nei vernacoli toscani fistiare, stiaffo, stiavo ». fischiarèua (fischierèlla;
e scatricchiato da codesto imbàttimo, / stiavo padroni, vi sposa in un attimo.
mal'anno, che giunga a quello stiavo / poltrone. io ho tolto a menar
il populo d'isdrael, in egitto, stiavo e oppresso dagli egizi. aretino,
f. scarlatti, lxxxviii-11-516: tuo stiavo e servo son con ver il zelo
poi regalo all'alma teti / stiavo appo 'l carro suo perlismaltato. salvini,
: s'io te rigiungo, ragazzaccio stiavo, / io ti concrò che tu non
qual poi, più volte / fatto stiavo e venduto e rivenduto, / m'ha
, che, avendo 'l marito / stiavo, non so se 'n tunisi o biserta
: la qual poi più volte / fatto stiavo e venduto e rivenduto, / mi
schiavo1 (ant. sciavo, tose, stiavo), sm. (femm.
ischiava. machiavelli, 1-viii-3: di stiavo io ti feci liberto. g.
roba / a comperar per marito uno stiavo / povero e pazzo da vantaggio.
al rais corsale di chi tu eri stiavo. buonarroti il giovane, 9-226: donna
... avendo 'l marito / stiavo, non so se 'n tunisi o biserta
cuore e schiavo. aretino, xxvi-3-40: stiavo alla vostra eccellenza. p. a
ne son pregni pregni: / e sono stiavo di vossignoria ». carducci,
persone, cioè che uno sia libero o stiavo. oddi, 1-162: son l'
stiavina, v. schiavina. stiavo e deriv., v. schiavo1 e
pregni pregni: / e sono stiavo di vossignoria. manzoni, pr. sp