giù torri, quelle ferramenta e membra squarciavano. buonarroti il giovane, 9-263:
palle infuocate, rovesciavano, falciavano, squarciavano le file e il grosso degli assalitori.
giù torri, quelle ferramenta e membra squarciavano, o con pali e forconi atterravano
ancora fermi a levante, che si squarciavano qualche volta sotto di lei agitando frange
nella zolla umida e in autunno la squarciavano con gli aratri a punta.
. pirandello, 8-1004: lampi spaventevoli squarciavano il cielo, seguiti quasi immediatamente da
giù torri, quelle ferramenta e membra squarciavano o con pali e forconi atterravano quelle
in tratto il rombo delle mine che squarciavano le viscere della montagna taciturna. pirandello
iii-7-269: in santa sofia i soldati squarciavano con le spade la cortina del santuario,
crudeli e grossi, / sì le squarciavano le costi. g. villani, 10-102
.. i corpi si deformavano e si squarciavano, lembi sanguinosi pendevano giù dal cratere
, i-2-136: da'pesci ragunati si squarciavano le maglie risarcite. risarcitàrio, agg
/ di cento vulcani: / le dighe squarciavano / di pelaghi ignoti / rubesti tremoti
verso il ponte nuovo, due soldati la squarciavano, gomitando e scalciando.
, iii-7-269: in santa sofia i soldati squarciavano con le spade la cortina del santuario
in tratto il rombo delle mine che squarciavano le viscere della montagna taciturna n.
il ponte nuovo, due soldati la squarciavano, gomitando e scalciando. 9.
veder nulla. solo i lampi la squarciavano. -mettere fine al maltempo.
cosovedo passavano dalla linea di prudenza e squarciavano il velo della modestia. poerio, 3-235
xii-179: il velo dell'ignoranza lo squarciavano alle ragazze le conversazioni che udivano ogni
crollava, i corpi si deformavano e si squarciavano, lembi sanguinosi pendevano giù dal cratere
il cielo era coperto di nuvole che si squarciavano e si riunivano continuamente. pascoli,
speziale delle bocche degli uncini che squarciavano le carni. animali in ricevere
tratto in tratto il rombo delle mine che squarciavano le viscere della montagna taciturna. gozzano
campi, scrittori e pensatori tedeschi, squarciavano il bubbone ipertrofico – diciamo – protonazista.