anch'esso in
successione, non faceva che pregarla a farli un figliuolo maschio e spiarle il ventre,
di spacciarla da politico e cerca regolare un qualche stato o monarchico o repubblicano.
questo cameriere, ché mi smanio di avere un sanese in casa in parigi. leopardi
. 9. imperversare nell'animo (un bisogno fisico, un male psicologico o
imperversare nell'animo (un bisogno fisico, un male psicologico o fisico).
panieri di piselli gli ha smaniati in un momento'. -scherz. dare in
= etimo incerto: verosimilmente da un lai volg. * imaginà
. esmaginar), piuttosto che continuatore di un lat. volg. * exmaniàre
agg. ansioso (una persona, un atteggiamento). d'azeglio, 6-612
le maniche di una camicia o di un abito. goldoni, i-706: ritorna
.. si spoglia, si mette un berrettino in capo, si smanica la camicia
ex-, con valore privai, e da un denom. da manica (v.
particella pronom. perdere il manico (un oggetto). tommaseo [s.
ex-, con valore privai, e da un denom. da manico1 (v.
. che non è coperto dalle maniche di un indumento (il braccio).
servono a sollevarlo o a maneggiarlo (un oggetto). papini, 42-294
. viani, 13-121: il duomo sembra un orologio sul tavolo verde di un orologiaio
sembra un orologio sul tavolo verde di un orologiaio e il cielo un bicchiere smanicato.
tavolo verde di un orologiaio e il cielo un bicchiere smanicato. c. levi,
2. privo di impugnatura (un coltello). giusti, 4-164:
barbari pronti a voltarglisi in mano come un coltello smanicato. smanicatura, sf
, con valore intens., e da un deriv. da manico * (v
con pietre preziose e miniature applicate su un velluto nero. -in senso generico:
famiglia degli aspemanti, nella quale l'un di due fratelli fu liberato da dolori
, 2-464: a quattro centurioni e a un manipolo degli astati smaniglie e corone d'
, smanigli). marin. disgiungere un pezzo di catena per ormeggio da un altro
un pezzo di catena per ormeggio da un altro; staccare la catena dall'àncora
indispensabili da mettere nella sacca sono: un robusto coltello da marinaio con smanigliatore (
smanigliatore (per svitare i grilli) e un punteruolo (per sciogliere i nodi cattivi
. buonaparte, 1-4-13: considera un po'le spese delle mogli: la
dono di aurelia. goldoni, ii-838: un paio di smanigli d'oro possono far
le onde che le cingevano come d'un mobile smaniglio di perle e di argento.
, ii-10-141: io sono come chi dicesse un uomo quasi celebre e non ho fatto
ella mi dèe credere che veramente non è un cattivo giovane, anzi è più di
che si dimena eccessivamente sulla scena (un attore). algarotti, 1-iii-288:
2. che aspira con ansia a ottenere un risultato o uno scopo; che desidera
sempre irrequieto, tumultuoso, smanioso d'un bene che difficilmente, anzi non trova mai
roba. dossi, 1-i-68: fu un giovane smaniosissimo di studio: non requiava
una passione violenta (un'espressione, un tratto del volto). d'annunzio
, convulso (un'espressione verbale, un atteggiamento, un comportamento, un gesto,
un'espressione verbale, un atteggiamento, un comportamento, un gesto, uno stato
, un atteggiamento, un comportamento, un gesto, uno stato d'animo)
di maravi gliarsi molto che un uom di così buon esempio, d'esteriore
calandra, 6-270: non potè soffocare un urlo smanioso. de roberto, 1-71
poco credulo in fondo ma acceso da un sùbito ardore smanioso, tentò l'ultimo esperimento
. borgese, 1-88: in una pausa un silenzio smanioso si propagava, simile a
scala, la sollevarono come fosse stata un fuscello fino all'orifizio del furgone.
intensione d'amore in questo luogo per un cotal sensibile e smanioso fervore.
: la vita larvale de'vivi è come un sonno smanioso di cattiva febbre. stuparich
, assillante, ossessivo (l'ambizione, un desiderio). l. bellini,
soffocate. 5. tormentoso (un disturbo fisico). papi, ii-171
una pronuncia regionale, l'uso di un vocabolo, uno stile, ecc.)
turbata o smaniosa: essa rimane tuttavia come un molle e limpido laghetto leggermente increspato dal
con valore di allontanamento, e da un denom. da manipolo (v.)
, con valore intens., e da un deriv. da manncr (v.
dei missili. 3. abbattere un edificio sede e simbolo del potere 2
3. abrogazione progressiva di un complesso di norno,...
4. scioglimento delle correnti interne di un partito soccombevano. m. leopardi, i-161
chiaro: « io credo alle correnti in un grande par5. disattivare un impianto industriale
correnti in un grande par5. disattivare un impianto industriale, rimuoventito ». done
piedi un'industria strazione dell'inconsistenza di un pregiudizio; aboli di pastiglie
basaglia, 1-i-490: è per questo che un tale stato di ten del
turali. sbuffare, ansimare come un mantice. fortis, 1-186:
: il re, che era grosso come un tino, cominporto medesimo, soffre uno
e sudare e smantaciare che pareva da un momento all'altro avesse a crepare.
, con valore intens., e da un denom. da mantice (v.
ardua voglia, / fé de promesse un milione e poi / infine a le carni
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da manto (v.)
, con valore intens., e da un denom. da manto (v.
, sm. abbattimento, demolizione di un edificio o di parti di esso. -in
smantellavano. pananti, i-201: soggiunse un terzo: « quel luogo infernale /
608: alcune terre lo accoglievano come un liberatore, altre lo ribut
ma per essere smantellati... attraverso un livellamento loro in un'idea non più
ma contemporanea). -spazzare via un insieme di privilegi o, anche, di
! 8. sciogliere, eliminare un dubbio; cancellare un'impressione, dissipare
dubbio; cancellare un'impressione, dissipare un sospetto, un timore; rendere vana
un'impressione, dissipare un sospetto, un timore; rendere vana una speranza.
inviò espressamente al suo ambasciadore di venezia un suo segretario con mandamento di premere i
11. scherz. sconvolgere le viscere (un disturbo gastrico). pea, 1-79
: gli andai di dietro, e con un pugno orrendo / quasi gli smantellai quel
mantello. bizoni, 160: un matto..., salito sopra un
un matto..., salito sopra un sasso del ponte novo, smantellò il
per il freddo e cacciò mano a un pugnale con il fodro, dicendo che lo
mura una città non esclude lo sfasciare un bambino, lo smantellare una fortezza non deb-
. abbattuto da cannoneggiamenti e mine (un edificio militare, un'opera difensiva);
città) o di apprestamenti difensivi (un territorio). zucchelli, 69:
arma -ridotto alla mercé degl'invasori (un territorio). siri, i-85:
4. diroccato, demolito (un edificio); cadente, fatiscente.
, 8-848: dormiva la notte in un casale smantellato e abbandonato. calvino, 1-283
terrosa e smantellata, era rimasto in piedi un monumento. -figur. cancellato
. -figur. cancellato (un atteggiamento). siri, v-2-689:
più libero, tra lo scafo smantellato d'un caccia austriaco e le costole scheletrite d'
caccia austriaco e le costole scheletrite d'un brigantino, essi a braccio teso mi indicano
, essi a braccio teso mi indicano un monumento dopo l'altro, una gloria dopo
(una vigna); lasciato inselvatichire (un terreno). f. visdomini
ruggiada. muratori, axx-9-151: trovando un lor podere trascurato di troppo, anzi
. 7. svuotato del cibo (un piatto di portata). tornasi di
melosio, 3-i-110: ei fin ora un mantel m'ha fatto dare? /
fino a questo segno, / che smantelató un forte non può stare.
, smantigli). marin. disporre un pennone in assetto pressoché verticale rispetto al
: 'smantigliare': alare l'amantiglio di un lato e filare quello dell'altro in maniera
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da mantiglio (v.)
, con valore intens., e da un deriv. da [a] manza
allon tanamento, e da un denom. da maometto. smappare
, il cui colore è per lo più un bel verde di smeraldo, da alcuni
smarcaménto, sm. sport. lo smarcare un compagno di squadra; lo smarcarsi da
compagno di squadra; lo smarcarsi da un avversario. l. caretti [
calcio, passaggio con cui si libera un proprio compagno dal marcamento avversario lanciandolo verso
22'riportando in vantaggio la squadra con un secco rasoterra su passaggio smarcante di mauro.
di squadra al marcamento degli avversari fornendogli un passaggio fuori della portata di questi ultimi
avversario; 'smarcare il compagno'cioè effettuare un passaggio, fuori dalla portata degli antagonisti,
antagonisti, in modo da permettere ad un compagno di proseguire liberamente l'azione)
. 3. marin. cancellare da un elenco colli identificati e caricati o nomi
). letter. far sparire da un testo l'impronta di un autore imitato.
sparire da un testo l'impronta di un autore imitato. fucini, 4-263
con valore privativo- detrattivo, e da un denom. da marca (v.)
. liberato dal marcamento dell'avversario (un calciatore). c. bascetta
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da marchese (v.)
, con valore intens., e da un denom. da marchetta (v.
. f. frugoni, 3-i-335: facendo un fastello delle mie vesti, con le
, con valore intens., e da un denom. da marello, per marrello
bel mezzodì; e così è diventato un 'demonio meridiano'. m. leopardi,
e smargiassando perché ha preso nelle mani un cristiero. 2. tr.
de'cortili sien così quiete e rassicuranti che un professore igìa- co possa smargiassarla da giulio
subito assalto. stuparich, 5-8: ero un timido ragazzo, riservatissimo nei discorsi;
colonna per plotoni. -aggressione contro un nemico indifeso. c. e.
collodi, 789: la smargiasserìa è un male come quello della cavalleria eroica,
: mondo aveva probabilmente attaccato alla ballerina un po'della sua ben nota smar- gi
-credete pur signor, che men d'un paio /... / non ne
pur di galascione abbia in parnaso / un omero barlacchio a cantar poi / palte smargiasserie
smargiasserìa ch'egli in effetti pareva davvero un po'... cavaliere delle 'grandi opere'
col fazzoletto pendente, per smargiasserìa, un palmo fuor della tasca, e una
potesse pigliar vigore il suo partito, in un paese particolarmente dove bastava essere smargiasso per
ricciardi, 42: non vogliamo che un dì certi smargiassi / ci faccin ire a
scio. fr. morelli, 277: un uomo può tanto imparare la castità ne'
sorta di libri. tommaseo, 2-ii-92: un debitore della misera somma di trenta franchi
non era uno smargiasso, ma neanche un pauroso. -come epiteto ingiurioso.
: sì, brutto smargiasso! mettiti con un vecchio, adesso. landolfi, 8-199
stimò che [il barcarolo] fosse un furbo mariolo e smargiasso ancorché portasse una grossa
collo, non avendolo mai veduto spendere un tomese. lubrano, 2-135: basta che
nostro valoroso amico si strinse nei panni con un brivido. gadda conti, 1-694:
: quanto è cambiato, dal buontempone un po'smargiasso ch'era dianzi!
a boriosa ostentazione (un'affermazione, un comportamento). collodi, 789:
-che costituisce un'aperta provocazione sessuale (un gesto). moretti, iii-423:
moretti, iii-423: un'altra rideva d'un marinaio che le aveva fatto un gesto
d'un marinaio che le aveva fatto un gesto smargiasso. 6. apertamente
del decoro (il talento narrativo di un autore). bacchelli, 2-xxii-250:
7. rumoroso, caotico (un luogo di ritrovo); chiassoso (
luogo di ritrovo); chiassoso (un colore); vistoso (un capo d'
(un colore); vistoso (un capo d'abbigliamento). moretti,
risalente, per via ravennate, a un nome d'agente del gr. onapavéo)
-forse piu verosimilmente -che si tratti di un ispanismo, diffuso per tramite merid.
, si smargina, si deforma in un esagono, in un eptagono, in un
, si deforma in un esagono, in un eptagono, in un ottagono.
un esagono, in un eptagono, in un ottagono. -effondersi, espandersi in
tipogr. eccessivamente rifilato nei margini (un libro), onde il testo,
. che presenta smarginatura (una foglia, un petalo). santi, i-60
3. zool. che presenta un accenno di biforcazione (la lingua di
accenno di biforcazione (la lingua di un uccello). savi, 2-i-196:
figur. che pare estendersi all'infinito (un elemento architettonico). bigiaretti,
6. aperto all'indefinitezza di significati (un modo espressivo). 0.
smarginatura, sf. tipogr. lo smarginare un libro; il risultato che ne deriva
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da margotta (v.)
, con valore intens., e da un deriv. da marino * (v
e piace. capuana, 14-177: un giorno, probabilmente, la pianterà, e
e smaritato. ranea di un oggetto, tanto da non riuscire più a
e a individuarne la collocazione, o di un docu mento, in partic
: per la rottura o lo smarrimento d'un oriuolo. monti, iv-155: più
dalla partenza mi butto alla ricerca di un posto dove denunciare lo smarrimento.
nella consegna di una lettera o di un pacco. a. venerasi [in
abbandonato dal 4. scomparsa dell'opera di un autore del passato per marito.
, con valore intens., e da un deriv. da marmitta (v.
, con valore intens., e da un deriv. da marmocchio (v.
andò a ponte a selece, per condurre un sommare carneo de zoccoli smarrati, per
può andare smarrito; che non ha un posto fisso in cui può essere sicuramente ritrovato
. einaudi, 3-91: si consenta ad un dottrinario trasecolò ne la smarrigióne di quest'
tir dire che quello dell'onorevole giolitti fu un atto od un desiderio destinato a rimanere
quello dell'onorevole giolitti fu un atto od un desiderio destinato a rimanere nella storia.
. c. gozzi, i-41: un viaggio ch'io feci e un allontanamento dalla
i-41: un viaggio ch'io feci e un allontanamento dalla mia casa di tre anni
fatiche mie letterarie, che lasciai in un monte, in quel smarrimento che meritavano.
. 5. diminuzione dell'intensità di un colore. lomazzi, 4-ii-173: il
: cominciò a narrare la storia d'un accidente complicatissimo, il naufragio della barca
.. e sebbene non osasse interrogare un medico temeva che la lesione al polmone
cacciava la mano nei capelli, quasi sentisse un gransmarrimento, un gran dolore. d'annunzio
nei capelli, quasi sentisse un gransmarrimento, un gran dolore. d'annunzio, 8-144:
pirandello, 8-267: per la scala, un senso d'angoscioso smarrimento lo vinse:
suo volto come altra volta severo, un po'pallido, ma con un'inflessione di
ii-751: la ninetta improvvisamente si spaventò un poco, nei suoi occhi apparve un confuso
spaventò un poco, nei suoi occhi apparve un confuso smarrimento. -scompiglio; panico
perdita di controllo specie in preda a un forte coinvolgimento passionale. d'annunzio,
tali due fatti: uno smarrimento e un ritrovamento; un peccare e un pentire.
: uno smarrimento e un ritrovamento; un peccare e un pentire. b.
smarrimento e un ritrovamento; un peccare e un pentire. b. croce, iv-n-85
10. decadenza o estinzione di un patrimonio culturale o linguistico. carducci
, i-196: in fondo mi farebbe bene un po'di spedale, un letto bianco
farebbe bene un po'di spedale, un letto bianco rimboccato, uscir convalescente nel
la notte e cuce / sopra l'estinta un velo. / tutto s'addorme in
del giorno / dura lo smarrimento; poi un soffio / risolleva le valli in
soffio / risolleva le valli in un frenetico / moto. 13.
, smarrisci). non trovare più un oggetto o un documento personale di identificazione
. non trovare più un oggetto o un documento personale di identificazione o di credito
ismarrine o scambiarle, fece lor fare un certo segnaluzzo per lo quale egli molto ben
: ha smarrito / quel sonetto sopra un prode / cavalier ristabilito, / degno ben
ne aveva bisogno per leggere o scrivere un biglietto. -tralasciare nel copiare un
un biglietto. -tralasciare nel copiare un testo. annotazioni sopra il decameron,
decameron, 23: il qual luogo in un testo scritto ne'tempi più bassi era
-non far giungere a destinazione una lettera o un pacco. - anche assol.
lasciarsi sfuggire qualcuno, farsene distaccare durante un inseguimento. fra giordano, 3-107:
? -non aver più con sé un animale che si è slegato o che
potarea smarrire. cavalca, 20-604: un uomo d'una terra, che si chiama
orientamento. novellino, xxviii-851: un giorno avenne che i donzelli del po
..., essendo in viaggio un dì verso arezzo in compagnia di un
viaggio un dì verso arezzo in compagnia di un suo servidore, smarrì a caso la
stella polare che serve d'orientamento durante un viaggio. chiaro davanzati, 110-7:
la strada. leandreide, iii-8-56: un giovanetto con sì alte mine / smarrir,
perdere l'orientamento etico, venendo meno a un atteggiamento o a un comportamento considerato
venendo meno a un atteggiamento o a un comportamento considerato moralmente lodevole o allontanandosene e
di smarrire il sentiero. -abiurare un comportamento peccaminoso. boiardo, 1-25-15:
traccia. -non riuscire più a raggiungere un certo livello espressivo (un'arte)
o si è ascoltato (o anche un ricordo); perdere il filo del discorso
-attenuare il tono di un'accusa, di un rimprovero. arpino, 12-50: «
cavalca, 20-126: di costui [un romito] si diceva pubblicamente che,
, si vide tramontar a carriera lanciata in un mar di vino. salvini, 48-139
io voglio, io voglio adagiarmi / in un tedio che duri infinito. fogazzaro,
riprese completamente quella padronanza di sé che un iniziale impulso gli aveva fatto quasi smarrire.
, si sciolse,... ma un bel giorno smarrì anche il timbro e
nel terrore, anche facendo desistere da un progetto o da un'intra- presa.
minaccie tue, come s'io fossi / un fanciullin che non conosce l'arme.
in 3 anni de lì è stà fato un torion de muro. bembo, 10-vii-13
. disperdere le acque dolci in mare (un fiume). l. bellini,
boiardo, 3-8-55: « io sono un cavallier » disse la dama / « ch'
alludere alla vastità e alla complessità di un edificio. nievo, 388: inciampando
ingombravano. verga, 8-453: era un palazzone così vasto che ci si smarriva
burchiello, 100: cresciuta m'è un palmo la fagiana, / e scemato
palmo la fagiana, / e scemato un sommesso la pannocchia, 7 noi trovo
, 4-41: è quasi necessità per un buon scrittore dell'epoca moderna di smarrirsi
al nulla. -allontanarsi volontariamente da un gruppo, facendo perdere le proprie tracce
tracce. manno, 8-22: con un cenno cotal di ghigno astuto / si rivolse
veduto / non fu per più d'un dì, fino all'uscire.
ismarrire. -sbandarsi, sbrancarsi (un animale). deledda, iv-67:
una strada). graf 5-363: un sentier che si smarria nel bosco. bettini
bellincioni, i-101: 1'mi smani com'un dietro alle stelle / quando ti vidi
di uno stato d'animo, di un sentimento, di un pensiero particolarmente suggestivo
animo, di un sentimento, di un pensiero particolarmente suggestivo o ossessivo.
. de roberto, 795: parve un momento che lo sguardo del soldato si
sotto le palpebre, si smarrivano in un bene di là dai sensi pur traverso i
, i-71: musa, t'arresta; un pigro gel mi morde il cuor
che a lui sia stato rotto pur un osso, così non patirà che esso
si smarrisca. -andare sciupato (un talento). delfico, ii-100:
a farsi impercettibile (la voce, un grido). poerio, 3-55:
1 soldati per la morte di un tanto uomo ai tal sorte si smarrirono,
accadeva di presentarsi la prima volta a un qualche gran personaggio, ismarrivasi alquanto e pativaalcun
su la lingua italiana, s'avrebbe oggi un documento attissimo a lasciarci stimare le sue
cadendo in disuso e in disistima (un atteggiamento, un comportamento, un'attività
disuso e in disistima (un atteggiamento, un comportamento, un'attività); decadere
i suoi successori si sono dati a un vaniloquio metafisico. tenca, 1-183: era
vivacità, farsi spento, sbiadire (un colore); spegnersi nell'accostamento con
colori smarriscono. - scolorire (un oggetto, l'aurora al sorgere del sole
indistinto, sfumato per la lontananza (un paesaggio, in una rappresentazione pittorica);
asperso già di rose, / smarrirsi in un pallor leggiadro e misto / di viole
/ e smarrisce il bel volto in un colore / che non è pallidezza, ma
lxv-5-7: in zascun membro me sento un tremore, / lo quale onne meo senso
di farle smarrire od affogare / in un fiume o nel mare. 29
allontanandosi. allegri, 75: dice un mal de'forestieri o de'paesi strani,
rende la dolce sta, cominci un piloto bravo a smarrirsi d'animo, chi
menter. impazzire. con intenzione di dirsi un pellegrino smarrito, che chiedeva passione lombarda
smaria. piccola stanza dov'era anche un caminetto, ma spento. lan
, sfilacce di smarrir la strada quando un vuol ire. », son dieci doglie
patumie', probabilmente attra sopra un battuto che v'è a guatar di lor
, ii-450: taceva ella, abbandonata in un - che si è disperso
. letto (le acque di un fiume). con aria smarrita
giacomo, i-398: lo guardo, a un punto; smarritamente, attonita fuggisse
smarrita sua donna che volontà (un oggetto, un bene materiale, ecc.
che volontà (un oggetto, un bene materiale, ecc.); che
-anche al figur., con riferimento a un bene spiper ismarrita, lucia mondella,
« dove? » io / cercava un fanciullo mio buono, / smarrito: il
cor smarìo. canpassi in cerca d'un oggetto prezioso smarrito. zone di
, / ma non sa riscritta, un carattere). trovar scusa che vaglia.
mia sera. -in relazione con un compì, di limitazione. brusoni,
marmo insino a casa, cercati di un altro mondo, perché in questo io ti
tuoi servigi. sacchetti, 17-121: un poco tornò la smarrita vita al giove-
quel tutto inesplicabile che si rivela in un uomo la cui ragione è alterata o
nella sua buca. -che ha un ritmo debole e irregolare (il polso)
previsione); affievolito, smorzato (un sentimento, uno stato d'animo)
può ristorar la speranza, stata per un tempo quasi smarrita, della restituzione del
o sbigottimento, stupore (l'aspetto, un atteggiamento, ecc.); fisso
e ristretta insieme,... un star smarrito e sospeso da certa melancolia
8. assorto, rapito in un ricordo, in una fantasticheria, in
, i-451: poi smarrita in un sogno, alta levaste / la faccia ove
dirlo,... forse da un oscuro sentimento che agli uomini smarriti
? buonarroti il giovane, 9-367: dentro un mar di ghiaccio, / senza scampo
... su tutta la persona un segno, un'ombra di destino funesto e
. -per estens. che ha un colore poco brillante, poco vivace (
settembre / torrenziali e piangenti, / e un brivido percorse la terra / che ora
ora, nuda e triste, / accoglie un sole smarrito. pasolini, 21-57:
, ma le punte dell'ale sono d'un bianco smarrito. -ambiguo (
; appartato, solitario, remoto (un luogo, una via). frezzi
tortora, iii-437: stette tutta notte in un bosco smarrito lo spinola; la mattina
la chiesa. beltramelli, iii-697: un borgo smarrito sotto le colline: ecco il
morte. -che si disperde in un ampio spazio (una voce, un
in un ampio spazio (una voce, un suono). gnoli, 1-50
-desolato, angusto (l'aspetto di un locale).
delle grandi sale. -disperso in un liquido (una sostanza).
, vano, infruttuoso (un'azione, un comportamento). bonagiunta, lxiii-52:
-inferto a casaccio, alla cieca (un colpo). marotta, 5-113:
'si rende conto di aver smarronato. un attimo ai perplessità, leva le braccia
smammare, tr. ant. liberare un terreno dalle marruche per poterlo coltivare.
danno alli arbori da frutto, s'assegni un moggio di terra, che..
ex-, con valore privai, e da un denom. da marruca (v.
operai si misero subito al lavoro, con un grande smartellamento. = nome d'
2. intr. emettere in continuazione un determinato caratteristico verso (un uccello)
in continuazione un determinato caratteristico verso (un uccello). = comp. dal
alcun di loro aveva ritenute le risa un pezzo, tutta si diede a smascellare.
stanza sfrana e si smascella, / un occhio alla parete / biancheggia: e
tr. ant. colpire una persona o un animale slogandogli le mascelle. -con valore
ridere. -per estens.: privare un cadavere della mandibola. aretino, 20-331
essi. giuglaris, 3-173: per un davidde poi che non fece il mio dio
i. neri, 10-70: silvera con un pugno lo smascella / e lo distende
via. 5. letter. fare un ampio sbadiglio. cagna, 3-49:
sofà, prendendo sbadatamente fra le mani un libro francese messo lì per far bella
lì per far bella mostra e smascella un lungo sbadiglio. = comp.
privativo-detrattivo o di allontanamento, e da un denom. da mascella (v.)
2. che è senza mascella (un teschio). calvino, li-no:
i loro corpi magri e sbilenchi tra un traballamene di enormi venti provvisori un cozzare
tra un traballamene di enormi venti provvisori un cozzare di teste spropositate e un ticchettio
venti provvisori un cozzare di teste spropositate e un ticchettio di dentiere smascellate.
non ismascherabile così agevolmente, accozzata con un portamento affettuoso, che facilmente sapeva obligare
nuove aggiunte alle antiche si distingue sfacciatamente un nobile rizzardo len- guazza...
4. dimostrazione dell'infondatezza di un sistema teorico o di un'idea,
dell'arretratezza di una struttura o di un organismo. f. basaglia, 1-ii-75
radicale delle credenze conoscitive e morali con un processo... altrettanto risoluto di
. 5. biochim. trasformazione di un proenzima in enzima attraverso l'allontanamento di
proenzima in enzima attraverso l'allontanamento di un corpo che blocca il gruppo attivo.
. p. verri, i-302: un principio di virtù era forse quello che
, 5-i-1806: il mio finestrino dava su un muro di deposito, contro il quale
mascherati in borghese, solamente mascherati in un modo che un cieco li avrebbe smascherati
, solamente mascherati in un modo che un cieco li avrebbe smascherati.
-identificare e rivelare l'autore di un furto, di un reato.
rivelare l'autore di un furto, di un reato. giusti, i-77:
giusti, i-77: è stato bastonato un poveruomo, che aveva avuto la sfacciataggine
. 3. liberare dal cappuccio un falcone. gozzano, i-1104: quando
da tenerezza, accompagnando alle mie lagrime un ampio flusso di caldi umori, smascherò
-scoprire e rivelare ad altri una truffa, un inganno. cicognani, 6-189: in
e. cecchi, 8-47: un professore americano, nella consacrazione dell'ulivo
a minerva verrà a smascherare niente altro che un colpo pubblicitario. -identificare la presenza
grande accanimento. -ant. superare un atteggiamento limitativo. oliva, i-3-407:
mascheramento per mettere in linea di tiro un pezzo d'artiglieria precedentemente tenuto nascosto o
rifl. levarsi una maschera, liberarsi di un travestimento. buonarroti il giovane, 9-542
uomo chi diamine sarà? / -mi pare un forestiere, non lo so in
-rivelare la propria identità prima celata sotto un nome falso o fittizio. carducci
di migliorarmi, di smascherarmi, di essere un vostro cristian di fatti, e non
per divenir dottore. -perdere efficacia (un artificio retorico). a.
carnevale si pose in maschera a lodi un calzolaio che, vestito da dottor bolognese
bolognese, andava per la città chiacchierando con un volume manuscritto... tornato ch'
le scarpe in bottega, fu da un prete addocchiato quel manuscritto, i cui
. fenoglio, 5-i-1416: contro un muro johnny vide allineati una cinquantina di
-identificato e rivelato come colpevole di un delitto, di un atto o di
come colpevole di un delitto, di un atto o di un comportamento considerato riprovevole
delitto, di un atto o di un comportamento considerato riprovevole. -anche sostant.
2. scoperto, svelato (un errore, un inganno). chiari
. scoperto, svelato (un errore, un inganno). chiari, 2-ii-15:
durano lungo tempo negli errori, ma un tempo ancor più lungo rimangono nelrerrore smascherato
. -franco, chiaro, esplicito (un discorso). breme, conc
cui le mie smascherate parole fanno provare un sì forte raccapriccio, su mi dicano se
, pref., 4: ne seguì un altro gravissimo inconveniente, che, venuto
ne limitino il campo di tiro (un cannone, una batteria). pisacane
a. botto, 51: eri forse un genio / a cui fallìa la gloria,
/ a cui fallìa la gloria, / un paziente anonimo / smascherator di storia,
paziente anonimo / smascherator di storia, / un creator d'orrende / romantiche leggende.
di opere considerate non degne) o un comportamento. soffici, vt-71: ciò
evirare. -per estens.: privare un uomo della mascolinità, trasformarlo in donna
con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da maschio (v.)
di vigore espressivo, leziosamente sentimentale (un componimento poetico). baretti, 1-11
, con valore privativo-detrattivo, e da un deriv. da mascolino (v.)
, con valore intens., e da un denom. da massaia (v.
2. figur. risolvere una questione, un problema. p. verri,
particella pronom. sciogliersi, separarsi (un gruppo di persone). cicognani,
allontanamento e di separazione, e da un denom. da massa1 (v.)
. analizzato in ogni sua parte (un progetto).
prezzi e tutto quanto fa bisogno ad un ben smassato progetto. smassatóre, sm
. -per estens.: sciogliere un groviglio di rami, di rovi,
aggroviglia o li smatassa / in un perpetuo fremito di forme. 2.
di separazione o allontanamento, e da un denom. da matassa (v.)
soffici, ii-338: era come un calore di sangue e nello stesso tempo
mi pervadeva, mi smaterializzava, in un certo senso, mi faceva vibrare in
nel tempo stesso, la purifica e in un certo senso la smaterializza in una specie
volitava nel nuovo ambiente a guisa di un fantasma fatto di nebbia o di fumo.
di materiale da impiegare nella costruzione di un edificio, di un prodotto industriale.
nella costruzione di un edificio, di un prodotto industriale. z. s
bellezza, / sorge e tramuta in un trasognamelo / d'estasi il desiderio /
, con valore privativo-detrattivo, e da un denv. da materozza (v.)
, con valore privai, e da un denom. da materia (v.)
, con valore intens., e da un denom. da matrona (v.
casotti, 1-7-1: sull'albeggiare e quasi un quarto pria / incominciaro i palchi a
, con valore intens., e da un denom. da mattana (v.
monta su con la punta, smattando come un asino burattino col suo graziano.
con valore intens., e da un denom. da matto1 (v.)
le vele in pezzi come gli abiti di un mendico, pare am musato
, con valore intens., e da un denom. da matto1 (v.
, i-483: in capo su ci veggo un giovanotto tanto mai bello! mi riempì
, con valore intens., e da un denom. da mattìa (v.
a. cattaneo, i-399: un viandante, che si è trattenuto più del
si è trattenuto più del dovere in un pubblico albergo o si è smattinato tardi,
, con valore intens., e da un denom. da mattina (v.
tr. ($mattono). privare un pavimento dei mattoni o della copertura, un
un pavimento dei mattoni o della copertura, un tetto delle tegole, una strada del
i mattoni rotti o mancanti (un muro, un pavimento). g
o mancanti (un muro, un pavimento). g. rucellai il
, con valore intens., e da un deriv. da mattugio (v
alzare il por tafoglio a un fattore in piazza della signoria, quando gli
petrus de l'astore, 71: quant un ausel ten un huolg claus, et
astore, 71: quant un ausel ten un huolg claus, et fa un smaut
ten un huolg claus, et fa un smaut veri: e iaune,..
smazzare1, tr. distribuire un mazzo di carte fra i giocatori,
la loro uniforme lustra come le figure d'un mazzo di carte ancora da smazzare.
-per estens. far scorrere col pollice un fascio di banconote. fenoglio,
2. per estens. leggere o studiare un volume di moltepagine. i. g
di separazione o allontanamento, e da un denom. da mazzo1 (v.)
, con valore intens., e da un denom. da mazzip (v.
fenoglio, 1-34: ci fu un paio di smazzate. paco perdeva malgrado
smazzata, il professore appoggiò la sigaretta su un cumulo di mozziconi, calando poi un
un cumulo di mozziconi, calando poi un sette di denari.
, con valore intens., e da un deriv. da mazza (v.
, con valore di separazione, e da un deriv. da mazzetta: 3 (
agg. scherz. che non esercita (un medico). papini, vi-29:
, con valore privativo-detrattivo, e da un deriv. da medico (v.)
di separazione o allontanamento, e da un deriv. da medioevo (v.)
benino, attillata, che cammina dritta un poco sculettando. civettolina galante..
di separazione o allontanamento, e da un denom. da miele (v.)
-al figur.: che rivela un sentimentalismo svenevole e smanceroso, una benignità
una benignità ipocrita (un'espressione, un atteggiamento). moravia, i-154:
naso si profilava lungo, giallo e un po'arcigno. idem, vii-154: dopo
compiacenza. 2. improntato a un facile sentimentalismo, sdolcinato (una composizione
bascola in equilibrio, a un'altra un imbuto, a un'altra una sedia
sedia oppure una ventola della smielatrice o un secchio della cantina. = nome
raccolta del miele che si compie con un apparecchio di centrifugazione o nel passato,
veniva il tempo della smielatura poneva da parte un pezzo di cera gialla per metterlo a
de pisis, 1-503: io penso con un po'di nostalgia smelensa ai tempi di
, con valore intens., e da un deriv. da mellone per melone (
, con valore intens., e da un deriv. da mellone per melone (
a bruggia. 2. dichiarare concluso un compito difficile e sgradito; non volersene
di separazione o allontanamento, e da un denom. da melma (v.)
, 1-i-499: la scienza, nel considerarlo un oggetto di studio smembràbile secondo un numero
considerarlo un oggetto di studio smembràbile secondo un numero infinito di classificazioni o di modalità
preludio delle indiscrezioni. -scorporamento di un territorio. siri, viii-905: niuna
2. divisione o perdita dell'unità di un popolo o di un gruppo sociale o
dell'unità di un popolo o di un gruppo sociale o di un movimento politico per
o di un gruppo sociale o di un movimento politico per il venire meno della
vieppiù. -dispersione dei militari di un reparto o delle navi di una flotta
sei. 3. ripartizione di un patrimonio, di una proprietà. manzoni
. taglio di una porzione dal corpo di un animale ucciso. f. cetti
: presentano [le montagne] più d'un lato tutto alpestre ed ignudo; sovente
. 6. frazionamento di un insieme organico. carducci, iii-25-46:
dello smembramento ci appludia- mo come di un progresso dell'arte. -frammentazione eccessiva
dell'arte. -frammentazione eccessiva di un testo o di una frase a scapito
pericolo di seguire, in psicologia, un cammino che, allontanandosi da noi stessi
, o con la tortura; mozzare un arto (anche con riferimento allo strumento di
smembrare, alcuno morire en un modo e alcuno in un altro.
alcuno morire en un modo e alcuno in un altro. anonimo romano, io:
gli occhi miei vid'io smembrare / un nostro fraticel ch'era garzone. b.
i-36: il tribuno mostrava il cattivo in un rialto: se que'gridavano « egli
fuggivano. pasolini, 22-i-1884: posso smembrare un morto / e seppellirne i pezzi nei
fune prepotente e rodente. -in un contesto iperb. e paradossale.
, ca pur penare. -squartare un animale in un sacrifìcio rituale.
penare. -squartare un animale in un sacrifìcio rituale. caro, 12-357
, anche come supplizio, o, un mostro mitologico). frezzi, i-4-136
. 3. fare a pezzi un animale per cucinarlo o per servirlo dopo
, 1-33: per mio aviso questo sarà un coltello che troverà le congiunture del pollo
d'animali. 4. rompere un oggetto; tagliare in assi un albero.
. rompere un oggetto; tagliare in assi un albero. d. bartoli, 1-1-87
: in riva al fiume hanno abbattuto un albero colossale: una quercia, e in
, il dominio ellenico. -disunire un popolo, un gruppo sociale, un movimento
ellenico. -disunire un popolo, un gruppo sociale, un movimento politico o
-disunire un popolo, un gruppo sociale, un movimento politico o religioso, una lega
, la coesione, la concordia (un popolo, un movimento politico, ecc
coesione, la concordia (un popolo, un movimento politico, ecc.);
, ecc.); separarsi rompendo un patto o un'alleanza, provocando uno
disgiungano mai. 6. dividere un esercito o un reparto militare; privarlo
6. dividere un esercito o un reparto militare; privarlo di parte dei
. con la particella pronom. sbandarsi (un gruppo armato); sciogliersi (un
un gruppo armato); sciogliersi (un esercito). saraceni, i-29:
... ci diede alquanto di riposo un giorno o due di calma.
calma. -ripartire un'assemblea o un organismo religioso o politico in due o
seguito, riguardevole. 7. scorporare un territorio dallo stato di cui faceva parte
dallo stato di cui faceva parte o un feudo da uno di maggiori dimensioni o da
siri, 1-vi-117: la spagna riteneva un ius sopra la valtellina, al quale
. -in partic.: separare un territorio da una diocesi o da una
. -distribuire, ripartire, dividere un patrimonio, una proprietà, anche in
la particella pronom. risultare distribuito (un piacere). ariosto, 0-47:
la dimostra. -frammentare eccessivamente un testo, anche a scapito della chiarezza
, studiarli sei mesi con l'aiuto di un etruscologo, condensarli in quattro schedine (
buttarli via. -frazionare un insieme organico o sistematico. a.
e dello smembranamento ci applaudiamo come di un progresso dell'arte. -anagrammare.
la particella pronom. differenziarsi morfologicamente (un profilo geografico). d. bartoli
. bartoli, 4-1-238: si lieva da un piè solo un corpo di monte,
4-1-238: si lieva da un piè solo un corpo di monte, che, nel
fratelli sentivano, che pur di esserci un ciclone, quella prodigiosa nube né si sarebbe
nube né si sarebbe smembrata né d'un dito si sarebbe mossa. -disperdersi
mossa. -disperdersi nell'aria (un suono, un rumore). vittorini
-disperdersi nell'aria (un suono, un rumore). vittorini, 5-225:
allon tanamento, e da un denom. da membro (v.)
., xxi-737: anche un'altra volta un die l'apparve visibilmente lo 'ngannatore,
marino, 1-13-258: darti in pezzi smembrato un vii fanciullo / fora di questa man
da una bestia feroce (anche in un contesto paradossale). g.
subito il divora, / né par che un ponto sol quieto il lasce: /
sminuzzato per essere cucinato o servito (un animale). anonimo toscano, lxvi-1-31
, 88: io piglio prima un paro di piccioni smembrati. romoli, 176
, fracassato, frantumato, spezzettato (un oggetto, una statua); tagliato,
; tagliato, fatto a pezzi (un tessuto); sfasciato, scompaginato (un
un tessuto); sfasciato, scompaginato (un volume); sfondato (una calzatura
sfondato (una calzatura); smantellato (un edificio). filicaia, 2-2-70:
dell'empia idolatria le sparse / memorie un santo e pio disdegno uccise, / mirò
. manganelli, 18-53: uno scartafaccio, un fascio di parole, caratteri, un
un fascio di parole, caratteri, un dizionario smembrato. 4. per
lunghe dimore in costantinopoli, capitale di un impero smembrato e cadente. leoni
senza unità e concordia pascoli, i-412: un nobile intelletto britanno disse che l'italia
altri corpi o a incarichi diversi (un esercito, un reparto militare). -anche
a incarichi diversi (un esercito, un reparto militare). -anche: disperso,
in salvo. 6. scorporato (un territorio, un feudo). nardi
6. scorporato (un territorio, un feudo). nardi, ii-46:
7. scomposto, diviso (un numero). groto, 1-61:
e il museo civico. -separato da un insieme di cui si fa parte.
il dilattarsi in più luoghi, si ritorna un sole istesso, così noi [carte
nella sua unitarietà (l'opera di un solo artista). r. longhi
smembrato, mi sento la testa come un tamburo. -privato dei rami
fertile rigermogliai. -limitato nel potere (un sovrano). guicciardini, 2-1-325:
415: una vita smembrata ai disastri. un composto di affanni e dolori.
, 7-ii-1988], 106: è soltanto un mistico, ci si chiede, francisco
santi e dei martiri? o è anche un rustico smem- bratore di corpi, decapitatore
smembratura, sf. ant. diramazione di un corso d'acqua. a
. divisione di uno stato, di un territorio. t. contarmi,
sono in quantità esorbitante. -distacco di un territorio da uno stato. beccaria,
. volponi, 2-32: facevo un arco perfetto, con felicità, con forza
il mio smembrello in mano, in un rapporto splendente di colori e di raggi
. borgese, 6-121: sfogliai / un albo di firme, guardai qualche fotografia
nella dolcezza impreveduta, / come d'un lento suono di zampogna / che smemorasse
le cose buone della terra / che bastavano un giorno a smemorarmi. ungaretti, ii-35
per ciò non s'arresta, / finché un giramento di testa / lo smemora di
a torme a torme; / d'un ignoto terror l'oblio l'ingombra: /
di vino che poi s'è addormito per un giorno e una notte e più che
qualcuno; distogliere la propria mente da un pensiero, da una preoccupazione.
completamente degli uomini. -abbandonarsi a un impulso, senza remore. ungaretti,
non potrò mai più / smemorarmi in un grido. -comportarsi in modo sconsiderato
l'elsa e il pugno / sono un diaspro solo. chi ti smèmora? /
ritenere in mente; non considerare più un fatto, rimuovere un pensiero. mazza
non considerare più un fatto, rimuovere un pensiero. mazza, ii-60: dorme
ex-, con valore privai, e da un denom. da memore (v.
mi è venuto in fantasia di fare un dì una leggenda di chiacchiare iscritta non pure
nomi, 5-7: quale smemorataggine in un tratto / prese gli animi vostri di chi
v'avesse a scrivere, per chiedervi un favore col mezzo suo; e quando
dire [lo scultore] che dove fanno un errore non esser facile il racconciare:
che neanche che di dante come d'un ciò che è la mossa e
. e letter. senza avere memoria di un fatto o di una condizione; da
, mentre l'altra metà s'incavava in un fosso d'ombra, in una
. spensieratezza. oriani, x-230: un ritorno alla smemoratezza dell'infanzia, uando
arpino, 7-112: provavo anch'io un gelido senso d'irritazione, sentendomi respinto
smemoratezze attente che la colgono come un letargo. = deriv. da
chi egli è e pargli essere diventato un altro. betussi, 36: ivi vicino
vedessi, io sembro uno smemorato o un sonnambulo che sogni. manzoni, fermo e
2. che appare dimentico di un fatto. -per estens.: che
qualcuno fu del parere che, per un 'moderno ulisse', egli pareva davvero un
un 'moderno ulisse', egli pareva davvero un po'troppo smemorato e impacciato.
poco ossequioso d'uno smemorato o d'un temerario. -tardo, ottuso,
avessi creduto possibile: ma poi tutto ad un tratto ne parve smemorata. graf,
, 6-61: chiusa in fondo a un sacco, mi pareva d'essere, certe
, smemorata 3. che ha un atteggiamento distaccato dalla realtà, chiuso nei
a mezzodì le tortore sfrascando / con un fresco sciacquìo di donne al bagno, /
vally guardava smemorata, ascoltava dentro di sé un richiamo vago di pensieri.
pensieri. -trasognato, assente (un comportamento, il tono della voce)
ubriaco. 4. che dà un senso di staticità, d'immobilità, di
vita. 2. che provoca un obnubilamento delle facoltà mentali e, in
la felicità del viaggio, narcotico come un fumo d'oppio, simile a quella di
torva stanchezza, invocando una qualchesmemoratrice malattia, un tifo, una meningite, che lo esonerasse
, con valore privai, e da un denom. da memoria (v.)
goldoni, v-27: -felice voi che avete un marito che tutto fa a modo vostro
ex-, con valore privai, e da un deriv. da memoria (v.
. 3. trascinare una persona in un luogo. lamh. frescohaldi, 1-101-22
3-141: anche i cinquanta franchi le facevano un certo barbaglio nella fantasia. desiderava assai
con valore intens., e da un denom. da meno (v.)
del letto; e rimase lì come un sacco smencio piegato in due.
]: il calore, l'umido smencisce un corpo. 2. intr.
, con valore intens., e da un denom. da mencio (v.
, molle. cicognani, 3-194: un gran cuscino ricamato a punt'unghero,
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da meno (v.)
archit. disus. foggiare a mensola un elemento architettonico (e in partic. un
un elemento architettonico (e in partic. un trave). d'alberti
: 'smensolare', termine architettonico: lavorare un pezzo sottile in cima e grosso nella base
, con valore intens., e da un denom. da mensola (v.
e in partic. si diceva di un travicello sporgente dalla struttura di un palco
di un travicello sporgente dalla struttura di un palco a tetto).
travicelli dell'ultima passinata a pendio d'un palco a tetto, i quali sporgono
quali sporgono fuori del muro esterno circa un braccio, presentando la figura di mensola
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da mente (v.)
. (aménto). disus. tagliare un pezzo di legno obliquamente, eseguendo un'
carradori, ecc. dicesi del tagliare un legno a ugnatura. = etimo incerto
cavallier, vò che tu imagine / che un fai commesso no sol per smenticàgine »
. ant. dimenticanza, cessazione di un ricordo; allontanamento del pensiero da oggetti,
/ ben guarir lo smemorato, / un miglior mezzo scegliete, / più efficace ognor
io vidi mai, v'avea d'un cotal vino, / severino e villano e
era smenticato. -abbandonare qualcosa in un luogo per negligenza, per distrazione.
allontanare volontariamente dal pensiero il ricordo di un fatto; cessare di considerarlo importante;
stava propriamente da sovrano: / se un poco più fermavami in verona, /
, norme, consuetudini; non onorare un impegno preso. giustino volgar.,
della una calunnia; sgombrare il campo da un pregiudizio, moglie, chi oblirà le
dei figli, la abbondanza dei camda un luogo comune; far apparire immotivato un tipi
un luogo comune; far apparire immotivato un tipi per mia cagione, riceverà cento
anna piacque a maria e a ch'un regimento o altro corpo di truppe si smentigasse
. rimangiarsi un'affermazione, una promessa, un -scherz. smenticarsi vamore del prossimo:
: perdere impegno; venire meno a un impegno assunto. la pazienza,
co -perdonare un'offesa, un torto subito, abbandose e proponevano leggi
parole smentirvi? ziare ad un parentado. -intr. con la
: l'amor è una elisia, / un smen- tegar si stesso e aver a
si stesso e aver a nolglia, / un soave pianto, una rabiosa giolglia.
inanzi che io parli dei monisteri, un bel colpo. = comp. dal
giuglaris, 3-157: doppo d'avervi portato un tempo qualche affezzione, già di voi
voi smenticato mi vivo. -incurante di un impegno preso. canaldo, 169:
, 169: baccaro fra l'asprezze d'un crudo verno riaccende le fiamme e,
rispondente al vero un'indiscrezione riguardante un personaggio pubblico o che riveste una
insinuazione; far tacere -letter. rinnegare un sentimento, tradire la fedeltà che esso
l'amore è una gran fede, è un gran vero, non lo si finge
, 3-201: il padre di boschino era un uomo mite, che smentiva il suo
cruccioso. nella famiglia era « come un ramo d'olivo in un albero d'olivastro
« come un ramo d'olivo in un albero d'olivastro », dice boschino.
carsi, inferocirsi, diventare propriamente maniaco a un tal segno, che non la guarda
3-9: ricordavo alcune parole, quasi un ritornello, che mi ripeteva mia madre
? e. cecchi, 5-321: un oracolo delfico a domicilio. anzi una quantità
d'oracoli, che si dànno l'un l'altro sulla voce. si smentiscono e
di chi ascolta ciascuno di essi ha stillato un sospetto, una bugia, un'illusione
smentiate subito. -non seguire un modello o una tradizione. cicognani,
il barone guiscardi va dicendo che sei un vile e tu te ne stai qui rinchiuso
. e letter. contraddire, anche in un pubblico contraddittorio. compagni, iv-265
dell'inconsistenza di una presunzione, di un luogo comune, di un pregiudizio.
, di un luogo comune, di un pregiudizio. gemelli careri, 2-ii-81:
. gemelli careri, 2-ii-81: basterebbe un de'vostri periodi a smentire quanti furono
ismentisca l'altro e il tutto paia di un pezzo. -attenuare uno stato d'
gioconda serenità della pisana fu smentita mai un istante. -invalidare, rinnegare.
con la particella pronom. venire meno (un atteggiamento, un comportamento). -
. venire meno (un atteggiamento, un comportamento). - con litote: mantenersi
scossa, la mia benevolenza non si smentì un solo istante. tarchetti, 6-ii-332:
contegno di lei non si smentì neppure un minuto. 7. tradire il
voglio elogi », aggiunse con maniera che un poco smentiva la parola. moravia,
bresciani, 6-xi-430: l'infinto visconte era un plebeo fellone, i cui modi bestiali
-contrastare con lo stato fisico generale (un particolare anatomico). moravia,
tradizionali aspettative meteorologiche (il clima di un mese) o all'atmosfera generale di
all'atmosfera generale di un'abitazione (un arredo). giuliani, ii-388:
aspettative; rendere impossibile il rispetto di un impegno o l'adempimento di una promessa
25-93: prima di dare una smentita a un uomo, anche se quest'uomo mi
.): che la contiene (un annuncio scritto). ojetti, iii-145
dell'infondatezza di una dottrina o di un atteggiamento prodotta dai fatti stessi. -in
o, anche, un'opinione diffusa, un pregiudizio. tommaseo [s. v
modi gravi: deprecata e assillante come un mantello di pece, era una smentita continua
, una credenza, una teoria, un pregiudizio); rifiutato (una tradizione
o meno studiosi del cuore umano parrà un paradosso stranissimo, scandaloso e smentito dalla
2. che costituisce smentita (un documento). p. e.
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. da menza per milza (v
oggi ben maravigliare. / or dimmi un poco: lei come si chiama? /
anche con la particella pronom. assumere un intenso e luminoso colore verde. sereni
tutto smeraldato d'anitre selvatiche, era un grande frutteto, un bel frutteto di
anitre selvatiche, era un grande frutteto, un bel frutteto di ciliegi soli.
, elitre di colore verde iridescente (un animale); che emana luce fosforescente
diamante il puntale e smeraldina / d'un verd'osso di pesce è la vagina.
: nel bosco verso le cime è un acquare filaccicoso con breve tappeto d'erbe
. -che ha fronde verdeggianti (un albero); ricoperto di erba verde
di erba verde, di vegetazione lussureggiante (un campo, un terreno).
di vegetazione lussureggiante (un campo, un terreno).??
valle. moretti, 156: eccoti un prato / smeraldino / che fa spicco.
non piacesse, se li può dare un altro poco di croco di ferro..
, che discendono fino al mare, un verde smeraldino. carducci, iii-20-336: su
o di pietra verde; ricavato da un blocco di smeraldo. - pietra smeraldina:
. letter. ant. che ha assunto un intenso colore verde. imperiali,
amata e fuggitiva / verdeggia intorno ismeraldito un crine; / unico, un crin
ismeraldito un crine; / unico, un crin, che da'capegli estremi
di ossido di cromo, è di un intenso colore verde, trasparente e di lucentezza
pietra preziosa, di color verdognolo che dà un poco nel giallo; alcuni han creduto
smeraldi, bisogna triturare i cristalli in un mortaio di bronzo; ma se vuoi fame
altri simili, bisogna pestare i cristalli in un mortaio di ferro. -smeraldo
scogli. ciro di pers, 3-244: un fiumicel lascivo / che 'n fra smeraldi
argentei fiori. fogazzaro, vi-284: un velo era sceso sullo smeraldo dei prati
dei pascoli. -piumaggio verde di un uccello. straparola, ìii-248: la
, 2-202: brillò il sole, un raggio corse sul prato che da verde pisello
i poeti, e per i prosatori di un colore verdognolo insaponato. gozzano, i-109
insaponato. gozzano, i-109: guizza un bagliore / d'acceso smeraldo, di
. ani che esegue la lucidatura di un oggetto metallico. balducci pegolotti, i-197
smeratura, sf. ant. lucidatura di un oggetto metallico ottenuto per fusione.
essere smerciato; vendibile, commerciabile (un prodotto). -anche: rispondente alle
. che può essere cambiato in contanti (un assegno). arpino, i-564
. (smèrcio, smèrci). vendere un prodotto, collocare merci sul mercato,
da poi al cospetto del pubblico con un quinto appena de'suoi patrocinatori, molti
lettere italiane del petrarca. -dissimulare un atteggiamento sotto parvenze ingannevoli. p.
di separazione o allontanamento, e da un denom. da merce (v.)
dei giapponesi è di prefìggere ai testamenti un lungo preambolo, che somiglia alquanto ai testamenti
vennero contraffatte in paesi esteri, è un delitto della medesima specie. ferd.
: località in cui si svolge regolarmente un mercato o una fiera. alvaro,
. 4. grossolana ostentazione di un atteggiamento. pratesi, 1-132: l'
= deriv. da smerdato, con un infisso spreg. smerdagginazióne, sf
cui si è sporchi per essere caduti in un cesso. aretino, vi-524
., quegli gli ha fatto fare un aggravio con fargli smerdar la faccia.
la faccia. giordani, ii-2-229: un pazzo briccone in bologna smerdò un ritratto
ii-2-229: un pazzo briccone in bologna smerdò un ritratto di pio ix bacchetti, 13-734
spaventapasseri]? -li smerdano. per un giorno o due, magari giran largo
insolenza. -scherz. ricoprire con un ingrediente considerato inadatto. bugnole sale
porporine, dilicate e verginelle fragole dentro un piattel medesimo con la ricotta.
. mettere in ridicolo o criticare ferocemente un ideale, una passione. pratolini,
, 14-190: si troveranno davanti a un fenomeno espressivo / indubbiamente nuovo, così
indubbiamente nuovo, così nuovo da dare un grande scandalo / e da smerdare.
, con valore intens., e da un denom. da merda (v.