tutto inorecchito a sentir le poesie, si divertiva orgogliosamente a indovinare per aria le
: solo nella rappresentazione empirica l'uomo si stacca dall'animale, l'animale dal
-per estens. che è proprio, che si riferisce alla materia non organica.
varchi, 7-154: alcune [potenze] si chiamano e sono inorganiche, e queste
... purché, beninteso, non si sparpagli e disperda in una molteplicità inorganica
lingue sussidiarie, pseudo-lingue, che le si formano artificialmente intorno, esternamente ad essa
inorganizzàbile, agg. letter. che non si può ordinare secondo determinate direttive o
, che per una certa neghittosa invidia si adirano ed inorgogliano contra colui che par
e giosafatte, 20: quand'elli si vide così subitamente venuto in così grande onore
non s'inorgoglì né mica, e non si abbandonò guari a'grandi agi del corpo
correre tanto in fretta perché li francesi si sarebbono inorgogliti. foscolo, iv-492:
cittadini onorandi per opere insigni di cui si inorgogliva la città. 2.
compiacimento. moravia, xiii-329: dora si voltò verso il fratello, e,
leopardi, i-285: la letteratura francese si può chiamare originale per la sua somma
. villani, 8-38: l'una parte si pucse nome i cancellieri neri e l'
altra i bianchi; e crebbe tanto che si fedirono insieme, non però di cosa
, / e s'alcun tempo una cosa si cela, / * nihil occultam',
, / * nihil occultam', tutto si rivela. aretino, vi-643: io assolvo
anguillara, 5-155: l'inornate chiome si scapiglia. 2. che non
... perché le materie che si pigliano a trattare per lo più sono
e di scherzi, vili ed abiette si rimarrebbono. -non rifinito, privo
mezzo o maniera artificiosa a cui si ricorre per alterare un dato reale,
, 164: dite che simili metamorfosi si veggono tutto il giorno; ma se non
a quelle reprensioni che fuori del pergamo si fanno, concediamo volontieri che..
/ per far parersi quel che non si è stati. botta, 4-832:
e a chi non vorrebbe più udirlo si chiama innamorato dell'arte sua « ministra
. aretino, 20-133: arrivammo ove si vendono le uova di fuora inorpellate e
le pilole inorpellate... di fuora si mostrano a gli occhi risplendenti e belle
del bettinelli, il gozzi... si tenne a quel suo modo lieto,
dalle false lusinghe. vico, 72: si è introdotto uno scetticismo inorpellato di verità
. g. capponi, 1-i-85: si accomodarono gl'italiani ad un impero germanico,
b. croce, ii-13-306: se si vuole questi fatti dominarli con la mente
lo stile, singhiozza la penna e si innorridisce il pensiero. manzoni, pr
inorridì di punte / e il cuore gli si profondò. -incresparsi, turbarsi (
b. fioretti, 2-4-35: nella epopea si potrà in bocca di persona umile indurre
a ogni intoppo, a ogni scossa, si vedevan que'mucchi funesti tremolare e
/ perché a punto incometizzino / si intirizzano / già le membra rincrescevoli
mal vestiti e rozzi escono da londra, si ripuliscono a parigi, si raddolciscono nella
londra, si ripuliscono a parigi, si raddolciscono nella tenera e ridente italia e
inorticato, agg. ant. che si trova in lite, in discordia
/ co i fiorentini, che si prestan l'orzo, / gustar l'alte
da non intaccare interamente l'ortodossia (si distingue perciò dall 'eterodossia).
che non è strettamente ortodosso; che si discosta in qualche misura dall'ortodossia (
ecc.) senza intaccarla interamente (si distingue perciò da eterodosso).
, / finché a la greppia mia si pasce e inorza. = denom.
inosàbile, agg. letter. che non si può o non si deve osare;
. che non si può o non si deve osare; che supera i limiti dell'
sbarbatello,... il quale si consolava della scelta forzata con l'osar l'
ai monti, le quali... si riuniscono ed inosculano tenacemente.
a lei pure [all'anatomia] si deve la notizia dell'esistenza e passaggio
chim. alcool ciclico esavalente che si trova in alcuni tessuti animali e in nume
le vitamine del gruppo b, si ritiene sia un componente strutturale essen
: 4 inosite'... nome che si dà ad una sostanza zuccherina particolare,
. chim. che è proprio, che si riferisce all'inosite, che deriva dall'
di inosite attraverso le urine, che si verifica in taluni casi di diabete insipido
e gelida degli ambienti dove la gente si reca a ora fissa per uno scopo
il culo vi sta inospitalmente. non si sa dove fare il suo servizio. tommaseo
per inospita / balza neglette dal pastor si sbrancano. prati, 1-86: solo e
spavento / più grave e formidabile or si stima, / faran che 'l generoso entro
f. f. frugoni, v-495: si vede... in quel paese,
di polvere d'osso le materie che si voglion dipingere. 2. formare
. che ha perso la spiritualità, che si è lasciato sopraffare dalle esigenze materiali.
oppur ne'cavi alpestri orrori, / si fanno inosservabili e segreti / gli ordimenti
viaggiatori. -per simil. che non si può ricordare, tenere a mente;
; trascurabile. cestoni, iii-378: si nutriranno [le farfalline] con somma
fisico). 4. che non si può o non si deve rispettare,
4. che non si può o non si deve rispettare, a cui è impossibile
le parti di mezzo... inosservabilmente si alzano e si abbassano. tommaseo [
... inosservabilmente si alzano e si abbassano. tommaseo [s. v.
al petto, e ciascuna volta che si troverà alcuno di essi inosservante a quanto
ma che cosa intendano, precisamente non si è ancora potuto sapere.
nuora un bicchier d'acqua ma appena si bagna i labbri. -bruciare le
ella ha parlato, non vole che si risponda, ma che tutti chiudano i labri
, e dove qualche piccola discordia non si desti? -essere immondo di labbra
, quando sua donna vede, / che si morde le labbra e vuol razzare!
per virtù d'un alfonso al fin si vede / che resta il franco, e
/ e che ravenna saccheggiata resta. / si morde il papa per dolor le labbia
: le labra il crudo per furor si morse, / e ruppe l'asta bestemmiando
pien di collera e di rabbia / si morse, no, si stritolò le labbia
rabbia / si morse, no, si stritolò le labbia. gemelli careri, i-vi-
le labbra. pirandello, 8-827: si volta di qua e di là come sentendosi
là come sentendosi chiamare, e certo si morde così le labbra per tenere a freno
nel labbro. pirandello, 8-37: si coltava a guardarle con tali occhi, che
., 3 (45): subito si fece serio ma d'una serietà mista di
estreme / l'una e l'altra si preme / e bascia e stringe.
: a quel fare di don rodrigo, si sentì subito venir sulle labbra più parole
intendere che secondo le qualità de'soggetti si accomodano le cose che loro convengono.
d'annunzio, v-1-43: nella roma vostra si tenta di strangolare la patria con un
gramsci, 11-235: il vecchio labbrone si rese conto e dello stato d'animo della
, sm. in legatoria, piega che si trova talvolta agli angoli delle pagine di
, 1-32-8: « labdacismus est, si prò una l duo pronuntientur, ut
della labe sopradetta e di carie che si propagasse pel setto del naso, sarebbe in
: a'tempi della olimpiade centesima quinta si truova tutta italia stata labefattata da'terremuoti
borsa, ma non mai tanto, quanto si risente e si trova ancora labefattata la
mai tanto, quanto si risente e si trova ancora labefattata la mia, da quella
né hanno per loro veruna buona autorità; si può dir meglio 4 nel mese,
più che mai del divino amore zelanti si perseverava, non senza gran molestia e
, agg. che appartiene o si riferisce alle labbra; che concerne le labbra
da un leggero brivido, le corolle vive si chiudevano con un moto quasi labiale
prender confidenza d'aprirsi più intimamente, si contentò di fare delle aperture labiali al
dell'arteria mascellare esterna, da cui si spiccano in vicinanza della commessura delle labbra
fascicoli carnosi e semi-orbicolari, i quali si estendono da una commessura delle labbra all'
). -consonanti labiali: quelle che si articolano prevalentemente mediante il movimento delle labbra
prevalentemente mediante il movimento delle labbra; si distinguono in bilabiali (le occlusive orali
sottinteso 'lettere'. cinelli, 1-136: si appoggiava quasi con voluttà consapevole sulle labiali
guinea, indigeni dell'america meridionale) si portano entro una perforazione, progressivamente dilatata
di assimilazione per cui un'articolazione labiale si sostituisce a un'articolazione dentale, palatale
costituiscono una sola famiglia che... si chiama delle labiate per la forma commune
, inferiore e superiore (e labiato si dice anche un fiore, un calice
in una specie di compasso, con cui si misura la distanza fra le due estremità
uomini dalle faccende caduche e labili, chi si darebbe alla contemplazione e all'investigazione delle
nome di francesco algarotti mentre vivea, si ergeva... sul favore di un
1-607: a poco a poco la grotta si aureolava di una labile luminosità diffusa.
7-124: è sera: un riso labile si perde / sulle tue labbra, mentre
i mestieri moderni, in cui non si sa quando e come si abbia il
in cui non si sa quando e come si abbia il denaro. -leggero
sostanza). segneri, iii-3-270: si dèe custodire l'onestà delle donne qual
ragionai. fagiuoli, vii-78: ognun si scorda / di quanto aveva inteso e immantinente
di quanto aveva inteso e immantinente / si fa memoria labile e balorda. de sanctis
alla patria ho potuto compiutamente servire quanto si conveniva, come uomo fragile e labile;
quanto decrepita,... quando si tratta di rispondere su questo argomento diviene
: la loro labile e perversa conscienzia si è nascosta agli occhi degli uomini,
: se il mandi alla comune scuola dove si rauna moltitudine di disfrenati, tristi,
degli uomini, il vivere vizioso, si può assimigliare alla acqua de'fiumi,
, fare argine alla stessa acqua che si continova con loro. pascoli, 520
fondamenta fatte alla carlona. -che si trova in forte pendenza. graf,
(un sistema). -anche: che si trova in uno stato di equilibrio instabile
. 9. istol. che si rinnova continuamente (una cellula).
. croce, 11-5 * 73: non si confonda il plauso schietto col battimano e
impulsi erano diventati di grandissima labilità; si abbandonava pigramente ai vari spuri interessi che
quale, messavi l'acqua, vi si lavi aaron. tommaseo [s. v
labbro inferiore agli incisivi superiori (e si tratta delle consonanti labiali costrittive /,
la vite, la voce '; si tratta di regola di un suono labiodentale.
anat. che è proprio, che si riferisce, che interessa contemporaneamente le labbra
labioglossolaringèo, agg. anat. che si riferisce, che interessa le labbra,
del labirinto dell'orecchio interno, che si rende necessaria prevalentemente nelle infiammazioni locali e
. letter. che appartiene o che si riferisce a un labirinto; che è
lungo / ben trenta spanne, intier si trasse a stento / dai molteplici error
. anat. che appartiene, che si riferisce, che ha rapporti con l'
[dell'orecchio] e dutti laberintici si ritrova gran quantità di acqua, e
, aggiunto del nervo uditivo, perché si distribuisce nelle cavità che formano il laberinto auricolare
quadri rifiuti di galleria alle pareti, si vedeva l'omino sparuto con gli occhiali
corsie. bocchelli, 9-177: verso mattina si spianava il labirintico e pacato incanto d'
nell'animo nostro. gramsci, 6-338: si interroga la sfinge per sapere quale mistero
labirintica, oceanica anima della « donna che si spoglia ». = voce dotta
di un genere di funghi, che perciò si è chiamato 'dedalea '.
egizio descritto da erodoto, che presumibilmente si può identificare con il tempio funerario di
: dedalo fabbricò allora una prigione che si chiamò laberinto. boccaccio, viii-2-108:
li quali andando senza volgersi, infallibilmente si perveniva nel mezzo. buti, 1-324
egiziani un laberinto sì grande, che vi si sarebber facilmente perduti tutti gli altri più
vastità ch'era fama che i visitatori vi si smarrissero. e. cecchi,
laberinto insidioso... / ei si fe'costruire in tutta fretta. cattaneo,
impoverita, un labirinto di gallerie dove si poteva trovare soltanto qualche manciata di sonno nero
... la piccola tribù di israel si componeva nel raccoglimento del riposo. alvaro
l'antica, indomita speranza la quale si va annidando... perfino nei labirinti
amicis, xiii-384: ci sono idee che si svolgono con un lungo giro misterioso nei
3-103: due sentimenti opposti... si intrecciano, si accavallano nei labirinti del
opposti... si intrecciano, si accavallano nei labirinti del cuore. papini,
ogni onore, / s'in preda non si fossino sì dati / a quel desir
virtù quello che sarà necessità; et egli si porrà in sicuro, altrimente si porrà
egli si porrà in sicuro, altrimente si porrà in gran laberinti. galileo,
e di menzogne. verga, 2-43: si lasciò trascinare pei capelli in un laberinto
vittorini, 5-124: i suoi personaggi si snervano per i labirinti dei « malintesi »
allevati sempre ne'labirinti della corte, si districano e vanno all'eremo ad assicurar
dentro i giardini in qualche separato luogo si possono accomodare i laberinti con strade ritorte
incudine e staffa,... si diffondono i suoni nell'aria racchiusa entro
tutti questi tre ascessi... si comunicano scambievolmente l'uno coll'altro con
compiere un lungo percorso, durante il quale si espande gradualmente, risultandone così limitata
paretibus aedificium,... in quo si quis introierit sine glomere lini, exitum
in cui si svolgono attività di carattere prevalentemente artigianale;
attiguo a un negozio, in cui si costruiscono o si riparano gli oggetti posti
negozio, in cui si costruiscono o si riparano gli oggetti posti in vendita.
sartine all'ingresso del laboratorio, ridono, si rincorrono, ruzzano. angioletti, 21
governano, nelle incessanti trasformazioni che vi si compiono. f. galiani, 3-47
creda che nuovi metalli e gemme non si rigenerino ne'suoi grandi lavoratori della natura
industriali (e a seconda degli scopi si distinguono i laboratori di studio, di
se la verità... ancora si mostra nei gabinetti dei fisici e nei
o chimico farmaceutico) stabilimento in cui si producono prodotti medicinali. filangieri,
un lavoratori© farmaceutico o chimico nel quale si stillano e preparano, colle materie prime
adeguata. -laboratorio anatomico: locale dove si compiono le dissezioni dei cadaveri.
le lastre nel luogo stesso in cui si trova l'operatore. 6. milit
, conv., ii-xv-5: ove si dice: 'sed e'non teme angoscia
non teme angoscia di sospiri', qui si vuole intendere 'se elli non teme labore
quanto che io taluni, / convien che si consumi. dante, par.,
s'infiora / una fiata e una si ritorna / là dove suo laboro s'insapora
sapesse conservare a sé il rispetto che si deve al padrone. moretti, i-544:
. -in partic.: che si compie con un processo difficile, lento
. a. cocchi, 4-2-99: si comprende che nel parto laborioso seguito un
, qualcosa del cavaliere dell'umanità. si spiegava il fatto col dire che la
cosa manca a essere felice, e si sente anche nello stile, che è laborioso
1-xix-50: molti dotti e laboriosi uomini si posero ad illustrare i diplomi dei re
, di poco vive, con nulla si diverte. -con metonimia.
serve per persuadersene una sola occhiata che si dia alla romana repubblica, ne'primi tempi
e consentire quello che alle volte non si vorrebbe, per non fare peggio.
di pesci dell'ordine degli acantopterigi di cui si contano presso a sessanta specie. la
di teste color rancio a sghembo. si trova nel mediterraneo. la sua grossezza
). letter. che appartiene o si riferisce a livorno o alle zone circostanti
bocchelli, 2-v-47: le idee che si dibattevano nelle assemblee del loro circolo di
addirittura laburisti. 3. che si riferisce, che è proprio del laburismo
della socialdemocrazia. gramsci, 1-13: si capisce come sia necessaria la formazione per
. -ci). che appartiene o si riferisce al laburismo e ai laburisti;
], 17-22: i migliori pali che si facciano son quegli che abbiamo detto o
specie di pianta del genere citiso che si coltiva per ornamento ne'boschetti, e si
si coltiva per ornamento ne'boschetti, e si adopera per siepi. ha le foglie
, i-188: * lacca 'si chiama..., similitudine, il
anonimo fiorentino, i-188: 'lacca'si chiama una parte della coscia da lato
. firenzuola, 970: poi vi si mette l'una e l'altra lacca
/ dinanzi al corpo, e poi si suona a macca. del casto, 1-129
di tartana. 3. cavità che si forma dietro il ginocchio quando questo si
si forma dietro il ginocchio quando questo si piega; poplite. dino da firenze
finire alla parte posteriore del ginocchio che si chiama lacca e piegatura. tommaseo [
dietro l'articolazione del ginocchio quando questo si piega, dagli anatomici detta 'poplite
41: rosso è un color che si chiama lacca; la quale è color artifiziato
malpighi, 95: fra li pittori non si stimano più valenti quei che usano un
oro o lacca, talmente le sue tavole si vendevano di carissimo prezzo. roberti,
s'intende in generale qualsivoglia preparato che si fa con una materia bianca e polverosa ed
aderente a detta materia bianca. per questa si usano principalmente l'allumina e l'ossido
e, per colori, quelli che si prestano meglio a formare lacca. pirandello
ecc. (e il suo uso si diffuse in europa intorno alla metà del
e nel tormento / d'incisi vetri si scompiglia. lucini, 3-35: posso
gema una resina rossa, e vi si aggrumi sopra in croste cellulose, rugose,
quando questa lacca per mezzo dell'acqua si stacca e si separa dai detti rami
lacca per mezzo dell'acqua si stacca e si separa dai detti rami, pestandola grossamente
'lacca in grani'... se poi si faccia bollire nell'acqua fino che si
si faccia bollire nell'acqua fino che si fonda e nuoti alla superficie, per
sopra piani di marmo a raffreddarsi, si conosce allora col nome di 'lacca in
che ci derivano dall'india, e si usano a tingere. 4.
5. pelle verniciata lucida con cui si confezionano calzature di lusso. svevo
, colore, sanguinella... si coltiva per tingere in rosso le confetture,
alcune manifatture ed unito ad altre sostanze, si trova in commercio in piccoli panetti quadrati
azzurro, ora rosso, con che si esplorano i liquidi a riconoscere se acidi
viani, 13-477: ma i due viandanti si dissetano con vino rosso, che lacca
una lacca di un bel colore nero; si riscontra nel succo di molte piante
4-159: tutto ciò, in fine, si presenta con una certa speciosità laccata e
e fresca, così una donna pallida si mette del rosso sulle guancie. ungaretti,
cui, mediante pennelli o vaporizzatori, si stende una lacca protettiva, smaltante o
mostrino un laccétto e dicano: questo si levò dal capo la mia signora e me
unito con la traversa, alla quale si legano le correggiole. carena, 1-103
legato a cappio, dentro il quale si fa passare la rocca. carena,
ripiegato in cappio o maglia, entro cui si fa passare la rocca, la cui
lacchè che anderà volando; e appunto, si farà senza perdimento di tempo. buonarroti
lacchè, spedati e conci male, / si rimasero, l'uno all'osteria,
l'una [delle costumanze di madrid] si è la gran quantità di lacchè per
, i-2-100: questi nobili alteri, che si vedean poc'anzi / con servi armati
, i quali l'un dopo l'altro si gloriavano di morire al servizio di sì
qui per tre ore, come non si fa nemmeno con un lacchè? calvino,
. magalotti, 23-287: in quel che si sta sigillando, arriva il mio lacchè
2. per estens. chi si comporta con modi servili e striscianti per
a fitto una di quelle stanze dove si giuoca a tal giuoco, lo fa
', che sono mestole colle quali si giuoca alla palla a corda, e
v.]: 'lacchétta'strumento col quale si giuoca alla palla, fatto di corda
tessuto a rete, che più comunemente si dice 'racchetta '. 2.
sacre, inzeppandovi le eleganze, come si ficca il ramerino in un lacchezzo d'
. carducci, iii-12-52: quei baroni che si lascian prendere al lacchezzo degl'inviti sino
s'è insegnato alcun bel tratto, si dice: questo è un colpo di maestro
làccia (ant. làcchia), si. ittiol. pesce della famiglia
una tal vescica di ventre doppio, come si può vedere nel pesce rondine..
rondine... e come pel contrario si può osservare nella cheppia, o laccia
.) per aferesi. lacciàia, si. lunga corda con nodo scorsoio,
con nodo scorsoio, di cui si servono i mandriani per accalappiare un capo
che nell'estate, alla qual custodia si suol tenere un pastore, detto vaccaio,
come luoghi di ritrovo e di riposo, si tendono lacci, e si tendono a
riposo, si tendono lacci, e si tendono a migliaia. l. ugolini,
ghiaccio. cantari cavallereschi, 102: rinaldi si voltò a rizardetto / dicendo: -fratei
v] e nella maggior signioria che si possa avere, si riconobbe e parvegli
nella maggior signioria che si possa avere, si riconobbe e parvegli essere entrato nel maggior
che, opportunatamente nascosta e mimetizzata, si adopera nell'uccellagione, nella caccia e
quanto più tirava, più ne'lacci si strigneva. seneca volgar.,
pace. crescenzi volgar., 10-22: si fanno molti lacci delle setole del cavallo
funicella della detta materia tessuta, che si tendono ne'solchi del grano o ver
passa, messovi entro il capo, si pigli per lo collo... e
... e gli uccelli d'acqua si prendono pure in quel medesimo modo,
acqua, onde passano, cotali lacci si tendono. lorenzo de'medici, i-163
bestie. tanara, 181: i lacci si pongono in terra tra sieparelle con mano
a gli uccelli e lacci alle fiere, si ribellava dalla tirannide dell'ozio. c
toro salvatico ch'ai corno / gittar si senta un improviso laccio, / salta di
là, s'aggira intorno, / si colca e lieva e non può uscir d'
i lacci..., con cui si accalappiano [i buoi], sien
corsini, 8-16: nello stendardo suo si vede un paio / di manette spezzate
/ che non fai che dal career si dischiuda / la vita e che non
l'anima, antica nel dolor, si solve. graf, 5-620: da'suoi
l'affetto di un cane, che si lancia per pigliare in aria la paon-
e lega- tolasi a'piedi, quando si strangolò ella, e'due suoi figliuoli
ìondo a giacer un troncone al quale si leghino uno o più lacci, che
. s'attacca con un nodo, e si lascia pendere da cotesta verghetta lungo tanto
da cotesta verghetta lungo tanto, che quando si solleva in alto con una mano la
variamente intessuto che, per ornamento, si mette torno agli abiti. il suo vero
per scarpe. lancellotti, 24: si riscalda quivi, quel grand'uomo,
-piccola fascia di tessuto in cui si ripone il tovagliolo; portatovagliolo.
, 85-7: foll'è chi follemente si procaccia /... e de la
suo servaggio. fiore, 47-4: ragion si parte, quand'ella m'intese,
sì che cotal legame / spero che mai si scio- glia. masuccio, 392:
togliere. ariosto, 16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se
pratica de la bella greca pigliava, che si sentiva aprir il cor nel petto ogni
strinse, / ch'a snodarlo conven che si discioglia / lo stame con cui'lciel
essere il far sì che quei cardinali si persuadano ridondar essa in lor prò ed in
graf, 4-34: in caldi abbracci / si stringevano i petti, e in nuovi
/ per la fe'ch'ai laccio si richiede, / che insieme n'ha di
1-250: uomini e donne, quando si sono legati insieme a vita nel soave laccio
diventare uno di due, pare che si disperino se non acquistano figliuoli. sestini
sua moglie, parve che con essa si disciogliesse i lacci che lo legavano alla
, i-108: ancorché quella bellezza mi si fosse mostrata fin d'allora piuttosto benigna,
di lei lacci. bocchelli, 3-204: si dicevano al suo passaggio le somme che
s'alaccia / ché nullo mal dilaccia / si '1 menerà -e smenerà laccia. fiore
reti, / ove più incappa chi si tien più sagio. a. f.
de gli stolti lambicamenti di molti che si son chiamati sapienti e, scorrendo molte
ed il bava non gli mandarono perché certamente si accorsero del laccio che quella volpe di
presi al laccio, un cardellino. si chiamava filipazzi; corto, nero; riformato
, soleva dire che molti pochi prencipi si salvano. g. c. croce
a stupidezza tra mille angoscie e palpitazioni, si volse a singhiozzar queste voci. siri
della fallacie e negli aguati degli errori si trovi colta ed inviluppata? lemene,
suggiace alla ragione. -forza non si face a colui al quale in libertà si
si face a colui al quale in libertà si mostra 11 laccio. tasso, 5-42
antichi poeti, per quel proteo che si trasformava in tante sembianze, altro per aventura
-morte. cesarotti, 1-vii-168: si raccende il furor: qui fu che
quali, stretti intorno a un arto, si ferma la circolazione arteriosa per bloccare un'
circolazione arteriosa per bloccare un'emorragia o si interrompe la circolazione venosa al fine di
]: 'laccio', nastro di filo che si applica a qualche parte, onde contenerlo
necessario ancora tagliarla totalmente; il che si fa in due modi, cioè con
esso lui il filo, che vi si era posto, il quale strettamente due e
il quale strettamente due e tre volte si leghi con l'altro capo, ogni giorno
piuttosto ad un laccio o setone che si chiami, come quello che più prontamente
negra. g. paleotti, l-ii-309: si dipingono... 1 rei castigati
. f. casini, ii-344: si condanni all'esilio, al remo ed al
vegliardo non poteva credere che quel plebeo si ardisse di mandare a ceppo o
per un governo... che si farà strozzare con noi, o darà
volgar., 10-22: fortemente in terra si ficca pertica, avente in capo un
viti, così propagi- nare / questo si può; fico, melo e nocciuoli,
anzi sarebbe il loro peggio, ché si strangolerebbero; e però stan pur soave
però stan pur soave; e così non si stregne altrimenti, e non gli fa
lacciuolo, altri non manicando, se medesimi si consumare. bocchelli, 2-xxiv-301: feci
starebbero attaccate, per lo peso, si è altri immaginato coperto, altri lacciuoli
cioè inganni da pigliar quelli dimoni, come si pigliano gli uccelli. cavalca, vii-45
i-279: gli elettori che fra pochi dì si vedranno burlati, la piglieranno in silenzio
diavolo: persona di cui il diavolo si serve per indurre al male. bonichi
ha lacciuoli sanza fine a chi non si sa guardare. bibbia volgar.,
trattato delle mascalcie,. 1-10: quando si vegono ne le latora di fuori del
: * lacco', luogo sotterraneo in cui si facevano i sacrifìci agli dei infernali.
rocce intrusive penetrate in terreno sedimentario che si rigonfia sotto la spinta del magma e
tanto simili al proprio, ch'in quelle si conoscea un avaro, un crudele,
bandello, 1-25 (i-309): si venne non so come a ragionar del
. ant. vescica o tumore che si riscontra nelle gambe degli animali da soma.
(superi, lacerabilissimo). che si può lacerare. l. bellini
furore e a tanta crudeltà che non si appagano di tormentare solamente di crudele laceramento
ingombrano quanto al corpo, ma eziandio si studiano d'andare addosso sopra coloro che
dalle bestemmie de'popoli scandalizzati, non si placò talmente alle lagrime del ravveduto,
iii- 244: ella tremò, si piegò sotto l'impeto del riso lacerante
; la bocca, tutti i muscoli le si contrassero. marinetti, 2-iii-173: lacerantissimo
onda di vento / a cenciate di lampi si avvicina / scoppiando sopra le oscurate case
lacerante l'anima, il cuore ', si fa più italiano. guerrazzi, 2-570
un'aspettativa lacerante di dieci anni che si chiuse in un grido di disgusto e di
; straziante. soldati, iii-150: si contorceva sul letto con singhiozzi laceranti,
, 3-143: per quanto il secolo si fosse presentato fino dal suo apparire in
o scarica lacerante; se invece gli si accosti una punta metallica, il conduttore
accosti una punta metallica, il conduttore si scarica in silenzio e senza lacerazione.
: la giovane... subitamente si levò in piè e cominciò a fuggire verso
: non tenea ridere, però che si sentìa dare i maggiori colpi del mondo
loro con le battiture, in modo che si vedeva chiaramente che lui incominciava a essere
/ di più code di volpe, / si lacera le polpe / e le chiappe
lacera le polpe / e le chiappe si frusta. bocchi, l-iii-183: il naso
addosso le cadde, che tutta quanta si laceroe e infranse. leggenda aurea volgar
e preso dal diavolo, che tutto quanto si lacerava con denti. segneri, ii-280
. segneri, ii-280: [iddio] si è consumato, si è insanguinato,
[iddio] si è consumato, si è insanguinato, si è impiagato, si
è consumato, si è insanguinato, si è impiagato, si è lacero per
si è insanguinato, si è impiagato, si è lacero per averci. cesari,
cesari, i-549: que'miseri non pure si graffiavano e scalfivano coll'ugne, ma
, i-113: egli, disegnando, non si soddisfaceva, anzi abborriva e lacerava i
, / dove in andando il pi'si punga o intoppi, / e la vesta
o intoppi, / e la vesta si laceri e si scerpi. metastasio, 1-iv-594
/ e la vesta si laceri e si scerpi. metastasio, 1-iv-594: era essa
pasta molle ed informe, in cui non si trovava senza cercarla la fisonomia d'una
lacerarsi. misasi, 32: le vesti si laceravano alle spine, le mani si
si laceravano alle spine, le mani si scorticavano ai cespugli, la fronte ed il
l'argento... e bianco si dimostra quand'egli è intero, e s'
davanti ai giudici era scoperto vizioso, si forava o si lacerava, acciocché
scoperto vizioso, si forava o si lacerava, acciocché più non tornasse nel commerzio
, dicono i greci che nello stipite si vuol fare un seno, cavando in lei
lenzuolo. de amicis, xii-441: si correva come dentro a un'oscurità bianca,
fucilate lacerava ancora a tratti il nebbione che si era abbattuto sull'abitato. pea,
/ a chi legger le sa: sempre si more. -intr. con la
dell'orizzonte,... lo spazio si lacerò, si frantumò nella catastrofe delle
... lo spazio si lacerò, si frantumò nella catastrofe delle esplosioni.
, i-30: la sua voce stridette e si lacerò fra i denti nell'uscirgli di
, 6-152: l'asfalto pare che si laceri sotto le ruote delle velocissime automobili.
di spremere denari in soccorso all'erario che si andava lacerando. -sprecare,
quelli trenta tiranni, che in vari lochi si usur- pomo li eserciti e il nome
de l'imperio in modo che non si potea chiamar più monarchia, [li capitani
più monarchia, [li capitani romani] si fecero innanzi. ammirato, 57:
di mantova... che gli si lacerassero gli stati. muratori, 7-1-97:
guicciardini, 11-53: così la città si lacerava drento e fuori. botta, 4-640
per le quali, mentre durava la guerra si lacereb- bono, con depredazioni, con
etruschi, co'sabini e co'sanniti, si trovarono inopinatamente avergli in tutto soggiogati.
di francia? come questi partiti monarchici si lacerano tra sé! -assalire,
spazio di partirsi, né li nimici si temperassino niente dalla uccisione. boterò,
momento. tozzi, vi-797: egli si sentì come lacerare tutto, con un piacere
la sua sposa / per la discordia si lacera e fragne / e 'l gallo canta
fine. bisaccioni, lx-3-99: d'invidia si lacerava. metastasio, 1-1-71: come
che iddio per la sua opera non si lacerasse ad offesa, ma il bestemmiatore.
arditamente con parole vantevoli e mordaci non si è peritato di lacerare la vostra maiestade
ellino [i romani] che li iddìi si dilettavano d'essere lace rati
] non possono con le coltella, si lacerano con le lingue. -giudicare
e fredde le buffonerie, se non si lacera in esse l'onor divino. metastasio
. oliva, 283: nell'orchestra si scolorisce la verecondia, si sfregia l'innocenza
nell'orchestra si scolorisce la verecondia, si sfregia l'innocenza, si lacera l'
verecondia, si sfregia l'innocenza, si lacera l'onestà, si adoppia il timore
innocenza, si lacera l'onestà, si adoppia il timore, si sveglia il fomite
l'onestà, si adoppia il timore, si sveglia il fomite. guerrazzi, 1-52
lacerò truculento i precetti di dio che si adora là dentro. -depravare,
cui nome lacerava tutti i tuoi atti, si pose dal partito dell'accusatore, e
da infinite scuse. settembrini, i-53: si fa un gran processo: i parenti
dei suoi cerchi e delle sue spirali, si librò e discese con inaudita veemenza.
. marinetti, 2-i-1001: sul palcoscenico si avvicendavano un noto sarto-poeta che il pubblico
, 12-101: il petto bianco / si lacera con ugne. batacchi, 2-134:
violente che ne diventava come pazza. si lacerava i capelli, e tentava di percuotere
graffiato. cavalca, 19-120: si fece portare innanzi lo monacello morto,
potendo reggersi sopra le membra lacerate, si trasse di seno una fascia, l'annodò
fuorché nell'estremità della coda, quella si va pur tuttavia divincolando, per dare a
volgar., 34-1 (531): si spoglioe le sue vestimenta e misesi uno
, i-15-8: i compagni quivi rimasi, si credettero almeno di ritrovare il mantello tutto
rompicollo corre ogni vizioso, / che pur si stima tra1'azioni indegne / nel vituperio suo
lacerato e corroso. linati, 17-179: si alzano due specie di cupole a sesto
non ci arrivavano tutte, sì che si aveva l'impressione che nel suo discorso
. moretti, iii-710: allora lui si accostava al misterioso mobiletto di mogano,
e lacerate dalli impressori, che appena si riconoscono da quel ch'el- l'erano
: chiede il vostro cuore che finalmente si dia qualche respiro a rosa, martirizzata in
tirannia martella. palazzeschi, 1-407: si sentiva proprio male; tutte le sue fragili
, 5-iv-3: la società civile non si è mai veduta più lacerata di quello
mai veduta più lacerata di quello che si è fatto in questa età. muratori,
, 3-i-146: il cospirare che adesso si fa mezzo in piazza e mezzo in
tra ragioni storiche contrapposte che permangono o si rinnovano tutte insieme. 11.
cammino ', una ragazza non * si può più gentile ', e 4 giuocare
dino da firenze [tommaseo]: cerusica si chiama solamente tatto del tagliare e del
: con lacerazione del proprio capo, si fa beffe delle potestà che vogliono resistere
organo o di un tessuto, che si produce nei tegumenti e nelle parti molli
. verri, 2-33: ogni lacerazione che si faccia sopra di un corpo vivente,
se li guastino gli occhi, né si sbuccino, né si faccia loro altra lacerazione
gli occhi, né si sbuccino, né si faccia loro altra lacerazione. leopardi,
del foglio consunto egli supplisce sicuro, che si direbbe séguiti la lettura.
dio annunziato da cristo come imminente, non si era avverato. 6.
, e balzò. vedeva lei che si veniva distaccando da lui. cicognani, 9-56
ferma risoluzione aveva fatto sì che tutto si sopisse intorno alla lacerazione della sua anima
sensi. gramsci, 6-363: il dramma si svolge con un protagonista silenzioso: la
sentimentale, di piccole lacerazioni sentimentali che si esaurisce nel mero dialogo e nelle contrazioni
una specie di amara e violenta lacerazione si produceva nel mio petto e scoppiavo in nuovi
, agg. che è proprio, che si riferisce al movimento culturale sorto intorno alla
stridio. montale, 5-27: si destano i chiostri e gli ospedali / a
un taglio rettangolare di stoffa, che si chiudeva sul petto, copriva una o entrambe
quasi affatto m disuso la toga, si affibbiava talora nella stessa maniera. s
divenne un abbigliamento di lusso, quando si cominciò a farne uso come manto di
andava accattando. visconti venosta, 108: si vedeva un continuo via vai di volontari
prima, / d'invisibile bisso ora si ammanta. c. gozzi, 1-245
grand'edifizio e il maggior forse che mai si sia edificato, si vede tutto lacero
forse che mai si sia edificato, si vede tutto lacero e guasto. moroni,
: laceri i fianchi della barricata, si sboccarono e facevano veder la guardia nazionale
qual cigno lieto dell'ultima sorte, / si canta in versi la dolce sua morte
colore arsiccio e grigio a cui tutto si intona, quasi per un fenomeno di
pensasse alla morte; e quell'idea gli si presentò... nell'immagine della
remi e da'stridenti rostri / lacero si vedea, spumoso e gonfio. aleardi,
v.]: 'lacero'il consumo che si fa di checchessia usandolo. 'pagare
lacerti che 'l muovono e, quando si magagnano o inca- gioniscono, resultano diverse
, 37: questo detto, el si spogliò, e i gran membri e le
fina, / nel suo destro lacerto oltre si caccia. monti, 5-103: euripilo
sarà usato. ed in simil modo si faccia nelle gambe dinanzi, facendo le
, così che i lacerti appaiano, e si distinguano l'uno dall'altro più di
ineguale per molte prominenze parallele, che si chiamano colonne o lacerti; e son
notomisti quelle prominenze parallele ed ineguali che si scorgono nella superficie interna dell'auricola del
. papini, x-1-216: ad altri si tagliavan mani, testicoli, lingue e labbri
lingue e labbri e in lor presenza si buttavan quei sanguinosi lacerti in pasto ai
parte; pezzetto, minuzzolo (e si può riferire sia a cose materiali sia a
scorna / e sotto mi tal cum vizio si copre, / che, quando poi
andò laci; e come quivi gl'iddiei si celaro con isvariate figure. bibbia volgar
presa poscia per significare non solo qual si sia parte della veste, ma anche certe
: estremità inferiore della toga; forse si è dato quel nome agli ornamenti posti negli
: tra un solco e l'altro si levano dirupate lacinie che le frane di
di parecchie spezie di strombi le spoglie si trovano all'apertura fomite di rimarcabili lobi
torto nel lodare e nel biasimare, si è di non essermi allargato abbastanza nelle
tolomei, 2-244: sapete voi come si scrive laconicamente? eccovene uno esempio,
dell'arte [dell'intaglio], non si sarebbe potuto profittare di ciò che ne
nel solo mese di novembre in terre che si vantano civili. e tutta l'atrocità
scrittore robusto ma non laconico, e spesso si compiace di ripetere le sue idee fermandovisi
che meccanicamente, a forza di brevità, si possa giungere a un teatro assolutamente nuovo
, dicendo laconico: « signori, si chiude ». 3. poco espansivo
: i motti, per esser piacevoli, si vogliono spediti, frizzanti e laconici.
i modi secchi, laconici, altieri che si usavano con lei non le davano nemmeno
, per forzose ragioni, dopo che si fu confessato benché alla laconica, per il
il laconico era quello che anche sudatoio si chiama, detto così da i lacedemoni
da i lacedemoni perché in luoghi simili si solevano esserci- tare. b. galiani
'laconico': stanza con stufa, che si disponeva nel bagno, affine di procurare
, agg. letter. che appartiene o si riferisce agli spartani; che è abitato
laconismo di questo non mi pare che si possa prendere per indizio di affezione
sarà perpendicolare al raggio equinoziale: e si chiama questa linea, alla maniera de'
ove le due parallele tagliano quello che si chiama orizzonte, a destra si ponga
che si chiama orizzonte, a destra si ponga la lettera s, a sinistra la
semicerchio, dove è la lettera g, si tiri una parallela all'* assone '
dove è la lettera h. questa parallela si chiama lacotomo. tramater [s.
colore rosso, e lo arboro di questa si è facto corno li nostri arbori che
, st., 1-74: le lacrime si lavon tutto il petto, / e
i pericoli del mondo e che immaginare si possono, maggiore è lo stare in
rinaldeschi, 1-58: la terza consolazione si è, quando mediante le lagrime l'uomo
un torrente di lagrime; ella non si ristava dal baciarmi e dallo stringermi fra
e piangere. loredano, 5-45: qui si diede a versar lagrime amare, /
morte e le ferite che per lei si sostengono. bruni, 114: ben
, imperciocché l'alimento temprato di lagrime si converta in veleno dentro le viscere.
altrui lagrime, le quali dir non si possono, che chi le dice e chi
per li molti pianti che in quella si fanno, o per l'umidità, la
fatta in forma di lacrime, e così si può dire l'inferno essere lacrimoso.
e'[il granello di mastice] si strigne, e'n'esce fuora una lagrima
tanto limpida e chiara, quanto immaginar si possa al mondo. soderini, i-38
. il sale liquefacendosi nei vasi ove si tenghi, denotano pioggia. oddi,
mandare. pasolini, 3-63: tutti si ordinarono prima delle patatine cricche crocche,
vite], quando poti, non si vuol fare lungo la gemma, cioè lungo
diverse sorti di liquori, de'quali si chiamano alcuni gomme, alcuni ragie e
quella lagrima che comunemente sangue di drago si chiama. linati, 9-136: né mancava
prodigi. gli altissimi ceri che mi si serrano intorno si costellano, al sorgere del
altissimi ceri che mi si serrano intorno si costellano, al sorgere del sole,
: abbruciando alcuna lagrima d'incenso, si farà un poco di fumo. baldinucci
fumo. baldinucci, 180: vernice che si distende in sul rame...
sul rame..., e si fa con once una, cera vergine,
deltavomello e per la forza del sole si condensa in gra- nelletti o sgonfi,
condensa in gra- nelletti o sgonfi, si chiama manna in lagrima. tommaseo
dalle piante da cui traggono origine, si rassodano a forma di goccie concrete.
quelli pengiglianti, che aveano la lagrima, si mettea in bocca, che parea ch'
[dioscoride], 483: né manco si ingannò... egli nel suo
le lacrime, di cui in italia si fanno le corone de'paternostri, sia una
giob. corone d'erba... si suol coltivare da qualcuno questa pianta perché
a napoli. lancerio, lxvi-1-333: si domanda lagrima perché alla vendemmia colgono l'
soderini, i-490: il vino che si addomanda di lagrima, si fa ancora
il vino che si addomanda di lagrima, si fa ancora in questo modo. tasso
e raspati. bizoni, 177: si fece provisione di vini claretti di due
di fidanzata: liquore che in olanda si beve durante il fidanzamento (bruidstranen).
che, spezzate nella loro punta, si stritolano tutte in polvere. tommaseo [
la pioggia delle stelle filanti, che si vede la notte dal 9 al io
a credere che una lagrima di piombo si abbia a muovere cosi veloce come una
1-20 (i-240): di dolcezza piangendo si corsero a gettarsi le braccia al collo
non seppe più resistere all'emozione, e si mise a piangere a calde lacrime.
'n sospiri, / in singulti amarissimi si versa. -vivere, pascersi,
, / ma il crudo amor di lagrime si pasce. f. f. frugoni
. f. frugoni, 1-585: si cibava di lagrime, perché non assaggiava
/ a sparir ratte; / e le si fa tra i sospiri obliare / sue
. cogli occhi chiusi, e non si muoveva per dissimulare certi lagrimoni grossi e
croce venga male, lasciati scappare, se si può, due lagri- muccie, accompagnate
d'amore che mai furono scritti. e si spappolava nelle lagrimucce di smancerose e bracine
e la remissione di po'il peccato si riceve per pura e lacrimabile confessione.
, a pensarlo! guicciardini, ii-298: si ritirò colle galee verso vinegia, rimanendo
lagrimabili cose. carducci, iii-27-182: si ritirò dal teatro italiano e da quel della
sono intrinsici episodi che tutti servono e si riferiscono a questo unico obbietto di generare
una qualità di vino che per lo più si fa nelle false del vesuvio, in
. carducci, iii-24-451: perché non si potrà organizzare una gitarella a napolimagàri al nulla
christi'? ungaretti, xi-183: ci si fermavano le comitive a bere un bicchiere di
, prima di ripartire in portantina, come si vede nelle stampe dell'
-osso lacrimale: osso della faccia che si trova in corrispondenza della parete mediale dell'
. medie. fistola lacrimale: fìstola che si forma nel sacco o nel canale lacrimale
canale lacrimale. bencivenni, 5-148: si fanno cauteri, o medicine acute,
unica cosa buona ch'io faccia in pavia si è di valermi dell'assistenza di scarpa
. -tumore lacrimale: tumefazione che si forma sotto l'angolo maggiore dell'occhio
1-188: fino le furie e fantasmi si conoscono deboli in paragone d'una beltà lagrimante
del penitente. leti, 1-38: si diede a lagrimare tutto solo, di modo
scoperto da un padre di sant'agostino che si scontrò di passare per caso per quella
marchetti, 4-95: i fiumi / non si crear da lagrimanti sassi. camerana,
una cosa che, quand'anche dispiacesse non si può cambiare, rivelò il voto.
). fazio, ii-12-43: qui si taceo e mai non lacrimaro / occhi
stillano le loro gome; le viti si potano e cominciano a lagrimare. d.
comporta terrazzi aperti, li quali presto si consumano destuendosi il lastrigato, che fa poi
né l'improvvisa morte o repentina / si deve lagrimar d'un innocente. baldi
1-ii-314: quest'onda, che di porpora si tinge, / per sé non calpestate
francesco da barberino, ii-230: non si disdice legger lagrimare / in donna o
. nievo, 1-346: questi lagrimari si raddoppiarono, quando... que'
quando... que'due derelitti si fecero a raccontare la mancanza d'ogni
ariosto, 6-3: al fin si trasse l'elmo, e 'l viso amato
tanti desideri vani e lacrimati lo spirito si sente solo e freddo nel suo nulla
, 2-377: quando l'occhio delti uccelli si chiude colle sue due copriture, esso
coda d'esso occhio; la prima si chiude di basso in alto. vasari,
[plinio], 20-2; quei che si chiamano peponi, rinfrescano grandemente nel cibo
e mollificano il corpo. la carne si mette loro su i lagrimatoi de gli occhi
misura dell'uno e l'altro occhio si piglia dall'estremità del lagrimatoio fin al
parte opposta, cioè fino al punto dove si uniscono le due palpebre, che volgarmente
uniscono le due palpebre, che volgarmente si dice la coda dell'occhio. fra
della pelle e dell'osso su cui essa si stende, chiamata dagli anatomici fossa lacrimale
, nelle tombe romane e cristiane, si conservano unguenti e profumi (e non
profumi (e non, come erroneamente si credette, le lacrime dei superstiti);
: 'lagrimatorio', termine di archeologia che si usa in sentimento di sotantivo e come
, e vale vasetto destinato, come si crede, a contenere le lacrime de'congiunti
]: per cotale lagrimazióne di occhi si usa l'acqua rosata. dalla croce,
niuna niuna niuna delle funzioni nelle quali si richiede la vista. pallavicino, 10-iii-25
amici. gualdo priorato, 3-i-22: si vide nell'auge delle maggiori grandezze divenuto
vassello francese chiamato santa teresa, mentre si sparava, datovi fuoco alla polvere per
questo sarà una festa tartarea, perché non si può saper di che sorte sia,
benignamente all'inferma italia bramando ch'ella si ricuperasse da quei deliramenti che l'avean
più lagrimevole infortunio e sofferir ogni qual si sia morte più spaventosa, che 'l
muratori, 7-ii-m: questo medesimo ripiego si cominciò a praticare in francia nel secolo
consorte. botta, 6-ii-227: nissuno si pensi che alcuna rotta sia mai stata
mani nel sottile vestimento, tutta davanti si squarciò. guiniforto, 613: piacere piglierebbe
: le idee ridenti di democrito vi si adatteranno meglio che il tuono lagrimevole d'
il dramma lacrimevole / la commedia oggi si dà: / de i grandi avi i
fr. gualterotti, 11: dismogliato si crede, / che donna altra non
panzini, iv-361: 'lacrimogeno '. si dice ironicamente per patetico'. il lacrimogeno
fra giordano [crusca]: lagrimosamente si batteva a palme. d'annunzio,
, i-748: alcune di quelle femmine si misero a pregare sottovoce, gli occhi lacrimosi
: da quella mesta schiera due ninfe si mossono e, con lacrimosi volti vèr
e avendo il viso così lacrimoso, si incontrò in dua di quei mia maggior
tutti rannicchiati e timorosi, / che si coprien la faccia co'mantelli, / ancor
cui era chiesto quel singolare perdono, si ritirò anche lui. de sanctis, ii-n-311
lacrimoso, elegiaco, sentimentale in cui si sciolse il romanticismo in italia. nievo,
a queste mie lacrimose parole la duchessa si ristrinse nelle spalle. l. adimari,
primiero proponimento. fogazzaro, 7-325: si prese prima della stupida e poi delle
: così le lacrimose implorazioni a gesù si mutavano in sospiri di speranza verso letizie
la demenza, di lieta, gli si cambiasse in trista ed in lagrimosa. guidi
egli verisimile che gli iddìi... si sieno d'altra parte accostati a'poeti
più che incline al sentimentalismo lagrimoso, si trovò pervasa da una rabbietta fisica che
trovò pervasa da una rabbietta fisica che si manifestava con quell'inutile moto. moravia
per li molti pianti che in quella si fanno, o per l'umidità, la
palladio volgar., 3-41: come si medichi la vite troppo lagrimosa. c
lacuale, agg. che appartiene o si riferisce a un lago; che si
si riferisce a un lago; che si trova in un lago; lacustre.
o il segnacaso alle parole che nel testo si trovano tra lagune, in ablativo o
cervello di chi ha scritto, gli si adatta come il candido stampo sull'originale,
foglio consunto egli supplisce sicuro, che si direbbe séguiti la lettura. 3.
imbarbarita la lingua,... pochi si videro per gran tempo che ambissero il
che tra noi la grande lacuna degli anni si colmava a un tratto.
mancanza di oggetti o di beni che si ritengono indispensabili. delfico, iii-570:
il panzini... par che si sia messo, negli ultimi tempi, con
di legge o un intero ordinamento giuridico, si distinguono la lacuna della legge e la
terribile dramma scoppiato in una coscienza, si riducevano per quel signore ad un caso
grande lacuna. borgese, 1-127: si ravvide immediatamente, sentendo come una lacuna
macroscopica, di varia conformazione, che si trova nei tessuti vegetali (lacuna oleifera
delle sparse piccole lacune che in esso si osservano. tramater [s. v.
', cavità ripiene di aria che si formano nell'interno delle piante per la
meno esteso, nel corso del quale si è avuta un'interruzione della sedimentazione in
di valenza di un semiconduttore, che si comporta come una carica elettronica positiva e
come una carica elettronica positiva e che si ha quando un elettrone passa dalla banda
lacuna, per dir così, che si ha finora nell'arte. foscolo, xv-396
tollerabili le frasi logore, quegli scritti si svelavano... difettosi.
l'insuccesso di custoza addolorò tutti; si credette ad una compiuta disfatta, ma
ad una compiuta disfatta, ma quando si chiarì il fatto, tutti alzarono le spalle
». a supplir le lacune moltissimi si offersero di andare al campo.
: questa voce lacunari è latina e si dee intendere, come chiamano requadri e
a bologna e fiorenza tasselli, dove si fanno le pitture e simili ornamenti.
inventori. il semicerchio... si vuole che l'abbia trovato beroso caldeo.
trave gittata la ottava parte della larghezza si costituischi. lacunaria overo spazio del solaro
. michelstaedter, 40: le equazioni determinanti si vanno facendo incerte e lacunose. papini
2-64: le elegie più belle che si leggono nella raccolta che tuttora vive dopo
. alvaro, 17-228: mentre ella si vestiva nella stanza accanto, gli pareva
irreali che tra poco nella sala lunga si sarebbero aperte ai loro occhi, in una
, con frutice ramosissimo, da cui si ricava il ladano; imbrentina, scornabecco
domenichi [plinio], 26-8: lada si chiama una erba della quale si fa
lada si chiama una erba della quale si fa il ladano in cipri.
sostanza resinosa, intensamente profumata, che si adopera nella preparazione di essenze odorose e
il cifi. soderini, iv-412: si ponghino sopra [i bachi ammalati] ossa
0. targioni tozzetti, ii-475: si raccoglie il làdano da questo cisto e
4 ladano di barba ', perché si attacca alla barba e al pelo delle
il più lodato e sincero è quello che si leva dalla pianta medesima. dizionario di
landino [plinio], 268: arabia si gloria del lodano, ma e in
plinio], 12-17: l'arabia si gloria del lodano, secondo che alcuni dicono
del lodano, secondo che alcuni dicono si viene a fare a caso e per ingiuria
laddìa, sf. sostanza colorante che si ricava dalle incrostazioni resinose secrete dall'insetto
mandato là dove intendeva d'andare, si misero in via. idem, dee.
8-12: là dove dice « dannaggi » si suona che siano lievi danni de'quali
sgombro per qualche tempo, ma poi si copre tutto d'erbacce. \ ediz.
, vii-12: le cose molto desiderate più si tengono care e s'apprezzano, laddove
tosto date, o che avere si possono agevolmente, non ha l'uomo così
dee., 1-2 (87): si procaccino di riducere a nulla e di
con stormenti, ladove ciascuno da simili cose si doveria guardare. m. franco,
algarotti, 1-i-68: le dirette orazioni si trovano soltanto appresso gli storici di dubbia
da povero ed alla buona, nessuno si sarebbe curato di me. b. croce
di santa chiesa, ove i ladici si specchiano e prendono esemplo. statuto dello
2. abitante delle regioni in cui si parlano le lingue ladine. 3
lombardia per significare una cosa che facilmente si muove. guglielmotti, 463: *
pantera, 1-81: le forme che si portaranno, facciano più tosto le palle
marittimo militare [tommaseo]: ladina si dice la palla che entra senza essere cacciata
come può la dama riguardare, elli non si move; e quand'elli non la
''bajula '... si può avere la riduzione ad a: cfr
idem, 285: « in italia centrale si è avuto il passaggio di maida (
: 'ladra ', tasca nascosta che si fa dalla parte di dentro ad un
, sf. veter. piccola vescica che si forma nella pelle dei suini.
, lusinghevolmente. aretino, 18-177: si lasciava forcheggiare un crine cadente ad arte
6-xii-234: spesso [i buoni cristiani] si affaccendano a mettere in voce libri ottimi
: ma possibile che in un milano si scriva la gazzetta così ladramente?
suini, caratterizzata da numerose vescichette che si sviluppano nel tessuto cellulare.
, dette * ladre ', le quali si manifestano sotto forma di granulazioni bianche,
, conv., iv-xxvii-14: non altrimenti si dee ridere, tiranni, che le
proprietario e vuole ritenerla per semprecome propria, si chiama « ladro ». manzoni, pr
e di rose bellissime; e forse si sedeva già vicino e le adocchiava il
2. per estens. persona che si arricchisce indebitamente a danno degli altri;
paga pantalone! 3. chi si impadronisce del potere con la forza;
, iv-123 (4-3): questa si fece per me sottil ladra, / ché
, per celia o ironia, chi si fa amare, o chi imagina di farsi
, aperta alle due estremità, che si usa per prelevare dal recipiente una piccola
, lasciandovi entrare il liquido; poi si ritrae, tappandone col pollice l'orifizio
non levando il pollice; e perciò si può estrarre dalla botte per assaggiarlo.
7. tose. frammento di lucignolo che si stacca dallo stoppino di una candela e
, o d'altra cosa, che si attacca al lucignolo di un lume; ovvero
un lume; ovvero quel filo che si stacca dallo stoppino di una candela, per
tipogr. pezzo di carta che accidentalmente si interpone tra la forma e il foglio e
di essere discordi fra loro, e poi si uniscono in commetter male.
, e la pace gl'impicca '. si disse in proverbio, a denotare la
le ruberie e i ladronecci ai quali si abbandonavano anche cessata la guerra, e
xii-179: poi, sia che basilio si fosse pentito d'averla citata, sia
pentito d'averla citata, sia che si fosse un pochetto innamorato della bella ladric-
cecchi, 30-46: in corte i ladrucci si scuoprono e si beffano e gastigansi.
: in corte i ladrucci si scuoprono e si beffano e gastigansi. galileo, 3-4-281
troppo scialbo [nell'età imperiale] si cominciò a dire latro, che propriamente
ladrìssimo). che ruba; che si appropria, indebitamente e, per lo più
venga male, lasciati scappare, se si può, due lagrimuccie, accompagnate da
verga, 3-52: -si vedrà! si vedrà... -seguitava la vespa,
dolci sguardi e con parlar sommesso / si facevano il dì sì cara guerra,
mi disvia. tassoni, 4-66: si fu avveduto, / con onta sua,
legnata... più ladra, gorgo si rivolse di scatto, con uno sguardo
« piove, governo ladro! ». si diceva per dileggiare coloro che facevano colpa
ebbe quel fine che nel suo luogo si dirà. b. davanzati, ii-412:
motiva e con danno degli innocenti ai quali si rapiscono e si mandano a male le
degli innocenti ai quali si rapiscono e si mandano a male le robe. 3
o privata) in cui i funzionari si arricchiscono indebitamente. romagnosi, 19-239:
... di poco rilievo qui si trovano tanto maschi quanto femmine, i quali
le pigliano. bandini, 2-i-228: si spopolano le campagne di lavoratori per riempier
volta aveva scoperta la roba rubata; e si diceva ch'ella avesse diverse pratiche con
francia, essendo ad avignone, non si assicurò tornare per terra a parigi. mariano
3. agric. margotta nella quale non si pratica l'incisione. targioni tozzetti
'ladroncello ', quel margotto che si fa sotterrando un ramo senza inciderlo,
. guittone, xlix-155: cavai che non si vende alcun noi segna, / né
dante, inf., 12-90: tal si partì da cantare alleluia, / che
/ tal ch'a'buon solamente uscio si chiude. boccaccio, dee., 10-8
ed aspere che da niun luogo vi si poteva andare. beicari, 6-101: vennero
la stessa origine storica del vocabolo. si è poi esteso ad indicare chi assale
ladroni dani e normanni, de'quali si erano fatti capi alcuni uomini audacissimi e
quegli alti strazi, che tanto ingiustamente si usavano a chi non li meritava. papini
la vergine, deliberata di non cedere, si affaticava fuggendo dal ladrone ed opponendo vivo
durante l'impero napoleonico; in esso si usano una normale scacchiera, otto pedine
più di piccola entità; attività di chi si dedica ai furti e alle rapine.
. giamboni, 8-ii-261: sacrilegio si è furare le cose sagrate di luogo
e similmente ladroneccio; ma questo uso si può venire in tre modi; cioè con
con la forza tanto, et allora si chiama ruberia;... e puoccisi
venire con l'inganno, et allora si chiama furto; e puoccisi venire con
e con la forza insieme, et allora si chiama ladroneccio. straparola, i-24:
a prato la terra; l'entrata loro si accrebbe, ma 10 stato venne a
. frugoni, vi-537: nella garrulità si appiatta la bugia e nella bugia cova
questo uno solo uomo di tanto ladroneggio si toglie, forse parrà che alquanto piccolo
mosche. lengueglia, 1-173: né si pregi soverchiamente la terra per le delizie
doveva essere tutta e propria del primo inventore si diminuisce accumunandosi con un altro. marino
marino, xii- 245: qualora si prende da autori noti, non si può
qualora si prende da autori noti, non si può dubitare di ladroneccio, percioché son
'excerpta ', abbiam detto altrove che si chiamano questi ladronecci onesti fatti ne'libri
buone arti, a signorie e onori si brigano di venire. alfieri, 4-89:
arti buone, i comandi e gli onori si arrogano. = voce dotta
. chiose sopra dante, 1-193: si partì di spagnia e venne ad abitare
quivi con sua ladroneria e bestiai compagnia si puose ad abitare e fare una ispilonca
, il lazzaro rubacchia indubitatamente quando gli si presenti facile l'occasione. d'annunzio
camarlengo sia tenuto di fare invenire ladunque si trovasse de'beni che fuoro de'fillioli d'
che noi avem facte della compagnia, si è com è scritto di læ a ciascheduno
specie di 'vocale di ripercussione 'si trova ancor oggi nel toscano volgare;
, la prima delle conche in cui si introduce l'acqua del mare da sottoporre
con parmegiano grattato,... si accomoderano in una cassarola prima unta di
con uova sbattute; così accomodate, si coprirà il timballo con pasta di provatura
pasta di provatura unta d'uovo e si farà cuocere. = voce dotta
/ ed in foco d'amore il mio si posa. statuto dell'arte della lana
sulla prora. linati, 18-33: si ricordò per parecchio tempo delle emozioni di
da sessanta baracche in legno, che qui si chiamano blocks, di cui una decina
dei quali crespi e con lunga unghia si allontanano a forma di raggi e ricuoprono i
da sei petali che per l'unghia si attaccano nel calice, da sei stami esterni
dei quali, crespi e lunghi, si spandono a forma di raggi e ricuoprono
grappoli o spighe; dalla sua corteccia si ricavano fibre tessili e materiali per la
ed anche la parte legnosa macerandole, si disfanno in una rete fibrosa simile alla lagetta
', grande albero, il cui libro si adopera per formarne tele, e la
di strati distinti i quali, allorché si distaccano uno dall'altro, prendono l'
, e con quelli debiti laggi che si converranno i cambiatori con quelli che vorranno
..., sopra un carello si pose a sedere. caro, 12-i-17:
ii-17: da un'alta torre là si fanno i voli, / qua ballar cani
cassoli / e lassù il mondo novo si vedea. giusti, 4-i-354: la poveretta
giusti, 4-i-354: la poveretta che si risentia, / ecco vede laggiù sorgere un
: laggiù, / dove la piana si scopre / del mare, un trealberi carico
, piangeva, lamentosa e straziante, e si disperdeva laggiù laggiù per la vallata,
2. nel luogo in cui si trova la persona a cui si rivolge
cui si trova la persona a cui si rivolge il discorso; costaggiù. dante
là gioso. bracciolini, 1-16-54: si varia il mondo, e ben laggiuso
, 218: d'improvviso le spalliere montane si allargano, il fiume lagheggia; le
lagheggia; le rive s'immorbidiscono e si curvano dolcemente, mentre alquanto da lungi le
carducci, ii-10- 161: come si fa a pensare al lago con tutta l'
l'acqua che da tre giorni continui si versa ostinata, brutta, fredda da
laghi. 3. che si riferisce o appartiene alla mentalità, alla
tutti i negozi della piazza. si dice però per ischerzo, e
* essere il lagi ', si disse in firenze di chi in tutti i
negozi avea mano e di tutto si ingeriva, perché un tal lagi fu sensale
3. per estens. persona che si lamenta continuamente e in modo fastidioso.
a quest'ora non verrebbe nessuno. ma si potrebbe, ora che ci penso,
potrebbe, ora che ci penso, si potrebbe... telefonare al portiere -disse
d'india, che quando sono acerbi si chiamano 'lagne '. giuseppe di
il cocco..., se si coglie tenero, lo chiamano lagna e serve
e meno soggetto a lagnanze, pensando che si avvicinava a ripigliare i suoi lavori ed
/ e ccotanto te langni, / si la vista non mente, / pari de
il villanello] e qua e là si lagna, / come 'l tapin che non
/ come 'l tapin che non sa che si faccia. idem, purg.,
e, s'udita da lei talor si lagna, / reca ad altra cagion del
una spenta / vacuità l'anima mia si lagna. d'annunzio, iii-2-270:
l'altare la figlia d'astaco che si lagna e repugna. montale, 9-55:
poi, non una voce / che si lagni... / abbiamo ben grattato
. dal pastor sperando essere udita, / si va lagnando in questa parte e in
aura gentile, / il lusignuolo sente che si lagna. varano, 1-528: odi
del visco, ove cadde, ancor si lagna, / e in miserabil metro il
pagnini, xxii-1166: qual tortorella che si lagna e plora / suo ben perduto
/ tuttora indaga come l'acherontia / si lagni. disse alcuno, col vibrare /
ancora. landolfi, 2-126: la capra si lagnava, anche la donna prese a
sopra i loro capi, e tutti si spargeranno di cenere. filippo degli agazzari
sentendolo il padre una notte lagnare, si levò per sapere se 'l fanciullo volesse cavelle
la donna un dì col suo guardian si lagna / e d'un servigio umilmente
cariteo, 141: per la fé che si lagna in varie rime, / per le
il cattivo senza pazienzia e toleranzia alcuna si duole, si lagna, si rammarica.
pazienzia e toleranzia alcuna si duole, si lagna, si rammarica. tasso, 1-51
alcuna si duole, si lagna, si rammarica. tasso, 1-51: or,
/ bandire ha fatto, acciò nessun si lagni, / che in giostra, chi
qualche manifesta ingiustizia fattagli dal visir-azem, si mette del fuoco in sul capo, e
/ e per l'itale piagge, che si lagnano, / le crescenti sventure l'
, il quale sta bene, quantunque si lagni de'suoi nervi. mazzini, 12
396: oggi, se un uomo si lagna d'infelicità morali che non si
si lagna d'infelicità morali che non si possano misurare e palpare, pure reali come
, pure reali come l'altre, si dice: finge, esagera. d'annunzio
sai. e. cecchi, 5-215: si lagnava degli anni e delle cascaggini,
delle cascaggini, degli operai che non si decidono mai a finire i lavori, onde
: finora, poverino, / lo stomaco si lagna; / e finora per noi
francesco da barberino, ii-117: molti si lagnan se perdon la lingua, /
dante, par. 12-120: tosto si vedrà della ricolta / della mala coltura,
mala coltura, quando il loglio / si lagnerà che l'arca li sia tolta.
20-136: di non veder lui più si lagnava, / che d'esser fatta ai
. pavese, 53: la donna si stringe le spalle / e si lagna che
la donna si stringe le spalle / e si lagna che ha perso la sciarpa a
, / lagnar non dee s'altrui mancar si vede. 3. manifestare biasimo
/ e però, se caron di te si lagna, / ben puoi sapere ornai
seco, / che del vii tolomeo si lagna e plora. cariteo, 89:
esangue, / italia de'suoi figli oggi si lagni, / se non che,
: o con quanta ragion di me si lagna / il mio custode, il mio
un vostro son, che per pietà si lagna, / con dolce modo e
. giusti, 2-36: quest'onda che si lagna. camerana, 255: è
/ in pace. il vento profondo si lagna. graf, 5-340: ecco,
delle fronde / freme, s'agita, si lagna. rubino, 193: è
colli ignudi, / l'immancabile vento che si lagna. govoni, 43-41: anche
del cavallo / legato corto all'asse che si lagna. marotta, i-58:
una di voi spezza il pane raffermo che si lagna frantumandosi. 5.
del proprio stato, di ciò che si ha, di ciò che si è ottenuto
ciò che si ha, di ciò che si è ottenuto). tommaseo [s
lagno. finiguerri, 160: allor si raddoppiò il grave lagnio. redi, 17-98
, con un coccio di bottiglia, e si lasciava dietro stampe di sangue, ma
terrore, che la finestra del villino accanto si schiudesse e che, con la complicità
vigne farien tal guadagno, / che non si darien lagno / se 'l vin si
si darien lagno / se 'l vin si divietasse di toscana. sacchetti, 291:
/ la lor potenza, e nessun si dà lagno / di far altro che male
* chiana '). lagni regi si dicono le varie opere di bonifica compiute,
cavarsela collo sborso di pochi scudi, si mise lagnosamente a protestare che se il
. (superi, lagnosissimo). che si lagna o lamenta continuamente; cruccioso.
la quale in luoghi concavi tra montagne si fa, per lo non avere uscita
quai cose l'acqua senza corrompersi vi si conserva buona; dove la padule ha poco
fiume vago / discorra, o stagni o si dilati in lago. campanella, 1077
guglielmini, 60: quel lago che si conserva per le proprie sorgenti e non
di se medesimo le proprie acque, si dice * lago chiuso ', ma se
o tramanda le proprie o le ricevute, si dice 1 lago aperto'. gioia,
l'ondeggiar leggiero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. carducci
proposito del rimediare all'incomodo che talora si patisce nel macinare, per mancamento d'
11-87: forza è poi ch'ogni rivo si convegna / giù nelle valli: ond'
era bastata ima piccola cosa perché tutto si appianasse come in un lago. pavese,
. -per estens. luogo che si estende sulla riva di un bacino lacustre
, 5-106: il direttore dell'albergo si lagnava con me. la compagnia degli
alberghi appartati, simili a ville gentilizie, si è oggi ridotta quasi a nulla.
un lago a guisa di chiocciola, si affrontarono insieme galee di due, di
la città dentro ha lochi in cui si serba / l'acqua che piove, e
ove la plebe lavava i suoi panni e si provedeva per ogni suo bisogno. bicchierai
incombenza di fare un lago * dove si possa nel contado di firenze ', e
da alcuno fiume, che di verno si raguni e poi di state si secchi,
verno si raguni e poi di state si secchi,... e ben so
.. e ben so che impropriamente si chiamano laghi tutte tacque stagnanti in qualunque
. pascoli, ii-525: svegliatosi poscia si trovò in un lago di sudore.
del collo. addentro tutto / gli si nascose taffilato acciaro, / e boccon egli
intento e fiso / quel che fuor non si mostra, un paradiso / di meraviglie
lago. algarotti, 1-iv-80: che si ha egli da dire di quel lago di
che diventa porto gonfio di vele e si allarga in golfo a bracciate di mollezze
: azzurro. vittorini, 6-169: si chiamava fermina; una bionda coi capelli
ant. e letter. cavità toracica dove si trova il cuore (per lo più
detto lago di sangue diriva vene, che si vanno ramificando per lo corpo umano,
, e sciolta, un grande riposo gli si fece nel lago del cuore, una
laghi a tetto, dove / l'uva si prema; e, se sol l'
condi vaso, del quale si servivano per pigiar l'uva.
le quali sono talmente contratte, che non si pos possa vivere col sangue
[crusca.]: in quella vicinanza si era un laghettino di acqua buona a
ximenes, 275: un solo braccio che si aumentasse la sopra detta altezza, sarebbe
perfette; son privi di coda. si trovano soltanto in siberia. = voce
zona dei soffioni boraciferi; da essi si ricava l'acido borico. lorenzo
52: il nitro e l'afronitro si ritrovano ne'lagoni di volterra, di
rosseggiante,... quantunque cavare non si possino se non ne'dì canicolari,
tacque sono più basse, ché allora si ritrovano alle prode e ne gli argini
, bollendo e consumando ciò che vi si getta dentro, non altrimenti che i lagoni
lagoni in quel di volterra, vi si veggono pure le ranocchie vivere sicure da
quel caldo. targioni tozzetti, 12-3-401: si chiamano lagoni, con nome corrotto dal
'lacunae '; in altri luoghi si chiamano bulicami... sono luoghi ne'
fetore di zolfo, che a certi venti si fa sentire anche da lontano. stoppani
lagoni 'perché quei gètti di vapore si obbligano a passare attraverso cèrti laghetti naturali
una piccola buca a mano, subito vi si forma un lagoncèllo, che bolle e
una miscela di sassolite e limonite, che si trova nei lagoni boraciferi di larderemo sotto
. che è proprio, che si riferisce a lago; che forma lago.
sestini, 97: passando la riviera, si ritrova una bassa pianura, e vasta
fai il lione. ramusio, iii-161: si potrebbono qui dire molte altre cose d'
433: nuovamente sono venuti quelli che si chiamano lagotorri, perché nascono nel paese ari-
nuovamente venuti dalla valle aricina quegli che si chiamano lacuturri, dove fu già un
matem. che è proprio, che si riferisce, che è dovuto al matematico
dei vari ambiti o dei vari problemi si parlerà di componente lagrangiana di una forza
di un sistema di campi: quella che si esprime come la somma della lagrangiana libera
conforto che fatto gli fosse, non si attentava a passare quello lagume. fazio
uguali, / da quella parte dove si dischiude / la siepe al fin dell'argine
se fiume vi manca, una lacuna vi si faccia. andrea da barberino, iii-410
bande da folta macchiarella,... si slancia all'improvviso contro un d'essi
: era una vasta laguna dove ora si trova questa deposizione di colline, ed
di colline, ed in questa laguna si scaricavano tutte tacque che scolavano dalle spaziose
completamente isolato dal mare, per cui si trasforma in un lago costiero destinato a
-anche: specchio di acqua marina che si forma fra una barriera corallina e la
disabitata per essere sterile, né vi si truovano altri animali, se non capre assai
l'arte sì famigliare agli antichi romani si è perfettamente in queste fortunate lagune trasfusa
è proprio luogo d'acqua: ma qui si pillia per lo luogo basso de lo
canz., 133: per mia pena si prova, / per mio esemplo se
mio esemplo se aluma / quanto di mal si trova / quel petto ch'è crisciuto
ant. che è proprio, che si riferisce a una laguna; lagunare.
, agg. che è proprio, che si riferisce, che concerne una laguna;
variazioni sensibilissime e spesso improvvise (e si distingue notevolmente dalla fauna degli estuari e
altro da 'lacustri '; ma si può 'le acque delle lagune 'o
la taciturna pianura lagunare che qua e là si corrugava al passaggio dell'aura. svevo
(germania), nella cui valle si trova il minerale, e porfiro (v
il secolo xii e il xiv, si può considerare una sequenza profana (v.
, dal parlar francesco, nel quale si chiamano 'lai 'certi versi in forma
acconciò a loro il canto che ancor si canta. iacopo del pecora, lxxviii-m-73
tutt'è d'avorio, e 'n essa si vedieno / stormenti e libri con solfati
il prigioniero dopo un rosario di lai si consola pensando che tutto quaggiù è prigionia
giardin cantando in dolci lai, / forse si sfoga, o saluta i dì gai
, agg. che è proprio, che si riferisce al laico come membro della chiesa
legge, overo condizione, la quale si presume apposta dall'infeudante alla robba sua
, viii-59: dei tre, un solo si tenne fedele al cattolicismo, pur vivendo
erano meri laicali o laici, come si vede nel concilio fiorentino che passarono con
2. che è proprio, che si riferisce alla società civile (un'istituzione
compararsi a molte scuole laicali riputate, qual si è, verbigrazia, la politecnica di
laicità. gioberti, 1-iv-275: si potrebbe scrivere un libro sulla laicalità di
ottimo, ii-525: più laicalemente si potrebbono sporre a lettera le parole di
, come fedele cristiano, che invano si pregherebbono i santi. 2. disus
movimenti politico-sociali, ideologici e culturali che si ispirano a tali atteggiamenti e concezioni e
); radicale, anticlericale (e si contrappone a cattolico-politico, confessionalista e,
. piovene, 6-334: si ebbe qualche opposizione, che il vescovo
2. che è proprio, che si riferisce al laicismo (per lo più
o 'laicista'che si vuol dire; ma anche nel significato
nel significato 'cattolico anche reazionario se si vuole. = deriv. da laicismo
. croce, iii-27-297: questo processo che si chiamò di * laicizzaménto ', si
si chiamò di * laicizzaménto ', si osserva a quel tempo in italia, che
il conflitto dell'istruzione e dell'educazione si riproduce nell'opposizione tra educazione laica ed
ed educazione religiosa: e infatti quel conflitto si è fatto via via più acuto col
. e anche in seguito, quando si laicizzò, conservò una linea d'austero misticismo
. la teologia, per così dire, si è divulgata e laicizzata. =
nere scendevano a incorniciargli il gorgozzule, si affacciò alla finestra ed arringò la moltitudine.
la divina commedia; e della versione si conoscono più manoscritti, in alcun de'quali
carme elegiaco ove il da ben frate si duole che per merito del lavoro i
ed altri, peravventura, più fiorentinamente si ritruovano scritte; o perché più lontani
, 8-ii-112: anche a i laici dotti si dava il nome di chierici, e
poi chiamati cherici, siccome gl'illetterati si nomavano laici. gioberti, 6-iii-292:
ii-5-274: sono passati i tempi nei quali si disputava se di pittura potessero trattare e
gita, in contatto con noi laici si sentiva che era impacciata, quasi provasse il
n'avesse per uso di guerra, si direbbe far legge sopra le chiese e loro
uno scrupolo. gioberti, 1-iv-275: si potrebbe scrivere un libro sulla laicalità di
più orrido dei luoghi dove il petrarca si appartò. ripenso ai monasteri, numerosi
le corporazioni delle arti e de'mestieri si trasformano in compagnie, in battaglioni, che
anni... lo spirito critico si era irrobustito e diffuso, e la superiorità
e polit. che è proprio, che si riferisce alle correnti politiche dei secoli xix
'gli era caduta a buono, non si tenne a sì bello e grasso partito
supremo della chiesa un laico (e si riferisce in partic. agli anglicani, costretti
dopo aver descritto lascivamente una giovane, si pose laidamente a rappresentare una vecchia.
v-21: che segno avete voi che eglino si per- suadessino che lo stile nel
tommaseo]: in quella sozzura bruttamente si laidarono, e con essa volevano laidare ancora
rustichezza di corpo l'animo non si laida, ma di bellezza d'animo
, 14-3-6: anche di santo bernardo si legge che nelle vestimenta sempre gli piacque
donne non sanno che infinito di amore si cela talvolta sotto la sozza laidezza di
laidezza e di schifo, nel quale si orneranno di enormi nasi foruncoluti, di finte
soffici, v-6-241: folla alla quale si mescolavano altri personaggi nudi, in sudore
in fila. marino, xii-84: se si parla delle opere che già in stampa
parla delle opere che già in stampa si veggono, io non so qual laidezza
era di non leggier suo biasimo, se si lasciasse cadere in tali dissolutezze e
lasciasse cadere in tali dissolutezze e si contaminasse in laidezze e sozze libidini
mascalzoni di marinai... si sforzano di tirarsi addosso l'ira di dio
da cronache sono le laidezze nelle quali si crogiola, di conventi parlando, il
perugia volgar., v-65-72: per questu si iuri corporalmente di tenere per ferme e
precetto della legge cristiana, per cui si vieta ciò che con qualunque sia disonestà
il cuore, quel sozzo animale tutto si arruffò e, licenziato di mal garbo il
indivinanza, e credono che la reina si sia veramente morta. =
ogni parte che al suo tutto non si conviene. sydrac otrantino, v-588-90:
otrantino, v-588-90: quando l'anima si parte da lo corpo, lo corpo
studio fotografico al primo piano che non si capisce come vive. -ant. inclemente
del poema, della qual cosa non si può dare altra legge che ammonire lo
del corpo, intorno al quale egli si affatica, avvertendolo però che in una parte
, avvertendolo però che in una parte non si affatichi tanto che o ella faccia parere
la sua bellezza divenga deforme, per non si convenire con le altre parti. aleandro
/ ad ogni modo al suo collo si butta / piero, la palpa, e
espressione feroce, e che nella penombra si scomponevano come nei sogni quando è rimasto
, valutando l'utile e il guadagno che si poteva trarne a farli faticare o a
, 1-50: il terzo è quando si rammarica di alcuna servitudine o cosa laida o
che gli convenga sofferire, che non si convenga a lui, o per sua
in straniera balìa dimorano e avere non si possono senza occupazione dell'altrui e sono in
mondo indispettito per quel falso che gli si mostrò con faccia di vero e che
di vero e che l'ingannò, si getta a traverso, e vuole ravvoltolarsi nel
la volontà è peccato, e a questo si può resistere di non consentire. scala
: che in lui non nascesser laidi pensieri si può da questo anco cognoscere, ch'
, tutto accigliato e con rigida voce si volse a sua maestà, e gli facea