= voce d'ambito emiliano, marchigiano e umbro (cfr. arnione).
imperi, dinne / come il grave umbro ne'duelli atroce / cesse a l'astato
à 4 contender con clamore'; cfr. umbro baccajóne e sbagaione 4 becero '.
doppio 'e furca 1 forca '; umbro biforco * lunghezza tra l'indice
. cariulèn in romagna. ma camminarèllo umbro è più di tutti grazioso. il camminarèllo
di carne '; cfr. l'umbro karu pars 'parte '. camèade
un giullare di dio povero e umbro. = comp. da carta
gaeta '; cfr. romano, umbro, march., romagnolo catana4 borsa da
834: dinne / come il grave umbro ne'duelli atroce / cesse a l'
834: dinne / come il grave umbro ne'duelli atroce / cesse a l'
deriv. da crescere: efr marchigiano e umbro crèscia, * schiacciata che fanno
? » mi dimandò in un vespero umbro il più candido de'miei amici primi
scritto che amerebbe vedere pubblicato nel giornale umbro. 3. che ha una pronta
ganato. = deriv. dall'umbro eneo 4 spirito folletto * (dal lat
piovene, 5-273: si scorgono nel paesaggio umbro... casupole nelle quali il
piovene, 5-252: vi è nel popolo umbro un estetismo naturale, e per così
bronzee contenenti iscrizioni di carattere religioso in umbro, scritte in parte in alfabeto latino
possono servire come esempi indiscussi l'antico umbro fiamba, aretino e cortonese fiamba,
fiamba, marchigiano fiamba; l'antico umbro fidmbano, enfiambare »; cfr. fr
antichi dialetti tose., bologn. e umbro; cfr. fr. ant.
. fócara, focarata 4 falò 'e umbro focaróne 4 gran fuoco '.
italia settentrionale e centrale (nell'umbro calavèrna sono 'gallerie fatte dalle larve del
. = voce espressiva, cfr. umbro gnàgnara * capriccio ', ven.
824: una specie di rabdomante o idromante umbro mi ha mandato una bella idria di
824: una specie di rabdomante o idromante umbro mi ha mandato una bella idria di
e spegni. carducci, iii-4-23: l'umbro fanciullo / la riluttante pecora ne l'
l'ultimo numero ha un « prefetto » umbro del secolo xiv; e deve dire
1-296: lo xii [capitano] fu umbro, 10 quale era molto grande incantatore
sansovino, 2-30: il tamigi, l'umbro e alcuni altri fiumi non crescon mai
. roman. intando, ant. umbro entanno, ant. it. attanto;
carducci, iii-21-203: famiglie di nome umbro giacciono negl'ipogei della toscana. pascoli,
, strada '; cfr. ant. umbro essavia. issèo, agg
italia antica, l'osco e l'umbro. e. cecchi, 5-297: a
= deriv. da latta2) cfr. umbro lattone; roman. lattata *
italia meridionale dall'umbria alla sicilia (umbro e laziale lu lepre, calabrese u
, impurità dei cereali '; cfr. umbro lùja 4 pula '. lòia2
; cfr. aretino, marchigiano e umbro luta e urbinate tutta 'scintilla ';
scintilla '; senese, aretino e umbro lutare 'mandare scintille '.
allora di cose odorifere maggio nell'appennino umbro e piana-maggio in provincia e di fiori e
si sa bene se si raddolcisca nell'umbro o si rafforzi a scatti nel sabino
, per esempio in lingua cattivèria, umbro antico convenéria, veneziano antico tristéria,
trifogli odorano. = deriv. dall'umbro mésteco (mìstico) * paglia tritata
= deriv. da mesticare1', cfr. umbro ant. misticanza * mistura di
= voce onomat. infantile; cfr. umbro migno, spagn. miao 'bambino
pratica anche miniatoria dell'antico nobilissimo pittore umbro. = deriv. da miniatore (
il roman., il viterbese e l'umbro vorticóne e vulticóne 'capriola '.
è al mondo un popolo più dell'umbro fatto di carne e d'ossa, attaccato
alle cose terrene, e che più dell'umbro disprezzi il misticume: se non forse
un popolo... che più dell'umbro disprezzi il misticume.
di sassi, pilastro ', umbro mòrra 'argine '; cfr. anche
. gramsci, 12-213: il pontano era umbro napoletanizzato. = deriv. da napoletano
grave. migliorini, 8: né l'umbro né l'osco sono più usati come
= comp. da òsco e umbro (v.). osculante
scritto che amerebbe veder pubblicato nel giornale umbro. pirandello, 8-1152: il povero
= voce di area centrale (cfr. umbro pettoróscio, abr. peterróscè) e
= voce dotta, lat. piaculum (umbro pihaclu), deriv. da piare
onomat.; la voce vale nell'umbro (nella forma centromerid. pippa)
calabr. pìrulu, abr. pirole, umbro pirólo), di piolo.
centr. (cfr. marchigiano pócia, umbro póccia), incr. di poppa
centr. (cfr. marchigiano pocià e umbro pocciàr), denom. da poccia
, nel 1879) e centr. (umbro portogallo), anche al gr.
centro-occidentale (cfr. aretino prace, umbro prece, cortonese prède, marchigiano prèc,
voce ancora viva nel senese rustico e nell'umbro, comp. da quale ed esso
terra. una specie di rabdomante o idromante umbro mi ha mandato una bella idria di
scritto che amerebbe veder pubblicato nel giornale umbro. -elogiatore, celebratore.
si sa bene se si raddolcisca nell'umbro o si rafforzi a scatti nel sabino.
. e. i., continuata nell'umbro e nel laziale), incr.
. savarese, 20: il giogo umbro, al confronto di quello laziale,
e u; rima umbra: v. umbro; rima siciliana: v. siciliano
uncino', rincricca 'mettere in alto'e umbro arrinknkkà 'accomodare, aggiustare'. rincriccato
anche mi- niatoria dell'antico nobilissimo pittore umbro. 4. incremento di un finanziamento
. marradi, 130: o dell'umbro appennino aure salubri, / rinfrescatemi voi
si sa bene se si raddolcisca nell'umbro o si rafforzi a scatti nel sabino.
alto-ted. sai) e salir 'insudiciare', umbro insalavire. salavóso, agg
. bavarese, 20: il giogo umbro, al confronto di quello laziale,
bei motti. lanzi, 1-3-600: l'umbro, o se ne riguardi la ortografia
e scrìmola, lucch. scrìmbolo, umbro scrìmolo. scrinale, sm.
sembreranno già da confondersi con l'anonimato umbro, fosse pure quello raffaellesco. g.
tempo. savarese, 20: il giogo umbro, al confronto di quello laziale,
. se ogni volta che un santo umbro spara un miracolo, e vedo nel campo
arte veneziana, e sono motivo caratteristicamente umbro. 4. a gola spiegata
.. l'ultimo numero ha un 'prefetto'umbro del secolo xiv; e deve dire
e mod. éteindre-, cfr. anche umbro stégne. stègnosi e stegnò§i [
per il colore verdognolo; cfr. l'umbro sverzellà 'sbevazzare'. sverzare, tr
. da tacca1-, cfr. anche l'umbro e il laziale tacchia 'scheggia di
partic., abr., laziale, umbro e marchigiana), comp. da
te, alberto nurri, ultimo grande umbro, che donerai al tuo paese, città
. tortoro, abr. turtore, umbro e laz. tortore, abr. tertorè
voce di area centro-merid. (cfr. umbro toccià, napol. tuzzà,
trasandè 'pronao'), nell'ant umbro (trasanna 'capanna') e bolognese (
anche rosmarino); cfr. anche umbro tresomarino, laz. tresmarino, velieri,
tricare, calabr. tricari, marchegiano e umbro tricà), ma con riscontri anche
di area centro-merid. (marchigiano truffa, umbro trufa, pugliese truffé e trùfélè)
, di area centro-merid. (cfr. umbro tùtero e tótero, marchigiano tòteri 'pannocchie'
etrusco tular 'confini', passato anche nell'umbro tuder e da confrontare col toponimo lig.
ùmbrico, agg. letter. relativo all'umbro, antica lingua indeuropea. carducci
. carducci, 801: l'umbro fanciullo / la riluttante pecora ne l'
si sa bene se si raddolcisca nell'umbro o si rafforzi a scatti nel sabino.
umbròne, sm. disus. umbro. balbo, 4-459: mentre
broni. = deriv. da umbro. umefare, tr. (
centr. (cfr. roman. e umbro vaco; e roman. vago)
= voce di area centrale (cfr. umbro e marchigiano vergaro), attestata nel
gr. oivog e altri paralleli italici (umbro, osco, falisco vinu, lepontino
c. levi, 2-52: un avvocato umbro dal viso come una mela vizza o