; niente caselle dell'abaco. quell'uggia dei numeri, da sommare, da dividere
della stessa formazione di aduggiare, da uggia (v.). aduggiaménto
aduggiaménto, sm. disus. uggia; ombra nociva. bencivenni
aduggia. = deriv. da uggia (v.) 'ombra nociva alle
sta auggiata. onde, siccome l'uggia nuoce al campo seminato, così dice
afa. gioberti, ii-40: l'uggia che molti hanno del chiostro, e l'
platonico mi veniva più e più in uggia e cominciava a rendermi ridicolo a me stesso
il caldo, là m'annebbia l'uggia ed io credo la noia il malanno peggiore
d'aprire, e s'appicca all'uggia, e qui si lascia seccare. redi
v.]: gli appiccichini dànno più uggia degli sguaiati. idem [s.
se indugerai più, mi verrai in uggia, e farò una solenne fischiata. faldella
il caldo, là m'annebbia l'uggia. 4. inaridire, disseccare.
dilegini, né mai attecchivano sotto quell'uggia. g. gozzi, ii-276: la
, agg. che reca tedio, uggia. viani, 14-230: nelle ore
viaggio / per cacciare un poco l'uggia / ed andare fino a bruggia,
fermo e di risparmiare a domine dio l'uggia di sentirmi belare in frasi bibliche,
e tetri per la disciplina e per l'uggia dell'ambiente. sinisgalli, 7-11:
1-94: per la strada, fradicia d'uggia, un ragazzo... appoggiato
, 1-302: un certo merendon cresciuto all'uggia, come la zucca o '1 melon
le allunga; e quel brivido d'uggia diventò un brivido di piacere e d'impazienza
arsura della malignità, o consumati dall'uggia della invidia, o calpestati dal piede de'
, solo a vederle, un senso d'uggia e di canarinizzata contrizione: be',
, 1-302: un certo merendon cresciuto all'uggia, come la zucca ò 'l melon
sarà fatta pagar cara. noi abbiamo in uggia naturalmente le creature troppo felici.
qualcuno a carte quarantotto: averlo in uggia. a. casotti, 1-2-104:
, solo a vederle, un senso d'uggia e di cana- rinizzata contrizione..
son sentito meno bene, e coll'uggia addosso è un cattivo scrivere agli amici
, se non un rimorso, una cert'uggia delle sue scelleratezze. de sanctis,
del miglior cinquecento se non fosse stata l'uggia romantica a dargli il cimurro.
miglior cinquecento se non fosse stata l'uggia romantica a dargli il cimurro. negri,
rametti in alto, i quali secchi all'uggia, e cacciati in pezzetti e in
1-302: un certo merendon cresciuto all'uggia, come la zucca o 'l melon
e tetri per la disciplina e per l'uggia dell'ambiente. silone, 5-95:
un giorno di nebbia e d'uggia... mi si presentò la maravigliosa
lasciare a seccare et asciugare più all'uggia che al sole per molto tempo;
vedova, che mi dà un po'd'uggia:... l'ha mille
solo a vederle, un senso d'uggia e di canarinizzata contrizione: be', il
d'ogni imitazione classica e d'ogni uggia di copule consuete. = voce
sorella vedova che mi dà un po'd'uggia, vuol far la correttora e la
in alto, i quali secchi all'uggia, e cacciati in pezzetti e in
si convenia; e pertanto era in uggia e crepore a detti francesco e niccolò
-pigliare in cupola qualcuno: prendere in uggia, in antipatia. ojetti, i-607
, iii-353: non aveva preso in uggia il procedere di omobono come delittuoso,
della « verità storica » si casca dall'uggia pietistica nel garbuglio sterile.
dilegini, né mai attecchivano sotto quell'uggia. spadafuora [tommaseo]:
platonico mi veniva più e più in uggia e cominciava a rendermi ridicolo a me stesso
fruttuosi, sì gli tagliano, perocché fanno uggia, e guastano molte piante, e
tutto scoperto e non punto occupato da uggia e che sia disbrigato da arbori e
alle querce o a'cerri, perché l'uggia di questi alberi salvatichi nuoce loro infinitamente
dell'ignoranza, del peccato, dall'uggia del male, delle avversità).
guerrazzi, iii-353: non avevano preso in uggia il procedere di omobono come delittuoso,
qualcuno o di qualcosa: averlo in uggia, provarne fastidio, respingerlo; adirarsi
, avere in antipatia, avere in uggia (persone e cose); accogliere
, recarsi a dispetto: prendere in uggia; prendere a odiare; concepire disprezzo
vecchio latino mi era venuto in uggia: quel latino disseccato nella scuola con
disuggisci). raro. toglier l'uggia, la noia; interessare attivamente a
= comp. da dis-con valore privativo e uggia (v.), disugnare,
volenteroso capro espiatorio a divagare l'inasprita uggia dei detenuti. ^ 5. rifl
[il giuggiolo] il fresco e l'uggia e... non fallisce mai di
impegno e interesse; noia, tedio, uggia; accidia, languore, malinconia
al muto fatalismo orientale, sottentrava all'uggia e alle punture d'un pensiero rattrappito
venne il ginnasio / e venne l'uggia, il malumore, l'odio. pancrazi
, negro paese ferroviario, paese dell'uggia come tutti i paesi ferroviari del mondo
che è prezioso, e quello di fare uggia ai colleghi, credo che mi metterebbe
alla prosperità, di fiorire sotto l'uggia sua. leopardi, ii- 33
deono lasciare a seccare ed asciugare più all'uggia che al sole per molto tempo.
ondulò sotto i piedi, ebber quell'uggia di stomaco e quella foscàggine della vista,
bassa e negletta / qui tra l'uggia de'campi e il fracidume.
il giuggiolo] il fresco e l'uggia e... non fallisce mai di
, non poterlo sopportare, averlo in uggia. -essere come il fumo negli occhi
toccare; ama fresco, grasso, uggia, orti, corti, aie che sempre
a mala pena comporre l'alfabeto geroglifico dell'uggia e della nullaggine. =
fruttuosi, sì gli tagliano, perocché fanno uggia e guastano molte piante e molte biade
colla fanghiglia del mondo che ho in uggia e disprezzo, che ho a dispetto e
buonarroti il giovane, 9-470: fatti all'uggia, sfarinati, / imporrati, intarlati
vi son d'inciampo, / forse d'uggia vi sono o pur dormite? g
restava un core ancor fedele / pareva in uggia al secolo incostante. pascoli, ii-827
: a un certo punto, quell'uggia, quell'orrore indefinito con cui l'animo
a quel modo, prendere quasi in uggia l'equità. 11. sm
, 11-88: siamo oramai liberi dall'uggia delle insipide questioni, le quali comunque
animata. = denom. da uggia (dal lat. odlum) col pref
inuggisco, vinuggisci). letter. provare uggia, tediarsi.
le bandiere, = denom. da uggia (v.) col pref. in-con
estens. che esprime noia, tedio, uggia. angioletti, 1-35: è la
ispirata a buoni sentimenti, venne loro in uggia. -ant. compiaciuto, soddisfatto (
è ben sien volti: / per l'uggia a l'altre men frutto s'acquista
noi qua si vive in una grande uggia. non vedo nessuno, non parlo con
ironico. bocchelli, 2-xix-486: l'uggia sottile di cui è pervaso il
in fortuna [ladislao] la piglia in uggia [la moglie costanza] e bonifazio
anche maltempo e malitèmpi e la loro uggia lieve e pungente. montale, 2-99
oria ella sentì un freddo, un'uggia, un mancar della tentazione.
da esse con la mano, posto all'uggia sparpagliato sopra tavolette. = deriv
. malinconia, sconforto; noia, uggia. sacchetti, 80: quando sentirò
che un po'mi parve che, dall'uggia di sentirsi da tanto tempo murato su
2-xoi: un certo merendon cresciuto all'uggia, come una zucca e 'l melon
gli irrita e quando hanno l'uggia addosso). = voce dotta
2-101: un certo merendon cresciuto all'uggia, come la zucca o 'l melon
carducci, ii-2-189: quella triade pisana fa uggia agli altri e corrompe sé fino al
schio]... seccasi all'uggia, rinvenendo al mollore. -fangosità,
la solita pianura sterminata e arida. uggia, monotonia, stanchezza. pavese,
e taluni moraioni lo hanno dunque in uggia e in dispregio. idem, 15-163
psiche del demente politico l'ho in uggia, se pure vi possa essere incorso nolente
gl'ingenerava un tal disgusto, una tale uggia, un avvilimento così dispettoso, una
noia', prendere a malvolere o in uggia, avversare. manzoni, pr.
(o anche pericoloso); venire in uggia, dispiacere, rincrescere. dante
per sé spartite dalle altre, senz'uggia o occupazione d'altro. giuliani, i-132
dagli antichi, la quale non teme l'uggia e cresce presto. fr. colonna
pabulo, la quale non teme l'uggia e prestissimo cresce. = voce
. v.]: * ombaco per uggia o ombra che da un albero
sole. al rezzo, all'uggia, a bacio. nieri, 3-135:
proibizione dell'altre opere che troppo grand'uggia fanno all'alta loro presunzione di soli
provoca una sensazione di noia, di uggia (un ambiente); che desta scarso
il telaio, appannati i cristalli nell'uggia della segregazione, erano accomunate in un
organali fanno all'anima più o meno uggia, parandole i vivi raggi divini che
pabulo, la quale non teme l'uggia e prestissimo cresce. -biada.
... un rincrescimento e un'uggia. vittorini, 5-291: questo sancisce la
e taluni moraioni lo hanno dunque in uggia e in dispregio. = femm.
: a un certo punto, quell'uggia, quell'orrore indefinito con cui l'
e. cecchi, 2-56: soltanto l'uggia d'assistere, per dovere d'amicizia
se non un rimorso, una cert'uggia delle scelleratezze... era come il
: sordello, cho forse aveva in uggia le crociate e che come cavalier della
francia, la quale mala pianta fa uggia alle terre cristiane. pagliaresi, xliii-49
quali s'adopera secco et asciutto pure all'uggia, disteso su per i tavolati.
una pasta tutta propria, e la sua uggia contro fausto era di quei sentimenti che
generosità di spiriti solitaria: tutto è uggia di boschetti parrasi il restante, e
un po'i ricchi, lo pigliarono in uggia; ma la povera gente gli volevano
leonora] e credo l'abbia presa in uggia nel puzzo dell'eresia.
, ii-2-189: quella triade pisana fa uggia agli altri e corrompe sé fino al midolio
, noia; dispiacergli, venirgli in uggia; suscitargli disgusto, nausea. angiolieri
e il rossore. -tedio, uggia, forma di disagio psicologico o esistenziale
.. giovarono a francarlo rapidamente dall'uggia dei diminutivi che a quei giorni rammeschiniva
, 2-101: un certo merendon cresciuto all'uggia, come la zucca o 'l melon
d'italia ravvisa il villano che ha in uggia la memoria del suo umile stato.
chiamati / alla ribalta e con quale uggia del suggeritore / imbucato laggiù. buzzati,
8-301: sentiva un'inquietezza, un'uggia, che la facevano rimanere colle mani
... per non venire in uggia al borgia, ricerchi più volte dai
2-xxiv-1123: di lei non sentì mai uggia; non mai, quando lasciava il
quello rimorchiato per caso fatica a scuotersi l'uggia di dosso. 3. figur
di mobili, che si rimpiattavano nell'uggia e nell'oscurità di quella giornata semipiovosa.
mi potea. -che viene in uggia (una persona, perché troppo facilmente
tu, nelle budella propie, quell'uggia medesima che ndusse l'una poi l'altra
diversi malori ai cavalli; seccasi all'uggia, rinvenendo al mollore. magazzini,
aveva intorno si risolvevano per lui in uggia e rancore: quei dormitori, quelle camerate
voluto fuggire e risaltare addosso tutta l'uggia che aveva accompagnato la loro relazione in
lion da prato / ch'alia sua uggia ciascun fa risino. firenzuola, 734:
ne conterei tante che ti verrebbe l'uggia e mi manderesti al diavolo! no,
quel lampo di spade angeliche, nonostante l'uggia di una politica addormentatrice,..
determinata non già da moralismo, ma da uggia, da tedio, da nausea.
, continuò beppe « e mi sento un'uggia stamani, mi sento una bile nello
, la poesia pastorale venne giustamente in uggia. bacchelli, 2-xxiii-61: uno stile che
luoghi o troppo acquosi o a l'uggia e dove non sia sole, hanno
è sdubbiato, tutto gli viene in uggia. 2. disgustato, tediato
tecchi, 11-12: io ho in uggia questi sentimentaloni nordici che vanno in brodo
. / o sì ver fatti all'uggia, sfarinati, / imporrati, intarlati,
: iltrale e narrativa nella noia e nell'uggia di una sguaiatag ticinese griivi
delle lezioni mio padre aveva accusato un'uggia al pollice destro; per una bruciatura
il filo che tiene, / non l'uggia / del capo e della coda, ma
se ne andava all'osteria a smaltire l'uggia. soffici, v-2-80: cercava un
se questa parola non mi fosse venuta in uggia dopo che l'ho veduta diventar l'
nel cortilet spessore, all'uggia apparente, alla noia. 8
è ben sien volti: / per l'uggia a l'altre men frutto s'acquista
/ rimondar, quando ai colti fan tropp'uggia. lastri, \ i-53: nell'
è sdubbiato, tutto gli viene in uggia; è proprio il male che lo tartassa
7-1079: per la prima volta le danno uggia, vera uggia, tedio, avversione
prima volta le danno uggia, vera uggia, tedio, avversione, tutto quell'ordine
: a un certo punto, quell'uggia, quell'orrore indefinito con cui l'animo
ammazzato dalla fatica; col prete morivo dall'uggia. 4. figur. sentimento
. marchesa colombi, 2-114: penso con uggia a milano, alla catena delle visite
provato ad odiarlo, o ad avere in uggia quella sua miscela di tracotanza e sconfitta
, la poesia pastorale venne giustamente in uggia: ma questa non è una ragione per
28-43: un casone altissimo, color d'uggia, in una strada ch'era un
aug- giata. onde, siccome l'uggia nuoce al campo seminato, così dice
ben sien volti: / per l'uggia a l'altre men frutto s'acquista.
bestia grossa o minuta era ridotta all'uggia. domenichi [plinio], 17-22:
chiamano pabulo, la quale non teme l'uggia, e prestissimo cresce. lastri,
viti degli orti, acciò non arrechino uggia, e tolgono il benefizio del sole
, i-116: i rami troppo fitti rendono uggia l'un colfaltro: bisogna tenerli radi
terra e l'aria, / con l'uggia delle foglie e col viluppo / delle
al cielo, / non c'è l'uggia degli alberi: l'uva strascina per
camera della villa settecentesca, piena d'uggia grigia... è un antico quadro
'l fumo di questo rosso rigagnolo facea uggia di sopra dal passo; sicché la
sopra dal passo; sicché la detta uggia, e ombra faceva salva qui l'acqua
dilatate falde. tassoni, xiii-118: uggia è certa nebbia, da'latini chiamata
lascia al mietitore pieno il ricolto perché l'uggia ne vuole la maggior parte rodendolo.
regione della nebbia, degli acquazzoni e dell'uggia. 2. figur. azione distruttiva
messer lion da prato / ch'alia sua uggia ciascun fa risino / sì come pome
tanti stati, lo stupido dispotismo, l'uggia dei preti, la povertà, le
: noi qua si vive in una grande uggia. non vedo nessuno, non parlo
: sul far della notte rientrammo nell'uggia di casciana. -tempo grigio,
mobili, che si rimpiattiva- no nell'uggia e nell'oscurità di quella giornata semipiovosa.
la bocca amara, si confà all'uggia della giornata piovigginosa che avanza. bacchelli
avanza. bacchelli, 1-i-206: un'uggia sottile faceva presagire il maltempo e le
. avere, prendere, venire in uggia, avere tuggia, ecc.).
se non un rimorso, una cert'uggia delle sue scelleratezze. pirandello, 8-256
nella sua vita tumultuosa; tutta l'uggia, tutta la nausea di essa gli si
troppo romantiche e patinate di letteratura gli davano uggia. palazzeschi, 1-32: mi sembra
lagrime. e non ho io stesso in uggia questa luce? calvino, 102:
a buoni sentimenti, venne loro in uggia. -antipatia, avversione o,
che gli faresti, ti metteria in uggia di tutti quelli che ti avevano in fantasia
son d'inciampo, / forse d'uggia vi sono o pur dormite? giuliani,
un po'i ricchi, lo pigliarono in uggia; ma la povera gente gli volevano
56: gli austriaci ora erano in uggia a tutti. de roberto, 159:
simili pensate, il viceré venne però in uggia a tutto il mondo. f
. carducci, hl-6-380: tutto è uggia di boschetti parrassii il restante, e
si ha un'impressione se non di uggia certo di prolissità. baldini, 9-57:
iovarono a francarlo [carducci] rapidamente dall'uggia dei [minutivi che a quei giorni
che altro fare di meglio per ingannar l'uggia della via apersi il mio album e
e. cecchi, 2-56: l'uggia d'assistere, per dovere d'amicizia,
il filo che tiene, / non l'uggia / del capo e della coda, ma
non già da moralismo, ma da uggia, da tedio, da nausea.
specie d'uomo un seccatore ed un'uggia; isterilisce e dissecca come quell'ombra
/ levala, su, che l'uggia non la vinca. / non dorme,
: in senso fisico. 'ho dell'uggia al ventre. sento uggia in un dente'
. 'ho dell'uggia al ventre. sento uggia in un dente'. bacchetti, ii-329
suolo ondulò sotto i piedi, ebber quell'uggia di stomaco e quella fiocaggine della vista
con gli ossi i cani che hanno l'uggia ai denti. 7. vago
riputavano così facile, gli cagionavan un'uggia, una stizza che lo portava perfino a
parole all'ugge. -cresciuto all'uggia (con valore aggett.): sciocco
, 2-101: un certo merendon cresciuto all'uggia, come la zucca o 'l melon
chio per li acquazzoni. -darsi uggia: infastidirsi reciprocamente. papini, 39-128
e martoriarci, per soffrire e darci uggia. -fare uggia a qualcosa:
soffrire e darci uggia. -fare uggia a qualcosa: impedirne lo sviluppo o
, onde in un certo modo fa uggia alla stessa dignità reale. -esercitare
francia, la quale mala pianta fa uggia alle terre cristiane; sicché di questa
fra le colonne, / le quai fan'uggia al porco vomitante, / quei,
] -. niuno uomo ha sì buona uggia o sì buona ventura né benefici fare
stizzirsi. tozzi, v-234: si uggia che uno dei ragazzi, infreddato, pianga
]: 'uggiosità': qualità abituale del recare uggia; e abito del provare uggia e
recare uggia; e abito del provare uggia e del mostrarsi uggioso... 'quella
essolei e credo l'abbia presa in uggia nel puzzo dell'eresia. -valuta
tommaseo [s. vj: oltre l'uggia d'accompagnarla a casa, c'è
iii-26-60: le botteghe affumicate gli fanno uggia, le casipole e le viucce fuori dal
carico, diffuso nel mare del nord. uggia la storia. panzini, iv-753: 'yoga'
, 3-119: tu allora ti senti l'uggia vaporar via come a un colpo di