luminoso. bartolini, 15-392: mi soffermo, stando nell'altana, ad osservare
11-63: sviata in tal modo, mi soffermo perfino a chiedermi se l'andare snodato
del mio occhio ferito; mi soffermo, poi muovo i primi passi a tentoni
nella mente rivedo il patini: mi soffermo al riverbero atroce della sua montagna, (
. d'annunzio, v-2-688: mi soffermo, ascolto, esploro, fin che
. / all'imboccare di esso io mi soffermo. pascarella, 2-333: all'imboccare
egli m'appella, / io mi soffermo. bresciani, 6-vii-9: i servi accorrono
acquazzone. cardarelli, 265: mi soffermo davanti alle ville severe e sole.
volta scansava di calpestare, e mi soffermo sovr'esse e le strappo, e
una volta scansava di calpestare e mi soffermo sovr'esse e le strappo e le sfioro
chiedi questo: che con la loro agevolezza soffermo che quella amicizia e congiunzione, la
riattacca. -non dà fastidio se mi soffermo qui a contemplare il grande amore con cui
una volta scansava di calpestare e mi soffermo sovriesse e le strappo e lesfioro, gittandole
deriv. soffermare, tr. { soffermo). trattenere o fermare una persona
fantasia. mazzini, 8-145: mi soffermo al tramonto, coll'animo stanca del
pocnetto mi stendessi, priego pazientemente il soffermo i letton. t. ceffi [in