3. sregolato, sfrenato, insaziabile (un desiderio, una passione).
-non rifinito, privo di abbellimenti (un oggetto, uno strumento).
, non elaborato (uno scritto, un discorso, uno stile, ecc.
inornato dir illustra tanto / che ogn'un se ingunia, e sotto quel bel manto
artificiosa a cui si ricorre per alterare un dato reale, mascherare una situazione,
, mascherare una situazione, rendere pretestuoso un discorso, ecc. b.
muzio, 1-43: usa ancor il varchi un verbo 'orpelare ', dove a
c. e. gadda, 15-40: un ateismo sostanziale che vuole inorpellarsi di una
lasciai inorpellare, e mi credetti divenuto un gran che. -rifl.
sol d'aprile, / e più che un perno in cima a un campanile,
e più che un perno in cima a un campanile, / e sei come un
un campanile, / e sei come un bel cero inorpellato. aretino, 20-133:
, che gli arreca la morte in un calice innorpellato dalle false lusinghe. vico
1-i-85: si accomodarono gl'italiani ad un impero germanico, perch'egli era travestito
travestito a foggia romana e inorpellato d'un vano titolo. bacchi della lega, 52
). raro. che altera artificiosamente un dato reale, che maschera una situazione
, che rende attendibile o più gradevole un fatto o un discorso spiacevole o
attendibile o più gradevole un fatto o un discorso spiacevole o falso; mistificatore
da orrore, da raccapriccio; provare un violento sentimento di terrore, di sgomento,
, accorossi, e fremè d'ira in un punto. f. f. frugoni
donne. i... i era un urlìo tremendo che squarciava / in un
un urlìo tremendo che squarciava / in un fiotto di sangue terra e cielo.
di mie parole? foscolo, viii-204: un altro [autore] più recente,
. -insterilire, divenire incolto (un terreno, la campagna).
sudor potea promettere, / come ignaro colono un terren abile / a ben produr,
inorridir selvatico. 4. assumere un aspetto mostruoso, divenire deforme.
idolatra umile e fida ancella, / con un guardo o pacifico o sdegnato, /
l'umanità, mentre il sangue innocente d'un marito e d'un figliuolo non t'
il sangue innocente d'un marito e d'un figliuolo non t'inorridisce? metastasio,
non mi rimase posto nel cuore per un tale rammarico, tanto mi aveva inorridito
e sicura; e d'improvviso vede / un serpe: e balza in piedi
rote, mostrando all'occhio già inorridito come un tale spettacolo poteva divenire più doloroso
inorróro). ant. assumere un aspetto orrido, spaventoso. fr
. in estasi fra le braccia di un qualche studente sbarbatello,... il
. ottenuto per ossidazione dell'inosite (un ossiacido). tommaseo [s
di 4 acido ', serve a denotare un composto particolare organico d'indole acida
indica il massimo grado di ossidazione di un elemento o di un suo composto.
di ossidazione di un elemento o di un suo composto. inosina, sf
in farmacologia; costi tuisce un fattore di crescita per gli animali e,
gruppo b, si ritiene sia un componente strutturale essen ziale delle
nei composti organici, indica la presenza di un ossidrile alcolico o fenolico.
offre possibilità di soggiorno, inabitabile (un luogo, un territorio); selvaggio
soggiorno, inabitabile (un luogo, un territorio); selvaggio; che non
confortevole, scomodo (una casa, un ambiente); che non offre ricovero
della vegetazione, arido, brullo (un terreno). -anche con litote.
forse discara ed inutile la relazione d'un viaggio nelle inospitali terre di barberia.
: a partirsi filottete indusse / di lenno un tempo inospitale e cruda. pindemonte,
possibilità di soggiorno, di vita (un luogo, un territorio, ecc.)
, di vita (un luogo, un territorio, ecc.); inadatto a
: l'incantator le spezza, e a un tratto il colle / riman deserto,
scosceso, dirupato (una balza, un monte, ecc.); impraticabile,
impraticabile, impervio (una strada, un sentiero). - anche al fìgur.
anche nelle selve più inospiti deve nascere un certo ricambio d'affetti tra i membri d'
. ant. attaccato, incastrato con un altro osso. caldesi, 1-5
: la moda in europa rimbiondisce ad un modo i suoi sudditi -ma con minime
(una quantità, un'ipotesi, un modello fisico). 4. che
a cui è impossibile ottemperare, obbedire (un precetto, una norma, un patto
(un precetto, una norma, un patto). guarini, 57:
. galileo, 3-1-461: quando ad un suo moto quieto [dell'acqua]
una disposizione, una norma; che trasgredisce un precetto. - anche sostant.
giuridica); trasgressione (di un ordine); inadempienza (di un
un ordine); inadempienza (di un obbligo contrattuale). documenti della
.: violazione di una regola o di un precetto artistico o letterario. ruscelli
consistente nel comportamento di chi non osserva un provvedimento legalmente dato dalla pubblica autorità
coprire con pretestuose ragioni l'inadempienza di un accordo. machiavelli, 1-i-73: mai
. -dichiarare l'inosservanza: denunciare un patto, un trattato. siri
l'inosservanza: denunciare un patto, un trattato. siri, v-2-246: prometteva
, era stata come inosservata e rannicchiata in un angolo della sua mente, si sviluppò
cattaneo, iii-1-12: la brianza è un popoloso e ameno territorio della diocesi milanese
inadempiuto, trasgredito, non rispettato (un patto, una legge, una norma)
le istituzioni, e le costumanze d'un popolo, e la letteratura, sfuggirono
che non è soggetto a ossidazione (un metallo, una lega). -acciaio
bocchelli, 2-v-202: si trattava di un acciaio nuovo, il quale, mediante
/ e spesso il volto inostra / un mal celato amore. 3.
passò 'l verno, e lucido / un raggio il cielo inostra. graf, 3-162
, con lo stupor lieve / d'un bacio inostra. montale, 5-21: era
poi che 'l ciel l'onora / d'un pontefice tal che l'alta sede /
più con la particella pronom. assumere un colore rosso, tingersi di vermiglio.
s'inostra, / dolcemente gl'incarna un bel vermiglio. bissari, 1-56: la
rose ed or ne le viole / d'un bel viso ei si mostra. bruni
. batacchi, i-m: io dormir con un uomo? mi s'inostra / il
via! pindemonte, ii-426: chi un seno, un crin non vide, ed
, ii-426: chi un seno, un crin non vide, ed un loquace /
seno, un crin non vide, ed un loquace / volto, che a un
un loquace / volto, che a un tratto s'animi e s'innostri,
annientato, disperso (un popolo, un esercito). g. b.
ii-7-87: voi, non a pena ricevuto un muto fascicoletto, rispondete subito, voleva
opera dell'ingegno o dell'arte, anche un autore, un artista).
dell'arte, anche un autore, un artista). speroni, 1-4-196:
, / sgangherando le labbra, innalza un grido / lacerator di ben costrutti orecchi
più gentile ', e 4 giuocare un ruolo ', e 4 venir di desinare
lucidità... s'accompagna a un orrore quasi animale che sembra il castigo inflitto
2-i-427: qualifica voi... per un conviciatore e crudel laceratore della reputazione de'
infelicità in cui,... un dolor cupo ha estinta ogni soave emozione,
soave emozione, non resta più che un sentimento ardente e laceratore, la vita
laceratore, la vita sembra perseguitata da un venefico dardo. = voce dotta,
. letter. ferita, lacerazione di un tessuto organico. dino da firenze [
2. medie. lesione traumatica di un organo o di un tessuto, che
lesione traumatica di un organo o di un tessuto, che si produce nei tegumenti e
lacerazione, una rottura d'ossi, un dolor crudele. redi, 16-iii-349:
ogni lacerazione che si faccia sopra di un corpo vivente, o col ferro o col
brilànt 'e la paura-speranza di sentirseli un dì sradicar d'orecchio con eventuale lacerazione
leggiera'. rajberti, 3-42: abbiatevi un saggio di queste classificazioni, che levo dai
annunzio, vi-2-515: io era agitato da un fremito non dissimile a quello dell'uomo
non dissimile a quello dell'uomo cui d'un tratto è posta sotto gli occhi una
i-301: egli preparò le sue cose come un viaggiatore, con sollecitudine tranquilla (tranquilla
. serao, i-320: il marchese aveva un moto di mortificazione e apriva nervosamente la
9-56: la voce di giovannino con un accento che era lacerazione: -col tempo
moretti, i-763: non aveva voluto un uomo intorno a sé e questa ferma
6-363: il dramma si svolge con un protagonista silenzioso: la casa. dramma sentimentale
giorni. moravia, 18-20: sarà un uomo, è il caso di dirlo,
il caso di dirlo, tutto d'un pezzo, senza dualismi, senza lacerazioni,
al potente signore, e quasi traendo un consiglio da quelle interne lacerazioni, infilò
trasgressione di una legge, violazione di un diritto, profanazione di ciò che è (
facemmo il più, vi lavoravano un po'tutti i nostri amici lacerbiani e
novelletta circa i nostri artisti, o un episodio dell'avventura lacerbiana, che infatti lo
stima che ne aveva concepito lo portarono un giorno ad affacciare l'idea di una
i chiostri e gli ospedali / a un lacerìo di trombe. vittorini, 6-102:
. sopravveste o mantello, consistente in un taglio rettangolare di stoffa, che si
le spalle e spesso era munita di un cappuccio; i cittadini romani la portavano
tassoni, iv-2-111: la lacerna era un vestito più ampio di tutti da portar
renduta più fina e leggiera e divenne un abbigliamento di lusso, quando si cominciò a
uomini stramazzati, morti e laceri in un momento. tasso, 6-65: parie
. tale appunto esser dee il volto d'un lacero e d'un moribondo.
dee il volto d'un lacero e d'un moribondo. 2. stracciato,
, pieno di strappi e di toppe (un indumento, un tessuto).
e di toppe (un indumento, un tessuto). buonarroti il giovane,
/ lacera una matrona, che a un lor collega è donna, / chieder limosinando
all'ordin loro sia macchia e in un rimorso. cesari, 6-40: s'è
visconti venosta, 108: si vedeva un continuo via vai di volontari con le divise
le andava dietro come un orsacchiotto, rinfagottata in un lacero giacchettone
dietro come un orsacchiotto, rinfagottata in un lacero giacchettone da uomo che gli toccava terra
coperte di madonne e di crocefissi, un paravento lacero, una poltrona che mostrava i
la mia penna illustre / fu quasi un ago industre, / per cui la rete
42: misera, tu non conosci un dio, se bene travestito sotto lacere
mondo. -spezzato, corroso (un albero). crescenzi volgar.,
bar uff aldi, 1-67: che a un sì nobile liquore / presto presto è attaccaticcio
-fatto a brandelli, pieno di strappi (un foglio, una carta).
. ferd. martini, 1-iv-443: un tucul sul quale è appiccata un po'
1-iv-443: un tucul sul quale è appiccata un po'di carta di francia sbiadita e
francia sbiadita e lacera non è luogo ove un ministro plenipotenziario possa ricevere gente a modo
. -sciupato, sfiorito, appassito (un fiore). - anche al figur
vesti, con gli occhi accesi da un fuoco sinistro. pascoli, 783: niuno
cancello, era entrata una povera con un bambino per mano, scalzo, lacero e
. barilli, 5-100: due ragazze negre un po'lacere, ma graziose, indugiavano
fascine, e corbe, e sacchi in un cogli uomini e colle travi. gnoli
, livida e fredda come quella d'un pachiderma. sinisgalli, 9-101: ho portato
. per estens. disunito, diviso (un popolo, una comunità); indebolito
327: se la danimarca ne uscirà un po'lacera, suo danno: ha
6. sbaragliato, sconfitto, disperso (un esercito). p. f.
questa pianura] primordiale e lacero ad un tempo, il colore arsiccio e grigio
a cui tutto si intona, quasi per un fenomeno di mimetismo, eccitano fortemente lo
sagacia, fermezza: durezza, a un bisogno. 10. trascorso da
palese a te quanto tu puoi / sovra un lacero sen. 13. biasimato,
sì che, stracciando, ne portò un lacerto. buti, 1-575: lacerto è
di ferro, sì che stracciandolo portonne via un lacerto, un braccio od un muscolo
che stracciandolo portonne via un lacerto, un braccio od un muscolo del braccio. landino
via un lacerto, un braccio od un muscolo del braccio. landino,
, 13 7: gli stracciò un braccio con uno uncino, e portonne
braccio con uno uncino, e portonne un lacerto cioè un muscolo. eneide volgar.
uncino, e portonne un lacerto cioè un muscolo. eneide volgar., 37:
/ tal gli cala su l'òmero un fendente, / che il braccio gli
futuro autore della vita di federico ii, un forno di bocca ove orrivile era veder
bocca ove orrivile era veder guizzare tremolando un lacerto sanguinoso, faceva ah, ah,
/ così che ai corvi non restò un lacerto. papini, x-1-216: ad
a spremere poco e lungo brodo, un osso e qualche lacerto di muscolo e
una parte singola della natura è solo un lacerto, una certa massa materiale,
stanza / e in essa, con un linaio dentro, una vita / penosa che
lei in quel mezo messe in pignatta un lacerto di buo e uno nervo de vitello
zootecnia, collo degli animali pendente da un lato a causa di un deposito di grasso
pendente da un lato a causa di un deposito di grasso lungo il margine dorsale
i rami gravidi e vivaci / d'un altro pomo, e non molto lontani /
e agli angoli di una toga o di un altro indumento; frangia, orlo.
d'europa. baldini, i-608: tra un solco e l'altro si levano dirupate
assottigliano e sulla cima delle quali, in un tempo remoto, dovettero sorgere in gran
. bot. parte allungata e stretta di un organo vegetale separata da altre parti uguali
a giacinto ambrosino, la descrizione di un agarico, da esso chiamato 'fungus
ineguali, stretti ed allungati che dividono un calice, una corolla, una foglia
onninamente coalite agli ovari, sicché parevano un canale continuato con essi ovari.
strette, separate da intaccature profonde (un petalo, una foglia).
vallisneri, iii-417: i botanici chiamano un foglio d'erba o di fiore * laciniato
esterna della zona basale dell'appendice (un crostaceo). olivi, 211:
fondo o gli angoli, di un lembo ornamentale (un indumento).
gli angoli, di un lembo ornamentale (un indumento). landino [plinio]
, e da una bacca pedicellante con un seme. = voce dotta,
di paris, una ninfa uscire / d'un lieto bosco e verso me venire /
, che il laconeggiare era più tosto un filosofare, cioè un esercitare anzi l'anima
era più tosto un filosofare, cioè un esercitare anzi l'anima che 'l corpo
incisivo, efficace (uno scritto, un discorso, uno stile). gioberti
x-310: ricopiando con la diligenza scrupolosa di un amanuense e con l'acume di un
un amanuense e con l'acume di un critico, ei [il mannelli]
leopardi, iii-944: laconicamente: ho un bisogno grandissimo di danari, se voglio
fare a roma? -insistè testina. -per un impiego, - rispose laconicamente dei.
di brevità, si possa giungere a un teatro assolutamente nuovo, in perfetta armonia
inutili e molte discese in cerca di un supplemento d'informazione dalla portinaia che in
dalla portinaia che in genere è di un umore laconico. 4. espresso
semplicità e stringatezza (uno stile, un idioma). bembo, 10-v-244:
, 5-214: questa narrazione d'arsete è un poco troppo laconica. stigliani, ii-335
figur. severo, rigido, aspro (un atteggiamento, un sentimento).
rigido, aspro (un atteggiamento, un sentimento). martello, 171:
davano nemmeno il campo di potere avviare un discorso fiduciale ed amichevole. 6
che una piccola cupoletta, che copriva un buco che era nel pavimento della stufa:
padre pellico e i suoi soci sono di un laconismo singolare quando trattano di civiltà.
scintilla di quel contento che suol riscaldare un animo 'voti compos '. monti
., ii-234: ogni favola d'un migliaio di versi 'ad summum ',
, ma le sue parole mi fecero un po'di male, perché nel laconismo
. adriani, iv-404: era in atene un certo archi- biade soprannominato il laconista,
. belli, 425: ardireste ora chiamarmi un ciarlatano, un lacorista, un saltambanco
: ardireste ora chiamarmi un ciarlatano, un lacorista, un saltambanco, un empirico,
chiamarmi un ciarlatano, un lacorista, un saltambanco, un empirico, un gabbamondo
, un lacorista, un saltambanco, un empirico, un gabbamondo? =
lacorista, un saltambanco, un empirico, un gabbamondo? = voce dial.
il 14 % di cloruro di sodio e un enzima con azione antibatterica, detto lisozima
il corpo suo l'è tolto / da un demonio, che poscia il governa /
234-3: o cameretta, che già fosti un porto / a le gravi tempeste mie
lagrime a tutte le sue voglie / un nembo che dagli occhi al sen le
cecchi, 1-2-497: ciò disse ella con un mar di lacrime. brusoni, 2-45
. 'fiume ', e anche * un fiume ', non sarebbe oramai che
. ghislanzoni, 1-68: mia madre versò un torrente di lagrime; ella non si
piovommi amare lagrime dal viso / con un vento angoscioso di sospiri, / quando in
per il sentier d'onore, / chiamarti un dì, sul ciglio / lagrime di
lacrime versate ipocritamente da chi vuol fingere un dolore o una commozione che non prova
fortuna, / mille piacer non vaglion un tormento. s. caterina da siena,
grazia in virtù della quale il peccatore prova un sincero pentimento delle proprie colpe, un'
-figliuolo delle lacrime, di tante lacrime: un figlio che abbia rappresentato per i genitori
celia. 'lagrime nella morte d'un cane '. 4. per
le lacrime della cera, a fatica, un po'curvi, con un passo ineguale
fatica, un po'curvi, con un passo ineguale, con gli occhi intenti alla
-liquido che trasuda dal formaggio a un dato punto della maturazione. fanzini
marinetti, 2-i-958: agli occhi di un aviatore che volava a 1000 metri su
toro sembrò una misteriosa lagrima nera in un piatto d'oro il cui orlo infiorato tremava
un'aringa tagliata a pezzetti, con un contorno di una cipolla tritata in un
un contorno di una cipolla tritata in un piatto condita con qualche lacrima d'olio
col nitro. soderini, iii-95: hanno un umore gli arbori che è loro in
abbruciando alcuna lagrima d'incenso, si farà un poco di fumo. baldinucci, 180
detto 'lagrima 'è molto buono dopo un anno. -lacrima di maria o
stilla di lava lanciata nell'atmosfera da un vulcano, che, ricadendo, assume
una palla di artiglieria. -voi dovevate dire un grano di rena, come una macina
[s. v.]: mangiare un pane bagnato di lagrime. c.
c. bini, 1-76: sarà un pane duro, duro davvero; ma
e per dio / non mi fate un augurio così tristo. metastasio, 1-2-332:
, qua asciuga una lagrima, là aggiunge un sorriso, con delicata modestia, come
lacrime in tasca: piangere abitualmente per un nonnulla. zena, 2-216: non
lascio andare a tutti gli atteggiamenti di un sentimento traboccante. -avere le
lacrime a quattro a quattro: scorrere un pianto dirotto. tommaseo [s.
, così ostinati in perseguitarsi l'un l'altro, stanno insensibilmente per ridursi ad
: piangendo, singhiozzando; presentandosi in un atteggiamento penoso, in un aspetto compassionevole
presentandosi in un atteggiamento penoso, in un aspetto compassionevole. boccaccio, dee.
sguardi curiosi / non mi scoppiate a un tratto mentre parlo / di vane cose.
-piangere a calde lacrime: abbandonarsi a un pianto appassionato. d. bartoli,
tutte le proprie lacrime: abbandonarsi a un pianto disperato. gozzano, i-1332:
(una sofferenza), alleviarsi (un dolore). cellini, 2-113 (
lacrima, / danzano al fruscio di un disco. -ridere fino alle lacrime
-ridere fino alle lacrime: abbandonarsi a un riso sfrenato. gozzano, i-1041
gettare, piovere lacrime: abbandonarsi a un pianto convulso. iacopone, 4-48
-versarsi in lacrime: sfogarsi in un pianto dirotto. alamanni, 25-69
vedrai / di qualche lagrimetta, o d'un sospiro. luca pulci, 1-85:
soldani, 1-107: uno sdegnuzzo, un parlare un poc'alto, / con quattro
1-107: uno sdegnuzzo, un parlare un poc'alto, / con quattro lacrimette
figliuoli miei! saba, 222: un modo io so, so un giusto modo
222: un modo io so, so un giusto modo e solo / di lei
se abbruciando alcuna lagrimetta d'incenso farete un poco di fumo, vedrete quello ascendere
occhi, se non m'esce nemmeno un lacrimino? -acer. lacrimóna,
guance. albertazzi, 713: sorrideva un poco, fra i lagrimoni. arbasino,
superi. lacrimabilissimo). che ha un tono lamentevole (un grido, un
. che ha un tono lamentevole (un grido, un suono, una voce)
un tono lamentevole (un grido, un suono, una voce); che provoca
il dico e 'l taccio?) / un sospiroso e lagrimabil suono / da l'
lacrimabil suono. -che svolge un argomento molto triste, che ha un'
ha un'intonazione di profonda mestizia (un componimento letterario). giusto de'
, rammarico; lacrimevole, deplorevole (un fatto, un evento, una circostanza
lacrimevole, deplorevole (un fatto, un evento, una circostanza, una situazione)
uman la spoglia e veste / d'un brutto corpo, ma per sua nequizia /
di sincera commiserazione (una persona, un popolo, una regione); sventurato,
che è oggetto di sincero compianto (un defunto). buonaccorso da montemagno il
ci si fermavano le comitive a bere un bicchiere di lacri- macristi, prima di
tumore non è un'afflusso, ma un impedimento fatto da'sali acidi, li
della parete mediale dell'orbita dove forma un incavo per il sacco lacrimale, detto
. morgagni, 252: essendovi inoltre un 'sino 'o una * sinuosità '
dell'assistenza di scarpa e della mano di un suo allievo per farmi curare quest'occhio
solo, di modo che scoperto da un padre di sant'agostino che si scontrò di
piango perché la natura m'ha dato un animo di re e la fortuna m'ha
una tristezza vaga e indeterminata o da un sentimentalismo morboso; abituato a esprimersi in
4. figur. commovente (un atto, un gesto). papini
. figur. commovente (un atto, un gesto). papini, 27-991:
. trascorso nella tristezza e nel pianto (un periodo di tempo). carducci
12-2 (54): m'addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. idem, inf
: in queste voci languida risuona / un non so che di flebile e soave /
veder nel tuo tormento / più d'un ciglio lagrimar. -tr. (con
. lasciar cadere a goccia a goccia un umore vegetale (linfa, gomma, resina
acquoso. serafino aquilano, 95: mirando un tempo ogne terren sì rutto, /
: come uno stizzo verde, che coll'un de'suoi capi posto sul fuoco ad
mattina dopo desinare fumava tabacco imbevuto con un liquore che lacrima e spiccia naturalmente odoroso
una camera a pisone / che par un beneficio senza cura. / e da ogni
cui pareva che la muraglia lacrimasse da un occhio solo come pofi- femo. de
nero, coperto, quasi sepolto da un grande ombrello, cinque o sei
delle cose. montale, 2-77: un murmure; e la tua casa s'appanna
suono che il leno roco. / sbocciava un razzo su lo stelo, fioco /
morte o repentina / si deve lagrimar d'un innocente. baldi, 7-96: sua
: la lacrimavano morta. -commemorare un defunto, piangerne la perdita.
pindemonte, iii-34: vicino gli cadde un giovane cavaliere, di cui appresso lagrimò
9. compiangere con sincera pietà un avvenimento o una situazione dolorosa; deplorare
o una situazione dolorosa; deplorare accoratamente un inconveniente, una colpa, un errore
accoratamente un inconveniente, una colpa, un errore. tasso, 13-i-472:
delle rose canine. -produrre (un vino). chiabrera, 1-ii-314:
mio dolo. epicuro, 127: è un dolce tosco, un agghiacciato ardore,
, 127: è un dolce tosco, un agghiacciato ardore, / e tra gli
agghiacciato ardore, / e tra gli affanni un lacrimar contento; / piaga nascosta e
. lacrimar sangue: sentirsi sopraffatto da un dolore straziante; morire di una lenta
(il ricordo, il nome di un caro defunto). f. f
disgiunta da dolorosa nostalgia; rimpianto (un fatto, una circostanza, uno stato
. per estens. trascorso nel pianto (un periodo di tempo). bembo
primo i suoi sguardi il cadavere d'un boemo, d'uno di quei miseri che
altr'occhio, cioè dal termine di un lacrimatoio fin all'altro, deve essere lo
appunto della detta misura e larghezza d'un occhio. milizia, iii-166: 'lacrimatoio'
una particolarità di conformazione, consistente in un infossamento della pelle e dell'osso su
dir soltanto dei moderni, carducci era un briaco ruggente, pascoli un lacrimatoio per
carducci era un briaco ruggente, pascoli un lacrimatoio per lucherini. gozzano, i-254
della fontana del pianto, che in un tratto maravigliosamente sgorga non so donde.
nell'angolo scantonato dell'abaco, sur un oriuolo a polvere, la massiccia corona
o vogliasi dire lacrimatorio, di un sottile e leggerissimo vetro di colore celeste
o anse. d'annunzio, v-2-156: un bimbo moccioso gioca con un lacrimatorio escito
v-2-156: un bimbo moccioso gioca con un lacrimatorio escito chi sa da qual sepolcreto
. pallavicino, 10-iii-25: cagionò che un granello [di polvere] non piccolo
; degno di compianto e di cordoglio (un fatto, una circostanza);
, 287: essendone venuto a noticia un fiero, disaventorato e lacrimevole accidente de
, 890: in questo conflitto successe un caso lagrimevole; poiché un vassello francese chiamato
conflitto successe un caso lagrimevole; poiché un vassello francese chiamato santa teresa, mentre
e il lacrimevole. -calamitoso (un periodo storico). giannone, 2-i-105
misero, tribolato (una persona, un destino, una condizione). sannazaro
dolore e tormento (una parola, un discorso, il tono della voce);
il tiranno in veder cosa meravigliosa, che un toro di rame, quasi sentendo il
amore. dal ciel pluvioso / ride un suo vago riso lacrimevole / che,
dello ingegno, ha costituito molti in un tal dubbio: se pel reggimento degli stati
tozzetti, 10-52: gli occhi comparvero un poco rossi e lagrimosi, colle palpebre
abbracciò i genitori; montò, ricomparve a un finestrino e con gli occhi lacrimosi ripetè
di stoppie, lo sguardo lacrimoso d'un povero mulo col naso incancrenito per il
col naso incancrenito per il morso d'un serpente a sonagli. -che è
tasso, 12-96: al fin, sgorgando un lagrimoso rivo, / in un languido
sgorgando un lagrimoso rivo, / in un languido: -oimè! -proruppe. dottori,
ben io / assentito t'avrei d'un lagrimoso / rivo lo sfogo.
lui la faccia lagrimosa e trista / un nuviletto intorno ricoverse; / cotanto tesser
sì lacrimose / per la pietà ch'a un giovinetto porto, / ch'in un
un giovinetto porto, / ch'in un castel qui presso oggi fia morto.
moglie. io m'era promessa a un giovane che aveva il timor di dio »
ha levato il volto lacrimoso illuminando d'un riso repentinole sue lacrime. 3
compianto e di cordoglio; lacrimevole (un fatto, una circostanza, una situazione)
(uno spettacolo, una notizia, un argomento). leandreide, lxxviii-ii-296:
narrarvi le funeste e lagrimose nozze d'un cittadino di firenze, origine e cagione de
le lacrime, rotto dal pianto (un discorso, una parola, un grido)
(un discorso, una parola, un grido); commovente, angoscioso,
tormento (il tono della voce, un gesto, un atteggiamento); compiuto
tono della voce, un gesto, un atteggiamento); compiuto fra le lacrime
, commoventi, patetici, tragici (un autore o un'opera letteraria);
a morboso sentimentalismo (uno stile, un modo musicale). petrarca,
; triste, malinconico, patetico (un sentimento). di giacomo, i-xlviii
echeggiante di pianti e di lamenti (un luogo); destinato alla sofferenza,
dolce compagna e sposa, / grata un tempo mi fu questa affannosa / valle,
valore iperbolico: cosparso di lacrime (un sepolcro). baldi, 2-1-217:
. trascorso nella tristezza e nel pianto (un periodo di tempo, la vita)
mi coricavo la sera come inzuppata di un pianto che non mi sfogava.
tra una casa e l'altra, un tempo, vi erano interposti mulini con la
ha i rami penduli, ricadenti (un albero, in partic. il salice piangente
della laguna, / tremola sull'acque un addio; / tremola, venezia bella
/ tremola, venezia bella, / un addio nel lacrimoso / crepuscolo. deledda,
/ crepuscolo. deledda, iii-751: un silenzio cristallino, di fuori: una stella
intorno scorge / l'alma c'ha dentro un lagrimoso verno. matraini, 40:
40: ma da me, lassa, un lagrimoso verno / non parte mai.
secolo passato... a torino un edmondo lagrimucciava; a bologna un
un edmondo lagrimucciava; a bologna un giosuè ruggiva. = denom.
squadre contendenti devono colpire una palla con un bastone ricurvo provvisto di una reticella.
. che appartiene o si riferisce a un lago; che si trova in un lago
a un lago; che si trova in un lago; lacustre. gessi,
lacuale grazioso. -che costeggia un lago. de marchi, iii-1-167:
. de marchi, iii-1-167: camminò un bel pezzo verso la strada lacuale.
spazio vuoto, interstizio nell'interno di un corpo; soluzione di continuità; porzione
. di figura quasi cubica, d'un pollice di grandezza, con una delle sei
. graf, 5-369: ruota [un pianeta] con oscillante, obliquo polo /
1-171: mi sono poi guardato in un vecchio specchio... mi sono
-interruzione di una consegna, sospensione di un servizio. d'azeglio, 2-141:
inclusivi. 2. punto di un testo, per lo più epigrafico o
diventate illeggibili; mancanza di pagine in un manoscritto o in un libro. -anche
di pagine in un manoscritto o in un libro. -anche: spazio bianco lasciato
dove la storia ha lacune, in un ordine più facile ad afferrarsi. d'annunzio
grande lacuna degli anni si colmava a un tratto. 4. incompletezza,
proceduta dal non avere io mai trovato un verbo che equivalgaallo * sbracarsi ', ch'
2-133: il vecchio prete fuor che un po'di grammatica e un po'di
fuor che un po'di grammatica e un po'di teologia annegava in un mare di
e un po'di teologia annegava in un mare di dubbi e di lacune e
e a seconda che tale mancanza riguardi un determinato testo di legge o un intero
riguardi un determinato testo di legge o un intero ordinamento giuridico, si distinguono la
, si riducevano per quel signore ad un caso imprevisto nella giurisprudenza cavalleresca. evidentemente
quasi longa nel mezo dala quale è un buso che va ingiù al palato diagonalmente.
appresentano, e le cui pareti separano un fluido viscoso. dicesi anche * cripta '
corrisponde a un periodo di tempo più o meno esteso
intervento, p. es., di un ciclo orogenetico. -lacuna erosiva:
miscibilità: l'intervallo dei valori di un parametro relativo a un sistema termodinamico entro
dei valori di un parametro relativo a un sistema termodinamico entro il quale due o
posizione libera nella banda di valenza di un semiconduttore, che si comporta come una
elettronica positiva e che si ha quando un elettrone passa dalla banda di valenza a
pluviali scurivano i lacunari azzurri del soffitto ove un oro più solido di tutti gli ori
non delle sue bestie e non di un dio che lei sentisse vicino.
lacunari. d'annunzio, vi-499: un grandioso soffitto a lacunari. ojetti, i-285
nono libro, come d'inventore d'un orologio da sole, detto plinto o
lacunare: in agraria, struttura di un terreno le cui particelle sono disposte le
, 18: segue egli a descrivere un ornatissimo lacunario o sia soffitto, con molta
superficiale cultura, specialmente di fronte a un nuovo amico italiano-russo, caffi, che
cose. calvino, 2-161: era un racconto contraddittorio e lacunoso, anche perché
che manca di parti importanti; mutilo (un testo). papini, 27-573
e mi appassionò al di fuori di un bel testo classico, di un codice
fuori di un bel testo classico, di un codice non lacunoso né fallace, di
codice non lacunoso né fallace, di un frammento nuovo sfuggito agli altri cercatori.
lacustrale, agg. letter. simile a un lago; trasformato in un lago;
simile a un lago; trasformato in un lago; invaso dalle acque.
lacustre, agg. che riguarda un lago; che è proprio, caratteristico
; che è situato dentro o presso un lago, che è confinante con un lago
presso un lago, che è confinante con un lago { zona, baia,
e lacustre della savoia. -che riguarda un lago, che ha come tema un
un lago, che ha come tema un lago. alvaro, 17-228: mentre
sogno lacustre. -che dà su un lago (una stanza). viani
iv-915: lo rivedo... un po'curvo nel vestito color lavagna,
sue grandi gambe, scendere giù, con un po'di felicità negli occhi lacustri.
che se ne imbevono, e con un coltello lo separano. è stimato quello che
umore grasso e viscoso, che trasuda da un frutice detto volgarmente imbrentano o rimbrantano,
iv-72: 4 ladano ': è un concreto singolare, insolubile, tanto nell'acqua
fiorentino, ii-27: e1 ladano è un liquore, che risuda dalle foglie d'
indussi quel vendemmiatore / che asceso sovra un arbor predicava / e facea del poeta
molto tribulata, perocché 'l marito ricevette un certo diposito da altrui, e poi
406): quand'è stato sbarbicato un grand'albero, il terreno rimane sgombro per
406): laddove è stato sradicato un grand'albero, il terreno rimane sgombro
: là dove il potere consiste in un capo e in un esercito, la guerra
potere consiste in un capo e in un esercito, la guerra è condizione normale
compiva i miei libercoli nella estensione di un mese, ora per condurli a termine
cacciaguida volle dire... che ebbe un fratello, moronto, che serbò il
-che è proprio di tale dialetto (un fonema). tecchi, 10-166:
non vanno l'altre: ella è proprio un cavallo duro di bocca, che se
o scarso, che entra senza difficoltà in un altro pezzo. quindi dicono che lo
andare a fondo; / e piacerebbemi un neron secondo, / e ch'ogne
si fa dalla parte di dentro ad un vestito, corrispondente sul petto,.
una canna spaccata in cima e allargata con un pezzetto messo a traverso, colla
aretino, 18-177: si lasciava forcheggiare un crine cadente ad arte tra la tempia
, 2-214: ma possibile che in un milano si scriva la gazzetta così ladramente?
quel povero pretendente, che tu hai servito un po'troppo ladramente. 6
, come tanti altri, portare a casa un lauto gruzzolo col lavoro di pochi minuti
per vedere qual novità fosse potuto nascere in un luogo così male acconcio per ladreggiare.
tommaseo [s. v.]: un componimento poetico può essere una ladreria:
. -in partic.: autore di un furto determinato. dante, conv
? de amicis, xii-398: c'era un carico di corone e di ghirlande,
, pretendendo che l'arrestante non sia un legitimo armatore ma un pirata, un
arrestante non sia un legitimo armatore ma un pirata, un ladro di mare, ogni
un legitimo armatore ma un pirata, un ladro di mare, ogni sovrano del luogo
giudice, per la manifesta ragione che un pirata è un pubblico nemico di tutto
la manifesta ragione che un pirata è un pubblico nemico di tutto l'uman genere
affare. tasso, 12-34: giungo ad un torrente, e riserrato / quinci da
misasi, 3-86: lui dunque era un ladro di strada, uno di quei sanguinari
vecchio amico e studioso, mi chiedeva un parere, a disfarsi d'un'opera
quattro baiocchi e mezzo, ladri, un pane di dodici oncie, aguzzini. idem
, i-i-283: le istorie antiche ricordano un precettore famoso d'un più famoso discepolo
istorie antiche ricordano un precettore famoso d'un più famoso discepolo. aristotele di alessandro.
in modo subdolo o fraudolento, di un bene morale che appartiene ad altri o
. savonarola, iv-304: la vanagloria è un ladro che sta nascosto, e a
* ladro '. chiamasi in tal modo un cannello di vetro o di metallo aperto
, che si attacca al lucignolo di un lume; ovvero quel filo che si
il ladro alla forca: andare in un luogo contro voglia; fare qualcosa malvolentieri.
profonda, impenetrabile. -cacciare qualcuno come un ladro: allontanarlo da sé in malo
da sé in malo modo. -come un ladro: di nascosto, furtivamente,
rive abbrunate; e ogni tanto, come un ladro, tastarti sotto la bluse,
ai ladri: invocare aiuto per impedire un furto. boccaccio, dee.,
silenzio che,... accorso un famiglio di casa, in avvedersi di loro
: a'ladri. -non avere un ladro di un quattrino: trovarsi nella
. -non avere un ladro di un quattrino: trovarsi nella più squallida miseria
aver male, / e non aver un ladro d'un quattrino, / e guardar
, / e non aver un ladro d'un quattrino, / e guardar in cagnesco
da ladri: orribile. -vergognarsi come un ladro: provare viva vergogna.
. me ne vergognai in cuor mio come un ladro. -vestito da ladro o
. -vestito da ladro o come un ladro: in modo molto sciatto.
la tavola ruba più che non fa un ladro. (consuma e gli averi e
machiavelli, 271: non avete voi un proverbio il quale fortifica le mie ragioni
-non ride sempre la moglie di un ladro: prima o poi le malefatte
badalucchi, 17: io vorrei vedere un poco quella traditorina, ladrina, amorosina
a uso di formiche, in capo a un certo tempo, mettono insieme un bel
a un certo tempo, mettono insieme un bel mucchio di roba. idem [s
del prossimo,... facendo a un tempo arruo- tare qualche ladracchiolo o sussurratore
, 283: venne in mente a un ladracchiolo di rubarla. linati, xii-179:
averla citata, sia che si fosse un pochetto innamorato della bella ladric- ciola,
non finivi più di abbracciarmi e ripetevi come un pazzo: * la mia ladruncola
invece di fur, che dovè a un certo momento sembrare troppo scialbo [nell'età
puttane ladre, che disdegnate / tener un gentil'uom per vostro amante. vasari,
memorie. oddi, 1-91: voglio ire un poco a far la sentinella a lui
. che è proprio delle persone disoneste (un modo di comportarsi, di agire,
consumare li visi delle sposate in termine d'un anno. battista, v-30: è
(uno sguardo, l'occhio, un gesto, un discorso, un atteggiamento)
, l'occhio, un gesto, un discorso, un atteggiamento); che
, un gesto, un discorso, un atteggiamento); che esercita un'intensa
; che esercita un'intensa suggestione, un vivo fascino; allettante, seducente,
le lascia. fagiuoli, xii-114: un dì che il petto i'avea chiuso a
e ch'io non me n'accorsi, un ladro sguardo / v'entrò di lilla
occhi ladri! ch'io ti voglio un bene ch'i me ne muoio! verga
. -in partic.: inospitale (un luogo); inservibile (un organo
(un luogo); inservibile (un organo); di nessun valore (una
deste voi bevanda mai molesta / ad un che avesse il morbo o le petecchie /
scalzi, dibattendo i denti / per un ladro spedale che non hanno. salviani,
puttana a mio modo, senza spenderci un quattrino ladro. magalotti, 7-191:
di voltarmi costà per accompagnar più tosto un originale. g. gozzi,
ha fatto scoppiar delle risa, con un guazzabuglio di parole ladrissime. monti,
così ladri / ch'egli è proprio un miraeoi s'i'non muoio. carducci,
-in partic,: durissimo, insopportabile (un tenore di vita); violentissimo,
di vita); violentissimo, doloroso (un colpo); infausto (il destino
, fradicio molle, cacciato da casa come un gaglioffo: che ti manca più di
parlare. per me specialmente che avevo un sonno ladro e per i miei compagni
ladro e per i miei compagni fu un serio disappunto. 9. stupefacente
? -cose ladre, egli è comparso un uccellaccio sanese per farsi cardinale, e maestro
fole. -intenso, vivissimo (un sentimento). moravia, xi-122:
1-83: questa è una ladronaia, un inganno, un tradimento di lucrino.
questa è una ladronaia, un inganno, un tradimento di lucrino. botta, 6-i-301
avendo i soldati aperto delle loro ladronaie un mercato fuori di porta torrelungo d'intorno
di agire e di comportarsi proprio di un mariolo; furfanteria, bricconeria; furto
vada altrove, che voi mi facciate rendere un mio paio d'uose le quali egli
io parlo, per dir ver, d'un ladroncello, / eh'essendo sue virtù
intese, / serian vizi nefandi in un bordello. straparola, 1-2: ancora voi
carico, stata messa a fondo da un ladroncello di un corsale. f.
stata messa a fondo da un ladroncello di un corsale. f. galiani, 4-325
, xii-114: rubommi il cuore [un ladro sguardo di lilla]; ond'
-seduttore. nievo, 1-554: un marito che coglie la sposa in fallo
far pagare al ladroncello del frutto proibito un maiale da latte. -usurpatore.
codesta città; ma se faccettassi sarei un ladroncello di onori, che non potrei
, quel margotto che si fa sotterrando un ramo senza inciderlo, onde butti da
(473): ed ecco venire un giovene, chiamato publio am- busto,
, 4-89: ventidue ladroni, soliti da un bosco foltissimo uccidere e spogliare i viandanti
governatore di milano... aveva fatto un gran fracasso col signor residente di venezia
signor residente di venezia in milano, perché un malandrino, un ladrone pubblico,.
in milano, perché un malandrino, un ladrone pubblico,... il famoso
assassino 'propriamente è colui che uccide un altro per commissione d'un terzo: così
che uccide un altro per commissione d'un terzo: così dinota la stessa origine
nulla: soltanto il suo nome conservato da un apocrifo. la chiesa l'ha ricevuto
ii-276: voi dovrà dire lui essere un ladronaccio, il quale in questa gran
malviventi d'ogni specie, che inaugurarono un periodo di assassinii e di ladroneggi,
. scorreria, invasione armata (di un territorio); saccheggio (di una città
una città); usurpazione (di un regno). -anche: l'ingiustizia
di lunga rimembranza, devonsi seppellirre in un alto silenzio. miloni, 1-416:
al campo. -occupazione illegale di un terreno. g. capponi, 1-i-380
. g. capponi, 1-i-380: un bel giorno i proprietari di una provincia
che pensate voi che sia il ladroneccio? un qualche poveraccio, pidocchioso, mendico?
messer no, vedete: egli è un gran signore, perché sappiate: né va
quella epopea, incominciata con l'uccisione di un re per diritto divino in nome di
re per diritto divino in nome di un ideale, doveva compiersi con l'uccisione
, doveva compiersi con l'uccisione di un re per diritto umano, in nome del
del primo inventore si diminuisce accumunandosi con un altro. marino, xii- 245
. locuz. -fare, commettere, esercitare un ladroneccio: rubare, dedicarsi a un'
tiranni, / che fan dell'altrui case un ladroneggio. lancellotti, 193: in
a ladroneggiare. settembrini, i-38: ogn'un d'essi [ministri] nel suo
alla mano [i denari], un sopra l'altro, senza ladronerie,
. corsini, 2-157: s'avanzavano con un impeto, che pareva valore, ed
è tipico dei ladroni e dei disonesti (un modo di essere, di pensare,
animo cattivo. aretino, vi-41: un presuntuoso, uno inetto ladrunculo mi ha
vallata possiamo noi non a torto chiamare un lagaccio ed uno stagno dell'aria.
o una breve per una lunga (un verso). patrizi, i-209
deriv. dallo spagn. lagarto, da un lat. region. lacartus per lacertus
molte foglioline, dai calicetti parziali ad un fiore divisi in cinque lavinie, dal
a tavola, e soleva tenere quanto un berebbe a pasto. a. boito,
volgar., 11-21: metti in un moggio di farriccilo una lagena ovver baril
del lager; questo nostro lager è un quadrato di circa seicento metri di lato,
accanto al numero, cucito sulla giacca, un triangolo verde, i politici un triangolo
, un triangolo verde, i politici un triangolo rosso; gli ebrei, che costituiscono
, le gurmandine, che sono un mele a gustarle. = etimo
al calice e da una drupa con un seme. comprende due specie americane la '
/... / credo ch'un spirto del mio sangue pianga / la colpa
., 4-1 (387): un giorno, dietro mangiare laggiù venutone..
laggiù venutone..., sopra un carello si pose a sedere. caro,
xxx-n-36: presi a questi dì arrieto anche un leprotto / laggiù nel me'bacìo presso
si risentia, / ecco vede laggiù sorgere un foco. carducci, iii-4-44: da
casa: è tardi e ho sonno. un garetti, i-15:
la piana si scopre / del mare, un trealberi carico / di ciurma e di
, / non senta la pedana d'un soldà. 2. nel luogo
agg. che abita sulle rive di un lago. = deriv. da
-i). che abita sulla riva di un lago (con par tic. riferimento
wordworth, il capo dei laghisti, è un idiota... scott, è
idiota... scott, è un provvisionato di librai; coleridge uno scemo
versa ostinata, brutta, fredda da un cielo di fango sopra una terra di fango
il lagi fu antica mente un sensale così accreditato in firenze, che faceva
mano e di tutto si ingeriva, perché un tal lagi fu sensale famoso che
della piazza. = nome di un sensale fiorentino, famosissimo ai suoi
te qualche sussurro in teleselezione / con un prefisso lungo e lagne di intermediari. pavese
: s'udì il latrato di assra, un latrato di lagnanza e di soccorso.
perduto, empie i sonanti liti / d'un roco mormorar. gozzano, i-358:
degli agazzari, 37: essendo rimasto un suo fanciullo piccolo infermo, e sentendolo
. pucci, 5-53: la donna un dì col suo guardian si lagna / e
col suo guardian si lagna / e d'un servigio umilmente el pregone. giovanni da
e d'assai, / di pretendenti avendo un gran concorso, / bandire ha fatto
396: oggi, se un uomo si lagna d'infelicità morali che
. 4. per estens. produrre un suono simile a un lamento; frusciare
per estens. produrre un suono simile a un lamento; frusciare, stormire; cigolare
ma voi me festi novamente gusto / d'un vostro son, che per pietà si
[in redi, 17-98]: facia un lagnio 'l più compassionevole del mondo.
reine, / e facienla seder più bassa un grado, / e questo l'era
pargli udire là in fondo alla tettoia come un lagno o un gemito, ora acuto
in fondo alla tettoia come un lagno o un gemito, ora acuto, ora fondo
s'era spaccato, sotto, con un coccio di bottiglia, e si lasciava
dietro stampe di sangue, ma non faceva un lagno. saba, 272: di
paurosa. bocchelli, 1-i-403: fece un gran lagno della sventura, incolpando uomini
4. per estens. suono simile a un lamento; fruscio, cigolio, scricchiolio
giorno / alto volgea, metteano l'onde un lagno. padula, vii-537: il
, vii-537: il vento fremea, mettendo un lagno / nel cavo tenebroso del castagno
dal vento. viani, 19-378: un mormorio di foglie, il lagno di
sui letti, a occhi spalancati. un silenzio tornito appena dal lagno sottile dei
e incerte, il lagno dolce d'un violino. montale, 1-26: un mondo
d'un violino. montale, 1-26: un mondo gnomo ne andava / con strepere
di muletti e di carriole, / tra un lagno di montoni / di cartapesta e
lagno di montoni / di cartapesta e un bagliore / di sciabole fasciate di stagnole
fisa, tace, e geme d'un gemito che non percote l'orecchio. bocchelli
: il vèrgoli, pensò, in un lampo, che la transazione era da concordare
manierata. « non ho da darti un bel niente, lo sai! ».
: quello che occupa il cratere di un vulcano spento. -lago di sbarramento o
frana: quello formato dallo sbarramento di un corso d'acqua in seguito alle alluvioni di
corso d'acqua in seguito alle alluvioni di un immissario o all'accumulo di materiali franosi
: quello formatosi fra i cordoni di un apparato morenico, in seguito al ristagno
: quello che rappresenta il resto di un antico bacino marino. -lago termocarsico-.
, formatosi per autosoluzione del ghiaccio di un ghiacciaio, favorito dal pietrisco, dal
di una dolina termocarsica, quindi di un ristagno di acque. -lago tettonico o
, in tutto o in parte da un ghiacciaio. guittone, xix-85: de
20-61: suso in italia bella giace un laco, / a piè dell'alpe che
petrarca, 66-24: ch'allor fia un dì madonna senza 'l ghiaccio, i
sce l'elettissimo bitume in giudea, in un certo lago dove entra dentro il fiune
lago aperto'. gioia, 2-i-91: un lago è una fossa d'acqua cir
avvolgimenti il mincio, / cinto d'un orlo tenero di canne; / s'irida
canne; / s'irida, come d'un sorriso, il lago. d'annunzio
specchi le stelle -mi sento / oggi in un brivido la tua chiarezza. piovene,
... vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a
villa battuta dalle onde a piede di un monte vestito di ulivi, di viti
stile di poesia, nel manzoni era un fluire di onde, spesso impetuose, ch'
2-54: tu [vita] somigli ad un lago tutto uguale / sotto un cielo
ad un lago tutto uguale / sotto un cielo di latta tutto uguale. / assonnato
cosa perché tutto si appianasse come in un lago. pavese, 10-136: sull'
: sull'asfalto del viale la luna fa un lago / silenzioso e l'amico ricorda
luogo che si estende sulla riva di un bacino lacustre; sponda, riviera. -al
la tenuità del paese; e faccio un iovialissimo edificio sopra el laco, proprio dedicato
nella battaglia navale, avendo fatto cavare un lago a guisa di chiocciola, si
: la repubblica fiorentina nel 1384 istituì un magistrato coll'incombenza di fare un lago
istituì un magistrato coll'incombenza di fare un lago * dove si possa nel contado di
in alto, vide una forma d'un uomo terribile e sì grande che parea che
i nuvoli, e ai suoi piedi un lago orribile e fetente. petrarca,
7-28: giungono al fin là dove un sozzo e rio / lago impaluda.
vidimi davante / e sotto i piedi un lago, che per gelo / avea di
, 410: giace orbetello in mezo a un lago di mare,...
militare e politico (con riferimento a un mare interno, alle sue isole,
e particolarmente del mediterraneo, considerato come un lago delle medesime repubbliche. balbo,
. balbo, i-45: distrutti così in un anno i due maggiori centri commerciali del
oggi convincere l'europa che il mediterraneo sarà un 'lago europeo '. arlia,
mediterraneo, dicendo che il tirreno fu un 'lato italiano ', che l'adriatico
lato italiano ', che l'adriatico fu un 'lago veneto '. adagio,
. come chiudere torno tomo di terra un golfo e un mare aperto in modo
torno tomo di terra un golfo e un mare aperto in modo da farne due
uno stagno turco sta forse per diventare un lago russo. 6. con valore
or vorria trar de li occhi nostri un lago. la rotta di roncisvalle, 6-6
per tutto / vedresti ed ondeggiar di sangue un lago. r. campeggi,
ii-525: svegliatosi poscia si trovò in un lago di sudore. rezzonico, xxiii-243
d'uova, e n'aveva fatto un lago, da cui l'avevan tirata su
andò a prendere un'innaffiatoio e versò un lago di acqua sul pavimento. 7
. stampa, 15: se qual è un cervier occhio e mago, / postesse
quel che fuor non si mostra, un paradiso / di meraviglie vi vedrebbe, un
un paradiso / di meraviglie vi vedrebbe, un lago. algarotti, 1-iv-80: che
parole in cui il la fontaine ha annacquato un solo tratto di orazio? g.
a usciale, sul lago di sole d'un magnifico terrazzo a mezzogiorno. marinetti,
golfo a bracciate di mollezze lattiginose con un vaporettare di forbici nel lago delle cangianti
d'armi... era tramutata in un immenso lago di fiamme. alvaro
; una bionda coi capelli che sembravano un po'presi di nebbia, con gli occhi
. doni, 240: l'inferno è un lago senza misura, un profondo senza
l'inferno è un lago senza misura, un profondo senza fondo, pieno d'un
un profondo senza fondo, pieno d'un ardore di fuoco incomparabile, come di
., 1-20: allor fu la paura un poco queta / che nel lago del
così, morbida, e sciolta, un grande riposo gli si fece nel lago
buommattei, ii-5-248: i latini dicevan lago un certo coltivata per ornamento e usata
redi, 16-iv-69: se un uomo o qualsivoglia altro animale pebre
giosef e di maria, / e fece un lago di teologia. nardi, 6-60
/ e non facciam qui di parole un lago. mattio franzesi, xxvi-2-319: io
, xxvi-2-319: io non vo'parere un salomone, / dov'io non sono,
io non sono, e far di testi un lago, / come fa chi gli
, mi crederei in dover di farvi un lago di cerimonie per farmi perdonar la
del segretario fiorentino fecero nell'opere loro un lago di filosofia. 15.
.]: in quella vicinanza si era un laghettino di acqua buona a bere.
): ivi [l'acqua] feceva un picciol laghetto, quale talvolta per modo
ciò hanno destro. ariosto, 7-53: un bel rio... discor- rea
rio... discor- rea d'un colle / verso un laghetto limpido et ameno
discor- rea d'un colle / verso un laghetto limpido et ameno. palladio,
palladio, 2-14: fa questa fonte un laghetto, che serve per peschiera.
tre laghetti. fiacchi, 108: in un laghetto... / stavasi in
-lagacciòlo. ximenes, 275: un solo braccio che si aumentasse la sopra
sopra detta altezza, sarebbe capace in un fondo quasi pianeggiante di raddoppiare il lagacciuolo
caratterizzati, singolarmente quelli della seconda, da un capo somigliante a quello della lepre.
abbagliante, gran lago pensile di ristagnante in un cratere fra un'emissione e superiore
. 14. locuz. -essere in un lago: trovarsi al all'infuori,
doppio ectropio. dei quali è un vuoto, un'acqua, un lago di
quali è un vuoto, un'acqua, un lago di tempo dove machiavelli,
di mediocre grandezza; le gambe son un po'diverse tra loro, il forame
l'esercito all'acque calde, luogo un miglio vicino alla terra, la natura delle
, fanno una grande fermentazione, acquistano un calore grandissimo e scaturiscono fuori bollendo in
buca a mano, subito vi si forma un lagoncèllo, che bolle e soffia.
ripuliscono, grattando con i piedi, un piccolo spazio di terreno su cui le femmine
buonarroti il giovane, 10-879: o va'un po'a livorno, e 'l
. cfr. rohlfs: 339: « un altro suono di transizione è g
lagorìo / è stato questo a un tratto. = alterazione dial.
-anche: abbondante di laghi (un territorio). piccolomini, 3-12
paese ari- cino, dove già fu un lago e una torre. mattioli [dioscoride
, dalla valle aricina, dove già fu un lago e una torre, la quale
si chiamano lacuturri, dove fu già un lago e una torre, la quale oggi
usata in meccanica per descrivere il moto di un sistema. -lagrangiana libera: nella teoria
fra i campi. -lagrangiana totale di un sistema di campi: quella che si
di vaniglia (e ne esiste anche un tipo rosso). = etimo
fazio, iii-2-43: ne'suoi lagumi un animai ripara / ch'è bestia e
/ ch'a piè de'monti faceva un gran fiume. sacchetti, vi-32: da
, vi-32: da questo monte gira un vago fiume / a piè d'intorno quasi
passar bisognasse, portino i fanti a piè un otro coll'anima e rete per ciascuno
ingresso d'una selva, dove scorreva un gran fiume. ivi edificò egli un
un gran fiume. ivi edificò egli un bel pa'azzo di marmo con maraviglioso artificio
.. si slancia all'improvviso contro un d'essi una tigre. targioni tozzetti,
alte e disatrose cime dell'appennino giace un lago nomato lago santo... un'
2. bacino costiero separato dal mare da un cordone litoraneo costituito dai depositi formati
cui emergono spesso formazioni insulari (ed un tipico esempio è la laguna di venezia
dal mare, per cui si trasforma in un lago costiero destinato a prosciugarsi col tempo
corallina e la costa o al centro di un atollo. ca'da mosto, 300
, internandosi considerabilmente verso maestro, forma un seno composto di bassifondi e di laghi salsi
di mal'animo soffrivano che un giovane di recente venuto in roma dalle venete
guarda le venete lagune, vi cerca un rifugio e scrive il suo giornale. carducci
3. ant. parte bassa di un luogo; fondo, abisso. dante
2- 429: vanterassi... un ladrone di strascinare il popolo eletto svergognato
una laguna di sangue nel viso, senza un ferro che lo ribatta. 5
non sono che certe lagunette sparse per un bosco. targioni tozzetti, 12-303:
, che sorge su una laguna (un territorio; anche per antonomasia, con
bocche attraverso le quali una laguna o un lago costiero comunica col mare aperto.
di corallo; e, sulle squisitezze un po'rigide d'un abito di taglio cosmopolita
e, sulle squisitezze un po'rigide d'un abito di taglio cosmopolita, riattestano la
di lagune, caratterizzato da lagune (un territorio, un luogo). -anche
caratterizzato da lagune (un territorio, un luogo). -anche: paludoso, acquitrinoso
. nievo, 30: il friuli è un piccolo compendio dell'universo, alpestre piano
della letteratura francese medievale, consistente in un breve componimento (per lo più di
arpa, e smisurava, / cantand'un lai onde tristan morìe. boccaccio, 1-vi-292
lai. betteioni, i-574: momolino è un giovanetto / d'assai forte e vago
le note e le parole. / volete un serventese, od un'allegra / cobla
, od un'allegra / cobla, od un mesto laio? = ant.
lai / un breve riso almeno, un breve sguardo.
lai / un breve riso almeno, un breve sguardo. tasso, 2-33:
dossi, 1-i-488: il prigioniero dopo un rosario di lai si consola pensando che
suo modo di non lamentarsi di nulla in un periodo di querele emotive e di giusti
e piangente alti lai, che suscitavano un delirio di risate, [lo stregone]
udito suona, più che altro, un lamento. foscolo, 408: chi le
le grazie adorò manda agli afflitti / un pietoso sospir simile ai lai / d'usi-
. attribuito a petrarca, xlvii-254: un citaredo v'è che sempre tragge /
. ridurre allo stato laicale: esonerare un ecclesiastico o un religioso dagli obblighi specifici
stato laicale: esonerare un ecclesiastico o un religioso dagli obblighi specifici del suo stato
privarlo dei relativi diritti, equiparandolo a un semplice laico (riduzione allo stato laicale
massaia, viii-59: dei tre, un solo si tenne fedele al cattolicismo,
[la libertà di roma] consisteva in un governo fondato e avviato su norme liberali
gioberti, 1-iv-275: si potrebbe scrivere un libro sulla laicalità di cristo; il
: nel gennaio del quarantotto roma chiese un ministro dell'armi secolare; nel febbraio
papa promette laicare tutto il ministero, salvo un cardinale solo; nel marzo dieci laici
di aver sopramontato il clero e menato un passeggero trionfo, comincia ad accorgersi.
monaci. fogazzaro, 12-x-234: se possedeva un amico nell'episcopato cattolico, ne contava
propri fini autonomi e immanenti, dotata di un ordinamento aconfessionale, di istituzioni separate
istituzioni separate da quelle ecclesiastiche e di un potere politico sovrano e del tutto indipendente
, di scientificismo e di laicismo con un affievolimento parallelo di religiosità e riduzione dei
a concepire la storia se non come un continuo regresso da dio. 2
, condizione contraria all'essere addetto a un ordine religioso. 'laicità delle suore
anche: la concezione etico-politica che propugna un tale carattere per le istituzioni civili e
contrasto del labriola contro il socialismo viveva un nobile motivo,... congiungente al
. 2. dir. laicizzare un beneficio: trasferirlo dalla giurisdizione del potere
: riconosceva pel matrimonio la necessità di un simbolo religioso, dacché l'umanità aveva
discesa sino alla ridicola prosaicità di chiamarlo un contratto, ne offendeva al tempo stesso
appartiene né al clero, né a un ordine o a una congregazione religiosa;
, inf., 18-117: vidi un col capo sì di merda lordo, /
prete, e lo castigherei peggio di un laico. baldelli, 5-4-216: la
popolo, e così dare alle moltitudini laiche un diretto ingerimento nel governo della chiesa dacché
, non sacerdotale, non ecclesiastico (un abbigliamento, ecc.). bresciani
era in panni laici di colore con un 'kalbak 'turco in capo.
frati di santo augustino di siena fu un frate laico, el quale ebbe nome
d'apecchio, lxii-2-ii-197: colla partenza d'un laico da quelle missioni manderà a roma
, 3 (51): fatto un piccoli inchino famigliare, venne avanti un laico
fatto un piccoli inchino famigliare, venne avanti un laico cercatore capuccino, con la sua
più manoscritti, in alcun de'quali è un carme elegiaco ove il da ben frate
moretti, iii-398: fra umile, un povero laico di più di settant'anni,
più di settant'anni, girovagava come un mendicante con una tonaca tutta rappezzata.
passionisti; e che i passionisti avevano anche un secondo ordine, cioè le monache,
secondo ordine, cioè le monache, e un terzo ordine, cioè i fratelli laici
voti brevi, della durata cioè di un solo anno, e rinnovabili.
discepolo convertito di nuovo, ch'era un giovane molto laico. tommaseo, [
scena che fuori di scena, in un salotto o in una gita, in contatto
li-1-428: quando vogliono castigar nella roba un prete, gli levano la naturalezza di spagna
pane santo. sarpi, vi-2-197: un principe che proibisce mettere nelle fabbiche delle
. gioberti, 1-iv-275: si potrebbe scrivere un libro sulla laicalità di cristo; il
, le prove e i dolori fecero per un ventennio di poi, dal 1293 al
la solitudine della valle allora deserta era un meditante laico, ma sempre un meditante;
deserta era un meditante laico, ma sempre un meditante; portava il gusto della cella
concezione, allo spirito del laicismo (un atteggiamento mentale, intellettuale, emotivo,
atteggiamento mentale, intellettuale, emotivo, un prodotto culturale, ecc.).
contrapposto a quelle conservatrici e cattoliche da un lato, e socialiste dall'altro;
in capo che l'occasione di fare un 'ministero laico 'gli era caduta a
petti de'cospiratori che brigossi di far gridare un 'ministero liberale'. bocchelli, 2-xxii-73
che accettano come capo supremo della chiesa un laico (e si riferisce in partic
menano così laidamente? cavalca, 9-270: un giovane, laidamente tentato, andò a
giovane, laidamente tentato, andò a un molto antico romito, perché lo consolasse
trattato. c. dati, 3-97: un altro imitandolo, dopo aver descritto lascivamente
da quelli la cui bellezza vorrebbe nascondere un animo turpe, o la cui laidezza
, 1-21: abbracciando un'ignota su un letto di tutti, pregai mi restasse tra
corsie se non dopo esser passati per un apposito istituto di laidezza e di schifo,
che imbrattarsi di simili lordure; e ad un uomo serio era di non leggier
. f. casini, i-574: sento un fetore intollerabile di concubinati, di
, 4-202: quello dette la stura a un altro flusso di laidezze e poi tacque
questa foggia, insegnano a chi gli ode un parlar conforme, aprendo loro quasi una
laidissimo). bruttissimo a vedersi (un oggetto, un corpo);
bruttissimo a vedersi (un oggetto, un corpo); ripugnante, repellente
, 370: è la voluttà simile a un laido corpo e deforme, ma ricoperto
demonio... per mezzo d'un laido e stomacoso vomito frettolosamente partì.
602): strappato da dosso a un cadavere un laido cencio, l'annodò
: strappato da dosso a un cadavere un laido cencio, l'annodò in fretta
chirurgo, facendone sprizzare il marcio di un laido flemmone. -sostant.
2. orrido, lurido (un luogo). -anche: equivoco.
i-502: l'interno della città è un dedalo infinito di viuzze laide. jahier,
(una stagione); insalubre (un clima). giacomo da lentini o
-trasandato, povero, negletto (un indumento). novellino, 1-28:
verso. -inelegante, volgare (un termine, uno scritto, uno stile
quando siedi a mensa, / non fare un laido piglio. giamboni, 8-i-17:
tu levassi li peli delle ciglia d'un uomo, tu ne leveresti picciola cosa,
più brutta. lomazzi, 2-146: un todesco ha da essere scorto all'andare
imperciocché gli crescessero deformità la paura di un pericolo che gli pareva respirare nell'aria;
serio pensiero ai pochissimi che allora facessero un qualche caso dell'innocenza. d'annunzio,
immorale, sconveniente, gravemente riprovevole (un gesto, un atto, un costume)
, gravemente riprovevole (un gesto, un atto, un costume); vergognoso
riprovevole (un gesto, un atto, un costume); vergognoso, disonorevole.
certo, a lo mio parer, d'un laido errore. ristoro, 1-2:
opra, / di ver'ponente, un pastor sanza legge, / tal che convien
: dal piemonte usciva, certo, un esempio laido e riprovevole d'intolleranza. giusti
.: impudico, osceno, turpe (un atto, un gesto, uno sguardo
osceno, turpe (un atto, un gesto, uno sguardo, la condotta,
nelle contrade di valeria avvenne, che un gentiluomo il quale tenne a battesimo una giovane
alcuno far argomento che quel luogo fosse un postribolo dedicato e proprio delle operazioni laide
ma che destin die'io? questo è un amare / soverchio i sensi e i
gallina che fanno dei gesti laidi dietro a un parasole rosa. -sconcio,
rosa. -sconcio, lascivo (un pensiero, un'immaginazione, un progetto
(un pensiero, un'immaginazione, un progetto, un proposito, un sentimento)
, un'immaginazione, un progetto, un proposito, un sentimento). francesco
, un progetto, un proposito, un sentimento). francesco da barberino,
conoscendo anzi tempo le stanze / d'un ade immondo, di cui non parlarono i
poeti. -scurrile, triviale (un discorso, una parola, uno scritto
aretino, 20-153: lasciati prima cadere un dente che un detto laido. patrizi
20-153: lasciati prima cadere un dente che un detto laido. patrizi, i-193:
della cortigiana. stuparich, 1-198: un romano... è il centro
disonesto consentimento. moravia, xii-278: un pomeriggio... contemplavo i laidi
come si contemplano i segni misteriosi di un linguaggio indecifrato. -trascorso nella
dissipazione, nei piaceri della carne (un periodo di tempo). a.
cui non posse di botto / dicere un laido motto. guittone, 99-8: umeltà
ma tali che in sì bel corpo fanno un brutto vedere, e che, contrastando
. malato, infermo (una persona, un animale). ottimo, ii-333
ò laido. -guasto (un dente). novellino, 19 (
ancora, ch'io ho nella bocca un laido dente. 10. acer
ieri non vidi qui in casa mia un frate, mirabile per vecchiezza e per laidume
4 in generale i romanzi moderni sono un laidume. io non so come per tanti
una carezza onesta, tutt'al più di un bacio? 2. persona laida
che, andando con lui, incontravamo un laidume di ciana o una megera o una
i greci la fecino pigliare e legare a un palo. 5. insulto,
soffria dolce mente et ascoltava un servo ch'avea nome samai, che li
sentono, o par loro di sentire, un laio cupo e profondo. =
le cose che spettono a mercanzie, era un giorno all'udienza. = dal persiano
2-96: le buone lettere so'nate da un bono naturale; e perché si de'
cagion che l'effetto, più lalderai un bon naturale sanza lettere, che un
lalderai un bon naturale sanza lettere, che un bon litterato sanza naturale. machiavelli,
. grazzini, 50: chi vuol vedere un che se stesso laidi / e biasmi
. laidétta. aretino, 20-10: un cherico cantò in sugli organi una laldetta
lippi, 6-97: veste cilizio e con un viso smorto / canta sempre laldotti per
gnorri. linati, 10-74: lallò un poco, poi finì con l'accettare.
sopra pensiero per lo più senza seguire un ritmo o una canzone precisa (o
. xaxéco * parlo 'e da un deriv. da < pó3o <; *
. xaxéco 'parlo 'e da un deriv. da 7rdt&o <; 'malattia
. xocxéco * parlo 'e da un deriv. da tcxyjy ^) 'colpo
comperata una spada di lama vecchia da un pover compagno, la me- gliore e
martini, 1-iv-364: regalo a lui un fucile da caccia, una pistola al
ottimamente temprata; l'ho nascosta sotto un embrice del tetto della regia.
-e diè con mano robusta un colpo sulla parete: il coltello vi
... col rasoio a lama d'un sol taglio fornita di manico mobile.
lama. papini, i-333: in un angolo del cielo, a sinistra, sul
vento che stasera suona attento / ricorda un forte scotere di lame - / gli strumenti
e va ad accendere... un opaco riflesso in uno specchio. bonsanti
5-218: allora avrai materia per un nuovo romanzo? negli occhi di maddalena
lama d'ironia, di cui avevo un ricordo dal castello di zeiss e dalla '
). misasi, 3-202: di un tratto ella trasalì, egli rimase immobile
lama di ghiaccio. calandra, 1-249: un certo che di sordo e di confuso
pigliasi lame di ferro stietto, grosse un mezzo dito, e larghe un dito
grosse un mezzo dito, e larghe un dito, pollice, e con queste lame
forma tonda, il quale si fa alto un braccio e un terzo. nannini [
quale si fa alto un braccio e un terzo. nannini [olao magno],
impluvio che costituiscono la rete idrica di un versante a calanchi. 7. geol
tess. piattina di ferro che, con un movimento alternativo, trascina i licci e
di lunga dimensione, adattabile, mediante un lungo taglio, alle diverse giustezze.
'lame', dicono certi guastalingua, immaginate un po'che cosa? le stecche delle
coltello butta ciuffi verdissimi e cespugli d'un chiaro verde minerale come sulla sabbia nei
lamma, perché l'acqua gli sarà un favorevol elemento, come pro
: farlo con grande riguardo, con un certo riserbo. giovio, i-301:
i. neri, 10-56: avanzato a un tratto a mezza lama, / dieron
della guardia. -figur. affrontare decisamente un problema o una situazione, cercando di
l'occasione del dialogo si potesse dire un poco più strettamente, e che si
col far sì che la signora pigliasse alternativamente un giorno sì ed un giorno no uno
signora pigliasse alternativamente un giorno sì ed un giorno no uno siroppetto chiarificato. monti
vi defluiscono in seguito alle piene di un fiume vicino; è spesso ricco di
vela quadra e spingeva innanzi il comballo con un andare placido e trasognato che pareva quasi
come una lama nei fiumi, insieme un che di teso e tenero, di farneticante
i quattro lombrichi rossi; / con un sottile stelo d'avena li smuoverò.
ch'egli truova una lama, cioè un luogo un pochetto più basso che l'altro
truova una lama, cioè un luogo un pochetto più basso che l'altro piano che
sozzini, 256: li franzesi volevano fare un fortino nel poggio di santa margherita,
una lama bassa e -nera, senza un filo d'erba, arsiccia e crepata.
4. frana, smottamento di terreno lungo un pendio provocato per lo più dalle acque
mongolo. -gran lama: superiore di un monastero lamaista. gemelli careri,
l'adorazione che i medesimi tartari fanno a un uom vivente, che si chiama lama
morto, l'uno se ne cerca un altro che quello somigli, acciocché sia creduto
immortale. papini, 27-284: trovai un lama sapiente, che aveva appreso tutti
appreso tutti i segreti della illuminazione presso un famoso maestro dell'india. bocchelli, 2-xxiv-623
.. è ancora riuscito a farsi un piccolo paradiso in prigione, dove le sole
esercita nei conventi e nei templi con un rituale vario e complesso. 2
le placide geometrie dei giardini papali, un francescano toglieva da un baule e innastava
giardini papali, un francescano toglieva da un baule e innastava piccoli stendardi che servono alla
navi all'entrata e all'uscita di un porto. boccardo, 1-223:
verde oscura, poco più grande d'un arancio, formata da una crosta che a
che poi si riconosce quasi rassomigliante ad un feltro. considerato attentamente, il composto
e sm. lisciato con lo sparviero (un intonaco). lamato2, agg
fuora quel che seguitava / tanto che un lambda greco si formava. 2
'raddoppiandola quando è semplice, dandole un suono strano ed adoperandola invece di un'
arma della casa di fois, aggiunse un rastrello, o, come essi dicono,
. bini, 1-295: vide accendersi per un momento in quegli occhi una striscia di
giordano / è, per le rive, un tulipano / per ogni lambente onda.
3. ling. ant. liquido (un suono, una consonante). tesauro
della luminosità di una superficie che emette un lumen per centimetro quadrato.
possa insieme unirsi e ragunarsi, e per un concorso di molte parti insieme e per
sudaticci, svenandosi a goccioline, rimangono un minuzzame di esinanite fron- duzze.
materiali. ramusio, i-213: hanno un fornello, come saria da lambiccare acque
fornello. n. franco, 4-250: un libro di carte pecorine...
aretino, 20-162: i miseroni lambiccano un danaio quattro ore quando non si trastullano
figur. analizzare dettagliatamente; sottoporre a un esame lungo, minuzioso, attento,
, 12-i-176: questo uomo è già un mese in romagna ed usa un certo suo
già un mese in romagna ed usa un certo suo modo di procedere, che
voi, ser candido, / 'n un trar di penna imbrattar un quaderno /
, / 'n un trar di penna imbrattar un quaderno / con quelle vostre cetere distese
con quelle vostre cetere distese, / ch'un sol pensier d'un sol viglietto nostro
, / ch'un sol pensier d'un sol viglietto nostro / lambicar, ponderar,
che essi fanno a qualunque gli chiede un servigio, intrigandola col: noi vedremo
la sintassi. 5. elaborare un discorso o uno scritto con raffinata ricercatezza
coll'adular delle corti sereno / féine un composto, e poi le lambiccai, /
, 3-i-287: quante finezze sapeva distillare un tenero amore, le lambiccai tutte sopra quel
muratori, 11-193: che venga ora un nuovo sesto empirico a lambiccar cavillazoni e
/ pel racconto ci vuol vent'anni e un mese. foscolo, v-88: per
sonettino. tozzi, iv-253: son diventato un ragazzo che non sa quello che deve
deve lambiccare? -sottoporre una facoltà o un organo a uno sforzo duro e prolungato
, o intelletti busi, mi lambicco in un altro modo la memoria. stigliani,
sostanza che mi bastasse a ringraziar pur un merletto della frangia d'una delle fimbrie della
di risolvere una questione, di conseguire un risultato; arrovellarsi, almanaccare, arzigogolare
. a. cattaneo, i-270: un letterato quanto si lambicca su i libri?
insieme insieme / e si trema in un tempo e si lambicca. 9
con cui i giudei volgono e rivolgono un pegno, e con quel guardo che affiggono
in vendere e in comperare lambiccandola in un danaio, giuocano i publici usurai.
l'acque de'cavati pozzi, ne risultava un misto non ingrato al gusto. campanella
, 4-183: forse non vi è un sostegno al cavo delle cacupate, perché
. gualdo priorato, 9-4: un ristretto compose di soda politica, un
un ristretto compose di soda politica, un estratto dedusse d'esperimentato giudizio et un
un estratto dedusse d'esperimentato giudizio et un lambicato del migliore e nobil vivere del
, adorate meco in rosa sì santa un lambiccato di perfezione, una quintessenza di
purgatorio sono, per dir così, un lambiccato di quante pene tra noi si
: la rugiada, benché sia tutta un lambiccato del cielo, con tutto ciò
aretino, 20-313: in la casetta d'un mio compare, gliene coleo a canto
gliene coleo a canto; e perché un lumicino, che tuttavia accennava di spegnersi
, artificioso, innaturale, arzigogolato (un modo di esprimersi, di comportarsi,
); elaborato con morbosa meticolosità (un discorso, uno scritto); astruso
); astruso, confuso, complicato (un ragionamento, un'idea).
improprietà che si portò via sul volto un buon centinaio di schiaffi. parini,
le acutezze e le punte, che per un secolo intero avean dominato. pananti,
tuo fare era una tattica premeditata, un contegno lambiccato, stravolto, una macchina di
, iii-25-397: il claudel non è un qualsiasi inabile scrittore, ha grande ricchezza
, 1-324: anna gentili, figlia di un lambiccatóre e distillatore in palermo.
. cennini, 39: rosso è un colore che si chiama cinabrio: e
all'opera, già più anni prodotto un bambino, il qual, come prima
si versa il liquido distillarle, di un condotto in cui passano i vapori, e
in cui passano i vapori, e di un terzo spazio mantenuto freddo, nel quale
una caldaia o 'cucurbita ', di un coperchio o * capitello 'con collo
perciò 'serpentino ', immersa in un tino che si mantiene pieno di acqua
, i-913: la strega pose in un lambicco tre capelli dorati e le tre
aretino, c-1-375: il duolo è un traditore occulto il quale stilla, per
naso / come lambicco che goccia in un vaso. bronzino, 1-308: caddi,
sia costretta a passar per lambicco d'un sottilissimo cannello ed abbia a condursi per esso
. aretino, iv-5-48: ecco verbigrazia un par mio, se lo mangieria vivo
/ una di biacca, e in una un bel vasetto / che dà l'acqua
iii-26- 331: questo concentrare in un nome solo tutte le memorie del martirologio
, questo fare di moto proprio d'un nome solo il segnacolo d'un'età intera
monti, xii-6-118: quantunque nata d'un padre che ride poco, la mia
dell'altro, che poi si fa un simile a'generanti, e gli rende
mal sana cerco. caro, 5-126: un gran lubrico serpe, /..
lambe. fucini, 1013: se d'un fallo la mia man lo punisce [
dai flutti che lambiscono / le soglie d'un cristiano / tempio. moravia, 16-44
terra. saluzzo roero, 1-i-26: sopra un erto ciglion immensa vidi / voragine tremenda
poco / aprirsi, e ratta d'un orrendo foco / striscie lambir gl'inariditi
scendea fra l'alte e scure / piante un raggio di sol dall'occidente, /
i-322: conviene che l'abbigliamento abbia un non che di leggero, cosicché sembri
cangi intorno facilmente. fantoni, ii-6: un molle zeffi- retto si compiace, /
retto si compiace, / mentre dal seno un bianco vel si scioglie, / lambir
disciolti lambivano la fronte del giovine come un bacio protratto. onofri, 64: il