a. donati, ix-485: se ti piacesse in me cogliere il fiore,
che tu non vuo'ched i'servir ti possa, / da può'che mi comandi
facilità. saba, 472: una lieta ti annuncio certezza. montale, 1-48:
né t'ama né prezza; / che ti pasce di speme e di parole.
] se non colla morte. io ti giuro che avrei già vinto da lungo tempo
72: sono certissimo che quello che ti duole insino al cuore, quello che
duole insino al cuore, quello che ti cava l'anima, è el vedere
lascio il pensiero. sannazaro, 8-118: ti fo certo che io, il quale
quel ch'io non facessi per lui, ti puoi render certo ch'io non farei
mi sforza che per mie parole palesare ti debbia... in qual modo chi
la scala. pulci, v-88: ti conforto nondimanco co'facti, che s'abbi
e sposa / di quel signor che ti détte la chiave / del cielo e
cosa, / quel dì che gabriel tuo ti disse -ave / perché tu se'de'
di durazzo; / ma far 10 ti convien, ché chiavello / porta d'ogn'
25-6): e 'ntendi quel ched io ti dico breve: / ch'i'vo'
converrà che navi; / ed io ti guiderò sì come meve. sonetti e
.. / ché del mio cor ormai ti dò la chiave. poliziano, st
ma care sono le lagrime che egli ti trae dagli occhi. 4. figur
senso non diserra, / certo non ti dovrien punger li strali / d'ammirazione ornai
vo che sia dirieto consiglio, che io ti ho a dare, circa la
disparte. stuparich, 5-134: se io ti dicessi che la cosa meno disprezzabile di
che cosa risponderesti tu? e se ti confessassi che, annullati tutti gli altri
di pindaro o a uno stasimon eschilèo, ti appare tutta la diversità che corre tra
virile. aretino, 8-25: -come ti potevi tu raffrenare nel desiderio de lo
chiave. marito traditore, si me ti accostarrai, t'ucciderò. -chiudere
pulitine e, quando si voltano, ti mostrano un loro visuccio da vecchine dopolavoriste
, che d'un po'di granturco ti appaghi e del tuo chiricchì. vittorini
: sta'pur da me, ch'io ti vo'dare 11 chicco. nieri,
io cheggio / che la pietà che ti condusse in terra / ti volga al tuo
la pietà che ti condusse in terra / ti volga al tuo diletto almo paese.
, / mercé, mercé a man giunte ti cheggio, / vienmi a veder e
ritornano a te, solo i temerari ti chieggiono il cielo e solo i ladri te
, e chiedi a lui, se più ti piace. idem, purg.,
la cura a te commesse / stretta ragion ti chiederà d'ognuna. manzoni, pr
or, poi che o nulli o pochi ti pareggiano / a cantar versi sì leggiadri
servono; passato questo breve tempo, non ti chieggono dorate legature, non iscancerie a
marino, 1-75: il quadrel ch'io ti cheggio esser conviene / di perfetto artificio
povero e disdegni lo chiedere. perché non ti provedesti tu sì che tu fossi sì
che tu fossi sì ricco, che non ti bisognasse di chiedere? dante, inf
centro della nuca: « tanto, ti ci ha a venir la chierica in questo
, 7-i-262: questo è el rubo, ti dico io, pieno di spine:
, che una macina è ciascuna, / ti faran chierche che non porta il prete
alle chiese vai / ogni uom che ti mira il cor ti dona. bisticci,
/ ogni uom che ti mira il cor ti dona. bisticci, 3-8: andarono
. mascheroni, 836: benché- qualor ti piaccia in novi aspetti / veder per arte
3-210: non parlarne a nessuno, altrimenti ti lascio andare per la tua china e
la cosa è qui, e va, ti prometto, l'acqua alia china,
ritorniamo a quella medicina, / che noi ti demmo appresso alla marina. / orlando
carta? se non chini la testa ti dànno un boccone? *. g.
obietto / l'ire, o donna, ti sono e i dolor miei.
tolomei, vi-n-43 (15-10): or ti va * 'mpicca, sozzo pazzo cotto
più, dicendosi per ordinario: 'io ti darò di molte chiocche'. =
: se zerfi chioccia, or fa'non ti disperi: / prendi queste ricette ch'
: / prendi queste ricette ch'io ti narro. redi, 16-vi-295: afflitto
so ben, che or per lungo dir ti noccio, / ma priegoti, lettor,
del tuo fallo ultrice, / colà ti scorga, ove si torpe e langue,
! cassola, 2-97: -spero che non ti muoverai con questa stagione, -disse la
così ordinato e uguale! / eppure ti grattano nottegiomo / mille pesanti fascioni /
, / che cotesta cortese oppinione / ti fia chiavata in mezzo della testa / con
sfido io, senza il sizio che ti tiene al chiodo, era libero di
il fior degli anni tuoi; / non ti molceva il core / la dolce lode
del mio piacer compagna eterna, / pietà ti stringa e pieghi / a dame segno
la chioma del lino,... ti parrebbe averne forse così buona cura perché
pettinino e lo specchietto. « che ti fai la chioma? * disse una voce
padrone che andava a caccia. « ti fai la chioma, eh, civet-
. monti, 2-89: ei tutte ti comanda / armar le truppe de'chiomati achei
di pruni. sbarbaro, 1-113: ti chiudono in istretto abbraccio rupi ferrigne,
dante, purg., 20-99: ti fece / verso me volger per alcuna
son le chiose / di quel che ti fu detto. buti [par.,
: destati, ninfa; il tuo fedel ti chiama / tra le segrete chiostre,
fatto vano. pulci, 1-79: noi ti potremo di messe onorare, / di
a'molti. palazzeschi, 31: ti sieno lievi le mura del chiostro, /
san piero. / colle tribolazion dio ti provava, / per veder s'eri buon
sa perché... mi dispiace ma ti dico subito che non attacca.
chissà quali altri orrori, / ma ti sentivo accanto, / m'avresti consolato.
raccomando caldissimamente. panzini, i-74z: ti voglio contracambiare con un regalo.
si danno le commissioni grosse a chi ti può rendere il contraccambio, e più debbe
le opere loro a oggetto ch'essi ti rendano il contraccambio: e di questo
il nome. leopardi, 34-8: anco ti vidi [odorata ginestra] / de'
, / che più temer non puoi che ti si toglia, / risguarda in terra
: tu vai scalzando un muro che ti rovinerà adosso, perché chi contradice a questa
i-114: quando sai, che iddio ti vieta una cosa, e pur tu vuoi
affi vecchi d'israel, va', che ti crederanno -, e tu di';
storiche, t'inducono al pirronismo e ti fanno errare nella confusione, e nel
un significato comico, se non quando ti colgono a volo un assurdo, ti
ti colgono a volo un assurdo, ti rivelano un costume, ti dipingono un carattere
assurdo, ti rivelano un costume, ti dipingono un carattere. collodi, 288
lamento / vuoi contraporre a quella onde ti lagni, / veggendo che 'l mio
thè lock 'di pope, massimamente se ti darai l'incomodo di ridurre i tuoi
netto latino, /... / ti mando in queste carte / salute e 'ntero
/ o passione amara, / sottil ti credo porre mia questione / contra falsa
ed oneste cose, e dal lor contrario ti guarderai. compagni, 2-6: mandò
idem, purg., 18-15: però ti prego, dolce padre caro, /
è reo quando t'è amico, come ti fia buono quando ti fia nemico?
amico, come ti fia buono quando ti fia nemico? *. 13
o messer donato, quanto la fortuna ti si volse in contrario! 14
del dispiacere tuo dalla infamia ed odio che ti pare avere contratto appresso a'tuoi cittadini
, / e mandarlo ed armarlo non ti degni, / come tuo messaggiero, /
comandato, e 'l tuo signore e fattore ti facesse mettere nello 'nfemo, può'tu
, / quel che possiedi in questo cor ti basta. d. battoli,
, che al piè contrasta, / ti cimentasti ardita. cesarotti, i-115:
: o re agolante, grande fatica ti sarà a contrastare con carlo, tanta bella
co'disagi un duro / contrasto aver ti fia gloria e diletto. salvini, 39-vi-40
di tabile, e che non ti governi da te stessa, e che non
all'infinito. gozzano, 49: ti sussulta nei muscoli contratti / non so che
, 3-342: tu, polimmo, ti delettareste più ne l'unità di una gemma
: e due. piovene, 2-236: ti chiedo solo un contributo; di non
, 642: cura, che di timor ti mitri e cresci, / e più
albertano volgar., i-130: allégra ti con quelli che sono allegri, e
mostrar in vista / ch'el mio languir ti doglia, disleale; / che il
, 3-128: questa sarà la pietra che ti cadrà addosso, che ti contriterà.
pietra che ti cadrà addosso, che ti contriterà. crescenzi volgar., 2-23:
come sembrerebbe dalla tua faccia contrita, ti avvicini per chiedermi un favore, sprechi
può dirsi adunque la tua, se ti mostri al tempo medesimo sì superbo, se
medesimo sì superbo, se ogni parolina ti altera, se ogni punturetta ti accende,
ogni parolina ti altera, se ogni punturetta ti accende, se ogni strapazzo, per
strapazzo, per minimo che egli sia, ti fa sì cruccioso? monti, iii-266
la mal tolta moneta, / eh'esser ti fece contra carlo ardito. idem,
, / amor, che nel mio sol ti compiaci. tasso, 6-ii-10: ma
dunque, / pazza che sei, ti ostini a farmi contro? parini, giorno
? parini, giorno, i-194: odio ti nasca / più grande in sen contro
): che!... ti vorrei forse dare un parere contro il timor
/ o passione amara, / sottil ti credo porre mia questione / contra falsa
ribaldi de'nostri spuletini? / -non ti dar contro, ché a fatica ci /
1-35: hai dormito valorosamente. non ti sei mosso nemmeno quando è venuto il controllore
tu guardi controluce nel vano della finestra ti allontana astiosa da noi che non abbiamo
per farmi dispetto? va'là, ti dico! e. cecchi, 6-272:
divino figliuolo. metastasio, ii-329: ti vo cercando in volto / di crudeltade
mio l'amore, la gratitudine che ti debbo. settembrini, 1-221: era un
vai a vela, e per piccola avversità ti conturbi co'prossimi, come presumi di
frutto del ventre mio conturbato, posciaché io ti vidi tenere in collo la giana tua
ii- 696: ad oriente / ti s'apre al guardo una tonda convalle
segno / odio sovra colui che tu ti mangi, / dimmi 'l perché
se tu a ragion di lui ti piangi, / sappiendo chi voi siete e
io t'ameraggio, / e non ti falleraggio / a tutto mio vivente ».
lettera senese, v-202-113: d'altra parte ti volemo fare asapere d'i convenentri di
, / ché s'i'potesse io ti vorria offendere. 6. giusta
più convenevole alla beatitudine aver una zucca che ti paia bella e ti contente, che
una zucca che ti paia bella e ti contente, che una leda, una elena
che una leda, una elena, che ti dia noia e ti vegna in fastidio
elena, che ti dia noia e ti vegna in fastidio? cattaneo, ii-1-155:
pulci, 1-79: noi [frati] ti potremo di messe onorare, / di
perciocché niuna ragione attende, e non ti dà l'orecchie. s. agostino volgar
mercatanzie al tuo stato convenienti, non ti riprendo; ma riprendo ti che facendo merca-
, non ti riprendo; ma riprendo ti che facendo merca- tanzia, amistà di
, 2-26: amico, io non ti fo alcun torto: non ti convenisti tu
non ti fo alcun torto: non ti convenisti tu meco in un denaro?
forse è l'aria di tunisi che non ti conviene. -ant. spettare, essere
? perché hai dovuto scappare? non ti conviene che in italia c'è il fascismo
, 33-117: e s'io non ti disbrigo, / al fondo della ghiaccia ir
francesco da barberino, 246: questo ti giuro e prometto e convegno. sercambi,
convegno. sercambi, iii-72: io ti convegno tollere tomaza, e meco la
lapo del rosso, 913 b: or ti so cierto che da gli occhi
professione. giusti, 2-213: se ti par aria da farci il buffone, /
fossi conversa di chiesa. / non ti mostrar filosofa o maestra, /..
è questa. reverendissima corona, noi ti preghiamo, che gli occhi della tua
a vagheggiarti, ancor da lungi / ti vagheggia, ben mio. quando il
arbore sei tutta! / ahi chi ti fece al mio desìo diversa? / in
ho detto: « va che dio ti converta ». fioretto di croniche degli imperatori
te la vita tole. / con vèr ti te, convèrtite al tuo dio;
, i-198: perché, almeno, non ti converti a dio? anche il povero
tuo e contra gli estranei, io ti convertirei; ma sopra il quarto, cioè
contra il populo mio, io non ti convertirò. 15. figur.
chiama, s'egli è alcuno che ti risponda, e convèrtiti ad alcuno de'santi
del foco, on- d'avampi e ti consumi, / giovami di veder prova più
veritade mostroe. machiavelli, 775: io ti voglio convincere coi libri in mano e
non mi vincerai: li tuoi idoli ti convinceranno nel fuoco eternale ad ardere co'
si gode / d'ogni piacer quand'ella ti convita. gozzano, 91: m'
, o abbia il capo forato, non ti impacciare con esso in affidarli il tuo
: in meno che onorevole luogo posto ti cominciasti ad adirare al convitatore, all'
e giocondo questo convito, nel quale ti donasti te medesimo! tasso, 6-iv-2-108
tempo non solo la sua conversazione non ti dà amarezza, non solo il suo
, non solo il suo convitto non ti dà tedio; ma e ti colma
convitto non ti dà tedio; ma e ti colma di letizia nella sua conversazione,
di letizia nella sua conversazione, e ti colma di gaudio nel suo convitto.
me s'aggira? / fiacco, io ti sento: oh, al memore / convivio
: questa mutazione in me, come ti ho detto, oltre a quel che
ma tutta in quella grazia che dio ti vorrà concedere. lanzi, 2-3-27:
tornare: / di bona armatura or ti coverchia. = deriv. da
avvolgi il nodo, / non forse alcun ti nuoccia, ove te il dolce
. foscolo, iv- 370: ti dee pur ricordare com'essa un giorno tornò
. la quale ci ha fatto intendere che ti avisa per quella, come guglielmo de'
basterebbe. foscolo, xiv-396: io ti ho scritto per la posta sotto coperta a
; sta adunque coperto e io non ti toccherò. ammirato, i-2-695: dafl'una
allegro, se copia di parlare non ti abonda, imperciò che 'l parlare suo
abonda, imperciò che 'l parlare suo ti darà di parlare materia copiosa. castiglione,
: io non credo, signor, che ti sia nuova / la legge nostra,
, 352: il sito aspro non ti lascia distendere le tue copie secondo la
, i tempi freddi e acquosi non ti lasciano tenere le genti insieme. bruno,
pudico, / che accetto 11 don ti fa. pascoli, 1217: coppia gentil
copiare senza che la sezione controllo ti dia del matto. = comp
con ima avidità incredibile. s ossei ti, 40: io lessi questa novella già
allegro, se copia di parlare non ti abonda, imperniò che '1
imperniò che '1 parlare suo ti darà di parlare materia copiosa. boiardo,
copiosa vena di metafore una sola metafora ti abbia dischiusa; ma più copiose ne
se io avessi villa simile quale io ti narrava, io mi vi starei buoni dì
: bisognerebbe che tu non... ti stessi fitto per sempre in cotesto canto
mi desti, 0 vita, io ti ringrazio. / sorrido al mio fratello.
cosa, e non rispondere a chi ti domanda, o rispondere meno che non si
pascoli, i-16: tu sai che io ti amo, o mio intimo benefattore,
marinai. d'annunzio, ii-921: ti saluto, / a capo del naviglio
chi t'onori avrai, né chi ti copra. marino. 19-407: poscia che
ii-493: tu [o morte] non ti puoi, maligna, qui covrire,
, i-128: quando luogo e tempo ti parrà di ferire allo scoperto, copertamente
1-260: signor, quella pietà, che ti costrinse / moraggi tu romper non fai
dirà l'om: non ben se'ti guardato: / credendoti covrir, mostrat'hai
, i-890: checca mia, più ti guardo e più mi pare che debba avere
debba avere della coprostasi; perché non ti decidi... per un po'd'
: sua eccellenzia, sua signoria illustrissima ti ama, ed istasera, collegandoti al
istasera, collegandoti al vinculo matrimoniale, ti copula ad una così fatta puella,
an- teposto absorpta brodulario, / che ti prepara il sozzo co- quinario. campanella
spalle a un cammino che, seguitando, ti porterebbe al precipizio. scendere, va
, 1-ii-256: tu... duce ti fai di coraggiose squadre. marino,
/ a tua gloria; ed il mare ti cinge di fiamme, o tirrenia valchiria
una bambina: / « che fastidio ti dava, poverina? ».
me consuma. latini, i-1958: ancor ti priego e dico, / quand'hai
tisbia priamo, / l'attender non ti sia disavvenente, / chéd io tanto del
che aveva allato), / con questo ti trarrò la coratella / se presto non
< é'di chi sei prena; / ti taglierò la canna a vena a vena
moneti, 41: ma se non ti corbello a modo mio, / dimmi
un'altra volta che ripeterai simili corbellerie, ti piglierò a scapaccioni, hai capito?
, 1-36: se partiva allegro, ti so dir io che tornando pareva addirittura un
». ariosto, 18-168: io non ti posso dir quanto m'incresca / del
.]. caro, 14-156: tu ti credi per esser ricca, d'osservare
qualunque sia a te, per me ti giovarà. diodati [bibbia],
. idem, vi-115: se tu ti pensassi, il mio caro et buon
suone / con quanti denti questo amor ti morde. 3. per simil
apollo. / se 'l consenti, io ti vorrei / questa cetra tor del collo
, ruba pure, ma io non ti reggo la corda. -senza corda
: / -non so che error chiamar lieta ti face / tal vita, vita no
tu puoi agevolmente comprendere, quanto cordialissimamente ti ami, e questo l'hai potuto
anche da'più sciocchi: d'altronde ti odiano cordialmente, né devono dir bene
, meo cori, -perché non ti mori? / rispondi, che fai,
? *. / « non ti rispondo, -ma ben ti confondo / se
/ « non ti rispondo, -ma ben ti confondo / se tosto non vai
/ miso e 'n cordoglio -per ti *. elegia giudeo-italiana, v-35-92: quista
fra tenebre nere ognor sepolta / la luce ti sia tolta. f. f.
: oh che bel cordovano, / chi ti -portare il cordone alla berretta: darsi
paolo da certaldo, 380: adunque ti guarda di non farlo [il tuo figliuolo
di carro, e d'assai altri mestieri ti potre'dire, come fare agora o
8-221: avertisci a certi, che non ti darebbero un curiàndolo chiedendol tu; altri
un curiàndolo chiedendol tu; altri non ti servirieno d'un danaio, se tu
mara- vigliosa. marino, 299: ti tesserò le tele / per la novella
t'acconcerò le piume / dove con lei ti corchi. silone, 5-52: hai
sotto la luna si corche, / io ti meriterò di tal derrate ». sannazaro
che montano in banco; ed ivi ti potrà occorrere quel megliore a cui iure meriti
arpa ai propri orecchi, ancorché nessuno ti ascolti, al suonare la vii cornamusa,
ancorché un volgo intero di orecchiuti ascoltanti ti faccia pur plauso solenne. giusti,
abati, 25: se l'assedio alcun ti pone, / batta pur la ritirata
uomo, come tu se'pietra, io ti ficcherei questo coltello infino alle comicelle.
e spesso il capo / volge e ti guarda. carducci, 833: bei giovenchi
bruno, 3-592: disse che esculapio ti avea fatta provisione di polvere di corno
, i-484: tu [superbia] ti credi con le coma toccare le stelle,
verga, 3-92: « o che ti pare che sei venuto da lontano a fare
poi gli disse: queste coma che tu ti vuoi mettere in capo, mettile nel
so come io mi tenga che io non ti tragga la vita del corpo. ariosto
ricchi, xxv-1-201: spuntar fuora / non ti posson le coma de la testa.
e picchi; colla punta delle quali ti vengo mirando, a uso di lumacone;
, 23 (47): con che ti dare'io bere? a questo nappo
se tu hai corno, del vino ti do io volentieri. poliziano, orfeo,
. pulci, 26-94 ^ * non ti partir di qui se a te non tomo
non tomo, / cioè ch'io ti ci truovi o vivo o morto! »
i-172: è tutto opaco il corpo che ti cinge, / e sol ha due
andianne: / andianne un corno / che ti sbuzzi, risposi; e sonnacchioso /
ora sì, se mai dintorno / non ti volle il saggio umile, / nel
ne importa un corno, / perché non ti vedrò. d'azeglio, 1-140:
. brancoli, 4-31: « che non ti capiti di dire per ischerzo la parola
-figur. bembo, 1-156: ti sarebbe caro il ragionare e l'armonia
al sol. carducci, 688: ti canteremo noi cipressi i cori / che vanno
37: il coro delle coturnici / ti blandisce nel sonno eterno, rotta /
i cherubini e tutti i serafini; io ti dico a uno a uno tutti e
dello sciocco. giusti, ii-492: non ti senti fischiare gli orecchi? noi qua
, sopra questo, quasi come corollario ti darò. buti, 2-689: corollario è
/ la sete tua perch'io più non ti scopra, / darotti un corollario ancor
ii-330: la santità degli ulivi / ti coronava d'immensa / corona la fronte
e rimorsi. foscolo, 1-99: chi ti strappò la tua corona? ajace /
a una voce esotica, / e ti veggo in un cantone / una fitta di
poiché accesa di guerra una corona / accerchiato ti fascia intorno intorno. 16
che vender corone. pascoli, 64: ti prese tra i due ceri e le
. m. cecchi, 24-4: egli ti gettò in una agordine, / quattrocento
volgar., vi-459: e lo coronante ti coronerà di tribulazione. pallavicino,
1-26: o divina virtù, se mi ti presti / tanto che l'ombra del
gocce / gronda sangue l'allor che ti corona. tommaseo, 1-88: e
: e la santità degli ulivi / ti coronava d'immensa / corona la fronte sublime
. d'annunzio, iii-1-1024: ti mostrerò, se vuoi, / una
3-213: aspetta pur, chimenti, che ti passerà questa stucchevolezza; or che tu
hai fatto una corpacciata, ogni cosa ti pute. c. dati, xxvii-6-89:
borsa. alvaro, 7-291: poi ti vedrò un giorno in ansia, e mi
mi dirò che un pensiero più forte ti ha presa, e sarà forse lo sbigottimento
sbigottimento di sentire che il tuo corpo ti suggerisce pensieri mai provati. 5
: rispondi dunque a dio, che ti chiama, col cuore fermo: e non
, né a corpo di creatura che ti volesse impedire. g. morelli, 290
.]. savonarola, 7-ii-29: ti dissi ieri che questo serpente, idest
. sacchetti, 81-48: come? io ti debbo pur dar dieci fiorini;
: e intendo di provar quel ch'io ti dico / a corpo a corpo,
, / ritienli. foscolo, xiv-219: ti scrivo tante pazzie perché sono propriamente di
che se io te lo dessi, tu ti attenderesti a grattare il corpo, e
signore] t'impone altrove, che ti eserciti in molte opere di misericordia sì corporali
bellezze sono de le forme (come ti ho detto), le quali, quando
. boccaccio, 8-88: né altrimenti ti posso dire del lezzo caprino 11 quale
4-136: né sbigottir, ch'io non ti chieggio quello / corporeo vel, che
le sinistre e future cose che 'ntervenire ti ponno, possano e debbiano tei trovare corredato
ii-163: ma per giusta ragione anco ti chiedo, regga e riformi. io non
del cielo / a tanto mini- sterio ti prepose / di correggere i venti e turbar
. stuparich, 5-443: vedi che ti fai piccolo, per una correggia che ronza
cielo (talcamo, 18: se ci ti trova paremo cogli altri miei parenti,
paolo da certaldo, 134: molto ti guarda da questi pericoli, in però
in corrente delle nuove, che ora ti verrò sminuzzando all'ingrosso per non perdermi
'di su- stanza / il qual ti piacerà molto corrente. buonarroti il giovane
come fiore bellissima: -e però sempre ti guarda tu, femina, di non correre
o costumi in mala fama, ché troppo ti fia malagevole a uscirne. sacchetti,
anzi che a morte io corra, / ti scongiuro. cuoco, i-245:
sì rara donna in vita al cor ti corse / per trame fuor rime leggiadre
'l non sapere e 'l pur volere ti dava molto tormento. e questo corse
, x1- 470: se il caucaso ti manda, e se verace / corse la
., 4-108: o monaco, non ti vale correre il palio; se la
menadito. aretino, 8-191: non ti paia troppo lungo libro questo che io
. fioretti, 1-141: onde io ti comando per santa obbedienzia, che tu
alla fine, per stracchezza, le parte ti pregano che tu le acconci. così
. sannazaro, 221: il ciel ti caccia, / fortuna te'minaccia.
prò. algarotti, 1-142: colui che ti viene innanzi col libro bello e stampato
corridoino. nieri, 269: 'un ti pare un corridoino del paradiso? -corridoiétto
, che ogni guittone, 236-5: no ti remembra che come coreri /
dormirai, e meno inchinerai, e poco ti stro- per cammino quasi con uguali intervalli
corrono velopiccerai le mani, acciò che ti riposi; ché ecco che ti sopravcissimamente,
acciò che ti riposi; ché ecco che ti sopravcissimamente, e quasi volano. tasso
, perbia. anonimo, ix-865: io ti prometto, caro amico ciò che parigi
tutto, che 'in corrispettivo 'io ti darò un terzo. = comp
trova una serie di concetti, e poi ti forma una serie corrispondente di oggetti.
albero quieto. panzini, ii-398: ti metterò in corrispondenza con la signora,
su gli onghioni. lorenzino, 135: ti so dire ch'egli avevano trovato il
, i-395: invocalo [dio] perché ti diriga nelle tue vie, invocalo perché
diriga nelle tue vie, invocalo perché ti corrobori nelle tue tentazioni. cesarotti,
: tu sei sì lussurioso, che ti corrompi fin con te stesso; ed essi
tanto più quanto egli speri bellamente potere non ti rendere el debito, come ne'matrimonii
prudenza / prevarrebbe dei vecchi; e ti apponesti. tommaseo, i-146: la
. alfieri, 1-442: vieni, ti appressa... oh! giovinetto
i legni di luigi, / e ti scortaro i cavalier di francia / dentro parigi
manzoni, 112: se l'offesa ti punge, è perché dai alle cose
guardar. pascoli, 791: ti vidi, o giorno che dalla grande orsa
vasto arcipelago schienuto. /... ti saluto, / a capo del naviglio
nostri alberti! guicciardini, 67: ti veggo ogni dì in palagio ed in piazza
altra gente. foscolo, xiv-59: ti scrivo con le mani bagnate nel sangue
giorni gusterò il sommo piacere d'abbracciar ti. manzoni, pr. sp.,
. parini, xiii-50: alcon, non ti rammenti / quel che superbo per ornata
da sé. leopardi, iii-393: non ti parlerò dello spettacolo del corso, che
tu vivrai. / desir vasti il ciel ti dona, / vasto campo a ignoti
cinquanta contr'uno, / che in gola ti caccino il cappio / corsoio.
albergo. guarini, 307: quante volte ti è egli venuto voglia di esser cortigiano
buon pezzo fa? oh dio! non ti parrebbe di perder la libertà, vendendola
colui che con un pezzo di pane ti compera per ischiavo? tasso, 7-12:
latini, i-1153: e se quindi ti mute, / troverai la ventura,
dicea « come cristiano, / né ti voler per questo disperare. / abbi
anche da'più sciocchi: d'altronde ti odiano cordialmente, né devono dir bene
dante, par., 7-51: non ti dee oramai parer più forte, /
., 21-17: nel beato concilio / ti ponga in pace la verace corte,
volgar., i-67: nel tuo parlare ti mostri mentitore, ché una cosa porti
d'amore. de sanctis, i-38: ti deve dire [il guerrazzi] che
/ giuro, e tremendo il mio giurar ti fia. fogazzaro, 7-236: noi
alberti], 3-8: io non ti vieterò già che tu non facci la corteccia
, / o sera? e quando ti corteggian liete / le nubi estive e
1-1: o salardo, quanto meglio ti sarebbe, se seguitato avessi la patema traccia
il capo estolli / ove i rami ti fanno / glorioso corteggio, e in bel
opra hai tolta e di ch'amor ti rende, / schiera prode e cortese,
io cheggio / che la pietà che ti condusse in terra / ti volga al
la pietà che ti condusse in terra / ti volga al tuo diletto almo paese.
dante, purg., 5-70: ti priego, se mai vedi quel paese
. aretino, 11 * 189: se ti dichiari per liberale e per cortese:
/ « oro verrà; di ciò ti son cortese », / bacco soggiunse;
, / che cotesta cortese oppinione l ti fìa chiavata in mezzo della testa / con
si sente cosa che altri si faccia o ti dica. varchi, 23-146: come
latini, i-1502: certo, se tu ti senti / lo poder di donare,
1-57 (i-644): « adunque ti piaccia », soggiunse il re,
farmi la guida fin là, ché io ti pagherò molto cortesemente de la tua fatica
, purg., 14-110: non ti maravigliar s'io piango, tosco, /
rinaldo: « di tua cortesia / io ti ringrazio. aiutivi macone / da questa
mezzo per centinaio, e piue quello che ti piace fare cortesia al sensale. sigoli
seguir la dama mia, / ch'io ti serò tenuto al mio vivente. ariosto
16: a colui... che ti toglie '1 tuo, e che ti
ti toglie '1 tuo, e che ti offende, non solamente dà doni e
sannazaro, 12-212: deh se ti cal di me, barcinio, scribili
, / se in cortice del nilo / ti posso io mai ritrar. d'annunzio
cortigianesca, così tu non hai chi ti stia appetto ne la ruffianesca. d'annunzio
li verbi che s'usano in firenze, ti rispondo che, se si sono
. guarini, 307: quante volte ti è egli venuto voglia di esser cortigiano?
buon pezzo fa? oh dio! non ti parrebbe di perder la libertà, vendendola
colui che con un pezzo di pane ti compera per ischiavo? tasso, n-ii-124
mandati in casa mia, e se ti fossero note le rapine dei secretali di
giorno, i-87: il sonno / ti sprimacciò le morbide coltrici / di propria
/ che del bel monte il corto andar ti tolse. idem, inf.,
lunga promessa con l'attender corto / ti farà triunfar nell'alto seggio. idem
di corto. dolce, xxv-2-217: io ti dico, valerio, che, se
mette all'ordine ogni cosa, e ti sposa quella ragazza. cardarelli, 6-43
, pettegola. foscolo, xiv-301: ti dirò stasera tutto; ma i corvi
non meritano risposta. tanto più che non ti offendono. 5. figur.
qui a poco starà muta sempre, ti suole essere dilettevole e cara, quanto
, quanto si dee credere, che ti sarebbe caro il ragionare e l'armonia
fine, per stracchezza, le parte ti pregano che tu le acconci. lorenzino,
. lorenzino, 151: quel che ti par strano e spiacevole in sul principio,
principio, alla fine grato e piacevol ti sarà; che questa è la natura
: per l'amore di dio, non ti scoprire con lui, è una cosa
donna e tua figlia, se io / ti consigliassi in questa ch'è mia cosa
pavese, 1-10: -tuo padre non ti vuole ammazzare? -dissi adagio. -se ritorno
, / con bella brevi tate / ti parlerò per prosa. dante, inf.
/ deh! sospendi per poco: assai ti debbo / cose narrar, molto importanti
roberto, 336: -ma, sai, ti debbo dire una cosa... -
. perfin sovvienimi, / ch'ei ti tacciò d'insidiar fors'anco, / oltre
avere speranza ne le cose mondane e che ti sono date da la fortuna, però
da la fortuna, però ch'oggi ti dà e domane ti può torre i
, però ch'oggi ti dà e domane ti può torre i beni temporali. panzini
'l mio animo pensato avea, non ti posso aprire. machiavelli, i-990:
e la età di costei; né ti è nascoso quanto queste dua cose sieno contrarie
prati, i-298: ahi! già ti vedo, il volto / grave di cento
capellano volgar., i-55: piena fe ti porto, che quella magnanimità del cuor
reato. machiavelli, 639: ei ti accusa bene in qualche cosa. guicciardini
memoria della virtù mia e nella reputazione che ti arreca la presente vittoria. firenzuola,
non avrai da me cosa alcuna che ti piaccia. -alcuna cosa: un
noia o increscimento: / ciò ch'io ti dico, abbi per cosa certa.
verso te pietosa; per la qual cosa ti prometto, che la demandata grazia.
che la demandata grazia... ti sarà da me conceduta. g. b
conseguenze. nievo, 119: -martino ti porterà dalla spezieria una boccettina d'acqua
mezz'ora, hai capito? -intanto ti aggiusteremo le cose colla mamma pel minor
ieri sera, io spero che la ti perdonerà. -avere qualche cosa: sentire
com'è dover, cotesti / che ti voglion dar moglie, ch'io ci debbo
pratolini, 9-955: tu giovanni, come ti ho conosciuto in guerra eri una cosa
e per prima cosa invece dei baci ti dovrò insegnare l'educazione ».
macinghi strozzi, 1-489: di'che ti basta le do- nora non rispondano peggio
quelle di madonna ippolita; a che ti dico, saranno le tue qualche cosellina peggio
decoro, di cui già qualche cosellina sparsamente ti ho suggerita. -cosarèlla,
stravolta / mente tu m'accusassi, io ti direi / una cosaccia, che parratti
savonarola, iii-194: guarda quanto benefizio ti fa idio a levarti da'tiranni;
sì che diranno / più ch'eo non ti coso. 2. chiamare,
[bibbia], 1-132: il signore ti metta in mala- dizione ed esecrazione,
711: io t'ho detto e ridico ti che, se fra'timoteo ti dice
ridico ti che, se fra'timoteo ti dice che non ci sia carico di coscienzia
caterina da siena, i-173: panni che ti dovesse fare più coscienzia di non lasciarla
leggende di santi, 4-210: se iddio ti mostra codesto, deh discarica la coscienza
... va'pure, ch'i'ti vo'servir nel coscétto. -cosciòtto.
cagion » disse « in giù così ti torse? ». maestro alberto, 145
1-22: la cagion, cavalier, ti diremo, / acciò che non la imputi
entrar resistenzia facemo, / e non ti volle aprir quel monachetto: / così intervien
compagni, non voli, / non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
non sto bene? -madonna, no ti dico. carducci, 434: meglio così
tu, meo cori, -perché non ti mori? / rispondi, che fai /
imagini. valeri, 1-31: così ti chiudo dentro la mia vita, /
valore rafforzativo. foscolo, xiv-322: ti confermo tutto quello che ti scrivo,
, xiv-322: ti confermo tutto quello che ti scrivo, e soprattutto i miei proponimenti
pure leggerai la lettera cieca di cui ti ho parlato. nievo, io:
hanno l'armatura in testa... ti pare ch'io sia così? idem
ad una femmina iniqua... ti vada a sottomettere? storia di fra
, padre, / così 'l cor ti reggesse anche i ginocchi! leopardi, 1-137
non dicestù così e così al prete che ti confessò? 5. bernardino da siena
tu fossi crucciato meco perché io non ti rende'così al termine i tuoi denari
d'infiniti elementi il fascino in che ti sei compiaciuto. così le nobili piante
furba suo adesso dicea,... ti parrebbe che non fussino arti: domandane
per campare la trista vita, non ti vo'dire che ladri mestieri egli sia
1-81: un modesto e bel rossore / ti cosparga in dolci modi.
loro. foscolo, 1-99: chi ti strappò la tua corona? ajace / struggea
il crudele: e a greci / ti strascinò di cenere cosperso. manzoni, 3
zini! e anche, per ventura non ti ci trovi dappertutto! 3.
, dio sa perché! la gente ti loda spesso e dice: ma che
/ gli è questo qui, che ti fa segnalato, / pazzo è ben quel
vi-1-227 (2-5): e del corpo ti ritrarrò una costa, / e poi
, che me così cognosci; ma tanto ti dico che gran viltà è d'un
, / per c'hai veduto che poco ti costa. iacopo da leona, vi-1-214
ripa o costa, / ch'io non ti giunga, se venir de'còsta.
cavano rini, 156: forse costà giù ti mandò il cielo / per tuo grandissime
tutta coperta da una selva di aranci costaggiù ti dipinsi. bercha, 52: ché se
, 897: donde che l'ultima, ti delle costole; che ha relazione
/ e tu [specchio] / impassibile ti lasci avvibassissimo coefficiente di temperatura della recinare
dicevi sempre esser costante; / or tu ti parti, ed io non so in
non so in qual lato / da me ti fugga, in ponente o in levante
sì che comincia pur da qual capo ti piace, sempre più costante mi troverai,
costante; / e pel consiglio mio ti partirai ». lorenzo de'medici, 100
ix-36: se 'nverso la mia vita / ti movessi a piatanza, / are'fede
/ « giotton, » dicendo « e'ti costarà cara! *. / ma lui
, / per c'hai veduto che poco ti costa. fiore, 174-n: ché
giuoco], / paia che non ti costa. iacopone, 26-34: fatt'ho
, vieni, figliuolo carissimo. io ti posso ben chiamar caro: tanto mi costi
tanto fare che io costà su ti feci sabre. s. bernardino da siena
! / ma, s'io ti giungo, vedi come frulli. soffici,
di celeste. pascoli, 791: ti vidi, o giorno che dalla grande orsa
se tu consenti e fai quello che esse ti fanno fare, e tu dici che
136: io credo che degli affari ti costernano, in questo momento, poiché
in questo momento, poiché non solo ti dimentichi del tuo bellini, ma pure gli
, 7-io (220): « io ti domando se tu se' tra
, i-1020: fo conto che tu ti metta un pitocchino indosso, e con
che costì nel guscio / di più covar ti duoli, / che ti pèriti più
di più covar ti duoli, / che ti pèriti più? cicognani, 3-33:
, al presente ancora con plenaria autorità ti ordino, constituisco e confermo academico e dogmatico
, ii-174: in sequela di quanto ti ho scritto rapporto al processo segreto di fouché
cuoco, 1-229: io non so quali ti sembreranno queste mie idee: non sono
spero ch'a tuo costo / io ti farò di questo aveder tosto. d.
che dici a questo, tu che ti credi di essere uscito dalla servitù del
peccadiglio, e sentir che 'l bargello / ti cerchi, è troppo gran cane alle
tu le porgerai la borsa, sì ti consentirà. boccaccio, dee., 10-5
spirti maladetti: / ma perché poi ti basti pur la vista, / intendi come
i-260: signor, quella pietà che ti costrinse / morendo far del nostro fallo
vanzi di quell'ardore tanto odiato che ti ha obligata a fuggirmi, che mi
volgar., 1-95: quando el dolore ti costringe in ira per colpa de'servi
ira per colpa de'servi, tu medesimo ti raffrena, acciocché possi loro perdonare.
... lo caldo è apri ti vo. 3. medie.
loro assegnato, le compone diversamente e ti crea una nuova natura. pascoli, 1-774
sospettata prima. pavese, 8-99: ti piacciono le cose assolute? non puoi
diverse. gramsci, 78: ti ricordi come a roma delio credesse che io
/ che a un girar d'occhio ti squadernan tutto; /... /
coricata meco: e per certo io ti darò quel che tu vai caendo. pulci
barlaam e giosafatte, 57: ben ti guarda che tu non lasci venire sopra
fossi caduto in alcuno piccolo peccato, sì ti rileva tosto. trattato d'amore,
i-120: la terza costumanza / che ti convien a tavola servare. trattati di
piume. panzini, i-214: qual vento ti ha quivi sbattuto fuor del tuo costume
: i tuo'seguaci, a chi ti crocifisse / più che a te crocifisso,
ritrova, / sì che scrupolo alcuno non ti resta. -dal lat. tardo
propria fermezza. cotale era quand'ella ti lusingava, quand'ella co'diletti della
quand'ella co'diletti della falsa felicità ti scherniva. m. villani, 1-93:
, 23-104: non bisogna che tu ti lasci ingannare da coloro, i quali
secolo e 'l secolo a te; cotale ti fa lo stare come l'andare,
amica, che si ama... ti grappa il cotale. monti, 240
de'grand'avi tuoi / le imprese ti rimembra e gli ozii illustri / che
cessole volgar., 1-21: bene ti dico cotanto, che 'l corpo è corrotto
decoro, di cui già qualche cosellina sparsamente ti ho suggerita. ma in generale cotanto
ho suggerita. ma in generale cotanto ti so dir io, che tu debbi
amico] come tu dì, ché non ti fai tu insegnare quello incantesimo, ché
, datti conforto; / che'tuoi prigion ti renderò di fatto, / ché nessun
pietà, man liberale / al sommo ben ti fan simil cotanto, / che nata
cotanto, / che nata contro al mal ti giurarci. f. f. frugoni,
cariteo, 356: lingua, che ti mostrasti sempre optusa / nel vizio, et
non rasoio. carducci, 84: che ti giovò su le fallaci carte i sfiorar
: or qua, se per mala sorte ti vien fatto che prendi lancellotti,
d'oro; in un punto ti vedrai, quanto è lunga la strada,
scala del paradise, 147: non ti sbigottire cadendo cotidianamente, e non ti
ti sbigottire cadendo cotidianamente, e non ti ritrarre adietro, ma sta fortemente pur con
animo, ed al postutto l'angelo che ti guarda, farà reverenza alla tua sofferenza
par., 3-26: « non ti maravigliar perch'io sorrida, * / mi
, 10-451: ed è bella, cosa ti posso dire? ha 1 capelli tutti
. d'ambra, 103: 10 ti parre'anco un zucchero / di tre cotte
167): « benvenuto, se tu ti vuoi menare la mia angelica a roma
è per darmi un contegno, non ti accorgi? è perché sono cotta come
tolomei, vi-n-43 (15-7): or ti va''mpicca, sozzo pazzo cotto,
, 37: il coro delle coturnici / ti blandisce nel sonno eterno, rotta /
o coturno? manzoni, 20: che ti vai l'alto ingegno e l'aspra
far 'coccodè'l'ultima volta. e se ti risparmierà per un'ora sola, sarà
: dimmi su la tua fé: ti si contende / porre ogni sera ne'
. monti, x-2-25: di saper ti giova / se fia scevra d'affanno e
sempre avanti, / e se dormi, ti cova in su le spalle.
se il tuo padron si trova / ti facciamo cacciar lì su due piedi.
inganni, se tu non credi ch'io ti conosca, e sappia molto bene l'
fa, fa, gismondo, che tu ti disponghi a lasciare una volta le femmine
fere i covili / l'alta sagacità punto ti valse, / di che in cervo
fatai bufera, / italia mia, ti sfronda! / ecco, d'estranei militi
grandine flagella. mascheroni, 841: non ti stupir se l'usbergo del petto /
dove un giorno, o regina, ti vidi? / ne le ardue ròcche,
... pensare che la natura non ti diè al mondo, perché tu stesso
diè al mondo, perché tu stesso ti venissi cagion di tortene, che,
il gran mostro infemal, che vede que ti / que'già torbidi cori, e
gli ha sì grossi, guarda non ti cozzi. 6. per estens
al gozzo, / la man mordesti che ti porse 11 tozzo, / or tu
: « craaaa »... ti dànno anche la corbellatura. 2
allor s'udio. foscolo, iv-370: ti dee pur ricordare com'essa un giorno
: col rinzepparti di crapula, io ti farò ripieno di grassumi lonzi e dilombati,
ripieno di grassumi lonzi e dilombati, che ti snerveranno lo spirito e la persona.
8-8: quando queirinsolente del padrone / ti picchia a casa, e con sì poca
la creanza, / pensando io non ti fussi per seguire. a. f.
, né mai d'accanto a loro ti vorresti partire. -proprio di un
, 1-42: questo [il buio] ti rende così ben creato, / che
una colonna, / chiederai in grazia ti sia perdonato. g. gozzi, 1-195
rapida concatenazione, che tutto il creato ti sta innanzi come una sola idea semplice
ci aiuti: / un mio creato ti vo'far sentire. gioberti, ii-234:
, / che del tuo criatóre -non ti sovene. guinizelli, ii-410: splende 'n
redentore. marsilio ficino, 2-128: io ti prego... che tu ami
quell'eterno vero / che il grande amor ti dette e il gran pensiero. oriani
/ forse ho amato te sola! e ti richiamo! / se leggi questi
e rapida concatenazione, che tutto il creato ti sta innanzi come una sola idea semplice
e crebro, / e qual greca ti sembra e qual circassa. 3
156: è tempo che una fede alta ti scuota, / ti levi sopra te
che una fede alta ti scuota, / ti levi sopra te, nell'ideale!
sei uomo, come io credo, ti devresti ornai riconfortare. ariosto, 1-56:
rispettassi le mie credenze e, se ti piace di chiamarle cori, le mie superstizioni
: lo dio dov'hai credenza / non ti farà credenza / se non come fortuna
, che a'raggi d'amore / ti scaldi, s'i'vo'credere a'sembianti
1-39: non credere sempre alle cose che ti sono rinunzia te; perché poca fede
. macinghi strozzi, 1-189: s'io ti dicessi che forte non si dolessi,
. pulci, v-48: io non ti dico favole. sai che a me hai
hai a credere, et a bocca ti dirò alla tornata molte cose che ti piaceranno
bocca ti dirò alla tornata molte cose che ti piaceranno. machiavelli, i-1002: dite
parole. svevo, 6-173: non ti domando di credermi. dispero anzi di
le vedrò, le crederrò. -io ti dico, sciocco che tu se', che
e mai / non avverrà ch'io ti ritrovi al mondo, / creder noi posso
. foscolo, xiv-359: né so se ti piaceranno [i guanti]: ma
; perché il colore è quello che ti ha innamorato. manzoni, pr. sp
, a comparazione di quelle che quotidianamente ti arreca el credersi che tu possa valerti a
17-30: elvira, addio. non ti vedrò, ch'io creda, / un'
, / uccider questa fiera, io ti prometto / di darti mezzo il reame e
52: io non so che uomo tu ti se': ché non credi tu quello
pria che d'icilio sposa, ei ti volea. / -tal dunque oggi mi crede
meno antico / della tua fama io ti credea nel volto. manzoni, pr
gelido settentrione. cariteo, 334: non ti creder a cui non serve fede.
-credi, creda, credetemi?; cosa ti credi?: modi di intercalare per
. cassola, 2-24: - cosa ti credi? - fece il mauri sorridendo.
. carducci, 11-13-37: rispondimi, ti prego, presto, e credi all'
635: non voglio io che tu ti facci a credere che, perciò che
: « voglio che tu mi dica come ti chiami *. « io? come
a me, che 'l ver ti dico. campanella, i-351: però chi
. pulci, 22-30: io non ti crederei s'tu fussi il credo.
discendi, o misera: / ti sia terrore / la tua sublime / credulità
è vero: / ma fo che ti bastino i fiori / che cogli nel verde
.. / trifogli, sagginelle, / ti faranno scialare a crepapelle. gioia,
« e te sia rea la sete onde ti criepa * / disse 'l greco «
poliziano, orfeo, 100: io ti so dir che [un vitello] gli
, furfante; io ben tra poco / ti manderò in galera. a.
monti, x-5-89: or negre larve intorno ti fan rota, / or minaccia il
e lieve. gozzano, 115: ti levasti su quasi ribelle / alla perplessità
ansia deu'avemaria: / sappilo, non ti rimane / che un suon di campane
642: cura, che di timor ti nutrì e cresci, / e più temendo
cresco / alla morte dal giorno che ti vidi. -crescere sul velluto:
, alora con quel modo che più ti parrà convenevole farai intender al re che
quando comperi biada, guarda che non ti sia empiuta la misura a uno tratto,
misura a uno tratto, ché sempre ti calerà due o tre per cento; e
alquanto. savonarola, iii-456: io ti dissi l'altro dì che quanto più
. sannazaro, 222: va, ti consuma in pianto et in dolore.
. filicaia, 2-1-14: or chi ti vieta / il ritrattar tua legge / e
e spegner l'ira che nel sen ti bolle? / pianse e pregò l'afflitto
berretta / per l'avenir so ben ti sarà fatto, / perché se'stato cresimato
st., 1-103: l'aer tremante ti parria vedere / nel duro sasso,
me... / ch'or vecchia ti parrò cresposa e bianca. soderini,
questa divisa della quale eri orgogliosa siccome ti distingueva. -gerg. ant. berretta
degli abeti. boine, i-38: non ti mettevan paura quei mille metri a strapiombo
iii-27-5: come tutti gl'impotenti, ti rifugi nella prosa poetica. eunuco!.
con larghezza. ricchi, xxv-1-213: ti farò lavorare, / se vói viver
, zeppa, dimi / se ti facesse fuggir ogne cria. laude, v-
monti, x-2-25: di saper ti giova / se fia scevra d'affanno e
36: eziandio della nostra crimina- zione ti se'doluto; della danneggiata fama il danno
la fortuna hai sgridato, e lamentato ti se', i doni a'meriti equali non
, 642: dal suo lontano avello / ti parla, o fanciullin, / il
il brun cioccolatte, onde tributo / ti dà il guatimalese e il ca- ribbèo
6. locuz. -la fortuna ti ha messo il crine in mano,
ha messo il crine in mano, ti ha mostrato il crine: hai un'occasione
: sappi conoscere la ventura, che ti ha messo il crine in mano.
, / nube, e il dio che ti lacera, scorgete / la bianca nave
madre gracile e sparuta, / oggi ti vedo tutto sempiterni / e crisantemi.
questa cristallina verga e colla nostra grazia ti parti, e nel primo fiume che truovi
rostro, in su le mani / ti versa acque odorate, e da le mani
che in quest'area malfida son chiusi, ti dirò che nella casa ov'io abito
di roccia. carducci, 661: ti addurrem ne le fulgenti / de l'ametista
i-172: è tutto opaco il corpo che ti cinge, / e sol ha due
di cristallo nel tuo nido / notturno ti sorprendono. 13. massa di
, dove sono i sacramentati giuri a che ti ob bligò la tua militaria
, bella e pulita! e chi ti regge? / or non t'ha la
/ né cosa v'ha che non ti gravi o punga, / ch'abbia buono
tribolati, perseguitati, spogliati, scamozza ti o squartati per ordine di sua maestà il
* dicea « come cristiano, / né ti voler per questo disperare. / abbi
più bene che male; ma quando ti salta addosso un malanno dal quale non
. magalotti, 9-1-140: e così se ti capitassero relazioni manoscritte di paesi, di
., 17 (303): ti vedo volentieri; ma sei un benedetto figliuolo
: o mia dolce gazzella, / io ti ricordo quel geranio acceso / su un
croccanti. pratolini, 9-42: vittoria ti porterà al giardino d'azeglio, ti comprerà
ti porterà al giardino d'azeglio, ti comprerà la giran dola,
, bada / che l'orco non ti crocchi. / ti crocchia se t'azzanna
l'orco non ti crocchi. / ti crocchia se t'azzanna, / t'ingolla
-abbi la vita per costui, che mi ti toglie dinanzi. -coteste vostre crocchiate romanesche
, dove morte sostenne, / io ti farò parer de l'« u * un
un « esse * e un « ti * ed un « pi * ed un
in croce, avendo la contrizione ch'io ti veggio, sì ti perdonerebbe egli.
la contrizione ch'io ti veggio, sì ti perdonerebbe egli. boiardo, canz.
gregorio ix volgar., 1-107: non ti ricorda quanta gente, e grandi e
ancor tu prendi, / e sovr'essa ti sospendi; / non muor mai chi
che non si trovi croce maggiore, ti fa rientrar in ira con noi, che
rientrar in ira con noi, che non ti aviam dato la sentenzia in favore,
madre gracile e sparuta, / oggi ti vedo tutto sempiterni / e crisantemi.
anco zella: / « che ti par, dama, dello imperadore? »
; se tùe berni, 175: però ti vo'pregar, o dio d'amore:
ditesto corpo voto di carname, / ti paion cose da piacere a cesse
lucido. deledda, ii-108: come ti sei fatto grande! ed elegante, poi
come un mio damo, vedi, io ti vagheggio. marrini, 2-136: la
dotteri diurni, delle sottofamiglie danaini, ti pico dei paesi caldi,
: « genesio », sciamai « qual ti ritrovo! in piati di femine,
nel tempo della vendetta della sua ira ti disperda, cioè il dì della morte,
quando l'uomo è giudicato, non ti danni. paolo da certaldo, 296:
padre / che è in dannazione e ti danna. bocchelli, 3-51: l'
che, circonciso non che nato, / ti sia lo infante. firenzuola, 204
mano. bocchelli, 1-i-41: se ti accosti ai sacramenti, dopo che abbi
accettato il mio lascito, li profani e ti danni. brancoli, 3-12: la
qui, imparare un mestiere che poi non ti serve ad altro che a farti dannare
sien salvate. pulci, 1-59: io ti conforto ch'ogni tuo desio / rivolga
brundisbergo, che è oggimai che dilettare ti possa ne'nostri paesi, ove nullo
padre / che è in dannazione e ti danna. -essere in dannazione di
datti conforto, / ch'e'tuoi prigion ti renderò di fatto, / ché nessun
per danneggiarmi nell'opinione degli uomini tu ti gitteresti nudo negli spini come fece san benedetto
lavorato in queste tre mezze giornate perché ti s'abbiano a pagare? -rispose trionfalmente
senato; eziandio della nostra cri- minazione ti se'doluto; della danneggiata fama il danno
la fortuna hai sgridato, e lamentato ti se', i doni a'meriti eguali non
, la quale a sì dannevole mestier ti costrigne! torini, 270: oh
: sempre vivi in allegranza / e ti diletti in mie'danni. bonagiunta,
osservi. lorenzino, in: io ti ricordo, lucido, ch'io son povero
perché quel giorno in cui la patria ti perdé, ella fu senza padre: quindi
danno; statti di fuora e el diluvio ti troverà e porterattene via. castiglione,
o vero amico; e posto non ti sia dato a fine tu ori per
dantesco di una grandezza propria, che ti distingua dagli altri, ma la giustizia
divino poema un illustre dantista che, ti basti questo, all'unica figlia aveva
sole, / cioè quella fiammetta, che ti diede 1 con la saetta al cor
con la saetta al cor, ch'ancor ti dole. sacchetti, 256: molto
/ la chioma al roseo braccio / ti fu gentile impaccio. lambruschini, 2-368:
uscir fa mala danza; / ch'ella ti vota la borsa / e la gola
sposo dell'anima mia, mostrami, ti priego, la presenza tua, e fa
piena di grazie e di decoro / danzar ti veggo, il sangue in ogni vena
del duro giogo ignaro / un sacerdote vii ti doni il sangue, / non s'
, ii-25: nel momento in cui ti scrivo io so che si pensa ai modi
10-246: alla fine della guerra, ti farò una buona dote, nipote mia,
il nostro grado e la nostra fortuna ti promettono un matrimonio comodo e decoroso, e
infame pregiudizio dell'onor mio: e ti conseglio che lasci tale impresa, perché
pure estimi esser fatale / che non ti possa il ferro vincer mai, '/
2-263: e prima delle nozze / fedra ti condurrà / sino all'isola sferia
, che insino dal primo dì che ti conobbi a te solo io aveva dedicata
/ sono assurdi e insensati / quando ti dedico i più teneri pensieri. moravia,
e tutti i palpiti del mio cuore ti son dedicati, perché tutto ciò che ho
leonardo, 2-172: a questa parte ti risponderei che qui s'attende alla proporzione
elaborato artisticamente. foscolo, xv-284: ti dirò bensì che vorrei quella tua cantica
cantica più dedotta, e se fossimo vicini ti mostrerei ciò che mi offende.
de i benefizi che tu fai, ti sia saputo grado, abbi cura che trapassino
/ intendi, bella, quello che ti dico eo. = voce dotta
, / acciocché dietro a lei tu ti conduca. scala del paradiso, 235:
di mettere dalla parte del torto chi ti rifiuta. -eccles. definizione dogmatica
sapere. pavese, 8-m: innumerevoli cose ti mancavano allora, cui supplisti con la
il mio cor teme che un male / ti cresca in queste case, / un
derelitti, uomini / della colpa in cui ti annoi, / o anima solitaria
per la quale tu tanto ami lui, ti preghiamo che tu non ci defraudi al
, orfeo, 191: crudel novella ti rapporto, orfeo, / che tua ninfa
se'degniamente tribuno, ma questa dignità non ti farà degno di mal talento, che
venuto a mattutino? / e'non ti basta aver disobbedito / l'abate, che
. giusti, i-151: spero che non ti fuggirà più detto che io sia superbo
dai cieli a questa terra che eterno ti brama, conceduto per onorare la natura
esto malnato! »; / non ti degnàra porgiere la mano / per quanto avere
bibbia volgar., iv-559: se tu ti degnerai di udire, signore mio,
di udire, signore mio, io ti dirò la verità nel cospetto tuo,
a mon peri; / se dare mi ti degnano, menami a lo mosteri /
m. franco, 1-57: or quando ti scontriano, / degna, e di'
somma bontade / a tanta degnazione aver ti vinse. exultet volgar., xxi-mo:
cincischiava il presidente. dossi, 484: ti applaudono? non tenerlo ad omaggio:
famelo degno. parini, 213: ti riconosco / prole più degna ognora /
da barberino, ii-54: amici non ti sieno in piazza giochi / canto e
degno frutto. carducci, ii-9-32: ti ringrazio di tutte le care effusioni dell'anima
.. / però degn'è che ciascun ti rin- grazie. frezzi, i-1-58:
frezzi, i-1-58: degno è ch'io ti soccorra e diati aiuto, / da
fa la donna tua, che tanto / ti piacque oltra misura? e fu ben
obietto / l'ire, o donna, ti sono e i dolor miei.
570: la tua vita è salva. ti garantisco che non si tratta nemmeno di
il monte citerone / deh, i'ti priego che mi sii pietosa. bianco
e non guardar chi sia / que'che ti caccia. dante, purg.,
frate, or fa che più non mi ti celi! buti, 2-563: l'
io, che tanto t'amo, ti favello. ariosto, 4-34: più non
/ né sappia quando o dove io ti lasciassi! g. stampa, 5:
, che a'raggi d'amore / ti scaldi, s'i'vo'credere a'sembianti
che crede e procura che mai non ti rilevi. = voce dotta, lat
non aprivano la tua iniquità acciò che ti provocasseno a penitenza; etiam di te
tutt questi [santi] che io ti conto fusseno in uno, il quale
. sannazaro, iv-124: e'ti parrà che 'l ciel voglia dei-
citerà, / e che pietà ti roda, amor ti sviscere. d'alberti
che pietà ti roda, amor ti sviscere. d'alberti, 287: '
di deismo e d'ateismo, che ti battono tuttora in breccia da tutte parti
divina. arrighetto, 240: tu ti duoli che gl'ingiusti hanno avute le
annunzio, iii-1-126: ella [cassandra] ti piaceva muta e sorda sul suo carro
sistri a te destinai / non ti confida apolline / la delfide cortina.
, 2-21: forse in quiete oppiata ti deliba, / promiscuità gaudente, /
adorare questa imagine, e più non ti tenterò... disse lo inchiuso al
averemo deliberato, co la grazia di dio ti consiglieremo utilemente sopra queste cose. albertano
chiarirmi questo dubbio quistionevole / priego che ti disponga e ti dilibri, / difficile
quistionevole / priego che ti disponga e ti dilibri, / difficile a me, rozzo
esse non fussono mortali, e non ti menassero a morte sempiterna, cristo non sarebbe
fare intorno a questo viaggio, sempre ti seconderò, come per l'addietro, con
dilicatezze, né vigli doni: io ti darò i dani, e le lievri,
. guarini, 44: a che ti dié natura / ne'più begli anni tuoi
. capellano vólgar., i-401: ti sia per regola generale difinito che non potresti
, 27: avevo ragione io quando ti dicevo che non bisogna avvezzarsi né troppo sofistici
lei: -quello e altro assai / io ti vo'dar, sirochia dilicata: /
/ che questo dì solo meco (ti) stia / io e ne vo'pregare
, xiv-241: non so perché tu ti compiaci di ferirmi nella parte più delicata,
tu mangiassi el pane coperto di sterco, ti parria strano. -fare il delicato:
. pratolini, 2-67: non ti dico le risatine che dovetti sop
duole della macerazione di spirito che volontaria ti procuri; vada per le delicature e
e le gioie della carne che tu ti possa aver concesse. -sensibilità;
i pungigliòli della gelosia. non ti fa delìco nel cuore il sospetto d'un
alvaro, 7-292: l'abito che ti delineava i fianchi. 2.
sono solamente gli altri che trattandoti male ti guastano il sangue. -delinquente nato:
1095: verso i lavacri, tu ti snodi e t'alzi / e balzi,
conoscenza. guerrazzi, ii-376: non ti spaventare, mamma, sai! è
distillare nella farmacia del convento acque rinfresca ti ve e calmanti. moravia, viii-207
, il troppo meditare, gli studi, ti fan delirare! -figur.
un tempestoso delirar di sensi, / che ti gittasse al marinaio in braccio. carducci
temi tu che quel divino delirio che ti conduce fra le mie braccia cominci a svanire
bibbia volgar., v-206: non ti ricordare [signore] i delitti della
quale mira sinistra. saba, 3-45: ti mando, amico, due poesie che
al tuo cognato io dico, il quale ti appone / delitto come credo, d'
della rocca. fogazzaro, 2-206: dio ti benedica, delizia, eri il sogno
sogno di deliziale / morte, io ti prego che t'aweri al fine, /
e se tu passarai più oltre, male ti potrebbe avvenire ». storia dei santi
ii-3-230: ora ho a rammentarti, se ti fosse caduto di mente, un tratto
così naturali e così espressive, che ti tengono a sé e non ti concedono
che ti tengono a sé e non ti concedono alcuna distrazione; e ti giungono portate
non ti concedono alcuna distrazione; e ti giungono portate da onde sonore, tra
, / la sera, quando mi ti seggo ai piedi /... credi
in quella vio lenza che ti prendeva alle viscere e ti spingeva agli estremi
lenza che ti prendeva alle viscere e ti spingeva agli estremi di ima deliziosa
perché le apparenze non durano? / se ti tocco, leggiadra, geli orrenda,
: è tempo che una fede alta ti scuota, / ti levi sopra te,
che una fede alta ti scuota, / ti levi sopra te, nell'ideale!
tremanti che andavano intrecciando le rose -tu ti se'pur avveduto come alle volte il
vedere tua madre, lei soltanto? ti sembra di non averla fatta piangere ancóra
immeritevole. segneri, i-517: ti rendi con ciò solo abbastanza deme
del tuo figliuolo potrai vedere perché ti riesce buono o rio, vano o vero
bella, / torna a lui, che ti manda, / l'inchina per mia
e gioisci... una vipera ti ucciderà ». b. croce, iii-25-304
gioia! tu avrai tutto quello ch'io ti ho promesso. palazzeschi, i-172:
e l'impre- veduto e quanto altro ti recherà l'evento; abolisci ogni divieto
un poco: di questo matrimonio / ti consigliasti mai col tuo demonio? de
, messer demostenin da lesbo, / ti se'tu alfine un poco ricreduto / del
il crino / a chi la coda ti ligia e demulce. calmeta, 67:
danaiesca pecunia, la quale se ella ti sarà oste, io filosofia ti sarò
ella ti sarà oste, io filosofia ti sarò nimica. carducci, iii-7-66: era
torta del pane, e dirà: io ti prego che tu mi ricevi ad ima
che dorme nello scrigno, e perciò ti saltano addosso, e vogliono quello che
per danari. carducci, ii-5-4: ti acchiudo una nota di cose dantesche che
e tanto sono da maligna ambizione ceca ti, che molte vertù che in loro
. pallavicino, 7-14: frate anseimo marza ti religioso cappuccino, natio di monopoli d'
magalotti, 19-36: sbriga, via non ti star; de'fatti pomi / scarica
lo sguardo mortai tieni impedito / già ti sgombro davanti e già ti svelo / l'
impedito / già ti sgombro davanti e già ti svelo / l'insolito chiaror dell'infinito
nazionali. carducci, iii-19-73: dio ti salvi dal dì della lode! -è
lunghi capelli, con un sorriso, che ti andava al cuore e ti mostrava una
, che ti andava al cuore e ti mostrava una dentaturina, bianca al pari dell'
: / non svegliare il fanciullo che ti dorme accanto / coi piedi nudi chiusi
tu suone / con quanti denti questo amor ti morde. cavalca, 18-313: per
stretti: -se non lo pigli, ti ammazzo! palazzeschi, 4-77: se ne
al mio desiderio ora per combinazione / ti accarezzo senza osare / povero diavolo /
». moravia, xii-237: « ti odio » disse semplicemente e a denti stretti
marito, quando chiedendogli se dovevi ricevermi, ti rispose sì. credo ch'egli l'
tu non fai male, ma solamente da'ti l'un dente in sull'altro:
un dente in sull'altro: io ti dico, ched io né gli miei fratelli
, che in bocca / qualche dente ti duole? -essere un osso duro per
son da lato; per che io ti consiglierei che tu nel cacciassi fuori, prima
nicostrato: « da poi che egli ti pare, ed egli mi piace; mandisi
resistenza al cattivo; anzi, se imo ti percuote sulla guancia destra porgigli anche l'
di una voluta, di tutto egli ti ragiona. = deriv. da
luzzo, / che in te solo ti trasformi, e specchi; / brucolin,
sto scrivendo una magnifica novella che ti piacerà assai. levi, 1-113
bambini. carducci, ii-4-82: non ti dar soverchio pensiero: è il male che
co la maladizione, / li frati miei ti trovano dentro chissà magione. dante,
32-237: il proprio petto / esplorar che ti vai? materia al canto / non
a termine alcuno, operò che annibaie ben ti voglio... con la compagnia
« grana » che mi pianti, ti schiaffo dentro. comisso, 14-188: giù
e acciò che meglio il vero io ti denudi, / perché costor volessero far scempio
degli anni verdi miei contra ragione, / ti dirò da principio ogni cagione. salvini
, che il mio tradimento, non mi ti hanno resa esosa. cicognani, 3-199
: se non la smetti, io ti denunzio, e dico che hai rubato l'
. i quali tre cavalieri, dinunzia ti per lo modo e sorte come detto
diventato così deplorevolmente umano, che non ti riconosco più! barilli, 2-309: tutt'
abitator ripiene, / vere città depopular ti vanti. diodati [bibbia], 1-123
carducci, 682: la luna ti deponea tra i labbri la querela / de
la nativa faccia / resa ad un tratto ti vedrai. 3. portar giù,
andassi in biblioteca civica... e ti rivolgessi all'impiegato che sta seduto in
non vuoi / comparir? tosto che ti magni 'l canchero. / ci mancavano a
xvii-362: io era certo che tu non ti saresti consegna una somma di denaro a un
il deposito, cioè la dottrina che ti è stata commessa. p. verri,
l'apostolo gli disse: « io ti raddomando quello giovane ch'io ti raccomandai con
io ti raddomando quello giovane ch'io ti raccomandai con cotanto studio ». anguillara
si fa de'ben temporali, i quali ti pare avere in diposito da quel di
bardi. ariosto, 2-156: ma ti darò in deposito, / finch'io t'
], 3-41: or vedi, io ti do la mia figliuola in diposito:
un letto / dal sangue, / ti odo cantare come una cicala / nella rosa
la servitù. onofri, 11-35: ti rugge in grembo l'impeto e l'osanna
savonarola, 5-289: orsù, io ti ho detto tutte queste cose non perché
tu facci o non facci, ma ti ho discorso così acciocché tu non dica
sembrar alquanto strana la proposizione del salvia ti... il quale supponendo gratuitamente
, / nume presente. / se ti fùr cari i grandi occhi piangenti /
/ capo de i figli: / se ti fu cara su 'l palazio eccelso /
. chiari, 12: se i campi ti depredano le stridule locuste, / perché
ariosto, 34-51: una dolce aura che ti par che vaghi / a un modo
-figur. leopardi, 34-79: ti spiacque il vero / dell'aspra sorte
e moralmente e intellettualmente. credimi, ti prego, che questo non è bontà e
tua forza nel passato ed io scioccamente ti ho lasciato fare,... ora
ii-8-109: tu stavi poco bene e tutto ti offendeva, e l'umido pungente della
figliuoli. segneri, i-38: quando ti accorgi di aver commesso qualche vii atto
. guerrazzi, 6-64: quando i dieci ti deputarono alla salute della patria furono o
: ricordati, israel, che il sabato ti riposi, e che non facci alcun
epiteti ben degnamente ornata,... ti prego ad avere per raccomandati costoro,
alamanni, 5-1-975: l'offeso vulgo non ti grida intorno / che derelitte in te
azzurra maestà de'cieli, / malinconia, ti sveli. foscolo, v-58: io
povero ranieri mio! se gli uomini ti deridono per mia cagione, mi consola almeno
cavalca, iii-34: o anima qual cosa ti può esser più dura, o aspra
dura, o aspra, se tu ti ricordi delle fatiche, delle necessità,
bibbia volgar., vii-464: io ti diedi in vituperio alle genti, e
): per ch'a me sol ti mostri ingrato, / o vago e forte
, 44-3: quel socrate, dond'i'ti vo parlando, / sì fu fontana
stesso hai derogato al tuo diritto, ti sei esposto al rischio, e non
artifice non è se non come egli ti possa vendere e mettere addosso la mala
cinquanta rasieri. novellino, vi-202: così ti dico che di tutta la mia famiglia
sopra lui... quello peccato sì ti dice e grida: cansa, cansa;
prelati. fazio, i-15-75: ma tanto ti vo'dire e tu ci guata:
ciò che tu vuoi e ciò che ti piace, e ti ristorerò. d.
e ciò che ti piace, e ti ristorerò. d. bartoli, 9-32-31:
: ora io la mozzo qui, né ti dolere se la giunta è maggiore de
la derrata; ma bastiti il mio non ti voler dire altro. caro, 12-ii-235
te ne pagherò a doppia derrata e ti farò quei basci di quella dolcissima
farabutti! moravia, xi-71: lui ti attira a casa sua, poi lì ti
ti attira a casa sua, poi lì ti ammazza per derubarti e ti sotterra nell'
poi lì ti ammazza per derubarti e ti sotterra nell'orto, sotto i broccoletti.
giovane, 10-931: ancor per casa mi ti par vedere, / e starti meco
/ se qui, mio caro, io ti ritrovo morto? salvini, v-473:
/ di lauto desco nella propria tenda / ti presenti e t'onori. manzoni,
d'indurre e di dedurre descri t ti vamente. = comp. di descrittivo
orbe del sole, o se più ti piaccia, quello, che questa terra intorno
: vedrai la prosa nel quaderno che ti mando, ove al primo articolo subito scriverai
. foscolo, xiv- 360: ti mando per la ghittina la metà del mio
/ per la deserta vetta / perché sola ti stai? / 2. che dà
e lungamente / dal solingo verone io ti contemplo. e. cecchi, 1-9
2-16: noi tutti preghiamo iddio che ti dia grazia che tu passi sì per
xxv-1-277: ma fa'pure / quel che ti par; ché tu predichi, appunto
adattarsi. savonarola, iv-445: io ti domando che vuol dire che tutte le
fare. pagliaresi, xliii-72: io ti riprego per la madre pia, / per
: / che quel cose così fatte / ti soler tutte piacere. = deverb
appari inver la state, / le donne ti disiano - pulzelle maritate; / traimi
lagrimar si diero. foscolo, 1-305: ti parlerò più mai? t'udrò narrarmi
settembrini, iv-435: gigia mia, ti desidero, che quest'anno non sia
tante amarezze. puoi tu immaginare ciò che ti augura e ti desidera tuo marito che
; se no, lascialo, e ti darò in cambio una dozzina di bastonate.
. moneti, 297: onde non ti curar per ambizione / d'entrar coi gentiluomini
i-13: parlando di qualche scrittore dozzinale ti diranno per esempio:
, / e questi e lui tu ti trovassi addosso. arici, ii-214: un
fracchia, 930: un drago, ti dico, un satanasso [il mulo]
41-43: crederò ben, tu che ti vedi in preda / di quel dragon
bini, 1-43: il mondo spensieratamente ti si agita dintorno col suo dramma pieno
dubbiar mi sgombra / o s'io ti vo fedele e parteggiano, / drizza
10-31: dopo questi 800 ducati, ti se ne manderà degli altri, e questi
nuovi / messaggeri ora al greco, che ti carichi / sopra un dromone e ti
ti carichi / sopra un dromone e ti trasporti nella / propòntide. = voce
. fiore, 169-14: ma se ti dona, non sie rifusante, / e
, a dio t'acomanno, / ché ti diparti da mene, / ed io
cielo, / con l'azzurro letèo che ti vapora / intorno al losco fascino degli
siana. viani, 19-587: ti abbiamo fatto, quel che le dru-
di cinquant'anni fanno da se medesime; ti abbiamo pitturato di minio, ti
ti abbiamo pitturato di minio, ti abbiamo colorito di fuori, ma tu,
niente. carducci, ii-3-9: io ti priego... che quella tua forte
: ma se per suo furore / non ti lascia partire, / vogliendoti ferire,
alcuni dubbi hai intorno alla fede che io ti dimostro, dove ha maggiori maestri e
/ là dove alcina ogni tuo ben ti fura, / ch'io non le rompa
11 suo disegno, e meco / non ti rimeni la tua dolce cura. tasso
ché per dubbio o svantaggio io non ti lasso. 5. ciò che è
/ dubbioso errando, or ch'io ti parlo, aspetta / il figliuol suo.
rovani, i-856: la provvidenza forse ti ha concesso questo momento per farti più valida
valida a sostenere le terribili scosse che ti si apprestano in questa dubbiosa giornata che
dissolverò 'l forte legame / in che ti stringon li pensier sottili. giotto, ix-
io non dubito punto che tu non ti creda dir vero. tolomei, i-81:
: principessa, idol mio, che mai ti feci? / son reo di qualche
sta di buono animo, e non ti dubitare; però ch'io non feci già
cellini, 1-29 (78): non ti dubitare, benvenuto mio, che io
, per infin che guarito io non ti vegga. foscolo, xiv-241: tu
tu pagami della solita moneta, né ti dubitare; saprò spenderla. 7
ii-243: irresoluta, incerta / dubiti, ti confondi; a'dubbi tuoi / sembra
ogn'indugio insufficiente e corto: / e ti lagni di noi? ti lagni a
/ e ti lagni di noi? ti lagni a torto. cattaneo, iii-4-179:
solo ne manca quando è * rassomiglia ti vo 'colla corrispondenza di *
, 4-64: l'altra dubitazion che ti commove / ha men velen. girolamo
nemico degli animi increduli e diffidenti non ti abbandoni. 5. timore; ansietà
battaglia dubitosa. leopardi, 1-50: né ti conforti? e i tremebondi lumi /
a cui il vizio spiace, / ben ti ringrazio di clemenza tanta; / ma
e l'argento... a peccar ti fue / duce. tasso, 8-6-269
. ariosto, 3-63: io tanto ti sarò compagna e duce, / che tu
qui santa e madre al popol tuo ti mostra: / né a danno irrompa qui
fai tu, eco, mentr'io ti chiamo? -amo. / -ami tu dua
piacer discende, / deh! non ti torca il piè non anco esperto.
che s'incrina; / e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
credi dunque che quando ima bella donna ti passa dinanzi badi ad ascoltare le sciocchezze che
: veniamo al dunque. lo sai perché ti ho fatto l'elogio dei tuoi articoli
/ aguzzar ne l'ingiuria, onde ti lagni? pananti, i-74: finì
, / iudica me deus, come ti pare. forteguerri, ii-194: il tempo
volessi fare una multiplicazione che la somma ti venisse ciascuna figura... 2,
solito, in dire: -to'ch'io ti duplico il soccorso che ti riparto,
ch'io ti duplico il soccorso che ti riparto, e gom'a calcante e
: domanda quello che vuogli ch'io ti faccia, prima che sia tolto da
un ette. d'azeglio, 2-272: ti scrissi ieri, e ti scrivo oggi
2-272: ti scrissi ieri, e ti scrivo oggi, perché tommasoni, al quale
e per la dura della battaglia e'ti viene a straccare e a poco a
, astolfo le diceva, / che ti fa lamentar sì duramente? 6.
: fuggi la cosa che in ira ti trae, / che mai non fae /
tutta la tua speranza in me: io ti farò ricca d'ogni bene; e
: la fama americana di vittorini ti ha fatto invidioso? no. io non
avuto libero. carducci, ii-8-157: ti prego, amor mio, a dimenticare
, a dimenticare tutte le durezze onde ti ho afflitto in questi giorni. è la
disse / dolcemente piangendo, io pur ti veggio. / pur sei venuto, ha
durissimità e poca verità ne'particolari. non ti scan- dolezzi quel vocabolo « durissimità »
lane, / e sul duro asse ti distendi; e taci. verga, i-73
pungenti e duri / me, che ti generai, non assecuri. scalvini, vi-71
temer. arici, 1-6: indarno altri ti sforza / duri climi a varcar,
., 27-56: or chi se', ti prego che ne conte: / non
? ora mi vesto / -brava. -ma ti rincresce d'aspettarmi? / - no
? / - no, no, vèsti ti a comodo. -eh, fo presto
venire molte cose di quelle che io ti dicevo già sei anni fa? grazzini,
image, / ciò che par duro ti parrebbe vizzo. rosa, 37: quindi
. comisso, 15-119: bisogna che tu ti prepari a essere allegro, perché la
: sta a la dura, / non ti cessar per reo sembiante dato, /
perduellione. tesauro, 2-8: cicerone ti dipinge l'ipocrisia del duonviro capuano.