rifl. = deriv. da trabacca (v.). attrabaccato
:... lo scorse in una trabacca, che, curvo al suolo e
arrampicò con meravigliosa agilità su per la trabacca del letto, andò ad accoccolarsi in
vede il cavallier adorno; / nella trabacca sua stava colcato. aretino, 8-83
mia camera estiva di corami e di trabacca orrevole. alfieri, i-184: tomo a
le piante. marino, 12-194: trabacca v'ha, cui ha di frigia seta
6-ii-224: l'arrestarsi improvviso di quella trabacca sdru- scita fece sussultare le nostre cinque
72: la lettiera era simile a una trabacca alla romana, con le colonnette profilate
alfonso ii d'jìste, 16: trabacca... con la sua coperta di
secondo loro usanza. marino, 12-194: trabacca v'ha, cui fa di frigia
si trova usato spesso in opposizione a trabacca), utilizzata un tempo negli accampamenti
moscone infernale e l'investì dentro la trabacca del suo letto, dove stava per
porre in una povolmente a uso di trabacca, per potervi adattar sopra o
grandissimo vento che non lassciò padilglone né trabacca che della terra non divellesse. leggenda
portato via per curar la ferita / alla trabacca sua, a mano a mano /
in quel la. / trabacca v'ha, cui fa di frigia seta
avaro (v.). trabacca (trabaca, trabàchia, travaca),
quella tettoia d'abate e di ferro alla trabacca d'abete e di paglia costrutta dai
, di avere lasciato le brache o la trabacca che fosse, secretamente lo fece sapere
morì lagiù al ponte de pagla in una trabacca. pigafetta, 4-58: non hanno
suoi alabardieri, e coperto di una trabacca di scarlatto, avendo però appresso, per
ardeva, e i letti avean la lor trabacca. pirandello, 7-108: e quando
, se ne stava arrampicata su la trabacca del letto, ch'era il suo posto
prossimo a sfasciarsi. la nostra malconcia trabacca. e questa il 17 agosto fu sospinta
, 6-ii-224: l'arrestarsi improvviso di quella trabacca sdruscita fece sussultare le nostre cinque teste
disus. tenda militare da campo, trabacca. rinaldino da montalbano [crusca]
. = forma masch. di trabacca. trabacco2, sm. disus.
tabàq 'tettoia, palco'(v. trabacca), incr. già anticamente con il
popolari, i-353: dialogo udito dietro una trabacca del verzaio. ghislanzoni, 16-136: