, di euforia provocato dalla piena di un sentimento che assorbe intensamente riempiendo di slancio
ad una nobile melanconia, preso da un amore che avea per base la contemplazione
feste, le comunicavano un'ebbrezza, un ardor tale di viver lieto, che prometteva
257: di giorno in giorno era un senso nuovo che sorgeva in lei dai
un'esaltazione vaga, un'ebbrezza sottile, un turbamento misterioso e pudibondo che provava il
una nuova vita d'elevazione: e un senso d'ebbrezza le veniva da quel
, per dolcezza o bellezza, infonde un esaltante piacere. dante, par.
27-5: ciò ch'io vedeva mi sembiava un riso / dell'universo; perché mia
ix-1083: volle [gesù] / per un vermine folle / morir inebriato. /
inebriato. / di questa dolze ebrezza / un odor m'è venuto / ch'i'
si destasse anco la stupidità percossa con un modo inopinato. de sanctis, i-172:
amore è sano e umano, non è un idillio, non è ebrezza dell'anima
i-43: un'ebbrezza di memorie, un fremito di opere grandi turbavano la sua
i-61: bastava una voce per strada, un saluto, un sorriso del primo passante
voce per strada, un saluto, un sorriso del primo passante, per levarmi a
cielo. ammirato, 1-155: disse un savio che è cattivo segno della città
bere; illogico, incoerente; sfrenato (un atto, una parola, un comportamento
(un atto, una parola, un comportamento, ecc.). vasari
3. figur. posseduto, esaltato da un pensiero, da un sentimento o da
, esaltato da un pensiero, da un sentimento o da ima passione particolarmente intensa
giovanni crisostomo volgar., 2-87: incominciò un poco a intiepidire, e a dare
così ti sarà impossibile il gabbarlo con un amore colorito, come appunto il dipingere
finto. alfieri, i-117: ebro di un tal pensiero, quasi non mi ricordava
ancor cara, im- provida / d'un avvenir mal fido, / ebbra spirò le
febbre. pascoli, 627: era un meriggio estivo: / io sentiva negli occhi
/ della via bianca, e nell'orecchio un vasto / tintinnìo di cicale, ebbre
, che manifesta altesterno l'intensità di un sentimento (d'amore, di dolore
, dimenticando ogni cosa, passando da un ballerino all'altro senza un'esitazione o una
nel freddo chiarore che piovèvan le stelle, un giovane raffigurò, dall'agii persona,
ha da risalire al foscolo per trovare d'un poeta nostro lettere d'amore tanto ebre
-intenso, esaltato, violento (un sentimento, un gesto, uno stato
esaltato, violento (un sentimento, un gesto, uno stato d'animo).
: sono veri e propri eccessi di un senso tanto eccitato da accendere in lui come
senso tanto eccitato da accendere in lui come un leggerissimo delirio, e da rapirlo sino
leggerissimo delirio, e da rapirlo sino a un punto di ebbra lucidità. moravia,
in man gemino serpe: / mostra un fratello all'altro, e ad ambi il
passaron poi sui pubblici lavacri, / ove un sesso coll'altro era confuso; /
; / e indi sortendo, entraro in un de'sacri / templi, ove gli
sue ebre fantasmagorie del medio evo, un mostro con corna e coda e con
con corna e coda e con tale un corredo di deformità che andava crescendo grottescamente
4. che è interamente dominato da un desiderio sconvolgente; avidamente bramoso. -
scritto lungamente; ma era il monologo d'un pazzo, ebro del tuo languore niveo
ed ebro. 5. che provoca un senso di benessere, di esaltazione,
pregno di succhi, pieno di umori (un frutto). ariosto, cinque
esalta il vino e l'ebbrezza (un carme, una poesia, ecc.)
, agg. letter. che ride di un sorriso da ebbro. g
, detta grecamente edo- mada, è un decorso di sette giorni, che perpetuamente
terre cedute, essendo nel trattato convenuto un corrispettivo di limitazione che dall'oltrepò si riceve
alfieri, i-137: si era stabilito un ceppo assai ben capace, dalla di
piccolo 'e pubblicava per proprio conto un giornale ebdomadario dal titolo: 'i lunedì
dal titolo: 'i lunedì di un dilettante'. soffici, iii-323: nell'anticamera
di quest'ultimo ebdomadario m'imbattei invece un giorno con lo scrittore max jacob e
picasso, allora entrambi ignoti fuorché a un ristrettissimo numero di artisti giovani e ignoti
estinguere la sua sete di coltura, un ebdomadario gli è più che sufficiente.
che sufficiente. -che appartiene a un giornale ebdomadario. e. cecchi,
3. liturg. di religioso che ha un ufficio liturgico da compiere per tutta una
per tutta una settimana, o in un determinato giorno di ogni settimana. -anche
confronto dei nati legittimi, fanno di lui un anomalo. 2. agg.
chi ridice, nell'eco- lalia d'un ebefrenico, vane glomerazioni di parole.
petrarca, iv-1-91: poi vidi un grande con atti soavi, / e
7-1275: ciàula non fiatò; restò un pezzo a guardarlo a bocca aperta,
, ii-8: la qual cosa [d'un solo movimento] nella linea elica non
disposte a uguali intervalli angolari intorno a un mozzo solidale con un albero rotante.
angolari intorno a un mozzo solidale con un albero rotante. - per estens.:
accanto alla mano del suicida, giaceva un ventaglietto a elica. moravia, iii-225
, specie se siamo d'estate, un ventilatore sul proprio tavolo, in modo
cane] le zampe come l'eliche d'un molinetto. -per simil.
a perfezione, col nasino sottile, un fregio a elica di capelli chiari sul
euforbia. govoni, 3-116: raccoglie un lumachino come un'unghia / o il
/ piglia a volo l'elica d'un semino alato. 4. dimin
l'esperimento. boccardo, 2-501: un costruttore inglese, il sig. smith,
, applicò, nel 1839, ad un batello a vapore l'elice ossia la vite
(che descrive una spirale attorno a un sostegno cilindrico). 4. anat
licemi, / avrei poter di far pietoso un aspide; i sì cocenti sospir dal
duolo elice: / prendi pietate d'un leggiadro velo. marino, 3-66:
. -estrarre, tirar fuori (da un involucro). anguillara, 7-71:
famiglia di molluschi gasteropodi polmonari, comprendente un gran numero di specie, più abbondanti
che opera ricoprimento per rotazione di un dato angolo, o di un
un dato angolo, o di un suo multiplo intero, seguito da
di una determinata quantità o di un suo multiplo. = comp.
caduti di guerra. là c'è un largo elicoidale intorno al quale girano a carosello
, ec., o quando in un canal più corto e diritto è messa
si muove di moto elicoidale intorno a un asse, senza deformarsi; esso risulta così
del quale la linea generatrice ha almeno un punto in comune con l'asse,
cerchiato: la cui curva generatrice è un cerchio. = cfr. elicoide1
: are così a bellona, / un tempo invitta amazzone, / diè il vocale
elicona. baldini, i-453: a un certo momento margherita disertò l'elicona per
da una o più eliche mosse da un apparato motore rotante intorno a un asse
da un apparato motore rotante intorno a un asse verticale, e in qualche caso
tutto l'arto viene portato innanzi descrivendo un arco di cerchio all'infuori e sfiorando
che nell'andatura paretico-spastica porta alternamente un piede ad accavallarsi sull'altro.
entro angoli di piccola ampiezza intorno a un asse verticale. ojetti,
neanche si curarono di noi seduti a un tavolo della vasta gabbia vetrata. «
vetrata. « come dentro la palla d'un elicottero » ella disse.
il termine francese era stato applicato a un modellino di carta (a spirale)
, 1-294: a te di bei corimbi un antro ingombra, / e folto
in latino suona 4 aversio ', quasi un rimovimento e slontanamento di quella povera vocale
ima particella, sposta una parola, sostituisce un epiteto. 3. rifl
pascoli, i-239: qualunque organismo è un composto di concorrenti, di avversari,
; e nell'organismo cospirano tutte a un medesimo fine: la vita. bocchelli,
: la vita. bocchelli, 1-iii-256: un male, come la minaccia e la
la minaccia e la paura, avrebbe sortito un bene, come che di solito in
secondo che l'etica dice, / un abito eligente / lo qual dimora in
landolfi, 8- 206: ginevra ha un certo difetto fìsico, un difetto da
: ginevra ha un certo difetto fìsico, un difetto da nulla e facilmente eliminabile,
era avviso di sentirmi pur allora levare un velo dall'intelletto. manzoni, 221:
servitù, che una democrazia liberale avrebbe un po'per volta eliminato. moravia,
, come la vindice / spada d'un prode, che i malvagi elimina. svevo
-sostant. bocchelli, 10-214: un conto è sopprimere un piccolo, anche
bocchelli, 10-214: un conto è sopprimere un piccolo, anche grosso numero di eliminati
influenza né credito da nessuna parte; e un altro è entrare in conflitto con un
un altro è entrare in conflitto con un paese. 2. tolto di
, cacciando via i diversi partiti, rimase un gruppo credente nella libertà, che chiamossi
. cassola, 1-188: -mario è un elemento che va eliminato, -e lo disse
disse con tale durezza che fausto per un momento ebbe il timore che l'altro
matem. operazione mediante la quale da un sistema di equazioni fra certe variabili si
. 5. sport. esclusione di un concorrente (o di una squadra)
determinata serie di anni, è dato un certo valore medio (ricavato da dati
sperimentali) del numero dei componenti di un gruppo di individui dopo un dato numero
componenti di un gruppo di individui dopo un dato numero di anni, a partire
numero di anni, a partire da un determinato anno iniziale. = deriv.
si sapeva che v'era nel sole un elemento che dava uno spettro speciale e
d'alberti, 342: eliocentrica latitudine d'un pianeta, dicesi l'inclinazione della linea
centro del sole ed il centro d'un pianeta. bocchelli, 1-ii-538: le
differenza che le carte sensibili sviluppate dànno un tratto nero o color seppia su fondo
. che si riferisce alla posizione di un punto sul disco apparente del sole.
solari nella direzione della stazione ricevente, un diaframma opaco, mobile, o
, 5-231: rovesciandosi nel sole, a un certo momento, simile ad una segnalazione
d'eliografo, scintillò sopra la villa un volo di piccioni. bocchelli, 6-199:
volo di piccioni. bocchelli, 6-199: un eliografo della divisione continuava a provare di
diritti dalla radice, rossigni, alti un mezzo piede, e pieni di sugo.
]: 'elioscopio', cannocchiale corredato di un vetro affumato ad uso di osservare le macchie
in direzione variabile, li rinvia a un punto fisso della terra sempre secondo una
da uno specchio piano, collegato con un orologio, avente la funzione di variare
maniera che il movimento diurno continuato di un astro non rechi alcuno ostacolo all'osservazione
da parte di una superficie, di un locale). = voce dotta
si aggiunse la stereotipia; alla stereotipia un opificio xilografico; e poi una litografia
oscurano alla luce del sole e hanno un leggero odore di vaniglia, solubili in
dalle tue mani. piovene, 5-628: un profumo tra la verbena e l'eliotropio
regno di elisabetta i d'inghilterra: un gusto, un costume, una letteratura.
i d'inghilterra: un gusto, un costume, una letteratura. gozzano
gozzano, 379: possedeva in inghilterra un castello elisabettiano ed un'intera provincia
da gli elisi oh venga almeno / un bel sogno a consigliarti, / ed
poche stille, / trapiantato qui sopra un dolce eliso. rosa, 156: troppo
e pure ti amo tanto; e un tuo riso e un suono della tua soave
tanto; e un tuo riso e un suono della tua soave parola e un
e un suono della tua soave parola e un tocco delle tue labbra mi renderebbe subito
più antica e maggiore che lo circonda un dolce limbo, un eliso. montale
che lo circonda un dolce limbo, un eliso. montale, 37: solo due
montale, 37: solo due mani, un volto, / 4 quelle 'mani
e le grazie lievi scorreano: / un profumo d'elisie / rose molcea quel-
, 1-19: ecco per te rintocca / un presagio nell'elisie sfere. piovene,
vicinanza dei demoni serviva solo a conferire un rapimento maggiore alla loro dolcezza.
... oggi comunemente si prende per un liquore spiritoso, impregnato, mediante l'
. siedi qui, siedi? vuoi un sorso di quell'elisire? deledda, iii-189
? deledda, iii-189: dammi almeno un bicchierino d'elisir di china, se ce
pane, che mi fecero l'effetto di un elisir di vita. -elixir proprietatis
redi, 16-iv-359: bisogna che sia un vero ciurmatore e di quei fini.
del mio ingegno attento, per comportene un vital elisire nel mio inchiostro epitomico,
inchiostro epitomico, lambiccato al fervore d'un intelletto acceso. segneri, iv-649:
a cavare dalla fonderia della divina misericordia un elisire vivifico alla prostrata loro virtù, non
uomo] nella buona e gentil moglie un dolce balsamo, un elisirre quasimente celestiale.
e gentil moglie un dolce balsamo, un elisirre quasimente celestiale. monti, i-132
« socrate », che ti sarà un mirabile elixir contro la malinconia. orioni
. frugoni, xxiv-942: giacque in un deliquio da cui non basta ancora a
presa gentil d'elisirvite, / ovvero un buon bicchiero d'acquavite. montano, 348
menzini, 5-4: ma l'entrata d'un pero o d'una vite /
/ non dareste, e nemmeno un fico secco / a chi fosse in
sf. entom. l'ala anteriore di un in setto (coleottero,
a raggera. comisso, 5-12: un coleottero svolazzò rumoroso e si posò sul
, famiglia delle acantee, distinto da un calice coriaceo quatripartito, colla corolla cinquefida
elitròide, agg. anat. simile a un involucro. -membrana elitròide: la
. èxuxpoei87) <; 4 simile a un involucro '. elitròpia { eliotròpio)
, e chi lo sente non ha che un sospiro nel petto, che un petto
che un sospiro nel petto, che un petto, che un pensiero nell'anima.
petto, che un petto, che un pensiero nell'anima. 2.
praticata nella vagina, in occasione di un parto difficile. " voce dotta,
tu, che parimente si danno all'un genere e all'altro, ella, essa
mai nessun rumore; ed elle facevano un passo più nel mezzo della strada quando
da qualche contadino tra i rami di un fico. alvaro, 13-23: ella
comperavano. beicari, 1-96: pigliatene un poco [di lattuga] per carità con
, / così ch'ell'ha come un pulsar di vena. -posta dopo il
cose ch'abbiano a narrarsi / a un par mio? manzoni, 38:
e suon di man con elle / facevano un tumulto, il qual s'aggira /
monferrato, non riguardando che elle fossero d'un nipote della regina loro e di un
un nipote della regina loro e di un prencipe di fazione francese. alfieri,
fazione francese. alfieri, 6-13: un sogno ell'era certo / codesta veglia.
erba; e reca in mano / un mazzolin di rose e di viole, /
, in una camera più angusta, sopra un letto più freddo, la madre sua
questa, gliene sarò tenuto come d'un onore. [sostituito da] manzoni,
sarà contenta della nostra società, rispose con un ghigno da galeotto il capitano. imbriani
: caro signor maurizio, ella è un uomo d'onore, un ufficiale, un
ella è un uomo d'onore, un ufficiale, un galantuomo. 5
un uomo d'onore, un ufficiale, un galantuomo. 5. designa un
un galantuomo. 5. designa un soggetto non espresso (ed equivale a
impudente menzogna, i turpi sogni / d'un vii di cui non degneria privato /
/ che parve giusto, che arrivasse un pazzo. pirandello, 5-71: stendendo
ciò fatto, s'inserì la penna su un orecchio. g. raimondi, 2-104
che egli è: come modo di preporre un indovinello, o per denotare incomprensione.
sue proprietadi. firenzuola, 758: un sacco intero intero di elleboro non bastarebbe
anzi cucuzza, al cui ristoro / un moggio intier non basteria di sale, /
5-177: s'era studiata di fare un giardino che fosse sempre fiorito naturalmente,
: corpo ellenico fu detto nella grecia un certo numero di città che aveano formato lega1'
carducci, iii-20-77: era questo del leopardi un tornare... alla conciliazione tra
dubbio e il dolore moderno, con un presentimento del risorgente ellenismo. papini,
a gesù, era... un enciclopedista dell'ellenismo, che non credeva
agli dei della patria né poteva supporre che un dio vero esistesse. bacchelli, 11-19
ogni passo ne le / favole conte un ellenismo piova, / ed una doppia e
prurito di passar con esso voi per un grande ellenista. monti, iv-116:
nome che presso gli antichi indicava ad un tempo gli ebrei d'alessandria, gli
magine-racconto -mi pare ora non valga più di un qualunque mezzo retorico ellenistico. piovene,
dell'ecerinide,... lo disse un dotto ellenizzante e insieme discreto ammiratore di
stravaganti e sovrani più che stravaganti; un insieme romantico, ellenizzante, italianizzante.
avevano una eloquenza profonda, come se un segno invisibile e per un divino privilegio
come se un segno invisibile e per un divino privilegio élleno vivessero nella superiore verità
loro voce, e scoppiai in pianto, un lungo pianto, dirotto, sconsolato.
tanti eroi le immagini / che furo elleni un giorno? berchet, 18: egli
st., i-iii: vien sopra un carro d'ellera e di pampino /
bollita con elera e con ruta / ad un fuoco di legna di cipresso, /
mano innocenti indi premuta, / manda un liquor. cellini, 1-31 (85)
, 117: in mezzo a un boschetto di sempre verdi, è di
non era, là di lì, che un mucchio / di verghe dalla lunga acqua
. d'annunzio, i-44: portano un pendulo corimbo d'ellera / misto di
misto di candide rose di maggio, / un calamo silvestre, / una faginea patera
scorta per avventura tra le pietraie d'un greto, / esiguo specchio in cui guardi
curva chiusa che è luogo dei punti di un piano per i quali la somma delle
costante: si ottiene dall'intersezione di un cono con un piano non parallelo ad
ottiene dall'intersezione di un cono con un piano non parallelo ad alcuna generatrice.
posta subcontrariamente, che perciò non sarà un cerchio) chia- merassi con nome speciale
e donne, prendendosi per mano formano un circolo, e incominciano prima a girare
monotone note dello strumento, che suonasi da un valente nel mestiere. il circolo va
, / fulminando in sua via ruota un pianeta. montale, 2-68: i pali
linea senza brusche curvature, contenuta in un piano rispetto al quale ciascuna sezione del
(in quanto si considerava l'elisse un circolo imperfetto); cfr. ellissi
piedone impacchettato, fasciato, depositato sopra un plinto di cuscini, pareva, nel
pareva, nel mezzo della camera, un pezzo raro di moore alla biennale veneziana
nascer da due moti uniformi, l'un retto e l'altro circolare; così
siano ellitiche. gozzano, 944: un attico, sforato da occhi ellittici per
, nella parte inferiore sono ornate d'un mezzo cerchio nero a guisa d'un'
difettiva o ellittica avrà... un pregio quando serva a rappresentar la fretta,
, o a vibrar con più forza un detto o un tratto energico e caratteristico
vibrar con più forza un detto o un tratto energico e caratteristico. carena,
dire ripigliare il sonno dopo aver dormito un buon pezzo: dormire ancora un pochino
dormito un buon pezzo: dormire ancora un pochino, un altro poco. carducci,
pezzo: dormire ancora un pochino, un altro poco. carducci, iii-12-60:
2. raro. denso di significati (un vocabolo). de sanctis, iii-158
, pomposo sepolcro. parini le dà un contenuto, l'empie di sensi o di
sia. boccaccio, ii-7-33: corse ad un coltello, / il qual pendea nella
della siberia: ha le dimensioni di un topo comune, coda corta, orecchie
comune... uno elmetto con un lione di perle e uno ulivo d'ariento
: v'è più valore ideale in un elmetto di ferro liscio che nel morione cesellato
infinite. marotta, 6-88: vede soltanto un improvviso scorrere di gente, ruote ferme
/ e so quanto tu pesi ad un danaio, / come t'ho scritto
del piave, le acque sono d'un liquido colore di smeraldo, e la
nel moderno equipag giamento bellico un semplice casco metallico detto più propriamente '
de roma, xxviii-416: avea in testa un ermo ad auro. fatti di cesare
. ariosto, 1-11: entrò in un bosco, e ne la stretta via /
e ne la stretta via / rincontrò un cavallier ch'a piè venia. / indosso
una torre: dissero che aveva in capo un elmo a guisa di una città turrita
s'ode uno scalpitìo di cavalli e un tintinnìo di sciabole; è uno squadrone di
solo [il soldato], seduto sopra un sasso, telmo rovesciato stretto nella morsa
di caucciù come palombari, in capo un enorme elmo verniciato di bianco, scesa
: apparecchio autorespiratore usato dall'equipaggio di un sommergibile avariato per uscire dalla nave.
cappello sugli occhi... ha un cappello da uomo; sotto la testa,
il suo viso ancora bambino sembra sormontato da un elmo quasi per gioco. moravia,
per gioco. moravia, i-205: aveva un viso perfetto e lezioso di bambola chiuso
perfetto e lezioso di bambola chiuso in un elmo di capelli biondi meravigliosamente composti e
irremediabilmente questi libri: essi soffrono di un male più proprio. pavese, 8-291
: conviene spendere molte notti anche sopra un certo virgilio marone, nel quale, e
gozzano, 404: ci riposammo in un caffè egiziano,... infestato da
plauso. gramsci, 8-185: un bel libro di daniele habévy...
, ciò che è chiamato di solito un successo di stima, ossia parecchi articoli
solenne tenuto in occasione della morte di un personaggio insigne per celebrarne la memoria.
adulazione mercenaria di parecchi letterati ha fatto un brutto servizio agli elogi. per essa
a. verri, xxiii-126: è un buonissimo uomo. non vi stupite di
sapere. pananti, ii-166: è un freddo elogio quello che si fa dello
in pietra rilucente come fiamma / più d'un elogio e più d'un epigramma.
più d'un elogio e più d'un epigramma. milizia, iii-167: alcune volte
sulla quale trovasi scolpita una iscrizione o un elogio. 4. dimin. elogiétto
famoso scrittore, antico o moderno, con un breve elogietto, nel quale ristrettamente si
cosiddetta 'teoria dei documenti ') un gruppo di supposte fonti del pentateuco (
, di drieto dalla sua persona sia un doppierò, appresso dice che in ciascheduno
. il moto pendolare), distanza di un punto oscillante dal centro dell'oscillazione.
angolare (misurata dalla terra) fra un corpo celeste e il centro della sua
si verifica fra la longitudine celeste di un pianeta e quella del sole.
, i-48: si è nella predetta spera un altro circulo, il quale è
4-2: il potta, ch'era un uom molto eloquente / e solito a
salir spesso in ringhiera, / montato sopra un argine eminente, /...
commuove, che persuade, efficace (un discorso, uno scritto, ecc.)
pisacane, iii-42: il progresso continuo è un sogno, i fatti sono troppo eloquenti
il silenzio stesso, una colonna, un occhio, parla più eloquentemente di tutte
sdraiato in poltrona, ed in faccia ad un caminetto le cui fiammate eloquentemente addimostravano le
avevano una eloquenza profonda, come se per un segno invisibile e per un divino privilegio
se per un segno invisibile e per un divino privilegio élleno vivessero nella superiore verità
ingegno, / e di eloquenza naturale un fiume. d'azeglio, 1-217:
sì dolcemente folgorando, / e parte d'un cor saggio, sospirando / d'
: e tra 'l fragore / d'un peregrino d'eloquenza fiume, / di
: mandato il capo di chimenti da un altro canto, gli ficcò nel sinistro
in n] elson (dal cognome di un pugile inglese). elucidare,
novo elucidano. gioberti, ii-129: un acconcio e perfetto strumento della riflessione.
, ma solo * elucubrato 'con un esempio del galileo, dalla qual voce discenderebbero
ogni dire... così, era un susseguirsi di divincolamenti interni, un volere
era un susseguirsi di divincolamenti interni, un volere e disvolere, un amare e un
interni, un volere e disvolere, un amare e un disprezzare in un medesimo
un volere e disvolere, un amare e un disprezzare in un medesimo istante, un
, un amare e un disprezzare in un medesimo istante, un prolisso elocubrare nel vago
un disprezzare in un medesimo istante, un prolisso elocubrare nel vago e nel vuoto
, e, quasi a ogni pagina, un cambiare a vista di carattere, come
di carattere, come di scena in un qualche dramma shakespeariano. =
esserci forze, poiché viene disputato da un principe di tanto titolo con scritture;
, 10-1- 264: questo è un eludere la legge santa di cristo e
eludere la legge santa di cristo e un adulare la propria molta avarizia e pochissima sua
: quasi sùbito mi misi a cercare un modo ingegnoso di eludere il rigore della
adsorbita (da una soluzione) su un adsorbente solido, mediante un nuovo opportuno
) su un adsorbente solido, mediante un nuovo opportuno solvente. =
la vita dei due sposi entrò un poco in ombra. di loro si parlò
ultimo è rivestita daltimenio; alcuni contengono un veleno emolitico [acido elvellico),
. ant. giallastro, color isabella (un animale). dolce, 1-20
, v-2-231: mi mandò in dono un esquisito elzeviro di amstelodamo 'de rerum
fitta selva di sonetti in elzeviro elegante, un po'sbiadito. e. cecchi,
o novella, nella terza pagina di un quotidiano. savinio, 52: lesse
« taglio », la recensione di un concerto e l'elenco dei libri ricevuti.
erano stati tra i principali creatori di un genere letterario, l'elzeviro di terza
magalotti, 24-298: si destò con un dolore intensissimo nella gamba, frutto del
. pratolini, 2-179: amadori era un uomo già anziano, con le basette grigie
« decisa ». -smorto (un colore). e. cecchi,
rimedio,... ritornare in sanità un uomo... per una febbre
teleostomi e dei dipnoi, non costituiscono un arco, ma circondano i visceri.
che raggiungono i diversi organi, recandovi un liquido ricco di sostanze proteiche.
loco eran ritratti, / ch'a un emanente suave e largo fiume 1 da
, 6-9: il contatto continuo d'un corpo, a principio dilettevole, o
(la luce, il calore, un liquido, ecc.); esalarsi
, ecc.); esalarsi (un profumo). milizia, iii-190:
se da una fiaccola chiara o da un incendio fumoso. bicchierai, 14: emana
, 14: emana dal suo cratere un leggiero odore di quella pianta che volgarmente
tra canne e pioppi la riva d'un fiume che vien di lontano emanando dall'urna
vien di lontano emanando dall'urna di un dio. pirandello, iii-13: nulla in
perché la stanza è stenebrata appena da un gran lume innaturale che emana dal tappetino
acque. landolfi, 2-102: a un tratto giovancarlo si senti seguito da un passo
a un tratto giovancarlo si senti seguito da un passo leggero, eppure abbastanza sonoro;
sulle prime che una vaga macchia biancastra, un fortore caldo ne emanava.
... emanava per me un senso di un fresco stupore, quale
emanava per me un senso di un fresco stupore, quale da una rivelazione
danno a divedere che in esso esiste un principio pur differente, dal quale emanano
stato è retta e diretta, è un meccanismo dispendioso per fare avvocati e medici
re che li aveva banditi parlavano con un accento che era insieme d'avversione fanatica
, il calore); emettere (un suono); esalare (un profumo)
emettere (un suono); esalare (un profumo). guerrazzi, 5-106:
i letterati e chi li bazzica emanino un odore affatto speciale. boito, 43:
case borghesi della vecchia roma emananti insieme un lezzo di cucine e un tanfo di
emananti insieme un lezzo di cucine e un tanfo di sagrestia, fermentanti di corruttela
costa del continente nero emana fino al cielo un calore animale. buzzati, 3-319:
dir. emettere, disporre, promulgare (un atto della pubblica autorità, e,
autorità, e, in partic., un provvedimento normativo, come legge, decreto
pontefici. salvini, 39-iii-7: fecero emanare un decreto dal senato, per lo quale
delle idee », un'estrinsecazione e un peggioramento successivo dell'essere divino, che
2-20: la dottrina etrusca include certamente un assoluto fatalismo, confonde iddio con la materia
4-124: la triade essoterica risponde da un lato ai tre momenti emanativi dell'acroamatica
borsa, xix-4-718: dunque c'è un lodevole neologismo; ma lodevole solo
nazionale. soffici, v-1-583: da un punto di vista puramente artistico, la
cambiava il colore, come emanata da un punto interno del corpo ove fosse rimasta
2. dir. disposto, promulgato (un atto della pubblica autorità, e in
pubblica autorità, e in partic. un procedimento normativo, come legge, decreto
. piovene, 5-516: nel 1810 un decreto emanato da giuseppe napoleone prevedeva..
mediante il quale scaturisce e si diffonde un gas, la luce, un liquido,
si diffonde un gas, la luce, un liquido, ecc. -anche in senso
sì come da quelle, cominciandosi da un sol punto, si passava alla produzione
minimo al massimo, così cominciandosi da un sol punto si verranno producendo infinite sfere
spandevano nell'aria: era a tratto come un odore di bachi putrefatti tra la frasca
2. figur. ciò che deriva da un sentimento, da un'impressione, li
della maestà, non lasciano di pigliare un non so che di corpo nella reverenza de'
sudditi. beccaria, i-93: è un far credere che potendosi perdonare, le
che giovanni herder in germania cominciò, un sessant'anni fa, a chiamare in credito
del medioevo), far acquistare a un figlio o ad altro discendente sottoposto alla
; e, quando presso di loro un figlio di famiglia, provato in varie cariche
in determinati casi, totalmente, a un minorenne che ha raggiunto una certa età
di dipendenza, di soggezione, da un influsso, dal dominio di altri;
senza abolire la libertà, e crea un grande tranquillo onesto popolo d'uguali; lo
se non hanno [le mogli] un gran fondo di virtù, si emancipano facilmente
doveri comuni posso dire: io sono un mondo in me stesso: e intendo d'
, 4-309: l'umanità, mentre da un lato si emancipa, dall'altro si
gioberti, 2-106: siccome per liberarsi da un giogo ci vuole un appoggio, il
per liberarsi da un giogo ci vuole un appoggio, il principe, che vuole riscuotersi
spiriti liberi; qualche insolente spacconata d'un collegiale discolo; le pantalo- nesche spavalderie
3-ii-375: così del giornale può farsi un ministero educatore ed emancipatore delle anime,
moderna da tutte le ridicole tirannie d'un passato professorale. emancipazióne (disus
con cui il capofamiglia faceva acquistare a un figlio (o ad altro discendente sottoposto
emancipazione; ma il bel sesso vi rappresentava un personaggio importante. b. croce,
-nel diritto moderno, attribuzione a un minorenne (mediante apposito provvedimento giudiziario
stesso con cui l'autorità giudiziaria emancipa un minorenne. 2. liberazione da schiavitù
della campagna. gozzano, 1057: un ufficiale... pronunciò un discorso e
: un ufficiale... pronunciò un discorso e lesse l'atto di emancipazione
. l'emancipazione degli schiavi negri fu un moto generoso. 3. liberazione da
, tutte esotiche, si distinguono per un colore rosso-scarlatto, come il fuoco e
sf. annotazione segnata sul margine di un foglio, di un documento. arila
sul margine di un foglio, di un documento. arila, 189: 'emarginazione'
dire * annotazione nel margine 'di un foglio, di un libro, di un
margine 'di un foglio, di un libro, di un registro.
un foglio, di un libro, di un registro. = deriv. da
islam, da lui creato, non fu un gregge di evirati e di vili ma
campeggio od ematossilo, ch'è d'un colore rosso di sangue. tramater [s
ematina ', sostanza scagliosa, d'un bianco roseo, d'un'apparenza metallica,
unicellulari e nello stato di quiescenza presentano un contenuto cellulare colorato in rosso (si
nella vagina in seguito all'impossibilità di un deflusso naturale per cause sia congenite,
della tubercolosi miliare] mentre si beveva un goccio di cognac, me ne rammento
ematogena » non mi ricordo più. insomma un focolaio che prende contatto con un'arteriola
tessuti, che assume la forma di un tumore (e si ha nei traumi di
go una gondoleta nova, lustrissimo » un vecchino venne a dirmi sottovoce, quasi
vecchino venne a dirmi sottovoce, quasi un mistero, col berretto in mano; e
10-55: il 14, atene, con un ultimatum, chiede la rimozione dell'embargo
. dir. intemaz. provvedimento con cui un paese vieta, in tutto o in
a fini militari e strategici) con un altro paese (col quale è in antagonismo
stor. che accompagna l'avanzata (un canto, un inno).
accompagna l'avanzata (un canto, un inno). pascoli, 851
embè, inter. che indica curiosità un po'spazientita: or bene, e
; le zampe contengono ghiandole secer- nenti un liquido serico con cui tappezzano i cunicoli
). figura simbolica spesso accompagnata da un motto o da una dichiarazione o da
de'doni suoi fu parca: / e un cotal dono origin diede a quello /
, invece dell'albero, avrebbero voluto un altro emblema. è indifferente che una
. è indifferente che una rivoluzione abbia un emblema o un altro, ma è
che una rivoluzione abbia un emblema o un altro, ma è necessario che abbia quello
. figur. ciò che simbolicamente rappresenta un concetto, un sentimento, un oggetto,
ciò che simbolicamente rappresenta un concetto, un sentimento, un oggetto, una situazione
rappresenta un concetto, un sentimento, un oggetto, una situazione, ecc.
si può dir della palma che ella sia un vero ritratto e un propriissimo emblema di
che ella sia un vero ritratto e un propriissimo emblema di quell'albero così sovrano.
preghiere, nelle poesie de'moderni diventò un fantastico garzoncello, freddo emblema d'un
un fantastico garzoncello, freddo emblema d'un sentimento. tarchetti, iv-42: sulla
il vinci] è un'imagine, è un emblema, è un mito. è
imagine, è un emblema, è un mito. è un ammonimento, è un
emblema, è un mito. è un ammonimento, è un comandamento. manzini
un mito. è un ammonimento, è un comandamento. manzini, 12-114: le
puro disegno, leggero, sfumato; un emblema. piovene, 5-189: cortemaggiore
conto di una cosa, anzi di un sistema di cose in forza del quale la
suoi amici lo pregarono di dipinger per loro un qua dretto che esprimesse su
, egli dipinse una pipa sur un fondo nero. baldini, io-m: il
è proprio di emblema; che costituisce un emblema. gigli, 89:
altra bande di arazzo emblematiche e sovrasta un fregio ricorrente di festoni e di bucranii
2. figur. che rappresenta simbolicamente un concetto, un oggetto, un'idea
. che rappresenta simbolicamente un concetto, un oggetto, un'idea; allegorico, simbolico
è emblematica. ma è duplice; per un lato riesprime, legata al verismo,
simboli fittizi della realtà contemporanea; per un altro lato crea simboli propri,
che pianeggi intorno ma con intorno solamente un orlo esiguo. 4. che
sf. medie. asportazione operativa di un embolo dal lume dell'arteria, che
. processo morboso che si determina quando un corpo solido (coaguli san
pervenuto in circolo, si arresta in un vaso san guigno e ne
la persistenza del foro di botallo, un embolo proveniente dal dominio della vena cava
] a quel processo morboso per il quale un corpo solido (coaguli sanguigni, produzioni
infiammatorie, ecc.) pervenuto in un circolo, si arresta in un vaso
pervenuto in un circolo, si arresta in un vaso sanguigno e ne occlude il lume
. stor. che ha avuto aggiunto un mese intercalare, che ha tredici mesi
, 1-106: se due lune terminano in un mese, la prima si dirà embolismale
. anno embolismico: che ha aggiunto un mese intercalare (nel calendario greco)
embolismico quello che trascende ed avanza d'un mese intero tanno commune. manfredi,
embolismo1, sm. stor. inserimento di un mese intercalare nell'anno per far coincidere
l'embolismo, cioè l'intercalare d'un mese. manfredi, 3-71: la
, destinato a impedire la fuoruscita di un liquido da una vasca.
vasca. bicchierai, 45: un pezzo di marmo bianco di figura conica
aggiungere di tempo in tempo all'anno un mese intercalare di 30 giorni, che dicesi
... aveva tutta l'apparenza di un embolo destinato a impedir la sortita dell'
destinato a impedir la sortita dell'acqua da un bagno. 2. stantuffo.
circolante nel sangue con pericolo di occludere un vaso sanguigno; può essere solido,
.. mi arrivava al cervello come un embolo e mi bloccava il pensiero. d'
. a ogni costo. si tratta di un embolo al cervello ». =
agg. coperto da embrici (un tetto). c. e
sovrasta il paradiso embricato dei tetti, vive un po'per suo conto, e tuttavia
mente dal resto. croce mezzo, un 2. che si sovrappongono parzialmente
di cedro. degli embrici di un tetto (le squame dei rettili e
mo'di embrici (la zampa di un insetto, la pelle di un rettile
di un insetto, la pelle di un rettile e anche un cingolo, la parte
la pelle di un rettile e anche un cingolo, la parte di una macchina
embricate, dinoccolate come le vertebre di un rettile favoloso. govoni, 2-38: sotto
la capitozza d'una quercia / trovai un grosso fungo embricato da esca. de
fuligini e velluti neri attorno / a un pertugio centenario / su un muro rosso,
/ a un pertugio centenario / su un muro rosso, / abbaini e lucernai
oggetti secondo lo schema degli embrici di un tetto. c. e.
, di forma rettangolare allungata, con un lato arrotondato o sagomato a punta
nella posa si imboccano fra loro a formare un sistema di semincastro sia in senso trasversale
crescenzi volgar., 9-96: eleggesi un luogo stretto, chiuso di mura,
c. bartoli, 1-93: dicono che un certo grimia di cipro, figliuolo d'
certo grimia di cipro, figliuolo d'un contadino, fu il primo che trovò il
uno è largo e piano, largo un piede e lungo tre quarti di braccio,
tegolini. sono gli embrici da una testa un poco più stretti, e dall'altra
poco più stretti, e dall'altra un poco più larghi, il che serve per
sul pavimento; e c'è piovuto: un croscio / d'acqua, un rovescio
: un croscio / d'acqua, un rovescio di gragnuola: ed ora /
in 4. locuz. -apporsi a un filar d'embrici: sbagliare di poco
. cecchi, 1-1-163: ti apponesti a un filar d'embrici! -guardare in
filar d'embrici! -guardare in un filar d'embrici: badare a ogni
, e non la guarderebbe così in un filar d'embrici, no; anzi,
nessuno a persona. -scoprire un embrice: scoprire un fatto tenuto gelosamente
. -scoprire un embrice: scoprire un fatto tenuto gelosamente nascosto. firenzuola
2. ant. colpo assestato con un embrice. buonarroti il giovane, 9-762
lo schema usato per gli embrici di un tetto. vallisneri, iii-17:
a'nostri lambicchi, cioè avere all'intorno un canale a foggia di gronda o di
per la volta, e le unisse in un tubo o in un canale embriciato che
le unisse in un tubo o in un canale embriciato che le portasse all'esterno.
all'altra al modo degli embrici di un tetto (squame, scaglie, ecc
né si vuole né si può dappertutto dare un capo che sia mano mano eleggibile,
. bocchelli, 1-iii-441: di rado un giovane contadino dunque sposava senza aver presa
che presenta tratti spiccata- mente infantili (un volto). barilli, 5-92:
appena abbozzato, non ben sviluppato (un concetto, un'intenzione, un argomento
sviluppato (un concetto, un'intenzione, un argomento, anche un'istituzione, un'
quei paesi, ci sarebbe da farne un poema. il concetto d'un po'di
farne un poema. il concetto d'un po'di nettezza non c'era neppure
embrionato, agg. che contiene un embrione (un uovo); che
agg. che contiene un embrione (un uovo); che è contenuto nell'embrione
zolfo che non è ancora sprigionato da un corpo; e si può dire d'
bramoso... d'estendere in carta un piccolo trattarello de'vermi del corpo umano
racchiuso nel seme e può rimanere per un tempo più o meno lungo (da
, iii-212: sulla lingua, in un conato delle viscere di ferro, zampillarono fuori
rosa, 46: han di fantasmi un embrione, e dopo / d'aver pensato
/ d'aver pensato, e ripensato un pezzo / partoriscon i monti, e nasce
pezzo / partoriscon i monti, e nasce un topo. calepio, 6: pareràvvi
tal soggetto, prima per formarvi come un embrione del loro talento idoneo ad apprender
che sia l'infingimento, per prenderne un embrione, una simulazione di fatti e di
macchina elettrica, corso pel capo d'un borgomastro di magde- burgo, non è
come rivoluzione morale, aveva potuto creare un embrione di classe dirigente ma si era
: in botanica, la formazione di un embrione da una cellula dello sporofito anziché
alberti, 344: 'embriotomia', disserzione di un feto morto nella matrice.
agg. che nutre l'embrione attraverso un meccanismo di fagocitosi (le sostanze che
abbozzate, nè mai finite, lasciandosi un certo regresso all'emenda. panciatichi,
2. filol. correzione congetturale di un testo. carducci, iii-21-50: il
una duplice via flaminia con la emenda d'un passo di livio e con la dotta
di livio e con la dotta difesa d'un altro di strabone. 3.
costituzione. 4. risarcimento di un danno provocato, riparazione di una colpa
riparazione di una colpa commessa o di un torto compiuto. ser giovanni,
grave delitto. metastasio, i-131: un padre offeso / altra emenda non chiede
potrebbero benissimo piacere. -correzione di un testo, pervenutoci corrotto nella tradizione manoscritta
carducci, iii-12-40: utile ci apparirebbe un altro emendamento alla stanza xvii, la
dir. pubbl. proposta di modifica di un progetto di deliberazione discusso in seno a
parlamentari, o dal governo) di un disegno di legge in discussione avanti a
testo in discussione, o a sostituirlo con un altro di contenuto diverso, o ad
in fondo [il parlamento] è un collegio di buoni ragazzi, che vogliono
toccarne l'essenziale, la costituzione di un dato paese. -in partic.;
loro. -porre rimedio (a un difetto fisico). abati, 130
, correggere (un'opera scientifica, un lavoro letterario); perfezionare, raffinare
encomio e lode / è dai nostri pittori un quadro esposto. alfieri, i-243:
la sua emendazione non la troverò conforme ad un più esatto computo che ne fecero i
2. correggere, rettificare (un errore, un'imprecisione, un'inesattezza
, un'inesattezza); rimuovere (un difetto); eliminare (un inconveniente
(un difetto); eliminare (un inconveniente); colmare (una lacuna
(una lacuna); estirpare (un vizio); soffocare (una cattiva
correggerli. -riparare (una colpa, un torto, un'offesa, un'ingiustizia
un'ingiustizia); compensare, risarcire (un danno);
: non fate contra 'l vero al core un callo, / come sete usi,
consegliata carriera. 3. sottoporre un testo antico ad accurato esame per correggerlo
aprile, voglia sottometterla quanto al greco ad un correttore speziale che emendi gli errori,
mutar vita,... togliendo un vaso di giusta tenuta pieno di quell'acqua
(ii-436): non istà bene che un secolare non sacro emendi le persone ecclesiastiche
, 3-9: io sento e conosco che un dì dopo l'altro, non solamente
nel vangelo / che maggior festa fa d'un solo, iddio, / che di
che reggevano e coloro che ubbidivano, un mezzo per intendersi, per emendarsi a
. 6. agric. bonificare un terreno; procurargli gli elementi chimici di
restringere lambito di una specie o di un gruppo. = voce dotta, lat
). riportato all'integrità originale (un testo corrotto o incompleto); riveduto,
scrittore di sì perfetta lingua troppo conveniva un pittore di emendatissimo disegno. -con
. -liberato dal sapore selvatico (un frutto); reso gradevole, squisito
secondo la coscienza. -raffinato (un artista). lanzi, i-364:
artefice. 4. riparato (un torto); risarcito (un danno)
riparato (un torto); risarcito (un danno). monti, ii-464:
5. dir. sottoposto a emendamento (un decreto, una legge).
-che provvede all'emendazione critica di un testo. lanzi, iii-ioi:
l'emendatore forse non avvertì che di un girolamo da treviso vi ha soscrizioni di tavole
dipintrice. leopardi, 32- 231: un già de'tuoi, lodato gino; un
un già de'tuoi, lodato gino; un franco / di poetar maestro, anzi
espia (una colpa), ripara (un torto), risarcisce (un danno
(un torto), risarcisce (un danno). alfieri, 1-173:
rattoppo. garzoni, 1-652: per un punto il mastro [ballonaro] vuole
punto il mastro [ballonaro] vuole un grosso, per una gonfiatura due gazette,
assai maggior maraviglia; parendomi strano che un intelletto come il suo possa credere che
cesare,... fu necessario fare un anno di quindici mesi. -incivilimento
. 2. esame accurato di un testo antico allo scopo di riportarlo alla
. 3. figur. correzione di un colpevole, riabilitazione di un traviato;
correzione di un colpevole, riabilitazione di un traviato; ravvedimento, conversione; riforma
, i-15: quando i figliuoli commetteranno un fallo, in qual modo [le madri
una colpa); riparazione (di un torto); risarcimento (di un danno
un torto); risarcimento (di un danno); estirpazione (di vizi
sul livello del mare (o di un corso d'acqua). galileo
2. per estens. che esce da un luogo chiuso o profondo; che si
. pirandello, 7-1126: rimase beliavita un pezzo a contemplare con occhi gravi e
1''extendere '. -conseguire un risultato. nannini [olao magno]
ricevuto una somma, d'aver riscosso un credito; rilasciare la quietanza. -anche
rilasciare la quietanza. -anche: concludere un contratto di compra- vendita; vendere,
bencivenni, 4-12: il peccatore per un solo peccato mortale che sì tosto passa
sanza fine. -riconoscere libero da un debito; prosciogliere da un impegno finanziario
libero da un debito; prosciogliere da un impegno finanziario. g. villani,
che usati fussino di pagare. -cedere un credito. bisticci, 3-128: non
. e così fece. -pagare un debito (o soddisfare un debitore);
-pagare un debito (o soddisfare un debitore); versare una cauzione.
come cerimonie, feste, guerre, un corso di studi, una manifestazione,
frastuono e in quel baccano che pare un inferno, finisce la messa. pascoli,
. -avere una determinata desinenza (un vocabolo). bembo, 2-82:
. arrivare alla conclusione, all'epilogo (un discorso, una trattazione, un racconto
(un discorso, una trattazione, un racconto, un poema, un libro
discorso, una trattazione, un racconto, un poema, un libro, ecc.
, un racconto, un poema, un libro, ecc.). giamboni
con un * ich liebe sie \ de sanctis,
lì. 14. concludersi con un accordo, con un accomodamento, con
14. concludersi con un accordo, con un accomodamento, con una transazione (liti
, passare, giungere al termine (un periodo di tempo, un'epoca della storia
uscita di casa: si sposò a un professore di morale e da undici anni non
entro il limite di tempo convenuto (un incarico, una mansione, un patto,
(un incarico, una mansione, un patto, ecc.). livio
; aver fine (un'azione, un modo di comportarsi, una circostanza,
, una circostanza, una situazione, un fenomeno naturale, un male fisico o
una situazione, un fenomeno naturale, un male fisico o morale). giamboni
intorno al corpo, perché lo riprendeva un gran freddo. -cadere in disuso
freddo. -cadere in disuso (un gusto, un'abitudine); passare
credito, il favore del pubblico (un artista, uno scrittore). de
costumi e negli animi. -decadere (un diritto). russo, i-295:
i-295: come il diritto di proprietà suppone un bisogno, ogni diritto di proprietà finisce
dei cani / che finiscono marci in un fosso: la terra / prende tutto.
-estinguersi (una famiglia, una dinastia, un regime politico). g.
bocchelli, 5-61: con lei finiva un ramo dei nichesola, ed è sempre
sudore e finendo per languidezza, sembrava un purgatorio. 18. venire a
e bevande); arrivare alla fine (un pasto). tolomei, i-9:
finite le vivande, di uno in un altro ragionamento trascorrendosi, accadde parlar di
/ ma se finisce il gran fassi un deserto. goldoni, viii-830: voi
cavour da sette centesimi. -dissolversi (un patrimonio, una somma di denaro)
. landolfi, 8-141: ci prendeva un segreto, quasi inconfessabile desiderio di partenza
-crollare, sfasciarsi, andare in rovina (un edificio). paleotti, l-11-475
chi la fece. -smorzarsi (un rumore). aleardi, 1-207:
degli arbusti più in basso, come un orlo di gocciole chiare. pavese, 1-93
da matto o da donna, che fa un urlo lungo e finisce e il cane
-non bastare, non servire più a un determinato uso. landolfi, 8-102
era finita. e io seguitavo come un incosciente. 19. andare,
imbattersi (e regge per lo più un compì, o un avv. di
regge per lo più un compì, o un avv. di moto a luogo reale
come le altre, andrai a finire in un tizio che ti sarà antipatico. svevo
all'ultimo momento evitò il bacio con un leggero gesto del capo, così che le
finirono sul collo. -ottenere un impiego; occuparsi in un complesso commerciale
-ottenere un impiego; occuparsi in un complesso commerciale o industriale. piovete
(una linea, una superficie, un volume). - anche al figur.
, e le lettere son lunghe quanto un dito d'uomo e larghe a proporzione.
. rajberti, 2-169: trattasi di un volume che rassomiglia a una grossissima coda
, per pensare che facessimo, dileguerebbe in un astratto mondo logico senza consistenza. g
del cielo ne sapeva quanto può saperne un cavallo che, galoppando, lo trova dove
e nei fossi. -terminare in un dato modo o forma. simintendi,
due viottole... terminavano in un tabernacolo, sul quale eran dipinte certe
e scompagna... cominciava da un cappellino con piuma celeste e veletta gialla
finiva in una gonna violetta e in un paio di guanti verdognoli. d'annunzio
ho visto una viola bor- dona con un manico che finisce in testa cornuta. pea
di una face accesa, a sostegno di un baldacchino con festoni di seta cremisi.
. bartoli, 40-ii-318: [facevano] un orgoglioso schiamazzo sopra il finirsi di tutta
20. giungere al pieno appagamento (un desiderio, un'aspirazione); ricevere
aspirazione); ricevere completa esecuzione (un comando). dante, conv.
21. risolversi, riuscire, ottenere un certo risultato; concludersi in un certo
ottenere un certo risultato; concludersi in un certo modo; andare incontro a un
un certo modo; andare incontro a un particolare destino. guittone, i-14-265:
, 454: quel fero sdegno / in un silenzio adorator finì. pananti, i-187
ore prima di giorno per vedere passare un uomo. madonna mia, dove andremo a
matti, erano sbronzi, e falla un giorno falla un altro finisce così.
sbronzi, e falla un giorno falla un altro finisce così. -trasformarsi,
, convertirsi in altra forma; assumere un nuovo aspetto. domenichi, 1-1175:
in color di viola, ed ha un certo splendore di porpora non del tutto infiammato
del ristorante finisce a poco a poco in un asilo notturno. -con riferimento
, riuscire (è sempre seguito da un compì, predicativo e indica per lo più
compì, predicativo e indica per lo più un esito materialmente o moralmente non buono)
a finire di potare la vigna che un poco ve ne restava. andrea da
operai finivano di attaccare il filo di un quarto campanello. -ant. anche
la prep. sottintesa o sostituita da un art. determinativo. ariosto, 2-15
determinativo. ariosto, 2-15: trassene un libro, e mostrò grande effetto;
prima faccia, / ch'uscir fa un spirto in forma di valletto, / e
tiriamoci qua, a tempo finimo, rassettati un poco che la non s'acorga del
ch'ell'abbia una volta... un vero teatro, in cui si assegni
finito. rajberti, 2-35: finì con un risolino così specifico minchionatorio che mi penetrò
gli fece leggere. la calligrafia era un groviglio inestricabile. -in correlazione o in
: comperatosi per lo viver di casa un pezzo di non so qual carne salata,
, 138: domani finisco di essere un burattino e divento un ragazzo come te
domani finisco di essere un burattino e divento un ragazzo come te e come tutti gli
smisi di piangere. -riuscire in un intento, raggiungere uno scopo, causare
intento, raggiungere uno scopo, causare un effetto. -anche: risolversi fermamente.
che finì di colmare l'allegrezza, un gran numero di cristiani, e maschi e
credulità delle virtù di molti medicamenti è un vizio de'paesi più che degli uomini.
... in ogni modo daremo un cenno così in generale di quel poco che
era introdotto [lo scimmiotto] in un gruppo di visitatori. non era affatto minaccioso
conquistarcelo. baldini, i-223: spezzato un ponte, bisognava accorrere perché la corrente
tendere a uno scopo, riuscire in un intento, conseguire un risultato. rajberti
, riuscire in un intento, conseguire un risultato. rajberti, 2-240: parigi
finiscono ad assumerla. alvaro, 9-143: un artista per casa non è comodo.
poi erano finiti a far l'amore in un prato delle mura. -finire con:
compiere una data azione, a seguire un determinato comportamento. lottini, 200
finito con rincontrare e sposare la vedova di un padrone di barche. comisso, 15-75
riserva. -finire per: ottenere un certo risultato (sia buono sia cattivo
buono sia cattivo), risolversi a un determinato atto (per lo più dannoso
vicini. -finirla: far cessare un fatto o una serie di circostanze che
.: interrompere un'azione, concludere un discorso, dirimere una questione, troncare
. metastasio, i-71: qua dispiace a un delicato / il vestito mal tagliato:
finisce? - / e nel meglio in un cantone, / decidendo, un mio
in un cantone, / decidendo, un mio padrone / si diverte a mormorar.
sopravvivere a questa indegnità, e prese un veleno potente, e la finì.
naso... diventò in pochi minuti un nasone che non finiva mai. verga
manca a voi due. era infatti un donnone che non finiva mai. tozzi
perseverare con costanza. cantilena di un giullare toscano, v-17-39: di lui ben-
mai di consumarsi tra le severe pietre un momento prima così intrattabili e che ora avevano
vo'vittorio! e m'hai a fare un vittorino! - e non la finiva
, 5-11: la fantasia gli diventa un vulcano; ed egli non la finisce
. rajberti, 2-78: se fossi stato un pittore, avrei esaminato tutte le gallerie
i-530: ed ecco, per finire, un altro ricordo, più lontano. quest'
. 3. ultima parte di un periodo di tempo. monti, v-154
. era sul finire, quand'ecco un nuovo flagello. carducci, ii-19-46: ne
, ii-19-46: ne ho bisogno per un articolo ch'è sul finire. pea,
sonno. -nell'ultimo scorcio di un periodo di tempo. bertola, 51
tico provengano dal capo per opera di un negoziante fiorentino, il quale sul finire
della stagione, domenichino s'ammalò: un corso di febbracce tifoidee che lasciarono il
d. bartoli, 40iv- 491: un colpo della invisibile mano di dio ferì lo
camarlinghi, dalla finita del loro ufficio a un anno, non possano né debbano nella
mi fu questa finita / da ch'un uom convenia esser disfatto, / perch'altri
: donale bere [all'anima] d'un sì fatto vino, / che 'nebriata
finità, sf. filos. condizione di un ente che ha o raggiunge il suo
sia liberissimo, pos- siam dire in un certo modo ch'egli ha bisogno di creare
ii-98: tutte le immense fatiche che un perfetto scrittore deve spendere per dare a'
tagliata con una spada rozzamente, con un disprezzo ostentato verso la finitezza e l'
si attua ed esiste, è sempre un cancellare una finitezza, e infinitizzarsi.
confinante, limitrofo (uno stato, un territorio, una città).
città stesse, o nelle finitime, un numero opportuno di soci che possano cooperar
, come si fa delle foglie di un carciofo. d'annunzio, iv-2-157: la
, 13-338: i ricchi potevano sperare in un riscatto. agli altri era mozzo il
di tignosi ne l'ospitale, / l'un fastidisce l'altro da'finitimi letti.
s'unisce [la villana] ad un garzone, s'avviano al finitimo bosco,
al finitimo bosco, / dove schiamazza un coro d'ammostati sileni. linati, 30-
essere dolce / nell'oscuro me stesso, un viso attinto / all'ambiguo sorriso onde
pascoli, ii-150: la caina punisce un peccato che è sì superbia, ma è
-nella terminologia grammaticale latina: indicativo (un modo del verbo); temporale (una
una lettera), 'indicativo '(un modo del verbo). finito (
finitissimo). condotto a compimento (un lavoro, un'iniziativa); portato
una festa); recato a conclusione (un discorso, uno scritto, una preghiera
in cucina, a opera finita, un qualche onesto bicchier di vino. alvaro,
di vino. alvaro, 8-56: un senso diffuso di una festa finita, col
esser lungo quanto voleva. -risolto (un problema, una questione, una controversia
, una controversia); dissipato (un dubbio). fogazzaro, 7-21:
stata cosa finita. -stipulato (un affare, un contratto). cicognani
. -stipulato (un affare, un contratto). cicognani, 3-39:
socio a patto però di ricevere intanto un mandato generale a vendere, incassare e
particolari, portato alla massima perfezione (un prodotto dell'ingegno o dell'arte)
paiono non murate, ma tutte d'un pezzo. anguillara, 1-109: già si
dilicata e finita. milizia, iii-23: un quadro finito, che ha da esser
ha da esser visto da lungi, sarebbe un abbozzo se dovesse vedersi da vicino.
comparisce dal suo punto di veduta. un piccol quadro, che si ha da veder
pananti, i-425: sfoglia e vien fuori un grosso medaglione, / ch'era di
del discorso le porta; l'espressione ha un sapore più parlato ed è anche più
in tutti i lavori di finitura (un edificio). -intonaco finito: v.
garantisce la perfetta lavorazione e finitura di un prodotto. leggi, bandi e
-diligente, solerte, accurato, minuzioso (un artista, il suo stile; un
un artista, il suo stile; un lavoratore, il suo modo di lavorare
? tozzi, i-381: mi ricordai d'un amico finito tisico a diciotto anni.
giudicio, finito. -estinto (un ramo dinastico, una famiglia).
bandi e ordini, 6-43-11: è dovuto un laudemio maggiore nel caso d'investitura '
pensione. 4. compiuto (un periodo della vita, una serie di
ammettere al becco prima che elle abbino un anno finito, et esso anco sia
nell'impegno. -completamente trascorso (un periodo di tempo). f
io nel finito anno scolastico ho fatto un corso su lamartine poeta. e.
7-92: a stagione finita, tornano con un piccolo gruzzolo, pagano l'imposta al
. -svolto fino al termine (un ufficio); deposto (un incarico
(un ufficio); deposto (un incarico). d'annunzio, v-3-16
, 77: alberto credeva amore perfetto un fascio di desideri ardentissimi, di cui si
pasti); sperperato, dilapidato (un patrimonio). nieri, 215:
clinica la vita / e il mondo a un ospitale. papini, 8-327: se
dei miei propositi, ch'io sia davvero un uomo finito, dovrete almen confessare ch'
e desolazione » (come si parla ad un uomo finito; come si rimprovera uno
alvaro, 7-266: v'era stato un solo caso d'un paese finito politicamente ma
v'era stato un solo caso d'un paese finito politicamente ma intellettualmente dominante,
. -risolto, concluso (in un dato modo, con un certo esito
(in un dato modo, con un certo esito). tommaseo, i-435
finito in bene ogni cosa, e diede un grido gettandogli le braccia al collo.
, 5-323: [a lucca] attecchì un tempo la riforma, finita con l'
. -diventato (e regge un compì, predicativo). de sanctis
cosa non per se stesso ma per un altro fine, sempre quel desiderio è terminato
coesistente con le altre monadi finite, in un rapporto che non è per lei,
3-12: nel mangiare e nel bere aveva un modo finito da desiderio naturale, non
più, è collaboratore dell'umanità; un uomo che non è tutto chiuso e
finito. bonsanti, 2-21: era un mondo, quello, finito, dove molta
cessare, che ha durata limitata (un periodo di tempo, un movimento);
limitata (un periodo di tempo, un movimento); caduco, perituro,
: se bene fussino cento anni, è un dì finito, e dopo la cotal
tutti i gradi, produrrà in esso un movimento finito. 11. fornito,
fornito, provveduto (ed è seguito da un compì, di abbondanza).
. doni, 3-14: mi donò un feltro bianco,... il collare
12. in costrutto perifrastico con un infinito retto dalla prep. di.
al punto di provocare 0 di subire un determinato effetto. anguillara, 12-196:
. salvetti, 115: voi siete un uomo tondo, / e per semplicità
farsi. collodi, 13: birba d'un figliolo, non sei ancora finito di
allora d'accendere e fece strada per un àndito che alle pareti gocciolava d'umido
13. ant. soddisfatto (un creditore); pagato, versato (
le finite e l'infinite vi sia un terzo medio termine, che è il rispondere
peso sia una libbra sola dall'altezza d'un braccio; io dico, la sua
, 7-231: riconoscendosi da'matematici moderni un non so che di mezzo tra la quantità
divisa per lo infinito non divenga altrimenti un nulla affatto, da esprimersi col nome di
tempo. -raro. dimostrativo (un pronome: contrario di indefinito).
alla desinenza di una parola, di un verso, ecc. garzoni, 1-950
. sm. filos. ciò che ha un termine nello spazio, principio e fine
biansi per vocaboli atti solamente ad esprimere un semplice rapporto che prende norma dall'unità
deum a tutto bordone, e fatta un po'di baldoria, dissero è finita,
quel gran gelo par che manchi un poco, / e sempre più nell'agitar
vita; / alfin ei si riscalda come un fuoco; / sicché non la
aspettare, spedisse per le poste un corriere di gabinetto al re sardo per dirgli
, 1-iii-466: -la non m'importa un zero. - / importa bene a
: l'orizzonte, overo finitore, è un cerchio che divide la mezza sfera inferiore
: mettono a nulla una felice imitazione, un plagio fatto con destrezza, e quella
vostri danari. emanuelli, 2-61: un settore dell'amministrazione che fa capo al
nelle fini- ture d'ottone, scaricò un baulino, due casse, i materassi.
d'augurio). * la finizione d'un lavoro '(quel che manca a
: a parigi aveva conosciuto erki kekknonen, un pittore finlandese, che era poi riuscito
.. non possino adoperar tarmi l'un contro l'altro nelle case loro.
non possino adoperar tarmi l'un contro l'altro nelle case loro
punto nel tempo al quale tende un ente rispetto all'azione che sta
l'erbe, all'ombra, / e un fastidio m'ingombra i la mente
anni avea menata la vita solita di un signorotto italiano, tra dissipazioni,
punto nel tempo dal quale parte un ente rispetto a un'azione o a una
, più assai a me nota allora per un certo indomito istinto naturale, che non
volemo andar fino in riviera / per un bisogno del danese ugieri. s. degli
: da la faretra d'oro / tratto un rapido strale, / fin da l'
della natura. fiacchi, xxii-648: un gatto professore in ghiottornia, / che a
dalla cuna, / e che a rapire un boccon buono avria / fatto un salto
rapire un boccon buono avria / fatto un salto mortai fin su la luna, /
fin su la luna, / saltò d'un usignuol su la prigione / e del
la prigione / e del raro cantor fece un boccone. d'azeglio, 2-42:
, 3-734: dopo di aver fatto un augurio serio e disadorno ad ada e
donna, quella che porta fino a un quintale di peso sulla testa, ha ancora
mano lieve a tessere, cucire, custodire un bambino. palazzeschi, 3-33: i
profezie del russo, il quale dopo un poco sparì lasciando tanti saluti e saldando fino
che si potè, la cantica derivata da un convivio sì, ma funebre, a
: l'umanità non è altro che un carico di materia che viaggia vertiginosamente fino
bandello, 1-5-251: tien conto fin d'un minimo foglio di carta. b.
davanzali, ii-14: spesa grave fino a un principe, povertà intollerabile anche a privato
particolare di mela, che ha un sapore simile a quello del finocchio.
del fenochio non serato, po'toi un rosso d'ovo duro bene e toi rosmarino
(120): ti mando per mare un sacchetto co cento mazzi di finocchio.
latte. getti, i-41: comincia un poco a considerare noi serpi, che ciascheduna
semina. viene bene in luogo aprico et un pochetto sassoso, cioè il salvatico.
di capriolo, e insieme... un bel tegame di funghi rossi,.
. mezza patata, mezzo pomodoro, un cuore di sedano, un pizzico di zenzero
pomodoro, un cuore di sedano, un pizzico di zenzero, una goccia di
, più grande delle altre, c'era un tavolo centrale con qualche piramide di arance
ghiacciaia di legno grezzo, sormontata da un magistrale paio di coma. -finocchio
nelle zone montane, le cui radici emanano un forte odore di finocchio e di fien
, fusto cilindrico da cui si estrae un olio etereo usato nella produzione di liquori
: è la sua forma simile ad un ramo di finocchio dolce, il gambo
. baldini, i-799: ecco, d'un colore appena giallognolo, l'essenza di
i frutti aromatici e le radici erano un tempo ritenuti officinali. citolini, 190
farti onore, / spera per questo entrarti un dì nel core. straparola, 1-2
43-46: ma 'l vento resterà com'un finocchio / quand'egli rieda, ed è
bianca... « oh, un vecchio finocchio », proferì infine deliliers,
, / anzi diluvi, ed io sono un capocchio, / ché so ch'a
tu stesti aspettare il finocchio? / un altro arebbe badato mil- l'anni;
buonarroti il giovane, 9-107: dimmi un gran gaglioffo, un pippion nuovo,
9-107: dimmi un gran gaglioffo, un pippion nuovo, / s'io non so
xxx-6-108: gli dirò tutto fino ad un finocchio; / ma questo brutto nome di
brutto nome di castello / mi dà un po'di fastidio, / per via de
via de la coperta / che in un altro castello mi fu data. pananti,
chi e'pareva! oh, par un donadello, tanti 'cuiussi 'sputa.
fare la più piccola cosa, non muovere un dito per aiutarlo. pulci
quattordici anni..., ma un prudente e assiduo governo fino che dall'età
ma anche nella straniera, mancava fin oggi un lavoro sulla storia della filosofia dello ultimo
amaro! pavese, 4-106: avete un vino forte. sono stato stupido a non
, a forma di trottola, che hanno un colore dorato. soderini
fatto beffe di chi, per indurre un altro a fare una cosa per sé sospetta
, con quella miserabile finta di dargli un parere disinteressato da amico. nievo,
sonno vero, ed il sonno in un ghiribizzo continuo di sogni. papini, 20-518
tattica consistente nel simulare un'azione o un attacco, diretta a distrarre e a
per dargli una botta; ossia è un accennare di voler ferire in un modo,
ossia è un accennare di voler ferire in un modo, o in un luogo
in un modo, o in un luogo, per portare impreveduto colpo in altro
eleganza. d'annunzio, v-2-826: in un duello con un vigoroso e libero scrittore
, v-2-826: in un duello con un vigoroso e libero scrittore, nato anch'egli
in una lunga serie di finte come un giocatore di calcio che vuole superare un avversario
un giocatore di calcio che vuole superare un avversario. -in senso generico:
bocchelli, i-105: carmine balzò come un gatto; il coltello diede un lampo al
balzò come un gatto; il coltello diede un lampo al sole, e mentre raffa-raffa
.. ». « qui si fa un gallone che copra l'occhiellatura e dietro
la base di essi cucita su di un cortissimo nastro. fermasi con pettine nell'
finta di negozio importante, gli sparò un piccolo archibugio in un fianco e l'
importante, gli sparò un piccolo archibugio in un fianco e l'atterrò subito, senza
.. non faccio finta di stare con un uomo solo e poi tutte le sere
nulla. -per finta: simulando un determinato comportamento o atto. pirandello
o atto. pirandello, ii-228: un atto simulato, mi spiego? -
. tasso, 14-55: non lunge un sagacissimo valletto / pose, di panni pastorai
: siccome tutti gli stati passionali hanno un loro chimismo deterministico che trasporta per gioco
2-6-327: veder passare sopra il palco un carro fintamente tirato da quadrupedi o volatili
altro scampo che rifugiarsi nell'ipotesi di un mistero, il quale, secondo i
matematici, si atteggerà come quello di un misterioso matrimonio o di un misterioso parallelismo
quello di un misterioso matrimonio o di un misterioso parallelismo psicofisico: il primo che
: il primo che è a sua volta un parallelismo fintamente superato; il secondo,
fintamente superato; il secondo, che è un matrimonio celebrato nel lontano dei secoli o
è, un giovane nobile e molto ricco, il cui
. che è copiato dall'antico (un mobile); che riproduce una foggia,
del ripiano, sono proprio fienili, senza un tappeto, con povere sedie fintantiche appoggiate
: il purgatorio altro non è che un loco / ove espiar si suol colpa o
... riconduceva la conversazione a un mormorio appena sufficiente a capirsi. =
di erbe ornamentali che vengono aggiunte a un mazzo di fiori per completarlo e abbellirlo
che si ag giunge ad un mazzo di fiori, per farlo più vago
fornito. fracchia, 661: ogni tanto un paesino,... intorno
... intorno al quale un intero bosco faceva da finteria, come dicono
fiorai, cioè da ornamento, si affacciava un attimo di dietro a un greppo
affacciava un attimo di dietro a un greppo, a guardare quelle due carrozze che
più ch'i'posso il metto da l'un canto, / e sed amor gli
di capelli che le donne applicavano un tempo sulla fronte, per mascherare la
e senza sincerità, falso, insincero (un atteggiamento, un sentimento, una passione
falso, insincero (un atteggiamento, un sentimento, una passione, ecc.)
/ sia lode al ciel; siamo in un campo almeno / che anch'io conosco
? » le disse lorenzo calderara, con un tono fra di allegria e di severità
(un'accusa, una notizia, un particolare storico, ecc.).
benché per le sue strane risoluzioni paia un romanzo. forteguerri, 21-30: sol
valore avverb. bembo, 1-183: un consumarsi dentro a parte a parte,
la quale dice, che per questa raggione un corpo non si muove a l'altro
valore universale; astratto, convenzionale (un concetto). b. croce,
questi o il contenuto è fornito da un gruppo di rappresentazioni, e perfino da
è stato attribuito arbitrariamente, fittizio (un nome). caro, 3-572:
picciola troia, e con diletto / un arido ruscello, un cerchio angusto / sentii
con diletto / un arido ruscello, un cerchio angusto / sentii con finti
, da quarant'anni; era un anagramma, veddi che si risolveva in orazio
o sopra il suo nome vero o sopra un altro finto (part. pass
e con inganno (un'azione, un comportamento, un'afnome finto. massaia
non è effettivo (una carica, un grado, ecc.); arbitrario,
carletti, 78: conferito l'affare con un capitano di una delle due nave che
102: tu stai sul prato come un dio in esiglio / sta sulla terra.
lo guardi con fierezza, / come un nemico, in volto; / mentre al
simulato, per sorprendere l'avversario con un colpo inaspettato (una mossa strategica,
colpo inaspettato (una mossa strategica, un assalto di scherma). ariosto,
, 224-1: una fede amorosa, un cor non finto, / un languir dolce
, un cor non finto, / un languir dolce, un desiar cortese.
non finto, / un languir dolce, un desiar cortese. ariosto, 4-2:
/ da pigliar colle molle! che un somaro / possa col cuor ingravidar la
menzogne o inganni (una lettera, un messaggio). bembo, 9-1-65:
in inganno (ed è accompagnato da un sostantivo o da un aggettivo che specifica
è accompagnato da un sostantivo o da un aggettivo che specifica l'oggetto della finzione
doverà aver che forsi il prete non sia un finto cristiano e se ne burli,
dove una dama finta spasimata / d'un mercante vedeasi, molto amena. de
o artificiali a imitazione del vero (un oggetto, un mobile, ecc.)
imitazione del vero (un oggetto, un mobile, ecc.). fortis
tra tante meraviglie, c'era anche un boschetto di alberi finti e artificiali, i
elettrica che sorgevano come le canne di un organo sull'altare maggiore. alvaro, 2-103
che è stato falsificato, falso (un oggetto, una gemma, una chiave)
-contraffatto, apocrifo (una lettera, un documento). guicciardini, iv-151:
7-ii-205: tengo io per finto affatto un tal decreto. foscolo, xi-2-611:
, i-99: non ha più né meno un dente!... a1me. no
li è messi finti. è andata da un dottore americano, che sta a firenze
favolosa! -artificioso (un'acconciatura, un effetto di eleganza, ecc.)
10. trasformato, travestito, mascherato (un volto, un aspetto); che
travestito, mascherato (un volto, un aspetto); che avviene con travesti-
; che avviene con travesti- menti (un incontro amoroso). giraldi cinzio,
, 1-886: chi vedesse una simia overo un gatto maimone guardarsi in uno specchio e
imagini finte dentro lo specchio, avrebbe un solazzo mirabile per buona pezza di tempo.
si avventò all'altro. e così per un boccone finto, perse il boccone vero
pugna cieca, che ci facciamo male l'un l'altro senza intendere perché. loredano
una bellezza finta, / credete idolo un volto e un crin tiranno, /
finta, / credete idolo un volto e un crin tiranno, / miseri, or
dall'ostentazione e dal lusso, esercitano un vero e non finto signoreggiare. muratori,
han virtù possente / di far parere un uom di selce o finto. baldi,
... perché si han creato in un certo modo gli elementi con definir certi
per la prima volta, nuovo (un termine, una parola). -anche:
-affettato, ricercato (uno stile, un modo di parlare, ecc.)
teatr. che è rappresentato teatralmente (un personaggio, una passione, una scena)
parini, 265: si tessa / un inganno gentil. del finto alceste / si
, vi-423: oh voi che avete per un vago errore / dolce sui labbri d'
i'son la poesia, / ché un corpo finto proprio esser mi pare: /
. dei libri sono raffigurati su di un tavolo coperto di un panno verde;
raffigurati su di un tavolo coperto di un panno verde; e dietro i libri
e dietro i libri di scienza, un teschio. finto sul fondo della parete
della parete, sempre sul quadro, un cartiglio, un biglietto bianco, con
, sempre sul quadro, un cartiglio, un biglietto bianco, con la scritta:
-che è eseguito con un determinato materiale (un'opera figurativa)
... imitava la forma in un maestoso tempio, la cui base, finta
ma alcuna volta si fa dietro ad un vano un muro,... e
alcuna volta si fa dietro ad un vano un muro,... e si fìnge
,... e si fìnge un vano non aperto ma chiuso; il quale
; il quale non male perciò chiameremo un vano finto. baldinucci, 173: il
vano finto che ha dietro a sé un muro. milizia, ii-96: l'architettura
nel manico di pugnale arabo pendente ad un chiodo e quasi subito si sentì bollire
, / ch'una giumenta generò d'un grifo. fintóne, sm. (
la bocca e piegando malinconicamente da un lato la testa fintoricciuta.
, non avrai tempo né pur per un pensiero di me. b. croce,
alla gente di teatro, parvero ad un tratto cancellate da lei. 2.
e falsa dimostrazione o attribuzione (di un sentimento, di un'intenzione, ecc
ognuna in lei pare accompagnata come da un sentimento di necessità. michelstaedter, 137
, 137: la grande aspettazione d'un valore è via via adulata con la finzione
è via via adulata con la finzione d'un valore nella persona sociale, che gli
per fermo creder morto o malato a morte un popolo,... dal cui
in questi o il contenuto è fornito da un gruppo di rappresentazioni, e perfino da
sembrava una bambina rapita nella finzione di un mondo sospirato con la fantasia. pratolini
fantasia. pratolini, 2-408: si intrattengono un po'frivole e vane, come esige
aria innaturale, la dolce finzione di un mondo borghese dal quale si sente esclusa.
questa, ch'è pura finzione d'un beato [la visione di dio],
delle cose e degli uomini, sono anzi un abuso che uno sfogo della mente.
ii-2-266: se la carta rimborsabile suppone un deposito metallico sempre pronto al rimborso delle
dell'arte / ormai ridotta col pensiero un trucco / non so se più scoperto
quando voglia prescindere « in absoluto » da un qualunque motivo della realtà complessa, rinnegarne
qualunque motivo della realtà complessa, rinnegarne un qualunque vincolo, si trasforma in arzigogolato
carattere di pura invenzione fantastica (di un argomento letterario). tasso, 12-580
una finzione paurosa espressa nell'atto d'un guerriero che, sollevato a mezzo il
alvaro, 9-331: il ballo è un vecchissimo rito, venuto fuori quando cominciò
bonsanti, 2-220: una finzione montata sopra un palcoscenico. — per simil.
di incerto esito, o per aggirare un divieto legale o sottrarsi a un
un divieto legale o sottrarsi a un controllo superiore), e consistente nel
in vari modi la vera natura di un contratto o di un altro atto giuridico
vera natura di un contratto o di un altro atto giuridico da essi compiuto.
uno cioè di fingere o di simulare un atto non vero per pregiudicare [ecc.
a tal difficoltà, e per porre un velo sulle lesioni dei diritti della società
che antonio non era, / ma un antonio posticcio e di finzione, / fe'