. poco splendente, velato, fievole, smorto. -occhi abbacinati: offuscati dalla malattia
15-8: fermo le piante sbigottito e smorto, / e gli occhi in terra lagri-
poliziano, st., 1-74: pallore smorto e paventoso affetto / con magrezza si
m. adriani, ii-1-117: dal colore smorto e dall'affannosa respirazione accorgendosi della disposizione
degli animali e delle piante, tardo e smorto, aggravato e sepolto, e non
potèa, in quel suo viso affilato, smorto, balogio, in quelle pupille,
voglio a tare; / e cosi smorto, d'onne valore voto, / vegno
i suoi segni consistono nel colore bianco smorto della pelle, nella tinta stopposa dei
vergogna, e perciò diventati di colore smorto e gialliccio, come seccandosi diventano le potature
degli animali e delle piante, tardo e smorto, aggravato e sepolto, e non
-al figur.: sbiadito, scialbo, smorto; falso, non schietto.
3. figur. sbiadito, scialbo, smorto; fioco; svigorito, indebolito.
ara / di spessi solchi arido labbro e smorto. d'annunzio, iv-2-1319: v'
dentro il nebbione; e per il cielo smorto / era un assiduo sibilo di fusi
i-380: poi il cespuglio si faceva smorto anch'esso a poco a poco, e
2-55: s'agita laggiù / uno smorto groviglio che m'avviva / a stratti
mi voglio atare; / e così smorto, d'onne valor voto, / vegno
/ veste cilizio, e con un viso smorto / canta sempre laldotti per la
2-55: s'agita laggiù / uno smorto groviglio che m'avviva / a stratti e
animali e delle piante, tardo e smorto, aggravato e sepolto, e non
, in quel suo viso affilato, smorto, balogio, in quelle pupille, che
cilizio, e con un viso smorto, / e canta sempre laldotti per la
veniva su tutto chiuso nelle spalle, smorto, sparuto, con certi battacchioli di
/ non ha il tuo sangue / smorto e languente: / ultima goccia
idem, 16-iii-19: avendo lasciato quello smorto colore di cenere, si era vestito d'
d'una / gaia fiamma riarde il rosa smorto / della facciata. ma lungo quel
, ma di quel buio inerte e smorto che indica l'alba vicina. -che
ricchezza por tavano l'occhio smorto del mendico, con una bocca che
che per vinto io caddi in terra smorto. machiavelli, i-79: non si vorrebbe
che sul mattin sì grato olezza / e smorto il capo su la sera abbassa,
cartapecora, di cartapecora: pallido, smorto, grinzoso come la cartapecora (il
disse don gesualdo, che sembrava più smorto alla luce dell'abbaino. e. cecchi
a quello della cenere; pallido, smorto (il colore di un volto)
, parere di cera, essere pallido, smorto come la cera: aver colorito molto
x-21-24: quell'abito di velluto azzurrognolo smorto, con certe vivezze improvvise che parevano
che per vinto / io caddi in terra smorto. s. errico, i-144
interno delle menti, divenne ancora più smorto. 10. riuscire a vedere
-privo di colore, senza colore: smorto, senza vivacità (una pittura
'l crede / da lunga fame indebolito e smorto, / ristorarlo s'ingegna e gli
la conocchia / per consolare il nipotino smorto: / invano! tita, che
tal di stigia caligine cosperso, / smorto le guance ed irto i crini, uscìa
/ e vide in mezzo star con viso smorto / il giovine dannato ad esser morto
lei vedendo, un grido / diedero, smorto e gracile. b. croce
: al giovane pareva che fra ogni smorto riflesso degli occhi e ogni sua fibra più
detto di lei, un viso ovale, smorto, colle occhiaie lìvide, che le
per significare una pittura di color languido smorto e senza forza, quasi che sia stata
ti appare dilavata. 5. smorto, sbiancato, scialbo (il volto di
108: il viso bianco di smorto colore / prima dipinse e poscia si
frezzi, i-8-107: il viso bianco di smorto colore / prima dipinse e poscia si
2. pallido, cereo, terreo, smorto (il volto). [sostituito
fiori. 2. pallido, smorto. dante, vita nuova, 16
sole s'intimidisce, trema, diventa smorto, si fa un filo di nebbia che
intoni per tutti! -sbiadito, smorto (un colore, una tinta).
corrente doccia / vider venire un pastorello smorto. cantini, 1-28-162: le cartiere.
. idem, v-1-398: il capitano smorto non riesciva a dominare il tremito miserevole della
pronom.). divenir pallido e smorto. magalotti, 24-298: si destò
coperto d'un'erbetta d'un verde smorto, morbidissima. d'annunzio, 1-8:
2. di colore cadaverico; smorto, diafano. fr. colonna,
curvo e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una
, v-1-345: il frutto annebbiato, smorto di tristi elucubrazioni, di stitiche ponzature
: lo giudicano alcuni scrittore freddo, smorto, quasi evasivo. in realtà,
/ e debil non serei faldato e smorto. faldatóre, agg. e sm
frate, / era magro e curvo e smorto. -persona che non è più
, nel pallido, nell'insipido, nello smorto. carena, 1-160: 'farina',
e webste- riana è disceso a uno smorto linguaggio letterario, dove la commozione è
, un lume); pallido, smorto (un astro che tramonta, la
: il re con il suo faccione smorto tra le fedine biondiccie, con quella
corto, / fermo le piante sbigottito e smorto. giovanni da samminiato [petrarca]
196: pendono rosse tra il fogliame smorto / le dolci mele e ingiallano le
mezzo dell'uscio, stava un uomo smorto, rabbuffato i capegli e la barba
sole s'intimidisce, trema, diventa smorto, si fa un filo di nebbia
vedendo, un grido / diedero, smorto e gracile, e gettando / i tristi
196: pendono rosse tra il fogliame smorto / le dolci mele e ingiallano le pere
intensità, di vigore; pallido, smorto (una luce, in partic.
ii-199: ladro non stette mai gelato e smorto, / cui come foglia tremano le
e turno eziandio dubitava e già era smorto nel viso. anonimo, ix-982: ma
: ladro non stette mai gelato e smorto, /... / quando sul
pensier pòrto, / ond'ei diventa smorto / e tremante e gelato, / però
.): bianco, pallido, smorto; inanimato (un volto, una
4. figur. bianchissimo, pallido, smorto. oriani, x-14-17: la luna
/ di sonnambula noia. -pallido, smorto (un colore). deledda,
, 46-36: del figliuolo il viso smorto e ghiaccio / bacia e con spesse
gialligno, agg. che ha colore giallo smorto; gialliccio. biringuccio,
colorito giallastro, pallido; smunto, smorto, generalmente per malattia o per vecchiaia
agg. che tende a un giallo smorto. bencivenni [crusca]: toglie
gran naso borbonico nel viso lungo e smorto. d'annunzio, v-2-358: mi parlava
iii-1-959: sei la vescica di grassume smorto / che non si muta. soffici,
, grigiastro (la pelle); smorto, livido, per lo più per
e delle foglie, soltanto il grigiore smorto ed eguale della nebbia. cassola, 6-57
mi voglio atare; / e così smorto, d'onne valor voto, / vegno
j il viso lor si fece rosso e smorto, / mentre la guazza del piacer
mio, che porti impresso / nel volto smorto, / e ne la trista idea
i. frugoni, i-6-16: non sei smorto, non sei giallo, / te
; scolorire, farsi pallido, diventare smorto (il volto, le guance,
. tr. ant. rendere pallido, smorto. giusto de'conti, 1-38:
per deperimento o vecchiaia; pallido, smorto, scolorito (il volto, le
ceresa, 1-1036: impallidito, exangue e smorto, / ragionando di vui, veggio
(o anche fama); svigorito; smorto, languente. achillini, 1-275:
vide appresso /... spaventato e smorto si ritira. tasso, 1-72:
di risalto (un colore); smorto, sbiadito. pavese, 9-48:
va altiero, e l'altro vinto e smorto. grazzini, 4-295: quell'altra
... / e 'l volgo saettar smorto e tremante / solfurea parca, incendioso
bacchettone / aver braccia incrociate e viso smorto. pa nanti, i-81
2-195: al giovane pareva che fra ogni smorto riflesso degli occhi e ogni sua fibra
buia ma di quel buio inerte e smorto che indica l'alba vicina.
196: pendono rosse tra il fogliame smorto / le dolci mele, e ingiallano
: giunta inanzi al barone col viso smorto, con gli occhi molli e con le
giunta inanzi al barone col viso smorto, con gli occhi molli e con le
ha l'uso / del timone il nocchier smorto, instecchito. 2. rinsecchito
d'errar sempre ebbi già il viso smorto. tasso, 4-32: per acqua o
ant. di color terreo, pallidissimo, smorto. leggende di santi, 3-106:
. di colore terreo; pallidissimo, smorto. sacchetti, 187-79: come il
le labbra. firenzuola, 370: smorto e interriato, ch'egli pareva un corpo
estens. diventato terreo; pallido, smorto. arlia, 1-194: 'interrito',
-che in certi seni delle pieghe decadeva nello smorto isabella. moravia, xiii-171: su
bieca, col viso acceso e poi smorto, colle labbra tremanti, vacillante nelle
6-97: veste cilizio e con un viso smorto / canta sempre laldotti per la via
olio dentro, e col lumicino talora smorto, danno oscurità, e fan talora
: benché in volto sia languido e smorto. buonarroti il giovane, i-210: van-
viva / da un mare languido e smorto / il flutto arriva. 10
incerta e indecisa; colore pallido, smorto. camerana, 18: entro la
); che si diffonde con chiarore smorto, privo di brillantezza (una luce)
/ delle lunghe tolette, un giglio smorto, / una rosa non vaglion palli-
; e perciò diventati di colore smorto e gialliccio, come sec
/ delle lunghe tolette, un giglio smorto, / una rosa non vaglion palliduzza
per la persona. -colore smorto, dai toni freddi (di un dipinto
colorito bluastro o aspetto estremamente pallido, smorto, esangue del volto o del corpo.
. lividus 1 nerastro, paonazzo, smorto '. lividóre, sm. ecchimosi
per la lunghezza del male il colore smorto, le luci rientrate, le carni incadaverite
, / fermo le piante sbigottito e smorto, / e gli occhi in terra lagrimando
letter. livido, tetro; pallido, smorto. - anche: giallastro.
g. m. cecchi, 24: smorto e macero / per non aver dormito
giusta. 12. letter. smorto, scialbo, sbiadito (un colore)
il poeta rappresenti sé come tremoroso, smorto, simile a febbricitante, a moribondo
lagnarci che il gas è languido e smorto e vorremmo ardere il magnesio in luogo
smorzato (un lume); sbiadito, smorto (un colore); offuscato,
: benché in volto sia languido e smorto / e mal atto a portar elmo o
, sm. letter. ant. colorito smorto ed esangue; pallore. sercambi
scempio! / e intanto inorridisce e fassi smorto. / sarà mai questo, ah
come è serrata! / come sei smorto o sole! 7. stanza
non fa che girare il suo occhio smorto sfarfallando su queste acque continuamente deserte.
che si sconcenda fra muraglie d'argento smorto traluce un piano, dolci colli,
mézzo non che maturo. 3. smorto, debole, estenuato (un colore)
veniva su tutto chiuso nelle spalle, smorto, sparuto, con certi battac- chioli
aprì il cestino con dentro il giallo smorto degli involti mischiato al verde degli erbaggi
4. figur. lattiginoso, smorto (un colore, una luce)
per buono spazio alienato dal mondo e smorto. 21. modo in cui
loro veleno. 7. rendere smorto un colore, attenuarne la luminosità,
o simili a quelle della morte; smorto, illividito. lapo gianni,
. ant. che ha un colore smorto, spento e anche alquanto scuro (un
un colore, un oggetto); smorto. g. cavalcanti, i-197:
giornalistico. -tenue, fioco, smorto (la luce). c.
-che presenta colori e tinte di tono smorto; poco vivace, privo di brillantezza
e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una natura
lucentezza e di vivacità; spento, smorto. chiabrera, 1-ii-70: nebbioso ogni
/ lievemente la corolla / d'uno smorto nenufare. savinio, 10-102: i secondini
/ delle lunghe tolette, un giglio smorto, / una rosa non vaglion palliduzza,
a un colore scurissimo o al nero smorto, privo di lucentezza; bruno molto
colore nero sbiadito, opaco o smorto; grigio scuro. ricettario fiorentino
2-65: trovato il cesto spelacchiato e smorto / e tacque basse, puzzolenti e nere
il miser nocchier, già stanco e smorto, / non trova altro conforto / che
sul mezzo dell'uscio, stava un uomo smorto, rabbuffato i capegli e la barba
: il bianco... era smorto, fosco e come nuvoloso, in comparazione
non fa che girare il suo occhio smorto sfarfallando su queste acque continuamente deserte.
il colore umano che sul petto / smorto era sangue - cuore.
; sbiadito, scialbo, scolorito, smorto (un colore, un og- getto
al confronto, pallido, fioco, smorto (un lume, una luce, un
degli animali e delle piante tardo e smorto, aggravato e sepolto. giannone, i-54
cavernosi specchi. 2. pallido, smorto (una persona, il viso, la
pallidissimo). che ha un colorito smorto, sbiancato, giallognolo, olivastro o
madonna, al volto mio pallido e smorto / accorger vi possete / quanto foco
di intensità, sbiadito, scialbo, smorto (il colore sia della carnagione odel viso
/ delle lunghe tolette, un giglio smorto, / una rosa non vaglion palli-
bellezza soprattutto femminile) o pallido, smorto, sbiancato, con sfumature giallognole,
agg. letter. ant. pallido, smorto. f. f. frugoni
e su'cuscini le palme d'oro smorto. bacchelli, 13-54: la tesa del
mi fa le mani fredde e il viso smorto, e mi lascia poi come un
. j e 'l volgo saettar smorto e tremante / solfurea parca, incendioso
per la lunghezza del male il colore smorto... dall'altra parte non
un uscio di legno verniciato color senape smorto, a due partite.
col viso bianco, anzi pallido e smorto / vo pauroso ove i begli occhi
/ ché l'altezza paventa e fassi smorto, / pur io nel cor,
in pianti, in suspir pavido e smorto / rimango in un pensier mesto e suspeso
cor piagato altrove; / ond'io divento smorto. boccaccio, 1-i-65: poi che
assiso; / l'angel guarda, smorto come cera; / la vergine maria piange
, 15-7: fermo le piante sbigottito e smorto / e gli occhi in terra lagrimando
, 13-63: la testa piegò pallido e smorto, / come tener papavero in chius'
tua festa ma il tuo viso è smorto. / dolce sorella, non piegar la
e pesante, più alto di sandro, smorto, piuttosto rumoroso. -delle
2-195: al giovane pareva che fra ogni smorto riflesso degli occhi e ogni sua fibra
un nido. -emaciato, livido, smorto (una parte del coipo).
non fa che girare il suo occhio smorto sfarfallando su queste acque continuamente deserte.
di quel polpaccio era d'un bianco smorto e che su quella pelle s'arricciolava qua
artista, ma il frutto annebbiato, smorto, di tristi elocubrazioni, di stitiche
67: andiam col popol di timor già smorto, / che or lieto a piè
curvo e stentato, il viso scarno e smorto. ghislanzoni, 17-103: la seguiva
alla testa l'uomo diventa palido e smorto, contrario effetto alla salute, ed
mondo », / cominciò il poeta tutto smorto. / « io sarò primo,
una donna lo cerca ». allora diventò smorto e vo- ava pei corridoi stringendo sempre
», / comincio il poeta tutto smorto. boccaccio, dee., viii-7-717:
nel mezzo dell'uscio, stava un uomo smorto, rabbuffato i capegli e la barba
s'indugia... un raggio smorto di sole occiduo. pasolini, 60:
rape. pasquinate romane, 178: smorto qual rapa / dise: -il papa
, / pallido, scolorato, scuro e smorto, / qual non si vede in
gentil mio caffettiere, / non sei smorto, non sei giallo, / te lo
seguente a riattizzare il fuoco sempre più smorto della loro vita passata, tra rovine
bruna, / il viso si fa smorto / della cornuta luna, / e riconsiglia
con buone fibbie. -opaco, smorto (un colore). r.
per la lunghezza del male il colore smorto, le luci rientrate, le carni incadaverite
e torpe e rige / impallidito, smorto e pien di ghiaccio: / tanto timor
di rimbalzo una mezza ombra di lume smorto per esso uno spiraglio in che sboccava su
/ di spessi solchi arido labro e smorto. martello, 6-i-177: l'ap-
adiviene il volto brutto, pallido e smorto, manifesto segnale che tanimo buono non
gioie, se per aventura avessero colore smorto o qualche nugoletta, bisogna che gli
notte bruna, / il viso si fa smorto / della cornuta luna, / e
riti / delle lunghe tolette, un giglio smorto, / una rosa non vaglion palliduzza
camera d'artemidoro, l'ho veduto smorto con gli occhi chiusi, co 'l capo
che in certi seni delle pieghe decadeva nello smorto isabella; ma una velatura di pianeta
rosa chiaro del vitello, il rosso smorto dell'agnello, il rosso cupo del maiale
puoi più discemere il gaio rosetto dallo smorto violetto. 3. sostanza che
ha colore rosso tenue, sbiadito o smorto. rossignare, intr. letter. ant
ond'io resto col cor pallido e smorto. -annullato, cancellato (un
). imbriani, 2-222: languido smorto fior che, in questo rozzo /
ricordo negli occhi appannati, nel viso smorto e rugoso. d'annunzio, 1-317
abbassò il binocolo, egli era assai smorto. aveva sorpreso negli occhi dell'amata,
... / e 'l volgo saettar smorto e tremante / solfurea parca, incendioso
quasi disperando di sua salvezza, vide uno smorto urne di lampada. mazzini, 20-273
ma trovasene pochi a un colore cetrino smorto. rossi, che sono quelli che
12. far apparire il colorito pallido e smorto; rendere il viso meno luminoso (
tutto solo in fondo al banco, smorto, stava a sentire, guardando ora l'
sbiavo. 2. tenue, smorto; stinto, sbiadito (un oggetto,
3. per estens. pallido, smorto perché stanco, sciupato (l'aspetto
silone, 4-189: il suo sguardo era smorto, sbiadito; non riconosceva i
della stanchezza o per la vecchiaia; smorto. b. davanzati, 1-399:
b. davanzati, 1-399: col viso smorto e le carni sbiancate per lo molto
smontati. 3. pallido, smorto per il dolore, la vecchiaia, la
. -chi). tose. pallido, smorto. bechi, 3-114: tutti si
, lxv-4-19: alor ramasi sbigotito e smorto, / e no credendo mai aver conforto
, 129: conosco ben che sbegottito e smorto / intrar convienne a navicar per l'
/ senza alcun spirto, sbigotito e smorto. condivi, 2-147: per la costei
e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una natura
» / e intanto inorridisce e fassi smorto. / « sarà mai questo, ah
col viso bianco, anzi pallido e smorto / vo pauroso ove i begli occhi stanno
: ella schiuse le labbra ad uno smorto sorriso e debolmente s'illuminò dalla bocca
tinte vio- diffondere un chiarore tenue, smorto (una mento, che incise profondamente sulle
di latte. 4- fatto tenue e smorto (la luce). montale
. scialvo), agg. pallido, smorto (il viso, l'incarnato e
verso o dui. 7. smorto (un colore). lucini,
onde io per la paura pallido e smorto rimango. 6. vanificare,
incarnato del volto facendolo impallidire e rendendolo smorto, diafano (come segno esteriore di
/ pallido, scolorato, scuro e smorto, / qual non si vede in
5: eo romasi scolorito e smorto / denanti de soa beltà vergognosa,
la cara voce; al vago aspetto / smorto toscar féssi nel volto e ad esso
malato di scoramento, così accasciato e smorto, che il medico... gli
.. mi parveallora imbigire in un brusio smorto e uniforme che scorresse umilmente lungo i
/ pallido, scolorato, scuro e smorto. nannini [ammiano], 206:
mondo », / cominciò il poeta tutto smorto. / « io sarò primo,
so in un biancheggiamento / smorto, come una landa selenite. =
prieghi / tutto in sembianza sbigottita e smorto. c. i. frugoni, i-i
stucchevoli. 6. fioco, smorto, semispento (un barlume).
animali e delle piante, tardo e smorto, aggravato e sepolto, e non vogliamo
egro d'amor, fatto insensato e smorto, / gli astanti miei mi seppellir per
così malato di scoramento così accasciato e smorto, che il medico (un vero
come è serrata! / come sei smorto, o sole! p. petrocchi [
191: era un uomo esile e smorto con una barba di seta e una vocetta
mezzo dell'uscio, stava un uomo smorto, rabbuffato i ca- pegli e la
diventar atare; / e così smorto, d'onne valor voto, / vegno
da el viso mio pallido e smorto, / né credo che per altro
. è di anni 32, pallido, smorto, naso aquilino, ma
fa le mani fredde e il viso smorto; e mi lascia poi come un presentimento
, agg. molto chiaro, sbiadito, smorto (un colore).
smarrito. 11. pallido, smorto (una persona, il volto).
agg. che si fa pallido, smorto. d'annunzio, i-239: oh
riecheggiò. = comp. di smorto. smortézza, sf. ant
volti. = deriv. da smorto. smorticcio, agg. pallido
grasso. 2. spento, smorto (un colore). ghirardacci,
smorticcio. = deriv. da smorto. §mortigno, agg. disus
nativi splendori. = deriv. da smorto. §mortino, agg. poco intenso
cera. = dimin. di smorto. §mortire, intr. anche
la ravviva. = denom. da smorto. smortito (part pass, di
, / surge sì forte ch'i'divegno smorto. petrarca, 111-4: io per
stretto calle: / e spesso il viso smorto a dietro volta, / ché le
curvo e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una
.. è un certo smorto di mezzana statura con poca barba castagna.
bianco, il color della faccia alquanto smorto. -con riferimento alle anime dei
mi voglio atare; / e così smorto, d * onne valor voto, /
coricato sopra un mucchio di fieno, smorto e spento. 3. privo
le pallidette guance e 'l guardo smorto / mentian di simulato il suo conforto.
315: ella schiuse le labbra ad uno smorto sorriso e debolmente s'illuminò dalla bocca
: mi guardava. con un sorriso smorto, le palpebre arrossate che battevano in
ma in questo modo arrivava alla sera meno smorto di quando non lo disturbava nessuno.
, e di fuori sia suo colore giallo smorto. lapidario estense, 149:
, 1-viii-196: un colore di rosa smorto, visto a lume di candela, apparisce
, 196: pendono rosse tra il fogliame smorto / le dolci mele. svevo,
: addosso ad angiolina il colore più smorto s'avvivava. d'annunzio, iv-1-333:
e su'cuscini le palme d'oro smorto. gozzano, 159: sola col tempo
biasimando... il fresco o lo smorto di un colore di carni o di
. goldoni, xi-1147: il sole è smorto, la sera imbruna, / e
grande alce. linati, 20-236: uno smorto e triste crepuscolo ristagnava per l'aria
: vedo oscillare l'alberatura nel cielo smorto. pavese, 4-101: c'erano smorti
lagnarci che il gas è languido e smorto, e vorremmo la luce elettrica, vorremmo
portava dalla stazione, ora acuto ora smorto, il fischio delle locomotive. arbasino,
voce, perché ora questa pure aveva lo smorto, l'esangue di una voce ai
vino fiacco, snervato, languido e smorto producano. 9. espresso, manifestato
. che strano, quale suono povero e smorto hanno queste parole. 10.
accusato questo 'tartuffe'di essere triste, smorto, privo di brio, si è ridiscusso
invar. letter. che ha colore smorto, spento, scialbo. g
in cima. = comp. da smorto e colore (v.).
un dario. = acer, di smorto. smortóre, sm. ant
. = deriv. da smorto, sul modello di pallore (v.
smortume, sm. letter. colore smorto, squallidamente scialbo. pirandello
vallata. = deriv. da smorto. smorzaménto, sm. attenuazione
vino fiacco, snervato, languido e smorto producano. muratori, 6-305: il
cogli la soldanella / d'un lilla smorto, piccola, col capo / chino,
e sì focosi lampi, / che smorto io caddi e abbarbagliato in grembo /
. / trovato il cesto spelacchiato e smorto / e tacque basse, puzzolenti e
di vivacità, sbiadito, opaco, smorto (un colore); che ha un
fa le mani fredde e il viso smorto e mi lascia poi come un presentimento di
color delle arie più comunemente languido e smorto. pananti, ii-89: d'animata
tetti, il suo verde diffuso, tutto smorto e vilificato dalla luce non luce che
ara / di spessi solchi arido labro e smorto. 3. logorato, indebolito
, 9-193: il viso si fa smorto / della cornuta luna, / e riconsiglia
4. opaco, velato, smorto (la luce, il sole, il
e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una natura
fra le ginocchia un bambino stentito e smorto e che ti domandò l'elemosina.
. [tommaseo]: tu stenuato, smorto, marcido, pallido, per non
esser troppo virtuoso, / mesto, smorto e pauroso. -essere ideato o
2-55: s'agita laggiù / uno smorto groviglio che m'avviva / a stratti.
fuggitivo, e di paura 7 smorto tremando, della bocca uscìa / stridor di
su 'l ventre e nelli occhi uno stupiménto smorto. e. cecchi, 13-39
francesco. 3. grigiastro, smorto, pallido (il colorito).
; privo di brillantezza, opaco, smorto, scialbo (un colore).
, 5-40: così dicendo trangoscioso e smorto / suggi dagli occhi alla tua cantoniera /
basile, i-153: e 'l volgo saettar smorto e tremante / solfurea arca, incendioso
cometa lassù, incupendo svariando affumandosi nello smorto lividore. pavese, 4-286: sui
scarpe da calcio. g. smorto [« la repubblica », 9-vi-1986]
avide che era fatto papa, / onde smorto qual rapa / dise: « il
di lisca, e farlo sempre più smorto, che ne è venuta una sorta,
scarichi. -mal tinto: sbiadito, smorto (un colore). ariosto,
levando il capo afflitto / gode lo smorto ulivo. 5. afflitto da
fenoglio, 5-iii-191: infilavano un vialetto smorto assiepato di bosso tosato con triste decenza
, 5-40: così dicendo trangoscioso e smorto / suggi dagli occhi alla tua cantoniera /
ricordo negli occhi appannati, nel viso smorto e rugoso. tutti i peli grigi
veggendomi all'onde avvicinarmi / in viso smorto e nel guardar travolto, / non so
, tira. fenoglio, 5-i-1q52: rispose smorto e si avventò di corsa per il
son fatto e sangue e mesto e smorto. m. adriani, iii-70: qui
/ ond'io resto col cor pallido e smorto. -palpitare, pulsare (il
mi voglio atare; / e così smorto, d'onne valor voto, / vegno
fatto. -privo d'intensità; smorto, opaco (la luce, il cielo
, i-187: il giovine vedendolo così divenire smorto e mutato il colore, mossa la
in certi seni delle pieghe decadeva nello smorto isabella -ma una velatura di pianeta macerata
sottili di poco colore e quasi appassito, smorto ma caldo, che nella fresca gioventù
letter. che è di colore violaceo smorto o commisto con altri colori.
.: che non è pallido o smorto, ma soffuso di rosato, di tonalità
nuova, 16-9 (65): così smorto, d'onne valor voto,
cremaschi, 131: non essere così smorto e con quel ridicolo cerotto da pugile ormai
gioventù che rifiuta per principio anche lo smorto lascito di avventurosità che una legge,
colonnello reggendo carte rinchiuse in fascicoli d'uno smorto giallino, sparivano dopo aver bussato e