collo, e lo gargamèllo poco se teniva. = dalla radice onomatopeica *
da puoi pigliò uno grino dove teniva lo stramo. = deriv. probabilmente
dii suo nudato pecto stricta e inserata teniva. 3. racchiuso, raccolto
, 2-17: de omni bene stipata teniva una artificiosa copia, alla terra inversa.
sanudo, lvi-399: il papa disse teniva quel re non mancheria. ariosto,
monego soto la barba um bianco mantil teniva, / e zo k'al monego
. fr. colonna, 2-17: teniva in sé [l'obelisco] tanta cumulazione
tutte due le mano el membrulo suo teniva. il quale dentro alle calde acque
gir. priuli, i-175: se teniva veramente [ludovico sforza] il monarca
: ciascuna di esse nella mano dextera teniva una omnifera copia, la quale sopra del
affaticava. sarpi, ix-116: non teniva la repubblica le arme in mano per
de uva nella leva [mano] teniva. panigarola, 3-ii-379: vaghi giri di
, 2-406: la sua rictante bucca teniva gli pallidi labi pa- torati e crispuli
. fr. colonna, 3-259: teniva uno calice alla bucca potabonda.
, 3-209: la quarta [vergine] teniva el sece- spito... et
da petovia da cil che lo exercito turchesco teniva la volta di bossina. c.
palmite racemato de uva nella leva teniva. = deriv. da racemo,
beatitudine che era di dentro, e teniva quasi la briglia ah'anima che non
love... nella dextra mano teniva una tagliente spatha aurea di vena di chryso-
a cottemo el podere dal palagecto commo el teniva vitali targioni tozzetti, 12-1-302:
supra il foco de la composizione che la teniva in mano. d'annunzio, iii-1-840
fr. colonna, 3-209: la quarta teniva el secespito cum oblongo manubrio eburneo,
[il re d'inghilterra] si teniva obbligato a condescendere, prima perché sente
sopra le pantice et cum l'altra rapito teniva uno velante panno di sopra via il
il quale altissimo obelisco... teniva in sé tanta cumulazione di miraveglia,
fanciulle et impiamente occise et asperrimamente stentate teniva occupata et implicita la mente mia.
le mie aure- chie surdibonde et obturate teniva. = voce dotta, deriv
, 1-2: lo re utar pandagron teniva gran corte e manteniva gran baronia nello
bellissima corte [la regina margherita], teniva musici e altri virtuosi, e sua
palatino e fece alzare un zendado, che teniva coperto il ritratto vero e naturale del