. 2. figur. persona tirchia, esosa. d'annunzio, v-2-298
di san pietro: dimostrarsi donna estremamente tirchia, avida, insaziabile.
persona più o meno benestante, ma tirchia, avida, taccagna. tommaseo [
la paurosa grettezza della monarchia e la tirchia meschinità del parlamentarismo piccolo-borghese abbiano esautorato.
grettamente attaccata al denaro, avida e tirchia. - anche con valore aggett.
stereotipo dell'avarizia loro attribuita: persona tirchia, avara. pananti, i-214:
con riferimento a una persona avida e tirchia, che non sa godere delle ricchezze
se i soldi che andarono in spregio alla tirchia ricchezza e quelli a sfida sprecati non
magro. 3. persona avara, tirchia. tommaseo [s. v.
par vagabondaggio ed ozio alla borghesia mecenatessa tirchia e corruttrice. moravia, vii-295:
pratolini, 2-92: aurora è proprio tirchia! cosa ne fa di venticinque lire il
baldini, 6-133: anche la fantasia diventa tirchia nella disdetta. = etimo incerto:
vengono ghermiti da qualche zia sfacciata e tirchia della tivù che fin dalle due del pomeriggio