». in quanto all'accostarsi, lucia ubbidì subito; ma rispondere era un'
; ma, seppure di malagrazia, ubbidì e sedette sulla seggiola. 11
salvini, 16-234: disse: e patroclo ubbidì al caro amico. / egli allor
. g. gozzi, 1-302: ubbidì momo e, presa incontanente figura di
frenò tire. pascoli, 165: ubbidì rosa al subito comando. / sotto
da noi. pratolini, 9-525: ubbidì, in punta di sedia, le ginocchia
vivi ed ardenti. e la fortuna ubbidì al valore, che d'ordinario l'ha
e sentendola dimenare, quella facilmente mi ubbidì, e trassila fuora: e per quivi
m. villani, 6-n: il figliuolo ubbidì al consiglio del padre, e molto
, sommo maestro di sì grande arte, ubbidì il ducale precetto. ariosto, 3-32
basti dir per gloria d'essa che le ubbidì, come se le fosse soggetto.
: in quanto all'accostarsi, lucia ubbidì subito; ma rispondere era un'altra
che frema appena. pascoli, 165: ubbidì rosa al subito comando. / sotto
1-23: andossene a roma, e non ubbidì; il perché fu condannato nell'avere
. marini, iii-239: ubbidì tosto il cavaliere, benché dolente per
1-7-112: la mano dell'empio non ubbidì alla mira dell'occhio e svariò dal
in bisogno e in nicistà, l'ubbidì di troppo. rime anonime napoletane del quattrocento
nemmen sei pensò. nievo, 1-483: ubbidì letteralmente a questi comandi; e né
in bisogno e in nicistà, l'ubbidì di troppo, il perché venne a
miei pari. loredano, 71: ubbidì il duca con prontezza ai comandi di sua
in bisogno e in nicistà, l'ubbidì di troppo, il perché venne a
puleggio. lippi, 1-80: ella ubbidì, temendo ancor di peggio: / e
nella persona o condizione; il roba ubbidì, e fu prosciolto. esopo volgar.
al cappellano che uscisse: il quale ubbidì. pascoli, i-224: o sublime follia
rabbiosamente: « rialzati »; e lei ubbidì. 2. con accanimento, furiosamente
quel pubblico concubinato. terenzio non solo non ubbidì il precetto, ma né meno la
g. p. majfei, 255: ubbidì l'arcivescovo e, fatta in luogo
rabbiosamente: « rialzati »; e lei ubbidì, tirandosi prima di tutto con cura
a ritratta, sospese il colpo ed ubbidì. -possibilità di ritirarsi; via di
cattaneo, ii-227: una donzella che non ubbidì, una parola non ben considerata che
e il vecchio / paventò forte ed ubbidì, prendendo / lungo il lido del mar
santificare. tommaseo, 2-ii-400: è meglio ubbidì che santificò. = dal
sentendola dimenare, quella facilmente mi ubbidì e tras- sila fuora e per quivi
, sentendola dimenare, quella facilmente mi ubbidì e trassila fuori. filicaia, 2-2-77:
per adulare a quel monarca, subito ubbidì, ma però sopraffatto da insolita confusione
29 (499): don abbondio ubbidì, andò allo scrigno, cavò il suo
il signore, temendo il furore del popolo ubbidì e spacciò la città della sua persona
112: la mano dell'empio non ubbidì alla mira dell'occhio e svariò dal
, 29 (499): don abbondio ubbidì, andò allo scrigno, cavò il
non se le può questo, che ubbidì. -sottrarre un po'di tempo
signori. c. gozzi, 1-172: ubbidì il fedele tartaglia, e condusse durandarte
e da essa praticate anche dopo, che ubbidì a'seleucidi. s. maffei,
m'uscisse dagli occhi, e m'ubbidì. g. gozzi, i-3-47: poco
consiglio, molto gli piacque, e presto ubbidì. lorenzo de'medici, 1-219: