-tu hai più di me studiato. -né tu ancora hai perso el tempo; ma
perso el tempo; ma el quaderno che tu ti poni inanzi non tratta di queste
moggio di grano ebbe da me. se tu ne vuo'fare ricordo, tu puoi
se tu ne vuo'fare ricordo, tu puoi; ed io ne fo ricordo al
francesco da barberino, i-82: se tu sedrai in via / o in piaza con
partirai di qui infino a tanto che tu renderai uno minuto quadrante, 4 idest
valore. cieco, 4-32: pensi tu, disse, ch'io non sia bastante
infallibii regola pare che sia, quando tu vedi un uom di continovata estraordinaria felicità,
trattato di aritmetica [gherardini]: se tu volessi quadrare uno monte di grano che
acconciare il grano in forma ritonda quanto tu puoi. 2. matem.
a pennello ad una tua amica che tu ami molto. -quadrare a quincio e
se'dal padre, / di cui tu se'filia e madre; / in trinità
là 'e, quadratamente, come dici tu, io li abbia vissuti in parte
, quando ti accompagnai alla stazione, e tu mi t'involasti in un'orribile carrozza
italia novella, / viveva! e tu, sire canuto, /...
, ai movimenti tutti della persona, tu dicevi: « costui ne vale una dozzina
trattato di aritmetica [gherardini]: se tu vorrai sapere quanti mattoni andasse in una
una piazza che si volesse ammattonare, tu dèi quadrare la piazza per lo modo detto
ranno. piero della francesca, 243: tu ài, per la passata, che
b. corsini, 7-4: deh, tu [diana] quelle quadrella, onde
che pur quanto a te piace, oprar tu sai. -con riferimento alle frecce di
dolce maestro mio, che infino allora che tu me 'l dicesti, mi ficcasti un
giordano, 3-271: ecco la cera: tu la puoi fare quadra: e quella
quadrézza non è però la cera, che tu la puoi far lunga e tonda
molto robuste. martello, 6-ii-528: tu non sai qual frutto dar pon pecore
. alfieri, 8-249: donna, o tu che all'età vegnenti appresti / in
cielo / ei s'abbia, e tu la mondiale spera. -ant.
rilevato. martello, 6-ii-499: ov'hai tu dì giacobbe le nerborute braccia? /
quadro. faldella, 3-317: ora tu, contadino, tu paesano quadro,
, 3-317: ora tu, contadino, tu paesano quadro, faticandoti, assassinandoti sopra
anche il frate? - e che tu inganni / il frate, per che no
piccola, e tagliala in modo che tu pensi coprire la penna rotta. -sezione
, 1-16: - qual cappa dici tu? -quella portate la notte, quando andate
ornamento. sonetto [pantani]: tu che mandi la tua / serva, fiam
posate per tre persone. in- somma tu vedi il quadro. calvino, 1-42:
pretensione. nievo, i-vi-445: sai tu cosa sia portogruaro? -e la residenza d'
convertendole tutte in bene, coll'amore che tu debbi sempre avere in te. alberti
arrosto, cinque canti, 4-43: tu vederai qua giù, scendendo al basso,
quaggiù vosco? graf 5-1118: dimentichi tu / che i rinchiusi quaggiù / bevvero l'
per essere iettare intendemo bene ciò che tu ne mandasti dicendo, e adoparéne bene in
centro / de l'ampio loco ove tornar tu arai. martello, 6-i-609: so
in cor. betteioni, i-132: fede tu fai... d'ogni migliore /
un poco per tua fé ciò che tu hai animo ora di fare se io
sia per bastare a rappigliare il latte che tu vuoi... si lega in
badessa disse: « in fé di dio tu dr il vero! sappi se egli
: però disse 'l maestro: « se tu tronchi / qualche fraschetta d'una d'
caratteristiche. foscolo, xiv-240: sai tu ch'io incomincio a sentire per te
qualchessisia. boccaccio, iv-85: non miri tu come ella ne'sembianti pare sbigottita,
fui sempre (« colpa tua » tu mi rispondi) / fui sempre un povero
. pulci, lxxxviii- ii-299: ma tu che piangi? o qual grieve dolore /
leopardi, 26-70: a quello onde tu [pensiero amoroso] movi, / quale
dante, inf, 32-87: qual se'tu che così rampogni altrui? idem,
: 0 figliuolo mio, quale hai tu più caro, o ch'io ti lasci
stupito amedeo: - di quali sei tu? - dei malfatti. 2
idem, par., 10-91: tu vuo'saper di quai piante s'infiora /
nostra giustizia / effetto sia del ciel che tu ingemme! casti, ii-2-103: quai
occhi e riguarda qual son io; / tu hai vedute cose, che possente /
, 97-2: ai bella libertà, come tu m'hai / partendoti da me mostrato
uggieri: « cavaliere, quale se'tu? » machiavelli, 1-i-121: non so
di baci. fantom, ii-59: tu che biasmi altrui, sai poi qual
. bernardino da siena, 408: quale tu vuoi che sia la moglie, tal
che sia la moglie, tal sia tu. giuliano de'medici, 36: chi
ricchezze ed incauto d'ingegno quale sei tu, sarà sempre o l'ordigno del fazioso
le metafore e le argutezza quali quali tu le odi o leggi. -in
piacevole; e per ciò tale quale tu l'hai [la canzone], cotale
parini, 405: tal eri forse tu, qual fu veduto / il lazio allor
gridai a lui, « qual che tu sii, od ombra od omo certo!
/ marte superbo e fero / apri tu, padre, e 'ntenerisci e snoda
al senso, / in qual tempo tu vuoi, sia vero e certo.
20-529: pognamo pure che fosse quello che tu di', la quale mai niuno de'
: vorrei esser un orfeo, qual tu mi qualifichi, quando ti potessi cavare dalle
massa sono bianchi. boccaccio, 1-ii-103: tu [venere] sola la nascose qualitadi
qualitate / assai contrarie a quel che tu pensasti. -di tale qualità:
coprisse, né sì discosto che rovinando quegli tu non fusse a tempo a salire sopra
1-5 (i-70): io credo che tu sappia come stiamo in casa e di
/ le qualitadi, amor, che tu mi doni, / avanti ch'io ragioni
quaior l'erculee / membra di licida tu lodi, o tumide / labbra, ahi
una metonimia. pisani, 183: tu querula cetra, / che a lui sacrasti
lamenti storici, iii-70: piangi tu, livia, priva di letizia,
b. tasso, i1-252: pon fin tu ancora al duolo / né sospirar in
in sì querulo tuon non armonizza / come tu fai temprando il tuo bel canto.
.. / fu di grado maggior che tu non credi. idem, par.
di rosana, xxxiv-714: fuggi quanto tu puoi il quistionare. -con la particella
). cicognani, 3-232: tu sai qualche cosa.. dianzi, ò
ed in mal'ora, / se tu di questionar meco l'assunto / non prendi
: -ti caverò uno occhio, tristo che tu se'... - sta'indietro
., x-306: io ti pregai che tu rimanessi in efeso, quando io andai
io andai in macedonia, acciò che tu facessi manifesto ad alquanti... ch'
casa. pulci, 10-87: perché tu se', rinaldo, mio cugino, /
et altri. lippi, 7-41: hai tu quistione? hai tu qualche rigiro?
7-41: hai tu quistione? hai tu qualche rigiro? / tu me thai a
? hai tu qualche rigiro? / tu me thai a dire in tutte le maniere
, i-97: ovè andato l'ardimento che tu [pompeo] solevi già avere?
solevi già avere?... tieni tu la quistione de'sanatori per sì fiebole
per sì fiebole e per sì rea che tu no rose abandonare a rischio di fortuna
tutto in tua leanza, / di qual tu prenderai d'esta questione; / cesar
francesco da barberino, 219: se tu se'giovane e bella, / non
a milano: cosa che non vorrei tu facessi. c. e. gadda,
adre -è questione di appetito. se tu avessi l'appetito che o io
cecchi, 82: - ti duol tu di me? dillo, / dillo di
dillo, / dillo di grazia. -che tu noi sai forse? / gli uomini
non senza rubore: « chi credi tu che sia suo padre altro che 'l
re? o di che mi fai questione tu? ». -spettegolare, sparlare.
disse: « olà, mastro, tu vorrai che io facci quistion teco al sangue
togliesti così l'arme d'ettorre, / tu l'hai di furto, più che di
. fiorio e biancifiore, 13: tu haii con teco quisso bello anello,
s. c., 36-7-11: se tu volessi adulare a dionisio, tu non
se tu volessi adulare a dionisio, tu non mangeresti queste cotali vivande. dante
/ da questa tema a ciò che tu ti solve, / dirotti perch'io venni
tutto sapea, disse: « donna, tu non hai di questo peccato, ma
, / questi i diletti sono / che tu porgi ai mortali? carducci, iii-3-100
questa peni- tenda e coll'altre ke tu ài levate, si sie tu rappresentatu
altre ke tu ài levate, si sie tu rappresentatu ante conspectu dei, ke lu
lodo. idem, inf, 33-63: tu ne vestisti / queste misere carni,
vestisti / queste misere carni, e tu le spoglia. buccio di ranallo, 1-393
bructo. bembo, 1-74: che diresti tu ancora se io... ti
dire. machiavelli, i-vm-162: credevi tu però avere a fare con ciechi o con
imitazione di cristo], 3-12-2: se tu dici di non poter soffrire questa o
questa o quella cosa, or come reggerai tu al fuoco del purgatorio? b.
per far bianchi i denchi: / tu li ha'a torre, se quisso no
tredesena cortesia è questa: se ben tu no voi beve, / s'alcun te
una tua, per la quale io intesi tu avere aùto erete. chiabrera, 5-58
, i-198: che de'fatti tuoi tu voglia pure far mistero a me, oh
e gli diceva: / « o tu mi da'quel libro, o tu me
o tu mi da'quel libro, o tu me 'l presta » / e se
ti perdono, ma con questo che tu mi dica il vero. andrete in paradiso
te la farei rendere; / che tu dicesti ch'io ti donai quella / per
donna che qui regge, / che tu saprai quanto quell'arte pesa. idem,
/ son questi vostri? o berna, tu se'quie? 'esti,
, che pensi? / vuoi tu dunque, crudel, ch'io qui mi
penetenza: /... / se tu qui no la fai, -oderai la sentenza
. boccaccio, iv-71: perché desideri tu che panfilo qui tomi? guarini,
. dante, par., 9-113: tu vuo'saper chi è in questa lumera
qui, orsèola, parla! dimmi tu quel che hai veduto. del giudice,
muse, o sante divine, / e tu, uterpe mia, tanto a me cara
. iacopone, 74- 51: tu ci offende qui la fede -de gir tanto
/... / e dove tu vedrai donne gentili, / qui ne girai
.. -cotesta pazzia non m'insegnerai tu già fare... -egli non si
dante, inf., 31-101: tu vedrai anteo / presso di qui che
, xxviii-16: lo mundo, lo quale tu [o carnevale] hai bruto per
21-43: il caso è qui: tu sol poi rimediargli. tommaseo [s.
, / della memoria che di me tu hai. manzoni, vi-1-15: qui l'
medici, 7-125: e 'l terzo che tu vedi ch'è già quici / pur
/ che la costrigne a ciò: cerca tu 'l quidde: / se 'l trovi
: / se 'l trovi, e tu mi castra. salvini, v-3-3-2: '
. g. rossetti, vi-12: o tu, nel cui possesso il cor quiesce
machiavelli, 1-viii-61: per questo, come tu sai, vivevo quietissimamente giovando a ciascuno
il sassone. montano, 146: se tu volessi, una di queste notti io
a la dorata. alfani, xxxv-ii-610: tu (ballatetta] te ne andrai imprima
ancona. pascoli, i-306: e tu, o salvo, ne facesti a noi
noi pur tanto, del bene! e tu l'italia l'hai servita quietamente e
non vi ho a dar nulla. -se tu non vuoi altro, tu se'esaudito
nulla. -se tu non vuoi altro, tu se'esaudito: ché per mio conto
ti fo libera quitanza di ciò che tu avessi avuto a far meco. costo,
lo deo. ser gorello, 844: tu m'hai sì, padre, la
dolcemente / con la ragion, che tu m'hai demostrata, / ch'io son
coscienza. tozzi, vii-341: forse, tu riuscirai a quietare i miei nervi.
anima mia. sinisgalli, 8-40: tu aspetti in cielo la stella che quietava
questo intendi e questo desidera, che tu ti tenghi contento di te e de'
lato. savonarola, i-315: se tu vuoi quetarti, cerca cristo. bibbiena,
20-94: piacendo sempre le cose nuove come tu sai, si correva, per vedermi
città. b. davanzati, ii-12: tu non ti dèi perder d'animo,
dicendo: « se ti bussi, tu se'morto ». e così quietato
quiete? /... / tu, amore, il cui strale e la
: forse perché della fatai quiete / tu sei l'immago, a me si cara
quiete. g. gozzi, i-1-213: tu hai gran bisogno di quiete e
. n. franco, 7-288: tu, o sonno..., poi
iniquo, quanto falsamente ti stimano che tu sia di tutte le cose quiete piacevolissima,
masuccio, 162: gentiluomo, essendo tu prodente, come te cognosco, non
debbia io dar ad intendere quel che tu ottimamente cognoscerai esser la eterna tua quiete.
noi sole, stanca. tanto più che tu conosci i miei gusti. io nacqui
. l. giustinian, 1-204: sempre tu ven da ora, / che son
. magalotti, 9-1-155: ora che tu mi assicuri che la cosa cammina diversamente
.. /... / quando tu siedi altomora, sovra l'erbe,
altomora, sovra l'erbe, / tu se'queta e contenta. -quieto
del cor. boine, cxxi-iii-250: tu hai qui, guardandomi obiettivamente, un
. niccolò cieco, lxxxviiiii- 171: tu sola [venezia] ti puoi dir sicura
buccio di ranallo, 1-383: èi tu questa / che ài sci savia testa
gna vita vorrai fare? / non vorrai tu lavorare / che ne possi guadagnare /
è questa o quigna schiatta, / che tu ài procreate per mi'morte / e
! » fa lo sparviero « ma tu cantami / con la tua voce un canzonano
corde e il ponticello; / e tu, con gli argomenti / della caccia onnipotenti
istar più quie / et ime quinamonte tu diresti: / chi vuol godere al mondo
entro / per lo novo cammin, tu ne conduci /... come condur
si congiungerà con quella, adoperandol tu, che tu già cara guardasti. e
quella, adoperandol tu, che tu già cara guardasti. e con
quincéntro: / i't'aspettava, e tu tornasti dentro. b. giambullari,
5-25: or ti parrà, se quinci tu argomenti, / l'alto valor del
guerre a te conviene, / ch'ove tu vinca, sol ai stato avanzi,
monte. pascoli, 52: frena tu, severa, / quinci una mano
spiri. fazio, iii-8-46: or tu, che dèi notare quindi e quince /
francesco da barberino, iii-208: di quinci tu poi pensa / d'ogni buono difensa
petrarca volgar., iii-41: quando tu serai pervenuto all'ultimo canto de italia
xiv-237: mi batteva il cuore., tu hai veduto con che faccia scimunita mi
il suo intercalare), -spero bene che tu non pianga per la..
. guido da pisa, 2-111: tu vai quincioltre intorno volgendo le ruote del
le ruote del carro e non so che tu ti fai. commedia di f
: va'... e fa'che tu costui ricinghe / d'un giunco
.. /... / che tu mi sie di tuoi prieghi cortese /
non avendo ragione in colei, / tu la rapisti, e la giustizia vuole /
pers, 186: quindi è che tu ten vai / co 'l libero pensier per
volubile. foscolo, 1-294: uomo tu sei, e mortale, e nato in
avvilimento potrebbero trarti forse a cosa che tu stesso abboni. mazzini, 20-200: scrivo
e confusione la tua mala vita che tu hai fatta da quindi adrieto.
i versi ti dà quindici, se ben tu vai sommando le figure de'numeri variatamente
quinquinelli zoe rafioli boni molti. se tu voy fare quinquinelli toy mandole e mondale
latti, 9-93: o dea, o tu che al pieno lume e chiaro /
stai in quintadecima al sereno, / tu, dea de'cacciator, donami aita.
b. andreini, cv-85: certo che tu hai la luna in quintadecima. -essere
: -di'presto? che vuoi? -che tu compri due quintane di carta e parecchie
fogna. anonimo genovese, 1-1-299: tu no e'via, ma quintanna /
di questi ristretti come li sai estrarre tu,... servito in tazza non
33-72: quivi morì; e come tu mi vedi, / vid'io cascar li
perché assiso / quiritto se'? attendi tu iscorta, / o pur lo modo
settembrini [luciano], iii-2-196: e tu che farai, o lessi- fane?
, adesso. boccaccio, 1-ii-397: tu sai che io son quiritto sbandito,
io son quiritto sbandito, / e tu hai rotta a teseo la prigione. la
dodici tavole,... aove tu vedi rimescolate alcune greche quisquilie. spallanzani,
e dissi: « e1 converrà che tu ti nomi, / o che capei qui
combattuto con teco solo per temenzia che tu non uccidesse tolomeo: rendici tolomeo nostro
. bernardino da siena, 109: se tu hai a quòciare la carne, quando
hai a quòciare la carne, quando tu vieni alla predica, fa'che tu ti
quando tu vieni alla predica, fa'che tu ti levi la mattina a sovana e
levi la mattina a sovana e che tu la ponga a fuoco. cammelli, 214
. corsini, i-23: musa, dettami tu di un vagabondo, / d'ingegno
barberino, ii-51: mo vedi, se tu vuo'piacerle, come / puoi te
pascoli, i-307: seppi allora che tu non eri ricca, che eri figlia
, bene èi fora del seno, se tu ami la consolazione de quotale osto
giunte, / ma non la udrai tu, piccola, venire. / tornerà,
più lochi amplificato. baldini, 14-73: tu non condanni questa mia mancanza di opere
questa mia mancanza di opere operate, tu non condanni la mia inedita esistenza perché
: filuccio! portami un rabarbaro. tu che vuoi? 3. agg
rabbassi po'te colpa vedere; / sempre tu stai 'n gaudere, tanto se'concordata
fingetevi satolli. pascoli, 1462: sol tu di quanti or vivono, fundanio,
melchisedech e di aaron e di cristo, tu allegasti quella auttorità che dice: non
deggio / pria di morir? perez, tu pure?.. oh rabbia! /
ammorza / la tua superbia, se'tu più punito; / nullo martiro, fuor
pretine faccende. saba, 5-226: ma tu già non m'ascolti.. che
metto e di sua legge, / tu la perfida grege e l'impia scabia
calandrino, a parlarti come amico, tu non hai altro male se non che tu
tu non hai altro male se non che tu se'pregno ». come calandrino udì
oimè! tessa, questo m'hai fatto tu, che non vuogli stare altro che
del mare? baldi, no: come tu vedi, il cielo ornai / sfogato
e d'avere. refrigerio, xxxviii-103: tu non temesti mai sinistra sorte, /
o traditore maledetto, / costì purgherai tu le tue peccata! / da poi che
suo. nievo, 525: -ah sei tu, sciagurato? -gli dissi io rabbiosamente
. testi fiorentini, 211: o tu, ponpeo, avrai tu senpre sete
211: o tu, ponpeo, avrai tu senpre sete di bere sangue umano,
mordace, / con sibilo rabbioso / tu vibrasti tre lingue / e fulminasti l'innocente
disse: o graziosa anima, dovunque tu dimori,... rallegrati però che
ovidio volgar., 6-241: giuri che tu muori per rabioso amore. landino,
: « non imbronciarti, non piangere. tu se'la nostra cara gaia: bacia
dal bovino-sguardo. alfieri, 12-76: tu mi prosciughi, / bench'io tutto
, / bench'io tutto capisca. tu rabbrividi / del non poter sposarla;
/ del non poter sposarla; e tu, all'opposto, / del doverla sposare
tutto rabbuffato. martello, 6-ii-79: tu, fido antenoreo, fra tanti amari lutti
obnubilare. nomi, 1-44: riserba tu queste prediche ai broccoli, / perché
e rabeschi / che voleano inferir che tu se'amante. atti del primo vocabolario della
da esso presa. tesauro, 2-570: tu rappresenti questa favola ne'ricami delle vesti
, 4: « a bertolotto tu sai bisticciare: / la schiazzamaglia non
accanito. papini, i-115: racconsolami tu, figlio del nulla, / mondo
pensier si maciulla / 15: racconsolami tu, figlio del nulla, / mondo
so che sono inimicissimo di debiti; tu poi rassomigli a quel rabula il quale
azioni di gente senza punta civiltà. 'tu te la dici troppo con quel giovane
non so né raccapezzo / quel che tu voglia dir nel tuo capriccio. baretti,
raccapezzare qualcosa. carducci, ii-8-106: tu non mi rispondi né a tono né
legni raccapezzati qua e là; e tu vedessi come tiene il mare. bacchélli
formula di confessione umbra, v-7-33: age tu iudicium penitentie per unumquemque peccatu..
diabolu no te nde poza accusare ken tu indecatunde non sie en questa vita prò
la donna che qui regge, / che tu saprai quanto quell'arte pesa. idem
piaci, iv-12: lapade mio, poiché tu vuoi / ch'i rinnovi l'amor
rinnovi l'amor che mi raccende, / tu solo se'colui che far lo puoi
: o amore!... tu raccendi ne'nostri petti la sola virtù utile
cicerone volgar., 1-235: vedi tu questa medesima terra raccerchiata e adomata di
sì non il puoi cacciare, se tu volessi. boccaccio, viii-3-118: col
. imbriani, 2-241: cara tomba, tu raccerti / quanti amammo e ci lasciarono
di avere un'altra volta questo affronto, tu stesso lo hai attestato, ed hai
rachetarla. castelletti, 46: vedi se tu la potessi racchettare et indurre a perdonarmi
l. strozzi, 1-161: se tu mi vai più rompendo la testa / né
loredano, 3-68: quella pianta, che tu miri con tanta curiosità e con tanta
« sia fatto a me secondo che tu nomini ». / ed in quel punto
petto 7 securezza racchiudi, / non dèi tu già, senza consiglio e senza
solo varco lasciando racchiudi gli altri, tu vieni come ad assiepar il campo del-
. cniabrera, i-iv-205: se pur tu non adombri / per consolarmi il vero,
. fra giordano, 5-124: se tu ricidi l'acqua, immantanente si racchiude
). alfieri, 5-15: finché tu, stretto e montuoso continente, tra
g. m. cecchi, 17-59: tu hai le cervella a rimpedulare, cioè
, 36: raccogli quella padella! che tu sia amazzato! m'hai spaurato con
su 'l piè. / -raccoi tu quel re. / -kaccoi tu quel sei
/ -raccoi tu quel re. / -kaccoi tu quel sei. bizoni, 34
spigolare. savonarola, iv-55: quando tu hai raccolto li pomi che sono rie'
che sono rie'rami di sotto, tu hai l'uncino per tirare li altri
nievo, 772: io peccai e tu mi perdonasti; t'abbandonai, e non
l'amata greggia. poerio, 3-562: tu, dio, / fammi possente degli
rallegrarle. tommaseo, 11-73: ove se'tu che della vesta lembo / fai per
del tebro per le sponde errai, / tu da me in dono, o gran
se neente intenderai della detta scienza, tu troverai al punto e giorno che venne
influenze. benivieni, 98: se tu raccogli bene, troverai che dalle miglia settecento
, 2-202: ella fu presente quando tu ingannata arrossisti e con ricordevoli orecchie raccolse
buonarroti il giovane, 9-698: se'tu ora chiaro? / ché, se tu
tu ora chiaro? / ché, se tu ben raccogli / e tu ben ricapitoli
, se tu ben raccogli / e tu ben ricapitoli, / sciolti tutti i gomitoli
i gomitoli / di consan- guinità, tu troverrai che né per vinco! d'avoli
all'illustre pianta / ond', angiola, tu sei bel frutto estremo, / rendesse
un santo. tasso, 12-28: tu, celeste guerrier, che la donzella /
empi morsi, /... / tu per lei prega, sì che fida
de'loro mancamenti. forteguerri, iv-355: tu, de- mea, raccogliti in te
. c. gonzaga, i-ii: tu in alba puoi cangiar la sera, /
ignominia, compilator della protervia, se tu fossi ammesso in parnaso, altr'ufficio non
in verità bene a tuo uopo, se tu stai cheta e lascimi fare. sermini
. f. scarlatti, lxxxviii-ii-532: tu sonasti a racolta / d'ogni ragazzo
/ d'ogni ragazzo; / ma tu l'hai per sollazzo / che frate cazzo
[imitazione di cristo], 3-21-2: tu, signore dio mio, sopra tutte
pietà da un signor romagnolo morrai, tu che pure speravi riposare l'animo stanco
increscioso, come le cose da nulla che tu dicevi, lungi dal contrastarlo, intrattenessero
bonaventura volgar., 3-164: quando tu debbi celebrare il divino ufficio, così
, 402: io ti parlavo e tu non rispondevi. /... /
... / t'ero vicino e tu non mi vedevi, / ma nella
, i-xiv-70: canzone, io so che tu girai parlando. i...
parlando. i... i tu troverai amor con esso lei; / raccomandami
lei; / raccomandami a lui come tu dèi. -rifl. g
f f collare tu tenevi sodo, / ti avea raccomandato a
dal prencipe reggente. carducci, ii-2-222: tu sei molto ben raccomandato agl'ispettori,
assegno arrivasse a trieste, vorrei che tu, attraverso car- letto, lo rispedissi
promessa per firenze una raccomandazione colla quale tu e la contessina potrete molto ben godervi
xi-15: se ben ricordo, cesarano, tu vuoi una raccomandazione per diventare giardiniere al
mio, e'si par ben che tu abbia in molto conto mogliata, che tu
tu abbia in molto conto mogliata, che tu le fai coteste raccomandazioni e le metti
te ne scongiuro per la tenerezza che tu devi a tua figlia. tarchetti,
la copia] mostrata al cassini, quantunque tu dichi d'averla raccomodata, se per
[copia] mostrata al cassini, quantunque tu dichi d'averla raccomodata. salvini,
, 102: il mio consiglio è che tu vinca la discordia e la guerra con
de campituoglio. filarete, 1-i-29: tu potresti dire: lo edificio non si amala
ho racconcio il letto; / ma tu se'steso sopra un cataletto.
. f. frugoni, vii-834: tu... vai sempre attorno battendo la
fui contento. cesari, 6-410: dove tu vogli, la cosa può esser racconcia
un poco venga poi il sole e tu credi e di'che è racconcio il
tuo figliolo e discepolo: fa'che tu me lo racconsegni tale che sia migliore
dee., 3-6 (i-iv-286): tu mi credi ora con tue carezze infinte
carezze infinte lusingare, can fastidioso che tu se', e rapa- ceficare e racconsolare
, e rapa- ceficare e racconsolare; tu se'errato. la spagna, 14-17:
: così schiamazzando ficcategli più sotto che tu puoi; e se qualche pugno andassi in
[s. v.]: 'tu la sai lunga, ma non la sai
darcela ad intendere. 'a me tu la racconti? ': di cose o
volume. d'annunzio, i-1-179: tu nai sonno, povera nutrice! un tempo
sonno, povera nutrice! un tempo eri tu che mi raccontavi le favole per farmi
seneca volgar., 3-346: quando tu sarai crucciato con alcun uomo, rappacificati
di noi trapassare quel monte caucaso che tu vedi, ovvero notare di là da
/... / ben se'tu manto che tosto raccorce, / sì che
essere detti nobili, e dice: tu se'mantello che tosto raccorci, s'
si convien che la lunga fatica / tu li raccorci con l'opere tue. m
. v bompiani, i-225: se tu sapessi com'è tremendamente difficile trovare collaboratori
i bei racemi / ch'a me tu doni, or che fra nevi e gielo
tessuto. foscolo, i-858: e tu sedevi, / candida psiche, e tacita
vezzi / con la lingua, e tu ridi e l'accarezzi. abbonacciare
soldati, 2-492: « credevo che tu non mi volessi più bene »,
del ber, perché raddoppia, / come tu sai, quan- t'altri più divora
appresta; / voi le attendete: e tu, suolo felice, / i tuoi
: non raddoppiare le parole, che tu averai udite, della cosa occulta.
. attribuito a petrarca, xlvii-206: tu raddoppi le frezze e le corregge /
non consente la mente, ché se tu mi farai corrompere non volonterosa, la
vicino a te... e tu lo temi e talvolta mi sacrifichi a lui
grazie m'ho tolte; / ma tu me l'hai volute raddoppiare.
che nel collegamento raddoppiano, come 'tu ', 'fa ', 'da
/ i tanti voti tuoi sì che tu scorga / la tua diletta greggia, /
: passi per questa volta, purché tu sia contento prima di farla [l'epigrafe
, vana. mazzini, 9-240: tu ti lagni, e a dritto, di
dritto, di genova; ma se tu sapessi che a questi giorni un de'spediti
f f boccaccio, 9-86: tu mi lavasti con tacque fredde; io rasi
radila con grandissima diligenzia, acciò che tu non la intaccassi; solo che un lato
dante, inf, 33-127: perché tu più volontier mi rade / le '
. ugurgieri, 145: perché vai tu tanto nella destra parte? dirizza qua
radicalissimi. faldella, ii-2-144: se tu sapessi, gioiazza, che idea radicale saltò
fra'agostino / dicendo al vento: « tu mi fai gran torto / a svegliermi
. braccesi, 62: candido piè, tu non eri già degno / che così
padre ha fatto masculine imprese, / tu ancor sei della razza antica scola:
/ chiara diana, stella matutina! / tu sei la virga che la sancta rosa
. llui comungeste, / cum puritade tu sì 'l parturisti, / non cognoscendo carnai
la prima radice / del nostro amor tu hai cotanto affetto, / dirò come colui
tenebre la mente me citasti, / tu ch'è'viva radige e pietosa, /
è più possibile reprimerla. se pure tu riuscissi a troncarla, rimetterebbe mille germogli
sola del mio cor dolce radice, / tu dormi, ohimè! tu dormi /
radice, / tu dormi, ohimè! tu dormi / ed io, misera me
. mazzini, iv-i- 289: tu vuoi che io sia nella realtà della vita
che alla radice della cosa. quando tu vuogli intendere bene le leggi, guarda alla
radice. essa è greca; e qui tu sei nel tuo regno. zannoni,
radici sue. tanaglia, 2-267: se tu non vedrai / diminuire el male e
mettendo nuove radici. foscolo, iv-303: tu sai che i nostri contadini sogliono,
co'suoi mille tentacoli; e tu stronchi la ceppaia ma il radi-
: apollo. pavese, 3-33: tu [asclepio] sei figliolo di una luce
: lina, quel panno che tu m'hai tessuto / è floscio sì ch'
non si dovranno. caro, 9-281: tu vedi là come securi ed ebri /
radissima in ruf- ana, cioè che tu non bestemmi e non giuri mai. tasso
. niccolò del rosso, 313-7: crede tu ch'el sia vertù tenuta / lassar
rina, a radunanze, a feste 7 tu non ti acconci più, tu più
feste 7 tu non ti acconci più, tu più non movi. nievo, 755
sovrana / qualunque sia lo sposo; tu raduna / i prìncipi ed i magi.
cecchi, 1-1-34: io pongo mente che tu hai raffazzonato questo tuo ritto che pare
il vero, ei non mi piace che tu stia tanto a raffazzonarti: a me
a raffazzonarti: a me basta che tu abbia il viso lavato e non lisciato.
g. morelli, 223: se tu ti senti avere un diritto e leale parente
voglie ferma / e tale essempio prendi tu, lettore, / ché questa vita l'
amabil coppia, / onde in van tu mi tenti: vii rospo, arrabbia e
ottantamila reclute. scalvini, 1-102: tu sentivi la nobiltà della tua anima;
tuoi ragionamenti ridirizzavano quelli che vacillavano e tu raffermavi le ginocchia che piegavano.
.. / di malmantil, del quale tu sei signora, / ne sei e
poveri prodotti dei nostri campi, mettendoli a tu per tu sui nostri mercati coi prodotti
nostri campi, mettendoli a tu per tu sui nostri mercati coi prodotti dei campi forestieri
disse: « non ire. dove vai tu? ». masuccio, 22
viso. c. scalini, 1-65: tu facevi una certa voce ch'il fistolo
. tasso, n-ii-261: non istimo che tu sia angelo o demone, ma anima
il mondo è morto. dir 'tu * o 'voi 'a chi viene
/ ma or m'aiuta ciò che tu mi dici, / sì che raffigurar m'
giordani, xi-65: ognuno facilmente dirà che tu, mio carissimo e dottissimo amico,
gli è di palo il passo; / tu m'hai ben raffilata la ghiandaia
rosa di magio -colorita e fresca, / tu che ratini / e no rifini /
delle lettere. alaleona, 29: tu mi ti raffini tra le mani. ojetti
[gli autori classici], fatto che tu sia loro famigliare, non solo la
, ha voluto che ci dessimo del tu. idem, 2-268: desideravo supplire
s'erghin dagli atri fondi, / ove tu gli pur calchi e gli raffondi.
massa marittima, 34: tale exempio prendi tu, lettore, / che questa via
catzelu [guevara], ii-55: tu che vieni alla religione dèi tra te
. antonio da ferrara, 75: tu porti l'alma mia ne la tua
mia ne la tua branca, / tu non hai forma d'orso ma d'agnello
forma d'orso ma d'agnello, / tu rafforzi mia lena ch'era stanca.
menomo raffreddamento. foscolo, xiv-263: tu mi hai assicurato della tua lealtà,
lealtà, ed io riposo tranquillo, perché tu non mi tacerai il giorno del tuo
consumai la vita e tore, / tu, che contrito cor giamai non sprezzi
le vene. malatesti, 33: che tu ingozzi il mannerin non lodo: /
se hai stomacuzzo raffreddato, / che tu lo poppi e poi ti bea 'l brodo
. settembrini [luciano], iii-1-264: tu racconciati il cocchio... e
impeto loro. verucci, 2-7: tu cerchi in vano di raffrenare ai fiumi
raffrenare. boccaccio, ii-2-23: possi tu soffrire, / ben raffrenando il tuo
, iv-122: o figliuola, poscia che tu conosci la fiera tirannia dello iddio che
[tasso], 154: cianchetta, tu piangi? che cosa ti è successo?
lagrime. calli, 1-3-52: deh, tu raffrena i pianti. c. gozzi
dichiara da te medesima, e se tu mi toccherai quella parte che mi si
; e simile, con ciò che tu puoi ti raffrena. imitazione di cristo volgar
cristo volgar., iii-622: se tu odi la reprensione mal volentieri, raffrenati e
cesarotti, 1- xxxiii, 275: tu vuoi parlar, tu ti fai forza,
xxxiii, 275: tu vuoi parlar, tu ti fai forza, / e non puoi
s'i'so bon begolardo, / tu mi tien'bene la lancia a le reni
s'eo desno con altrui, e tu vi ceni; / s'eo mordo 'l
/ s'eo mordo 'l grasso, e tu ne sugi 'l lardo; /
/ s'eo cimo 'l panno, e tu vi freghi 'l cardo: / s'eo
/ s'eo so discorso, e tu poco raffreni. 12. intr
l'animo, e vai senza meta dove tu veda e respiri campagna.
non ti sa di niuna cosa / che tu gli faccia in sua utilitudine. ruscelli
non spiri e dàlli foco tanto che tu ne possi fare polvere e dàlia in
e sfrontata! ma che ne sai tu dell'amore?. 3.
stiavo, / io ti concrò che tu non srai più buono. =
giovane. gozzano, i-250: saprai tu riceverla bene [la morte], mio
sei ancora un ragazzo. non credi tu dunque al diavolo? -in frasi
non avesse ben tocco con mano / che tu non hai di ragazzo altro / che
cristo ne la stalla è posto; / tu fanti, tu anelile con ragazzi,
stalla è posto; / tu fanti, tu anelile con ragazzi, / et esso
ragazzo / che le sciorini il cui, tu la [la moglie] contenti.
e d'or vestito, / tanto che tu dirai: non è più quelo.
« ben che destino / vorria che tu moressi estinto a l'onda, / ti
b. giambullari, 7-51: ha'tu deliberato / de voler darmi
tesser con ella: / non vey tu come el mondo è raggelato?
.. letterine amorose... tu scacazzi spesso, talmente che per risposta di
di valor rege scettrato, / ché tu ravvolgi il raggiafuoco giro / dell'etra tra
di nuova vita e d'amore: « tu non sei degno di vivere sulla nostra
alta sì come donna signorile, / tu vai raggiando a guisa di fetonte.
cotaf vesta. bùgnole sale, 5-192: tu vedrai... quegli scheletri animati
e nel momento che tutti cadono in ginocchio tu li vedi [i fotocronisti] saltabeccare
ovidio volgar., 5-24: tu medesimo puoi porre le piante negli orti
le piante negli orti dilettevoli, e tu medesimo vi puoi menare leggieri raggienti d'
con alto ordin fatto: / sendo tu un raggio / di bel qua giù,
di giovinezza: o raggio amato, / tu solo alberghi in questo cor dolente.
non tornò dal dì funesto in cui / tu fosti, o padre, ad immolar
faccia mia sì t'innamora, / che tu non h rivolgi al bel giardino /
e appuntita. bencivenni, 7-82: tu vi metti il raggio, cioè la tenta
questo giorno? alfieri, 8-64: tu, aonna, ove il tuo sol rag'
f. f. frugoni, vi-665: tu raggiri 'l discorso col digressivo, perché
orribil guerra e gli accidenti strani, / tu che sai poetar, servimi d'aio
raggirano. giuglaris, 330: vedi tu quella bella machina deltuniverso? or che
de'nostri prìncipi. goldoni, vi-i tu.: il raggiratore. idem, xi-765
altra). alfieri, 1-675: tu [micol] rimani al padre, /
piero della francesca, 77: quando tu volesse ragiógnare o
una radici e con l'altra che tu voi ragiognare. idem, 78: se
voi ragiognare. idem, 78: se tu volesse ragiognere radici cuba con radici cuba
inf., 12-131: « sì come tu da questa parte vedi / lo bulicame
* 1 centauro, « voglio che tu credi / che da quest'altra a più
f. f. frugoni, vii-834: tu..., nemico della solitudine,
un partito. mazzini, 35-314: tu... cerca raggranellare e ordinare il
giovanni crisostomo volgar., 1-1-68: priega tu colui... per lo quale
letto. d. bartoli, 7-3-85: tu di qui a pochi anni...
. gadda conti, 1-690: anche tu -continuò, pensando alla bella orchidea,
prima ti prego di questo, che tu non raggrinzi né aliassi l'animo tuo.
dà noia / e che allor par che tu tiri le cuoia, / raggrinzi tutta
per la schiena -così, brutto ranocchio, tu rimeriti la bontà di chi ti ha
alamanni, 13-82: non t'awedi tu, stolto, che fuggire / in sicurato
molto la prima cosa, nella quale tu se'meglio di lei, con questa ultima
fatta incontro a te ad amarti, come tu ti facesti incontro a lei. rappresentazione
14-ii-47: noi existimiamo che da quello tu sarai suto raggualiato delle cose di costà
argomento. tesauro, 6-147: tu, ragguagliando il lettore di aver fatto
, figliuola, ma dimmi quello che tu aspetti qui, al ragguardaménto di tutto il
i cherubini e raguardi l'abisso, tu se'lume veridico che illumini. antonio
più debole cosa che l'uomo può'tu trovare, se il corpo ragguardi? il
ricciardo da cortona, 1-37: se tu raguardi nel paradiso terrestro, el primo
ora ti preghiamo, signore, che tu ragguardi alle minacele che ci hanno fatto
, mente stolta, / dove ti se'tu involta? / troppo col tuo pensier
coloro che abitano nella terra sappiano che tu se'iddio ragguardatóre de'secoli. cassiano
cotale ragionamento meco: « poscia che tu pervieni a così di- scnemevole vista quando
pervieni a così di- scnemevole vista quando tu se'presso di questa donna, perché
115: che ragionamento e questo che tu fai? perché sei stato tu messo
questo che tu fai? perché sei stato tu messo in questo sacco, poveraccio?
: « però t'assenno che, se tu mai odi / originar la mia terra
villate quivi vicine. razzi, 6-72: tu sai che si ebbe ragionamento di far
. g. gozzi, i-26-144: tu m'empiesti con inganno la mente delle
grazia de la mia nota soave / remàn tu [ballata] qui con lei,
io te prego / che ispesso meco sola tu ragioni / e ch'el mio cor
ragioni / e ch'el mio cor tu sproni. -con riferimento ad animali
un caprimulgo. carducci, iii-a-319: tu vedevi i tettòsagi carri al grand'ilio
, par., 26-6: intanto che tu ti ri- sense / de la vista
che la mia persona, / e tu per guidardon me fai morire! machiavelli,
ragiona, / tacciolo, acciò che tu per te ne cerchi. idem, par
domandavo: -e come la ragioni? -e tu, rosso come un gambero, con
. sacchetti, 189-26: -che gli vuoi tu dare? - l'amico disse:
che io vivo di rendita, come tu vedi; e'mi sarà molto malagevole a
pensoso vai, / or ch'ài tu che tu se'così dolente / e che
vai, / or ch'ài tu che tu se'così dolente / e che va'ragionando
mostrati ai soldati acciocché non pensino che tu mi abbia aiutato a morire e non ti
-sostant. ottimo, i-489: se tu riguardi bene, vi vedrai che li sottili
in bene. dondi, 236: tu sai che, bench'io sia talor ofenso
opinione regni, addio umana stirpe, tu ritorni a'tuoi deliri, ed a rivederci
di virtù, delira: / morte, tu mi darai fama e riposo. grafi
ragione ». marinetti, 12-158: tu poi mi faresti anzi un piacere se sviluppassi
si truova cosa alcuna più comoda a qual tu ti vogii usi di edilìzi che il
loro. marchetti, 4-90: non voler tu, solo atterrito / dalla sua novità
non ti vo lassare, se prima tu non ascoltavi le mie ragioni e ti
aminta, 262: tu prendi a gabbo i miei fidi consigli /
non vale. foscolo, iv-420: tu il vedi: ogni consiglio e ogni ragione
ragioni, mi confido che m'averesti lodato tu stesso della mia risoluzione intrapresa per tua
, i-xxvn (b) -73: tu puoi sicuramente gir, canzone, / là
e disse: 'tra- ditor, tu se'morto! 'io non mi posi
lodevole ritirata. magalotti, 0-1-170: tu mi hai fatto strologare un grandissimo pezzo
fa ragione per la quale, dacché tu sei a castello, mi hai migliorato
dico già che d'incornar vulcano / tu non avessi un'ottima ragione. alfieri
temere. gnoli, 1-76: né avrai tu pure, o amica, / ragion
ch'i'ho avute sette robe, e tu non muna? e sì se'tu troppo
e tu non muna? e sì se'tu troppo migliore e più savio di me
ad alcuno: rendimi quello di che tu mi sei debitore, è voce ragionevolissima
a lui. anonimo romano, 1-28: tu, omo granne, se fai lo
francesco da barberino, 201: se tu se'molinara, / torrai la tua
dante, par., 6-31: tu veggi con quanta ragione / si move
. filippo degli agazzari, 1: tu ogn'anno fai la ragione, e
fai la ragione, e ciò che tu ti truovi guadagniate e fruttato le tue possessioni
guadagniate e fruttato le tue possessioni, tu ne trai la vita tua e de la
« per tal convegno, / che se tu a ragion di lui ti piangi,
in: col segnor non prendere, se tu pòi, questione / ché 'l te
, ti sovvenga il giuramento. / tu cominci a mancar. non chieder mai /
varchi, 23-260: per qual cagione solleciti tu tanto di dannare la tua ragione e
piacere / col cor leal là 've tu. ll'hai locato. testi fiorentini,
. novellino, xxviii-860: or non pensi tu ch'i'ho figliuoli piccolini, li
, li quali mi conviene intricare? vuo'tu ch'io l'abandoni? non sarebbe
la parte che appone all'altra: « tu non ài fatta ragione, ché tu
tu non ài fatta ragione, ché tu prendesti il mio cavallo », e la
ragione o farla finita: che ne dici tu? calandra, 6-35: le hanno
carducci, ii-10-269: io non voglio che tu invecchi e intristisca, perché il sospetto
molto alegrare. arrighetto, 244: vedi tu... per ragione che diritto
ti lamenti, ah me! / tu ti nde prendi ragione, / ch'io
. giamboni, 8-ii-418: convien che tu stia a sindacato e renda ragione di
: pensa, gattivello, quanto tempo tu hai passato, avendolo male speso, imperò
, 0-5 (i-iv-813): tessa, tu sai quante busse calandrino ti diè senza
vide nella scala, quanto maggiormente essendo tu pastore di ragionevoli pecore, non per
, i-73: con ragionevole ragione pare che tu ti difenda. -calmo e
discrezion sì sterile / che, se tu non se''ngordo di soverchio, / non
di pittore. fenoglio, 1-109: tu ami la tua città. ci sei nato
rettori, 30: non ho (come tu sai) se non questa figlia:
carducci, ii-12-13: io vorrei che tu accogliessi e leggessi questa lettera con quella serenità
]: le quali [parole] tu hai sermocinato così ragionebole- mente contra di
g. gozzi, i-1-243: chiunque tu sia che sei venuto, molto ragionevolmente
., 10-8 (i-iv-905): quanto tu ragionevolmente ami sofronia, tanto ingiustamente della
ingiustamente della fortuna ti duoli, quantunque tu ciò non esprimi, che a me conceduta
ragionevolmente portare ti debbo, secondariamente che tu sai abbreviare o prolungare le vite a li
, penna, calamaio e pazienza, tu puoi ben anche a uscio chiuso passartela ragionevolmente
. bellini, 6-106: mannelli mio, tu mi vuo'far giovanni, / come
bernardino da siena, 48: che credi tu che sia questa nostra considerazione a rispetto
più facondi. carducci, iii-1-292: tu cui de le melodie latine / diè la
il vago stile a secchie, / tu, cappelli gentil, che tieni inchine
che ha rubate, / ma che tu lo conosci alle ragliate. rastrelli, 37
mente tessere come fa il ragnolo. tu vedi com'egli fa le sue ragne
c. i. frugoni, i-12-166: tu lento aspetti a la sospesa ragna /
, 1-71: povero amico. sei tu che vivi in una ragna di parole
: che c'è, ragnino! hai tu ragnato nulla? 2. incappare
. seneca volgar., 3-407: tu vedrai tutti i ragnateli iguali e tutte
stupenda, quando era come l'avevi pennelleggiata tu. ora... mi son
il qua- gliotto ed il luogo ove tu c'hai risposto, quando vedi che ti
mendace nemico d'ogni verità, che hai tu che fare colla congregazione de'frati?
vedendosi compreso disse: or non sai tu che nulla collezione né radunamento di frati
a liberar gierusa- lemme soggetta? / tu i prìncipi a consiglio ornai raguna, /
prìncipi a consiglio ornai raguna, / tu al fin de l'opra i neghittosi affretta
'n amore. baldi, i-140: tu raguni grand'oro, il mio lupino:
me volgi tanti oziachi anni, / pensi tu altro che ragunar danni / per caricarmi
sotto spezie di servire il tuo amico tu non faccia contro al tuo comune né
. marino, 1-1-167: signor, tu vedi il sol ch'aventa i rai /
g. óozzi, i-12-156: che facesti tu mentre co'rai / scaldava il sol
dì? metastasio, 1-ii-65: e tu, mentre fiammeggia / su l'indico
dante, par., 15-56: tu credi che a me tuo pensier mei /
. anonimo veneziano, lxvi-1-69: se tu voi fare coraella d'anello,.
tener da la gente di xvi anni, tu ne hai xx netti e schietti,
con ogni poco di spinta andrà dove tu vorrai. d alberti [s. v
e grave / ad ora ad ora rallegrar tu suoli. bertola, 1-37: pare
, iv-443: amabile stella dell'alba! tu fiammeggi dall'oriente e mandi a questi
chi l'avria detto sei mesi addietro quando tu comparivi prima degli altri pianeti a rallegrare
. [1765], 1326: sol tu manchi, o pupilla / del più
rallegratore de le cose / rallegra or tu la moribonda luce. pananti, i-322:
sua venuta. simintendi, 2-200: qualunque tu ser, rallegrati alla donna. s
si rallegra. cesarotti, 1-iv-35s: se tu sgombri il nubiloso velo, / sta
l'isola di circe eea, che tu possi componere la città in terra sicura.
: -o signora mia, che vuoi tu? pontano, 1-30: noi starno
sembianza al- uanto rallegrata concluse: - tu mi consoli. stampa perioica milanese,
. [1765], 1325: sol tu manchi, o pupilla / del più
rallegratore de le cose / rallegra or tu la moribonda luce. mazza, iii-134:
di famiglia. cuoco, 1-228: sai tu perché l'usurpatore fu accetto? perché
teco e ralluminiti la mente, sicché tu possi vedere la via di salute. libro
per la sua umiltade, / vuoisi tu usi anco tu umiltà. aretino, 20-151
umiltade, / vuoisi tu usi anco tu umiltà. aretino, 20-151: la
gelli, 7-417: -e che vuoi tu che faccia d'un quattrino? -e
d'un quattrino? -e che vuoi tu che io ti dia una dote, che
, umel, no dexdeniosa, / ma tu [rosa] ste olta il rame
scudo in questa prima rama: / tu vedi, padre, ben l'ira,
nato. lamenti storici, i-129: o tu rama de mato e stracun- tato,
finanche al ramaiolo, / basta che tu, figliolo, / tu voglia bene a
basta che tu, figliolo, / tu voglia bene a me. -con
: schiumarola. baruffaldi, 1-68: tu va', di tanto in tanto, /
forma fia usata e vecchia, / quanto tu vuoi, per metterne, apparecchia,
taglia e fende: / va', che tu faccia, quando ne sia otta,
gli uomini. pulci, 22-9: tu non guardi cristiana o saracina, / e
a. f. doni, 6-97: tu vagheggi il zoppo menicone /...
. m. cecchi. 380: -se'tu sergente o ramarro? / -1'vogli'
pulci, 5-54: disse rinaldo: -vedes'tu mai tordo / ch'a
a. f. doni, 6-101: tu m'hai, silvana, con quel tuo
molti pezzi. podiani, 46: se tu sei uno sbirro, dillo, ché
8-1-184: quando il sole è coricato, tu dèi mettere sotto terra un vaso di
quando è fiorito, e, se tu voli, lascia tutta la focchia del finocchio
g. f. loredano, 11-35: tu, bagolina, porta qui cesti e
, 744: lucido, perché stai tu così ramingo nella strada? boterò, 6-215
/ che sfavilli sul mondo risorto, / tu scorgi fra l'ombre di fosca procella
al porto. montale, 1-49: tu sei dei raminghi che il male del mondo
., 5-31: e ora fosse che tu potessi essere facun- dioso parlatore in questi
rammaricare, se la pena, che tu dèi avere così grande e forte in purgatorio
lorenzo, di ciò; e consola quanto tu puoi la povera madre mia. d'
molto e dicea: « perché m'hai tu tanto tolto? » poi si ripondea
sai de che mi rimarco? / tu ti starai cum nostra donna en tregua,
della gravezza:... che tu hai le spese grandi, gl'incarichi
de'lasci di tuo padre, che tu abbi perduto nella mercanzia, che tu
tu abbi perduto nella mercanzia, che tu abbi poco ricolto. bellincioni, cvi-264:
stato. sacchetti, vi-100: ma tu che segui l'impeto carnale / usando
perugini del trecento, lxxxvi-169: amico, tu mi par de frutte largo / che
acerbe, / e s'altra cortesia tu non riserbe, / el ver ti canta
alberti, iii-252: ciascuno si riposa: tu solo ne vai a letto maladicendo e
e fabricando vendette, e bene che tu arda di cruccio, non però ivi resti
, xii-810: assai di pregio / tu concedi al mio fato, / se dirai
matto / rammemorassi. pea, 7-338: tu... mi fai tanti '
qualche tempo, nelle lettere, come se tu rammemorassi di quando eri piccolo.
: eromane, io ho avuto caro che tu mi abbia palesato questi tuoi amorosi accidenti
non in quanto la ramemorazione, che tu hai fatto di quelli, mi pare
io danno. della casa, 5-iii-346: tu saprai scegliere fra le parole del tuo
armadi immensi pieni di lenzuola / che tu rammendi paziente. bernari, 4-195:
che ti ramendi disidera e non che tu sii punita, piglierai. testamento di
avessi a mente tenuto, nel mal che tu hai non t'avrebbe lasciato cadere.
la moglie. tasso, 13-ii-423: tu ch'i superbi cor talvolta induri,
domanda consiglio. casti, ii-n-53: tu mi fai rammentar quel tempo antico /
, purg., 33-95: « se tu ricordar non te ne puoi », /
., 353: rammèntati quello che tu hai fatto a quello cristiano ciré detto piero
suaso / di smenticarmi quel che tu ramenti. goldoni, xi- 312
dei bianchi toscani, xcvt-116: madre, tu non ti ramenti / delli miei gravi
patria. forteguerri, 23-15: quando tu ai ciò non ti ram- mente,
, sul suolo egro e languente / tu te ne stavi. ungaretti, i-45:
, 79: io sono colui a cui tu rammezzasti mezza la roba tua.
rammollisca il marmo. pindemonte, ii-83: tu, sotto il cui scarpel divino /
volgar., xvi-6 (195): tu disprezzi l'altrui tristezza col cuore contumace
tristezza col cuore contumace, la quale tu potresti con la tua mansuetudine rammorbidire.
si rammorbidiva. amenta, 4-75: credi tu, marchese, che la marietta si
, pur vi sta'nn a tanto che tu ben ramucchi e la copia ti tolga
e peri, / anche di viti, tu serbasti insieme. d'annunzio, 1-247
medicina volgar., 38: se tu, scarnando, procederai, vedrai che da
getti, 17-59: - che vorrai tu dire: che ognuno sia pazzo? -pazzo
qualsiasi di industria. svevo, 6-77: tu hai la bottega ben avviata..
/ cadeva: passavano uccelli / gemendo: tu [la saggina] gracile e roggia
per la salina, va'per ciò che tu vuoi senza denari, e tomarai senza
piante). baldi, i-67: tu, che portar da le ramose braccia /
roccatagliata ceccardi, 68: un rosaio tu mi parevi che a un muro /
o in piedi overo per traverso, accioché tu sappia ove piantar il rampino col quale
rampino). martellini, 1-1-12: tu sai che in casa nostra or è del
rimprovero. martello, 6-iii-140: tu menti il gran natale, / perfido
perfido vecchio: all'opre nulla hai tu di reale. / degli avi tuoi,
duramente ancora: / « qual se'tu che così rampogni altrui? » piero da
/ con acri motti il rampognò: tu fuggi, / tu che lungi saetti
motti il rampognò: tu fuggi, / tu che lungi saetti? codemo, 64
xxx-5-44: mi diceano appunto / che tu d'amor non parli, / se non
qual più, turno, / farai tu mora o sotterfugio o schermo? buonarroti il
il giovane, 9-763: passa ormai tu, donna, / che, dispettosa rampognando
fuggisse, / e c'a ioseppe tu mandassi in sogno / e l'angelo dal
che l'ammonisse? / certo potevi tu senza rampogno / difender lui da ciò
aere depingo. lomazzi, 272: sempre tu cerchi, e mai non ti vergogni
e diviene mentastro di spiacevole odore, e tu piantala capovolta con le cime sotterra e
). pascoli, 1261: stelle tu versi ad una ad una, o sera
., 9 (180): che tu con attento cuore e quasi colla bocca
: nascondi le cose lontane, / tu nebbia impalpabile e scialba, / tu fumo
/ tu nebbia impalpabile e scialba, / tu fumo cha ancora rampolli, / su
... /... / tu la distacca con man pronta e lungi /
, pampino. martello, 6-ii-104: tu col divin potere / apri nel fianco
-essendo morto / fabrizio mio, come tu sai, né sendoci / altri che me
tua furia, e tu che colle veloci e ramute ali e colla
l'altro: non l'agguaglierai se tu scoppi '. -come personaggio di
quella: mamma, non fare, che tu potresti crepare e non croscieresti mai quanto
dal pantano. guerrazzi, iif-168: tu presumi che ti vengano a profferire fino
scorza del ranzo e fané quelli pezi che tu vole e curali ben dentro,
, poi lo miti in lo mele che tu la voi bolire per tri zomi
altro maritoccio giovane. verucci, 1-24: tu perdi il tempo, persutto: sei
vita... che, qualunque mossa tu fai, sei costretto a sfiorarlo e
la tua compagna? -ah! sai tu, mio caro, che la mi comincia
scorza del ranzo e fané quelli pezi che tu vole. 2. dimin
chiare: il che avverrà, se tu saprai scegliere quelle che sono originali di tua
zoppo. deamicis, xlii-51: e tu, bel garzonetto genovese, non ti dar
giustinian, 88: de che ha'tu paura, / de que tremi sì forte
que tremi sì forte? / ha'tu forssi rancura / che luy sapia fare sorte
onde mi disse: « di'che vuoi tu fare ». / e 10 rispuosi
/ parturiré con gran dolore; / tu avrà sempre de to omo pagura,
bonvesin da la riva, 1-152: tu vedheré za tosto richeza preciosa / o
f. doni, 2-141: va'poi tu e maritati con questi simil'uomini randagi
immani. pascoli, 839: o tu, stella randagia, astro disperso.
bastonare. pulci, 5-59: tu m'hai saettato, ribaldo, / e
natività di cristo, xxxiv-158: se tu mi spezi la mia fantasia, / presto
m. cecchi, 1-1-19: oh tu vorrai ch'io adoperi il randello. lippi
eli uccelli. bresciani, 6-xm-g: tu, gunzone, ne hai due [falconi
raneta e la sua matrice e ponila dove tu vorai e dapoi poco tempo in
rangola ha avuta. giamboni, 10-33: tu sai, cara figliuola, ch'
; però si dice: i'so che tu l'hai fatto rangolare. 3.
di loro. grazzini, 4-47: se tu vai via, io serrerò l'uscio
seta è cotta..., tu vedi la saponata nera e quasi a modo
, a sé l'impaccio, / non tu tolto al covile o còlto al laccio
f. f. frugoni, 3-iii-286: tu, a cui anguste riuscivano le vaste
alcuno più fresco e alcuno meno, tu ti maraviglieresti. palladio volgar., 4-18
fur più cari, / nelle ceneri lor tu li rannodi? monti, v-452:
ha due modi di raccontare. o tu segui la catena dei fatti, o,
, come fa spesso il montanelli, tu ti distribuisci in capo la materia, la
i colli. fantoni, i-4: tu prepara, idol mio, la mensa;
poco venga poi il sole e tu credi e di'che è racconcio il tempo
savonarola, 10- 110: non se'tu stato propinquo a gran pericolo? non ti
a gran pericolo? non ti ricordi tu quante volte io ti dissi: benché e'
, 135: a notte fonda, quando tu mi pensi, / gracchieranno le ranocchiette
, 107: così, brutto ranocchio, tu rimeriti la bontà di chi ti ha
, in eum sic invehi solet ': tu se'buono a mescere a'ranocchi.
forteguerri, ii-200: ella a lui: tu parli come i sciocchi: / la
un paio d'ore parla! tu pure morrai dunque? borgese, 1-215:
, calamaio, rapa, pestello, / tu mi par propriamente un fegatello / cotto
e con le reti tue / piglia chiunque tu vuoi, / ch'i'son disciolto
. raperonzolo. pulci, xxx-11-5: tu vuoi a le volte una insalata / di
10 li raperonzoli quando e'sono nati; tu dovevi dire la tribulazione inanzi che nessuno
movibile da poco numero d'uomini, e tu vedresti ad un solo fischio e bande
medici, i-216: o chiaro fiume, tu ne porti via / nelle rapide tue
vero fia il sogno: rapida / tu fuggi me: te il roseo / garzon
. b. corsini, 43: tu, vaga rondinella, /...
, 2-51: vita,... tu sei nella notte / la rapida fiam-
ora da poco. pascoli, 1-391: tu le mie rapidissime lettere me le esamini
lite fare uno puzzo? cava, tu truove pizzolana e rapille e prete bianche
, 49: certo io mi maraviglio come tu [marta] fusti così forte che
], / tuona una voce: -o tu che sei 'n travaglio, / alzati
guarini, lxv-283: o figlio, tu non sai né saper puoi / (ché
anche te. ma.. ma tu sei d'altri, e mi è tristezza
1-66: forse non fui perfida / quanto tu credi: un vortice / amaro mi
de rapinazo, / roma la franca tu voi conquistare. = da un lat
, iv-121: priego che... tu sia intra li nemici gittata, né
. g. gozzi, 5-55: tu hai le mani rapinose e pronte.
era bell'e pentito: -muller, vai tu da vollard. vedi se mi rivende
. varano, 1-360: tu, che fosti già guerrier sì prode,
quali gli fanno forza lo rapiscono. se tu non farai forza, non prenderai de'
ii-7-251: dolce e sublime donna, tu mi hai rapito tutto, e mente e
, sembri / isbigottito. ove se'tu? non m'odi? / qual sì
betteioni, i-570: ma che già tu non venga è naturale; / e
e me rapisce la chimera insana; / tu più che cento miglia sei lontana /
parca inclemente. fagiuoli, v-192: e tu vuoi, morte, disperatamente / rapir
1-586: cara gloria [divina], tu, che sei di un vivere interminabile
cicerone volgar., 1-268: se tu m'avessi rapita la divina constanzia dello mio
una scintilla del fuoco celeste ai cui tu hai infiammato il mio cuore. guerrazzi,
cuore. guerrazzi, 46: eterno tu avrai il dominio dei tempi avvenire,
prodezze. delfino, 1-8: se tanto tu [cleopatra] temi / l'aspetto
: come al tuo senno / volger tu sai gli affetti, e questa mente /
sai gli affetti, e questa mente / tu rapisci nel ver che la sublima!
2-19: la lettera, la quale tu, achille, leggerai, viene da
, di là rapita, / voglio che tu di propria man trasporte / e la
maestro alberto, 62: or se'tu ornato della varietà de'fior di
allegrezze? leone ebreo, 197: tu, o sofia, m'hai veduto rapito
quel disgraziato. gozzano, ii-296: tu dici bene: è tempo che consacri
, 361: ma- ladetta cosa di'tu, che non è degna di mentovare,
di mentovare, e pen- somi che tu se'rapita da lo spirito di fitone.
e rapita. montale, 15-413: pure tu l'incontrasti,
poesia / in tutte le sue vie, tu intarmolito / sì, ma rapito sempre
commove? /... / tu cui sì spesso vinse / dolor de gl'
è vantaggio / non te n'awedi tu, viso di rapo, / che l'
vergogna che pensasti di farmi: basta che tu mi vuoi con un sonetto sciagurato rappattumarmi
a questo proposito per una curiosità: sei tu forse rappattumato con visconti, dopo la
divisa. d'annunzio, iii-1-1000: tu che m'hai data questa povera /
data questa povera / anima, e tu m'aiuta a raccattarla, / a rappezzarla
macchie. g. gozzi, i-2-143: tu ed 10 abbiamo lasciato costassù ogni cosa
10 abbiamo lasciato costassù ogni cosa, tu la grandezza e sontuosità delle tue ricamate
rappezzatissime notizie. saccenti, 1-2-m: tu babbeo presumi / con questi rappezzati scartafacci
francesco da barberino, 200: se tu sarai fomara, / non tagliar tu
tu sarai fomara, / non tagliar tu del pane per far poi coppie, /
alighieri, 200: per un fiume / tu vedi per costume, / tra la
, 10 ò per l'ultima tua come tu ài, circa il tór donna,
. bernardino da siena, 295: quando tu hai uno legno che sia inarsicciato et
sieno. cellini, 3-13: se tu puoi cavare quei pezzi, piglia un poco
. carducci, iii-15-133: letto che tu abbi il vittorelli, intendi com'egli
(108): or non mi mugnesti tu come latte e rappigliastimi come cacio e
, 633: di mano in mano che tu verrai mettendo con tuo pennello, la
cosa riferita. bellebuoni, xliii-447: tu, elena, bella più che l'altre
del tuo marito per così piccolo rapportaménto tu lasciasti el tuo pelagio, uscisti de'
: al mondo mortai, quando tu riedi, / questo rapporta, sì che
e di dir male, giudicali tu. ariosto, i-rv-393: li famigli.
. e rapportare si è rendere quel che tu dèi. 20. tenere,
si rivolse al rapportatore e disse: « tu mi credi forse portare lettere del senato
donna, / al mio signor, mentre tu tomi a lei / lieto rapportator.
. maestro alberto, 92: or tu eziandio a tanti tuoi pericoli aggiugner potesti
a tanti tuoi pericoli aggiugner potesti che tu riputassi con decorato reggere il magistrato,
a questa tanta / grazia, che tu ne fai, grati saremo: / rapporto
1-135: in ogni modo restiamo intesi: tu mi fai un rapportino e 10 me
il can ch'io ti prestai! / tu me l'hai in mo'rappreso /
santi barlaam e giosafatte, 114: se tu hai podesteria o vicareria che tu vogli
se tu hai podesteria o vicareria che tu vogli vendere, espia per lettera quello
avere d'entrata, e guarda bene che tu non ne tolghi più, ché se
non ne tolghi più, ché se tu ne to'più, sì vuo'tu che
se tu ne to'più, sì vuo'tu che quegli perda con teco, o
quegli perda con teco, o tu vuogli che se ne rapprenda sopra il tuo
], 9-52: non mi hai tu premuto siccome latte e ha'mi rappreso siccome
casa apostulos in san zaccaria, la quale tu consegnerai oggi stesso al rappresentante della casa
non temere, o paolo, perocché tu dèi essere rappresentato a cesare.
con questa penitenzia e coll'altre ke tu ài levate, si sie tu rappresentatu
altre ke tu ài levate, si sie tu rappresentatu ante conspectu dei, ke lu
. buonarroti il giovane, 9-721: tu dèi voler ch'io rappresenti / quella cassa
d'arme. getti, 17-233: tu ti stai tutto 'l giorno pensoso, ora
l'animo tanto immerso ne'pensieri che tu mi rappresenti quasi un corpo senza anima
il tuo aspetto ne rapresenta, che tu ti conforti e ponghi fine alle tue
machiavelli, 1-i-250: o quel che tu hai a persuadere rappresenta in prima fronte
rivelarsi. leone ebreo, 343: tu vedi che uno simplice intellettuale concetto si
: lo inchinare e lo coricare che tu fai nel letto tuo sia a te rappresentazione
erbe con l'aglio e quante hai tu raccolte / fragole, a ricrearsi.
queste pareti orride il sangue / che tu spargesti. monti, x-4-70: -parla
appositivo. ungaretti, xi-156: o tu, senofane rapsodo, che qui approdavi
vii-21: se il mezzo per il qual tu guardi si condensa, parrà che l'
ariosto, 5-41: quando sia che tu mi faccia / veder questa aventura tua
per cenar meco resti, / ché tu averai da me povera cena, / ma
raro suon l'orecchie presti. / tu udirai un pastor, che quando mena
fosse di quel bruno / cagion che tu dimandi, o d'oltre in parte /
rovesciare. bencivenni, 7-82: tu metti ne l'orecchia aqua tanta che
metti ne l'orecchia aqua tanta che tu l'empia e poi rarriverscia con velocità e
; raschia in profondo e suona come tu mi hai sempre detto che suonavano vetri
: raschia il capo della vite vicina che tu vuoi innestare fra l'un l'occhio
. buonarroti il giovane, 9-517: tu, mio fedele / monopolio animoso,
. b. giambullari, 7-73: tu ha'penato a fallo, e poi fu
, 15-56: bella! bella! e tu ti trovi forestiera in questa età di
, xiii-53: o piccolo abruzzese, e tu, non ancor baffuto figliolo della calabria
alfieri, 1-365: hai sola / tu di nerone il core: ormai,
ti scongiuro, per dio, che tu t'affretti di battezzarmi. savonarola,
. rappresentazione di rosana, axxiv-705: tu hai la coppa rasciugata. giuggiola, 54
i-rv-535): vatti con dio, credi tu saper più (fi me tu,
credi tu saper più (fi me tu, che non hai ancora rasciutti gli occhi
etruschi. carducci, iii-3-63: ricordi tu le vedove piaggie del mar toscano /
paolo dell'abbaco, 2-119: se tu volessi mettere di fuori del tondo uno
saetta d'amore. pataffio, 6: tu non riguardi mai raso né toso,
il bozzacchio per li acquazzoni. -no, tu non di'bene: sai tu chi
, tu non di'bene: sai tu chi e'par? quel è? egli
di uno castrone intero, raso, tu puoi fame come detto è al primo modo
, tinti di sanguigno, / a cui tu applaudì con finti sembianti, / rasi
o volto di gorgonne, / minar pos'tu fin nella giudecca, / da poi
fiorente e romorosa un giorno, / tu sarai presto desolata e rasa.
. anonimo genovese, 1-2-116: se tu for fossi assagio / o asonao de
, ma fa'bon cor; / se tu ài arma trala for. i.
de raso colmo. / erranti dà ca tu recevi. -eleggere broccato raso per
vuol tanti rasi od ermisim, / quando tu puoi portare il ferraiolo: / basta
, aminta, 555: di qual mopso tu dici? di quel mopso / c'
, 1-10: - vespa, vespa, tu hai un bel dimenarti, erché non
. doni, 6-63: dilettami sommamente che tu non abbia uopo d'adoperare unguenti e
nievo, i-vi-412: mi piacerebbe che tu lo leggessi [il romanzo], raspando
che raspa. beltramelli, iii-397: raspa tu che raspo io, le galline venivano
e non insipido, qual, essendo tu al bagno, te mire, pongate
quel che si scrive. 'che raspi tu? '. pirandello, 8-397:
grappoli spremuti in un tino che tu abbi quivi presso,... gettavi
odore). pavese, 3-176: tu sei mai stata in un vigneto in costa
ulteriore, riprova. graf 5-871: tu dicesti: giuro! / ed io ne
impeto. anonimo, cxxvi-335: tu n'anderai, canzone ardita e fera
in guisa veruna di difendermi, e tu non mi aài soccorso: e però io
che il lavorìo dell'orto, se tu con tua moglie non sarai savio.
lunedì sino alle otto da cesarmi; ma tu non venisti, e tutti voi dottrinari
annunzio, iv-1-629: ho paura. tu non sei rassegnato, no, no;
non sei rassegnato, no, no; tu non puoi essere rassegnato. non m'
ed emenderò i difetti dell'elocuzione, e tu in ciò sarai maestro e signore;
1-538: un rassegnato, / come sei tu,... non deve offendere
incontrare i mali rare volte avverrà che tu sii obbligato: ma sempre sei obbligatissimo a
ingrato almeno. pananti, i-336: tu rassembri l'aura mattutina / che lieve
veggia e non oda nostri suoni, / tu come re il cogita e rassembra /
... /... / tu rassereni 1 giorni foschi. a. verri
/... /... tu l'aer fosco / pia rassereni.
ciel onde miei preghi ascolti, / tu partoristi il fonte di pietate / e di
del mio pianto?... tu l'hai asciugato co'tuoi baci, e
viso, disse: « così sia tu il benvenuto ». tasso, 19-71:
annazaro, iv-235: vago giardin, tu sai ben quanto è grave / il
miei pensieri. grafi, 5-435: tu sfaccetta il sonetto, ove la cara /
s. maffei, 178: tu vanne a casa e cava fuori e visita
non ti rassettare le chiome, perché tu debbi andare inver'lei, e non ti
la figliuola; poi ancora domanderà che tu spenda in rassettarli la capanna. machiavelli
ridurli alla loro pristina novità. però se tu non rassetti bene i dettami della tua
bene i dettami della tua mente, tu non fai nulla, perché ivi sta
vorrei bene che in su queste nozze tu ti rassettassi un poco più per onor
morire! / aiu tami tu, virgin benedetta! »; / e
. aretino, 20-237: - sai tu, pippa, ciò che pareva la casa
, xiv-176: poiché sono rassicurato che tu non sei meco sdegnato, ti mando mille
rassicurava alquanto. carducci, ii-9-234: se tu non fossi a 300 miglia da bologna
come la spalla di un ponte affinché tu possa gettar l'arco sull'abisso,
sull'abisso, incolume e salvo. intanto tu costruisci... i fondamenti di
quante belle opere iddio può fare, se tu una volta ti risolvessi di metterti nelle
restringerlo in neve. panigarola, 2-248: tu quello stesso sei il quale e rassodasti
. f. frugoni, 3-i-359: sai tu che non poterono i leoni sbavanti imprimer
rassomigliare, noi tre: mio padre, tu e io. messi insieme, facciamo
forma. benci, lxxxviii-i-262: se'tu tirata in su da'divin rai /
tanto vali / da te? e se tu hai rasumpte pali / che già perdesti
-sostant. salvini, 15-1: se tu non perseguiti e tormenti il terren con
onorate, o guelfi maladetti! e tu porti l'aquila del diavolo, dicendo essare
. e. gadda, 15-114: te tu le vedevi da mane già in ghingheri
. pratolini, 10-131: metti tu debba lavorare un pezzo leg
g. gozzi, i-7- 148: tu comperi libri per ratificare le lodi che ti
ritmo nenciale, 210: c'ha tu, -mi dice, -che 'ffa'tu,
ha tu, -mi dice, -che 'ffa'tu, vallerà? / va'tu ratio
-che 'ffa'tu, vallerà? / va'tu ratio per amor della beca? firenzuola
beca? firenzuola, 2-134: non vedi tu che mi fai andar ratio ogni dì
164: la quale oblassione preghiamo che tu ti degni di farla benedetta, ascritta
cento che hanno i parenti tuoi, se tu gli potessi avere e darmegli, io
: ah, villano, non ti vergogni tu a venire a danzare qui alle nozze
detta graziale. gherardi, 1-ii-411: tu se'quella che lo acuto spuntone della
un'ora? alfieri, 1-547: tu, giulian, che alquanto / sei di
e di poter men ebro, / tu il fratello rattempra. 5.
di cristo] 1-11-2: fa'che tu ti rattempri dalla troppa cupidigia di sapere
dalla gentilezza che dall'età, che tu glie ne avresti dato appena sessanta. gabr
è ora quella forza? perché ratieni tu colui che ti ispulcelloe co. llusin-
se io talora sdrucciolo come giovane, tu mi reggi e rattieni. buonarroti il giovane
occulta mina / come in danza fai tu. marchetti, 5-262: giove sdegnato e
d'ornar famose carte, / onde tu ratto e volontier consenta, / un magnanimo
da veglio. monti, 19-35: or tu raccogli in assemblea gli achivi / e
ratta / a ripensar, se mai tu promettessi / mai cosa niuna che non abbia
una volta sola que'duo pippioni che tu hai in seno, che mi fanno
iacopone, 25-8: or me responde tu, om sepelito, / che cusì
fretta. latini, i-1890: se tu hai saputa / la verità d'un fatto
. bernardino da siena, 838: ma tu, madre o padre, come le
le lassi o fai portare? non cognosci tu che questo non è vestimento da donne
perché sempre vivean di ratto, / tu hai ciascun disfatto, / facendo lor provar
altre sfere. garzoni, 7-195: qui tu vedi addurre l'invenzione delle sfere,
g. m. cecchi, 17-59: tu hai le cervella a rimpedulare, cioè
da cucire. beltramelli, iii-795: tu rattoppavi le interiora alle automobili, di
. doni, i-157: che storpiamento ha'tu fatto al povero autore? va'alla
. m. franco, 1-128: tu suogli pure aver fantasia aguzza: /
del rapirti felicemente, se non che tu voglia essere rapito. -per estens
philareta così dire: perché mi vai tu seguendo, altiera diva? ond'ella:
. se riesci a coricarti fra i quali tu sei bravo... o bisogna
-ritirare. gatto, 4-73: tu che voli e piangi / stridendo coi tuoi
. arrighetto, 248: quello che tu vuoi donare, dàllo sanza speme di
l'animo e la mente. dunque se tu non puoi leggere tutti i libri che
che hai, bastiti d'aveme tanti quanti tu ne possi leggere. =
laude cortonesi, 1-i-261: molti enferme tu sanasti, / cieki e ratracti tu
tu sanasti, / cieki e ratracti tu sanasti, / morti più resuscitasti / dand'
con drusco, volendo ella ancora che tu le scrivessi dettagliatamente lo stato nel quale
m. savonarola, 1-178: quanto tu entendi il garzuone a lamentarne di dolore
c. i. frugoni, i-3-98: tu, che 'l sacro de'poeti /
stoviglie o dal macinìo? è pur tu vedi con questo piccolo scambiamento una sì
davant'a te, gaudissima. / quando tu stari in orare, / sì fo
leggenda aurea volgar., 956: tu, persecutore, incrudelisti contra 'l martire:
, incrudelisti contra 'l martire: quando tu incrudelisti, sì li accrescesti la vettoria,
? -a me non piace ravanello. tu dovevi lasciarlo alla villa, per la tua
la tua cara togna, di che tu sei così innamorato morto. -in
. anonimo veneziano: lavi-1-83: se tu voy fare ravioli friti per xii persone
. panfilo volgar., 75: tu ei mo'fata raviréssa de la mea
: o povaretto, ravéditi ora che tu puoi, ché poco tempo t'è dato
, ché poco tempo t'è dato che tu possa ritornare a dio, e non
levarono all'arme. savonarola, iv-150: tu ti ravedi e di': -che faccio
pascoli, foo: del ponte grande, tu sottil rivolo, / roseo per una
stanza). tozzi, vi-853: tu hai sempre avuto voglia di rawersare la
: -ch'è del vitello? ha'lo tu ritrovato? / -sì ho; così
vale rattizzarlo. capuana, 1-i-412: tu ti baloccavi con le molle, ravviavi i
amore; / i tuoi bruni capelli che tu ravviavi / con il gesto abituale della
abituale della mano. valeri, 3-266: tu levata su l'alto argine, sola
arruffato). gozzano, ii-289: tu non tremare, messaggiera bianca; /
? della casa, ii-221: tu sai quante volte io t'ho detto che
l. bellini, 5-3-75: tu parla al nulla vano e sì con la
settembrini [luciano], iii-3-123: tu primo uscivi sul palco,..
! eccomi, eccomi: che vuoi tu? -che tu stia la notte m casa
, eccomi: che vuoi tu? -che tu stia la notte m casa. da
tenerti ravviata. pqerio, 3-594: tu nel cui petto il ver giammai non tacque
pruno. b. giambullari, 7-38: tu m'hai sì ravviluppato, / ne'
: entrando in giardino,... tu vedi... la cipolla in
ravviluppata e guasta appor potresti / rimedio tu? 7. che si
tue bruto ravviso, / deh! tu ravvisa porzia in me. gozzano, i-210
pentirsi. martello, 6-ii-271: tu nel parlar del pastorei sincero / mira
, vivificante. carducci, ii-19-244: tu non hai bisogno di bagni, hai
posso volere, e perciò ti ravvivo e tu, ravvivato, mi sprezzi, mi
i graticci / senza lena e vigor, tu le conforta / di poco sale e