-dare coppe: dimostrarsi avaro, taccagno. aretino, 8-198: franciosi da
è ristretto, pusillo, gargo, taccagno, misero destituito di nervi e di altezza
in modo gretto, meschino; spilorcio, taccagno. canti carnascialeschi, 1-527: alle
4-245: era [aristofane] un mal taccagno e, dilettandosi de la baia,
persona avida, gretta, meschina; taccagno, spilorcio. savonarola, 7-ii-138:
un agiato gentiluomo studioso, un po'taccagno, un po'meschino, un po'maniàco
quant'io veggo, un furfante, un taccagno, / un di quei cani
, tirchio, spilorcio, avaro, taccagno. -anche: attaccato smoderatamente al denaro
gretto, avaro, spilorcio, tirchio, taccagno. -anche sostant. panzini,
miseracelo, agg. disus. avaro, taccagno. -anche sostant.
male del miserere: diventare avaro, taccagno. -anche: cambiare radicalmente atteggiamento o
. -cantare il miserere: comportarsi da taccagno. ariosto, vi-814: -in ver
parsimonioso. -in senso negativo *: taccagno, spilorcio, avaro. - anche
. avaro, sordido, gretto, taccagno, spilorcio. aretino, vi-440
-con connotazione negativa: avaro, taccagno, spilorcio, tirchio. monte
fondo le piaceva di servire quel sornione taccagno e ruvido, del quale andava dicendo
e'sia misero / come sapete e taccagno e di canchero, / pesto e che
pitocco. 5. spilorcio, taccagno. fagiuoli, 1-2-358: i'ho
voi e dettole / che voi siate sì taccagno e misero / che vivete di buio
al denaro o alle proprie cose; taccagno, avaraccio. bemi, 19:
: quel palazzo era d'un signorotto taccagno,... uno di que'formiconi
(e fa male), è così taccagno per dante. bernari, 6- 266
lo chiami un raugeo, / un vii taccagno, un aretin marrano.
quant'io veggo, un furfante, un taccagno, / un di quei cani avari
lui aperto e di larga faccia, taccagno quanto lui spendereccio, taciturno e rinfrognato
siano le mani, che hanno castigato el taccagno, che m'ha retenuto dieci dramme
). ava ro, taccagno; grettamente attaccato al denaro. -anche
., pidocchio..., taccagno.., spizzeca. = deriv
io veggo, un furfante, un taccagno, / un di quei cani avari,
. -ant. avaro, taccagno. scaramuccia, 30: stimando miglior
31: egli è il più stipulato taccagno che sia nella furbaria; non dèi
molto parsimonioso, avaro, micragnoso, taccagno. - anche: avido (anche di
.]: 'strego': per avaro, taccagno. quell'uomo è uno strego,
, deriv. da tacaho (v. taccagno). taccagnésco, agg. (
sordide. = deriv. da taccagno. taccagno, agg. avaro
= deriv. da taccagno. taccagno, agg. avaro, spilorcio. -
machiavelli, 1-vi-292: un re di spagna taccagno e avaro. a. f
g. gozzi, i-16-207: il nostro taccagno disperato, bestemmiando le pantofole con quanto
5-26: quel palazzo era d'un signorotto taccagno... uno di que'formiconi
(e fa male), è così taccagno per dante. -che denota avarizia
. guerrazzi, 4-1-64: lo interesse taccagno e gramo affunghisce il cuore. bacchelli
ferd. martini, 4-129: del vivere taccagno dell'aristocrazia che prende e non dà
, n-31: egli è il più stipulato taccagno che sia nella furbaria, non dèi
o nel concedere denaro; avaro, taccagno. giamboni, 10-13: l'uomo
parsimonioso nello spendere denaro, avaro, taccagno. - anche in contesto metaforico.
agg. restio a spendere; avaro, taccagno. - anche sostant. grazzini
alcuni con tarchiato e da altri con taccagno (con -r- epentetica) nel senso
gli permetteva di mostrarsi sordidamente avido e taccagno, come si mostrano gli strozzini di seconda
v. zaccagnare); v. anche taccagno. zaccarale, sm.
fu la guerra, – ci rispose quel taccagno. – vi spacco la crozza se