suo incomodo, per cui mi conviene sorbir decotti ogni mattina, e cautelarmi da
ai labbri: /... come sorbir la suole / barbara sposa, allor
nubi, / dopo sparì, parve sorbir le zolle, / vi brulicò, vi
momento / che la scelta bevanda a sorbir prendi, / servo indiscreto a te improvviso
grado; cosicché per molti sarebbe un sorbir un uovo quello che pare ad altri gravissimo
grado; cosicché per molti sarebbe un sorbir un uovo quello che pare ad altri gravissimo
bocca, perché mi pare più tosto sorbir medicine che assaggiar vini, in simili
suo incomodo, per cui mi conviene sorbir decotti ogni mattina, e cautelarmi da tutte
momento / che la scelta bevanda a sorbir prendi, / servo indiscreto a te
a mescere, e si mise a sorbir lentamente il vino. g. chiarini,
fine alle di lui pene, condannandolo a sorbir un potente e micidiale veleno. zeno
momento / che la scelta bevanda a sorbir prendi, / servo indiscreto a te
oggimai il buon tempo e non altro da sorbir ci rimane che la feccia del calice
di riguardo agli altri, obbligati a sorbir l'aria che uscì fetente dalla vostra
momento / che la scelta bevanda a sorbir prendi, / servo indiscreto a te
momento / che la scelta bevanda a sorbir prendi, / servo indiscreto a te improvviso
esitò a mescere, e si mise a sorbir lentamente il vino. pirandello, 8-639
oggi più de le bevande usate / sorbir ti piaccia in preziosa tazza. pananti,
esitò a mescere, e si mise a sorbir lentamente il vino. stampa periodica milanese
che nudrite 'l gran pensiero / di sorbir d'appalto intero / per riempier que'
non era impresa da cavarsene come a sorbir un uovo. pratesi, 5-201:
sagace intenta / solo i dolci a sorbir celati sughi. tommaseo, 1-84: vado
come statue a specular gli atti e a sorbir le parole. visconti venosta, 38
grado, cosicché per molti sarebbe un sorbir un uovo quello che pare ad altri
il foco, ond'ardo, / sorbir con gli occhi e depredar col guardo.
a mescere, e si mise a sorbir lentamente il vino. pirandello, 8-625:
nudrite 'l gran pensiero / di sorbir l'appalto intero / per riempier que'
ariosto, sat., 1-43: come sorbir si dèe / l'aria che tien sempre
esauste nubi, / dopo sparì, parve sorbir le zolle, / vi brulicò,
il buon tempo, e non altro da sorbir ci rimane che la feccia del calice
statue a specular gli atti e a sorbir le parole. viani, 10-182: il
nievo, 48: per molti sarebbe un sorbir un uovo quello che pare ad altri