: ardito le grand'ali aperse. tornielli, 499: apre le braccia lo buon
altri rosso, ed altri verde. tornielli, 477: tu nasci appunto qual arcobaleno
cui bacia il lambro il piede. tornielli, 478: chi le man giunge
colori con vernaccia che fusse buona. tornielli, 484: a cotal vista fur pallide
quanto glie ne capiva in seno. tornielli, 501: lo paradiso in men d'
brilla il guardo e balza il cor. tornielli, 496: o caro giorno!
al bisogno di non parer bonzi. tornielli, 478: vedi il buon giobbe
come l'andar a fiesole in barchétto. tornielli, 481: quest'è maria,
. nella battuta e nel tempo. tornielli, 489: qual, la battuta
era / quando aiutarti belzebù dispose. tornielli, 489: ei temprando le glorie del
maladizione l'usano i napoletani frequentemente. tornielli, 489: chi doppia schiaffi,
dottoresse ch'hanno botta e risposta. tornielli, 487: se il ciel
scrive che me lo vuole donare. tornielli, 482: amor, che innanzi passar
che io inconsideratamente gli avevo insegnato. tornielli, 485: lo primo ingegno dell'
; che ha i capelli bianchi. tornielli, 476: prima che l'alma con
e morire a sua voglia. tornielli, 478: e già movea da'cori
voleva fermarsi a dar quattro sbruffatine. tornielli, 496: giovanni intanto, nel
in sé, né ritrovar può loco. tornielli, 496: giovanni intanto, nel
/ del tempo ha da temer. tornielli, 476: carca di grazie, di
piuttosto che di qualunque altro dissimile. tornielli, 485: di notte oscura la
chioma, / tanti lacciuoli sono. tornielli, 482: oh anna madre,
le vergini muse il sacro coro. tornielli, 476: prima che l'alma con
la minuta punta di un ago. tornielli, 476: prima che l'alma con
denti / digrignando e fremendo. tornielli, 489: qual strilla in greco,
del ciel sue la- grimose ciglia. tornielli, 484: maria dipinta d'amore /
crudeltà. m'ama il mio bene. tornielli, 481: con questa luce
giglio / spunta ancor la lanugine dorata. tornielli, 478: stancan di baci la
pur dentro la cuna egli agitato. tornielli, 478: qual porta cuna, qual
cagione che in boemia condotto l'aveva. tornielli, 492: col dito in alto
/ di nettare immortai smorzi la sete. tornielli, 476: tornar limpide tutte le
che gl'era fuggito di pugno. tornielli, 493: con mille scuse lor togliesi
di fuoco, e poi raffreddano. tornielli, 476: il cherubino, che guarda
quale si forma il filo col fuso. tornielli, 485: chi l'ago infila
le sue damigelle venne in sala. tornielli, 493: dovunque passa, la
, detti da noi gallinacci. tornielli, 496: il gallinaccio...
il giglio tuo col lauro mio. tornielli, 475: ancor tra l'ombre del
/ non ha fior di ginestre. tornielli, 494: che bel vedere dall'al
inverso 'l piè penda il grembiule. tornielli, 482: la gonnellina rac- cogliesi
di gorgie e smi- nuimenti diversi. tornielli, 490: non mai più matti ne'
della scala alla casa del navalestro. tornielli, 482: la gonnellina raccogliesi e sale
sole, la luna). tornielli, 483: scuopre appena la fulgida fronte
impegnarono tutte le benivolenze del paradiso. tornielli, 491: già con dolcezza di guardo
mani; incrocicchiare le dita. tornielli, 488: chinò la faccia con umil
una corona d'oro o dorata. tornielli, 478: mira giuseppe, quel casto
per infilar la corda nell'anello. tornielli, 485: chi l'ago infila,
vendersi si mena una vitella. tornielli, 497: chi il muro
stelle? tornielli, 500: oggi ogni spirto di neve
/ venti e mari in traversia. tornielli, 481: dirò maria, se il
, la terra irrosa l'ingiglia. tornielli, 500: oggi ogni spirto di neve
-mettere in pericolo, insidiare. tornielli, 481: dirò maria se il turbine
le mense ingombra scelerate e felle. tornielli, 497: una gran turba si caccia
ella lo tentava pur nella pazienza. tornielli, 1-193: puoi ben quanto tu sai
gli amici e ragionar co'servidori. tornielli, 1-64: giunto al palazzo, s'
dotti / s'intuonano di gloria. tornielli, 480: maria in cielo sì forte
dà inizio a un'esecuzione. tornielli, 489: la battuta se il mastro
ne'quali s'involgono di continuo. tornielli, 1-21: se 'l mio pensier le
il corpo lacero e consumato e mendico. tornielli, 499: qual cigno lieto dell'
partito, conciare per le feste. tornielli, 1-184: vi prometto, messere,
e con turbate ciglia / là ritomaro. tornielli, 483: sul suolo si
facilmente farò fare la lettiera ancora. tornielli, 497: chi il muro addobba,
. ant. governare, reggere. tornielli, 480: la prese in braccio [
far corte al mese d'aprile. tornielli, 490: non mai fur visti su
. figur. animare, avvivare. tornielli, 1-97: eccovi abbozzato il quadro,
lucidare. -anche assol. tornielli, 497: chi il muro addobba,
aguato di un macchione, dove appiattavansi. tornielli, 494: i geni arditi
.. e che so io. tornielli, 1-160: il muscol crotofite e il
. avvilito, umiliato, svilito. tornielli, 500: oh puritade che tanto sei
: vienmi attorno miaulando il gatto. tornielli, 496: il gatto allegro con
cozzar co'l'im- proviso lito. tornielli, 481: dirò maria, se il
e da l'eterno tuo favor difesi. tornielli, 502: vergine bella fra tutte
è ne'poeti del me- tidio? tornielli, 1-190: io scrivo intanto versi da
sollecitudine, con cure amorose. tornielli, 1-156: amor sempre allevolla a mollichelle
, / quando il pentirsi monteria niente. tornielli, 493: allor dicean quei
partic. di un usignolo. tornielli, 502: qual tra gli augei di
/ scherzano intorno al pargoletto nume. tornielli, 476: lieta partìo [la madonna
, sospeso (un suono). tornielli, 489: la battuta se il mastro
: ebbi stasera una carta muta di tornielli. -geogr. carta muta',
/ possa schermir delle terrene tempre. tornielli, 1-22: né più vedrei il deboi
correva il potamò nettare e vino. tornielli, 494: ogni frasca lo nettare
in quanto patrona dei naviganti. tornielli, 490: maria veleggia su tonde nocchièra
-con metonimia e sineddoche: persona. tornielli, 486: ella è del tempio la
, 1-125: la cui predica [del tornielli] così rinomata 'sul giudizio universale
-per estens. appena concepito. tornielli, 476: prima che l'alma con
/ fringuel dai loro pargoletti rostri. tornielli, 482: al tempio, al tempio
-con metonimia: capacità di camminare. tornielli, 482: la fanciulla non prima s'
è falso inganno di mentite larve. tornielli, 498: deh! lascia il
, / immagini vezzose / portando. tornielli, 483: fatto il bel voto con
perso 'l gusto e 'l lagorare. tornielli, 1-160: al pensatoio / se talor
scarco affatto / da velenosi affanni. tornielli, 487: da vario amore nel seno
da alta man il cor n'assale. tornielli, 488: chinò la faccia con
tal volta ci fa più tosto danno. tornielli, 1-112: cosa ella è da
fanno dall'uno estremo all'altro. tornielli, 479: poi tutti a un colpo
di questi primassi, non trovi ricapito. tornielli, 1-112: ho colà de ^
si prostrano con la faccia in terra. tornielli, 483: sul suolo si lancia
è meno durabile assai che quello. tornielli, 485: quei sono i fili,
dipinti sulla tela o intrecciati sul telaio. tornielli, 485: quel ha un ricamo
, altrettanto è rapida e profonda. tornielli, 482: la gonnellina raccogliesi,
saverio, che andava rapito in dio. tornielli, 490: la madre intanto,
nelle vene (il sangue). tornielli, 1-6: ahi, che non più
tutte le leggi con pene orrende? tornielli, 1-86: come mai or ti
culla, / non son lasciato stare. tornielli, 1-177: al chiodo..
/ mai di gridar non cessa. tornielli, 1-142: se mi ergo poi del
l'occasioni ancorché eccitato dai prezzi. tornielli, 492: gli angioletti son
di maria ver- gine). tornielli, 498: qual è bellezza che non
nemico, imboscatosi si nascose benissimo. tornielli, 476: si sere- naron le
apriche / d'uva sparse rosseggiar. tornielli, 493: intanto emessa [maria]
maestro, assecondandone i cenni. tornielli, 489: qual, la battuta se
l'aspetto di una persona). tornielli, 1-123: non son [le donne
se di lui formar può marte. tornielli, 478: qual busca un lino,
ha oggi rotto lo scilinguagnio- lo. tornielli, 1-211: ho il scilinguagnol rotto:
a farci tornar sani; anzi tornielli, 1-200: un capitol, messer,
tirren si turba e si scolora. tornielli, 483: la rosa sospira l'aurora
pronunciato al mondo con le parole. tornielli, 498: qual è bellezza che
con adunco labbro / scorrendo sovra1 calami. tornielli, 495: qual sonator, che su
dal sonno; distolquiete. tornielli, 494: 1 fauni...
con un cenno della testa. tornielli, 482: già si scopre lo tempio
-avvertire la sacralità di un luogo. tornielli, 483: quando venne, che puote
dalle nuvole (un luogo). tornielli, 476: si serenaron le cime de'
maneggi per venirne felicemente a capo. tornielli, 1-96: io mi pensavaqui di sgabellarmene
, un effetto visivo, ecc. tornielli, 479: qual sparviere che il volo
-intr. con la particella pronom. tornielli, 1-122: nel dir di lui io
posasse el collo più s'affida. tornielli, 494: che bel vedere dall'alte
del cervello e nelle operazioni di raziocinio. tornielli, 483: scuopre appena la fulgida fronte
alati, a velivoli). tornielli, 501: tu, sorvolando rattissime sfere
3-218: per un corno alla luna. tornielli, 501: i serafini tra salmi e
la figura mostruosa delle sue colpe commesse. tornielli, 1-40: vedi, signor,
infruttuoso e inutile serpeva in terra. tornielli, 493: intanto ch'essa lo
tromba o un corno). tornielli, 480: appena udissi quel nome sì
. - anche con uso awerb. tornielli, 481: vedrò il bel nome [
comunemente col nome di condotti stenoniani. tornielli, 1-160: il muscol crotofite e
andare troppo strin- sto e stretto. tornielli, 492: quando ella mosse dal povero
-in un contesto metaforico. tornielli, 501: lo paradiso in men d'
tocchi e infetti d'ogni simonia. tornielli, 475: chi fé sperarti,
giro nell'aria, volteggio. tornielli, 479: qual sparviere che il volo
inviarsi da sicuro a trabocchevole cammino. tornielli, 1-86: e donde mai sì
e stracci per sua gloria vanta. tornielli, 475: ahi tristo mondo, che
latina, portano la vela triangolare. tornielli, 490: maria veleggia su londe noc-