i numeri, o qua dentro! » tuonò il dottore trifari. « sono finite
. campana, 152: il cannone tuonò ma non riscosse / le signorine che andavano
come voce di dio da'sette colli / tuonò su 'l mondo, e tutti a
, ch'altro non mai / simil tuonò l'orecchio mio scuotendo, / sotto una
nel volto e di squallor dipinto / tuonò nunzio di stragi e di procelle.
!... indietro? -gualdo tuonò, le vene frontali gonfiate. di giacomo
-o pezzi da galera! - tuonò limido. -faccia da galera: brutto
356): « levatevi! » tuonò poi quella voce, irata dell'aver due
: in quel tempo la voce sua tuonò: / « lazzaro! vieni fuora
il cannone dell'* hotel de ville'tuonò la chiamata. la gioventù si levò come
. verga, 7-771: infine tanto tuonò che piovve... ella cercò di
. verga, 7-771: infine tanto tuonò che piovve... ella cercò
. leoni, 255: tutto oggi tuonò tanto assiduo il cannone, che è
sotto la scura sciara, il vulcano tuonò sordamente e rosseggiò più rubesto e protervo
per afferrarla. bacchetti, 1-i-563: tuonò una schioppettata non lontana, in campagna
ii-312: « giù quel muro! » tuonò: « sbastigliate l'ospizio! »
irti di punte. moravia, i-415: tuonò cupamente entro la nube sbilenca che attraversava
, la voce degli amici della umanità tuonò contro la crudele avarizia di quelli che seppelliscono
che cosa mi hanno fatto? » tuonò ferocemente il cavallo. « guarda, e
dell instituto. « suon io », tuonò un uomaccion quadrato come tor-sanguigna, facendosi
456: « suon io », tuonò un uomaccion quadrato come tor-sanguigna, facendosi
la notte ». moravia, i-692: tuonò, senza schianto, dentro le nubi
grida. alvaro, 2-21: una voce tuonò nell'andito, una voce strascicata e
terribile. dottori, 3-115: non tuonò certo omero / ne'fori achei, né
lui dal pergamo. panzini, ii-477: tuonò comò una bombarda il marchese ippolito,
: il cannone dell''hotel de ville'tuonò la chiamata. la gioventù si levò
senatoria roma. leoni, 308: egli tuonò forti parole e i rivoltosi si sconcertarono
nostro onore, donna anna! » tuonò... il marito. landolfi,
: « non so nulla! » tuonò sinforo il rosso. 16.
ultima loro sillaba, come 'salì, tuonò, virtù, ha, fa'e simili
dell'instituto. « suon io », tuonò un uomac- cion quadrato come tor-sanguigna,