morte a vita ci fe'riavere / un grande insalatone e un po'di vino.
fe'riavere / un grande insalatone e un po'di vino. = femm.
grazzini, 2-123: si è accostato a un insalataio... egli ha tolto
ha tolto due cesti di lattuga e un mazzo di radici. targioni tozzetti,
l'insalata. serao, i-870: avevano un servizio di piatti solo per sei persone
: il mio pasto sarebbe questa mattina un piatto di sdegno, una pignata d'ira
di sdegno, una pignata d'ira, un canestro di furia, una insalatina di
doni, 5-51: ingras- sanvi un porcellino a mezzo con il lavoratore, il
, 227: poi la tolse / un certo unguento ed unselo, e di fatto
serdonati, 6-337: diede al vecchio un bariglione pieno di nasi tagliati e insalati
.. è la sola che ci somministri un capo attivo di comercio col mezzo della
non s'insaldavano colla fragile commettitura d'un innesto ma colle mille barbe d'una
sparati come se si dovesse andare a un duello all'ultimo sangue. = denom
che, insaldata con esse una porcellana, un cristal di monte, in niun luogo
sempre insaldato e ritto e tutto d'un pezzo. insaldatura, sf.
-per estens.: la parte di un capo di biancheria che è stata insaldata;
. ant. salare leggermente, mettere un po'di sale. soderini,
da bere del- l'orina con un corno; et a berla senz'altro da
-anche: impastare con saliva (un cibo, un boccone, ecc.
: impastare con saliva (un cibo, un boccone, ecc.).
es.: 'fu rubato ad un contadino quanto aveva in casa, mediante
quel ch'ell'umore / giova dell'un, a quell'altro è insalubre.
mazzini, 12-347: in irlanda, un milione e più di lavoratori o d'agricoltori
, 616: la salubrità o insalubrità di un sito si potrà intendere...
tozzetti, 7-6: poco può fare un privato a proprie spese per correggere l'
ferita o, anche, una persona, un animale). - anche al figur
. inconsolabile, implacabile, inestinguibile (un sentimento, una passione). boccaccio
, attenuare, superare; irrimediabile (un dissidio, un contrasto). siri
superare; irrimediabile (un dissidio, un contrasto). siri, xii-367:
si forma anche tra padre e figlio un intoppo, e scoppia un dissidio insanabile
padre e figlio un intoppo, e scoppia un dissidio insanabile come solo tra padre e
incorreggibile (una persona o, anche, un difetto). scala del paradiso
. dir. nullità insanabile: nullità di un atto giuridico che non è suscettibile di
stimolo sì forte, / ch'ogn'ora un lustro pargli infra pagani / rotarii ferro
/ una spada, uno scudo, un sen scoperto, / senza difesa far?
? -per estens. rendersi colpevole di un delitto, di un omicidio.
rendersi colpevole di un delitto, di un omicidio. ariosto, 4-14: le
le par atto vile a insanguinarsi / d'un uom senza arme e di sì ignobil
porco o di polli e, ad un bisogno, di vitello o agnello o capretto
teatro di stragi, di combattimenti (un luogo). pulci, 26-76:
rovinano in basso. tassoni, 7-41: un alfonso e un luigi estensi a pena
tassoni, 7-41: un alfonso e un luigi estensi a pena / d'un pel
e un luigi estensi a pena / d'un pel segnata mostreran la guancia, /
vasari [zibaldone], 5-30: un giovinetto robusto di corpo, et audace
(219): teneva con una mano un cencio di fazzoletto su'capelli arruffati e
pezzi di panno macchiati di sangue, un coltello insanguinato, un tappetino dell'automobile
macchiati di sangue, un coltello insanguinato, un tappetino dell'automobile insanguinato, una rivoltella
la casa. cassola, 2-527: un soldato era stato trovato insanguinato in un
un soldato era stato trovato insanguinato in un fosso. 3. per estens
anch'ella, / non già in un pien senato, / non per insanguinato /
: non riversa il nume / sopra un mortale in così larga piena / mezzi
omicida; ma pur mi veggo insanguinato d'un omicidio. manzoni, pr. sp
cipria alta, qua e là scortecciata come un vaso di smalto accoccato. le labbra
macchiato di sangue (un'arma, un oggetto). insània (ant.
in generale, ho osservato, che un uomo affetto una volta d'insania, non
, l'ira è puramente e semplicemente un male; un'insania che bisogna combattere
, / trae gli uomini, l'un contro l'altro / co'numi, co
. silone, 5-238: una notte, un forestiero... è venuto qui
corsini, 10-14: non trova requie l'un, né l'altra pace, /
da furore, da ira, da un sentimento sconvolgente; comportarsi in modo dissennato
senno e lo potire, / parerne un ensanire che è senza remeio.
. per estens. eccitarsi, imbizzarrirsi (un animale). foscolo, 1-166:
cinzia il cocchio aurato / le cerve un dì traeano; / ma al ferino ululato
la sua canzone narrava... d'un re insanito per un filtro malvagio.
.. d'un re insanito per un filtro malvagio. 2. per estens
2. per estens. inferocito (un animale). grossi, ii-288:
di rame con acquafòrte per mezzo di un pennello. 3. in litografia,
maniere. 2. coltivabile (un terreno). targioni tozzetti, 12-4-8
, 12-4-8: in natura non si dà un genere di terra campestre e lavorabile,
lavorabilità, sf. tecn. attitudine di un metallo (o di altra sostanza)
compiere una lavorazione meccanica a freddo di un metallo mediante successive asportazioni di trucioli;
, plasticità, duttilità e durezza di un materiale, del quale si calcola lo
o imbrogliato o spiacevole: * è un lavoraccio; mi pare un gran lavoraccio
: * è un lavoraccio; mi pare un gran lavoraccio '. pavese, 7-191
7-191: cosa avrei dato per avere un lavoraccio anche sporco -il facchino magari, gli
dicesi lavorativo, di terreno, in un documento pistoiese del 1415. 4 terra
in par tic., nell'esercizio di un me stiere o di una
in esercizio; che attualmente funziona (un impianto, uno strumento). leggi
. sm. e f. chi esercita un mestiere sia per conto proprio sia alle
per conto proprio sia alle dipendenze di un imprenditore o di un'azienda', artigiano
, 3-241: tra i lavoranti da un lato e chi li adopera e paga dall'
li adopera e paga dall'altro, intervenga un accordo tale che il maggiore utile del
: ei passeggiava tra'suoi lavoranti come un padre di famiglia tra'cari suoi. c
. gadda, si pensò di avviare un laboratorio modello, dove i lavoranti potessero
.: messer tommaso di neri manda un suo lavorante di lana al maestro tommaso,
che nelle pioggie subitane tu possa in un momento riporre ed i lavoranti ed esse
certo sostentamento, debbono essere allettati da un maggior profitto. manzoni, fermo e
leopardi, 679: sdraiato presso a un pagliaio a s. leopardo sul crepuscolo vedendo
s. leopardo sul crepuscolo vedendo venire un contadino dall'orizzonte avendo in faccia i lavoranti
quelle mattine arrivò tutto trafelato dalla pianura un ragazzetto che era stato lavorante da severino.
sono coperte, come i fianchi di un baule, di molti laconici cartellini.
alli venti ore si diede fuoco a un altro cassone di bombe sepolto verso marina
quantità di pasta necessaria alla formazione di un foglio di carta. carena,
volta per volta, pesto da convertirsi in un foglio di carta. lavoranza (
le energie fìsiche e intellettuali; svolgere un determinato compito; eseguire una data lavorazione;
; eseguire una data lavorazione; esercitare un mestiere; guadagnarsi la vita col lavoro
, v-22: uno deve lavorare a un suo signore cento dì; viene uno
lavorare per costui dieci dì; e un altro dice; io ne voglio lavorare
legni e lamiere; si chiamavano l'un l'altro, qualcuno cantava.
. buzzati, 3-276: zio c'è un topo che lavora, sentilo,.
berni, 84: venutogli innanzi / un che di stampar opere lavora, /
-sostant. lambruschini, 4-232: un uomo, di cui non sapresti se
fame0 per la gloria, / è tutto un lavorare. / è un lavorare faticoso
/ è tutto un lavorare. / è un lavorare faticoso e pazzo / da pentirsene
lavorare faticoso e pazzo / da pentirsene un giorno. caproni, 2-27: livorno
macinghi strozzi, 1-525: i'ho tolto un lavoratore a pazzolatico, che ora al
al tomo. cellini, 576: tenevo un certo tassettino tondo, in sul quale
io tiravo l'oro del campo con un piccolo martellino, mettendolo nelle braccia e
pantera di neve', ero venuto immaginando un film assai diverso da quella che era
; scrivere o fare ricerche critiche su un determinato argomento; impegnarsi in uno studio
ariosto, 19-8: mette su l'arco un de'suoi strali acuti, / e
in inghilterra] si agitava e lavorava per un indirizzo politico che risolvesse i problemi sociali
-possibile? -dissi. -se non poteva fare un passo giù dal letto. -c'è
adombrò sotto quelle immagini di paurosa deformità un vero troppo reale. nievo, 743
intorno con la fantasia, al pari di un abile artigiano intorno ad oggetti destinati semmai
(un'azienda, un'industria, un emporio, un esercizio pubblico, un
, un'industria, un emporio, un esercizio pubblico, un professionista).
un emporio, un esercizio pubblico, un professionista). tommaseo [s.
ha da lavorare, 'labora'... un negoziante, un negozio, una piazza
, 'labora'... un negoziante, un negozio, una piazza commerciale lavorano,
su una piazza': far affari in un dato luogo. 4 lavorare 'dicono anche
; funzionare regolarmente (una macchina, un congegno, uno strumento, un impianto
, un congegno, uno strumento, un impianto). biringuccio, 1-487:
... sare'ben'ugnerla / un poco, e poi lavorerebbe meglio. cellini
: quando l'acqua abbassa oltre a un determinato segno, la tromba non lavora più
lavorando la polvere, a costui venne un sonno subito e fiero nella testa. cennini
notte, / e dice che ha un grande affanno al core. / -è de'
, lavorando a poco a poco, levarono un incendio tale, scoprendosi in più luoghi
: ero agile e snello, come un giovanetto di quindici anni, sì per la
rime anonime del quattrocento, lxiv-34: in un punto amor lavura, / se tu
esser mezzo poeta, o vero hai bevuto un poco. calmo, 2-378: puttana
e. cecchi, 5-152: in un certo senso, il tempo lavora come lo
. tecchì, 5-92: c'è un ricordo che le lavora dentro. brancati,
che fa sforzi quando è travagliato da un succedersi di temporali. -arare
meglio dicesi 'arare '. è un certo moto particolare della nave e dell'àncora
determinata sollecitazione, tensione, sforzo (un organo meccanico). -in partic.
che [ecc.]. -fabbricare un tessuto; cucire o ricamare un indumento
-fabbricare un tessuto; cucire o ricamare un indumento; intrecciare un ordito; fare
cucire o ricamare un indumento; intrecciare un ordito; fare la maglia. boccaccio
. lavorata in famiglia. -far funzionare un impianto, regolarne l'attività. cellini
sua mano. -porre mano a un lavoro, a un'impresa; portarli
lavori. -regolare, misurare (un atteggiamento, un gesto).
-regolare, misurare (un atteggiamento, un gesto). pindemonte, 226
). pindemonte, 226: come un sospiro si lavori e un guardo,
226: come un sospiro si lavori e un guardo, / poco sapete.
19. trasformare una materia prima in un prodotto manufatto; conferirle una nuova struttura
ferrai, che lavoravano a gran colpi un ferro sopra l'ancudine. d'este,
rame. e. cecchi, 5-84: un uomo in camiciotto bianco lavorava con la
camiciotto bianco lavorava con la spatola su un piatto una miscela rossastra. bacchelli,
sanctis, ii-n-12: c'è nel manzoni un sentimento religioso e morale il quale rimane
, si dibattono i poveri schiavi. un potere misterioso e indefesso li lavora, li
lavorando parrucche. -sottoporre a un intervento chirurgico; operare. bontempelli,
. petruccelli della gattina, 4-482: un pezzo di obice gli aveva lavorato il
m'eran diventate vetrine e scricchiolavano come un armadio quando è lavorato dai tarli.
dai tarli. 20. coltivare un terreno. -in partic.: dissodare,
3-1 (270): io lavorava un loro giardino bello e grande. beicari,
(401): questo giovane mi governava un cavallo, lavorava l'orto. sansovino
. lippi, 7-52: egli ha un giardino posto in un bel piano, /
: egli ha un giardino posto in un bel piano, /... /
): oltre di questo, possedeva renzo un poderetto che faceva lavorare e lavorava egli
fu poco lavorata. -piantare (un albero, una piantagione); curarne
21. erigere, costruire o restaurare un edificio, un monumento. cennini
, costruire o restaurare un edificio, un monumento. cennini, 68: lavorrai
.. qua tutta caria ad ergere un mausoleo,... qua tutto egitto
serafini, 290: lavorarono gli egiziani un laberinto sì grande che vi sarebber facilmente
attesono,... a fare lavorare un fosso, tanto largo e tanto profondo
manzoni... al presente lavora un discorso sul romanzo storico, sull'epopea
. montanelli, ii-19-26: non trovi un tema da lavorare; ebbene, studia
arti necessità diceva, per farne un marito, non trovava più pace. pan-
chi zini, iv-368: in senso un po'furfantesco dicesi 'lavosi sta.
e non altro, non esce mai d'un ventaglio spen manuca, iddio
il core. -fare e disfare è tutto un lavorare: v. dicapuana, 15-157
e fanno soffrire. brancati, ii-172: un pensiero pasfagiuoli, 1-5-438: -io non
; / state, cugin mio bello, un poco saldo, / ché voi
s. v.]: * lavorarsi un piatto di macche = dal
cominciavano ad cenda; scrutarsi l'un l'altro. allungarsi, s'
l'amico sapeva soltanto ch'ero un meccanico in gamba 2. dimin
di laandato in malora per avere schiacciato un ciclista: ma io voro;
sapevo che lui non cercava soltanto un meccanico. di energie.
diciamo familiarmente di chi destinato alla coltivazione (un terreno); che ha picchia forte
. ibidem, 227: il lavorare è un mezzo nomento e di sezio, lo rendè
/ dove mio padre aveagli conceduto / un pezzo di terren lavorativo. leggi di
barigazzo esiste in una aperta lavorativa pianura un altro picciolo incendio. -sm.
-ant. destinato a lavori agricoli (un animale). lastri, 1-3-200:
-che si ricava dall'agricoltura (un prodotto). salvini, 24-388:
2. riservato al lavoro (un periodo di tempo, in partic.
periodo di tempo, in partic. un giorno: cfr. anche giornata,
mi tenne... per mio aiuto un manovale, a soldi quindici il giorno
quale la legge permette l'esercizio di un mestiere o di una professione.
ariosto, 26-27: per stanze reali un paramento / d'oro e di seta,
. marini, i-93: si vedea un arco magnifico sopra quattro alte colonne,
lavorata. s. maffei, 5-4-234: un rimasuglio del pisano possiam vedere in s
terre e di metalli lavorati, ma un poveretto marmo e una logora iscrizione alla
te, amazònio, / ho nella stiva un giaco lavorato / da que'sàrmati ch'
. -che è stato sottoposto a un processo di trasformazione e di raffinatura (
processo di trasformazione e di raffinatura (un materiale, una sostanza: in contrapposizione
di prospettiva per cui, spargendosi con un tale artificio sopra tavola o parete diversi colori
vi paiono gettati a caso e guardati da un tal punto determinato e con un tal
da un tal punto determinato e con un tal vetro lavorato, per quest'effetto
lavorate. 3. coltivato (un terreno). -in partic.: arato
. cavalca, 16-1-38: parvennero ad un monte molto altissimo, appiè del quale
: egli è situato nel mezzo d'un bellissimo piano dimestico e adorno di frutti
e adornato di tutti i beni come un giardino. benaglia, 49: la
dalla guazza. bocchelli, 1-ii-459: un gruppo d'uomini, facendo forza ai
di spiantare dalla terra molle e lavorata un cannone. comisso, vii-156: si
da pisa, 1-301: mi donò un mantellino tutto lavorato ad oro e duoi
(327): vi miser su un paio di lenzuola sottilissime listate di seta,
/ sì che due corna pareva d'un toro. galloni, 92: io ti
bandiera] di castelnovo, ov'era un santo / con le man giunte lavorato
è questa pittura quasi senz'ombre in un campo chiaro e prende il lume da due
di perdimenti di lume insensibili e di un ammirabile rilievo. -sostant.
bello, perché consiste nel fare in un giorno solo quello che negli altri modi
. -eseguito con cura meticolosa (un dipinto, un'opera d'arte)
: ma, se posso dirlo, un po'lavorata e che sente del raffinato.
non lavorata mai da pennello, e un fonte o privo d'umore o pieno d'
). salvini, 39-iv-216: volendo un antico motteggiare le orazioni di demostene come
piccola prova di intelletto poetico il sostenere un carattere continuo di semplicità, e guardarsi
tutto ispirate. -approfondito, maturato (un concetto). de sanctis, ii-15-35
» del montanelli]... un fondo di idee non abbastanza lavorato da
, preparato con astuzia e cautela (un progetto, un'insidia). buonarroti
fece al vescovo salamanca spagnuolo, et un altro ne feci al cardinale cibo: tutti
o motivi in rilievo; operato (un tessuto, il cuoio, ecc.)
. buzzati, 6-17: vestito di un completo di grisaille, camicia bianca,
9. trasformato, modificato (un luogo, un paesaggio). alvaro
. trasformato, modificato (un luogo, un paesaggio). alvaro, 8-298:
faccia da morente che da più di un mese ha sorriso per l'ultima volta
azzurro, che io non supponevo d'un azzurro così azzurro, nelle mostrine sull'
colore -appena terra d'ombra e nero -sotto un cielo che sfolgora. 11
le sue spalle lavorate dal bastone di un onesto cittadino. luzi, 2-9: uno
pena che nel restare essi meno perfetti d'un altro cittadino e meno lavorati, per
fogazzaro, 11-115: quell'altro ha fatto un lavoro del diavolo e per questa gente
e per questa gente lavorata la lettera è un pretesto. linati, 19-102: era
i capi di parte nera aveano ordinato un fuoco lavorato, pensando bene che a zuffa
grano, e ogni cosa arsono in un punto. p. f. giambullari,
molti e molti alberi con ordine a un filo, però che così piantati più sono
mezzo ai lavorati già alti che promettevano un abbondante raccolto. 18. ant
ant. adatto per essere coltivato (un terreno). nuovi testi fiorentini
da la mogie bonsegnori da san donato un pezzo di prato e terra lavo- radoia
2. destinato al lavoro, lavorativo (un periodo di tempo). statuto
dipendenza sociale quasi servile nei confronti di un signore o, comunque, di una persona
manetti, 21: io ebbi già un mio lavoratore, a cui intervenne questo caso
, alla custodia della quale vi dimorava un povero lavoratore. a. f.
piè della tavola la villanotta colorita come un mazzo di rose. brusoni, 8-286
terreno morbido e grasso e la donna un lavoratore che sempre era più fresco e
da vivere (in contrapposto, da un lato, al benestante, al possidente,
negli ambienti sindacali per nobilitare, con un termine nuovo, un vecchio e umile lavoro
nobilitare, con un termine nuovo, un vecchio e umile lavoro: e,
3-18: deve lavare i piatti e trovare un pretesto per allontanarsi. non è una
che svolge una qualsiasi attività o compie un lavoro, sia da solo sia in collaborazione
più paziente e lavoratore / mi farò un nome, altrove: / i popoli
ha per i lavoratori, finisco per diventare un dormiglioso fannullone. pratolini, 10-400:
opera dell'uomo in determinate attività (un animale). gozzano, i-452:
maschi, e le regine quasi quanto un pollice.
, per mettergli al punto, ora un colpo al cerchio e ora uno alla
. 2. -lavoratore buono, di un podere ne fa due; lavoratore cattivo
fa mezzo. magazzini, 74: un lavorator cattivo e cosi fatto (cioè
dà frutto ed entrata meno la metà a un podere ch'egli è solito rendere,
è solito rendere, o renderebbe. ed un buono e valente lavoratore fa fruttare e
e valente lavoratore fa fruttare e rendere un podere più la metà ch'egli
30: lavoratore buono, d'un podere buono ne fa due; cattivo
fa due; cattivo, ne fa un mezzo. ibidem, 225: a cattivo
che si facci alle vigne si può un poco manco affondare la zappa. tanara,
agg. dial. ant. lavorativo (un terreno). testi inediti
= deriv. da lavorare, attraverso un * lavoraturo con dileguo, di
lavorazione, rimane sempre come la traccia d'un procedimento geometrico: torniture, levigazioni,
-fresco di lavorazione: appena terminato (un oggetto); nuovo fiammante.
cecchi, 5-161: fresco di lavorazione, un enorme ostensorio troneggiava fra quelle gentili anticaglie
lavorazione delle pietre di peso inferiore a un quindicesimo di carato ed hanno 16 faccette
lavorazione industriale e dei suoi costi entro un dato periodo di tempo. 5
nella quale gli operai sono disposti lungo un nastro trasportatore che regge il pezzo da
da lavorare e lo tiene fermo per un tempo prefissato o tempo base, in modo
. cinem. l'insieme delle riprese di un film, effettuate spesso da due gruppi
: deciso di terminare il romanzo: * un inganno d'amore 'da tanto tempo
poco impegnativo, diretto alla coltivazione di un terreno. - in senso generico:
ne'lavorecci, dove si è tagliato un bosco antico, che da tutti sono tenuti
3. agg. destinato al lavoro (un periodo di tempo); lavorativo.
giornale d'italia, xl-141: per formar un calcolo chiaro e giusto, mettiamo
, per quanto ai nostri occhi arieggi un pochino gli stucchevoli proverbi drammatici. nieri
da fare alla svelta o che procuri un guadagno immediato senza impegnare troppo.
io ti rivedrò subito che avrò finito un lavorettaccio noioso che ho per stella, e
assuefarsi. 3. coltivare un terreno alla bell'e meglio. baldini
i-650: nei secoli quel cantuccio era statosempre un po'lavoricchiato. = frequent. di
cosa li destina? / -a un picciol fornimento per un andriè, madama;
/ -a un picciol fornimento per un andriè, madama; / ma questo
, madama; / ma questo è un passatempo, lavorier non si chiama. cantù
: nella medesima cucina si potrebbe fare un forno per cuocer pasticci e altri lavorieri
i-76-209: avendo ella presso di sé un canestrello, dentro del quale vi teneva
esso stesso dal latino -arius. è un suffisso francese alla moda, passato dalla francia
di rete a sacco in cima a un bastone, viene, al momento della pesca
rima, / essendo due, semo un com'carne ed ungla. cavalca,
tosto voglio andare insino a lui per un poco di lavorio che mi fa.
l. pascoli, i-23: più d'un anno stette sempre in sua compagnia dipignendo
lavoro murario; costruzione o restauro di un edificio; pavimentazione, lastricatura. malispini
, 9-29-2-72: il lavorio del latte è un magisteri © di natura che insieme è
segreto lavorio della natura. -esercizio di un mestiere. -anche: impiego, posto
poi che principiano da piccole a darsi ad un tal lavorio [filatura],.
alla sua giovinezza. -funzionamento (di un meccanismo, di uno strumento).
la migliore macina del mondo e faceva un lavorio di quelli che dio tei dica.
cavalca, 20-152: andando... un frate solitario alla città per vendere lo
machiavelli, 1-vi-439: lo erpice è un lavorio di legno quadro che ha certi
avvertirlo, anch'ella andasse abbigliata di un abito verde con lavorìi a spinapesce di
per lo più molto accurato, con cui un lavoro è compiuto. d.
d. battoli, 2-2-299: sopra un maestoso rialto ne posa il trono,
discolpir con isplendidissimo lavorìo il genio di un principe così risplendente, fra le altre
: quando tesser si dee la storia di un antico sistema, convienci di fare un
un antico sistema, convienci di fare un lavorio alla mosaica. poiché da più
pensò a una lettera da mandarle, un trattato di pace non era mai costato
io m'ero formato della nazionalità di un popolo, distinguendo le due forme, la
nella mente e nel cuore della velia un lavorìo complicato: rincrescimento ingenuo d'essere
. fagiuoli, i-157: era un spargere il fiato all'aure, a i
chi ascoltasse: e sol s'udìa / un disperato lavorìo di denti. nievo,
, per preparare adeguatamente l'impresa di un tale... viaggio.
liquore, che dovrebbe essere sottilissimo, un poco più grosso del dovere e forse
, indicavano, a mio giudizio, un lavorìo d'infiammazione non indifferente, che
, 5-9 (80): era in un suo orto e faceva certi suoi lavorietti
il sacerdote e mette mano / ad un altro tagliente suo coltello, / che
dal lavoro: / una lagrima? un sorriso? / sotto il cielo rosa e
, e arà dato una mala percossa a un tucidide che io traduceva in santa pace
io lo manderò. temanza, 82: un uomo di buon criterio può lunga pezza
politiche. ardigò, vi-58: in un lavoro poetico... domina da
lavoro poetico... domina da un capo all'altro una certa intonazione, sempre
di carducci] ultimi lavori, d'un lavoro che altri può chiamare di compilazione
. -ah, quello si che era un bel lavoro. -motivo ornamentale, ornamento
breve, / e con barbara pompa in un lavoro / di porpora risplende intesta e
'che dovevano essere sunti narrativi di un periodo storico. -ant. assunto
. cattaneo, v-3-218: l'associazione è un lavoro vago e fortuito della memoria,
amor tanto bramoso, / ponesse pur un poco el capo gioso, / io crederei
el capo gioso, / io crederei con un sottil lavoro, / trovar al pianto
capacità psico-fìsiche o intellettuali umane per produrre un bene o un servizio economico, o
intellettuali umane per produrre un bene o un servizio economico, o comunque un risultato
o un servizio economico, o comunque un risultato considerato socialmente utile o culturalmente valido
: che farai tu qui, in un paese dove la povertà è disprezzata? tu
nudo / della collina, / sorgeva un borgo fervente d'umano / lavoro. michelstaedter
a ogni individuo, di poter svolgere un lavoro liberamente scelto e adeguato alle proprie
di pubblica utilità) vietarle di svolgere un certo lavoro. g.
-econ. attività economicamente produttiva esplicata da un soggetto detto lavoratore (o, nel
opera) alle dipendenze e a favore di un altro soggetto, detto datore di lavoro
, in contrapposizione a quello svolto da un operatore economico indipendente, detto lavoro autonomo
lavoro (e comporta il diritto a un aumento della normale retribuzione). -lavoro
. -lavoro domestico: quello svolto da un lavoratore (detto comunemente domestico o persona
individuale di lavoro che è stipulato da un singolo lavoratore col proprio datore di lavoro
. 6. attività produttiva di un reddito economico, svolta da una persona
per lo più) alle dipendenze di un datore di lavoro pubblico o privato;
socialista di parigi del 1899, aveva un contenuto classista-socialista ed essenzialmente rivendicativo, e
essa sia il più che si può un accessorio, mentre campeggi come scopo precipuo
sul lavoro, è loro di grandissimo aiuto un fedele ed amorevole esecutore. viviani,
mio padre venne in egitto insieme a un fratello per i lavori del canale di
che non fanno parte del personale di un cantiere, di una fabbrica o di
cantiere, di una fabbrica o di un suo reparto, ecc. -per estens
.: chi non ha competenza specifica in un determinato campo o materia.
buzzati, 6-57: avanzò sul palcoscenico con un certo imbarazzo, per lui non addetto
hanno operato una sortita parziale per disturbare un lavoro d'assedio. misasi, 7-i-
, 1-310: l'ignorante claustrale è un vero bifolco, più atto a'lavori del
qualche cosa. paoletti, 1-2-114: un mezzo assai condu cente a
macchine termiche, lavoro della pressione di un fluido che agisce sullo stantuffo in un
un fluido che agisce sullo stantuffo in un motore a vapore e a combustione interna.
lavoro di una forza che forma rispettivamente un angolo acuto o ottuso con il vettore
che essa produce per intrinseco impulso in un tempo determinato. 'lavoro utile '
: si valuta il lavoro della macchina in un piroscafo, contando le miglia percorse in
netta. -movimento, energia prodotta da un meccanismo. bacchetti, 1-i-151: fuso
estrazione: energia che bisogna fornire a un elettrone per estrarlo da un conduttore.
fornire a un elettrone per estrarlo da un conduttore. 16. biol.
la scotta, o tirar la drizza con un lavoro, vale, applicare paranchi o
, per gli europei,... un serbatoio di carne nera da lavoro.
manzini, 18-89: nel mettere un ginocchio sull'altro, il cestino
, 1-i-401: si sentia dentro al cuore un lavorino dolce dolce che la invitava a
lavorino dolce dolce che la invitava a un lagrimare tranquillo. b. croce
. cesarotti, 1-xlii-32: voi mi sembrate un gran signore che prende così per gaia
che prende così per gaia il lavoruzzo d'un gioielliere per riporlo nel suo gazofilacio.
ii-1-118: aspettano a ogni recita di un loro lavoruccio teatrale, di vedere a
, famiglia de'calicantemi, caratterizzate da un calice persistente monofillo, quadrifido; da
, opposti per paia a'petali, un germe superiore, il pistillo persistente; lo
sistema rombico in forme prismatiche; è un mi nerale incolore, bianco
iii-11: fanciulle, udite, udite: un lazio carme / vien sonando imenei dall'
sublime e nobil opra, / forma un leggiadro, ottangolo perfetto, / ed otto
lazulite. specie di pietra dura, di un bel colore azzurro, opaca, di
poggio e in piano, e che richiederebbero un ben lungo trattato d'architettura idrometrica
sono come dio vuole: domina un furore lazzarésco nella stampa giorna
, vivace pieno di lazzi, un po'lazzarésco, napoletano miniato.
peste... ne fu fatto fare un disegno a michele. san carlo borromeo
annunzio, iv-2-300: verso il tramonto, un lanzichenecco, entrato in pescara, per
, entrato in pescara, per recare un messaggio a un consiglier del comune,
pescara, per recare un messaggio a un consiglier del comune, si mise in cantina
un lezzo che l'aria di scirocco portava fin
2. luogo di quarantena (talora un barcone galleggiante) per persone o merci
3-32: il lazzaretto d'ancona è un edifizio... che contiene una moltitudine
di commercio sono barletta, che ha un piccolo lazzaretto di contumacia, trani,
coloro che sono al lazzaretto; in un barcone distante una ventina di metri dalla
. f. frugoni, 3-iii-122: fammi un piacere, dangulfo: informati di soppiatto
, 2-384: chi chiude in se stesso un assedio di vizi, come può non
di vizi, come può non essere un lazzaretto di parosismi? moniglia, 1-iii-204
/ m'è... saltato un lazzeretto addosso, / oh tribolato me!
piene tossa / ed è de'mali un vivo lazzeretto. -persona o gruppo di
consideravano lei e le sue amiche come un lazzeretto, gli uomini non la pensavano
conoscete a tante prove, fingono oggi 1 un morbo asiatico 'e s'affannano a
manderò gittato in scagliola candidissima la copia d'un mio busto regalatomi da un artefice.
copia d'un mio busto regalatomi da un artefice. papini, x-1-1019: vedevi
monastero) dove nel 1423 venne istituito un luogo di quarantena per accogliere i reduci
23 e mezza, ho veduto trasportare un giovinetto sbarbato in mezzo a cavalleria e
per l'egitto, s'incontrarono con un giovane missionario lazzarista, italiano ligure per
michael, educato da'lazzaristi, era un 'deftera 'di bahta magos.
. v.]: 'parere un s. lazzero 'dicesi d'uomo piagato
piagato. dicono 'esser pieno come un s. lazzero 'a chi ha un'
dove, dall'acqua emerge, come un tetro lazzaro, un magro professore di
acqua emerge, come un tetro lazzaro, un magro professore di greco intento a espungersi
alla loro miserabile condizione et eccitati da un tal scipione peone strazzaruolo, uomo sfacciato
5 in 6000. colletta, iv-122: un di coloro chiamati làzzari richiese ad altro
, i-203: anche il borbone rappresentava un principio etico-politico, impersonava una « religione
ho sentita 10 rinnovarsi sulla bocca di un popolano, nello stile d'oggi:
17-58: « apprendere », lesse in un libro, « è autocrearsi »?
, 12: uno spagnuolo o un lazzarone odia la fatica. settembrini, i-181
questo lazzarone colossale, vi divora in un ozio, che non gli concedete utilizzare nemmeno
squisita eleganza; generosa titania avvinta a un calibano lazzarone. gobetti, 1-i-338:
e della regina carolina. verseggiò con un certo malinconico e gentile epicureismo, assai
, erano surrogati dal balbettio imbecille di un finto bamboccio, dal saltellio epilettico di
ci è una vera creazione. è un misto di guerresco, cavalleresco e lazzaronésco
cavalleresco e lazzaronésco, capace di fare un tradimento, di uccidere una madre coi
. gramsci, 12-291: si potrebbe fare un confronto tra la concezione attivistica della grazia
villaggio ove di questi lazarosi non sia un ospidale, ove tutti li ammorbati di
; in inghilterra certi lazzerosi avendo ammazzato un principale di londra e sotterratolo fondo,
principale di londra e sotterratolo fondo, un cane amantissimo di quello lo scoprì al seto
. lazzerettièra, sf. inserviente di un lazzaretto. gigli, 118
nel targone / il cerri che cantava un lazzerone. salvini, vii-530: maravalle,
, iii-271: fece recare... un piattello di porcellana con sopra alquante succose
, son lazzaròle. soffici, i-49: un bel ramo di mele lazzarole verdi e
lazzarole verdi e rosse rubato da noi in un campo per fame un presente al maestro
da noi in un campo per fame un presente al maestro bernardo. -per simil
mela lazzaròla, come poteva essere stata, un tempo, la ragazzina dall'esile collo
metà, / la cicala or su un nespolo ed or su / un sorbo e
or su un nespolo ed or su / un sorbo e un lazza- ruol stridendo sta
nespolo ed or su / un sorbo e un lazza- ruol stridendo sta. lastri,
oblioso e felice, faceva da sfondo un chiaro lazzeruolo o un fico tutto ricco d'
faceva da sfondo un chiaro lazzeruolo o un fico tutto ricco d'aurora.
, e sputar tondo: / or dare un ghigno, or arricciare il naso,
, intorno, schiamazzando. filippa, con un braccio su le spalle di rosa,
uno stenterello, l'aria invasata d'un poetino, i titoli accademici di un
un poetino, i titoli accademici di un cacciatore di diplomi, i ciondoli pendenti dall'
, i ciondoli pendenti dall'abito di un solenne minchione. tecchi, 14-138: il
commediole di italia e ci si divertiva un mondo. anche il nini sapeva all'occasione
781: la siepe è fredda come un muro, / tutta piattini gialli del paliuro
3. ant. ruvido, grezzo (un tessuto, una stoffa). -
atterar dalla parte suprema, / ed esaltare un vestito di lazzo. boterò, i-383
di lazzo. boterò, i-383: un barone spende molto più largamente per la
. pascoli, 279: parea che un carro... / ridiscendesse l'erta
.. / ridiscendesse l'erta con un lazzo / cigolio. 6.
liberò di cristo. redi, 16-i-4: un tal vino / lo destino / per
manzoni, ii-6: ecco ci è nato un pargolo, / ci fu largito un
un pargolo, / ci fu largito un figlio: / le avverse forze tremano /
in gran parte deserte; le strade, un indicibile spettacolo, un corso incessante di
le strade, un indicibile spettacolo, un corso incessante di miserie, un soggiorno
spettacolo, un corso incessante di miserie, un soggiorno perpetuo di patimenti. leopardi,
. -letter. interposto fra un agg. e il sost. dante
deserte rive. -posto prima un numerale (per lo più con uso
: il capitan galante oggi vi piglia / un dolce atteggiamento da sordello, / prova
le cinque corde, si scompiglia / un po'le chiome e canta il ritornello.
di man con elle, / facevano un tumulto. caro, 4-1010: ah
indora. 2. seguito da un aggettivo o avverbio comparativo (sia di
sentito male, / e dopo aver un pezzo sospirato, / là dalle quattro,
ristoranti, vedrete plumbee matrone, in un ondeggiare di veli neri...:
. dell'autore del carme le grazie è un misto di quello degl'inni sacri di
ha lette tutte, mi permetto di dare un consiglio: di non principiare dalla prima
. boccaccio, viii-3-86: è questo carro un ordine di sette stelle assai chiare e
! -ant. come antecedente di un pron. relativo. bruno, 3-313
gote / vermiglia, è quivi presso un drago avvinta. manzoni, ii-625:
a l'acqua / liberamente, come un bianco cefalo / nuota. gozzano,
suo lavoro. 12. introduce un complemento di tempo sia determinato sia continuato
le volea parlare, si andava ad un giardino del re, dove era una
volto / l'involo or uno et or un altro sguardo. boccaccio, dee.
. tasso, 15-15: non lunge un monte poi le si scopriva / che sporge
/ era quaggiuso il fato; / sempre un obblio di chiedere / che le saria
nella manica, tormentandole la pelle con un moto inquieto in cui era il desiderio di
pietrificata, a casa le s'incendiò un paralume, accosto al suo letto. landolfi
: e l'altra si mise in un canto della casa e rifiutò ogni consolazione.
passava intorno al viso piovendole dal giro d'un pesante cappello. -con raddoppiamento,
-in posizione enclitica, dopo un avverbio. leggenda di tobia e tobiolo
, quel ch'io le dissi d'un mio antico pensiero. i. andreini,
qui vicina, perché le farei assaggiare un certo vin rosso. manzoni, pr.
scontare anticipatamente i piaceri che avrebber goduti un giorno. 8. come pron
11-ii-260: al fine di queste parole quasi un turbine di vento percosse ne le finestre
venti. card-ucci, 430: fioccano d'un cader lento le fronde / gialle,
11 respiro che le apre. le invermigli un sangue ricco più d'una porpora o
più d'una porpora o le geli un pallor d'agonia, le illumini la
agonia, le illumini la bontà d'un consenso o le oscuri un'ombra di disdegno
la sofferenza, portano sempre in loro un enigma che turba gli uomini intellettuali e li
. cose. cippi, 5-1: un altro è poi sì tondo e sì minchione
tanto babbuassi, / che crederebbon che un asin volassi. manzoni, pr.
bartolini, 17-238: bisnonno bastiano / era un burlone flemmatico, / torceva le doghe
doghe delle botti, / sbatacchiandole in un fuocherello di ricci / pel vicinato fumoso.
armi, / che le venian portate da un valletto. foscolo, viii-211: le
il caso, mi pare che sia un dovere. tommaseo, 11-72: poi veniva
le3, sf. spazio che scorre lungo un fiume (cfr. leale2).
. tasso, 6-90: appella / secretamente un suo fedel scudiero / ed una sua
: io sono... un soldato leale che giurai difendere la mia bandiera
coraggioso, leale, simpatico: insomma, un montanaro a prova di bomba.
di bomba. -in relazione con un compì, di termine. g.
: fu... già in melano un tedesco al soldo, il cui nome
ei nel prence novel tosto racquisti / un genero migliore. -con sineddoche.
da lentini, 57: quand'om à un bon amico leiale, / cortesemente il
io canti? carducci, ii-1-4: un uom tu sei leale, / il meglio
annunzio, iii-2-1060: -vuoi che parliamo un poco seriamente? -parliamo. -seriamente e
sorelle leali? -in relazione con un compì, di termine. segneri,
mercede al tuo leale, / se un sospir, se una lagrima gli doni
dico da leale avversario e anche per un argomento di più contro il purismo peruzziano
borgese, 1-395: -vieni a fare un giretto nel collegio? -disse stao. -facciamo
, spontanea franchezza, rettitudine incorruttibile (un atteggiamento, un gesto).
, rettitudine incorruttibile (un atteggiamento, un gesto). castiglione, 191:
e. cerchi, 2-54: fu un giuoco per lui, col sorriso leale e
grande franchezza, sincerità, coerenza (un discorso, un consiglio, una risoluzione)
sincerità, coerenza (un discorso, un consiglio, una risoluzione); alieno
8. figur. sincero, costante (un sentimento). guittone, i-10-6:
boterò, 8-60: la fede di un re... non deve essere in
verità); esatto, preciso (un conto). da porto, 1-22
legge morale, onesto, irreprensibile (un modo di comportarsi, un mezzo).
irreprensibile (un modo di comportarsi, un mezzo). boccaccio, i-213:
precede la prudenza; dond'è che un corso di filosofia ragionata... vuol
conforme alle prescrizioni; non contraffatto (un peso, una misura). statuto
con fuoco. -non adulterato (un metallo); non falsificato (un
un metallo); non falsificato (un denaro, una moneta). cantini
puro. 15. genuino (un vino, un prodotto, una merce)
15. genuino (un vino, un prodotto, una merce). nuovi
. v.]: 'leal come un zingano ', o 'leale zingano
matti che lo trovano a piè d'un albero, o in un cespo, corrono
piè d'un albero, o in un cespo, corrono a portarlo a chi spetta
m. -i). che ha un atteggiamento politico di lealismo per lo più
impossibile dall'autista che mi accompagna, un profugo palestinese che li aborre e disprezza
progressive e nasseriane in materia politica contro un popolo arcaico e lealista che sostiene il
forte ad increscere che l'anima d'un così valente e savio e buono uomo per
capo, e datogli dall'una mano un gran bastone e dall'altra due gran cani
ogni suo pregio nell'odiosa lealtà d'un cuore ostinato? foscolo, xiv-229: t'
di goderlo vivamente anche in mezzo ad un deserto. lambruschini, 4-134: con
. dicono i gabellieri: voi parete un buon uomo, e giurate in lealtà:
ii-107: egli è vero ch'egli è un po'leantino; ma tu staresti coll'
ma tu staresti coll'occhio alla penna un po'più di me, e così
signori con tal fede, / qual d'un coverto mentitor si chiede. papi,
-rompere la leanza: non mantenere un impegno, non adempiere una promessa,
che è di colore grigio chiaro (un cavallo); storno. dodumenti
di sa- talia / venia, broccando un gran ronzon leardo. sanudo, liii-31
sanudo, liii-31: sua maestà cavalcò un cavalo liardo rodato del regno che li
di oranges, et al ritorno cavalcò un gianetto leardo. ariosto, cinque canti,
, cinque canti, 2-60: avea un cavai sì snello e sì gagliardo, /
macchie il col leardo, / l'un fianco e l'altro, e dal ginocchio
dorso. tassoni, 6-15: spronando un corridor leardo, / che 'l pregio
fecero immantinente, dando fuora del vicolo un uomo sopra di un cavallo leardo,
fuora del vicolo un uomo sopra di un cavallo leardo, che sosteneva in groppa il
che sosteneva in groppa il corpo d'un uomo morto. baretti, 6-126: entrato
: prese il buon rodrigo per sé un morello, e donò all'amico un gran
sé un morello, e donò all'amico un gran leardo punteggiato il manto candidissimo di
292: fugge nel lontano orizzonte sur un bianco leardo. d'annunzio, iii-2-229
carro. quarantotti gambini, 7-34: un leardo quasi argentino, pomellato qua e là
(il pelame, il manto di un cavallo o di altro animale); grigiastro
grigiastro. boccaccio, vi-154: sopr'un forte roncion di pel leardo, i
fermante 'quel pelame che risulta da un miscuglio di peli bianchi, neri e bai
learda: farsi burlare o gabbare in un modo o in un altro (ed è
o gabbare in un modo o in un altro (ed è un tipico gioco
o in un altro (ed è un tipico gioco di parole). g
sia, diventa di colore di rosa, un poco picchettata, di un color più
di rosa, un poco picchettata, di un color più chiaro della ruggine; ne
, 1-1-130: che non è forse un prezioso liquore il nostro leatico? lastri,
diffusa oggi ancora nei paesi tropicali, e un tempo anche in europa, fu,
gidio [crusca]: la lebbra ha un fiatore abominevole, e importabile e corruttibile
intra gli altri poveri che mendicavano, un uomo infermo di lebbra e mezzo nudo
, certamente il medicar la lebra è un atto lecito ed onesto; ma per conseguirlo
una sorta di lebbra rossastra e zoppicava da un piede. -denominazione generica di alcune malattie
di erosione, di consunzione (di un edifìcio); fatiscenza. - anche
, una certa esagerazione de'sentimenti, un certo lirismo d'immagini, uno scaldarsi
una cosa tanto semplice s'era fatta un tormento. avesse avuto, almeno, una
aveva molto deluso. non aver mosso un dito perché la vecchia sebastiana non fosse
gromma. d'annunzio, v-3-210: un branco di bagasce, contro un muro
: un branco di bagasce, contro un muro infetto dalla lebbrosìa degli affissi, ci
sano. moretti, 164: andava da un fratello / lebbroso all'ospedale / a
.. mi dice l'amico « è un lebbroso ». -per estens
.. dice che si convenga fuggire un poeta più che un lebbroso o lunatico o
si convenga fuggire un poeta più che un lebbroso o lunatico o indemoniato. alvaro
indemoniato. alvaro, 17-245: a un certo punto la società vi mette fuori
mette fuori. siete fuori, come un lebbroso. siete decaduto. -come
cicerchia, xliii-136: in casa d'un che chiamar si facia / simon lebroso
disfacimento; logoro, decrepito, fatiscente (un edificio); segnato da erosioni,
. -ant. facilmente disgregabile (un metallo). biringuccio, i-99:
del sole. tommaseo, ii-225: se un governo sì abbietto, sì lebbroso d'
traboccando negli altri quartieri e avevano messo un mercatino lebbroso a porta capena.
: in fondo all'aia c'era un sedile vicino a un vecchio lebe nel quale
aia c'era un sedile vicino a un vecchio lebe nel quale ristagnava un poco
a un vecchio lebe nel quale ristagnava un poco d'acqua. = deriv
di forma emisferica, talvolta sostenuto da un treppiede, usato nell'antichità classica per
ondeggianti spume. monti, 23-1118: un lebete / non violato dalle fiamme ancora
dalle fiamme ancora, / del valore d'un tauro, e sculto a fiori,
. arici, iv-78: come bolle un lebete, se di pingue / soverchio umor
platelminti cestodi, con scolice provvisto di un organo apicale retrattile, talvolta diviso in
acqua o vino e olio) posti in un bacile o dai riflessi o dalle increspature
o dalle increspature provocate ad arte in un solo liquido. citolini, 539
pel fuoco piromanzia, e se per un bacino lecanomanzia. a. verri
gettare in un catino pieno d'acqua delle pietre preziose
asia minore, è commestibile e costituisce un prezioso alimento per le popolazioni locali in
generico di acido, serve a denotare un principio speciale che si estrae da un
un principio speciale che si estrae da un lichene colorante, detto * lecanòra parella '
che si gusta tenendola per mezzo di un bastoncino su cui è infissa. -
: dopo una mezzoretta arrivò lello con un pacchetto pieno di lecche lecche. parise,
5-173: il dottor max ha comprato un gelato da bambini di quelli chiamati '
luigini, xlv-240: tuttodì udiamo un nano chiamarsi 'atlante ', un
un nano chiamarsi 'atlante ', un moro * cigno ', una piccola e
io li dea di ciuffo; / un leccamuffo / il tirerà pe'terci. savinio
io son parasito, leccapiatti e cagnotto d'un capitano spa- gniuolo. buonarroti il giovane
divenne al viso e agli atti / un solenne leccapiatti. 2. servitore
i leccazampe dell'ex-cancelliere tedesco che sopra un colle quirite fa il grosso giove trasformandosi
imperatrice elisabetta di austria per opera di un miserabile italiano. chiuse le saracinesche del caffè
questo re verendissimo, sentitene un altro de'suoi ingenui e leg-
. gli aveva schizzato e donato un ritratto a matita. cattaneo non lo poteva
rognata piccandola bene, la metterai in un vasetto di terra con polvere di noce moscata
: fare lo schizzignoso a mettersi in bocca un pezzetto di bucchero, e poi avventarsi
... vi ho fatto io stesso un contorno di patate arrostite nella leccarda col
col ramerino. govoni, 790: un cane che allunga il muso a fuso /
, / lascivo e leccardo / chi un soldo sparagna / donando tesor, /
per estens. che stuzzica la golosità (un cibo, una bevanda); squisito
a cui il pastore l'ha venduta un momento prima. tommaseo- rigutini, 3216
633: da te non vengo a liberarmi un figlio / cui lecchi il sangue un
un figlio / cui lecchi il sangue un vigile tuo cane. d'annunzio, iii-i-
la sigaretta; prima di leccarla ebbe un attimo di esitazione. -sorbire; mangiare
modo subdolo e astuto; procurarsi illecitamente un guadagno. - anche assol.
io, più destro, / rimedio con un colpo da maestro. giusti, 2-34
da maestro. giusti, 2-34: se un cancellier devoto della zecca / sulle volture
trascorsi perdonabili. nievo, 25: un altro castellano, quando era al verde
, costumava denunciar egli stesso alla cancelleria un supposto delitto per leccare la sua quota
arte in genere); forbire (un discorso). - anche assol.
colori, senza mettere o imbrattare l'un colore coll'altro, se non con
botte. magalotti, 9-2-292: toccato un ceffone nella palla 'a coda, se
come leccataglieri, come spia? or lecca un po'su questa. 7.
d. bartoli, 9-30-89: simigliantissimi a un fabbro,... che
e il basto: sottomettersi docilmente a un potere assoluto. giusti, 2-84:
languidi. pavese, 10-70: su un fondo di fiume / una faccia di
di donna protesa a sorridere / e un idiota leccarla con gli occhi parlando.
grazzini, 4-234: so che ella arà un marito che la contenterà. anzi,
le basette: dimostrarsi straordinariamente soddisfatto di un cibo (o anche del possesso di
, se. xvii, dice ad un tale, che pretendeva di sposare la
non mordere: conviene sempre accontentarsi di un guadagno onesto, di un vantaggio modesto
accontentarsi di un guadagno onesto, di un vantaggio modesto. fagiuoli, 1-6-148:
g. m. cecchi, 1-1-266: un porco, / parasitaccio dello studio,
dello studio, leccataglieri, che per un pasto chiuderebbe / gli occhi! baldinucci
leccataglieri, come spia? or lecca un po'su questa. = comp.
del sole. govoni, 1201: un prato leccato / da lunghe ombre di
pelle, i capelli); levigato (un oggetto, una superficie).
bruciata dai geli e dal sole, in un masso spezzato dai terremoti, leccato dalle
ci sembra di riconoscere l'ombra d'un viso, l'espressione d'uno sguardo.
del vigore espressivo (uno scritto, un discorso, un'opera d'arte, anche
pittura, perché a sufficiente beltà unì un non so che di squisito e di leccato
minuziosa raffinatezza e cura dei particolari (un artista, uno scrittore); manierato
della gattina, 176: scappò fuori un retore leccato, artifizioso, cavilloso, puerile
la gola. idem, 3-49: un bel giovinastro dalla zazzera ricciuta, grassa e
leccata e acciuffolata come la capellatura di un cherubino scolpito in legno.
. locuz. -avere del leccato: avere un sapore troppo amabile (un vino)
: avere un sapore troppo amabile (un vino). s. degli arienti
, 55: in detto comune si trova un bosco e selva del carpineto e campora
camminando, una badia / in mezzo d'un freschissimo lecceto. d'annunzio, iii-2-1027
avanti nel mio lavoro, mi trovai in un lecceto, dal quale non so come
bocca, come lec- cheggio vile a un cucciolo, la specie eucaristica che si falsò
. es.: « ci è un bel lecchetto in quell'affare della strada
, portato a una grande raffinatezza (un dipinto, un'opera d'arte)
24: se vuoi rimangano i tuoi disegni un poco più lecchetti, darai un poco
disegni un poco più lecchetti, darai un poco d'acquerelle, secondo t'ho
capo dell'uffìzio, perché fu sempre un lecchino del ministro ». carducci,
ministro ». carducci, iii-25-336: un capo di ca... duceo
della famiglia cerangidi, lungo fino a un metro, di colore verdeazzurro e bianco
dopo aver veduto tagliare alla sua presenza un gran pesce chiamato volgarmente lécchia, lungo
chiamato volgarmente lécchia, lungo intorno ad un braccio e mezzo, nel quale si
leccio. sanminiatelli, n-86: un piazzale prativo era limitato sulla balza da
del principio del sec. xvi. in un cartello di sfida a duello del 1530
il lecciastro o lecciastrello ha la foglia un po'più grande del leccio pur selvatico,
il lecciastro o lecciastrello ha la foglia un po'più grande del leccio pur selvatico,
g. villani, 1-24: trovaro sotto un leccio una troia, bianca con trenta
de l'indocil costa, / vede da un sen che fra i lecci si sperde
sui vecchi lecci dell'altura, / un velo lubrico. cassola, 6-97:
, per coloro che in guerra avessero un cittadino salvato, una particolare onoranza,
leccetti,... scesero in un gran piano. -acer. leccióne
mi strapazzate cotanto, ché non son un leccione come voi stimate, ma un cavallo
son un leccione come voi stimate, ma un cavallo di rispetto. 3.
agg. impudico, inverecondo, spudorato (un modo di comportarsi). f
? menzini, 5-4: se fosse un castrataccio avvezzo al lecco, / e che
tanto lecco. fagiuoli, xiii-13: un dolce lecco / ti pare l'andar
secco, / dov'alia vita ognor fassi un acciacco? ricci, 3-163: che
bambini],... se non un lusingamento di stoltezza, che a bella
6. agg. stuzzicante, appetitoso (un cibo); avido, goloso,
tua boccuccia, / che somiglia partito un fico secco. 7. locuz.
. bellincioni, ii-85: convien ch'un dì mi frodi una bisaccia, /
lecco: con difficoltà si rinuncia a un piacere che sia stato assaporato anche una
, 2239: 4 leccone 'è un goloso tale che parrebbe disposto a leccare i
palato. si può essere ghiotto d'un cibo, senza meritare il titolo di leccone
doni, bei doni!... un santoccio leccone! un mezzo vol- patto
!... un santoccio leccone! un mezzo vol- patto e mezzo coniglio!
l'ognissanti il pan ficato, / o un arrosto, o altra leccornia. redi
1-3-26: la mia fame, che un tempo era co'fiocchi, / ora si
il pane senza la lec- cugine d'un po'd'olio. = voce tose
a star a scuola di leccumi sotto un aretino. tommaseo, 18-i-828: taluni
regga al martello; / e gli è un leccume, che troppo s'abbocca.
monti, xii-6-118: quantunque nata d'un padre che ride poco, la mia
non sua, ma che fosse stata d'un altro, quando diveniva di niuno.
loro frutto a quattro cellette ciascuna con un seme, il quale è una capsola
una lecitissima grazia, io gnele farò volentieri un libero presente. tommaseo [s.
, 2-146: in generale, per formarsi un dettame della lecitùdine o reità di un
un dettame della lecitùdine o reità di un atto, si pensa a quel che
quale ogni trocheo può essere sostituito da un tribraco. = voce dotta,
con nome siciliano, lecora, che è un uccelletto del colore del verzellino, alquanto
scuole medievali, lettura e commento di un autore classico. -lectio brevis: lezione che
solito. -anche: breve lettura di un testo scritturale nelle ore canoniche (eccettuato
messa latina, si inizia la lettura di un testo sacro (lectio sancti evangeli secundum
parola o una frase si trova scritta in un codice. -lectio difficilior: nella trascrizione
). ant. e letter. procurare un trauma, una lesione, una contusione
iv-1-131: il petto del rutòlo faceva un po'di sangue. la spada dell'avversario
. per estens. intaccare, guastare (un frutto). cecco d'ascoli,
buffoncello »? 6. violare un diritto, trasgredire la legge; tradire
diritto, trasgredire la legge; tradire un patto; svelare un segreto. genovesi
legge; tradire un patto; svelare un segreto. genovesi, 1-ii-39: per
, famiglia delle eriche, fomite di un calice a cinque denti, di una corolla
vuol dire darle tutte vinte a un bimbo. = deriv. dal
feci. forteguerri, 27-20: quivi un dragone, come una balena, /
parini, 425: ecco sorger da un lato anfiteatro / lagrimevole e tristo, ove
secondo una comunicazione del giacomelli) un femminile lefa (cfr. il
lusitane, doveva versare allo stato un tributo annuale. porcacchi [rezasco
specie di parico, obbligato a pagare un censo al principe; colono censito.
, 307: ragunaronsi... in un luogo che si chiama il ronco,
lega, / così potente armata in un raccòrre / ch'a questi legni tuoi si
potenza di un forte. botta, 5-152: la sardegna
la sardegna... aveva concluso un trattato di lega difensiva, avendo il re
diretto a perseguire, per lo più per un lungo periodo di tempo e mediante appositi
tempo e mediante appositi strumenti organizzativi, un indirizzo comune o a svolgere un'attività
gli stati interessati per dare esecuzione a un tale accordo. -anche: unione stabile
rigida, di più stati per perseguire un comune indirizzo politico generale. botta
. mazzini, 9-117: noi stringiamo un patto fra noi e la polonia. dall'
stati e degli organismi politici uniti da un patto o stretti in federazione.
: intendasi qui, per una lega, un numero di soldati che ti venghino a
di industriali per mantenere i profitti a un certo livello. -in partic.:
, diciam meglio, una lega con un uomo di quella sorte, con un aperto
con un uomo di quella sorte, con un aperto nemico della forza pubblica, non
e non ti assolve, si è questo un modo di lega, cioè che ti
lega con qualcuno: essergli unito con un patto di alleanza o d'amicizia.
in lega si congiunsero, così elessero un re di commun parere come i cittadini
in lega, venire a lega: stipulare un accordo. giuseppe flavio volgar.
stringere una stretta amicizia; associarsi per un determinato fine. statuto dell'arte dei
uno almeno sia un metallo (e a seconda del numero
dire che mescolamento d'amicabile amicizia d'un metallo con l'altro. vasari,
metallo statuario di due terzi rame ed un terzo ottone, secondo l'ordine italiano
a fusto basso coprivano la borgogna di un immenso tappeto di un oro luminoso..
la borgogna di un immenso tappeto di un oro luminoso...: nell'
,... come nell'opera di un orefice antico. 2. quantità
i-ii: la 'lega 'è un metallo vilissimo frammischiato col metallo fino.
. b. croce, i-3-144: un po'di vizio è indispensabile alla virtù
di gianni d'oro, ancora che abbia un viso che non sia a pena a
che l'uno e l'altro in un medesimo fiume si truovi e d'una stessa
puro e fine, di poi si piglia un carato e mezzo in fra ariento fine
cranio: / ha la lira di febo un suono estranio, / ch'è di
? c. mei, 290: è un profano comunissimo dettato di persone ignoranti e
lega. magalotti, 26-54: questo è un giovane di 24 anni, bello,
i-69: per dar sul fine della lezione un motivo proporzionato a'mariti che mi ascoltano
tenere insieme le pietre dei muri di un edificio, in modo da renderli più
10. locuz. -dare la lega a un metallo: fonderlo con un altro.
lega a un metallo: fonderlo con un altro. biringuccio, 1-74: similmente
. -fare lega: con riferimento a un metallo, combinarsi agevolmente con un altro
a un metallo, combinarsi agevolmente con un altro metallo. biringuccio, 1-74:
le baccanti fanno il bucato si aprirà un cimiterio di dieci leghe quadrate, nel quale
leghe quadrate, nel quale, cantato un eterno riposo, verrà deposta e sepolta tutta
speso... lire quattro in un par di legacce da gamba. pacichelli,
legacce rosse al disotto del ginocchio a un dispresso come i cavalieri della giarrettiera.
. de marchi, i-299: strinse con un legaccio quel tesoro di carte unte.
venne in fantasia a lucrezia anco levarli un bel paio di legacci di tafettà con nappe
delle calze, e legatigli insieme, un capo legò al collo di laon.
era il più sano perché aveva solo un legaccio nero sopra un occhio.
sano perché aveva solo un legaccio nero sopra un occhio. -striscia (per lo
di gomma) che serve per stringere un arto o un membro ferito per arrestare
che serve per stringere un arto o un membro ferito per arrestare l'emorragia;
levi, 6-208: si era ferito con un falcetto fra due dita: quando gli
-cocca. panzini, iii-382: in un legaccio del rosso fazzoletto tabaccoso metteva fichi
v. s. m. i. un legaccetto, entrovi le sue scritture attenenti
stimo... fare una stretta legatura un poco lontana dalla ferita...
: piglio e do le consegne e fo un gran chiasso, / se vi manca
gran chiasso, / se vi manca un legacciol da grembiuli. tozzi, v-427
mi ricordo di aver dato la via a un fringuello rimasto impigliato con una gamba al
, 122: trovai in riva d'un fosso un legacciolo da scarpe. verga,
: trovai in riva d'un fosso un legacciolo da scarpe. verga, 1-267:
con cui si chiude e si ferma un libro. d'annunzio, iv-2-969:
le prime foglie, vi trovai dentro un altro involto, legato pure come il
{ -azzo) può venir applicato anche un secondo suffisso, che limiti o rafforzi
pannilani] a'doganieri, gli mise in un magazzino. = deriv. da legarel
dal diritto; stabilito dalla legge o da un ordinamento normativo (un dovere, un
legge o da un ordinamento normativo (un dovere, un diritto, una prescrizione
un ordinamento normativo (un dovere, un diritto, una prescrizione).
s. maffei, 6-91: questo è un inganno fattoci da'professori co'termini giudiciali
-stabilito dalla legge, dal diritto (un effetto giuridico, un istituto giuridico)
dal diritto (un effetto giuridico, un istituto giuridico). -età legale:
a un'assemblea o alla riunione di un organo collegiale, che, secondo il
, entro cui si può validamente esercitare un diritto o, in genere, compiere
o, in genere, compiere validamente un atto giuridico. tosi, 2-57
: riconoscendo questa gran monarchessa in carlo un principe del suo sangue reale, e perciò
v.]: 'effetti legali d'un atto ', quelli che ne derivano secondo
2. fondato sul diritto o su un ordinamento normativo positivo: con riferimento a
dal diritto, in contrapposizione, da un lato, alle situazioni di mero fatto
dal diritto (una situazione sociale, un legame familiare: in contrapposizione a naturale
. carli, 2-xiv-29: imperciocché in un paese ove la lira è moneta legale
... è necessario il tenerla ad un giusto livello. botta, 6-i-38:
: moneta di metallo pregiato che aveva un peso e un valore intrinseco garantito dallo
metallo pregiato che aveva un peso e un valore intrinseco garantito dallo stato o conforme
, delle prescrizioni dettate dalla legge (un comportamento); lecito, regolare,
che non potesse tór la vita ad un cittadino senza un legale giudizio. tommaseo [
tór la vita ad un cittadino senza un legale giudizio. tommaseo [s. v
irrefragabile, furono, per più d'un secolo, norma e impulso potente di
dotato di uno specifico valore giuridico: un atto giuridico, l'attività di
atto giuridico, l'attività di un privato volta a regolare rapporti o situazioni
vetero-testamentaria; prescritto da tale legge (un atto di culto). bandello,
. -figur. distaccato, imperturbabile (un atteggiamento, come deve essere quello di
tra legale e sacerdotale, che non esclude un placido rammarico e una casta tenerezza.
o altra scrittura, e io con un sol nome legali controversie chiamandole, tutte
. gualdo priorato, 3-i-3: in un anno fece grandissimo profitto ne gli studi legali
, al linguaggio scolastico-legale vi odori sotto un avvocato dell'antica scuola. -compiuto
dell'antica scuola. -compiuto da un uomo di legge. guadagnali, 1-i-21
poco. galanti, xviii-5-987: era un dottor legale. -studio legale:
. -studio legale: studio di un professionista o di un gruppo di professionisti
: studio di un professionista o di un gruppo di professionisti, avvocati, procuratori,
o dovrebbbero. bersezio, 182: un vecchio zio,... arrabbiato perch'
, ma che non oltrepassano l'autorità di un leggistaperito. -vocabolo, termine legale:
metropolitana,... può essere un commercio, mediante il denaro.
luna nel pozzo. guadagnoli, 1-i-26: un legale sa il formulario e la tariffa
la tariffa a mente, / e adopra un po'di ciarla naturale. nievo,
sperare la sentenza, gli assalì introducendovi un essercito scelto. 11. locuz
, giuridica o morale, concepita come un insieme di regole minuziose e precise (prescindendo
secondo cui la morale si riduce a un insieme di norme e di regole estrinseche.
dei critici, non è se non un caso particolare del generale legalismo pratico.
v-6-343: egli è anche per me un galantuomo, un carattere retto e nobile;
è anche per me un galantuomo, un carattere retto e nobile; ma di
carattere retto e nobile; ma di un legalismo troppo frigido, con la sua religione
: anche il matrimonio sembrava a me un illegittimo abuso di proprietà fondato sull'egoismo
papini, iv-1002: se il padre è un po'fantastico e strambo la figliola è
po'fantastico e strambo la figliola è un po'troppo legalista e asciutta. =
condotta o di un'azione, di un atto giuridico pubblico o privato, di una
legalizzazione, garanzia di autenticità (di un documento). cantini, 1-12-235:
costituzionale) vigente (un'ideologia, un movimento politico che si propone di cambiare
legalitario 'e ragionatore, che andava in un sobborgo a tenere una conferenza. b
accordo. io no. ma li vorrei un po'più legalitari. mica siamo in
, legalitario (di un'ideologia o di un movimento politico-sociale). gobetti
, tr. attestare, a opera di un pubblico ufficiale a ciò abilitato, la
di chi appone la propria firma su un atto e l'autenticità della firma stessa
, ii-15-27: le inchiudo... un certificato. domani ella vorrà mandarlo al
. -disus. riconoscere ufficialmente esatto un peso o una misura. p
.]: più proprio sarebbe 4 legalizzare un atto ', facendolo conforme alla legge
legalizzare), agg. autenticato (un atto, un documento).
agg. autenticato (un atto, un documento). segneri, 5-35
legalizzata, quale aspettava di mandarla con un piccolo bisù. foscolo, xv-373:
carriera amministrativa. -convalidato (un negozio giuridico). -anche al figur
in partic., una situazione o un atto intrinsecamente illegittimo o ingiusto).
il cicisbeismo non aveva niente da vedere con un adulterio approvato e quasi legalizzato dal costume
sf. attestazione, da parte di un pubblico ufficiale a ciò autorizzato, della
di chi appone la propria firma su un atto e dell'autenticità della firma stessa.
: 4 legalizzazione '; autenticazione di un atto, di una scrittura, fatta
scrittura, fatta dalla pubblica autorità, da un ambascia- dorè o simile.
formale legalità a una situazione o a un comportamento intrinsecamente illegittimo o ingiusto, per
. g. buondelmonti, ii-25: per un dritto di rappresaglia, o per tutte
, e legami e ritorte / tagliò in un colpo, e le forche e la
e la scala / ed ogni cosa in un tratto giù cala. cellini, 664
, 1-ii-159: non può dirsi sciolto un legame composto di molte funi, se
e, in partic., di un prigioniero) per impedirne i movimenti (
iii-31: al solo cospetto del santo, un villano da'legami, con cui era
, con cui era stato stretto da un goto,... sciolto rimane.
sociale, ma la più codarda ad un tempo. carducci, ii-19-83: vorrei fare
e per effetto di produrre o mantenere un rapporto di interdipendenza, di logica concatenazione
il poeta fervido quantunque non passi mai da un pensiero all'altro senza una qualche cagione
agguerriti, riducono ormai l'esame di un dipinto a un'analisi delle congruenze oggetto-immagine
intrinsechezza. latini, 3-43: è un altro legame grande, che sempre abbiamo
legame, / che di due cor fa un, sì forte strigne. groto,
gozzi, 188: l'amicizia dev'essere un vincolo di schietto amore e di virtù
tu m'ami, io t'amo; un docile / legame ambo ci annoda:
lo impedisce? -io sono fidanzata con un altro, stefano. - ma ami
matrimonio (e tale vincolo rappresenta un impedimento dirimente, cioè rende impossibile,
impossibile, a pena di nullità, un nuovo matrimonio, a meno che quello
luca, 1-14-2-73: quanto al ligame di un matrimonio antecedente, quando questo sia già
matrimonio, che nasce dall'esistenza di un altro matrimonio contratto validamente.
che sarà di fuori si coprirà con un procinto o fascia e cornice che circondi tutto
una su l'altra, avendo ciascuna un mattone di grossezza senza fare insieme concatenazione
punto di inserimento di due parti di un macchinario; vincolo. sinisgalli, 6-20
aretino, 9-208: aveva i capegli sotto un zenzado vermiglio travolto con un legamento strano
capegli sotto un zenzado vermiglio travolto con un legamento strano. -punto di congiunzione
v-114: sentì nell'in- terior suo un certo legamento e stringimento. g. del
da una certa interna gravezza e da un senso di legamento, d'increspamento e di
egli '] poco altro adopera che un cotale quasi legamento leggiadro e gentile di
inclinazione alla piaciuta cosa non è altro che un legamento di animo fatto nuovamente con lei
i quali »: legamenti logici di un pensiero raziocinante e naturalmente complesso, eredità
le sue inserzioni, concorre a formare un anello. -legamento crociato: v.
giunture e legamenti. redi, 16-ix-25: un fluido salsugginoso fisso, tartareo,.
l'ovaia delle scrofe è attaccata con un legamento all'intestino: trovata l'ovaia
posare e connettere fra loro le pietre di un muro per modo che restino virtualmente collegate
fa procurando che il convento delle pietre di un corso cada possibilmente sulla metà di quelle
sale e pepe; dopo se le farà un legamento con gialli d'uova e sugo
congiunge due elementi distinti costitutivi di un vocabolo, altrimenti incompatibili (come la 0
determina una progressiva e costante pressione di un ferro sull'altro. = adattamento del
dotta, comp. da legamento e da un deriv. dal gr. vrrfeic,
o dei gruppi atomici che, in un composto di coordinazione, sono legati con
con legame covalente; può coordinarsi con un solo atomo, e prende in tal
agg. e sm. autore di un legato; testatore. tommaseo [
legante ': chi fa per testamento un legato. leganza, sf.
per legarli in rotoli e pacchi con un semplice giro di spago e legatura incrociata
più forte a strignere. -attaccare un veicolo a una bestia da tiro;
dee., 7-8 (195): un diviene geloso della moglie, ed ella
atto che ogni volta ella faceva sollevando un poco la gonna ed avanzando prima un
un poco la gonna ed avanzando prima un piede e poi l'altro perché l'amante
(e, in partic., un prigioniero) con funi, catene o ceppi
gigante smisurato. / -come è possibil -l'un l'altro dicea / -che quel piccolo
. 3. stringere i fianchi (un cingolo): ricoprire tutt'intorno la
: ricoprire tutt'intorno la persona (un indumento); avvolgere il capo (
di colore avea, / cui d'oro un groppo i seni ondanti lega / e
manichini baloccarsi. / così legarsi, come un assassino, / gola, polsi,
immobilità allacciandola con funi o catene a un punto ben fisso. boccaccio, dee
al tavolo finché non abbia messo già su un foglio le sue notizie che da tanto
alle gambe e piedi, andò a passare un torrente gonfio che era nella valle.
. alvaro, 2-104: lo prese per un amuleto della sua vita avvenire, e
i passaggi della campagna si riducono a un unico impraticabile pantano. si legano canne sotto
levante lega. 7. chiudere un plico con uno spago munito di sigillo
-per simil. tenere unite le parti di un edificio. fr. martini, i-4
che mi porse il frutto, fu un laccio che mi legò l'anima. f
questi fogli in cenere / di pianto un dì bagnati, / bruciami questi lacci
le parole. -annullare, controbilanciare un effetto dannoso. campailla, 11-116:
: io non vorrei legarmi a dichiarare un unico deposito, per non trovarmi in iscrupolo
. -sottomettere; soggiogare; soffocare un sentimento. compagni, 1-3: a
dolci vinci. cino, iii-166-12: un piacer sempre me lega ed involve, /
lacci il cuor legato, / paio un pesce avvelenato, / mentre ch'io vo'
, di legarsi gli animi de'soldati con un sì domestico e compagnevole conversare. bertola
. -accomunare due o più persone in un vincolo di simpatia, di amore,
, / e voi legar dovesse a un laccio meco; / ma me sol prese
e intenerisci e piega / e in un volere accorda / genti fra mille affi litigi
in acordo. sansovino, 2-65: con un certo laccio d'amore, per quella
una donna come quella. -concludere un matrimonio. pallavicino, i-493; aspirava
, sia concreti sia astratti, in un rapporto di reciproca dipendenza, di armoniosa
, 381: voglio considerare le cose un po'dall'alto e le considero nella reazione
iii-10-49: come potrebbe essere scritto bene un libro nel quale l'autore non sa
al core. 15. temperare un metallo; fonderlo in una lega.
. c. dati, 3-174: un lombardo, bene in ordine a proveder gioie
, e te la farò legare in un anello. -montare le lenti degli occhiali
in legatoria, cucire insieme i fogli di un libro e rivestirli con una copertina;
udite ancor cotesta croce, far legar un libro con ori, sete, velluti,
canto e negli strumenti da fiato con un leggierissimo e non interrotto respiro, e
. dimostrarsi valido, reggere alla prova (un argomento). berni, 145
iii-1-1: la parola divina è come un innesto che ci dispone a dar frutti di
30. bot. trasformarsi in frutto (un fiore); allegare. d.
fatica. moretti, i- 764: un guaio è che in sette anni i coniugi
/ che lega e scioglie, e 'n un punto apre e serra / e dopo
, n. 6. -legare come un salame: v. salame. -legare
. 14. -legare la borsa con un filo di ragnatelo: v. filo
ruffiane, chi si lega al braccio un favore. -legarsi qualche cosa al
n. n. -legarsi qualcuno ad un filo della scarpa: giudicarlo con sommo
superiore, me le legherei tutte ad un filo della scarpa. si sa come l'
lasciare qualcosa a qualcuno per mezzo di un legato o, in genere, mediante
accidia aveano legato al loro ultimo rampollo un cassone pieno raso di belle monete.
. dir. civ. beneficiario di un legato (v. legato3).
suo legatario principale, e gli lasciò un millione e dugento cinquanta mila scudi.
. non si possono esplicare se non da un erede universale e non da un legatario
da un erede universale e non da un legatario. muratori, 1-164: si
'. -il notaio che ha ricevuto un testamento pubblico appena gli è nota la
chi ha ricevuto o sta per ricevere un beneficio; chi è animato da speranza
1-2-212: laudando volete indurmi a pagarvi un debito che non è fatto a me,
nobili litterati latini e greci: dell'un de'quali se io fussi erede a
... mi donasti dunque in un erede un legatario di ferite, in
.. mi donasti dunque in un erede un legatario di ferite, in un successore
erede un legatario di ferite, in un successore un condannato? = voce
legatario di ferite, in un successore un condannato? = voce dotta,
. ant. che è degno di un cardinale legato; magnifico, sontuoso.
'l signor legato la mattina vi dasse un disnare legatevole. = deriv. da
e ne nasce una certa legatezza, un certo impaccio. = deriv. da
riferisce alla figura o alla funzione di un legato (v. legato4).
legatissimo). avvolto, stretto con un legame al fine di essere tenuto congiunto
bellori, i-249: tenevano nelle mani un fascietto di verghe unite e legate,
e legate, e sopra il capo un canestro di vari pomi e fiori.
bomboniera a soffietto, legata in cima da un cordoncino terminante in due fiocchetti.
gli vede sì, che non può dare un crollo. tasso, 5-43: vuole
vuole imprigionarme, / pur com'io fossi un uom del vulgo, e crede /
ii-548: non è esso [camicione] un anteo rispetto a nembrotto o qualunque altro
capo all'ingiù, nella mano di un uomo il quale, agitato da tante passioni
li diede una pallottola di pece e un gomitolo di filo, col quale filo
paro de buò li quali aveano menà un caro de paia e dui asseni li quali
fiacchi, 186: s'accosta e trova un sacco abbandonato, / e osserva pur
chiuso con uno spago munito di sigillo (un plico, un pacco, ecc.
munito di sigillo (un plico, un pacco, ecc.). sarpi
le lettere di questo spazzo hanno patito un incontro cattivo, ché, essendo legate con
, vii-45: il conduttore mi consegnò un fascicolo spesso, accuratamente incartato e legato
: questa [la bile] è come un sapone composto d'un corpo oleoso,
] è come un sapone composto d'un corpo oleoso, nel quale sono legati e
organizzato secondo le regole della metrica (un termine, una parola); che
); che rima con altri (un verso). -dire, parlare legato
-strutturato, costruito, elaborato (un periodo, un componimento, ecc.
costruito, elaborato (un periodo, un componimento, ecc.). guarini
, ch'egli v'entrò, con un passo così legato, con uno sguardo
con uno sguardo così adombrato, con un viso così stravolto, che non ci
: uscì con passo legato, provando un gran dispiacere e un gran rimorso.
legato, provando un gran dispiacere e un gran rimorso. serra, ii-449: la
mancanza di allenamento o di preparazione (un atleta). -tenuto a freno,
-tenuto a freno, controllato, inibito (un sentimento). scala del paradiso,
una persona, di un'attività, di un impegno; vincolato moralmente. -anche:
: credono ch'el farsi monaca sia un andare a nozze; non hanno anco
36 (636): - è un voto che ho fatto alla madonna..
mazzini, iv-4-55: sto legato a un lavoro che s'accosta al fine e
una donna legata in matrimonio legale con un uomo, che già teneva il vincolo di
a una donna per la quale non provava un briciolo di amore, lo esasperava.
-ant. sottoposto a vincoli giuridici (un bene economico).
9. unito o accomunato a qualcuno da un vincolo di simpatia, di amicizia,
in vista di uno scopo, di un interesse comune). fra giordano,
buoni sono legati insieme e intendono a un fine. a. pucci, cent.
essere sociabili, e legati insieme dall'un capo all'altro del mondo. m