. proibire, vietare, impedire con un atto di autorità (con partic.
nessuna legge umana o divina inibisce a un cittadino italiano di amare i carciofìni all'
si spassano giuocando / lì seduti a un tavolier. manzoni, ii-579: re,
o l'accrescimento e lo sviluppo di un organo o dell'intero organismo.
dell'informatica, impedire la formazione di un segnale o l'esecuzione di un'operazione.
del tribunale per impedire la prosecuzione di un atto contrario al diritto e alle leggi
amministratore la facoltà di retrodare ogni anno un otto per cento di tutto l'ammontare della
. represso (una funzione psichica, un impulso, ecc.). e
medie. fisiol. che abolisce o pone un freno all'azione di determinati organi;
: quello che ostacola l'azione di un altro gene. 3. sm.
o eliminarne l'azione corrosiva su un metallo. -anche agg., con
petrolifera, additivo che si aggiunge a un prodotto finito per diminuire, eliminare o
sentenza) con cui si vieta a un soggetto di continuare a compiere, o
risposte altresì, in quanto son gradi d'un esame inquisitivo, mettono sulla via d'
(una persona, lo sguardo, un atteggiamento, ecc.). baretti
una osservazione di tal genere indirizzata ad un commissario di polizia avrebbe valso all'inquisito
il giudice lo studiava fingendo di cercare un fascicolo nei cassetti della scrivania.
e, in seguito, come membro di un tribunale d'inquisizione, aveva il compito
sardigna vi conviene andare / e stare un anno e far la penitenza, /
(101): nella nostra città un frate minore inquisitore della eretica pravità. storia
, 2-ii-274: così fu tosto eletto un prete spagnuolo per inquisitor generale, gli
gli furono dati assessori qualificatori consultori, un segretario ed altri uffiziali subalterni. monti
...: / d'inquisitori un drappel sacro e fiero, / cinto di
a ripararvi colla missione in terraferma d'un magistrato ambulante composto di tre sindaci inquisitori
i-307: non sarebbe questo... un seminario di frodi e di oppressioni sempre
gli scrivani. giusti, 2-201: un frate, professore, / gran sciupateste
sua: teneva in luogo d'inquisitore un amico vecchio. piovene, 15:
piovene, 15: quando mi dicono: un servo, vedo anzitutto un inquisitore,
dicono: un servo, vedo anzitutto un inquisitore, una spia. -chi
voluto difendersi ma sapeva di avere davanti un inquisitore al quale la sua storia era
indagatore, inquisitorio (lo sguardo, un atteggiamento, ecc.). borgese
; che è formato da inquisitori (un tribunale, un consiglio). -in
è formato da inquisitori (un tribunale, un consiglio). -in partic.:
, la successione storica faceva nel museo un lungo salto. 2. figur.
indiscreto, sospettoso (lo sguardo, un atteggiamento). bocchelli, 13-131:
pudore? cassola, 6-146: -è un po'di tempo che batti la fiacca -
intorno all'attività de'fuochi vulcanici sono un altro punto interessantissimo. bresciani, 6-xiv-480
, dall'autorità giudiziaria nell'ambito di un giudizio penale o in preparazione di esso
impulso dello stesso giudice, anziché di un accusatore pubblico o privato, e senza
o privato, e senza l'intervento di un difensore (processo per inquisizione) '
dal vescovo, dal pontefice o da un suo legato, si distinguono v inquisizione
medio evo l'« inquisizione » era un ufficio ecclesiastico, esistente nei vari paesi
delega pontificia ed esercitava le funzioni in un ambito territorialmente circoscritto; nel 1478 i
, con l'approvazione del papa, un tribunale noto come l'inquisizione di spagna
gli aragonesi di vedersi piantato in palermo un tribunale d'inquisizione. chiari, 1-ii-88
quòvis, locuz. lat. clausola di un contratto d'assicurazione marittima nella quale sono
, 1-88: la speranza s'inradica come un uncino fine / dentro i cristalli
fatica i folti rami; / ma s'un ne sbranco, un altro il capo
/ ma s'un ne sbranco, un altro il capo estolle, / ch'a
2. venat. posarsi su un ramo (un uccello). 3
. venat. posarsi su un ramo (un uccello). 3. tr.
. ant. non retto, obliquo (un angolo). filarete,
a quello di fesenda, ove assiste un veedor, uno scrivano e un tesoriere
assiste un veedor, uno scrivano e un tesoriere, li quali inrollano li soldati che
-rifl. entrare a far parte di un esercito, di una milizia, di
esercito, di una milizia, di un corpo armato. siri, xii-758:
accogliere in un'associazione; annoverare in un gruppo, in una categoria. f
-rifl. aderire a un'associazione, a un partito; entrare a far parte di
partito; entrare a far parte di un gruppo, di una categoria.
, vengono estratti. -figur. abbracciare un determinato tenore di vita, adottare determinati
che ha aderito a un'associazione, a un partito; entrato a far parte
; entrato a far parte di un gruppo, di una categoria. -
, i-311: capo nella sua gioventù d'un partito sì grande che in quello v'
gl'idonei au'armi, non nominarono un solo di tutti coloro che aveano seguito il
, è per sé indizio bastante d'un volersi addomesticare co'romani. = denom
per ingigliarsi e inrosarsi le guancie per un dì. b. corsini, 1-68:
santo paulo. = denom. da un derivato di rosso (v.) col
arrubinare. allegri, 258: con un garbo, che ha del signorile, /
garbo, che ha del signorile, / un tratto m'irrubina 'l trasparente [il
s'inrubina e s'intopazia / dolce un labbro, una guancia. 4.
noi estranei i piaceri consistono soprattutto in un salto indietro nel tempo e in una sensazione
di vite o di altre piante per favorirne un più rapido attecchimento. = deriv
-marin. far arenare una nave su un banco di sabbia. -nella pesca
coprire di sabbia gli innesti per favorire un più rapido radicamento. 2. dial
asciugare col polverino (uno scritto, un foglio). dossi, i-123:
normale svolgimento di una pratica, di un provvedimento, ecc.; interrompere il
ecc.; interrompere il corpo di un progetto di legge, di un'inchiesta
di legge, di un'inchiesta, di un processo
4. rifl. nascondersi nella sabbia (un insetto, un pesce).
nascondersi nella sabbia (un insetto, un pesce). 5. figur.
5. figur. andare a vivere in un luogo solitario, condurre una vita appartata
. coprirsi, riempirsi di sabbia (un fiume, un porto); affondare
, riempirsi di sabbia (un fiume, un porto); affondare nella sabbia.
7. marin. arenarsi in un banco di sabbia (un'imbarcazione)
cercare nella steppa fra i polverosi cespugli un fondo vergine per non insabbiare nelle piste vecchie
cadere in dimenticanza (una pratica, un provvedimento, un'inchiesta, ecc.)
-con riferimento a persone: arrestarsi in un lavoro, non riuscire ad andare avanti
9-12: l'ultima volta che volli cominciare un diario mi insabbiai nel modo detto
detto. pavese, n-i-601: un romanzetto... nel corso della stesura
. 3. che vive in un luogo solitario, che conduce una vita
fino dalla primalba. soldati, 2-359: un mercante italiano insabbiato in etiopia..
troppo note e troppo care / che passando un ignoto limitare / svolazzeranno come foglie al
. riporre, mettere, chiudere in un sacco (in partic. granaglie,
). -per estens.: scuotere un sacco pieno per assestarne il contenuto.
quegli augei, di mano in mano / un, due, tre, quattro il
li levavano. 2. mettere in un budello o in un involucro artificiale la
2. mettere in un budello o in un involucro artificiale la carne (per lo
che col maiale / insacchi nel salame un pezzo d'asino? beltramelli, iii-
, ammassare in uno spazio limitato (un gruppo di persone). giusti
). giusti, 4-i-78: con un olimpico / cenno di testa, / la
4-81: gli insaccheremo le gambe in un paio di calzoni ristretti alla noce del piede
-indossare frettolosamente, infilare alla peggio (un abito). giusti, 2-212:
carlona. de amicis, x-259: insaccò un gran pastrano turchino da ebreo polacco,
turchino da ebreo polacco, si mise un berrettone d'astrakan, e gli occhiali
insaccato ne le spalle: come se un apostolo di malumore gli avesse dato del
gente che a guardarlo si diverte, ha un piccolo movimento scontroso a sommo delle ali
, che non potrei « magnare » in un mese, né digerire in un'anno
una parola o di un concetto (un significato, un'interpretazione). dante
ai liberali, e ve li propone in un senso ancora più largo. b.
, o, per designare ciò con un largo vocabolo, nella storia.
. carducci, ii-12-99: io vorrei un vero più largo, più umano,
il mattino / si sarà splancato in un largo silenzio / attutendo ogni voce.
(407): si mise a stare un po'più sulla vita, che faceva
po'più sulla vita, che faceva un tutt'altro vedere, mandò più larghi
piazza il giovedì e la domenica è un vero spettacolo di goduto abbandono al piacere di
giamboni, 8-ii-17: quando noi volemo laudare un altro uomo di virtù morale, cioè
costumi, noi diciamo: questi è un casto uomo, umile e largo. dante
accorto. chiabrera, 1-iv-4: amo d'un leone / gode a'titoli egregi,
, e ti farà buona accoglienza. un buon bergamasco all'antica, un uomo
. un buon bergamasco all'antica, un uomo di cuor largo. ghislanzoni, 1-115
-per estens. che nasce da un animo generoso; che testimonia una grande
(un'offerta, una promessa, un favore). latini, i-1679:
silenzi poetici della terra stanca le consiglino un largo perdono del silenzio mio. de
b. pitti, 1-88: era un largo giuocatore, ed era gran signore
nocere assai. bisticci, 3-28: era un uomo aperto, largo, sanza sapere
sentirla sbadigliare, largo e crasso come un uomo. -per estens. che
esprime franchezza, spontaneità; che rivela un temperamento leale e sincero. de
7-293: mi riferiscono che lei è un cattolico largo. pavese, 8-26: se
, di tolleranza (un'idea, un atteggiamento, ecc.). fogazzaro
le sue idee sono larghe, degne di un gran cuore. pirandello, 7-66:
... a favorire attorno a sé un così largo spirito di tolleranza.
, placidamente. frateili, 1-277: un ritmo così largo di vita parve una
311: si è ridotta a vivere in un appartamentino della vecchia via giulia, in
appartamentino della vecchia via giulia, in un palazzo antico, che è dei falcone
situato a una determinata distanza rispetto a un punto di riferimento (
/ larga da loro: e stracciato un pennone / di certa lancia rotta a
. 35. ling. aperto (un suono, una vocale, una pronuncia
vii-186: contenti di essercela cavata con un po'di paura, si navigava in largo
costa... scoprimmo la bocca d'un fiume. mannelli, 145:
croce, iv-11-353: al largo di bari un sottomarino avvertì i fuggiaschi che la città
nella tecnica delle telecomunicazioni, indica che un segnale o un determinato sistema di trasmissione
telecomunicazioni, indica che un segnale o un determinato sistema di trasmissione occupa un intervallo
o un determinato sistema di trasmissione occupa un intervallo di frequenza relativamente ampio. -anche
fra i lati un'ampia semicirconferenza (un angolo). galileo [tommaseo]
grande in larghezza che in altezza (un carattere, una lettera).
la pietra livida di fòri, / d'un largo tutti e ciascun era tondo.
era tondo. buti, 1-496: 'd'un largo tutti'; cioè d'una larghezza
di messina. biringuccio, 1-50: un boccolare che nel suo più largo pigli tutte
nel punto in cui doveva passarsi avrà un cinquecento metri di largo ed è molto
44. venat.: spazio libero in un bosco, privo di vegetazione di alto
uno o più fabbricati, oppure in un notevole ampliamento dell'area di un incrocio
in un notevole ampliamento dell'area di un incrocio, con smussi e raccordi,
e i sanfedisti la trovarono nascosta in un soppalco della sua casa, al palazzo
tempi passati, ciascuno può ancora vedere, un po'in disparte nella sua aria rannuvolata
po'in disparte nella sua aria rannuvolata, un vecchio portone senza battenti, basso e
battenti, basso e rincagnato, ingresso d'un palazzotto nero dagli anni. pavese,
donde si poteva assistere ai delitti dava su un largo erboso, chiuso in fondo da
mus. indicazione di movimento per caratterizzare un tempo lento, sostenuto con ampie frasi
d'ogni altra ci dà l'idea di un procedere grave e mestoso...
: è possibile far convivere in musica un allegretto e un largo? -con valore
far convivere in musica un allegretto e un largo? -con valore aggettivale: che
signori, in cortesia; lascin passare un povero padre di famiglia, che porta da
bazzicate tanto co'ladri, che avete un poco imparato il mestiere. carducci, ii-6-
adunque a cuor largo esprimerle, in un col rammarico della perduta ventura, ri
siede a pigliarsi riposo: e si dimostra un nemico del lavorare, ed amico dell'
tarchetti, 6-i-223: la reggia era un edificio stupendo; tutte le meraviglie,
. alamanni, 24-149: drizzasi l'un ver l'altro a largo passo.
. borghini, 6-iii-321: per dichiarare un po'più alla larga questa materia.
egli avea... uno collaretto a un suo guamaccione, o vero collaraccio che
tre cavagli. bandini, 2-i-219: un corpo impiagato ed infermo ha bisogno di
, tiravo le mie boccie, come un orbo, di qua, di là,
larga dal pallino. -da un ampio punto di vista, secondo una
partecipazione... dei superiori per un poco di esplorazione così alla larga.
a bologna? bocchelli, 1-i-208: un calafato più anziano lo riconobbe, e non
teco regnare. boiardo, ii-3-55: un grande, che portava la bandiera: /
stava. machiavelli, 7-5-37: l'un parente, se pure l'altro trova,
signoria. -andare largo per un luogo: scorrazzarvi. guicciardini, 13-iv-12
lionora mi presta campo largo di recitarvi un compassionevole caso. aretino, v-i-
aveva le spalle larghe: e sebbene un codazzo di monelli lo seguisse in perpetuità
. francesco da barberino, i-315: un altro ci contende, / tanto calvalca
: o là, o fratello, aspetta un po'di grazia: non tanto in
amara storia, / già nota a un solo fra gli amici miei, / ch'
largo, al largo: essere posto in un luogo aperto, spazioso, vasto (
, spazioso, vasto (una casa, un edificio). c. bartoli,
durevoli, son più al largo con un uomo di tal tempra che non con altri
-essere largo: diffondersi, dilungarsi (su un argomento, su una materia).
v. pina. -essere largo come un gallo: v. gallo, n.
con le grida assordandolo, e ripinto in un canto del foro pigiandolo, la guardia
via tra la calca, a fare un po'di largo intorno a loro. gatto
e ciaobeo soli nel mezzo. -costituire un mezzo per conseguire un fine determinato.
mezzo. -costituire un mezzo per conseguire un fine determinato. panciatichi, 116
strada, avanzare a forza; aprirsi un varco, un passaggio. tasso,
avanzare a forza; aprirsi un varco, un passaggio. tasso, 7-106: toglie
. tasso, 7-106: toglie ad un guerrier ferrata mazza, / e rompendo
attraverso il vestito e la sottana e afferrarle un seno. -diffondersi, propagarsi.
arte né gran tempo a metter insieme un panegirico ad un santo che si fa
gran tempo a metter insieme un panegirico ad un santo che si fa largo con miracoli
dica loro: andatevene, / da trovarsi un pugnai poi nello stomaco? -giocare
largo,... rimasero in un momento consumate da un fuoco infernale piovuto
. rimasero in un momento consumate da un fuoco infernale piovuto loro addosso dall'alto
casa vostra una mano di giovinotti motteggiatori un po'larghi di bocca. -largo
vita più intima. -non avere un momento di largo: non disporre del
disporre del tempo necessario, non avere un minuto di respiro. capuana,
caro amico joshua pron non aveva avuto un momento di largo per sposarsi anche alla
che tu,... voglio un poco con teco sopra questa materia ragionare.
aperto. -anche: allontanarsi dalla riva di un fiume o di un lago.
dalla riva di un fiume o di un lago. manzoni, pr. sp
(143): il barcaiolo, puntando un remo alla proda, se ne staccò
menarvi chi sa dove, -forse in un pantano, -forse sur un prato fiorito
, -forse in un pantano, -forse sur un prato fiorito, - allora tentatemi per
prato fiorito, - allora tentatemi per un braccio. massaia, xi-8: altri
de marchi, i-462: intanto, un po'per le lungaggini, un po'
intanto, un po'per le lungaggini, un po'per le ciarle dei giornalisti,
. -non entrare direttamente in un discorso, farlo precedere da accenni e
4-i-344: accennò roba, parlò d'un portento, / la prese larga, te
.. tenuto al largo nel dare un breve cenno sulla possibilità di un futuro
dare un breve cenno sulla possibilità di un futuro equitativo riparto. -stare largo
: se eglino avessero in animo d'uscire un poco al largo e caminare con esso
punto usciti fuora. -togliersi da un luogo angusto, dalla folla, ecc.
bizzarria, né col solito suo parlare un po'largoccio. tommaseo [s. v
-queste donne... sempre vogliono essere un poco pregate,... ma
titoli, clausola che si antepone a un prezzo, per indicare che i limiti di
mentore dell'indomani,... un periodare largoposante pieno di comode suppellettili grammaticali
. e quando ebbono passato, ritrovarono un poco più di largura. cantari cavallereschi
largure del mare. vasari, ii-574: un bel piano,... andando
linati, 30-197: il bione è un torrentello piuttosto gagliardo che scende da una
carrozza a sei / passi fra l'un e l'altro addirittura. 4
... parevano ceder luogo a un che di più gagliardo e più concitato.
più. una specie di largura, un aprirsi improvviso del cuore a capire tutto
, n- 121: tutti abbiamo un medesimo e unico intendimento, tutti un
un medesimo e unico intendimento, tutti un capo... non c'impediamo l'
capo... non c'impediamo l'un l'altro; c'è campo,
6. ant. largo fronte (di un vento, di una perturbazione meteorologica)
-far largura: far posto; aprire un varco fra la folla. m
oliva, i-3-249: l'ingrandimento d'un minimo impiccolisce migliaia di grandi...
dioscoride], 86: il larice è un albero di grandissima procerità, vestito di
. durante, 2-242: è il larice un arbore di notabil grandezza, d'una
. che viene articolato nella laringe (un fonema). -teoria delle laringali: teoria
delle laringali: teoria linguistica che postula un fonema consonantico (o anche una serie
: a forza di tossire ho sputato un po'di sangue; -non ti spaventare -era
. -specchio laringeo: strumento costituito da un piccolo specchio fissato a un'asticciola metallica
è stato sostenuto che la poesia sia un « gesto laringo-buccale » o un « piacere
sia un « gesto laringo-buccale » o un « piacere muscolare », durante il
dotta, comp. da laringe e da un deriv. dal lat. bucca 4
-uyyot; 4 laringe 'e da un deriv. da xóyo <; 4 discorso
-uyyot; 4 laringe 'e da un deriv. da rcà&ot; 4 dolore '
laringea, effettuato mediante l'introduzione di un apposito specchietto { laringoscopia indiretta) o
4 laringoscopio ', istrumento composto di un piccolo specchio montato su di un lungo gambo
di un piccolo specchio montato su di un lungo gambo, onde si illumina ed
-uyyot; 4 laringe 'e da un deriv. da oxóp. oc 4 bocca
o perdita della voce, suscettibile però di un discreto ricupero funzionale mediante protesi;
volatili: malattia contagiosa, causata da un ultravirus, che colpisce particolarmente i gallinacei
bronchiale, eseguita con strumenti costituiti da un tubo metallico, munito a un'estremità
d'argento finissimo. federici, iii-387: un larino ridotto alla nostra moneta può valere
alla nostra moneta può valere intorno a un mocenigo. p. della valle
larte sannita, ciascun patrizio romano, un ottimate italiano insomma, si reca a
altre pure, regnate ciascuna probabilmente da un principe chiamato 'lucumone ', governate
amicis, ii-494: le due monache fecero un saluto del capo, e sparirono,
/ gigante ad altri, ad altri un villan parve, / ad altri un
altri un villan parve, / ad altri un cavallier di faccia rea. n.
che quel suo patrigno fosse vero, un uomo vero, di carne e ossa
larva d'uomo, un'ombra che un soffio poteva portar via. bechi, 2-304
! filicaia, 2-2-16: fui tale un tempo; or dal mio regno sgombra,
per una larva senza vertebre, per un falso eroe che non aveva in fondo al
. cadavere. monelli, i-156: un teschio sghignazza, lucido, accanto alla
lucido, accanto alla larva livida di un morto di ieri. -per estens
teatri, questo miraggio di città in un guscio. 3. letter.
, oggetto / della mia vita di un dì: se non se quanto, /
musica fine e periata, luciano sentiva come un richiamo di lontane memorie, un risveglio
come un richiamo di lontane memorie, un risveglio di poetiche larve. b
che per sé non saprebbe / viver un giorno; e poi tra via m'apparve
caro, 16-4: ahi, quanti vizi un bel nome ricuopre, / ch'a
lo sgomenta. baldi, ii-114: un aperto nemico è men nemico / e
6-ii-450: fuggimi, o cara, un aspide / sotto il mio vel si
/ strappa la larva d'angelo / e un demone si svela. d'annunzio,
dei sogni! qualche volta non sei che un riflesso, una larva sbiadita dei gaudi
prova, la larva d'una prova? un ombra d'indizio almeno! moretti,
parole, delle frasi, che accennavano ad un movimento di discorso. piovene, 70
ultima larva della faccia d'oro / un incessante vespero scolora / l'onda e le
. c. ridolfi, ii-378: da un uovicino piccolo quanto un seme di papavero
ii-378: da un uovicino piccolo quanto un seme di papavero... svolgesi
. svolgesi in primavera... un piccolo baco o bruco che dicesi larva
9. nella pesca, esca costituita da un organismo animale allo stato larvale.
sforzi. pavese, 2-229: non è un caso che proust per raggiunger il suo
sonno, una memoria larvale, come d'un punto e come di un distante dolore
come d'un punto e come di un distante dolore. montale, 4-168: ora
: ora, che cosa può essere un romanzo nel quale esistono solo figure larvali
utilizzava ora quanto restava dell'artista d'un tempo: i suoi cartelli larvavano con
mascherarsi. muscettola, 21: larvavasi un altro, per destare almen riso in
a parlarci larvatamente e a mezza voce d'un suo romantico amore mal corrisposto. soldati
o, per estens., da un velo, da una benda; mascherato.
ravvisò colei che si sbracciava a comporre un alfabeto di gesti per richiamar l'attenzione di
di recarla [la sposa] in un vicino palazzo. 2. figur.
vano onore, / avere in odio un cor, pien d'onestade. bonarelli,
non stima le parole ma le cose. un uomo larvato non resiste al suo contatto
atto a distruggere larve di insetti (un disinfestante). = voce
si nutre di larve di insetti (un animale: in partic., i pesci
323: voleva darvi più che d'un cappone / un dì a cena o a
darvi più che d'un cappone / un dì a cena o a desinare; /
g. p. zanotti, iii-58: un piatto di lasagne, ben coperte /
iii-26-329: la festa sarà tenuta con un simposio a cui si darà cominciamento con
simposio a cui si darà cominciamento con un piatto di lasagne, e si mangeranno oche
e salsiccie, il tutto affogato in un fiumicel di vernaccia. panzini, iv-365
la si debbe cavare, e fasciarla d'un sottil fil di ferro tutta quanta da
par d'ima montagna, / né un passo sa dar più fuor della soglia.
. l. salviati, 19-78: un giovane / di quella fatta...
a bocca aperta le lasagne, cortesi com'un boto, / che gli piovano in
in bocca le lasagne, / senza pensare un iota alla vendetta, / la sua
/ d'amor felici, che nuotan 'n un golfo / di pazzia tranquillissimo.
ben altra abilità e furbizia per ottenere un determinato risultato. pulci, 25-266:
fa lasagne della farina altrui, fa un castello senza muro né fosso: chi nell'
: due paia di capponi arrosto, un paio lessi, con un poco di
capponi arrosto, un paio lessi, con un poco di vitella morbida per amor de'
. làsanum nel senso di pentola (un supposto lasània, significherebbe pasta cotta
ima lasagnaio con sua moglie; aveano un piccolo loro fanciullo di tre mesi.
il poeta... comparir ignudo come un lasagnóne in presenza d'una fanciulla regale
/ e pure udendol lo giudicherete / un lasagnóne senza un gran di sale.
udendol lo giudicherete / un lasagnóne senza un gran di sale. borga, xl-97
, iii-55: è geloso più che un gatto, di sua moglie, come
-saltò su a dir la batori, dàndole un pizzicotto. panzini, iv-365: '
la vuol prendere in prova, faccia un po'lui; ma se dopo gli tocca
dopo gli tocca di sposarsela, è un lasagnóne. 2. locuz. avverb
: il lago di fucino abbonda di un pesce detto barbo, di un altro detto
abbonda di un pesce detto barbo, di un altro detto scarta,...
come lasche, per i quali il fare un chilometro a piediera diventata una delle dodici fatiche
marin. allentare alquanto una fune, un cavo. guglielmotti, 470:
a. f. doni, i-113: un cavai vi portava il cavezzone, /
cavai vi portava il cavezzone, / un logoro, una lascia, anco tal ora
, una lascia, anco tal ora / un pollo freddo o qualche salsiccione.
difficile, il riservato (ma con un eccesso di ostentazione e di superbia)
, 20-192: altri loda per uomo d'un grande animo il buon lasciami-stare, per
. mamiani, i-lxii: colui è un 'perdigiorno', ovvero è un 'lasciamistare '
: colui è un 'perdigiorno', ovvero è un 'lasciamistare 'od un 'posapiano '
, ovvero è un 'lasciamistare 'od un 'posapiano 'e simiglianti espressioni.
di poca voglia, si sentiva addosso un certo lasciatemi stare, che la carolina attribuiva
i-295: non tutte le strofe son d'un così orecchiabile lasciandare. = comp
ferd. martini, 1-ii-125: le dò un lasciapassare; e di tasca mia dodici
, detenuto al louvre, lo munì d'un lasciapassare alle linee, credendo si trattasse
per entrare a fondi città bisognava avere un lasciapassare. 2. commerc.
merce senza che essa venga gravata da un nuovo dazio. pananti, ii-358
di que'contadini che, dovendo lasciare un podere, sull'ultimo non ne hanno
/ a mille a mille per guadagnarsi un pane! -rifl. recipr.
stata. petrarca, 135-95: sotto un gran sasso / in una chiusa valle,
amor, che mai no 'l lascia un passo. vangeli volgar., i-7:
che attorno mi si effonda / un ronzio qual di sfere quando un'ora
fè che mi desti / stimar non vogli un zero? metastasio, 1-1-9: perché
! soldati, vii-41: 10 avevo un fidanzato, lo dovevo sposare. mi lasciò
modo che, venendocene voglia, / l'un l'altro si potesse poi lassare.
con amelia era stato fidanzato poco più di un anno, ma avevano avuto lo stesso
. abbandonare (temporaneamente o definitivamente) un luogo, un domicilio, una residenza;
temporaneamente o definitivamente) un luogo, un domicilio, una residenza; allontanarsi,
lasciare il letto, quantunque col seno e un braccio ancora fasciati, fu suor erminia
suor erminia. -superare, oltrepassare un luogo o un punto, procedendo oltre
-superare, oltrepassare un luogo o un punto, procedendo oltre. compagni
-abbandonare un posto di lavoro; licenziarsi. soldati
in preda, / scherno ed obbrobrio di un ardore estinto; / in van presumi
e lanciare ah'inseguimento della preda (un animale da caccia). novellino
: io sono amore, / et egli un cieco error che la ragione / uccide
-anche: non toccare, mantenere in un determinato stato. simintendi, 2-132:
con tanta tenerezza / che non lasciollo per un ora buona. -emettere;
abbandonare qualcosa; rinunciare, perdere (un bene materiale o spirituale). anonimo
lo lasciò sul colpo. -deporre (un abito, un ornamento). petrarca
colpo. -deporre (un abito, un ornamento). petrarca, 11-1:
bevande; astenersene. — anche: saltare un pasto. guittone, xlviii-146:
e lasciare l'onestà. -disertare un trattenimento, rifiutare un invito.
. -disertare un trattenimento, rifiutare un invito. guadagnoli, 1-ii-368:
-dimenticare. -in partic.: saltare un bottone nell'abbottonarsi. tolosani,
e poi rifarsi / talor, perché un botton lasciato s'è. tommaseo [s
, una trattativa, una relazione, un comportamento). giacomo da lentini,
giacomo da lentini, 27: per un frutto -piace tutto un orto / e
27: per un frutto -piace tutto un orto / e per un bon conforto /
-piace tutto un orto / e per un bon conforto / si lassa un gran corrutto
e per un bon conforto / si lassa un gran corrutto / e ritorna in disdutto
, sia involontariamente (una parola, un argomento, ecc.). latini
caparbietà militare; -fox, orgoglioso come un tacchino; -canova, emaciato anacoreta,
tacchino; -canova, emaciato anacoreta, un artista anacoreta che consumò tutta la vita
lascio ch'egli avea nel carnaiuolo / un po'di stienal secco e un'aringa.
. carducci, ii-5-153: lascio che un trasporto così grave, un impianto in
: lascio che un trasporto così grave, un impianto in città nuova affatto a me
(per lo più provvisoriamente) di un personaggio, di un argomento; tralasciarlo
provvisoriamente) di un personaggio, di un argomento; tralasciarlo per qualche tempo.
: i loro patrizi, quando lasciano un magistrato, ne fanno maggior festa e
, 1-13: vitale candiano, dopo vent'un anno di felice governo, lasciò il
mondo. 11. soffocare (un sentimento); mettere da parte (
sentimento); mettere da parte (un sospetto); deporre un pensiero, un'
parte (un sospetto); deporre un pensiero, un'opinione, un proposito
deporre un pensiero, un'opinione, un proposito. compagnetto da prato, 230
una convinzione; rigettare una dottrina, un programma. mazzini, 26-242: quanto
-emendare (una colpa); sradicare (un vizio). iacopone, 12-49:
inestimabile lasciare. 12. trascurare un dovere, trasgredire un obbligo; dispensarsene
12. trascurare un dovere, trasgredire un obbligo; dispensarsene, esimersene.
qualcuno rimanga più o meno stabilmente in un luogo (talora, anche, perché
amore, / volentier te ne feci un bel presente. trissino, 2-2-219: voi
lasso, / non sono meo quanto d'un ago punto. ariosto, 23-112
: amadigi,... per un picciolo e ingiusto sdegno d'oriana, si
della cometa, / che mi diede un piattel di gelatina: / e mai non
. 16. attribuire a qualcuno un incarico, un ufficio, una mansione
16. attribuire a qualcuno un incarico, un ufficio, una mansione; affidare,
; affidare, permettere la cura di un affare, il compimento di un'iniziativa,
di un'iniziativa, il conseguimento di un fine. latini, 3-98: con
ha nobile ingegno, al quale è bello un poco di fatica lasciare. idem,
): quel brav'uomo aveva lasciato un figliuolo di stampa ben diversa. mazzini,
morto lasciando nelle pèste la moglie e un bambino. jahier, 151: era un
un bambino. jahier, 151: era un gra- cilino che impensieriva, quando papà
lasciò poco più nei fasti ecclesiastici che un nome e una morte, non avendo vissuto
, non avendo vissuto in seggio che un solo mese. manzoni, ii-641: empio
: la fuga del tempo gli era un supplizio insopportabile. non tanto egli rimpiangeva
felicità. quelli almeno gli avean lasciato un ricordo. pavese, 3-148: l'
giornata tetramente svanisce, lasciandomi in ricordo un pugno di vento. -trasmettere alla
mortali, a la mia mente / ripresta un poco di quel che parevi, /
testamentaria; trasmettere una dignità, un nome, un ufficio per successione ereditaria
trasmettere una dignità, un nome, un ufficio per successione ereditaria o dinastica.
i-i- 24: morì in polonia un paterno mio zio, e chiamato fu,
arte, per lasciarsi il mortorio o un po'di bene. ferd. martini,
: trovarono in quella camera la copia di un testamento... nei quarantacinque anni
ha dell'urna. -istituire erede di un patrimonio, successore in un dominio.
erede di un patrimonio, successore in un dominio. f. rinuccini, 1-261
90: ebbe nuove della morte d'un fratei di sua madre, il quale
partorisse, e lasciolla erede soltanto di un capitale di dieci mila scudi. 20
20. vendere; trasmettere la proprietà di un bene per un prezzo convenuto.
trasmettere la proprietà di un bene per un prezzo convenuto. apollonio di tiro volgar
dimanda cento di quel che forse a un altro lasseria per dieci. 21
romano volgar., iii-2-9: elli fu un re che lassò una gran parte del
di un'azione, al conseguimento di un risultato, alla soddisfazione di un bisogno
di un risultato, alla soddisfazione di un bisogno. pananti, ii-374: il
libertà alla sua bella, la stringe d'un eterno assedio, non può patir che
fece passare, lasciata ogni bagaglia, un fiore d'aiuti che sapevano i guadi
, [il fiume] lasciato avea un certo pantano e melma molliccia e tenacissima
che fondò la casa, e lasciò un senso / di pace in essa, nella
alla repubblica. -continuare a indossare un vestito, a portare un ornamento.
a indossare un vestito, a portare un ornamento. carducci, iii-7-257: io
far sì o permettere che rimanga impresso un segno, un'orma, un vestigio.
impresso un segno, un'orma, un vestigio. - anche al figur.
così densa / che camminando si lascia un sentiero / come in un prato. ungaretti
si lascia un sentiero / come in un prato. ungaretti, ii-65: scalza
in modo che, nella costruzione di un edificio (o anche in una configurazione topografica
622: con quei mattoni io andai tessendo un fornello a foggia di una mèta,
foggia di una mèta, lasciando infra l'un mattone e l'altro in nell'attestarli
è lasciata una porta per entrare in un andito d'alcune stanze. galileo,
arma da getto); assestare (un colpo); scatenare (una reazione
che mi ritiene / che non ti lasci un pugno, che tu veda / le
furor e sdegno, / lascia a ruggier un colpo aspro e perverso. segneri,
il quale, quando voi gli porgete un regalo, vi lasciasse uno schiaffo? metastasio
spada; uno dei quattro gli ha lasciato un colpo di pistolotto, che non lo
la sua bella e cara leonilla tramutarsi in un subito in una velenosa serpe, la
cocchio... che mi facessero un gran vaso di questo frutto in conserva
caccia di fiere. 31. con un compì, predicativo indica la condizione o
al suolo: / non fu lasciato vivo un capo solo. straparola, 6-1:
bacio lasciava le labbra gelide. -con un avv. o un compì, di modo
gelide. -con un avv. o un compì, di modo, di qualità,
177: la trovai più superba che un toro e l'ho lassata come uno
una / cosa i posata / in un / angolo / e dimenticata. c.
. -in partic.: destinare un terreno a una coltura. targioni
si compia una data azione, che accada un determinato evento, che si verifichi una
di biodi. deledda, ii-182: come un giorno ti feci del male, lascia
-con valore rifl. in relazione con un verbo intr. boccaccio, dee
-con valore rifl. in relazione con un verbo tr. di forma attiva che
, v-470: s'è lasciato prendere come un ladracchiòlo qualunque. -con un
un ladracchiòlo qualunque. -con un compì, d'agente o di causa efficiente
di pittoresco disordine. -ant. con un compì, d'agente o di causa
capo all'ingiù, nella mano di un uomo il quale agitato da tante passioni,
la natura... / entrambi un giorno morremo. pea, 1-357:
quattrini lasciando ai paesani di spiare con un solo occhio il suo pertugio fino ai
, accompagnata talora, anticamente, da un avv. di negazione pleonastico).
: la mia donna m'ha mandato un messo, / ch'i'non lasci per
dopo cena, mi hai fatto venir un sonno, che io ho avuto a irmene
n. 6. -lasciare con un palmo di naso o con tanto di
. naso. -lasciar detto: affidare un messaggio, una notizia, un comando
affidare un messaggio, una notizia, un comando. pananti, i-245: là
i-245: là il signore / attende a un affaretto, ora riposa, / non
4-165: alzò le spalle, come un tempo. credevo ridesse. invece disse
non... quello strascico che un tal flagello lasciava sempre dietro a sé
stampa una notizia, un'opinione, un consiglio. panigarola, 48: calvino
, 76: chi lascia il vicino per un mancamento, va più in là e
, de'quali di là non portò pure un quattrino. 2. prov.
. aretino, 13-122: fu ucciso un giovane da la punta d'un coltello
fu ucciso un giovane da la punta d'un coltello fittogli nel petto e ne la
3. disertato, non più frequentato (un luogo). boccaccio, v-106:
: chi guarda la barca / di un fiume lasciato? 4. affidato
5. causato, prodotto (un effetto, un segno); suscitato
. causato, prodotto (un effetto, un segno); suscitato (un sentimento
, un segno); suscitato (un sentimento, un'impressione). dante
dante, conv., iv-vn-7: viene un altro appresso costui, e vuole a
abbonamenti. 6. destinato a un determinato uso, a una specifica produzione
: tra i lasciati da mio zio ritrovai un librettaccio stracciato, di vecchia stampa,
. 11. rinunciato, dismesso (un incarico). segneri, 5-151:
fratello. 13. non usato per un certo tempo (uno strumento, un'
un'arma); non indossato (un vestito). ugurgieri, 57:
14. non occupato, sgombro (un passaggio, un'apertura).
situazione particolare (ed è seguito da un compì, predicativo o da un compì,
da un compì, predicativo o da un compì, di modo o di qualità
casti, iii-296: paolo i ereditava un impero lasciato da sua madre nel massimo
massaio, lasciato fare, diverrà presto un ottimo cittadino. 17. concesso,
tu ne raccogli dieci tanti più, con un po'di opera del tuo ingegno:
gran lasciato, 0 gran rubato: un improvviso arricchimento non si può spiegare se
spiegare se non con la scoperta di un tesoro, o con una pingue eredità
con una pingue eredità, o con un grosso furto. bocchelli, 1-i-140:
furto. bocchelli, 1-i-140: citavano un proverbio ferrarese di chi si palesava danaroso
ferrarese di chi si palesava danaroso a un tratto: -o gran trovato,
o più parole. alcuni dicono 'un lasciato 'e in gergo 'un pesce
'un lasciato 'e in gergo 'un pesce '. 2. disus.
altro modo ammirabile fu la conversione d'un giovane, tanto lascibile e dissoluto,
io mi pregierò d'aver levato d'atene un tesoro, ma per seguire lo stil
stil moderno, che sa più conto di un cane che sia da presa, che
con questo archibugio in ispalla e con un levriere al lascio, tutta quanta la giornata
l'umore e 'l passeggiar vanno 'n un fascio, / ché l'uno e l'
9-29-1-17: il dare il lascio ad un levriere, e il vederlo velocissimamente in
legato, con cui si attribuisce a un soggetto (per lo più un ente
attribuisce a un soggetto (per lo più un ente morale) una somma di denaro
di capitale o di rendita) o un determinato bene o complesso di beni
ente morale, o fondo speciale per un determinato scopo, costituito e dotato
il padre gli potesse dare, mercè un lascito condizionato d'un vecchio zio sacerdote.
dare, mercè un lascito condizionato d'un vecchio zio sacerdote. cicognani, v-2-61
. 3. locuz. fare un lascito: disporre mediante testamento di una
di lui, parendomi che m'abbia fatto un lassito d'altro che de'suoi mobili
alla plebe romana, lasciando a ciascuno un tanto. casti, 414: molti
dal tema di lasciare. il devoto congettura un incrocio di lasciato] con [battito
borghini, 3-34: se ben tu rassembrerai un uomo, sarai nondimeno simile a un
un uomo, sarai nondimeno simile a un giovane sbarbato, la cui delicata faccia
. domenichi, 6-19: egli è un pezzo ch'io vengo tacito dietro alle
lascivamente aperti e con le capeliere d'un acconciamento inconvenevole all'onestà, si ritirò
stesse. c. dati, 3-97: un altro imitandolo, dopo aver descritto lascivamente
lascivamente colla faccia bianca di cipria, un po'reclinata da parte.
lascivia o sensualità, io lo credo un supposto impossibile. fantoni, i-241:
d'annunzio, iv-1-253: il naso un po'carnoso e le labbra tumide, fresche
scritto o rappresentazione che tratta o raffigura un oggetto sconcio, osceno, sconveniente.
v-26: se ridicola cosa è che un gobbo si burli di altro gobbo,
mi sdrucciola improvvisa / una lascivia, un lubrico concetto, / il popol si
... non resta mai l'un dì più che l'altro di scherzare con
di quella grazia timorosa che le dava un non so che di primaverile, e a
proprietà. monti, xii-6-592: mi nasce un gran dubbio che 'vagellarne 'e
foscolo, vii-199: non è molto che un adone poetino stampò certi sonettucci lodati a
stampò certi sonettucci lodati a cielo da un prosatore cruscante, ne'quali regala della
d'annunzio, iv-1-36: nel 1756 un carlo sperelli stampò un libro di versi
: nel 1756 un carlo sperelli stampò un libro di versi amatorii in cui molte classiche
, come dietro la lente d'un cannocchiale le macchie del sole.
poeti..., come hanno trovato un concettino e adornatolo di poche lasciviuzze toscane
il mulo è... figlio d'un somiere lussureggiante e d'una giumenta lasciviente
. bocchelli, 4-44: proprio a un tonno della tua sorte ha un povero
proprio a un tonno della tua sorte ha un povero granchio da insegnare, a rischio
ad atene, come e qualmente ostrica sia un viscere morbido e lasciviente, buono per
. -anche: saltellante, scodinzolante (un animale). boccaccio, 21-3-8:
. bresciani, 6-vi-41: come fare un papa nelle presenti agitazioni d'italia?
piemonte balena, le romagne mugghiano come un mare che minaccia tempesta, la toscana
occhi putti lusingando gli amici che da un pezzo si accarezza in seno.
51: fra quello azzurro il lascivir d'un guardo / rassembra il sol ne l'
lasciviscono fulminei sulle gronde; si perseguitano da un tetto all'altro. d'annunzio,
24: questa lascività m'ha stretto un lazzo / d'intorno, sì ch'
lasciva, / vedeanse andare al ballo a un verde prato. castiglione, 114:
vedova, che... con un giovane furtivamente si divertiva e con suo e
loredano, 1-212: mi figuro ne tacque un dio cangiato: / son gli specchi
gli amori il mio tormento / e temo un rio lascivo, amante un prato.
e temo un rio lascivo, amante un prato. tozzi, v-19: quando calò
, 1-2 (i-41): dammi un lascivo e ai piacer de le donne dedito
disciolto. arici, i-149: se in un coll'agne lascerai confuso / il lascivo
di queste bagascie disfatte, che pareva un essere generato da un uomo nano e da
, che pareva un essere generato da un uomo nano e da una scrofa,
, seducente, procace, voluttuoso (un gesto, un atteggiamento, un comportamento
procace, voluttuoso (un gesto, un atteggiamento, un comportamento, un discorso
(un gesto, un atteggiamento, un comportamento, un discorso, l'aspetto,
, un atteggiamento, un comportamento, un discorso, l'aspetto, ecc.)
qual raggio in onda, le scintilla un riso / ne gli umidi occhi tremulo
amoroso; sensuale (la condotta, un atto, un sentimento, ecc.)
(la condotta, un atto, un sentimento, ecc.). g
amor lascive immerso / idol si faccia un dolce sguardo e un riso. comanini,
/ idol si faccia un dolce sguardo e un riso. comanini, l-m-305: dall'
lasciva dei peccatori. -immodesto (un vestito). g. p.
(o è a essi riservato: un luogo). p. del rosso
di satiretti e di ninfe arrovesciando l'un l'altro. carducci, iii-3-83: il
per oggetto argomenti licenziosi, osceni (un pensiero, un discorso, uno scritto,
licenziosi, osceni (un pensiero, un discorso, uno scritto, una parola
infocolano. -che tratta argomenti erotici (un artista, uno scrittore, ecc.
170: le tinte lascive acquistavano un non so che d'austero. fantoni
re. da ponte, xxiii-39: un giubbetto ben attilato le stringea le tornite
, si espande, e le rose sono un firmamento: stelle pure, stelle lascive
poliziano, 1-298: sott'esso aprico un lieto pratel siede, / u', scherzando
, ii-87: non lungi al mormorar d'un picciol rivo / i'mi giacea,
del giorno acceso / temprava il caldo un venticel lascivo. rebora, 22: torpor
soavità, agonizzante e vivibonda, in un lungo sospiro di tentazione. alvaro, 9-130
, 2-7: fan nel fregio un ballo / fanciulli ignudi, sì vaghi e
sopra il verde prato, or sotto un cespo / si vedevano apparir lascivi e
dosso ella si mette, / sol un vel bianco alla fronte serena; / non
dello ingannator padre seguendo, e volendo un giorno nella paternale casa entrare, due
del ligustro assai, / più dilettevol d'un fiorito campo, / del capriol più
d'annunzio, i-78: spandean le vesti un lascivétto odore / di muschio intorno.
, quando parliamo d'una che ha un certo lascivétto e un certo ghiotto,
d'una che ha un certo lascivétto e un certo ghiotto, con la onestà mescolato
ghiotto, con la onestà mescolato e con un certo attrattivo. -vezzegg.
lode ch'egli dà ad augusto pare un po'magretta per doverla porre sopra i
rotaie del tram le hanno lasciate apposta un po'lasche, perché sbatacchiati a dovere
bacchelli, 2-v-299: avevamo approfittato di un buon vento favorevole per spiegare le vele
di tutti. tobino, 6-268: un quadro rappresentava una tartana che navigava al
le molteplici infermità che valgono ad opprimere un sì vasto corpo, sono il mal temperamento
ai padùli. 5. blando (un assedio). montano, 387:
). montano, 387: fu un gran assedio... uno di questi
piccolo spazio compreso fra due parti di un meccanismo che non combaciano o non combaciano
interne del cilindro, l'albero di un motore rispetto ai cuscinetti, una ruota dentata
di marina, 386: 'lasco', quando un cavo non è in forza, è
infrarosso (e indica per lo più un apparecchio capace di produrre un raggio di
lo più un apparecchio capace di produrre un raggio di luce concentrata e con un
un raggio di luce concentrata e con un grande potere di penetrazione, che trova
altri disfano con questo [vino] un po'di lasero cirenaico, con esso bagnando
la radice del laserpizio era più che un gomito e in quella era fuori della
si chiama solio. il fusto gli dura un anno. montigiano, 154: il
.]: 'lasiocampa', nome dato ad un ge nere d'insetti lepidotteri
di linneo. i caratteri del genere sono un antodio con squame embriciate, con fiori
medievale francese e spagnola, composta da un numero variabile di dodecasillabi e decasillabi,
è veramente il nostro endecasillabo, ma un composto di due versicoli minori l'uno
cuio di cervo. ariosto, 41-30: un can d'argento aver vuole oliviero,
la saetta. parini, 535: un pastorei frattanto / lo zaino a tergo
nel prato balzellando a guisa / d'un leprotto su l'alba. monti, 11-48
modo da poter essere liberato rapidamente (un cane). fr. martini,
lassa 'colui che aspetta la fiera in un luogo fermo. = deriv.
, lassamente, lo guardava fisso, con un qualcosa sulla punta della lingua che non
d. bartoli, 2-2-508: ordinogli un non so qual beveraggio, semplice lassativo
si sentì lassate tutte le membra per un abbattimento repentino. lassazióne, sf
gregorio magno volgar., 3-220: un leproso... voleva ritornare a casa
, i-573: vedendo la monaca, esitò un momento, poi passò, a capo
, lo vinceva a poco a poco come un sopore malefico. -svogliatezza
di nostra mente. borgese, 1-170: un po'tutte le signore tornano dalla villeggiatura
sì, ma per maggior fatica sopra un ruvido tronco. 4. sazietà
. 2. afflosciamento (di un organo, del corpo). dalla
. galileo, 3-1-296: per muover un mobile di un movimento al quale e'
, 3-1-296: per muover un mobile di un movimento al quale e'non ha repugnanza
viii-259: se una fune grossa si torce un poco di più, e poi ritorcendola
tutto partita, anzi era lassa e un poco crucciata per le bisogne che non andavano
l'obbligatorietà di una legge quando vi sia un motivo, anche debolmente probabile, per
prima di operare, deporre il dubbio mediante un principio certo o sia riflesso dall'onestà
principio, che fu pur fonte di un miserando lassismo, messo in campo da'probabilisti
. ant. allentamento, rilassamento di un organo (per malattia o vecchiaia).
: i fiori intorno a lei emanavano un profumo acuto; le leggere nausee le
aveva potuto rispondere. uno stupore, un dolore dell'anima, una lassitudine delle membra
che abbiamo in poche parole concepito, in un lungo circuito di esse abbiamo trasformato.
iv-1-238: io scorro delle ore in un dolore indefinibile,... uno stato
stato di lassitudine, di prostrazione, un desiderio di torcermi le mani. tenca
pensiero era impetuoso e violento nel perseguire un intento, tanto più facilmente lo sorprendevano
tristezza. bontempelli, 20-162: soltanto un senso di lassitudine, che parevami esserne rimasto
, ne viene sovente a pagar d'un lezzo, d'un pentimento, d'
sovente a pagar d'un lezzo, d'un pentimento, d'una tristizia, d'
una tristizia, d'una fiacchezza, d'un dolor di capo, d'una lassitudine
interno in varie parti del petto ed un senso universale di lassitudine per tutto il
di lassitudine per tutto il corpo, un poco di emaciazione, color florido del
. carducci, iii-9-277: nel 1221 in un istante di lassitudine politica vi fu un
un istante di lassitudine politica vi fu un di questi riavvicinamenti tra i san bonifazio
lassitudine una sigaretta, lungo disteso sopra un divano. soffici, iii-474: stretti
noi veniam qui per alloggiare / e riposare un po'questa fanciulla, / ch'è
da commedia / di sghignazzar gli venne un gran prurito, / e si lasciò
forze, estenuato (il corpo, un membro, un organo, i sensi
estenuato (il corpo, un membro, un organo, i sensi).
, 1-28: poi ch'èi posato un poco il corpo lasso, / ripresi via
il passo. marino, 16-168: in un canton del tempio alfin distese / sovra
ed è per lo più seguito da un compì, o da una prop.
volunteroso, stanco e lasso / per un sentier m'invio, legiadro ed erto,
151: fu ben a lui il morire un dolce spasso, / ché mentre
del mondo orrido e crudo, / un angelico popolo apparisce, / ch'altro pan
dinanzi a una croce, a'piè d'un sasso, / un romito trovai,
a'piè d'un sasso, / un romito trovai, che ne l'aspetto /
ogni maniera di esperimenti, eravi giunto un po'lasso e disilluso e tra tali
cielo stassi; / come recrei con un sol guardo i lassi. carducci,
partiste, dolce rosa aulente, / da un, che stato
che di lagrime e sospiri / vivesti un tempo, ond'eri già ridotto / quasi
. benedetti, xxxix-1-219: questo è un ben lasso, una amara dolcezza,
. calante, prossimo al tramonto (un corpo celeste). [variante in
6. fievole, sommesso, soffocato (un suono, una voce); lamentevole
una voce); lamentevole, gemebondo (un sospiro, 11 pianto).
11-33: gli pare udire e non udire un pianto, / sì all'orecchie gli
, 30-63: e ora, lasso! un gocciol d'acqua bramo. petrarca,
il core! -seguito da un sost. - anche invar. giacomo
partita? -seguito o preceduto da un pron. personale. neri de'visdomini
anzi dodici stelle, e 'n mezzo un sole, / vidi in una barchetta
disonestamente lassa potrebbesi chiamare una meretrice dopo un trentuno. graf, 5-263: lenta
sembravano muoversi a pena con gesti leggiadri e un po'lassi. -agitato,
la lucertola figge la pupilla, / e un bosco di cipressi a 1 venti lasso
, 217: dopo il lasso di circa un mese ritornò ai bagni, e fu
senz'altro. dicono anche: 'dopo un lasso di tre anni tornò in patria'
siccome rifiorire. collodi, 432: da un mago a una fata non c'è
mago a una fata non c'è un grande stacco. essi si conoscevano già
si può perdonare; perché la memoria è un giuoco dove sono intoppati gli uomini giù
parabosco, 4-30: veniva per riscuotere un lasso di ima sua patrona morta,
ed elevato (e tiene le veci di un compì, di stato in luogo)
e gimmo inver'lo mezzo / per un sentier ch'a una valle fiede, /
azzurro... /... un
in mezzo ai due battenti: / un sentieròlo con una macea, / lassù nel
macea, / lassù nel cielo: un pallido biancore / presso le stelle di cassiopea
2. verso l'alto, verso un luogo o una posizione più elevata rispetto
al cielo (e tiene le veci di un compì, di moto a luogo)
né sdegno, / onde qua giuso un ben pietoso core / talor si pasce delli
ti voglio far co noscere un marangone. 6. di lassù
(per lo più in sostituzione di un compì, di moto da luogo)
, xi-172: carlo iii ci fece fare un balcone: c'è ancora verso la
operai che, affettato il tufo, attraverso un labirinto di corridoi, tornavano con statue
da cucire. montale, 5-35: un vagabondo di lassù / scioglie manifestini sulla corte
lassù. 7. sostant. un luogo elevato, il nord, il cielo
2. verso l'alto, verso un luogo o una posizione più elevata rispetto
dio, che anderebbe lassuso, e darebbegli un carico di mazzate. pignotti, 288
.. ha pur reso il mio nome un bric- ciolino illustre nel mondo lassuso.
: -non è ver testo, che sono un uomo da biene. - eccovelo lassuso
ciglio. 7. sostant. un luogo elevato, il cielo, il paradiso
signore a lingua strasciconi per avermi dato un figlio così bello? = dallo
fra giordano [crusca]: può venire un uccello, e muovere una lastra,
s. cattaneo, 3-25: era già un altare antico, dove sacrificare si soleva
grande soprapostavi, nel cui mezzo ewi un gran bucco in forma di camino con
fra pietre e frammenti di mattoni, vide un anello di ferro infisso in una lastra
/ battei col pié le lastre e misi un grido. giulio dati,
il collo, e gli fece fare un mulinello, e lo scagliò a fracassarsi sulle
di sasso, le mani nelle maniche, un po'piegato, salutando e inchinandosi.
d'ardesia... e, dopo un momento rapido: avita, forma,
cilindro solido di vetro ha annesso ad un capo un tubo conico di lastra d'ottone
di vetro ha annesso ad un capo un tubo conico di lastra d'ottone, in
lastra preziosa sottile e sensibilissima immersa in un liquido continuamente percorso da correnti per ogni
71: in pulpito egli pur con un flagello, / che di lastre di
sì gran bordello, / che pareva un demonio scatenato. 4. region
terrore. aperse le lastre dimenticando per un istante la cura della propria salute e
riuscì ad aggrapparsi. lo vedevo, un po'sfocato, nella lastra a smeriglio
gozzano, i-1373: entrammo a prender un aperitivo e le nostre due figure apparvero
ristoro, 6-8: già semo issuti in un grande monte, che la sua sommitade
era coperta d'una grandissima lastra d'un sasso durissimo, di colore ferrugineo.
.. or vive in diseredato abbandono un pesce, rimasto giorno e notte con
halle fatte mettere nelle stanze nuove in un luogo sicuro. 8. fotogr.
vetro, rettangolare o quadrata, sopra un lato della quale è steso uno strato
emulsione sensibile alla luce (e costituiva un tempo il solo materiale sensibile negativo;
'è altresì nome che si dà a un ordigno da prendere uccelli; e consiste
lastra di pietra tenuta in bilico da un sistema di stecchi, sui quali si
e, anche, ripassare spesso in un luogo. cicognani, 1-87: emilio
. e di mano in mano in un vaso di terra cotta invetriato, pieno d'
lastriforme, che ricopre il pendio di un monte. = deriv. da
2. disus. preso alla lastra (un uccello: v. lastra1, n
per spazio di venti stadia, di un pulito marmo, essendo schifata pel fango
15-158: [il cosmopolitismo] ha tutto un programma pieno di concetti che sembrano elevati
tempo estolle. 2. coprire un tetto con lastre di ardesia. vasari
lastricate ben questi taglieri, / rammattonate un buco ch'io vi feci. c.
battista, iv-38: t'è reggia un antro e di stillato sangue / lastrichi di
. alvaro, 12-150: si notava un disprezzo per tutto quello che era fornito
quello che era fornito dal governo, un odio distruttore, per cui armi e
, 16-2-11: usciva dalla camera in un cortile lastricato di ghiaccio e di neve e
frugoni, 3-i-168: bisogna passare per un sentiero tutto lastricato di patimenti, a
a qualcuno: facilitargli l'appagamento di un desiderio, il conseguimento di un fine.
di un desiderio, il conseguimento di un fine. siri, i-104: possedendo
fine. siri, i-104: possedendo un quarto del paese con tanti altri vantaggi
diorite, basalto), posate su un sottofondo di notevole spessore; lastrico.
g. barbaro, ii-102: trovai un giardino quasi tutto prato di trifoglio, murato
: dalla banda dritta del quale è un lastricato. fr. martini, i-101
stanche da chi sa dove / tra un barcollare di portici bassi; / un lastricato
tra un barcollare di portici bassi; / un lastricato di lividi sassi, / nudo
di lividi sassi, / nudo sotto un sole freddo che piove / lucidi raggi
ungaretti, i-53: mi pare / che un affannato / nugolo di scalpellini / batta
a cavarsi d'impiccio, affogare in un bicchiere d'acqua. lionardo gilardi
in fiacchi, 1-131]: egli è un ammem- mar su 'l lastricato, /
negoziato. fiacchi, 1-130: evvi un altro proverbio mancante nel vocabolario. * ammemmar
. anche si dice * affogare in un bicchier d'acqua'o 'alla por-
in corpo. viviani, 1-5: un altro simil lastrico di platea vecchia riconobbi
e di spesse e grandi pietre / un lastrico vi fèro, e prestamente / il
e acuti, sporgenti e rientranti, a un dipresso come traggonsi dada cava.
g. raimondi, 3-359: un operaio dei lastrici cittadini. 3.
scoperti, de'quali evvi in questi luoghi un grandissimo uso. chiamano questa composizione *
1-2-45: s'ella il lassa senz'un utile, / per la vecchiaia che gli
, 2-232: apersero pianamente l'uscio, un lume ardeva sul lastrico, sicché poterono
una donna di sembianze severe assettata sopra un letto di paglia con le spalle al
tenebra polare. / grandi montagne d'un eterno gelo / pòntano sopra il lastrico
semplicemente lastrico): copertura piana di un edificio, che serve anche come terrazza
e pozzolana battuta, che invecchiate formano un lastrico duro a segno di servire di
se non vi è la distanza di un metro e mezzo. 9. locuz
de amicis, x-40: figliuolo d'un povero negoziante, rimase giovanissimo sul lastrico
, i-488: -impiegati lo stipendio, fa un debito, -non ho più stipendio.
carducci, ii-6-20: vivaddio, quando un governo mi mette sul lastrico un uomo
quando un governo mi mette sul lastrico un uomo a quarant'anni che s'è tirato
18-ii-286: sedotta, lasciata sul lastrico con un figlio, ho dovuto far di tutto
l'un anno per l'altro, sessanta mila lastri
e l'altro, o vero fra l'un piedistallo e l'altro, metterai lastroni
... / chi tira giù un lastrone alle cervella, / che, s'
conviene incastrare e ben assicurare colla muratora un lastrone nel quale ha da essere scolpita la
xi-119: più incredibile vista: attraverso un quadrato lastrone di vetro, laggiù laggiù
vetro, laggiù laggiù, di faccia, un campionario di automobili come in un incantesmo
, un campionario di automobili come in un incantesmo sottomarino. - in par tic
e stare in veduta d'ogni uomo un lastrone di pietra viva, scrittovi da
, ii-511: sul lastrone s'appassisce un mazzo di garofani color di rosa, e
175-40: là il legorono a'piedi d'un lastrone tondo, dove antonio cenava la
incavernati e minati. monelli, i-131: un reticolato, un lastrone di ghiaccio,
monelli, i-131: un reticolato, un lastrone di ghiaccio, un altro reticolato:
reticolato, un lastrone di ghiaccio, un altro reticolato: — 804 —
e chi è di là non è più un uomo per me: è un pupazzo,
è più un uomo per me: è un pupazzo, un bersaglio mobile, una
per me: è un pupazzo, un bersaglio mobile, una cosa vuota d'anima
sia chi vende e compera per schiavo un libero e più latamente... chi
avanze- rebbono. mazzini, 14-164: un arretrato di debiti che s'è andato
, ii-23: resta ornai solamente dell'ultimo un poco volerne per lo tempo vedere,
la morte, / e nel piacer d'un bel leggiadro volto / sembra che 'l
imperiali, 4-611: di fere alate un cacciator accorto / spia le latebre de le
, mi sembra d'esser entrato in un laberinto. cattaneo, v-1-246: ben
di nascondigli e di recessi segreti (un luogo). - anche: nascosto,
le colpe avranno / obbligo molto. un popolo malvagio / l'abiterà, che nei
incisiva. arici, i-253: un latente / etereo foco l'universo avvivi.
rubino, 92: d'intorno è un tanfo di mummie corrose / dal lavorio
la lucernetta dal lucignolo abbassato dà ancora un lucore latente, ineffabile. e. cecchi
latente esplosione, nella lucida sospensione d'un cataclisma silenzioso. -inespresso, non
, che passa inosservato; dissimulato (un atto, un gesto). poliziano
inosservato; dissimulato (un atto, un gesto). poliziano, orfeo,
210: m'è corso per le vene un certo amico / consentimento incognito e latente
: tra i due uomini illustri c'era un dissenso latente, che gli avvenimenti andarono
ordine delle generazioni, l'uomo è un perverso polimorfo, latente e represso, infetto
latente: quello che serve a trasformare un corpo solido in liquido o in liquido
della luce e dell'elettricità. quando un corpo solido si liquefà, una parte
, cioè non si manifesta al termometro. un chilogramma di ghiaccio a o° e un
un chilogramma di ghiaccio a o° e un chilogramma di acqua a 790 mescolati insieme
3. fisiol. condizione di ineccitabilità di un tessuto nell'intervallo che intercorre fra l'
o di qualcosa; situato nei fianchi di un edificio, collocato ai margini di uno
o più lati; che si stende lungo un confine. leonardo, 2-174
rispondeva verso la casa parrocchiale, era un piccolo abituro, un bugigattolo, dove dormiva
parrocchiale, era un piccolo abituro, un bugigattolo, dove dormiva il sagrestano.
che percorrevamo, si stendeva a traverso un viottolo imo stretto ponticello di legno senza
) che sbocca in un'altra formando un incrocio. e. lecchi, 5-229
che si compie stando posati sul fianco (un atto); che si svolge intorno
si svolge intorno o sopra i lati di un perimetro (un movimento).
sopra i lati di un perimetro (un movimento). fasciculo di medicina in
mercanti che passano in distanza. faccio un giro laterale intorno alla chiesa, sotto
che interessa o si trova ai lati di un membro o di un organo; che
ai lati di un membro o di un organo; che fa parte del fianco
inserzione non alla cima, ma in un lato o del filamento o del fusto,
quelle in cui l'aria aspirata aggira un ostacolo centrale, formato per lo più
scarica laterale: quella che avviene su un condotto secondario. tommaseo [s.
elettrico, o perché l'induzione vi determini un movimento indiretto. 14.
banda laterale: insieme delle frequenze componenti un segnale modulato superiori (banda laterale superiore
: rilancio eseguito con le mani da un giocatore della squadra avversaria dal punto della
laterale attraverso il quale è stato compiuto un fallo laterale. 16. sm
i-222: la ricerca delle cause non è un problema laterale, superfluo, ove si
poi se si possa mai trovare in un problema di filosofia). lateralménte
, avv. ai lati o su di un lato; di fianco; accanto.
ungaretti, xi-369: dai fianchi d'un secondo vaso fanno capolino vispi ippocampi,
capolino vispi ippocampi, dalla bocca d'un terzo escono brontolando un tritone e una
dalla bocca d'un terzo escono brontolando un tritone e una tritonessa, un quarto ha
brontolando un tritone e una tritonessa, un quarto ha addirittura la forma d'una
formano calice. cassola, 5-117: era un villino isolato alla periferia della città.
città. limitavano il giardinetto, davanti un muricciolo, lateralmente due stecconate, dietro
1773. -canonici lateranensi: membri di un ordine religioso di canonici regolari, chiamati
ciascuno dei soldati posti a difesa di un lato di un esercito schierato in combattimento
posti a difesa di un lato di un esercito schierato in combattimento.
avevano cura di difendere i lati di un esercito schierato in battaglia. =
facessero fede gli storici, al vedere un di quei laterculi di bronzo improntati coll'
. bicchierai, 196: soffriva allora un forte stimolo, e dolore nel render
render l'orine, che sempre davano un cenno di sedimento arenoso e laterizio.
o permette movimenti in senso laterale (un apparecchio ortopedico). =
. anat. che appartiene o interessa un lato del dorso. = voce
lateroflessióne, fs. medie. deviazione di un organo (spesso dell'utero),
(spesso dell'utero), piegato su un lato rispetto alla posizione normale.
. medie. tendenza a cadere su un fianco, tipica degli individui affetti dalla
tipica degli individui affetti dalla lesione di un lobo cerebellare. = voce dotta
sf. medie. posizione patologica di un organo che si presenta inclinato lateralmente rispetto
mi dian licenza le tenebre di scoprire in un latibolo cento tebaidi, in un uomo
in un latibolo cento tebaidi, in un uomo una colonia di mortificatissimi atleti.
1-i-356: io inseguiva per questi latibuli un mio amante traditore,... al
baruffaldi, iii-19: poi non sazi d'un manipolo, /... /
ricercasi finalmente ch'ella prowenga da un cuore pieno di spirito d'umiltà
, 2-67: le esalazioni pungenti di un lattice acre. calvino, 2-95: vede
sai ciascun ripieno, / vi sbocca un doppio latice umorale. tommaseo, 11-123:
che secerne latice (una cellula o un gruppo di cellule). tommaseo
fu convinto d'aversi fatto pagare a un giovane cinque mila scudi, per avergli
verri, 2-40: io ho provato un piacere assai vivo nel mirare la prima
assai vivo nel mirare la prima volta un quadro rappresentante la partenza d'attilio regolo
uomo alto della persona, sbarbato come un cesare? gli si presterebbero assai bene
a senatore. « il laticlavio » scrive un letterato illetterato « è finalmente disceso sulla
sostantivato di laticlavìus 'colui che ha un largo [làtus) nodo di porpora
moravia, iii-303: il tronco aveva un colore e una consistenza legnosa. la
non negri, l'occasione di fare un passo che fosse un vero passo in avanti
occasione di fare un passo che fosse un vero passo in avanti: aprire alla
. de amicis, xii-227: un cocchiere che parlava a ogni proposito delle
era ammirato e invidiato dai colleghi come un latifondista americano. oriani, x-23-162:
ai pontefici che pur mantennero a roma un primato universale, dai feudatari del medioevo
latifondistico. migliorini, 2-128: ancora un passo, e si possono adoperare nello
il territorio di diecimila ettari posseduto da un solo proprietario, quanto quello della medesima
società europea dell'età intermedia); un tale tipo di organizzazione sociale dell'agricoltura
tipo di organizzazione sociale dell'agricoltura comporta un atteggiamento dei proprietari di tipo assenteistico di
famiglia nobile. lastri, i-109: un lato fondo..., con le
..., con le regole d'un industriosa ed economica agricoltura, può raddoppiarsi
* latifondia italiani perdidere '. è un latinismo, cui corrisponde la voce italiana
una tenuta in maremma. se avessi un milioncino, comprerei una fattoria che domani
enfasi, o per boria non si scambiasse un poderuccio, un pezzo di terreno con
per boria non si scambiasse un poderuccio, un pezzo di terreno con un latifondo.
poderuccio, un pezzo di terreno con un latifondo. carducci, iii-7-171: il
il vecchierello coricio, lavoratore contento d'un picciol pezzo di terra, è la
avessi desunto da quel suo medesimo seneca un tema ben più temerario... e
: composi... latinamente un giusto volume dell'arte dell'argutezza. cesarotti
, con cui alcuno compera per ischiavo un libero, o lo sostiene, o lo
, a volte barocco, ma sempre per un bisogno di grandiosità e di maestà.
fagiuoli (tommaseo]: bel bello un tantino, e manco latinaménto. tommaseo
... abbordato in latino da un forestiero, in sul prato della sua chiesa
xviii-5-360: la cattedra fu data ad un certo d'agostino gufino, latinante di
periodo. carducci, iii-13-252: di un così sviscerato latinante chi si aspetterebbe un
di un così sviscerato latinante chi si aspetterebbe un prosatore italiano e di tal profuso blaterone
prosatore italiano e di tal profuso blaterone un traduttor di sallustio? 2
latinismi. -latino latinante: scritto in un latino perfetto. redi, 16-vi-313
perfetto. redi, 16-vi-313: un dottor, più saccente degli altri,
frugoni, iv-315: incontrò nell'anticamera un nano latineggiante che cominciò a cinguettar seco.
ideale della storiografia classica, latineggiante e un po'retorica, il quale...
: allora di due popoli si fece un popolo e di due linguaggi un linguaggio;
si fece un popolo e di due linguaggi un linguaggio; in cui, latineggiando le
. f. frugoni, vii-165: un altro grammatichello... insegnava il latineggiar
latineggiare, era il naturale sviluppo di un fatto puramente letterario e meccanico, non
stracco latinésco vagare di parole, c'è un uomo non privo di sensi liberi e
par egli udir qua due linguaggi in un solo? non vedi tu in ciascun vocabulo
.. era già tenuto in conto d'un dotto. 2. plur.
l'addietro. faldella, 9-837: un prete coi suoi latinetti gli fece pregustare
fare le palle di pietra che erano un buon fil di spago latinette.
lucini, 7-445: se mi fosse nato un bimbo in quel dì, a quest'
assoluto). -latinismo grafico: quando un vocabolo, considerato definitivamente italiano, si
può dir altro se non che sia un latinismo. salvini, 39-iv-49: le novelle
non parlava la lingua naturale / senza fare un grecismo o un latinismo. monti,
naturale / senza fare un grecismo o un latinismo. monti, xii-2-157: simili latinismi
nonostante i latinismi e l'artificio, e un certo manierismo, è un gran poeta
, e un certo manierismo, è un gran poeta in prosa. carducci, iii-27-309
borghesi, tecnicismi boriosi, non è un innovare né la lingua poetica né lo
pure il latinista che tutti sanno, ma un uomo di grande esperienza e d'ottimo
cattedrale, era detto che io fui un pastore esemplare in tutto degno dei vescovi
a voler correggere, sarebbe più tosto un por la falce nell'altrui biada. aleandro
prosa e in verso resuscitolla e fu riputato un cicerone de'suoi tempi. fagiuoli,
de'suoi tempi. fagiuoli, v-32: un, che le concordanze appena sa,
quei tempi. giordani, x-74: un pietro de-godes vicentino... in un
un pietro de-godes vicentino... in un dialogo di barbara e goffa latinità (
gaudente, che sembra esser l'effetto d'un tracollo e d'un rinnovamento. gramsci
l'effetto d'un tracollo e d'un rinnovamento. gramsci, 12-355: è latina
. salvini, 30-2-212: è un verso notissimo, latinizzaménto di quel celebre
esiodo. 2. modificazione di un vocabolo, al quale si dà forma
latinizzare (latinizare), tr. tradurre un testo in latino; modificare un vocabolo
tradurre un testo in latino; modificare un vocabolo dandogli forma o desinenza latina
la parola 'inerte', benché sia adoperata un poco latinizzando, nondimeno non è senza forte
pretendevano di scrivere come si parlava dall'un capo all'altro d'italia, e
secolo passato,... è stata un continuo sforzo per riasserire lo spirito germanico
lazio, ed avevano speranza di conseguire un giorno il gius quiritio. cattaneo, iii-2-86
gius quiritio. cattaneo, iii-2-86: un dialetto italico che molto gli somiglia si parla
ben aveste l'altrier da federico / un privilegio in foglio pecorino, / che
pronunciato o scritto in tale lingua (un discorso, un'opera letteraria);
. pascoli, ii-1672: dante è un esule peregrino,... ridotto
i cifranti. -romano (un numero). crescenzio, 1-330:
queste dannose some; / non far idolo un nome / vano senza soggetto. marco
latinissimo popolo. aleardi, 1-355: un plumbeo destino / sul gentile incumbea sangue
perché è nato e vissuto a parigi; un po'italiano perché la nonna materna è
che l'assunta destava in lui: un po'come lo strano fascino della sfolgorante
della sfolgorante nipote dell'altra volta: un fascino, un imperio tutto latino e
nipote dell'altra volta: un fascino, un imperio tutto latino e sabellico.
di tavole e di tende, simile a un teatro da fiera, è esposta al
. attribuito a petrarca, xlvii-254: un citarede v'è che sempre tragge /
8. difficile, arduo (un discorso, uno scritto). latini
berni, 1-65 (i-56): un sol difetto avea, dice turpino, /
dire in nova foggia / di quel trent'un che ti fu fatto in chioggia.
, 20-5: quand'i solev'udir ch'un fiorentino / si fosse per dolor sì
si fosse 'mpiccato, / sì mi parev'un miraeoi divino; / ed or m'
più latino, / che non sarebb'a un che, solo nato, / avesse
'l dì marmo segato, / il bever un becchier di vernaccino. dante, par
o è mossa da altri come un * catenaccio ladino '... anche
ma la certezza di riuscire col tempo un popolo enorme, gli stati uniti dell'america
) caratterizzata da un'organizzazione e da un ordinamento canonico derivato dal diritto romano (
massaia, i-21: io vorrei vedere un patriarcato latino anche in alessandria.
adatto a sostenere la vela latina (un albero di nave). -vela latina:
. 14. archit. composito (un ordine). palladio, 1-18:
! gioberti, iii-55: il latino è un sermone pelasgico, gemello del tusco,
alle donnette. betocchi, 7-135: udii un latino basso, della messa.
se volete mostrarci... d'essere un gran latino, aspettate il tempo.
l'iscrizione greca doveva esser opera d'un latino, non escludeva che fosse venuto dalla
romani. fazio, 1-7-31: con un vago latino, onesto e caro, /
vai »; / e gli occhi suoi un poco s'abbas- saro. a.
la cronica ne pone, / nome l'un guelfo e l'altro ghibellino. boccaccio
parlare all'uno e all'altro d'un latino oltra il quale non bisognerà gran fatto
in quel giardin sì avea da l'un canto / un rosignol, che dicea
giardin sì avea da l'un canto / un rosignol, che dicea in so'latino
va alla festa / per suo diletto un poco solazzando. sacchetti, 21: padre
non è più unito, / ma l'un, rubando, l'altro fa tapino;
per cotal latini, / e per un buxo guardava molto adato. / e '1
. v.]: le busse sono un latino che tutti intendono; e i
tutti intendono; e i quattrini, un latino che troppi. -latino falso,
se la mala fortuna lo facesse fare un falso latino, metterebbe tutto il stato
e pien di sugo! ma c'è un latino falso. gilio, l-n-49:
v. borghini, 3-6: secondo un uso osservato universalmente in tutte le sorti
il latino: afferrare il significato di un discorso o i suggerimenti che derivano da
discorso o i suggerimenti che derivano da un fatto anche nei sottintesi più reconditi.
, / perché cognobbe che egli è un malandrino, / qual chiamava e compagni per
sacripante / stimar ciascun di noi proprio un ragazzo, / ch'impari il '
è buono a nulla. -fare un latino a rovescio: commettere un errore
-fare un latino a rovescio: commettere un errore madornale. allegri, 5-25
il vostro in dolcitudine, voi faceste un latino a rovescio. i.
i-328: oh sicuro ch'i'avere'fatto un latino a rovescio, perché farsi mangiar
perizia nelle materie storiche, egli è un po'strano che altri osi insegnare il
che altri osi insegnare il latino a un gran papa, e seco a tutto il
dire: « una mia pari dee servire un par vostro », e sprometto dicendo
incertezza regnava nelle scuole e più di un vecchio insegnante vi perse il latino.
, 1-i-88: i teologi risero cordialmente di un autore, che vuole spacciarla da dottore
. -citare inesattamente o a sproposito un autore; fraintenderlo, travisarlo.
riportando e citando, o altrimenti adducendo un passo, o l'autorità di uno
latinàccio. pellico, 2-181: è un poema che fingo scritto da un trobadore
: è un poema che fingo scritto da un trobadore in quel latinaccio del secolo 150
, 1-477: quei commentari erano d'un latinaccio barbaro e veramente baroniale.
gioberti, 1-i-106: si rinvengono in un lessico, che non dovrebbe esser meno
traducendo dalla sua lingua materna. anche un semplice costrutto per addestrare e addestrarsi a
credono, che, senza saper fare un latinuccio o spiegare il ciceroncino, non
38 (660): è stata un gran flagello questa peste; ma è anche
misurare la portata massima dell'alveo di un fiume nell'ipotesi che la velocità dell'
sia proporzionale alla sua massima altezza (un numero: si ottiene facendo il quadrato
de i titimali. produce il fusto alto un gombito e grosso un dito..
il fusto alto un gombito e grosso un dito... produce il suo frutto
medie. intossicazione che viene causata da un principio tossico contenuto in diverse specie di
, ed ha scorto non esservi che un solo mezzo, quello cioè di colmare
, si raccolgono nell'unica ipotesi d'un diverso moto molecolare dei corpi. alvaro,