iacopone, 2-25: o vergen non tardare..., / la gente
ovidio volgar., 59: tu per tardare, verrai più graziosa; la dimoranza
: ché de fare amistate / certo lo tardare parerne matto. fiore di virtù,
recare una secchia d'acqua e non tardare... io vo'ammorzare il fuoco
annuali, le quah non è iicito a tardare, celebrate. b. davanzali,
lacopone, 2-24: o vergen, non tardare al suo detto assentare. ottimo,
novello. 2. indugiare, tardare. petrarca, 37-16: questa speranza
aulente giglio, veni, e non tardare. fiore, 13-14: e guardi il
, 14: ne l'avacciare e nel tardare simil- liantemente richiedi modo. g.
già altri poeti, profittando del mio tardare, avevano profferta al maresciallo l'opera
un ch'amor lo comanda, / non tardare e vanne a la più dilettante milanese
. fagiuoli, 1-4-344: non doverebbe tardare a tornare, a come mi disse
stato? / dimme el ver senza tardare. cantari cavallereschi, 119: -io non
contro la vostra oppressione; che possono tardare, ma non mancheranno di riescire.
. 21. figur. ant. tardare, indugiare, esitare, temporeggiare.
poco sotto la linea, dovea far tardare l'oriuolo. -ingrossarsi, alzare
per te salvare: / via più non tardare a lui de pervenire! fra giordano
dannato. passavanti, 40: non tardare di convertirti a dio, e non
desiderare: farsi vedere di rado; tardare a venire, mettendo a prova la
, 1-174: non ti dolere del mio tardare a dar risposta alla tua desiderosa richiesta
albertano volgar., 63: non ti tardare adunque a convertire a domine dio,
per te salvare: / via più non tardare a lui de pervenire! bartolomeo da
volgar., 63: non ti tardare adunque a convertire a domine dio,
, ii-1-678: e il combattimento poco poteva tardare: era la questione non di giorni
9. indugiare, esitare, tardare. federico ii, 2-27: ma
lo desidero, e quanto mi duole il tardare che si fa. bottari, 5-131
di dio. cavalca, 18-120: non tardare di convertirti a dio, e non
potrete voi se non con biasimo, più tardare a disporvi di vendicar voi stessi e
albertano volgar., 63: non ti tardare adunque a convertire a domine dio,
: da noi si partì poi, senza tardare, / per lo deserto nel vedemmo
ti dolere, o diodario, del mio tardare a dar risposta alla tua desiderosa richiesta
accadere: essere imminente, non poter tardare. boccaccio, dee., 5-6
e da navicare. -mancare, tardare, rimanere da fare. petrarca,
metea; / e tanto lo signor feze tardare, / che meza note l'iera
138: fammi [o signore] senza tardare, me a me dar sentenza;
domando perdono in ginocchioni del mio tanto tardare: ma ho avute tante noie,
o la confusione dell'intendere, il tardare o il precipitare e il variare de'giudizi
domando perdono in ginocchioni del mio tanto tardare. cattaneo, iii-4-134: si chiedeva
carducci, ii-4-161: non ho voluto tardare a... augurarle mille felicità pel
risusciteranno. passavanti, 40: non tardare di convertirti a dio e non indugiare
prestare: / no 'l far tanto tardare, / che 'l grado sia perduto /
bambagiuoli, 20: beneficenza non si de'tardare, ma dare si convien con grande
gesse, vieni a liberare, e non tardare ». savonarola, 5-102: ognuno
circostanze; perdere o guadagnare tempo; tardare; rimandare ad altro momento; non
lungamente induggiare. 2. tardare a giungere, arrivare in ritardo.
tranquillo. 5. impers. tardare, durare (il tempo).
però che 'l don si vende per tardare. a riosto, 9-20: in su
5. locuz. -avere indugio: tardare. dante, purg., 13-12
. -prendere, pigliare indugio: tardare, differire, guadagnare tempo, tergiversare
-infornare domani: essere indeciso, tardare a fare qualcosa, tergiversare; andare
inzegno. / deh, non voler tardare! / zen te non aspettare!
comp. da in-con valore intensivo e tardare 'tardare infardato, agg.
da in-con valore intensivo e tardare 'tardare infardato, agg. ant.
io era per me stesso capacissimo di tardare, non che i tre, ma
colpi non interrotti dell'artiglierie a non tardare lungamente il soccorso, concettò di nuovo
. iacopone, 35-66: or non tardare la via tua a l'amore; /
, 4-82: hai offeso lui? non tardare;... va'a lui
lo invilisce. maggi, 197: non tardare a gualtieri / così grati servigi,
piovene, 1-189: non mi riesce possibile tardare ancora ad esprimervi una felicità tanto irriflessiva
quel ladrone tesauriere fece con arte il tardare insino a tre ore di notte a contarmi
mezzanotte è vicina; lo sposo non può tardare; teniamo accese le nostre lampade.
! -non essere più lungo: non tardare. ariosto, 762: io mi
, 2-26: o vergen, non tardare;... / adutane, madonna
male o gran fredura, / conviente più tardare alora, / sì che la terra
frugoni, i-15-28: cagion poi del mio tardare /... fu la mia
mai no gli solena, / veggendola tardare, / ma radoppia dolere / in
prestezza e chiarezza, e quelli nel tardare ed occultezze. casalicchio, 222: tre
de fare ami- state / certo lo tardare parerne matto. -con uso avverb
o morte] veni presto e non più tardare: / quando serrai venuta, dirraio
è vicina; lo sposo non può tardare. 6. locuz. essere
prendere o perdere tempo; esitare, tardare. -senza mettere tempo in mezzo:
nel mille uno. -parere, tardare mill'anni, parere un'ora a
orava... / anzi il tardare, assai le rincrescea, / minisprezzando le
il mio iddio; priegoti, non tardare. alamanno rinuccini, 1-257: per
revole a una provincia non può tardare a diffondersi anche nelle altre. carducci
degli albizzi, ii-92: c'è convenuto tardare nostro camino, e ancora per fuggire
mostrano. bambagiuoli, xxxvii-13: del tardare avéne / che rende il dono amaro
beicari, ii-168: cagion del mio tardare [parla la carità] è '1
prestezza e chiarezza, e quelli nel tardare ed occultezze. segneri, iii-1-242: la
non però oxelare, ma pur alquanto tardare: che tute tal cosse far se
ma non però oxelare, ma pur alquanto tardare. = spreg. di osèlo,
dante, xlix-122: chi con tardare e chi con vana vista, /
paga. castiglione, 71: per non tardare... a pagar quello che
2-371: odoardo,... senza tardare la sua panegirica orazione, cosi cominciò
guerrazzi, 16-7: tanto ti hanno fatto tardare, e la minestra di pasta e
chiaro davanzali, xiv-57: per troppo tardare omo amarisce, / e gran pena patisce
o iperbolico). -anche: indugiare, tardare. giamboni, 4-140:
fatua. bocchelli, 2-i-301: non tardare più; metti termine alle petulanze fantastiche
. dante, xlix-123: chi con tardare e chi con vana vista, /
deboli, debbo per questo mie vendette tardare? g. michiel, lii-3-435:
avvenga qualcosa. -non venire più: tardare lungamente a venire. -non finire più
-al più tardi, a più tardare; alla più lunga: indica il
a'15 di febbraio, a più tardare. monti, v-516: parto per como
costanzo, 1-218: napoli non poteva tardare molto a far novità, perché avea
cavallo, non gli parendo tempo di tardare per vedere il suo amore. giuglaris
colpi non interrotti dell'artiglierie a non tardare lungamente il soccorso, concertò di tentare
196: il mio buon nome non poteva tardare a venire, e venne di fatto
a me corre l'obbligo di non tardare a dir qualcosa del vecchio amico come
simili figure. -procedere in lungo: tardare. guicciardini, i-247: i proveditori
pronom. andare per le lunghe, tardare a verificarsi, a compiersi o a
tu prometterai promessioni a domenedio, non tardare di renderle. ottimo, iii-65:
voi fare / quando tu poi fale tardare, / sì che la terra sia ben
tu vo'fare / quanto tu poi falle tardare, / sì che la terra sia
mor congiunga, / ca per troppo tardare omo amarisce, / e gran pena
vince. 10. indugiare, tardare. restoro, ii-203: lo tempo
al gran convito, e non è da tardare? / in punto ci mettiamo,
. bonsanti, 3-iii-276: non poteva tardare il momento in cui egli sarebbe giunto
quando ben puoi fare, / non lo tardare. iacopone, 43-313: mesere,
, non mi è parso bene far tardare m. angelo di più. giovio
ché mai no gli solena, / veggendola tardare, / ma radoppia dolere / in
. { rèmbolo). tose. tardare, indugiare a fare qualcosa (per lo
frugoni, i-15-28: cagion poi del mio tardare, /... fu la
recare una secchia d'acqua e non tardare ». aretino, 20-27: il ribaldóne
ti dolere, o diodario, del mio tardare a dar risposta alla tua desiderosa richiesta
è vicina; lo sposo non può tardare. o. locuz. -ricomprare
: o sorda morte, ornai più non tardare: / soccorri a'prieghi miei,
la noiosa tua vita, prendilo senza tardare, poi che felice è colui che,
parte con varie alterazioni, non sa tardare il mio affetto, non saprei dire
fuggitive turbe al torracchione. 12. tardare a giungere in un luogo, non esservi
, con valore intens., e tardare (v. tardare).
intens., e tardare (v. tardare). ritardatariaménte, aw.
: invitovi a non essere negligente né tardare quando sarete invitato, quando il padre
avisata che alquante fiate suoleno le varole tardare più die dovere a romperse. bisticci,
, / e portollo al giudeo sanza tardare. idem, cent., 30-30:
attento colui ch'ascolta per la noia del tardare. 8. disus. imprecisione
la scola / de'suoi ucellator, senza tardare. cieco, 29-5: marsiglio in
trascurare questa disposizione degli animi, né tardare a giovarsene, ma, secondandone di
ciemendo, e disio à siguirlo, perché tardare? fiore [dante], i-105-2
un po'con agnese su quel gran tardare di lucia. guerrazzi, n-ii-102: il
. dante, xlix-124: chi con tardare e chi con vana vista, / chi
pochi soldaioli dei miei 'frammenti', devon tardare ancora? -soldétto. p
ché mai no gli solena, / veggendola tardare, / ma radoppia dolere / in
14. locuz. farsi sospirare-, tardare ad arrivare in un luogo, a
sostenere alquanto, poiché la donna non potea tardare gran fatto a tornare.
la partenza che non può ormai più tardare. tozzi, v-345: ne riparleremo stasera
'contro la sozza verminaia socialista che osa tardare la memoria di un purissimo eroe'.
: su, va'via, non tardare più, ch'io ardo, spasmo,
ispedirmi, ch'io non ho agio di tardare. 16. uccidere, spacciare
..., sperando per lo suo tardare tisbe avere tanto aspettato che gli leoni
la mia spet re, tardare, rimandare ad altro tempo (in relazione
449): lo sposo non può tardare; teniamo accese le nostre lampade.
o troppo tempo a fare qualcosa, tardare; dover aspettare alquanto tempo perché qualcosa
lo sturate, bisogna berlo senza punto tardare. -aprire un canale, una vasca
. = nome d'azione da tardare. tardaménte, aw. (superi
tardamento. = nome d'azione da tardare. tardando, sm. mus
= ger. pres. di tardare. tardante (pari. pres
tardante (pari. pres. di tardare), agg. che ritarda,
bene operare. = deriv. da tardare. tardare, intr. anche
= deriv. da tardare. tardare, intr. anche con la particella pronom
velo sanguinoso, sperando per lo suo tardare tisbe avere tanto aspettato che gli leoni
venga a me, che molto non può tardare, io entrerò in parlamento di belle
disse, « miss warwick non può tardare. spiegherete a lei quello che volete
, la quale essendo ora sollicita del tuo tardare, allora si rallegrerà nel cospetto tuo
bene cernendo e disio ha siguirlo, perché tardare? chiaro davanzati, xxxviii-42: dunque
, i-139-1: la vecchia sì rispuose san'tardare, / ché 'l male e 'l
-sostant. aretino, v-1-408: il tardare de la risoluzione non men necessaria che
o sorda morte, ornai più non tardare: / soccorri a'prieghi miei,
conservar la tregua precaria, e a tardare almeno la venuta di luigi,..
filosofi, 152: nonn. è senno tardare d'aprire lettera a cui è mandata
, o gloriosa vergine, e non tardare di rimovere la miseria e angustia mia
: chi bene voi fare / non doverla tardare. garzo, xxxv-ii-308: quando ben
quando ben puoi fare, / non lo tardare. proverbia pseudoiacoponici, 113: spesse
spesse volte è utile lo du- bio tardare. monosini, 224: non sa donare
a dare. = lat. tardare, denom. da tardus (v.
mattinata. = deriv. da tardare. tardato (part. pass
tardato (part. pass, di tardare), agg. differito rispetto al
. = nome d'agente da tardare. tardenoisiano [tardenuajìano], agg
= agg. verb. da tardare. tardézza (ant. tardéqa
al proposito. = deriv. da tardare, col suff. dei verbi frequent.
. ascoli, cxlvii-414: non voglio tardare un istante a rendervi cordialissime grazie per
. -prendere tempo, tergiversare; tardare. b. cerretani, 2-33:
che non si genio benedetto che senza più tardare, pigliate le chiavi, toposson nettamente
5. tr. tenere in sospeso, tardare a concedere. fagiuoli [tommaseo]
essendone poche le tagliate, e che il tardare a provvedervi recherà maggior danno.
. guicciardini, 11-174: e1 tardare suo e non urtare la victoria fu
boiardo, 2-85: non era da tardare la battaglia, perché, facendo valentemente
comparare. dante, li-119: chi con tardare e chi con vana vista, /
. = agg. verb. da tardare. r tardività, sf.