'e l'altro in galleria / tu vedi una corona di donzelle, / figlie
mazzafrustóne. carducci, iii-1-319: ma tu vientene fòri / di bonifazio, mutando
mano ad ogni terzo di braccio che tu arai messo la tua terra nel detto modo
volendoti / in cane o gatta, tu potresti cogliere / qualche mazzata. berni,
/ qualche mazzata. berni, 87: tu fai come i cani, / che
/ che da'pur lor mazzate, se tu sai; / come l'han scosse
senti babbo, io non voglio che tu faccia più l'usuraio »; egli aveva
iii-12: non ti muovere altrimenti, se tu non vuoi che io ti carichi di
guarini, 310: come ti lasciasti tu consigliare? so io pure che solevi
27-44: ah, saracin, che vuoi tu fare? / / se'tu venuto
vuoi tu fare? / / se'tu venuto qua con una antenna / per voler
signoria manda per te uno mazziere, tu non hai a dire: io non ti
.. disse l'abate: « guarda tu che que'portinari e mazzieri non ti
d'annunzio, iv-1-9: io entrai. tu ti volgesti appena; tu mi accogliesti
entrai. tu ti volgesti appena; tu mi accogliesti duramente. che avevi? io
con sollazzo. pulci, vi-25: se tu ci fussi, 10 farei mazzi di
biglia, 1-i-48: ma tu come pensosa! /... /
. pulci, xxx-11-5: o se tu vuoi di fior la mattinata / 0
. anonimo veneziano, lxvi-1-69: se tu voi fare coraella de cavreto integra,
bianchissimo pane. verdinois, 216: tu già capisci che questo qui è bianchetto,
, ii-255: gnaffe messer bastiano; sei tu ch'io veggio? vien qua ch'
àstrico imposto a l'eccelsa tua casa tu hai; / e dodici uomini, a
, xxx-n-29: più non arai, tu ne puoi star sicura, / chi
/ è usato de sperune, / tu sì tanto refutato / che non vale per
-la primavera affatica. non la senti tu? -me m'assonna, mi mette
. cielo d'alcamo, 170: tu me no lasci vivere né sera né maitino
: vo'che di tua bocca anco tu 'l dica / e del mio ben veduta
petrocchi [s. v.]: tu non sei me. 5.
mel credi, è forza / che tu noi spregi. foscolo, 1-171: tu
tu noi spregi. foscolo, 1-171: tu fuggisti in compagnia dell'ore, /
: però ti prego, duccetto, / tu che sai la pena mia, /
: non è meglio che ci diamo del tu? tu momina una volta me ne
è meglio che ci diamo del tu? tu momina una volta me ne davi.
fece / dono la bella dea che tu sacrasti / qui sull'arno alle belle arti
parti. tasso, 16-40: o tu che porte / parte teco di me,
visitarmi il signore t... che tu conoscesti a padova. mi disse che
, 8-50: di'come e donde tu rechi quest'arme / e di buono
ti do poco retta. — tu a me e io a te: a
la faccenda della suora: e così tu a me e io a te: rotolarono
dante, par., 15-55: tu credi che a me tuo pensier mei
qua, vivo! su, alzati tu, bel tomo! bocchelli, 18-ii-383:
. -ma, orrenda megera, sai tu a chi parli? 3.
23-246: dunque, a volere che tu possi essere grato, è di bisogno che
che colui ne va meglio, al quale tu sei ingrato? beltramelli, iii-440:
od alla giustizia. leopardi, 845: tu mi puoi meglio ammazzare, che non
che non io contentarti di quello che tu domandi. nievo, 426: allora meglio
): 10 non ho detto che tu vada solo. piglia con te un paio
molto la prima cosa, nella quale tu se'meglio di lei, con questa
cominci a dir seco stesso, che tu sia me'che il pane, non ti
spargere il seme. dessi, 6-127: tu ne hai avuti solo due, ripetè
lancia, 3-63: amico, ben vegni tu come il più prò e il meglio
« voi » ed anche d'un « tu » leggiadramente legato col « vossignoria »
, 725: io non dico già che tu sii sicuro per questo di fare le
: meglio era il primo dì che tu morisse, / anzi nato non fussi al
iv-1-52: - ah, mary! e tu non vendevi le sigarette accese prima da
se ti manca, il meglio è che tu taccia. petrarca, 312-14: noia
sarà ch'io posi la clava e tu il pastrano, e facciamo insieme alla
?, / uomo che passi, e tu dàgli / il meglio ramicello del tuo
almeno quello che io ti dissi quando tu mi dicesti che buffalmacco si dilettava de'
. meglìssimo. pascoli, 1-63: tu sarai alla stazione, e lo indirizzerai
] tornerà; questa è poca cosa. tu farai il tuo meglio ch'i'ti
, che per insino a tanto che tu non me la riarrecherai, tu non se'
che tu non me la riarrecherai, tu non se'per entrare in casa,
per entrare in casa, se già tu non spezzi l'uscio. g. m
dubioso, / pigliati a me dove tu meglio puoi. cavalca, 18-183:
giovane, 9-538: dilla tutta, / tu lasci 'l più e 'l meglio,
bensì, ma per qual effetto? perché tu non abbi a morire...
tuo me', penso e discerno / che tu mi segui, ed io sarò tua
dee., 2-3 (146): tu puoi, se tu vuogli, quisti
(146): tu puoi, se tu vuogli, quisti stare il meglio del
so bene che assai meglio vale che tu parli teco, che io né altri;
. aretino, vi-188: non avendo tu il signale di giudeo, i putti
qua, con paste melate, ecco tu miri / che s'è inoltrato un
siamo, 'in medias res ': tu ti dimostri (implicitamente e retrospettivamente)
eo gusti morendo la vita: / ché tu n'ei ornata, o morte melata
ài condotto alla verità, la quale tu ài campata dalla stolta amaritudine del seculo
occhi aperti così melato e tale che tu lo possa ancora vedere. — festoso
. f. doni, 6-25: vien tu a starti meco, speranza mia melata
: moglie mia cara inzuccherata, vuoi tu dimenticarti di quanto è seguito? e
seguito? e la moglie rispose: e tu, marito mio dolciato melato, vuoi
, marito mio dolciato melato, vuoi tu fare il medesimo? m. adriani,
melati [i miei prieghi] come tu ora sai porgere i tuoi. leggende
, xxxiv-278: a me mi par che tu la intenda bene; / fa'pur
.. letterine amorose... tu scacazzi spesso. d'annunzio, i-84:
di stordigione o melensagine, / come tu forsi istimi. costo, 1-28: lo
rea femmina e una melensa, come si tu reo uomo e pazzo, senza vergogna
, avrei fatto con esso quello ch'hai tu cercato di fare con quella poltroncella.
apparire melenso. lucini, 9-128: tu sei come la turba e melenso e
5-10 (88): non vorrei che tu credessi che io fossi stata una milensa
, non m'avicinare, / ou tu semplo, milenso, mamone! varchi,
te l'ho detto, milenso, ma tu non intendi. giulio strozzi, 21-32
vivo e melenso: « ah! sei tu » disse sogguardandolo al disopra degli occhiali
ti dà per persiche meliache, / tu ridi e non iscopri la civetta, /
, mi sarà a sufficienzia sapere che tu stia bene, allegro, sano e
deh! per che cagione / non vo'tu ch'io gl'insali el mellonaio?
tempo). lucini, 1-266: tu sarai colei che mi redime / col
, salterio ed ogni strumento! dove tu odi quelle melodie, è una cosa
mondo. idem, vi-187: se tu assaggiassi del pane unto, rinegheresti cento messìi
diare il canto della luna: 'che fai tu, luna, in ciel? '.
? '. rebora, 2-8: tu che musica fosti / dea amica, non
un'altra sera? / sei l'eccentrica tu? la romanziera? / la melodista
f. f. frugoni, iv-588: tu sai bene qual sia la nottola,
. foscolo, xv-311: non vedi tu in che carta io ti scrivo per
1-181: se gemma per esempio svolgi / tu, di lapazio ovvero di bistorta,
centesim'anno. foscolo, 1-171: tu fuggisti in compagnia dell'ore, /
dell'ore, / o dea! tu pur mi lasci alle pensose / membranze
rammentare. latini, i-2052: tu abi in membranza / di farli un
madre e se t'amai, / deh tu soccorri lo spirito lasso. zanella,
che la fortuna è volubile e che tu se'uomo. rustico romano,
commemorare. alfieri, xvi-7: godi tu forse il lagrimevol caso / udir membrar
animali. leonardo, 2-514: tu, che vogli con parole dimostrare la
teste infilzate. stigliani, i-5: tu sai che chi zerbin [un cagnolino]
io sono: / or perché a lui tu baci i membri irsuti? / si
pera e cada. guatini, 210: tu se'giunto ornai / ne la tua
e bevi li ditti ovi inanzi che tu ceni e bevi dreto de bono vino bianco
membri insieme, / empio! il viver tu furi / ai nepoti venturi.
dell'asteria. tommaseo, n-no: tu, del mare o stella echinata,
, moneta, officio e costume / hai tu [firenze] mutato, e rinovate
è conceduto / di riveder ciò che tu hai veduto. campailla, 20-18: per
morte. savonarola, 7-ii-197: se tu avessi provato che cosa è predicare,
motivo che non voglio esprimere, ma tu potrai facilmente indovinare. e questo secondo
93: la fede e carità che tu hai al tuo prelato, dimostrala a dio
gagliardo odore. zappi, 41: tu sogni, alessi mio; presso a quel
che pensoso vai, / or ch'ài tu che tu se'così dolente / e
, / or ch'ài tu che tu se'così dolente / e che va'ragionando
sa ed intende. pulci, 1-2: tu, vergine,... /
/ il qual né io, né tu, né vede orlando. tasso, 4-61
, par., 10-121: or se tu l'occhio de la mente trai /
gli occhi della mente, / la rivedi tu ancora? 2. modo di
vello. tarchetti, 6-i-148: che farai tu qui, in un paese dove la
paese dove la povertà è disprezzata? tu, inabile ad ogni lavoro di braccio
lavoro di braccio o di mente; tu barone onorato invidiato finora, guardato con
ogni bene. pellico, 2-432: se tu sapessi come la tua immagine, i
con l'ago le dita, mentre tu navighi con la mente nel mare torbido
questo male? ugurgieri, 270: se tu apparecchi di combattere e ài questa mente
del mio signore. / veggendo i segni tu d'inferma mente: / -erminia,
sono il tuo salvatore, il quale tu hai amato e ami con tutta la intensione
malfattore. savonarola, 13-89: par che tu non degni / di credere a persona
79): vedestù pianger lei, che tu non pui / punto celar la dolorosa
fuggire dall'insolente che ti dice: tu non avrai intelletto, non volontà; io
volontà; io sarò tua mente e tu mia macchina. colletta, i-156: il
adamo ed èva], nel mal che tu hai non t'avrebbe lasciato cadere.
, 3-8 (347): fa che tu abbi sì a mente quello che io
mente quello che io fo ora, che tu non sii mai più geloso. poliziano
, 33-55: aggi a mente, quanto tu le scrivi / di non celar qual
tienti a mente che le lodi che tu mi dài ed il tuo modo esagerato
. alfieri, 12-199: ma se'tu in mente, / o briaco se'tu
tu in mente, / o briaco se'tu? così per certo, / appien
così per certo, / appien tradisci clitifon tu primo. -essere (o non
mia, molto arò per bene, se tu mai vedrai in me mancamento alcuno,
quello che dispiace, ai tuoi compagni tu savio siati a mente di celare,
mente. leonardo, 2-215: quando tu vorrai sapere una cosa studiata bene a
, tieni questo modo: cioè, quando tu hai disegnato una cosa medesima tante volte
purg., 3-105: chiunque / tu se', così andando, volgi 'l viso
io sono assai disposto a credere che tu abbia intrapresa questa causa, non già
dante, inf., 6-89: quando tu sarai nel dolce mondo, / priegoti
idem, purg., 23-115: se tu riduci a mente / qual fosti meco
a por bocca ne la corte come tu hai posto? g. m. cecchi
l'obligo tuo fusse il far quel che tu hai fatto? -richiamare, revocare,
purg., 15-65: però che tu rificchi / la mente pur a le cose
mente quando ti toccherà di andarci anche tu. -tenere, porre, avere mente
inf., 6-44: l'angoscia che tu hai / forse ti tira fuor de
se gli dice in firenze: 'tu armeggi, tu abbachi, tu farnetichi'.
in firenze: 'tu armeggi, tu abbachi, tu farnetichi'. cesari,
'tu armeggi, tu abbachi, tu farnetichi'. cesari, 7-252: quanto
è. sansovino, 6-120: chi pensi tu di grazia che sia così rozzo,
bernardino da siena, v-28: dirai tu, giovane: « io vorrei la moglie
tale? / -oh mentecatto! ecco, tu chiedi pur quella certezza / ch'a
: « insensata fra le insensate, tu parli da mentecatta ». -prendere
mondo, / menti-curvo, eccellente, tu gli accenti / supplichevoli udendo, manda
te più vale. tassoni, 9-81: tu menti,... menzogner villano
ha mentito. pascoli, 927: tu, anzi, dimmi, né mentirmi accorta
furore acceso: / falsissimo ladron, tu te ne menti, / un pugno gli
ricevesti?... sappi che tu non hai mentito pure a uomo,
non sia. guittone, 82-14: tu però mi dispregi, e villania / mi
, inf., 19-54: se'tu già costì ritto, bonifazio? / di
iii-2-172: a la croce di dio, tu se'[puttana] / se t'
que'segni da l'altrui morte che tu porti in quegli occhi pieni di lagrime
, fai pompa di espressioni commoventi ma tu non le comprendi, o le comprendi
essere greci. ariosto, 2-4: - tu te ne menti che ladrone 10 sia
mentite ch'io sia vile ». « tu menti ch'io abbia mentito ».
dobbiam trarre a simulata pace; / mentila tu sì ben, ch'ei qui s'
, contraffare. caro, 1-1105: tu che puoi, / fanciullo, il noto
per santo barione /... tu certo devi essere un tristo, / che
francia, a le madri annose / tu spegnessi i figliuoli et il desio /
sfrontatamente mendace. aretino, 20-226: tu non fosti giamai romano, e mentì
gola. g. gozzi, 150: tu menti per la gola ch'egli non
. francesco da barberino, i-149: vuo'tu valer; or cessa / da questi
l'esempio è questo: silvio, tu hai detto che il giorno della battaglia
lecito. bruno, 2-118: si tu pensi mal dal canto mio, tu
si tu pensi mal dal canto mio, tu pensi ima gran mentita, pazzo da
. della valle, 356: se tu sapessi, amore, / ch'aita mercede
finta, o laurinda, al fin sei tu: / ma se tei dice più
si universalizza. viani, 19-533: tu mi vorresti dar delle mentite a me
have in terra pare, / perché tu non la scorga sì deforme / e per
apollo non sei, / senza che tu mel dica; / e so che chi
? guarini, 73: qual cosa hai tu, che non sia tutta fìnta?
io non t'ebbi giamai, né tu m'avesti. giuseppe da ascoli,
ancor. fantoni, ii-103: carlo, tu sai se, dell'intatte muse /
stimati da nulla. marino, vii-83: tu sei sofistica ed apparente, anzi bugiarda
, 4 (61): se tu fossi cavaliere, come son io,.
con la cappa, che il mentitore sei tu. papini, 27-445: mi pareva
di mento. tasso, 19-24: tu, dal tuo peso tratto, in giù
m. cecchi, i-289: -che vorresti tu, tristo? ch'io ti dessi
fil. ugolini, 209: 'tu andasti incontro a questo pericolo nel mentre
, e dico: « or se'tu morta? »; / e mentre ch'
. sicinio, 1-68: -saprestimi tu almen dire se li giudei mangiano
1-70: fi'di puttana, come ài tu auto tanto ardire di menzionare dinanzi
ah, renzo, renzo! tu mi guasti il benefizio. con che
[ediz. 1827 (97): tu mi guasti il benefizio. che mi vieni
il benefizio. che mi vieni tu ora a menzionare?]. moretti,
. guarini, 105: non se'tu quella / corisca, sì famosa ed
20-99: però t'assenno che, se tu mai odi / originar la mia terra
. bibbia volgar., viii-358: tu non viverai, però che tu hai
viii-358: tu non viverai, però che tu hai parlato menzogna nel nome di dio
: -può far il ciel che sie come tu dici. / -non ti menzogno,
sleale. faba, xxviii-15: tu [o carnevale] se'fello e latro
sorte lieta! / dove or sei tu? foscolo, ii-255: mai menzogner
, fai pompa di espressioni commoventi, ma tu non le comprendi, o le comprendi
vegno, /... perché tu, che puoi, / costringa questo menzogner
di biasimo. tassoni, 9-81: tu menti, disse, menzogner villano, /
roero, 1-i-116: sulle tue gote / tu col- acute e d'un odore
; caro, 10-219: ismaro, e tu fra sì famosa gente / con
. carducci, iii-1-79: né vivi tu? né giunseti / unqua il meonio
bèi, / ché son, se tu no 'l sai, ritratto vero / de
armato. tasso, 14-58: o chiunque tu sia, che voglia o caso /
[la canzone] dice: * tu vedrai / di sì alti miracoli adornezza '
. g. gozzi, i-8-67: tu conti cose che oltrepassano il caso di dedalo
: o bel giorno d'aprile, / tu stai nella mia vita / come,
ordinare i cieli,... e tu, dio, diventar uomo,.
: per le maraviglie di dio, che tu dici lo vero, che non reconosciamo
e rada camicia. pascoli, i-16: tu sei il fanciullo eterno, che vede
di maggior meraviglie ricche tele / convien tu vegga. t. alberti, 115:
il mio solo giudizio; ma credi tu che nel giudizio non s'ingerisca la
iniquità; ma tutte queste meraviglie che fai tu, io non le faccio per niente
dante, inf., 25-47: se tu sei or, lettor, a creder
, xxv-1-74: maraviglia non è che tu arrogantemente parli, se anche prosontuosamente operi
io non mi maraviglio piùe / che tu svegliessi e gittassi le piante, /
: / e chi sei (disse) tu, che sai il mio nome?
piaciuta. cicerone volgar., 1-476: tu entrasti ora nel consiglio del senato.
ora nel consiglio del senato. vedesti tu alcuno che ti salutasse, né tuo
sime, ti davano tale indizio, che tu non potevi giudicare ch'ella fusse altra
onde hai avuto sì mirabil cosa? / tu m'hai messo nel core un gran
iddio grande come l'iddio nostro? tu sei quell'iddio che fai le cose
al giogo antico, / come par che tu mostri, un'altra prova / meravigliosa
avanza ogni umano intelletto, cioè che tu signore, mio dio ed uomo, sia
: fa maravigliose le tue misericordie, tu che fai salvi coloro che sperano in te
dimostra maravigliose le tue benignità, 0 tu che con la tua destra salvi quelli che
: allora o buon padre co- minceresti tu ad abitare in me in maraviglioso modo.
sono amici! anzi sono mercadieri: tu a me e io a te!)
ti provederò di danari, a ciò che tu possa tornar a mercantare e farti ricco
baldi, 95: ma com'è che tu non parli / e del carro e
a me gli antri profondi / e tu fai, più di lor sordo e
dire perché sei da più di me tu? perché vendi a casa all'ingrosso,
malanno possa egli essere oggimai, se tu dèi stare al fracidume delle parole di
», disse ella « vuoi essere ardito tu, giovan battista, vilissimo rigattiere,
ricche ed onorevoli cose spogliare, come tu hai fatto e fai tuttavia per abbellirne
barattando. lamenti storici pisani, 82: tu [pisa] ricca, graziosa (
e ciò ben parse!), / tu grassa, tu possente e mercantevole,
parse!), / tu grassa, tu possente e mercantevole, / e tutta
sacerdote, / qual scrittura favella che tu mandi, / rubando ciascheduna mercanzia? g
bernardino da siena, 887: o tu che vai a vendare la tua mercanzia
forestiero a domandare: — che vuoi tu di questo? — vuone trenta soldi
: per via della marcanzia o cambi tu puoi acquistare marchesati, ducati e principati.
mercanzia / non ti lagnar, se tu ti vedi privo. goldoni, ix-748:
: noi avemo bene le iettare che tu ne mandasti per lo messo de la mercanzia
, 23-80: questa è quella spada che tu cerchi, / che tua sarà,
premio né lode. pananti, li-m: tu brami il poter, merchi il favore
doppio peccato mortale quando per lo mercatantare tu ne perdi la messa e il bene
perdi la messa e il bene che tu se'tenuto di fare. bembo, 10-
foscolo, xix-448: il sospetto che tu m'hai messo in capo intorno a rose
libro se per tua e nostra disavventura tu non sei che un pazzo demagogo o
infame e merdoso ceto medio o borghesia che tu voglia dirlo. 6.
volle. g. morelli, 239: tu serra bene in tutto: fa orecchie
malanno possa essere egli mai; se tu dei stare al fracidume delle parole d'un
che spazio son eglino all'eterno? tu se'mala mercatantessa, se vuoi ch'io
bandello, 2-41 (ii-79): tu sai, figliuol mio, le robe che
guarda et actendi, / nel veder che tu fai, / come ti porterai.
disse in collera: « va'dove tu vuoi... ». certi di
, 7-2 (160): qual se'tu? io vorrei la donna con la
. fr. zappata, 47: vuoi tu comprare un onore in corte, ch'
, 6-404: io son per dir che tu sei un mercato / di partiti,
(312): se non fosse che tu m'ha'fatto, non so perché
avere. anonimo, 26: poi che tu li bon mercate / me voi mostrar
mercato che, quando la vorrai rivendere, tu riabbia i tuoi danari. s.
so dire, / non so, se tu n'uscissi a buon mercato. lippi
fussi esbrattato in due, mi parrebbe tu ne fussi a buono mercato.
berni, 3-89 (1-88): tu fai de'fatti miei sì buon mercato!
i-8-117: sgraziato! forca! quali ingiurie tu ci abbia fatte, domandalo a te
, il mercato è disfatto. (se tu mostri cedere o temere, l'altro
a salire. d'annunzio, iii-1-394: tu ti sei venduta ancóra ima volta;
ti sei venduta ancóra ima volta; tu sei stata ancóra una volta nella mano
me è questa, caro mio, che tu la consideri secondo la vecchia morale,
compra, non vende amori, / ma tu 'l sai e t'infingi.
si è portare a colui da cui tu hai ricevuto e a lui rendere con
ostinato tuo rigore / la gran mercé che tu guadagni, or tolli. metastasilo,
. varano, 1-302: creder tu non lo dei schivo poi tanto / a
ho creso. dotti, i-516: tu, penisola umil, che sporgi il corno
natura poetico. mazzini, 9-224: se tu sapessi come sto a danaro! aspetto
e talora benanco, la dio mercé, tu dimetti la tua grinta categorizzante per una
, 6-intr. (101): credi tu saper più di me tu, che
: credi tu saper più di me tu, che non hai ancora rasciutti gli occhi
, 1-176: gli uomini di giudizio tu li puoi contare, e gran mercé se
potea. berchet, 102: generosa! tu rendi mercé / a chi vita morendo
co il mezzo mio la tua diletta, tu vogli condurmi con esso lei come sua
/ è questa la mercede / che tu rendi al mio amore, alla mia fede
. antonio da ferrara, 15: tu se'di'peccator fermo consiglio, /
se'di'peccator fermo consiglio, / tu se'benigna madre de merzede, / recettando
e nel cuore, ma (come tu sai) mai non ebbi mani operose come
mi favella, e disse: dormi tu? menzini, i-134: vostra mercede,
al misero è concesso. / tu gli inganni, le frodi e i tradimenti
. guidotto da bologna, 1-73: tu non ti movesti quando umilmente tua madre
. mascheroni, 8-274: pria che tu passi ad implorar mercede / di qualche
e, nel chieder da lui, tu spenda l'ora; /...
lui. lancia, 3-73: se tu mi puoi vinciere, io sarò tua
ornai, / che dall'empia prigion dove tu vai / sol per morte se n'
né eziandio a schermire, voglio che tu lo tenghi alla cucina a volgere li arosti
merciaro. loredano, 13-33: volta tu per il cantone e piglia alla bottega
qua, con paste melate, ecco tu miri / che s'è inoltrato un bericuocolaio
venne appresso. carducci, ii-8-288: tu nell'ultima tua parevi diffidare della portinaia
poeti perugini del trecento, lxxxvi-172: tu comen- ciaste mattezza di lengua / e
lxxxviii-n-660: oggi abbiàn lunedì, come tu sai; / domani è martedì, com'
delle ore quattro pom., sì che tu avresti dovuto riceverle in roma la mattina
. salviati, 19-44: dove guardi tu? / non lo vedi tu, cieco
guardi tu? / non lo vedi tu, cieco? ve'... /
pera monda; / o va'or tu e léccati le dita, / sgraziata,
, 3-191: o cavaliere di merda, tu mi chiamasti villano pieno di peta;
boccone / dietro a ogni poltrone / tu anderesti, /... / o
f. scarlatti, lxxxviii-n-532: tu sonasti a racolta / d'ogni ragazzo
/ d'ogni ragazzo; / ma tu l'hai per sollazzo / che frate cazzo
. f. doni, 10-321: perché tu non ti credessi ch'io avessi paura
né delle tue sciocche merdate, ché tu fai e ti spacci per poeta,
boccaccio, 9-52: donde m'avevi tu sciolto? dalla mangiatoia della maliziosa circe
a. bonciani, lxxxviii-1-324: semiramìs tu terresti a scuola, / soddomitando il
e merdoso ceto medio o borghesia che tu voglia dirlo, la quale s'impone
avanzato. galileo, 8-ix-221: se tu vai fuor per far qualche faccenda,
per far qualche faccenda, / se tu l'hai a far innanzi desinare. /
l'hai a far innanzi desinare. / tu non la fai che gli è or
/ fra gli accidiosi; e andrassi a tu per tu / appaiata a zanetto a
gli accidiosi; e andrassi a tu per tu / appaiata a zanetto a far merenda
o animai poco discreto, / che pensi tu che noi siàn tua merenda, /
noi siàn tua merenda, / poi che tu vieni in qua contro divieto?
/ merendon. alticozzi, 1-20: tu nato di quoco, / giotto,
confaceva d'essere sposa e compagna, tu facesti meretricare concubina. frezzi, iii-7-71:
con meretrici. boccaccio, 1-i-306: tu la bellezza d'un giovane, maestrevole
le ridusse moribonda. forteguerri, iv-559: tu mi dicevi non poter patire / di
sultan. ariosto, 35-27: se tu vuoi che 'l ver non ti sia
, spudorato. cavalca, 9-311: tu hai fatto fronte di meretrice e non
vergognare. bibbia volgar., vii-21: tu hai fronte e faccia di meretrice e
volte e tre nel gorgo tiberino / tu mergi il capo la mattina e purghi /
cigno). stigliani, 2-434: tu [o tasso] col canto, appo
più una parola a messer ipocrasso e tu, ghiottone, mergo, a stempera,
e questa vaga meria, / che quando tu ci stai somigli egeria, / tanto
meridiano caldo sopravenisse. chiabrera, 5-89: tu n'anderai al caro fassolo, goderai
. / ma nell'ora meridiana / tu venisti a me d'improvviso. comisso
. ogni terra, la quale puoi tu vedere, a te darò e al seme
a meriggio con coteste, / e tu, isabella, al ponente sarai, /
giovane, 10-958: orsù, che fai tu qui? / hass'egli a ir
ti do la vita, ancora che tu non la meriti. tasso, 5-14:
, i-7-217: se del mio cor tu sei / parte sì bella e cara,
, 1-69: misero padre! hai tu commesso un delitto infinito per meritarti un
gran cosa. fra giordano, 186: tu credi essere degno e sufficiente a meritare
1-1 (74): -oh benedetto sia tu da dio! -disse il frate
non abbiam noi. pulci, 1-82: tu non se'da vestir questi panni,
ti dà; / tu hai libero albitrio, / che meritar ti
costo, 1-79: o trascurato che tu sei, dice il romito, adunque
, adunque per due ore, che tu sei stato qui, ti credi di meritar
ti debba portar il cibo, come se tu fussi un di quei santi padri?
. subordinata. guittone, xxxviii-114: tu [s. francesco], che dovei
iacopone, 1-63-44: o signor, tu l'ài creato / corno fo 'n tuo
volgar., 38: quando tu orerai, entra nella camera tua e serra
, come villana, che l'amore che tu l'hai portato sia sanza alcuno merito
da barberino, iii-378: signore, tu non hai detto com'ella ti campò da
ti campò da morte; e se tu non la meriti, che fama ti sarà
sarà per lo mondo? e se tu la soccorri, per avventura tu farai tornare
e se tu la soccorri, per avventura tu farai tornare quello reame alla fede di
. pavese, 3-158: -se tu sapevi tutto ciò, come hai potuto consentire
all'inferno. alfieri, iii-2-77: tu, cui mai non vidi, e in
dentro io ne sarò tratta, / tu ne sarai da me la ben mertata.
di san lorenzo meritevolemente, lo quale tu, misero, fosti ardito di nominare.
: ahi! vilissimo popolazzo, ove torni tu? con quale merito di guiderdone rivolgi
? con quale merito di guiderdone rivolgi tu i tuoi passi verso le guardate bandiere
coloro che attribuiscono, per ciò che tu non vedi se non il buono,
terzo giro / dal sommo grado, tu la rivedrai [beatrice] / nel
stai coperta, / come può esser che tu non provegga / punir di questa le
meretrici si dànno li meriti; ma tu hai dato lo merito a tutti li tuoi
merto. fra giordano, 3-289: se tu in pace porterai le tribolazioni, tu
tu in pace porterai le tribolazioni, tu ne guadagnerai tal merito che mai non
sofferto / perdoniamo a ciascuno, e tu perdona / benigno, e non guardar lo
per e'meriti della tua passione, tu mi vuoi salvare. flaminio, 15:
: disse: ora che è questo che tu fai? io ti fo ingiuria,
? io ti fo ingiuria, e tu ridi? rispuose il giovane: or non
/ non ho parlato mai, né che tu sia / tardo o spedito, ovver
/ tardo o spedito, ovver che tu ti periti: / quel che tu fai
che tu ti periti: / quel che tu fai, tutt'è tua cortesia.
pure che, per lo mio amore, tu rompi una lancia in contra allo re
niccolaio, è questo il merito che tu mi rendi de l'onore che già
il giusto e dotto menandro sia, / tu ne sia capo fido, vera guida
, 3-190: io mi voglio ricordare che tu non di': là, là,
foco; prima vederò te prigione che tu me brusiato. berni, 131:
di lui: è un certo merlo! tu à'da far con un merlo!
e 'l frontale; / non vo'che tu ti pensi aver trovato / qualche merlone
nido. caro, i-156: tu che in lingua di gazza e di merlòtta
entri dove son due cani! / credi tu pur, ch'io sia così merlotto
inopia? fagiuoli, 1-7-341: cpsì tu, lena, pure / fa'che goro
dante, par., 9-114: tu vuo'saper chi è in questa lumera
per mero sollazzo e per isbizzarrirti, tu faccia qualche verso. galeoni napione, 60
spada e poi riccardo, / del qual tu sai, com'io, sino al
. parini, xvii-32: spontaneo / lepor tu mesci a i detti. tommaseo,
procelloso cor. graf, 5-53: tu [o sangue] fomenti il pensier;
ecco, noi usciremo fuori, e tu, re, riponi le cose da mangiare
a colui che gliel mesce: / to'tu, dicendo, e l'altro non
vicino. testi, i-195: se tu vieni, io dell'etrusco chianti / pari
in casa. chiabrera, 1-ii-316: tu fra'mosti per vigor famosi / reca il
avendo fatto le tue bocche, dove tu vuoi mescere la cera, serrarai il nòcciolo
spavalderia. betteioni, i-304: mescerti / tu non dovevi a quelle quistioni. oriani
tapinella, / o drudo mio, che tu ti stai a montorio / e già
. petruccelli della gattina, 1-296: tu non ami più quel meschinello di barone che
su'mac- cheron non bere, se tu non vuoi restare. ('restare '
conforte. bernardo accolti, 1-47: tu cresci fra sospir, quel fra ruine,
, signor, ch'aita regina / tu mi [gerusalemme] facesti, e 'n
ricchi forzieii. bocchelli, 1-i-216: tu, meschino dalle scarpe sfondate, tu
tu, meschino dalle scarpe sfondate, tu, con che denari vuoi far festa?
, 1-76-45: o omo, pensa que tu 'n mini: / pedocchi assai cun
, -e avrai pagato pergola e tutti. tu, perché mi fai tanti conti?
e prima ci togliesti il polverino; / tu hai 'l cuor basso e l'animo
: vo'che, per mio amoi, tu mi prometta, / di levar via
pensier meschino, / o in pria che tu, la vita mi torroe, /
. g. gozzi, i-3-149: quando tu crederesti che le più fine camicie e
le dà magiare? parini, 717: tu, meschinàccio, non avevi con che
, di là rapita, / voglio che tu di propria man trasporte / e la
casso ben pesto e lo late che tu ài e le dite ove e meseda queste
. anonimo veneziano, lxvi-1-92: se tu voi fare torteleti de enula con brodo
la non ti va fagiuolo, e tu smetti di leggere. 5.
11 dente... -non puoi tu rendere mortale l'incantesimo con la sola
(290): ricorditi del freddo che tu a me facesti patire, e se
simintendi, 1-165: o salmace, o tu piglia lo dardo, o tu piglia
o tu piglia lo dardo, o tu piglia li dipinti turcassi, e mescola gli
fra giordano, 1-160: allotta ami tu così iddio, quando tu ami solo
allotta ami tu così iddio, quando tu ami solo lui, e nulla altra cosa
, 4-84: perché ti mescoli / tu qui fra noi? che n'hai che
. aretino, vi-198: - sai tu ciò che ne interverrà. - che?
mio partire mi vedesti piangere, e tu piangesti: e ciascuno di noi egualmente dolente
. f. scarlatti, lxxxviii-11-532: tu hai rotta la scorza / del tuo
inquinamento. guerrazzi, 1-215: né tu spera col sacerdote pace sicura mai se
doni dio mala ventura, / con tu menzogna di'ad isciente, / credendo
. giamboni, 8-ii-150: quando tu sei in compagnia di gente, guarda
in compagnia di gente, guarda che tu non misdica d'alcuno che non sia
cecchi, 1-i-363: sarebbe ben fatto che tu te n'andassi in casa, e
lo chiamate voi lombarde) e che tu mi arda un'altro poco. praga,
umana, xxxv-1-661: tuto zo ke tu ài qui somenar, / en l'altra
qui somenar, / en l'altra vita tu l'ai mesonar: / o sia
, no dubitar, / cento tanto plui tu n'ài atrovar. =
. pataffio, 2: rimorchi! tu non sai mezza la messa. machiavelli
machiavelli, 1-viii-119: palamede mio, tu non sai mezze le messe. varchi
se gli dice in firenze... tu non sai a quanti dì è s
a quanti dì è s. biagio, tu farai la metà di non nulla,
farai la metà di non nulla, tu non sai mezze le messe. passeroni,
carducci, ii-18-98: alla stazione, se tu parti mattutino alle 2, trovi la
cortesemente mi favella e dice: dormi tu? idem, n-iv-422: l'officio
/ delle fanciulle messaggiero accorto, / tu con parole tacite e con cenni / dimostri
. filicaia, 2-1-225: mentre semini tu stragi e spavento, / qua dall'ungaro
qual il bel nome sona, / tu messaggio di pace, ella di guerra.
t'ama di core, / se tu, più che non suoi, se'fatto
è tanto bella, / credo che tu se'molto enfellonio. novelle adespote, vi-
ascolta. metastasio, 1-i-1173: sì, tu fa che a me venga / il
cittadi odano e i villaggi / che tu sia andato e ch'ella sia rimasa;
teste, per maligna dote, / tu mi chiedevi: e doppia messe appunto /
pargoletti: un di sarete, / tu forte appoggio de le patrie mura, /
appoggio de le patrie mura, / e tu soave cura / e lusinghevol'esca ai
di tanti veri mali perché mi prometti tu un vilissimo frutto, se non si coglie
saio di cotone, e'toccherà del tu e del fatti in là. ammirato,
buonarroti il giovane, 9-721: dimmi, tu vai cercando / ch'io ricordi al
dio ti diede..., tu non li dei vendere a li figli di
, vii 454 (3 14): tu conossi, meser, asai di certo /
a lui la femmina: messer, tu non hai in che attinger dell'acqua
: -come la stava, vuoi saper tu? -messer sì. varchi, 3-247:
son già un messer tutto-biasma come sei tu; che, per quattro cuius che
; che, per quattro cuius che tu hai, sì savio esser ti pare che
dice messere. foscolo, iv-343: tu avresti udito messere tesserci il panegirico della
ano. magalotti, 9-1-182: se tu vedi ch'egli la serbi [una
, / che se gli dia del tu o del messere? bacchelli, 13-686:
. cecchi, 1-i-401: fa'conto: tu hai nome di semplice. che sì
nome di semplice. che sì, che tu sei fatto il messere da questi giovanacci
dell'impero. pascoli, 909: e tu [mazzini] scotevi quella fronda,
fico. / -torto mi fai. e tu mi manda 'l messo. / -sì,
: gorgia... disse: « tu seminasti queste cose malamente e mala messura
. de sanctis, 9-228: ultimo tu [guglielmo pepe] tenevi alta la
e ignorante del guercio puccianti che vuoi tu che diavolo mesti circa la donna nel
fischiare degli orecchi, a quest'ora tu dovresti essere acciocchettito a conto mio,
poppandosi a vicenda il consolato '. tu non l'hai inteso, non vuol dir
hai inteso, non vuol dir quel che tu pensi; vuol dire che la fazione
per le mani di dio; e tu ogni volta che si descrive i cieli,
imbrattacarte. carducci, ii-14-183: tu hai perfettamente ragione, ma, secondo
seguir e servigio e piagere, / ché tu non puoi manere / senza di lor
): in fè di dio, se tu il fai, sie pure infermo se tu
tu il fai, sie pure infermo se tu sai, che mai di mio mestiere
, bottega. betocchi, 6-54: tu per prima... / nebbia del
. bernardino da siena, 629: se tu vuoi il consiglio del farti monaca,
tuo volto aperto, e credo che tu avanzi ogni altro del mone il detto capello
fosse tuo mestiero, ma bisogna che tu superi te medesimo per divino miracolo, e
g. c. croce, 122: tu potrai per l'avvenire vivere vette pensare a
non si dà umilia129: oh se tu mi vuoi fare, / mio goldoni,
., iv -canzone, 144: quando tu [canzone] sarai / in parte
, capacità. fagiuoli, vii-172: tu vuoi... / alla sua carità
: io mi credea... che tu avessi in core apparato il mestiero de'
per tal mistiero. boccaccio, i-31: tu ora pare che voglia con arme cominciare
sacchetti, 54-27: fu detto che quando tu hai fatto el mestiero del corpo,
fatto el mestiero del corpo, che tu non ti dèi poter forbire la cotal
: tacer non vuoi? non vedi tu che il padre / ha mestier di
ti move e regge, / come tu di', non c'è mestier lusinghe:
oro nella fornace. serdini, 1-107: tu sola sei che lei puoi consolare,
conosci quanto l'è mesterò, / tu la puoi ben soccorrere e aitare! modio
quella terra, villa o città che tu vuoli che'tuoi figliuoli sieno cittadini e
ii-223: lettor, m'accorgo che tu dici il vero, / ma, se
il vero, / ma, se meglio tu trovi, intanto attendo / che tu
tu trovi, intanto attendo / che tu prenda un po'tu questo mestiero /
intanto attendo / che tu prenda un po'tu questo mestiero / ed un tal poco
dice a simone:... tu non mi desti el bacio d'amicizia:
peccato. savonarola, i-141: se tu aiuti la vedova ed el pupillo nella
ed el pupillo nella sua calamità, tu sei suave ad alleggerirgli la sua mestizia
ore in gran mestizia / pria che tu, sole, apparissi. / miste danzano
ti richeggio /... / che tu mi meni là dov'or dicesti,
di san pietro / e color cui tu fai cotanto mesti. idem, inf.
mesta: -io ti conforto / che tu vegga di porci entro alle mura. tasso
. serafino aquilano, 296: tu, de questa dea, rigida porta,
del canapè. saba, 126: tu lasciami, tu che nulla sai / farmi
saba, 126: tu lasciami, tu che nulla sai / farmi che adesso
opzione per la romania ». tu noti, newero, tu avverti il mesto
. tu noti, newero, tu avverti il mesto accento, il non so
. b. pulci, lxxxviii-n-311: tu, florida, bella, onesta e
altre prime. bruni, 322: tu, che spargendo fior mesto e canoro /
sui funerali e sugli ultimi momenti. tu potresti essere meno laconico. grazie per i
mestola, camerata, e'sanno che tu ti sei fatto sposo e vogliono aiutarti
, 4-258: - dimmi, c'hai tu fatto della padrona? -holla lasciata
bisogna. m. franco, 1-36: tu sei di una razzina ingorda e ghiotta
mestolo lo tengo in mano io e non tu. -essere un sacco di mestoli
povero: « povero io? se tu mi lecchi il mestone, tu stai
? se tu mi lecchi il mestone, tu stai bene a polenda tre mesi »
... che, al ricevere che tu farai la tua cambiale menstrua, mi
e palme. pindemonte, 218: scorgi tu quei corsier che in vèr la meta
di sé medesimo. gozzano, i-176: tu non credi e sogghigni. or quali
ad altra meta, / sosterresti '1 tu, amore? marino, xiii-251: qui
da gli altrui poco prosperi successi, / tu scopriresti, ogn'or libera e lieta
quando si dice ad una donna: tu sei bella come un rama- glietto,
bocchelli, 18-i-683: questo dio che tu invochi, per la tua scienza non è
la 4 fortezza ', in generale tu la puoi leggermente metaforeggiare. b. croce
2-371: da questa ricolta, puoi tu... cavar... le
. le proposizioni metaforiche, come se tu dicessi: una brieve ora alla reina
cielo. moravia, xi-221: « e tu dove abiti? »; risposi:
-carattere tipografico. ciolata in inchiostro e tu pensi a tradurla in metallo.
medea, si metamorfosa così bene, che tu credi che sia proprio medea.
che mostruose trasformazioni son queste, che tu mi di'? rocco, 164:
lucifero? d'annunzio, i-187: tu cullami, o mare, nel tuo infinito
tuo infinito respiro; / compi, tu, sole, l'alta metamorfosi. /
io nollo facessi ruinare; e tu non ti muovi né apri questo
pascoli, 489: tempo sarà che tu, terra, percossa / dall'urto d'
basterebbe, credo, anche quello che tu, così vivamente, chiamasti « amor di
satore. sermini, 177: tu dici el vero, e vuottene dire
mutare o innovare. cantoni, 325: tu, senza volerlo e probabilmente senza avvedertene
vengono dimostrati. michelstaedter, 64: tu t'informi ai concetti, ai modi,
proprietario imprenditore. pananti, i-269: tu potrai seminar la lupinella, / il vino
. c. bini, 1-80: tu puoi fuggire con due metodi: o fuggire
all'uso francese, e poi sappi tu, o lettore, che si direbbe
componimenti italiani. foscolo, xvi-436: tu mi parli solamente de'sonetti fatti alla
da l'essempio lor [degli apostoli] tu piglia il metro / o d'affogar
(152): il papa dice che tu mi porti qui l'opera e che
. franco, 5-31: le donne tu sai che si fanno tutte belle, quando
? soldati, vii-14: « soltanto tu puoi aiutarmi. sei l'uomo » concluse
, ix-3: guido, i'vorrei che tu e lapo ed io / fossimo presi
idem, inf., 31-122: o tu che ne la fortunata valle f.
ritmo cassinese, xxxv-1-13: se tu sai iudicare, / tebe stissu metto
folle, che a mmano a mmano / tu sirai messo en grann'estrettura. chiaro
, 4-1 (389): di che tu in grandissimo affanno d'animo messo m'
dante, v-5: se lippo amico se'tu che mi leggi, / davanti che
: / troviam l'aperta per la qual tu entre ». cavalca, 20-368:
che farai / dico che, quando tu le cercharai / per parer che voiano secare
uomo). guittone, xxxvi-66: tu, che poderosa, / cortese e
farebbe una cosa corporale; che se tu vedi alcuna cosa, cioè oro o
raccolto qui tanta milizia; / né che tu metta il fin di tua vittoria /
3-51: in qualunque parte delle storie tu metterai la memoria, avvenute a roma
avvenute a roma o in altra parte, tu troverai animi che pervennero a grand'utilità
fatta mi par questa differenzia: e tu, filone, perché non la consenti,
. cicerone volgar., 1-441: tu sai, catilina, che quante volte
. pulci, n-60: come hai tu avuto, astolfo, tanto ardire, /
di figliuolo d'imperadore, e dirai che tu sia figliuolo dello 'mperadore di roma,
151-62: diece per uno ti metto che tu non sai se tu se'desto o
ti metto che tu non sai se tu se'desto o se tu sogni. iacopo
sai se tu se'desto o se tu sogni. iacopo da cessole volgar.,
: siamo contenti... che tu fermi a nove per cento...
così certo. foscolo, xiv-313: tu tieni un contegno che umilia il mio
venire qui. ariosto, 151: tu sei per certo di grand'intelletto: /
grand'intelletto: / in ciò che tu ti metti esci perfetto / ed i maestri
ghislanzoni, 18-23: grullone! credi tu che se io mi ci mettessi, non
, / or me di'ciò che tu voi che gli dica: / che tu
tu voi che gli dica: / che tu non fini clamare mercede? novellino,
. guadagnoli, 1-ii-302: vuoi mettere tu, corpo di mille diavoli! /
messo cor uno che noi vale, se tu dai il tuo lupino a contrario,
perda lui o venca il partito, tu se'detrattore, imperò che da te non
che da te non è rimasto che tu non metta al basso colui che è buono
peccato mortale. guittone, xxxv-21: tu [gesù] primo omo facesti ad
a questo punto condurre, altro che tu; tu m'hai miso lo foco
questo punto condurre, altro che tu; tu m'hai miso lo foco all'arma
giù il disegno, non tanto però che tu non intenda bene i tuoi tratti fatti
, a metterci il capo, / tu ne sapevi il soffio, / o 'dolcissimo
, / né che 'l tu'cuor tu metti in un sol loco.
sopra i cieli, / perché a persuadermi tu non vali. g. gozzi,
. ariosto, vi-231: prima che tu ti parta, mettiti / molte ben
ho detto, a memoria; / che tu sappi ove hai da condur la femina
lo dirò un'altra volta. e se tu vuoi sposar la mia sorella, mettiti
lorenzino, 163: va'fidati poi tu di fanciulli.. ei ridicono ogni
con lui. ariosto, 335: tu, che per guida avevo tolto et amico
. doni, 10-335: non sai tu che sei giuocatore e mettitor di malvagi dadi
: stasera alle 9 si cena, vieni tu?... forse verrò,
secondo il piacer di coloro co'quali tu usi, ed a quello indirizzarli:
e barbaro e cattivo. anche, tu, veramente, sei un po'mezzana-
confortar ti dèi, / po'che tu vedi li tuo'cittadini, / vecchi
seneca volgar., 3-47: piglia qual tu vuogli, giovane, mezzano e vecchio
vuogli, giovane, mezzano e vecchio, tu non ne troverai alcuno che sappia vivere
. g. gozzi, i-10-218: scopri tu in oltre appresso all'uscio quella donna
mezzano. seneca volgar., 3-30: tu non dei incontanente cominciare a parlare alto
, ma quando vi sarà la cagione tu potrai un poco più levare la boce,
di fare compensazione; con tutto che tu abbi comprato in sorta la tua mercanzia buona
non è cosi buona. però che se tu dici: -de la mezzana io ne
ma a'mezzani. cinquanta, xxxiv-630: tu sai pur, o nemesio, /
paolo, che prima eri saolo, tu fosti il mezzano tra questi due teologi
noi [poeti] furono, come tu sai, adornatori e mezzani del peccato.
vera (anche semcantoni, 586: tu sei la mezzanotte del primo di no
4-129: in quella opera... tu vedevi congiunto insieme il padre dei contadini
. uliva, xxxiv-753: -c'hai tu da mangiare? / -domanda pur. -convien
1-viii-157: va'pur là, nicomaco, tu troverai riscontro; perché questa tua donna
i-161: lascia star quella fanciulla che tu vagheggi, perché tu hai preso un
star quella fanciulla che tu vagheggi, perché tu hai preso un sonaglio per un'anguinaia
di colpe. pulci, 22-31: tu fusti il primo dì fracido e mezzo /
nostra amicizia. tasso, 17-3: tu sol le schiere e i duci e sotto
pensanti. foscolo, ii-446: dimmi tu, che pur sei mezzo algebrista,
algebrista, / come avvien questo? tu se'mezzo critico, /..
mezzo novembre / non giunge quel che tu d'ottobre fili. idem, purg.
ne'quali mezzi tempi dimori, che tu domani, dopo la mia vittoria,
di stendardo. aretino, 1-12: tu non reputi spasso l'assiduità di colui
carducci, ii-20-309: forse sarebbe bene tu mi portassi il mio vestito da mezza stagione
mezzo. cassola, 1-14: - tu non sei mai stata innamorata? - insistè
siano quasi un mezzo, sì che tu non parli a lei immediatamente, che non
carducci, ii-10-86: io non voglio che tu mi scriva più che stai male:
... non ti dico già che tu debba star bene: ma fra l'
di patria ha sede, / e tu se'quivi, che lo scorgi e allumi
. seneca volgar., 2-129: tu hai fatto contro a me dando al
e non narri, unico scopo / tu [verità] mi sei sola, e
sei sola, e il mezzo mio, tu sola, / poiché atterrar l'ipocrisia
cosa che qui v'accadesse, che tu istimi che per me o per mie'
nessun mezzo di trasporto rapido? hai tu gente che possa recarsi a napoli? ghislanzoni
/ e uscir di mezzo lor pur che tu voglia. mazzini, 2-164: l'
g. gozzi, 99: ulisse, tu non sai ancora a mezzo le mirabilità
non aveva mezzo col governa- dore, tu non uscivi di questi otto dì. bandello
abbi un po'di sofferenza con me tu che ne hai tanta con altri.
mezzo fra te e me persone che tu non conosca bene. idem, ii-19-95:
non conosca bene. idem, ii-19-95: tu non hai avuto ancor nulla, credo
rallentava e restringeva la luce, affinché tu, inteso a fare ogni sforzo
tempo in mezzo dissi: -bisogna che tu vada! c. e. gadda,
giove, l'acqua della fonte che tu facesti è gelata nel mezzo dì ed è
si lodano, è forza pure che tu li odi, ed io in queste cose
giorno fatto. boccaccio, i-272: tu puoi vedere ad ora ad ora il
io finiva l'ultima riga mi dice che tu sei mezzo-malato. fa ch'io ne
ài lassato a torto, / e tu jà vide lo mio crudo pianto / e
monitore è una pagina come quelle che tu sai scrivere; ma gli uomini ai quali
scrivere; ma gli uomini ai quali tu cacci il dolce non si batteranno; gli
guarda come passi: / va si che tu non calchi con le piante / le
1-83: la città di luni, che tu di', che è in sul mare
mare..., sa'mi tu dire perché fu disfatta e chi ne fusse
fronte viemmi. chiabrera, 1-ii-352: tu volgimi gli occhi, / che altrui
anche: / questa fortuna di che tu mi tocche? boccaccio, dee.,
, figliuol mio,... hai tu mai testimonianza niuna falsa detta contro alcuno
le foglie / che la materia e tu mi farai degno. petrarca, 70-44:
387): che 'zanzeri'mi mandi tu dicendo a me? firenzuola, 753:
dicendo a me? firenzuola, 753: tu mi par pazzo a me. che
pazzo a me. che pazzie di'tu? della casa, 5-iii-250: io pregarò
signora ada chiese di contralto: « sei tu, mira? ». « mi
dante, v-i: se lippo amico se'tu che mi leggi, /..
d'essa. poliziano, 1-533: tu pensi ch'i'mi sia da te rimosso
, 4-192: vienne, dicea, tu condottier, tu scorta, / preda ben
vienne, dicea, tu condottier, tu scorta, / preda ben degna al mio
annunzio, iv-1-9: io entrai. tu ti volgesti appena; tu mi accogliesti
io entrai. tu ti volgesti appena; tu mi accogliesti duramente. che avevi?
ora sgombrando 'l passo, onde tu [spirto gentil] intrasti, / famisi
. giamboni, 10-3: mi facesti tu venire in questo misero mondo. dante
, 131: né ti maravigliar se tu mi senti / meglio parlar d'amor,
cielo d'alcamo, 52: se tu consore arenneti, donna col viso cleri
: basta che, se di questa tu hai fame, / tu ti morrai digiuno
di questa tu hai fame, / tu ti morrai digiuno, sai mi sia.
cantore e narrigli un tuo fatto, quando tu credi che t'oda, e'ti
collodi, 458: -figlio di re, tu sei il benvenuto. la mia miagolante
, / dicendo: or vola, se tu sai volare. bronzino, 1-2:
volare. bronzino, 1-2: se tu [gatta] non abbi a trar
scambietti / verso la micia bella, / tu a lei soffiavi, ed ella /
pascoli, 506: coi petali lilla / tu chiudi gli stami / di fuoco:
tuoi petali / chiudi nel cuore / tu leso, o poeta / dei pascoli
mescolata con avarizia. forteguerri, 3-54: tu non mica puoi durare assai, /
, / fan ch'ognun debbe, e tu puoi gloriarte / di tal vista aquilea
. lippi, 10-17: voglio che tu per sicurtà maggiore / or per allora
acqua, per lo chino: / tu gli hai di bazza, non lo smozzicare
ottavia. 5. prov. tu fiuti e un altro mangia la micca:
, 10-973: o vatti appicca: / tu fiuti e un altro manica la micca
dice buono. salvini, vii-575: 'tu fiuti, e un altro manica la
3-71: io sostenevo... che tu avevi a mic- cheggiato » anche colla
/ e se non hai cavai, tu monta a micia. -quando le
incomincia qui il perfetto vino, / tu non ne vuoi,... /
. lorenzo de'medici, ii-285: tu volesti saltar entro quel campo / ed
. buonarroti il giovane, 10-893: tu non hai pacienza un miccichino. salvini
ch'io ti dica el ver, tu hai del miccio. nuovo modo de intendere
o alla micia. pananti, i-378: tu festi, o bella micia, un
i tronchi, / e micidial sei tu, se legno tronchi. pallavicino, 1-596
e la superba corte, / ove tu alloggi una donna reale. a.
ornai ». idem, lxxi-12: tu se'micidiale, e hai sì pieno /
, sì come a micidial di me che tu veramente sarai stato. marini, 209
. lucrezia de'medici, 16: perché tu viva, ho voluto morire, /
, ho voluto morire, / e tu se'stato di te micidiale. b.
m. frescobaldi, 1-65: alma, tu te n'girai: trova cupido,
cupido, / e non fermar, che tu gli furi l'arco / e la faretra
nonnulla. arrighetto, 236: non sai tu quello micolino che la scienza a scuola
e muoia. buzzi, 1-97: e tu [gandhi], t'assidi, l'
petrocchi [s. v.]: tu sei il gran microbio. = voce
. tarchetti, 6-ii-697: vorrei che tu mi acquistassi un piccolo cane..
. anonimo veneziano, lxvi-1-67: se tu [voi] fare savore negro a
/ piccolo seme nella dura scorza? / tu non sapevi 0 non credevi: ei
non attendere tanto alla midolla dentro che tu perda la scorza della lettera di fuori
e lussuria, nel cui coro / tu [firenze] vivi e fai dimoro,
dell'oceano, veder quale ivi se'tu, e numerar le tue ossa, e
vivacità di stile umano, / né tu sperar, che un àrid'osso e vano
midollo, egli interverrà, sentendosi che tu sei manomessa, che molti vorranno esser
in sensazione reale, il fresco ma tu tino,... l'ansietà dell'
l. giustinian, 1-109: in vista tu pare dolce più che melle, /
dolce più che melle, / ma tu sei crudelle, despietata e dura.
da lodi, v-154-23: se per ventura tu no à melle in bota, /
melle in bota, / fa sì che tu n'abie in la tua boca.
ancide / l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, / e d'
esser crudele / a un fanciullin qual tu. foscolo, xv-534: monti mio
stille amare, / inconsapevolmente, / tu mesci ne 'l fluente / miele de 'l
e di mele; assaggiale bene innanzi che tu l'inghiottisca, ché non vi sia
nievo, 772: io peccai e tu mi perdonasti; io t'abbandonai,
, e anche mia madre aspetta che tu possa riuscire a dirle che cosa è mio
o pargoletti: un dì sarete, / tu forte appoggio de le patrie mura,
de le patrie mura, / e tu soave cura / e lusinghevol esca ai
predando. g. stampa, 50: tu, amore, il cui strale e
ogni contento uman recide e miete, / tu ber mi desti del tuo fiume leto
c. i. frugoni, i-3-98: tu, che 'l sacro de'poeti /
g. belli, 345: tu sempre in giro, mietendo palme per tutte
con tra di te, me maledira'tu, come tu ha'fatto gli altri?
di te, me maledira'tu, come tu ha'fatto gli altri? lui rispose
e bevea da mietitore. gambe, tu vedrai i motivi che farà.
primizie de'tuoi frutti, di ciò che tu avrai seminato nel tuo campo.
: deh, michelangiol mio, come hai tu posta / la sublime opra tua dentro
. tassoni, 8-14: musa, tu che migliacci e caldalesse / vendesti lor
sol però ti taccio, / che tu rivolto al ciel ti raccomandi / e aspetti
anonimo veneziano, lxvi-1-75: se tu voi fare mi- gliaciti bianchi per lo
20-80: sappi, or, che tu farai gran popolo e salverannosi per te
che dio è adirato contro di te: tu sai quante migliara ne morì l'anno
per uno di questi [pusillanimi] tu troverrai le migliaia che non vorrebbon morire
che tanto vada; / e se tu guardi quel che si revela / per
. pataffio, 1: or tu ti mostri delle sei migliaia: / egli
: o corona, quanto mi fai tu parer corto i migli, allor ch'io
dante, par., 19-80: or tu chi se', che vuo'sedere a
l'altre biade. bruno, 3-469: tu sareste più dotto eh'aristotele, se
coloro ricevi in tua usanza li quali tu puoi migliorare, sapendo che niuna cosa
danno i cieli. magalotti, 9-1-170: tu mi hai fatto strolagare un grandissimo pezzo
ragione, per la quale, dacché tu sei a castello, mi hai migliorato
: deh, perché non mi vuo'tu njigliorar que'tre soldi? non credi tu
tu njigliorar que'tre soldi? non credi tu che io te li possa ancor servire
. jahier, 233: nella città tu fai sciopero per migliorare. 12
affatto la cura. settembrini, iv-581: tu meglio- rerai e starai bene. ma
e starai bene. ma vuoi vedere quanto tu stessa ne sai più di tutti i
potria migliorare. scaramuccia, 33: tu vedi, o girupeno, quanto in
non ti contenta, ché non credo tu sii per migliorare. cerca pure
b. davanzati, ii-272: rivedi tu, o materno, cotesto catone tuo
ti tenere migliore degli altri, che tu potresti esser peggiore davanti a dio,
., 3-8 (347): -perché tu fosti geloso, avendo la miglior donna
conte. cicerone volgar., 1-437: tu avevi ordinato d'uccidere de'maggiori e
s. bernardino da siena, 93: tu fai bene, marta, ma maria
ha preso miglior via che non hai presa tu. tu l'hai presa buona e
miglior via che non hai presa tu. tu l'hai presa buona e ella l'
gambaccie lunghe lunghe, / sì come hai tu. m. adriani, iv-374
adriani, iv-374: sarà il migliore che tu venga e, salutati i senatori licenzi
, salutati i senatori licenzi 1'adunanza tu stesso. giuseppe da ascoli, lxii-2-i-7
. gozzi, i-7-147: chi sa qual tu se', non può dire che tu
tu se', non può dire che tu ne possa trarre miglior utile o altro uso
annunzio, iv-1-276: non so se tu abbia fatto miglior caccia,...
ove stai, lasca, potessi / tu mutar, per tuo bene, in miglior
i-193: chi vende le cose sue stimi tu venda testé quello che potrebbe più oltre
potrebbe più oltre serbare? che credi tu che si cavi di casa, il migliore
: accostatevi alquanto più a me, tu, ricchezza e povertà, disse momo
stomaco. mignàgnore che, per quante tu ne mangi, non ti ripassano nemmeno
mezzo morto. equicola, 250: tu bei il sangue come una mignatta palustre.
nannini [petrarca], 152: tu vuoi dire che usi di occidere e di
. ferd. martini, i-20: tu non avrai mignatta più noiosa del tuo
veggo sulla fascia in sul gherone / che tu sarai poeta da mignatte. tommaseo [
berto dice: -grida, se tu sai, / ch'io sto in casa
tenerissima del putto: / -c'hai tu? -dicea -mi fai compassione: /
-dicea -mi fai compassione: / oggi tu mi se'tristo e spunto e brutto.
brutta parola certamente. / -l'hai tu sentita, aliso? -anzi significa /
io glielo dissi una volta: « tu va con le mignotte quanto ti pare,
ingiuria. batacchi, i-133: ah tu, mignotta, / tu sei l'empia
i-133: ah tu, mignotta, / tu sei l'empia cagion di tal bordello
nel vespero migrar. pascoli, 831: tu devi, o lauro, cingere l'
). carducci, ii-4-164: venendo tu a firenze, il giornale resta subalpino
della casa paterna. bacchétti, 18-i-14: tu eri già immersa nel sonno,.
non ci lasciano in pace un'ora. tu sai la cordialità milanese! c.
di volte. lippi, 7-58: se tu non l'ubbidisci, ella, ch'
volgar. [tommaseo]: voglio che tu saluti la santa conversa tua, la
f. villani, i-409: o tu molto diletto a dio, in cui
: madama a isabella disse: acciocché tu di grado non diminuisca, che eri
a distruggere. niccolini, 1-86: tu vuoi milizia i sacerdoti, e regni /
. dominici, 4-86: or, se tu non conoscessi questo sposo perché t'è
: -chi ha vinto tiri. -togli tu, e date qua voi. -poi che
fratei mio, si udì replicare, tu hai milanta ragioni per una. parini,
, / del ben che 'n vita tu non cognoscesti, / et anche il
la becca. raineri, 4-6-34: tu pensi di star sulle taverne a millantar con
, 260: a fin che tu non creda / ch'io con millanterie ti
., n-106: che voce avrai tu più, se vecchia scindi / da te
che se fossi morto / anzi che tu lasciassi il 1 pappo * e '
il vermocane! idem, 4-330: -sai tu quel che vuol dir foligno? non
cara- fulla: fune e legno, tu sarai impiccato: e mille! -e voi
, / ti farebbe allegrar, se tu sentissi / la millesima parte di mia
li fur per bat- tesmo / che tu vedesti de la destra rota, / dinanzi
.: « bello quell'abito!, tu vesti proprio alla milordina ».
sentirla da gino, per ridere. tu conosci la mimica di gino. bisogna
). -doh, villan poltrone, tu se'tornato -gli dànno molte bastonate.
di qualche mina, va', sappilo tu. lorenzi, 1-58: con ripetute
della fede. periodici popolari, i-330: tu sai che ci vuole la mina infallibile
rovine empie sovente, / odio sei tu della pietà divina. malvezzi, 5-43
animale). daniello, lxi-45: tu presto allor prendi, / prendi pastor
una cortese minaccia, dicendo: filiuolo, tu mi contristi e non esaudisci me,
è annunciato. arrighetto, 228: tu, il quale la fama tace e la
, 26-13: ricciardi mi scrive oggi che tu gli dichiari una minaccia di cacciata da
, calamità. tansillo, 57: tu, dispregiando e fiumi e valli e poggi
avvisaglia. serdonati, 14-14: acciocché tu sappi come comincino gli affetti o creschino
3-52: vedi... quelli che tu hai provati e avuti con teco;
« ragazzo » mi ha detto, « tu sei giusto e pietoso. siamo uomini
voi, baleni e lampi, / e tu, cadente stella, / vista turbata
e immondo, io ti comando che tu ti parta da costui, e più non
sarà trerminata la vita tua. pensa che tu debbi morire, e non sai quando
da barberino, i-148: né ti fidar tu piua / di tutta gente che minaccia
dante, inf., 21-132: se tu se'sì accorto come suoli, /
accorto come suoli, / non vedi tu ch'e'digrignan li denti / e con
16-vii-454: se gagliardamente e con prontezza tu non obbedirai, ti si minaccia che sarai
1-173: canta il meonio, e tu, plato, con lui / credevi,
ii-12-68: se suso inverso il ciel ancor tu miri, / menaccia a te il
carducci, ii-13-108: sono, come tu vedi, a verona o meglio su 'l
, st., 1-4: e tu, ben nato laur, sotto il cui
10-43: questa è forse quella cena che tu volei che la fede ti desse;
con somissa voce: « se bene tu hai nome benvenuto, questa volta tu sarai
bene tu hai nome benvenuto, questa volta tu sarai il malvenuto ». b.
noi, vivi in te stesso: / tu fia lo scudo al minaccioso lampo /
ne accorgo. vedi da quanto tempo tu non stai bene. -figur.
f. f. frugoni, vi-368: tu sei un gran diavolo, con- taminator
trista figliuola del mondo, ribaldella che tu sei! -dicendole molte altre simile parole iniurose
. pulci, iv-22: qui tu hai 'l campo libero a tuo senno /
senza oppugnar d'un cenno, / che tu se'tutto minchia, fava e sugo
a passadieci, a sbaraglino, come tu sai ch'io ti concio. girolamo
moneti, 2: o febo, tu... di bugiardi accenti / l'
centomila milioni d'uomini avessero, siccome tu, viaggiato in molti paesi e molte
9-1- 125: minchione, ha'tu e fare con esso meco questi complimenti?
minchione, che non sai ciò che tu dici. misasi, 4-83: già,
perché, minchione, lo combinai? perché tu, sempre tu intendi? fra un
lo combinai? perché tu, sempre tu intendi? fra un padre borbonico e un
? »... « cosa dici tu? » interrompeva il milanese. «
il rame. è per la trasmissione. tu capisci ». -di animali (con
paolo. verga, ii-324: -o tu che credi d'arrivare papa? -gli
. salviati, 19-30: -tu sai ben tu che, in quanto al lasciarla,
. -minchioni! ma in che / disegni tu in fatti in questa casa / di
fanno gli altri. verbi grazia: se tu pigli della tal cosa, non voglio
. g. belli, 143: tu però non sai cosa c'è di rimarchevole
soluto ogni rigore. loredano, 5-280: tu invita ogni matrona, ogni maestra /
, 3- 241: hai ardir tu, apirocalo, abecedario, di volerti equiparare
173: s'a quella dea tu piaci, ora t'ingengna / ormai scoprirte
piace. cammelli, 72: se tu fossi un de'quei che fan minestra,
che te aver brami, / se tu sei sì mingherlina, / che non basta
figure, fogliami, lettere o quello che tu vuoi, in carta, cioè in
aretino, vi-236: — è possibile che tu mi raffiguri? -ringraziane il fregio che
? d'annunzio, 2-55: vuoi tu ch'io minii la man diafana /
fregene. landolfi, 15-81: anche tu porti la minigonna, vedo; e in
da samminiato [petrarca], ii-231: tu hai... grandi compagni di
», precisa edy. « tu arriveresti ai trentatré, io ai ventisei:
. parini, giorno, iv-95: tu non pertanto / doman chiedi vendetta
s. c., 6-1-5: se tu vuogli adempiere il bisogno in quanto basta
, 6-226: non riesco a capire come tu non ti renda conto che certe cose
minio risplenda. pindemonte, iii-523: o tu di natio minio i labbri pinta,
di natio minio i labbri pinta, / tu vita sei del mondo. -incarnato
addossarsi. tasso, 6-75: sana tu [erminia] pure argante, acciò che
e l'orror solo / a far che tu di qua ten fugga a volo?
: così lo schiavo / di te stesso tu sei, tu ch'osi audace /
schiavo / di te stesso tu sei, tu ch'osi audace / il glorioso ministerio
! è questo dunque il frutto che tu raccogli da i purissimi semi delle virtù
2-125: come nessun mai fecelo / tu fai la traviata, /...
/ nei canti e nelle mosse, / tu fai venir le lagrime / perfino colla
. monti, v-271: attendo che tu mi avvisi il tempo della tua mossa da
: immagino che nella tua smisurata presunzione tu abbia considerato quell'improvviso respingermi una mossa
: ancor a ciò che meglio intrar tu possa, / mena teco largheza, /
tarchetti, 6-i-387: ho inteso che tu sei a..., a venti
, disse: -al creder mio, / tu starai in terra senza me gran tempo
, che, mosso dall'ira, / tu poi non faccia qualche passo falso.
, 132: quando, di maggio, tu le dolci sere / imbalsamavi co ~
g. c. croce, 119: tu hai un brutto mostaccio. se il
se il resto corrisponde al viso, tu dèi essere un brutto manigoldo. allegri,
, farmi morire, / non la vuoi tu mai finire: / te lo leggo
c. gozzi, 1-525: tu m'hai anche quasi mostaccio di galantuomo
tutto, ché / appunto vi mancavi tu, mostaccio / da far paura a'
, 399: adesso adesso el tagia tu ti in fete. / e1 li
la migliore... ma perché tu non la potresti imbroccare né trinciar sopra
imbroccare né trinciar sopra la forcina, tu la lascerai stare così posata nel medesimo
a la puttanesca, carpendone quel che tu puoi,... dando ad ognuno
antonio savonaro? che ti mancava? tu eri ufficiale e stavi agiatamente. che
incantato. r. gualterotti, 3-265: tu vuoi tanto fanciullo andar facendo, /
dirtela, mostacion mio di zucchero, tu sei in ogni gesto grazioso, in ogni
ceffoni. berni, 174: se tu mi percuoti ne gli ugnioni, / rinego
cioni? -di grazia, comincia tu. lalli, 3-75: i gelidi
far la mostarda, tu farai bollire il mosto cacciato sopra una
cose. fra giordano, 1-201: tu vedrai uno ricco uomo e parratti ch'
difficoltà. fra giordano, 1-202: tu non hai provato delle mostarde ch'ha
mostarde ch'ha pruovato egli; se tu 'l provassi ben lo vedresti tu.
se tu 'l provassi ben lo vedresti tu.. scherz. ant. escremento
d'a le amo, 52: se tu conso re arrenneti, donna col viso
de'medici, ii-286: or se tu mi vuoi bene, or su fa'tosto
figur. giamboni, 5-424: vedi tu, figliuola mia, quanto di vino
con tacque fresche. chiabrera, 1-ii-316: tu fra'mosti per vigor famosi / reca
rigirato ver galba lo sguardo, soggiunse: tu ridi a questa mia mostra, ed
: atterra la bandiera repubblicana, e tu cadi... in quelle concessioni
i-192: -come va? -grassamente, come tu vedi. -veggo bene che non potete
mustranza de fore / non n'èi tu conquassata. -segno evidente, indizio
, rinomanza. boccaccio, vi-2io: tu t'abbagli te stesso in falsa
da parte chiamare, a fine che tu te ne vada e che più non l'
. cavalca, \ ii-165: se tu aspetti l'opera del medico, è
a zonzo / fìutaron l'antro dove tu giacevi. pavese, 7-186: ci
, 21-63: ah'apparir del vero / tu, misera, cadesti: e con
/ ov'io la vidi, e sol tu che m'affligi, / amor,
, 3-30: se non giunsi dove tu mostravi, / se l'alto esemplo
cause nervose, potersi operare... tu potresti mostrar la bambina a lui,
/ et ella -altro vogl'io che tu mi mostre: / s'africa pianse,
97-2: ai bella libertà, come tu m'hai / partendoti da me mostrato quale
. ariosto, 24-3: frate, tu vai / l'altrui mostrando, e non
natura della damigella. fiacchi, 40: tu [amore] a'sensi nostri /
idem, inf., 32-101: perché tu mi dischiomi, / né ti dirò
: ti prego che, senza indugio, tu mi mostri questo secreto, e darottene
mostrarti un vero, a quel che tu dimandi / terrai lo viso come tien
ai rancura. leone ebreo, 270: tu m'hai mostrato l'e
dio. pulci, 19-1: or tu che insino a qui m'hai il cammin
che dono inestimabile è stato questo? tu monstrasti la via allo uomo, la
al fine suo e alla beatitudine; tu li monstrasti la via della croce e
donna. filicaia, 2-1-221: o tu che all'amo imperi, / alto
pareva / un rodomonte e stava a tu per tu. / ora tu me
/ un rodomonte e stava a tu per tu. / ora tu me lo mostri
stava a tu per tu. / ora tu me lo mostri un conigliaccio / ch'
al vero? varano, 1-271: tu, parlando al re, segua a mostrargli
argomenti. leone ebreo, 21: tu hai mostrato l'eccel- lenzia dell'onesto
. guittone, 2-9: mostri che tu non se'comun segnore, / se lei
tutta nel verso che comincia: 'tu non se'morta '. b. segni
burlate abbastanza ed abbastanza / ci hai tu mostrata la tua falsa fede. carducci,
fargli stentatamente. leopardi, 832: tu mostri di non conoscere la potenza della
io ti mostrasse il cuor mio e tu a me, questo sarebbe uno cuore;
inf., 32-133: « o tu che mostri per sì bestiai segno /
bestiai segno / odio sovra colui che tu ti mangi, / dimmi '1 perché »
cor ne rida. marino, 297: tu sì malvagiamente / ingrato e sconoscente /
amore. tasso, 3-25: o tu, che mostri avere / per nemico me
in disparte / i'potrò teco e tu meco provarte. tassoni, 2-26: dissimulando
bei, / ché son, se tu no '1 sai, ritratto vero / de
giogo antico, / come par che tu mostri, un'altra prova / meravigliosa
478: signor podagroso mio carissimo, se tu ancora avessi quel giudizio che mostra di
petrarca, 279-14: di me non pianger tu, ché'miei dì fersi / morendo
di chiuder gli occhi e taccio / tu entri in casa senza aprir battenti.
, xlvii-99: s'elli awien che tu alcun mai truovi / amico di virtù,
t'ha fatto di mia schiera, / tu non vorrai mostrarti in ciascun loco.
/ n'ammonisce e prova / che tu vadi a trovar quel vero duce /
inoltre che l'uomo, a cui tu parli, / si mostri anch'egli e
/ ché se '1 gorgòn si mostra e tu '1 vedessi, / nulla sarebbe di
fiori. cellini, 523: quando tu ti risolvi di saldare, cioè che
. m. frescobaldi, 1-23: tu bella, tu gentile, / leggiadra e
frescobaldi, 1-23: tu bella, tu gentile, / leggiadra e signorile / mostri
vivi. boiardo, 1-18-32: cavallier, tu sei fuggito, / e sì forte
ti guarda che per ch'uno, che tu non conosci né lui né sua nazione
. esopo volgar., 5-214: tu mi mostrasti le buffe, ma nondimeno
et ucciselo. frezzi, 1-17-147: tu m'hai fatto aspettar la notte tutta
piccola, lo pensavo sempre, che tu fossi un mostro di cattiveria.
fu suo padre. serdini, xxxix-i-33: tu [venezia] sola in terra e
si noma, orribil mostro, / tu non conosci. d'annunzio, iii-1-169
. d'annunzio, iii-1-169: comprendi tu? la lotta disperata contro la necessità
barbara, / su i mostri onde tu con serena / giustizia farai franche le
sempre alla tua-lina »? ma puoi tu pur concepire il pensiero, mostro di
quasi ridotto le cosce della grossezza che tu hai i polsi. guadagnali, 1-i-7
: feroce. cammelli, 69: tu sei magro e secco; / el pare
carducci, iii3- 317: non odi tu giovanna che si lagna? / t'aspetto
1-102: iniqua mostruosa calunnia! sai tu, valentina, qual fu la vera,
sacripante imbecille, dulcamara mostruoso, se tu esistessi! pascoli, i-495: dei
, ii-176: de'sogni spaventevoli che tu di', è medesimamente cagione la mala
che producon coteste apparizioni mostruose che tu di'. castelvetro, 4-102: le cose
indigenza. monachi, 74: o tu che reggi, una parola nota: /
iii-7-76: l'altra avarizia ancor, se tu ben note, / è voglia accesa
a me,... se tu se'stata ricolta del fango o della mota
mese, e andrà in agosto; se tu vuoi, ci sarà sempre una camera
padre e tua madre, acciò che tu viva lungamente sopra la terra ».
motivo. d'annunzio, iv-2-824: sai tu che cosa sia un motivo? una
mazzini, 14-188: vorrei poi che tu dicessi a lamberti o a robinet, se