rompere il silenzio caduto, è già un tempo, tra la vostra penna e la
il lungo silenzio e vi prego di un piacere. moretti, vii-474: santino
qualcosa. abba, 1-151: a un tratto [i genovesi] ruppero il canto
il canto. -troncare lo svolgimento di un processo. sansovino, 2-153: ne'
vi piace rompere le amichevoli consuetudini d'un tempo, ch'io ve ne domandi
abitudini dei bambini, sospettando in esse un nodo di resistenza e di anarchismo. fenoglio
pratiche della pace. -guastare un accordo raggiunto. g. bentivoglio,
, alternandovi manifestazioni amorose; intervallare in un discorso o in un comportamento. cavalca
; intervallare in un discorso o in un comportamento. cavalca, 19-34: non
cavalca, 19-34: non ti paia grave un poco lassare e rompere lo studio di
.. aveva condotto il suo discorso in un modo che, allo scopo di giustificarlo
con citazioni scientifiche. 34. suddividere un viaggio in tappe; interrompere un itinerario
suddividere un viaggio in tappe; interrompere un itinerario stabilito con una diversione. angelini
35. interrompere la continuità uniforme di un locale o di un edificio con elementi
continuità uniforme di un locale o di un edificio con elementi decorativi; scandire una
dai quattro fine- stroni che rompono tutto un fianco del palazzo, dal primo piano
in su la manca scorso / leva d'un sasso alle scoscese spalle, / bianco
piacevole o benefico una situazione esistenziale, un periodo della vita, un'esperienza che
.. smanie, oltre ad essere un mezzo efficacissimo per rompere la monotonia di
possono anche divenire eccellente stratagemma a conquistare un braccialetto, una mantiglia. de amicis
di meglio, anzi, per rompere un po'comicamente la crudezza della situazione. govoni
a ricercare la stazione più vicina che trasmette un po'di musica leggera per rompere quell'
la state quassù (in arcetri) è un piacere... la ventolazione rompe
rompe il gran caldo. -interrompere un suono con un altro suono. misasi
caldo. -interrompere un suono con un altro suono. misasi, 2-1:
delle rane era rotto dal grido di un uccello tornato al nido, poi silenzio di
etica genuina. -rendere meno avvertibile un odore stagnante, sgradevole. pavese
mosso e vivace l'aspetto uniforme di un paesaggio o di uno scenario naturale o architettonico
naturale o architettonico; costituire in esso un elemento di piacevole varietà e, in
. bertola, 1-18: è grazioso un ruscello che, rompendo tortuosamente la svanata
. 38. non portare ad attuazione un proposito; abbandonarlo; non mantenere una
30. non rispettare un patto, venendo meno agli obblighi in
agli obblighi in esso stabiliti; violare un trattato di pace, un accordo.
; violare un trattato di pace, un accordo. guidotto da bologna, 1-55
ritrassero addietro. pananti, iii-206: un vasto littorale si offre alla loro rapina
le umane società fondate sono. -troncare un contratto o un impegno professionale (o
fondate sono. -troncare un contratto o un impegno professionale (o esserne la causa
lui dell'eredità, lo induce a firmare un contratto, in apparenza vantaggioso, della
il mio consenso. -considerare nullo un contratto. consolato del mare, 137
loco con altri mercanti. -invalidare un testamento. de luca, 345:
per i quali fu stipulata; sciogliere un rapporto amichevole fra diversi stati. bonrizzo
40. tradire la parola data o un impegno di fedeltà, di devozione,
, i-309: forse domanderai se l'un amante, vogliendosi astenere in tutto da'mondani
te la romparà. -non mantenere un segreto. i nelli, i-159:
rompa il segreto. -non adempiere un voto o un proponimento rivolto a dio
. -non adempiere un voto o un proponimento rivolto a dio o violarlo.
morte. -non osservare o violare un giuramento. fra giordano, 1-317:
: mancare di parola non conviene a un re, ma rompere anche il giuramento,
di sabato. 41. troncare un legame affettivo, d'amicizia o d'
passano: ogni anno rompe o illanguidisce un affetto. svevo, 6-79: in nome
vien rotta. 42. sciogliere un matrimonio, annullarlo; metterlo in crisi
interrompere una trattativa matrimoniale; sciogliere un fidanzamento. ottimo, i-48: questo
rompa questo matrimonio perché non mi pare un buon marito per anna. parise,
, avvicinarsi al lido di san niccolò un legno armato in forma di corsaro con
stato. -contravvenire o derogare a un imperativo morale, a una norma etica
regno, la sventurata sanfelice, dopo un anno, fu decollata senza delitto! mazzini
. boito, 129: l'idea di un così fatto privilegio ripugna, perché rompe
-derogare a un'imposizione o a un divieto. gemelli careri, 1-iii-233:
men ogg'il poeta. / l'un par che la dieta / rompa con l'
introdurvi una contraria usanza. -sovvertire un sistema di regole o di precetti in
segneri, iii-1-58: quando bene egli rompa un rompe ogni omaggio / ed al suo
49: quando satanno cerca di rovinare un luogo, fa di metter il zappino per
quai ferono gli antichi romani per quando un reame rompesse guerra ad un altro.
per quando un reame rompesse guerra ad un altro. leti, 6-ii-46: l'ammiraglio
guerra alla prussia e all'austria è un suicidio, un atto di, p
prussia e all'austria è un suicidio, un atto di, p cuciid culti
ujjih '— cai 1 nuotilex i — un ouiuiuiu, un ecciti iax follìa
cai 1 nuotilex i — un ouiuiuiu, un ecciti iax follìa. carducci,
. spezzarsi, andare in frantumi (un oggetto); subire una frattura in
oggetto); subire una frattura in un punto preciso; fendersi, sgretolarsi,
. testi veneziani, 115: conpra un cesendel... e quelo continuamente faga
ancide ancora il cor frangibile / più ch'un vetro che 'n terra rompe celere.
, / rottosi d'una botte a sorte un cerchio, / dov'erano appoggiati,
a tal segno che son capaci di ricevere un intentissimo caldo senza rompersi o dissiparsi.
il mio dolore immobile come a traverso un cristallo che fosse per rompersi. -gonfiare
rivolte. -schiantarsi a terra (un albero); troncarsi per la violenza
la sua rottura. -cedere sotto un peso o una pressione. iacopone,
l. pascoli, i-23: rottosi un giorno il ponte su cui lavoravano,
io! -spuntarsi contro il bersaglio (un dardo). - an¦ olontari del
. / questi vi trasse mille volte un giorno / per iscaldarlo, e così indarno
-essere assorbito (la violenza di un colpo). botta, 6-i-411:
nuova. 10. andarsene da un luogo. muratori, cxiv-45-67: saggiamente
. lanciarsi con furia (i soldati, un esercito). amari, 1-i-349:
immaginate, anzi lambiccate dalla fantasia d'un poeta e d'un romanziere che si
lambiccate dalla fantasia d'un poeta e d'un romanziere che si sia sbrigliato a piacere
, con valore privat., e da un denom. da briglia (v.
briglie o con le briglie allentate (un cavallo). 5. bernardino
del rimpatrio lo aveva trovato domato come un cavallo che ha dimenticato l'istinto del galoppare
. non soggetto o non più soggetto a un potere superiore, a un'autorità.
accendessi con tempo fuoco da ardere più d'un luogo per poter essere sempre nidio di
: mentre 1 maggiori abbandonano o rilasciano un poco alloro appetiti le redini, sbrigliati
giovane, 9-425: non vuol dire scolare un giovin sciolto / dall'arbitrio del padre
sandoncello e ricevevano vezzi di granate o un paio di orecchini. -chiassoso
allegro in modo eccessivo e sguaiato (un gruppo di persone). carcano,
regolato da alcuna disciplina o norma (un sentimento, un atteggiamento); completamente
disciplina o norma (un sentimento, un atteggiamento); completamente libero di spaziare
dissolvesse dietro di sé... un fiotto di fantasticherie troppo sbrigliate.
. -pieno di trovate rappresentate con un ritmo celerissimo. flaiano, i-20
sfrenato, smodato (una passione, un vizio, un modo di vita,
smodato (una passione, un vizio, un modo di vita, ecc.)
: rapidissimamente. bacchetti, 1-ii-492: un fiume assai rapido, lambendo l'esterno
, tr. ant. sprizzare scintille (un ferro incandescente). sermini
, agg. roman. sbrindellato (un indumento). pasolini, 1-123:
dalle pareti interne o dalle serpentine di un frigorifero o anche dal lunotto posteriore di
. sbrinare, tr. liberare un frigorifero del ghiaccio che si forma sulle
se sbrina / de far per medicina / un pugno al gentile uom nella cacioppa,
, con valore privat., e da un denom. da brina (v.
], 21: c'è persino un impianto di sbrinatura dei vetri posteriori a mezzo
. focoso, vivace, esuberante (un cavallo, un asino). de
vivace, esuberante (un cavallo, un asino). de jennaro, 1-119
, con valore intens., e da un deriv. dallo spagn. brincar 'saltare'
. ridurre a brandelli, sfilacciare (un indumento). -per estens.: segnare
, con valore intens., e da un denom. da brindello (v.
ridotto a brandelli, scucito, strappato (un indumento, un tessuto).
scucito, strappato (un indumento, un tessuto). verga, 7-472
al tutto priva di mobili, con un tappeto sbrindellato. -strappato in tutto
parte o molto malandato per fuso (un libro, un quaderno). de
malandato per fuso (un libro, un quaderno). de amicis, xii-227
). de amicis, xii-227: un fattorino... leggeva e rileggeva
e rileggeva continuamente da mesi e mesi un volumetto sbrindellato e sudicio. cicognani,
, 12-97: cosa ho trovato? un libro, uno dei libri che ho letto
, ii-252: prima di tarascon venne su un gnigno ispido, una specie di poeta
sbrindellato, scalzo / in groppa a un ciuco, ma col casco / d'africa
/ d'africa ancora in capo / un prigioniero come me / presto fuori di
àrbasino, 7-151: veramente si tratta di un vecchio spettacolo, sbrindellato attraverso anni di
più rinfrescato registicamente. -portato a un livello basso, popolaresco. l.
, con valore intens., e da un denom. da brindolo (v.
, con valore intens., e da un deriv. dal ir. briser 'spezzare'
, il pèndolo avea scattato e, dopo un reve e sordo ràntolo, con
vinaccia sbrizzolata a bottoncini neri, come un lavoro di mosaico. 2.
2. figur. parzialmente condizionato da un pregiudizio. guerrazzi, n-ii-79: i
, con valore intens., e da un dehom. da brobbio per brobbrio (
. (sbròcco, sbròcchi). ripulire un albero dai rami e dalle foglie o
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da brocco2 (v.)
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da brocco0 (v.)
sbreccano alla prima e non saprebbero tenere un cocumero all'erta. bacchetti, 1-ii-84
del mondo e tarassi sentire, s'hai un poco di pazienza, qualche 'italiafui'.
/ che, come vuoi parlar, odi un che sbrecca: / « questo lo
separazione o allogamento, e da un denom. da brocco2 (v.)
la coda. 2. estrarre un oggetto conficcato. -al figur.: far
.: far perdere di forza (un sentimento). alberti, ii-37:
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da brocco2 (v.)
, con valore intens., e da un denom. da brocco2 (v.
, con valore intens., e da un denom. da broccolo (v.
se la sbroccolano in curva con sopra un giovanotto o due in cerca di rogna
e appuntato in cima, infilato in un manico, del quale si servono i
, con valore intens., e da un denom. da brodo (v.
di separazione o allontanamento, e da un denom. da brodo (v.)
bellini, xxvl-3-273: pel pollo pesto, un gallo e una gallina, / mena
, con valore intens., e da un denom. da brodetto (v.
, tr. { sbrodolo). imbrattare un indumento o un tessuto con brodo,
sbrodolo). imbrattare un indumento o un tessuto con brodo, sugo o altro liquido
schizzano salsa dappertutto. -bagnare un tessuto colandogli sopra. pea, 7-136
. per estens. insudiciare intenzionalmente con un liquido una persona. calandra, 6-160
il cerchio e il davanzale, come in un laccio. lacresta vi schiaffò su il
3. figur. rendere prolisso e noioso un discorso, uno scritto; tirarlo in
v.]: sbrodolare in molte parole un pensiero. scarfoglio, 310: edoardo
si taglia. 4. compiere un rito in modo sbrigativo. piovene,
: malfattori che sbrodolano in due mesi un volume di 300 pagine e hanno la tracotanza
. -per simil. far colare un liquido, dipingendo in maniera grossolana e
sbrodolando, chi spennelleggiando da bravaccio come un verniciatore o uno scenografo, tutti dipingevano
7. figur. dilungarsi a trattare un argomento in modo sciatto, ripetitivo.
per simil. scorrere in modo lento da un pendio (un fiume).
in modo lento da un pendio (un fiume). pasolini, 3-371:
, con valore intens., e da un denom. da brodo (v.
brattato di sostanze liquide o untuose (un indumento, una parte del corpo)
-ripetuto più volte e in modo noioso (un discorso). cicognani, 2-46:
sbrodolatura, sf. traccia lasciata da un liquido o da una sostanza
o da una sostanza untuosa su un tessuto o su un indumento.
una sostanza untuosa su un tessuto o su un indumento. banti, 6-26:
tito era affondato fino alla scucchia dentro un paltoncino forato come un setaccino..
fino alla scucchia dentro un paltoncino forato come un setaccino... tutti quelli stracci
ridondante, eccessivamente e fastidiosamente lungo (un autore, uno scritto). piccola
noto, per chi lo conosce, come un piccolo intrigante vanitoso, che asfissia i
, intricata. muratori, cxiv-14-375: un bel che fare avranno i signori spagnuoli
e per sua moglie, ma è un caos da sbrogliare. mazzini, 12-49:
da sbrogliare. mazzini, 12-49: con un po'di pazienza, si sbroglieranno le
avvocato o dal notaio perché vi redigesse un atto o vi sbrogliasse una vostra faccenda
atto o vi sbrogliasse una vostra faccenda un po'litigiosa. papini [in lacerba,
confusa, un'intuizione ancora imprecisa, un malinteso, un mistero. monti,
intuizione ancora imprecisa, un malinteso, un mistero. monti, i-241: quest'
medesima che aveva avuta, come in un lampo, nella prima ispirazione. bacchetti
, benché io non abbia colpa, venisse un malinteso. -lo sbroglieremo subito. vittorini
sembra., mi sembra di aver fatto un lunghissimo viaggio, attraverso i deserti dell'
delle bozze] ella le fece in un modo nuovo, mai veduto,..
. una fioritura selvatica di sgorbi, un groviglio che terrorizzò il tipografo destinato a
sbrogliarlo. 2. sbrigare un lavoro, un compito. de sanctis
2. sbrigare un lavoro, un compito. de sanctis, ii-20-104:
de sanctis, ii-20-104: comincio a sbrogliare un po'le lezioni su dante e non
altre faccende sue.. sciogliere un nodo, un groviglio. olinas
.. sciogliere un nodo, un groviglio. olinas donghi, 2-24
dente] le era andato rotto su un nocciolo di ciliegia e da allora lei cercava
coi denti. 4. sgomberare un luogo portando via ciò che lo occupa
, accesa la lampadina elettrica e sbrogliato un po'di posto sopra il tavolino ingombro di
cambiale. -levare ciò che costituisce un ingombro. gatto, 6-162: addio
ogni morto, la facolta di propiziarle un affare o di sbrogliarla da un impiccio
propiziarle un affare o di sbrogliarla da un impiccio. 6. scherz.
loro 'sabots'. 10. sbrigarsi di un impegno o un lavoro. foscolo,
10. sbrigarsi di un impegno o un lavoro. foscolo, xviii-258: or
risultare chiaro, delinearsi con precisione (un concetto, un'idea). oriani
sigaretta dell'o spite in un lungo filo azzurro che si diffondeva pian piano
sbrogliare), agg. liberato da un impaccio. nievo, 1-257: i
il telaio polveroso del ricamo e intelaiò un lavoro per una camicetta. betti,
. (sbrónco, sbrónchi). ripulire un tronco dei rami. - anche:
vizi fa mai questa pianta! prendiamone un ramo per volta per provarci, se
una rovina la più felice e con un danno il più prezioso del mondo.
, con valore privat., e da un denom. da bronco2 (v.
, con valore privat., e da un denom. da bronco1 (v.
2. digrossare l'alabastro con un rampino. giuliani, i-235: per
, con valore privat., e da un denom. da broncone (v
, 2-280: il fresco dell'acqua snebbiò un po'la sbronza dei tre reduci.
alla passione per una persona, per un gruppo, per un'istituzione, o
entusiastica, incondizionata e spesso incosciente a un modello culturale o a uno stile di
quando in quando si sbronzava a tivoli con un suo drudo macellaro. pavese, 7-42
stasera ». -rendere ubriaco (un vino). = denom. da
3-53: la sbronzata di uzzo non restò un fatterello isolato. = deriv.
volte poi fabrizio dà delle feste, un sacco di gente, tutti sbronzi, ne
, con valore intens., e da un probabile relitto preindeuropeo * brutt-'germoglio,
. gadda, 6-162: uno sbrozzolo, un pailettone da schioppo sott'ar carcagno.
gli tenesse il cavallo, mentre sbrucava un poco d'erba sul pratello quivi innanzi.
violenza. pulci, 23-6: dettegli un pugno e sbrucagli l'orecchio / e
l'orecchio / e fé di sangue un lago di fucecchio. g. gozzi,
privat. -de- trattivo, e da un denom. da bruco (v.)
: non ho forse veduto nel piacentino un gelso sbracato. -per estens.
estens. privo di foglie, rinsecchito (un ramo). papini, i-161
quell'altro con quel nodo che pareva un occhio. sbruffaménto, sm. ant
rumorosamente, spruzzi di saliva o di un liquido immesso o penetrato nella bocca stessa
.: emettere fiamme dalle froge (un animale mitologico). caro,
caro, 7-421: al troian duce assente un carro invia / con due corsier ch'
xi-128: il povero mulo, tenuto da un nuotatore per la briglia, cominciò a
, 1-ii-405: il canonico, preso da un colpo di tosse, sbrufava il caffè
, ii-258: sbruffar una camiscia con un poco d'acqua rosata è cosa che
è cosa che può stare, overo un faccioletto overo i cossini del letto.
. oliva, i-2-431: chi adula un cavaliere privato e un conte di villaggi
i-2-431: chi adula un cavaliere privato e un conte di villaggi ignobili non nuoce al
: c'è egli stato mai in italia un solo gesuita... che s'
. 6. gerg. corrompere un funzionario con doni per ottenerne agevolazioni.
moto d'insofferenza oppure nella concitazione di un discorso). aretino, 20-200:
il 'polifemo's'ingavonava e sbruffava come un mostro marino. 10.
una sbruffata di brezzolina di mare, un po'più fresca. 4.
. irrorato, asperso, spruzzato di un liquido; cosparso di una sostanza polverosa
rumorosi, di spruzzi di saliva o di un liquido immesso o penetrato nella bocca stessa
sbruffi fetenti scaricando e rutti, / in un tempo spaventa e ammorba tutti. salvini
i-127: lo sciacquio dell'acqua in un catino, 1 tintinnii e gli sbruffi
ecco perché non lo senti mai dare un colpo di tosse, mai il più piccolo
, compenso in denaro corrisposto per ottenere un favore, per godere di particolari agevolazioni
di particolari agevolazioni, per corrompere un funzionario o un impiegato. f.
agevolazioni, per corrompere un funzionario o un impiegato. f. corsini, 2-411
. -tirare allo sbruffo: mirare a un guadagno illecito. pananti, 1-iii-16:
millantatore. -anche: che ostenta un tenore di vita che in realtà non
. monelli, 2-71: pensa che un suo antenato durante la guerra italica assoldò
, gli sbruffoni. buzzati, 3-318: un pagliaccio, ecco cosa sei, un
un pagliaccio, ecco cosa sei, un grottesco sbruffone, la più ridicola creatura
: era eccitato, allegro e perfino un po'sbruffone. = deriv. da
giovanni altezio... sorride d'un pasciuto compiacimento per la citazione e sbruffoneggia
di separazione o allontanamento, e da un denom. da bruscola2 (v.
-generalmente i migliori -, affine di sbrutirci un poco, ci riunissimo a notte alta
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da bruto1 (v.)
chiata tutta, / lo stecco è un trastul della brigata, / mentre i
voce, sbruzzolosa, da persona anziana un po'bevuta. = voce di area
sbùbbolo). letter. scampanellare (un sonaglio). cicognani, 2-189:
far sonare la campanella appesa al collo (un cane). palazzeschi, i-170
. palazzeschi, i-170: tutto d'un tratto fly, assalito da una crisi
, con valore intens., e da un denom. da bubbolo (v.
débouquement, propr. lo sboccare da un canale, nome d'azione da débouquer
di colpo all'aperto o appare da un riparo. cesarotti, 1-vii-149:
[il cervo], sbucante, da un masso in guato ascosto / di licia
per estens. che compare all'improvviso in un luogo. fenoglio, 5-i-733:
un'indumento. codemo, 249: un uomo inferraiolato, quasi nascosto il capo
cime dei capelli ondosi, sbucanti da un berretto piatto, a frontino ricurvo e
naso). palazzeschi, 5-113: un naso sbucante... stupefatto dal
uscire dalla tana, dal nido, da un rifugio (un animale).
, dal nido, da un rifugio (un animale). pulci,
marino, 1-5-126: ed ecco ad un squillar d'avorio torto / sbucar repente
in un'altra e sbucò subito da un pertugio distantissimo. -uscire da un riparo
da un pertugio distantissimo. -uscire da un riparo, da un nascondiglio, da
. -uscire da un riparo, da un nascondiglio, da un luogo chiuso,
riparo, da un nascondiglio, da un luogo chiuso, oscuro, protetto, appartato
stanno le più volte imboscati: come passa un viandante, sbucano fuori e, spogliatolo
1-i-1614: da dietro l'altare sbuca un soldato con le mani in alto.
sul buon del dormir, mi pare un male. bar etti, 6-52: la
- uscire da una galleria (un veicolo). flaiano, 1-i-323:
passeggiando sulla banchina, in attesa di un treno che dovrà sbucare dal vicino tunnel.
tunnel. - andarsene da un paese. machiavelli, 1-vi-240: se
. apparire, comparire all'improvviso in un luogo (una persona, un animale,
in un luogo (una persona, un animale, un veicolo). -
luogo (una persona, un animale, un veicolo). - anche sostant.
, 1387: ecco di non so donde un lupo sbuca. manzoni, pr.
venire, aveva visto per le strade un certo movimento, da non potersi ben
nuova: uno sbucar di persone, un accozzarsi, un andare a brigate, un
sbucar di persone, un accozzarsi, un andare a brigate, un far crocchi.
un accozzarsi, un andare a brigate, un far crocchi. leoni, 61:
far crocchi. leoni, 61: un monello, certamente pagato, disse: «
... quando li vidi sbucare a un tratto da ogni parte con le solite
alla finestra, sbucare ogni tanto con un lattante in braccio e cacciare quello strillo
sbucò una macchina. -comparire in un luogo senza che se ne sappia la
sbucata. 3. giungere in un posto, sboccandovi da un luogo più
. giungere in un posto, sboccandovi da un luogo più angusto, da una strettoia
., 33 (584): dopo un brevissimo cammino, venne a sbucar sotto
. apparire nel cielo (il sole, un astro); far capolino fra le
da qualche strappo del nugolato, sbuca un raggio di sole. tecchi, 10-310
dell'immensità. pratolini, 8-103: in un baleno, da dietro i poggi,
-sgorgare d'improvviso dalle rocce (un torrente). g. bianchetti,
lazaro moro, nostro italiano, pensò in un suo libro doversi l'origine e la
- uscire dalla bocca (un suono, una parola).
. 5. spuntare fuori da un indumento. pratolini, 6-227: «
vestito lustro e tirato sul sedere, un po'di rossetto in faccia, un lembo
, un po'di rossetto in faccia, un lembo di sottoveste che sbucava dall'orlo
- affiorare dalla neve (un masso). fucini, 793:
. fucini, 793: sedetti sopra un masso che sbucava di sotto la neve
larga e deserta sbucava a porto per un capo e per l'altro metteva al molo
, 7-59: la salita sbucava su un corso ch'era come un balcone.
salita sbucava su un corso ch'era come un balcone. 7. prodursi ah'
7. prodursi ah'improwiso (un fenomeno naturale); giungere (una
bacchelli, ii-469: colla pioggia sbucò un flagello di ragni, scorpioni, zanzare
fogazzaro, 1-56: se non ne sbuca un deputato, ne sbucherà probabilmente un campagnuolo
sbuca un deputato, ne sbucherà probabilmente un campagnuolo. -affermarsi politicamente ed economicamente
avere origine nella mente di qualcuno (un pensiero, un'idea); derivare dalla
idea); derivare dalla memoria (un ricordo). aretino, 20-197:
non poteva sbucar su se non da un cervello di queste due ultime decadi letterarie
vita dello spirito; oppure, se un ricordo sbucava da una lontananza di terre
le creassi. 10. avere un dato esito, concretarsi in qualcosa o
fr. débouquer, propr. 'sboccare da un canale'). dizionario di marina (
ant. stanare, scovare una preda, un animale selvatico (anche in un contesto
, un animale selvatico (anche in un contesto osceno). pulci, 3-57
riduco / e come l'acqua sarà un po'calata, / farò vederti se quei
quei pesci io sbuco. -far uscire un nemico allo scoperto. caro, 9-101
tirare fuori qualcosa da una buca o da un ripostiglio. -in partic.: estrarre
. -in partic.: estrarre granaglie da un deposito interrato; cavare un gruzzolo,
granaglie da un deposito interrato; cavare un gruzzolo, un tesoro da un nascondiglio
deposito interrato; cavare un gruzzolo, un tesoro da un nascondiglio. ferrucci
cavare un gruzzolo, un tesoro da un nascondiglio. ferrucci, 49: li
, 1-72: l'accortissima donna, in un momento, / sbuccò le doppie,
sporgere il capo da un'apertura o da un riparo. burchiello, 94: sbucò
-sbucarla: ottenere uno scopo, riuscire in un intento. f. alberti,
con valore di allontanamento, e da un denom. da buca, con sovrapposizione di
più inaspettatamente o all'improvviso, da un luogo nascosto o riparato (una persona)
persona), dalla tana 0 da un nascondiglio (un animale).
dalla tana 0 da un nascondiglio (un animale). t. calepfio
t. calepfio, lxxxix-i-181: un moscerin pur trasse, e fu sezzaio
fu sezzaio / sbucato allor allor da un letamaio. panzacchi, 1-316: sbucato
di sotto agli embrici, / mi gira un vipistrello / dintorno al capo. de
. de amicis, ii-148: tutt'a un tratto, un ragazzo sbucato di non
ii-148: tutt'a un tratto, un ragazzo sbucato di non so dove, prese
addosso la mole del parroco, sbucato da un fitto di felci. arpino, 6-118
nella foresta, signore solitarie, dall'aspetto un po'folle, sbucate non si sa
per estens. appena uscito dalla terra (un animale destatosi dal letargo).
cenci che le donne sogliono fare in un tronco di salcio o d'altro albero
cotti [i gallotti] levateli con un cucchiaio sbucato, fateli scolare ed accomodateli a
grattarsi via le croste o la pelle per un prurito particolarmente intenso. pataffio
, / e la bagascia mia n'ha un buon mucchio. -intr.
di una qualità morale o libero da un vizio. l. pulci,
vedeva il vicino faticare di più con un aratro di ferro. fanfani, i-169
. ant. asportazione della corteccia di un albero. soderini, iii-212:
. { sbuccio, sbucci). privare un frutto della buccia o della scorza,
frutto della buccia o della scorza, un ramo o un tronco della corteccia.
buccia o della scorza, un ramo o un tronco della corteccia. crescenzi
volgar., 5-37: il brillo è un piccolo arbuscello, il quale nasce nell'
e gli sfrondavano appena met- tevan fuori un ramettolo con tre foglie. -con
il lupino], / sol si sbuccia un pocolino. -spellare, scuoiare un
un pocolino. -spellare, scuoiare un animale per prepararlo alla cottura.
che sbuccerìa più anguille in men d'un giorno / che non van pani in
meglio che io potei mi aggrappai sopra un muro, di donde con tessermi alquanto sbucciata
, 10-151: non appena si sbucciano un dito / chiamano / una schiera di dottori
g. bassani, 5-11: ad un tratto era caduto,... sbucciandosi
tratto era caduto,... sbucciandosi un ginocchio. -graffiare superficialmente un oggetto.
. sbucciandosi un ginocchio. -graffiare superficialmente un oggetto. g. bassani, 5-154
dal modo come una cliente aveva consumato un tacco, deformato una tomaia, sbucciato una
fucini, 65: gli si sbucciò un piede e mi toccò a portarmelo a
4. figur. sottoporre a un esame particolarmente severo (in partic.
21-vi-1958]: bruno sbuccia pede- stremente un rimando di viciani. g. viglino [
si allarga sulla sinistra e fa partire un cross che gerolin sbuccia di testa.
. perdere, lasciare la spoglia (un insetto, anche nella muta).
sbucciare una fatica, sbucciarsela: evitare un impegno o una fatica indesiderata. giusti
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da buccia (v.)
trovò soltanto, appena sbucciati, un fascio di rametti di salice che
. pratolini, 2-384: in più un lungo vassoio di cioccolatini viola, di
furbo gli mise in mano l'estremità di un filo sbucciato. 2.
, v-1-154: la pia era travagliata da un pensiero fisso. gli scarponcelli sbucciati.
-rovinato, sciupato, liso (un indumento). ch'etti, i-n
-con metonimia: buccia tolta a un frutto; guscio asportato a un crostaceo
a un frutto; guscio asportato a un crostaceo. a. boni, 422
, scortecciate le code e mettete in un mortaio i busti e le sbucciature,
. -spellatura delle scarpe, di un cappello. e. cecchi, 6-270
ritrovata, sola soletta, in fondo a un deserto del messico, senza una sbucciatura
2-109: don matteo aveva in mano un cappello tondo spelacchiato;... mentre
di quegli uomini stringendosi il naso con un morso di corno e ungendosi gli orecchi
di corno e ungendosi gli orecchi con un oglio che non lascia far quello sbuccinaménto,
non lascia far quello sbuccinaménto, con un sacchetto al fianco, si calano giù per
: 'sbuccione': uomo che, sotto un pretesto o sotto un altro, cerca di
che, sotto un pretesto o sotto un altro, cerca di scansare fatica, anche
arpino, 16-44: « adesso arriva un filmetto », annunciò lieta violetta.
{ sbudello). ferire gravemente al ventre un nemico o anche il suo cavallo
di sbudellarci con le zanne. -sventrare un animale per privarlo delle interiora e prepararlo
g. gozzi, i-28-14: sarà stato un bel godere quando gli uomini si sbudellavano
sbudellarsi, ma nessuno buono a lasciarla un poco in pace. 2.
. -tagliare e aprire con violenza un cuscino, facendone uscire fimbottitura.
strette, or dar di mano ad un pastone, or ad un cappello di pasticcio
mano ad un pastone, or ad un cappello di pasticcio, or sbodellar un
un cappello di pasticcio, or sbodellar un piatto di lasagni, or brancar un gallo
sbodellar un piatto di lasagni, or brancar un gallo d'india, spolpa, taglia
manuali. 5. sottoporre un testo letterario a tagli e a riduzioni
la coerenza interna (in partic. un testo teatrale in vista della messa in
], accioché non si sbudellino a un tratto. 7. locuz.
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da budello (v.)
3. figur. ant. sviscerato (un desiderio). aretino, 10-52:
, sbudellato; e ancor gli pizzica un poco. 5. mandato in
sbuffaménto, sm. ant. atteggiamento di un cavallo che sta sbuffando (in una
sbuffante di caldo, si allungava come un baco da seta. -di animali (
fumo o di vapore, anche producendo un rumore sordo e intermittente o gorgogliando (
ebollizione o, anche, una pipa o un cibo durante la cottura).
tratti, la vaporiera del caffè rendere un lungo suono sbuffante. 3.
. vaporoso, rigonfio, a sbuffi (un abito). oriani, x-5-190:
di donna riapparve rossa in viso come un gambero, con un'altra veste nera a
, anche, soddisfazione, o per un disagio fisico, per la fatica, per
sbuffare chi è geloso di te come sbuffa un che trova la moglie in 'peccavisti'.
25 (429): partì come un fuggitivo,... sbuffando e giurando
, l-ii-42: casualmente espresse... un altro il fumo che manda fuora per
aria mista ad acqua dallo sfiatatoio (un cetaceo). comisso, 1-62:
sbuffare de'venti. -produrre un rumore simile a un soffio (la risacca
. -produrre un rumore simile a un soffio (la risacca). verga
invisibile, sbuffava nei lieti scoppi di un valtzer tedesco. barilli, 0-196: l'
di vapore, anche gorgogliando o producendo un rumore sordo, indistinto e intermittente (
. e. cecchi, 13-416: era un continuo affluire ai carretti con le ceste
, fuoriuscire a soffi o a folate (un vapore, un gas).
o a folate (un vapore, un gas). savonarola, 5-i-154:
. -venire esalato, espandersi (un odore). fenoglio, 4-150:
4. essere rigonfio, vaporoso (un abito). pancrazi, 1-211:
targa di legno dipinta da lui con un drago in mezzo che sbuffava veleno. marino
. -con riferimento al verso di un uccello. pascoli, 79: la
macchina). gnoli, 1-338: un docil mostro / che dense sbuffi nuvole
di fumo. -esalare, sprigionare un odore. fenoglio, 5-1-522: 1
, 5-1-522: 1 due partigiani groped in un androne guarnito di vecchi cronici, smorfianti
l'anima e mugghiava, come mugghia un toro tirato dai giovani intorno il re
elice. pascoli, 747: corrano, un tempo, le gare, / dove
580: don gustavo fece una sbuffata e un grugnito di minaccia. tozzi, iv-179
della terra: sbuffate come getti di un gas sulfureo, zampilli di un petrolio
getti di un gas sulfureo, zampilli di un petrolio denso che si alzavano con fatica
simile al pizzico di lana perduto da un gregge celeste o a un pennacchio di fumo
perduto da un gregge celeste o a un pennacchio di fumo sbuffato da un misterioso
a un pennacchio di fumo sbuffato da un misterioso camino. 2. per
. rigonfio, vaporoso, a sbuffi (un abito). landolfi, 19-51:
ci fu uno sbuffìo, uno scattarrìo, un imprechìo, e alfine esclamazioni di meraviglia
che spippoli moneta di buon cogno: / un tuo sol girar d'occhi, un
un tuo sol girar d'occhi, un solo sbuffo / gli faranno parer la vita
solo sbuffo / gli faranno parer la vita un sogno. ghislanzoni, 18-6: la
segretario, una donnona mastodontica che pare un vascello di lardo, fa un movimento
che pare un vascello di lardo, fa un movimento come volesse parlare, poi si
, strinse i pugni... con un furibondo sbuffo e saltò in piedi.
partic. riferimento al soffiare affannoso di un cavallo). tommaseo [s.
pascoli, 639: forse sospesa a un ramo, quale io credo / d'udire
che li blandiscono. -verso di un uccello (che a seconda dei casi
acqua attraverso lo sfiatatoio da parte di un cetaceo. salvini, 23-414: molta
dal fumaiolo di una locomotiva o di un piroscafo, dal tubo di scappamento di
mai più. bontempelli, 19-74: con un giro di sterzo e uno sbuffo fetido
; vi riconosce il primo accendersi d'un fuoco. moravia, 21-337: tra sbuffi
-esalazione di fumo dalla bocca di un vulcano in fase eruttiva. faldella
del tabacco di una pipa, di un sigaro o di una sigaretta. cantù
. capuana, 14-39: tutta la persona un po'curva verso coda pelata rimasto seduto
carducci, iii-23-342: vidi andar formandosi un temporale. fu da prima un fumigar
formandosi un temporale. fu da prima un fumigar come a sbuffi di caligini tenui
sbuffi di caligini tenui, pungenti con un senso umido di salmastro, che venivano
, ogni sbuffo di nebbia, o un odore dell'erba calpestata, li rinfrescava
di schiuma. valeri, 3-152: un bel mare così, tutto nuovo, /
lampi, /... / un mare così basta a far primavera.
4. per estens. irruzione di un suono, di un rumore. -a
estens. irruzione di un suono, di un rumore. -a sbuffi: in modo
sala grande. -esalazione improvvisa di un odore intenso, anche sgradevole.
serao, 5-230: ogni tanto, in un miraggio rapidissimo, era passata la cara
lo più di forma tondeggiante, di un tessuto o di un vestito (in
forma tondeggiante, di un tessuto o di un vestito (in partic. in espressioni
'sbuffo': rigonfio che fa la seta, un velo o simili, se sono
diceva il sagrestano, / « la guardi un poco qui questa pianeta / con questi
58: dalla parte di polonghera arrivò un legnetto scoperto, tirato a sghimbescio da
legnetto scoperto, tirato a sghimbescio da un gran cavallo grigio. vi stava rannicchiata
camicia. palazzeschi, i-628: veste un abito sportivo di stoffa grossolana ed eseguito
e pizzi. cassola, 8-82: indossava un farsetto grigioverde e un paio di pantaloni
8-82: indossava un farsetto grigioverde e un paio di pantaloni a sboffo.
. palazzeschi, 1-286: mi faccio fare un cappello come una ciminiera, e di
. -manifestazione isolata ed estemporanea di un sentimento o di un atteggiamento politico.
ed estemporanea di un sentimento o di un atteggiamento politico. faldella, 9-63:
che il poeta veronese si compiaccia d'un certo lusso di tropi, si atteggi
dallo vento. = deriv. da un iter, di sbuffare (non attestato)
ragliare. c. botto, 295: un concerto con i miei sette scolari basta
2. smentire o contraddire un'affermazione, un concetto, un'accusa; dimostrare la
la falsità di una teoria o di un preteso documento. bresciani, 6-ix-170:
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da bugiardo. sbugiardato (
3. scoperto come falso (un oggetto considerato di valore).
con valore privat., e da un denom. da bugno1 (v.)
, con valore privat., e da un denom. da buio (v.
causa dell'umidità (l'intonaco di un muro). baldinucci, 142
le bullette; e dicesi propriamente ad un certo gettar che fanno gl'into- nachi
o cappello di una bulletta, lasciando un buco simile a quello che fa la bulletta
di sostanza fitta e non può ricevere un pulimento vivo ed eguale, anzi sbulletta ed
che fa il grano quando nasce, un po'di terra, come un cappello di
nasce, un po'di terra, come un cappello di bulletta e dal quale
: non si può dire che avarizia sia un seme, poiché in verità ella è
in verità ella è una pianta venuta da un seme che si chiama amor soverchio del
chiama amor soverchio del bene, anzi da un germoglio che sbullettò da un seme che
anzi da un germoglio che sbullettò da un seme che si chiama amore.
e tonda con cui si tiene chiuso un baule, si saldano due parti di
baule, si saldano due parti di un oggetto, ecc. = comp.
, con valore privat., e da un denom. da bulletta2 (v.
agg. scrostato in più punti (un muro). c. arrighi
scrostatura prodotta dalla caduta dell'intonaco di un muro (e per simil. indica
dai bulloni di giunzione una parte di un congegno o di una macchina svitandoli.
di quando diceva: « sapere che un altro abbia potuto toccare la mia fidanzata,
biasi. 3. destabilizzare un sistema politico. t. terzani [
pasolini, 3-88: si misero un po'sbullonati davanti all'ambra jovmelli a
giuglaris, 1-278: è ben stupido un prencipe, se le piante del suo
pedante dei regolamenti burocratici un'istituzione, un organismo. - anche assol.
, con valore privat., e da un denom. da burro (v.
agg. preparato con latte scremato (un formaggio). paoletti, 1-1-236:
burchiello, 93: quand'egli ebbon giuocato un poco poco, / disse quel capestruzzo
accenda il fuoco, bisogna immettere nelle canne un poco d'acqua: overo bagnate non
, con valore intens., e da un denom. da buso per buco'(
moscherino, / lo vorrei sbusecchiar per un quattrino. = comp. dal pref
, con valore privat., e da un denom. da busecchia (v.
mare sbuxina. 2. provocare un ronzio fastidioso. g. manfredi,
, con valore intens., e da un denom. da busina (v.
tr. (sbùssolo). escludere da un elenco di candidati per un'elezione o
gesso o alla calce viva si unisce un coagolo di latte sbutirrato o bianco d'uova
sbutirrato o bianco d'uova, si ha un glutine tenacissimo. = comp
. sbuzzare, tr. sventrare un animale (in partic. nelle operazioni
: dicono i cuochi del levare a un pollo scannato le interiora senza spararlo. cantii
ne toglie la spina. -privare un cadavere delle viscere per prepararlo alla mummificazione
i-452: m'ingegnai anco di fare un san michele vestito a angelo, con un
un san michele vestito a angelo, con un bilancino in mano, perché dicono abbia
signori, andianne ». « andianne un corno: / che ti sbuzzi »,
profuga. govoni, 1235: con un sottil ago le [alla cetonia] sbuzzai
occhi composti. -figur. attraversare un luogo illuminandolo (una luce).
. fucini, 119: nello sbuzzare un tumore, tagliò un'arteria a un
un tumore, tagliò un'arteria a un contadino che fu salvato generosamente dal medico,
3. per estens. aprire un involucro, un rivestimento, una busta
. per estens. aprire un involucro, un rivestimento, una busta, un contenitore
, un rivestimento, una busta, un contenitore, lacerandolo o tagliandolo. -
veleno, ghermì la palla, trasse fuori un coltellino, e sbuzzatela ne disperse il
da squadre d'arroganti con in capo un berretto filettato e in mano una sorta
cassetti come ladri. -aprire, incidere un frutto di mare o un vegetale per
-aprire, incidere un frutto di mare o un vegetale per fame fuoriuscire il contenuto.
in seguito a sventramento (le interiora di un animale). malaparte, a-30
malaparte, a-30: alcuni alpini stanno scuoiando un mulo, il coltello...
-subire la lacerazione dell'addome (un insetto). jahier, 89:
erché la regina delle libellule si era un po'sbuzzata nel- infilarla allo stecco.
tommaseo ls. v.]: 'sbuzzarsi un tumore': quando si apre di forza
10-56: la vetraglia delle finestre par rattenga un impetuoso mare...; le
6. per estens. fuoriuscire da un indumento per l'eccessiva grossezza o per
sedere e senza nessuna preoccupazione di mettere un freno purchessia a tutto quello che sbuzza.
tivo o di separazione, e da un denom. da buzzo1 (v.)
. trucidato (in partic. con un colpo di spada al ventre).
santissimo. 2. sdrucito (un panno); sventrato (un contenitore,
sdrucito (un panno); sventrato (un contenitore, un divano).
); sventrato (un contenitore, un divano). soffici, ii-258:
e sibillino, e, sedendosi sopra un divanaccio sbuzzato che strabuzzava il capecchio di
. meri, 342: tutt'a un tratto mi pare di vedermi lassù pendolonè
pare di vedermi lassù pendolonè, con un palmo di lingua fuori e cogli occhi
occhi fìssi al disco solare sbuzzato da un palazzone. sbuzzatóio, sm.
intra gli altri poveri che mendicavano, un uomo infermo di lebbra e mezzo nudo,
avria più a schivo / che se baciasse un cui marzo di scabbia. dalla croce
danneggia i tuberi ed è causata da un fungo della famiglia rla- smodioforacee, e
vel le macchie immonde, / tersemi in un con le mirabil'onde / il peccato
quasi non avvertendo esser quelle tutte leggi da un sovrano fatte su'sudditi suoi, che
i-301: questa d'abbaiarsi contro l'un l'altro è scabbia paesana, che attacca
a chiedere per lui una borsa in un seminario, espediente cui ricorrevano quasi tutti
insinuatasi per vezzo d'usi stranieri da un secolo e più. 6.
liberarsi da una situazione difficoltosa, da un fastidio. serdini, 1-119: or
gratarti la scabbia / e punirti ad un tratto dell'offese. g. f.
. scabbiétta. comisso, i-193: un prurito cominciò a tormentarmi per tutto il
. fr. serafini, 162: un manto infascia un corpo, ancorché vile
. serafini, 162: un manto infascia un corpo, ancorché vile, ma non
, ancorché vile, ma non iscabbia un animo, se è vizioso. =
devi pagare, oggi che è domenica, un buon pranzetto in filo per me e
dicotiledoni della famiglia dipsacacee, che comprende un centinaio di specie originarie delle regioni temperate
riuniti in capolini; 11 frutto è un achenio; alcune specie sono coltivate a
: se alcuna volta volessen bere, beano un poco di vino bianco perfettissimo, e
, 1 fusti sottili e più alti d'un gombito, nelle cui sommità h un
un gombito, nelle cui sommità h un fiore di forma di nappa, che nel
di tale malattia (una persona o un animale). a. pucci
umile- mente nel servigio de'poveri ch'un fanciullo povero cieco de l'uno occhio
8-125: c'è di là d'arno un quartiere dove le facciate delle case.
l'altrui imagine. -che rivela un gusto basso o un gretto risentimento.
-che rivela un gusto basso o un gretto risentimento. f. f.
di potere. giovio, i-231: un buono autunno... potrebbe sminuire
le scabelle in consistoro, e potrebbesi con un destro amo ricavar la chiave e far
sorta di strumenti... hanno un uso affatto diverso dal loro, servendo essi
forzati lo scabellario che dice 't'infilo un dito in culo'in un'atellana.
, quando non sanno sciogliere né imporre un giusto fine, qualcun degli attori va
sorta di strumenti... hanno un uso affatto diverso dal loro, servendo
maestro di ca- pella il piede di un pezzo di legno o di ferro con cui
. zanon, 2-xviii-250: il consolato è un magistrato composto del prevosto de'mercanti e
collegio degli scabini di bruxelles di scegliere un altro borgomastro. -perito d'ufficio
scablare, tr. eliminare connessioni in un circuito, in un impianto elettrico.
eliminare connessioni in un circuito, in un impianto elettrico. del giudice, 2-21
di 'collegare mediante i diversi componenti di un impianto elettrico o elettronico'. scabrare
di una superficie, in partic. di un terreno, di un sentiero. -con
partic. di un terreno, di un sentiero. -con meton.: parte ruvida
balza valicando, all'orlo / d'un abisso mi spingo. zendrini, iii-
-per simil. angolosità, irregolarità ossuta di un coipo. ghislanzoni, 16-132:
. la muscolatura, leggermente tracciata sotto un trapunto di bambagia palpitante, non serbava
sf. letter. rozzezza, rusticità di un dialetto. pasini, iv-269:
, 695: le alecie, datogli un bollore, leva la scabrìccia dell'unghie.
; non levigato, non liscio (un oggetto, un materiale, ecc.)
, non liscio (un oggetto, un materiale, ecc.).
il pado allora, / che dentro un scabro tofo era cavata, / di canne
-sm. parte ruvida, zigrinata di un oggetto. bresciani, 6-xv-24: stropicciò
-in partic.: bitorzoluto (un vegetale). g. rucellai,
di sassi, accidentato, sconnesso (un sentiero, una strada, il letto di
sentiero, una strada, il letto di un fiume) o costituito di massi,
, brullo, arido, selvaggio (un terreno, un rilievo, una regione
, arido, selvaggio (un terreno, un rilievo, una regione).
sassi / dello scabro apennmo / a un campo verde che lontan sorrida / volge
, 1- i-282: sta castrogiovanni in un piano scabro e inclinato che tronca la
torlo dell'isola scabra, / in un circo di rupi deserto. pirandello, 8-479
sia, benché rotondo, / più d'un monte il fa scabro e più d'
monte il fa scabro e più d'un rivo. 3. rugoso,
delle verdi smilze gote / gonfia a un tempo più che puote / la rugosa scabra
il riso de'suoi denti scabri / quale un rio lapidoso. -ruvido di barba
stesso viso di allora, reso soltanto un po'più scabro dalla barba rasata. fenoglio
da madrid venne a parigi juan gris, un giovanotto scabro e piuttosto espansivo.
tonalità aspra, stridula, roca (un rumore, una voce); duro,
di suoni aspri (una parlata, un accento). lomazzi, 304:
frugoni, 5-549: come da un entusiasmo fatidico acceso più sempre, con
. idem, 4-143: era una voce un poco scabra, provocante, brusca.
asprezza / che le fu per marito un storto dato, / detto vul- can
vinto / di duo begli occhi a un lagrimoso assalto. martello, 24: la
all'aspetto, assomigliava a de sica: un de sica genuino, scabro, non
-improntato ad austera e severa sobrietà (un comportamento); privo di sentimentalismi (
firenze. bacchelli, 13-166: era stato un affetto reciproco, scabro, senza parole
può avere valore positivo, per indicare un vigore sano e potente, o indicare
-costituito da pochi tratti essenziali (un dise- gno). viani,
, 10-339: il pittore disegna, con un granatino di saggina, disegni semplici,
un'opera. nomi, 10-69: un alessandro allegri or ci vorrebbe / per
a essere tollerato (un'impresa, un compito, un'attività, la vita stessa
difficile da trattare o da comprendere (un argomento, un pensiero); arduo
o da comprendere (un argomento, un pensiero); arduo, complesso.
l'innocenza o il pudore altrui (un argomento, un racconto, ecc.
il pudore altrui (un argomento, un racconto, ecc.); scabroso.
traduttore raddolcì o, meglio, dissimulò un particolare un po'scabro. il trovatore cantò
o, meglio, dissimulò un particolare un po'scabro. il trovatore cantò che
. graf, 5-325: qui la materia un po'diventa scabra: / ma dillo
creature del mondo che si donano per un diadema di piume... non
-sm. scabrosità, delicatezza di un argomento. baldini, i-554: certe
significare un'avventura d'amore còlta d'un tratto e d'un tratto perduta e
d'amore còlta d'un tratto e d'un tratto perduta e finita.
arresto. 2. irregolarità di un terreno o di una strada sassosa o
o piena di asperità; carattere impervio di un cammino. galileo, 3-1-79:
tra noi nelle gemme più dure) un pulimento e lustro superiore a qual si
4. semplicità, rozzezza di un ingegno incolto, non ancora dirozzato.
di un'espressione; essenzialità vigorosa di un testo. fucini, 4-75: aggeminò
6. particolare complessità e oscurità di un argomento, di una narrazione, di
alquanto complesso o di difficile comprensione di un argomento, di una disciplina. lomazzi
tare una situazione o nella soluzione di un problema. siri, iii-315: tutta
scheggiato, non liscio, non levigato (un oggetto, un materiale, ecc.
liscio, non levigato (un oggetto, un materiale, ecc.).
volgar., 5-28: il giuggiolo è un arbore piccolo molto scabroso. ovidio volpar
grani stentati, ruvidi, scabrosi, d'un colore abbruciato. milizia, vii-183:
i-54: comprare a qualche frate / vò un bel saio sdrucito, / di radiche
/ distrarre l'appetito, / far d'un sasso scabroso / il mio riposo.
al punto che i fiumi indugiano incerti tra un versante e l'altro e volgono tra
gocciolano. -incrostato di sudiciume (un tessuto). g. f.
impervio (una strada, il letto di un fiume) o costituito di massi,
più profonde. graf, 5-1039: un subitaneo sospiro / passa con lena affannosa
le vigne. -con riferimento a un astro, per i rilievi e le
tonalità stridula, aspra, roca (un suono); duro, pieno di suoni
, sforzo, impegno, volontà (un viaggio, un'attività, un'impresa
, un'attività, un'impresa, un progetto, un comportamento, una congiuntura
, un'impresa, un progetto, un comportamento, una congiuntura, ecc.
diversa, agitata, scabrosa, come un viaggio o un trasloco. -difficile
, scabrosa, come un viaggio o un trasloco. -difficile da trattare o
; arduo, oscuro, complesso (un concetto, un argomento, un vocabolo,
oscuro, complesso (un concetto, un argomento, un vocabolo, una lingua)
(un concetto, un argomento, un vocabolo, una lingua). -anche
controverso, spinoso (una questione, un problema). filarete, 1-i-216:
il nominativo, cioè ruggiero, in un luogo dove ne risulta senso scabroso e
difficoltà. -molto arduo e oscuro (un pensatore). campofregoso, iii-30:
-sm. difficoltà o oscurità di un concetto, di un'espressione, di
, nell'affermarlo, nell'esporlo (un argomento, un racconto, ecc.
affermarlo, nell'esporlo (un argomento, un racconto, ecc.). -
, ravvolto in una citazione letteraria come un cioccolatino nella stagnola. c. e
finito con lo sminuzzolarsi nelle sofisticherie d'un particolare genere d'inquisizione, o col
dal cinema sovietici. -che ha un linguaggio e tratta temi provocatori e trasgressivi
e tratta temi provocatori e trasgressivi (un autore). bacchetti, 2-xxiii-253
f. frugoni, iv-433: egli è un bietolone rozzo e scabroso, c'ha
panni, le vesti e l'altre cose un poco più vive, naturali e più
, 237: allora me so'voluto divertì un tan- tinello. lo guardavo co'la
scacarcia davanti a giggi se spreca e un tantinello de ri- spettanzia pe'me ce
con valore intens., e da un deriv. da cacare (v.)
in partic., la doratura di un metallo). fanfani, uso tose
quello che s'avrebbe a fare in un tratto e in un luogo, farlo in
avrebbe a fare in un tratto e in un luogo, farlo in più e 'n
c. gozzi, 4-90: un cavai magro, adagio, sonnolente /
, adagio, sonnolente / tira da un lato e si ferma e scacazza. pascarella
3: l'uccel grifon, temendo d'un tafano, / andò gran tempo armato
quello che s'avrebbe a fare in un tratto e in un luogo, farlo in
avrebbe a fare in un tratto e in un luogo, farlo in più e 'n
valore aggett.): per indicare un tipo di calzature di uso popolare,
e e firenzuola, 2-132: un paio di zoccoli a scaccafava con le
[il pedante] ha in gamba un paio di usatti ricotti a due suola con
fibbie, ed in iedi sopr'essi un paio di pantofole a scaccafava. caporali,
, privo di ambizioni o pretese (un autore). grazzini, 422:
il cino, / che prima era un poeta a scaccafava. -con valore
scaccata, sf. colpo inferto con un pezzo del gioco degli scacchi.
che ricordano le case di una scacchiera (un tessuto, un indumento).
di una scacchiera (un tessuto, un indumento). e e
arabesco. -sm. disegno di un tessuto a riquadri di diverso colore alternati
bianco e nero. -con riferimento a un motivo architettonico, a una decorazione.
uno scacchiere. cantù, 57: sorgeva un monastero disadorno secondo i tempi ed una
pelle, il pelo, il guscio di un animale). mattioli [dioscoride
petto [delle salamandre] sono tinti di un bellissimo giallo dorato, scaccato di macchie
mese,... non volendo sopportare un poco di brieve e temporanea punizione,
. dipinto a scacchi, scaccato (un emblema araldico). -parte scacchese: a
sfrondare dei germogli improduttivi una vite, un albero da frutto. roseo
, con valore privat., e da un denom. da cacchio1 (v.
meno. fagiuoli, xii-151: ad un detto moral pors'io l'orecchia:
le branche di una vite, di un albero da frutto. trinci, i-44
della scacchiatura, a destinare e lasciare un sermento bastardo di buona grossezza..
da potersene servire nell'anno appresso per un razzuolo. = nome d'azione da
bùgnole sale, 4-28: tu reca un tavolino con le scacchiere. foscolo,
: la tua scacchiera, sire, e un intarsio di due legni: ebano e
giuocare a tnc-trac: la scacchiera, un quadrato di sabbia con buchi fatti col
a grandi quadretti rossi e verdi con un serpe nel mezzo. carducci, iii-21-273
con valore aggett.): scaccato (un indumento). savinio, 2-85
modello impeccabile di ciò che rimane di un rubacuori. 3. l'alternarsi
. 3. l'alternarsi in un paesaggio di appezzamenti coltivati di diverso colore
disposizione di truppe o unità navali secondo un allineamento alternato delle file pari e dispari,
file pari e dispari, che permette un più agile passaggio alla formazione di combattimento
le truppe si ritirarono a scacchiera con un ordine ammirabile superiore alla circostanza. foscolo
innanzi. fenoglio, 5-i-477: a un cenno del biondo vi si stesero a
nel centro. -con riferimento a un qualsiasi insieme di uomini allineati in file
prigione. tarchetti, 6-i-309: era un cattivo soggetto, portava armi vietate,
scacchiera: creare le condizioni favorevoli a un determinato risultato. bonsanti, 4-95
per la visita poteva diventare anch'essa un indizio che ci si trovava al cospetto
muri di una stanza nera, / se un sol tuo raggio non ci cala mai
sé ferragunze, dicendo se egli voleva fare un giuoco a scacchi; e 'l cavaliere
. 2. per estens. in un tessuto o in un indumento, lavorazione
per estens. in un tessuto o in un indumento, lavorazione 0 ricamo a riquadri
notevole ampiezza e importanza, che costituisce un teatro di operazioni militari dotato di una
bella religione [del popolo italiano] era un rito ed un commercio di sacerdoti,
del popolo italiano] era un rito ed un commercio di sacerdoti, i suoi piccoli
loro interesse [degli industriali] è un determinato equilibrio, che ottengono appunto rafforzando
, che parte gli si potesse dischiudere in un futuro scacchiere paneuropeo. cassieri, 11-138
(8 di uno smalto e 7 di un altro di diverso colore) in cui
diverso colore) in cui è suddiviso un tipo di scudo comune nella tradizione araldica
calcolo, per indicare l'intensificarsi di un sentimento o di una pena. onesto
. dizionario politico, 711: appartiene ad un altro compartimento, detto lo scacchiere,
rothschild... incoraggiò la formazione di un club di scacchisti in mezzo ai quali
resto / era per me decifrato da un provvido amico straniero / che poi scomparve.
mano di nemici ed avversari che d'un uomo tale! = comp. dall'
cacciata di una o più persone da un luogo o di un sovrano dal trono;
più persone da un luogo o di un sovrano dal trono; espulsione, messa
inn. iscacciamento mandò. -il respingere un corteggiatore. ovidio volgar., 6-240
o espulsione di una sostanza, di un elemento. galileo, 4-2-115: aggiugnendovela
tipo di ventaglio per lo più costituito da un manico con listerelle di carta o di
le mosche o altri insetti da un ambiente o da una persona. -anche
un'asta girevole appesa al soffitto o in un ventilatore a cui sono applicate strisce di
, con in mano lo scacciamosche, era un po'grottesco. tedone, 98:
cavalli. soffici, v-5-692: viene un ragazzino armato di uno scaccia- mosche consistente
altro tessuto leggero che viene stesa intorno a un luogo per proteggerlo dagli insetti.
invar. piccolo strumento musicale formato da un supporto a ferro di cavallo a cui
di metallo che viene fatta vibrare con un dito davanti all'apertura della bocca.
scacciapensieri, ma né un'arpa per un liuto, né una spinetta per un mandolino
un liuto, né una spinetta per un mandolino. l. belimi, ii-82
. i. neri, 7-61: vide un pastorei cortese / che guardava un gran
vide un pastorei cortese / che guardava un gran branco di castroni; /..
il ruggieri / sul dolce suon d'un suo scacciapensieri. calzabigi, 56: di
ungaretti, xi-147: in quel mentre un giovane addenta la 'rivergola'ch'è
da cassa armonica alla bocca. ha un suono dolcissimo e remoto. 2
. 2. attività che costituisce un diversivo, un passatempo, un mezzo
2. attività che costituisce un diversivo, un passatempo, un mezzo per distrarre la
costituisce un diversivo, un passatempo, un mezzo per distrarre la mente. grazzini
a passar l'ore scorrendo fra le dita un rosario d'ambra finta. che pare
, ma è soltanto uno scacciapensieri, un ammazzatempo. -con uso aggett.
determinazione ed energia, costringere ad abbandonare un luogo o una posizione precedentemente occupata.
partic.: bandire, esiliare da un paese. compagni, i-it.
ferza similmente scaccia. -respingere un corteggiatore, uno spasimante. -anche assol
: adamo... si fa aprire un uscio della sua capanna che guarda verso
diabolica per mezzo di preghiere o di un esorcismo. bibbia volgar.,
-allontanare da sé o da qualcuno un animale, un insetto molesto.
sé o da qualcuno un animale, un insetto molesto. crescenzi volgar.,
scassa. -indurre qualcuno ad abbandonare un luogo (un bisogno fisiologico, un
-indurre qualcuno ad abbandonare un luogo (un bisogno fisiologico, un evento).
un luogo (un bisogno fisiologico, un evento). g. gozzi,
., 56: dopo costui fu vescovo un buono uomo, il quale da certi
giesù cristo. -privare della proprietà di un bene. c. campana, i-39
stato primiero. -escludere una persona da un ambiente, da un rapporto.
-escludere una persona da un ambiente, da un rapporto. g. c.
leonardo, 2-55: a similitudine d'un ritrosito vento che scorra 'n una renosa
più torna a sommo. -respingere un corpo di natura opposta o fisicamente incompatibile
scaccia la midolla tenera e si fa un puntale che dà il peso.
sì sincera / che pur non l'occupava un nuvoletto, / dal ciel scacciando l'
. figur. sopire una sensazione, un pensiero, unfidea; allontanare un ricordo
, un pensiero, unfidea; allontanare un ricordo; soffocare una passione, un
un ricordo; soffocare una passione, un sentimento. laude cortonesi, 1-i-230
, per scacciare la malinconia e distrarre un po'quei poveri malavoglia i quali piangevano
, 4-76: ella lo guardò per un poco, e subito, come per scacciar
e subito, come per scacciar via un triste presentimento, cominciò a ridere.
, per sé o per altri, un atteggiamento, un comportamento, una circostanza
o per altri, un atteggiamento, un comportamento, una circostanza fastidiosa, dolorosa
castigo. gemelli careri, 1-v-362: postosi un pic- ciol campo di capanne, venivano
27-36: li difese / da quel periglio un qualche santo ignoto / con sollevare un
un qualche santo ignoto / con sollevare un vento all'improvviso, / che il
. goldoni, xii- 539: un tabacco ch'è odoroso, / ch'è
, la lettura o lo studio di un testo, di un autore. castelvetro
lo studio di un testo, di un autore. castelvetro, 8-1-34: platone
scacciata fuori. 9. respingere (un contrario l'altro contrario). savonarola
-cancellare, annullare (la bellezza, un colore). savonarola, ii-175:
10. eliminare il suono di un lingua mutandolo in un altro.
il suono di un lingua mutandolo in un altro. gigli, 2-22: 1
con chiodo: cercare di rimediare a un problema provocandone un altro (spesso più
cercare di rimediare a un problema provocandone un altro (spesso più grave).
tabaccosa, e che si fumava ogni tanto un mezzo sigaro per scacciare chiodo con chiodo
. -chiodo scaccia chiodo, un diavolo scaccia l'altro: un nuovo
, un diavolo scaccia l'altro: un nuovo dolore o una nuova difficoltà fa
passata. proverbi toscani, 335: un diavolo scaccia l'altro. bacchetti,
al bando, cacciata, espulsione da un paese. c. camfana,
. locuz. dare una scacciata: fare un controllo rapido. buonarroti il giovane
, sf. passo di danza consistente in un breve balzo in avanti con una gamba
551: morto il babbo da più d'un mese, / non c'era posto
, disprezzato, deriso, scacciato come un cane, da me, da me
faceva la povera mamma? -deposto (un sovrano). tiepolo, lii-1-118:
romani, che per successione dovrìa venire ad un nipote loro, figliuolo del duca scacciato
loro sorella. -messo in fuga (un esercito vinto). boccaccio, 9-10
, respinto verso il proprio letto (un fiume). baldelti, 3-333:
suo principio, scacciato dal mare da un certo fiato o spirito che sott'esso.
3. sopito, represso, soffocato (un sentimento, un pensiero, un ricordo
represso, soffocato (un sentimento, un pensiero, un ricordo). pea
(un sentimento, un pensiero, un ricordo). pea, 7-554:
tra lei e otello la simpatia, corsa un tempo e scacciata, era andata risvegliandosi
. 5. eliminato nella pronuncia (un suono). minturno, 301:
: passo così detto perché in esso un de'piedi percotendo l'altro quasi lo
lo scaccia via e gli fa fare un passo naturale. i francesi dicono '
, che costringe altre persone ad abbandonare un luogo. -ant. scacciatore di
si verifichi); che fa cessare un comportamento vizioso o malvagio, una condizione
v.]: 'scacciatore': scherzosamente d'un cattivo cacciatore. 'il sor carlo è
era formata nella chiesa: la folla, un momento respinta, tornava alla carica.
stabilite, sedici figurine o pezzi (un re, una donna, due alfieri,
otto pedoni), di colore chiaro per un giocatore e scuro per l'altro,
con mosse alterne; a ogni mossa un solo pezzo, secondo le proprie regole
che possa o voglia sottrarsene); quando un giocatore ripete per tre volte, anche
. compagni, iv- 417: un giorno, giucando a scacchi, due giovani
io fui sempre, e sono tuttora, un
appassionato giocatore di scacchi, e mi tengo un po'di conoscer bene il giuoco.
; non gli scacchi, che richiedono un soverchio dinamismo intellettuale. -con metonimia
mantello del cavallo], raffigura nella groppa un giuoco di schiaccili. cantù, 3-344
o 'circoli d'operai', che prendono un locale ove radunarsi la sera a conversare e
dei sassi onde componevasi la mole nefanda un gioco di scacchi e ne presentassero il
: stolta cosa sarebbe... ad un giocatore lasciarsi tórre molti scacchi e poi
addosso al volto amato, / tolto un scacco per un altro, / giuoca,
amato, / tolto un scacco per un altro, / giuoca, e giuoca un
un altro, / giuoca, e giuoca un falso agguato. a. boito,
sono ». nomi, 6-26: ad un, che l'accompagna / e col sangue
? che altro è essa, fuor che un poema di due re di scacchi che
, xxxv-ii-310: scacco dà matto / in un solo tratto. boccaccio, 1-i-483:
sempre bisogna che vi sia nel mezzo un scacco, o sia proprio o dell'adversario
all'ultimo scacco. -come dichiarazione di un giocatore che ha eseguito tale mossa (
ha eseguito tale mossa (anche in un contesto metaforico). iacopo
, come compenso per l'invenzione, un chicco di grano per la prima casella
raddoppiare fino alla sessan- taauattresima e ottenendo un numero immenso). dante, par
di tutte) è che, ponendo, un dopo l'altro, sul quadretto seguente
64 ed ultimo quadretto, ne toma un tal numero che vince ogni immaginazione.
alla prima rampa. -che indossa un indumento confezionato con un tessuto di tale
-che indossa un indumento confezionato con un tessuto di tale tipo. ojetti,
visto solo da dietro le sbarre di un carcere. calvino, 2-131: era
una squadra di sbirri e legato come un salame. « clarissa la vedrai a scacchi
malizioso o ingannevole, rivolto a raggiungere un determinato scopo o risultato (e ispirato
groto, 229: al fine con un battermi della man dritta sul lembo della
grave subita in una competizione o in un contrasto (in partic. in àmbito
geremei, xxxv-i-853: a ravenna mandono un altro scaco: / doxento de bologna
asso, / trexento cavagli ne menòn in un scasso / entro faenza. a.
. pucci, cent., 74-99: un altro dì, tornato a dare scacco
: ancor ti avviso ch'io non stimo un fico / il re marsiglio, e
, provvide che all'ora del partorire un fanciullo recato le fusse, e da
pel mezzo di ciascuna nave, fa un angolo con la loro chiglia, ottuso
la chiglia di ciascun vascello sotto di un angolo acuto. 7. locuz
il mondo è fatto a scacchi. un fortunato, / spesso un pover compagno
a scacchi. un fortunato, / spesso un pover compagno ha per vicino: /
i poder loro hanno a confino / un uom dabbene ed uno sciagurato.
al nero o piuttosto per paura accadde un solenne voltolone. -vedere a scacchi
. -i). raffigurazione grafica di un momento di una partita a scacchi ottenuta
[s. v.]: è un brutto vizio quello di scaccolarsi il naso
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da caccola (v.)
avversario con una pedina (ed è un caso raro). boccaccio,
. sacchetti, 184- tit.: un piovano, giucando a scacchi...
dà scacco matto / talor meglio che un rocco un cavalieri. bandello, 1-2 (
matto / talor meglio che un rocco un cavalieri. bandello, 1-2 (i-
garzoni, 1-479: giocando a scacchi con un gentiluomo del re di portogallo, li
5-205: una pedina nelle mani di un valente giuocatore può dare scaccomatto.
via dalla mano del vincitore, resta un quadrato nero o bianco. -come dichiarazione
nero o bianco. -come dichiarazione di un giocatore che ha eseguito tale mossa vincente
dino insieme sono atte a spignersi l'un l'altro molto innanzi. lamenti dei
come questo idio pò dare / che un potente gran ducato / abia avuto un scaco
che un potente gran ducato / abia avuto un scaco mato / senza sangue sì tostano
a veder se la fortuna m'apparecchia un scacco matto: che mio padre arà
carattere di una perfida gara, di un accanito torneo avvocatesco. gl'importava molto di
lerino, qual tavoliere, per fame un giuoco ad ingannare l'abisso e a dar
quasi di quel denaro allor che a un tratto / la calva, cieca, impertinente
antonietta. -dare scaccomatto a un ragazzo: violentarlo. pasquinate romane
santi quatro ma, più presto in un tratto, / darla a qualco regazo scacomatto
, con valore intens., e da un denom. da cacca (v.
con valore intens., e da un denom. da cacca (v.)
, con valore privat., e da un denom. da cachinno (v.
fare scarabocchi (con riferimento spreg. a un pittore mediocre). vettori [
]: molto maggiore occasione averà sempre un pittore di mostrare il valor suo pigliando
tose. umiliare, mortificare qualcuno con un successo. nieri, 3-185: 'scaciare'
fa uguale a 'scacciare', ma ciò è un errore evidente. scaciare è sicuramente da
rimasto privo di cacio (anche in un contesto osceno). -al figur.:
toro, ed alla vita / con un lancio mi vien tutto infuriato; / ma
, con valore privat., e da un deriv. da cacio (v.
rugosa nudità di bianchezza scaciata, corsa da un sangue ghiaccio e serpigno.
, con valore intens., e da un deriv. da cacio (v.
di ossa e carne della testa di un animale per fame piatti particolari).
miccione, / come se voglia fare un gran morfito / o solci o camangiari
, con valore privat., e da un termine di origine espressiva.
, scaciottando. 2. assumere un atteggiamento spavaldo. pasolini, 3-220:
, no? » disse tommaso, scaciottando un po'per l'abitudine.
con valore intens., e da un termine da accostare probabilmente a caciara (
di poco valore (una merce, un prodotto); che non risponde
scarso impegno e con pessimi risultati (un lavoro). bernari, 4-16:
si vide che l'avveduto padre, con un matrimonio scadente, aveva fatto della propria
, parevano ad esse [le monache] un impiccio che si trovassero davanti, ed
che si trovassero davanti, ed inoltre un indizio della mia origine scadente.
5. che è di decadenza (un periodo storico). carducci, iii-25-152
(uno stile, un'opera o un aspetto di un'opera). collodi
, 73: si era anche fabbricato un buon ferro del mestiere: un quaderno zibaldone
fabbricato un buon ferro del mestiere: un quaderno zibaldone, fitto di citazioni;
per motti d'introduzione, per animare un finale scadente. moravia, 18-152: ti
chiedo soltanto di collaborare alla regia di un film che non sia proprio scadente:
l'obbietto di nostra scienza ed a fabbnearsi un dio a quella grettezza proporzionato e così
scadente, ma più sicuro di ottenere un effetto, è quello sforzato e meccanico.
perciò non si ride davvero, per un difetto di consenso. 6.
o per nulla dotato di rigore morale (un atteggiamento, una mentalità).
cecchi, 2-95: bizzarro e imprevedibile come un vero inglese, l'hudson infiora le
dello scadente anno. idem, ftl-14-216: un dieci anni prima avrebbe composto una 'mirzia'
'mirzia', intitolata 'favola boscareccia'in un manoscritto del secolo decimo- sesto scadente.
del termine stabilito per l'adempimento (un debito, in partic. una cambiale)
data prefissata; che diventa inefficace (un documento dotato di un periodo limitato di
diventa inefficace (un documento dotato di un periodo limitato di validità, come una
validità, come una carta d'identità o un bi glietto di viaggio); che
di viaggio); che diventa inutilizzabile (un medicinale dotato di un limitato periodo di
diventa inutilizzabile (un medicinale dotato di un limitato periodo di efficacia).
. ant. di minore entità rispetto a un termine di paragone (una somma di
per aver la corona, scadente dall'un re nell'altro per successione di primogeniti.
, il maturare, il completarsi di un periodo di tempo durante il quale legittimamente
si può o non si può esercitare un diritto e si deve o non si deve
si deve o non si deve adempiere un dovere o compiere un certo atto,
si deve adempiere un dovere o compiere un certo atto, svolgere una certa attività
attività; lo stesso momento ultimo di un tale periodo di tempo { scadenza di un
un tale periodo di tempo { scadenza di un termine). g.
(generalmente rappresentato dalle ore lavorative di un giorno) entro cui si deve,
per legge o per contratto, provvedere a un pagamento per lo più di cambiali o
lo più di cambiali o a consegnare un determinato lavoro. nuove instruzioni per i
fatto fare con esso la figura d'un cattivo soddisfattore del mio dovere. manzoni
il 27 pagare 50 lire, scadenza d'un a cambiale alla banca popolare, firmata
. cecchi, 5-148: una volta un agente d'assicurazioni venne a tentarmi, e
... una grossa scadenza per un affare. piovene, 6-358: la spesa
per il pagamento (una cambiale, un titolo di credito). lucini,
diventare non più usabile per superamento di un certo periodo di tempo (un medicinale dotato
di un certo periodo di tempo (un medicinale dotato di un limitato periodo di
di tempo (un medicinale dotato di un limitato periodo di validità farmacologica o anche
limitato periodo di validità farmacologica o anche un cibo conservato); il momento, la
o di efficacia per avvenuto superamento di un certo periodo di tempo (un documento
superamento di un certo periodo di tempo (un documento dotato di un periodo limitato di
di tempo (un documento dotato di un periodo limitato di validità, come una
, come una carta d'identità o un biglietto di viaggio). -anche:
4. per estens. conclusione di un periodo storico. g. f.
a una tavola del suo retrobottega, un mattiniero usuraio esaminava alcune cambiali; e
è deciso o è inevitabile che avvenga un fatto. carducci, ii-9-110: in
fatto. carducci, ii-9-110: in un breve spazio di tempo, e a
si potrà fare una commedia o musicare un coro. lucini, 12-108: vi è
una folla di pezzenti affamati che assaltano un prestino, perché non vogliono morir di
pavese, 8-69: tutti gli uomini hanno un cancro che li rode, un escremento
hanno un cancro che li rode, un escremento giornaliero, un male a scadenza:
li rode, un escremento giornaliero, un male a scadenza: la loro insoddisfazione
decadenza politica, economica e culturale di un popolo o di una classe.
l'angustia di spirito... un altro indizio di scadenza è l'odio assoluto
che il goldoni ritraesse efficacemente e con un intendimento civile la scadenza dell'aristocrazia.
dir. ant. devoluzione al sovrano di un patrimonio quando, al momento della morte
morte del titolare, viene a mancare un soggetto che abbia i requisiti per esserne
media, a lunga scadenza: entro un limite di tempo più o meno ravvicinato.
.: che avrà determinati effetti in un futuro più o meno prossimo; che deve
deve svolgersi, compiersi, verificarsi in un certo arco di tempo. lahier
cecchi, 5-396: a londra, in un terremoto, innocuo, ma che suscita
2-141: c'è in lui qualcosa d'un confessore magari malizioso, ma tollerante e
ma tollerante e senza inferno. di un maestro di casa senza scadenziario e,
o morale (spesso in relazione con un compì, di limitazione). -anche
senatori. varano, 1-260: ad un principe, qual è senza dubbio la reale
consacri una tragedia. -ant. perdere un privilegio, un'eredità o il potere;
, di prestigio civile e culturale (un popolo, una nazione, una città)
commerci avrebbe trovato nell'allargamento in terraferma un nuovo fomite di prosperità. carducci,
abietto e spregevole (una persona, un popolo, i costumi, le tradizioni
scadde nel primo padre. -tenere un comportamento o compiere un'azione ritenuta immorale
alla bettola senza il pretesto di accompagnarvi un uomo. landolfi [gogol'], 20
scadere alquanto. -venire meno a un impegno, all'osservanza di una regola
ottenere) iù la giusta considerazione (un ideale, un'ideo- ogia politica,
al cui confronto la sua scadeva quasi un vecchiume storico. tecchi, 9-255:
, non essere adeguata- mente apprezzato (un testo letterario). leopardi,
). leopardi, iii-734: un libro di argomento profondo e tutto filosofico
, di gusto inferiore, involgarirsi (un ambiente, un abbigliamento). stuparich
inferiore, involgarirsi (un ambiente, un abbigliamento). stuparich, 5-230:
scaduto. leopardi, 887: appena un terzo della vita degli uomini è assegnato al