, 1-314: a vederlo e a udirlo parlare è un uomo di grande affare
.., non solamente tornarono a udirlo, ma [ecc.].
247: egli piangeva; e, per udirlo, ascese / qualche ramarro per una
. guarini, 105: ti prometto d'udirlo, ma con questo, / ch'
, iii-71: stando tutti attentissimi a udirlo, parlò così. tasso, 17-64:
questo amore si era di veder lui ed udirlo, e pensomi che avanzava al desiderio
buono, ch'io mi sia posto a udirlo. grazzini, 4-32: però fia
mattina, e toccasse anche a voi l'udirlo ragionare di osservazioni, di sistemi,
, allora una gran folla accorreva ad udirlo, e lo applaudiva incessantemente. giusti
trovare e pregare chi si degni d'udirlo leggere, appiccarne i cartelli; e gli
a poco l'è rinvenuto; e ad udirlo come si forzava darmi ad intendere,
persona. egli non si è recato ad udirlo che per trarre materia di coglionarlo;
, che sarebbe stata una commedia l'udirlo. salvini, v-520: diciamo ancora
, dal desiderio di vederlo, d'udirlo predicare. giordani, i-9: le
andasse, dal desiderio di vederlo, d'udirlo predicare. redi, 16-iv-9: la
in segreto e quello si curvava per udirlo. giovanni pozza... lo chiamava
sul petto, con quell'aria innocente, udirlo con quelle frasi convinte che asseveravano che
: mi fa scoppiare il cuore a udirlo pur favellare. b. davanzati,
. alfieri, 1-711: gli efori udirlo, giudicare il denno / gli efori
vide ch'ella [èva] dichinò a udirlo! bibbia volgar., v-121:
è desso il fellone: e dall'udirlo, all'essere dicollato, non si
democratici le sue idee di democrazia. a udirlo, la libertà, l'eguaglianza scritte
pascoli, i-423: a livorno potè udirlo proclamare dal balcone del palazzo di governo
sustantivi, m'è più volte avvenuto udirlo detto da alcuni. 16. log
/ quai che sian i suoi detti, udirlo in pieno i dignitoso silenzio. foscolo
da sé mi venne fatto d'udirlo. = etimo incerto: forse
e naturale, che maravigliosamente allettava ad udirlo gran numero d'ascoltanti. cesarotti,
venivo presentato, nello fece vista di neanche udirlo; ma un momento dopo lo sorpresi
gustare e'modi suoi la gentileza, / udirlo dolcemente sospirare. bembo, 1-243:
folengo, ii-189: oltre 'l disio d'udirlo e l'util trarne, / non
efori. alfieri, 1-711: gli efori udirlo, giudicare il denno / gli efori
e sprezzato e fuggito sì, ch'udirlo / né vederlo mai più l'empia
paesi è segno di scongiuro? perché a udirlo di notte, in una strada buia
che sogghi- gnavangli addosso gli stomacati dall'udirlo fanfarronare e fanfalucare in tal guisa.
che sogghi- gnavangli addosso gli stomacati dall'udirlo fanfarronare e fanfalucare in tal guisa.
vita al re, oibò, stomaca in udirlo. qual fu maggiore, la farfalloneria
e'modi suoi la gentileza, / udirlo dolcemente sospirare. a. f. doni
amore, mi fa tornare mumia ne l'udirlo. -dare del filo da torcere:
occhi di vederlo e l'orecchie d'udirlo; che era il maggior desiderio ch'io
è segno di scongiuro? perché a udirlo di notte, in una strada buia,
una galana, per accertarsi che potevo udirlo io solo. = voce di area
certi suoi mugolamenti / da fermarsi ad udirlo i fiumi e i venti.
venti non m'è punto strano l'udirlo. de amicis, i-217: irrompevano
eccellenza di sì magnifico impiego e quell'udirlo titolarsi * messer giampagoli ', all'
che l'ha adesso più voglia d'udirlo che io di parlargli. benzoni, 1-15
lasciavo dire... troppo lusingato di udirlo esprimersi nella lingua mia, per quanto
sì il guasto che era uno stento ad udirlo ragionarne. g. m. cecchi
sapresti se più desiderosamente si corresse a udirlo o a guatarlo: in cotal guisa
e'modi suoi, la gentileza, / udirlo dolcemente sospirare. erizzo, 2-28:
canto delle due sirene. / io voglio udirlo, eretto su la nave, /
del 'lieutenant de police ', l'udirlo e il risovvenirmene fu tutt'uno.
pena a vederlo, e passione a udirlo, reputando indegno quello che gli ha
le pareva ancora di vederlo e di udirlo:... con quelle sue mani
udito e a chi non vorrebbe più udirlo si chiama innamorato dell'arte sua «
con alcune scuse invitò li suoi divoti a udirlo in san marco: dove, nel
carducci, iii-24-26: bisognava vederlo e udirlo giuseppe torquato, il quale nel suo
, non m'è punto strano l'udirlo né malagevole il crederlo. carducci, iii-1-96
monti, 4-3-212: fu sì rapito dell'udirlo parlare, che, abbandonato lo studio
valore. nievo, 16: a udirlo lui, quando avea vuotato il quarto
io libero voglio udirlo, eretto su la nave, / né
condizion d'un lunarista! / parrà ad udirlo veramente strano, / che..
: l'acque fea restare intente ad udirlo / e gir i monti seco, mossi
accorto di me si fusse trovato ad udirlo. metastasio, 1-iii-20: mi riesce
sul destro. ercole bentivoglio, 5: udirlo / garrir con sua mogliera tutto 'l
spende. metastasio, 1-i-326: non udirlo, o signor; noi merta. alfieri
carducci, iii-24-26: bisognava vederlo e udirlo, giuseppe torquato, il quale.
ancor che finta, / grecia in udirlo (oh) che diria? quel padre
, ondulante, cadenzato, che ad udirlo lontano sulle strade notturne conduceva la fantasia
, oh che diletto egli è a udirlo o in pergolo o all'altare.
dalla fame, che al vederlo e all'udirlo non si poteva fare a meno di
ricchezza dell'esule e si piacevano a udirlo narrare del suolo e del clima. leoni
/ e sprezzato e fuggito sì ch'udirlo / né vederlo mai più l'empia non
poi ritorna il re nel parlamento per udirlo, il quale suole anche lui fare un'
il mar crucciato: / è meglio udirlo che fame la prova. varchi, 8-2-68
croce, ffl-15- 198: a udirlo pare ch'egli [il tommaseo] porti
al sole e alle guazze, per udirlo cantare di notte e di mattino.
fa venire il latte ai gomiti l'udirlo dire d'un uomo tanto fatto.
fa venire il latte ai gomiti l'udirlo dire d'un uomo tanto fatto.
... paia, a vederlo et udirlo, tutto pietà, tutto fede,
mie vene il sangue / tutto in udirlo agghiacciasi. -ribolle, / d'oreste
superare il traccio orfeo, che, per udirlo, sì come dicono, traeva a
expresso, / meraviglia foria pure ad udirlo. nardi, 240: nel medesimo anno
: dal suo predicare e dal loro udirlo seguirne una maravigliosa riformazione in tutto il
oggi a tanti di noi qui pare d'udirlo dalla stessa voce di lui [michelangelo
ché, se bene egli s'infuria in udirlo in primo impeto, passato tale rimordiménto
lieve che ci voleva la notte per udirlo. -fenomeno analogo che si verifica
rimbombano piazze e parlamenti,... udirlo nominare i deputati più temuti e roventi
star che tu lo contenti di udirlo alquante parole più sani. boccaccio
. fazio, vi-3-53: se d'udirlo propio tu vagheggi / de l'iride pietra
correva il gran popolo di costantinopoli ad udirlo, e pendevan da lui e dal
tanti di noi, qui pare d'udirlo dalla stessa voce di lui [michelangelo]
non ci è cosa più ridicola che l'udirlo sdottoreggiare con quel parlar contadinesco, al
non rendersi, e per non rendersi non udirlo, se posto in arnese / e
mia. mazzini, 1-169: a udirlo [il foscolo] pare che quelle
, 5-68: piacque altrettanto all'universale udirlo [cartesio] parlare di cose altissime
si cantò solenne: / trassero a udirlo tutti, uomini e donne. c.
(la mente). mente a udirlo [cristo], sono tutti variati di
, i-ii- 190: parrà ad udirlo veramente strano / che, dopo essermi
per agostino, perché si pigliava piacere d'udirlo parlare, perché parlava tanto spertamente.
si spogliava dei suoi cittadini per ire a udirlo. 37. locuz.
per maltrattarlo, le orecchie in non udirlo, la lingua in bestemmiarlo, la
. faceva quaranta stadi al giorno per udirlo [socrate]. monelli, 2-455:
il guasto che era uno stento ad udirlo ragionarne. p. fortini, iii-47:
presentato, nello fece vista di neanche udirlo; ma un momento dopo lo sorpresi che
il valore della sua carica che, ad udirlo, la repubblica non poteva, senza
1-iv-805): il re, disideroso d'udirlo, levate le tavole nella camera sei
e brilleratti / l'alma, in udirlo, di tièstea gioia. idem, 1-271
fosse; tale torbidezza sendogli, a udirlo, nella mente passata. -in
senato e vedendo che s'attediavano d'udirlo ragionar di tal materia... disse
vostra lettera m'è stato veramente avviso udirlo trillare [il musico] e gorgheggiare secondo
officio si cantò solenne: / trasseno a udirlo tutti, uomini e donne; /