lo sventola, e i piombini / invanò tengon giù teso il saione. note al
, se fanno predica o sermone: / tengon, dicendo, in man la spada
castiglione, 154: gran desiderio universalmente tengon tutte le donne di essere, e,
i-536: tutti gli altri popoli dell'italia tengon noi toscani per una mano d'appuntatori
/ che doble, ed ignoranza il tengon saldo. goldoni, vi-137: così mi
ricordo che quelle balie / che i tengon rivescio, / fanno lor teste tonde
come bossi j... si tengon per le mani / aspettando i fiori rossi
ma al giudizio di quelli che lo tengon sempre a bottega. -tornare a
, inf., 8-50: quanti si tengon or là su gran regi /
caro, 4-625: altre [formiche] tengon le schiere unite, ed altre /
e'suoi compagni, / che gli tengon la mula or fatta zoppa, /
in una di quelle caldaie grandi che tengon l'acqua; ma gli farò prima
essercitato nel piatire. tasso, n-ii-370: tengon talvolta gli agiati gentiluomini,..
fornite de'loro strumenti sospenditori che le tengon alte su'piedi senza cadere? elle
o spingendo 10 conducono, / altre tengon le schiere unite, ed altre /
con le cipolle, le quali si tengon in piana terra, e sotto la
frutti / vemerecci ed estivi / vi tengon sempre freschi e sempre vivi.
a dio e al poveretto / man- tengon più d'un'elena segreta. -di
quell'arme di famiglia che i chiarissimi tengon in serbo contro i principianti formidabili.
que'begli occhi rei, / che tengon del mio petto ambe le chiavi.
in tutte le dottrine morali che non tengon conto della rivelazione, si nasconde sotto
, 3-79: oltre a'dissapori che tengon sempre tra'due imperi confinanti, si
in tutte le dottrine morali che non tengon conto della rivelazione, si nasconde sotto
superba cresta il lor signore / non tengon per maggiore. giusti, 3-112: la
, 1-8-22: oh! le mie figliuole tengon crocchio nella strada, questo è festino
vulgar che vanno attorno / e si tengon valenti, /... riescon merlotti
da'cuori / rifransi, e non tengon più l'invito. sagredo, 199:
se fanno predica o sermone: / tengon, dicendo, in man la spada nuda
castiglione, 154: gran desiderio universalmente tengon tutte le donne di essere e, quando
lievi via queste lazzuzze / che ti tengon divoto a tuo dispetto. 14.
semplici quello che nelle lor cappe larghissime tengon nascoso. s. caterina da
alta fiorenza fan dimora / e quella tengon d'ogni vizio scossa, / ferendo or
, 5-93: qui, dove signoria tengon cervelli / che non digruman le ragioni
disonestà e delle discordanze poi non ne tengon conto. -ant. ingiustizia.
frati discrezione, / quando col romaiuol tengon lo 'nvito. marignolle, 54:
, inf., 8-51: quanti si tengon or là su gran regi, /
di quegli nel popolo nostro che il tengon di quattragio. pulci, 22-146: quivi
una mezza manica, nel quale si tengon dentro le mani, per ripararle dal freddo
castiglione, 154: gran desiderio universalmente tengon tutte le donne di essere e, quando
/ il lor prencipe a parte, / tengon l'impeto a bada / del popolo
hanno le mani rozze e dure / vi tengon alacciato in questi duoli, / di
le mani rozze e dure / vi tengon alacciato in questi duoli, / di loro
educati come bossi /... si tengon per le mani / aspettando i fiori
sono? come vivono? che tenore tengon di vita? come posso formarmi un'idea
cibarsi continuamente di peccato, non lo tengon più in estimazione di tossico, ma
: dolce speranza e salutar spavento / tengon in dubio l'anima smarrita: /
matasse dell'ordito... che si tengon rattorte su di sé, per distinguerle
volgar., 1-4: l'acque che tengon ferro, risolvono cioè distruggono la grossezza
un simil terren più dì le piante / tengon sepolte, per che a poco a
ma al giudizio di quelli che lo tengon sempre a bottega. -in festa
proverbi toscani, 156: pane e feste tengon il popol quieto. -per
: i militi col moschetto imbracciato che tengon dietro alla folla, coi visi che
lingue a freno. folengo, ii-211: tengon l'attossicate lingue a freno / e
primo un fruciandolo da forno, / tengon gli altri di brescia in man due pale
, 6-1067: ambo su'piedi eretti / tengon sospese di ferir in atto / le
vezzi di perle e di rubini / tengon gran mucchi e cumuli raccolti. grimani,
: 'garzièra ', luogo dove si tengon riposti i garzi e le garzelle;
da veri gaudenti, / e questi tengon l'anima coi denti. balbo, ii-59
/ cacasangue alamanno, simil giachere / tengon di rame. = dal lat.
spirito vivo e curioso... gli tengon testa nelle discussioni e lo riscaldano colla
questo modo fanno gli uomini, che tengon grado? a questo modo, eh?
! cinelli, 2-91: ma li tengon poco in tasca [i denari].
volgar., 1-4: l'acque che tengon ferro risolvono, cioè distruggono, la
simil terren più dì le piante / tengon sepolte, per che a poco a poco
nemici. berchet, 116: questo costume tengon di frequente anche le romanze spagnuole.
entrate in quelle stanze tenebrose dove si tengon le visite e stupirete che, dopo un
5-1-199: suonan con le mani e tengon gli occhi fissi su l'intavolatura e
notizia di costoro, / disse che tengon car l'argento e l'oro. ramusio
gl'industri agricoltori, e cinto / tengon intorno di felici arbusti. gemelli careri,
: queste tue regole... tengon le briglia all'ingegneri e investigatori a non
e cene, e invidiate danze / tengon la notte e il giorno. bocchelli,
[alla lettera], che molti tengon per certo che sia qualche orazione contra
, / e son le funi che'm tengon 'lacciato. scala del paradiso
, inf., 8-51: quanti si tengon or là sù gran regi, /
/ per far lassa miglior, gli tengon forti [i veltri].
, inf., 8-49: quanti si tengon or là sù gran regi / che
. buti, 1-232: 4 quanti si tengon or lassù '; cioè nel mondo
gl'immortai che nel nevoso olimpo / tengon la cima, ei per un anno
abito conformato nel reprimer gli affetti che tengon l'anima in servitù del peccato,
/... per base / tengon altre radici, come il nardo / celtico
4 lochi sanguigni ', quelli che tengon dietro al parto; duran essi comunemente
accon- cion sanza sale / e vi tengon sempre a loggia. berni, 19-12
e pazza opinione, / che necessaria tengon, non che vera, / una lor
l'altro sono strumenti in cui si tengon fitte le lucerne. bresciani, 6-vi-261
. fioretti, 2-4-235: le figure tengon nome di colori e di lumi appo i
entrate in quelle stanze tenebrose dove si tengon le visite, e stupirete che dopo
macellari e mulattieri, / e vi tengon nel letto volentieri, / perché si
si son fatti ancora, / e molti tengon vita de soldati, / così ogni
castiglione, 154: gran desiderio universalmente tengon tutte le donne di essere e, quando
due manicon sì badiali / ch'e'tengon per quattordici arsenali. fagiuoli, vi-134
ancore i legni e l'incurvate / poppe tengon coperto il margo estremo. tasso,
accompagnamo, le quali al sedentario cittadino tengon luogo di clima e natura, e
lor bone, io ti rispondo ch'elle tengon le briglie all'ingegneri e investigatori a
matton, da cuori / ritiransi e non tengon più l'invito. pananti, ii-155
: i cappon mattugi e i liofanti / tengon serrato stazio in sagrestia. olina,
bocca o i succhiatoi, che ne tengon luogo in mezzo alla faccia inferiore,
giove e le case si purgano e tengon nette. salvini, 12-338: degl'iddei
. berni, 99: vi tengon nel letto volentieri, / perché si dica
pallavicino, ii-650: se i pontefici tengon chiuse le mani, sono imputati di
voglio esser nel numero di coloro che tengon per vera quella metamorfosi di foglie di
altri annalisti che ingombrano le nostre biblioteche tengon lo stesso metro dei nominati di sopra
. bartoli, 2-1-240: se ne tengon da lungi i legni da guerra,
andare ove re grandi e paladini e baroni tengon lor corti plenarie e dove riscontrerà le
distender l'else, / della monomachia tengon gl'inviti. muratori, 7iv- 56
gli orefici e altri artefici stringono o tengon fermo il lavoro ch'eglino hanno tra
danni avuti e vituperi tanti: / questi tengon l'infamia per decoro. bisaccioni,
loro in quegli avvenimenti che pur si tengon per veri, se vorrà il poeta che
di perle e di rubini / tengon gran mucchi e cumuli raccolti. n.
ancora... per base / tengon altre radici, come il nardo /
composti di farina di castagne, i quali tengon luogo di pane presso le genti montanare
oscura, / ma vergognose il sen tengon velato. d. bartoli, 9-29-1-158
dei comandamenti di dio ci legano e tengon sì stretti, che, quasi convertite in
partiti secolari, / come color che tengon da'più forti / per l'amor delle
marchetti, 5-127: sedendo a mensa / tengon gli uomini in man coppe spumanti,
lastri, iv-11: nel valdarno si tengon gli ulivi potati a ombrello.
dò [alla lettera] che molti tengon per certo che sia qualche orazione contra i
non trattano se non di nascosto e tengon l'uscio chiuso fino a sera.
di cristo per settecento anni e più, tengon la maggior parte de'dottori, se
sue genti a'ogni invidia piene / tengon desto il sospetto sempre, ed esso /
l'agio di certe limpide ornatezze che tengon più della scuola del cantore de '
, 5-127: sedendo a mensa / tengon gli uomini in man coppe spumanti, /
proverbi toscani, 156: 'pane e feste tengon il popol quieto '. detto del
e gli occhi ai grandi merti / tengon quei patri aperti: / van ciechi e
di panno lino o di altra materia che tengon dinanzi cinto le donne e pende loro
castiglione, 154: gran desiderio universalmente tengon tutte le donne di essere e,
gli animali, / e l'altre parti tengon caldo e frido. g. l
di quelli che, partendosi dal porto, tengon gli occhi in terra e par loro
monte, 1-100-12: tanti son che tengon questa via, / che doveria la
. bartoli, 2-1-240: se ne tengon da lungi i legni da guerra che
, ii-630: gli assenti per lo più tengon sempre casa aperta e qualche piede di
maffei, 5-5-174: le pilastrate che tengon su l'arco, oltre alla lastra di
lo sventola e i piombini / invano tengon giù teso il saione. -ciascuno
che con i spunzoni delle loro foglie tengon lontani i ladri notturni. dizionario di marina
vita di cola di rienzo, 127: tengon nuovo trattato, pensando di rivoltare la
ride... pane e feste tengon il popol quieto. ibidem, 157:
inf., 8-50: quanti si tengon or là sù gran regi / che qui
: quelli che, partendosi dal porto, tengon gli occhi in terra, e par
, 10-318: per la somiglianza che tengon li piedi con quei legni, in
accaduti in vostra corte a gran ragione tengon sospeso 1'animo vostro e la città tutta
infondono in noi. passero, 1-5: tengon l'altere potestà soggetti / gli avversi
se fanno predica o sermone: / tengon, dicendo, in man la spada nuda
fa pastegli. marino, 1-7-164: tengon gemme capaci i ventri cavi / di
francesi. g. giustiniani, lxax-3-1060: tengon la republica molto aliena dalle lor convenienze
e pazza opinione, / che necessaria tengon, non che vera, / una lor
per modo di provvisione, / si tengon nella stanza. gualao priorato, 8-n:
di pubblico credito che nell'ordinario commercio tengon luogo di danaro effettivo. ibidem, (
, 10-i-48: 1 rischi della germania tengon sollecito chiunque ha zelo del nome cristiano
'punti vocali 'certi punti che tengon luogo di vocali. -segno convenzionale
e sino all'ottava essere buon seminare tengon per fermo. crescenzio, 2-3-290: tra
di quegli nel popolo nostro che il tengon di quattragio. = voce scherz.
, inf, 8-50: quanti si tengon or là su gran regi / che qui
molto pigola rason / li moverà fiera tengon. randello, 1-27 (i-358):
de'frati discrezione / quando col romaiuol tengon lo 'nvito. strascino, xxvi3- 76
ii-528: a tutti que * che non tengon la foglia metti al piede una vite
fioretti, 2-3-258: anche gli ebrei non tengon conto di questo reciproco [l'aggettivo
d'inverno quelle d'estate. le tengon comunemente e le ripigliano m confuso;
ricambiato. g. giustiniani, lxxx-3-1060: tengon la republica molto aliena dalle lor convenienze
2-126: le chiaviche in due casi si tengon serrate: prima, quando si teme
ma i molli le ricevono e ri- tengon tutte ed a lungo andare vanno a rimutarsi
questi / dolci rinfrescamenti / si trat- tengon tra noi gli egri dolenti. domenichi,
d'inverno quelle d'estate. le tengon comunemente e le ripigliano in confuso. l
questi mi godo / quai non mi tengon [la ricchezza] troppo nserrata,
del mondo sono imperfette, niuna ne tengon per ferma, ed in tutte procedono
bone, io ti rispondo ch'elle tengon le briglia altingegneri e investigatori a non
e l'oro a peso; non tengon essi minutissimo conto, quello d'ogni
parlando di canapi, quelle manovre che tengon alcun oggetto in posizione determinata per a
. a gran fatica / la ri- tengon per via. cesari, 6-119: volevano
più numero ovvero anco / in meno tengon le foglie ridotte / a tondo, in
già da'sanniti, quattro città sole tengon nome oggi giorno. -straripamento di un
ricordo che quelle balie / che 1 tengon rivèscio / fanno lor teste tonde e
per tonni le terre, / delle quai tengon mo'la chiesa fòri.
xxxv-i-570: o'qe sia la guerra o tengon o remore, / l'orno mato
oblivione dei comandamenti di dio ci legano e tengon sì stretti che, quasi convertite in
lui giochi e cene e invidiate danze / tengon la notte e il giorno. beltramelli
denso e puriforme o sanguinolento, cui tengon dietro delle croste nere, ed ulcerazioni
266: le spezierie migliori / si tengon ne'sacchi minori. idem, 270:
foco e terra e la gran parte / tengon del centro mezzo al nostro sodo,
che l'acconcion sanza sale / e vi tengon sempre a loggia / tutti son popon
: un buon pasto e un mezzano tengon l'uomo sano. ibidem, 304:
lavamenti, vestire e ornato / pur tengon di peccato. = forma metaplasmatica
gente di sì nuova pratica / che tengon modo sì dagli altri scivero / ch'ogni
e'suoi compagni, / che gli tengon la mula or fatta zoppa, / stiacciano
di siena [rezasco], 30: tengon pazzi i senesi e'fiorentini. /
cose che vengon dette in versi si tengon meglio a mente e ci si scolpiscono
lo piligon, / sego no voio far tengon; / ma in tanti logi lo
ancor, mentre sedendo a mensa / tengon gli uomini in man coppe spumanti, /
vespucci, lix-105: e1 muso e faccia tengon di serpentee dal naso si muove loro una
che col vantaggio d'esser segnatori / tengon indietro e fanno stare in tuono. tommaseo
154: 1 gran tesori si tengon serrati / e nella fin son poi di
, 151: que'ch'e'buo'tengon a socci. b. machiavelli, 1
: quelli che desiderano un vino generoso tengon le loro uve, avanti d'ammassarle,
ancora /... per base / tengon altre radici, come il nardo
grecia 4. 500, i quali tengon cavalli cinque per uno, che sommano 22
che creaiam capace di tutto, ci tengon legati a lui, come col vincolo
di lavamenti, vestire e ornato / pur tengon di peccato / e non son tutti
, gradasso. garzoni, 8-966: tengon la man sul momo del continuo, e
, 266: le spezierie migliori / si tengon ne'sacchi particella e spezzamento, dirò così
, 5-127: sedendo a mensa / tengon gli uomini in man coppe spumanti.
che con i spunzoni delle loro foglie tengon lontani i ladri notturni. cassola,
volgar., 6-497: massimamente schiva le tengon stimu- lade per vin. consulte e
dei comandamenti di dio ci legano e tengon sì stretti, che, quasi convertite in
f. m. zanotti, 1-6-363: tengon conto d'un certo lor suono anche
sventola, e i piombini / invano tengon giù teso il saione. cicognani, v-1-127
ch'hanno i tangari, / li tengon sodi in villa. goldoni, v-234:
/ e non a que'ch'e'buo'tengon a socci, / che con tascocci
. aretino, 25-126: -che modo tengon gli osti? -tavemesco e briaco:
di vezzi di perle e di rubini / tengon gran mucchi e cumuli raccolti. l
seduti a gambe lunghe sulla tolda, tengon tra i denti lo spago e in mano
volgar., 1-4: l'acque che tengon ferro risolvono, cioè distruggono la grossezza
non quegli essere prìncipi e re che solamente tengon lo scettro, né quegli che da
gli animali, / e l'altre parti tengon caldo e frido. lorenzo de'medici
stanno in faccia e non più alti e tengon dell'alpe. soffici, v-5-261:
.; cfr. anche fr. ant tengon (xii) e mod. tenson.
molto pigola rason / li moverà fiera tengon, / viagamentre ge comenga / per grand
toi ki nascerà, / e'ge meterò tengon e guera / fin ke 'n
hacci di quegli nel popolo nostro che il tengon di quattragio, e non ha ancora
sorge eccellente ingegno. galileo, xxvi-3-176: tengon più valente e più saputo / questo
aver a servir di zimbello, si tengon legati per la coda. tanara, 407
del mondo, anime mie, / tengon gran leggiadrie; / chi di quel-
pur venga il solleone, / se le tengon sempre fitte [le parrucche] /
quelli che lavorano essi stessi, ma che tengon molte botteghe in conto proprio, hanno