pezzo d'acciaio, con cui perco- tendo la pietra focaia, si producono scintille che
d'acciaio che, bat tendo contro la pietra focaia, ne fa scaturire
'tensione '(connesso con xecvco * tendo '). aerotonòmetro, sm
, or quindi or quinci / esco tendo da sé l'arsura fresca. buti,
. da à- privat. e xetvw 'tendo, distendo '; cfr. xóvo
sunt immensae magnitudinis bestiae, ab emit- tendo et fundendo aquas vocatae; ceteris enim bestiis
c. e. gadda, 120: tendo a far che vàdino contenti li eroi
è pieno di pecchie sonore. se tendo l'orecchio mi par di udire il bombo
mi adescava a braccetto del tendo che, comunque, era lei trionfante,
sì gran macca, / sputai sco- tendo il capo, e dissi: cacca!
la vita sua, met tendo odio fra la donna e sua progenie e
sole, negli occhi de'riguardanti perco- tendo. bandello, 1-22 (i-287):
mi metteva a far da cavallo perco- tendo con un vincastro senza riguardo giù per la
con le voci, pazientemente, sco- tendo la corda della cavezza con cui ora egli
sole, negli occhi de'riguardanti perco- tendo. vasari, ii-80: evvi un cerchio
? 4 mano 'e retveo 4 tendo '. chiròtteri (disus. cheiràtteri
e, la mia fronte / perco- tendo, gridò: - contempla e scrivi.
giunto all'atto del consumarlo, te- tendo il corpo del suo signore in mano,
ed amendue / col grand'urto sco- tendo i continenti. carducci, 722: io
xpimxeta, deriv. da xputtxeùco 'tendo insidie '. criptico, agg.
riveste il corpo, permet tendo loro di avvolgersi a palla; sono forniti
ma io deluse a voi le palme tendo, / e sol da lunge i miei
. siaxo- vixóc, da siaxetvto * tendo attraverso '. diatonismo, sm.
guardatura losca, ecc. levi, tendo però sopra ogni cosa di farlo semplice e
rocca / o mina, che sco- tendo i muri interi / o castello o palagio
di cotal natura parlare in tendo, in quanto nel suo corpo, per
qualche frutto, / par tendo 'l tempo con giusta misura.
tensione, distensione '(da èvxetvoj 4 tendo, distendo '). entasìa,
4 tensione '(da èvxetvco 4 tendo '). ènte, sm.
da èrct 'sopra 'e xetvto 'tendo, dispiego '). epitàtico
guisa / di fulmine stridendo e perco- tendo, / lo giunse sì che né lo
. rajberti, 2-234: io che tendo a concretare l'astratto, ossia a
funzione aggettivale. luzi, 42: tendo il viso, / seguo con gli occhi
in sempre alterna voglia / a lui tendo, odio lui, lo cerco e il
ogni lieve suon che vien da fuora / tendo l'orecchio. gentile, 3-14:
ufficio donde fu mandata ', inten- tendo per * giacenza 'quel 'termine '
medicina / ci giova, si ci tendo. crescenzi volgar., 5-7:
volessi uno sparvier ben gozzivaio, / tendo il gabbione a lato a un vivaio.
tal sensazione [l'olfatto] è tendo su per le gretole; cacciano il musetto
1303: sono qual ero; e tendo le pendane / ancor pei solchi che
per non marcir ne l'ocio, e tendo insidie / a la mal nata volpe
che, procedendo negli anni, io tendo a incattivire, e la mia indole ringhiosa
e ancorché da oggi indietro io tendo la schiena. non v'abbi
. come m'inferma amor, mie reti tendo. bruno, 3-814: io
porta di osteria. / a lei tendo la mano, e farsi mia / un'
e inorridita, non po tendo voce / sciòrre a chiamar, fu suo
, inviolato. ugurgieri, 80: tendo le mani supine al cielo, con voce
'l collo e 'l tèlo / sco- tendo, s'intricò: cadde con tasta,
e dai temi di xetva) 4 tendo 'e di oxottéoj 4 osservo '.
ch'io non m'in tendo di vostro anagogico, / o morale o
accenna nella sua breve lettera. tendo di asserire che fosse ignoto a gli antichi
fece tanto,... me- tendo del suo in dare mangiare e belle cene
piglio a la tenace pania, / che tendo a i corbi su la falda aonia
quando / tocco il leon ruggì sco- tendo le freccie del sole! gozzano, i-1356
, iii-282]: at tendo con impazienza la nuova edizione delle sue
-satirico. dotti, 1-286: tendo l'arco mordace, è ver, ma
non marcir ne l'ocio, e tendo insidie / a la mal nata volpe,
'e dal tema di tiivw 'tendo è registr. dal d. e.
'nervo 'e da xelvco 'tendo, stendo '. neuròtico, v
parlava di lei, scuo tendo la testa e senza volersi spiegare oltre.
'e dal tema di tclvo 'tendo '. opitulazióne, sf.
fcpyua, deriv. da òpéyw 'tendo, distendo ', di origine indeuropea.
/ ma io deluse a voi le palme tendo, / e sol da lunge i
piglio a la tenace pania / che tendo ai corbi su la falda aonia, /
è pieno di pecchie sonore. se tendo l'orecchio mi par di udire il
, la romagna] qual ero; e tendo le pendane / ancor pei solchi che
: il cavalluccio della vettura, sco- tendo la testa coperta di fiocchi di lana e
se mai piange il vento, / tendo l'orecchio e parmi di sentire / la
io rialzo la penna dal foglio e tendo l'orecchio, odo tutte le voci
nel plumbeo ciel di gennaio / l'orecchio tendo. di giacomo, i-401: era
/ per non marcir ne torio, e tendo insidie / a la mal nata volpe
repórovot;, dal tema di rcporeivco 'tendo in avanti '. prodase
avanti ^ e dal tema di zzuim 'tendo '. prostperità, v.
e rozza, non po tendo a sì fatto colore darsi maggior pulitezza.
, 1303: sono qual ero; e tendo le pendane / ancor pei solchi che
. d'annunzio, v-1-609: vi tendo le braccia e giudico la qualità del
assai più ragionatizia che spirituale, sco- tendo, durante quei t libera ', dubbiosamente
sì guast'à 'l mondo, exeomet- tendo / fra 'l buon fratello, compagno et
, 1-1-353: l'acqua, riperco- tendo nelle svolte del canale tortuoso, viene ributtata
che, procedendo negli anni, io tendo a incattivire, e la mia indole ringhiosa
op pure sedendo in selve tendo le reti agli uccelli, ma con me
speronava li so bon destrieri / me- tendo in resta ognun sua forte lanza.
in una tempia / il garzon perco- tendo, ne l'arena / morto, quanto
degli uomini, vada met tendo sotto, per ritardar la percossa, guanciali
, 1303: sono qual ero; e tendo le pendane / ancor pei solchi che
e i lungarni, ruggendo e sco- tendo la testa lionina, yminaccia folgori e sterminio
, il frate, sen tendo il saliscéndo, subito si leva, come
ma io deluse a voi le palme tendo, / e sol da lunge i miei
il dio di nostra gente, / tendo le braccia all'infinito mare.
cose sconsolantissime mi va ripe tendo di continuo pinzone. -che provoca
la carne, il mondo e 'l dimonio tendo no alla nostra sensualità.
abbagliante, / verso di te io tendo le mie braccia, / torte dal desiderio
imperversare (una tempesta). tendo sevire contro lo scrittore di quelle pagine,
a me tendete, siccome io le tendo, / figli, a voi, disperatamente
torre dimorava, né po tendo a lei parlare in alcun modo né vederla
ancora, e la tela si tendo tali innanzi al dì che toma. galileo
d'ogni cosa. m. fiorio, tendo il canapo dentro alla tua taglia, bisogna
or con suoni or con canti intramet- tendo le vivande, ricrieremo il corpo e lo
2-81: ecco adatto lo strale, e tendo l'arco oh che nobil vendetta!
ma io deluse a voi le palme tendo / e sol da lunge i miei tetti
. montale, 1-133: a lei tendo la mano, e farsi mia / un'
plumbeo ciel di gennaio / l'orecchio tendo. d'annunzio, v-2-699: ascolto ma
, v-2-699: ascolto ma non 'tendo l'orecchio': ho il senso dell'udito
medicina / ci giova, si ci tendo: / tanto non sarà fina, /
= voce dotta, lai mediev. tendo -inis, deriv. da tendere (v
teatro petruzzelli. = comp. da tendo [ne] e struttura (v.
minimo, che molti inviti generici ad approfittare tendo sopra di sé stessa, e tutta vergognandosi
gr. [jiqojtovi ^ cd 'tendo con la corda', denom. da xóvog
per non marcir ne l'ocio, e tendo insidie / a la mal nata volpe
è preso, trappole, / che io tendo, / ridesi, / bastoni e ciottoli
avrei io perduto; e così repe- tendo le volte, così impara di non chiamare
capacità, doti, ecc. tendo molte città del chersonneso. loredano, 312
citazione del 'te deum'e dall'orazione. tendo tra lor gli ozi e gli studi.
fece vigorosi cenni di diniego, sco- tendo il capo e agitando l'indice. de
iv-2-207: don pompeo nervi, sco- tendo la grossa testa vitulina, assentiva. «
. calvino, 13-24: risponderò che tendo a questo di proposito; è mio intento