eccetizia, il trago, tutte specie straniere, portate di levante
io a la saietta ò tratto e trago, ché de l'auciello despero, ma
sospiri e'grandi stridi / ch'io trago in questo fango / del miser viver
e'grandi stridi / ch'io trago in questo fango / del miser viver mio
! ritmo nenciale, 211: s'i trago guai ed ella quatta quatta / si'
dell'orecchio che delimita l'antitrago del trago; incisura della conca.
fra 'e da un deriv. di trago (v.). intertrasversale
grandi dimensioni; hanno orecchio privo di trago; denti molari con cuspidi ottuse e
. inghilfredi, 389: s'eo trago a voi, non vo'più star
d'amici, 62: no mi trago arreri, ma più avante, / per
. inghilfredi, 389: s'eo trago a voi, non vo'più star tardando
mattioli [dioscoride], 262: il trago di figura è simile all'alica.
e da l'auree catene / fuggitivo prigion trago le piante. magalotti, 23-124:
il cinnamomo nero, rammomo nero, il trago, il gingidio, la scàndice.
[dioscoride], 531: il trago è una erba la quale chiamano alcuni
. inghilfredi, 389: s'eo trago a voi, non vo'più star tardando
trahare, trazare), tr. { trago, traghi). (femm
. piccola pianta spinosa; scorpione, trago. mattioli [dioscoride], 531
mattioli [dioscoride], 531: il trago è una erba la quale chiamano alcuni
l'altra lungo il margine superiore del trago. = voce dotta, deriv
gr. tgayog (v. trago), col suff. di àxgamjgiov 'estremità
387: fassi in simil modo: il trago di seme di grano ma in campagna
modo di seme di grano si fa il trago, solamente in campagna e in egitto
si faceva pure un cibo, detto trago, di un'altra specie di frumento anche
, l'am- momo vero, il trago. mattioli [dioscoride], 531:
mattioli [dioscoride], 531: il trago è una erba la quale chiamano alcuni
dichiarava, donavasi un irco, che trago è detto da'greci. = voce
scandice... da altri è chiamata trago pogon. domenichi [plinio
. targioni bozzetti, 3-ii-227: sassefnca, trago pogono. le radici di
lena tragon li animali. / s'eo trago a voi, non vo'più star tardando
umano sull'orlo di una mutazione. trago, in greco, spiega l'anziana signora
: agli ingordi animali è scarso un trago. d'annunzio, ii-42: ora la