elevatezza della finestra, doveva essere stato un bambino ad entrare in casa e commettere
tanto è lo splendore che scorge ad un medesimo tempo in così bel volto, e
alla banca stessa, si lottava con un accanimento che gli faceva sentire meglio l'
leopardi, i-101: al sopravvenirmi di un pensier tristo, immediatamente strinsi l'una
-pezzo di artiglieria elevato: orientato secondo un piano inclinato; che forma un angolo
secondo un piano inclinato; che forma un angolo di tiro con il piano orizzontale
teco. -figur. portato a un alto livello; eccelso. s.
alto sul suolo, che si trova a un livello alto, che è posto in
livello alto, che è posto in un luogo sopraelevato (anche con riferimento al
, slanciato; erto, scosceso (un monte). -detto dell'uomo e
è di statura slanciata, che ha un portamento eretto, fiero. bibbia volgar
di là dal pertuso ne la città un monticello alquanto elevato, difficile ad esser
riguarda l'attuale galleria che sbocca su un lato della piazza del duomo, non ne
marino. manzini, 8-40: su un disco di petali d'un bianco livido,
: su un disco di petali d'un bianco livido, spruzzato di sangue,
7-86: c'è qualche casa murata, un po'più alta, in pietra dolce
in pietra dolce e gialla, a un piano elevato. -di portamento:
-sm. parte elevata (di un terreno). soderini, i-354:
una intonazione più elevata aquilino, facendo un passo avanti. 4. figur.
carica, a una dignità, a un ufficio). bicchierai, 122:
elevato all'impero, mandò a dire ad un suo nemico che egli ormai non avea
lui. 6. che occupa un alto posto nella scala sociale; di
più elevati sono / le simplici promesse un sacramento. redi, 16-ix-254:
elevate e complicate dei popoli culti è un abbraccio sempre più possente che lo spirito
resto e quasi tutta la prosa mostrano un abito unico, di elaborazione elevata sopra
il dottore - tanto meglio, perché un organismo, per quanto debole, può
bastardo che esso era, lo pagai un prezzo abbastanza elevato. 9
cui si è calcolata la potenza (un numero). -scherz.: ingrandito a
fratelli mont- golfier]... un globo quasi sferico... al disotto
.. al disotto del quale praticarono un gran foro e vi introdussero a mezzo
mediante una contrazione, il sollevamento di un organo o di un membro (con
il sollevamento di un organo o di un membro (con riferimento al lavoro di
membro (con riferimento al lavoro di un muscolo volontario). baldinucci,
o anche pulverulenti), caratterizzato da un funzionamento continuo. -elevatore a tazze:
recipienti o tazze che penetrano inferiormente in un ser batoio contenente il materiale da sollevare
- elevatore a nastro: costituito da un nastro flessibile avvolto ad anello chiuso su
una corrente d'acqua sotto pressione (un tipo particolare è quello detto ascensore impiegato
: il paese s'è ingrandito in un scenario di gru, ponti, pompe immense
baldini, i-783: scoli di cemento e un gran piazzale erboso con intorno case chiesa
; in primo piano spiccava la sagoma d'un elevatore a catena che portava su grandi
muscolo elevatorio: che serve a compiere un moto di sollevamento. baldinucci
. altezza dal suolo; altitudine (di un luogo). -anche in senso concreto
piano, una calca non interrotta, come un selciato continuo di teste e di volti
col loro aspetto massiccio e rugoso, mettono un tono di vetusta forza e santità,
tono di vetusta forza e santità, in un luogo che, di santità, ebbe
foglia, la quale fa loro intorno un lembo. 4. elezione a
lembo. 4. elezione a un grado più alto, promozione; innalzamento
esaltazione. negri, 2-183: a un codice sapientemente ma esclusivamente composto da un
un codice sapientemente ma esclusivamente composto da un uomo per gli uomini, si contrappone
lo stato non deve essere se non un instituto perfettamente adatto a favorire la graduale
essi operano per l'elevazione umana d'un gruppo, si chiami cristiano oppure italiano
alle umane cose non durar lungamente in un medesimo stato; e dopo la maggior
quasi onesta elevazione dell'animo e per un ardente entusiasmo del cuore le belle parole
e ne sento venire in me come un impulso nuovo di elevazione. d'annunzio,
raffinatezza (di un'opera, di un ambiente). b. cavalcanti,
tuoni ', che si succedono con un graduale aumento di elevazione, cioè di
3-139: non una parola sprecata, non un gesto superfluo, non una elevazione o
galileo, 4-3-163: chiama la elevazione di un piano inclinato la perpendicolare che dal termine
13. archit. proiezione verticale di un disegno architettonico, alzato; prospetto;
alzato; prospetto; la fronte di un edificio o la sezione verticale di un edificio
un edificio o la sezione verticale di un edificio visto di fronte; spaccato.
14. astron. altezza di un astro sull'orizzonte rispetto al luogo di
sito. -a mezza elevazione: con un angolo di elevazione di 45°.
carrozzetta scoperta, e accomodare in essa un balestrone da bolzoni a mezza elevazione. gemelli
in luogo eminente, faceano in vero un maraviglioso effetto: perché, con tutta
essere eletti a una carica, a un ufficio (negli antichi comuni italiani).
[lettera] contenea in effetto che un suo parente era tratto elezionàrio del capitano
ordini della città nostra, quando entra un potestà nuovo, dopo tre giorni si traggono
morisse,... si dovesse un altro nel medesimo modo rifarne; ciò
, 6-ii-272: a mutar politica ci voleva un papa animoso come giulio o sisto,
paruta, 2-2-521: essendo il pontificato un principato elezionàrio, non ereditario. s
, / mi par venuto d'india un babbuino. i. pitti, 2-86:
decisa o attuata; scelta fatta per un libero intervento della volontà, opportuna,
fatta con determinato consiglio. laonde ella è un desiderio consigliato o desiderio congiunto con qualche
bini, 1-110: voi non siete un mortai, ma una fragranza / del ciel
con sé non ha voluto; / un vaso d'elezione giù piovuto, /
d'elezione: assunti, scelti per un libero atto della propria volontà (e
claudel fu celebre a parigi (in un certo ambiente d'elezione, s'intende)
libri degni di rispetto, diventano sempre più un vecchio lascito dell'umanità, riservato ormai
distinti, se pure di ogni classe, un segno di elezione e di aristocrazia.
con cui una persona è elevata a un incarico o ufficio, specie a una carica
dispone [goffredo] / ch'essi un di loro scelgano a sua voglia, /
dell'armi. baretti, 2-197: un abate che... si mostra costantemente
abate che... si mostra costantemente un poetastro da star appetto a qualunque d'
fatta secondo il diritto canonico, di un ecclesiastico a un ministero, ufficio o
diritto canonico, di un ecclesiastico a un ministero, ufficio o carica della chiesa
contrapposizione, quando essa è fatta da un organo ecclesiastico inferiore o da un'autorità
, come a lui parve, e con un suggello grande... fu suggellata
mediante votazione da parte di membri di un organo collegiale, o, anche, da
unione de'popoli si formava e creava un re a sua voglia, erano però da
con elezione progressiva, sino a formare un consiglio di stato, e con deputati
, v-1-119: tutti gli elettori formano un corpo elettorale unico. l'elezione si compie
camera e procedesse a elezioni generali con un decreto che nel preambolo accennasse a nuovi
. pratica politica che si avvale di un uso demagogico delle consultazioni popolari.
: il parlamentarismo e l'elezionismo offrono un terreno propizio per questa forma particolare di
lat. scient. aelia, nome di un genere di insetti emitteri. eliacaménte
dell'elianto. slataper, 2-84: un giorno guadagnai io bottiglie di vino,
io bottiglie di vino, arrampicandomi su un eliantus (sai? quell'albero che
, sf. matem. curva descritta da un punto animato simultaneamente da un moto
descritta da un punto animato simultaneamente da un moto uniforme di rotazione intorno a un
un moto uniforme di rotazione intorno a un asse e da un moto uniforme di
rotazione intorno a un asse e da un moto uniforme di traslazione nella direzione dello
a seconda che l'elica si avvolge su un cilindro o su un cono)
avvolge su un cilindro o su un cono); l'asse dell'elica coincide
b. croce, ii-7-284: è un errore che corre largamente attraverso le scienze
impostare sulla rinuncia o sul rimando un negoziato politico, offrendo la prova e la
dall'altra hanno detto che gli è un primo motore, e che quello è
di queste materie con l'intervento di un filosofo peripatetico, al quale pareva che
di comporre, per conto proprio, in un rozzo sistema. pavese, 8-99:
dei cavalcanti, che essere si dice / un de'migliori loici ch'abbia il mondo
le verità sostanziali, di quelli che un tempo erano chiamati « filosofi naturali ».
filosofo sperimentale questa volta mi siete riuscito un idealista. 2. attento studioso,
siete cesarotti, e ch'io sono un giovane che dee prepararsi con questa sua
prudente e scienziato filosofo, e trovossi un altro medico più perito di lui.
rivoluzione, era precisa- mente di fare un popolo esattamente filosofo e ragionevole. rovani
vi dissimulò allora i suoi rancori verso un nemico [l'austria], per garantirsi
(31): « io vi porto un bel presente, qual voi non aspettavi
razionale, non può essere se non un effetto di cattive disposizioni individuali: di
altri accoppiamenti, come: ima vacca ed un mulo; un cavallo ed un somaro
: ima vacca ed un mulo; un cavallo ed un somaro; due somari e
ed un mulo; un cavallo ed un somaro; due somari e un bove ed
cavallo ed un somaro; due somari e un bove ed altri simili, dove questi
lo fa urlare, anzi muggire come un toro immolato a morte. ma la nostra
necessità, non ricusai di prostrarmi ad un altro più di me potente e men
b. de'rossi, 1-12: un uomo attempato, con capellatura conveniente e
conveniente e la barba lunga; in capo un berrettone alla filosofa di raso pagonazzo.
a filosofo; argomentare, sentenziare come un filosofo. allegri, 151: chi
metta la taglia / per aver fatto un tratto un manichetto / a un filosofimi di
taglia / per aver fatto un tratto un manichetto / a un filosofimi di cappa
fatto un tratto un manichetto / a un filosofimi di cappa e spada, /
corto compasso. segneri, ii-237: un fileta morì per mero rammarico di non
mero rammarico di non sapersi svilluppar da un sofisma a lui fatto da alcuni filosofetti
pallavicino, 1-209: può aspettarsi che un giorno venga nel nostro clima qualche nazione
. axo (;]; e suole un tal uomo essere pur anche *
questi, od anche tutti due ad un tempo ». tommaseo [s. v
me non ho sentito dolor alcuno né un minimo fastidio in questa mia morte.
di dio, ed è il titolo d'un libro di s. francesco di sales
]: 'filotea ', titolo d'un pregiatissimo libro di san francesco di sales
anima eletta ed eletto scrittore, in un libro, tradotto in italiano e ben noto
: non so che abbia a fare un povero filologo, come son io, in
filologo, come son io, in un istituto filotecnico. = voce dotta
bevendo alla di lui salute, e facendogli un brindisi. = voce dotta, gr
divino filosofo: «... suole un tal uomo essere pur anche '
bene. ti farò vedere come si fa un filotto. un filotto di grande maestro
farò vedere come si fa un filotto. un filotto di grande maestro. pratolini,
eh, cara signora, certamente, un po'sempre. nella filovia ci si
5-146: intorno a johannesburg, per un raggio di cinquanta chilometri, son miniere
filtrare, tr. far passare un liquido o un fluido attraverso un filtro
, tr. far passare un liquido o un fluido attraverso un filtro per eliminare le
passare un liquido o un fluido attraverso un filtro per eliminare le scorie in sospensione
forti stomachi non poteasi sorbire che con un panno in bocca, affinché venisse in
. vialardi, lxvi-2-370: ponete in un fiasco 4 litri di buon vino bianco
della realtà. ungaretti, i-23: un occhio di stelle / ci spia da
2. lasciar penetrare, lasciar scorrere un liquido, una sostanza fluida, ecc
l'ottiene solo filtrando il colore in un ben preciso partito lumistico. manzini,
è una fida finestra sul reale oppure un sistema di vétri appannati e istoriati che
/ tra campo e prato, filtrano un sottile / lume d'ultime rose. baldini
il personaggio solito (che non è un costruttore di segni) non potrà quindi
penetrare, instillare (una sensazione, un sentimento, uno stato d'animo,
non si possa stare a vivere senza un nutrimento travestito con un'arte avvelenatrice,
i-541: alle quattro era venuta giù un po'd'acquerugiola fina e diaccia, che
al ragazzo che aveva dovuto filtrarla da un fitto giuoco di allusioni, sottintesi e
nella cisterna del pequet a distillarsi in un latte puro. -figur. pananti
5. intr. passare attraverso un filtro, una materia porosa, una
gravi, /... / esala un vapor acre d'orrida tristizia, /
per tossa stanche. giocosa, 50: un ruscello di acqua limpidissima spazza continuamente ogni
dalle dita a spatola, ha stretto un pugno di sabbia e la lascia filtrare giù
si fermò davanti a una porta. un profumo persistente filtrava da essa, come
filtrava a goccia a goccia; con un toc toc preciso. intorno si spandeva il
baldini, 7-52: avrei paura, con un pellegrino così porta a porta, che
visto nei vetri a colori / filtrare un paese di scheletri / da fiori di
/ da fiori di bifore - e un labbro / di sangue farsi più muto.
, cresce, come dissi, con un vigore maraviglioso. carducci, ii-8-156:
. carducci, ii-8-156: né pure un raggio di sole che filtrasse a quando
cielo nuvoloso a traverso il quale filtra un po'di luna. d'annunzio, i-826
nel rantolo / di un'ancora in un porto / filtrando sul granito / tra
nei sensi, nell'anima / mi filtra un affanno mortale. / tu evòchi le
ii-314: si sentiva malato ancora, d'un male che non è febbre, ma
e ho rinunziato al colloquio con guido, un senso sottile di meraviglia, quasi di
8. trasferirsi, passare da un ambiente all'altro, divulgarsi (una
altro, divulgarsi (una notizia, un fatto culturale, ecc.).
), agg. passato attraverso un filtro, depurato, purificato. boccone
figur. panzini, iii-477: è un nostro romanticismo filtrato attraverso la più nobile
2. smorzato (una luce, un colore, un suono). fogazzaro
smorzato (una luce, un colore, un suono). fogazzaro, 1-156:
salutò i visitatori, filtrata dai pergolati di un immenso cortile. ungaretti, xi-271:
albergo, sopra una donna a letto, un oro di luce filtrata arriva dolcemente.
, la cupola di vetri verdi davano un aspetto di piscina vuotata a questa sala
penetrato attraverso una stretta apertura o a un fitto diaframma. - anche al figur.
2-17: nella camera oscura e silenziosa, un po'di sole, filtrato sottile e
10-87: all'infanzia succede l'adolescenza, un lungo periodo, lungo sul calendario,
si corrompe, comunque si modifica, diventa un filtratore. filtratura, sf
, sf. il filtrare, il sottoporre un liquido all'azione del filtro; il
ottenuta dalla separazione delle particelle solide da un fluido mediante elettricità. a
e coagulato su la parete del pozzo, un palmo sotto essa commissura, e continuava
-figur. faldella, 3-40: un gettatello, dopo aver arrischiato di morire
ecco che ritroviamo in essa, attraverso un intrico di filtrazioni paesistiche dovute alla nostra
o permeabile che permette il passaggio di un liquido o di un fluido al fine
il passaggio di un liquido o di un fluido al fine di depurarlo delle scorie
(o nell'interno del cannello) di un rotolino poroso che attenua gli effetti della
. carena, 2-229: può farsi un filtro con panno, lino o lano
foglio di carta sugante, applicato entro un imbuto di vetro, e il becco
riguardo a'liquidi, che uno staccio o un burat- tello nelle materie secche. de
non ci siete che voi che sapete fare un caffè buono. dopo che hanno inventato
dal vaso cubico nell'imbuto avvolto in un filtro di tela giallastra. comisso, 5-133
e guardatolo fisso negli occhi mostrò per un attimo, netto, il desiderio di
? barilli, 6-68: siena è un filtro dei secoli, e in questo senso
: la piccola stazione di frontiera è un filtro politico. c'è da passar
, 212: ci sarebbe da scrivere un capitolo molto interessante sul come si deformano le
serra, iii-597: c'è intorno un boschetto d'acacie fra cui il sole
fra cui il sole passa come in un mobile filtro di smeraldo. montale,
montale, 2-25: ora vuoi sostare dove un filtro / fa spogli i suoni /
compongono il domani. calvino, 7-68: un meteorite attraversò il cielo...
il suo involucro fluido e infuocato per un attimo fece da filtro ai raggi solari.
potente ha preparato / nella stoica officina un ecatone: / ama se vuoi dagli
magica pozione non cercherebbe per infiammarsi d'un così avventuroso innamoramento? arici, li-m
iii-1-72: io n'era impedita da un giovine trivigiano che mi chiedeva un filtro
da un giovine trivigiano che mi chiedeva un filtro per una sua donna traditora. come
goccia di « poculum amatorium », un filtro stillato dal veleno di due vipere
sperasse di poter trovare in quella notte un qualche filtro per legarlo a sé ultimamente.
dismemora di tutto? govoni, 9-48: un filtro irresistibile / fatto di nebbia pettirossi
.]: 'filùcchio', oro formato da un filo di saltaleone fasciato di lama con
aver buon seme... / finito un mese e mezzo, loro scoglia /
è lo stesso che bozza, cioè un tumore; ma gli storici naturali l'intendono
assai difficile il sostituirvi, sulla fiducia di un eguale spaccio, lavori analoghi fatti colle
. borsieri, conc., i-507: un borsiglio di filugello verde tutto pieno di
sue cuffie famose e sulle gambe sottili un paio di calze di filugello bigio.
, delicata. soffici, iii-406: un adolescente polacco, smilzo, biondo,
. aretino, 8-149: fermatami ad un poliamolo, tolto un paio di capponi
8-149: fermatami ad un poliamolo, tolto un paio di capponi, e due filza
i detti polli e li legò per un piede ciascheduno di loro, e fattone una
e fattone una lunga filza ne pose un bianco in capo di tutti, poi li
sgranando le pallottoline con le dita, un numero corrispondente di orazioni, di giaculatorie
s. iacopo in palmella... un bordone coperto d'oro,..
coperto d'oro,... e un capello di seta ornato di nicchi d'
chiostro una femina cana / fila a un aspo traea da tutti quelli. /.
. / v'è chi, finito un vello, rimettendo / ne viene un altro
un vello, rimettendo / ne viene un altro, e chi ne porta altronde
tante filze e le rigira intorno a un * bigoudi '. calvino, 1-140:
ginestre. fagiuoli, 3-3-183: solo un po'di filza se ne vede [d'
in filza. cellini, 4-517: un ricordo copiato da un libro di detto
cellini, 4-517: un ricordo copiato da un libro di detto benvenuto...
: ogni volta, il vergoli, sfilando un polizzino da una filza che teneva sotto
: il procaccia della posta mi consegnò un grosso plico suggellato, con una filza
vestite molte donne di questi tempi, un distintivo sul braccio, una macchina fotografica
milza. gozzano, 595: dormì un sonno profondo, sognando una filza interminabile
e di ide, tutte sorridenti a un modo. bartolini, 17-244: giuoco delle
filza a uno che se le meritava, un amico si avvicina ed esplode abbracciandomi:
ed espressioni erotiche, sistemate come in un vocabolario. 5. imbastitura.
tenere al loro posto i pezzi di un vestimento che si sta facendo, per poi
nappa, / e passa il corpo a un altro e la milza, / e
e di dottrinelle, ed appiccicarle posticcio ad un argomento di predica,...
sull'ago e poi sul filo un nastro o una striscia di stoffa
delle grandi tasche del suo grembialone, svolse un car toccio e tirò fuori
car toccio e tirò fuori un filzolino di capelli biondi. =
quali allungato e rigonfio a guisa di un tubercolo elevato; i piedi anteriori sono in
di spiche di gran maturo, con un motto che girava le barde e fimbrie
delle piante e degli animali come in un sogno visibile. -per estens. piega
pinzette che stringono fortemente: coda lunga a un di presso quanto il corpo, formata
5. figur, estremità di un territorio, confine. muratori, 7-iv-317
/ ne godo, qual si gode un elefante, / allorché è fimbriato d'arìento
, che termina in una frangia (un tessuto anatomico, e può riferirsi anche
apparenze, ora formando uniti, come un lungo nastro ignudo, semovente, fimbriato
. ottimo, i-416: idra è un serpente d'acqua, dal quale
le bende. pirandello, 7-324: era un cestello di vimini,...
chinarsi per entrare, e urbano bruciò un pezzo di giornale che si era portato
cavità il cui fondo era coperto da un alto strato di fimo biancastro.
, iv-2-124: gli insetti turbinavano con un ronzio pesante su 'l fimo; non
mare venivano romori e voci; e un senso infinito di pace occupava allora l'animo
, 8-47: amfissa ha l'aspetto d'un caravanserraglio deserto, e dove non sia
colombino: sterco di colombo, considerato un tempo come sostanza medicamentosa. bencivenni,
: gli fece radere il capo [ad un apoplettico], e, m applicò
apoplettico], e, m applicò un impiastro di fimo colombino, fimòsi
un'azione, il termine di un evento, la cessazione di un fenomeno.
termine di un evento, la cessazione di un fenomeno. francesco da barberino,
si ravvivarono quando il signor giacomo pronunciò un gran soffio finale, e i colleghi
iv-2-494: le sorti deviano tendendo verso un finale evento da cui trarrò il mio
corto saluto è fra noi due / un commiato finale. / ogni giorno ti perdo
donna, amor, s'i'per un cento / avesse magno cor, forz'o
/ so ben ch'un'ora leverò un tratto: / intendete cad io pur mi
. montale, 1-34: prima / un ramo aggiunsi alla fiamma / del focolare
e nei suoi discorsi svagati, era un che di sospeso, come se tutti quei
, come se tutti quei giorni preparassero un atto di confessione finale e solenne.
quale prò darsi la pena di giudicare un mondo che si consideri terminato?
danza; 'quartetto finale', d'un atto, nel dramma per musica; *
galoppo finale e l'orchestrina, aizzata da un marsala di seconda qualità, attaccò subito
più. landolfi, 7-128: mi tenne un me uno dì dell'anno
onda di suoni aveva chiusa, come in un crescendo finale, 'sterco di animali'
la grande sinfonia diurna, il sole aveva un bel risplenest stercus quod vulgo laetamen vocatur
linea, di una superficie, di un volume. buzzati, 1-27: l'
', * linea finale ', è un pezzo metallico con cui s'imprime una
d'oblio, non metto mano a un lavoro in cui alla seconda parola non mi
la causa finale per la efficiente è un errore che ritardò i progressi della fisica.
quello delle cause efficienti, pure è un errore il credere d'aver spiegato un fenomeno
un errore il credere d'aver spiegato un fenomeno coll'avere in qualche modo conosciuto
sé finito. 5. che riguarda un atto irremovibile della volontà, una decisione
di una questione, la conclusione di un giudizio, di una lite, di una
6. portato felicemente a termine (un lavoro); compiuto, perfetto sotto
bionda e una bruna, sarebbe stato un mècce di finale bellezze ».
-grave, irreparabile, estremo (un danno, una sventura).
gli hai abbandonati: percioché tu sei un dio pietoso, e misericordioso.
, di una cerimonia religiosa, di un trattenimento familiare; il pezzo con cui
esecuzione musicale; l'ultima parte di un concerto. fagiuoli, 3-1-32:
finali, interrotta -non legata -da un recitativo qualunque che non s'ascolta.
, pezzo di musica che chiude un atto dell'opera o un componimento di musica
chiude un atto dell'opera o un componimento di musica stru mentale
di musica stru mentale o un ballo. b. croce, i-1-37:
ballo. b. croce, i-1-37: un personaggio inverisimile, un finale inverisimile
i-1-37: un personaggio inverisimile, un finale inverisimile di commedia sono, in
, 14-140: poi i fuochi ripresero per un violento finale riempiendo il cielo di
7-394: lo scandalo si chiudeva con un inaspettato finale romantico come si usa nei
a lieto fine. pecchi, n-140: un misero vitalizio, o qualcun altro di
. 2. parte conclusiva di un componimento letterario, di una lettera,
letterario, di una lettera, di un trattato, di una narrazione; chiusa
terzine, mi passò pel capo di far un poemetto romantico- archeologico coll'azione a pompei
di una linea o, apice, di un oggetto o margine, di uno spazio
di uno spazio o confine, di un edificio o cimasa. milizia, ii-122
dell'edificio, come può starvi sopra un altro edificio? tommaseo [s. v
qualcosa ». « la difesa è un sol uomo, un sol cuore,
« la difesa è un sol uomo, un sol cuore, annienta se stessa nello
cuore, annienta se stessa nello spasimo di un finale che brucia e travolge ».
di forma triangolare collocato in fine di un libro o di un capitolo a scopo
in fine di un libro o di un capitolo a scopo ornamentale o per riempire
posto in calce a una pagina, a un capitolo, a un volume (cfr
pagina, a un capitolo, a un volume (cfr. finale2, n.
il mondo è organizzato in vista di un fine e la spiegazione sufficiente ed esauriente
uomo è, esso stesso, non un primo ma un effettuato. sinisgalli, 6-39
esso stesso, non un primo ma un effettuato. sinisgalli, 6-39: il sistema
come quello di pangloss e sfocia in un finalismo che qui non è solo un pio
in un finalismo che qui non è solo un pio desiderio ma addirittura una verità di
merito. -anche: finale che riveste un particolare interesse (cfr. finale3).
che la consonanza tra dati precedenti e un loro ultimo successivo,...
,... si attribuisce ad un pensiero e ad una volontà superiori,
. gramsci, 8-143: deve essere un istituto proletario, con caratteri finalistici. c
interpreta la migrazione verso l'assoluto come un cessare dell'attività finalistica: dall'essere
attitudine (di una persona, di un gruppo, dell'universo intero, di
a raggiungere il proprio fine essenziale o un fine determinato. -principio di finalità
: quello secondo cui nulla accade senza un fine. mamiani, 8-66: nei
, imperocché il riso che nasce da un contrapposto disarmonico e inaspettato, e il
inaspettato, e il fine che suppone un concerto nei mezzi ordinati a conseguirlo,
e si rammaricò che non l'avesse scritta un italiano. papini, 26-15: io
por fine. 2. attribuire un fine, dare uno scopo. =
, iii-4-51: il primo servigio che un consiglio di guerra doveva rendere, era
del popolo combattente. nievo, 284: un mese dopo questi ragionamenti la contessa colla
pietà prevale. moravia, ili-io: in un rigurgito di cenere fitta, finalmente,
/ per espugnar parigi, più d'un giorno, / volse tentar l'assedio finalmente
, pure dovevo usarle il riguardo che un buon cavaliere quale son io, deve
-tuffai più. pallavicino, 7-8: un altro [libro] ch'io avessi dettato
distinguere, bisogna mettere odori che abbiano un poco di discrezione, ricordandosi che finalmente
ricordandosi che finalmente non è altro che un poco d'alito di terra. monti,
assai più modeste, contentandomi io d'un piccolo trono, solamente un dito e mezzo
io d'un piccolo trono, solamente un dito e mezzo più alto di quello
cosa. -introduce la conclusione di un elenco di cose, di un succedersi
di un elenco di cose, di un succedersi di fatti, di una serie di
fossero false; ch'eli'abbia pensato un modo, poco felice, di smentirle;
curiosità intellettuale dell'amore, forse anche un certo bisogno morale di emozioni. palazzeschi
dietro, con pudica cautela, e un po'guardinga, prima un guanciale di
cautela, e un po'guardinga, prima un guanciale di considerevoli dimensioni, poi uno
con maggiore disinvoltura, uno piccolissimo: un cuoricino. 4. mirando a uno
. v. danti, l-1-257: un fine e l'altro scambievolmente s'aiutano
s'aiutano, ed unitamente ancor essi hanno un fine, che è di mantenere la
si riferisce per lo più al compiersi di un evento ansiosamente atteso, all'appagamento di
evento ansiosamente atteso, all'appagamento di un desiderio lungamente accarezzato). dante,
arte di gramatica ch'io avea e un poco di mio ingegno potea fare. pulci
questa levata nel settembre, s'interpose un altro impedimento. foscolo, xv-182: sono
ricaduto con la febbre che assume finalmente un carattere deciso; ho la guancia sinistra
la sua vecchiezza piena di disinganni a un nuovo disinganno? ungaretti, ii-97: sono
disinganno? ungaretti, ii-97: sono un uomo ferito. / e me ne vorrei
i-113: uno s'alza a sedere, un altro si frega gli occhi col rovescio
gli occhi col rovescio della mano, un altro tasta intorno in cerca del cheppì
tasta intorno in cerca del cheppì, un quarto è già in piedi, e un
un quarto è già in piedi, e un quinto e un sesto...
già in piedi, e un quinto e un sesto... tutti ritti:
, 4-92: finalmente! leggo in un libro... che il lichene non
il braccio e agitò la mano gridando un « finalmente! » fra impaziente e
, 539: medici che deste un nome scientifico all'ombre della mia paura
pareva financo che, poiché c'era un grandissimo menar- rosto sul focolare, si
, si aveva torto marcio a mutar in un menarrosto me. serao, i-1005:
delle finanze è da riputarsi la base di un buon governo. de sanctis, ii-15-224
governo. de sanctis, ii-15-224: abbiamo un esercito ed ima marina ma abbiamo insieme
. giannone, 1-ii-410: surse perciò un nuovo tribunale supremo e generale delle finanze,
popolo. pananti, ii-128: pressato un re da un povero importuno, / che
, ii-128: pressato un re da un povero importuno, / che richiedea nelle
importuno, / che richiedea nelle finanze un posto: / per ora, disse,
, viii-113: era stato fino alla morte un piccolo funzionario del ministero delle finanze.
serra, iii-565: dalla cima di un campanile in riva ad una laguna si vedevano
-la finanza? dove vanno? -bevono un bicchiere e ripartono in perlustrazione. ma
molteplicità disorganica della raccolta di fatti ad un organismo unitario ove sono spiegati i motivi
e la genesi della realtà economica secondo un processo aderente alla dialettica della società.
. ne era e n'è proprietario un ben noto appartenente al mondo della finanza
finanza, non erano allora sublimate in un implacabile assetto matematico e scientifico. montano
e scientifico. montano, 155: un giorno ella, che per saperlo giovane
chiese consiglio sul come doveva regolarsi con un suo peculio. -economia.
a roma è stato ed è per me un grandissimo sacrificio, e non guadagno ma
'), poi 'pagare, fare un pagamento '. finanza2,
c'era sotto la speranza di procurarsi un finanziamento massiccio, magari americano, giocando
) un'impresa industriale o commerciale, un movimento politico, un'attività culturale;
comisso, 12-104: gaspare gussoni, un industriale di grande anima, finanziava l'
anima, finanziava l'impresa per onorare un suo figlio pittore che gli era morto
. boccardo, 1-892: la bancarotta d'un governo... sarebbe politicamente un
un governo... sarebbe politicamente un errore e finanziaria- mente un pessimo calcolo
sarebbe politicamente un errore e finanziaria- mente un pessimo calcolo. rigutini [in tommaseo-rigutini,
, sembrava una forma di rispetto, un po'bizzarra, forse un po'misteriosa.
di rispetto, un po'bizzarra, forse un po'misteriosa. come se elena fosse
non così spero di poter trovar presto un posticino, un'occupazione quale che sia
ima finestra a pianterreno si affacciò a un certo momento tal plebeo, con cui
è quella complicatissima parte del governo d'un paese, che ha per oggetto l'
-politica finanziaria: sistema adottato da un particolare governo nell'amministrazione delle entrate
finanziaria della sua famiglia aveva anche travolto un suo sogno d'amore: il suo
abbandonata. cicognani, 9-62: poi un tracollo, un tracollo finanziario: l'avevan
, 9-62: poi un tracollo, un tracollo finanziario: l'avevan data a
12-136: la sua impresa finì con un disastro finanziario che lo ridusse a terra
o per altro mezzo vi troverete posseditore di un eccedente finanziario, ricorderete che ogni banda
che tratta argomenti riguardanti la finanza (un discorso, uno studio, una relazione)
costituito capo della sinistra, che pronunzierà un gran discorso finanziario-politico. carducci, iii-25-15
bella relazione finanziaria, a cui aggiunse un prospetto riassuntivo, scritto con due inchiostri
con molti bei fregi e svolazzi calligrafici: un capolavoro. d'annunzio, v-3-10:
. d'annunzio, v-3-10: quando vedp un deputato italiano, un piccioletto masticatore di
: quando vedp un deputato italiano, un piccioletto masticatore di aritmetica finanziaria, sorgere
e nuovi temporeggiamenti, non so reprimere un moto d'indignazione. -pagina o
o rubrica finanziaria: quella parte di un giornale (e anche di una trasmissione
(una persona, una commissione, un gruppo sociale); capitalista.
finanze. montano, 123: naldi era un uomo dalla faccia di gatto, il
di gatto, il quale turbinava in un par di basette rossigne, cappelluccio verde
e giacca a falde svolazzanti, preciso un equilibrista finanziario appena uscito da una commedia
: quella tal cavalleria, retta da un inflessibile senso dell'onore, che vige
era monopolizzata l'industria, affidandola a un gruppo di finanziatori che sicuro di non
, su i sessant'anni, aveva un aspetto funebre; non s'era voluto levar
greve, antica finanziera, che esalava un odore acuto di naftalina. ojetti,
soffici, iii-413: il professore, un ometto segaligno, nervoso, dalla barba piccola
fuoco lento. cantoni, 488: per un medico pigro, ma sensibile ed acuto
3. marin. imbarcazione usata un tempo nel veneto dalle guardie di finanza
allevati. chiari, 5-5: figlio di un ricco finanziere, aveva ereditata tutta la
, se della medesima non avesse fatto un pessimo uso. pananti, ii-97: un
un pessimo uso. pananti, ii-97: un ricco finanzier disse a un orefice:
ii-97: un ricco finanzier disse a un orefice: / farotti una sinistra profezia;
banchieri. gozzano, 560: era un finanziere genovese: magro, calvo, grifagno
, grifagno, dal collo lungo ad un tempo e gozzuto. 2.
bettinelli, v-175: l'opera d'un finanziere, detta 'il conto reso '
all'esercito comune dovrà essere governata da un corpo esecutivo e da uno deliberante..
anche i finanzieri; se impersonato in un capo, questi dovrà avere consiglieri militari
assalire improvvisi ad arma bianca una dogana, un posto di finanzieri, un drappello di
dogana, un posto di finanzieri, un drappello di soldati a una porta. d'
approdò. soldati, 2-154: aveva un appuntamento all'angolo di via nomentana con
appuntamento all'angolo di via nomentana con un finanziere della vicina caserma.
, poi nobil divenuto, / perché un diploma avea di nobiltà / per danari
et amore nel secolo decimonono? in un secolo, che gli amatori del progresso
, aver fine, venir meno (un fatto, una circostanza, un sentimento)
meno (un fatto, una circostanza, un sentimento). guido delle colonne,
sanctus, sanctus. -terminare (un periodo di tempo). faba,
di calamità. 3. riuscire in un intento, ottenere un determinato risultato.
3. riuscire in un intento, ottenere un determinato risultato. -anche: andare a
. -anche: andare a finire in un dato modo.
(a un'azione; anche a un periodo di tempo). ritmo di
. -rifl. impegnarsi a pagare un debito entro un dato termine.
. impegnarsi a pagare un debito entro un dato termine. lettere senesi, 47
a tanto che mi capitò alle mani un antico dialogo scritto a penna. giusti,
4 la finazione de'particolari è un pregio d'ogni lavoro '.
quando gli uffici pubblici debbono compilare un qualche specchietto che risguarda un conto
compilare un qualche specchietto che risguarda un conto 0 qualunque altra materia,
decifrava l'annotazione fatta in margine a un foglio e la riportava nel registro nuovo
una prop. temporale che assegna un rapporto di anteriorità a quanto viene
, 1-17: aveano trovato impiego in un filatoio, e il padrone aveva loro
. soffici, v-2-147: la sera, un guizzìo di lampi lacerava l'aria livida
ranche finché il falciatore le spiaccica con un calcio ben assestato per vendicarsi dei cumuli
la luce disparve. -seguita da un avv. di negazione con valore pleonastico
tutto il tempo che (e indica un rapporto di identità di durata tra la
della morte, / che dalla vita per un po'ci affranchi / ma ci rilasci
/ la vita della mia sorella e un segno / che son vissuto anch'io
inganno. pavese, 63: lavorano un po'i muratori, / fin che dura
che isolassero le loro abitazioni ciascheduna con un ricinto, allorché cominciarono ad unire la
sotta- naccia finché capisci ch'è meglio un soldo di meno che un fastidio o
è meglio un soldo di meno che un fastidio o una pulce di più. levi
dove ero diretto, la folla divenne un muro quasi impenetrabile. landolfi, 3-221
quale un'operazione, un'attività, un sentimento, una situazione storica, sociale
cammino esser vicini, si levarono subitamente un giorno diversi venti. pulci, 10-66
10-66: io ho perduto ogni cosa in un punto, / d'ogni mia gloria
, 458: padre del ciel, s'un tempo / sì follemente ho pianto /
. momento in cui si conclude e cessa un determinato periodo di tempo precedentemente fissato
degli astri; parte ultima (di un giorno, di un mese, di
parte ultima (di un giorno, di un mese, di una stagione, di
mese, di una stagione, di un anno, ecc.). nuovi
. doni, 3-78: noi avemmo un notaio già a firenze, il quale era
notaio già a firenze, il quale era un nuovo uccellaccio e sempre aveva pieno il
-in unione diretta con altro sostantivo esprimente un periodo di tempo, indica l'ultima
cena restiamo in tre a guardarci; un po'delusi. alvaro, 7-212: hanno
linea, una super * fìcie o un volume; parte estrema di un oggetto,
fìcie o un volume; parte estrema di un oggetto, di cui definisce la forma
. fazio, i-n-14: è questo un monte ignoto a questa gente, / alto
di letti e giacigli affiancati, come in un ospedale o nella camerata di una caserma
che corona le parti terminali (di un edificio, di una costruzione, di
edificio, di una costruzione, di un monumento, ecc.); fastigio.
altre specificazioni per indicare il termine di un divieto o di un obbligo.
il termine di un divieto o di un obbligo. pasolini, 1-203: davanti
davanti al monte del pecoraro c'era un gran piazzale e vicino al cartello con la
fine. ardii scrivere una tragedia sopra un soggetto che fu già toccato da crébillon
5. ant. confine (di un paese, di una città, di
città, di uno stato, di un possedimento territoriale). -al plur.
come alcuni m'hanno detto, è un tempio ad uno dei dodici discepoli del figliuolo
avventar da la sfiarra: e quasi un nembo / l'un da l'altro dispersi
sfiarra: e quasi un nembo / l'un da l'altro dispersi insieme tutti /
si hai gloria d'avire, attenne un poco e mo 'l pòi scire / che
giusto zelo e perché muore sperando un atto di fornicazione consumare, non muoverebbe
anima si dolesse innanzi tempo, ed un lamento funebre cantasse alla sua fine vicina
invocazioni e il respiro si cambiarono in un rantolo, e anche quello si affievolì
fine. -esaurirsi, venir meno (un fenomeno). settembrini, iv-243:
saggi che gli omaron la vita, facesse un bel fine. -fare buona
: persico ci ha lasciato il titolo di un suo libro, forse un libro mai
titolo di un suo libro, forse un libro mai scritto, un libro di quelli
libro, forse un libro mai scritto, un libro di quelli che si potrebbero scrivere
distruzione (di uno stato, di un regno, di una potenza).
mi sono stati come due folgori caduti a un tempo presso al pastore che uno il
, 7-130: le epoche basse hanno un teatro prevalentemente lascivo e scurrile più che
allo munno. machiavelli, 857: un tempo orrendo e strano / minaccia a
e con valore iperbolico: a indicare un fenomeno atmosferico, una sciagura, un
un fenomeno atmosferico, una sciagura, un rivolgimento sociale che, per il modo
: stamattina, come dio vuole, esce un po'di sole: speriamo che il
. i tuoni rotolavano con fracasso come un carro armato. c. e. gadda
sottoscritto, e ha intenzione di sentirne un altro, oeh! ma s'immagini!
male. 8. modo con cui un fatto, un'azione, una situazione
fine attende, / né pur d'un sol sospir l'aria percuote. tasso,
il fin di tutto è ognor di pianto un rivo. foscolo, 1-26: de'
o glorioso fine: finir bene, ottenere un risultato soddisfacente e positivo (e può
io men lo amassi, / più d'un consiglio avria; da sé lasciarlo /
ornai. -avere buon fine: ottenere un risultato positivo, riuscire. -avere pessimo
un'orazione, di un'argomentazione, di un discorso, di un racconto, ecc
argomentazione, di un discorso, di un racconto, ecc.), in cui
del iii capitolo, e poi resta un iv capitolo più breve. landolfi,
più breve. landolfi, 3-144: un simile gioco si presta alle più diverse combinazioni
più diverse combinazioni. esso, da un punto di vista assoluto, ha un
da un punto di vista assoluto, ha un solo lato debole: ingenera un continuo
ha un solo lato debole: ingenera un continuo sospetto fra compagni e simili,
vedrete alla fine. -epilogo (di un dramma, di una storia, di
notabile istoria, a proposito detta per un vecchierello, a cui la mente già
: conclusione di una commedia, di un film, di un'opera letteraria, spesso
7-394: lo scandalo si chiudeva con un inaspettato finale romantico come si usa nei
e. cecchi, 6-225: seguiva un filmetto, a fine lieto e morale,
. -come indicazione sull'ultima pagina di un libro o sull'ultimo quadro di una
e condotta, che ella pare fatta in un giorno, e con quella fine,
disegnato quello gli parea, disse a un suo discepolo, desse fine alla dipintura
vorrei che per amore mio tu aprissi un poco questa parte dinanzi, per un mezzo
un poco questa parte dinanzi, per un mezzo giorno, alla mia piazza,
fatti di cesare, 9: un altro lo quale avea nome piso ne fu
sopradetti. sacchetti, 52-9: sentendo che un giovane 11 volea far pigliare per una
. buon fine: adempimento regolare di un contratto. -salvo buon fine: formula
formula usata nell'accreditare una partita a un conto per indicare l'annullamento dell'accreditamento
scopo che si propone nel suo operare un essere intelligente. mazzini, i-644:
gramsci, 8-200: il fine non è un fatto, ma un'idea che si
212: la natura, quando dà un fine, dà ancora tutte quelle potenze
. -a fine (accompagnato da un aggettivo o da complemento di specificazione)
d'animo e di core / più d'un pozzo capace alto e profondo. foscolo
a interessi egoistici e malvagi celati sotto un aspetto nobile e puro). goldoni
2-89: il dubbio mi rode come un verme velenoso. ho bisogno di esser convinto
., ii-69: l'uomo non era un essere autonomo e di fine a se
si conclude in genere nel raggiungimento di un titolo di studio che dia accesso a
italia in cui la cultura era professata un tempo come fine a se stessa.
iii-994: ad ogni buon fine aveva ancora un libro in mano. 15.
perdona all'arte, perché ci trova un fine etico, la purgazione delle passioni
: che l'arte non possa avere un fine estrinseco, e non possa perciò
essere strumento di edificazione morale, è un ovvio corollario della sua spiritualità. montale
venne in mente che alla fine avevate un superiore? d'annunzio, i-417:
fin di salmo / a procedere d'un palmo. baldini, 3-291: c'era
abitar quei corpi: perché noi pigliamo un granchio a impacciarci con sassi che alla
filosofi germani fanno tanto rumore a sbattere un albume d'uovo e innalzare un castello
sbattere un albume d'uovo e innalzare un castello. carducci, iii-24-186: se
che il chierichino in fine in fine è un uomo anche lui come un altro.
fine è un uomo anche lui come un altro. praga, 4-68: se narro
al corpo da invidiare a l'anima, un dì fra gli altri ritirati ne la
far la fine del piccione arrosto, spiccò un bel salto di vetta all'albero,
quando finalmente si sposa, ogni contatto con un uomo che non è suo marito desta
. grazzini, 2-192: -ma dimmi un poco tu, disse alla fanciulla,
nel tribunato persona di nome, ma un certo muzio suo cliente. -menare a
segni, 3: quei cittadini, che un mese innanzi avevano romoreggiato in firenze per
né fine né fondo: che ciascuno è un mare: e se l'omo vivesse
, / dopo ch'amor ne porge / un cotal dolce tra vergogna e doglia /
piccolo che s'egli mi desse a un tratto tutt'uno monte d'oro;
esemplo / e l'esemplare non vanno d'un modo. libro di sydrac, 81
: sono alcuni che vogliono diventare in un tratto contemplativi e vanno subito alla altezza
levossi. manzoni, 310: d'un volgo straniero por fine al dolor? dossi
a fine: compiere, esaudire (un desiderio proprio o altrui). buti
mèta. trascritta... in un libro grande in foglio, con notare nel
-fallire a buon fine: non ottenere un risultato positivo. carducci, ii-1-170
: ma perché non intendo ora formare un panegirico di questa rara ed eccellente sobrietà,
ci ha a costar un poco di cinguettare, che sarà dell'altre
sarà dell'altre dottrine? questo è un mare che non ha né fine né fondo
-porre fine in qualcosa: mettere un limite in qualcosa. giamboni,
. -più genericamente: grandemente; per un tempo lunghissimo. fra giordano, 3-14
1-4: se lo dritto uomo sofferrà un poco di travaglio e uno poco di
né sapiente. bettinelli, i-26: se un distico, se un epigramma od un'
i-26: se un distico, se un epigramma od un'elegia non riusciva a noi
, essere attuato (un'intenzione, un progetto). salvini, ix-27:
fine, a fine: attuare, ottenere un risultato; giungere a una conclusione.
330: alla fine si spiombetta, è un proverbio come chi dicesse: alla fine
corda '): 'limite (di un campo, di un territorio),
'limite (di un campo, di un territorio), confine '; per
palloncini, / che soffiando si fan n'un certo unguento / d'acqua e di
. tommaseo, i-284: il collo un pocolino scoperto da un lato, e i
: il collo un pocolino scoperto da un lato, e i poveri panni,
cigno bianchissimo discorre. buzzati, 3-19: un piccolo rumore, un ramo che si
, 3-19: un piccolo rumore, un ramo che si spezza e cade, urtando
, 4-24: quella sera non trovai un solo filo fino e forte, non feci
giovane era come la figlia, forse un po'meno fina ». moravia, xi-309
uova fresche, zucchero fino a sufficienza, un poco di cannella fina. -con
spettrali molto sottili e vicine che costituiscono un doppietto, un tripletto o, in
e vicine che costituiscono un doppietto, un tripletto o, in generale, un
un tripletto o, in generale, un multipletto. 2. che è costituito
. galileo, 3-1-90: quel divenire [un vaso d'argento] oscuro non procede
era spiovuto mai; ma, a un certo tempo, da diluvio l'era divenuta
fissar veli. pea, 7-428: con un pezzo di pietra scura, ruvida e
, ruvida e bislunga come la lingua di un vitello, ravvivava il filo di un
un vitello, ravvivava il filo di un ferro, senza manico, con un
un ferro, senza manico, con un occhio per impugnatura, appuntito, fine e
, appuntito, fine e quadrato come un fioretto.
-per estens. fievole, smorzato (un grido, un lamento).
fievole, smorzato (un grido, un lamento). nieri, 146:
punto, eccoti il lamentino, ma un lamento fino, sottile che strappava il
in quel subito, si lasciò intrigare in un laccio. b. davanzali, ii-326
: mercurio suo figliuolo e valletto è un finissimo ladroncello, il quale talvolta stanco
abile calcolo, da raffinata malizia (un comportamento, una politica, ecc.
venuto il residente di venezia a fargli un complimento, e ad esplorare insieme, nella
il 1830 lo stato si era consolidato per un finissimo gioco di equilibrio, con la
. magalotti, 1-309: potranno bene avere un odorato finissimo, e questo tanto nel
2-135: oltre all'avergli armati di un occhio tanto più fino, egli [
delle regole. carducci, iii-17-159: un fino osservatore, il vannetti,..
brancati, ii-89: mio padre ha un orecchio fine, non lo nego; gli
anche con eleganza) nel segno (un giudizio, un'osservazione, una satira,
che nella scelta de'ministri mostrò sempre un finissimo accorgimento, avea già molto prima
domicilio e la nazionalità, e si mostrò un giuspublicista abilissimo secondo il codice affricano.
. 6. privo d'impurità (un metallo prezioso). giacomo da dentini
vidi lo luogo, ne le coste d'un monte che si chiama falterona, in
volgar., 72 (97): un grandissimo vaso d'oro fine, che
, / ch'a l'ombra d'un bel faggio e d'un alloro / portaro
ombra d'un bel faggio e d'un alloro / portaro in lieta mensa e
credea che 'l crino / fosse d'un oro fino / partito sanza trezze. petrarca
capelli; non òr fino, / ma un non so che divino gl'incolora,
. 7. netto, puro (un colore); fresco, chiaro,
d. bartoli, 9-28-2-146: usurpare un vestito di luce sì fina...
luce sì fina... sembra un voler essere tenuto per un di quegli a'
. sembra un voler essere tenuto per un di quegli a'quali solo sta bene
pianura melmosa e intristita dalla nebbia, un voltare di mondo ci ha lanciati sulla
mondo ci ha lanciati sulla cima di un monte altissimo; e assuefatti all'aria
fina non ne manca! - aggiunse un po'ironica la donna, seguendolo attraverso
, perfetto; fidato, leale (un amante, un amico). giacomo
fidato, leale (un amante, un amico). giacomo da lentini,
, / da voi partendo e lassovi a un amante. rustico, vi-1-179 (41-2
ancor non fino, / ché d'un amico fino / chieder, convien ti membri
, nobile (una virtù morale, un sentimento, l'animo stesso).
una fina virtù. milizia, iii-22: un pensiero fino e un'espressione fina nel
nella poesia o nella musica, equivalgono ad un carattere fino ne'dettagli e ne'profili
dispiccarsi da un'idea fina o da un sentimento onesto, quando il soggetto glielo
, ix-875: poi appresso vide sotto un pino / un gran vaso d'argento pien
poi appresso vide sotto un pino / un gran vaso d'argento pien di biada,
impresa, ove fosse uno amo, un delfino ed un core, che disciferato
fosse uno amo, un delfino ed un core, che disciferato vuol dire:
e ismaglia faldoni e panciera, / e un palmo nel petto al saraino / gli
: ma se desir pur hai d'un elmo fino, / trovane un altro,
hai d'un elmo fino, / trovane un altro, ed abbil con più onore
, delicato (una lavorazione artigianale, un oggetto di fattura artistica); di
neve pura, / onde implicato in un cerchietto fino, / che con mista di
: i versi italiani, traduzione d'un latino d'età barbaresca, son pur finissimi
: teneva con la punta delle dita un fazzoletto di finissimo ricamo. alvaro, 13-32
letto, opera finissima di eremite di un vicino convento. 11. per
un'arte raffinata (con riferimento a un artigiano, a un artista).
con riferimento a un artigiano, a un artista). giamboni, 7-116:
): era in que'tempi minuccio tenuto un finissimo cantatore e sonatore. storie pistoiesi
e stitica, / e per mostrarsi un letterato fino / pratica da un librar sol
mostrarsi un letterato fino / pratica da un librar sol per politica. dottori,
. cino da pistoia, iii-113-4: un anel corredato d'un rubino, i
, iii-113-4: un anel corredato d'un rubino, i... i o
, i... i o vero un altro di carbonchio fino. g
di due finissimi velluti chermesi, con un nastro d'oro largo quattro dita cou'
(484): alla quale io donai un cappello di paglia finissimo: perché ella
stamattina. ho avuto per quattro scudi un giacco finissimo che vai venti. vasari
gli vestì una fina / tunica e un ricco manto. verga, 4-39:
, vestito di panno fine, con un cappello nuovo fiammante fra le mani mangiate
anni, ancor biondo, anzi d'un biondo acceso, ma già quasi calvo;
poi ne formi, per così dire, un più fino e ripulito ritratto, prima
, fra noi, che trambi sen d'un tempo. panziera, 3: ciascun
, né per giudicare se la simmetria d'un tutto sia fina, se giudiziosa la
ingredienti di qualità eccellente, pregiato (un cibo, una vivanda, un vino,
(un cibo, una vivanda, un vino, un liquore). giamboni
cibo, una vivanda, un vino, un liquore). giamboni, 4-82:
, i-337: sui vasetti conveniva porre un velo di spirito o di cognacche ben
scaglioso ma fino. -delicato (un odore, un sapore). guittone
fino. -delicato (un odore, un sapore). guittone, xxxvii-23:
s'è fitto in umore / di trovar un odore / sì delicato e fino,
15. ant. efficace (un rimedio); salutare (un farmaco
efficace (un rimedio); salutare (un farmaco). fra giordano,
burchiello, 2-43: ancor viddi l'altrier un contadino, / pe lo scriver avea
; elegante, signorile, raffinato (un modo di comportarsi, di esprimersi)
que'passi... che richiedono bensì un po'di rettorica, ma rettorica discreta
italiana. svevo, 5-192: era un uomo forte, buono, l'aspetto di
uomo forte, buono, l'aspetto di un fattore ordinato. amelia se lo era
bellissimo oriente, / nata e concetta in un mar d'umida brina. forteguerri,
l'arrosto: / che vuol parer un da dozzina: / ma l'oste,
, brillante. mamiani, 1-232: un angiolel per casa vi cammina, / dolce
tale adomezza. carducci, 736: un parrucchier le membra anco tepenti / con
, 1-69: la sua faccia, d'un pallido scuro, è fina di lineamenti
, è fina di lineamenti e illuminata da un par d'occhi fulminei e mesti.
particolarmente stimato per varie produzioni e per un gusto finissimo nelle arti. foscolo, vii-113
annunzio, iv-1-308: come diceva finamente un fino amatore, un par di guanti è
come diceva finamente un fino amatore, un par di guanti è tutt'altro che
par di guanti è tutt'altro che un guanto solo. viani, 14-188: egli
14-188: egli aveva per la musica un gusto fine e delicato e da giovane aveva
scipione seppe dare a tutti quegli ingredienti un sapore che fu avvertito dai palati fini
e di dobletti. pananti, i-142: un pomodoro, ed una cipollina / ma
non era mai spiovuto; ma, a un certo tempo, da diluvio era diventata
, del collo e del petto come un mazzetto d'aghi avvelenati. giocosa,
6-97: erbetta verde fine fine, un gran prato; alberi di ciliege lustre
ix-115: mi svegliai e udii come un pigolìo, fino fino, ancor più
impronta di raffinatezza, di eleganza (un oggetto, un modo di dire,
, di eleganza (un oggetto, un modo di dire, una scelta,
fino, distingueva la macchia biancastra di un paesello. -lavorare di fine:
. -lavorare di fine: far un lavoro delicato, minuto, di precisione
lavorato. d'annunzio, iii-1-592: un organo portatile, di piccola mole,
e registri finamente lavorati, riposa in un angolo: e un liuto, e
lavorati, riposa in un angolo: e un liuto, e una viola, con
quello a gran passi il carbonaio nero, un cappellaccio fumoso da spazzacamino sul capo,
: sviluppo fotografico che si effettua con un bagno la cui composizione chimica permette che
(156): sì, posai a un bel cavaliere, e pagommi finemente.
dicovi che io li debbo dare ancora un mazzo di cavoli. andrea da grosseto,
accadere lo stesso per la morte d'un principe che avea tanto e sì finamente
a piovere, finamente, come da un sottilissimo crivello, la cenere. alvaro,
solite gite di fine settimana. in un gruppo di amici, distribuiti su due
. apertura praticata nelle pareti esterne di un edificio per dare aria e luce agli
l'esterno; è spesso accompagnata da un motivo ornamentale e può essere a una o
moglie. petrarca, 323-1: standomi un giorno solo a la fenestra, /
solitario e pensoso m'era appoggiato, un giovane d'età matura, d'aspetto signorile
, come quando si vede venire avanti un tempo nero, e s'aspetta la grandine
e s'aspetta la grandine, da un momento all'altro. leopardi, 22-4:
4-11: nel silenzio, si udì un rovinìo, la campanella squillante di sant'
. pavese, 141: ci si sveglia un mattino, una volta per sempre,
stanza / per la grande finestra un cielo più grande. -finestra alla
se ne stava con lei a bere un pessimo caffè. -finestra a tetto
. -finestra a tramoggia: protetta da un riparo che impedisce la vista sulla strada
levi, 1-47: di fuori aveva un aspetto tetro con i suoi muri nerastri e
finestre ferrate, e i segni di un secolare abbandono. -finestra finta:
. cennini, 122: e abbi un tuo studietto,... e che
2-69: se trarrai una bombardella in un cortile circundato di conveniente mura, qualunque
campo [del quadro] vi è un casamento, dov'egli ha finto una finestra
pianta come in fronte co'lati formanti un triangolo acuto, che abbaino s'appella,
gli esasperati e gli annoiati, in un teatro a una bella musica: ecco tutti
alla finestra dell'anima, illuminati da un sorriso o aspersi d'una lagrima che brillano
orribile finestra. -foro, cruna di un ago. leonardo, 7-ii-5: se
leonardo, 7-ii-5: se tu riguarderai un uomo che sia distante da te una
loro similitudini all'occhio, e in un medesimo tempo tutte capiranno in detta finestra
detta finestra. -vuoto lasciato in un foglio dal ritaglio di un'illustrazione o
basso, a chiusura della pagina di un giornale. 3. figur. ant
ant. persona preposta alla vigilanza di un giovane. g. m. cecchi
4. possibilità di sfogo (di un sentimento, di una passione);
composizione in seguito alla caduta fortuita di un gruppo di caratteri. -per estens.:
linea di intersezione di una sfera con un cilindro rotondo passante per il centro della
di quello del cilindro (ed è un caso particolare di quartica di prima specie
che col retenerla aprir la fenestra ad un immondissimo celibato. -avere la
prepotenze. baldinucci, 2-5-103: essendo un giorno, non so quale di essi
di una volta l'avevo udita esclamare in un negozio: « no, è caro
». -entrare o uscire da un luogo per la finestra; cacciare dalla
con mezzi illeciti, di soppiatto in un luogo; uscire forzatamente, essere cacciati
; uscire forzatamente, essere cacciati da un luogo. busini, 1-97: e
. busini, 1-97: e ragionando un dì a venezia il conte guido col
darle a lei; ma ormai sarebbe un fare a quelli la finestra sul tetto
mostri il culo alla brigata, / dicea un savio signor, per la cui destra
, quando uno si contenta di godere un ozio letterato; e, lontano da
. -dio serra una finestra e apre un uscio: quando dio ci priva di
uscio: quando dio ci priva di un bene, è per darcene un altro
di un bene, è per darcene un altro. -le donne sono sante in
una fenestretta a mezo tetto, con un beccaio apresso. d'annunzio, v-2-277
costui da una sua finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta
pericoli e dall'empietà dell'impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. cardaci
inquadrata stamane la tua bella testa, è un fantasma grottesco che mi perseguiterà sempre.
fenestruzza. milizia, ii-339: sarebbe ridicolo un gran palazzo distribuito in celle, in
la stanzuccia, che pigliava lume da un finestruolo sulla scala, costava cinquantacinque centesimi
milizia, ii-158: questo esteriore è d'un aspetto maestoso, malgrado i suddetti inconvenienti
più trite di ornati;... un campanile di colonnette, di pilastrucci,
entrai in un'anticameruccia non rischiarata che da un finestruccolo al di sopra della porta.
tozzi, i-79: la cappella pare un casotto; con due scalini corti, d
sagome tozze dei carri si colorivano di un verde cupo rotto dai fine
, o rotte, / che vi stesse un pittor fece concetto. viani, 10-40
5-33: anch'io mi sedetti e rimasi un poco a guardare quella facciatona pretensiosa della
straccia, sopra la porta, che aveva un fare di superbia fuori posto.
, che il mio amico m'indicò con un bel sorriso. # =
portare forgie nuove, non volere ogni dì un vestir nuovo, non stare lichisata e
fenestra, / che, vago in un pensier, pongo in oblio / ciò
dal frontispizio fiorito, odioso, con un solo cerchio di barba intorno al mento,
). munito di finestre (un edificio). bandello, 2-7
finestre di smalto di diverso colore (un castello, una chiesa, una torre
ordine di finestre (sulla facciata di un edificio). filarete, 190:
, cercò il finestrato, / vide un altro funesto segnai: / da umidosi
, 92 (151): vide entrare un topo, per la fene- strella,
della montagna. savinio, 2-67: un filo di luce scendeva dalle finestrelle biforate
: dalle finestrelle quadrate sugli orti entrava un sole giallo e caldo, e il
[nei nidi] finestrelle late e un poco concave ovvero lunghe. sarpi,
, i-74: e però suonando in un forno, esce dalla porta il suono
e puoi conoscer come vada, mettendo un cannone con una finestrella in acqua e per
in acqua e per esso nella medesima un sasso tirando, che subito esce il
risalto, e impaginata nel corpo di un altro pezzo. 5. locuz.
: mi fuggii addirittura dal convento per un fenestrello della cantina. praga, 4-183:
rapidamente levai a caso lo sguardo ad un finestrelle mezzo nascosto nel fogliame di un
un finestrelle mezzo nascosto nel fogliame di un melo tirato a spalliera. bocchelli, 9-139
dal finestrelle di cabina l'alba insinuò un raggio roseo e verde, marino ed
a luce regolare per lo più chiusa da un unico vetro o da una sola imposta
, 2-1-192: i portinari allegri / aprirò un picciol fenestrin, volendo / veder con
: alle funzioni di chiesa assistendo da un finestrino ingraticolato]. carducci, iii-23-14:
ii-366: sentendosi la testa calda come un fornello quando il treno cominciò a muoversi
. caporali, ii-55: era questo un modo assai migliore / che aver,
, secondo socrate, nel petto, / un fenestrin da poter far l'amore.
a trent'anni illuminata cominciò a perdere un dente incisivo; quindi le si aprì
; quindi le si aprì nella bocca un finestrino. govoni, 2-6: un
un finestrino. govoni, 2-6: un lungo treno d'acqua / che lentamente si
[le lettere] si ricevono ad un finestrino, aspettandole al freddo e al vento
filo per modo che ella fosse come un fenestróne alto. b. davanzati,
terreno del palazzo, la quale, per un grande fine- strone arcuato, rispondeva al
rispondeva al giardino. nievo, 6: un gran caseggiato con torri e torricelle,
gran caseggiato con torri e torricelle, un gran ponte levatoio scassinato dalla vecchiaia e
su fondi d'oro e di zaffiro / un giorno sfavillar madonne e santi. d'
iii-1-643: nella parete di fondo è un finestróne invetriato che guarda le montagne,
avanzano i nostri. magalotti, 20-23: un velo formato di minutissime gocciole d'umore
pelle, la rete delle vene azzurre, un po'ingrossate. d'annunzio, iv-1-307
di finezza: la percentuale in peso di un campione di materiale che risulta setacciata da
campione di materiale che risulta setacciata da un vaglio di caratteristiche convenzionali prefissate. 3
tra questa soavissima dolcezza, / è un augumento, una perfezione, / et
, una perfezione, / et è un condurre amore a più finezza. malvezzi,
, che non ve la introdurrebbero in un paese privo di queste grazie tutti i
: levò dalla sporta una scatola d'un legno ordinario, ma tornita e ¦
perfetto (di un'arte, di un mestiere, ecc.). redi
ch'ei somministra, mi disviano forse un po'troppo. algarotti, 1-250: sene'
sanctis, 7-534: ho voluto mostrarvi un po'di queste che si dicono finezze
. rosa, 1-62: voi siete un solennissimo coglionone a mandarmi sì fatti regali
con finezza il passaggio quasi indiscernibile d'un suono. cesarotti, i-76: il
fanatismo e sospetto, si salvava per un fondo lieto ed arguto d'ironia senza
compromesso la loro finezza di dilettanti in un combattimento troppo serio. 7. accortezza
di finezze, l'uno praticato da un giudice, l'altro da un medico.
praticato da un giudice, l'altro da un medico. g. gozzi, 1-375
ufficiali borbonici, sì, ma con un grado di meno. che finezza! che
/ che il popol n'ebbe un tempo espettazione. de jennaro, 116:
, 116: su nell'elmo un corpo d'amor privo / portando, arrei
mia figlia, che non ve ne importi un fico. alfieri, i-39: il
qualche schiera ei venga: / finga quivi un assalto. guerrazzi, 47: quando
! deledda, i-276: le pareva che un pericolo li minacciasse; allora per nascondere
e che figura ci faccio? vediamo un po'. noi spesso fingiamo con noi stessi
non si finge; / da vero un tempo i'l'ho fuggito; or,
nuove. ariosto, 45-108: questo è un inganno / contra me ordito: ma
a questo punto... finsi un pretesto e lo lasciai, senza più
boterò, i-113: dissimulazione si chiama un mostrare di non sapere o di non
sai e stimi, come simulazione è un fingere e fare una cosa per un'altra
. -falsificare (una lettera, un documento). bembo, 5-45:
. guarini, 74: donna adorata un nume è de l'inferno. /.
in effetto, di quel che si finge un filosofico cervello nella vanità delle sue contemplazioni
che di qua scopro, e che varcare un giorno / 10 mi pensava, arcani
dissolversi e di rientrar nell'inesistenza come un sogno al risveglio. alvaro, 7-44
, 2-125: si trovò chi finse un cielo di bronzo, da cui faceva
giusti, iii- 102: fingete che un estraneo se ne impadronisca [della sicilia
: se tu devi poetando fingere un sogno, dove tu o altri veda un
un sogno, dove tu o altri veda un defonto amato, massime poco dopo
-creare, comporre (una nuova lingua, un nuovo vocabolo, versi, poesie,
può la sua comedia giustamente rassomigliare ad un bello e spazioso campo di grano,
: di cassio poeta publicò achille stazio un componimento, non però senza sospetto di
finta la marzial nudrice lupa / in un antro accosciata. idem, 10-1017: ivi
umani a uno stesso fine ed a un solo effetto: per imitar e fignere le
scorno. vasari, iii-578: ha finto un lampo, che, venendo dal cielo
quanto il vero. rezzonico, xxiii-260: un amatore dell'arte del disegno trova sempre
-prendere come modello, imitare (un poeta, un artista, ecc.
modello, imitare (un poeta, un artista, ecc.). sannazaro
sono attori cinematografici; e uno mette un fantoccio sul parapetto del fiume, perché dovrà
l'aspetto di una persona o di un animale). cavalca, i-108:
-imitare nella forma e nel colore (un oggetto, una gemma, mediante altri
groto, 59: talvolta s'ode un continuato colpir di tamburi et un suono
ode un continuato colpir di tamburi et un suono eterno, che finge il tremante suon
incantate descrizioni dell'ariosto, e finge un certo fantasma di poesia anco nelle menti
. farsi credere (ed è seguito da un complemento predicativo dell'oggetto); mostrarsi
2-98: capii l'antifona, / ed un testone / le offersi a titolo /
infine 1 riprodurre i tratti (di un oggetto, di un individuo),
i tratti (di un oggetto, di un individuo), rappresentare ', e
della patria, che i fingimenti d'un popolo troppo da noi lontano per
padocia. dicono che fu fabricato un tempio senza fe- nestre di questa
di dentro, come l'uomo fosse in un campo aperto. =
certo; ma il principal condottiero fu un tal tommaso moncero, fingitor di miracoli.
: indovinò il vero; quello essere un astutissimo fingitore, le sue lagrime simulazione,
. che finisce o sta per finire (un periodo di tempo).
-che giunge al termine, al compimento (un fatto, un lavoro); che
, al compimento (un fatto, un lavoro); che sta per esaurirsi (
lavoro); che sta per esaurirsi (un fenomeno). carducci, iii-17-239
carducci, iii-17-239: ciò che d'un fatto umano, anche fuggente, anche
fuggente, anche efimero, anche finiente, un ingegno superiore ha notato e fermato con
2. che ha una determinata desinenza (un vocabolo); che termina in un
un vocabolo); che termina in un dato modo (uno scritto, un
un dato modo (uno scritto, un discorso, un componimento letterario).
(uno scritto, un discorso, un componimento letterario). bembo, 2-97
da i poeti migliori, piacesse a un tratto quella assonanza. manni, 1-70
finiente in endecasillabo tronco sono un'eco un poco rumorosa ancora del vecchio frugoni.
, una linea, una superficie, un volume; punta, estremità, limite
la di lei collera è prodotta da un irritamento, che fa la bile nel finimento
sentirò bene, di andar sabbato ad un finimento di nozze a ca'z.
. e credo che si farà la sera un festino godevole. pallavicino, iii-604:
-l'ultima mano che si dà a un prodotto dell'ingegno o dell'arte per
, in fine, una ripulitura, un finimento che la materia del dire prende
b. de'rossi, 2-15: un palco... intorno intorno circondato
4. gramm. terminazione di un vocabolo, di un verso, di
. terminazione di un vocabolo, di un verso, di una strofe; desinenza.
non uno, e bisogna ripigliarli con un certo ordine tutti e sei sempre.
i- 189: egli mi scrive un non so che di languidezza di versi,
nobile '. -retor. conclusione di un discorso; periodo finale; perorazione.
, se ne abusiamo continuamente facendolo diventare un metodico finimento di tutt'i pensieri musicali
mezzo di santa maria del fiore era un bellissimo festone con finimento di due aquile
, ricorre tutto il dintorno della cappella un vago architrave con suo fregio e cornicione
i calzoni ». ci ò rimesso un po'di pelle io. ma il finimento
e collane, e, talora, di un diadema). -anche: la custodia
vezzo e pendenti. goldoni, viii-1216: un finimento di diamanti di centomila lire.
: 'finimento ', nome collettivo di un assortimento di vari ornamenti d'oro o
aveva fissato di comparire in quella sera in un leggiadro abbigliamento all'orientale: or egli
, le aveva fatto trovare sulla sua toeletta un bel finimento di corallo che completava in
, quantunque grandissime sieno e si strofinino un pezzo e assai gagliardamente, non vogliono
di biancheria necessari al- l'arredamento di un alloggio. sozzini, 103: il
finimenti di casa, né di aver pure un servitore solamente? f. soranzo,
'finimento', poi, dicesi di tutto un servito, o di chicchere, o di
data la commissione, perché mi provvedessero un finimento di pizzi all'ul- tima moda
fare se rimanerlo come è, o fame un soprabito: ed allora'ti scriverò per
che si adoperano per imbrigliare e guidare un animale da sella o per attaccare un animale
un animale da sella o per attaccare un animale da tiro al carro o alla
vista corta. nomi, 12-23: un cavallo ermellin, fattura degna, / preme
lui i zorbazi,... forma un bello imponente spettacolo. manzoni, 780
d'annunzio, v-1-377: c'era un calesse col mantice e una cesta a due
come impiegarli. -accessori di un veicolo. pecchi, 9-166: la
si chiama la via cassia, c'era un ciclista che aggiustava anche selle e finimenti
porre fine a una situazione; concludere un discorso, una trattazione. latini,
era sul dar l'ultimo finimento a un maestoso tempio, fatto da lui piantare
291: ogne altro aulimento / notrica un animale, / ciò ò 'nteso,
strozzi, 72 (173): venne un tremoto molto ben grande. tra
finimondo. sassetti, 230: io ho un altro novista che ha paura quanto voi
terminerei la trista commedia di quaggiù con un buon finimondo. ma già, ora
è il finimondo / e fors'anco un po'più in là. guerrazzi, 7-301
carro di giunone... con un salto degl'immortali destrieri arriva al finimondo.
, 5-103: quasi godevo se veniva un temporale, il finimondo, di quelli
bastimento e sopra e sotto coperta era un subisso, un finimondo di pianti,
sopra e sotto coperta era un subisso, un finimondo di pianti, di orazioni e
massime dal lato delle donne e di un mondo di ragazzi. marnioni, 1-388
400: pareva il giudizio universale! un pianto, un gridìo per tutta la
il giudizio universale! un pianto, un gridìo per tutta la chiesa; non
donne, le donne poi, era un finimondo! savinio, 247: si scatena
xi-33: dalla gabbia dei leoni veniva un finimondo di ruggiti e poi non si
alterco. capuana, 2-199: un giorno o l'altro, se la cosa
si vedevano correre nel paese alto, un finimondo. cicognani, 1-119: alla
in quella casa del comune e trovammo un finimondo da non si dire, con la
stanzone bianco e vuoto dove c'era un banco lungo lungo. 5.
- « ge loso! un finimondo!... ».
... ». -per un tempo interminabile. pea, 5-775 si
poco sarebbe entrata la messa che dura un finimondo. 6. locuz.
30-17: in questo fare, uno scombuglio un bollimento di popolo, una tempesta e
iv-213: egli si trovò bocconi sopra un cumulo di macerie, avvolte in un'
in un'immensa nube di polvere, in un silenzio universale da finimondo. baldini,
caligine rossastra, come a riverbero d'un inestinguibile incendio, è in fondo alle
e ti trascinasse, dicendo che sei un servo, che grida, che finimondi faresti
quel tramonto rumoroso e precipitato, scatenarono un finimondo. -sembrare il finimondo: assumere
finimondo. -sembrare il finimondo: assumere un aspetto apocalittico, spaventoso, estremamente confuso
guerrazzi, iv-91: i pazzi avevano fatto un cerchio intorno al presidente ed alla sua
ed alla sua bella compagnia, levando un rombazzo, un frastuono, un rovinìo che
bella compagnia, levando un rombazzo, un frastuono, un rovinìo che pareva il
levando un rombazzo, un frastuono, un rovinìo che pareva il finimondo. checchi
operazione); condurre a termine (un lavoro, un corso di studi,
condurre a termine (un lavoro, un corso di studi, uno spettacolo)
(una faccenda); osservare (un impegno); mantenere (una promessa)
pananti, ii-135: ad ogni santo un pater volea dire, / e un ave
santo un pater volea dire, / e un ave con la gloria; / e
mai trovato che il signore abbia cominciato un miracolo senza finirlo bene. -dare
bene. -dare forma definitiva a un prodotto del lavoro materiale. -in partic
-in partic.: terminare di costruire un edificio, di fabbricare uno strumento o
strumento o una macchina, di dipingere un quadro, di cesellare un gioiello,
di dipingere un quadro, di cesellare un gioiello, di scolpire una statua,
di scolpire una statua, di cucire un vestito. bisticci, 3-416: avendo
son fermi, si mette un peso assai gagliardo, il quale peso
gl'intendenti, come egli solea protestarsi, un pennello spedito e franco, che non
sempre finisce; usava per gl'ignoranti un pennello diligentissimo che fa veder terminata ogni
de'mali. 2. concludere un discorso, una trattazione, un dialogo
concludere un discorso, una trattazione, un dialogo. dante, purg.,
, mio buon alberto. -esaurire un argomento. dante, vita nuova,
logica e col buon senso, finire un racconto comico con un doloroso « ohimè!
senso, finire un racconto comico con un doloroso « ohimè! », fare
controversia, comporre una lite, sedare un dissidio, risolvere un problema. valerio
lite, sedare un dissidio, risolvere un problema. valerio massimo volgar.,
/... / che contra un tuo guerrier tu gli domandi /
tra noi, bestie incivilite / sempre un po'selvatiche, / coll'idea d'
d'essere orfeo / vuol mestare in un cibreo / l'universo e 'reliqua
morte la lite finì. -concludere un negoziato, stipulare un affare. sarpi
. -concludere un negoziato, stipulare un affare. sarpi, vi-5-135: affirmò
affanni? -trascorrere l'ultima parte di un periodo di tempo. nievo,
poliziano, orfeo, 197: da un serpente velenoso e reo, / ch'era
e crudo il morso, / che ad un tratto finì la vita e 'l corso.
principessa a finire i suoi giorni 'n un monastero. pananti, ii-131: un
un monastero. pananti, ii-131: un ladro... i suoi dì finir
ch'era stata dopo la sua conversione, un seguito di tormenti. 5. raggiungere
tempo assegnati a una dignità, a un ufficio; adempierne gli obblighi, disimpegnarne
nequizie tutte / finir, morendo come un assassino. carducci, ii-1-18: tra li
ogni costo. de amicis, i-130: un giorno se non le levavan dalle mani
terra coi suoi occhi distanti e dolci, un po'sporgenti... saltellava debolmente
staccò la cenere col dito e ghignò un poco. -questa è la prima. le
notte. -sperperare, dilapidare (un patrimonio, una ricchezza).
sacca; finirebbe una barcata di quattrini in un mese. -rovinare la salute.
oscura, / che nel mezzo avea un monte che finia / la nuda cima
e non è suscettibile di passare in un compì, oggetto. d. bartoli
alla peggio da una sublimissima imagine in un non so qual coro di eschilo,