per gli occhi, ond'io mi spargo / come grappol d'agresto in un'ampolla
/ con legno; o pur suvvi spargo l'acqua / e suvvi metto le mie
di x&péco 4 mi diffondo, mi spargo '. antropocòro, agg. bot
le lacrime mie, le quali io spargo e per li miei peccati. ariosto,
privat. e otieptjiat (£
aguzzino / fo di berretta, e spargo sul cammino / rose e viole.
e di speranza privo / per gli occhi spargo un doloroso fiume. machiavelli, i-499
del meo disir non novo chiuso parlare spargo, / ch'è chiusamente doglioso per cima
del meo disir non novo chiuso parlare spargo, / ch'è chiusamente doglioso per cima
del meo disir non novo chiuso parlare spargo, / ch'è chiusamente doglioso per cima
entrasti per gli occhi, ond'io mi spargo / come grappol d'agresto in un'
le nubi, e poscia le spargo sopra gli assetati campi. chiabrera, 460
orijpiov, da xov (£ca 'spargo di polvere ', deriv. da
alte menti / m'innoltro, e spargo di perenni unguenti / il nobile tuo
nel modo, ch'oggi io misero le spargo? b. davanzali, ii-233:
solo a onor di voi diffondo e spargo. fontanella, iii-346: apri i fonti
: a descriver lor forme più non spargo / rime, lettor;...
con l'alma dolcemente / questo ch'io spargo in voi sospiro ardente. g.
55-8: per lagrime, ch'i'spargo a mille a mille, / conven
819: s'alquanto or di veleno spargo, / bench'io mi sia divezzo di
l'alma dolcemente / questo ch'io spargo in voi sospiro ardente. baldi,
cielo / e con la voce supplicando, spargo / di doni intemerati i santi fochi
per gli occhi, ond'io mi spargo, / come grappol d'agresto in un'
, 12-1 (236): io non spargo queste parole tra voi, perché dubbievole
.. / l'ultime gocce effervescenti spargo / nell'infinito. cardarelli, 1-103:
èp. 7rdcoo<ù * cospargo, spargo '). empatia, sf
-ma già su te l'estreme / lagrime spargo. leopardi, 368: un dì
xéxoc, da xéco 4 diffondo, spargo ', quasi diffusione di spiriti. leopardi
l'alma dolcemente / questo ch'io spargo in voi sospiro ardente. tasso, 20-7
, / e di nettar febeo tutte le spargo. campailla, 5-22: il famoso
: orrida selva, in cui piangendo spargo / gli ardenti miei sospir, gli
l'alma dolcemente / questo ch'io spargo in voi sospiro ardente. campanella, i-34
acque; / e dalla bocca mia / spargo, volenti i numi, / aure
, e di devoti / incensi io spargo il riverito altare, / de l'innocente
come meglio rimediare a tanta insipidezza, spargo pepe, e macino d'un certo
gemiti sospiro. foscolo, i-n: spargo pianti / dovunque io passo; e di
. pascoli, 384: i canapugli spargo / che la maciulla gramolò tra i denti
, iv-1-62: lagrime... io spargo nel sentire il grido de la vostra
/ scrittor ultimo ignoto, al vento spargo / le vostre lodi al mondo illustri e
/ scrittor ultimo ignoto, al vento spargo / le vostre lodi al mondo illustri
, ii-143: questo sangue, ch'io spargo, / non imbratta, anzi lava
: il buon celeste seme, ch'ora spargo / con quest'impura mia non degna
me inforco, / e mondo, e spargo poi di acetto e sapa, /
guai / che 'n dolorosa pioggia 10 spargo e vergo / da quest'infermi, non
/ per cui cotante carte io vergo e spargo / che sola così umil, così
come meglio rimediare a tanta insipidezza, spargo pepe. 2. figur.
pianti ti muovi, / ch'i'spargo innanzi l'alma tua faccia diva. f
dolcezza, in cui mie'prieghi tanto spargo. pavese, 10-119: il mattino
] con larga mano / le sacre biade spargo al sacro foco. giraldi cinzio,
: a descriver lor forme più non spargo / rime, lettor; ch'altra spesa
per cui cotante carte io vergo e spargo; / che sola, così umil,
longo pianto, ohimè, ch'io spargo invano / per gli occhi, dove
/ sono alla fiamma: e i canapugli spargo / che la maciulla gramolò tra i
. pananti, i-303: oimè che spargo i miei sospiri al vento, / e
1-1371: scio ben che le parole indarno spargo / e che co l'oleo l'
1-1371: scio ben che le parole indarno spargo / e che co l'oleo l'
margo. / ma più mia forza spargo / in quei ch'in giesù cristo
me inforco, / e mondo, e spargo poi di acetto e sapa. costo
versi / e di nèttar febeo tutte le spargo. c. i. frugoni,
meco stesso, son vinto dal dolore, spargo misere lagrime, quella tra me stesso
/ un tempo poi ritorna in vero spargo. dante, purg., n-34:
l'alte menti / m'innoltro, e spargo di perenni unguenti / il nobile tuo
mio disir non novo / chiuso parlare spargo. -palesato per la prima volta
forte move / le lacrime ch'io spargo et ho già sparte, / amor,
prendi che per placarti a terra io spargo. prati, ii-46: quando vidi
/ e di nettar febeo tutte le spargo. fagiuoli, viii-21: non vi son
, comp. dal gr. ttaxóvco 'spargo 'e ypok? r \ '
, comp. dal gr. 7caxuv
sonniferi papauri a l'ombra colti / ti spargo in premio de la tua fatica.
del meo disir non novo / chiuso parlare spargo, / ca chiusamente doglio sopra cima
/ gradite il poco inchiostro che qui spargo. r. bertini, xxvi-3-226: s'
meo disir non novo / chiuso parlare spargo, / ca chiusamente doglio sopra cima;
sono tante le lagrime che ho sparse e spargo ad ogni momento per tanta percossa che
menti / m'in- noltro, e spargo di perenni unguenti / il nobile tuo serto
questo cavo è una ixoletta a nome spargo. bembo, 10-v-205: il sentimento
, s'a'venti il mio pregar non spargo, / scotitor de la terra,
prendi che per placarti a terra io spargo. foscolo, sep., 289:
l'alte menti / m'innoltro e spargo di perenni unguenti / il nobile tuo
dolcezza, in cui mie'prieghi tanto spargo. alberti, i-104: in tanta tempesta
stelle? marotta, 1-66: ora spargo su queste pietre matte da legare il
, 2-56: e mie preci a voi spargo, e mi lamento / in sì
ti canta el verso ch'io ti spargo; / e per riprensione io ti ramargo
stecco me inforco / e mondo e spargo poi di acetto e sapa, / che
questo / altare eccelso e santo / spargo di tardo pianto / il ravveduto stil.
rientro / con miei grotteschi li quai spargo in fogli, / ch'è più dolce
onestade il vivo sole, / mentre lagrime spargo, e carte vergo, / udite
febo, e di devoti / incensi io spargo il riverito altare, / de l'
vecchio, 2-56: mie preci a voi spargo, e mi lamento / in sì
/ per cui onor queste mie rime spargo, / della tua grazia largo / spandi
inforco, / e mondo, e spargo poi di acetto e sapa, / che
giambullari, ii-560: breve le sustanze spargo / de'giostranti ch'a furia in campo
dialetto. fantoni, i-7: né spargo i versi di mentita frode, /
s'a'venti il mio pregar non spargo, / scotitor de la terra, i
/ delle lagrime mie, mesto ti spargo / narcisso, calta, nardo e
e l'alte menti / m'innoltro e spargo di perenni unguenti / il nobile tuo
l'alte menti / m'innoltro e spargo di perenni unguenti / il nobile tuo serto
sonniferi papauri a l'ombra colti / ti spargo in premio de la tua fatica.
spàrger ^, tr. (spargo, spargi; pass. rem. sparsi
filicaia, 2-1- 139: io spargo / con questo i semi del valor.
, 55-7: per lagrime ch'i'spargo a mille a mille, / conven che
. sannazaro, iv-15: per gli occhi spargo un doloroso fiume / dal dì ch'
, i-400: tirata pel ciuffetto, spargo a'venti / alte le strida dal
: odo i valenti esclamare cne io spargo su la fama di dante le macchie di
1-1369: scio ben che le parole indarno spargo. trissino, 2-2-96: mentre che
niccolini, ii-46: or via, ché spargo / vane parole? -declamare
g. zerbo, lxv-207: mentre voci spargo alte e gioconde / allorché duol non
rose vivaci, / porpore rugiadose, / spargo in sonoro stil dolce concento.
meo disir non novo / chiuso parlare spargo, / ca chiusamente doglio sopra cima.
97: a descriver lor forme più non spargo / rime. petrarca, 239- 14
/ per cui onor queste mie rime spargo, / della tua grazia largo / spandi
e queste voci / e vergo e spargo (oimè) non perch'io speri /
, ciii-218: quante parole e prieghi spargo invano, / quanto pel pianger son
, 2-56: mie preci a voi spargo, e mi lamento / in sì dura
cielo / e con la voce supplicando, spargo / di doni intemerati i santi fochi
/ e di nèttar febeo tutte le spargo. c. i. frugoni, i-3-53
pena del mio gusto; / mi spargo in una ornbile gratitudine alla materia.
boca, presente gli uomini, mi spargo tutto in modo in loro che non mi
/ risponder nulla, e in vano spargo il fiato. goldoni, xii-645: invan
, v. sparagnare e deriv. spargo, sm. ant. nella locuz.
sm. ant. nella locuz. a spargo: in ordine sparso, in tutte
come avante al falcone e stomi a spargo, / fugge ciascun cridando: « largo
29-98: a descriver lor forme più non spargo / rime, lettor, cn'altra
me inforco, / e mondo, e spargo poi di aceto e sapa. tanara
29-98: a descriver lor forme più non spargo / rime, lettor, cn'altra
parlo, perché le lagrime ch'io spargo nel sentire il grido de la vostra fama
me inforco, / e mondo, e spargo oi di acetto e sapa,
goldoni, ix-478: questo ch'io spargo amaro tosco / di gelosia nel sen de'
2-56: e mie preci a voi spargo, e mi lamento / in sì dura
scrit- tor ultimo ignoto, al vento spargo / le vostre lodi al mondo illustri
d'esto liquor, che nelle man ti spargo; / poi quest'osso più stretto
mondo anch'io m'involo, / e spargo per dolore un caldo fiume, /
luca pulci, i-1-7: tante / lagrime spargo in questa trista zona, / fuor