egli per se medesimo, bene che fusse soro e sal- vatico per la istanza di
mezzo scende / candidissima riga, è tutto soro, / barde ha purpuree e di
uno che sia semplice, pure e soro: egli è cucciolo? non d'uno
ti si lievi il capuccio il popul soro? lippi, 6-94: or su dite
devi- sati: / chi abbe la soro e chi lo frate, / e 'n
aodire cru- deletate / che addevenni de soro e frate / che 'n quilla ora
, / sentito motteggiare, onesto e soro / parlar in donna, com'in
che fanno li canti / al dever- soro. ordinamenti della compagnia dei fiorentini a venezia
uno che sia semplice, puro e soro, 'egli è cucciolo? '. moniglia
/ la roba frate alberto da gir soro. passavanti, 57: nel cuore
disse el vero. una volata el rende soro e foresto; uno minimo errore,
che fanno li canti / al dever- soro / denante '1 fantino, che '1 verbo
foro devisati: / chi abbe la soro e chi lo frate, / e 'n
misono. anguillara, 4-274: il dolce soro e mal accorto figlio / prova
che fanno li canti / al dever- soro, / denante 'l fantino, che 'l
gravi, / sentito motteggiare, onesto e soro / parlar in donna, com'in
il cavallo a quell'uom grosso e soro, / e quel che ne volea domandato
, e dixe corno ademannao de la soro, e de le paravole iniuriose che
quando se recepe qualeche da frate o da soro, li mastri subito mandeno le soeze
il cavallo a quell'uom grosso e soro, / e quel che ne volea domandato
essere o nidaso o ramengo, o soro o marzaruolo. grazzini, 161: io
giudeo-italiana, xxxv-1-39: lo signore della soro, meciaro, / l'abbe venduta ad
foro devisati: / ko abbe la soro e'cki lo frate; / e 'n
più merlotto nidiace, non è più soro. 10. acer. merlóne
, ii-1-51: vergogn'è che giovinetto soro / ad antico e saggio uom dimande
e lo essere o nidaso o ramengo o soro o marzaruolo o mutato o di prima
lo essere o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o mutato o di
lo essere o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o mutato o di
uno e l'altro conosciuti: / « soro e frati, ovi simo venuti?
di gameti, in qualsiasi fruttificazione o soro delle crittogame. -in partic.:
/ il pelago, ov'io entrai soro e inesperto, / ch'è secco,
: dei confessori ancor ti prego, soro, / spesso penza / che sai
/ che febo fé parer simplice e soro. citolini, xxxvi-124: or battendo
). gherardi, 2-ii-90: d soro sparvieri, da quelli guidato nelle piaggie
risati: / ko abbe la soro e'cki lo frate; / e 'n
soffersoro gli dii ch'e'cartaginesi usas- soro in lui li loro costumi, dovendo nella
me ne vo pe'boschi puro e soro / con la mia zampognetta che pur
uno e l'altro conosciuti: / « soro e frati, ovi simo venuti?
oscura / tra me sdegnato, come soro e folle / ch'io fui, noi
co li troiani corno potessi reavere la soro, e mandao attenore in grecia a
ssapere et ademandare a li greci de la soro. boccaccio, ii-330: lagrimando per
allo manco me devessero rendere la mia soro, e tutte le altre iniurie e
30: non creder né esser sì soro, / che del bene e del mal
e s'asconde / rossignoletto ancor giovine e soro. -vezzegg. rosignoluzzo.
ci facciamo male godendone, acri, nel soro. c. levi, 2-112:
io, pur facendo il nuovo e soro, chiedeva: « or chi è questo
ch'è d'un cervello scemo e soro quanto creatura che m'abbia mai visto
da sdorare. sciòro2, v. soro. sciorpellato, v. scerpellato.
roero, 3-ii-133: d'alabastro di soro erano i sassi / posti intorno all'altar
giudeo-italiana, xxxv-i-39: lo signore de la soro, meciaro, / l'abbe venduta
. smàngio, sm. bot. soro di sporangi connati in un corpo unico
se recepe qualeche da frate o da soro, li mastri subito mandeno le socze
pungnere / anfitrion d'amor soccinto e soro, / sì che tu vegga se potessi
, 152: pagolo, giovane, soro, solo, sanza alcuno aiuto o consiglio
una damigella, la quale cavalcava uno soro palafreno. boccaccio, 1-ii-122: un
, 1-ii-122: un destrier grande di pel soro. berni, 10-34 (i-270)
sopra un gran cavai ch'e di pel soro, / con la testa alta
riga, [il destriero] è tutto soro. ottonelli, 223: soro anche
tutto soro. ottonelli, 223: soro anche si dice al cavallo o al pelame
scudo; il cavallo è di pel soro. -fulvo, rossiccio (i
, 4-226: gli antichi di pel soro. 2. per estens.
bano ee... quando èe soro, non lo volere uccellare, imperò che
vagliono. gherardi, 2-i-90: il soro sparvieri, da quelli guidato nelle piagge
e questo fé, ché lo sparviere è soro. f. giorgi, 1-2-18:
seconda muda, e forse fu astore soro. 3. figur. che
, ii-9-28: non creder né esser sì soro, / che del bene e del
vado / il pelago, ov'io entrai soro e inesperto, / ch'è secco,
vide il cavallo a quell'uom grosso e soro. ariosto, i-iv- 480:
480: - (come è soro e innocente questo giovene!) -almen voi
t'inganna / e sei giovane e soro ». tasso, 7-3-62: ciò sentendo
il vanto, disse: « or forse soro / ti parerò più che parer non
passeroni, 1-125: non sapeva il pastor soro / che suol dirsi che non cangia
ebbe a mano questo giovane semplice e soro, non se lo lasciò più fuggire
. cavalcanti, 239: insino un altro soro, che teneva la signoria di piombino
voi m'avete inteso e fate il soro. -ignorante, imperito (anche
, oscuro fuori della sua provincia, soro alla scienza e novissimo alla pratica dei
, non che 'l mie basso e soro. t. garzoni, 7-338: in
meschina ch'è d'un cervello scemo e soro quanto creatura che m'abbia mai visto
gran disio / perfetto, grazioso e tanto soro / che, come tra 'metalli
, / sentito motteggiare, onesto e soro / parlar in donna, com'in
nappo fatto al bosco / semplice e soro. = dal fr. ant
che presto lo scapellarano ad uso di sparavere soro, e per mutarlo si tenerà in
ebbe a mano questo giovane semplice e soro, non se lo lasciò più fuggire.
, non che 'l mie basso e soro. cavour, iv-331: o signori,
, / viola vergini o strupa la soro, / àn preveduto, ch'è peccato
costei fu costanza la quale sendo facta soro el lo monestiero de santa chiara l'
e de tuoi frate e de toe soro. cronica pisana, 1075: ave vano
elegia giudeo-italiana, xxxv-i-39: lo signore della soro, meciaro, / l'abbe venduta
teleutosòro, sm. bot. soro che contiene teleutospo- re; telio.
volgar., i-pag. 81: la soro mia exiona, descesa de tanta gintilicia
, 1-125: non sapeva il pastor soro, / che suol dirsi, che
io me ne vo pe'boschi puro e soro / con la mia zampognétta che pur