oriento). volgere in direzione di un punto cardinale, in partic. verso oriente
in partic. verso oriente; costruire un edificio secondo un asse prefissato o
verso oriente; costruire un edificio secondo un asse prefissato o anche con la
: collocare in una direzione o verso un punto qualsiasi. bernari, 3-425
più presso. -matem. fissare un verso di percorrenza su una retta,
di percorrenza su una retta, su un segmento; stabilire un verso di rotazione
una retta, su un segmento; stabilire un verso di rotazione su una superficie;
una superficie; ordinare gli elementi di un simplesso. 2. per estens
: il putiferio orienta il pubblico verso un marmocchietto congestionato e tutto bocca che la
pervade la pagina sempre la vivifica di un non effimero interesse, l'orienta verso
precisa ». 4. indirizzare verso un ambito o uno scopo preciso.
prima mi parve di essere inseguito da un orso bianco il quale mi divorava con tutte
al suono di una campana, posta sopra un castello elevato. 6.
è necessario o utile allo svolgimento di un compito o degli studi. jovine,
propria attività o il proprio interesse verso un ambito determinato; applicarsi; indirizzarsi nella
improvviso fiorire, si è schiuso ad un discorso, orientato: lavora nella segheria sotto
orientativo, agg. atto a fornire un orientamento, un indirizzo, un'indicazione
. atto a fornire un orientamento, un indirizzo, un'indicazione sulla via da
determinata dai punti cardinali; rivolto verso un punto di riferimento. - in partic
-matem. fornito di una direzione, di un verso, di un senso di rotazione
direzione, di un verso, di un senso di rotazione o di percorrenza (
di percorrenza (rispettivamente una retta, un segmento, un piano, un contorno
(rispettivamente una retta, un segmento, un piano, un contorno).
, un segmento, un piano, un contorno). 2. figur.
. 2. figur. che segue un indirizzo filosofico, ideologico, politico,
nella formazione e nell'aspetto definitivo da un substrato di roccia diversa (un minerale
da un substrato di roccia diversa (un minerale). orientatóre, agg.
2. tecn. che dispone in un modo determinato i pezzi che entrano in
: accessorio del tacheometro, costituito da un tubo cilindrico di piccole dimensioni contenente un
un tubo cilindrico di piccole dimensioni contenente un ago magnetico, che serve per orientare
riferimento; posizione in cui si trova un determinato oggetto, orientamento. -in partic
. -in partic.: disposizione di un edificio, dell'asse principale o degli
. -matem. l'attribuire a un ente geometrico una direzione o un verso
a un ente geometrico una direzione o un verso. 2. figur. tendenza
di ora: solo si trattava d'un atteggiamento superficiale, sforzato, di un'
sua figura come ciascuna molecola vi rinviene un posto determinato, il quale, ne'suoi
magmi 'vir 'prudente, / et un altru d'occidente. giamboni, 4-10
2-38: pareva [l'alba] un più pallido e diafano plenilunio, a oriente
/ di trombe udissi e di tamburi un suono, / ond'al camino ogni
bella giornata: la luna, in un canto, pallida e senza raggio, pure
, pure spiccava nel campo immenso d'un bigio ceruleo, che, giù, giù
l'oriente s'andava sfumando leggermente in un giallo roseo. pratesi, 1-59:
può ch'io parta j ed in un punto al mio doppio oriente / ed a
oriente il sole. -apparizione di un astro sull'orizzonte. tasso,
, rispetto a una regione o a un determinato paese, si trova a est.
. tarchetti, 6-i-223: la reggia era un edificio stupendo; tutte le meraviglie,
perle serene / te suciarìa le labra d'un colore, / che gettano uno odore
ha ridente / di ricchezze e d'odori un oriente. 4. mondo orientale
guerra e, cavando il regno da un occaso tempestoso di sangue, sollevarlo all'
oriente. -luogo di nascita di un personaggio illustre (e ha valore enfatico
paradiso. petrarca, 28-15: d'un vento occidental dolce conforto / lo qual
essi, una collana di perle di un oriente perfetto. piovene, 14-175: non
, iii-3-116: io ti vo'ballottar dentro un rovescio / di strofe belle e brutte
. carducci, iii-3-ioi: tutt'a un tratto quel movente di maligni ossami stuolo
ella [l'anima], vestita d'un color di fiamma / con due narcissi
laudando procedea: / ora, levata come un orifiamma / che nessun vento piega,
9-249: la chioma al vento come un orifiamma. -come decorazione pittorica.
scaffale / mille volumi / che alluminava un mastro fiorentino / d'orifiamme e d'
1-496: la via di po era tutto un formicolio nero chiazzato di tinte vivaci:
una farfalla crepuscolare nel calice venato di un gran fiore. papini, x-1-196
, x-1-196: non rimase a noi neppure un lembo, neppure uno scoglio dove ancora
, ideologico, religioso; insegna di un ideale. de sanctis, ii-6-71:
caudale doppia e lunga, simile a un velo. = dal fr. orifiamme
dimensioni che si trova all'estremità di un canale, di un tubo, di un
trova all'estremità di un canale, di un tubo, di un vaso, di
un canale, di un tubo, di un vaso, di una cavità, di
vii-375: il bacino è separato da un tramezzo... detto linguetta di
atto di danza sopra la voluta di un ornato, col gomito mollemente appoggiato sopra
orifizio nero dell'arma di negus a un palmo dal suo petto. -idraul.
orificio equivalente: misura della sezione di un condotto tale da permettere un flusso di
sezione di un condotto tale da permettere un flusso di portata uguale a quella effettiva
dell'attrito. 2. bocca di un recipiente, di un pozzo, di una
2. bocca di un recipiente, di un pozzo, di una fossa, di
pozzo, di una fossa, di un cratere; estremità più larga di un oggetto
di un cratere; estremità più larga di un oggetto. intorcelta, 61: le
fumaroletta. l'orifizio si presenta come un palato: una tumefazione cristallina. bernari,
, 9-62: come sostenere... un principe che riceve la libidine per tutti
[bestia]... à ora un pezzo di coda, or altro pezzo
, fatta dalla mano del chirurgo in un aborto di poco più di tre mesi
uretra vi sono altri orifizi minori ond'esce un liquore muccoso lì d'intorno al canale
lì d'intorno al canale dell'uretra in un corpo glandulare che la circonda. pasta
di una donna che, nell'atto che un perito chirurgo si accingeva a dilatare gentilmente
passaggio. -foro che mette in comunicazione un vaso sanguigno con un organo (e
mette in comunicazione un vaso sanguigno con un organo (e si dice orificio aortico
. morgagni, 252: essendovi inoltre un sino o una sinuosità, succeduta per
vari piegando più volte e in modo diverso un foglio di carta. =
porporina o rosea, frutto costituito da un achenio; è comune nei luoghi incolti
vivande e anche in profumeria (e un tempo trovava impiego pure nella medicina popolare
, i-800: ecco l'origano d'un color giallo carico. -origano eracleotico:
bibbia volgar., ii-274: un altro animale che si chiama origen,
], 10-73: in africa nasce un animale che si chiama orige, il
paese ha carestia d'acqua, et ha un mirabil modo per rimedio di quei ch'
con bel garbo proprio sulla cima di un ginocchio; lo afferrò e lo fece scomparire
..., potesse creare ancora un numero infinito di spiriti d'infima sorte,
dalla natura di una persona o di un popolo o dalla condizione iniziale di un'istituzione
condizione iniziale di un'istituzione, di un monumento, di un oggetto (e
istituzione, di un monumento, di un oggetto (e ne costituisce il primo
all'alba originale, / fino che un immortale / stella segni il cammino, /
potenze originali dell'anima sono due: un senso per le cose particolari ed un senso
: un senso per le cose particolari ed un senso er le cose universali.
peccato). 3. che produce un effetto, che vale come causa.
segna l'inizio o il principio di un evento significativo. leonardo, 2-175:
le nature. 4. nato in un luogo o in una città determinata;
giurare. -per estens. proprio di un paese o di un ambito culturale.
estens. proprio di un paese o di un ambito culturale. della casa,
persona o da cui si proviene (un luogo); nativo. d.
d'annunzio, iv-1-223: mi suscitavano un ricordo fuggevole de'paesi originali. -che
la mano in bianco lattemele / mentre un bel drappolin prender si pensa. maggi
dei momenti... nei quali un uomo si pensa d'impazzire.
darsi da fare, sforzarsi per conseguire un preciso risultato, tendere, de- dicarvisi
tendere, de- dicarvisi; comportarsi in un dato modo in via subordinata a tali
si agisce; predisporre le cose in un determinato senso, prendere le necessarie precauzioni
gliendo servire / avrai prestato ad alcun un cavallo / pensrà di rimandallo / ad
fatto. mazzini, 42-39: dàmmi un moto nazionale italiano, invece d'un
un moto nazionale italiano, invece d'un moto locale romano; fa'che possiamo dirigerlo
una prop. subord. entrare in un preciso ordine d'idee, assumere un
un preciso ordine d'idee, assumere un particolare orientamento circa l'opportunità di fare
, 1-90: il demonio si pensò un dì d'avere mogliera per avere figliuole
[in etruria, 1-114]: essendo un giorno il cane / per la foresta
affamato, / e per la fame un gran lamento fané, / infra se stesso
fu pensato / di chiedere alla pecora un pane. seconda e terza guerra punica
, in compiuta rovina pensando seriamente a un placido suicidio. -tr. s
- anche: predisporre l'esecuzione di un lavoro, eseguirlo; applicarsi a un'
far funzionare, mandare avanti; svolgere un preciso compito, assolvere una determinata incombenza
; preparare (in partic.: un pasto). latini, rettor.
; et il metterle nelli orti è un pensare al privato e lassare il pu-
ciò per cui ha ricevuto addestramento (un animale). p. petrocchi [
lo più in forma esclamativa, costituisce un rimprovero per chi è considerato troppo,
, durante la quale ognuno dei due pensava un po'ai fatti propri. -con
la 'monarchia '. -costituire un problema interpretativo. cesari, ii-338:
litote e con attenuazione: non costituire un impegno o un problema gravoso, non
attenuazione: non costituire un impegno o un problema gravoso, non causare preoccupazioni.
gano pensa, pensa, gli venne fatto un capolavoro. padula, 255: la
, da coloro in genere che coltivano un antistorico razionalismo: -pensare che platone ha
prima pensare e poi fare. bisogna pensare un pezzo a quello che s'ha a
-chi pensa male pensa una volta sola: un giudizio negativo trova per lo più rispondenza
del pensiero; il pensiero stesso, un preciso indirizzo o un particolare oggetto
stesso, un preciso indirizzo o un particolare oggetto al quale si volge o l'
i-106: il pensare non è altro che un tacito parlare. fr. andreini,
attenzione del pensiero non può fissarsi in un essere determinato se non vi è tirata
, i-3-23: il pensare è insieme un atto di vita e di volontà,
baretti, 1-60: dante dalla natura ebbe un pensar profondo, petrarca un pensar leggiadro
natura ebbe un pensar profondo, petrarca un pensar leggiadro... e tasso ebbe
leggiadro... e tasso ebbe un pensar dignitoso, ma nessuno di essi ha
dignitoso, ma nessuno di essi ha avuto un pensare così chiaro e così preciso come
ideologica (di una persona o di un gruppo di persone o, anche, degli
e di quel pensare che nasce da un sentimento naturale e profondo. manzoni, pr
persona scrive, per impresa, in un giornale di non sicuro pensare.
sione di pensieri tendenti all'attuazione di un progetto o al conseguimento di uno
, 6 (94): stava maturando un progetto. [ediz. 182y (
4-43: ritrovarono due mamalucchi andando per un viaggio un gran sacchetto pieno di verghe
ritrovarono due mamalucchi andando per un viaggio un gran sacchetto pieno di verghe d'oro
le femmine stesse... hanno un diletto maraviglioso di leggere; ma non
, in modo da preordinare razionalmente un comportamento o un atto o da sortire un
modo da preordinare razionalmente un comportamento o un atto o da sortire un effetto voluto
un comportamento o un atto o da sortire un effetto voluto. -anche: con cognizione
: in quanto alla lingua, come un tempo adoperai lombardesimi a iosa, così
e passionata mente plastica. -secondo un preciso piano d'azione, un determinato
-secondo un preciso piano d'azione, un determinato progetto politico. testi fiorentini
a uccidere pensatamente molti ufficiali per rompere un battaglione. tommaseo, 15-314: qual
.). poliziano, 4-183: un contadino aveva botato di fare un'imagine
fare un'imagine a } servi di un suo asino malato. dimandò il ceraiuolo
2-28: dolorosa e pensativa tornava a ripetere un altro giro per il cortile.
fare, gli parve di vedere in sogno un uomo sconosciuto che in quei cammini gli
quelle strade e piazze come nell'alveo di un fiume; la più pensata delle nostre
più pensata delle nostre ribellioni era quale un mulinello che ci portasse a fondo.
. fausto da longiano, iv-36: un certo vano... era asceso
vano... era asceso sopra un fico salvatico in campo marzo, e diceva
b. croce, i-2-78: un concetto, pensato fuori delle sue relazioni
sapere che per schopenhauer i concetti hanno un valore logico, non metafisico; sono
valore logico, non metafisico; sono un pensato, non un contemplato. b
non metafisico; sono un pensato, non un contemplato. b. spaventa, 1-144
: trascurato. straparola, ii-186: un pazzo, gridando quanto più poteva,
, gridando quanto più poteva, seguitava un cane che fuggendo gli portava via la
quella all'improvviso, non recitata secondo un testo scritto, ma sulla traccia di
testo scritto, ma sulla traccia di un canovaccio. giamboni, 8-ii-223: la
impostato, fissato nei punti fondamentali (un problema, la soluzione di esso)
: era andato don luigi accompagnato da un solo paggio, il che fu cautela
che fa rabbia. -premeditato (un delitto). -anche: che agisce
questa isola [leuca- dia] sorgeva un monte... da quel monte alto
italia che fuori, dando ad essa un ordine pensato, non saltellante per notizie
-che è frutto di una disposizione o di un calcolo intellettualistico. tommaseo, 15-430
pensata / d'aver mercé ormai / d'un fante che m'adura. 5
amico di dante, xxxv-11-711: sono un di quegl'io, / che mai non
tutto il pensato degli uomini forma come un immenso corpo che va sempre crescendo,
pare che questo supplizio dei golosi sia un pensato benessimo. 6. locuz.
uno di questi mal abituati sopraggiungne come un ladroncello, alla non pensata.
19: non sapete voi che, come un piglia moglie, egli entra nel pensatoio
, 10-906: amor m'ha messo 'n un gran pensatoio, / talch'io n'
: al pensatoio / se talor torno di un martìr sì vario, / affé che
deal » (1933) » funzionò un comitato d'esperti: il cosidetto '
. sembra di vederli, seduti in un socratico pensatoio, come nelle 'nuvole
e, in partic., possiede un metodo intellettuale che lo pone in grado
a spe- rienze tali da renderne contento un pensatore. beccaria, 1-159: l'
vi-1-330: viveva a quei tempi in inghilterra un pensatore che non aveva riguardo a contradire
512: il pensatore non è mai un uomo felice: l'uomo che medita
suol osservare, in effetto, che un pensatore originale non è consapevole dell'importanza
filosofi del passato. credo che sarei un grande pensatore. -stor. libero pensatore
di individui colti; atto a esprimere un pensiero coerente, un progetto compiuto,
atto a esprimere un pensiero coerente, un progetto compiuto, in partic. politico
capace di decisioni ferme e pacate (un popolo). g. gozzi,
i migliori, e forse a noi tolti un tempo, per guidare il commercio,
con quella sapienza che è degna di un popolo libero e pensatore, si rivolse
l'opposizione pensatrice. -che conosce un generale risveglio dell'attività intellettuale (un
un generale risveglio dell'attività intellettuale (un periodo storico). lanzi, 1-2-6
storico). lanzi, 1-2-6: un secolo pensatore qual è il nostro vede
riflessione. landolf, i-630: un altro caso pensereccio. = deriv
lezione curiosa, da una parolina, da un ensieretto. nievo, 1-275: «
preso beffa di me! » continuava un altro pensieretto più birboncello del primo.
innamorate, ma non convengono in bocca d'un satiro. giacomelli, 2-5-32: io
lungamente... non era che un esteso discorso famigliare, iano, mansueto
, non si raggirando se non in un solo pensierino, e questo ancora assai
corso dieci miglia e venti, / un pensierino o due forse raggiungo.
segnatamente di scolaro giovanetto: 'ha trovato un pensierino da finire con garbo il componimentino
costituisce per gli scolari delle prime classi un esercizio propedeutico a più impegnative composizioni.
i pericoli, veniva sempre a galla un pensierino: l'ho trovata; è
da visita... mi sentii subito un altro:... graziosi pensierini
pratesi, 5-413: il nostro amore era un desiderio d'essere insieme...
. 6. locuz. farci un pensierino: prendere in considerazione, cominciare
-con metonimia; la persona umana; un particolare periodo dell'esistenza. anonimo
, i-202: dal ciel si mosse un spirito, in quel punto / che
: cesare borgia fu a'giorni nostri un mostro della natura umana per crudeltà d'
gran fabbrica in cui la magnificenza d'un privato gentiluomo fiorentino seppe venire a contrasto
. idem, 22-8: quante immagini un tempo, e quante fole / creommi nel
mazzini, 6-345: noi crediamo in un dio solo, autore di quanto esiste
, del quale il nostro mondo è un raggio e l'universo una incarnazione.
preparazione al cielo, e la società un tentativo di avvicinamento progressivo al pensiero divino
cuore mio mi fa l'effetto d'un nido di scorpioni, quando lo riguardo dall'
pensieri tirava seco! leopardi, 17-17: un detto d'alcun dolce asperso, /
: il pensiero della pisana cascava come un razzo alla 'congrève 'fra il conciliabolo
bottiglia / il celeste pensiero / d'un mare che gli somiglia? 2
., l'indirizzo speculativo dominante in un determinato periodo storico presso un gruppo,
dominante in un determinato periodo storico presso un gruppo, una società, una nazione,
e d'interpretazione della realtà proprio di un determinato filosofo o pensatore. -anche:
degli strumenti, degli schemi intellettuali che un gruppo umano ha a disposizione, si
disposizione, si costituisce e applica in un momento della propria storia; mentalità collettiva
par dominare gl'intelletti della nazione in un tempo o di consueto; il modo dell'
fu tempo che il pensiero italiano era un momento essenziale della vita universale del mondo
. -il sistema teorico che organizza un determinato campo dell'esperienza umana (e
in taluni casi, la specificazione di un personaggio ben individuato, al quale si
la struttura mentale che è richiesta per un determinato campo del sapere o che in
il quale la mente si volge a un oggetto; la rappresentazione mentale di una
segno, / perché la foga l'un de l'altro insolla. idem, par
riva al fiume scende / sopra l'un braccio a riposar le gote; / e
riposar le gote; / e in un suo gran pensier tanto penetra, / che
casa natia, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere
rumore de'passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore.
comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. leopardi, 21-28:
o una parte della sua intelligenza sopra un oggetto. nel secondo rappresenta l'effetto
pensiero della morte. sbarbaro, 2-66: un pensiero soltanto mi consola / di poterti
, 1-139: la giovinezza è ancora un mio appannaggio? / già mi pare di
particolari oggetti o problemi; ragionamento su un particolare argomento; considerazione suscitata da un
un particolare argomento; considerazione suscitata da un dato di fatto, da un evento
da un dato di fatto, da un evento esterno; reazione intellettuale a uno
a uno stimolo; esame mentale di un problema, riflessione, meditazione, ponderazione
libro di tullio viene alle mani d'un filosofo e d'uno filologo e d'un
un filosofo e d'uno filologo e d'un gramatico, e ciascuno ha diversi pensieri
e penserò. ariosto, 1-39: in un suo gran pensier tanto penetra / che
di tempo in tempo, dall'altezza d'un pensiero filosofico, si gettasse uno sguardo
in germania. carducci, iii-25-11: un paese non vive solamente di armi,
faccia, / sì che d'intrambi un sol consiglio fei. lorenzo de'medici,
lvi-481: sento tra i miei pensieri un gran bisbiglio, / certo principio di
; / dileguan suavi i pensieri / come un volo di farfalle in cielo.
9-12: costei ch'è tra le donne un sole / in me movendo de'begli
scole / che '1 pensiero del male un cor sgomenta / più che lo stesso
nel pensiero come sotto top- pressione di un incubo. fogazzaro, 1-639: a tonezza
d'animo (anche in unione con un agg. qualificativo che la specifica);
/ e fe'proponimento / di fare un ardimento. g. cavalcanti, i-247:
a cingere una sciabola, a maneggiare un fucile? -cattivo, illecito,
.. è una mala volontà, un mal pensiero, una mala vita. segneri
: saluta la mamma. a te poi un abbraccio di cuore, e tanti baci
6. opinione, parere, convinzione su un determinato problema; credenza su questioni
nazion convenuto se non saranno convenuti in un pensiero comune di una qualche divinità.
, 7-222: che per pubblicare in francia un libro su balzac fosse necessario parlare di
, ottenere da lui almeno una paginetta, un pensiero, 10 sapevamo prima che lo
di uno scopo, ^ attuazione di un progetto, la soluzione di un problema
di un progetto, la soluzione di un problema; intenzione, desiderio, decisione,
, / penser me près de ditar un sermon / de la vita e del sta
di lei pe- ricone, cadde in un crudel pensiero; e al pensiero seguì
con altri oziosi, senza avere dinanzi un pensiero di sé. -con riferimento
roncare. storia di stefano, 6-2: un polito e nobele suo scudiero / amava
vi so dire io che, per un galantuomo che ha bottega aperta, era
galantuomo che ha bottega aperta, era un pensier poco allegro. carducci, ii-10-248:
infidi, / donna di te, d'un corpo sol, d'un'alma, /
concreta nella forma artistica; programma di un lavoro creativo; la facoltà creatrice che
l'acqua e sotto l'ombra d'un lauro. bruno, 3-836: è avvenuto
non a tutti miei pensieri, ma a un certo fascio de scritture solamente, che
consiglio, ho volti gli occhi ad un cartaccio che avevo altre volte spreggiato.
bene con gusto e giudizio sopraffino condurre un pensiero tanto difficile quanto è quello che
. cecchi, 5-105: ostinato in un unico pensiero, d'ogni strofa organizza un
un unico pensiero, d'ogni strofa organizza un lugubre trofeo. -in senso concreto
. -in senso concreto: progetto di un edificio. bottari, 5-100: il
... venutogli talento di fare un casino di delizia alla sua pi- gneta
cortona, suo creato, che fece un pensiero ornatissimo. cattaneo, i-2-27:
reggimen- tati, quella monotona sembianza d'un camposanto. -concetto (nella teoria
tesauro, 8-91: chiamo un pensier solo quello che si riduce ad
pensier solo quello che si riduce ad un solo mezzo termine d'argomento a comparazione.
29-87: voi non andate giù per un sentiero / filosofando: tanto vi trasporta /
che si ricercaria per ridurre istoricamente in un ordine e in un corpo tutto quello
per ridurre istoricamente in un ordine e in un corpo tutto quello che di esso regno
, né pur lasciarle / già mai d'un passo, se gelosa è punto /
amicis, i-551: la famiglia è un pensiero grave, ma una grande consolazione
. forteguerri, 28-13: te sempre un tutelar nume difese, / e vincitore
a poco, venne a costituirsi come un protettor degli oppressi, e un vendicatore
costituirsi come un protettor degli oppressi, e un vendicatore de'torti. l'impiego era
: vi diranno che il soldato è un uomo senza pensieri, che è ben
forma antifrastica di attenuazione: è solo un pensiero, ecc.). -anche:
« bene », gli dice. « un pensiero gentile è un pensiero gentile.
dice. « un pensiero gentile è un pensiero gentile. vi piace di stare un
un pensiero gentile. vi piace di stare un po'con lui? piace anche a
.... sono arrivato a un 'pensiero 'dove c'era a carattere
col solo pensiere che veniva a servire un monarca così grande, alla presenza del
f. m. zanotti, 1-6-368: un poeta, quando ha il pensiero a
/... / e seco stavvi un vecchio negromante, j che giorno e
di quelle che vi bisogneranno di qui a un anno o due. caro, i-293
; formarsi in lui una convinzione o un progetto intorno a un preciso problema;
una convinzione o un progetto intorno a un preciso problema; avere intenzione.
plebe sollevata, cadde in pensiero ad un andrea strozzi, grosso popolano di molta
-cavare, togliere, trarre fuori qualcuno da un pensiero, di pensieri, di pensiero
-costituire motivo di preoccupazione; rappresentare un pericolo, un ostacolo. francesco da
di preoccupazione; rappresentare un pericolo, un ostacolo. francesco da barberino, i-300
una buonissima posizione. -dare un pensiero: ricordare brevemente ma non senza
., 36 (622): diamo un pensiero ai mille e mille che sono
140: il ragazzo... in un collegio ben regolato farà ottima prova.
fante gli avea detto, entrò in un pensiere di voler motteggiare con lui.
., 5-8 (1-iv-503): essendo un bellissimo tempo e egli entrato in pensiero
infino nella pigneta. -entrare in un determinato pensiero: convincersi di qualcosa.
settembrini, iv-389: io sono in un pensiero grande per quel caro e benedetto
i nostri bambini chissà cosa fanno, siamo un po'in pensiero. -essere
io era testé in pensiero di mandare un di questi miei infin vicin di pavia
sofrir no '1 porria. -farci un pensiero: prendere in considerazione. -fare
. -fare mille pensieri: passare da un proposito a un altro. ariosto
pensieri: passare da un proposito a un altro. ariosto, 21-34: il
d'accordarsi insieme e d'aiutare l'un l'altro. andrea da barberino,
ariosto, 43-184: edificar le vuole un monastero, / quando servire a dio
il suo pensiero, assai felicemente a un nostro cittadino adivenisse. -girare
-lasciarsi uscire dal pensiero: incorrere in un errore. giovannini, 5-29:
senza che questa lo esprima. -levare un pensiero: non dare esecuzione a un
un pensiero: non dare esecuzione a un progetto. bottari, 1-65: sentendo
ne levarono il pensiero. -levare un pensiero a qualcuno: costituire per lui
: costituire per lui la soluzione di un problema. bonsanti, 5-55: mi
che le nozze di elena gli leveranno un grosso pensiero. -levare, rimuovere
da pensiero di qualcosa: distogliersi da un proposito, abbandonarlo. b. davanzati
. b. davanzati, ii-322: un anno intero fece segreta- mente studiare da'
la vita non era altro che questo: un pensiero, una sequela di pensieri da
sei levata il pensiero. -levarsi un pensiero: cancellarlo dalla mente. galliziani
i-14-199: avea tutto questo ragionamento udito un certo astutaccio che mettea ogni suo pensiero
qualcuno in pensiero: costituire per lui un problema. dante, par.,
: causargli ansia, preoccupazione; proporgli un problema. giacomo da lentxni, 38
: io aver a che far con un cervel leggiero: / questo più ch'altro
venne da roma un'altra disposizione intorno ad un altro litigio di luogo fra gli oratori
. -neppure per pensiero: nemmeno un po'. p. della valle,
è per pensiero: e quest'in un anno, in finora, che siamo nel
vostro servidore. -non avere un pensiero al mondo: essere totalmente libero
ei soleva provedere egli, non aveva un pensiero al mondo, sì che e'
una bella stanza. -non avere un pensiero al mondo di qualcosa: non
i-8-63: né uomini né dei avranno più un pensiero al mondo del fatto mio?
. giannone, ii-209: sarebbe stato un argomento inettissimo se le sole anime ne
va- cazion del carnovale, vogliate pigliare un poco di pensiero di questa cosa.
divina. forteguerri, n-123: un pastor vecchio mi venne d'a- vante
: dell'uomo a fronte è vile un bruto, è vero, / ma il
ringrazio di cuore. -raccogliere in un pensiero: recarsi a mente nella reciproca
a lei senza toccarla: e raccolti in un pensiero il lungo amor portatole e la
21 (361): tutt'a un tratto si risentì, come a una
se non vostra signoria. -scoppiare un pensiero da un altro: originarsi incessantemente
vostra signoria. -scoppiare un pensiero da un altro: originarsi incessantemente (per lorica
, inf., 23-10: come l'un pensier de l'altro scoppia, /
scoppia, / così nacque di quello un altro poi / che la prima paura
ordinino da loro stessi, che in un principe non è cosa più obrobriosa.
sempre in pensiero, / e poi vien un che glie le porta via. mantova
miei nipoti che non si fanno vivi da un pezzo e ci tengono in gran pensiero
in gran pensiero. -uscire da un pensiero: cambiare proposito. latini,
, / e fei proponimento / di fare un ardimento.
lii-10-275: non s'incontra più un solo povero mendicante, perché venne in
a sua santità di ridurli tutti in un luogo e di spesarli. segneri, iii-1-246
mutaremo pensieri. fagiuoli, 1-1-48: un sacco di pensieri non pagano un quattrin di
: un sacco di pensieri non pagano un quattrin di debito. tommaseo [s
più comunemente * cento pensieri non pagano un debito '... 'il
meno pensieri. -a ogni passo nasce un pensiero: v. passo1, n
canzone al re di pollo- nia è un gran pensierone nobile da vero e pellegrino.
... le prime al pensieràccio d'un lettoraccio corrotto par mio. pascoli,
1-iv-41): s'io avessi avuto pure un pensieruzzo di fare qualunque s'è l'
mi raspavano nel cuore, io rideva d'un gusto maligno. b. croce,
cerimonia. pirandello, 8-413: avete un pensieruzzo tisico? e tisico sempre vi resterà
di patetico; ma di quel genere a un di presso che si attribuirebbe ad una
mesta dolcemente e pensierosa sulla quale brilli un sorriso. manzoni, pr. sp
d'annunzio, iv-2-571: vi veggo un poco pallido e pensieroso. ecco una
ecco una bella sera di trionfo per un grande poeta! landolfi, 2-103:
non consista in altro che in andare un uomo pulito, in caminare penseroso. foscolo
angoscia pensierosa e profonda. concettoso (un testo letterario). menzini, 6-70
con in tutte le membra la pesantezza di un dolore titanico. = deriv
orto pensile: impiantato e vegetante su un piano sopraelevato (in partic. una
(in partic. una terrazza, un tetto, ecc.). fr
, 2-317: bisogna che siavi un magazzino pensile su cui recare i ricolti.
-scherz., con riferimento a un cappello femminile ornato di fiori e
o di rapo, / e un pensile giardin sopra la chioma / mi na
nel vuoto (con partic. riferimento a un corpo celeste). -anche: che
3-1-432: che altro è la terra che un globo pensile e librato in aria tenue
, iv-2-601: le enormi volute d'un cielo ricco e greve come un pensile tesoro
d'un cielo ricco e greve come un pensile tesoro. barilli, i-31:
dinanzi a me soltanto una pensile testa, un viso staccato dal corpo e sospeso circa
staccato dal corpo e sospeso circa ad un metro da terra. -che non poggia
è pensile, così mal fornita che un mucchio di pane arsiccio, quattro crosticene di
allo snodo del manico; appeso per un lembo. -anche: sospeso per il
-anche: sospeso per il collo (un impiccato). gigli, 150:
la donna] una situla o sia un vaso pensile, quale si vede in bassirilievi
4-246: egli si vide allora spalancato un abisso... come un ragno a
spalancato un abisso... come un ragno a cui la verga di uno
d'impiccati putrescenti pensili ai rami di un bosco devastato. -bagno pensile: vasca
-in partic.: ricadente (un vegetale, le fronde o, anche
i luppoli e le vitalbe lanciandosi da un albero all'altro avevano formato coi loro festoni
, in vasoni, bambù e sempreverdi un po'riarsi, certe teste e figure di
in cui il fondo si trova a un livello superiore a quello del terreno circostante
appende al muro mediante appositi tasselli (un mobile, uno scaffale, per lo
sf. archit. struttura sporgente da un muro o indipendente, che serve a riparare
improvviso di fronte alla pensilina liberty di un vecchio albergo. pratolini, 10-62:
in pensione, avendo al proprio attivo un adeguato numero di anni di lavoro e
di lavoro e di contributi previdenziali (un lavoratore dipendente). 2.
la lettera d'avviso se non un giorno dopo che le cedole per il
, sm. collocamento in pensione di un lavoratore dipendente con la cessazione dall'attività
dei benefici di pensionamento anticipato che rappresentano un ingiustificato privilegio. = nome d'
vive in una pensione stabilmente o per un periodo più o meno lungo. -
corresponsione di una rendita vitalizia, di un assegno periodico. sarpi,
cittadinanza e pensionandolo per il merito di un suo progetto. beccaria, ii- 547
2. porre a riposo, esonerare da un incarico e corrispondere l'assegno vitalizio maturato
tic.: non rinnovare il mandato a un rappresentante eletto, non riconfermare in una
alcuno ': assegnargli la pensione, un assegnamento fisso, dopo un certo spazio di
pensione, un assegnamento fisso, dopo un certo spazio di tempo ch'egli ha
... avevano deciso di mandare un telegramma... di censura all'onorevole
spiomba, / uando uno sa, un poco, che cosa significhi. / ma
interromper la sua partecipazione, / con un atto duro, squadrato: / sostituire al
. che gode la pensione derivante da un ufficio civile o da un beneficio eccle
derivante da un ufficio civile o da un beneficio eccle siastico; destinatario
rendita; che riceve un'erogazione, un appannaggio, un sussidio (in partic
riceve un'erogazione, un appannaggio, un sussidio (in partic. da una
pensionari. a. verri, 2-i-2-316: un pensionarlo dell'accademia francese è stato distaccato
deve pagare la pensione che grava su un beneficio da lui goduto. tolomei,
che, se il pensionàrio per un solo semestre si scusasse di corrispondere fino
vitto. 5. convittore di un collegio. magalotti, 26-189: son
pubblici e privati dietro pagamento annuo di un piccolo compenso. deliberazioni del
, spesso mediante il pagamento annuale d'un piccolo canone o pensione; diritto talvolta
che gode di una pensione; che riceve un sussidio, un appannaggio, anche in
pensione; che riceve un sussidio, un appannaggio, anche in cambio di un
un appannaggio, anche in cambio di un servizio prestato, di una carica ricoperta
22 (375): alla biblioteca unì un collegio di dottori (furon nove,
dall'imperatore. pirandello, 7-1322: un giovine pittore che presto sarebbe partito per
mezzi per vivere dalla pensione spettante dopo un congruo numero di anni di lavoro. -anche
affari delle pensioni ed essendo stato assegnato un termine perentorio a'pensionati, isabella
». soldati, 2-437: era un figlio del vecchio monticone. più che
che quanto più vetusta è la storia di un paese, tanto più numerose e gravose
abbandonato, più o meno volontariamente, un atteggiamento, una convinzione, un ideale
un atteggiamento, una convinzione, un ideale, o, anche, che ha
perduto il vigore, la vivacità di un tempo. - anche sostant. pirandello
sm. istituto (che ha sede in un edificio opportunamente strutturato e attrezzato)
nel quale sono alloggiati gli studenti di un determinato corso di studi; collegio.
fortuna, la possanza di affidare ad un 'pensionato 'la educazione dei loro
ingegnere si sfogò... con un prete, certo don santino ceresola..
artistico nazionale: borsa di studio che un tempo si assegnava a giovani artisti (
del pensionato bisognava che i giovani presentassero un quadro di figure più grande del vero
essere una pensione, una pensioncina, un po'libera, parecchio libera, per
soldo di milizie mercenarie; sovvenzione a un alleato in cambio di appoggio politico
saldo al suo soldo con generose pensioni un coro addoppiato di musici de'più scelti e
sdegnata. termometro politico, lv-376: un direttorio... costa 250 mila lire
una sovvenzione al clero, ma bensì un debito contratto dal governo francese quando sopprimeva
pagamento, al superiore ecclesiastico o a un terzo beneficiario, di una somma periodica
di denaro) di cui era gravato un beneficio ecclesiastico. -pensione ecclesiastica: quella
in genere, del reddito) di un bene, di un patrimonio o di
del reddito) di un bene, di un patrimonio o di un beneficio ecclesiastico che
bene, di un patrimonio o di un beneficio ecclesiastico che colui (proprietario,
che concede tale bene in godimento a un altro riserva a se stesso o a un
un altro riserva a se stesso o a un terzo (detto pensionar io).
4. tributo corrisposto da uno stato a un altro. minio, lii-14-87: il
. lubrano, 2-370: ite al trovarmi un felice che non paghi dure penzioni al
pensioni. tal è quello di avere un sì grande padre spirituale, qual è
in base a regole prestabilite, a un soggetto che avesse prestato servizio pubblico o
che dopo tanta fatica si continui ad avere un pane in vita. botta, 4-786
dà una provvisione all'imbasciatore diplomatico, un onorario al medico, altavvocato, lo stipendio
v-2-76: c'è qui in milano un sig. r antonio ferrara, già ofiziale
dei preallegati ufficiali civili, come d'un capitale a poco a poco adunato per fornir
a coloro i quali furono ufficiali per un determinato spazio di tempo (nel qual
straordinaria: concessa in via straordinaria da un sovrano (o, nello stato moderno
bocciardi era andato in pensione aveva acquistato un villino al viale dei colli. borgese,
aria di gente perbene; il padre era un usciere in pensione. sciascia, 8-45
gestita come impresa e avente sede in un edificio o in un complesso di locali
e avente sede in un edificio o in un complesso di locali, in cui una
le accensioni / del vespro e nell'acque un avvampo / di tende da scali e
per gentilezza verso un amico del futuro genero. pratolini,
periodica, consuma abitualmente i pasti in un ristorante. fenoglio, 1-107:
. fenoglio, 1-107: immaginiamo che un bel gruppetto di ufficiali sia in pensione
che la minima maestrina di pensione scriverebbe un tollerabil paio di volumi. 11
più duna pensioncella, avrei potuto cercarmi un altro ritiro, meno forzato del monastico
'pagamento '(da compiersi in un giorno fissato e, quindi, '
a pensione in casa altrui o in un collegio o in un istituto di istruzione privata
altrui o in un collegio o in un istituto di istruzione privata; pensionante.
originariamente consistente nella copiatura ripetuta di un brano, che è imposto dagli insegnanti agli
non era finita... malgrado un buon penso che don romualdo mi inflisse.
di pensi. pascoli, 63: un ragazzo... con gesti rari /
... con gesti rari / fila un suo lungo penso di latino. calvino
cavalleresco ora mi pare una guarnizione superflua, un freddo fregio, la parte più ingrata
pochina della sua umanità; ha elaborato un 'penso', non ha scritto un'
sulla soglia la vecchietta della novella filava un suo aspo centenario, ratta a eseguire
, per lo più come punizione, un lavoro supplementare. landolfi, 11-64:
antica roma la schiava doveva filare in un giorno), deriv. da pendere
sarebbe la pace? stringersi / a un fuoco di legna / al gusto morente
latini, i-2539: così tuto pensoso / un giorno di nascoso / entrai in mompuslieri
om diven solicito e pensuso / vegendo un bel viso e piacentero, / à
non credete voi potere essere ristorato d'un cavallo e d'alquanti panni che voi
pensoso. tasso, 6-81: vennevi un giorno ch'ella in altra parte / si
soliti suoi incendi. -con riferimento a un personaggio letterario. carducci, iii-12-202:
poesia,... è pura ad un tempo e serenamente pensosa, ma non
. -per estens. che ha un atteggiamento giudiziosamente riservato, assorto, riflessivo
a balenare nell'animo un sentimento fino allora ignorato. pascoli,
2. per lo più in relazione con un compì, di specificazione o di causa
36): cavalcando l'altr'ier per un cammino, / pensoso de l'andar
'l monte tarpeio, canzon, vedrai / un ca- valier, eh italia tutta onora
si dànno / a depredar di biade un grande acervo. chiabrera, 1-ii-371:
-che nutre in sé un'intenzione, un proposito, un desiderio. chiabrera
sé un'intenzione, un proposito, un desiderio. chiabrera, 1-ii-19: io
personificate). segneri, iii-237: un capitano famoso, interrogato perché dopo aver
rispose avvedutamente: perché non è questo un fatto in cui si possa errare più
lo sguardo, il volto, oppure un atteggiamento, un gesto). fiore
il volto, oppure un atteggiamento, un gesto). fiore, 89-3:
/ deh grave non vi sia di dirci un poco / chi voi vi siete.
marinetti, 2-iii-286: il mio avversario ha un tipico viso chafouin cioè accartocciato rimescolio di
attitudine meditativa, assorta, raccolta (un sentimento, uno stato d'animo,
. d'annunzio, i-509: d'un pensoso dolore / settembre il ciel riempie
alla riflessione; riflessivo, meditativo (un tipo di mente, di carattere).
: pisana è ben maggior creatura d'un caldo italiano dal pensoso ingegno.
. -caratterizzato da profonda riflessività (un tipo di espressione letteraria).
stati d'animo meditativi o malinconici (un oggetto inanimato, un paesaggio).
o malinconici (un oggetto inanimato, un paesaggio). f f
aperta sui prati, sulla faccia di un bel monte pensoso. camerana, 7:
su cui sederti e goder scenette degne di un macchiaiolo: ora una piccola baia pensosa
: ora una piccola baia pensosa, ora un gruppetto di bagnanti. moretti, 3-145
di riflessione. carducci, iii-19-la: un teatro che di giorno accolga migliaia di
raccoglimento, o nell'attività intellettuale (un periodo di tempo). tasso,
, riflessività, matura consapevolezza spirituale (un periodo storico, un'era).
quella del petrarca], impose / un nuovo accento di tristezza al canto.
profonda riflessione (una disciplina scientifica, un ambito di studi). f.
che presenta cinque verticilli o cicli (un fiore). = voce dotta,
. che presenta cinque anelli atomici (un composto chimico). = voce
se ne sfruttano i legumi per ottenere un olio grasso, e il legname per lavori
sia offesa, / le fa d'un gran pentacolo coperchio, / e le dice
cecchi, 1-1-353: io le farò addosso un mio pentacolo / che la difenderà da
apparecchiato. d. bartoli, 43-3-12: un negromante che avea venduta l'anima al
ovvero attacar sopra le porte delle case un certo bulle- tino fatto con un pezzo
case un certo bulle- tino fatto con un pezzo ai carta pecora quadra tagliata un
un pezzo ai carta pecora quadra tagliata un poco da una banda, in cui sono
1-146: facendo pentacoli e sigilli con un carbone spento sulla terra, che l'
scongiurare il malore, applicando sulla parte dolente un prezioso pentàcolo o amuleto. d'annunzio
: 'pentacordo ': così i greci chiamavano un istro- mento a cinque corde; questo
il giapponese... suona in un fiorato chimono il pentacordo finemente intarsiato.
una scala, separati da intervalli di un tono o di un semitono, e
da intervalli di un tono o di un semitono, e si congiungono con un
un semitono, e si congiungono con un tetracordo per formare l'ottacordo proprio di
tetracordo per formare l'ottacordo proprio di un determinato modo. v. galilei,
in età ellenistica, comandante di un reparto di circa cinquecento soldati.
i cinquecento me- dimni di grano o un eguale numero di metreti di vino o
frutti duri e liquidi, ne compose un ordine primo col nome di pentacosiomedimni. faldella
crinoidei, i quali presentano per carattere un animale provveduto duna colonna formata di pezzi
superficie striate, e queste strie simulanti un fiore a cinque petali. esistono per lo
mari delle antille), caratterizzati da un peduncolo lungo fino a io m e irto
e irto di cirri, e da un ampio calice di colore verde chiaro circondato
si fissano al substrato per mezzo di un peduncolo. = voce dotta,
'relativo al dito 'e 'grosso un dito '. pentadattìlio, sm
. zool. che ha cinque dita (un arto, in specie quello dei vertebrati
che è costituito da quindici sillabe (un verso). -per lo più sostant.
carnosi con semi dai quali si estrae un denso olio commestibile. = voce
olidoro, il quale usiamo, lungo un piede e mezzo e largo uno; il
geom. che ha cinque facce (un solido). = deriv.
gastron. ant. vivanda costituita da un pasticcio di cinque diverse carni, diffusa
co 'e 'pentafarmaco 'ed era un pasticcio ripieno di sommata, di prosciutto
fitto il capo e il viso dentro a un lambicco di acqua melata, cotanto si
v.]: 'pentafillo nome antico d'un genere di piante osservabili per le loro
una foglia composta), cinque sepali (un calice) o altrettanti petali (una
. arald. figura naturale costituita da un fiore stilizzato con cinque petali arrotondati.
cinque suoni che racchiudono tre tuoni ed un semituono. = voce dotta, comp
bot. che presenta cinque pistilli (un fiore). tramater [s.
o entrambe le basi di tale forma (un solido); che ha come pianta
solido); che ha come pianta un poligono, per lo più regolare,
più regolare, con cinque lati (un oggetto, un edificio, una città
, con cinque lati (un oggetto, un edificio, una città, ecc.
cinque squadre nazionali (una competizione, un torneo). pentagonare, tr.
letter. rendere simile nella forma a un pentagono. viani, 19-266: sul
che ha per basi due pentagoni (un prisma). manfredi, 2-111
2. angolo pentatonico', angolo interno di un pentagono regolare, che misura 108°.
a due a due i vertici di un pentagono convesso. piero della francesca
fibonacci volgar., 88: sia un pectagonio a. b. c. d
. e. gadda, 6-284: un bel cilindretto verde nero lustro, da tirarne
. -anche: che ha per pianta un poligono con cinque lati, per lo più
lati, per lo più regolare (un edificio, una città, ecc.)
lapidario. c. arrighi, 136: un bello e singolare edificio addossato, per
piramidi] la base delle quali è un rettilineo di più di quattro lati.
pentagramma / del telegrafo impolverato pende / un aquilone armato. montale, 13-64:
una stella a cinque punte (propriamente un pentagono stellato): era considerata dai
a mano o stampati i pentagrammi (un foglio di carta da musica).
sigla [di vivaldi], simile un poco alla sigla di albrecht diirer ma
pentalfa? caminèr turra, xl-486: un medico... che nelle risipole
sia segno-salamone... ah! un tal medico fa disperare. =
pentamerìa, sf. biol. condizione di un organo animale o vegetale costituito da cinque
in partic.: condizione propria di un fiore con verticilli pentameri.
in cinque parti uguali o equivalenti (un organismo vegetale o animale, un organo
(un organismo vegetale o animale, un organo o la sua struttura).
. bot. che presenta cinque filli (un verticillo fogliare o fiorale).
fiabe popolari che si narravano a napoli: un 'pentame- rone ', veramente,
. composto da cinque piedi (un tipo di verso della metrica classica,
dattili, ma propriamente è composto da un dodrante e da un prosodiaco).
è composto da un dodrante e da un prosodiaco). f. villani
non è suo; e quello è un plagio: già li conosceva questi bei
armonica al breve pentametro spira / in un pispiglio languido di dattili. =
bot. che presenta cinque stami (un fiore). = voce dotta,
, 2-388: io vo'trarre un pentàngulo dato d'un altro pentàngolo e
vo'trarre un pentàngulo dato d'un altro pentàngolo e che '1 rimanente
, 1-204: vitruvio stesso descrive un pentàgolo nel circolo inferiore del
alla sommità, a cui era sospeso un paranco composto da due bozzelli per un
un paranco composto da due bozzelli per un totale di cinque carrucole. milizia
presenta cinque petali (la corolla di un fiore); che ha fiori con
: pentapodie: faleceo o endecasillabo. un trocheo o giambo o spondeo, un dattilo
un trocheo o giambo o spondeo, un dattilo e tre trochei...
. due dipodie trocaiche con in mezzo un dattilo. = voce dotta,
dei casi presenta cinque distinte terminazioni (un sostantivo, un aggettivo o un pronome
cinque distinte terminazioni (un sostantivo, un aggettivo o un pronome).
terminazioni (un sostantivo, un aggettivo o un pronome). citolini,
casi] sono o uniformi, o d'un caso solo o di due o di
parti del cui corpo, disposte intorno a un asse centrale, si presentano in numero
in numero di cinque (o di un suo multiplo). = voce dotta
. -chi). chi fa parte di un organo politico o di un governo composto
parte di un organo politico o di un governo composto da cinque membri. -in
di depretis. faldella, i-5-234: un giornale trasformista, la ^ rasse- gna
. nell'esercito bizantino, comandante di un gruppo di cinque soldati. carani,
verdinois, 126: -valentino gervasi, un autentico valore giornalistico, già cooperatore del
nicoterino? -naturalmente. -io direi piuttosto un pentarchico - suggerisce il barzellotti. =
metr. costituito da cinque sillabe (un verso). -per lo più sostant.
. formato da cinque versi (un componimento poetico, una strofe).
costituito da cinque ordini di colonne (un portico). milizia, iii-276:
bot. disposto su cinque file verticali (un insieme di organi, di foglie,
che ha cinque ordini di colonne (un edificio). tramater [s.
.]: 'pentastoma ': nome di un genere di zoofiti dell'ordine de'trematodi
, e per la qual bocca esce un uncinetto. = voce dotta, lat
(una molecola); che contiene un anello con cinque atomi (un composto
contiene un anello con cinque atomi (un composto ciclico). lessona
; pentafonico. montale, 18-253: un disegno lungo e complesso che finisce per
, iii-44: 'pentatono ': nome di un intervallo della musica antica detta da noi
chim. che possiede valenza cinque (un elemento chimico). = voce ciotta
. nell'antica grecia, comandante di un reparto di circa cinquanta uomini. -anche:
pentecostale, agg. che fa parte di un movimento religioso protestante sorto negli stati
delle chiese minori alla chiesa madre, un tempo usuale nella chiesa d'inghilterra.
pentecoste fece ritirare i suoi apostoli in un luogo alto, grande, solitario e
l'inizio della mietitura; assunse in un secondo tempo il significato di commemorazione del
. per simil. evento gioioso che segue un lungo periodo di tristezza o di preoccupazione
avere più lingue della pentecoste: conoscere un gran numero di lingue straniere (con
cinque quantità lunghe (la parte di un verso). patrizi, 1-iii-27:
). patrizi, 1-iii-27: se un verso tutto è parlare trasformato e finto
, rimorso che si prova per un peccato commesso, ravvedendo sene
esplicitamente o sia solo deducibile da un atto che lo implica).
commesso; e di questa paura nasce un pentimento del fallo, lo quale ha in
/ labile è nostra etate più che un fiume, / né il stato umano
, per apportacene una diffinizione formale, un pentimento volontario per essere il peccato offesa di
, 6-108: per conto de'giovanetti un bel colore d'amore della virtù è la
, se ne scuopre subito sul volto un raggio di pentimento e dispiacere. manzoni
vero che il pentimento lacerante è già un principio di salvezza, oh, allora
scalvini, 1-44: né credo inutile un esempio di moderazione e di pentimento anche in
la destra vede nei passi retrogradi del ministero un 'savio pentimento '. piovene,
. saba, 253: là senza un pentimento / (o non sa ch'altri
scontento che si avverte nei confronti di un proprio atto o del proprio operato.
azione è questa la più propria d'un prencipe; fatta però senza molte avvertenze,
tutto aperto né tutto chiuso, custodito come un pentimento e nascosto come una vergogna.
artisti ', gli uomini che mantenessero un contegno fermo, coerente.
-in senso concreto: correzione apportata da un autore a un testo già compiuto o alla
: correzione apportata da un autore a un testo già compiuto o alla riedizione di
rapidamente, senza una cancellatura, senza un pentimento. -correzione che un pittore
senza un pentimento. -correzione che un pittore apporta alla sua opera in una
è qualche cangiamento fatto dal pittore in un quadro del tutto colorito. soffici,
. 6. locuz. -comprare caro un pentimento: abbandonarsi ciecamente a una relazione
perch'io non voglio comprar sì caro un pentimento. anzi io fingo d'amarla
piede) / a non comprar sì caro un pentimento. -ritrarre qualcuno a pentimento:
nell'etica cristiana, provare rimorso per un peccato commesso, ravvedendosene intimamente e disponendosi
della vendicatrice. -in relazione con un compì. anonimo, i-479: avere
, lii-15: quella che solamente d'un vedere / ch'om di lei aggia
, ii-21: ah che d'invidia un giorno arder vedrassi, / e seco avranne
compiuta; essere insoddisfatto o scontento di un proprio atto o del proprio operato.
e non pentirsi. -in relazione con un compì. f f francesco
ii-12: molte più sono quelle cose che un uomo fa, delle quali si può
. chiabrera, 1-ii-29: caduchi ligustri d'un bel petto / più celebrar mi pento
d'averla citata, sia che si fosse un po- chetto innamorato della bella ladricciola,
rivede. marino, 4-106: con un tardo pentir, se ciò non fai,
la terra. -con riferimento a un ente astratto. dante, inf.
tene. 3. recedere da un proposito; venire meno a una promessa
venire meno a una promessa, a un impegno; ricredersi, mutare parere o
parere o opinione (anche in relazione con un compì, o con una prop.
la citta aveva a perire, a un tratto rinforzava l'assedio e confortava li giudei
a pentirsi il saggio, se consecrasse un po'di tempo per leggere que'soli
pentirsi una volta che mai... un buon pentirsi non fu mai tardi.
», 25-x1-1983], 14: in un processo, caratterizzato da un massiccio pentitismo
: in un processo, caratterizzato da un massiccio pentitismo, dal crescente fenomeno della
(per lo più in relazione con un compì, o con una prop. dipendente
etica cristiana, che prova rimorso per un peccato commesso, se ne ravvede intimamente
, iii-15-136: il petrarca confondeva in un sospiro di stupenda elegia l'ardore e il
ii-in: per dante, certi peccati portano un accec- camento e indurimento...
possibilità di ottenere la libertà provvisoria (un imputato di reati di terrorismo: e
linguaggio giornalistico, suggerisce l'idea di un ripudio a livello morale e ideologico delle
può essere una mera copertura ideologica di un atteggiamento dettato essenzialmente da ragioni di convenienza
. -per estens.: che tiene un analogo atteggiamento collaborativo con la giustizia,
particolari agevolazioni carcerarie, ecc. (un imputato di reati di criminalità organizzata o
o anche di altri reati che coinvolgano un numero elevato di corresponsabili). -
fatto l'altro giorno aldo stefano tisei, un altro pentito venuto a dipingere davanti agli
avere compiuto; insoddisfatto, scontento di un proprio atto o del proprio operato.
è imbarazzato e pentito, brama vivamente un accordo. carducci, ii-9-174: vorrei
parte benigna, ne assalì poi in un tratto con impeto maggiore. govoni, 657
ghirardacci, 3-383: avendo recato seco un gran trave, il pose davanti l'
: felice, con viso pentito ma con un po'di sogghigno, fece di sì
. -compiuto con poca convinzione (un atto). moravia, 17-7:
con la penitenza (una colpa, un peccato). dante, inf.
: pentirsi di una colpa, di un peccato. dante, inf.,
e lungamente. moravia, i-591: un fuoco vivace ardeva in terra, sotto un
un fuoco vivace ardeva in terra, sotto un tripode di ferro sormontato da una grossa
gaiine 'io non voglio bene che un poco in pentola. -con
la cottura dei cibi e costituito da un cilindro di acciaio inossidabile e da un
un cilindro di acciaio inossidabile e da un coperchio di notevole peso, a tenuta
con valore aggett.): che ha un colore blu intenso. arbasino,
di velluto blu-pentola, si risale in un appartamento privato. -l'ora
quale, bendato, la colpirà con un bastone, e la romperà. quindi a
il quale, bendato, partendosi da un punto della sala, anderà a dare il
ei non è perfettamente bendato, ed un altro anderà a bendarlo di nuovo,
postolo in dirittura, gli si consegna un bastone, col quale deve andare a
, col quale deve andare a dare un colpo alla pentola e romperla. se
baia, e gli si fa depositare un pegno. se dà il colpo in fallo
, deve dar pegno. subentra quindi un altro per turno, e così di
come arma di difesa e costituito da un recipiente di terracotta riempito di materiale esplosivo
rodesia coi copricapi a pentola fatti con un fazzoletto. bernari, 5-78: abbassò la
-avere la pentola in mitria: avere un pollo a pranzo. gargiolli,
maniera scherzevole propria dei fiorentini per avere un pollo in pentola, quasi quel giorno
-avere mangiato in pentola: sposarsi in un giorno piovoso. p. petrocchi
comodo, se ogni personaggio potesse in un bel monologo,... senz'altro
si possono numerare facilmente. -dare un calcio alla pentola: non volere più
alla pentola: non volere più affrontare un argomento, un problema. monosini,
non volere più affrontare un argomento, un problema. monosini, 419: come
tinchia: ecco fatto; e dette un calcio alla pentola. -essere fatto
, 4-222: qui sento da voi con un crollamento di testa accigliata, poste su'
e la suddetta serva mi ha dato un lanternino per vedere un po'meglio dentro
serva mi ha dato un lanternino per vedere un po'meglio dentro la pentola.
'r su'tèsto ': cioè ogni fatto un giorno o l'altro vien compiuto.
sconcia era la figura della donna: un pancione smisurato, che pareva tenuto a
il quale consiste nel colpire, con un lungo bastone e con gli occhi bendati,
uno cogli occhi bendati cerca dar d'un bastone in una pentola se possa coglierla
verga, 4-210: quello lì è un... pentolàccia! si pappano
su una persona, per dispetto, un recipiente colmo di sporcizia. fanfani
143): la sua famiglia avevano un dì preso un pentolaio per malleveria.
la sua famiglia avevano un dì preso un pentolaio per malleveria. bibbia volgar.,
fausto da longiano, iv-171: erano un ortolano e un pentolaio in roma,
longiano, iv-171: erano un ortolano e un pentolaio in roma, che solo con
colà ieri / n'hanno ad ogni stringa un paio; / l'asinin del pentolaio
e. cecchi, 8-219: un guardiano ci s'accompagna offrendo qualche indicazione
fra la polvere e i detriti raccatta un pezzettino di terracotta dipinta...
che ve ne portavano a pentoline come un bambino? -bollire la pentolina',
? -bollire la pentolina', avere un reddito sufficiente. periodici popolari, i-14
dimensioni ridotte, per lo più fornita di un unico manico e usata per cucinare o
povero agostino di farsi arrecare da casa un pane ed alquanto poca minestra dentro in
a. cattaneo, i-43: per dargli un po'di corpo e farla crescere [
la mia cara panatella / che in un chiuso pentolino / bolle adagio al mio
. chiabrera, i-ii- 430: un pentolino / già lo sfamava il dì di
zartele. cellini, 647: abbi un pentolino invetriato e mescola con tant'acqua
tutte le fessure delle imposte, con un pentolino appeso al collo, arrampicato su di
potrei finire come loro, con accanto un pentolino di lombrichi e gli occhi appesi
. -sorta di lanterna costituita da un recipiente cilindrico di metallo, capovolto,
invenzione de'suoi concetti, vi fece un frugnuolo da uccellare a'tordi la notte,
la notte, con la lanterna, un pentolino di quei che si portano la notte
e 'l pentolino. -tu dovevi pur torre un moccolo più lungo. -orinale
della sbirraglia. 4. in un gioco di carte, insieme delle poste
tedesche et occhi di giudei, / un pentolin di ventidue danari. grazzini, 514
di cessare il gioco quando ha fatto un guadagno. -per metonimia: il gioco
giocatori, per organizzare una festa o un pranzo in comune. fanfani, uso
a fin di stagione, si suol fare un pranzo fra tutti i giocatori. forse
. -fare dei pentolini, più di un pentolino', pentirsi amaramente delle occasioni perdute
per la mia fé / farà più d'un pentolino. -fare il
i cavallucci a tentennino. / ed egli un punto a comparir non tarda, /
. -tornare a pentolino: riprendere un modesto tenore di vita dopo un periodo
riprendere un modesto tenore di vita dopo un periodo di agiatezza dovuta all'ospitalità e
per traboccare, me ne vado in un certo viale, mi prendo la mia
piccolo bolle / piuttosto che non fa un vaso grande. monosini, 270: significare
allegarti i denti / a fuoco or in un pentol badiale. giuliani, i-229:
soderini, iii-566: semina i pinocchi in un vasetto o pentolo pien di terriccio mescolato
del tubo inclinato, che tufa in un pentolo quasi pieno di acqua. fucini
: il medicamento doveva essere manipolato in un pentolo. viani, 19-210: un pentolo
in un pentolo. viani, 19-210: un pentolo sopra lo stollo di un pagliaio
: un pentolo sopra lo stollo di un pagliaio incendiato. -gamella.
gote). moretti, i-849: un alberghetto pulito, vecchiotto, benché rinnovato
perso / che stima più di lente un pentolàccio / che di benedizion girsene asperso
. fagiuoli, xii-146: sopra un bel pentolon, qual nave a galla
, enorme cappa, cuociono mele, e un pentolone di rape, per i porci
uno striscione di carta; quello di mezzo un pentolone di colla. 3
... e il cielo era tutto un ciafru- glio di nuvole scure che salivano
pentoluto, agg. paffuto, rotondetto (un volto). cicognani, 1-268
1-268: è vestita di celeste, à un fiocco ce leste in capo
dura duna teppa, e d'un pentone. = voce còrsa,
otte nuto per ossidazione da un pentosio e conte nente quattro
coperto il capo e il collo da un camaglio metallico, regge nelle sue palme
che voi riceverete da me. a un terremoto non si può far fronte.
un'altra rappresentazione. -sf. in un carteggio fra due persone, lettera ricevuta
, 1-81: ella mostrossi vaga di un mazzetto di que'fiori eh'erano sopra l'
poteva più durare che per età d'un uomo, perocché avea penuria di femmine
penuria di buone attrici. -in un contesto antifrastico. leoni, 635:
due cose queste delle quali io patisco un pochetto, e più che un pochetto
patisco un pochetto, e più che un pochetto, di penuria. de amicis,
r. castellano, lxxxviii-n-724: io veggio un verme venir de liguria, / avolto
ai tempi della pace, dominava come un sole tutta la cerimonia. -produttività
le pericolose tempeste, le malattie d'un cielo insolito, le penurie d'una terra
de'musulmani nel bacino centrale del mediterraneo un episodio di storia letteraria di assai momento
altra, mi ha messo in cuore un tale ribrezzo di quei paesi, ch'io
la penuria che la manifestazione brusca di un rancore continuo. bacchelli, 2-xxiii-374:
. chiari, 2-1- 144: un somigliante rinfresco non poteva non esser caro
. -avere una scarsa portata (un fiume). cattaneo, ii-2-320:
genovesi, 4-317: saran cagione che in un bel paese, in un clima felice
che in un bel paese, in un clima felice, in un sito al traffico
paese, in un clima felice, in un sito al traffico più acconcio, si
procedevano penuriosi di tutto in mezzo ad un paese deserto dai paesani atterriti. 2
pomi famelico. -che dispone di un numero limitato di persone adatte allo scopo
essere penurioso di verseggiatori eleganti e ad un tempo medesimo bencostumanti. 3.
presenta una quantità limitata di oggetti (un museo). spallanzani, 4-i-5:
estens. compiuto in ristrettezze finanziarie (un viaggio). felice da montecchio,
di risorse, sterile (una città, un luogo, ecc.). guicciardini
penurioso di terreno. costo, 1-13: un certo capitano,... trovandosi
capitano,... trovandosi con un grand'esercito in un paese assai penurioso
.. trovandosi con un grand'esercito in un paese assai penurioso, cibò e mantenne
mantenne tutte quelle genti alquanti giorni con un poco di certa erba santa. frachetta,
, i-461: perché il loco era un poco penerioso, se andava per quelli castelli
7. travagliato dalla carestia (un luogo, un periodo di tempo)
. travagliato dalla carestia (un luogo, un periodo di tempo). g
: giovava all'imperatore questo parentado con un re vicino e confinante per il soccorso di
passaggio da uno stato sì penurioso ad un altro di refrigerio e consolazione. segneri
in queste penuriose necessità se la passarono un mese intiero. papini, 27-520:
. iniziarido le umili e lente esperienze di un tirocinio incerto e penurioso.
penzana, sf. tralcio sospeso fra un palo e l'altro.
nella 'forcata 'dei sostegni fra un ammasso indiscreto di foglie e di getti
alla ventilazione. soffici, iv-24: un contadino scalzo e scamiciato intento a intrecciare
di colei, stimandole forse da prima un topo. c. gozzi, i-103:
: gli pen- zigliava da una mano un fazzolettone di tela patriar cale
toto guardava l'edera fiorita penzolante da un crepaccio nel muro vermiglio. pirandello, 8-209
a mezzogiorno. ungaretti, xi-195: un chierichetto scuote in furia la cordicella della
si spalancava una vasta grotta, di un giallo leonino, tutta penzolante di stalattiti
labbro inferiore penzolante. -disarticolato (un arto). g. gozzi,
particolarmente se il ragno si penzoli da un albero altissimo. b. del bene,
: dal selvaggio rosaio scheletrito / penzola un nido. e. cecchi, 5-226
. redi, 16-iii-98: egli vide un giorno due ragni che, attaccati al
1827 (599): penzolava da un lato con una tale inanimata gravezza].
il labbro inferiore. -tenersi aggrappato a un sostegno. plutarco volgar. [crusca
una femmina inforcata con una corda e un fanciullino penzolava al suo collo.
-essere appoggiato in modo sbilenco (un capo di vestiario). piovene
. 2. essere appeso a un laccio, a un capestro o a
. essere appeso a un laccio, a un capestro o a uno strumento di tortura
: penzolando sovr'orride balze, / d'un infelice ardir pagò la pena. garibaldi
pagò la pena. garibaldi, 1-94: un dopo l'altro i tre malfattori
nel vuoto. pascoli, ii-121: in un monte opposto e contrario alla montagna deserta
e contrario alla montagna deserta penzolò a un legno l * uomo dio. pancrazi
non scampò alla vendetta: penzolò a un merlo delle mura. 3. essere
con motacilla qui / all'altalena penzolarmi un po'. 5. figur.
penzola sopra di me, simile a un monile portafortuna. -essere presente nella
fermo e sospeso che penzolava attaccato a un filo. 7. tr.
di scorrere, ermeticamente chiusi, su un mondo senza centro e senza perché.
loro il grappolo dell'uva penzolo in un pezzo di legno. lorgna, 51
sopra una retta perpendicolare alla direzione di un grave reso penzolo. d'annunzio, iv-2-680
bracciolini, 5-7-19: allor corre morfeo dov'un montone / pascea ghiande e quercioli entro
montone / pascea ghiande e quercioli entro un burrone / e la pensola pelle a
.. che pende dal capestro (un impiccato). tuparich, 5-476
, 22: la sera, oltre eh'un penzol ti vuo'dare / di martinaccio
: sono due o più grappoli pendenti da un medesimo tralcio. 'penzolo ^:
medesimo tralcio. 'penzolo ^: un pezzo ai vite a cui siano attaccati
due grappoli o tre di uva. un penzolo d'uva può avere quattro o
.. sciolta e folta come quella d'un angelo di melozzo, violetta come un
un angelo di melozzo, violetta come un penzolo d'uva ri- naldesca. papini
buonarroti il giovane, 10-930: tale un penzol d'argento in sen si pone
, 1-5-81: non se ne fece un penzolo ad un legno / perché non andò
non se ne fece un penzolo ad un legno / perché non andò a verso a
bordo, terminati al capo inferiore con un occhio a radancia, nel quale si può
radancia, nel quale si può incocciare un paranco, cucire un altro occhio o legare
si può incocciare un paranco, cucire un altro occhio o legare la barbetta di
, che s'incappella alla testa di un albero o all'estremità dei pennoni e
. esistono anche penzoli di catena aventi un maniglione a una delle estremità e un gancio
aventi un maniglione a una delle estremità e un gancio all'altra... 'penzolo
imbarcare colli pesanti, e che consisteva in un gherlino, fissato per un'estremità al
mezzo una gassa o stroppo per incocciarvi un grosso paranco destinato a sollevare pesi dal boccaporto
-fare il penzolo: tenere sospeso a un cavo un attrezzo marinaresco. guglielmotti
il penzolo: tenere sospeso a un cavo un attrezzo marinaresco. guglielmotti, 639
. i., che propone invece un incrocio con pensxlis 'pensile '),
per ugual porzione; e poni in un sacchetto nella botte penzolone. fagiuoli,
di notte. bettini, 1-88: un passante ha schiantato / e lasciò penzolone
, iv-1-805: lungo il binario camminava un uomo scalzo, portando le sue scarpe
fra le labbra, già grigio, un po'annoiato. -ciondolante, pendente
-ciondolante, pendente nel vuoto (un corpo, gambe, braccia, mani
asin, ti stai pur costì, com'un cero, / con le man penzoloni
in guisa che con esse si formasse un solo volume. monti, 15-26: non
saldo e pennuto, erano inchiodati ciascuno sur un battente del portone. balbo, 6-22
portone. balbo, 6-22: riconosciuto da un ribaldo, fu posto penzolone [il
penzolone [il corpo di manfredi] su un asino, mostrato pel campo francese.
8-84: si mise a sedere su di un covone, accanto all'uscio, colle
tarchetti, 6-i-97: sporgeva lì presso un anello di ferro: io mi sottraggo inosservato
a qualche anno fa don remigio, un pretino vecchio vecchio con due orecchi grandi
stanchezza, sete: la lingua di un cane). -anche con uso avverb
nel torpore o nel sonno o in un accesso morboso (il corpo di una
. g. gozzi, 1-288: eravi un certo uomo cognominato arlotto, nome che
una nave in fra le sarte / un corpo penzolone che tentenna / sospeso sulla cima
che tentenna / sospeso sulla cima d'un 'antenna. -sostant. lippi
mezzo il paretaio del nemi / d'un pergolato, il quale a ogni corrente /
di mano. zena, 2-168: sotto un cielo limpido,... la
, seco recando fra gli altri pescatori un ragazzo che, penzoloni a poppa,
di peoci mezz'ora fa, in un ristorante della frezzeria. marotta, 1-160:
'troupe 'e accolto dagli applausi di un centinaio di peoni in ciabatte.
polit. iscritto, militante o deputato di un partito che, all'interno di esso
dalla zona submontana alla subalpina, che un tempo era usata per preparare un sedativo
che un tempo era usata per preparare un sedativo; molte specie sono coltivate a
volgar., 59: prendi pionia, un danaio peso. lapidario estense, 138
con la sola peonia ma un sacco intiero d'elleboro non stimo che
buonarroti il giovane, 10-917: mettetele un po''n seno, mon antonia, /
le cerase nere,... mandano un sugo rosso. bergamini, 1-87:
con valore aggett.): che ha un colore rosso intenso. deledda,
v. peonio2), per l'impiego un tempo delle radici come medicinale.
è costituito o composto di peoni (un verso, un metro!. citolini
o composto di peoni (un verso, un metro!. citolini, 536:
sf. chim. antociano costituito da un diglicoside della peonidina (e in tale stato
fenico), e che tinge di un roseo, simile a quello dei fiori della
viene dall'acido rosolico. si forma in un apparecchio autoclavio scaldato a 150° per reazione
una sostanza solida in pagliette, di un rosso peonia, a riflessi verdi o
riflessi verdi o giallo scuri, a un dipresso insolubile nell'acqua, solubile nell'
corpi grassi, presentante i caratteri di un acido amidato. = deriv.
imbarcazione da diporto o da regata usata un tempo a venezia, di media grandezza
i marinai di mettermi a muscoli in un giorno e mezzo. f. pona,
, v-119: un piacevol passeggio allor si fa / di gondole
su e in giù, / ch'è un de'belli spassi in verità. giannone
poscia le galere d'ogni bisogno e d'un peota di perasto, si partì la
vetro, per lo più fornito di un tappo bucherellato, in cui viene tenuto il
fingendo che sia pepe; e a un tempo stesso / scuote la peparòla ch'avea
appresso. cantini, 1-27-12: per un lavoro s'intenda ogni vaso, bossolo
padre da buon conformista riteneva che questo fosse un sepolcreto bellissimo e colse l'occasione per
'. -organo fonatorio che emette un cigolio simile a quello del macinino per
, sf. ant. maturazione (di un elemento minerale). lauro,
gli occhi dalle fiamme gialle, ed un zinzino di barricate e di minacce anarchiche al
al frollo mondo borghese, per pepare un poco il pasticcio, erché il bordello
situazione. me l'ha detto dopo un po'che aveva capito tutto delle trame
2. per estens. acuto (un odore); vivo (un colore
acuto (un odore); vivo (un colore). mannetti, 42
. mannetti, 42: minaccia di un giardino troppo profumato odore pepato del pericolo
di noi, e... hanno un odore pepato che vi dà il capogiro
io°. -vivace, esuberante (un tipo umano); indocile (un
un tipo umano); indocile (un cavallo!. bresciani, 6-tv-86:
moravia, i-502: sandro incoraggiato attaccò un secondo aneddoto più forte e più pepato
il cui angolo perdendo ogni eroismo scioglie un po'della sua durezza nel mio sentimentalismo
erbe minute e soffriggile insieme e mettivi un poco d'acqua e lassa bullire e mettivi
che gli abitano, gli cuocono in un caldaro, accioché portati in queste nostre
pepe / ha la parvenza immobile d'un fregio / centenario di pietra. piovene,
stasera / recipe e fa ricordo d'un rottoro: / canfora, verderame e pepe
dante, inf., 25-84: un serpentello acceso, / livido e nero
il pepe... è frutto d'un arbuscello che nasce in india, il
pianta, e specialmente il seme, ha un sapore bruciante. -pepe americano,
le foglie ovate a rovescio, e produce un frutto che ci viene in rotoli grossi
frutto che ci viene in rotoli grossi un pollice, di colore nerastro e di
vero di vedere una fanciulla muoversi con un po'di pepe. tornasi di lampedusa,
questa sua mancanza assoluta di gelosia toglieva un po'di pepe a certe scappate che facevo
compratori non sempre son disposti a comprare un libro buono se non è condito col
cantoni, 658: dicono che occorre un poco di pepe letterario. -grano
vedi, questa fa per te, è un 'pippolo di pepe '. carducci,
: lopez... era allora un grano di pepe tutto nero e pizzicante.
, 1-55: il vero rutilio era un omino gran di pepe, con sulla
pepe, con sulla gota a sinistra un neo che pareva un cespuglio. palazzeschi
sulla gota a sinistra un neo che pareva un cespuglio. palazzeschi, 4-138: se
, 4-138: se la vedeste camminare! un frullino, un granello di pepe.
la vedeste camminare! un frullino, un granello di pepe. moretti, ii-397:
prendeva di mira capuzzo e ci si spassava un mondo. 5. antropol.
sangue, per andar così seminuda in un ghiaccio alto tre palmi. -avere il
dare il pepe o vero le spezie è un modo per uccellare e sbeffare alcuno,
, 1-23: era... un ragazzetto con gli occhi di pepe, sveglio
i-161: jeli si ficcava negli spineti come un segugio, per andare a scovare delle
..), faceva della mano come un becco di gru o vero di cicogna
inepto. baruffaldi, 117: è nato un proverbio sopra gl'infingardi: 'tu non
medico e di oriundo italiano. -mettere un granello di pepe nel cuore di qualcuno:
: la carolina mostravasi allegra, ma un po'stizzosa. qualcuno aveva messo un granello
un po'stizzosa. qualcuno aveva messo un granello di pepe nel suo cuore.
. d'annunzio, v-1-95: è un vecchio navigatore brizzolato, pepe e sale
papini, x-2-524: è venuto da me un siciliano serio, con la barba sale
, con la barba sale e pepe e un fagottino in mano. manzini, 18-81
18-81: i capelli sale e pepe, un po'lunghetti, gli si arricciavano sulla
alla testa, coperti dal fazzoletto verdastro che un tempo era stato nero.
professor almirante. -irrequieto (un animale). e. cecchi,
che parli d'amore? » gli disse un pepetto, tutto occhi e capelli.
e poi piglia del vino roscio, con un poco de aceto e de vin cotto
spezie dolci e forti e farala gialla con un poco di zafrano. s. degli
lxvi-1-127: togli aglio tagliato menuto et un poco di bon lardo et un poco di
menuto et un poco di bon lardo et un poco di caso grattugiato e qualche ovo
': sorta di pianta che rende un sapore acutissimo come di pepe.
, che potean formar la fronte ad un tempio del quale poco lontan si vede
loro peperino, ed è simile ad un granito, perché è composta da tante
belli, 445: venne... un pan-pepato, una mostar- dina di senape
dina di senape che montava il naso, un peperoncino da portar via la lingua.
possibilmente attaccato alle capanne, vi e un giardinetto per coltivare esclusivamente il peperoncino.
còccola conica, appuntata, coriacea, di un bel rosso o anche giallo nella maturità
al tavolo del trattore avevo appena asciugato un sapido guazzetto di peperoni. pavese,
ancora adesso, la mattina si mangiava un peperone e sopra ci beveva il vino buono
il battesmo santo, / si fece come un pepe- ron le gote. monti,
mano, / rosso nel volto come un peperone, / perché dionigi avea per
peperone, / perché dionigi avea per un poltrone. guadagnoli, 1-i-115: mi burlate
guadagnoli, 1-i-115: mi burlate! avea un viso che a ragione / l'avreste