. salvini, vii-540: il sole tigne le carni, le quali riescon bronzine
. vi si sparge per tutto e la tigne. vallisneri, 1-3-141: l'acqua
nero, che, dove tocca, tigne crudelmente e s'appasta. magalotti,
infinto, che siccome le proprie basette si tigne, così il cuore con laida simulazione
le facce stupide / che il gramo viver tigne; / scalzi, cenciosi muovono /
fascia imbottita e trapuntata, con che si tigne il capo del bambino. dossi,
sacchetti, 64: guardinsi le tigne / le serpi e le cicigne /
feccia di matto, / non ti si tigne di rossor la guancia? =
abrostino... i vini scoloriti tigne e cuopre; gli acquerelli fa come vini
nel primo cerchio, che l'abisso tigne. idem, par., 28-61:
nero, che, dove tocca, tigne crudelmente e s'appasta. sassetti, 265
scacchi] segnata 91, la quale si tigne di color rosso, si pone nel
per quanto il mio saver n'at- tigne, / che fosti in ceppi ed in
conciligli eletto, / che le porpore tigne, si nasconda. crescenzi volgar.,
1003: del bel color che l'elitropio tigne / sottilissima benda indi ti fasci /
, mescolata con olio di tartaro, si tigne d'un bellissimo verde. varano,
. sacchetti, 64: guardinsi le tigne / le serpi e le cicigne /
: del bel color che l'elitropio tigne / sottilissima benda indi ti fasci /
feccia di matto, / non ti si tigne di rossor la guancia? pirandello,
le stelle orione, e l'aer tigne / di notti atre e ferrigne. mazzoni
grande e nero, che dove tocca, tigne crudelmente e s'appasta. tasso,
alle galle o coccole, colle quali si tigne in rosso, ed altre volte formavasi
colle dita tremanti intorno alle fibbie delle tigne. 3. tr. ingannare.
stringendolo con la mano, te la tigne come se fosse un carbone. domenichi
pera la immagine di dio, che si tigne e annera per lo peccato e
ordine de'lepidotteri, della famiglia delle tigne di la- treille, che abitano sotto
spezie d'amatita fatta artificiosamente, che tigne di color di piombo, e serve
raccontar delle più belle; / oh che tigne che son: scorticherebbero / una pulce
, che siccome le proprie basette si tigne, così il cuore con laida simulazione
ne fai l'olio, quel mallo tigne l'olio e, quando lo metti in
che il vagello è stracco e non tigne, e in quel freddarlo e lavarlo e
ne fai l'olio, quel mallo tigne l'olio. ariosto, 3-15: 0
anche in italia e simili a minuscole tigne. = voce dotta, lat.
, che siccome le proprie basette si tigne, così il cuore con laida simulazione
ne fai l'olio, uel mallo tigne l'olio. fasciculo di medicina volgare,
quando ne fai l'olio, quel mallo tigne l'olio. ariosto, cinque canti
chiamata roccella, orcella, raspa. tigne in color porporino, che chiamano colombino,
eglino nascono lagrime, di che l'uomo tigne le porpori di diversi colori, e
toccano a loro,... le tigne, le pelarelle, i tenconi,
... i pizzigori, le tigne, le pelarelle, i tenconi, le
piglia questi nomi dallo effetto suo imperoché tigne e capelli. fr. colonna, 2-48
di conchigli eletto, / che le porpore tigne, si nasconda. fiori di filosofi
sicura è dagli inganni: / né tigne il sangue i preziosi panni. citolini,
più bassa; / chi purga, tigne, chi fava o scarmiglia; / chi
che non l'arda, almeno lo tigne. boccaccio, vii-144: uom sa,
tirato da un brunello tutto rappe e tigne. 2. figur. malanno
volgarmente chiamata roccella, orcella, raspa. tigne in color porporino. 0. targioni
quel moto che più tosto il mondo tigne. fiamma, 461: quel che ratto
inviati sono, là dove il viso si tigne di quel rossore che si vede.
una vii politica, / rosa da tigne e tarme. 2. corroso
dell'uomo sui quali inducono forme di tigne e di dermatomicosi. = voce
in su i carboni se lo cuoce e tigne in un tratto.
, pognamo che non tarda, almeno lo tigne e scalda. petrarca, 146-8:
raccontar delle più belle; / oh che tigne che son! scorticherebbero / una pulce
più bassa: / chi purga, tigne, chi lava o scarmiglia; / chi
e più bassa; / chi purga, tigne; chi lava o scarmiglia; /
conche e si secca. allora si tigne con allume schisto e con la detta
cimici. pananti, i-216: oh che tigne che d'uccelli e ritagli di vitello,
/ che lo dibatte sì che l'ugna tigne / e 'l dito, con ch'
, comp. da fors 'fuori e tigne 'linea, lignaggio'. sformabórdi, sm
che il vagello è stracco e non tigne. biringuccio, 2-66: ancor dir vi
raccontar delle più belle; / oh che tigne che son! scorticherebbero / una pulce
? come sono? due vecchie tigne? 5. ciò che è
bartolucci, 5-1-136: queste vigne son tigne a roma, che fanno spesso grattare
di conchigli eletto, / che le porpore tigne, si nasconda, / ma dove
quando ne fai l'olio, quel mallo tigne l'olio. baldi, 62: ivi
, cotto con allume e galla, tigne di celeste le tele e le carte.
l'orrida de'roghi / vampa le tigne. verga, 8-318: la morte gli
ovidio volgr., 6-313: la femina tigne la sua canutezza con erbe di germania
pognamo che non tarda, almeno lo tigne e scalda. ser giovanni, 3-212:
che voglia o non voglia, si tigne. 14. coprire la pagina
/ che lo dibatte sì che l'ugna tigne / e 'l dito. f.
e quanto più è serrata, meno si tigne.... e così il
... e così il rame tigne il tarso di verde. -prendere
i carboni, se lo cuoce e tigne in un tratto. a. f.
il carbone che cuoce, o che tigne, scrivetemi perché provederemo per altra via
bracione, o e'cuoce, o e'tigne; ma con me e'non trova
eglino nascono lagrime di che l'uomo tigne le porpori di diversi colori, e