, un fonte, / dolor ne traggo e pensamento oscuro. idem, 75:
': deriv. da ouxàca 'traggo fuori, sottometto a espoliazione, saccheggio '
. pasini, iii-483: aspri tormenti / traggo, ed in faccia lacrimosa e scura
* sanguisuga '(da 38<4xxco 'traggo, tiro via, succhio ') e
gr. 38éxxtov (da psàxxcù 'traggo, succhio ', al pari di 3§éxxa
iv-170: se io dai miei tre paoli traggo il mio sostentamento e mi avanza pure
così, rinvolto entra questi pidocchi, traggo el cervello di muffa, e sfogo
un cittadin; seguaci / molti non traggo; e l'ampio stuol, che
comportarsi in questa quotidiana ritualità, io traggo considerazioni di ordine generale. brancoli,
comportarsi in questa quotidiana ritualità, io traggo considerazioni di ordine generale. -sospesa
/ di quegli amari abissi, / traggo da le lor vene / con incognita man
al covo giunto [il cervio], traggo fuora / la serpe, e con
sopra un grave dubbio, / poi traggo 'l dado, e vince / per
: il tuo valore è mio; lo traggo io solo / a insana guerra:
splende; / o con ami inescati io traggo fuore / dal mar la triglia di
. 8 (oxxoc, da 8iéxxco * traggo attraverso diole fine, sf. plur
], ii-17: or qui io traggo la mia vita,... senza
un'ode, che, se la traggo a fine, dovria essere non volgarissima.
contrade, e con mentito / nome traggo i miei giorni. cattaneo, iii-i-
vergini / grazie, io riserbo, io traggo supplichevole / al derelitto aitar. jahier
: amati figli, augurio lieto io traggo / dal vedervi precedere a noi tutti /
. buonarroti il giovane, 9-351: mi traggo 'l crine, mi frango 'l
sento dall'ambascia venir meno: / traggo più d'un sospiro; / la
: io che la razza mia / traggo dalla sicilia frumentosa, /...
, 1-ii-139: con ami inescati io traggo fuore / dal mar la triglia di mie
faccia antecedente e però qui non gli traggo fuora. carducci, iii-24-249: a proposito
s'elle son cinque, io ne traggo fuor sei: / ch'io le fo
/ che dirai tu s'io il traggo della sella? / al primo colpo in
pompose / di questa rea babel, traggo la vita / disutile, tediata, imbecillita
buonarroti il giovane, 9-135: s'io traggo duro il piede, il fianco avvivo
faccio un vóto ad ogni / agugliata che traggo dal pennecchio. / e come incocco
? frachetta, 2-3: io ne traggo due conseguenze: l'una è che
6-186: ancor io dal cielo / traggo principio, e son da giove anch'io
loreto. pallavicino, 10-ii-15: traggo il conto che questa mia possa giugnerle
1-vi-303: così rinvolto entra questi pidocchi, traggo el cervello di muffa e sfogo questa
? io guardo all'avvenire e dal passato traggo soltanto squilli di fanfare per la marcia
veggio sanza fallare / le saette ch'i traggo indrieto ritornare ». / e'si
tema -yev-dell'aoristo di ytyvopai 'nasco, traggo origine '. miogeno2
questi dai ripostigli invidiosi / io fuor gli traggo, e a te, signor,
s'elle son cinque, io ne traggo fuor sei. castiglione, 281: essendo
de la guerra non ri traggo ancor cosa che m'affidi d'affermarla per
rinvolto entra questi pi docchi traggo el cervello di muffa, e sfogo questa
di siffatta mia tempra... non traggo che motivi di cordoglio e di pianto
; nervo 'e 071àto 'tiro, traggo '. neurospina, sf. anat
in una faragine di carta stampata ne traggo un libretto di versi, intitolato al
: da questo verissimo e stabile principio traggo io la struttura del mio numeratore del tempo
all'esiglio oltremarino. savinio, 1-102: traggo felici oroscopi e gaudiosi auguri per le
io guardo all'avvenire e dal passato traggo soltanto squilli di fanfare per la marcia del
: in quella stanza... io traggo tutta quanta la giornata, il mese
, un fonte, / dolor ne traggo e pensamento oscuro. / meco non sei
9-511: io che la razza mia / traggo dalla sicilia frumentosa, / o di
roxpà 'oltre 'e fcxxto 'traggo, tiro '. perellina,
b. davanzati, ii-280: io traggo dai versi questo frutto, oltre alli
1-vi-303: così rinvolto entra questi pidocchi traggo el cervello di muffa e sfogo questa malignità
pompose / di questa rea babel, traggo la vita / disutile, tediata, imbecillita
: / dal vero e dal reale / traggo il partito mio. pratesi, 1-133
la conduco alla città distante, quando traggo la massima forza dalla corrente e dalla
in michelangelo, i-iv-52]: io traggo da cieccone el suo conpagno volere alla
mi adopero a rimetterlo; e perciò traggo un guanto. inutile. né rimetto
vi perdo, più ricoverare bramo e traggo adessa. palamedès, 23: breus rende
comportarsi in questa quotidiana ritualità, io traggo considerazioni di ordine generale, risalgo alle
irrigatori,... quando traggo la massima forza dalla corrente e dalla
ho nome e 'n ruvida corteccia / traggo inospita vita e boschereccia. carletti,
/ « ma l'or ch'indi ne traggo, il pane e 'l vino. /
via. imbriani, 10-47: mi traggo verso il luogo che tramandava quel fruscio
d'oro. calvino, 3-164: traggo fuori dal cassone la mia tunichetta color topazio
scorrezione, le leggono volentieri, ne traggo per conseguenza di essere più che mai
, tu 'l provaste, / s'io traggo ben l'effetto del tuo sermo.
s'elle son cinque, io ne traggo fuor sei: / ch'io le fo
li contrari, / e quanto posso tuttor traggo a essi / ed e'così mi
, 9-14: se dal chiuso core / traggo una vampa di quel foco ond'ardo
. roberti, iii-325: mi traggo di testa il cappello quando passo davanti
guittone, ii-xxi-25: con soprasforzato affanno / traggo foco chiaro de fredda neve / e
e di misericordia'. calvino, 3-164: traggo fuori dal cassone la mia tunichetta color
elastica si posa, / e il traggo in sen collo spirabil vento. carducci,
ancor io metto / sulla scena e ne traggo un denso coro, / fior di
che giorno e nocte io grido e traggo guai. paleotti, l-ii-370: la imbecillità
troppo volere / sì come impronto che traggo al tegnente / e talor va e prende
5-45: io ho finito, e me traggo d'impiccio, / perch'io m'
in bianco. calvino, 3-164: traggo fuori dal cassone la mia tu- nichetta
tràzzere, trèré), tr. (traggo, trai, trae, ant. tra
si mesce il popolo dei vivi, / traggo lo stanco passo. -muovere il
lasciarmi vivere in quella stanza dov'io traggo tutta quanta la giornata, 11 mese
/ e sì debile ch'io la traggo a pena. buonarroti il giovane, 9-536
vuoi, signore, né metto, né traggo ». fra giordano, 5-23: quando
, 68: io dal confuso popolo mi traggo, / abbonisco l'aspetto / delle
: l'unico sollievo che ora ne traggo,... consiste nel vedere che
lande, per l'emisfero / io traggo la spola e intesso / le fila del
buonarroti il giovane, 9-364: poi traggo 'l dado, e vince / per la
io guardo all'avvenire e dal passato traggo soltanto squilli di fanfare per la marcia del
verzino. pulci, 28-145: non traggo fuori i nomi col verzino / com'io
fa ragione. nievo, 9-234: poi traggo i suoi capelli / dal vetro ove