bére), agg. ingerito, trangugiato, assorbito. -al figur.: guardato
deglutire), agg. inghiottito, trangugiato. c. e. gadda
e morgante trovava / che s'avea trangugiato insino all'osso / il liofante,
per la gola: non poter essere trangugiato. -al figur.: non poter essere
miei / divoratori immansueti e crudi / trangugiato io mi fossi, / taccio l'
lui. 2. inghiottito, trangugiato. giannone, ii-277: accadea disputarsi
, nello stomaco; mandato giù, trangugiato. - anche al figur.
833: come un pesciolino che sia trangugiato in un boccone con tutta la testa
con grandissima dolcezza ed incredibil piacer trangugiato. 4. ant. manna
e questa gitta fuori ciò che siila ha trangugiato. leonardo, 2-205: pongasi il
spaventose quantità di liquidi spiritosi che aveva trangugiato per dimenticarli, egli tornava ancora a
il castello di gauiera.. trangugiato, inghiottito. encivenni [crusca
dimandi. 5. fatto ingerire, trangugiato (anche per forza). soderini
il mio vino e u mio puddingo, trangugiato ha quel marrano ». g.
, che con quella cerimonia io avessi trangugiato il calice della disgustosa purga fino in
ingordo suo ventre un opulentissimo patrimonio e trangugiato due milioni e mezzo, accortosi nel saldare
rimedio disseccativo, preso per bocca e non trangugiato. = agg. verb.
, di tragualzare). ingoiato, trangugiato avidamente. 5. degli arienti
ben accorta [la regina] ebbe trangugiato lo sdegno che per l'infamia, tenuta
, che con quella cerimonia io avessi trangugiato il calice della disgustosa purga fino in
gos (v. gozzo1). trangugiato (pari. pass, di trangugiare)