ragazza mia; più di una volta tornavo a casa con le mani abbandonate giù
in ordine e carico il mio archibuso e tornavo arrovellato indietro. idem, 2-55 (
ch'io facevo: ché quando 10 tornavo di scuola, mi mettevo a raschiar cera
l'armida, ogni volta che io tornavo dalla caccia, col cane ansante, il
baldini, 5-211: me ne tornavo a casa bel beffo, come don abbondio
la squilla. quasimodo, 2-36: tornavo stanca, ricordo, dalla selva di
ricche prede. firenzuola, 245: [tornavo] iersera un poco tardetto da cenar
tre contro uno. bocchelli, 2-95: tornavo dalla siberia più diritto e più sicuro
il mare e la boscaglia. ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava
detto il mare o la boscaglia. ci tornavo la sera, dalla città che si
digerire. c. boito, iv-112: tornavo a casa, dopo qualche giorno,
mio lungo postulare tra la vita morta tornavo con una verità sempre viva, punto focale
ero stato, allora, funzionario. tornavo ad esserlo appunto perché, mi si perdoni
ad accompagnare garibaldi e dopo due ore tornavo all'allog- giamento, quando mi venne
amavo perdutamente;... me ne tornavo verso sera a casa, dopo aver
da correggio, 1-59: io mi tornavo intorno a quel bel fonte / che
mi innervosisco. pratolini, 9-742: tornavo da ballare, ero pieno di sonno
: un giorno / fu, che tornavo di scuola. il maestro / ci aveva
le primavere nei boschi umidi. ne tornavo stordito. 4. sm.
estrema. nievo, 63: tornavo così di conserva verso il castello,
dei vermi. montano, 1-259: tornavo alle mie sconsolate considerazioni e a disperarmi
qualche volta resisteva, e io vi tornavo intorno a sbalzi, come un orsacchio
dell'ulivo... anch'io tornavo trionfante recando il ramo e il palmizio
ch'io mi scoruzavo presto e presto tornavo. delle pertinacie non è già così
, 5-116: avresti dovuto vederla quando tornavo da uno dei miei viaggi: sprizzava
mio lungo postulare tra la vita morta tornavo con una verità sempre viva.
presepio o aver girato per la campagna, tornavo a casa e mi annidavo in cucina
spagna per il giornale milanese. ne tornavo sgualcito, con un grande malessere e
: qualche volta resisteva; e io vi tornavo intorno a sbalzi, come un orsacchio
testo). bianciardi, 3-86: tornavo in ufficio con il solito scampanellìo nelle
. morante, 2-278: la sera, tornavo a casa con arie di mistero e
quando i vecchi amori mi ritentavano e tornavo a peccare, un po'di pudore mi
1-55: mi faceva trovar pronto quando tornavo a casa il rosto di pecora che era
senza preoccupazioni. bontempelli, i-849: tornavo a dormire a cuore scarico. -sereno
della vita civile:... tornavo a tradurre cicerone, scarnandole un poco.
quando i vecchi amori mi ritentavano e tornavo a peccare, un po'di pudore mi
: se bene ieri la mula su cui tornavo da gressoney a una scesa mi deponesse
fatta in pizzo! è roba che tornavo su e lo sderenavo facile.
semplicissime sebacee edbene ieri la mula su cui tornavo da gressoney a una scesa oleose.
trenta giorni di segregazione assoluta, che io tornavo a iorre il piede nel cortile
di pioggia. cicognani, 6-129: tornavo, è vero, riscaldato dalle sferzate
tu ventuno. / io al collegio tornavo e tu a roma / guidavi la squadracela
giocare a vinciperdi; andavo per lana e tornavo tosato. tosatóre, agg. e
quando i vecchi amori mi ritentavano e tornavo a peccare, un po'di pudore mi
palme: benedizione dell'ulivo. anch'io tornavo trionfante recando il ramo e il palmizio
inaudibilmente, e con dita mai stanche tornavo a carezzarle la guancia. = comp
? una fatica che non ti dico. tornavo a casa storto fingendo di aver bevuto