vera discrezione per lo modo che decto t' ho. mazzini, ii-485: e
» / disse venusso « che cotanto t' ama; / ned i'non so al
decifero. baretti, 2-307: io t' ho dicifrato bene, messer furbo, e
. g. maccari, vi-404: io t' amo, come de'gesmini al fino
fortezza, / che quell'amor divino / t' avea donata dentro e di fuore,
pura / chiarità d'alba il belveder t' appare. d'annunzio, i-448: venìan
una zona siano meno ingombri. t' intomo una scritta assai più lunga delle tante
/ de le mie cure. io t' educai finora / perché la dea di gran
era rimasta nell'anima come a ven- t' anni. banti, 6-64: quello sgomento
aminta, 753: lasso, quand'io t' offrisco il dolce mele, / tu
mi scopro, ti perdono, / t' offro il talamo, il trono; /
, i-14: io non voglio che tu t' affatichi più, ulisse, perché tu
ii-40: or se'tu sordo, o t' infigni, o non sai / quant'
a disputare tutte le cose ch'i't' ho dette con ognuno. nardi, i-387
giurato / a questo dio, che t' ha condotto a tale / ch'ogne vivanda
mangi sanza sale, / sì fortemente t' ha dissavorato. = da assaporare
caccia. arici, i-197: non t' incresca ir lento / inanzi, e soffermarti
sulle viti / l'uva dolce bevanda t' apparecchia / all'arsa gola: essa men
vene. sbarbaro, 1-144: a casa t' aspetta la tua donna sicura. se
aurea volgar., 1044: quando io t' ebbi cognosciuto da prima, signore,
di fiesole su 'l vespero / sovente io t' ho mirata [firenze] / tutta
, in loro. / non perch'io t' odio, perch'io lei molt'amo
vegliando, pregando / con penitenti gemiti t' implori / pietà dal cielo, e che
: fin che tu non giungi ove t' accoglia / l'ampia origine tua nel molte
. cicognani, 1-180: o che t' àn detto? che sono ferito? ma
ma perciò che gran tumulto d'affetti t' ha posseduto, dolore, ira e tristizia
, andrai un po'al corso; t' inspiri il cielo di andarci sola! dopo
/ poi vendemmia d'amor, meco t' intreccia, / come vite gentil ch'
, 46-31: ben mi duol che celar t' abbi voluto / da me, che
quando mi domandavano « per cui t' ha così distrutto questo amore? »,
al profeta geremia: ecco che io t' ho posto sopra le genti e sopra i
/ con l'arco invitto tuo ver lui t' appressa, / e con lo strai
repubblica debbi morire, e con ragione t' ho accusato. savonarola, iii-306: questi
latini, i-2656: tale 'l mal dir t' ode, / che poi no lo
tu se'destro / che se 'l t' avien senestro / disvai vergogna più che vai
. si disvela dinanzi a te, forse t' avvezzerai a guardare assai meglio dentro di
desviarmi da questa pratica, la qual non t' aggrada. castiglione, 411: conosceremo
dico insino a qui, se là t' invii, / in cose vane l'anima
iudicamento. frezzi, iv-17-107: egli t' aspetta colle braccia aperte, / come padre
soldanieri, ix-474: dunque non mi t' asconder sotto il dito / mostrando avere
porto! boccaccio, iv-69: né t' esca di mente di raccontare...
? / così ver carlo segnor non t' enerpe. = * comp. dal
per darti a divedere / ch'i't' ho 'nto nel core e fartel toccare.
/ e che questa malvagia meretrice / t' abbi divelto il cor da la radice
cor divella / il ben ch'io t' ho voluto, o chiara stella. firenzuola
il tuo / cuore diverge. non t' ingannerai / giudicando.
iii-262: fin che tu non giungi ove t' accoglia / l'ampia origine tua nel
tua sorte, e non di te t' incresca, / che per indiligenza e poca
divertiti; fa esperienze; tante quante t' occorrono! -avere, compiere esperienze
lima / in man quando la voglia t' assalisce, / e divettare un poco
: morte, merzé, se mi'prego t' è 'n grato, / che tu
quindi uniti / navigheremo, poiché a me t' affidi: / sì breve tratto da
vogliono fare parte degli uffici ch'io t' ho dati, e però io voglio che
il divieto mio? qual mai t' indusse / pensiero a ciò? guerrazzi,
/ che grazia è questa, ch'io t' ho qui trovato! ». aretino
parini, 218: e che t' impose? d'avvertirne te stessa, /
/ d'accrescer loro onore e qui t' avisa / che ciascheduno arcivescovo avesse /
secondo 'l diviso d'esso, che t' è stato mostrato nel monte.
, questi è colui che tante volte / t' è già promesso, il gran cesare
dottori, 216: in questo solo / t' invidian le città che assorbe il mare
/ esercito de'danai, e a chi t' oppone / schietta parola rapinar le spoglie
divorzio a un tratto, / larga via t' apriran converse in valli.
a strapiombo sulla scogliera: / desolata t' attende dalla sera / in cui v'entrò
doglia colica. alfieri, i-153: t' accheta, non fu doglia pari / a
valeri, 1-90: oh certo io t' ho veduta, ai bei mattini, /
viviti lieto, ed amami ch'io t' amo quanto posso amare. manzoni, 310
labbri suoi; e nel cuore suo t' agguata, acciò ch'egli ti stravolga
: / domandai tu che più li t' avvicini, / e dolcemente, sì che
ne infinga, / ne vien tan- t' olio che tè una dolcezza / se del
tuo campanile, se più non vederlo t' è grave, anch'esso in cor recherai
è ridito. guittone, xxxvi-41: sì t' ha gran savore, / lass'om
. fazio, ii-27: certo io t' uso raro; / ma io pur so
. epicuro, 4: se 'l duolo t' ancide ognora, ché ne favelli?
non so perch'io / or non t' afferri e col flagel non faccia / a
nota, dove sua sorella aveva tan- t' anni dolorato, e si domandava: -che
iacopone, 65-44: l'amor t' ha comparato, de te non fai
intatto, / tornavi morta a chi t' amava tanto! -compassione, commiserazione.
quando mi domandavano: « per cui t' ha così distrutto questo amore? »
/ più ch'altra creatura oggi io t' esalto; / oggi negar disdice al tuo
io solo qui di desideri vani / t' esalto mia inesperta anima altera; /
, 1-19: la dubbia dimane non t' impaura. 8. locuz. -a
, 88-137: li cinque sensi opo t' è domare, / che la morte
mia teresa, che ti saluta e t' aspetta a un domestico fritto di zucche
, / e tu coi dominanti occhi t' affissi / dentro le cose più remote
: nel detto cielo empireo, là ove t' ho detto ch'è il paradiso,
il boia che a la forca / t' aspettava col diavolo! or vuoi andare
di lor dominio, tu, polonia, t' ergi, / che, mentre 'l
dominò e ne'vestimenti di quelle tan- t' altre maschere che rappresentano in quella piazza uno
donzella. poliziano, 133: i't' ho donato il core; e non ti
/ della tua madre; ch'io t' avria gli estremi / baci donati. leopardi
-altalena. pascoli, 1308: t' ho veduta al dóndolo, elisa, /
è degno, / e quai che t' han per amoroso engegno / sottratto sì,
, / perché 'l sommo signore / t' ha fatta di dio madre e del
piange quella gentil donna, / che t' ha chiamato, a ciò che di lei
farai bene, / per che le muse t' hanno rifiutato. lancellotti, 287:
con la tua mente, la bocca t' aperse / infino a qui come aprir
, il quale io so che sommamente t' è caro..., e questo
latte smunta. foscolo, 1-120: t' amai / quanto amar sa mesta donzella e
di molte cose, ch'a viltà t' è dire, / falle 'l donzello e
, 54: chi ti doppia e chi t' inaspra i guai? / di duo
spirituale. guarini, 47: se t' assale a la canuta etate / amoroso
né giuocati. testi, i-274: t' avvezzai dunque ad aspettare al varco /
-anche questo a piccole dosi. non t' affaticare... la madre sceglieva le
sì ti rimani omo, come tu t' eri. andrea da grosseto, xxviii-206:
il cuoco in cucina, la carrozza che t' aspetta, e le tue buone rendite
, / di tanta grazia el ciel t' adorna e dota? marino, i-130:
qui es in coelis'. la prima t' insegna dio onorare, la seconda dio amare
dove stavi di casa? / dove? t' ho cercato lontano non da meno /
anima mia, perdona / a chi t' è cruda sol dove pietosa / esser
sia de l'incantata gabbia, / t' insegnerò il remedio che de'usarsi.
: oh me infelice! che quanto più t' amo / di vero e forte amor
quel che prato, non ch'altri, t' agogna. / e se già fosse,
ii-55: non, figliuolo, / non t' adirar così contra panzini, iv-207
, 243: idio dice poi: -io t' ho dato pace, e non la
ti vedo: / nell'opre tue t' ammiro, / ti riconosco in me.
sangue sitisti, e io di sangue t' empio. boccaccio, dee., 2-9
, 15-19: or dimmi, e che t' awenne? / sei tu quella di
idem, inf., 27-24: non t' incresca restare a parlar meco: /
percossa / dell'eccelso signor, che t' ha più volte / di molte imprese
, 2-19: se brevemente di saper t' aggrada / l'ultimo eccidio, ond'
grazia che i tuoi discorsi recheranno a chi t' ode, se procederan nella forma pur
questa tua domandagione di fare quest'opera t' immaginasti ed intendi di svegliarmi ed eccitarmi
parla d'economia, tal che t' incanta. bacchetti, 2-69: ora l'
l'afflitto / popolo affligi? a che t' opponi al fato? / publichi indarno
tu vuoi abituarvi il pensiero: ogni giorno t' ingegni staccarti da qualcheduna delle dilette immagini
la lotta, al corso, / io t' educai le membra. guerrazzi, 1-86
un lauro / con lungo amore, e t' appendea corone. leopardi, 41-13:
era una ragazza di sedici o diciaset- t' anni, rossastra di capelli, ricciuta,
la musica a lungo, se non t' arrobustisci di più quadro, di più
più sostanzioso pensiero, ti sfiacca e t' effemina (ti scioglie), quasi
preparato per effettuarla verso il tempo ch'io t' aveva promesso. arila, 184:
che per l'ac- cidentali scienze molto t' avanzeresti. 5. degli arienti, 356
15-86: costei de le malìe, che t' avean guasta / l'umana effigie con
possente, / disfece i groppi, onde t' è poi rimasta / d'ogn'insano
bianco, / quell'effigie di porpora che t' ha guidata? -in senso concreto
cerchio al fine! guardando la donna che t' ama, / lascia il supremo sogno
, sì come oggi ch'effuso / t' amo per l'ampie vie di livorno.
senti la tempesta / d'amor che t' urge e che t'affanna il sangue,
/ d'amor che t'urge e che t' affanna il sangue, / e stanca
genero eletto a due gran dii, t' allegra: / ma cognato al tonante egioco
tutora 'n uno stato: / quan- t' egli è più turbato. dante, conv
quel che prato, non ch'altri, t' agogna. / e se già fosse
gli anni miei nel fiore, / t' incresca e l'egra mia speranza aita.
« e adesso, eh, non t' ubbriacare! se t'ubbriachi, guai a
, eh, non t'ubbriacare! se t' ubbriachi, guai a te! ».
e col vigore elastico dei suoi ven- t' anni, riuscì a strappare la guardia dall'
essalti e seco fai l'umile, subito t' è amico e ti predica per un
si tronchi 'l garrir. sancio, t' eleggi: / o tu perdi 'l governo
: come elemento 10 t' ho dimostrato de'pianeti e delli elimenti,
rei. petrarca, 327-10: dormi t' hai, bella donna, un breve sonno
spera natia! / donami ch'io t' adori, o forma eletta! cantoni,
sua sposa per la fede diritta che t' ha donata. arrighetti, ii-1-2-156: nell'
e appresso al padre celestiale e benigno t' eleva lacrimando in servigio di noi,
dei coleotteri. pascoli, 450: t' ha insegnato il breve tuo trillo /
strozzi, 1-13: per loro parte t' ho a dire nulla, però che ti
., 24-30: sovra quella poi t' aggrappa; / ma tenta pria s'è
avverb. fazio, vi-n-76: assai t' ho chiaro in breve e discoperto /
): li giovani dissero: -elli t' ingannano, perciò che i regni non
tu pesi ad un danaio, / come t' ho scritto mille volte e detto.
sua freddezza insolita, la rendevano tut- t' altra donna, una donna che gli chiudeva
mi ridi e m'eludi, e t' avvicendi. = voce dotta,
primavera. ma le due tinte flebili t' emaciavano stemprandosi nelle gote in ombre violacee
: dante mio, io voglio che tu t' emendi e che tu consideri meglio il
con la tua mente, la bocca t' aperse / infino a qui come aprir
/ italia emersa dalle sue ruine / t' aspetta: vieni a consolarne i figli
maraviglie. giusti, 2-288: oggi t' inalza / de'primi onori sull'ara eminente
onori sull'ara eminente, / doman t' aborre, e nel fango ti sbalza,
pio / per empietà; quel dì parlar t' udimmo / meno altero d'alquanto.
/ se te perder dovrò. - t' affidi or tanto, / empio, a
appitito ti leva da mensa: non t' empie per modo ti dolga il corpo,
nel detto cielo impirio, là ove t' ho detto ch'è 'l paradiso, furono
, / sì che francia l'orgoglio alfin t' emunga. carducci, 355:
flettendo la grazia / del passo, entro t' armi / di salda energia. gentile
sparti? varano, 70: a che t' alzi cotanto, o enfiata polve,
che via si tenne, / io t' imprometto che 'nfra l'« u » e
a strapiombo sulla scogliera: / desolata t' attende dalla sera i in cui v'
dante, inf., 5-20: non t' inganni l'ampiezza de l'entrare!
/ ma puoi che dentro serai, lebbe t' è puoi la iornata. trattato del
: debbasi dalli signori consoli della det- t' arte dichiarare quello che meriti e vaglia la
: la musa ne'suoi caldi baci / t' infuse il foco ch'animava alceo /
: ora fammi sapere se il tuo maestro t' insegna a leggere con la pronunzia erasmiana
colle alza la fronte; / sot- t' esso aprico un lieto pratel siede; /
poter, dentro il mio core / t' ergerò un tempio, in cui, finché
aura intorno sì soave spiri, / che t' ergan sovr'ogni altra infìno al cielo
ma, perché anima mia, / sconsolata t' arrendi? / ergati fede pia,
di lor dominio, tu, polonia, t' ergi. bocchelli, 10-44: quest'
fu forse l'avere ingravidata venere che t' è sorella, e generatone l'ermafrodito?
. giusti, i-214: a tren- t' anni, chi non è stato chiuso ermeticamente
sfondami con la lancia!, ond'io t' imploro / che la tua carità fuor
terra rossa. govoni, 166: t' insegnerò l'uso / d'ogni utensile agreste
'l petto tanto erronico, / che t' ha fatto cangiar volto e costume?
filerio mio, qual sì contraria / sorte t' induce a star cotanto erronico /
, 1-1226: anzi, se non t' è grave, alfin gli disse, /
quello scherzo di nuovo genere che t' ha saputo combinare l'architetto nell'ultimo pi
dante, purg., 27-132: tratto t' ho qui con ingegno e con arte
emorroidale. foscolo, xvii-155: io t' avea mezzo scritta una lunga lettera;
fiato. bùgnole sale, iii-237: io t' ho vista esalare, o primavera,
/ non par che tu conoschi chi t' esalta / né qual ventura aopra, /
11 sacro corpo ben dimostra quanto / esaltata t' ha iddio nell'alto cielo. fiamma
: io solo qui di desideri vani / t' esalto mia inesperta anima altera; /
che sì li imprenti! / su t' esaltasti, per largirmi loco / a gli
/ a gli occhi lì che non t' eran possenti. cecco d'ascoli, 1300
vide nel dretto, non hai donne t' essaltare. cavalca, 16-2-149: quegli che
segnorìo, / nullo recipi eniurìo, vergogna t' è essal- tazione. sacchetti, 90-71
/ con la tua mente, la bocca t' aperse / infino a qui come aprir
convulso, una specie di esasperazione che t' impedisce di esser giusto. pirandello, 7-174
tenda entrato / d'agamennon, quant'io t' impongo esponi / esatto ambasciator. pananti
ti dà quello ch'adimandi; allora t' ha iddio esaudito, ed è grande
misericordia di dio: che s'egli t' esaudisse, allora non ti esaudirebbe,
ti passa per la testa. fallo e t' assicuro che ad onta del lavoro per
ove sei, chi agli occhi miei t' asconde? / piangendo esclama il garzon
bentivoglio, 2-171: egli per me t' impone / che 'l germano crudel, che
un giorno / perché innanzi agli dèi saldo t' unisse i esecrabile nodo: io lo
di parricidio esecrando. verga, ii-431: t' ho dato il cattivo esempio..
non poteresti sostenere tanta pena. meglio t' è dunque che tu te ne parta.
d'annunzio, v-3-831: come mai non t' è neppur permesso di ricevere, a
fredda e fastosa. montale, 1-20: t' alzi e t'avanzi sul ponticello
, 1-20: t'alzi e t' avanzi sul ponticello / esiguo, sopra il
/ a tanta pace e dietro mi t' appiglio: / ma chi pur mi
in esilio? volesse dio, che t' avesse dato tal cuore. tasso,
: per lume di natura or sì t' intendo, / onnipotente ed infinito dio.
o dio, dio mio; / perfettissimo t' offri al mio intelletto, / né
7-218: una contingenza imprevedibile, non t' avesse distratto, deviato, spezzato talvolta
, 4-60: come a lei t' avvicini emette chiari / argentini suoi ciu così
fosse sopore. montale, 1-20: t' alzi e t'avanzi sul ponticello / esiguo
montale, 1-20: t'alzi e t' avanzi sul ponticello / esiguo, sopra
, e come spiccata da un vento / t' abbatti fra le braccia / del tuo
braccia / del tuo divino amico che t' afferra. cassola, i-12:
di succo esiziale infusa, / colei t' appresterà. arici, i-31: sebben esizial
di terra santa. carducci, 578: t' amo, 0 pio bove;.
de l'uom grave secondi: / ei t' esorta e ti punge, e tu
quale [discrezione] se la natura non t' ha data, rade volte si impara
/ molt'anni il foco sì ch'io t' ho pie- tate, / avendo l'
miseria. pascoli, 561: io t' amo pel freddo e lo stento, /
all esperto si crede, questo prima t' ammonisco e di questo ti protesto. maestro
speranza de'troiani, quale dimo- ranze t' hanno tanto tenuto? o ettor molto espettato
in esplorazione, un semplice schiavo vicario, t' ho detto, e quasi ancora ragazzo
gli espose. tasso, 12-35: t' alza e ti seconda / l'acqua,
l'acqua il vento spira, / e t' espon salva in su la molle arena
o qual destino a tanti rischi / t' hanno in sì strani, in sì feri
riportarne, a orribile periglio / io t' esporrei. monti, vi-447: egli mi
di que'mar- rabisi; / non t' esporre a battaglia, acciò perdente / non
/ d'aga- mennon, quant'io t' impongo esponi / esatto ambasciator. manzoni
cerca, trova, o espressóre, t' è vano forzare l'inesprimibile. veritatis integrator
iacopone, 60-42: da onne ben sì t' ha'spogliato e de vertute espropriato:
creatrice. bac- citelli, 12-152: t' ho pur detto come decise di non cercarlo
): se tu pensi che deo t' ha dato essenza / e molti beni che
mediante il lambicco se ne cava mol t' olio e sale essenziale, come si fa
l'abbandonare il tuo ritratto: non t' è somigliante, è vero; non è
son oggi vent'anni, maria / tu t' affaciasti. ojetti, i-163: una
sei / e -far parte. chi t' ha scorto ne la sua cittate. lanzi
casa delle mie estati lontane, / t' era accanto, lo sai, / là
/ al gran sepolcro, inanzi ch'io t' uccida. testi, i-40: tal
5-54: fu d'amar lei quando non t' era aperta / la fraude sua:
cielo; / già non fia ch'ei t' ascolti. leopardi, 3-18: certo
marino, 4-215: chi fia che non t' appelli ingiusta e fiera, / se
i-67: egli, il cui nome / t' è rimprovero al cor, d'ogni
benché maggio alquanto / di liquefatto gel t' accresca tonda, / sopravverrà ben tosto
hai voluto esser nulla? / ancisa t' hai per non perder lavina: /
estate, estate ardente, / quanto t' amammo noi per t'assomigliare, /
, / quanto t'amammo noi per t' assomigliare, / per gioir teco nel cielo
/ lucida alta colonna, ai ciel t' estendi / in mezzo al tempio, e
71: qual parca, disse, t' ha sì tosto estinta, / perché laggiù
, / ch'essernon puote, in chi t' è figlio, estinta. cuoco,
pensier d'oro non hai che 'l cor t' ingom- bre, / né qual io
volte lontano. saba, 4-72: t' era estraneo il suo nido, oggi il
uomo estraneo, / per te stesso egualmente t' amerei. soldati, iii-53: si
quai non ti penti / se tu t' acconci a volerli servare. benvenuto da imola
pallavicino, 7-422: nell'estrarti dal nulla t' ha costituito iddio signore di tante vittuaglie
ma non vuole sforzare l'albitrio che t' ha dato. ma insino a quello punto
in ogni istremità e necessità per rendergli quello t' è possibile. bisticci, 3-366:
coraggio. foscolo, xvii-156: io t' avea mezzo scritta una lunga lettera;
viene proprio l'estro di dirti ch'io t' amo... t'amo, e
dirti ch'io t'amo... t' amo, e t'amerò eternamente.
amo... t'amo, e t' amerò eternamente. manzoni, 988:
eternamente. manzoni, 988: che estro t' è venuto di far tanti cambiamenti al
di liberiate. marino, 222: amar t' insegna, e con altrui sovente /
per un anno o dui, ma t' amo per esser, se tu vuoi,
, mente, corrompendo? / perché t' ascolto? / quale segreto eterno / mi
e qual dira follìa / a ciò t' invoglia? non sepolto adunque / l'
/ spesso i sentieri al nostr'aere t' usurpano. carducci, 51: le dolenti
o euthanasia invocata dai greci, anch'io t' invoco e ti adoro: e ti
fiume / fama è ch'empio quadrel t' aperse il largo / petto, o terenzio
della doctrina sua, la quale io t' ho decta, confermata dagli apostoli e
il gran duol del petto il cor t' evulse. soldani, 1-107: saria
per tormentarla le vo sempre ripetendo che t' ho amata e ti amo disperatamente,
tuo fatto, quando tu credi che t' oda, e'ti spicca un 'ut
anzi se troppo il guardi, il sol t' accieca, / perché molto possente è
pindemonte, 254: di tanto piacer t' era la bella / dell'universo fabbrica
ii-227: come dunque, o cristiano, t' è lecito di fabulare per passare tempo
tempo, lo quale la divina misericordia t' ha prestato, e conceduto a fare penitenza
faccende, e fa'che mai / non t' abbia a veder più presso a costei
iscrupolosa. fagiuoli, 1-5-219: chi t' ha detto che tu, appena giunto,
mia? saccenti, 1-1-109: io non t' ho punto per un farfarello, /
ti coprirà facchinescamente di quel fango che t' ho detto. idem, ii-3- 125
fortuna a noi crudele? or non t' ha mossa niente la faccia del luogo
. guittone, xxxix-5: chi non t' ama, amor, non aggia faccia
porti dentro quel- tardente face / che t' arde in petto ed altrui mette in
. guidi, xxx-5-321: io solo t' insegnai gli atti gentili / e le
l-n-99: se sognar volete, leggete t' hypnerotomachia 'di politilo, e vedrete
facile al letto / del mio signor t' accosta, o tu che addestri / a
. pirandello, ii-2-529: -ma perché t' eri fidanzato? -oh bella! perché
che imago sei, pur come dio t' adoro. dotti, iii-258: vado,
sparizioni. montale, 5-107: se t' hanno assomigliato / alla volpe sarà per la
, / non di donna beltà che t' allucini. 2. le placche dell'
giacché vuoi, ti dirò: perché non t' amo, / perché mai non piacesti
fallace, ingrato, / se vagheggiar t' è dato / volto fra gli altri il
cangia favella, / se pur vuoi che t' ascolti. io so che questa /
carne, né 'l sangue non t' ha revelato questo '. bibbia volgar.
il latino. cantari, 13: io t' adimando e cheggio perdo- nanza, /
rugieri d'amici, 2-29: io t' ameragio / e non ti falle- ragio
anonimo, i-505: bella, tanto t' amava, / ch'io no lo
men ài caro; / ond'eo t' aprovo per signor fellone. canzonette anonime
.. / pianger la colpa sua chi t' ha fallito, / pianger la vita
fallito, / pianger la vita ognun che t' ha seguito. guido delle colonne volgar
anonimo, ix-555: s'i't' ho fallito, donna, e'mi dispiace
: vedi, cremete, che io non t' ho fallito, / e che la
vuoi l'universal fallire; / e non t' accorgi ancor che tu consumi / senza
g. morelli, 242: non t' obbrigare mai per niuno fallito, assai
dignitosa coscienza e netta, / come t' è picciol fallo amaro morso! bambagiuoli,
(45): a tanto fallo t' ha trasportato la giovanezza. boiardo,
di falsia. berchet, 121: che t' ho fatto, vii fortuna, /
, e que'cu'tu servirai non t' avrà né per leale né per diritto.
orazio e di plutarco, e tan- t' altre, dagli errori che le deturpano;
vii-48: s'tu 'l vedevi, come t' occuparo / i fals'occhi di questa
i fals'occhi di questa, che non t' ama, / e la qual tu
è già noto, / ch'egli t' adora, ch'egli è tuo, che
; ti dice se la tua amica t' ama o non t'ama, e si
se la tua amica t'ama o non t' ama, e si chiama
, iii-243: m'ha detto che t' ha conosciuto famigliarissimamente in lombardia e al
, signore mio,... non t' adirare contra lo famulo tuo. gobetti
quanto sei fanatico... ma non t' impressionare... tua moglie presto
fan- ciullotte co'capegli sparpagliati, che t' assediano la mula su cui cavalchi,
la mula su cui cavalchi, che t' intruonano colle grida e che non ti
ché sin da la tua fanciullezza tale t' ho conosciuta, farai l'elezione che io
nostro buono malato fanciullétto, / che non t' addormi, s'altri non è desto
.. / pel tuo cuore fanciullo t' amerei. 4. figur.
/ non curi quel che pel tuo ben t' insegno; / ma cercheresti, se
lieve all'amore e all'odio, oggi t' inalza / de'primi onori sull'ara
primi onori sull'ara eminente, / doman t' aborre e nel fango ti sbalza.
frate, ben sta! basterebbe se egli t' avesse ricolta del fango. manzoni,
lussurie letterate / fuggi, misera; t' invola / alla garrula parigi / che
; egli è una fantasia che tu t' hai posta in capo. aretino, ii-42
peccati. aretino, ii-188: io t' ho detto ciò che sarebbe di mia
una cosa che piace ed a pieno t' esprime, la difficilissima 'fantasia cromatica
a suo modo, e in tut- t' altro senso, era greco, il prediletto
maia materdona, iii-315: io, mentre t' amai, spietati morsi / d'amore
i tempi, / ché, se t' attieni ad un sol modo usare, /
: ma senti; candidamente; né t' irritare, né fantasticare, come i
in quei monti più silvosi ch'io / t' addito, il gregge tuo s'asconde
se in cotesto tuo fantastico umore secondato t' avessi, non saresti tu in corte buon
sannazaro, 8-134: caccia i pensier che t' han già posto assedio, / e
dio ti protesse, / niuna gloria t' arrise incontrastata, / ti fu solo di
mano, come per dire: adesso t' arrangio io, canaglia! palazzeschi, i-489
in su la farda tua pian pian t' accocolo. note al malmantile, 1-25:
, /... al corso / t' ho lungamente ricercato. magalotti, 21-93
, 15-7: a quel che t' ha mandato fa'risposta; / domandai s'
farai voto a dio tuo signore, non t' indugiare di renderlo e di farlo.
meglio. ariosto, 3-73: egli t' offerirà mostrar la via / fin alla rocca
, 65: ma guido, che cosa t' ho fatto / di male per farmi
che diavol hai? e'par che tu t' aggrizzi: / tu ha'fatt'una
di parlar meco, fa sì ch'io t' intenda, / e te e me
convinto. pascoli, 561: io t' amo pel freddo e lo stento, /
un figlio, e avventurarsi a tren- t' anni, una donna, di là dal
per costei, / cominciai, non t' incresca quel ch'i'dico. boccaccio,
fanno punto / alla materia di ch'io t' ho parlato. soffredi del grazia,
o di pecchie? / io t' ho a punir di mille ingiurie vecchie »
quelle vedendo, cento mila cotanti non t' avessero fatto disamorare. della casa, 553
. saccenti, 1-1-109: io non t' ho punto per un farfarello, /
no, / non d'amore materno t' amo. inferma, / sono inferma
solo libero motto, ora ch'io t' ho strappata la fascia della semplicità dagli occhi
e non in altro; quando egli t' ha fasciati gli occhi, egli poi fa
vieni, / ma di sommo splendor t' involvi e fasci, / sì che a
proverbia pseudoiacoponici, 107: ma ciò che t' è proferto, non toller, se
che io medesimo! basta che io t' ho per amorevole assai; ma tanto tanto
. sacchetti, 86-122: ciò che t' ho fatto infino a qui, è
i-391: sorgi dunque da l'ombra e t' incammina / pe 'l sentier ch'io
incammina / pe 'l sentier ch'io t' addito, / fin che tu giunga in
5-18: -dimmi, baron, che non t' ho sangue tolto? / dove tu
maledetta / maga che con fatali occhi t' apparve. 6. che ha
giornata, ove il tuo cieco / valor t' avea tropp'oltre co'tuoi spinto /
, 216: in questo solo / t' invidian le città, che assorbe il mare
da lato / e disse: « t' è fatato / ch'i'non mi debba
tuoi conoscenti, e sappi che gnuno t' è migliore medico che il fedele amico
il lavorare, che come io t' ho detto, mi feci pescatore, ed
non ti inganna,... non t' ha in fastidio e non cerca una
b. davanzali, ii-483: lascia- t' adunque star quest'imprese originali: non vogliate
donna mia, di troppo / non t' accorar! non è guerrier, non asta
italia non te n'avvedi che la crapula t' ammazza...? ché fatti
maschio, quando vorrai osservar quello che t' insegnerà questa testa. e, posto che
l'orso. / -fatto sta che t' avessi morso. -in fatto, in
. f. doni, 98: perché t' ho io fatto l'intelletto, la
intelletto, la vista, e perché t' ho io dato la ragione se non perché
angiol rubello / certo questa è fattura, t' assicuro. 10. struttura fisica
non cader. se un ebete / vulgo t' offende, oblia. / lanciò la
[crispi] che la tirannica vigilia / t' accorciò. d'annunzio, i-61:
: è lo stesso, è tut- t' uno. a. f. doni
passao, passao / quillo tempo eh'io t' amava; /... /
di fava, / che s'io t' ammazzo te ne pentirai ». abati,
... un lavorante: « t' avanza » gli diceva solenne: « odi
per l'aria vana: / quanto t' appressi più, più s'allontana. a
cimbria, signoreggia con ampissimo favellare, t' empiè [o acrimonia] di somma laude
esopo volgar., 4-21: l'autore t' ammaestra nella presente favola che li piccolini
forza la volontà il coraggio ». « t' illudi, t'inganni. la tua
coraggio ». « t'illudi, t' inganni. la tua favola è compiuta »
fra tutti i popoli dove il signore t' avrà condotto. -essere in favole
al ciel che di simile / gioia t' arride e al tuo favor s'inchina;
fatiche, e perdona a costoro che t' hanno preso. boccaccio, dee.,
onore / l'opre sue degne a favorir t' invita. bruno, 3-381: perché
/ del tuo più denso orrido vel t' ammanta, / per favorir l'alto
che per mezzo il favul per dispetto / t' ho cacciato el buciacchio, e su
/ de dì en dì la morto sì t' aspeta. guittone, xlviii-149: oh
. carducci, 828: febbre io qui t' invoco, / numi » presente.
, iii1- 997: -ma oggi / t' è ritornata quella febbricina? / -
eterna. d'annunzio, iii-1-721: troppo t' arde l'alito / come se febbricassi
: una eterna canaia di fecciosi insobilliti t' ha ricoperto il viso di saliva e di
, 228: se non ch'io t' adoro, o chiaro spirto / nato presso
e di fiori. govoni, 166: t' insegnerò l'uso / d'ogni utensile
, 831: anche i cor che t' offriamo son tuoi: / ah! il
come vedi? saba, 3-55: come t' invidio, amico! alla tua fede
-la mia professione di fede, che t' autorizzo a pubblicare ai quattro venti,
io-7 (448): lisa, io t' obbligo la mia fede, della quale
rendimela [la veste], ch'i't' impegno la fede mia ch'i'te
, 274: tosto son certa che t' accorgerai / quanto ingrato e di fede mancatore
di due fedeli cuori, / saetta t' ombra, e sciogli i cupi orrori.
/ perché tu venga meco ov'ei t' aspetta. g. b. adriani,
secretario fedel, tu n'andrai dove / t' aprirà quella man che m'apre il
vero apollo, / sovr'a tutto io t' accenno, ti predico, / ti ripeto
, 152: che crudeltà sarebbe ch'i't' amassi / e fedelmente ti donassi el
che truovi a guadagnare, e tu t' avvegge / ch'a lavorare e'non vuol
: -oimè, marito mio, chi t' ha fedito? tasso, 3-28: ecco
ecco io chino le braccia, e t' appresento / senza difesa il petto:
tu hai mangiati tanti fegatelli, che t' escon pel capo. aretino, ii-209:
ti fa degno d'onore? / chi t' ha donato un tanto redentore? castiglione
ad altra in seno / di posseder t' è dato / felici amori, ampie
all'impensata sotto la protezione di san- t' andrea avellino, e felice notte! di
e dunque non ti tocchi chi più t' ama. -con riferimento ad animali
nascosa / la gran felicitade, che t' abbella: / che di cosa mortai
, / ahi, quanto quanto credo che t' ag- grevi / sopporti a un animai
fella, / ma gli orsi almen t' avran per buona e bella. tasso,
men ài caro; / ond'eo t' aprovo per signor fellone. guido delle
patria. verga, ii-277: ora che t' ho insegnato la professione, e t'
t'ho insegnato la professione, e t' ho messo all'onor del mondo!.
, per tutte queste ragioni che io t' ho dette, a quella affamata e
quella affamata e fellonesca oste, che t' aspetta. 3. aspro,
vuol la morte mia? / viva chi t' innamora? / è reo di fellonia
frugoni, 722: se poi veder t' è dato / l'altra felsinea ninfa,
. d'annunzio, iv-2-431: non t' indugiare; non ti lasciar contaminare dalla folla
cominci a dire incontanente: « i't' amo, i't'amo! »,
: « i't'amo, i't' amo! », perché cotal cominciare si
conchiuda, peppe mio, che quando t' avrai pigliata per moglie una femminoccia di tanto
, gualtieri, né vana bellezza femminile t' inganni, ché la sagacità femminile suole
gozzano, 77: più tardi seco t' ebbe in suo cammino / sentimentale, adolescente
lor che tu ben sai, che non t' inteser mai, ma tra color ti
non si fende? ma / chi t' ha fatta così crudele? -figur
ho, del tremore / ched i'non t' abbi anzi, che porti benda.
: innanzi innanzi in te medesima t' accendesti feralmente di furia e di
giove feretrio, io romolo re vincitore t' offerisco queste armi reali. m. adriani
saba, 4-60: come a lei t' avvicini emette chiari / argentini suoi ciu
mezzo della veritade; ma in questo t' è manifestato quel che poco dinanzi non
ferirà lo stormo, se tu non t' avacci. -ferire torneo: correre
di busta. carducci, 189: che t' importa, o razza sfatta, /
: io, come tu sai, fermissimamente t' amava. tasso, n-iii-767: de
pochi movimenti ti toccano il cuore, se t' incresce, nel primo passo ferma il
, aspetta, ove vai? dove t' involi? / perché fuggi così! numi
e merti eternai morte; / ché dio t' ha in ira forte: / a te
poi guasta. savonarola, 5-i-231: io t' ho posta qua [ierusalem] dice
alberto, 19: certo noi t' abiavamo tal'armi donate, che, se
: ma se baldanza di tanto valore t' incoraggia, che tu pensi avanzare per
dissi: « o sole mio, che t' ho tanto desiderato, io voglio non
comune. monte, ii-380: da poi t' aggrada, amor, pur darmi affanno
/ delle mie gioie ', più volte t' assaggia. bencivenni, 4-14: fa'
ho avuta solamente il 26: perciò t' ho scritto a genova, ferma in
così feroce contro di me? che t' ho fatto io? non ho nemmeno fiatato
metastasio, i-106: siroe un eroe! t' inganni: ha un'alma in
ancora e ferocemente la tua requisitoria e t' arrabbi perché ho detto che sono triste,
amarezza, dice al romito: -o t' inganni, e quanto! o
dire: donna, sii felice, o t' ammazzo. zelo così ferocemente devoto mi
. d'annunzio, iii-2-108: che t' accadde? sei tutto tremante / e
sai eu, deu, ch'eu t' ài onfendù tanto / che eu né altri
168: a ferrar domani agosto / io t' invito, o bella el- pina:
d'azeglio, 2-52: perdonami, se t' annoio col dirti di scrivermi, ma
/ fra le sue braccia ferree; / t' abbatterà, ti premerà su i velli
per dirla più alla mia maniera, t' avresti tu il viso bastantamente ferreo,
cantari cavallereschi, 214: io qui t' aspetto ad una ferriata / la qual
però ferrigna. negri, 1-357: t' ho vista ieri [aquila reale],
/ quando persona che con saldo chiodo / t' abbia già fissa amor nel cor constante
ii-41: - cedi il ferro, o t' uccido. - il ferro avrai,
di entusiasmo. savonarola, iv-171: t' ha liberato [dio] dalla servitù
, i-136: vedi quanto amore iddio t' ha mostrato! solo questo dovrebbe bastare
amore, e da colui, che più t' ama, dèi sperare più onore.
-entra pure, o viandante: / t' ha sorgiunto la tempesta. / -non
animo di far cosa che mi fosse vergogna t' avesse quelle parole dette; ma,
franco, 2-18: il diavolo è che t' impacciasti con un troiano chiamato anchise,
mi son mai ricordato di dirti che t' avevo mandato, saran due mesi, la
quali con la tua fiaccola, e non t' impacciare nelle mie lode. fazio,
4-214: chi fia che non t' appelli ingiusta e fiera, / se tu
di te, è facile che piuttosto t' insuperbischi, perché ti vedrai forse vestito onorevolmente
rovo fiammeggiante / ti vide, e t' adorò tutto tremante. pascoli, i-103:
è: non ti maravigliare se io t' infiammo più ora che se'in cielo.
occhi; ti fiammeggiano, bruciano quando t' arrabbi, gli occhi, e,
fiammelle / sue chiare il sol più non t' indori ornai. marino, 2-67:
nebbia, sul fumoso mare / in cui t' allunghi in pallide fiammelle / tu,
se di giovenchi / e di caprette io t' arsi i fianchi opimi, / questo
perché non è di maggio i'non t' infrasco, / e non mangio insalate di
ma'fiaschi. pataffio, 1: egli t' appiccò il fiasco il ciabattiere, /
. maconi, vi-96: qualunque rispetto t' avessi di chiedere del nostro vino,
alcun viaggio, e tu avessi alcuno che t' aiutasse portare il mantello, e 'l
fiatava! d'annunzio, iii-1-837: t' è fuggita / dalle tue ossa la
è aria e fiato, che niente t' entra in corpo. della porta, 1-236
. bùgnole sale, iii-237: io t' ho vista esalare, o primavera, /
7-1121: figlio, cicciuzzo mio, come t' ho perduto! fiato mio, cuore
alessandro magno. oddi, xxi-11-246: t' incominciava a disgraziare di quanto gli avevi
quali con la tua fiaccola, e non t' impacciare nelle mie lode. lo figliuolo
/ che mentre vi ti ficchi e vi t' ammazzi / tu spendi, e paghi
petrarca, 105-35: proverbio « ama chi t' ama » è un fatto antico.
arila, 1-156: si dice * t' ho conosciuto fico ', a chi si
fagiuoli, 3-3-50: interroga colui: chi t' ha ferito? / fico secco,
pur tributare. foscolo, 1-340: t' arma di fidanza, e il nume
o due in cui vedi il diminio t' accosta più istrettamente: consigliati con lui
. pirandello, ii-2-529: - ma perché t' eri fidanzato? -oh bella!
. lacopone, 10-1: peccator chi t' ha fidato, che de me non
piedi? metastasio, lizzi: ove t' inoltri / fra'notturni tumulti? un traditore
: io, isven- turata, fidatamente t' ho chiamato per la fidanza che sempre
la tua natura sarebbono quelli che meglio t' ammaestrerebbono di tale provvedimento. guicciardini,
/ che guardi di sventura / chi t' è commesso, e provvido / governi l'
mentre innanzi spiegando il volo fido / t' ergevi al ciel perch'io dietro seguissi:
/ e se bene ogni volta io t' ho pagato / la fiera, io sono
loro stati villaneggiati. alfieri, 1-341: t' aggiunsi / che roma intera avea per
, / alle preghiere / di chi t' adora / spogli il tuo petto / d'
la miro, l'ascolto, / che t' addita l'aperta ferita / in quel
metastasio, i-139: signor, chi t' assicura / che, siroe ucciso, il
, o qual destino a tanti rischi / t' hanno in sì strani, in sì
17-79: tu sei pastore; e dio t' ha quella verga / data a portare
, ad assai fievole e falsa parte t' appigli e con fievoli e false ragioni
quando fievole / mormori, il mondo t' ode, / pallido eroe, custode /
figli, / e di te non t' accorgi e non rimpiangi, / se penso
avresti dovuto sentire le male parole che t' ha detto, fi'di bemardone!
: or vedi, figliuole, che t' à me'servito il mio mezo amico che'
alberto, 202: se vanità terrena non t' avvezza / a male scioccheggiar, uom
altezza, / questa figura eccellente molto / t' ammonisce, che tu levi la mente
. albertazzi, 966: -guarda cosa t' ho portato! un pastorino con l'
artistica). imbriani, 3-12: t' industri intorno a quella figurina che hai
tessendo la tela indorata, ché noi t' aparechiamo i fili a oro. ariosto
o maria] l'odore, / che t' avìe filocatta, / che di te era
per lo divino amore / che in se t' avìe tratta, / e una cosa
nell'animo d'ogni femmina a cui t' accosti,... era paragonabile almeno
e cogli altri poeti, con tulio che t' insegnerà parlare perfettamente, con aristotile che
iii-386: forse, volendoti consolare, t' avrò annoiata con tanta filosofia. nievo
v-786: io addobbai mai il tempio che t' è sì caro, coprendolo dirazzarne e
, 123: conciò sia cosa che io t' abbia mostrato e la cagione materiale e
x-3-137: finché a quella, a cui t' invio, davanti / tu non sia
che per te fia maledetta, / t' aborrirà con rabbia e con affanno,
disse alla fanciulla, che compagnia stanotte t' ha fatto nencio? - bonissima,
: amico fino, / poca fidanza t' ha nel petto miso / cotal sospetto.
che dico faciemi, / di bon core t' amo e fino: / quisso i'
amo e fino: / quisso i't' imprometto sanza faglia. faba, xxviii-16:
, 626: -innanzi ad ogni cosa io t' ho a dire questo: queste
, ix-1073: fi'a mo'lu re t' è essuto assai cortese, /
a male. ariosto, 3-73: egli t' offerirà mostrar la via / fin alla
tuo cuor non sospetti: / finor t' assolvo, e tu m'insegna fare /
. ariosto, 27-119: credo che t' abbia la natura e dio / produtto
: sei tu forse che intorno a me t' aggiri, / e simile alle fioche
. prati, ii-149: vergogna / t' inspiri il fantolin che si travaglia,
ecco ch'un picciol capro in don t' arreco. d'annunzio, v-2-76:
: la fior de le belleze mor- t' hai in terra, / per che lo
son, come colei / che certamente t' ha donato il core. ariosto, 1-55
fiorentino. d'annunzio, iii-1-598: se t' imbatti per dir così, la quale
son degli anni miei nel fiore, / t' incresca. latti, 8-138: o
/ soletto a questo rischio, ove t' invio, / non anderesti già, pallante
una corona a cinque fioroni, perch'essa t' è parsa più nobile di una fronda
, / qual peccato fu quel che t' ha condotta / a correr sì com'
iii-260: per tutto il mese scorso non t' ho scritto per aspettare una definizione che
e sia la firma, / ch'io t' ho a vedere... / andar
: sull'erta che nominiam di san- t' andrea, / all'imbrunir d'una ventosa
pedanteria ti fischia sul capo, e t' inorridisci per tema di non derogar con
. g. rucellai, 93: non t' inganni il verde e bel ramarro,
fisi / quando a compagni o a parlar t' avieni. maestro alberto, 132:
tito, se io in alcuna cosa t' aiuto, ed alleggio la sofficitudine, la
, / e senza 'l qual tut- t' opere son ladre, / s'appella carità
, una creatura del priore di san- t' ambrogio. -con uso avverb.
giovane, 9-633: se 'l cambiar t' imbroglia, / apri qualche bottega,
. saccenti, 1-1-109: io non t' ho punto per un farfarello / un
pedanteria ti fischia sul capo, e t' inorridisci per tema di non derogar con
, / emprende esto descorso, ca t' ecci opo danzare! meditazioni sopra l'albero
20-14: o dolce amor che di riso t' am manti, / quanto
della primavera. ma le due tinte flebili t' emaciavano stemprandosi nelle gote in ombre violacee
, facile al letto / del mio signor t' accosta, o tu che addestri /
di fiesole su 'l vespero / sovente io t' ho mirata / tutta distesa ne la
montano, 4: scariche incessanti fluidiche / t' avvolgono, invisibile sfera. / tu
se minacciata; dorme sot t' acqua ed emerge ogni 15 minuti circa per
odore di mare / con barbarica foga / t' investe, sibilante ale, / alle
delle cose; / ma la radice t' è nascosa e il seme.
, tu n'andrai dove / t' aprirà quella man che m'apre il
. segneri, ii-131: quel ch'io t' ho detto... l'hai
alle spirali delle valli, / e t' investì, ti scompigliò la chioma.
valente folklorista », chi vuoi che t' intenda?; ma se tu invece
folle e un vile: sragiono, e t' insulto: ma ti amo tanto!
quale tu, mal conoscendola, follemente t' innamorasti. marino, vii-188: so
/ e colpa over follore / t' indussen o sovr'ira / movesti quella tira
d'azeglio, 2-458: se non t' avvezzi a non far nessun fondamento sulle
la nostra lingua attacata al cuore. che t' insegna? insegnati che quello che tu
esperienza e se tu le neghi e t' appelli di colpo alla legge ed alla
la sicurezza. slataper, 2-67: ieri t' ho scritto e non ho spedito.
3-3-219: l'alta mole, det- t' oggi l'osteria / delle bertucce, a
esci tosto di quelli che in sulle forche t' ha messo il cappio in collo e
nove cieli di fantasia, che venere t' avesse accettato per altro che per averti
-l'accettai per le forche; che t' appicchino, uomo disonesto. non hai vergogna
che gli dichi le forche, che t' impicchino; in fatti tu sei il mio
, / deh, con che grazia t' accarezzerà. = v. forcola
iii-495: la intenzione mia fu che t' errata'si stampasse né più né meno
qual più serena stella / prima forma t' accolse? ». -forma morale:
guittone, xxxii-146: o che mer- t' ho, bel sire, / che,
ottenebrati. ariosto, 10-47: ella t' insegnerà... /...
impara presto ad essere felici ». « t' inganni. è un'arte che ha
. d'annunzio, iii-1-958: non t' era altro rimasto / se non un branco
che farti amante / un'uom matur che t' arricchisca e diati / un tempo da
leggiadria. coletta, 15: t' ammolla e no essere sì fella, /
giovanni dalle celle, 2-50: io t' ho provato nella fornace della povertà. serdonati
prostrati i nervi / superba ignavia non t' avesse e il molto / fornicar co'
i-192: in somma, io non vo't' aveva', o i simili; non
prole / di giove, io non t' obblierò giammai, / cominciando o fornendo.
mia disseccata: io ti benedico e t' abbraccio. alvaro, 11-56: un passante
nelle cause del tuo merito. iddio t' ha fatto esente da un cotal giudice pedaneo
, / torna al tuo pastor che t' aspetta. algarotti, 2-460: di plato
2-1-244: gli è pur dolce piacer quando t' abbatti / a pigliarne [de'tordi
, 32-145: veramente, né forse tu t' arretri / movendo l'ali tue,
: ora in forse dimori che egli t' ami o no. pulci, 20-21:
figure, arme, maschere e mol- t' altre cose. vasari, 1-87: acciocché
mia dona fortezza / sì ch'io t' adori, altissimo fattore; / allo
loco, / ove convien che di fortezza t' armi. cecco d'ascoli, 1042
seneca volgar., 2-215: non t' ho privato per la tua fortezza,
tua fortezza, né perché la repubblica t' abbia premiato, ma perché tu mi
popoli circonvicini. carducci, 229: t' accomandiamo i pubblici / diritti e le fortune
in cui fin'ora / fer tan- t' ingegni e tanti / fortunato naufragio.
michelstaedter, 677: se gli dei non t' avessero fatto naufragare nelle onde della beresina
o qual destino a tanti rischi / t' hanno in sì strani, in sì
erano per mancarle. montale, 69: t' avrei raggiunta anche navigando / nelle chiaviche
, che per te fia maledetta, / t' aborrirà con rabbia e con affanno,
che la beltate, / ch'i't' ho cantata ed egli fove e accresce,
annunzio, i-617: anima, a che t' indugi ignobilmente / fra il tedio de
. pulci, 8-85: or ch'io t' ho vinto, fracassato e zoppo,
, / a quel che vuol la giustizia t' opponi, / ed hai cavato fuor
. bertini, xxvi-3-271: musa, perché t' affanni? / perché far più fracasso
esser guatata / e che nessun non t' aggradi, / non ci fare i fraccuradi
/ ma non farà, che non t' adori l'alma. a. verri,
, / igno- ranzia e malizia / t' ho rotta la promessa. giovanni da
e frale, / e non sarà chi t' aiuti e conforte. l. martelli
: forse ch'a questa festa non t' acchiappa / ogni cortigian magherò rifatto,
ma non far poi, che sì colei t' alletti / co'cenni, 0 col
lei. melosio, 2-19: tu t' addormi, olà fraschetta / maledetta, /
padre mio. boccalini, ii-79: grandemente t' inganni se credi che allo studio dell'
selve, or che le vigne affetti / t' insegno a un tempo a non lasciar
lacopone, 58-28: quanno ne la contrata t' aiace alcun castello, / 'n estante
confessore, sai, al fratachione che t' asolve, se elli t'asolve, con
fratachione che t'asolve, se elli t' asolve, con lui insieme vi vai.
iacopone, 58-28: quanno ne la contrata t' aiace alcun castello, / 'n estante
disse adunque abram a lot: 10 t' addomando che non sia lite tra te e
... /... nondimen t' appello / un frodolente, un traditor
, 13-23: perché se'vecchio, io t' ho pur reverenzia; / e 'ncrescemi
che solo al freddo coraggio dell'uomo t' affili / come l'arme su la cote
170: o finocchio gentil, chi non t' onora, / chi non ti loda
ai mondo non ha pare, / noia t' è, se non quanto il bel
onde con pompa et arte / ognor t' illustri e fregi, / crede ella i
ii-204: né timor né speranza / t' unisca a lui; ma forsennato afflitto /
che solo al freddo coraggio dell'uomo t' affili / come l'arme su la
è dura e grave. or come / t' obbedisce? -per estens. anche
nostra voglia è lunga; / però t' avvisa, e 'l tuo dir stringi e
orgoglio di que'marrabisi; / non t' esporre a battaglia, acciò perdente / non
maraviglia delle umane spezie! qual frenesia t' ha sì condotto? savonarola, 5-i-287:
uman soverchio ardito, / che gir t' invogli / là 've i cordogli /
bembo, i-87: il tempo che t' avanza è molto infino alle fresche ore
l'avenire, se ora, ch'egli t' ha fresca in casa e si può
/ su le chiare acque a galleggiar t' invita. pananti, iii-158: la
fatta rossa con quella discrezione che io t' insegnai alle monete, pigliala con la
. rosa, 49: non t' incruscar tant'oltre e non t'affliggere frìgia
: non t'incruscar tant'oltre e non t' affliggere frìgia, sf. bot. region
mia teresa... ti saluta e t' aspetta a un domestico fritto di zucche
toccarlo. bette- ioni, i-83: t' avrei del fritto scelti / i più dolci
vuoli curare la propia gola, meglio t' è mettere in corpo lì carboni del
ciò che frodandoti da questa salute che t' è posta innanzi, tu ritragga anche
boccaccio, i-19: ti priego che t' apparecchi, acciò che i tuoi nemici
, 21-8: questo è ulivier, che t' è qui a fronte. f.
fu cosa sì magna, che non t' arò più invidia, quando tu fai
il tuo mignon, frustare, / che t' ha sempre trattato come uom grosso.
. spolverini, xxx-1-174: non pria t' avverrà le amiche soglie / de la dolce
del frutto del legno, del quale io t' avea vietato e comandato che tu non
ritmo nenciale, 1-144: io t' ho scambuiato il colombaio / e fruzzicato
sappi che 'l bel, ch'or sì t' alletta e piace, / non men
le fuggenti spume / o di cinzia t' innalzi al chiaro lume! carducci, 892
è il tuo giorno; / non t' è valso fuggire dal nemico. bocchelli,
: ma perché 'l tempo fugge che t' assonna, / qui farem punto. petrarca
tre more dell'aere che t' abbraccia, / con l'afianno del mare
maledetta / maga che con fatali occhi t' apparve. pavese, 4-51: sparò
iii-200: se l'età ridente ora t' invita / ai lusinghieri amori, ai vezzi
ella ti fugge, e forse / t' ama, ancor che noi mostri, ché
eterna? simintendi, 3-166: io t' amonisco che tu fugga gli liti di circes
lussurie letterate / fuggi, misera, t' invola / alla garrula parigi / che,
/ quai pegni vuoi da me? t' adoro ingrato; / fuggitivo or ti sieguo
s. maffei, 6-51: se mai t' awenne di sentir gravare d'ingiuriose parole
incalza. carducci, ii-7-136: poi nosco t' addurrem ne le fulgenti / dell'ametista
vittoria, / carlo, novello gedeon, t' appresta, / fulminator dell'asta,
ubbia nella fumea / d'un sogno t' alimenta / la riviera che infebbra, torba
troppo fumo e boria, / dio t' ha tolto l'onore a mano a mano
vita / è funzion e finzion di chi t' imita. c. gozzi,
nebbia, sul fumoso mare / in cui t' allunghi in pallide fiammelle / tu,
accomodato bene e quetato,... t' arriva un giorno l'avviso funebre di
/ morte, io ti prego che t' avveri al fine, / se può la
: oh ciel!... cotanto t' ama, / e in questo giorno
bentivoglio, 2-172: egli per me t' impone / che 'l germano crudel,
: chi vien dal mare? il mare t' è funesto, / o etra.
in te, che più ridi e t' estolli, / colle funesto, il fratei
per l'aria vana: / quanto t' appressi più, più s'allontana. pignotti
, non puoi difenderti dalla curiosità che t' ispirano que'suoi inanellati biondissimi capelli, quegli
: o finocchio gentil, chi non t' onora, / chi non ti loda,
che cambi la voce ». « t' avevo fatto così bellino e ora mi diventi
vermiglia. grazzini, 4-18: che vento t' ha così guidato in queste bande?
: usa la tua libertà e grazia che t' è fatta, e non tornar con
quando il ladro è nascosto e nascostamente t' à furato ed essene ito con esso
nel nascere affogata, / o non t' avessi, dolce mio disio, / veduto
le porgi / semplice, e non t' accorgi / che 'l più bel don
tasso, x-453: crudel notte mi t' invola e fura. ciro di pers
cuore / questo malvagio, che mi t' ha furata. - / ed ella
nano, e dice: « or là t' invia ». monti, x-1-152:
nel gergo furfantesco vuol dire: scappa, t' inseguono. -capzioso (un ragionamento
la spada e dimmi qual follia / t' induce a questo, o qual internai
gire incontro / al furiante che non t' abbracciasse, / con forza da pertutto
parini, giorno, i-525: anco t' aspetta / veder talvolta il mio signor gentile
in te delle tue viltà dell'animo che t' è entrato nel petto, o l'
vanno, /... / t' accusan nato con furtivo inganno. g.
, 2-5-3: a più grandi onori / t' ha destinato, e qui non vuol
pataffio, 3: col fuscellin caendo oggi t' andai. bibbiena, 185:
se tu riprendi 10 gabbatore, sì t' inodia, e se tu riprendi lo savio
tu riprendi lo savio privatamente, sì t' ama. e seneca dice: chi gastiga
spinse eternalmente ad esser felli: / t' han persuaso alfin che non di gabbia
tratto sia de l'incantata gabbia, / t' insegnerò il rimedio che de'usarsi.
, sta gagliarda / e col ben far t' accosta: / cristo già non si
-sostant. boccaccio, vii-108: io t' ho condotto ove s'invita / al
. manzoni, 323: veglio, t' inganna il tuo dolor. pensoso,
: era disceso della casa di mon- t' albano, anticamente gentili e gagliardi. giovanni
silenzioso disordine. valeri, 1-113: ivi t' aspetta la gaia cucina / ch'è
tua sorte, e non di te t' incresca. bandello, 1-34 (i-421)
giovane. allegri, 161: i't' ho arrecato intanto un lucherino, /
gallettin marzaiolo o parasito, / che t' ho veduto in cento confortini, /.
, 470: l'arguta gallina pur t' ama, / cui porti la preda che
, i-304: ti odio, e non t' ho mai amato, slavato, malaticcio
maledetta / maga che con fatali occhi t' apparve. -con riferimento all'episodio
1-130: adunque il tempo di capo t' è scorso che per tue pensate ogni
: mentre i begli occhi, ove t' annidi e veli, / amor, sin
buon gusto in su la senna / t' abbian tessute a gara. leopardi, 370
ti ho chiesto egoisticamente, mentre non t' ho dato nessuna soddisfazione, nessuna garanzia
6-223 « puzzoni? » e che t' hanno fatto?, la pungolò di rimando
. viani, 19-666: che mal t' ho fatto che mi vuoi travolgere nelle
garrendo indotta / del parrucchier; poiché t' avran la sera / conciliato il facil sonno
lussurie letterate / fuggi, misera; t' invola / alla garrula parigi / che
, di tua madre, e più volte t' ho avuta in queste braccia quando tu
imbriani, 1- 216: perché t' ingegni di occultarmi il tuo pensiero? fai
un fosco / viso di sfinge, t' apre i suoi verdi occhi. boriili,
egli vuole che tu tagli, però t' ha conceduto di grazia che tu abbi spacciati
te ne se'accorta. / poi ritornando t' ho vista sdraione; / e e'
ritmo nenciale, 1-152: non t' appestar più stranfiotti o canzoni,
di paglia. rebora, 28: ben t' applaude chi compera e smercia, /
vi-265: al cielo io ti chiedea che t' avea tolto / alle mie braccia,
a sciorre il gelo / onde l'alma t' avean, ch'era sì calda,
infanzia. cantoni, 839: chi t' avesse detto, povero e buon parroco di
or, / desìo di vano onor non t' incateni. romagnosi, 19-838: la
macedone. aleardi, 1-165: fin quando t' adomi [pisa] / tutta di
. monti, x-3-408: qui cerere t' aspetta, qui lieo / ti raccomanda
poi vi aggiungi / questo genietto che t' hai di sua figlia, / non
, iii-2-1133: re delle due zone, t' invoco, / respiro del fuoco profondo
mi basta per la prima dimanda che t' ho fatta, se l'amor nacque,
1-2-443: -ma e'bisogna far com'io t' ho detto: darti moglie..
, 2-37: va'in italia, dove t' è dato dalli fati di domare una
gran cortesia, / per ch'i't' ho ritenuto di mia gente / e hòtti
, ch'in dolci membri involto / t' innalzi a l'alte menti e t'avvicini
/ t'innalzi a l'alte menti e t' avvicini, / e rado a noi
. g. rucellai, 144: né t' in- cresca ad ognor l'arida sete
/ poi vendemmia d'amor, meco t' intreccia, / come vite gentil ch'
; / fra le marmotte d'intorno t' agira, / e con le talpe userai
può esistere nella realtà essendo esso nien- t' altro che costruzione arbitraria,...
diventa buona geometra, misurando tutto quello t' è alla mente presentato in tale espettazione
crassi ingegni, / che il beozio t' impastan col germano, / fan sì ch'
n: de l'itala sorte, onde t' invoglia / tanto desìo, come farò
, gerusalemme, che sublime di pietre viventi t' innalzi al cielo, e mille migliaia
scandalo estetico. rebora, 28: ben t' appa- lude chi compera e smercia,
che per tanti mari / già cotan- t' anni ne travolge e gira, / n'
petrarca], i-219: che altro t' ha fatto quello ramo che gitarti tra'denti
antonino, 2-49: la settima voce t' insegna... tutta gittarti nella divina
maestro alberto, 19: certo noi t' abiavamo tal armi donate, che,
: gittamiti a'piedi, e io t' inonderò dello splendore della felicità. alvaro,
, che tu non credi quanto e't' amo; / e però non hai mercé
che ti tiene sì fredo e di me t' incresca che per te moro. ariosto
: io ti farò, se non t' affreni alquanto, / prender e portar
mia, dello strainic moglie, / forte t' ha quel villano impaurita.
. burchiello, 112: al fuoco t' accomando, / o vecchia strega,
e chi ti crede! / io non t' adorerò più in pagania, / traditor
me! già sono otto anni, t' ho più che la mia vita amato,
frasche. barilli, 6-20: se t' affacciavi a guardar giù vedevi...
lauro / con lungo amore, e t' appendea corone. leopardi, 2-21:
e se qui presso / aganedeca amabile t' aggiri, /... vientene,
giacere. la spagna, 2-5: ora t' ho detto il fatto come giace;
tuo mette a giacere / e che non t' abbia a morte danneggiato, / tu
aròmati, / o marinaio rude, onde t' ha vinto? 5. farmac.
, vii-512: gialleggi pallido, e t' impingui, come un leccione, di grassa
colori di dentro l'atto di me che t' ascolto. -che incute paura.
i dèi / ch'io fossi morta quando t' era grata, / morte non fu
. buonaparte, 3-13-62: -che diavol t' ha ella fatto che tu la bestemmi
, 23-71: perché la faccia mia sì t' innamora, / che tu non ti
questo giardino: / ché veder lui t' acconcerà lo sguardo / più al montar
, 2-291: perché bei tu? perché t' imbriachi? / e nel vino poi
discacciale, / più che null'altro t' aiutò ei solo. cieco, 13-39:
traversar fossi e macchioni; / non t' ingolfar ne'troppo bassi fondi, / e
.. / che metter me, che t' amo, o lisa, tanto,
: tu in tanto giuoca largo e non t' accostare a quest'uscio. garzoni,
e per gioco e diletto / fat- t' han segno il mio petto. rosa.
o l'altro quel giocàccio infame / t' ha da portare a qualcosa di brutto.
... / giocondità di chi t' ama, / chi per te piange di
rincontro il mio ingegnere che dopo ven- t' anni rivede i suoi luoghi, e nessun
il campo. carducci, 578: t' amo, o pio bove; e mite
io ti dia 'l malanno / e t' appicchi su 'l muso questa gioia.
gioia. salvini, vii-539: 'e t' appicchi sul muso questa gioia', gli
terrai per ricordanza, / ch'io t' ho donato, sempre in oriente. cellini
. i'ti fo accorto / che 'l t' è furato il tuo caro gioiello.
/ poi vendemmia d'amor, meco t' intreccia, / come vite gentil ch'il
ma puoi che dentro serai, / lebbe t' è puoi la iornata. dante,
d'avvocato o di notaio, / che t' importa la nomea / se t'accomodi
che t'importa la nomea / se t' accomodi il fornaio? soldati, iii-68:
, e digli, che il giomeon t' intenda: o che bel signore, la
: l'ardor fallace / durò mol- t' anni in aspettando un giorno, / che
guarda! marino, 222: amar t' insegna, e con altrui sovente / coglier
maggior fellonia sarà il nuocere a chi t' ha giovato, sol perché non appaia
sé mostri il tuo amante, ad amarlo t' invita e trae. sanleolini, 1-i-1-170
, 3-66: io giovinetto imberbe, t' ho guardato / con ira, padre,
quest'acqua. del bene, 23: t' incoronò le giovinette chiome. guarini,
/ anco ti d'alcuna moneta, che t' aiuti a'tempi voglio / sì
mi giova, / un corollario voglio che t' ammanti. ad altri poi nocevoli
il re deiotaro] per veleno morto t' avesse, alla divinitade di giove 'ospitale
giungioti a le rai, / a rimembrare t' ào ste parole. bibbia volgar.
: -la torsa teme / che non t' imbriacassi / e a girone andassi. /
parlando / a donne assai, quand'io t' avrò avanzata. sacchetti, 94:
e vagabondo, pure, al vedere, t' è piaciuto fare come la rondine,
colmo / de la girevol ruota / t' ha posto la ventura. baruffaldi,
dello 'nferno. varano, 41: né t' inspirin terror que'giri orrendi / della
luccioletta gentile, / mentre scherzi e t' aggiri, / fai a l'ombre un
animali. carducci, 578: ei t' esorta e ti punge, e tu [
xxii-1059: -tu al gran giro dunque / t' apparecchi? - al gran giro.
che sino al girone de l'isola t' ha fatto sì belle scarpette, che ti
. pulci, iv-109: i'non t' ho detto ancor se non briccone, /
pressa. ricchi, xxv-1-222: t' avremmo mangiato almanco mezza / co-
or ch'hai la spada, e che t' ha il sarto / fatto il giubbon
maia materdona, iii-315: io, mentre t' amai, spietati morsi / d'amore
. paolo da certaldo, 332: se t' avvenisse che tu fossi giudice sopra malfattori
, se di me né di lui non t' incresce / e giudichi ambedue degni di
. anonimo, ix-818: dongella, or t' assicura; / dimmi la verità,
non mel celare: / perché lo re t' ha fatta giudigare? giov. cavalcanti
/ gli atti che vedi a chi t' ascolta fare, / ché si suol giudicare
paolo da certaldo, 332: se t' awenisse che tu fossi giudice sopra malfattori
incomincierà il mese di giugno senza che io t' abbia riveduto. giusti, 1-8:
delizie quali tutto l'anno la villa t' alieva e serba. soderini, iv-46:
giungioti a le prai, / a rimembrare t' ào ste parole. dante, inf
un bacio / co 'l labbro convulso t' impressi. -seguire, inseguire.
lecto. ariosto, 15-42: se non t' è in odio la tua propria vita
in unitade. michelangelo, i-51: i't' amo con la lingua e poi mi
. filicaia, 2-1-64: se a chi t' adora ogni prudenza è tolta, /
per tutto fa'mandare, / e poi t' insegna di farlo osservare. seneca volgar
se'giurato / a questo dio, che t' ha condotto a tale / ch'ogne
mangi sanza sale, / sì fortemente t' ha dissavorato. alfieri, 1-1162: ai
che tu ascendi, quel paesaggio che t' eri accomodato per la tua statura va
: ogni giuro che fai sanza cagione t' è peccato. aretino, 8-342: le
giusta vendetta giustamente / punita fosse, t' ha in pensier miso. cavalca, ii-48
non giustifichi i mezzi di sussistenza e t' arrestano. nievo, 1-481: il fine
la giustizia, / se non fosse che t' hanno riguardato / sol per mio amore
convulso, una specie di esasperazione che t' impedisce di esser giusto. 5
. vai, io: al fin t' accorgerai, / se però più del giusto
iacopone, 47-8: tanti beni deo t' ha fatti per novello e per antico,
novello e per antico, / no gli t' averìa mai fatti, si no i
gloria. ariosto, 10-47: ella t' insegnerà studi più grati, i
: ghiotterello, impiccateli©! le forche t' aspettano a gloria. l. salviati,
..., sono animali tut- t' altro che ammirevoli e meravigliosi: quella piccola
/ come in cuccagna suol, marte t' imbocchi? l. bellini, ii-121:
assorbito nella luce, onde non get- t' ombra per verso nessuno. milizia, vii-305
questo modo fuggito, che quasi due giorni t' abbiamo cerco? giovanni rispose:
beni, i quali iddio tuo signore t' avrà dati. s. giovanni crisostomo
: or te rassicura, / ch'io t' imprometto, ch'amor mi conquide,
sulle viti / l'uva dolce bevanda t' apparecchia / all'arsa gola. dossi
: guàrdati sempre che la vergogna non t' inganni e stringa la gola a confessare interamente
, i pasticci, il vino odoroso t' hanno invogliato e chiappato come luccio all'
e squisita. nievo, 632: t' immagineresti ch'essa tien sempre sui ginocchi
. govoni, 164: perché dunque t' indugi? / perché ancora non vieni
! non più minacciar, che tu t' avolli. / perché ha tolto a
., 8-2 (234): non t' esca di mente di dir lor che
2-95: il fico... t' impregna del suo umore gommoso. -che
ridere, solazzare, giocare e far quanto t' aggrada. galileo, 1-1-60: feci
tuo gonfalone. pulci, v-101: io t' ò a racomandare, come ti vedrò
troppo fumo e boria, / dio t' ha tolto l'onore a mano a mano
benché maggio alquanto / di liquefatto gel t' accresca l'onda, / sopravverrà ben tosto
macinghi strozzi, 3 (15): t' awiso come l'ho messo in punto
francesco da barberino, i-249: quando mal t' arrendi / per la tropp'alta o
alta o stretta gorgerina, / gente che t' è vicina / forte schernisce te,
vicina / forte schernisce te, ma non t' en corgi. verga, i-94:
augellin, mentre ch'io: « t' amo » / a laura ripetea, ridir
* suoi dolci gorgheggi: « io t' amo, io t'amo ». d'
gorgheggi: « io t'amo, io t' amo ». d'annunzio, i-24:
/ gorgo? montale, 1-20: t' alzi e t'avanzi sul ponticello /
? montale, 1-20: t'alzi e t' avanzi sul ponticello / esiguo, sopra
un tuo fatto, quando tu credi che t' oda, e'ti spicca un 'ut'
, 4-36: disse dodone: - i't' ho inteso, rinaldo: / il
si tronchi 'l garrir. sancio, t' eleggi: / o tu perdi 'l governo
a chi ti vede ed a chi t' ode: / sol di notte apri il
m. cecchi, 1-1-21: una predica t' averebbe forato il gozzo! -lasciare
: non far poi, che sì colei t' alletti / co'cenni, o col
: quella [città] che di lasciare t' apparecchi, so che conosci lieta,
o bere. panciatichi, 131: t' offro questa, ch'or empio, /
benedetto il signore iddio tuo, il quale t' ha gradito, per metterti sopra 'l
fuggi e chi sia quegli / che t' ama e segue sconosciuto, oh come /
potere il tuo piacer gradire; / così t' amo seguire / in ciascun tempo,
254: se a gradire ed a riamar t' appresti, / meco qui rimarrai,
io fin d'allora, / se t' era grado, avrei d'arme provvisti /
, te lo dico con pace, / t' è meglio farti grado di quello /
grado rimarrai del gioco, / poi t' han condotto sì i dadi del meno.
, / e con lui ti confedera e t' aduna, / che in grado prenderallo
ahi, cattivello, a te! come t' erano quivi colle parole graffiati gli usatti
massa marittima, xliii- 278: io t' ho a questa volta mal guardato / per
posso, / se non viltà, che t' è granchiata adosso. = deriv
affetto in te scaccia il timore / certo t' inganni, e granchi a secco pigli
non temere, che quello iddio che t' ha gravida t'aiuterà ». boccaccio,
che quello iddio che t'ha gravida t' aiuterà ». boccaccio, ii-327: e'
, « che gran segno è che dio t' ami ». rinaldo degli albizzi,
grande è cotesto / errore a che t' ha il folle amor condutto! gir
ch'a te aver debba, e che t' avre'in effetto, / se tu fossi
/ curva e lieve, che par t' innalzi a volo, / e più dall'
lorenzo de'medici, ii-278: io t' ho recato un mazzo di spruneggi /
pegni di sua grandezza, in don t' invia. leopardi, v-13: la
297: non far poi che sì colei t' alletti / co'cenni, 0 col
buonarroti il giovane, 9-443: e che t' ho a dare, / se vendute
compagnia. barilli, 6-20: se t' affacciavi a guardar giù vedevi tra la
incarco / di gratitudin grave io già t' ho sciolto. pellico, conc.,
g. villani, 6-91: io t' ho servito gran tempo, e messo di
mentre innanzi spiegando il volo fido / t' ergevi al ciel, perch'io dietro
/ prendendo a dir del foco che t' accese, / i pria sì grati e
ivi con gli altri / gratissimo vapor t' invita, ond'empie / l'aria il
ei disse, / 1 e non t' adiri a cotal vista, a fatti /
dominici, 1-57: tu ricevi gratuitamente non t' obli- gando, e quegli ricevono obligandosi
, per la gravazióne del corpo, t' ho manifestato. = voce dotta
detto cotesto stordito? / -che non t' ha pregna lui. -to'che morire
meretava signior tante guaie, / perché t' amava con perta fè. giov. cavalcanti
. settembrini [luciano], iii-3-190: t' ho veduto versar lagrime durante tutta la
particella pronom. { m'infratelllsco, t' infratellìsci). ant. assumere un
pronom. (m'inf ratùccio, t' infrat ucci). disus. assumere un
d'un chiodo da carro; / non t' el ber tutto, pigliane una presa
pronom. (m'infreddisco, t' infreddisci). letter. diventare
8: pensa il grado che t' onora, / gentil madonna, e noi
particella pronom. (m'infrivolisco, t' infrivolisci). letter. decadere a
d'aria ed hai un'afa che t' infrollisce i nervi. monelli, 2-434:
landolfi, 2-178: se il sole non t' ha succhiato le midolla e non t'
t'ha succhiato le midolla e non t' ha infrollito le reni, alzati e
che cosa mi accadeva, ma tu subito t' infuriavi. -di ammali.
l'infuriata / passione, e nessuno t' ebbe amata / mai, e nessuno
, / o ver che giovinetta ombra t' aggiri / tra i magnanimi antichi. pascoli
particella pronom. (m'infustisco, t' infustisci). divenire duro e diritto
scendi a trovar la foce / e colà t' infuturi. de sanctis, lett.
non posso, non voglio consentire che tu t' ingaggi soldato. de roberto, 238
13-112: perché tu non creda ch'io t' inganni, / odi s'i'fui
, 49: ché se tu non t' inganni, tu vedrai / di sì alti
f. doni, 4-24: tu t' inganni, messer asino, disse il mulo
/ che anch'io invecchi così e già t' illudi / che da questi miei giorni
strisci, / a te io sospiri; t' inganni. -distrarre, sollevare.
dissi: « ma taci! / io t' amo ». i tuoi belli /
cui tu ti fide; / non t' inganni l'ampiezza de l'intrare! idem
fastidio insoffribile accompagna, / or io t' insegnerò. manzoni, pr. sp.
scanno d'oro, / e la noia t' ingannino / del tacito lavoro. manzoni
faceva credere che tu mi amassi quanto io t' amo. pascoli, ii-1708: i
catene dure. tasso, 16-46: t' ingannai, t'allettai nel nostro amore,
tasso, 16-46: t'ingannai, t' allettai nel nostro amore, / empia
amoroso inganno. saba, 133: pur t' aspettavo, e tu venivi, amore
o la tri- biliana. io non t' ho a dar nulla. della porta,
voglia? / a seguitarlo, amor t' ingarabuglia? muratori, 7-ii-173: da
fracassa l'ossa / del capo e t' ingarbuglia la memoria, / finch'elle ti
pronom. (m'ingegnisco, t' ingegnisci). ant. ingegnarsi.
/ questo ventaglio bel, che pur t' aspetta, / che mostrando aleggiar così per
ii-7: ma tu, come se dio t' avesse a parte / chiamato là nel
vestir, mutato ingegno, / ponesti chi t' amò tosto in disparte. giulio strozzi
è degno, / e quai che t' han per amoroso engegno / sottratto sì,
ninfa ingegnosa, / e colla man t' avventi / alla mia mano, e
degli onori, / onde l'austria munifica t' ingemma, /... pingimi
pulci, 12-79: sia benedetto chi t' ingeneròe! cellini, 1-9 (40)
40): son tuo padre, che t' ho ingenerato e allevato. marino,
s'ingenera, / veduto avea tren- t' anni il suo bel volto. campanella,
che mi sono state portate da tut- t' ingenerazion di popoli, quanta potrete comprendere per
particella pronom. (m'ingentilomisco, t' ingentilomisci). scherz. diventare gentiluomo
particella pronom. [m'ingèrgo, t' ingórghi). letter. diventar gergale,
prati, i-301: se giudicar t' affidi / le mie vergate carte,
campi? alle volte, invece, t' inghebbi. 2. inghiottire
uno straccale, faccia a spaventateci, t' inghiozzo il capo nel sabbione.
, è gloria il fine, / t' impenna il tergo e ti sollieva a volo
mendace, / perché 'l petto t' ingialli quella croce / che denigra la fama