tumido, con suff. frequent. tumidézza, sf. gonfiore, ingrossamento, in
più diana nascondere alle censure degli occhi la tumidézza del ventre senza aprir bocca a nessuno
; che cosa dinoti la magrezza o tumidézza delle parti, il colore delle medesime
fino dalla schiena, unita a la tumidézza delle labbra e al profilo camuso, conferiva
, perché la maestà non entri in tumidézza. le parti o le membra esser dèono
da la composizione delle parole nascerà la tumidézza, se fa orazione non solo sarà
mi persuade è quella tensione e quasi tumidézza del linguaggio che percorre il racconto da
botta, 4-420: il governatore colla solita tumidézza spagnuo- la fece intendere che non voleva
, iii-654: altro non attendevano che la tumidézza delle acque co 'l flusso del mare
sbocca in rotture e che s'ingrossa alfa tumidézza dell'onde. = deriv. da