avesse una gran voglia di vederla o udirla [questa commedia], cavisi gli
puerile e buono ed era straziante di udirla dichiararsi tanto lieta in mezzo a tante
», / vad'a vederla e a udirla parlare. / e abbia cuor
mai, della medesima cosa. per non udirla, le lavandaie giovani si mettevano a
540: tutti tenevano il fiato, a udirla tossire, cantare, nel suo gran
ed a catenaccio, senza volere neppure udirla. salvini, 39-vi-152: altri il
ed a catenaccio, senza volere neppure udirla. pananti, i-84: e uscendo,
imperadore, che non si esentava dall'udirla e deciderla. algarotti, 2-118: egli
de la morte / un effigie ad udirla troppo ria. tasso, 13-ii-166: s'
la cosa che pare altrui non di udirla, ma di vederla. galileo, 1-2-138
rovinarmi riportandola proprio a chi non doveva udirla in quella forma. pea, 8-90:
l'orecchio esercitato di gesuina può udirla distintamente. 2. compiuto,
540: tutti tenevano il fiato a udirla tossire, cantare, nel suo gran
. morando, 255: non potè udirla che non ne rimanesse fortemente innamorato.
tiratomi in un'altra stanza segretamente volle udirla: il dabbenuomo, se ne mostrò compiaciuto
cose. nievo, 81: stava ad udirla sovente con quella attenzione che somiglia stupore
negli animi ci costringe, e voi udirla, e solvere la vostra repubblica
isolina, e un cavaliero / stava a udirla ispirare in esso l'alito mio, che
. petrarca, 176-10: parme d'udirla, udendo i rami e l'òre,
si volea, disse che non potea udirla, ma che le manderebbe un suo compagno
-perché abbiate avuta la sofferenza di udirla, senza darle una mano nel viso
. passeroni, iii-103: solo a udirla ronzar [la mosca] mi vien
petrarca, 176-11: parme d'udirla, udendo i rami e l'òre
peregrina, non ci sembrerà inverisi- mile udirla recitare in musica. savinio, 22-22:
, ma perché non siamo assuefatti ad udirla. savinio, 96: questa parola
fonti snelle e preste / tacite per udirla e immote stanno. giovanetti, i-83
sporvi, se vi fia grato l'udirla, / di paride, cagion di questa
rammi (e già mi par d'udirla) / con gran prosopopea gran frascherie
senno quel furioso: che, in udirla, tutto si raumiliò. botta, 4-224
già mi par di vederla e d'udirla, accesa nel viso, sfoderar la sua
scendono dal cielo tutte le deità ad udirla, e vi piovono esserciti innumerabili di pargoletti
... è un gran spasso udirla rognire. ricchi, xxv-1-183: la mala
avesse una gran voglia di vederla o udirla [la commedia], cavisi gli
maconi [tommaseo]: dilettandosi tutti di udirla parlare, e delle sue savierelle parole
, tranne quello di adorarla e di udirla. manzoni, fermo e lucia, 578
di lacrime. egli era rimasto a udirla, in un tenero sbigottimento, meravigliandosi
questa republica: si compiace tallora l'udirla sospirare, ma non vuol vederla perire.
gherardi, cxiv-20-41: n'ebbero piacere nell'udirla, rimanendo loro solamente il desiderio che
vigorosa e tenace che ella sia, in udirla o leggerla sol una volta, possa
alfieri, 9-49: io sto ad udirla, d'imparar bramoso; / la non
di lacrime. egli era rimasto a udirla, in un tenero sbigottimento, meravigliandosi della
a bartolomeo di nuovo in prosa di udirla, ove di ponto in ponto si contò
vigorosa e tenace che ella sia, in udirla o leggerla sol'una volta, possa
di tregua la s'indispettiva di non udirla continuare. -madornale, marchiano (