sia il latte, lo rompono con un bastone diritto, che ritorni come latte grumoso
da questo si raccoglie il cascio con un cucchiaro grande e s'informa nelle fiscelle
, 22: rompete ora nella salsa un torlo d'uovo e con una piccola frusta
co'denti. 4. fratturare un osso, un'articolazione; spaccare la
petto e l'ombra / con esso un colpo per la man d'artù. conti
giorni, rompendosi chi la testa, chi un braccio, chi una gamba! pratesi
-con iperbole: stringere molto dolorosamente un braccio, fin quasi a spezzarlo.
bocca con queste mani secche, ficcare un ago sottile nelle gengive.
quella stata da alessandro farnese presa, un soldato del presidio trangugiò tanti scudi che
di grave / puntuto sasso, ed assestogli un colpo / nella nocca del piede:
... quando si caccian fuori ad un tempo parole, grida, gemiti e
zane, lii-5-365: ha... un corso d'umor salso in una gamba
petto. -lacerare la bocca di un cavallo (il morso inadatto, troppo
in furia. -per estens. aprire un varco nel folto. poliziano, st
-figur. vanificare i punti di forza di un argomento. g. gozzi, 1-8-168
ogni armi. 7. strappare un filo o una fune per logorio o per
forteguerri, 19-19: solo una volta un certo cavaliero / del vostro clima è fama
forte rete. -strappare le redini (un cavallo). crescenzi volger.,
balìa, non sa di meno di un cavallo che rompe la briglia.
la vita umana, mi contenterò con un sol caso avvenuto, non è molto
. -far finire un'intesa, un legame spirituale, un rapporto amoroso,
finire un'intesa, un legame spirituale, un rapporto amoroso, anche una schiavitù morale
erba schiumi di nuovo. -in un contesto iperb. cielo dalcamo, 7
delle onde o risalire la corrente di un fiume.
rompi e scapoli / tutte tonde in un punto et inabissiti, / poi che
, andava tuttavia acquistando camino e verso un buon guado riducendosi. marino, x-149:
a 'anchi del felice legno formano un solco. manzoni, pr. sp
secondando il filo dell'acqua, doveva fare un tragitto diagonale. barilli, 5-24:
, tendendo l'orecchio se le giungesse un grido umano. -separare in correnti
umano. -separare in correnti distinte un flusso di acqua (un ostacolo)
correnti distinte un flusso di acqua (un ostacolo). caro, 12-i-106:
s'era lasciato distrarre a lungo da un uccellino venuto a posarsi su una lingua
. -diffondersi attraverso l'aria (un suono). groto, 1-89:
e, tranne il gorgheggio sommesso di un usignolo che rompeva l'aria a intervalli,
miei passi. 11. schermare un raggio di luce. dante, pure
ben essere che in qualche strano accidente un valoroso nocchiero si aiuti tanto, con l'
violenza (una piantagione di alberi, un bosco). b. davanzati,
di mare. -interrompere la costa di un monte. benivieni, xxx-10-98: io
lanterne assai giovano. -far crollare un ponte; abbattere un acquedotto; rendere
-far crollare un ponte; abbattere un acquedotto; rendere inutilizzabile una ferrovia.
che favorevoli al principio. -interrompere un flusso di acque. p. cattaneo
poi giù la scotea. -tagliare un istmo. cesari, 1-2-314: aveva
porto / e può'mi volse vele con un vento, / che se non fosse
, i-ii: s'entra in un piccolo fiumicello, che, se bene non
bene non è più largo d'un mediocre canale, mena niente di meno assai
forteguerri, iv-27: fuwi una volta un mercatante / vecchio e che ruppe al-
le rive, superare le sponde (un fiume in piena, il mare in burrasca
pananti, iii-240: vorreste voi punire un fiume che devastò le campagne? le
profondo in tortuosi giri / rompe in un loco la feconda terra / che di verdi
sanza fare fuoco e saetta, fanno un certo ritroso e vertigine e revoluzione di
l'oscurità cresciuta, e lumeggiavano d'un chiarore istantaneo i lunghissimi tetti e gli
giallo. 17. penetrare in un luogo chiuso abbattendo muri e porte o
prima che si facesse giorno e attaccato un petardo alla porta, la ruppe.
travolgere ogni ritegno o freno morale o un condizionamento spirituale o culturale (uno stato
stringe. -superare ogni barriera (un contagio). oliva, i-1-594:
18. forzare una linea di difesa o un confine o uno sbarramento naturale.
], 290: per potersi navigar d'un mare in un altro, manca solamente
: per potersi navigar d'un mare in un altro, manca solamente da rompere quelle
. -passare al di là di un gruppo di persone circostanti, spezzandone il
di molte guerre terrioili a più d'un papa in romagna, poi che fu rotto
questa, similmente com'io innamorata d'un altro,... per gli amorosi
. far desistere, dissuadere, distogliere da un proposito. francesco da barberino,
. b. taccone, cvi-314: un monte d'oro non me puotria rompere.
principe lo sdegno /... e un dolce umile / parlare romperà la sua
fra loro una varia moltitudine di morbi e un infinito genere di altre sventure..
venir quell'alba / che senza nubi un dì mi mostri il cielo? / e
e le fatiche; addestrare a fondo a un lavoro. de marchi, iii-2-412
caso che quell'accoglienza le portasse alle gote un po'di rossore. 24
. verga, 8-4: tutt'a un tratto si udì sbatacchiare una finestra,
c. e. gadda, 9-300: un bel mattino, le persiane sbatacchiarono:
11. sbattere rapidamente (le ali di un uccello). viani, 19-23:
uno scalpiccio, uno sbattacchiar di porte, un vociar sommesso. de marchi, ii-65
fucini, 38: il tonfo di un uscio sbatacchiato. calandra, 4-98:
tutti gli altri... tempestavan con un fracasso di fucili urtati, di sacramentazioni
alberi o d'allocchi / fusse caduto un nido o d'altri uccelli. /
si sentiva su, al primo piano, un grande sbatacchio d'usci. de amicis
. de amicis, xiii-180: pensa un poco tu pure se t'occorse mai
, sm. urto rumoroso provocato da un forte sbattimento. = deriv.
la mi sembra né più né meno d'un incanto. cicognani, v-1-234: negli
-sostant. soffici, v-2-147: un va e vieni interminabile di barrocci,
, di carretti e di diligenze; un urlìo d'ortolani, di pentolai, di
cielo: così non avrete in me un cavaliere rotto, sbattagliato, sparuto, magro
. tose. smussare gli spigoli di un pezzo di legno. fanfani, i-iòo
, con valore privativo-detrattivo, e da un denom. di battente (v.)
, ne veniva che, sbattendo contro un sasso le radici per liberarle dalla terra,
, tappeti anche con l'aiuto di un battipanni per toglierne la polvere.
di diverse foggie s'abbia bisogno di un camariere il qual abbia special cura di sbatterle
sbattevano forte; e la polvere metteva un luccichio spandendosi. angelini, 1-69: donne
[il libro] dovevo strofinarlo con un cencio tutt'intomo, sul taglio, e
poi sbatterlo per bene: ne usciva un polverone. -far cozzare un oggetto
usciva un polverone. -far cozzare un oggetto contro un altro; batterlo con
. -far cozzare un oggetto contro un altro; batterlo con forza contro una
2. gettare con forza e con violenza un oggetto in un determinato punto o contro
forza e con violenza un oggetto in un determinato punto o contro qualcosa, anche in
punto o contro qualcosa, anche in un moto d'ira o di stizza.
del telefono, gli pareva di aver perso un tempo irrimediabile. moravia, ix-140:
, con le tue ossa vuote, fossi un tubetto di dentifricio strizzato, da buttare
linea necessaria negli eventi, che solo un cieco destino ha sbattuto, qua e là
luce in faccia « potresti pure averci un po'di riguardo per tante anime innocenti »
dei loro amori. -mostrare con arroganza un proprio merito. fenoglio, 5-ii-45:
terra. -sbattere i piedi: in un momento di stizza, di ira o
: severino si alzò, il tedesco fece un saluto militare sbattendo i tacchi e poi
e spesseggiare de'gagliardi venti sbattendosi in un certo luogo i più folti arbori tra
in terra. baretti, 6-72: un gruppo di scapestrati fur- fantelli mezzo briachi
e rideva se io mi divincolavo sopra un sasso intollerabile. pratolini, 1-86:
1-86: lottavano, ed egli temeva che un passante, o qualcuno, da
sui vescovi. y inviare qualcuno in un certo luogo, obbligandolo a permanervi per
certo luogo, obbligandolo a permanervi per un periodo determinato, anche a scopo punitivo
sbattuto in italia, come se fosse un ospedale. -sbattere fuori: cacciare via
cacciare via qualcuno in malo modo da un luogo o dal lavoro. -per estens.
i-82: nella fabbrica lavorano già tutti in un reparto che chiamano il confine. li
repentinissimamente riboccate fu rono tratte un gran tratto d'arco dentro la spiaggia e
sole altre volte... vide un temporale simile a quello che ha sbattuto
sbattendo di gran voglia l'uscio con un fragore spaventevole, che fece cadere un
un fragore spaventevole, che fece cadere un vetro dalla finestra. borgese, 1-221:
in strada sbattendoselo dietro. -per indicare un atteggiamento arrogante e aggressivo. sbarbaro,
sbattuto gli usci. carducci, iii-5-101: un repente impeto di vento, spalancate e
sulla terrazza, trovarono la madre che sbatteva un altro uovo per antonio. pavese,
uovo per antonio. pavese, 4-210: un giorno che entrai in cucina e l'
5-ii-85: la donna ci considerò per un momento, poi giunse le mani sbattendole
una serie ripetuta di movimenti alterni (un uccello, un insetto). daniello
di movimenti alterni (un uccello, un insetto). daniello, 619:
: quante storie. e tutto perché sono un soldato. fossi uno di qui,
il viso meno luminoso (il colore di un abito). - anche assol.
1-154: che piacere è il stare in un palazzo / e non vi sia da
modo di parlare in gergo mi pare un po'troppo difficile a impararsi; ma
-per estens. indebolire politicamente o militarmente un governo, un paese, una popolazione;
indebolire politicamente o militarmente un governo, un paese, una popolazione; fiaccarne la
repubblica cristiana,... in un medesimo tempo con grande animosità minacciava e
detrarre una determinata quantità di denaro da un conto, da un importo; defalcare.
di denaro da un conto, da un importo; defalcare. g. villani
1-66: 'defalcare': scemare, sbattere da un conto una data quantità di denaro.
semidiametro di quel cerchio. -eliminare da un discorso le parti superflue. aretino,
nobili. lubrano, 1-107: si compose un libric- ciuolo delle fallacele logicali, opportuno
inteso che i dar- dani, spregiando un regno scosso e dicrollato, usciti delle
oh!, il mondo non è che un regno d'infelicità! foscolo, vi-281
. -andare a finire addosso (un insetto). slataper, 2-364:
per le gambe. -cozzare con un veicolo contro un altro veicolo o contro
. -cozzare con un veicolo contro un altro veicolo o contro un ostacolo.
veicolo contro un altro veicolo o contro un ostacolo. -anche con riferimento al veicolo
). comisso, 5-330: per un po'di tempo non si intese che
3-306: appoggiando alla grata del confessionale un viso terribilmente calmo, di quelli su cui
le sbatteva in faccia e rosetta, ad un tratto, mi fece pensare, per
. 21. precipitarsi verso un luogo. fenoglio, 5-ii-424: io
meno scompostamente (per un'emozione, un dolore, l'ansia, ecc.)
mi vo sbattendo per questa gabbia come un orso? settembrini, 1-265: la sorella
: par, sì lorina, figliuola d'un tuzzo / de la magna o de
fl giovine, fuori di sé, prese un coltello da sopra il canterano; e
, vi-869: i denti gli sbattevano, un tremito quasi voluttuoso gli scorreva dentro le
sbatterono l'uno contro l'altro con un rumore secco. 24. agitarsi rapidamente
di movimenti alterni (le ali di un uccello). -anche sostant.
grande [la cornacchia] si abbatté sopra un montone; ma gli unghioli le si
ingegno. -volare all'impazzata (un insetto). arpino, 16-61:
vento. verga, 8-3: tutt'a un tratto, nel silenzio, s'udì un
un tratto, nel silenzio, s'udì un rovinìo, la campanella squillante di sant'
. e. cecchi, 5-87: in un tanfo di cloro sentiva il lento strisciare
attimi, due o tre passi, un giro di chiave, lo sbattere di una
volte, contro una superficie in seguito a un movimento impresso. - anche sostant.
bottega ci stavano a stretto, con un vocìo assordante, con uno sbattere continuo di
ritmo delle musiche, con la mente un po'alterata, sotto le vaste coperte
molli. -oscillare, flettersi (un palo confitto nel terreno). soderini
vento). vittorini, iv-121: un lembo della sciarpa gli si strappa via
sbatte. -procedere sobbalzando (un veicolo). d'annunzio, iv-2-1174
... fra la rozzezza di un fabbro e la permalosità di un insofferente.
di un fabbro e la permalosità di un insofferente. 28. impegnarsi a
spesso affannosamente, per il conseguimento di un risultato, di un obiettivo. -in
per il conseguimento di un risultato, di un obiettivo. -in partic., nel
. la stampa-tuttolibri [7-1-1984]: un grande sbattersi: che altro era la
pur risoluto di mutar aria e sbattermi un poco dopo le fatiche de'dodici passati mesi
-andare a sbattere: giungere casualmente in un luogo; andarvi a finire. ungaretti
de la fiebre'.. mi conduce / un vortice con te. raggia vermiglia /
. arpino, 16-99: ha visto un vecchio signore dall'aria fuori del mondo
senza il sostegno di elementi probanti, un personaggio coinvolto in un grave fatto di
elementi probanti, un personaggio coinvolto in un grave fatto di cronaca. a.
, ii-169: che colpa aveva mimi se un ragazzo di vent'anni, tenuto alla
dove aveva mangiato tutte le romanticherie possibili, un bel giorno va a sbattere il naso
a qualcuno o a qualcosa: opporre un rifiuto netto e reciso nei confronti di
nei confronti di una persona o di un argomento. gadda conti, 1-263:
faccia ai mostri, ha invece tenuto un piccolo spiraglio aperto, del suo sonno,
dormiveglia, ai fantasmi. -troncare un legame in modo molto brusco. pavese
amor miei portasi. -godere per un successo. fr. morelli, 423
-sbattere le anche: sbandare (un cavallo). bandi, 1-ii-63:
. soldati, 2-144: « pensa un po'ai miei ». « dei tuoi
questi sbattezzamenti e ribattezzamenti di strade sono un nonsenso. = nome d'
iv-187: quasi ogni dì m'accade un caso nuovo, / ma non perciò bestemmio
gli dava sù, si sbattezzava certo / un venticinque volte la stimana. varchi,
se non credessi / di vederti fra un mese a tor di nona / pender
se per mia cagione giamai si indugiasse un momento a ponersi a mangiare od a
ogni cristiano? baretti, ii-46: un mezzo inglese non sarebbe possibile il farlo
ho speranza che la comare si sbattezzerà un giorno, quando vederà che le sue
non hanno uscita. 3. privare un oggetto del valore sacrale, attribuendogli differenti
.. e la non spregevole statuetta comprò un dab- ben uomo russo che si ostinò
suoi gusti iconoclasti impuntandosi a riconoscerla per un simulacro della speranza. 4
panni. d'azeglio, 6-22: un tal barbieri che s'era sbattezzato per
di « pungolo » / gli è un nome eterodosso, / che magnetizza i
nievo, 128: spaccafumo, nel friulano un po'inveneziato di quei paesi, equivale
pel gusto di appioppare alla prima parte un nome nuovo che viene a fare un
un nome nuovo che viene a fare un inverosimile contrasto col vecchio. 5
se le sì fatte cose paion brutte in un moro e in un cane sbattezzato,
paion brutte in un moro e in un cane sbattezzato, quanto più pareranno abominevoli
il cristianesimo. lubrano, 2-63: un tal mondo si riduce ad una ciurmaglia
di temerari, discoli, scapestrati, ad un battaglione di giovinastri, che non credono
] che vi si ammirano egli è un angelo mezzo sbattimentato, che tiene una
e tra gli orrori sbattimentato, scorge un bacalare / con un lungo barbon.
sbattimentato, scorge un bacalare / con un lungo barbon. sbattiménto (ant
sbattere più o meno violento esercitato da un agente atmosferico o da un fenomeno fisico
esercitato da un agente atmosferico o da un fenomeno fisico; scotimento, sobbalzo (
colpo più o meno violento inferto a un corpo o a un oggetto, anche con
violento inferto a un corpo o a un oggetto, anche con un altro oggetto
o a un oggetto, anche con un altro oggetto (e il rumore che ne
già mezzo annegati, pur ebbero sorte l'un migliore dell'altro. g. b
, e settecento vite si sommersero a un tratto. d'annunzio, iv-2-43: quella
sera l'adriatico era violetto, d'un violetto carico e lucido come l'ametista,
contralto e tenore si scambiano in appena un residuo di musica, torrente che il
considerata come proiezione determinata dall'immagine di un oggetto o di una figura sui piani
figura sui piani principali della composizione di un dipinto; ombra proiettata da una o
facciano la storia nel cartone, fare un modello di terra in su un piano
fare un modello di terra in su un piano, con situar tonde tutte le figure
sbattimenti, cioè l'ombre che da un lume si causano addosso alle figure,
luogo alcuno. magalotti, 9-1-76: con un occhiale di dieci braccia fummo i primi
per la ual cosa si richiede non un punto, ma un corpo luminoso i
cosa si richiede non un punto, ma un corpo luminoso i qualche estensione. dagli
effetti di tal gradazione tira l'artista un grande partito. -bagliore o riflesso
queu'entusiasmo semplice, così singolare in un uomo che faceva parte del mondo diplomatico.
loro rispondersi: dal che ne nasce un certo combattimento che dai compositori vien chiamato
], cioè col solo pagamento di un po'di sbattìo di mani alla fine
specchio pallido rifletteva, presero nel mio spirito un significato sinistro, aumentarono il mio terrore
pertinacemente i debiti onon e la gloria di un uomo, del quale certo non poterebbono
a quell'idea gli s'aggruppò al cuore un gran sbattito di passione e di pianto
4. detrazione di una determinata somma da un totale. - anche: riduzione di
, l'ultima della fila: avevo un panchetto sotto i piedi per potere arrivare alla
in fase di composizione, composto da un blocco di legno rivestito di cuoio o
-tricé). elettrodomestico azionato da un motorino elettrico, provvisto di una o
misura il grave cuore motore / come un degente che si sfascia mi son ritrovato
. (sbattòcchio). sbattere producendo un rumore o un suono per lo più ritmico
). sbattere producendo un rumore o un suono per lo più ritmico, cadenzato
, con valore intens., e da un denom. da battocchio (v.
poi abbassandolo in fretta, gli diamo un saluto con una sbattuta della sola testa
g. bassani, 4-64: stava leggendo un libro meraviglioso, sottratto di nascosto a
, dalle ondate o, anche, da un colpo o da diversi colpi violenti e
venti, stropicciandosi e arrotandosi i rami l'un con l'altro fra loro, accesero
, si commoveva. -chiuso con un colpo energico (una porta).
14-35: andò nella sua camera: udivo un andirivieni di passi, rumore di sedie
tratto in tratto si udiva il rimbombo d'un uscio sbattuto. caproni, 126:
che può? nel cupo colpo d'un portone / sbattuto, alle tue spalle ora
in mar che freme, / pur di un mese è crudel la lontananza / dalla
. -per estens. colpito da un fascio luminoso. g. gozzi,
emergenza. mazzini, 2-75: se un giornale a noi italiani esuli raminghi e
4-82: tra tanti presi al laccio, un cardellino. si chiamava filipazzi: corto
sua vita giovanile era stata fino allora un mareggiare furioso, un cercare di qua
era stata fino allora un mareggiare furioso, un cercare di qua e di là,
una bevuta di cinque once insieme con un rosso d'uovo sbattuto. guerrazzi,
accidenti sinistri. magalotti, 19-32: presto un origliere / ponle qui sotto 'l capo
qua ieri, stanco e sbattuto da un viaggio incredibilmente pessimo, ma pur sano come
tratto tratto di vederle balenar sulla fronte un non so che d'arcano, che studiasse
sbattuti dei viaggiatori una tetra ambascia, un fastidio opprimente, un'agra nausea della
vii-285: si vede., sei un po'sbattuto., ma ora sei guarito
che la febbre gli trattasse tutti tre a un modo. firenzuola, 408: la
pisis, 3-236: g•ietro c'era un altro uomo in piedi, la barba castana
« sciolta, maestà? » « sciolta un corno: chi ci assicurerebbe dai suoi
, scoraggiato, sconbianca sul muso (un cavallo: ed è uso di area
suo sbattuto cor, tu il puoi d'un detto, / d'un sorriso,
puoi d'un detto, / d'un sorriso, d'un guardo. giuliani,
detto, / d'un sorriso, d'un guardo. giuliani, ii-94: una
far passare come opera di pensosità 'impegnata'un volgarissimo melodramma di sessant'anni fa,
, 6-vi-223: tu, alisa, se'un po'sbattutala, coricati di buon'ora
con valore intens., e da un denom. da batufolo per batuffolo (v
, con valore privativo, e da un denom. da baule (v.)
piccola scema dalla bocca sempre aperta e un torsolo sbavacchiato in mano.
rei di gran qualità giustiziarsi, postogli un sbavaglio in bocca,...
: la comune opinione fu ch'egli avesse un sbavaglio in bocca. bandi, 2-iii-134
il suo corpo dalla verginità rassodato come un diamante? pasolini, 16-125: le
2. figur. grossolano, sciatto (un linguaggio). papini, 27-475:
in quei laceri parinosi e sbavanti idiomi era un supplizio. sbavare1, intr.
: il bimbo... prese ad un tratto a ridere, agitando la mano
-avere un'influenza profondamente negativa (un luogo rispetto a un altro vicino).
profondamente negativa (un luogo rispetto a un altro vicino). papini, x-1-464
prime goccie battevano sui vetri, brillavano un momentino, e poi sbavavano.
, 4-352: una pallottola gli aveva trapassato un polpaccio ed il sangue sbavava sulla calza
. -schiumare (il mare, un corso d'acqua). d'annunzio
. -penetrare debolmente da una fessura (un suono, una voce).
alvaro, 16-253: il suo rossetto d'un rosso viola, sbavava fuori dalla linea
coi suoi denti troppo bianchi, sporcava un dente incisivo. 4. incorrere
libro sia una bellissima prova, con un linguaggio che non sbava si può dire
sbava si può dire mai, con un modo di guardare le cose asciutto, netto
di quello. -provare una passione o un desiderio molto forte (o anche eccessivo
di saliva. viani, 19-81: un servo rullava la poltrona sul pietrate del
;... egli, strutto dentro un vestito di salda, dondolava il capo
di sbavarmi. 7. secernere un umore filamentoso (un ragno).
7. secernere un umore filamentoso (un ragno). angioletti, 1-84:
fece neppur caso al vituperio; sbavò un altro palmo di filo e approfittò d'
altro palmo di filo e approfittò d'un poco di brezza che s'era levata per
/ il guanciale dei prati, esce un lamento. 10. figur.
emanuelli, 3-130: più in là un nuovo incantatore di serpenti, altri fachiri;
, con valore intens., e da un denom. da bava (v.
batterle in grosso, poi premerle sotto un bilanciere, e colla ercossa imprimervi
dalle fibre della canapa, per ottenere un filato più liscio e uniforme. giuliani
ex-, con valore privativo, e da un denom. da bava (v.
in punta di piedi, per dare un bacio, spiccare il volo, esalare un
un bacio, spiccare il volo, esalare un sospiro. -depositato (la schiuma)
sul nero sasso. -sfilacciato (un foglio di carta). pascoli,
parte sfilaccicata o sbavata resti almeno in un 1 / 2 foglio su due,
loro alone sbavato, tanto questo è un ambiente che tu conosci a memoria.
, agg. ripulito delle sbavature (un oggetto ottenuto con uno stampo o con
irregolarità della superficie o dei margini di un corpo (con partic. riferimento alla
la politezza di una statua, di un marmo. redi, 16-vti-87: guai
sbavatura e con la roccia alta sul dosso un palmo. carena, 1-99: 'pietra'
fra le donne del popolo, rappresentanti un intrico di fiorellini d'oro raggelati dalla
sbavatura. -sfilacciatura dell'orlo di un foglio di carta. 0. targioni
3. sfumatura più o meno intensa di un colore su un altro colore.
o meno intensa di un colore su un altro colore. soffici, v-5-99:
striate e screziate di sbavature e lingue di un colore infernale che va dal giallo zolfo
-macchia di colore che fuoriesce da un contorno prestabilito o definito. angioletti
profondo. a brevi intervalli uguali butta un boato e una sbavatura di lava incandescente
tono. calvino, 20-239: ti mando un romanzo di brignetti, che mi pare
, trascuratezza, incertezza nell'e- seguire un lavoro, nel compiere un'azione.
contegno, qualche cosa di simile ad un 'piano'che pareva essere via via messo in
in cambio di stimarle noi sudor d'un letterato che scriva, le diremo sbavazzatile
giù tutta uguale lunga e filucolona come un 'becarotto', e anzi più comunemente dicesi sbe-
con valore intens., e da un deriv. da beco1 (v.)
. (sbécco, sbécchi). scheggiare un recipiente di terracotta o di porcellana,
ex-, con valore privativo, e da un denom. da becco1 (v.
nel beccuccio o anche lungo gli orli (un recipiente di terracotta o di porcellana o
-che presenta una o più scheggiature (un mobile). r. lugli [
stampa », 14-iii-1986], iii: un tavolo rotondo dei primi dell'ottocento.
. giannini-nieri, 54: mi regalarono un bel fazzoletto sbeccato. sbeccatura,
, 54 'sbecco': smerlo. 'rosina faceva un ricamo cogli sbecchi'. = deverb
scheggiare il beccuccio o l'orlo di un recipiente. tommaseo [s. v
: 'sbeccucciare': rompere il beccuccio d'un vasello, d'un piccolo recipiente. 'ha
il beccuccio d'un vasello, d'un piccolo recipiente. 'ha battuto rampolla dell'
ex-, con valore privativo, e da un denom. da beccuccio (v.
il beccuccio o l'orlo scheggiati (un recipiente). - per estens.:
, con valore intens., e da un denom. da becero (v
con valore intens., e da un denom. da befana (v.)
1-26 (70): passando a caso un giovine isventato, bravaccio, soldato del
, iv-2-10: senza ricever pressoché mai un tritolo di pane, sbeffato e deriso ed
, irride o dileggia qualcuno o mantiene un atteggiamento irridente e canzonatorio. -anche
: il riso no, i'volea dire un ghigno / amaro, sbeffator, laido
; che ha intento di scherno (un discorso). l. pascoli
barberina che ti tratta a sculacciate, come un bambino? » deledda, iv-851:
con accanimento e malevolenza qualcuno o ha un atteggiamento canzonato- rio nei confronti di qualcosa
. probabilmente da sbeccato con epentesi di un secondo suff.; cfr. milan.
faceva [il petrarca] alla sua laura un paio di labbra di coralli, le
], i-176: non è al mondo un uomo così matto e ignorante, al
. per estens. migliorare l'aspetto di un prodotto, nascondendone i difetti o i
3. figur. modificare il racconto di un avvenimento per renderlo più credibile o più
seggiola, a veder quello venir come un toro, perse l'equilibrio e cascò
ex-, con valore privativo, e da un denom. da bellico (v.
ex-, con valore privativo, e da un denom. da bèllico (v.
con valore intens., e da un denom. da benedicola (v.)
lavoro, in un'attività, in un gioco, in uno sport.
diciamo 'sbercia'. periodici popolari, i-101: un capitano d'eserciti avea certe sbercie di
. -al figur.: errare in un giudizio. forteguerri, i-240: come
voce, berciare'. bechi, 70: un bimbetto sberciava, divincolandosi come un'anguilla
« zoppa » sberciò varese « datemi un carretto a nolo, ci ho uno spaccio
iii-24-365: l'impostatura e l'impettitura d'un tenorino di provincia in busto e co
, maldestra in un'attività o in un gioco. nieri, 3-182:
, 3-182: 'sbercio': mal pratico di un giuoco o di un'arte.
. carducci, iii-24-207: quand'a un tratto odesi dietro su dall'alto uno
sergente di giornata. -verso di un animale irritante e sgradevole. pananti,
musicale. fucini, 275: era un viavai affaccendato e giocondo; un gridare
: era un viavai affaccendato e giocondo; un gridare, un ridere, un ciarlare
affaccendato e giocondo; un gridare, un ridere, un ciarlare a voce alta;
; un gridare, un ridere, un ciarlare a voce alta; saluti festosi,
va rovistando ogni cosa; / ma solo un certo sbergo gli fu buono, /
-pigliare sbergo contro qualcuno: assumere un atteggiamento ostile. laude dei bianchi
le tracce delle cicatrici l'aspetto di un luogo. del male virulento vi si
: le sberle degli uomini. un tessuto. 4. esborso gravoso
forte. intanto m'ero seduto in un angolo di un canapè, su la cui
intanto m'ero seduto in un angolo di un canapè, su la cui m
da staffier. qua per aver dà un sberlotto a un cagnoletto della patrona, che
qua per aver dà un sberlotto a un cagnoletto della patrona, che m'aveva
patrona, che m'aveva orinà su un poco de tabarro de scarlatina, che a
assumendo uno sguardo stralunato, segno di un forte turbamento emotivo. -anche sostant.
suoi dolori, vista la presente farave un lamento, un epi- tafio, uno
, vista la presente farave un lamento, un epi- tafio, uno epigrama, una
, uno epigrama, una desperazion, con un sberlar de occhi e un buttar via
, con un sberlar de occhi e un buttar via de testa, uno storzer de
de testa, uno storzer de colo, un sbampolar de brazze. =
rimasto sotto rocchio destro le sberleffe di un colpo che esso riportò all'università di
esso riportò all'università di bologna da un suo compagno. = forma femm.
, provocata da un'unghiata o da un colpo vibrato con un oggetto tagliente.
un'unghiata o da un colpo vibrato con un oggetto tagliente. buonarroti il
f f ine d'un santo sarebbe sembrato un'opera meritoria. gantù
. gantù, 183: si vide da un finestrolo da lato sporgere una testa nera
sbiancandosi in viso per la collera gli tirò un riatto sulla testa: il piatto nel
quei due sberleffi alle gote, pareva un ritratto borbonico ai cent'anni addietro, o
ritratto borbonico ai cent'anni addietro, o un poliziotto austriaco. 2.
io ragiono, / io son senza passione un buon figliuolo; / e s'io
l'arciprete, occupato a minacciare con un bastone un gruppo di ragazzi che,
, occupato a minacciare con un bastone un gruppo di ragazzi che, a qualche
ma io non potei farle altro ché un sberleffo in fretta, e sua eccellenza mi
evidente alterazione dei lineamenti, provocata da un dolore acuto o da attacchi di malattie
narrativo che produce il dialogo, come un corollario, un massimo di violenza linguistica
il dialogo, come un corollario, un massimo di violenza linguistica, un supremo
, un massimo di violenza linguistica, un supremo sberleffo. calvino, 13-156:
13-156: beckett... costituisce un caso a sé, tanto che il suo
insonnolite.. verso stridente di un animale. inati, 19-58:
dell'usignolo!... mai un canto a gola spiegata come quello della
friabili e portentose come il discorso di un maniaco escono, dalla sua fantasia di calcolatore
attaccato / per il collo, con un crollo; / né staccare si dovrà,
luccicare, brillare, riflettere una luce, un bagliore; sfavillare. volponi
muffa, che rassomigliava la sbemia di un di quei cavalli del trionfo.
, nicchio però di monte. è un mezzo guscio d'ostrica effettiva; vi si
esterno è tutto sbemoccoluto come potrebbe essere un pezzo di scoglio.
4-83: era anche lui comparso, in un mattino di temporale, davanti alla soglia
, con valore privativo-detrat- tivo e da un denom. da berretta (v.)
rispondono con riputazione a una sbiettata discosto un miglio? g. gozzi, 203:
sarcasmo e con disprezzo una persona o un concetto, un'idea, un'opera
dello stato. pa-pini, iv-242: un giudice marchigiano è sbertato in brutto modo
tutto nei padroni che riducevano il lavoratore ad un numero nell'officina come il galeotto nella
, con valore intens., e da un denom. da berta2 (v.
investito. linati, 8-104: d'un tratto, come sbertato via da un
d'un tratto, come sbertato via da un vento, il velario disparve.
come una salva,... un branco di ragazzacci, vestiti nelle fogge più
. gualcire, stropicciare, in partic. un cappello. proverbi toscani, 410:
giocatori formando una casa del diavolo da sgomentare un campanaro di professione. palazzeschi,
, con valore intens., e da un denom. da bertuccia (v.
bertuccia o scimia. pirandello, 8-1047: un vecchio cappello stinto e tutto sbertucciato,
vasi di bambù tisico, stanno sotto un trofeo di lampadine ai lati della porta
ebbi [dice lo stivale] a soffrire un gallo e un catalano / che si
stivale] a soffrire un gallo e un catalano / che si messero a fare a
estens. sfigurato da una malattia o da un rovello interiore. faldella, ii-2-310
stopposi e una tonda faccia bianca, già un po'sbertucciata dalla lebbra. sbertulato
àrbasino, 3-395: i vecchi notabili a un certo punto perdono la testa,.
! sicinio, 1-70: se ci piglio un bastone, bestiacce, che vi sbestio
« cosa fanno qua?., vadano un po'pei fatti loro: noi
, con valore intens., e da un frequent. di bevete per bere
essendo tu pazzo, sei servo d'un pazzo pensiero. lancellotti, 175: agostino
q-381: questo spesso awien quan- d'un zinzinna / e quando uno sbevazza, /
. batacchi, 2-193: quand'ebbe sbevazzato un bic- chieretto, / il molesto dottor
, con valore intens., e da un frequent. di bevete per bere (
nello 'sbevicchiare'è il gusto del bere un po'troppo a riprese o no, ma
, con valore intens., e da un frequent. di bevete per bere
pungente, offensivo (una parola, un discorso). buonarroti il giovane,
una fama di piombo posta sopra un vaso di forte aceto, sì che
ant. sfamare, nutrire con biada un animale. - al figur.: soddisfare
è tale / che sol vo- rebbe un fiorentino mulo, / che li spazasse ben
la particella pro- nom. sbiadire (un colore). arti e mestieri,
, ed in breve si sbiadano e producono un cattivo effetto. = comp.
, con valore intens., e da un denom. da biadoi (v.
tenue, smorto; stinto, sbiadito (un oggetto, il colore).
aurino della luce, e non piuttosto un giallo sbiadato? ». g. g
fatto capolino fra alcuni generosi squarci di un sipario lurido e sbiadato, spacciando da
. stampa periodica milanese, i-417: un disco di carta diviso in tanti settori
4. figur. scipito, insipido (un cibo). alfieri, xiv-1-221:
una gran carrozza... con un vecchio auriga in parrucca, sopra una seg-
questo sbiadiménto è incominciato poco più d'un secolo fa. b. spinelli («
{ sbiadisco, sbiadisci). assumere un colore o una tonalità più smorta o
tonalità più smorta o più pallida (un tessuto, un dipinto, anche con
smorta o più pallida (un tessuto, un dipinto, anche con riferimento al colore
3. figur. affievolirsi (un rapporto matrimoniale); attenuarsi, indebolirsi
matrimoniale); attenuarsi, indebolirsi (un ricordo, un pensiero, un'emozione
attenuarsi, indebolirsi (un ricordo, un pensiero, un'emozione).
né anche della nonna se non come di un nome da cui ogni imagine si stacca
io ero solito contemplare rapito, come un miracolo quotidiano, parve sbiadire e farsi
matrimoni sbiadiscono proprio per questo, perché un marito e una moglie disimparano a parlarsi?
13-306: nel linguaggio politico s'è verificato un impoverimento, uno sbiadire e cancellarsi dei
corresse, mostra, sia pure con un certo artificio, di quietarsi, di
, di quietarsi, di mansuefarsi, un po'sbiadendo, un po'scolorendo.
di mansuefarsi, un po'sbiadendo, un po'scolorendo. -sfigurare, scomparire
savinio, 3-43: in inghilterra vive un re del portogallo...; altri
che vestito pareva imballato a forza dentro un farsetto di ciambellotto di un certo colore
a forza dentro un farsetto di ciambellotto di un certo colore che non si poteva affermare
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da biado2 (v.)
. con tratti appena riconoscibili rispetto a un modello. capuana, 1-i-299: l'
1-i-299: l'accento sbiaditamente veneziano dava un fascino deliziosissimo a quella facile parola che
lucentezza del colore originario; scolorito (un vestito, un dipinto, l'inchiostro,
originario; scolorito (un vestito, un dipinto, l'inchiostro, anche con
: le labbra, quantunque appena tinte d'un roseo sbiadito, pure spiccavano in quel
, ii-9-272: eccomi qui, in un caffè, stasera, domenica, alle ore
la spalla destra l'ombrellino aperto, un ombrellino che ha la cupola ricamata a colori
fioccosa e sbiadita. pratolini, 2-552: un abito celeste ormai sbiadito, che la
ricordare che, in questa unanimità idealistica, un dramma anch'io ce lo devo avere
... 10 mi figurai in un baleno la testina sbiadita del mio figliolo,
senza capelli. manzini, 12-79: un piccoletto, già in costume, che
). carducci, iii-24-417: ad un tratto un raggio sbiadito di sole fende
carducci, iii-24-417: ad un tratto un raggio sbiadito di sole fende la nuvolaglia
luce giallastra. -velato di foschia (un paesaggio). tozzi, v-35:
v-35: il sole dell'estate occidua illuminava un campo sbiadito. sbarbaro, 1-13:
caproni, 5-59: sento solo un rumore / perso d'acqua sbiadita.
sbiadita. -attutito, sommesso (un rumore). pea, 11-219
tonfi e di voci. -insipido (un cibo). nievo, 1-vi-401:
3. figur. affievolito, attenuato (un ricordo, un sentimento).
. affievolito, attenuato (un ricordo, un sentimento). pea, 8-133
8-133: le parole prime che mi avevano un po'turbata erano già sbiadite. bocchelli
dal tempo. comisso, 12-235: un cane ancora vivo che non poteva essere
o impegno o voglia di vivere (un periodo della vita); compiuto per abitudine
compiuto per abitudine, senza partecipazione (un gesto). deledda, i-337:
le pagine sbiadite della sua vita racchiudevano un episodio romantico. pasini, x-2-482:
. fenoglio, 5-i-455: il no provocò un acciaioso lampo negli occhi sbiaditi del commissario
-fiacco, quasi privo di espressività (un attore). verdinois, 13:
, sf. alone pallido e sbiadito su un tessuto che abbia perduto colore e lucentezza
(per lo più con riferimento a un detersivo o alla sua azione).
la scienza del politecnico e la gloria già un po'sbiancante del tormentato melodramma.
e di fuori, che poi gocciolò per un pezzo e bisognò lavarla e sbiancarla e
ha tonalità chiare con mattino / dentro un nulla illeggiadrito / che nel cuore /
si conosce perché... egli è un certo modo sbiancato -illuminare di una
e a poco a poco sbiancasse tutto sino un vestibolo: uno stanzone sbiancato a calce,
fame. stuparich, 3-45: un pallore mortale gli sbiancò la ralo
ralo nella limatura di ferro e dentro d'un vaso da fondere. faccia.
soldati, 2-349: l'immagine, di un sep 5. intr.
e mi colpì la cicatrice che come un rammendo mal ricucito gli si sbiancava su
poverini, guarda come sono sbiancati! un uovo li rinfrancherà ». e io duro
alba. -che appare di un pallore cadaverico. gavoni, 9-366:
. banti, 9-90: fuori c'era un gran pallida perla. brancati,
, v-2-355: alì aveva l'aria d'un piccolo bacchetti, 1-i-326: la
pascoli, 526: nel cielo d'un languido azzurro, / le stelle ete,
per l'ira, per paura, per un dolore o per uno sforzo.
-sbiadire, scolorire (il colore di un dipinto). 5. che risplende
una voce, 9. assumere un timbro acuto ed effeminato (la d'
/ sbiancata tra lievissimi ch'era stata un tempo vigorosa e profonda, poi s'era
riflesso renda tenui e pallidi i colori di un oggetto, = femm. sostant
sostant. di sbiancato. di un paesàggio. sbiancaticelo, agg. bianco
ed espressiva (l'effetto di luce in un dipinto). c. carrà
agg. ant. che e di un colore chiaro con tonalità o sfumature biancastre
- accentuare il bianco in un restauro. r. longhi,
a marostica... è stato un po'troppo sbiancheggiato dalla ripulitura. 2
ripulitura. 2. intr. assumere un colore biancastro. -in partic.:
bianco'. messisburgo, 114: pigliarai un terzo di latte e due terzi di
, con valore intens., e da un denom. da bianco (v.
vede sbiancheggiato in fronte / e d'un color che par fra il nero e il
. pascoli, 279: parea che un carro, allo sbianchir del giorno,
giorno, / ridiscendesse l'erta con un lazzo / cigolio. -risaltare per
, con valore intens., e da un denom. da bianco (v.
da principesse, avranno difficoltà a sostenere un carattere sopra di una locanda? -verranno
]: 'sbiancicante': colore che tien a un bianco non vivo. sbiancicare
vivacità del colore della buccia (un frutto). caro, 11-103
2. sbiadito, scolorito (un dipinto, i colori). bresciani
sacchito e sbiàncido come la pagina di un vocabolario molto scartabellato. =
vecchi. 2. non produrre un taglio netto perché difettoso (la forbice
. letter. disfare amano a mano un mucchio di cose. landolfi,
sotto ai tavoli, e la gente, un po'livida e cogli occhi cerchiati,
valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. di bica (v.)
conto suo nel piccolo corridoio, fra un tintinnio di chiavi che si allontanavano.
gramente in compagnia. fanno schifo a un porco. tutte sbiasciucate da unguenti di fanfani
, con valore intens., e da un giovane, 9-359: non potei /
9-359: non potei / altro veder che un abitino denom. di bicchiere (v.
gnia. 2. sbiadito (un colore, un tessuto). =
2. sbiadito (un colore, un tessuto). = deriv. da
sennuccio... s'inferraiuolò d'un tabarro cilestro, e chi lo
dice che avea le mostre di velluto nero un po'121: al primo alito
primavera, le delle ragazze sbiciclettarono da un ministero all'altro, come per -slavato
, con valore intens., e da un capigliatura bionda sbiavata che pare tema
biade. due sensazioni chiare di un oggetto solo. carducci, iii-2-7:
, con valore intens., e da un tremano i codici quand'ei li
]: 'sbiecare': traguardare una riga, un jiano, per veder s'egli è
inea data. 3. tagliare un angolo con una linea obliqua. milizia
come quando s'awicina molto agli occhi un piccolo oggetto irregolare. dossi, iii-328:
da'legnaiuoli per intendere l'inegualità d'un legno; dicono 'sbiecare'quando lo pareggiano
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da bieco (v.)
: non diritto, fuori squadra (un muro); che ha un andamento tortuoso
squadra (un muro); che ha un andamento tortuoso (una via);
facciata,... per esser messa un poco sbieca, veniva in capo dell'
, / si spurga e sputa fuora un ciabattino. graf, 5-115: biondo raggio
quelli. -incurvato, sbilenco (un arto o il fisico di una persona
intravedere. -compiuto lateralmente (un movimento). calvino, 1-325:
quell'attimo di incertezza ma- merte menò un colpo con la spada: che gli venne
fondo d'oro, scivola sul piano come un tappeto d'oriente. bocchelli, 1-iii-780
. -con una certa inclinazione rispetto a un piano; obliquamente, non perpendicolarmente.
: la folla usciva come acqua da un vaso che altri tenga inclinato a sbieco.
cuspide. piovene, 92: bastava che un raggio di sole filtrando tra i rami
i colori dell'iride. -seguendo un percorso non rettilineo. savinio, 27-187
10-434: vi- talevi è ferito d'un colpo di sbieco, non mortale.
in fondo. borgese, 1-260: scelse un albergo secondario donde non vedeva il lago
l'idea s'ammette per isbieco in un aggettivo. tommaseo, 6-31: continente
sbieco, con allusioni stupide, in un fascicolerò d'occasione. jahier, 71:
onufrio, 43: si sono introdotti un po'di sbieco, presentando qualche fede
più su, più su: già come un punto brilla / lassù lassù..
, per sbieco: non affrontare seriamente un argomento, non prendere in considerazione nei
al regime massimo di giri consentito (un motore a scoppio). 2
2. provocare la rottura delle bielle di un motore o, per estens.,
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da biella (v.)
tose. colpire di traverso, vibrare un colpo in diagonale. bresciani, 6-xiv-93
bresciani, 6-xiv-93: pippo gli sbiescia un traverso e lo sventra.
atteggiata nel lepido tranello. -con un movimento trasversale. bresciani, 6-x-124:
, con valore intens., e da un denom. da bietola (v.
-rimbalzare. loria, 1-198: un sasso ben lanciato sbiettò sul terreno e
lui, / sprona il cavallo tutto a un tempo e sbietta. botta, 6-ii-32
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da bietta (v.)
. cancellare, annullare, depennare con un segno, un tratto di penna o di
annullare, depennare con un segno, un tratto di penna o di matita.
con valore privativo-detrat- tivo, e da un denom. da biglietto (v.)
di pericolo nuovo o impensato o da un evento penoso; timore, spavento. -anche
terreno sbigottimento. 3. stupore per un fatto imprevisto; sbalordimento. di giacomo
egli era rimasto a udirla, in un tenero sbigottimento, meravigliandosi della violenza dello
bernari, 3-240: « ho interrotto un colloquio d'amore, o una seduta cospirativa
. bigiaretti, 8-198: c'era un mucchio di giovanotti e di uomini fatti,
le bandiere manzi, solo sedendo su un carro messo d'oro. peregrini, 3-99
malfattore. guerrazzi, 2-701: chiama un sacerdote... e gli sussurra
sia la più diffidi cosa che possa fare un uomo. galileo, 1-1-5: l'
8-631: il treno si fermò per un gran pezzo davanti a una stazionuccia di passaggio
, come un'educanda, alla quale un temerario dica cose inaudite: un gesto
alla quale un temerario dica cose inaudite: un gesto spontaneo di sincero pudore, che
sedia sua perle attaccate / che sbigottiscon un sol a vedere. 5
impaunrsi, provare timore di fronte a un nemico, a una situazione di pericolo
alla propria incolumità. cantilena di un giullare toscano, v-17-36: li arcador ne
impresa o in seguito all'insuccesso di un tentativo; provare un senso di inadeguatezza
all'insuccesso di un tentativo; provare un senso di inadeguatezza di fronte alla bravura
del monimento a la porta? » / un angelo l'à tolta, bianca
« questi sono in figura / d'un che si more sbigottitamente ». d
mo'di gente / che sbigottitamente / un tormentoso dubbio agiti e scruti. =
, sbigottitissimo). profondamente turbato da un avvenimento penoso o inatteso o inconsueto o
2. impaurito, atterrito di fronte a un pericolo o a una minaccia; annichilito
. martini, 5-213: dogali fu un triste episodio, ma non tale da meravigliarne
di un'impresa, a causa di un insuccesso o per una fatica o un'
che mezzo sbigottito, trovò su due piedi un espediente per dar più aiuto di quello
palermo. monelli, 2-400: era un pezzo che non lo vedevo, e rimasi
sbilanciaménto, sm. inclinazione da un lato che compromette l'equilibrio di
lato che compromette l'equilibrio di un corpo. bottan, 4-70:
perdere l'equili brio a un oggetto o a una persona.
cerebbe tutte codeste insulsaggini. -turbare un equilibrio di forze, in partic. militari
nostre forze. 3. squilibrare un sistema economico, l'economia familiare,
familiare, la finanza pubblica; dissestare un bilancio con un incremento delle spese eccessivo
finanza pubblica; dissestare un bilancio con un incremento delle spese eccessivo rispetto alle entrate
l'equilibrio; pendere o sporgersi da un lato rischiando di cadere. i
sbilancia? cassola, 1-110: a un certo punto si sbilanciò e, senza
esperienza, non dovresti più sbilanciarti d'un soldo. 7. figur.
conto chiaramente, ambedue, di camminare su un terreno minato, e appunto per questo
rovinarono sbilanciati con tanta furia che corsero un gran pericolo. bacchelli, 2-xi-22:
le spalle alquanto curve, sbilanciate da un inerte ed inerme abbandono della sinistra rattratta
destra, come a parare e ricevere un colpo. g. bassani, 4-129:
teneva appoggiati contro l'anca aguzza, ebbi un momento di esitazione. -inclinato da
piazza; con dentro il bianco d'un camice; sbilanciata dalla mole del cocchiere.
dura e salda che non sia stato mai un facchino, con quel carico sbilanciato al
delle terre antiche, gli provocava quasi un principio di vertigine, che però si stemperava
ed economia sbilanciata. soffici, v-2-115: un dottore che, tenendo di mano al
che, tenendo di mano al sindaco di un comune sbilanciato, rifiutava ai malati poveri
comune sbilanciato, rifiutava ai malati poveri un certificato per andare allo spedale e lasciava
spiacevoli o non desiderate a causa di un comportamento incauto o di un'affermazione non
sbilàncio, sm. situazione di passivo in un bilancio, caratterizzata da una forte divaricazione
divaricazione fra l'incremento delle uscite e un non adeguato accrescimento delle entrate; deficit
signor cresippo, della promessa, che un giorno mi avete fatta, d'istruirmi come
debito pubblico era sì grande che richiedeva un pronto e straordinario rimedio. nievo,
propor- zione delle parti nell'economia di un insieme; differenza stridente nella distribuzione delle
2. variazione del prezzo di un prodotto. -anche: squilibrio fra valore
e de'salti mortali, non dico da un anno all'altro, ma da una
altro, ma da una stagione, da un mese, da una settimana e fin
, da una settimana e fin da un giorno all'altro. g. b.
, i-20: lo sbilancio delle monete è un fondo de'più fertili per un banchiere
è un fondo de'più fertili per un banchiere. 3. aumento
3. aumento del livello di un corso di acqua oltre il limite di
l'avea sconcertata; e potendo accadere un qualche sbilancio d'acque con grave danno
arancio. / la povera ragion diventa un cencio / quando d'amore è grande lo
potrebbero applicarsi senza troppo sbilancio anche a un filosofo che non sia mai stato architetto,
sm. scossone, urto che sbilancia un veicolo, compromettendone l'equilibrio. pananti
la carrozza passa, / or dà in un tronco, ora in un muro bussa
or dà in un tronco, ora in un muro bussa, / ed ora in
rendere sbilenco il passo; obbligare a un percorso irregolare. baldini, 14-141
cecchi, 13-573: l'inglese soffriva come un cristo sulla croce: un cristo al
soffriva come un cristo sulla croce: un cristo al quale, per colmo, s'
quale, per colmo, s'è staccato un chiodo di un braccio o dei piedi
, s'è staccato un chiodo di un braccio o dei piedi; e appoggia,
e appoggia, tira tutto, su un braccio solo, con tutto il peso su
braccio solo, con tutto il peso su un braccio solo; si scoscende e precipita
dopo la timonella si fermava davanti a un casolare che aveva tutto l'aspetto di
casolare che aveva tutto l'aspetto di un vecchio cascinale raffazzonato ad uso abitazione civile
tavola giù della stanza da desinare c'era un foglio bianco sul quale era scritto a
vuote. pirandello, 8-273: era un vecchio sbilenco, dalle giunture storpie e
dalle giunture storpie e nodose, come un ceppo antico d'olivo saraceno. tecchi
e una mantiglia sbiadita su due spalle un poco sbilenche. fenoglio, 1-10:
obliqui rispetto al piano del corpo (un cavallo). tommaseo [s.
, aveva mutato la sua solita andatura in un passo sbilenco. -strabico (
padre e creatore, domenico vezzani sei un grande poeta. buzzati, i-721:
della vita, perciò procedeva concentrato e un po'chino. = forse comp.
link 'sinistro'. secondo altri, potrebbe essere un deriv. dalla voce it. sett
d'esse ruote sbilicò e rovinò giù un buon tratto della costa co'bauli dietro.
, entrata nello spiazzo, vi camminò un poco, e giunta sull'orlo d'una
sbilicare), agg. inclinato da un lato, che è in posizione non perfettamente
: quegli ufficiali ottocenteschi, angolosi, un po'sbilicati e con i calzoni e cavaturacciolo
ebbi sbilerciata / tutta addobbata, com'un bel pagliaio. bastiano di francesco, 1-11
sulla tavola. nieri, 183: sbiluciò un pezzo e gli parve una certa cosa
è bassa e buia, sbilunga come un corridoio. 2. acer.
buona donna,... è un po'troppo sbilungona e un po'secca,
.. è un po'troppo sbilungona e un po'secca, e minaccia di finir
, di equilibrio; sregolato, scriteriato (un modo di vivere).
attentamente da lontano con l'ausilio di un binocolo. oietti, i-776:
17-xii-1942], 3: dopo aver un po'sbinocolato a destra e a sinistra,
su una duna prospiciente la colonia c'è un posto di osservazione dal quale si può
, con valore intens., e da un denom. da binocolo (v.
quel meschi- nello, ritto, faceva un effetto due volte più compassionevole. sembrava
uno scherzo compatibile sì e no per un minuto solo e poi basta. landolfi
. landolfi, 12-10: non era un caramogio, come non era uno sbiobbo
allontana mento, e da un denom. da biocco (v. bioccolo
le nostre donnicciuole... intorno a un graticcio, a sbioccolare e scerre la
con valore di separazione, e da un denom. da bioccolo (v.)
sbirbando. -schivare l'adempimento di un impegno. giusti, 4-ii-495: più
/ si sbirba la tornata, / a un tanto la calata. 2.
botteghe stavano questi a dirsi improperi l'un all'altro e susurrare ai passeggieri che
: / se la sbirba dawer come un monarca. proverbi toscani, 385:
... poi qualche specchio e un tavolino e un paio di panche, dove
poi qualche specchio e un tavolino e un paio di panche, dove gli avventori
poco o lo stretto necessario, facendo un breve sforzo di prepotenza o d'astuzia
di prepotenza o d'astuzia per conquistarsi un più lungo riposo. = comp
, con valore intens., e da un denom. da birba (v.
s'è sbirbito. vagli a mettere un ditino in bocca! = var.
, con valore intens., e da un denom. da birbone (v.
brincellin di carta che avvicinava, rallentando un po'il passo, agli sbircianti occhi
penetrante la vista o per concentrarla su un parti colare preciso (anche
pel cattivo orecchio, / ma pur con un occhiai del galileo / sbirciar qualche
, ii-449: forse mi sono scollata un po'troppo, il principino di tarsia,
santa serata. d annunzio, i-60: un rigido britanno il tumido / naso purpureo
rapalli. onufrio, 68: ella era un po'miope, e sbirciava in fondo
o quattro passi, a sbirciare attraverso un vetrino. pratolini, 2-39: il nesi
tralice. -leggere di soppiatto un testo. landolfi, 16-97: hai
prima di spacciartela? -visitare frettolosamente un luogo. nievo, 9-91: fiuta
la scala dei giganti, / compra un paio di guanti, / si sdraia da
, con valore intens., e da un denom. da bircio (v.
, sf. letter. rapido esame di un testo. montale, 21-33: berchet
sbirràcchi). letter. esercitare un rigido e costante controllo su una situazione
e la mitera in capo in sur un miccio. manzoni, pr. sp.
accortosi lo svegliato mercante che quegli era un ladro, uscì pian piano da basso
corto anche alla diceria / che fece con un tono da compieta / il gran capoccia
metton mano alla squarscina per farsi paura l'un l'altro, la fomiscon con l'
della guardia nazionale, tanto necessaria in un paese conculcato per trent'anni da tirannia
polizieschi. gramsci, 12-360: un altro fattore occorre cercarlo nei metodi di
più conveniente ad uno sbirro che ad un gentiluomo. mariconda, 5-1-38: possa
3-171: allora la parola 'compagno'aveva un significato preciso e veniva usata soltanto nella
teologi sbirri. leoni, 30: un marzuttini, censore alla stampa, vero
della letteratura. -chi, in un partito, assume nei confronti di altri
silone, 4-120: m'interroghi come un commissario di polizia... fa
. marin. anello di canapa fissato a un cavo per sospendere un paranco.
canapa fissato a un cavo per sospendere un paranco. d alberti [s.
: dicesi da'pescatori e marinai a un pezzo di canapo impiombato nelle due estremità che
cavo di canapa che si passa intorno a un cavo o ad un'asta per incrociarvi
cavo o ad un'asta per incrociarvi un paranco. con lunghi sbirri si fanno talune
sbirracchiuòlo. d'annunzio, v-1-933: un comizio che il buon popolo di roma
di roma lasciò regolare dallo zelo di un centinaio di sbirrac- chiuoli della piu bassa
bentivoglio, i-34: ah sbirràccio, ancor un giorno / spero di rifrustarti.
. scherz. sbilenco, impreciso (un movimento). g. brera
. rifl. scherz. svestirsi, togliersi un abito (o un travestimento).
. svestirsi, togliersi un abito (o un travestimento). machiavelli, 1-viii-106
, con valore detrattivo, e da un denom. da bisaccia (v.)
1-iii-82: farassi, sbisacciati che saranno un poco. 2. per estens
venexiana, xxl-li-508: cara nena, fa un puoco el sbisao per mio amore.
torcersi, contrarsi strisciando sul terreno (un rettile, la coda di un animale
(un rettile, la coda di un animale). beltramelli, iii-173
avversari. viani, 13-17: un ciclista, sbisciando tra un albero e
, 13-17: un ciclista, sbisciando tra un albero e l'altro, con la
del brilli. arpino, 13-54: un segmento era stato proiettato dalla ragnatela nera
era stato proiettato dalla ragnatela nera, un compasso d'eleganza che sbisciava sull'erba,
via tortuosa e piena di curve (un veicolo). calvino, 1-383:
degli scambi. -scorrere formando un rivoletto (un liquido). linati
. -scorrere formando un rivoletto (un liquido). linati, 13-133:
cipressi. -presentarsi alla vista con un tracciato sinuoso (un muro);
alla vista con un tracciato sinuoso (un muro); serpeggiare (una strada)
cielo e i vetri del casone, e un monte di vetro par si spezzi nella
, con valore intens., e da un denom. da biscia (v.
così sbisciata a bella posta / da un ingegnere obriaco / che è andato avanti e
che è andato avanti e indietro come un baco / pieno fino a scoppiare d'acqua
calca. linati, 9-219: d'un tratto mi passò davanti un corpo di
9-219: d'un tratto mi passò davanti un corpo di donna... mi
con tale agilità di mosse da disgradarne un giocoliere di razza. = var.
, alla fantasia, all'espressione di un pensiero o di uno stile originale, eccentrico
, e deve sbizzarrirsi, proprio come un puledro generoso. -concedere sfogo ai
riottosità, divenendo docile, mansueto (un animale). porcacchi, 1-8:
. porcacchi, 1-8: era bucefalo un bellissimo cavallo, ma bizarro..
. -per estens. accettare pacificamente un fatto; sottomettersi a una realtà.
con esiti spesso insoliti, capricciosi (un filone artistico o letterario, uno stile,
artistico o letterario, uno stile, un gusto). cattaneo, i-2-7:
aspetti più vari e più imprevedibili (un fenomeno naturale). i. lattes
4-lett.: accostato- misi a caso un cavaliere amico, mi disse che sarebbe bene
disse che sarebbe bene ch'io componessi un libro di 'ragliagli di cipro', a dife-
arei potuto... scherzare con un mondo di spiriti e con una generazione di
generazione di concetti. -lasciar sfogare pienamente un sentimento. dottori, 1-9: già
del re rinieri. -far rinsavire un malato di mente. tassoni, 11-58
/ ch'io non ho tolto a sbizzarrire un matto. 7. lasciar sfogare
se lo cuoce e tigne in un tratto. = comp. dal
o privat., e da un denom. da bizzarro (v.)
sbizzarrito2, agg. imbizzarrito (un cavallo). c. arrighi
. sbloccaggio, sm. rimozione di un blocco, di un ostacolo. -in
. rimozione di un blocco, di un ostacolo. -in partic.: liberazione di
di una somma di denaro o di un bene di diversa natura da un vincolo
o di un bene di diversa natura da un vincolo giuridico che ne impedisce o ne
. sboccaménto, sm. liberazione da un blocco, da un impedimento. -in
. liberazione da un blocco, da un impedimento. -in partic.: liberazione di
impedimento. -in partic.: liberazione di un obiettivo militare dah'accerchiamento nemico.
2. per estens. eliminazione di un vincolo giuridico riguardante un'attività, un'
riguardante un'attività, un'istituzione o un 'organizzazione; liberalizzazione. g
ristretto di cessazione delle circostanze che impongono un dato numero di consiglieri e di conseguente alleggerimento
, sblòcchi). rendere nuovamente accessibile un luogo rimovendo ogni ostacolo che impedisca la
. -in partic.: liberare da un accerchiamento militare, da un assedio.
liberare da un accerchiamento militare, da un assedio. cattaneo, iii-4-66:
ubdina. -rendere più agevolmente percorribile un luogo eccessivamente affollato di persone o intasato
centro supercongestionato. 2. mettere un dispositivo o un meccanismo in condizioni di
2. mettere un dispositivo o un meccanismo in condizioni di normale funzionamento togliendolo
, il suo collo era scosso da un tic nervoso, il gargarozzo gli andava
3. per estens. liberare un bene, in partic. una somma
. una somma di denaro, da un vincolo giuridico che ne impedisce o ne
tra me e viola era giunta ad un punto morto. occorreva sbloccarla...
veicoli. moravia, 25-178: da un momento all'altro l'ingorgo della strada
moralità che ne trae hanno il carattere un pò * pesante di velleitarismo che non riesce
(plur. -chi). liberazione da un blocco, da un ostacolo, da
. liberazione da un blocco, da un ostacolo, da un impedimento.
blocco, da un ostacolo, da un impedimento. -scherz. difficoltosa espulsione
per altro se non allo sblocco d'un qualche gocciolone. 2. per estens
2. per estens. abolizione di un vincolo precedentemente posto da un'autorità a
vincolo precedentemente posto da un'autorità a un bene, a un'attività economica,
, a un'attività economica, a un valore di vendita, ecc. la
il segnale che vieta l'entrata di un treno in una sezione di blocco.
. 4. telecom. disimpegno di un collegamento o di un organo telefonico automatico
. disimpegno di un collegamento o di un organo telefonico automatico al termine di una
sblusatura, sf. sboffo di un abito. manzini, 16-131: se
, con valore intens., e da un deriv. da blusa (v.
brodaglia piuttosto isterica, quasi indegna d'un virile semilittore. -insieme prolisso e
conferenza o di una lezione, da un nastro magnetico. m. tosatti
con valore di separazione, e da un denom. da bobina (v.)
, con valore spreg., e da un deriv. da boccaccia (v.
, con valore intens., e da un denom. da boccate (v.
sboccaménto, sm. foce di un fiume. -anche: confluenza di un
un fiume. -anche: confluenza di un fiume in un altro. viaggi di
-anche: confluenza di un fiume in un altro. viaggi di nicolò de'conti
nave e prendere terra allo sboccamento d'un fiume, disperato comanda ai compagni che
fornace. 3. sbocco in un luogo per mezzo di una galleria o
per mezzo di una galleria o di un cunicolo. g. bentivoglio, 4-353
mare (o anche aspira ad avere un porto commerciale).
, agg. che si riversa in un fiume, che sfocia nel mare.
2. che si immette in un luogo (una strada). d'
guscio. 3. che fuoriesce da un organo squarciato. cesarotti, 1-viii-313:
. 7. che perviene a un determinato esito. fratelli, 5-196:
termine del proprio corso; sfociare (un fiume). guicciardini, vi-273
vanno infinite barche alla terra ferma ad un gran fiume che vi sbocca, e quivi
tornano le acque al loro livello con un mar rotto e una furiosa corrente,
salato. -sm. foce di un fiume; estuario. montigiano, 277
. 2. confluire in un fiume o in un bacino. di
2. confluire in un fiume o in un bacino. di castro, 3-417:
, per fare il servigio compito, un braccio d'acqua navigabile che si chiama il
/ onde per canal d'or più d'un rigagno / verga di belle linee il
verde prato / e sboccan tutte in un secreto bagno / che nel centro del bosco
. p. verri, 1-i1-53: scavammo un profondo canale... e vi
. f f -defluire da un luogo o da un bacino di raccolta.
f -defluire da un luogo o da un bacino di raccolta. muratori, 7-iii-340
giro (intorno) al lago v'è un bosco di faggi, dove per un
un bosco di faggi, dove per un valico sbocca l'acqua: si fa fiume
: si fa fiume, che manderebbe un mulino. -scaricarsi (una fogna)
grassi. -figur. radunarsi in un luogo. paolo da varazze, 466
fede. -uscire, aprirsi (un condotto). palladio, 2-3:
319: tra quei muri si farà un canale più basso alquanto del piano dalla
3. sgorgare (una sorgente, un fiotto d'acqua, una corrente)
, 2-103: nel territorio d'atina un fiume entra sotto terra e scorre venti
, 2-4-131: ito al piè d'un monte vicino, colà onde scaturiva una
1-254: è il giardino dove sorgeva un tempo l'antica chersopoli, in taccia al
della fonderia non è più quella di un torrente. -con riferimento a un
un torrente. -con riferimento a un fiotto di sangue, all'irrorazione sanguigna
sangue, all'irrorazione sanguigna, a un liquido organico. n. villani,
detta materia più del solito viene da un impeto e sconcerto che si trova ne'vasi
, quella legislazione da cui, dice un maestro ebraico, gesù sirach, la disciplina
di cromia. pascoli, 715: un flutto sboccò con un singulto / in
pascoli, 715: un flutto sboccò con un singulto / in un crepaccio.
flutto sboccò con un singulto / in un crepaccio. -straripare dal proprio alveo
-per simil. avere taglio svasato (un abito). c. cederna,
muore, la qual pestilenza, nascendo da un certo pozzo profondissimo, se la sboccasse
-mettersi a soffiare, levarsi (un vento). ann. romei,
ridursi al mare, sboccò d'improviso un rabbiosissimo vento. bracciolini, 5-2-9: così
terremoti. 5. immettersi in un luogo, mettere capo (una strada
quelle due chiese che paiono nate a un parto, le quali fanno faccia alla
ultima giravolta, la strada sboccò in un pianoro fittamente coltivato. -affacciarsi,
. -affacciarsi, essere prospiciente (un edificio). a. monti,
. 6. arrivare improvvisamente in un luogo; sbucarvi dopo aver percorso una
ero messo la cappa adosso per dare un poco di volta; e preso il cammino
-svoltare (anche con riferimento a un veicolo). f. d'ambra
. 7. milit. penetrare in un luogo difeso o all'in- temo di
, i-65: l'inimico potrà venire con un fosso a sboccar nel baloardo dritto alla
ripari. 8. uscire da un luogo, venire fuori. monti,
l'imboccatura di uno stretto o di un golfo. d. bartoli, 2-4-119
al vento per isboccar dal porto, eccogli un messo del re. d alberti js
per passare, uscir fuori dell'imboccatura di un golfo o di un canale.
dell'imboccatura di un golfo o di un canale. 9. uscire dalla
9. uscire dalla bocca di un pezzo di artiglieria (un proiettile)
bocca di un pezzo di artiglieria (un proiettile). galileo, 3-1-194:
la palla sbocchi. -penetrare attraverso un varco. guerrazzi, 1-871: dall'
il panciotto donde sboccò, tesa come un pallone, l'immagine coperta di quel fegato
sbocca secondo i casi o la spuma di un fazzoletto o il gancetto della stilografica,
. fuoriuscire dalla bocca (la voce, un sospiro). campanella, i-420:
, iii- 1-67: quando si ode un bestemmiatore, converrebbe che tutti corressero con
mali. forteguerri, i-226: sia un nume terreno, e che non mai /
percettibile nel comportamento o nelle parole (un sentimento, un pensiero). imperiali
o nelle parole (un sentimento, un pensiero). imperiali, 4-758:
mirabile a dirsi come, rimescolandosi in un subito tutto quello ch'è stato riposto
dòle: va a finire che sbocco in un de'miei soliti sfoghi contro i presunti
una risata. 13. avere un determinato esito o un ulteriore sviluppo;
13. avere un determinato esito o un ulteriore sviluppo; risolversi, andare a
della religione. -pervenire a un risultato. c. carrà, 347
effetti singolarmente suggestivi. -trovare un impiego, un'attività lavorativa. alvaro
. fare defluire, sfociare o deviare in un luogo un corso d'acqua per mezzo
, sfociare o deviare in un luogo un corso d'acqua per mezzo di lavori di
1-296-3: mi piacerà assai se tu sboccherai un fiume in mare con duoi rami.
spiaggia. -aprire la parete di un serbatoio o un argine. luca pulci
-aprire la parete di un serbatoio o un argine. luca pulci, ino:
alcuni che, per avere comodità d'un fiume o di padule a le lor terre
popolo. -condurre uno scavo, un canale o una trincea fino a un
un canale o una trincea fino a un punto prefissato. guicciardini, v-71:
forza de'suoi schiavi e compagni fece un canale e una tagliata così profonda e
sul tappeto. 16. percorrere un braccio di mare uscendo alla sua estremità
lo vedrete sboccare 'l canto. ritiriamoci un po * così da banda per veder quel
17. far uscire, con un rapido movimento, una quantità limitata di
quantità limitata di liquido dal collo di un recipiente, in partic. di una
rompe la bocca o che si getta un poco del liquor che hanno di sopra.
si dice gettar via dal fiasco pieno un poco di vino per purgarlo da qualche cosa
, al posto della sentinella d'onore, un barile da sboccare, al quale i
brocche. -sciogliere la chiusura di un sacco. fenoglio, 4-254: quanto
porta papà gherulfi fece fontana, sboccando un fiotto che colpì in pieno petto il
parole, dire, enunciare; manifestare un pensiero o un sentimento. cavalca,
, enunciare; manifestare un pensiero o un sentimento. cavalca, ii-101: pare
s'ella eccedesse la sua altezza d'un palmo antico romano, riuscirebbe sproporzionata.
mori simili farfalloni? -produrre un suono o un sibilo. pananti,
farfalloni? -produrre un suono o un sibilo. pananti, i-409: non
sordo, e il primo sbocca / un certo venticello, un zufolino.
primo sbocca / un certo venticello, un zufolino. 20. rendere inservibile
zufolino. 20. rendere inservibile un pezzo di artiglieria frantumandone la bocca.
21. rompere l'imboccatura di un recipiente. crusca [s. v
. e privati- vo-detrattivo, e da un denom. da bocca (v.)
piccola porzione di liquido dal collo di un recipiente in seguito a un rapido movimento
dal collo di un recipiente in seguito a un rapido movimento. - anche in un
un rapido movimento. - anche in un contesto figur. baldini, 14-16:
sboccataggine fa dispetto. non sanno fare un discorso senza mescolarci a ogni tratto delle
sboccatézza, sf. l'esprimersi con un linguaggio sboccato, scurrile. imbriani
dialetto con più grazia e sboccatezza d'un lazzaro del mandracchio, al sedersi in
sedersi in cattedra fra 'discepoli diventava un atroce pedante con le sue eleganze toscane
), agg. sbucato improvvisamente in un luogo, provenendo da una strettoia,
, provenendo da una strettoia, da un luogo più angusto. c.
nel fosso. de amicis, 86: un branco di ragazzi, appena sboccati sul
. fuoriuscito dalla bocca di un'arma (un proiettile). a. capobianco
4. figur. che ha avuto un dato esito, un determinato sviluppo.
. che ha avuto un dato esito, un determinato sviluppo. b. croce
è concretato in una rappresentazione artistica (un tema, un argomento). r
una rappresentazione artistica (un tema, un argomento). r. longhi,
o scheggiature sull'imboccatura; sbeccato (un recipiente). inventari di bicchierai toscani
prese il suo unico boccale che era un coccio senza manico e senza beccuccio,
): se [la donna] per un altro v'ha piantato / con mille
ritroverai la misura giusta. -aperto (un sacco). padula, 497:
-che ha la bocca spalancata (un mascherone). e. cecchi,
. 8. messo fuori uso (un pezzo d'artiglieria, con la rottura
di una piccola parte del contenuto (un recipiente). guglielmotti [s.
, agg. insensibile al morso (un cavallo); indocile, bizzarro, riottoso
stella aveva in fronte; / sol un difetto avea, ch'era sboccata / e
giovane di nobilissimo sangue, trasportato da un cavallo sboccato in mezzo de'nemici,
4-ii-397: il mondo d'oggi è un diavolo / di mondo sì viziato / che
che mi pare il quissimile / d'un cavallo sboccato. -che non risponde
i comandi per debolezza o inettitudine (un animale). b. machiavelli,
maniere. -smodato, licenzioso (un comportamento, un modo d'essere)
-smodato, licenzioso (un comportamento, un modo d'essere). garzoni
in poche parole addimandati pazzi sfrenati come un cavallo, avendo un cervello indomito ed
pazzi sfrenati come un cavallo, avendo un cervello indomito ed una natura sboccata fuor
anche sostant. sercambi, 2-i-262: un giorno ladislao essendo nel consiglio del senato
più sboccati. -insolente, malevolo (un modo di esprimersi). s.
ai parlar così sboccato, egli è un ateo! ». -alla sboccata:
lombardo / e più sboccato assai d'un bergamasco: / grosso nel proferir,
con degli epiteti che al tempo d'esopo un rozzone sboccato averebbe avuto riguardo a proferire
l'abatino, per ora, apparisce un po'villano e molto sboccato. faldella,
non avrebbe osato dirle un'impertinenza nemmanco un bersagliere, che è la razza più
-volgare, grossolano, rozzo, triviale (un modo di esprimersi o anche un comportamento
(un modo di esprimersi o anche un comportamento). carducci, iii-24-300:
statue greche viventi, agitate dalla vitalità un po'sboccata del midi. -con
ex-, con valore privativo, e da un deriv. da bocca (v.
sbocco di una conduttura o di un corso d'acqua. c. bartoli
femm. -tricé). sbocco di un lago in un emissario. bizoni,
). sbocco di un lago in un emissario. bizoni, 55: per
sboccatura1, sf. lo sboccare un recipiente, in partic. una bottiglia
. una bottiglia di vino, eliminandone con un movimento energico una limitata quantità di liquido
don eraclio, che si tenesse fra noi un breve ragionamento. cicognani, 2-162:
2. disus. sbocco di un corso d'acqua naturale o artificiale (
(o anche di una trincea) in un altro o in un bacino; lo
trincea) in un altro o in un bacino; lo sfociare di un fiume nel
in un bacino; lo sfociare di un fiume nel mare; foce, estuario
all'altra bocca, è la sboccatura d'un fiume, diviso in due rami.
alla sboccatura di questo nel canal grande un cadaverino di creatura nascente. lorgna,
di sua sboccatura. -parte terminale di un condotto. d. rossetti, i-515
3. apertura verso l'esterno di un ambiente naturale o artificiale (con partic
suo mezzo racchiude jerusalem. -orifizio di un pozzo, bocca di un vulcano.
-orifizio di un pozzo, bocca di un vulcano. daniello, 200: attraversando
delle valli. brusoni, 14: fabricato un forte a castel san pietro nella sboccatura
sboccature di monti, all'entrar dall'un regno nell'altro, guardie e risco-
i nemici. 4. il deviare un fiume dal suo letto. patrizi,
di separazione o allontanamento, e da un denom. da boccetta (v.)
bocchetta di metallo (una serratura, un mobile). c. arrighi
c. arrighi, 3-92: un cassettone colle toppe sbocchet- tate, e
, con valore privat., e da un deriv. da bocchetta (v.
. battuta con cui si interloquisce in un discorso (con connotazione ironica, nell'
2. figur. apertura di un paracadute. marinetti, 1-69: la
{ sbucciante). che sta sbocciando (un fiore); che sta uscendo dalla
; che sta uscendo dalla gemma (un germoglio). e. visconti
stella che, pari al purpureo d'un fiore sbucciante tra il verde, vibra le
-che comincia a presentarsi alla mente (un pensiero). carducci, iii-23-324
sbòcci). schiudersi dal bocciolo (un fiore); aprirsi (un bocciolo,
(un fiore); aprirsi (un bocciolo, una gemma).
: quella gemma si era sbucciata ad un tratto, troppo presto fioriva, ma
di questi gigli appassionati che sbocciano in un attimo e durano poche ore. ungaretti
carducci, iii-24-56: uno sbocciare e un fiorire da per tutto.
ancora. pascoli, 305: come un sol fiore gli sbocciò vicino / un pesco
come un sol fiore gli sbocciò vicino / un pesco. -svilupparsi da un seme
/ un pesco. -svilupparsi da un seme o da una gemma (un
da un seme o da una gemma (un germoglio). spettacolo della natura
(una farfalla); schiudersi (un uovo, un bozzolo). lambruschini
); schiudersi (un uovo, un bozzolo). lambruschini, 7-52:
. idem, 7-190: altro segno è un sordo mormorio che, a porgere attentamente
sbocciare. e. cecchi, 5-283: un convento o collegio di crisalidi in attesa
54: quando ne'regi talami / sboccia un pargolo, cento / bronzi tuonando annunziano
provenire da una data famiglia, da un determinato ambiente, da una classe sociale
negri, 1-20: io nacqui in un tugurio. / io sbocciai da la