accagioni / del lungo e del noioso tacer mio / se non il loco ov'i'
poliziano, st., 1-83: ma tacer d'un color non è contento.
e vede / l'alma affannosa, più tacer non puote. manzoni, pr.
accagioni / del lungo e del noioso tacer mio / se non il loco ov'i'
): e disse, poi che lei tacer vide: -deh! anima mia dolce
m'accagioni / del lungo e del noioso tacer mio / se non il loco ov'
., 71: il suave tacer, il stare altero, / lo accorto
. idem. xxi-69: però 'n tacer m'asservo, / perché già guiderdone
o dello 'mperadore, i quali titoli tacer non si potevano senza oltraggio ed ingiuria
tesse ghirlandette al maggio, / ma tacer d'un color non è contento. pascoli
ridiam, se mi prometti / di tacer sempre. -così ti prometto. / -è
di stato, carta-moneta). - anche tacer, bigliettóne. f. galiani,
che sia ottenuta con narrar il falso o tacer il vero, non fargliela bona.
: l'uomo in tal dì viene a tacer costretto, / ed ha di catti
le canore ciance di gianni, il tacer delle mie sarebbe indizio di poca soddisfazione
sono! berni, 151: e far tacer allor quelle cicale, / certi capocchi
in questo loco; / onde meglio è tacer che dirne poco. marco polo
tua posta; anche lo stesso / tuo tacer ti convince: in sen tu pure
e 'l quando / del dire e del tacer, si sta. matteo correggiaio,
umana. tommaseo, i-238: sai tacer le tue pene, e alle altrui
strepitosa avete fatto da medicante, perché tacer samminiato? fucini, 114: il medico
distruzione. iacopone, 47-76: lo tacer dè'aver tempo, e 'l parlar
poliziano, st., 1-83: ma tacer d'un color non è contento.
con volto amico, / con quel tacer pudico, / che accetto 11 don
con la vergogna, / sa godere e tacer quando bisogna. davila, 323:
con la vergogna, / sa godere e tacer quando bisogna. magalotti, 9-2-210:
appresenti così di questi due / il tacer, la sembianza, il portamento. foscolo
. tasso, 6-iv-1-182: chi può tacer di gesualdo il veglio / la costante
. moniglia, 1-iii-197: io più tacer non posso: / l'ingannar queste cucciole
doni con volto amico, / con quel tacer pudico, / che accetto il don
/ ch'io le pregassi, a tacer fur concorde? n. quirini,
il dettato. alfieri, 6-227: il tacer suo, pregno / d'alti
essere dicente / di quelle cose che tacer si denno / per non far
2-i-409: fu dunque verecondia la vostra di tacer nomi così diffamati e pubblici? buonafede
, scende ov'è più bello / tacer che dire; e quivi poscia geme /
ti par fors'oggi / ch'io tacer debba ancora? oggi che tolta, /
. alfieri, 8-328: il mio tacer ti loda in suon più egregio / che
ragione. mostacci, 153: buon tacer a dritto no è blasmato. giamboni
/ sol con la mente, e col tacer v'onoro. scalvini, 1-75:
; / il tuo dir e 'l tacer di par m'alletta, / barbaro discortese
uomini. alfieri, 9-47: tacer dei culti, un error mai non fu
disnoda / fievole suono, e di tacer s'appaga, / che de'suoi pregi
quel disumano, / e di tacer le impose. = comp.
da barberino, ii-165: talor il tacer è blasmato / dove 'l parlar si convien
festa / priega chi sta a veder che tacer debbia. sarpi, i-19: scordato
.. / il pensar, e 'l tacer, il riso, e 'l gioco,
eretico / narrar ciò che osservai: tacer bisogna, / e roda il freno
scrittorelli. alfieri, 6-12: né mi tacer, né variare un ette. pananti
con arte / bacia faldoni e mai tacer non vuole, / e va pur
dir non sa, ma 'l più tacer gli è noia. boccaccio, dee.
. monti, x-2-498: un bel tacer non è sempre interpretato favorevolmente. leopardi
fiori. / né romperanno il lor tacer fedele, / se non per consigliarne
16-v-113: quel solo pensiero, per tacer degli altri, delle cose fermentate e
silenzio attenti, rimasero poi ancor al tacer d'esso sospesi, dimostrando quasi che
e sì devuto fio, / o vo'tacer di voi per non far peggio.
bembo, i-75: giudico sia men difetto tacer quella parte serbando il debito di ciò
, 8-166: or, se il tacer mi nuoce / ed accenti formar non mi
e al fremir degli aquiloni superbi, fa tacer, anzi scoppiar i ranocchi paludosi ed
cielo eretico / narrar ciò che osservai: tacer bisogna, / e roda il freno
il mio eroe / fra l'amico tacer del vuoto corso / lieto si sta la
che m'accora, / perché 'l tacer ognora mi molesta, / e penso
in su, / fermar le furie e tacer belzebù. ariosto, 32-17: incominciò
stracci vanno all'aria, / il tacer l'ho per cosa necessaria. guerrazzi,
digesto, scende ov'è più bello / tacer che dire; e quindi poscia geme
l'altro girone, / sì che tacer mi fer le luci vaghe. idem,
, 56: era il mio giudicio tacer di costui. n. da ponte,
/ ch'io le pregassi, a tacer fur concorde? bibbia volgar., ii-148
338: ma gnaffe, messer no, tacer non voglio. nievo, 1-244:
de'tuoi tanti trionfi, / fa tacer quelle gente sì loquace, / et opera
li argomenti gravi / là 've 'l tacer mi fu avviso 'l peggio. idem
; / dille: « madonna, più tacer non posso ». -comportarsi goffamente,
, cortese ergasto, / non mi tacer qual è il pastor tra noi / felice
bembo, 1-198: ma chi poria tacer, quand'altri il chiama / sì dolcemente
viso tosto / ed imbronciato, che tacer lo fei. nievo, 633: venne
. tansillo, 15: felice il bel tacer, che s'imprigiona / entro a
alla battaglia. sannazaro, iv-45: tacer vorrei; ma il gran dolor me
qual lingua / può 'l diletto tacer, celar la gioia / che miete il
sì spesso il dico, / perché tacer non so. parini, xv-59: al
8-242: or, pregno in suo tacer d'alto dettato, / sdegnosamente impavido
tansillo, 15: felice il bel tacer, che s'imprigiona / entro a
/... / le sue lodi tacer ti sia permesso: / per error necessario
troppi per andar tutti d'accordo a tacer tutto. borgese, 1-175: non s'
di busse. guiniforto, 625: il tacer mi fu avviso il peggio, parendomi
lomazzi, 2-231: né si dee tacer gio. battista suardo, profondissimo nella prospettiva
4-2-58: che farò dunque se 'l tacer m'è tolto, / ch'ogni
[qual lingua] può il diletto tacer, celar la gioia / che miete il
ii-480: ma quella non poss'io tacer sua penna / casta, religiosa, onesta
, 135: né labardate fannolo / tacer, né oscuro carcere. baretti, 3-285
, e con sguardo languente / emendando il tacer del labbro avaro, / l'intemo
l'altro girone, / sì che tacer mi fer le luci vaghe. petrarca,
. b. stampa, 213: come tacer, se 'l mio leggiadre ardore /
qual altra indùceti, / rosa, a tacer cagione? / forse a lenti ozi
? l. giustinian, 1-87: tacer non posso el mio martire: / né
che tu vuoi conta; / ma non tacer, se tu di qua entro eschi
che dir non sa, ma 'l più tacer gli è noia, / così 'l
... /... far tacer la moglie non potea, / che
de'tuoi tanti trionfi, / fa tacer quelle gente sì loquace / et opera
. ciampoli, 297: senno è tacer; non dee loquace penna / svelar tropp'
vivande e persino / l'acqua, a tacer del vino, / sanno d'amaro
a sua tavola. manni, i-37: tacer non si vuole dell'h, nel
dir non sa, ma 'l più tacer gli è noia, / così 'l desir
bravo schiettamente. graf, 5-1096: tacer non vuoi? non vedi tu che il
, né borioso, / sempre a tacer più che a parlar disposto. parini,
, e parlò- chiaro; / il tacer sempre è da minchione. -esserla
nel cor si sente, / un tacer con pie tate, un mirar fiso /
lo cercar me dà pagura, / el tacer me dona morte, / io non
/.. giustinian, 1-329: tacer non posso e temo, oi me
/ e poi saprai che il tuo tacer mi ha morto. manzoni, fermo e
91: se ha... nel tacer virtù che puote / trasformar chi la
/ e l'amar forza, e '1 tacer fu virtute. -dalla nascita alla
molti che si mutano / in becco vo'tacer. / -cotesta, temolo, /
. g. gozzi, i-21-41: tacer non ponno neghittosi e gravi / i poetici
digesto, scende ov'è più bello / tacer che dire; e quindi poscia geme
degna di celeste scanno, / nobil tacer, bel dir, sangue reale / immobil
che dir non sa, ma 'l più tacer gli è noia, / così 'l
m'accagioni / del lungo e del noioso tacer mio. boccaccio, 1-i-270: quando
, come a sant'angelo, che 'l tacer possa nutrir sinistra impressione. di costanzo
onde venner quivi, / più è tacer che ragionare onesto. ariosto, 37-94:
: che farò dunque? ho da tacer d'ognuna, / o pur fra tante
cagion di pace / che, eleggendo tacer, lasciarvi in guerra. segneri,
, / chi stolto il suo gioir tacer non sa. -di animali.
. - anche con uso antifrastico per tacer. tommaseo [s. v.
, / ne il parlar né 'l tacer dunque è concesso. ulloa [guevara]
/ la sua parte, servire e tacer. pirandello, 8-1088: -come! -esclamò
non abbi già difficoltà di farlo / tacer tosto, schiacciandogli il cervello. guerrazzi,
orsi e leoni, / per far tacer più d'una buona pezza, / che
li argomenti gravi / là 've 'l tacer mi fu avviso 1 peggio. tortora
/ per dir non cresce e per tacer non scema. manzoni, pr. sp
corpo umano],... per tacer de'tendoni, delle cartilagini, de'
, / ancor ch'io sappia che tacer si deggia, / e quanto dirlo altrui
/ van mi par l'offerir, tacer mi perito. g. m. cecchi
l'hanno tutte. e se a tacer persisto / mi dice che assomiglio a
guardinga e pura / educazion maschile, tacer fa la natura, / che in questa
cortil orsi e leoni / per far tacer più d'una buona pezza, / che
appresentar ch'io credo / non fosse il tacer tuo di amor difetto.
li argomenti gravi / là 've 'l tacer mi fu avviso 'l peggio. idem,
goldoni, xiii-510: non voglio tacer quest'altra colpa, / se colpa
, par., 5-89: lo suo tacer e 'l trasmutar sembiante / puoser silenzio
gioberti, 1-i-4: così potess'io tacer del tutto e gli avversari che mi
posta; anche lo stesso / tuo tacer ti convince: in sen tu pure /
, inf., 16-127: ma qui tacer noi posso; e per le note
i-25: io, che sono usato di tacer sempre e d'udir solamente gli altri
da lo sesto fui tirato, e de tacer am- maiestrato; / obedir al mio
: giovanni flechia,... a tacer di altre sue preminenze, è il
preso: / l'una mi fa tacer, l'altra scongiura / ch'io dica
ischiamazzi e con grida, ma con un tacer a tempo, i semi alle future
il dissimulare, e simulando / ignoranza, tacer, per tór cagione / alle sollevazion
già di quelle rettoriche che dicono di tacer tutto e tutto dicono, ma con
mentre così divisavano gli accademici, li fé tacer il principe, proponendo, in grazia
ascoso, / ancor clrio sappia che tacer si deggia / e quanto dirlo altrui sia
mezzo il naso, / rompendo del tacer l'abito antico / riposer l'ombre a
un pensier profondamente / immerso e più tacer ch'egli non suole. chiari, ii-141
. lomazzi, 4-i-370: né si dèe tacer gio. battista suardo, profondissimo nella
tu vuoi conta; / ma non tacer, se tu di qua entro eschi,
dir parecchie volte / che più fatica è tacer che parlare, / quantunque a le
di sangue e lealtà di mente e tacer saggio e ragionar cortese / e bontà cauta
solito prurito delle femmine di non poter tacer quello che sanno. bresciani, 3-208
con volto amico, / con quel tacer pudico / che accetto il don ti fa
dante, inf, 32-113: ma non tacer, se tu di qua entro eschi
'l quando / del dire e del tacer, si sta. grazzini, 4-106:
ven- ner quivi, / più è tacer che ragionare onesto. laudario urbinate,
se ne accorse, / molto del suo tacer lucio rampogna. f. f.
viii-1-217: lei [la fama] non tacer mai,... e,
chiabrera, 1-iii-317: di quel suo tacer nuovo furore / la madre infiamma disdegnosa
appartamento della persona mia (per non tacer questo particolare) di anticamera e retrocamera,
boiardo, 1-255: gelone, poi che tacer vide syagrio, disse: « amico
m'accagioni / del lungo e del noioso tacer mio / se non il luogo ov'
in croce. desideri, lxii-2-v-120: per tacer del resto, la setta di religione
42: così mi taccio, e il tacer mio sia / ragion e amor,
con timore, / ché sare'me'tacer che ritrattare. moravia, 16-49:
. arici, i-253: il romito / tacer de le foreste e de le valli
] fui tirato, / e de tacer ammaiestrato; / obedir al mio prelato
gran branchi, / e in vece di tacer, quel villanzone / si mette a
sdegnò nell'ingresso gli applausi e fé tacer: « viva massimo! ».
, scende ov'è più bello / tacer che dire; e quindi poscia geme
scatenossi quel buon veglio, / che a tacer forse fea meglio: / io
: sarà per me pur il migliore / tacer ornai e non levarmi a volo /
alla mia lingua e scelsi / di tacer o morir. -decidere fra due
tanto scema / che per loro il tacer seria migliore. cornaro, 86: moltiplicando
] scende ov'è più bello / tacer che dire; e quindi poscia geme
e purgato scende ove è più bello tacer che dire, cioè ne'vasi seminari.
. cosmico, xxxix-ii-270: se dè semper tacer, se dè amutarse / chi non
/ non abbi già difficoltà di farlo f tacer tosto, schiacciandogli il cervello. p
, i-169: scolorì febo al suo tacer le bionde / chiome e ritolse innanzi
altra preso: / l'una mi fa tacer, l'altra scongiura / ch'io
). matraini, 16: poiché tacer non posso / e 'l chiuso foco
, i-75: giudico sia men difetto tacer quella parte, serbando il debito di
. tasso, i-219: non posso tacer una delle prodezze di brunello. egli sempre
punta dei piedi; e per non tacer nulla, le converse in ultimo sollevate
vi-432: corpo di bacco! / vuoi tacer sì o no? giuliaond'io grande
, i-169: scolorì febo al suo tacer le bionde / chiome e ritolse innanzi
soffolce, / sempre parliam per non tacer già mai. rezzonico, 229: talor
quelli della piazza di vulcano, per tacer d'altre solfonarie. lettere al magliabechi,
alcuna ben minima se non grato, tacer non troppo, parlar non soper- bo
piacque un tempo tanto: / sol tacer m'è solazzo, e 'l pianger solo
, 21-51: ella, che vedìa il tacer mio / nel veder di colui che
inf, 6-33: cotai si tacer quelle facce lorde / de lo demonio cerbero
voglia / ch'io le pregassi, a tacer fur concorde? antonio da ferrara,
sospesa a un faggio ombroso, / di tacer fui desioso. g. b.
/ ch'io le pregassi, a tacer fur concorde? 4. la
coloro i quali già da anni seguono a tacer quel peccato che più li punge e
più facilmente e meglio a forza di tacer verità che di spacciar bugie. muratori,
e 'l quando / del dire e del tacer, si sta, ond'io /
/ folle, a ridir quel che tacer procuro? 11. che non si
el ver camino / e parlare e tacer mente discreta. strafiarola, i-123:
ingrato. cesarotti, 1-vii-98: come tacer di voi sublimi elleni, / mirmidoni
: giurerà [la donna] di tacer per tutti i dei, / e subito
eo taza. mostacci, 152: tacer mi fa temenza, / ch'io non
: giovanni flechia,... a tacer di altre sue preminenze, è il
ariosto, 5-32: poi che di tacer fede si diero, / ariodante incominciò primiero
e onde venner quivi, / più è tacer che ragionare onesto. cellini, 1-30
con molte altre [cose] che da tacer sono, sommamente spiacendo al giudeo,
appartamento della persona mia (per non tacer questo particolare) di anticamera e retrocamera
assai sa chi non sa, se tacer sa... chi non sa tacere
d'aquino, 97: adunque mi'tacer è conoscenza. stefano protonotaro, 133
, 21-49: ella, che vedea il tacer mio, /... / mi
: / né il parlar né il tacer dunque è concesso. manso, 2-207:
usò sempre torquato e nel favellare e nel tacer parimente. goldoni, v-719: il
. goldoni, v-719: il suo tacer comprendo. botta, 5-134: preparavano,
ischiamazzi e con grida, ma con un tacer a tempo, i semi alle future
. gozzi, i-23-98: non vorrei col tacer farvi un'ingiuria: / questo foglio
itali antichi sconvene- vol cosa sarebbe il tacer de'latini, e per conseguenza de'romani
. metastasio, 1-ii-759: un bel tacer tal volta / ogni dotto par
s. v.]: 'un bel tacer non fu mai scritto'. non
. menti, non è da tacer il pensiero che ebbe nerone di tagliare
appartamento della persona mia (per non tacer questo particolare) di anticamera e retrocamera
e con grida, ma con un tacer a tempo, i semi alle future cose
e tante vene,... per tacer de'tendoni, delle cartilagini, de'
/ non abbi già difficoltà di farlo / tacer tosto, schiacciandogli il cervello.
il viso tosto / ed imbronciato, che tacer lo fei: / così mi stette
si scote / e rompe il suo tacer con queste note. stigliani, 2-244:
il rosignuol fa sì bei trilli / tacer dovranno le cicale e i grilli?
quel tripponàccio granatino / ch'io voglia tacer oggi? folgore, i-147: non
del tuo sonante saettar, che inerme / tacer de'in te, se a fraudator
. dante, purg., 15-84: tacer mi fer le luci vaghe. petrarca,
, scende ov'è più bello / tacer che dire; e quindi poscia geme /
sopra 'l vero: / e cui tacer non sa, col tempo e loco /
dir non sa, ma 'l più tacer gli è noia, / così 'l desir