per lo vallon tondo / venir, tacendo e lagrimando, al passo / che
procedette a lumi spenti; senza forzare, tacendo il mare abbonacciato e oscuro come uno
accarezzati alcuni adulavano parlando, altri sprezzavano tacendo. foscolo, ii-2-389: spesso [
accorata, che solo è possibile / dirla tacendo. pea, 4-12: non deluso
cognoscer saprei quel che più piace, / tacendo il ver che le più volte addoglia
resistenza né contendendo in alcuna cosa, ma tacendo la verità o dicendo la bugia per
, ch'era un solo sorriso, tacendo, ché nulla avèa ad insegnare a quella
3-1-75: comandò per santa obbedienza che tacendo mettesse il capo sotto quelle legna accese,
terra il bel guardo gentile, / e tacendo dicea, come a me parve:
3-5 (305): e quinci tacendo, alquante lacrime dietro a profondissimi sospiri
i sospiri, e or si rode tacendo, e or perduta la pazienzia grida
un'amica. petrarca, 123-14: e tacendo dicea, com'a me parve:
a te parlo / volentieri che, pur tacendo, ascolti. = deriv.
questa loro progenie... al che tacendo tutti gli altri, amore, figliuolo
idem, 20-114: pinabel che faria, tacendo, fallo, / di risponder con
più, lo parlare, saviamente tacendo. ottimo, i-147: come savio s'
139: lunga si protendea l'ombra, tacendo / la terra e l'azzurrino aér
tornati in empoli amendue a salvamento, tacendo egli il pensiero suo fino a che
non perdona al sommo, a chi tacendo / grida co'fatti. idem, 170
: semplici siamo e umili; lavoriamo tacendo, le grandigie e le bellurie lasciamo ad
non spere, / di non morir tacendo occulto amante. idem, 14-61: questa
. sonetti e canzoni, 6-7: ché tacendo tutt'ore, / poriami consumare,
/ quel bossol, che soletto sta tacendo / colà sulla sua coppa. fogazzaro,
. bandello, 3-1 (ii-255): tacendo, si vedeva vivo esser sepellito senza
resistenza né contendendo in alcuna cosa, ma tacendo la verità o dicendo la bugia per
lorenzo de'medici, 11-74: forse, tacendo il ver, sarei più saggio,
campagne a mezzo il giorno, / tacendo e rifulgendo in tutti i seni / ciel
altri ogni ora / le cantate beltà tacendo gode. 5. figur.
il tuo male aggraverà, ti adorerò tacendo, ti veglierò sino all'alba sedendo
/ ci sentivano andar; però, tacendo, / facevan noi del cammin confidare.
villani, 4-21: la contessa adunque tacendo, temendo lo 'nganno, e gli altri
delli servigi passati, atta solo, tacendo, a dar vinta ogni perduta causa
nome, o tace parlando o parla tacendo. = lat. tardo caespitdre
... con cieco ossequio dovevano tacendo eseguirne i comandi. lambruschini, 1-115
... con cieco ossequio dovevano tacendo eseguirne i comandi. alfieri, vii-20
possa prosciogliere da quelli peccati riservati, tacendo il nome della persona confessata. caro,
non sapeva che si rispondere, ma tacendo, di sé metteva compassion nell'altre
ella lo compiacque e continuò a camminare tacendo a lui daccanto. cassola, 2-372:
possa prosciogliere da quelli peccati riservati, tacendo il nome della persona confessata. bandello
la felicità provata quella prima sera, tacendo dei suoi propositi e delle sue speranze.
che faragio? / ma degio pur tacendo consumare? petrarca, iii-1-161: non
/ quel bossol, che soletto sta tacendo / colà sulla sua coppa. note al
ha fatta la sua commedia, e noi tacendo non ve l'abbiamo impedita, è
è ben dovere che altresì voi, tacendo, ci lasciate fornir la nostra. marino
che '1 veste, / tempo aspettar tacendo non patio; / ma della bocca:
boschi certe persone risolute, le quali, tacendo e ingrognate, prendono risoluzioni le più
ella lo compiacque e continuò a camminare tacendo a lui daccanto. cicognani, 13-358:
eran quattro, davanti chiamarsi, e tacendo ciascun, disse. andrea da barberino,
mia prima visita a casa sua, tacendo su quanto di deludente essa aveva avuto
espresso, / che ne'sospiri suoi chiedea tacendo. morando, iii-229: or che
, parlando, o a dir meglio tacendo, in ima sola lingua, ubbidendo al
, prendevan più di voce, venivan tacendo le cicale che in questi giorni non
a vicenda. govoni, 2-211: tacendo cresceva più mostruoso in cuore / quel
. alfieri, 8-184: 10 soffrirò tacendo e pria che dire, / tu mi
e servile entusiasmo, mostrò, arrossendo e tacendo per un momento con un viso amaro
parole come nel discorso indiretto, ma tacendo i verbi di * dire * reggenti
, pensi per qual maniera, / tacendo o ragionando, porrà da quello stato
: ettore udì, lo riguardò, e tacendo / dis- serrossi, e parea foga
onesto fine che dico, tollerando, tacendo, aspettando, e, mentre si
., 1-400: crudele dico castore, tacendo come egli è disumano ed impio.
casa del sole disegnò tutta, non tacendo de'suoi eclissi e di quelli della
allegrezza, pensi per qual maniera, / tacendo o ragionando, porrà da quello stato
campagne / con la faccia e col duol tacendo scopre. = lat. tardo
baruffaldi, ii-199: la fama al fin tacendo, / pien d'ardire, /
casa del sole disegnò tutta, non tacendo de'suoi eclissi e di quelli della luna
in due modi. l'uno è tacendo molti di que'vocaboli i quali sono
al figur. galileo, 1-1-55: tacendo per umiltà nel serenissimo padre le lodi
b. corsini, 6-68: tacendo dunque le brutte opre loro, /
non potrebbe esser maggiore, se non tacendo. fagiuoli, 2-111: compatisco..
o perché la memoria manchi. anco tacendo, con gli atti della persona si può
, / che ne'sospiri suoi chiedea tacendo. parini, 242: abbiam nel volto
accarezzati alcuni adulavano parlando, altri sprezzavano tacendo, e chi mostrò più forza fu
, arò caro saperlo; quando no, tacendo, intenderò per discrezione. i.
, ma appena vidi mai neuno che tacendo fallasse. dante, inf., 29-120
a face, / arde e dice tacendo: / vo'mirando morir, mirar
trar fiato: senza pronunciar parola, tacendo. bonarelli, xxx-5-116: e sì
bonarelli, xxx-5-116: e sì morrò tacendo? / morrò senza tirar fiato?
volte inchinarmi e abbassare il capo, tacendo e ridendo filosoficamente. 'verga,
da così bassa persona amata; e tacendo il mio fuoco, il celar cotanta
: s'avidero che m. ercole, tacendo e gli occhi in una parte fermi
dante, inf., 14-77: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor della
il fruscio de'piedi nel fogliame, tutto tacendo intorno a lui, cominciò a sentire
la sua 4 foglietta 'rodendosi e tacendo. soffici, v-6-118: davanti le nostre
contente, il mio fragile verso / tacendo, non perciò di voi perscrive.
, saccente, anche col silenzio, tacendo. 7. che è chiuso in
il fruscio de'piedi nel fogliame, tutto tacendo intorno a lui, cominciò a sentire
cenni e con sospir loquaci / rinfacciargli, tacendo, il proprio danno. io
parlando fare frutto ad altrui, che tacendo non fare frutto né a me né
mia prima visita a casa sua, tacendo su quanto di deludente essa aveva avuto
, ii-157: il padre... tacendo il trasse fuori della sepoltura e così
, parlando, o a dir meglio tacendo, in una sola lingua, ubbidendo al
, avvegnaché non contradichi, ma pur tacendo, sì menti. albertano volgar.,
rovinare la sua causa più parlando ancora che tacendo. mazzini, 14-19: sono stato
volgar., ii-8: niuno uomo, tacendo, e molti, parlando, avemo
immersi, / e gran cose nel cor tacendo dissi. carducci, iii-2-282: al
cresca? / e perché pria, tacendo, non m'impetro? s. bernardino
tima, xliii-296: ben tacendo, l'anima si stima, / ricerca
inchiesta tu rimani muto, / e tacendo confessi il tuo peccato. p. verri
/ avien che tatto peregrino adorno / tacendo gli occhi santi inchine a terra.
. della valle, 133: sofferiamo tacendo, o pur preghiamo / che qui la
teneri, / le apparenze salvò certo tacendo, / chi in piazza lo portò
o giacomo da lentini, 454: così tacendo, perdo d'aver gioco, /
cavalca, 20-279: meglio ci parrebbe tacendo rimanere innossii che parlando essere reputati mendaci
fu avviso il peggio, parendomi che tacendo avria peccato per inobbedienza. s.
umana fignendo tesser vinto da tormenti, tacendo i consapevoli del fatto, cominciò ad
col serrar delle labbra, diceva, tacendo, più d'ogni altro].
, / si trasse indietro e sospirò tacendo. manzoni, pr. sp.,
, fignendo tesser vinto da'tormenti, tacendo i consapevoli del fatto, cominciò ad
. degli arienti, 424: madonna, tacendo, guardava cum venusto occhio e lieta
lorenzo de'medici, ii-74: forse, tacendo il ver, sarei più saggio /
alla preposta tua limata, / perché tacendo fora scortesia. bembo, iii-109:
per lo vallon tondo / venir, tacendo e lagrimando, al passo / che fanno
loquace / che 'l contento del cor tacendo esprime. morando, 280: con
e radici di tutte loro: però, tacendo delle efemeridi, parla il peretto maestralmente
aveva suscitato negli altri uccelli, che tacendo stavano in ascolto. = formazione
, grembo. fallamonica, 151: tacendo allor m'abbandonai, / come fanciul
voi eravate mancatori. aretino, 20-261: tacendo fatti beffe di chi la squacquara rimoreggiando
intorno al cor avolta, / né tacendo potea di sua man trarlo, / o
3-3: già non potrei io passare, tacendo, come la somma e sovrana signoria
a gridar addosso a'maumettisti, tacendo alquanto di noi. maomettiz ^
impulso interiore. caraccio, 14-9: tacendo [gli aventurieri] movean negli altri
la mia memoria con rimembranze tormentose, tacendo del caprio, faccio un salto al
ha messo in elenco il vocabolo femminile, tacendo il maschile e lasciando così sospettare che
meccanicamente, parlando o a dir meglio, tacendo, in una sola lingua, ubbidendo
col mutare il * sigonta ', tacendo, in 'sponta ', avvallando.
, quanto potea, più forte / e tacendo accusava di melensa / la ragion di
tosto. cavalca, iii-3: poiché tacendo e parlando temo di peccare, parmi
parlando fare frutto ad altrui, che tacendo non fare frutto né a me né
': non solo parlando, ma tacendo e operando. -dire, narrare
patria dell'autore lasciò memoria degli scritti tacendo su le edizioni. così le lingue
perciò che sse noi ci ne passiamo così tacendo fosse pensato che noi lo seguissimo sanza
pei veneziani che... venezia, tacendo anche le ribellioni suscitate a posta nella
più volte ne movesse, non di meno tacendo, solo col viso pallido e magro
, 3-3: già non potrei io passare tacendo... così disusata e non
se il tuo male aggraverà ti adorerò tacendo, ti veglierò sino all'alba sedendo vicino
furor quasi mistico contro coloro che, tacendo, han privato fino ad oggi il
pesante mole / di silenzio profondo / provo tacendo inusitate pene. cesarotti, 1-xli-229:
parlando, o a dir meglio, tacendo, in una sola lingua, ubbidendo
propria fine. petrarca, i-2-124: tacendo, amando, quasi a morte corse
idem, par., 17-100: tacendo, si mostrò spedita / l'anima
. compilasse una storia nella quale, tacendo le cose importanti, corredandola di menzogne
tacendo rigorosamente, senza dire una sola parola;
mamma celeste. bacchetti, 13-782: tacendo canti e suoni e voci e pianti
varchi, v-43: quando alcuno maravigliando e tacendo ci guarda fissamente col viso levato in
, 3-67: quando alcuno maravigliando e tacendo ci guarda fissamente col viso levato in su
boccaccio, v-185: qualunque persona, tacendo, i benefici ricevuti nasconde, senza
nasconditore ingiusto, maligno ed avaro, tacendo a voi quella cosa che non si
'la doglia mia, la qual tacendo i'grido ', ed è luogo notabile
tale ch'io non lo patea sofferire tacendo, volli sfogarmi. -fare nodo
se non la fosca etade / menar tacendo in doglia aspra e noiosa? tasso,
. luca pulci, iv-34: non tacendo perciò tanto ne poco / sino alla mezza
quello che seppe in iscarico loro, tacendo quello che conosceva poterli no- cere,
t'offendo, / i'mi morrò tacendo. baldi, 4-2-28: udita il valentino
/ si de'seguir con l'opera tacendo ». boccaccio, dee., 4-4
per divino giudicio, se, pure tacendo, avesse avuto grande opinione di sé
predicare, parendogli..., tacendo, torre in gran parte l'occasione a
idem, par., 17-102: tacendo, si mostrò spedita / l'anima
solo nella oscurità, di mala voglia e tacendo, se uesto tale infermo si
boccaccio, 21-48-1: i gai uccelli, tacendo, infra li folti rami presi i
in alcun modo a'tuoi ossequi, tacendo, non satisfare. sarpi, i-2-45:
sua volontaria acerbitade di esilio, non tacendo, portòe [scipione africano maggiore]
in alcun modo a'tuoi ossequi, tacendo, non satisfare. sicinio, 85:
esserno andati, uscendo da la pagliara tacendo se ne va. vico, 334
vedesi ancor dall'altro canto expresso / che tacendo conferma un sempre il detto, /
, i-169: una donna mai fallirà tacendo e poche volte indovinarà parlando.
ché meglio è perdere tacendo che vincere contendendo. dominici, 1-99
fuori parola o parole', senza parole', tacendo, in silenzio. boccaccio,
... / parlano in lor tacendo. = var. aferetica di
3-3: già non potrei io passare, tacendo, come la somma e sovrana signoria
per lo vallon tondo / venir, tacendo e lagrimando, al passo / che fanno
, / e al passo dell'onde tacendo la fida. 4. trasporto
color ch'el veste, / tempo aspettar tacendo non patio, / ma de la
pause del- l'infernal concerto, / tacendo là fuori / l'ululato del vento
riferire un fatto per lo più biasimevole tacendo il nome del protagonista per discrezione o
che. sse noi ci ne passiamo così tacendo fosse pensato che noi lo seguissimo senza
: e tu per breve / spazio tacendo in separata stanza / ti devi preparar
altro la disapprovazione di quello stesso che tacendo ancora perorava per lui. ghislanzoni,
ch'el veste, / tempo aspettar tacendo non patio, / ma de la bocca
pestiferi uomini! tasso, n-iii-846: tacendo e parlando, è pestifero l'adulatore.
figliuolo d'uomo,... piagni tacendo e non farai pianto de'morti.
. nievo, 1-435: io guardava tacendo, facendomi piccin piccino per non turbare in
. dante, inf., 14-77: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor de
. boccaccio, v-148: i gai uccelli tacendo, infra li folti rami presi i
ella e pulica fare, / non tacendo perciò tanto né poco / sino alla mezza
piedi et appoggiate al muro, non tacendo, ma parlando piano, non sole,
il librettista della i gioconda ', tacendo de'suoi pregi di forma e menando
della casa, 576: puossi ancora mentire tacendo, cioè con gli atti e con
dante, inf., 14-89: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor de
le gusta; di ogni cosa si va tacendo tesoro; tutti i generi tenta,
22-148: vittor hugo... tacendo del primo chiamava il terzo 'napoléon
, dissi loro quello che veduto avea, tacendo lo nome di questa gentilissima. idem
. doni, 2-5: ella, tacendo, secca di piangere, altro che un
gar rime pregiate, / l'autor tacendo, non espresso in carte.
sue certissime, pro- priissime, necessariissime tacendo e da parte lasciando per non sue
nondimeno per convenienti rispetti nrè piacciuto, tacendo i propri, di finti prevalermi. tasso
iii-2-139: lunga si protendea l'ombra, tacendo / la terra e l'azzumno aer
capo e morì / sotto il muro, tacendo. -come gesto per esprimere un
al suono d'uno stormento musico, ora tacendo mentre che quello suona, ora rispondendo
. dante, inf, 14-78: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor de
mare amoroso, 266: degio pur tacendo consumare, / sicome l'albero ch'
b. giambullari, i-382: lui, tacendo, alle volte rannicchia / le spalle
della duchessa. grafi 5-526: miro, tacendo, / il tuo lucido specchio,
onesta si dèe seguir con l'opera tacendo ». idem, purg., 11-46
nulla. essendole replicato più volte e pur tacendo, le fu domandata la cagione del
suso ispasseggiò un'ora per sala, tacendo sempre; alla fine consentendoci, vinse
, 2-8: le reticenze, che parlano tacendo, come quella di demostene tanto celebrata
. marini, 48: qui, tacendo alquanto, lanciò il guardo disdegnosamente verso
. doni, 2-103: il cavaliere, tacendo, aspramente lo riguardò. chiabrera,
, / chye'mostra bestia parlando o tacendo. = comp. dal pref.
... s'io le lasciassi correre tacendo, m'indusse a voler rintuzzare la
narrando il medesimo, convengono o, tacendo, non ripugnano. giordani, viii-13:
pietà non spere, / di non monr tacendo occulto amante. alfieri, 7-18:
mai escusabili..., venezia, tacendo anche le ribellioni suscitate a posta nella
, pensi per qual maniera, / tacendo o ragionando, porrà da questo stato
il piè men fermo / mi fan tacendo ricordar che forse / lunge non è l'
né vi ha de'veggenti che passasse tacendo. carducci, iii-12-209: già virgilio avea
f dante, inf, 14-78: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor de
in parte, / ché giovarmi parea tacendo il resto, / come drappo che sol
a me. bacchelli, 1-ii-539: tacendo, mgumava; parlando, sbuffava;
anch'egli tremoli e loquaci / le rispose tacendo, « io amo, io ardo
e meglio. iacopone, 90-143: tacendo parlo, fugo e so legato, /
quanto potea più forte; / e, tacendo, accusava di melensa / la
sbizzarrirsi contro il librettista della 'gioconda', tacendo de'suoi pregi di forma e menando rumore
sappi che io preverrò questo inconveniente, tacendo affatto il mio nome nell'edizione di quel
e riposo. né civile schierò i suoi tacendo. chiabrera, 1-i-451: mentre sotto
sedemmo presso una scialuppa di salvataggio, tacendo. c. e. gadda, 7-30
le pigliava dall'altro verso, e tacendo del primo chiamava il terzo 'napoléon le
bellico. -senza sciogliere parola: tacendo. buonarroti il giovane, 9-344:
parlo a sordo: ma io scoppio / tacendo e male accoppio / questo detto con
f. doni, 2-5: ella, tacendo, secca di piangere, altroche un sospiro
, non sse noi ci ne passiamo così tacendo fosse pensato che noifar piglio », /
134: mandiànvi seguir con l'opera tacendo. boccaccio, dee., i-intr.
e libertà, si levò primo e, tacendo tutti, sentenziò in questa forma.
molto il sentenziatóre e il dogmatico, tacendo gli errori, le perplessità, i tentamen-
s. gregorio magno volgari, 2-19: tacendo non maculò la coscienza, né in
: è nota questaperplessità che certe donne sollevano tacendo. c. carra, 452:
di tale spirito, nelle orecchie del cuore tacendo suona. cicognini, 21: quell'
solo cantava dolcemente; / la qual tacendo, ripigliava il coro. robbio di
di tale spirito nelle orecchie del cuore tacendo suona. martello, 6-ii-19: ecco là
dir t'offendo, / i'mi morrò tacendo. fagiuoli, v-97: l'aspido
e grecia non mi vegga / il sostener tacendo oltraggi tanti. -in relazione
spada il mio dolore, e mi morrò tacendo. -sensazione profondamente dolorosa.
ragionare. e dopo alcuno spazio, tacendo l'altre,... pampinea cominciò
giundante, par., 17-100: tacendo, si mostrò spedita / l'anima ta
non pensarono mai di mettersi in salvo tacendo. foscolo, ìv-437: lorenzo,
. dante, infi, 14-76: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor de
mare amoroso, 267: deggio pur tacendo consumare, / sì come l'albero
tale spirito, nelle orecchie del cuore tacendo suona. quaedam profetia, v-585-196:
era vero che i soldati parlavano, tacendo, un loro linguaggio chiuso e incomunicabile.
dire a chi disse, e, tacendo, fatti beffe di chi la squacquara rimoreggiando
del van- boiardo, 3-9-13: bradamante tacendo a lei se inclina, / e sì
. guarini, 3-508: la misera, tacendo, / per soverchio desio tutta si
e storpi peggiori vo anche bene spesso tacendo. pindemonte, iii-41: roma..
strignentissime interrogazioni, il condusse a confessar tacendo l'unica e vera cagione dell'intrapreso
: più e più anni soffrendo, tacendo, dissimulando, imperando, reggendo se stessi
corru- zo. alberti, 371: tacendo parea dolersi troppo d'essere stata ratta
che è ottenuto o compiuto occultando o tacendo deliberatamente un elemento essenziale o rilevante (
cristiani. botta, 5-202: venezia, tacendo anche le ribellioni suscitate a posta nella
se il tuo male aggraverà ti adorerò tacendo, ti veglierò sino all'alba sedendo vicino
questo fia / che più di voi favellerà tacendo / che scrivendo non fé la
gianfrancesco buddeo... definì che, tacendo il santo libro della filosofia di abramo
: dissi loro quello che veduto avea, tacendo lo nome di questa gentilissima. boccaccio
che le mancò la voce onde piangendo e tacendo tutti i commensali, non era per
par., 17-102: poi che, tacendo, si mostrò spedita / l'anima
temenza l'affrena, / la misera, tacendo / per soverchio desio tutta si strugge
il novellare a flaminio; ed egli, tacendo già ognuno, così disse. s
la dell'usignolo / che, tacendo passero e cincia, / solo solo con
dire a chi disse, e, tacendo, fatti beffe di chi la squacquara rimoreggiando
par., 17-101: poi che, tacendo, si mostrò spedita / l'anima
così incredibile e quasi divina sapienza, tacendo, in niuno modo posso trapassare.
di feral catena / da più dì si tacendo, io la cagione / n'addomandava
più tosto procedere onestamente che accortamente, tacendo a tutti questa qualunque persecuzione. manzoni,
giardino di cui gli accorti / scrittor tacendo a noi lasciar la soma; / ma
egli tremoli e loquaci / le rispose tacendo, « io amo, io ardo »
porte chiuse. alcuni di essi uggiolavano, tacendo o fuggendo all'appressarsi di faltiel sul
agli occhi. borgese, 6-51: tacendo m'ingiungesti silenzio, / se il pianto
. dante, inf, 14-76: tacendo divenimmo là 've spiccia / fuor de
o figliuolo d'uomo... piagni tacendo e non farai pianto de'morti;
disse 'la doglia mia, la qual tacendo i'grido'. leopardi, iii-1007: solamente
basti un accenno: chi -senza verbo: tacendo, senza ribattere. non sa quale
piacevolezza de l'amico,... tacendo la verità o dicendo la bugia per
bandaio, 1-2 (i-31): tacendo tanti suoi movimenti vezzosi econ le pargolette mani
boccaccio, 21-48-1: 1 gai uccelli, tacendo, infra li minuta macchia spaventosa /
dio non sono da ricercare, ma tacendo e tremando si vogliono venerare. dante,
tommaseo, 24-38: se, pur tacendo, e'si mostrassero alieni dalla viltà